www.e-rara.ch I dieci libri dell'architettura di M. Vitruvio Vitruvius Pollio Barbaro, Daniele Matteo Alvise De Franciscis. Criegher. In Venetia, 1567 Bibliothek Werner Oechslin Shelf Mark: A04b ; app. 860 Persistent Link: http://dx.doi.org/10.3931/e-rara-19468 www.e-rara.ch Die Plattform e-rara.ch macht die in Schweizer Bibliotheken vorhandenen Drucke online verfŸgbar. Das Spektrum reicht von BŸchern Ÿber Karten bis zu illustrierten Materialien Ð von den AnfŠngen des Buchdrucks bis ins 20. Jahrhundert. e-rara.ch provides online access to rare books available in Swiss libraries. The holdings extend from books and maps to illustrated material Ð from the beginnings of printing to the 20th century. e-rara.ch met en ligne des reproductions numŽriques dÕimprimŽs conservŽs dans les bibliothques de Suisse. LÕŽventail va des livres aux documents iconographiques en passant par les cartes Ð des dŽbuts de lÕimprimerie jusquÕau 20e sicle. e-rara.ch mette a disposizione in rete le edizioni antiche conservate nelle biblioteche svizzere. La collezione comprende libri, carte geografiche e materiale illustrato che risalgono agli inizi della tipografia fino ad arrivare al XX secolo. Nutzungsbedingungen Dieses Digitalisat kann kostenfrei heruntergeladen werden. Die Lizenzierungsart und die Nutzungsbedingungen sind individuell zu jedem Dokument in den Titelinformationen angegeben. FŸr weitere Informationen siehe auch [Link] Terms of Use This digital copy can be downloaded free of charge. The type of licensing and the terms of use are indicated in the title information for each document individually. For further information please refer to the terms of use on [Link] Conditions d'utilisation Ce document numŽrique peut tre tŽlŽchargŽ gratuitement. 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V I L E G G I A S. -....=--VTT E le /;elle opere, I/luflrijsimo, f5 'R.!.::, ..eá ..uerendi.fimo Signore, piu che fono g1,1,arda- lfi:!:ii;....-te, et contemplate da gli huomint.. piufcuo-- preno la 6eUeZ z..,a loro,et l'artificio del maeflro ; f5 6ene j}ejfo dal primo afPetto non ji proua quel gujio di effe, che 6en miratee, f5 conj“derate(i[ente dapoi: Jlche come Jia ueroe, non mi affaticher˜ di prouare , per che, e5le pitture, e5le [colture, f5 le fa6riche de i grand'huominie, f5 altre cofe che Ji uedeno ognigiorno, chiaramente lo dimoflrano ,perche piu che Ji guardano, maggiormente di feinamorano i riguardanti. i/che .(e_;no mantfeflo, che inqueUe (empre ji_(cuopra maggior 6e/le'{... ..eflo, o fimigliante effetto fanno le uere, f5 preciof pietre di natura, comparate alle falfe,et uili fatte da gli huomini.imperoche le (al [eal prirno guardo fanno di_f moftra a!legnfima,f5 JP!endidf(. f“ma,e,tquafl adulatrici allettano la uifia con un fa!(o (jlendore; e,t poi uanno mancando. Ma le uere naturali,f5 finee:, perche(onofatte dalla ueritˆ della natura, non per ingannare alcuno, ma per drtZ... z:_;are gli animi a piu alto uiaggio, piu prejtano di quello,che prometteno. la doue i pojfeditori dt queUe,fcoprendoc.. a 2-ogm A L L O I L L V S TRIS SIMO, ET REVERENDISSIMO CARDINAL DI FERRARA D.H IP POLI T (? DA EST E, DANIEL BARBARO ELETTO D' A Q.. V I L E G G I A S. -....=--VTT E le /;elle opere, I/luflrijsimo, f5 'R.!.::, ..eá ..uerendi.fimo Signore, piu che fono g1,1,arda- lfi:!:ii;....-te, et contemplate da gli huomint.. piufcuo-- preno la 6eUeZ z..,a loro,et l'artificio del maeflro ; f5 6ene j}ejfo dal primo afPetto non ji proua quel gujio di effe, che 6en miratee, f5 conj“derate(i[ente dapoi: Jlche come Jia ueroe, non mi affaticher˜ di prouare , per che, e5le pitture, e5le [colture, f5 le fa6riche de i grand'huominie, f5 altre cofe che Ji uedeno ognigiorno, chiaramente lo dimoflrano ,perche piu che Ji guardano, maggiormente di feinamorano i riguardanti. i/che .(e_;no mantfeflo, che inqueUe (empre ji_(cuopra maggior 6e/le'{... ..eflo, o fimigliante effetto fanno le uere, f5 preciof pietre di natura, comparate alle falfe,et uili fatte da gli huomini.imperoche le (al [eal prirno guardo fanno di_f moftra a!legnfima,f5 JP!endidf(. f“ma,e,tquafl adulatrici allettano la uifia con un fa!(o (jlendore; e,t poi uanno mancando. Ma le uere naturali,f5 finee:, perche(onofatte dalla ueritˆ della natura, non per ingannare alcuno, ma per drtZ... z:_;are gli animi a piu alto uiaggio, piu prejtano di quello,che prometteno. la doue i pojfeditori dt queUe,fcoprendoc.. a 2-ogm . ogni giorno piu uagheZ.,'t.Ja, f.¤ pi.. ueri..ˆ, piu I.. appr..Z,..a _o no, e_,' piu le ammirano. Jl ftmtle a..1utene a t let..ort d..II..oco(e de gli huomi..i eccelle..ti, i qualt /Jeendo c..n dijiderto eo _ precetti deUe artt, et ..onttn..an..o con lo fiudto, f5 ejfercttio neUa inteUigen..a dt quel!t ., r1trouano ne! progreJlo , che fanno, la uirt de/I autore piu chiara, f5 ptu ammtra..da. Come auuenuto a me nella fatica fatta fopra V1truuio gia dedicata a Voflr a Signoria Jllujlrifima, f51?....uerendiftma: imperoche, per quello amore, che ha ognuno dt fare le Juefatture ognigiorno migliori, riuedendo, & rileggendo il detto autore , & fentendoui piu guflo della eccellen'Z.1, faa, (5 uedendo ancho, che fotto la protettione della gratia rvo flra egli era fiato a!J6racciato dal mondo: j}into dalla foliecitudine de i li6rari, ho uofuto rimandarlo in luce tenendo tuttauia raccolto lo fludio, e1 l'ojferuan'<..3 mia nella dignitˆ, f5' chiarez..a della perfona uoflra, con quei defiderio, che fem pre ho hauuto di giouare, quanto portajfero le forZ5 mie ad ognuno. Ž5 per dare u no illuflre teflimonio delle magniftcheá, e5 eccellenti fa6riche, che ella ha fatto, Ž5fa tuttauia in diuerfepaorti del mondo con merauiglia de gli huomini: del/ equa/i opere io ne haueua uedute alcuneprima, che iole de itt ui correnti, e,t di p..(chiere rarifsime; dellequali co{e hanno fatto honorato giudicio huomini p1u intelligenti di me. per˜ non ander˜ piu oltre, la(ciando in ognuno un dejiderio arden. ti(simo di uederle. e,t contentandomi della [ua 6uona grafia, allaquale humilmente mi riccomando. Di Vinetia del M D LXV/1 , FRANCESCO DE FRANCESCHJ SANESE A l LETTORI. .... O LE No o io riframpare il Vitruuio con il commento del Reuerendifsimo MonfignorDaniel Barbaro Eletto d'Aquileggia, fpeffe fiatc fono frato in penftero di non offendere l'animo fuo fapendo, che fua Signoria Reuerendifsima era occupata in altri frudi, conuenienti al grado, che tiene ; per˜ io fono fiato molto tempo a dar principio a quello, che io difideraua grandemence. Horache fidandominellaImmanitˆfua,&imaginandomi, che gli huomini ftudiofi fempre riuedeno le cofe loro, & cercano diampliarle, & ornarle,ho prefo ardire difcuoprirle il mio difiderio: n mi fono ingannato della bontˆ fua, perche hauendofi cortefememe contentato che io lo riframpafsi, mi diffe, che haueua anco apparecchiato il larino,che egli fece gia infieme col uolgare: & che glihaueuaaggiunco molte cofe, & molte figure che non fono nel primo: & che mi donarebbe anche il Latino: la doue hauendo io hauuco piu di quello, che hauerei faputo dimandare, ho uoluto Benigni Lettori ad utilitˆcommune, mandar in luce l'uno & l'altro Vitruuio, &ufareogni diligcm.a, per rifarli in forma commoda, & & con figure accuratamente&diligentemente intagliare dal mio honorato compare& compagno in quefb imprefa, M. Giouanni Chrieger Alemano,& accommodarea qut{b nuoua forma,accioche ..gm..no poifa godere il frutto delle dotte fatiche del fopradetto 11110 S1gnore. llqualeuolto col penf“cro a tutte ]e belle arti> uˆfcmpreritrouando modidigiouarcalmondo,& fiaffatica diimcn. deredaognuno lebelleco{e,chcfononelle ani piu nobili,facendomgen_uapro_fefs“one di,effere obligato a chi gli fcuopre qualchebella muennonc. & pero hauendo ueduto, che nello AnalemmadiVitruuio_lo cccel!enre mc!fcr Federico Commandino i“ haportato egregiamente mterprcrandolo Analcmma di Tolomeo che lo ift:c{fo con Io Analcmma di Vitruuio,& che il punto p..ll:o inquello, FRANCESCO DE FRANCESCHJ SANESE A l LETTORI. .... O LE No o io riframpare il Vitruuio con il commento del Reuerendifsimo MonfignorDaniel Barbaro Eletto d'Aquileggia, fpeffe fiatc fono frato in penftero di non offendere l'animo fuo fapendo, che fua Signoria Reuerendifsima era occupata in altri frudi, conuenienti al grado, che tiene ; per˜ io fono fiato molto tempo a dar principio a quello, che io difideraua grandemence. Horache fidandominellaImmanitˆfua,&imaginandomi, che gli huomini ftudiofi fempre riuedeno le cofe loro, & cercano diampliarle, & ornarle,ho prefo ardire difcuoprirle il mio difiderio: n mi fono ingannato della bontˆ fua, perche hauendofi cortefememe contentato che io lo riframpafsi, mi diffe, che haueua anco apparecchiato il larino,che egli fece gia infieme col uolgare: & che glihaueuaaggiunco molte cofe, & molte figure che non fono nel primo: & che mi donarebbe anche il Latino: la doue hauendo io hauuco piu di quello, che hauerei faputo dimandare, ho uoluto Benigni Lettori ad utilitˆcommune, mandar in luce l'uno & l'altro Vitruuio, &ufareogni diligcm.a, per rifarli in forma commoda, & & con figure accuratamente&diligentemente intagliare dal mio honorato compare& compagno in quefb imprefa, M. Giouanni Chrieger Alemano,& accommodarea qut{b nuoua forma,accioche ..gm..no poifa godere il frutto delle dotte fatiche del fopradetto 11110 S1gnore. llqualeuolto col penf“cro a tutte ]e belle arti> uˆfcmpreritrouando modidigiouarcalmondo,& fiaffatica diimcn. deredaognuno lebelleco{e,chcfononelle ani piu nobili,facendomgen_uapro_fefs“one di,effere obligato a chi gli fcuopre qualchebella muennonc. & pero hauendo ueduto, che nello AnalemmadiVitruuio_lo cccel!enre mc!fcr Federico Commandino i“ haportato egregiamente mterprcrandolo Analcmma di Tolomeo che lo ift:c{fo con Io Analcmma di Vitruuio,& che il punto p..ll:o inquello, quello, & che gli altri, che hanno fcritto de gli horologi,non hanno datonel fondamento loro, giudicando quella elfer uera,fola,& ifpedita uia, che infegna,dimoiha, & pratica una delle parti principali dell'Architettura, ha uoluco leuare dal nono libro i difcorft gia fatti fopra gli horologi, & in loro uece ri ponere q uell:i di Tolomeo, & del Commandino,aggiugnendoui la facilitˆ,che propriafua. per˜ i lettori del rinouato Vitruuio gli hauerannoquefio obligo di piu, come anco deono hauerlo per molte figure aggiunte; & fpecialmente quelle de i Cauedi, che fono difficili, & quelle de i bagni, & della palefl:ra bellifsime, che portano gran lume alle cofe di Vitru. Ha fimilmente aggiunti molti difcorG,& molte belle pratiche,eccitando gli fiudiofi della ueritˆ a fare qualche bella cofa , & a po nere le fpalle fotto a quefia honorata imprefa, nellaquale molti ft fono inunlrnente affaticati,pere!fere irnprefa di perfone letterate,& pratiche, lequali due conditioni di raro f“ ritrouano in un fogetto, & fono piu che neceffarie, fe l'huomo uuole hauere,& la cofa, & il nome di Architetto. & io ho ueduto gli fcritti di molti, che fanno pro'fefsione di Architetti, & non fanno fare difl:intione tra la Theorica, ) & la pratica: & infegnando a tirare le linee femplicernente, fenz.a le dimofirationi rnathernatiche, penfano, che quella fiaela Theorica, o & a quefl:o modo non hanno n Theorica, n pratica; perche la Theorica {“ riferifce alla pratica, & la pratica dipende dalla Theori10 ca: & in fornrna chi non ha le mathematiche, non ha la Theorica. . per˜ io defidererei per utilitˆ di quefii tali, che ft gloriano d'hauere DI l'Architettura, che f“ refirigneffero in fe fiefsi, & che fi effiuninaffe o- ro bene, & faceffero a fe ftefsi le interrogationi fecondo Vitruuio, &diceffero. Vitruuio dice, che lo Architetto deue eifer ornato della cognitione di molte arti, & di molte fcienze. ben ho io tali ornamenti? V itruuio dice, che lo Architetto deue hauere fecondo il bi. fogno,& con una certa fobrietˆ, Lettere , Difegno, Arihrnetica, Geometria, ragion naturale, & ciuile> Afirologia, Mufica,Profpettiua, & altre arti. bene. le conofco io o tutte, o molte, o niuna di quelle? Vitruuio dice, che lo Architetto, Architetto, per l'Ordine, per la Dif pofttione, per la Simmetria, per lo Decoro, per la Di fl:ribut10ne, frributione, per la gratiofa maniera. bene. ho io l'habito di quefie cofe nella mente? & coft facendo a fe fl:efsi q uelte interrogationi,fe non G uorranno ingannare, faperanno fare giudicio di fe rnedefirni, & rrouando di hauere quelli ornamenti, che dice Vitruuio,ringratierannoIddio, che gli ha donati inGeme con lo ingegno,& altri beni, n per quello ft anderanno gloriando di eifere Architetti , ma !i sforzeranno ogni giorno con le opere auanzare fe ltefsi: & fe non troueranno in fe le cofe, che f“ richiedcno ali' Architetto,ouero s'affaticheranno per hauerle, ouero fl:aranno queti, & non f“ attribuiranno quello,che ueramcnte non hanno. per˜ benigni lettori,& uoi ftudiofi del nome,& della gloria aff:iticateui di gettare il fonda men tofodo di quella con racquifl:o delle uirtu, & delle arei, & ufando quella modefl:ia, che f“ conuiene , non ui attribuire le cofe d'altri, non ui arrogare quello, che non hauere , Gate oblig::m a chi ui infeId gna, ufate diligenza per imparare, offeruate i buoni & pigliate in ;c. bene, quello che per lo rr.io poco fapere & buon uokre mi pare di " rkordarui,effendo io fempre apparecchiato a uofhi conunodi fen¥ i za alcuno rifparmio di fpefa ,. & di fatica. mmc a ..hm ..D gntll( d1eru &lrll L I B I{__ Oi. tL-d C". 'náte og11'1 fuaore tenne raccoltor Adunque con M.Amelio, P.Mini"reu...n Olermo, 1 ¥ d I B rfi & d f' s . . & 11dio,& Gn.Cornclio fuifopr.. l'apJ>..recc..10 ..le .:i 1 e, d /g I trtooi, a Ia pro-uilione de gli altri tormenti. r quali, fob1..0 e ..m1 c....ce e 1, E1:1o to , eo: pder .. rac::d t. ne di tua forclla ne ferua{h lo. ncono1c1mento. -t pero cucn o 10 perecomman a 10 h á h r I á áuclbeneficio tenuto,,& obligato, di.m..do,e e..onon aueua a temerene g 1_u ttmt an..i dellauita mialapouertˆ,io ho commctato a frnucrcquefl:e cofe. 'N._el proemio delfefloubr.ocofl dice, . . . . d . áá .. ¥ ¥á á 1áEtper˜ io grandifsime,& mfimtc graue ren ? a 1 mte1 progen1t?rt, 1 qua I a..prouando.la legge dc gli Atheniel“, mi hanno.nelle Arti amn:iaefiraco, & 1_n quelle _fpe..1almcntc chefcnza lcw:re & fcnza quella ra'Ccommunam:a d1 tuttele dottrine, che m giro l“ uolr/, non puo per aícun modo effere commendata.I 'J:,.[Jl proemio del fecondo libro an.iichora dice. , ¥Ma a me, 0 Imperatore, lanatura nonhadato la grandezza del corp.o: & la eta m.. ba.deformata la faccia,& la int“rmita leuate le forze : la dll,!.e effendo 10 da coli fam prel“dij_ abbando1....to ,io [pero per mezzo della fcientia, & ˆe glifcritti in qualche grado_ !ali re. F.t altroue dimo/lra non e“fere flato ambitiofo, n arrogante, n auaro ,á & di fe modeftamenteparlando, difende i letterati, ripre..de i tem..rarij, ammaeflra ..li!mperiti, & am..m..ife con amoJ"e, &,áon fede quelli, che uoglwno fabrtcare :fegm cenif11m1 della bomˆ delli_iammo, &idell:innocenza dlla uita. Scriffe dieci libri d'Architettura (come egli afferma nella fine dellope:ra,)& fotto uno afPctto.. & in un corpo la riduffe ,-rauna11do le parti di ej]ˆ aábeneficio di tut u.legenti, come egli dice nel proemio del quarto libro, Il modo, che ujˆ Vitruuio nello fcriuere d ( c.ome Ji conuiene )prima ordinato , daipoi confimpliitˆ di uocaboli, & proprietˆ di parole. delcheeglmeirende ltzragione-nel proemio del quinto libro: ilquale io dif“dero , che limo fia, J]r.ima che adaltrofi uegna .. Ma.noi bauemo altre difficultˆ: lequali oue-10 fPauentano i LettO'¥ r.i di Vitr-ur,io, oucro ritardano gli jludiofi dell'.Archit1:tt11ra : & quelle grandi f˜no & potenti. Erla prima tilpocofapere di molti, i quali fi uogliono dare a Vitruuio f enza cognitione di lettJ:Y:e ¥. .A,ttr.iinonconofoono il.bifog110 difapere, & f˜no L"Ome Sofifti, e Vantatori: i difetti de i quali dallo .A-ttttor.e fono.in pt luoghi [coperti. L'altra difficultJ. pofta nel mancamento de gli c.ffempi, s“ delle opere antiche citate da Vitmuio, s“ delle figure, che egli ci promette nel fine di ori[ouna de ijitoi dieci libri. ..elle ci mfgnarebbeno molto, (9" non ci laf“:iarebbeno il carie.a di J?iu preft.o indouinare, che appr.ouare la ueritˆ delle cofe. Ma io non uorrei, che per quefte oagioni alcuno sbigottito fi rimoueffe da fi bella, & lodata imprefa, nella quale molti di ge..áo[oanimoáaffaticatififono, & tutt'bora s' aff.1ticaito, & s' affˆtichera1mo ,. fpera11do, che la fatica., & lˆdiligentia dell'buomo [1tt per fuperare ogni humana, difficultˆ. á1 o per quefta ragione aiutato dal d..letto, & dallo ft1uiio, cbe 1áii,iuc in molti, po/lo mi furio a quefta imprefˆ, alla quale .homaz tempo di entrare. 'Per difPonereáadunquegli intelletti, accioche meglio fia loro dimofl.rato il fentiero, & il fine, al quale dcono peruenire, dir-˜, che cofa .Arte: ondenafce : t1..m.. c:re[ce: .. cbei_iperrte"!ga. Difting11e1˜ le .Arti; l'J.trouer˜t./4náhitettJtra,& le parti di effe:.id1cJJlarando l ufficio,,&, il.fine dello .A-rchitetto ¥. 1r .. O E M I O'.. Il]: nu1ifc/onouqualitˆdlle-cofŽ,tra lequali.una,. che Habito {i dimanda fecondo cbe á fi dice. Far buon:b.tbito : e..I' ben babituato : & fim{'{lia11ti modi,,che dinotano o. . p;-endere,o poff..re..na tf!M-_litˆ,che di_lˆ_,doue, difficilmentefi pof]ˆ le11are. Sottoil p;e1..t'.onon:ie,-0_gm[t:1entta,-0gmartc,' ogm 1'trtu,-er og11i 1'itio fi comprende. Da qu11- 1Ja..ogpmo,1elomtelletto trahe.dlfe,áofe. LunaJ,.che egJ1 conofce '4 importaw...di ap,[!rmde- re L I B I{__ Oi. tL-d C". 'náte og11'1 fuaore tenne raccoltor Adunque con M.Amelio, P.Mini"reu...n Olermo, 1 ¥ d I B rfi & d f' s . . & 11dio,& Gn.Cornclio fuifopr.. l'apJ>..recc..10 ..le .:i 1 e, d /g I trtooi, a Ia pro-uilione de gli altri tormenti. r quali, fob1..0 e ..m1 c....ce e 1, E1:1o to , eo: pder .. rac::d t. ne di tua forclla ne ferua{h lo. ncono1c1mento. -t pero cucn o 10 perecomman a 10 h á h r I á áuclbeneficio tenuto,,& obligato, di.m..do,e e..onon aueua a temerene g 1_u ttmt an..i dellauita mialapouertˆ,io ho commctato a frnucrcquefl:e cofe. 'N._el proemio delfefloubr.ocofl dice, . . . . d . áá .. ¥ ¥á á 1áEtper˜ io grandifsime,& mfimtc graue ren ? a 1 mte1 progen1t?rt, 1 qua I a..prouando.la legge dc gli Atheniel“, mi hanno.nelle Arti amn:iaefiraco, & 1_n quelle _fpe..1almcntc chefcnza lcw:re & fcnza quella ra'Ccommunam:a d1 tuttele dottrine, che m giro l“ uolr/, non puo per aícun modo effere commendata.I 'J:,.[Jl proemio del fecondo libro an.iichora dice. , ¥Ma a me, 0 Imperatore, lanatura nonhadato la grandezza del corp.o: & la eta m.. ba.deformata la faccia,& la int“rmita leuate le forze : la dll,!.e effendo 10 da coli fam prel“dij_ abbando1....to ,io [pero per mezzo della fcientia, & ˆe glifcritti in qualche grado_ !ali re. F.t altroue dimo/lra non e“fere flato ambitiofo, n arrogante, n auaro ,á & di fe modeftamenteparlando, difende i letterati, ripre..de i tem..rarij, ammaeflra ..li!mperiti, & am..m..ife con amoJ"e, &,áon fede quelli, che uoglwno fabrtcare :fegm cenif11m1 della bomˆ delli_iammo, &idell:innocenza dlla uita. Scriffe dieci libri d'Architettura (come egli afferma nella fine dellope:ra,)& fotto uno afPctto.. & in un corpo la riduffe ,-rauna11do le parti di ej]ˆ aábeneficio di tut u.legenti, come egli dice nel proemio del quarto libro, Il modo, che ujˆ Vitruuio nello fcriuere d ( c.ome Ji conuiene )prima ordinato , daipoi confimpliitˆ di uocaboli, & proprietˆ di parole. delcheeglmeirende ltzragione-nel proemio del quinto libro: ilquale io dif“dero , che limo fia, J]r.ima che adaltrofi uegna .. Ma.noi bauemo altre difficultˆ: lequali oue-10 fPauentano i LettO'¥ r.i di Vitr-ur,io, oucro ritardano gli jludiofi dell'.Archit1:tt11ra : & quelle grandi f˜no & potenti. Erla prima tilpocofapere di molti, i quali fi uogliono dare a Vitruuio f enza cognitione di lettJ:Y:e ¥. .A,ttr.iinonconofoono il.bifog110 difapere, & f˜no L"Ome Sofifti, e Vantatori: i difetti de i quali dallo .A-ttttor.e fono.in pt luoghi [coperti. L'altra difficultJ. pofta nel mancamento de gli c.ffempi, s“ delle opere antiche citate da Vitmuio, s“ delle figure, che egli ci promette nel fine di ori[ouna de ijitoi dieci libri. ..elle ci mfgnarebbeno molto, (9" non ci laf“:iarebbeno il carie.a di J?iu preft.o indouinare, che appr.ouare la ueritˆ delle cofe. Ma io non uorrei, che per quefte oagioni alcuno sbigottito fi rimoueffe da fi bella, & lodata imprefa, nella quale molti di ge..áo[oanimoáaffaticatififono, & tutt'bora s' aff.1ticaito, & s' affˆtichera1mo ,. fpera11do, che la fatica., & lˆdiligentia dell'buomo [1tt per fuperare ogni humana, difficultˆ. á1 o per quefta ragione aiutato dal d..letto, & dallo ft1uiio, cbe 1áii,iuc in molti, po/lo mi furio a quefta imprefˆ, alla quale .homaz tempo di entrare. 'Per difPonereáadunquegli intelletti, accioche meglio fia loro dimofl.rato il fentiero, & il fine, al quale dcono peruenire, dir-˜, che cofa .Arte: ondenafce : t1..m.. c:re[ce: .. cbei_iperrte"!ga. Difting11e1˜ le .Arti; l'J.trouer˜t./4náhitettJtra,& le parti di effe:.id1cJJlarando l ufficio,,&, il.fine dello .A-rchitetto ¥. 1r .. O E M I O'.. Il]: nu1ifc/onouqualitˆdlle-cofŽ,tra lequali.una,. che Habito {i dimanda fecondo cbe á fi dice. Far buon:b.tbito : e..I' ben babituato : & fim{'{lia11ti modi,,che dinotano o. . p;-endere,o poff..re..na tf!M-_litˆ,che di_lˆ_,doue, difficilmentefi pof]ˆ le11are. Sottoil p;e1..t'.onon:ie,-0_gm[t:1entta,-0gmartc,' ogm 1'trtu,-er og11i 1'itio fi comprende. Da qu11- 1Ja..ogpmo,1elomtelletto trahe.dlfe,áofe. LunaJ,.che egJ1 conofce '4 importaw...di ap,[!rmde- re 'P I{. I M O, 3 ,áe'piu uno babito, che 11.n' altro ._ L'altra, che non cofi ageuolmente s' acquiflano i belli habiti, n di leggieri alcuno merita effe.r con i cbiari nomi di quelli chiamato. Il che cofi effendo,l'huomo auuedut.. s'affatica, & pratica con le perfone eccellenti, & non feduce fe medefmo, credendo ue ramente di fapere, quello che egli ueramente non fa. Diuidonfi gli habiti in quefto modo, che altri fono dello intelletto, altri della uolontˆ noftra. Gli habiti dello intelletto _f˜no di tre manie- , 1áe. .Alcuni non lafi:iano lo intelletto piu al uero, che al falfo piegare, come la opinione, il JoJpetto, la Cl'edulitˆ: .Altri 1rolgeno la mente Immana dal uere>,& di fermo al falfo la torcono. co me fe alcuno da [alfi principij difPofto, al uero per modo alcuno conf entire non poteffe: & quefto mal habito fi chiama Ignoranza prauao. La terza maniera di babiti quc:lla, cbe auuezza lo intelletto al uero-, di modo, che egli non fi pu˜ alla falfitˆ, & all'er;áo>áe per alcuna uia riuolgere; Degna ucramente & p;-eciofa qualitˆ, & conditioue di habito, come quella, cbe lieui la inftabilitˆ dell'oppinione , chia;-ifca il fofPetto,&induca la certezza, & la fermezza della ueritˆ. Maperche il uero nelle co_f diuerjˆmente fi tmora: per˜ cfintorno al ueronelle cofe mol.ti fono gli habiti dello intelletto. Dico adunque nello intellctt o /,umano effer un' habito del uero, che di nece!Jitˆ adiuicne,& un'altro habito di quel uero, che non necejJario , dett,; da Filofofi Vero contingente ¥ Il Vero necefJario qztello, che per uera, & certa ragione /i con chiude . & oltra di 1ueflo ttero neceffˆrio quello, che per proua de alcuna cofa fi p(glia. & finalmente uero neceDario quello, cbe dt:lla proua, & della cofa prouata compofto. La onde dalla predetta dirti/ione i,-e maniere di habiti d' intorn() al uero necejfario t:i fono manifefie. La prima nominata S cienz.g,, che hltbito di conclufione per uera & necejfaria prouaacquiftato. La feconda dett,t Intelletto , cbe babito de i principij, & delleproue, & ritiene il nome della potenza dell'anima, nella quale egli fi truoua: la ondeáimi concetti, o Dignitˆ,o Ma(j“me fogliono chiamare. Da quefto habito detto intelletto, hanno battuto tdgore, & forza fPecialmente le Mathernatice. perche in quelle fono quefte notitieomanifeftfffime , & benche picciolefirmo di quantitˆ, fonoper˜ di ualo1áe ine/limabile. 'Per [apeore adur11ue conchiudere molte cofe da i proprij principij, ( che altro non,& di fermo al falfo la torcono. co me fe alcuno da [alfi principij difPofto, al uero per modo alcuno conf entire non poteffe: & quefto mal habito fi chiama Ignoranza prauao. La terza maniera di babiti quc:lla, cbe auuezza lo intelletto al uero-, di modo, che egli non fi pu˜ alla falfitˆ, & all'er;áo>áe per alcuna uia riuolgere; Degna ucramente & p;-eciofa qualitˆ, & conditioue di habito, come quella, cbe lieui la inftabilitˆ dell'oppinione , chia;-ifca il fofPetto,&induca la certezza, & la fermezza della ueritˆ. Maperche il uero nelle co_f diuerjˆmente fi tmora: per˜ cfintorno al ueronelle cofe mol.ti fono gli habiti dello intelletto. Dico adunque nello intellctt o /,umano effer un' habito del uero, che di nece!Jitˆ adiuicne,& un'altro habito di quel uero, che non necejJario , dett,; da Filofofi Vero contingente ¥ Il Vero necefJario qztello, che per uera, & certa ragione /i con chiude . & oltra di 1ueflo ttero neceffˆrio quello, che per proua de alcuna cofa fi p(glia. & finalmente uero neceDario quello, cbe dt:lla proua, & della cofa prouata compofto. La onde dalla predetta dirti/ione i,-e maniere di habiti d' intorn() al uero necejfario t:i fono manifefie. La prima nominata S cienz.g,, che hltbito di conclufione per uera & necejfaria prouaacquiftato. La feconda dett,t Intelletto , cbe babito de i principij, & delleproue, & ritiene il nome della potenza dell'anima, nella quale egli fi truoua: la ondeáimi concetti, o Dignitˆ,o Ma(j“me fogliono chiamare. Da quefto habito detto intelletto, hanno battuto tdgore, & forza fPecialmente le Mathernatice. perche in quelle fono quefte notitieomanifeftfffime , & benche picciolefirmo di quantitˆ, fonoper˜ di ualo1áe ine/limabile. 'Per [apeore adur11ue conchiudere molte cofe da i proprij principij, ( che altro non: La onde $'..ftz,modcfl.., forti, liberali, amfri, ucraci,&1!1 J˜_mrna buon:_, &wr..uofidzuentramo: &d1piu q11af“ f7m1- deiper la uirtuberoicafiamogiudi:atz. Ma lafctamo a d1et1á0 le co[e_, che nonfannopern?'¥ & ritrouiamoilnafl:imentodelleArti ,fecondo, che promefl˜ bauemo di_(opra. 'N.._'!:fe ogni artedaifj,ermza. Il cbe come fia,dir˜ bre..mnente, dimoflrando cbecofi!, ..lfJ,erimza: Da eh.. nafce: Come f“a fonte delle .Arti. IJJ,me..za 110n altro cbeuna :o..nttzone na;a damol..e ..1cor-:. dan-z!di cofefimiglianti a i fenfi bumam ..ttopofte, per lequalt ricorda..t'{! l httomo ..rudr:a di tutte ttd uno iftef!˜ modo. &coti tejfemp10. NJl conofl:ere una cofe,ui concorre pnma zl fon fo, dapoi la memoria: altra di zuefto la comp.tratione delle cofe ricordate. Hattendo f huomoper uia de i fenfi comprefo, e 1e lo Ajfenzg, per ejfl"mpio, ha conferito a qttefl,o, & a quello nella debolezza dello ftomaco, ricordandofi di tale effetto, ne caua una fomma uniue-rfele, & dice: .Aduuque doue debolez.za diftomaco to affirnzg giotteuole, & buono ¥ Il fimi/e puofˆredelle altre piant.., .. d.. molt.. partico..ari, et d!fli..t.. ifP";'ienn_nZ! col _nme'Z? della memoria p110 tranáe le propofitronr unmerfalz, lequalt fono prmczpq dell artr ¥ La iJJ,er1en:za adunque fimile all'orma, che ci dimofli-a le fiere. pere be fi come forma principio di ritrouare il Ce1áuo, nper˜ parte del Ce-mo, (perciocbe ilCeruonnon compofl<>di orme,) cofi la ifPerienza .. principio di ritrouar le arti, & non parte di alcuna arte; percbe le cofe a i _(enfifottopofl,e non fono principij dell'Arti; ma occafione, come d1iaramente fi uede, pc>' che il principio dell'Arte unireerfele, & non fottopofto a i fen/i humani, bencbe pe-r ttia de' fnfi flato fia ritrouato ¥ ma che differenza f“atra la iJJ,crienza, ('7' l'Arte ,fi uede innqueftonmodo. Certo l, che qu.i1, to all'operare non dall' .Arte la ijpcrien'{!, differente :percioche tanto in quefla, quanto in quella uenendofi all'effetto, f“. difcende allo inditJidu(}; per che le attio11i fono cerca le cofe particolari: Ma quanto alla forza, & alla efficacia de/1' operare, gli eJJ,erti fanno effetto maggiore, che quelli >i quali hanno folamente la ragione rmiuerfele delle cofe: & per˜ f Pefl˜ admiene cbe lo Ar tefice inefpcrto, a1mcnga Dio, che egli habbia nella mente la r:tgione de gli Artifiˆf, áerra perJ, & pecca bene-Jpejf˜, non per non fapcre, n perche la ragione fia men uera : ma perche non effercitato, nconofce i dife1tidell.imateria>l.1quale molte fiate non rifj,onde all.t “ntentione delf .Arte. Contutto quefiol'Arte piu eccellente, & piu degnandeUaniJJ,eriewza, percbe piu 1tici..a al fepere ¥ inte11..end..le caufŽ, & le ra..ioni delle cofe ¥ lˆ doue la ifPerienza opera f en'Z5 ragione, Apprefl˜ lo mtellrgente .Artefice pzu pronto a rifoluere, & dar conto delle cofe, che ilfemplice, et puroefJ,erto. La onde l' .Arte allafepie-n-za, che habito nobilf(Jimo, piu uicina. Segno rnanifefto'del fepere il potere infegrutre > &ammaeftrare a/tiáui, perciocbe laperfemoneconfifte inpoterenfar altri afe m.!deftmifim(..lianti. Et per˜ r.Artifice > che quello che intendela ragione, pu˜in[egnare &fnrenu1i'altro fŽ fte!Jo> quanto all'Arte fua : Ma laEjperto non coft. &fe bene lo EJJ,er..o moflr.. ad altri ..omceglifa, non per˜ atto a darne co11to,non/?attendo l' A1:te: & la fha dtmoflr..tzonealtra1lf enfo nonft e/lende , & fol.zmente iHmodo diueder.. co1..1..mt?connalczmaoppmronc, o credenza di colui, che uede: ilquale in fwiile atto fa ufficro fe-mzle tmpe-,fe..t.. , & lontano dall'ufficio dell'.,,1rte:&per˜Vimmio uzwieÈ cbel.! iJJ,e;á'.enzafia con la cognrtrone accompagnata. C<>me adunq11e n.ifl:e la iJJ,erienZ:_1; chencofae; & mdJpno..o C.A_r..e d.. quellaprocede, chiaramentes'dimoftrato. Dalchefi comP: áende.c!J!r d11e mame;-e d1 11Je;á1e11..a. t un.1,. chealt'Jlrte prepofta, ciochefi faprima, cbe.sacquiflz f.A;-te :come qut1:11do /i dice. lo faccio iJJ,erie117an,&uo()'iionprouare,f'emirie'“.:eal-,r, . .Il I r, fa ' .. ˜ ,, :1¥c..maco,a:e:,~ que1,? e come 1onte a m1..qu..to all .Arten. L'altmrrumiera qucUa, cbe ecc-rta_ta > &de/la dall Arte, cbeft truoua m nor, &fecondo le ragioni dell'Arte la e!ferdtiamo. ,g/1fl puoancbe dallepredette cofe 111:dere, ,áhe la iJJ,erienza molto piuferue alle Arti, cbes'acquifla,io I 4 LI11It,0 dette cofe ritrouatoha!ttmO, cbe ,4rte babito..ellamcnt..,.c..mein.... foggt!to ripoflo; che/a diJJ,onea fare, &operare con regola,&ragione fuort1' /e cofe utzl:alla u1ta: C..mc'Prudcnza tJ babito,chedifponc lointe..e..to a reg..lare la uolonta mquellecofe, che all.. u_mo11e,..bene della repisblica, &dellafm,..tglta, & dt fe_ftefl˜'conue;..gon<>: La onde $'..ftz,modcfl.., forti, liberali, amfri, ucraci,&1!1 J˜_mrna buon:_, &wr..uofidzuentramo: &d1piu q11af“ f7m1- deiper la uirtuberoicafiamogiudi:atz. Ma lafctamo a d1et1á0 le co[e_, che nonfannopern?'¥ & ritrouiamoilnafl:imentodelleArti ,fecondo, che promefl˜ bauemo di_(opra. 'N.._'!:fe ogni artedaifj,ermza. Il cbe come fia,dir˜ bre..mnente, dimoflrando cbecofi!, ..lfJ,erimza: Da eh.. nafce: Come f“a fonte delle .Arti. IJJ,me..za 110n altro cbeuna :o..nttzone na;a damol..e ..1cor-:. dan-z!di cofefimiglianti a i fenfi bumam ..ttopofte, per lequalt ricorda..t'{! l httomo ..rudr:a di tutte ttd uno iftef!˜ modo. &coti tejfemp10. NJl conofl:ere una cofe,ui concorre pnma zl fon fo, dapoi la memoria: altra di zuefto la comp.tratione delle cofe ricordate. Hattendo f huomoper uia de i fenfi comprefo, e 1e lo Ajfenzg, per ejfl"mpio, ha conferito a qttefl,o, & a quello nella debolezza dello ftomaco, ricordandofi di tale effetto, ne caua una fomma uniue-rfele, & dice: .Aduuque doue debolez.za diftomaco to affirnzg giotteuole, & buono ¥ Il fimi/e puofˆredelle altre piant.., .. d.. molt.. partico..ari, et d!fli..t.. ifP";'ienn_nZ! col _nme'Z? della memoria p110 tranáe le propofitronr unmerfalz, lequalt fono prmczpq dell artr ¥ La iJJ,er1en:za adunque fimile all'orma, che ci dimofli-a le fiere. pere be fi come forma principio di ritrouare il Ce1áuo, nper˜ parte del Ce-mo, (perciocbe ilCeruonnon compofl<>di orme,) cofi la ifPerienza .. principio di ritrouar le arti, & non parte di alcuna arte; percbe le cofe a i _(enfifottopofl,e non fono principij dell'Arti; ma occafione, come d1iaramente fi uede, pc>' che il principio dell'Arte unireerfele, & non fottopofto a i fen/i humani, bencbe pe-r ttia de' fnfi flato fia ritrouato ¥ ma che differenza f“atra la iJJ,crienza, ('7' l'Arte ,fi uede innqueftonmodo. Certo l, che qu.i1, to all'operare non dall' .Arte la ijpcrien'{!, differente :percioche tanto in quefla, quanto in quella uenendofi all'effetto, f“. difcende allo inditJidu(}; per che le attio11i fono cerca le cofe particolari: Ma quanto alla forza, & alla efficacia de/1' operare, gli eJJ,erti fanno effetto maggiore, che quelli >i quali hanno folamente la ragione rmiuerfele delle cofe: & per˜ f Pefl˜ admiene cbe lo Ar tefice inefpcrto, a1mcnga Dio, che egli habbia nella mente la r:tgione de gli Artifiˆf, áerra perJ, & pecca bene-Jpejf˜, non per non fapcre, n perche la ragione fia men uera : ma perche non effercitato, nconofce i dife1tidell.imateria>l.1quale molte fiate non rifj,onde all.t “ntentione delf .Arte. Contutto quefiol'Arte piu eccellente, & piu degnandeUaniJJ,eriewza, percbe piu 1tici..a al fepere ¥ inte11..end..le caufŽ, & le ra..ioni delle cofe ¥ lˆ doue la ifPerienza opera f en'Z5 ragione, Apprefl˜ lo mtellrgente .Artefice pzu pronto a rifoluere, & dar conto delle cofe, che ilfemplice, et puroefJ,erto. La onde l' .Arte allafepie-n-za, che habito nobilf(Jimo, piu uicina. Segno rnanifefto'del fepere il potere infegrutre > &ammaeftrare a/tiáui, perciocbe laperfemoneconfifte inpoterenfar altri afe m.!deftmifim(..lianti. Et per˜ r.Artifice > che quello che intendela ragione, pu˜in[egnare &fnrenu1i'altro fŽ fte!Jo> quanto all'Arte fua : Ma laEjperto non coft. &fe bene lo EJJ,er..o moflr.. ad altri ..omceglifa, non per˜ atto a darne co11to,non/?attendo l' A1:te: & la fha dtmoflr..tzonealtra1lf enfo nonft e/lende , & fol.zmente iHmodo diueder.. co1..1..mt?connalczmaoppmronc, o credenza di colui, che uede: ilquale in fwiile atto fa ufficro fe-mzle tmpe-,fe..t.. , & lontano dall'ufficio dell'.,,1rte:&per˜Vimmio uzwieÈ cbel.! iJJ,e;á'.enzafia con la cognrtrone accompagnata. C<>me adunq11e n.ifl:e la iJJ,erienZ:_1; chencofae; & mdJpno..o C.A_r..e d.. quellaprocede, chiaramentes'dimoftrato. Dalchefi comP: áende.c!J!r d11e mame;-e d1 11Je;á1e11..a. t un.1,. chealt'Jlrte prepofta, ciochefi faprima, cbe.sacquiflz f.A;-te :come qut1:11do /i dice. lo faccio iJJ,erie117an,&uo()'iionprouare,f'emirie'“.:eal-,r, . .Il I r, fa ' .. ˜ ,, :1¥c..maco,a:e:,~ que1,? e come 1onte a m1..qu..to all .Arten. L'altmrrumiera qucUa, cbe ecc-rta_ta > &de/la dall Arte, cbeft truoua m nor, &fecondo le ragioni dell'Arte la e!ferdtiamo. ,g/1fl puoancbe dallepredette cofe 111:dere, ,áhe la iJJ,erienza molto piuferue alle Arti, cbes'acquifla,io I 'P Jt. I M o. 5 s'acquiflano per_ in....ntio'ne , cl“e a quelle, che s' bnfarttno per am;..aeft'lat!terlto. Ila. na.[c....toadelle arti da prmc1pw debole, ma col tempo acquifta forza et mgore: zmperochez prmtz muen tori hanno poco I.urne delle cofe, & non po!Jono ageuolmente raccogliere molte uniue1fali propofitioni, per ..equ..li f J/.rte s' ing..gliardifca, pi:rcbe per la breuitˆ ..lla tJita non b"!m-0 _atempo di fame_la ifperum..: ma lafcui..do a pofter1 le cof _atrortate d,t loro J_em_ano la f.1!1ca d1a_q..lali, & agg1ugneno loro occafione d1 a11mentare le .Artz, per la m(Jlta wrtu, che ne i pocht pm, cipij fi truoua. per_che J}come nella 'll!en!ea_afi co1!cefC la moltitudine de fhd,..iti fotto un 'Principe,, cofi molti concetti dell arte .il.fo prmc1pw fi riferif“:eno. & per qm:/to d1 gran kmde fono degni gli inuc-ntori delle cofe, iquali IJa1mo troHato i principij jnza rifParmio di fatica, da-i quali deriua il compimento , & la perfettione dell'J/.rti: doue egli fi pu˜ dire che la metˆ del fatto, i il cominciar ba_aene. Et_, qui fia detto a baft_an...cl' intorno al..a origine, diffi(tione , accrefcimento, et perfettwne deU .Arte. ztefla che 10 diftmgua t Jlrt1 fecondo, che dz fopra promift di fare. Certo io non uoglio in quefto luogo fare una fcielta di tutte /: .Arti partitamentea, per che troppo ritardarei lo intendimento di cbi legge, & poco giouerei ¥ La[tier˜ a dietro quella fignificatione uniuerfale di qucfto uocabolo , che abb;áaccia t J/.rti liberali, delle quali tre fono cfintorno al parlare, & quattro cerca la qu.tntitˆ, d'intorno al parlare la Grammatica; La R.!Jetorica, la Logica: Cerca la qrutntitˆ la Geometria, l'.A./lrologia, f .Aritbmetica, la-: Mufica. Lafcier˜ /: .Arti uili, & baffe, che degne non fono della prefente confideratione, nŽ, del nome dell'Arte. 7:xgn ragioner˜ di quelle .Arti, et dottrine , che ci .(0110 infPir-ate da Dio, come la nofb-:t chriftia11a Theologia; perche hora non fi tende a q1,efto fine, che -:ritruouiarno tutto quello, che fotto nome di .Arte fl contiene : impcroche non al propofito noflro: ft che “o lafcier˜ le diuinationi , cbe mefl:olate fono di diui11a infPiratione, & bumana inuentione. Sono adimque al prefente bifogno quelle .Arti neceffei-ie, chef erueno co1i digmtJ, & gran: dezza alla commoditˆ, & ufo de' mortali: come l'.Arte di andar per mare detta ..uigatione, C .Arte Militare, t'.Arte del fabricare, la Medicina , l'Agricoltura , la Ven1t.ggione, l.. 'Pittura, ('1' Scoltura, il Lanificio, & altre fimiglianti, lequali in due modi fi po-!Jono con.. fiderare. prima come diforre110 , & con uie ragioneuoli trouando uanno le ragioni ,. & le regole dell'operare ¥ dapoi come con prontezza di mano s'affˆticano di ;onere in alcuna materia e/le-riore, quello cbe er :t ripofto nella mente. Donde nafce che alcune .Arti banno-piu della fcien,-¥ ..-i, &altre meno. & a cono_(cere /: .Arti piu degne, quefta la uia. QJ!elle,.nelle quali fa bi.fogno /: J/.rte del 1mmerare, la Geometria,& t altre Mathematice, tutte hanno del g;áande-.. il r“maneu te fenza le dette .Arti ( come dice 'Platone) uile,. & abietto, come cof.t nata da [emplice ima ginatione, fallace conit:ttura, & dal uero abb,tndonata ifPerienza ¥ Et quiui appttrir1 fa dignitˆ dell'J/.rchitettura, laquale appro11a giudica le opere,cbe dalle altre .Arti fi fanno. Ma perche prima non fi deue loda-re alcuna cofa, fe prima non fi fa , che cofa ella fia: giufto, & ra gioneuole ,,che dimoftriamo l'origine ) & la forza ,. & le parti dell'./4rchitettura, & qual fia l'ufficio , & il fine dtllo Architetto. & percbe il rnedefimo /i fa d,dlo .Autto1áe, come da erud.'t0-, & amrnaeftrato ne i precetti delf .Arte, dar˜ principio alla clicbiratione de i j“1oi detti ,.sbrigarnlomi pnma dalla dedicatione dcll' opera. Dedicmido ad.;mqi!c ad Ottaui& J/.tt,.fio dice in quefto mo do ¥ E N T R E, che la tua diurna mente 1 & Deitˆ-, ˜ Cc fare rmpcratore, acquil!aua l'Imperio del mondo, & i cittadini (“ gloriauano del trionfo & della uittoria tua, effondo tutti i nimici dalla tua inuitta uirm :í terra battuti: & mentre, che tutte le nationi domi te, & foggiogate il tuo cenno attendeuano,& il popolo Romano in- fiemc col fen:ito fuori d'ogni timore, da i tuoi altifsimi prouedimenti & conl“gli era goucrnato; io non ardiua mandare in luce le cofe dell'Architettura da me fcritte , tra tante occupationi , & con grandi penf“eri efplicate: dubitando non fuor di tempo tramcttendo- mi.- 'P Jt. I M o. 5 s'acquiflano per_ in....ntio'ne , cl“e a quelle, che s' bnfarttno per am;..aeft'lat!terlto. Ila. na.[c....toadelle arti da prmc1pw debole, ma col tempo acquifta forza et mgore: zmperochez prmtz muen tori hanno poco I.urne delle cofe, & non po!Jono ageuolmente raccogliere molte uniue1fali propofitioni, per ..equ..li f J/.rte s' ing..gliardifca, pi:rcbe per la breuitˆ ..lla tJita non b"!m-0 _atempo di fame_la ifperum..: ma lafcui..do a pofter1 le cof _atrortate d,t loro J_em_ano la f.1!1ca d1a_q..lali, & agg1ugneno loro occafione d1 a11mentare le .Artz, per la m(Jlta wrtu, che ne i pocht pm, cipij fi truoua. per_che J}come nella 'll!en!ea_afi co1!cefC la moltitudine de fhd,..iti fotto un 'Principe,, cofi molti concetti dell arte .il.fo prmc1pw fi riferif“:eno. & per qm:/to d1 gran kmde fono degni gli inuc-ntori delle cofe, iquali IJa1mo troHato i principij jnza rifParmio di fatica, da-i quali deriua il compimento , & la perfettione dell'J/.rti: doue egli fi pu˜ dire che la metˆ del fatto, i il cominciar ba_aene. Et_, qui fia detto a baft_an...cl' intorno al..a origine, diffi(tione , accrefcimento, et perfettwne deU .Arte. ztefla che 10 diftmgua t Jlrt1 fecondo, che dz fopra promift di fare. Certo io non uoglio in quefto luogo fare una fcielta di tutte /: .Arti partitamentea, per che troppo ritardarei lo intendimento di cbi legge, & poco giouerei ¥ La[tier˜ a dietro quella fignificatione uniuerfale di qucfto uocabolo , che abb;áaccia t J/.rti liberali, delle quali tre fono cfintorno al parlare, & quattro cerca la qu.tntitˆ, d'intorno al parlare la Grammatica; La R.!Jetorica, la Logica: Cerca la qrutntitˆ la Geometria, l'.A./lrologia, f .Aritbmetica, la-: Mufica. Lafcier˜ /: .Arti uili, & baffe, che degne non fono della prefente confideratione, nŽ, del nome dell'Arte. 7:xgn ragioner˜ di quelle .Arti, et dottrine , che ci .(0110 infPir-ate da Dio, come la nofb-:t chriftia11a Theologia; perche hora non fi tende a q1,efto fine, che -:ritruouiarno tutto quello, che fotto nome di .Arte fl contiene : impcroche non al propofito noflro: ft che “o lafcier˜ le diuinationi , cbe mefl:olate fono di diui11a infPiratione, & bumana inuentione. Sono adimque al prefente bifogno quelle .Arti neceffei-ie, chef erueno co1i digmtJ, & gran: dezza alla commoditˆ, & ufo de' mortali: come l'.Arte di andar per mare detta ..uigatione, C .Arte Militare, t'.Arte del fabricare, la Medicina , l'Agricoltura , la Ven1t.ggione, l.. 'Pittura, ('1' Scoltura, il Lanificio, & altre fimiglianti, lequali in due modi fi po-!Jono con.. fiderare. prima come diforre110 , & con uie ragioneuoli trouando uanno le ragioni ,. & le regole dell'operare ¥ dapoi come con prontezza di mano s'affˆticano di ;onere in alcuna materia e/le-riore, quello cbe er :t ripofto nella mente. Donde nafce che alcune .Arti banno-piu della fcien,-¥ ..-i, &altre meno. & a cono_(cere /: .Arti piu degne, quefta la uia. QJ!elle,.nelle quali fa bi.fogno /: J/.rte del 1mmerare, la Geometria,& t altre Mathematice, tutte hanno del g;áande-.. il r“maneu te fenza le dette .Arti ( come dice 'Platone) uile,. & abietto, come cof.t nata da [emplice ima ginatione, fallace conit:ttura, & dal uero abb,tndonata ifPerienza ¥ Et quiui appttrir1 fa dignitˆ dell'J/.rchitettura, laquale appro11a giudica le opere,cbe dalle altre .Arti fi fanno. Ma perche prima non fi deue loda-re alcuna cofa, fe prima non fi fa , che cofa ella fia: giufto, & ra gioneuole ,,che dimoftriamo l'origine ) & la forza ,. & le parti dell'./4rchitettura, & qual fia l'ufficio , & il fine dtllo Architetto. & percbe il rnedefimo /i fa d,dlo .Autto1áe, come da erud.'t0-, & amrnaeftrato ne i precetti delf .Arte, dar˜ principio alla clicbiratione de i j“1oi detti ,.sbrigarnlomi pnma dalla dedicatione dcll' opera. Dedicmido ad.;mqi!c ad Ottaui& J/.tt,.fio dice in quefto mo do ¥ E N T R E, che la tua diurna mente 1 & Deitˆ-, ˜ Cc fare rmpcratore, acquil!aua l'Imperio del mondo, & i cittadini (“ gloriauano del trionfo & della uittoria tua, effondo tutti i nimici dalla tua inuitta uirm :í terra battuti: & mentre, che tutte le nationi domi te, & foggiogate il tuo cenno attendeuano,& il popolo Romano in- fiemc col fen:ito fuori d'ogni timore, da i tuoi altifsimi prouedimenti & conl“gli era goucrnato; io non ardiua mandare in luce le cofe dell'Architettura da me fcritte , tra tante occupationi , & con grandi penf“eri efplicate: dubitando non fuor di tempo tramcttendo- mi.- 6 L I n._omi, incorre[sinell'offe{a dell'animo tuo. Ma po.., che io m'accodi, c)1.. egt..al cur! ..cn:ui & della faIute d'ognuno con il publico maneggio,.. ..cll_a oppo..tuntta dc'.publ1C1 edtfu: ij; acciochc non (olamcnte fuffecol fauor tuo la .c.. .. m1port... 'l\t: 10]0110 wro_o,o[odr d1m..arare che cofo e Bali/la, & Scorp1one,pcrc1ochefe11e drra 11cldecuno libroal proprio luogo.111:fi deue ( per quantoflimo io) confondere l'ordine dellecofe. !'1:¥1ir˜ ad11nq11e a Viná. il1ualefe,áondo il precetto' ddl'.Arte diff.mfce, e detcnnina,decof.1 ,,hcbitettn.t,dicendo. Architettura Jcienza, di molte difciplinc, & Jj diuerr“ .im ..aefiramcnti ornlta, dal cui giudicio s'appwuano tutte le opere, che dal'e ::ltre Ani comprntameme (“ f,mno. 'Prima, cb..fi i:fpon:{a,e:?' dimoftri cbecofo,Architettura, dii' /,1forza di qfle/lonome,perczocbemoltog1ouaaflomtcndmzento delle cofe,che fi diranno ¥ .Arcbitett1:ra tlnome, cláe d,1tgreco derdtur;& di cfae 1tocicompojlo . LA prima fig11fica principale, & capo ¥ La feco11d.tfabbro,˜ artefice . Ef cl?i1toltf bene cfprimere uolg.cl7i,ente l,t forza del detto n..me, direbbecapomaeftra, Etpero dzce 'Platone, che lo .Arcb tetto non fo meflicri alc,,mo,r>ia Joprafian- tca 6 L I n._omi, incorre[sinell'offe{a dell'animo tuo. Ma po.., che io m'accodi, c)1.. egt..al cur! ..cn:ui & della faIute d'ognuno con il publico maneggio,.. ..cll_a oppo..tuntta dc'.publ1C1 edtfu: ij; acciochc non (olamcnte fuffecol fauor tuo la .c.. .. m1port... 'l\t: 10]0110 wro_o,o[odr d1m..arare che cofo e Bali/la, & Scorp1one,pcrc1ochefe11e drra 11cldecuno libroal proprio luogo.111:fi deue ( per quantoflimo io) confondere l'ordine dellecofe. !'1:¥1ir˜ ad11nq11e a Viná. il1ualefe,áondo il precetto' ddl'.Arte diff.mfce, e detcnnina,decof.1 ,,hcbitettn.t,dicendo. Architettura Jcienza, di molte difciplinc, & Jj diuerr“ .im ..aefiramcnti ornlta, dal cui giudicio s'appwuano tutte le opere, che dal'e ::ltre Ani comprntameme (“ f,mno. 'Prima, cb..fi i:fpon:{a,e:?' dimoftri cbecofo,Architettura, dii' /,1forza di qfle/lonome,perczocbemoltog1ouaaflomtcndmzento delle cofe,che fi diranno ¥ .Arcbitett1:ra tlnome, cláe d,1tgreco derdtur;& di cfae 1tocicompojlo . LA prima fig11fica principale, & capo ¥ La feco11d.tfabbro,˜ artefice . Ef cl?i1toltf bene cfprimere uolg.cl7i,ente l,t forza del detto n..me, direbbecapomaeftra, Etpero dzce 'Platone, che lo .Arcb tetto non fo meflicri alc,,mo,r>ia Joprafian- tca 'P Jt I il! O. te ˆ quelli, che gli fanno. La doue potremo dire l' .Architetto non effer Fabro, non r,zacflrd di legname, non muratore, non feparatamente certo, & determinato artefice, ma capo,fopraftante, ®olatore di tutti gli arteficij: come quello, che 11011 fia prima, a tanto grado [alito ,.che egli . non fi habbia prir,za in molte, & diuerfe dottrine, & opere e/Jercitato. Sopi-aftando adunque ˆimoftra, di[egna, diftribuife, ordina, & comanda. & in quefti uffici appare la dignitˆ delf Architettura efJer alla fapienza uicina, & come uirt heroica nel me'{!) di tutte le arti dimorare ¥ perche fola intende le cagioni ;fol.i abbraccia I.e belle, & alte cofe :fola, dico, tra tutte r.Arti partecipa delle piu certe fcienz.!!, come f.A.ritbmetica, & la Geometria, & le altre, fenza,lequali ( come s' detto) ogni arte .uile, & f enza riputatione. Yedendo adunque Vitr. r.Aiáchitettura effer tale, dice prima ell.ieffer ..Scienza... &per Sciwz.:r-intendecognitione, -& raunanza di molti precetti, & ammaeftramenti, che unitarnente riguardano alla conofcenz..a d'1m fine propofto. poi perche in quefto la.Architettura conuiene con molte altre JŽ1enz.!!, delle quali par titamente fi puo dire, che ciafcuna fia cognitio11e: per˜ Yitr. le. attribuifce alcuue differcnz.!! ,, che riftringono quello intendimento uniuerfale, & comm1me del predetto nome. & quefto ufficio della 1Jeradiffinitione, cio dichiarire la natura, & la forza della cofa diffinita, in modo cbe ella da tutte altre cofediftinta,& [ep,trata fi cono[ca,&Jm˜ foggiugne Vitr. .. Di molte difcipline,_& di diuerfi ammaeftr,imenti ornata . “ F.t diftingueper le dette parole ['.Architettura, da molte par iicolari notitie, che uengono da i fenfi, ftanno rsella ijperienza, (9" fi eflrcitano per pratica. 1'{_ per quefio anchora bene diffini.ta t .Architettura: percioche fe quiui reflaffe la diffiiiitione, ell,:i farebbe commune, &piutampia di quello ,.cbe fi conuiene. Imperocbe l'.Arte del dire, laM.e-dicina, & molte altre .Arti, & fcienz.!! ornateforro di molte dottrine, & di du:rfi ammaeftra¥ menti, come chiaramente per glifcrittitdiCicerone, di Galeno, & cl' altri autori/i uede. I{jflr..gnendo adunqtte Yitr. con maggiori proprietˆ la fua diffinitione, dice I Dal cui giudici o s' approuano tutte le opere, che dalle altre arti fifanno ¥ ! I.eco l'ultima dijferenz.:,i,che ne i iteri,& giufti termini, & quaftconfini rinchiude l' .Architel tura.percioabe il giudicare le opere compiute dal. le.Arti, proprio di lei, & non d' altre. L'oratore s'adorna di molte ./4rti, & difipline, & ,quelle grandif]ime, fono, & belli(fime. Il fimigliante fa il Medico; ma t uno, & l'altro hanno diuerfi intendimenti . f Oratore I adorna fer potere per[ uadere, cio indurre opinione in ogm materia propofta. Il Medico per indurre, o crmferuare Li fa11itˆ. Ma lo ./4rchrtetto folo per giudicpre, & appro11,are le opere perfette dalle alt-re .Arti :perfette, dico, 01u:r compiute, come dice Vitr. per˜ che non fi pu˜ giudicare j non le cofe finite, accio niuna fcufa fia dello .Artefice'. Y ero anche queflo, ,:he lo .Architetto fopraftando mentre che fi fanno le opcre,gdica fe e!,. lefi f':znno bene, ˜ male, & a_pproua quefta, Cl biaftna quella ,fecondo il giudicio, & la cognitio-ne ,_cbe egli ha; & forfe quefta migliorc.ejpofitione che la di fopra. Dalla dijfinitioneádell'.Ar-chitettura ,fi compi-ende che cofa .Architetto , & fi conofce, .Architmo, efter colui, cbe percert.i, &merauigliofa ragione, & uia s“ contlamente, & contanimo fa determinare, come con lo infegna;áe, & con t opera condurre ˆ fine quelle cofe >cbe dal mouim>Jnto de i pefi d,.il' compartimento de i corpi, & dalla compofitione de/le ope;áe ˆ beneficio de gli httomini.fˆranno commendate. l .Al'chitettura fcienza.ornata di molte .tfji:iplim:, & di diucrfi amm.ieflrame.1¥ á ti.! Et per difciplina intende quello, che i difepoli imparano . Et per ammae/iramenti,quello' che i maeftri infognano.il parlare inftrumento dello infegrucre, Ž,~ l'gdi;áe dello imparare ¥ La dot-trintt comincia nel concetto di coliti, che “nfegna, & fi eftcndefino alle parole. la d[fiplina co-mincia-n e/l'udito di colui, che impara, & termina nel concettot. Ma beffa coj“i il fitpponere: ;?cr ragione, & dimojb-areperpratica,; i1l quello d laDottrin.1, in,1uefto I.i Emditionc, cioJ lo1 fkrojfamento. I 'Perlotcuitgiuditios'appro1umo. .. Il gtdicare cofa¥eccellentiftim.i,&noni ad altri concejfa, che ˆ i faui, &prudenti: percioche il gulitio fi fo fopra lŽ cofe conofciute,, &per quello, .. S'approua,I cio fi dd lafenten-za,&fi dimojháa, chec-on ragionejiope..r.a to, Ap_proua adunfi!lel' ,A,,hiteuur.1 ,top_ere fntte dalle altr.e ,irti ¥. op_era qr1ello artificio;, ˜lauoro.> 'P Jt I il! O. te ˆ quelli, che gli fanno. La doue potremo dire l' .Architetto non effer Fabro, non r,zacflrd di legname, non muratore, non feparatamente certo, & determinato artefice, ma capo,fopraftante, ®olatore di tutti gli arteficij: come quello, che 11011 fia prima, a tanto grado [alito ,.che egli . non fi habbia prir,za in molte, & diuerfe dottrine, & opere e/Jercitato. Sopi-aftando adunque ˆimoftra, di[egna, diftribuife, ordina, & comanda. & in quefti uffici appare la dignitˆ delf Architettura efJer alla fapienza uicina, & come uirt heroica nel me'{!) di tutte le arti dimorare ¥ perche fola intende le cagioni ;fol.i abbraccia I.e belle, & alte cofe :fola, dico, tra tutte r.Arti partecipa delle piu certe fcienz.!!, come f.A.ritbmetica, & la Geometria, & le altre, fenza,lequali ( come s' detto) ogni arte .uile, & f enza riputatione. Yedendo adunque Vitr. r.Aiáchitettura effer tale, dice prima ell.ieffer ..Scienza... &per Sciwz.:r-intendecognitione, -& raunanza di molti precetti, & ammaeftramenti, che unitarnente riguardano alla conofcenz..a d'1m fine propofto. poi perche in quefto la.Architettura conuiene con molte altre JŽ1enz.!!, delle quali par titamente fi puo dire, che ciafcuna fia cognitio11e: per˜ Yitr. le. attribuifce alcuue differcnz.!! ,, che riftringono quello intendimento uniuerfale, & comm1me del predetto nome. & quefto ufficio della 1Jeradiffinitione, cio dichiarire la natura, & la forza della cofa diffinita, in modo cbe ella da tutte altre cofediftinta,& [ep,trata fi cono[ca,&Jm˜ foggiugne Vitr. .. Di molte difcipline,_& di diuerfi ammaeftr,imenti ornata . “ F.t diftingueper le dette parole ['.Architettura, da molte par iicolari notitie, che uengono da i fenfi, ftanno rsella ijperienza, (9" fi eflrcitano per pratica. 1'{_ per quefio anchora bene diffini.ta t .Architettura: percioche fe quiui reflaffe la diffiiiitione, ell,:i farebbe commune, &piutampia di quello ,.cbe fi conuiene. Imperocbe l'.Arte del dire, laM.e-dicina, & molte altre .Arti, & fcienz.!! ornateforro di molte dottrine, & di du:rfi ammaeftra¥ menti, come chiaramente per glifcrittitdiCicerone, di Galeno, & cl' altri autori/i uede. I{jflr..gnendo adunqtte Yitr. con maggiori proprietˆ la fua diffinitione, dice I Dal cui giudici o s' approuano tutte le opere, che dalle altre arti fifanno ¥ ! I.eco l'ultima dijferenz.:,i,che ne i iteri,& giufti termini, & quaftconfini rinchiude l' .Architel tura.percioabe il giudicare le opere compiute dal. le.Arti, proprio di lei, & non d' altre. L'oratore s'adorna di molte ./4rti, & difipline, & ,quelle grandif]ime, fono, & belli(fime. Il fimigliante fa il Medico; ma t uno, & l'altro hanno diuerfi intendimenti . f Oratore I adorna fer potere per[ uadere, cio indurre opinione in ogm materia propofta. Il Medico per indurre, o crmferuare Li fa11itˆ. Ma lo ./4rchrtetto folo per giudicpre, & appro11,are le opere perfette dalle alt-re .Arti :perfette, dico, 01u:r compiute, come dice Vitr. per˜ che non fi pu˜ giudicare j non le cofe finite, accio niuna fcufa fia dello .Artefice'. Y ero anche queflo, ,:he lo .Architetto fopraftando mentre che fi fanno le opcre,gdica fe e!,. lefi f':znno bene, ˜ male, & a_pproua quefta, Cl biaftna quella ,fecondo il giudicio, & la cognitio-ne ,_cbe egli ha; & forfe quefta migliorc.ejpofitione che la di fopra. Dalla dijfinitioneádell'.Ar-chitettura ,fi compi-ende che cofa .Architetto , & fi conofce, .Architmo, efter colui, cbe percert.i, &merauigliofa ragione, & uia s“ contlamente, & contanimo fa determinare, come con lo infegna;áe, & con t opera condurre ˆ fine quelle cofe >cbe dal mouim>Jnto de i pefi d,.il' compartimento de i corpi, & dalla compofitione de/le ope;áe ˆ beneficio de gli httomini.fˆranno commendate. l .Al'chitettura fcienza.ornata di molte .tfji:iplim:, & di diucrfi amm.ieflrame.1¥ á ti.! Et per difciplina intende quello, che i difepoli imparano . Et per ammae/iramenti,quello' che i maeftri infognano.il parlare inftrumento dello infegrucre, Ž,~ l'gdi;áe dello imparare ¥ La dot-trintt comincia nel concetto di coliti, che “nfegna, & fi eftcndefino alle parole. la d[fiplina co-mincia-n e/l'udito di colui, che impara, & termina nel concettot. Ma beffa coj“i il fitpponere: ;?cr ragione, & dimojb-areperpratica,; i1l quello d laDottrin.1, in,1uefto I.i Emditionc, cioJ lo1 fkrojfamento. I 'Perlotcuitgiuditios'appro1umo. .. Il gtdicare cofa¥eccellentiftim.i,&noni ad altri concejfa, che ˆ i faui, &prudenti: percioche il gulitio fi fo fopra lŽ cofe conofciute,, &per quello, .. S'approua,I cio fi dd lafenten-za,&fi dimojháa, chec-on ragionejiope..r.a to, Ap_proua adunfi!lel' ,A,,hiteuur.1 ,top_ere fntte dalle altr.e ,irti ¥. op_era qr1ello artificio;, ˜lauoro.> ! LIBnltO' ˜ litttoro, che reflancelfando!oper11tione dello.Artefice, ofinita, o .no,s..nita,che ella .(ia : comenoperatione quelmouimento che eglifa..tre l.m_ora ¥ Ma 1"tt101!e smtemfe negat..o ?. o maflleggio ciuile, &uirtuofo,ccf!tao che egli fui, mente refla di fu..rz'. { Arti. J R.;Ji smtendenrarti in quantofi opera, le ragioni delle qualt ad effa patrona fi riferifcono ¥ Et qu1.fi..fi,ie_allaŽiffinitionedelt.Arcbitcttura.ru:llaquale reirtualmente comprefe fono le belle 1arita dellArcbitcttura, e'.. de i precettfuoi;co/:Z d_egna di n:olta con(zder..tione. & percbe egli s,intendaque/lo mir.-rbefecreto: Dico, che m c1afcuna_(c1enza ladiffimtione del[oggetto, del 111alfi tratta, cbe quellonˆcuiflriferifce tutto quello che nellafcien.. ttattato, cont1ene Nirtualwmtelefolutioni de i d11bif,le inuentioni de ifecreti, &la ueritˆ dellecofe!n 'l"ell.i Ji..wza. c01!tenu..te. Pirt11almentecontenere intendopoter ptod1máe u..a cofa, come tl fm.. c_on..ume m !11rtu 1lfrutto. Ladijfinitione adunqm:del [oggetto quando e fatta con le rag1om d1clnarate dr fopra, cio quando dimoftra la naturadellacofa d“/finita , la raccomm1manz._t1,:, che b,tcon molte altre cofe,<tdifferenzac:;~propietˆnchetiene, hanuirtudi farnmanifefle le ofcllre dimande, che fonofotte in quellafcienza. &la ragione , perche la diffinitione del [oggetto ptincipio dcli.i dimofiratione. ilq11ale come precetto dt:ll'.Arte effer del!e uero, utile, & conforme; ( come dice calcno) //ero ,perc/Je nientefl comprende >cheuero tlonfia,comefe eglifi dit-effe,il Felendella chimeraeffer utile ˆ gli infenni. queflo nonfi potrebbe comprendere, percbe uero 110n ,cbe la chimerat1áa le cofe d1e fono fi troui. Ytile, percbe necef]ˆr“o, che egli tenda ˆ qualchefine; &Vtil1tˆ non altro che riferirele cofe al debito fine, e:;~ in11ero dcg11a non del nome d1 .,;lrtt ']11Clla cogn;tione,la cui operatione non utile alla Immana uita. La conformitˆ pofta nella 14irtu predetta di produrre. percbe molte cofe hanno in ft la forza della 11critJ. , che non banuo la foYza dcli.i conformitˆ,& la uirt11, confifle nelf applicatione, & quelle non bmmo ualore d'influire il l1m1e loro nelle cofe. Ilcbe fi conofce, che uolendo noi app/Jc.1re i priucipiJ alle ,ofe, non fi raccoglie alcuna ragione, percioche non fono confonni, n conclud,,11ti. Qy,ando adunque il [oggetto, &leproprietˆnafcenoda i principi/, & cal(fe, al/bora 11i J la conformitˆ. Yero da tutti giudicato ( conofcil(ti i ter111i11i, come io diceu.-i) cbe.(e d.ille cofe eguali /i le11crarmo ieguali, ˜ dalle pari le pari, il rimanente farˆ pari ˜ eguale ¥ n folamente e11ero queflo principio , ma di 11.tlore grandifjimo ¥ pe..-ciocbe egli fi applica d,il F1lofofo 11at1tralt: a i mouime11ti, :il tempo, agli JJ,atij: dal Geometra alle mifure,& gra11dezzy; dallo Aritbmetii-o a i 'Jl{jm1eri; dal Mt, fuonani[,1011i ;dal Medico alle uirtu Žrqualitˆdellecofe. Sta11do ad1mq11e cio, cbc s'i} detto, ne feguita quello, che dira Vitiá. dtll'Jlrcbitcttura. & prima del [,,o nafcimento, & poi delle fue conditioni. dice ad11w1uc ¥ !Effa nafte dtt fabrica, & da difcorfo ¥ J f?.!!.efta co11fe1 uen:za!!ou /ipu˜..onofce-re ,[e_ primann..nfifo ma-11ifefi?> che cofa Fabrica, & ..hc cofa D1jco;fo, per˜ dice vmá. { Fabrtca co11t111uo, & ej]ercitato penjiero delfufo, cbe d1 qualunque materia, che per ..ar fonna aU'opera propoflafi r..chiede, con le rt..anifi comi:ie. Difcorfo 'Jllello , che Je cofe fobr,cateprontmnente, c:,;.. con ragwneuolep,áoport1one puod1moflra11do manife.(lare. J Dittino 11erar111:nte 1l defiderio di qlfelli, che leuando la mente alla confideratione delle c()fe belle, cercano lecagionidi quelle, & rig..tard.md.. ..omedal di fop;:a s'..cendcno allefatiche pc1álo contraTIO mo..tl J!m.., che con grand(ffimclod11nalza11do al cielo I dotti, & frtteratilmomini, & coi, merau1gl1arf{1tard'!t1do ..e fc1en'Z! fonnoogt_1ialtra co.. pi11 prefto cbe,1(f.1tica1fzper ac1uiflarlc. Sonoar_ichemolt,, 1 qualiaue?g.. , c/)efappumo cjf er bifognoperfacquijlo d' ttna fcicn-za participare d1 molte alt>:e, poco pero d1 fltlltj1C1mmo, aniJ danno ˆ bi.1fimofealcunofi dˆ al/o./ludiod..q1!../le. QJJ.eft1come gentetr,t111ata&folle , /i dcrmolaft:iaredaparte. Bella cofa il potereg..ud1carc, & ,tppr?11are le opere d(mortali,come atto di uim1j“1periore , 11erfo r inferiore: 111mte d!n.enopocb1fl, dam:o allafatica,pocbi uogliono adoperar/i, &1,[tirc delle pe/11dell'otio : &percio nonf“m..og111d1C10, &per c..nfeguente non perueugonoalfine dell'Jlrd)lfettur.1; Mafoloflut.m!og_lortando d1 effercln.i1..1,1t1 .Atcbitetti di queflo principe & di quello. &alle[mlonon lerag1om, male opere loro,d1,cndo cofifeci io, cofiordinai nel, tal pallaz.., &nelía tall)iefa ! LIBnltO' ˜ litttoro, che reflancelfando!oper11tione dello.Artefice, ofinita, o .no,s..nita,che ella .(ia : comenoperatione quelmouimento che eglifa..tre l.m_ora ¥ Ma 1"tt101!e smtemfe negat..o ?. o maflleggio ciuile, &uirtuofo,ccf!tao che egli fui, mente refla di fu..rz'. { Arti. J R.;Ji smtendenrarti in quantofi opera, le ragioni delle qualt ad effa patrona fi riferifcono ¥ Et qu1.fi..fi,ie_allaŽiffinitionedelt.Arcbitcttura.ru:llaquale reirtualmente comprefe fono le belle 1arita dellArcbitcttura, e'.. de i precettfuoi;co/:Z d_egna di n:olta con(zder..tione. & percbe egli s,intendaque/lo mir.-rbefecreto: Dico, che m c1afcuna_(c1enza ladiffimtione del[oggetto, del 111alfi tratta, cbe quellonˆcuiflriferifce tutto quello che nellafcien.. ttattato, cont1ene Nirtualwmtelefolutioni de i d11bif,le inuentioni de ifecreti, &la ueritˆ dellecofe!n 'l"ell.i Ji..wza. c01!tenu..te. Pirt11almentecontenere intendopoter ptod1máe u..a cofa, come tl fm.. c_on..ume m !11rtu 1lfrutto. Ladijfinitione adunqm:del [oggetto quando e fatta con le rag1om d1clnarate dr fopra, cio quando dimoftra la naturadellacofa d“/finita , la raccomm1manz._t1,:, che b,tcon molte altre cofe,<tdifferenzac:;~propietˆnchetiene, hanuirtudi farnmanifefle le ofcllre dimande, che fonofotte in quellafcienza. &la ragione , perche la diffinitione del [oggetto ptincipio dcli.i dimofiratione. ilq11ale come precetto dt:ll'.Arte effer del!e uero, utile, & conforme; ( come dice calcno) //ero ,perc/Je nientefl comprende >cheuero tlonfia,comefe eglifi dit-effe,il Felendella chimeraeffer utile ˆ gli infenni. queflo nonfi potrebbe comprendere, percbe uero 110n ,cbe la chimerat1áa le cofe d1e fono fi troui. Ytile, percbe necef]ˆr“o, che egli tenda ˆ qualchefine; &Vtil1tˆ non altro che riferirele cofe al debito fine, e:;~ in11ero dcg11a non del nome d1 .,;lrtt ']11Clla cogn;tione,la cui operatione non utile alla Immana uita. La conformitˆ pofta nella 14irtu predetta di produrre. percbe molte cofe hanno in ft la forza della 11critJ. , che non banuo la foYza dcli.i conformitˆ,& la uirt11, confifle nelf applicatione, & quelle non bmmo ualore d'influire il l1m1e loro nelle cofe. Ilcbe fi conofce, che uolendo noi app/Jc.1re i priucipiJ alle ,ofe, non fi raccoglie alcuna ragione, percioche non fono confonni, n conclud,,11ti. Qy,ando adunque il [oggetto, &leproprietˆnafcenoda i principi/, & cal(fe, al/bora 11i J la conformitˆ. Yero da tutti giudicato ( conofcil(ti i ter111i11i, come io diceu.-i) cbe.(e d.ille cofe eguali /i le11crarmo ieguali, ˜ dalle pari le pari, il rimanente farˆ pari ˜ eguale ¥ n folamente e11ero queflo principio , ma di 11.tlore grandifjimo ¥ pe..-ciocbe egli fi applica d,il F1lofofo 11at1tralt: a i mouime11ti, :il tempo, agli JJ,atij: dal Geometra alle mifure,& gra11dezzy; dallo Aritbmetii-o a i 'Jl{jm1eri; dal Mt, fuonani[,1011i ;dal Medico alle uirtu Žrqualitˆdellecofe. Sta11do ad1mq11e cio, cbc s'i} detto, ne feguita quello, che dira Vitiá. dtll'Jlrcbitcttura. & prima del [,,o nafcimento, & poi delle fue conditioni. dice ad11w1uc ¥ !Effa nafte dtt fabrica, & da difcorfo ¥ J f?.!!.efta co11fe1 uen:za!!ou /ipu˜..onofce-re ,[e_ primann..nfifo ma-11ifefi?> che cofa Fabrica, & ..hc cofa D1jco;fo, per˜ dice vmá. { Fabrtca co11t111uo, & ej]ercitato penjiero delfufo, cbe d1 qualunque materia, che per ..ar fonna aU'opera propoflafi r..chiede, con le rt..anifi comi:ie. Difcorfo 'Jllello , che Je cofe fobr,cateprontmnente, c:,;.. con ragwneuolep,áoport1one puod1moflra11do manife.(lare. J Dittino 11erar111:nte 1l defiderio di qlfelli, che leuando la mente alla confideratione delle c()fe belle, cercano lecagionidi quelle, & rig..tard.md.. ..omedal di fop;:a s'..cendcno allefatiche pc1álo contraTIO mo..tl J!m.., che con grand(ffimclod11nalza11do al cielo I dotti, & frtteratilmomini, & coi, merau1gl1arf{1tard'!t1do ..e fc1en'Z! fonnoogt_1ialtra co.. pi11 prefto cbe,1(f.1tica1fzper ac1uiflarlc. Sonoar_ichemolt,, 1 qualiaue?g.. , c/)efappumo cjf er bifognoperfacquijlo d' ttna fcicn-za participare d1 molte alt>:e, poco pero d1 fltlltj1C1mmo, aniJ danno ˆ bi.1fimofealcunofi dˆ al/o./ludiod..q1!../le. QJJ.eft1come gentetr,t111ata&folle , /i dcrmolaft:iaredaparte. Bella cofa il potereg..ud1carc, & ,tppr?11are le opere d(mortali,come atto di uim1j“1periore , 11erfo r inferiore: 111mte d!n.enopocb1fl, dam:o allafatica,pocbi uogliono adoperar/i, &1,[tirc delle pe/11dell'otio : &percio nonf“m..og111d1C10, &per c..nfeguente non perueugonoalfine dell'Jlrd)lfettur.1; Mafoloflut.m!og_lortando d1 effercln.i1..1,1t1 .Atcbitetti di queflo principe & di quello. &alle[mlonon lerag1om, male opere loro,d1,cndo cofifeci io, cofiordinai nel, tal pallaz.., &nelía tall)iefa ;t ,.. ,.. ,lt. ili- " 1ft (fC: i;,: 9 chiefa . & non uogliono confiderttre, che non hanno, Geometri,'t, nJ .Arithmet“ca, ne intendeno la forza delle proportioni, & la natmáa delle cof ¥ Egli bifogna ruiunque hauere e_{!rcitw,.::r fobrica; bi[ogna diforfo. Il difcorfo come padre; la Fabrica e come madre dell'.Architettura. I Lafabrica continuato penfiero dell'ufo, f Ogni artificiofo componimento ha lo effer fuo dalla notitia del fine come dice Galeno . Volendo adunque fabricare ,fa di meftier i hauere co rwfcimento del fine. Fi1le intendo io quello, a cuis'indrizza la operatione: Et in que{io lo intelletto: confidera, cbe cofa principio, & che cofa mezo ¥ & truoua cbe il principio fl confidcra in modo diprefidenza, & nel principiare il fine prima dello ;zgente, per che il fine quello,ache muoue all'opera: lo agente prim.:t che la form,t, perche lo agente induce la for111a; & la forma prim.z, che la materia : imperocbe la materia non mof!ˆ, .(e la forma non prim:z nella mente di colui che opera. Il me-zy ueramente il [oggetto nel quale il fine m:mda laflui flmiglianza al principio , & il principio la rimanda al fine: per˜ non concordanza maggio;-e di quella, che tra' l principio, e' l fine. oltra di queflo egli fi comprende che cbirmque imped..fe il mezy, leua il principio dal fine: & cbe il mezy per cagione del principio s'affatica, & r{(petto al fine fi ripofa. Volerzdoadunque fabricare, bifogna conáendcre, & acquiflare fl dti,acome la caccia de/le fiere, fuccellare, & la pefcagione, in fine altre non a confidcrare, non a finire, non a pigliare intente fono ¥ Ma correggono, & emendano gli errori, & i darmi delle cofeafotte, & quelle racconciano; come forfe la mcdidna ,fecondo G.1lcno. Con tutte le predettea.Artian..fopra tutte t .Arcbitettura, come giudice, eh' ella di ciafc11na. La onde nece!Jario, che in e!Ja fi confideri alcuna cof a fotta, o da eff er fotta, & I.a ragione : E.t per˜ d1!e coji: fono, i una la fignificata, &propofta opera, f altr:t la figni/“cante cio dimoftratma ragione. Tutti gli effetti adtmque, tutte le opere, o lauori delle .Arti, tutte le concl1,floni di tutte le fcien -zy fono lt: cofe fignif“cate;mll le r,igioni, le prom:, le caufe ,li qz,elle fono le cofe flgnificanti. E.t 'lueflo , perche il fogno fl riferifce alla cofa fignificata: lo effetto alla carifˆ: La conduflone alla proua. Ma pei-dichiaratione dico, che fignificare perfeg,ii dimoft,áare, & feg11a;-e imprime re il fegno. La doue in ogni opel'a da ragione drizzata , & con difegno finita, imprcf!o il Jegno dello .Artefice , cio la 9ualitˆ, & la forma, cbe era nella mente di quello ¥ percioche lo .Artefice opera prima nello intelletto, & co,1cepe nella 111e,1te, & Jegna poi la m.1teria c/ll'riore, dello habito i11terion: I Specialmentr: 11elt .Arcbitcttura. J 'Perciocbe ell..l fopra ogni arte fignifica cio rapprefenta le cofe alla itfrtu, cbe conofe,& concorre principalmente a formare il con cettofecondo lafua intentione: & quefto proprio fig,1,J“cart:. Ma i eflr flgni{“c:i:o proprioeffer rapp,áefentato al (opra detto modo ¥ De i fogni alcuni fono cofi adentro, che uer:ime11te follo come cagioni delle cofe. .Altri fanno ima [operficiale, & deb,le iflim,1tione di quelle ¥ Lo .ArclJitetto lafcia quefli tdtimi fogni alt oratore, & al poeta , & i,tf“eme con la Dialettica, cbe i: modo dello artificiofo difcorfo abbraccia quelli, percbe fono nec.:Jfˆr,j, intimi, & concludenti. Donde adiuiene, che chi fa profdsionc di Architetto pd1e, che nell'una, & ne l'altra parte elfer debbia dlercitato ¥ Ogniagente nel g-rado, cbe egli tiene deuc effer perf'etto, accioc/Je l'opera compita, & perfetta[i a ¥ Tre fono gli agenti , Diuino, 'N__atu,áale, .Artificiale: do IdJio , l1 natura, l'Imomo¥ ?-{qi parleremo dell'httomo. Se adunqrre !'.Architettura cof“ eccellente, che ell,ig111cláa l' opere delle ,Ani, bifogno fa, che lo .A;-cbitetto fia in tal mo.lo formato, cbe e'(_li pofjˆ far l'ufficio del giudicare: E.t perˆ direi, che le i11frafcritte cofe glt ]áendcre, & acquiflare fl dti,acome la caccia de/le fiere, fuccellare, & la pefcagione, in fine altre non a confidcrare, non a finire, non a pigliare intente fono ¥ Ma correggono, & emendano gli errori, & i darmi delle cofeafotte, & quelle racconciano; come forfe la mcdidna ,fecondo G.1lcno. Con tutte le predettea.Artian..fopra tutte t .Arcbitettura, come giudice, eh' ella di ciafc11na. La onde nece!Jario, che in e!Ja fi confideri alcuna cof a fotta, o da eff er fotta, & I.a ragione : E.t per˜ d1!e coji: fono, i una la fignificata, &propofta opera, f altr:t la figni/“cante cio dimoftratma ragione. Tutti gli effetti adtmque, tutte le opere, o lauori delle .Arti, tutte le concl1,floni di tutte le fcien -zy fono lt: cofe fignif“cate;mll le r,igioni, le prom:, le caufe ,li qz,elle fono le cofe flgnificanti. E.t 'lueflo , perche il fogno fl riferifce alla cofa fignificata: lo effetto alla carifˆ: La conduflone alla proua. Ma pei-dichiaratione dico, che fignificare perfeg,ii dimoft,áare, & feg11a;-e imprime re il fegno. La doue in ogni opel'a da ragione drizzata , & con difegno finita, imprcf!o il Jegno dello .Artefice , cio la 9ualitˆ, & la forma, cbe era nella mente di quello ¥ percioche lo .Artefice opera prima nello intelletto, & co,1cepe nella 111e,1te, & Jegna poi la m.1teria c/ll'riore, dello habito i11terion: I Specialmentr: 11elt .Arcbitcttura. J 'Perciocbe ell..l fopra ogni arte fignifica cio rapprefenta le cofe alla itfrtu, cbe conofe,& concorre principalmente a formare il con cettofecondo lafua intentione: & quefto proprio fig,1,J“cart:. Ma i eflr flgni{“c:i:o proprioeffer rapp,áefentato al (opra detto modo ¥ De i fogni alcuni fono cofi adentro, che uer:ime11te follo come cagioni delle cofe. .Altri fanno ima [operficiale, & deb,le iflim,1tione di quelle ¥ Lo .ArclJitetto lafcia quefli tdtimi fogni alt oratore, & al poeta , & i,tf“eme con la Dialettica, cbe i: modo dello artificiofo difcorfo abbraccia quelli, percbe fono nec.:Jfˆr,j, intimi, & concludenti. Donde adiuiene, che chi fa profdsionc di Architetto pd1e, che nell'una, & ne l'altra parte elfer debbia dlercitato ¥ Ogniagente nel g-rado, cbe egli tiene deuc effer perf'etto, accioc/Je l'opera compita, & perfetta[i a ¥ Tre fono gli agenti , Diuino, 'N__atu,áale, .Artificiale: do IdJio , l1 natura, l'Imomo¥ ?-{qi parleremo dell'httomo. Se adunqrre !'.Architettura cof“ eccellente, che ell,ig111cláa l' opere delle ,Ani, bifogno fa, che lo .A;-cbitetto fia in tal mo.lo formato, cbe e'(_li pofjˆ far l'ufficio del giudicare: E.t perˆ direi, che le i11frafcritte cofe glt ] delf;Jt_o libro. _aLa ..erza condztione J [hauere udito , & letto I pm eccelle,1t1 , & rar1 buormm , & fl,nttort , comefece 'Yitrá. il quale attefl.. nel pro..?io del fecondo ..ibro , quello,ch7 io di..o, dic'!ndoa_a. ¥ .. Jo efponer˜feguitando gh mgrefs1 dell.. prim.. nae_etura, & _ed1 9u..lh, che 1 prmc1p1J delconfortiohumano,& le belle, & fondate10uem1orn, con glt fcmu, & regole dedicarono, & per˜ comeio fono da quelli :unmacfhato, dimofircr˜. Etqueflo quanto ap_parttene a glifcrittori , & al..a lettione de i bmmi; 1!1aa. quanto a..l. i prefenz._a , & all'udita dice nel proe1mo del fefto libro baue-,-e hauuto ottimi precetton. La quarta conditione la tole;-anz...a delle f.1ticbe , & il continuo penfiero 7 & ragiona.mento delle cofe peninemi all'arte. Difficilmente /“ truoua ingegno eleuato , & manfueto .. Vitrtmio hebbe arnto ingeg,10 , & Jofferente : per˜ dice. Et dilettandomi delle cofc pertinenti al parlare, & alle :mi> & delle fcritture dc' commentarij ¥ Io ho acquillato con l'animo quelle polfefsioni, daHc quali ne uiene qudb fomm;) d1 tutti i frutti, che io non ho piu alcLin:i O{tcefsit:“., & che io fiimo, quella el!r la proprietˆ dellŽ ricchezae '1i difidcme niente pio, LaqHirtt:t conditionedimm cfefider;ire alt;áo , che la ueritˆa,, nt alt;-o baue;-e dinar.. a gliocchi, & per megliocon[eguirla,e1tui la fefta conditionc, che confifte nello hauere una uia-ragioneuoledi..-imua;-e il uero .. &quella ui ..ocoa_ ci gi?ue;áebbefen..a la fettima conditione,che. t!apoftanel/ ufo delladetta u,aT& nelt applicatt delf;Jt_o libro. _aLa ..erza condztione J [hauere udito , & letto I pm eccelle,1t1 , & rar1 buormm , & fl,nttort , comefece 'Yitrá. il quale attefl.. nel pro..?io del fecondo ..ibro , quello,ch7 io di..o, dic'!ndoa_a. ¥ .. Jo efponer˜feguitando gh mgrefs1 dell.. prim.. nae_etura, & _ed1 9u..lh, che 1 prmc1p1J delconfortiohumano,& le belle, & fondate10uem1orn, con glt fcmu, & regole dedicarono, & per˜ comeio fono da quelli :unmacfhato, dimofircr˜. Etqueflo quanto ap_parttene a glifcrittori , & al..a lettione de i bmmi; 1!1aa. quanto a..l. i prefenz._a , & all'udita dice nel proe1mo del fefto libro baue-,-e hauuto ottimi precetton. La quarta conditione la tole;-anz...a delle f.1ticbe , & il continuo penfiero 7 & ragiona.mento delle cofe peninemi all'arte. Difficilmente /“ truoua ingegno eleuato , & manfueto .. Vitrtmio hebbe arnto ingeg,10 , & Jofferente : per˜ dice. Et dilettandomi delle cofc pertinenti al parlare, & alle :mi> & delle fcritture dc' commentarij ¥ Io ho acquillato con l'animo quelle polfefsioni, daHc quali ne uiene qudb fomm;) d1 tutti i frutti, che io non ho piu alcLin:i O{tcefsit:“., & che io fiimo, quella el!r la proprietˆ dellŽ ricchezae '1i difidcme niente pio, LaqHirtt:t conditionedimm cfefider;ire alt;áo , che la ueritˆa,, nt alt;-o baue;-e dinar.. a gliocchi, & per megliocon[eguirla,e1tui la fefta conditionc, che confifte nello hauere una uia-ragioneuoledi..-imua;-e il uero .. &quella ui ..ocoa_ ci gi?ue;áebbefen..a la fettima conditione,che. t!apoftanel/ ufo delladetta u,aT& nelt applicatt..JJe lo '1rclntetto habbia la prima arte, detta cogmtrone d1 lettere, cio del pm-l,z;¥e, & dello fcrtuel'e dnttamente. Egli fi ferma ad:mque la memoria con la lettione de' commentari/ .)l nom.. iftefto U> dim..ffra, percioche commentario detto ,come quello, che alla mente commetta le cof, & breue, & fltccintanarratione di co.f; la do11e con la.breui..a[ouuiene a.llar,zemorial. Bi[ogntt ad!mque leJgen1 ¥á & le cofe lette, per la mente riuolgere; altrimenti male ne auuerrebbe dalla inut:11tione delle lettere ( come dice Platone) perciod1e fidandofigli lmomini ne glf fritti, fi fanno pigri, & negligenti. Vitr. ln:bbe cognitio11e di lettere Grevhe, ;& latine; us˜ i uocaboli Greci, '6~ c9nfef{ˆhauere da Greci molte belle cof ne i Jitoi commentarij traponate. In quefto modo io dichiaro ha uere co..itione di lettere: perd1epiu fotto '.pare Tebe Vitr. cofi uogtia : efP.,onendo cognitione di lettere ,f}r la Grammatica. .Altriintendon.o l' arti fcritte: ma io uedtJ, che l' arti fcritte fe,t'Z!f, Grammatica, & lette;-atura nonfi hanno. F.t forfe dal non intendere le lettere nata la difficultˆ di intende;-e Vitr. & lafcori-ettione de i tefti. Apprcffo habbia di fegno, acciochc con dipinti dfempi,ogni maniera d'opera, che egli faccia formi, & dipinga-. Tutte le Matematiche han..io fottopo..afcime a..ti,..e quali 7 nate d.t quelle, fi danno alla pra tica, & alC operare ¥ Sotto l .Aftronomza e la nawgatzone. Sotto la Mufica quella pratica di cantare, & di fl,onare ditwfi inftrumemi ,fotto l'.Aritlnnetica, l'abaco, & f algebr:i. Sotto la Geometria l.iperticatione, & far e di mif“mirei terrenil. Sono ancbe altre artiln:ite da piu di una delle predette ,,come la pratica della profPettiua. Vitr. uuole che non folamente habbiamo.qtielle prime, & communi 7d1e reudeno le_ ragioni delle cofe; m:z anche le pratiche, & gli ef.fercitij nafciuti da quelle. & per˜ quanto al difegno uuole c/J,: habbiamo facilitˆ, & ptrttica, & la mano pronta a tfrardritt..l!n..e. & uuole, cbehabhiamo foragione di quelle :che a trolnont! cbe certa 7 t'9"fei-madetermm,itzone concetta ne/1,-i m:mte ef prej]ˆ con linee, & anguli, appro1tata dal uero ¥ il cui ufficio di prefi:riuerea gli edificij luogo atto,:numero certo, modo degno, & or dinegmto ¥ ..efia ragione non ua ,lietro alla materia, ma la iftefJ.1 in ogni materia. perche laragione del circolo, t1 lam..defirn:rnel fei-ro, nel piombo, in cielo, zntemz, & nell'.AbiJ]˜ .Ea dunqrte bif˜gno ha:,ere la peritia de i lineamenti 7 cbe Vitr-. cbiama 1 'Peritiam graphidols f che perit.de i lineamenti ,cbeferue a pittori ,fcultoi'i, intaglztori, & fimi...lianti. la quale-in quel modo ferue alle arti predette , ehe;le M4thernatiche fen,erzo alla Filof˜fi. Qz!.efta peritia contiene la dimenfi-one,. & la terrmnatione delle cofe, c:o la grandezza, & i oontomi ¥ la.g:raizdez'Z.:' s'ha perllefquadre,.&pe;-lelrcgolel, che in piedi, & once diftintejono. Il c-ontom, fi piglia con un<> inftr-umento dr:l..ggio 7 & del finitore compoffo, del qMle.ne. tratta Leon Battifta: & da quello fi piglia le comparationi dfome te membra alla grandezza di tutto il corpo; le diffe>W'{!,.& le comumien,'{: di tutte le parti trafe fteffe, alle 11tali la pittura aggiugne. i colori, &le ombre. Eifognaladunque, che loA'rcbttetto habbia dijŽgno,, Ilche fi uede per le cofe cWttenel quinto lib10 al fefto capo, della conformationc del Theatro. Similmente all'ottauo-del detto li-bro, doue fi tratta della diftittione dt:lle [cene. Et al quarto del [effo, & in molti luoghi, doue fipur, uedere quanto necefferia /i,t la pratica delldfegno, la ,r-1al pratica pre[a da!l.--i Geometria¥ come qu.mdo bifogn.o dipiglti-e UM linea a-pimnbo fopra un'altra , formare gli angoli dritti,á partirgli,.& mijr..rgli , & fare le figttre di piu lati , tro.'-lttr il centro di tre punti ,-partire 1m pi,mo , & fimili altre cofe, che giouano ˆ far le piante , & i rilieiti ,.& mifimire, i .corpilregollri,-&irregolari,le1uali tutteácofe alla data apritura dell,1. Jefta con ragione, & -&on operaji.pof[onodimoftrare, & fare ¥. Etper-0 dice Vittuuio che, La Geometria gioua¥ m˜lco allo Arhitctto, percheelb infegn:t l'ufo della linea dritta& circolare, dal<:hc p..iá ageuolmente ne i piani (i. fanno-i difcgni de gli edincij, & ledrltture delle fq.adre ,,d i liue11i, & de i lineamenti ¥ L'Arte del mifura,;e , detta: Geometria ,. & btnche il [oggetto delle Mathematiche.fia lˆ qzrantitˆ 'P JtLáMáO.á tarecheaparti'ene allo .Architettohauere memor-ia fer..del.. cofel_, .. la memoria ferm,t_flfaper la lettione, per che le coje flan....ferm_amente ne_ glz fcnttr : pero bi[ogna >..JJe lo '1rclntetto habbia la prima arte, detta cogmtrone d1 lettere, cio del pm-l,z;¥e, & dello fcrtuel'e dnttamente. Egli fi ferma ad:mque la memoria con la lettione de' commentari/ .)l nom.. iftefto U> dim..ffra, percioche commentario detto ,come quello, che alla mente commetta le cof, & breue, & fltccintanarratione di co.f; la do11e con la.breui..a[ouuiene a.llar,zemorial. Bi[ogntt ad!mque leJgen1 ¥á & le cofe lette, per la mente riuolgere; altrimenti male ne auuerrebbe dalla inut:11tione delle lettere ( come dice Platone) perciod1e fidandofigli lmomini ne glf fritti, fi fanno pigri, & negligenti. Vitr. ln:bbe cognitio11e di lettere Grevhe, ;& latine; us˜ i uocaboli Greci, '6~ c9nfef{ˆhauere da Greci molte belle cof ne i Jitoi commentarij traponate. In quefto modo io dichiaro ha uere co..itione di lettere: perd1epiu fotto '.pare Tebe Vitr. cofi uogtia : efP.,onendo cognitione di lettere ,f}r la Grammatica. .Altriintendon.o l' arti fcritte: ma io uedtJ, che l' arti fcritte fe,t'Z!f, Grammatica, & lette;-atura nonfi hanno. F.t forfe dal non intendere le lettere nata la difficultˆ di intende;-e Vitr. & lafcori-ettione de i tefti. Apprcffo habbia di fegno, acciochc con dipinti dfempi,ogni maniera d'opera, che egli faccia formi, & dipinga-. Tutte le Matematiche han..io fottopo..afcime a..ti,..e quali 7 nate d.t quelle, fi danno alla pra tica, & alC operare ¥ Sotto l .Aftronomza e la nawgatzone. Sotto la Mufica quella pratica di cantare, & di fl,onare ditwfi inftrumemi ,fotto l'.Aritlnnetica, l'abaco, & f algebr:i. Sotto la Geometria l.iperticatione, & far e di mif“mirei terrenil. Sono ancbe altre artiln:ite da piu di una delle predette ,,come la pratica della profPettiua. Vitr. uuole che non folamente habbiamo.qtielle prime, & communi 7d1e reudeno le_ ragioni delle cofe; m:z anche le pratiche, & gli ef.fercitij nafciuti da quelle. & per˜ quanto al difegno uuole c/J,: habbiamo facilitˆ, & ptrttica, & la mano pronta a tfrardritt..l!n..e. & uuole, cbehabhiamo foragione di quelle :che a trolnont! cbe certa 7 t'9"fei-madetermm,itzone concetta ne/1,-i m:mte ef prej]ˆ con linee, & anguli, appro1tata dal uero ¥ il cui ufficio di prefi:riuerea gli edificij luogo atto,:numero certo, modo degno, & or dinegmto ¥ ..efia ragione non ua ,lietro alla materia, ma la iftefJ.1 in ogni materia. perche laragione del circolo, t1 lam..defirn:rnel fei-ro, nel piombo, in cielo, zntemz, & nell'.AbiJ]˜ .Ea dunqrte bif˜gno ha:,ere la peritia de i lineamenti 7 cbe Vitr-. cbiama 1 'Peritiam graphidols f che perit.de i lineamenti ,cbeferue a pittori ,fcultoi'i, intaglztori, & fimi...lianti. la quale-in quel modo ferue alle arti predette , ehe;le M4thernatiche fen,erzo alla Filof˜fi. Qz!.efta peritia contiene la dimenfi-one,. & la terrmnatione delle cofe, c:o la grandezza, & i oontomi ¥ la.g:raizdez'Z.:' s'ha perllefquadre,.&pe;-lelrcgolel, che in piedi, & once diftintejono. Il c-ontom, fi piglia con un<> inftr-umento dr:l..ggio 7 & del finitore compoffo, del qMle.ne. tratta Leon Battifta: & da quello fi piglia le comparationi dfome te membra alla grandezza di tutto il corpo; le diffe>W'{!,.& le comumien,'{: di tutte le parti trafe fteffe, alle 11tali la pittura aggiugne. i colori, &le ombre. Eifognaladunque, che loA'rcbttetto habbia dijŽgno,, Ilche fi uede per le cofe cWttenel quinto lib10 al fefto capo, della conformationc del Theatro. Similmente all'ottauo-del detto li-bro, doue fi tratta della diftittione dt:lle [cene. Et al quarto del [effo, & in molti luoghi, doue fipur, uedere quanto necefferia /i,t la pratica delldfegno, la ,r-1al pratica pre[a da!l.--i Geometria¥ come qu.mdo bifogn.o dipiglti-e UM linea a-pimnbo fopra un'altra , formare gli angoli dritti,á partirgli,.& mijr..rgli , & fare le figttre di piu lati , tro.'-lttr il centro di tre punti ,-partire 1m pi,mo , & fimili altre cofe, che giouano ˆ far le piante , & i rilieiti ,.& mifimire, i .corpilregollri,-&irregolari,le1uali tutteácofe alla data apritura dell,1. Jefta con ragione, & -&on operaji.pof[onodimoftrare, & fare ¥. Etper-0 dice Vittuuio che, La Geometria gioua¥ m˜lco allo Arhitctto, percheelb infegn:t l'ufo della linea dritta& circolare, dal<:hc p..iá ageuolmente ne i piani (i. fanno-i difcgni de gli edincij, & ledrltture delle fq.adre ,,d i liue11i, & de i lineamenti ¥ L'Arte del mifura,;e , detta: Geometria ,. & btnche il [oggetto delle Mathematiche.fia lˆ qzrantitˆ L 1 B )4 que dalp1mto procede, lt linee diftefe, le torte, le pendenti , le trau'?fe, feqmd'fbnt1 , gl, ámg11ligi11fl1, largl,i, & firetti, le punte, i circoli intieri, imperfetti, & compofi1. ..e fi..ure di piu lati, lefoperficie, i corpiregolari,&irrgolari, le piramid.., le sfere, l'agugl:e, litagli, & altre cofe cbeallecolo11ne, a gli architraui, alle cube, trrbime, lantcme, & a molte altrepartiappartengono. &a queJlo modo la Geometria necejfˆria allo ..;lrchitctto. &oquefia bebbe Vittr,comea_ppare inmoltilttoglJi,&fPecialmentenel -Pi,&-vitJ, lrbr.., P..r la Profpettiua anche nelle fabrichc (“ pigliano i lumi da certe & determinate part: del Cielo. 'Profpettiua nome del tutto, ,[Jr nome della parte. 'ProfPettitta in gene;¥ale quella che dimofira tre ragioni del uedere, la dritta, la riflcffa, la rifranta. nella dritta ft comprende la cagione de g..ieffetti che fanno le cofe uifib..li med..arzt1 i lt come de i rotti, & anche in una certa, & ordinata [alita di raccogliereo, che fi chiama 'Progreffione. utile l ./4;-ithmetica a dimoflrare le ;-agioni delle mifim, & a fciorre le dubitationi, che pe;¥ Geometria fono injolubilio, come nel nono libro ci dimoftra hauere & 'Platoneo, & 'Pithagorao, & Jircbimederitrouato molte cofe ;mirabili. Et in uero uero quello , che dice 'Platone, che gli huomini di natura .Aritbmetici fono atti ad ogoni difciplinao, come quellio, cbe i fe habbiano prontez...zao, & altez... z...a di Jpirito. Ma perche cagione Vitr.tocca di'luefluognitioni & le fPeculatineo, & le pr.iticbe? certo non per alt;¥o, cbe per dimofl;-are ef]er ttero, quanto egli ha detto di [oprao, cio che fi ticerca difcorfo,et fabrica.et cbe in ogni arte la cofa /ignificata, et la fignif“cante. La cognitione della ifl:oria fa, che fifa la ragione di molti ornamenti che Cogliono fsre gli Architettionelleopereoloro. Yitr.o chiaro per glioeffempio, che egli dˆ, dicendo. Come fo alcuno pofl:o haueffe in luogo di colonne le fl:atue feminil“ di marmo, quelle che Cariati fono chiamate, uefl:ite di habito lungo, & matronale.& Copra quelle pofl:o haueffe i modiglioni, & i gocciala coi, cofi dita l' opra, a chi ne dimandaffe , ne renderebbe ragione, Caria Cittˆ della Morea !i congiunfe con Per!iani contra la Grecia, i Greci con la uittoria gloriofamente dalla guerra liberati di commune con11glio l“ mof.. fero contra i Cariati, & prefa la loro fortezza , ttccifi gli huomini, & f pia nata la terra, per ifchiaue leuorno le matrone loro, non fopportando, che quelle deponelfero gli habiti, & gli ornamenti di matrone, accioche non in uno folo trionfo condotte fuffero ¥ ma con eterno effempio di feruitu da grande fcorno oppreffe, per tutte le Cittˆ loro parelfero portare la pena, gli Architetti de que tempi ne i publici edif“cij pofcro le imagini di quelle matrone per fofl:enimento de i pefi, accioche alla memoria de i pofteri la conofciuta pena dc gli errori de' Cariati commendata fulfe. 1:{gi adunque dalle parole di Vitr .prenderemo argomeonto di omare gli edific..á con la memo ria di que fattio, che grati faranno a que 'Principi otteYo a quelle republicbe, le come de i rotti, & anche in una certa, & ordinata [alita di raccogliereo, che fi chiama 'Progreffione. utile l ./4;-ithmetica a dimoflrare le ;-agioni delle mifim, & a fciorre le dubitationi, che pe;¥ Geometria fono injolubilio, come nel nono libro ci dimoftra hauere & 'Platoneo, & 'Pithagorao, & Jircbimederitrouato molte cofe ;mirabili. Et in uero uero quello , che dice 'Platone, che gli huomini di natura .Aritbmetici fono atti ad ogoni difciplinao, come quellio, cbe i fe habbiano prontez...zao, & altez... z...a di Jpirito. Ma perche cagione Vitr.tocca di'luefluognitioni & le fPeculatineo, & le pr.iticbe? certo non per alt;¥o, cbe per dimofl;-are ef]er ttero, quanto egli ha detto di [oprao, cio che fi ticerca difcorfo,et fabrica.et cbe in ogni arte la cofa /ignificata, et la fignif“cante. La cognitione della ifl:oria fa, che fifa la ragione di molti ornamenti che Cogliono fsre gli Architettionelleopereoloro. Yitr.o chiaro per glioeffempio, che egli dˆ, dicendo. Come fo alcuno pofl:o haueffe in luogo di colonne le fl:atue feminil“ di marmo, quelle che Cariati fono chiamate, uefl:ite di habito lungo, & matronale.& Copra quelle pofl:o haueffe i modiglioni, & i gocciala coi, cofi dita l' opra, a chi ne dimandaffe , ne renderebbe ragione, Caria Cittˆ della Morea !i congiunfe con Per!iani contra la Grecia, i Greci con la uittoria gloriofamente dalla guerra liberati di commune con11glio l“ mof.. fero contra i Cariati, & prefa la loro fortezza , ttccifi gli huomini, & f pia nata la terra, per ifchiaue leuorno le matrone loro, non fopportando, che quelle deponelfero gli habiti, & gli ornamenti di matrone, accioche non in uno folo trionfo condotte fuffero ¥ ma con eterno effempio di feruitu da grande fcorno oppreffe, per tutte le Cittˆ loro parelfero portare la pena, gli Architetti de que tempi ne i publici edif“cij pofcro le imagini di quelle matrone per fofl:enimento de i pefi, accioche alla memoria de i pofteri la conofciuta pena dc gli errori de' Cariati commendata fulfe. 1:{gi adunque dalle parole di Vitr .prenderemo argomeonto di omare gli edific..á con la memo ria di que fattio, che grati faranno a que 'Principi otteYo a quelle republicbe, le lo dt Cleom Ef[empio delle P li,re le ft:atue er ian.. , n u diargomento accr c.. r d Ilne,ono, e equ.. t> ¥ ¥ 1á l & _,, l á effitt' l fi u¥fi I e Jella inuentione del c"a tn e r, c ,e z ..Come e u, ¥ I ¥ broto capitano deGreci. 'Pl1ttttrcocitandoCbifiFemonelle comparationi de R.._omani, & de iGreci,nan-a,chedifcorm1ˆo i Greciper..'Petf“a, &facendo dimolteprede'Paufaniaduce deLacedemonif. rice11 quaranta talenti d'orodaXerfe, acciochegli t>áadiffelaGreda. laqual cofapoi,cheJirifeppe,bauendov'lgef“laopadre per[eg11it,1to il/igli11olofin'altempio di 'Pallade& edicakha ottur˜ con mattoni leporte del tempio , &-,iperfamelo fece co11j“m1are: ,[-,"' lamadre 'P Jt 1 M O,17 mitdrlola[ci˜infopolto. QJ.t.eflo dice 'Plutarco diuerfamente da Tucidide. Soleuano i Greci nelluogo otte baueuanopoflo in fuga, & fi1petati i nemici tagliare i rami de gli alberi, & ornare i i-roncbi di'fpoglie hoftili, per [egno, & rttccordanz..adellauittoria; quel tronco coft adornofi chiamaua trofeo, come in Tucidide fi legge in molti luoghi. I Lacedemonij hauendo uir1to i 'Perfiani, in uecedi trofeo, fecero cofa piu illufire,&memorabile, percioche de i dinari tratti delle uendutejpoglie, che fi chiamano Manubie, & d..lla pr..da, cb.. .. tutto il corpo del butino, fecero il portico detto 'Perfiano, del qua..e 'Paufama ne i Lacomci ne fa mentione. ..giona anche neU'.Attica della ftirpe di 'P..ufanz.., & rn:U'.Arca..ia dice , che 'Paufania figliuolo di cleombrotoduce de 'Phttefi, be..be 1mp..d1me_eento d1 effer cbta..to benemerito della Grecia perle ribalderie, che egli fece dapot. Dalle iftor1e adu,Ufue lo .Archztetto prende occafione, di ador nare le opere f ue, co..e ancbe Vitr -..n -nwlti luogbi ador..i uol..if}toi , ..m.. netfefto capo del primo, nel no!10 deljecondo , n..l p1m..o de/ fefl,o, & ne iproerm de rfuoi l1brz, & altroue pie¥ no di belliffimi ammaeftramenti tram dall iflorie , LFilofo6a fa lo Architettod'animo grande, fcn:za arroganza, piaceuole, giufio, & fedele , non auaro; ilche cofa grandilsima : la doue fc:nza fede1 & ca!Htˆ niuna cofaI -- e ucramcnte 'P Jt 1 M O,17 mitdrlola[ci˜infopolto. QJ.t.eflo dice 'Plutarco diuerfamente da Tucidide. Soleuano i Greci nelluogo otte baueuanopoflo in fuga, & fi1petati i nemici tagliare i rami de gli alberi, & ornare i i-roncbi di'fpoglie hoftili, per [egno, & rttccordanz..adellauittoria; quel tronco coft adornofi chiamaua trofeo, come in Tucidide fi legge in molti luoghi. I Lacedemonij hauendo uir1to i 'Perfiani, in uecedi trofeo, fecero cofa piu illufire,&memorabile, percioche de i dinari tratti delle uendutejpoglie, che fi chiamano Manubie, & d..lla pr..da, cb.. .. tutto il corpo del butino, fecero il portico detto 'Perfiano, del qua..e 'Paufama ne i Lacomci ne fa mentione. ..giona anche neU'.Attica della ftirpe di 'P..ufanz.., & rn:U'.Arca..ia dice , che 'Paufania figliuolo di cleombrotoduce de 'Phttefi, be..be 1mp..d1me_eento d1 effer cbta..to benemerito della Grecia perle ribalderie, che egli fece dapot. Dalle iftor1e adu,Ufue lo .Archztetto prende occafione, di ador nare le opere f ue, co..e ancbe Vitr -..n -nwlti luogbi ador..i uol..if}toi , ..m.. netfefto capo del primo, nel no!10 deljecondo , n..l p1m..o de/ fefl,o, & ne iproerm de rfuoi l1brz, & altroue pie¥ no di belliffimi ammaeftramenti tram dall iflorie , LFilofo6a fa lo Architettod'animo grande, fcn:za arroganza, piaceuole, giufio, & fedele , non auaro; ilche cofa grandilsima : la doue fc:nza fede1 & ca!Htˆ niuna cofaI -- e ucramcnte tS á L 1 .. 1t O La Filofofiadimoflraallo.Architetto ilmododi uiuere accoflumatamente; per..henell.a Filofoofia, che amor.. &ftudio di fap“mza, cioJ 1elobene_, .. del uero,.. la fPeculattone delle cofc,oV dellealtmi diceitr.cbe la Filofofia iJ necefferza allo.Arcfntetto, perche la Filofofia uafacendo l'Architetto cl' anirnov;r,inde, s“ per abbracciareltgrandiimprefe,come per non temere teograui offcfe. Ma perchpare che!a ,'(iáandez-zaodello a..iimo appor..i it difPrez-zyaltrui, & tm,.. . á certafe11eritˆ, & arroganza :perofia lo.Archttettodz grande ammofenza arrog.tnza , cheeotlitioOfJpofto allaue;á..t.., eh.. ?lt..a il debito att,ri..uifce..[e.J!a piaceuole s“nell'odire,&:fatisfarealle dimande de glz 1mpent1, sz nel Jopportareiloro difetti. Ma percbe la fa..u_llztˆ dt natur.z,o&l.-zpiaceuolez::za puo piegare alla ingiufiitia: per˜ come maeflro di proportzone fia egli giu.. fio, & eguale ad ognuno, & ne..la egualitˆ fia fede!.. i:reloconfiglia..e, non fia auaro ..e_l pigliaro . doni,nt cupido nel deflderargll. Con quefte cond1t1om lo .ArclJJtetto , conferuera il grado> refle;ሠbonorato,& con j“ia fatica ui!!endo accomodato,dopo fe lafcierˆ fama. immortale. Et per˜Vitr .battendo conofci11to in fe fte!Jo quanto fia l'ornamento delle predette uirt, & brutta laornaccbia de gli oppofti errori, dimoft;-a in molti luoghi dell'opera fuaftimare piu la ueritˆ cheole riccbez-zy, piu la gloria che l'utile, & biafima gli adulatori, arroganti, & auari .Architetti , come da i proemi de i libri Joi fl puo uedm: > i quali ueramente fe fuff ero unooproemio folo a tutti i ttolr!mi fi deono legge;-e inanti , & molto bene con.fid-:rare. La Filofofiaadunque ci giouaalla uirt1' de i coftumio, frmilmente ci gioua quanto-al/a p4rte poftaonella cognitione del uero , come dice Vitruuio.o A pprell˜ la Filofof“a ci efplica la fcicnza delle cofc naturali, che da Greci detta phy¥ofiologia, la quale nccc!Tario che Io Architetto con ftudio maggiore habbia conofciuto;ocome quella che in fe contenga molte & diucrfe dimande naturali; come anche {i uede nelocondurre le acque. pcrcioche ne i corfi, nelle uoltc, & nelle sboccature, & ufcite neipiani liuellati, gli fpiriti naturali a molti modi G fanno, a i danni, & difetti delle qualicofe niuno potrˆ rimediare fe non chi dalla Filofofia haurˆ prefo i principij dalla naturaodc:llecofo. Olua di quello chi leggerˆ i uolumi di Ctel“bio, o di Archimede , & de gli ahri, che hanno lafciato ne gli ferini precetti di quefl:a maniera, non anderˆ nella lorooopnione, fc prima di cofe tali nonfarˆ da Filofof“ ammaefrrato.o Pna parte della Filofofia naturale cbiamata ifio;-ia natttrale , & l'altra fcien.. naturale. l'i{loi'ia iJ fimplice narr..ti?ne de gli effetti d.. natura. Lo ../Jempio fi ptt0 da gli f critti dio _ 'Plzmo co,nmodatamente ptgb,ire, pemocbe egli narra femplzcemente tutto quello cbe fl troiu d..ileocofe fˆtteodalla natotra ' comi..ciando ..al mondo, & ..Ile [tee parti principali, comeo ..110 1 c..eit.'& gf1 elementi. ..1enepo1 al pa;t1eolaredelle parti della terra, dellepiet;-e, deoi metttU!, itelle piante, de glt .Anitll:zlz, & del huomo, che fine di tutte le cofe. La fcierio .. nat:..rale cognitio1'.e de/l.. ca!'-J.; & de i prin..áipij di tu.tte le p,áedette cofe , dell.,z qualeocon odme,&..on dottrma n..1rab1te zl buon .Arij“ot1Le ne ;ratta. tanto l'ijloria,quanto la fciewzao _ natl(r.tle .. ltt1le allo .Arch1t..tto.r1tr.hebbe f tma, & l altra qttanto faceu.,z al bifogno , comeofi :1edend quarto cap delle pietre, dellemmere, de gli anrm:r.lz, dcllaz,oce, dell'udito, &del uedere, & dimolote ope1:.: di natura, le cagioni delle quali fono a molti propofiti ricercate, & rpecialmente nellaomater1:i delleac1ue,comc fi uederˆnell'ottauolibro. Della MuC“ca ellr dc..e intcl!ioente lo ..r,hitetto, acc!ocbe ,egli c,Q.OQfa,la regolata i:agione, &. la Mathcm atica, & ..cciocheodir,,1ttanm1te canca..e .. temprare Cappi.. gli inftrumenti da pietre o faette dette balifte ¥ocatapulte, & frorp1om. Dimoflrao Dimoflra Pitr. che & ']U/.Ollo alL-i pratica , & quanto alla"ragione la M1,fica utile allo ..,,{rcb1tetto, per quelle parole .. R,,golata.. cbe nel latino fi dice I Canonic,i, .. & .\1,ttbcmatica. La Canonica appartiene alle oreccbie, come la proJJ,ettiua a gli occbi. & pref:Z da Má1 fici pr .itichi, come fondamento della loro arte ufitata.& cptclla, cbe mifitra le altez"{! , e:,.. le lungbez.... deUettoci. L'altcz..-r_,a delle uoci da' Greci detta Melos, cioJ canto, O' l:mn fra del durare, & del tenere la uoce , cbiamata rithmus, cio numero , che mif“1ra del tempo. Tiene la,anonica un'altiáa parte, che dettai',fetrica, che .Arte del mi{,rato ccmpomme11to, & leg,tto alla q11an:it,í delle fillal,e; onde aed1jre11.. d:l p.ular Jc.iolto ,!etra .Ar_ete di fizr uerfi ¥ Canomca uuol dire regolata, o regolatrice, come aJer,na Boet10; pere roche egli non fi deue dare t11tto il giudicio a i fenfi Immani, fallaci, & alterabili per ogni minim:t offefa, be11che fi.wo principij, cio occafio11i delle .Arti, & ci facciano auuertiL ádi molte c()fe: per la perfettione, & la forz.i del conofcere i: poJlt nell.ir.:t....ione, la qtde con certe ri!go!e regiftra dir˜ cofi, gli itlflrume11ti .\f;1ficalie. la 't.f.:ztbem:ztica ueramentc l.1fcia a;f.:itto il fi71fo, & s'“nal'Z!_t alla fPec11l.r.tione de i wmzeri [onori, & de i modi, & delle idee & manie1áe delle c:m ..ni,& de i mefcolamenti pof]“bili de i tempi delle fillabe , & forfe piti alto falt:11do la Immana, & mondana cowte!lien'{,_adei cieli,& fbarmonia delle anime,& dei ,áorpi uaconfi derando. 'JI{el quinto libro ne ragionaremo alquanto, dichiarando q11.1nto fi dirˆ de i 11afi detti Echei,& delle m:tcl,ine,cbe egli chiama bydraul1d1e dicendo poco di fotto. ..e uaf“ di rame c:hc ne i Theatri fotto i gradi nelle celle con mathematica ragione (i fanno,& il rcO:o. M(l prouaprim.-i quanto egli intende delle tempre & carcature de gli inftrumenti predetti & dice ¥ Imperoche ne i capitelli dalla ddha, & dalla f“nifl:ra fono i buchi dc gli homotoni,per li quali con nafpi, o molinclli, fono tratte le torte fune di neruo, i qu:ili non li trrano, o Jegano (e prima non mandano fuori certi, & eguali fuoni alle orecchie de gli artefici. pcrcioche le braccia, lequali nel tirare, & in quelle carcature li fcrrnno, quando poi li ri,o lafciano & (i fi:cndeno, egualmente deono, & parimente mandar fuori Ja pcrcofla. La do ue fe non faranno di pari tuoni impediranno il tirare drittamentc. Certo nella M,ifica , che la egualitˆ del ji,ono mo/Ira egualitˆ di JJ,4-tio, & quella propo1átione che tra .fPatio ,& JJ,atio ,fi truouaeanche tra fuono & ji,ono, & per effendo ,t fuono eguale da/Cuno & l'altro braccio ,feguita, cbe'lneruo, il quale tirato rende 1l ji,ono, dentro le braccia fia eguale. dal che n.zfce la bontˆ dello infr,áumeilto, la giufl..za della cai-catura, & il drittto & ce-rlo tiro di quello, come prouano gli arckri, & i baleflrieri tutto il gion10, & a noi farˆ manifeflo nel decimo libro, a i diciotto capi. .... unli anche di rame che ne i Tbcatri fotto i gradi nelle ceUe con ragione mathematica, & le differenze de i tuoni , che da Greci, Echea, dette fono, li compongono a i dolci , & foaui rifucglilmenti Mulic::ili, a cella per cella in quc giri con quelle confonanze,che da muf“ci Diatdlron, Diapcntc,& Diapafon nominate fono: accioche la uoce de i fuoni fcenici nelle di(pof“tioni conuenien ti,quando toccherˆ l'udito,piu chiara,& piu foaue pcrucnga :ill'orccchie de i fpcttatori. ofuro Vitr. per la breuitˆ fua, percbe in poche parole 1mole efprnere la fotza delle ca. fe, ma noi nel quinto libro faremo,quauto per noi fi potd , chiara ogni parola dj Vitrtmio. Le machine hydraulichc, & altre che fimi li a quefii organi li fanno, fenz1 ragione di mul“canon fi potranno fare gia.mai. T..yd;áaulica ima machina , cbe con acqua mozte gli JJ,iriti a far fonare 1m'organo. della quale ingeniofamente ne tratta Vitr.nel decimo libro. Dcue anche lo Architetto hauere noutia dcUa dtfciplina dd Medico , per conofcere )cinclinationi del Cielo,climara, da Greci nominatee. & gli acri dc i luoghi falubri, o mal fani, & per l'ufo delle acque; peroche fenza tali ragioni non li puo fare habitatione che (ia falubre. Leinclinationi, & climi del Cielo fono JJ,ttcij pofti tra due circoli egualmente difl,mti detti p1tralleli, come fi dirˆ poi parlando de gli horologij nel 110110 libro, Vitruuio uer.:imente /,ebbe e 1. 'Jlllflcbte 20 L 1,11 .z ¥¥ 'I' ..., che (e “l patto fc,a ben futto , & con aucrumento,:rncrra, che gucllo da quefio, & quc Q;_j,i f/itr.dicbitn-a quello, che egli ha detto d.. f o-praa ppartenereallafedeltˆ & gmft 'ut dello J[;-c/;itctto. Dico .z,/¥mq11e, chequell:z ptme dr Filofofia, che Cl dd la regol.t del be.. :¥!crt, tratta di diuerfe ?i..miere di beni, tra q1w.i l,rnirtu de coftumi pofta nel.Li pa rte rag,á'á . .s,Ac, om:ro in quella, cl,c ubiJifcc alla ragione. In fe z fa11ift fanno i capi, imagi/lrati, i f.rcerdotr, i f cnatori, igiudici, ne i qualib.: fŽmd,1mcnto la ;áagion ci11ile, cbe q1!e!l.i, cbe fatt:z d.1 ciafcun,i cittˆ fecondo il fine del proprio gouemo ¥ Lt fom;na di quc;fl.i r,1J_ione hacco!t,1 ne I libri delle pandette; che cofi chiamate fono, percbe rttccoglienoltutte le p,uti dell,tr.igion ciuilc. La cloue fotto il primo titolo /i rag1,11a1.o i 'Principi ,fotto il fecondo i G1 á,(e!, fotto il ter-zy le cofe ,J,tto il qua rto le l..}pothec.ztior.z,fotto'l qmnto i :,ejlame11ticonte cof.iqudlipertnicnti .fotto'l Ji;fl˜uarij titolidt:lle po/Ji:ffioni,de i beni cogn;ti,i dam,i, le fabricbe ro1,irate, le 'fidic di quelle, /,;. legge delle gr01.de, & delfacqu.1. piou:uia pm-teallo .fná111tctto 11cn[f.“.-i.z. i:r fi11.::ln,táll!efotto.1ltricapi, cbe l1m_'l.o farebbe a nomin,,rli. 'N.El.. f l!lt¥mo wolofono leJlipttl,mv1:1, i, o,má.rrti, i maleu.1dori, le opere publtche, i mercati ,.i ce11ftl& :zit;-e cofe .' 11c i gran 11ol1.1,1i dc leg 1fti comprefe ¥ ddle qualifecondo il bi fogno ne deue lo .Arch1t:ttotf]t:rˆfoTT1UUo, corm:di co( al11i:,e1á p.icifico, & fenza l:tig1; peni11ent1. M.i pin (t.er . .. 'P }l 1 Mo. it foe, noflro comprende ifucceffidelle0t11recofef niunou..fi troua....ll'..rchitettur.., fe forfe noi non uo,,liamo cercare alcune qualitˆfecrete de luoghi, le cogmtzom delle quali nonfipofl˜no riferir:ad altroche ˆgli ordini, & infltt{]“ dei pianeti,e_ dtJ[che molti fi ..ttono a fare le natiuit.1, &le riuolutioni delli princip ij della edificatione delle cittd ¥ ma non lectto perI: amore,cbc fipor taall'.Architettmáaeffercuriof“ di tante cognitioni, che non meno dI1bie, che inutili ,falt!4lapacedichi altrimenticrede, efter/leggiamo.per˜ quiui fia fine alla iudottione fatta: daVitr. per dimoflrare cbetant:tdmerfitˆdi cognitionifta neceftariaallo.Architetto.&per˜conchiudeinque fio modo, dicendo ¥ E{fendo adunque coli degnadifciplina ornata, & copiofa ditante, & coli uarie dottri¥one, io non penfo, che a leuno di fubico poffa ragioneuolmcnte far profcfsione, & chiama d“ Architetto,fe con quefii gradi di fdenze a poco a poco falendo fin da i teneri anni no drito della cognitionediuarie forti di lettere non peruenirˆ al colmo dell'Architettura¥ O uanto uero f“,i , che lodar non ft deue cofa alcuna prima, che egli non fi ba dimo/lrato quello cb;-f, chiaramente fi uedeeper le cofe dichiarate fin bora_. per ci oche niuno haurebbe potuto degnamente lodare l'Architettura jnza la cognitione dell.1 forza, & n.itur.if11.t, & delle proprietˆ che le co1mengono; &_(e fcioccamente egli po/lo s'hauefte ˆ lodarla; p;áima non l'haHrebbe faputo fare, poi non gli farebbe flato creduto; & finalmente con.flYetto a renderneragione,f1tggito farebbe, ouero a fe fteftu haueria contradetto; & inqucfto cafo di pari con gli ignoranti reflattl farebbe. Ma prouamo noi fe con ragione potemo lodare l' Jlrchitettu;áa : Si ueramente, & prim.: quanto alla cognitione, poi q11a11to alle operatiani; perche nel conofi:imento , & nel giudicio e/1.-i puo eftere con la fapienza, & con la pnÇlenza paragon.,zta, & per le oper.1tioni tra le arti ,áome Heroica ttirtu & regina cbia;áamente riface ¥ Mirabil cofa il potere a commun beneficio raunare gli !JUomini 1á0.., &quelli ridurre al culto, & alla difi:iplina ficurie, & tram111iUi nelle ctit. “, & nelle fortez,__Z!;& poi con mag.isior uiolewza fatta alla nat1tr.1.,tagliar le rupi,forare i monti:1 empir le ualli, afˆugar le p.iludi ,fabricar !e ri..1ui,drizzare i fiumi,rmmire iporti,gettar i ponti,Ž, ... J“1perar la natura in quelle cofe, nelle quali noi fiamo dalla nat11ra fuper:iti: leuando pef“ intmenf“, &fatisfacendo in parte al difiderio della eternitˆ, dilettando chi non fabric:t, & molto ptd1ifabrica;ornandoeil{!gni, lep;áottincie,e'linoi,do. Mapercbe alcuno piu oltre nonf.1.pendopuo l'mfinito , & lo impo(fibile proporfl dinan.., argomentando cbe non cape in animo httmano tanta cognitione, & uar:tˆ d1Ji:ienz... :per˜ //itruuio ci d1moft1á:i in cbe modo > & mfinoˆ q11.1letennine, bauer bij˜gna lepr.:dettefmz..., & dice. Ma fode a gli imperi ti p11oimpofs1bil cofa plrm:, che la natura apprenda, & teng:i a memoria tanto numero di dottrine. Qftt:f/,a la dubitatione forulata nel potere dt:lla n.ztura hum,1.n,,z, cc,me impotente ,t r.:cmcre:, & ritenere tanta uarietˆ di dottrine. Scioglie //itr. lapredetta drtbit(tt!one in qucflo modo. Ma quando auuertiranno, che tutte le Jifcipline tra fe tengono una certa raccomtn\};> nanza, & congiuntione, crederanno quc:llo, che io dico, facilmente poter auucnirc,pcrche 9uello,che s'impara a guifa di corpo di cai membri compoflo in (e flc(fo (“ r:iggira,& pe r˜ chi da primi anni fi eflrcita in uarie forti di ammadl:ramemi riconofce in tutte manie.. re di km:re i fegni medeli,ni, & uede la raccommunanza delle di[cipline, & per quelb facilmente b:rnnoocognitione di tutre le cofe. Il dubbio fi puo formare in quefio modo ¥ Qf!,ell-o effetto J impo{!ibile, la cau{a del quale na,i puo efferc , per˜ t httomo non puo apprendere tante arti,á& cllfipliue, pr:roche la cagione di .ipp1: enderle >..f!er non puo ¥ l:t uirt de/),' anima infufficiente '1'.9" incapace la cagione, la qu.-ile impedita non puo effer cagione dello apprendere tante art i. FJ/ponde Vltl'lmio, & dice a.rgoment.1.11- do; eh..polfibile quello effetto , il modo del quale. poffibile, per˜ puo cffere che tlmorno fi.1 ador nato dr mo..te, & diue-,fe difcipline _. percioche il modo po(fibile ¥ Il modo ueramente , che baucndo lefc1e11.. una ,áerta racommunanza tra fe, & quafi in giro l'una nell'altr.i mo1..er1dofi, per ¥ alcunee'P }l 1 Mo. it foe, noflro comprende ifucceffidelle0t11recofef niunou..fi troua....ll'..rchitettur.., fe forfe noi non uo,,liamo cercare alcune qualitˆfecrete de luoghi, le cogmtzom delle quali nonfipofl˜no riferir:ad altroche ˆgli ordini, & infltt{]“ dei pianeti,e_ dtJ[che molti fi ..ttono a fare le natiuit.1, &le riuolutioni delli princip ij della edificatione delle cittd ¥ ma non lectto perI: amore,cbc fipor taall'.Architettmáaeffercuriof“ di tante cognitioni, che non meno dI1bie, che inutili ,falt!4lapacedichi altrimenticrede, efter/leggiamo.per˜ quiui fia fine alla iudottione fatta: daVitr. per dimoflrare cbetant:tdmerfitˆdi cognitionifta neceftariaallo.Architetto.&per˜conchiudeinque fio modo, dicendo ¥ E{fendo adunque coli degnadifciplina ornata, & copiofa ditante, & coli uarie dottri¥one, io non penfo, che a leuno di fubico poffa ragioneuolmcnte far profcfsione, & chiama d“ Architetto,fe con quefii gradi di fdenze a poco a poco falendo fin da i teneri anni no drito della cognitionediuarie forti di lettere non peruenirˆ al colmo dell'Architettura¥ O uanto uero f“,i , che lodar non ft deue cofa alcuna prima, che egli non fi ba dimo/lrato quello cb;-f, chiaramente fi uedeeper le cofe dichiarate fin bora_. per ci oche niuno haurebbe potuto degnamente lodare l'Architettura jnza la cognitione dell.1 forza, & n.itur.if11.t, & delle proprietˆ che le co1mengono; &_(e fcioccamente egli po/lo s'hauefte ˆ lodarla; p;áima non l'haHrebbe faputo fare, poi non gli farebbe flato creduto; & finalmente con.flYetto a renderneragione,f1tggito farebbe, ouero a fe fteftu haueria contradetto; & inqucfto cafo di pari con gli ignoranti reflattl farebbe. Ma prouamo noi fe con ragione potemo lodare l' Jlrchitettu;áa : Si ueramente, & prim.: quanto alla cognitione, poi q11a11to alle operatiani; perche nel conofi:imento , & nel giudicio e/1.-i puo eftere con la fapienza, & con la pnÇlenza paragon.,zta, & per le oper.1tioni tra le arti ,áome Heroica ttirtu & regina cbia;áamente riface ¥ Mirabil cofa il potere a commun beneficio raunare gli !JUomini 1á0.., &quelli ridurre al culto, & alla difi:iplina ficurie, & tram111iUi nelle ctit. “, & nelle fortez,__Z!;& poi con mag.isior uiolewza fatta alla nat1tr.1.,tagliar le rupi,forare i monti:1 empir le ualli, afˆugar le p.iludi ,fabricar !e ri..1ui,drizzare i fiumi,rmmire iporti,gettar i ponti,Ž, ... J“1perar la natura in quelle cofe, nelle quali noi fiamo dalla nat11ra fuper:iti: leuando pef“ intmenf“, &fatisfacendo in parte al difiderio della eternitˆ, dilettando chi non fabric:t, & molto ptd1ifabrica;ornandoeil{!gni, lep;áottincie,e'linoi,do. Mapercbe alcuno piu oltre nonf.1.pendopuo l'mfinito , & lo impo(fibile proporfl dinan.., argomentando cbe non cape in animo httmano tanta cognitione, & uar:tˆ d1Ji:ienz... :per˜ //itruuio ci d1moft1á:i in cbe modo > & mfinoˆ q11.1letennine, bauer bij˜gna lepr.:dettefmz..., & dice. Ma fode a gli imperi ti p11oimpofs1bil cofa plrm:, che la natura apprenda, & teng:i a memoria tanto numero di dottrine. Qftt:f/,a la dubitatione forulata nel potere dt:lla n.ztura hum,1.n,,z, cc,me impotente ,t r.:cmcre:, & ritenere tanta uarietˆ di dottrine. Scioglie //itr. lapredetta drtbit(tt!one in qucflo modo. Ma quando auuertiranno, che tutte le Jifcipline tra fe tengono una certa raccomtn\};> nanza, & congiuntione, crederanno quc:llo, che io dico, facilmente poter auucnirc,pcrche 9uello,che s'impara a guifa di corpo di cai membri compoflo in (e flc(fo (“ r:iggira,& pe r˜ chi da primi anni fi eflrcita in uarie forti di ammadl:ramemi riconofce in tutte manie.. re di km:re i fegni medeli,ni, & uede la raccommunanza delle di[cipline, & per quelb facilmente b:rnnoocognitione di tutre le cofe. Il dubbio fi puo formare in quefio modo ¥ Qf!,ell-o effetto J impo{!ibile, la cau{a del quale na,i puo efferc , per˜ t httomo non puo apprendere tante arti,á& cllfipliue, pr:roche la cagione di .ipp1: enderle >..f!er non puo ¥ l:t uirt de/),' anima infufficiente '1'.9" incapace la cagione, la qu.-ile impedita non puo effer cagione dello apprendere tante art i. FJ/ponde Vltl'lmio, & dice a.rgoment.1.11- do; eh..polfibile quello effetto , il modo del quale. poffibile, per˜ puo cffere che tlmorno fi.1 ador nato dr mo..te, & diue-,fe difcipline _. percioche il modo po(fibile ¥ Il modo ueramente , che baucndo lefc1e11.. una ,áerta racommunanza tra fe, & quafi in giro l'una nell'altr.i mo1..er1dofi, per ¥ alcunee ll chie ll chie l1B Et per˜ Pyrhio uno de gh a..t1ch! Arclutettt, 9uello chein P:iene fe..e coli nobJ!men..eeU tempio di Minerua, dice ne1 fuo1 commentari, che lo Architetto pru deue operare m tutte l'Arei, & dottrine, che quelli, i qualiciafcuna cofacon la loro indufl:ria, & elferdtio hannoa fomma chiarezzacondotto. Ma quefl:o con effettonon l“ uede chia.ro,percio chenondeue n puo l'Architetto elfer GrammaticocomeArifiarcho, ma bene non fenza letteratura. N come Arifl:oxeno Mufico, ma non lontano dalla MuGca. n pittore co¥ me Apclle,pure habbia difegno.n qual Mirone ftatuario, o Policleto lauoratore diflue chi, ma non ignorante di tale Arte. n dinuouo Medico come Hippocrate, ma non fenza ragione di Medicina. n nelle altre dottrine fingularmente eccellente, ma in quefl:e non lia nuouo, & imperito. percioche non puo alcuno in tanta u:i.riet:“ di cofe confeguire fingular (cieltezza, perche a pena cade nel poterenofhoil conofcere, & perfettamente capire le lor ragioni. N per˜ non tanto gli Architetti non polfono hauere in tutte le cofe gli ultimi effetti , ma anche quelli, che ad una fola fcien.tia fi danno, & priuatamente tengono le proprietˆ delle Arti, non polfono fare, che tutti riportino il fommo principato della lode. Seeadunque non tutti in ciafcuna dottrina, ma pochi in molti anni a pena ottenuto hanno la nobiltˆ, come l'Architetto, che dlr deue in tante arti perito, non farˆ cofa grande, & meraujgliofa accioche egli rf'on habbia bifogno dj alcuna delle predette cofc? &di piu fe egli ander:í inanzi :“ tutti gli Artefici, i quali con fomma indufiriaehanno preftae _ to grande follicitudioe in ciafcuna dottrina. Le parole fecondo la intcrpretatioue fono chiare. proua con argomenti, non e!fer uero il detto di 'Pythio ¥ Molto piu ragioneuole pare, ch'un' buomo confeguifca la perfettione d'una fola Jcien- za, che di molte; &pure,lira;áo fi truoua, che quefto attegna, cio, che uno fiain un'artej˜la petfetto: per˜ fe non quello che pare piit r.tgioneuole, che fia meno farˆ quelloa, che manco d pare, cio, che un' lmomo folo ottenga ilfommo grado in molte, & diuerfe cognitioni. La onde fi conchiude da Vitruuio. {'Per il che pare, che iuauefio 'Pythio errato habbia .. cio fe 'Pythio z fiato eccellente .Architetto ,fe ba detto molte bel ecofe, in quefto per˜ pare, cbe errato habbia,_ inquefio nongli do fede, e!Jendociilfenfo, & la r.-tgione com;-aria. Et per piu flabil“re i dettij“,oinonfiji,wdaVitr. delle cofe f˜pra pofte da lui, quando) ci difie, che nelf .Atcbitettura, come in ogui altra peritia e;áano due cofe da efler confiderate, ,áio la cofa fignificante > & laJignificat. z, per˜ dice il medefimocon altreparole. Pare adunque, che in quefio Pythio babbiaerrato, non hauendo auuertito, che ogni Q..e partitamente d“ due cofecompofl:a, cio dcli'opera, & dellaragione di quella. & d1 queftc due una propria di coloro, che in ciafcuna cofa particolare fi fono effcrcitati: & quefio lo effetto dcll'opera.l'altra commune con tutti i dotti, cio la raoione ¥ 'P 1t l M O, chie prendino la dolcezza,_& dilet..atio1.. fua. . . Moltieffempi ci ad,ll!ce Vztr.per li q..altficompr..ndt,come fljlza la communanza del..e[c1en'l.!; &prima dimopraaquell.. traduefz..n'Z!, & p_oi r:-a molte. LafV!ufic..,_ &la Med1ct1!4 fonofieilZ!, o.Artiche uoglramo. Cofficzo delMedico mquant0Med1coa, d1 mdurre, &dzaconfer, tare la [tinitˆ; l'opera Jellt!ufico_..n quanto M_uf!co i1tlettara_ae col fiJono, ..~ ..ol ..anto le orec¥achie de gli a[coltant1. in q!iefli ufficq, & effettlfono differenti, ma nelle ragzom pojJono effer conformi. la conformitˆnafea_ datt1lf!regola,áomrr:une, che all'uno, & a..'altro puofaci!..enteaferuire , perche confiferandoilM_edzco l..eleuat1one,_ &ladepr..f]“one ..e z polfi, la uelocza.ata, &atardez.., la egualita ouero la di_f.i..u..glzanza, conwene col 1r:uficoa, ilquale ..elle uoci _c..nfi: dera teifteffe cofe riguardando a z pzedt delle pa;-ole che fono ne I uerfi, o al mommento de t pzedt, che fifa al fuono di qualche inftrumento. percioche lo effe;-tardo o ueloce, che rifPonde al tempo, alto o b:iffo, che rifponde al tenorea, & a i gl'adi della uoce eguale o difeguale, cbe rijpondeall'uno, & all'altro fono termini communia, cbe a molte cofe di natura diuerfe, fi poffeno applicare: per˜ non incommodo alcuno che nella ragione conuenghino molti artefici, i quali fiano nelle opere differenti; & quefto nafe dal ualol'e tle i principij, i quali ef[endo uniuerfalia, & in. differenti abbracciano pfa cofe, & non dipendeno da[oggetto alcuno. Eguale adunque fl puo dire , de i tempi,de gli fPatij, de i mouimenti, dc i corpi, de i numeri, delle uirt, & di molte altre cofe che a diuerfi .Artefici con ragione diuerfamente conferme afPettano. clico diuerf.1mente conforme; percioche il principio uno; comefe io tlicefli. Lo eg,tale giunto allo egualefa il t1,tto eguale, mar applicatione fifa in m:iterie, & [oggetti diuerfi: percbe il Medico applic/1er,1 il dettoprincipio aUe qualitˆ, & uirt de/l'herbe, il Mufi.co a i tempi delle fiU-abe, il filofofo naturale a i moti, il Geometra alle grandez'Z!, &altri adaalt1e co[e; come anche il Medico pigliando d,1l Geometra, che gli ,ingoli facilmente fi uni[ceno, & la circonferewza non cofi . dice per quefto le feritecircolari effer d..lficili da [:ildare, & unire, & i tagli tn('!;liori; & in qu.efto il Medico i.accompagnerˆcol Geometra, n per˜ il Geomet1a ofera metter le mani .iddoffo d'un ferito, n il Medicocome Medico ardirˆ opporfial Geometra. Simigliantemcnte tra Mu!ici,& Afiro:.. Jogi commune il difputare del confenfo delle fl:ellc, dc i concenti & confonanze Diatclfaron, & Diapentc nominate, che fono ne gli afpetti quadrati, o triangolari. Io defidcro lajiarmi intende;áe, percioche il-'Philandro benche fidelmente e_fponga le pmáole dello interprete di Tolomeo; cz ta[cia per˜ diflderio di m!fggior intelligen... Dico adun711e, che uolendo gli .Afh-ologi dimoftrare come i corpi celefti concordano a mand:ir qu.i git, nel centro i diuir1i loro infl.uftia, banno pigliato alcu.ne figure di Geometria tra/ proportionate,& rifPonden¥ ti. La prima quclla,c/Je ha tre anguli, & tre l,tti egualia, la feconda che ne ba quattro,la ter, a,che ne ha fai. banno poi m{{rato gli angoli di quelle .f“.gur-e, & ritrouato tra quelli ef[ere proportione, & corrifPondewza mirabilea; & per quelle banno giudicato [a conformitˆ, & confonanza, che hanno le Jlelle nel m iridar quagi:t le loro dtine uirt utia, & pe1á m:1.,ggior chia1áez"0, io dico, che gli angoli fl mifur:tno daUa circonferenza comprefa, che tengono le lineea, cl>e gli formo. Dico dapoi, che gli antichi chiamauano .Afteogni cofa intiera atta ad efter'rn{{itmta, o partitaa, & laadiuideuanoain dodici parti. étma era detta onza; le tlue ,feft,mte :percbe e-t1tra¥ uanofei fiate nel tuttoa, cbe era dodici. Le tre, quadra11te, per che entr,wano quattrofiate nel.r.Afte. Le quattro triente, percbe u' intr.itwzo tre fiate. & non clenominau.1110,iltrimenti te cin-.que, che QJ!,incunce, perche nonentrauano egualmente a for il tutto come le due, le tre, r'7 le quattro.. Ma le fi er.inudette f ernifies, qu.1fi la metˆ dell'.Afte. lefette ,fettunce, per la iftefla ragione delle cinque. le otto,beJJem, perche alli fei ne ,tJgiugneno due. Le noue dodmnte, le dieci áDefiante, & le tmdecid..unce , perche in quelli: non era moltiplicationea, n aggiunta, ,áhe czualmente ent1afie a fi11ire ledodzci. Stando le cofe-nelfopra.letto modo,iodico che lo angolo d,áittodelquad.r.:ttogit1fto, & intiero occ1,perˆdodici parti, l'angolo del triang:1lo, cbe m:tgl,iorc,&áapiu largo neabbracccrafdicia, i' angolo della figura difei, come pi.Rre1to, m: tenirˆ otto. lo an- g,do 'P 1t l M O, chie prendino la dolcezza,_& dilet..atio1.. fua. . . Moltieffempi ci ad,ll!ce Vztr.per li q..altficompr..ndt,come fljlza la communanza del..e[c1en'l.!; &prima dimopraaquell.. traduefz..n'Z!, & p_oi r:-a molte. LafV!ufic..,_ &la Med1ct1!4 fonofieilZ!, o.Artiche uoglramo. Cofficzo delMedico mquant0Med1coa, d1 mdurre, &dzaconfer, tare la [tinitˆ; l'opera Jellt!ufico_..n quanto M_uf!co i1tlettara_ae col fiJono, ..~ ..ol ..anto le orec¥achie de gli a[coltant1. in q!iefli ufficq, & effettlfono differenti, ma nelle ragzom pojJono effer conformi. la conformitˆnafea_ datt1lf!regola,áomrr:une, che all'uno, & a..'altro puofaci!..enteaferuire , perche confiferandoilM_edzco l..eleuat1one,_ &ladepr..f]“one ..e z polfi, la uelocza.ata, &atardez.., la egualita ouero la di_f.i..u..glzanza, conwene col 1r:uficoa, ilquale ..elle uoci _c..nfi: dera teifteffe cofe riguardando a z pzedt delle pa;-ole che fono ne I uerfi, o al mommento de t pzedt, che fifa al fuono di qualche inftrumento. percioche lo effe;-tardo o ueloce, che rifPonde al tempo, alto o b:iffo, che rifponde al tenorea, & a i gl'adi della uoce eguale o difeguale, cbe rijpondeall'uno, & all'altro fono termini communia, cbe a molte cofe di natura diuerfe, fi poffeno applicare: per˜ non incommodo alcuno che nella ragione conuenghino molti artefici, i quali fiano nelle opere differenti; & quefto nafe dal ualol'e tle i principij, i quali ef[endo uniuerfalia, & in. differenti abbracciano pfa cofe, & non dipendeno da[oggetto alcuno. Eguale adunque fl puo dire , de i tempi,de gli fPatij, de i mouimenti, dc i corpi, de i numeri, delle uirt, & di molte altre cofe che a diuerfi .Artefici con ragione diuerfamente conferme afPettano. clico diuerf.1mente conforme; percioche il principio uno; comefe io tlicefli. Lo eg,tale giunto allo egualefa il t1,tto eguale, mar applicatione fifa in m:iterie, & [oggetti diuerfi: percbe il Medico applic/1er,1 il dettoprincipio aUe qualitˆ, & uirt de/l'herbe, il Mufi.co a i tempi delle fiU-abe, il filofofo naturale a i moti, il Geometra alle grandez'Z!, &altri adaalt1e co[e; come anche il Medico pigliando d,1l Geometra, che gli ,ingoli facilmente fi uni[ceno, & la circonferewza non cofi . dice per quefto le feritecircolari effer d..lficili da [:ildare, & unire, & i tagli tn('!;liori; & in qu.efto il Medico i.accompagnerˆcol Geometra, n per˜ il Geomet1a ofera metter le mani .iddoffo d'un ferito, n il Medicocome Medico ardirˆ opporfial Geometra. Simigliantemcnte tra Mu!ici,& Afiro:.. Jogi commune il difputare del confenfo delle fl:ellc, dc i concenti & confonanze Diatclfaron, & Diapentc nominate, che fono ne gli afpetti quadrati, o triangolari. Io defidcro lajiarmi intende;áe, percioche il-'Philandro benche fidelmente e_fponga le pmáole dello interprete di Tolomeo; cz ta[cia per˜ diflderio di m!fggior intelligen... Dico adun711e, che uolendo gli .Afh-ologi dimoftrare come i corpi celefti concordano a mand:ir qu.i git, nel centro i diuir1i loro infl.uftia, banno pigliato alcu.ne figure di Geometria tra/ proportionate,& rifPonden¥ ti. La prima quclla,c/Je ha tre anguli, & tre l,tti egualia, la feconda che ne ba quattro,la ter, a,che ne ha fai. banno poi m{{rato gli angoli di quelle .f“.gur-e, & ritrouato tra quelli ef[ere proportione, & corrifPondewza mirabilea; & per quelle banno giudicato [a conformitˆ, & confonanza, che hanno le Jlelle nel m iridar quagi:t le loro dtine uirt utia, & pe1á m:1.,ggior chia1áez"0, io dico, che gli angoli fl mifur:tno daUa circonferenza comprefa, che tengono le lineea, cl>e gli formo. Dico dapoi, che gli antichi chiamauano .Afteogni cofa intiera atta ad efter'rn{{itmta, o partitaa, & laadiuideuanoain dodici parti. étma era detta onza; le tlue ,feft,mte :percbe e-t1tra¥ uanofei fiate nel tuttoa, cbe era dodici. Le tre, quadra11te, per che entr,wano quattrofiate nel.r.Afte. Le quattro triente, percbe u' intr.itwzo tre fiate. & non clenominau.1110,iltrimenti te cin-.que, che QJ!,incunce, perche nonentrauano egualmente a for il tutto come le due, le tre, r'7 le quattro.. Ma le fi er.inudette f ernifies, qu.1fi la metˆ dell'.Afte. lefette ,fettunce, per la iftefla ragione delle cinque. le otto,beJJem, perche alli fei ne ,tJgiugneno due. Le noue dodmnte, le dieci áDefiante, & le tmdecid..unce , perche in quelli: non era moltiplicationea, n aggiunta, ,áhe czualmente ent1afie a fi11ire ledodzci. Stando le cofe-nelfopra.letto modo,iodico che lo angolo d,áittodelquad.r.:ttogit1fto, & intiero occ1,perˆdodici parti, l'angolo del triang:1lo, cbe m:tgl,iorc,&áapiu largo neabbracccrafdicia, i' angolo della figura difei, come pi.Rre1to, m: tenirˆ otto. lo an- g,do L I B 1t Olf gufo del quadratoper effergiuflo, &intierofarˆ detto.AjJe. quello del trianguloper effer mag.. gioreun terzy, conteneri:íil dr..ttointier.., & farddi piu uno quadrante, che_ un terzy,' &qtlofard laproportionedetta[efqmtcr... L ang,..lo della figura efjˆngulare ..mo.oor la meta delf.. gufo della triangulare, e:r occupa otto parti della circonferenza, che di mifura bef{ule, cio tfottoparti;&per˜ tra quefli a,te;uli la proportioneDoppianominata. come tra lo angulo del 'luadrato,&l'angulo dell'ej]ˆngulo proportioue[efquialtera, cio che nel continente una uolta m.. ilcontenuto,come otto, czo1l bef.fale ntl dodici, cionelI'.AjJe unafiata, (9" unotriente, che la metˆdi otto.& queflo fra dettoper quello, che aparticne all'.Ajlrologia. Qf..ello11eramente, cbe della Mufica, cbe ilMu{icof rmilmente confrdera la confonan.. , & quell,-i nonneoglioaJJ,t:tti,tnanelle uoci,&neifuorn,& nonbanno uolutooufare inomiodegli .Arithmetiˆ, ma in uece diJefquitrnázahanno detto quarta, in uece di [efquialtera ha11no ˆetto qui11ta,&per doppia banno pigliato ottana, che dette con no- mi Greci fiwnanoDiate/Jarono, Diapente, D1apa-7.........._, fon; come fi farˆ manifefto nel quinto libro ¥ Eglibijogna ad1mque fe le uoci deono eff er confonanti, cio uenire alle orecchie in modo diktteuole ,mite & mefcolate ;bifogna dico, cl,e egli ci fia tra le uoci graui, & acute proportionata diftan .. ¥ Il medefimo bifogno, cbe fra nel ,áonfentime11to delle flelle( cbe V1tr.chiama Sympathia) Çccioche mandino q11a g“, 1mit,rmente con for-z a, & uirtu gf influffi loro ¥ le regole ad1t71'Jtte di:ll' .Aritbmetica J˜no quelle, cbe fanno la Mufica unit.i con l' .Aftrologia. percbe la proportione c cbe ..ell'al _ r-10 terminea. jpefl˜ an,ábe fi uede nelle cofe riferite d..fParttd, & difaguaglranza, come drre patrone & feruo, padre & figliuolo, maefiro & difc1pulo, perche egli importa che fi cominci l'iu da uno, clJe da/L'altro; &altra ragione/11e/l'..no term_ine, & aitr.i nell'a..tro. Qff.efie diftintioni hanno gra1i. for.. a fare, che bene s mtendmo lefei predette cofe perc10,he -tutte fo110 ¥ cnmpartt.tinni, & relationi, come /i ..eder1 quifot!.o. Hauendo adunq11e Y“:ru.formato lo .Architetto á, cio fattolo degno agente d, tanti artificq; tratta della forma; pere1ocht: ej]ndo la materia impe1fetta niuna cofa da effe fi trarrebbe fenza la perfett“one, '6" la forma; la quale confiftenelle fei predette cofe. Due fini fi truouano delle opere, uno t! il compimento & finimentoa , del lauoro, come, quando fi dice, l'opera finita, & compita: l'altro il fine dellˆintentione; cbe , quando fornita f opera fi ..ice, io h?. C intento m..o; come fornita la c:iJ:t, io fono difefo da i ue-nti, & dal fole, & fh-uro de 1 contrarq. 'Per uemre adunque al fine dell opera, egli necef.fario (fc con arte ci uogliamo gouernare) proceder!! ordinatamente; & quefto in due modi;prima quanto alla quantitˆ & grandeázza delle parti, poi quanto alla foftanzajcon qualita di effea , parti. nel pr:imo I'ordine, nel fecondo la d..fPofitione. & perche la qualitˆ fipu˜ confider.irein Je fte!fa, & comparandola alla forma, che all' a/petto, & a gli occhi fi rifetifce; per bifognache nell'opera fia rma certa qualitˆ, che coment“, & diletti gli occbi de' riguardanti; & quefia/ detta da Vitr. Etmthmi.i della quale fidirˆ poi. F.t perche non fi propone I' opera infinita> , ma terminata in grandezza s“ del tutto come delle parti; per˜ bi[ogna, che oltra 7: ordine ci fia , un.i corrifPondw.. delle mifure tra [e, & al tutto comparate. che propofto che ci fiala mifura cfuna fola parw, [appiamo le mifure delle altre; & propoflaci la grandezza del tutto f appiamola grandez.. di ciafcuna parte. &quefla corriJPonden.. nominata Simmeuia, quafi concorfo, & corrifPondenza di mifure. 'N:gi la cbiamamo compartimento, i latini fi ferueno del nomeaGreco Ma perche I' opere che fi fanno hauer deono autoritˆ, & riputatione, & e/Jer anchea ¥ all'1fo de' mortali accommodate & con prudenza difPenfate; per˜ uolendo noi ottennere le , pi-edette cofe, fa bif˜gno f eruar quello chefi conuiene, che Decoro fi chiama;, & difPenfare il , tutto, il che pofto nella diflributione, deUequali cofe fi dirˆ poi partitamente, ponendo prima fotto un'ajpetto la[opra dettafuffidenza deUefei cofe, Secondo il prima poi dellea ouero fecondo la quantitˆ. S mifure,cofi l'ordine. ouero in fe i Secondo la rifP'odenza delle Sottero fecondo la qualitˆ. mifre, cof“ il comparti "1 '2 cofi la dijpofitione delle mento. Tutta la forma delle i parti, ¥ opere/i confidcra ., I .. ouero allo a_(petto cofi la Eurithmia, ¥ Louero riferita oue;-o alla conueneuolez.. cofi il Decoro.a ¥ ouero all'ufo.cos“ la diftributione. 'l'xgi diftintamente ragioneremo di ciafcuna parte, & prima dell'ordine. Ordine moderata attitudine de i membri dell'opera, partitamente, & rifpetto a tut ta la proportione al compartimento, ilquale fi compone di quantitˆ. 7:ercbe in molt.. c?J ritrouamo ordine'. d!JPofttione, de..oro diflrib..etzone, & le altrepar . , t: Jopradette, pe-ro dnáemo cbe quejlt termm1 fono generali & communt: & come generali, & comrmmi hanno le loro dijfinitioni nella fcienza gene,:ale, & comn:1me, cbe la prima detta Mt:tapbyfica Maquando alcuno anefice uuole applicare alcuna dt quellep,trti allapropriaco . gnitione, reftrigne quella 1miuerfalitˆ al particolare, & proprio dell'arti fa. come fi uede al D 1. prefente 28 L 1 B Jt O l' aliro: & per˜ iie{-"g!!e, cbe doue e o;ád:r'.e J“apn..!, & poi , & quefti fonoc. te;-ra11U commum,, pa/loprima, &l'altr.. foi : & 11.. qriefiocmodocla diffinm?ne d..llordine fatta proprM per _cl'applicationede i tenmm ccrnmtmt & 1m1ue..[“:lt, ..eI qu..l,f!P:'o dire, ch_ep_oft..fia La r..cc...., rn;marn.!} dcllf' fcit:n'Z¤. 'Percheadtm,p1.efifl1a ne I noftnpmm(onda,nent1, 1_0 dico checl ord1-. _ _ ne :r.i quelle cofe, cbe fi rife;-ifi:ono ad altre, & chep.ofte fono m comparat10ne, & ;ái/petto. Dico dipiuche la comp,mitione di quelle, che fono nell1dif.iguaglianza. chiaro che ne/l'ol' dinefit rifpetto,perche nelL'or.line s'intende, che alcunacofa preceda , & altra fucceda. ermi anche d,j:1..1t.-ig!ian..ipe;ácbe.fi: t...tte le cofe fuj/ro eguali,giˆ non Jˆrebbeno tutte, come dice_ fantoJlgofti:io, pe;ácbe non ui farebbono qm:lli che ba1te/Jero a precedere; & per˜ l'ordine difPenfatione d::/l:: cofi: pari, & djpari, eguali, & difeguali. L'ordine dello Architetto ,i'into; á;io la qu:tntit.>t, e:,~ ,.ella quantitˆfi tM1ta l'ordine, cberiguarda al tutto, & l'ordine, cbe riguarda allt: parti, non che t,m ordine in effetto {t ritruoui fenza l'altro: ma in modo, cbe lo intelletto p"o fare la diflintione, & intendere ciafcuno fep.zratamente: & per˜ dice J/itruuio quanto all'ordme,cbetralep,irti, che l'ordine moderata attitudine de i me-mbri dell'ope r:z p.irtitamcnte, & quefta att:tl!dine, d;e egli chiama commod1tˆ , corzf“fte nel regolare, & temprate 1m.i parte cerca la Jha grandez.. in modo , c/)e fia mifra delle altre , (!l' con quelle conuegna , & rifPonda; (9" in quefta ;áegolatione lˆ parte, che come mifitra fi piglia, deue prccdere .tlle altre. nell'ordine adtmqrte applicato alf .Ard1itettui-a, fi truo11a il prima, (;;~ il poi. & que{le fono differen'Z! oppofle , & difeguali, & per˜ fi deono rid11rre fotto un ter-miile commu,ie; & q1teft.1 la regola ¥ ma pitt chiaramente pe;-lo e!Jempio ; & queftoquando io ha:ter˜ dicbia;-ito l'ordine delle parti comparate al tutto. Dice inq1tanto a quefto ordine ¥ Vilr. I Et un rifpetto di tutta la 'Proportione al compartimento. .. 'Proporttone ne,. :áe . . ma comp,z,á.1tione di co{ tra / , cbe fono cfuna iflef]ˆ natmáa. ..efta fifa piglimido 1m,i certa, & determinata quantitˆ, l.:t quale fia regol.-itrce di tutte le altre gran dez,_e, tnnfmt delle p,trti, & membri delt'opetec. Lo ef]mpio qucfto. J/itr. nel terzo libro ,ti fecondo capo uole;zdo render conto della bella rnanie;-a de i tempij, nella quale e lo fPacio cow1e11ie;:te, ..'" bello tra un.z colonna, & t altra, dice che egli bif ˜gn,t , che lo JPatio ci,-il 11.tno o l 1m:: fi.1 de!lci gro,']-Ç,;t di d:te colonne, & im quarto piu. & con queJíO dice. fi: !.i facci:t.ta del luogo, do11e fl ha d.i f.tbricarejarˆ di quattro colonne, bifogne-rˆ cowpartirlain :mJˆ p.trti & meza, lafciando lefPire: l!J" di quelle tmdici, 1madeue effer il modulo; checofi eg!i tbi.zm.z 1:u1!/,i :nif:...á.i,che rego..a tutte le grandez'Z$ delt'ope;áe. Dona alle groffezzt:delle co 1011 :.. 11á1 modulo,1t t 1wu due mod..li,& 1m 1u,irto,al 1umo di mezy tre mod:1li .('i' in quefto rnc,do .Oi'tbra tutt,t l.z [acc_uit:t; come ch1ar,1mentefl uede che quattro modulif“. da,mo a 1uattro colon .:i1lofft,zto di mtzo,cbe.f˜ toftte,q1t.tttra etmezy agliJP.zt.., & uan.i da i lati, chefono o' '.P Jt I MO, ma prefa qumititˆ: c..me regol.. di tutte le p,-rrti, & a qudle, & al tt..tto rife:ifa: facend.. 11naconuenienzydi mifureenomzrutttfi,n:metna. ..ell:a (i compone d1 quanma, Iaqualc e conuenicnteeffctto dc i moduli dalla prela dell'opera, & di tutte le parti de i membri, .. Lafimmetria, & comp,irtimento fi cornporte di molte qtuwtitˆ ad uno iflej]˜ eifetto: la qual quantit,í diff}nita da ..it;á. & d-i nei con f eJfmpio dichi:i_r..tae. nel ,'f!#t,l ..ffempio pri"!a fi pigli4 il piano mtu:ro dda {i-onte, & quello m pa;áte fi dzmde, & d ima dz q1telle part, fe áne fa ¥ la regoletta, & il modJ..lo, i/quale tempera, & modera i membri, & le partz dell'opera facendo nel tutto tm co111-1enie11te effetto. La difpol“tione atta collocati o ne delle cofe, & nel componimento fcielto eifetto con qualitˆ. La diJJ,ofitione compar,t le parti de/f opere non come g;randez:}!! , & quantitˆ, ma come parti da effer collocate nel proprio luogo. percioche non a bajtanza ritrouare una commune m“fitra , che fia regola della grandezza delle parti, m,1, bifogna anche ritro11are un'ordine di quella cofˆ, cbc ha.parti, non compa-á rando le parti.come grandez--zy, & quantitˆ, ma compa;-ando!e come cofe da ef]r pofte al Juo foogo. Due maniere ci fa la diJJ,ofitione, I: una dal cafo procede, o dalla neceftitˆ , & f altra dalfortif“cio, o dal fepere. Vitr.ragiona di pref ente d, quefta ultima, rna nel fefto libro ra-.. giona ddl.i prima, & molto bene /i lafcia intendere al fecondo C..ipo del detto libro, cercaá le, predette cofe dice-udo in quel lw1go. Ninna cura maggiore haucr dcue lo Architetto, che fare, che gli edi6cij habbiano per le proponioni dell,1 rata parte i componimenti delle lo rongiooi . quando adunque farˆ fornica la r:igionc delle m“fure, & con difcorfo efplicate le proportioni ¥ (Come ricerca l'ordine, & la fimmctria,) all 'hora proprio anche dell'acutezza dello ingegno proncdcrc alla natura del luogo, all'ufo , alla bellezzl, & aggiugnendo, o fcemando far conueneuoli temperamenti, accioche quando farˆ leu:i. to, o aggiunto alcuna cofa alla mifirra, cio pai,l dfer fiaro drittamente formato. Come fo Vitmuio nella difPofitione dC:le B.tfilicbe , nel q1tinto libro. In modo che niente piu {i ditidcri ncll'afpecco ( Ecco l,i E1,rithmia,) perche altra¥ forma pare, che l“a d'apprelfo, & al ba!fo; altra di lontano, & in altezza, n quella,pare in luogo rinchiufo, che pare in luogo Jperto ¥ nelle quali cofe opera di grande inge gno fa pere prendere partito. Et infine del detto c.ipo diccpiu cbiarmente, toccandoela dijpofitione, cbe d.il c.tfo, o dalla nece{]itd. procede. Io non pen!o, che bi fogni dubitare, che alle nature, & necefsitˆ dei luoghi, non (i debb“J110 fare gli acerefcimenti, & le dirninutioni, ma in modo, che in f“.mil opera niente {i I dil“derato. & quello non folo per dottrina, ma per acutezza d'inge¥ gno G puo fare; & per˜ prima egli (“ deue ordinare la ragione delle mifore, dalla quale (“poflj pigliare fenza dubitationc , il mutamento delle cote. Da poi fia efplicato lo fpatio dal baffo dell'opera, che li dcuc fare, di largczza, & di lungczza. della qual opera¥ quando una fiata far.i determinata la gr.:indezz.:i, ne frgua l'appar:n o della proportione alla bellezza, acciochc dubbio non l“a lo afpetto dell,1 confonanza, a chi ui uorr:“ fopra conftdcrare. D,1/lc p.-irole [opr.i dette chiaramente fi conofce il numero, e ordine, & la n.iti!r.i delle fei cofe prc!dctte. io houoluto allegare i lt1oghi di Vitr. per effere lo intento mio di ejponere Vit,. con Yitr. iflej]˜.dice adun1ue ,Jguitando !11 fita dijfinitione, che la difPofitio11e atta coilocatione del lecofe. Et per cofe intende le flan.., & le pm-ti di effe rie/l,i fobrica, ouero le parti dell'opere fot te dal.l'.A,,-hitetto, fieno quali fi uoglia.da qucft,i ben dffpofta colloetitione delle parti, nafce il,uederc m tutta la compofitione rma bt:llaqualitˆ, che [tto conueniente di cinfeuna rofa ¥ & perJ di..e,...áielto effetto, cio sbrigato, netto, difiinto. .Ail:z dijpofitione s'oppone ilfpe;:fluo come all ordmc s'oppone la conft!{ione. Etfi ptto,lire, chef ordine diffeofit'one dellemifitre alLi fimmetria, & la difo,ofitione ti ordine dellep.-mi al luogo, come fi 11eder.“ aljfto c.-ipo del pi-im & bmgezzadell'opera ¥ al,:hefareci uuole u..i moderato ufo dellafeft_a,& 1ella r..gola, L altra il detta, orthoef;láaphia, cio defcrittione, &dift..no..el leuato, & drzt..o,szper d!mofl..are faltezza del....opere, come lamaniera. deue effer lotn pz confo..e al..a pumta, altrtmenti non farebbe un iffeffˆ cofaquell4, che nafce, & quella, cbe crefce: rlche e gmnde errore, & contra la natuna delle co fe,percioche nelle piante, &ne gli animalifi ..ede quello..che ..afce, & quello, ..he crefce e[. fei-lo ifteffo, & nilma parte aggiugner/i da poz. !,-ae_eterza rdea tl pi-ofilo, detto fc1ografia .. dalequalegrandeutilitˆfi.p1áende..perc..eft?..la ..ef crrttzone delprofilofi r..nde co.nto delle grof]e....edei m11rie, deglifPortr, delle rttrattronz d ognremembro, & m queflo l .Arcbrtetto come Medico dimoflra tutte le parti interiori, & efterio1ái delle opere,& per˜ ii, quefloufficio ba bifogno di grandiffimo penfamento, &..iudicio,& pratica, come 1 chi, _econfidera gli eff.etti d..l pr.ofi..oeimanifeflo: percbe la ele11at10ne della fronte, & la maefta non d1mofli-a gli fj]()rtz, le r1trat1on1¥ le groff t:zz.! delle cornici, de i capitelli, de i bafamenti, ddle fc.ile, & cl"altre cofe, per˜ nece[fario il profilo; & con qreefle tre maniere di dijpofitione f .Architetto s'afficura della riuf cita delf. opera, & fa piu certa la fita inte11tio11e, & taltrui difiderio di far opera lodata, & degna. Eteappreffo puofare il conto della fPefa, & di molte cofeall'operepertinenti. Dalle dette idee, cbe fono forme concette nella mente, & efPreffe nelle tmtole,o ca;áte, ne uiene quello effetto f“:ielto, & elegante, cbe egli ha detto. Si dette anche auuertire, che J/itr. ejponendo leenatt,re dellefeiep1áedette cofe, uiene a confennare quelle, che fono necej]ˆrie allo .Architetto , pe1ácioche fi uede nella difPofitione, & nelle flee jpecie, quanto utile fia il difegno, & la Geometria ¥ fi uede nelt ordine, quanto commoda fia t .Aritbmetica ¥ & uederaffi nelle altre parti quanto ci farˆ a ptopofito la "ProfPettit1a,la Mufica, & quelle cofe, cbe .1U'iftol"ia, & alle altre qualitˆ dello ,Architetto fono conuenienti. L'in pi imagine della ftonte. Lˆ doue rapp;áefenta fopra il piano d'una carta, tela, o tauola quello , che nafe dalla pianta riferendo il tutto alle ragioni dell'opera, che J“ dette faref“a ella Dorica, Ionica, o qual fi ttoglia. Vit;-uuio ba chiamatofronte ogni cofa, cbe dritta fi uedee. Moltifono, da i qualifipo,rˆ bauereunaepianta, &anche non r,jendofuori de i te-rmi niedi quella , fara..nolo in fif..condo la ragione dcli'opera[..tura, ma nonfapr,111110 i.. ogni ai-dine della fabr1ca dtmoffrare m dijegno lag;-offezza de l pareti, quelloe> che po[a ful umo, quello, che efe, & <]!tello, che entra; & per.. mancher.innodi quefla terzajpecie, &Idea della difPofitione, per la Ja difficultˆ ¥ Qy_e/l:t utilit,í del profilo mi muoue ad inte;-pretai-e fiog;-af“a, & nonfcen..g;-afia. perch..fe ben.. la fcenogi-.1/ia che defcriti-ione delle[cene, & projpettiua , ne..ef]ˆna ne..eco.. det Theatn,..omefi uederˆ nelquintolibro; non per˜ pare, che ji,i fecondole idee delladifP0Ji.t1one, dellequalzfiparla. .Altriuogliono , ches'intenda il modello. ma queflo nonco;nconrlprcpofito noftro, fo beneeglifapiu chiara, & certala intentione dello.Archi.: retto:oltra che non conuiene la diffinitione data da Vitr. al modello. 'Poti-ebbe dire alcunochela dett.. diffinitione non1':ad;-a..lprofilo; io tijpondo, che effendotanto necef]ˆrio il profilo, &molto_pru..echelaprfpcttzua, bifognacoufiderar bene la detta diffinit..one. Io pe;á me, quando ha'.1e.U“admtendere.1:1-que..olttogola profPettiua, uorrci chefufferoquattro le idee della diJPofitrone, per po11e..1..1tl p;áojilo ..tant..eglimi parenecej]ˆrio. Ma pare mzcbe di mtotto , cbecon..do ladiffin!tr..ne dell,i 1ffiofittone a1uedelleJeidee,cioalla pianta,&alloin pi, perchedic1a[:' 71a(ipuod..Ye,ckeeattacollocatzone delle cofe, e'r nel componimentofcieltoeffetto,on qua.lita:mrpare drco, d1m10110, cbeella non conuenghi .zllafciogi-,if“a,feperfciografia s'z- tende 30 L I Jt o La pianta un moderato uro della fefia, & della regola,dal qua!c N piglii il difegn.. ..elleforme nel piano. Loin pi, laimaginc dritta della fronte,& figura con modo d1pmta, con le r:igioni dell'opera, che (“ deuefare. il pro61? adombratione della fronte, & de iIati che (i fcofl:ano, & una rifpondenza di tutte telmeeal centro della. fefl:a. 'N.._eldijponere,&coaocare le partilo.Architettofo..ma nelfi,o p..fiero, &: fOi di[egn:i tremanie;áe, oueroidee delleopere:Vna detta da Greci, 1clmografia , e1o defcnttzone,& difegnodell4 pianta, per dai-ead intendere la collocatione delle parti,&la largbe_z..:za > & bmgezzadell'opera ¥ al,:hefareci uuole u..i moderato ufo dellafeft_a,& 1ella r..gola, L altra il detta, orthoef;láaphia, cio defcrittione, &dift..no..el leuato, & drzt..o,szper d!mofl..are faltezza del....opere, come lamaniera. deue effer lotn pz confo..e al..a pumta, altrtmenti non farebbe un iffeffˆ cofaquell4, che nafce, & quella, cbe crefce: rlche e gmnde errore, & contra la natuna delle co fe,percioche nelle piante, &ne gli animalifi ..ede quello..che ..afce, & quello, ..he crefce e[. fei-lo ifteffo, & nilma parte aggiugner/i da poz. !,-ae_eterza rdea tl pi-ofilo, detto fc1ografia .. dalequalegrandeutilitˆfi.p1áende..perc..eft?..la ..ef crrttzone delprofilofi r..nde co.nto delle grof]e....edei m11rie, deglifPortr, delle rttrattronz d ognremembro, & m queflo l .Arcbrtetto come Medico dimoflra tutte le parti interiori, & efterio1ái delle opere,& per˜ ii, quefloufficio ba bifogno di grandiffimo penfamento, &..iudicio,& pratica, come 1 chi, _econfidera gli eff.etti d..l pr.ofi..oeimanifeflo: percbe la ele11at10ne della fronte, & la maefta non d1mofli-a gli fj]()rtz, le r1trat1on1¥ le groff t:zz.! delle cornici, de i capitelli, de i bafamenti, ddle fc.ile, & cl"altre cofe, per˜ nece[fario il profilo; & con qreefle tre maniere di dijpofitione f .Architetto s'afficura della riuf cita delf. opera, & fa piu certa la fita inte11tio11e, & taltrui difiderio di far opera lodata, & degna. Eteappreffo puofare il conto della fPefa, & di molte cofeall'operepertinenti. Dalle dette idee, cbe fono forme concette nella mente, & efPreffe nelle tmtole,o ca;áte, ne uiene quello effetto f“:ielto, & elegante, cbe egli ha detto. Si dette anche auuertire, che J/itr. ejponendo leenatt,re dellefeiep1áedette cofe, uiene a confennare quelle, che fono necej]ˆrie allo .Architetto , pe1ácioche fi uede nella difPofitione, & nelle flee jpecie, quanto utile fia il difegno, & la Geometria ¥ fi uede nelt ordine, quanto commoda fia t .Aritbmetica ¥ & uederaffi nelle altre parti quanto ci farˆ a ptopofito la "ProfPettit1a,la Mufica, & quelle cofe, cbe .1U'iftol"ia, & alle altre qualitˆ dello ,Architetto fono conuenienti. L'in pi imagine della ftonte. Lˆ doue rapp;áefenta fopra il piano d'una carta, tela, o tauola quello , che nafe dalla pianta riferendo il tutto alle ragioni dell'opera, che J“ dette faref“a ella Dorica, Ionica, o qual fi ttoglia. Vit;-uuio ba chiamatofronte ogni cofa, cbe dritta fi uedee. Moltifono, da i qualifipo,rˆ bauereunaepianta, &anche non r,jendofuori de i te-rmi niedi quella , fara..nolo in fif..condo la ragione dcli'opera[..tura, ma nonfapr,111110 i.. ogni ai-dine della fabr1ca dtmoffrare m dijegno lag;-offezza de l pareti, quelloe> che po[a ful umo, quello, che efe, & <]!tello, che entra; & per.. mancher.innodi quefla terzajpecie, &Idea della difPofitione, per la Ja difficultˆ ¥ Qy_e/l:t utilit,í del profilo mi muoue ad inte;-pretai-e fiog;-af“a, & nonfcen..g;-afia. perch..fe ben.. la fcenogi-.1/ia che defcriti-ione delle[cene, & projpettiua , ne..ef]ˆna ne..eco.. det Theatn,..omefi uederˆ nelquintolibro; non per˜ pare, che ji,i fecondole idee delladifP0Ji.t1one, dellequalzfiparla. .Altriuogliono , ches'intenda il modello. ma queflo nonco;nconrlprcpofito noftro, fo beneeglifapiu chiara, & certala intentione dello.Archi.: retto:oltra che non conuiene la diffinitione data da Vitr. al modello. 'Poti-ebbe dire alcunochela dett.. diffinitione non1':ad;-a..lprofilo; io tijpondo, che effendotanto necef]ˆrio il profilo, &molto_pru..echelaprfpcttzua, bifognacoufiderar bene la detta diffinit..one. Io pe;á me, quando ha'.1e.U“admtendere.1:1-que..olttogola profPettiua, uorrci chefufferoquattro le idee della diJPofitrone, per po11e..1..1tl p;áojilo ..tant..eglimi parenecej]ˆrio. Ma pare mzcbe di mtotto , cbecon..do ladiffin!tr..ne dell,i 1ffiofittone a1uedelleJeidee,cioalla pianta,&alloin pi, perchedic1a[:' 71a(ipuod..Ye,ckeeattacollocatzone delle cofe, e'r nel componimentofcieltoeffetto,on qua.lita:mrpare drco, d1m10110, cbeella non conuenghi .zllafciogi-,if“a,feperfciografia s'z- tende P 1t I M o; tendeproffiettiua, pere be nella projpettittanon /ipuo uedere atta coltocatione delfe cofe, n meM nelcomponimentofcielto effetto c˜n qualitˆ. La cagione , che necefferio, che it genere fidi ca delle fue Jpecie, & che la diffinitione del genere conuegnaealle Jpetiefottoquel genere comprefe. Molto bene adun.que al profilo coriuiene la diffinitione della difpofitione, percbe fi uede nel profi 31 .. .. ¥ ¥ ¥ ¥ ¥ @ @ ¥ ¥ .. ¨ l'RONAO (i) ¥ @ @ @ ¥ .. e @ @ ¥-.. *@ .. .. .. @ e @ .. lofcie_eelto sbrigato effetto nel componimento, (:r {tuede tmtt á atta collocationeedelle co{. comea chz ben confidera, manifefto, perthc tutte le linee uengono all'occhio fon-ztf impedimento, &/iconofcono gli /porti, & le ritrttttioni, & le '{l'Dffe..'Z... come fo,10, ;; come ,rp1..trrt“to con linee,,& anguli prop.ortionati,. come fifa nella pr..rp::t:,1.z: r l:.."f} :á,1:á.., :,,,, l,i d:f'{:¥ftio- Z,IB]tO 1 ¥ . . ¥ á ¥ ,icpdeiw1t-flczá ograJ' l a1are e gran co1¥ , e Je ando ra La parte doue l:dcttera J. lo in pi della pianta precedente. La parte douc la lettera O. il profilo ¥ ..elle oafceno da penfamcnto , & da I nuentionc. Pcnfo mento cura piena di fl:udi, & effetto d'indufiria, & uigi!Jnza d'intorno all'opera propofl:a con dilcttatiore. Vitmmo in queflo luo go dimoflr,t da che nafi:eno lepn:dette maniere, & rdee della difpofitio ne: & come buomo, che bene habbia prou,1to , & [entito in fc ftefl˜ quello, che egli dice,ufa a cuni tertni11i efficaci pe;á ifprh,1ere lafita mte,1tione. Se ,1dunque l:i 11.1t:1ra ci apport,iffe le predete forme & idee ,.fnz.:.1 dubio poco ci bifegnerebbe uf.1re dello artificio. Ma percbe la naturt1 non ci moflra le dette cofe: nece/J.uio r!cor1ere alf .Atte. & p.:nhe con l'arte [, cerca di rapprefe11tare glr effetti alfa 11at11r,1 fimiglianti,pcr˜ ci ,mole pc;ifitmento: & per eff't:r difficile, con arte confe,guirelo intento 110/lro,per˜ gr.w,ie /li.dio , & mduftri.i fi richiede: ma poi cbe dalladtlgen..a &indrifl,áia ,1.1[ceno bi:;/(: ::r leggi.idre cofe, di jí!bito s'accomp,1'{il4 it ,filetto &ti piac_ere,il quale ,ton a!t;-o,cbe rice:,ere imp;-.á(]“onc di q11al!t.i ehfl.1 ccmfon..ea!lo appeti to,(,;-dtf1de-ti",s-per˜ il piacere d_/!o i,.ti:llr:ttc t-' cii appre,:de;-eit 11e,á o , pe;ád,e nma cofa p, '-' 1' Jt I M (). g1Je.. delle pitture, & ..e i g!ocon..iogget..ide i ..ofl“"i fer.timenti.n_ &p..;-ñ dicel-'itr..... bene,nche pe,zfarmmto cura p..et!a di_ ft¥!dt..: percroche ecer...1 le cofe diffic.... , &n_ non dn..oft,.1tendt1llanat1tra, & per meglio i.fjmmere tl f uo concetto dice. .. Effetto d mdu/ina & u1g1la11z.t cerca l'opera ptopofta con _ndilctta..onei 'Perciocbe non fe;if.1 b..ne chi ..or. d in,l:,Rrio{o , &n11igilantc,come era .Arclmnede .. tl quale compa,áando gli e{Ftt1 natur:ilt , _n& cerc.wdone lecagioni, hebbe cauf.1 di trouare rl uero della p_rop..fta d1!1'...znd,1 , come dice r:rtr.neL nono ltbro al terzy capo. & hattendolo trouato da m1rabzle let1t1a foprapr,fo , u[<:zto det bagno ignudo com:,1do gridau.i, io l'ho t;-01tato, io l'ho trouaton. nel cbe apparue la pronta, & nobile uiuacitˆ delf ingegno f“,o, bauendo in poco [patio applicato il mJzo al debito f“,ie, reftandone fommamente fatisfatto per la inuentionenla quale fecondo Vitr. E dimo(hamento ddk ofuredimande , & ragione della cofa ritrouara di nnouo con prefia , & mobile u“uacitˆ. & quefii fono i termilli della di[pofitione; Dimanda propofta dubbio.fa, dubbio ti pojlo tra me,zy l'affermare, & it negare. quamlo adunque lo intrlletto J tra'l fi, & il n˜ , egli forma una d11bbiQfa propr,fla, chefi chiama dimanda, ouero quift,1one. & ufaalcrme particelle , cbe dimoftr,1no il modo dello interro_e:are, & di ricbiedeme la rifpo/la. corne .fei tre buono o no? che cofa bontˆ? d' onde uielle ? a chi peruiene? & altre cof & modi fimiglianti, i quali non piegando piu all'affirmatione , cbe alla negatione, richieggono certa, & indubitata rifpofta, la q11ale non puo effer benfatta , fe non da quelli , cbe haueranno la inuentione per lo pen[. wientc, & pet la induftria, & 1tiuacitˆ dello ingegno, & quefti fono i termini della difpofitione: cio la di[pofitione ;áinchiufa nelle tre fopradctte manie-re, che fono la pianta, lo fopiJ, i[ p; ofilo. 1l bel numero detto Eurithmia , afpctto gratiofo, & commodaforma nelle ror-'.loutioni dc i membri. qudl::t {i fa quando i membri dell'opera fonoconuenienti, com ,lell'altezza alla larghezza, della larghezza alla lunghezza, & in fine ogni cofo rifpunda :i: r 10 compartimento proprio. Suo proprio dno, ;,r:rocbe fe ri[pondeffe a i compartimenti, & alle fimmetrie conuenienti ad altre pa;ári,11cr, _(areGbe conofciut:i la gratiofa maniera. &qui fi deue riferire la EP.rithmt allo a/petto, come Vitruuio dichiara in molti luoghi, 11el te1-zy libro al fecondo Cap. & all'ul timo , & nel feflo al .fecondo. Et perche ogni proportione nata da i numeri , per˜ egli fi ha feruato il nome p;ácdetto in ogni cofa, do11e fia proportione. (:r pe-rche la laribezza, alter:za, & lunghezza delle opc-re , deue effer grata allo afpetto , & que{io nori fifa fenza proportione > & doue proportione, nece/]ˆrio che fi trttoui numero; per˜ il nome di ETJrithmia fiato pigliato ¥ Deue effer adunque ogni artificiofo lauoro a guijit d'un bellilfimo uerfo, il quale _(e ne corra fecondo le ottime confonan.. fucccdendo le parti t: una all'altra, fin che pei-uenghino alfordinatofine. Et bencbe alcuna cofa ottima non fia, niente di meno puo effere ottimarnente ordinata, come egli manifcfto nelle parti , & membra del corpo /,umano, & nelle cofe artificiali, doue la confonanza, & t annonia. Imperoche fe bene l'oc chio piu nobil cofa del piede, pure fe riguardamo f ufficio di ciafcuno, tanto f occhio, quan to il piede, faranno nel corpo ottimamente fituati: in modo che n l'occhio fa,d miglior del piede, n il piede miglior dell'occhio ¥ Similmente nella citara : percioche ttttte le corde po[. fonoe/]r proportionate in modo, che fe alrnna farˆ tirata, acciocbe fe le dia fuono migliore¥ non refterˆ per˜ la co1tfonawza ¥ Il fimi/e fi richiede nelle opere, nelle qz.ali nece!fˆ,áio, che ci fia quefto 1áifPetto di formare con perfetta ragione tutte le parti , che fono di lor natura diftinte, di modo che tutte concorri no alla bellezza , & dilettino la uifta de riguardanti. Co me nel cmitare fi richiede il confe-rto delle uoci, neJ q1uzle oltra cbe le uoci fono giufte: oltre ,be conuengo1w nelle confc11an.., bi[ogna anche un certo temperamento, ,áhe faccia dolce, &n_ f˜aue tutta lan.armonia, come adiuiene a que mufici, che cantano con la folita compagni. i , perche fi fono accommodati funo all'altro ,con difretione. Q._u,efta bella maniera sl nella Mufica, come neU' .Architettura detta Eurhhmfa, madre della grati a, & del dilet- E to 1' Jt I M (). g1Je.. delle pitture, & ..e i g!ocon..iogget..ide i ..ofl“"i fer.timenti.n_ &p..;-ñ dicel-'itr..... bene,nche pe,zfarmmto cura p..et!a di_ ft¥!dt..: percroche ecer...1 le cofe diffic.... , &n_ non dn..oft,.1tendt1llanat1tra, & per meglio i.fjmmere tl f uo concetto dice. .. Effetto d mdu/ina & u1g1la11z.t cerca l'opera ptopofta con _ndilctta..onei 'Perciocbe non fe;if.1 b..ne chi ..or. d in,l:,Rrio{o , &n11igilantc,come era .Arclmnede .. tl quale compa,áando gli e{Ftt1 natur:ilt , _n& cerc.wdone lecagioni, hebbe cauf.1 di trouare rl uero della p_rop..fta d1!1'...znd,1 , come dice r:rtr.neL nono ltbro al terzy capo. & hattendolo trouato da m1rabzle let1t1a foprapr,fo , u[<:zto det bagno ignudo com:,1do gridau.i, io l'ho t;-01tato, io l'ho trouaton. nel cbe apparue la pronta, & nobile uiuacitˆ delf ingegno f“,o, bauendo in poco [patio applicato il mJzo al debito f“,ie, reftandone fommamente fatisfatto per la inuentionenla quale fecondo Vitr. E dimo(hamento ddk ofuredimande , & ragione della cofa ritrouara di nnouo con prefia , & mobile u“uacitˆ. & quefii fono i termilli della di[pofitione; Dimanda propofta dubbio.fa, dubbio ti pojlo tra me,zy l'affermare, & it negare. quamlo adunque lo intrlletto J tra'l fi, & il n˜ , egli forma una d11bbiQfa propr,fla, chefi chiama dimanda, ouero quift,1one. & ufaalcrme particelle , cbe dimoftr,1no il modo dello interro_e:are, & di ricbiedeme la rifpo/la. corne .fei tre buono o no? che cofa bontˆ? d' onde uielle ? a chi peruiene? & altre cof & modi fimiglianti, i quali non piegando piu all'affirmatione , cbe alla negatione, richieggono certa, & indubitata rifpofta, la q11ale non puo effer benfatta , fe non da quelli , cbe haueranno la inuentione per lo pen[. wientc, & pet la induftria, & 1tiuacitˆ dello ingegno, & quefti fono i termini della difpofitione: cio la di[pofitione ;áinchiufa nelle tre fopradctte manie-re, che fono la pianta, lo fopiJ, i[ p; ofilo. 1l bel numero detto Eurithmia , afpctto gratiofo, & commodaforma nelle ror-'.loutioni dc i membri. qudl::t {i fa quando i membri dell'opera fonoconuenienti, com ,lell'altezza alla larghezza, della larghezza alla lunghezza, & in fine ogni cofo rifpunda :i: r 10 compartimento proprio. Suo proprio dno, ;,r:rocbe fe ri[pondeffe a i compartimenti, & alle fimmetrie conuenienti ad altre pa;ári,11cr, _(areGbe conofciut:i la gratiofa maniera. &qui fi deue riferire la EP.rithmt allo a/petto, come Vitruuio dichiara in molti luoghi, 11el te1-zy libro al fecondo Cap. & all'ul timo , & nel feflo al .fecondo. Et perche ogni proportione nata da i numeri , per˜ egli fi ha feruato il nome p;ácdetto in ogni cofa, do11e fia proportione. (:r pe-rche la laribezza, alter:za, & lunghezza delle opc-re , deue effer grata allo afpetto , & que{io nori fifa fenza proportione > & doue proportione, nece/]ˆrio che fi trttoui numero; per˜ il nome di ETJrithmia fiato pigliato ¥ Deue effer adunque ogni artificiofo lauoro a guijit d'un bellilfimo uerfo, il quale _(e ne corra fecondo le ottime confonan.. fucccdendo le parti t: una all'altra, fin che pei-uenghino alfordinatofine. Et bencbe alcuna cofa ottima non fia, niente di meno puo effere ottimarnente ordinata, come egli manifcfto nelle parti , & membra del corpo /,umano, & nelle cofe artificiali, doue la confonanza, & t annonia. Imperoche fe bene l'oc chio piu nobil cofa del piede, pure fe riguardamo f ufficio di ciafcuno, tanto f occhio, quan to il piede, faranno nel corpo ottimamente fituati: in modo che n l'occhio fa,d miglior del piede, n il piede miglior dell'occhio ¥ Similmente nella citara : percioche ttttte le corde po[. fonoe/]r proportionate in modo, che fe alrnna farˆ tirata, acciocbe fe le dia fuono migliore¥ non refterˆ per˜ la co1tfonawza ¥ Il fimi/e fi richiede nelle opere, nelle qz.ali nece!fˆ,áio, che ci fia quefto 1áifPetto di formare con perfetta ragione tutte le parti , che fono di lor natura diftinte, di modo che tutte concorri no alla bellezza , & dilettino la uifta de riguardanti. Co me nel cmitare fi richiede il confe-rto delle uoci, neJ q1uzle oltra cbe le uoci fono giufte: oltre ,be conuengo1w nelle confc11an.., bi[ogna anche un certo temperamento, ,áhe faccia dolce, &n_ f˜aue tutta lan.armonia, come adiuiene a que mufici, che cantano con la folita compagni. i , perche fi fono accommodati funo all'altro ,con difretione. Q._u,efta bella maniera sl nella Mufica, come neU' .Architettura detta Eurhhmfa, madre della grati a, & del dilet- E to ! 1 B 34 , , _ benche nella feconda parte de, col palmo, col dito,.. con leealtreeparti .. commifurato , coli ad“uiene nelle per . . fcttionidcll'opere. Et pnma ne 1 farn templJ dalle grolfez..e delle colonne ,eoueroedal Triolifo. poi nel forarne dellabalifl:a quella cofa , che m entra, detta Pemrtton. Simigli:mcmentc nelle naui dallo fpacio,che tra un fchelmo all'altro, che per elfer di mifora di due cubiti, {i chiama, dipichaichi, & coli nelle altre opei:e da i membri lo ro {i troua la ragione delle limmetric,& de i compartimenti. La ftmmetria la belleázza deU'ordine , come la Euritbmi.i la bellezza della difpofi-. tione. 7-{Jn a baftanza ordinare le mij“m una dopo t: altra, ma neceffario , chequelle mifure babbiano conuenienza tra fe, cio fiaiJo in qualcbe proportione; & per˜ doue far:“ propor tione,iui non puo effere cofafuperfiua. & fi come il maeflro della natural proportione, lo iriflin to della n.ztura, cofi il maeflro dell'Artificiale l'babito dell'Arte: d' onde ne nafce,che la proportionet1 propria della forma, & non della materia : & doue 110n fono parti, non pu˜ effere proportione: perche effe nnf“:e dalle parti compofle , &dalla relatione di effe, & in ogni relatione necefiario almeno , che ftano due termini , come s' detto : ne fi pu˜ lodare a baftawza lo ..ffetto della proportione , nella quale pofla la glona dello .Architetto, la belle'{;: -za dell'op era , la merau{f{lia dello artificio. come fi uederd chiaramente quando noi r:igionaremo delle proportioni , & apriremo i fecreti di queft'.Arte , dimofirando qual rifPetto nella proportione, quali termini, qual ufo, & quanti effetti, & di cbe forza ella faccia parere le cofe:per˜ mi riporto alfi10 luogo. Vitruuio fin tanto dˆ lo ef[e-tnpio di quello, che egli ha detto ! Secondo la rata portione, i dicendo. .. Come fi uede nel t:orpo h1anano. J Hauendo Hercole mif;-ato il corfo, & lo jpacio di 'Pifa, & trouatolo di piedi feicP.11to de i fiwi, & effendofi poi nelle altre parti della Greci fatti qttegli fPacij da correre di piedi feicento , ma piu bre1ti, il buon 'Pbagora comparando quelli corfi l'uno con l'altro, ritrou˜ il piede di Hercole effere fiato maggiore de i piedi, con i quali i Greci baueuano miferato gli altri jpacij. & fapendo quale doueua effer la proportio11e del piede alla giufta grandezza dell'huomo , comp;-efe la flatura di Hercole effere fi.ita tanto maggiore della/iatura de gli altri huomini,quanto il co;fo mfurato da I-Iercole eccedeuagli .tltri corfi della Grecia. QJ!ando adunque le mij“,re faranno accommodate alle maniere, non ha dubbio, che da/l,a grandezza d'una parte non fi conofl:a la mifitra dell,' alt..a, &conf;tguente-,nente la grandezza del tutto ¥ { Et prima ne i [acri tempij. i Q.f.!eflobo d....lnanto d1fopra, che d:illagrojfezzadelle colonne, che ci d.:t.ua il mod1tlo,fipigliauanogltfpac11 trale colonne, & le altezZ!: di quelle. I Ouero dal Triglipbo. ! quefto mtmembrello, che ba tre cane/Ltture comeca..tali, donde prende il nome,& fi tuette [opta l' .Architra11e nelleeo..e..e J:?0..1cbe,dalq1!ale /irnif“mt fopera Dorica,fi come al ter-zy capo del 1uarto libro ci [ara d1..h1a'.1to, j 'Poi n..lforoedella..al:flrt. l 7Y!lla Balifla, che inflrumento da trarre, eglie I li .. "P .1\, 1 M o.H molto ben.e ce lo dimoflra. ..1dto con fumato o per fbnza, o per confoetudine, o per natura: per fl:anza! quando a Gioue ..olgorat..rc, al Cielo, al Sole, & a!l:i Lun.. {i fann..egli edifici fcoperu, & all'acre. Perc1oche not uedemo le forme, & glt effetti prefenttnello aperto, & lucente mone_edo. A Minee_erua .. & a Ma..te, & ad Hercol.. li fanno i tc..pij di maniera Dorica: pemoche a que1h Dei per la umu loro fi cnte, &propria agli effetti di ciafuno. L'.A1tefle;áittíde i fanti, clu: nella uita folitaria fi fono macerati in digiuni, uigilie, & orationi ricer.ecafodi,& incult1 lauori. La femplicitˆ, & puritˆ Virginale i piu gentili, & delicati: & fimilmente la moderata uita ric,1ác.i la temperatura dell'una,& delf altra pane. M.i non fi de11e cre-. dere, che f˜lamente habbiano ad effere tre maniere di opere, per che Vitrte. ne habbia tre foleenumerate. percioche egli Jlef]˜ nel quarto libro al fettimo cap.ui aggiugne la Tofcana, & '.dice ancbe che ui fono altre maniere,& i moderni ne fonno, & la ragione lo richiede,per.f.tre dijferen ..da i noftri fanti aUi Dei falfi dt: gli antic/Ji,& ,} in potere d'uno circon_(petto & prudente .Architetto di componere con ragione di mi[zire molte altre maniere,fmando il Decoro , & non fruendo a fi,oi capricci. Ma le tre fopradette maniere fono le piu nominate. Ma alta confuetudine in quefio modo l“ ex prime il decoro. quando alle parti di dentro dc gli edif“cij magnifiche fi daranno l'entrate, & i ndhbuli conucniehti, & belli, perciochc non farˆ di decoro, & ornamento, fe le parte interiori faranno fatte con eleganza, & le intrate baffe, & uergognofo. Simigliantemen te fe ne gli Architraui Dorici l'“ fcolpi.raono nelle cornici i dentelli, ouero fe ne i capitelli puluinati, o ne gli ardtitraui Ioni chi faranno c:rnati gli Triglifi. traportandof“ da un'altra ragione le proprietˆ in altro lauoro,{i offenderˆ il uedere, per effer prima la ufanza altrimenti ¥ -'Proprio nel gocciolatoio I onico [colpire i dentelli;quefti fe nella opera Dorica far armo trapoYtati , come fece colui il quale fabric˜lil Theatro,cbe .Augufto fece fare in norne di Marccllo.f“,o nipote, offenderˆ gli occhi aff11efatti ad altra ueduta:flmilmente farlt colui,il quale ne gli architra Hi Ionichi farˆ imembretti cane lati, cbe fi chiamano Triglifi. perciocbe quejti fono proprij de/1.4 maniera Dorica, come Vitr. ci dimoftra nelquarlO libroe. Io lafcio al luogo f,to la dicbiaratione di molti uocabuli, per non ritardare la intentione di chi defidera Jˆpere ordinatamente ¥ Il decoro naturale farˆ, fe prima per fabricare tutti i TempiJ f“ farˆ elettione di luo¥ ghi fomrnamente fani, & deUe fonti delle acque idonee, in quelle parti, dotte l“ hanno ˆ fare le facrecafe faranno eletti; Et fpecialmente dopo ad Efculapio, alla Salute, & a quegli dei, per le medicine de i quali molti infermi pare, che ftano rifanati ; perche quando icorpi ammalati faranno traportaci di pefl:ilente in luogo iano, & dalle fomi falubri faran" no loro le buone acque recate,molto pin prcfto ricouercranno la fanitˆ, &coli auenirˆ che dalla natura del luogo,!'opinione della diuinitˆ con grandezza,& credito f“ faccia maggiore. A pprdfo lee_edette cofe 1 il decoro naturale farˆ, feper le ftanze 1 oue fi dorme, & pereE i le li .. "P .1\, 1 M o.H molto ben.e ce lo dimoflra. ..1dto con fumato o per fbnza, o per confoetudine, o per natura: per fl:anza! quando a Gioue ..olgorat..rc, al Cielo, al Sole, & a!l:i Lun.. {i fann..egli edifici fcoperu, & all'acre. Perc1oche not uedemo le forme, & glt effetti prefenttnello aperto, & lucente mone_edo. A Minee_erua .. & a Ma..te, & ad Hercol.. li fanno i tc..pij di maniera Dorica: pemoche a que1h Dei per la umu loro fi cnte, &propria agli effetti di ciafuno. L'.A1tefle;áittíde i fanti, clu: nella uita folitaria fi fono macerati in digiuni, uigilie, & orationi ricer.ecafodi,& incult1 lauori. La femplicitˆ, & puritˆ Virginale i piu gentili, & delicati: & fimilmente la moderata uita ric,1ác.i la temperatura dell'una,& delf altra pane. M.i non fi de11e cre-. dere, che f˜lamente habbiano ad effere tre maniere di opere, per che Vitrte. ne habbia tre foleenumerate. percioche egli Jlef]˜ nel quarto libro al fettimo cap.ui aggiugne la Tofcana, & '.dice ancbe che ui fono altre maniere,& i moderni ne fonno, & la ragione lo richiede,per.f.tre dijferen ..da i noftri fanti aUi Dei falfi dt: gli antic/Ji,& ,} in potere d'uno circon_(petto & prudente .Architetto di componere con ragione di mi[zire molte altre maniere,fmando il Decoro , & non fruendo a fi,oi capricci. Ma le tre fopradette maniere fono le piu nominate. Ma alta confuetudine in quefio modo l“ ex prime il decoro. quando alle parti di dentro dc gli edif“cij magnifiche fi daranno l'entrate, & i ndhbuli conucniehti, & belli, perciochc non farˆ di decoro, & ornamento, fe le parte interiori faranno fatte con eleganza, & le intrate baffe, & uergognofo. Simigliantemen te fe ne gli Architraui Dorici l'“ fcolpi.raono nelle cornici i dentelli, ouero fe ne i capitelli puluinati, o ne gli ardtitraui Ioni chi faranno c:rnati gli Triglifi. traportandof“ da un'altra ragione le proprietˆ in altro lauoro,{i offenderˆ il uedere, per effer prima la ufanza altrimenti ¥ -'Proprio nel gocciolatoio I onico [colpire i dentelli;quefti fe nella opera Dorica far armo trapoYtati , come fece colui il quale fabric˜lil Theatro,cbe .Augufto fece fare in norne di Marccllo.f“,o nipote, offenderˆ gli occhi aff11efatti ad altra ueduta:flmilmente farlt colui,il quale ne gli architra Hi Ionichi farˆ imembretti cane lati, cbe fi chiamano Triglifi. perciocbe quejti fono proprij de/1.4 maniera Dorica, come Vitr. ci dimoftra nelquarlO libroe. Io lafcio al luogo f,to la dicbiaratione di molti uocabuli, per non ritardare la intentione di chi defidera Jˆpere ordinatamente ¥ Il decoro naturale farˆ, fe prima per fabricare tutti i TempiJ f“ farˆ elettione di luo¥ ghi fomrnamente fani, & deUe fonti delle acque idonee, in quelle parti, dotte l“ hanno ˆ fare le facrecafe faranno eletti; Et fpecialmente dopo ad Efculapio, alla Salute, & a quegli dei, per le medicine de i quali molti infermi pare, che ftano rifanati ; perche quando icorpi ammalati faranno traportaci di pefl:ilente in luogo iano, & dalle fomi falubri faran" no loro le buone acque recate,molto pin prcfto ricouercranno la fanitˆ, &coli auenirˆ che dalla natura del luogo,!'opinione della diuinitˆ con grandezza,& credito f“ faccia maggiore. A pprdfo lee_edette cofe 1 il decoro naturale farˆ, feper le ftanze 1 oue fi dorme, & pereE i le LeI B ;6 Je librarie (i piglierˆ i lumi dal lc..ante ; per li bagni , & per li J..og..i del uerno li che richicdeno cenaegualicˆdi lumi, dal fcttentrione: pcrche quella parte del ciclo, n..n {“ fa piu ch,ar.i, n piu ofcura per lo corfo del fole, ma certa, & non fi muta in tut . to 'I g101no. .o. . . . 'PcrclJeYitr. nel q11mto ltbro al decimo, & nel feflo al fett1mo capo rag1011a delle dette cofe, &ftmilmi:nte nel quinto al duodecimo, & in altri luogbi ragiona del decoro , & della bell..a .. io 110n 11ogbo p>-e11ertire con dichiaratio11e di parole la intelligenza riferttata al luogo f,w. Bt1.lli111i dirt: che la bellezz.a, & dc:coro J relatione di tutta f opera allo afPetto, & ˆ quello, chefta be 11e, a cbe l'oper.1 indriz..ata ,feruando l'ujˆnza, & la commoditˆ della natura. La diflributione commodr, & utile di(pcnfa1ionc delle cofe, che bifognano, & del luooo, ec moderato temperamento della fpcfa fatta con ragione. ..1efia fi o!feruerˆ fe p..ima lo A rcl1itctto non cercherˆ quelle cofe, che non fi poffono trouare, o preparare fenza orandifsima (pefa. J>Crcioche non in ogni luogo (i caua la rena, n per tutto copiadi ce..cnti, di abeti, di fappine , di marmi. Ma una cofa in un I uogo, & altra in altra parte {i truoua, & le condotte di cali cofe fono difficili, & di molta fpcfa, & per˜ doue non fi puo cauarc fabbione di fotfe, ufifi quello di fiume, ouero l'arena del mare ben lauata. Fuggirannoh i bi fogni dc gli abeti, & delle fappine , ufandoft il ciprc!fo, il poppio I' olmo, ouero il pino. Et in tal maniera fi dpcdirˆ le altre cofe ¥ Euui un'altra grado di difiributione; quando {i fabrica all'ufo de i padri di famiglia, ouero fecondo la commoditi del dinaro,ouero fecondo la dignitˆ della bellezza. perciocbc egli pare che altrimenti s'hab biano a fare le cafc nella citt:“, da quelle.. nelle quali s'hanno ˆ riponerc i frutti delle uille; & non 1.1rˆ quello illdfo il fabricarc per li mercanti gabellieri, & per li dilicati &quieti. Ma le habitationi dc i grandi,chc con i loro graui penficri goucrnano la rcpublica fi deono fabricarc all'ufo loro, & in fomma le difrributioni dc gli cdif“cij conuicnc effer fattefecon¥ do le pcrf one. Come le manie-re del parlare,che ft cbittmtt.no idee ,fono q¥,alitˆ delf oratione conueniente alle cofe, & alle pei'fone, cofl le rn.iniere de gli edific..'fono q11alitJ dell'ane conuenitmte alfe cofe, & alie perfone. & /i come ˆ fonnare una idea dell'oratione otto cofe fotw neceff.1rie, cw la fenten-z a, che lo inta1dimento dclflmomo; lo artificio, col qH.lle come con ceYto wftrumento ft leua il,oncetto; h-parole d1e efPrimono i,áonce/ ti; la ,ompofitioue di quelle, con i colori, & figure; ilmouime11to delle p.zrti, che nim,ero /i chiama; & la ch!{tt & i/fine della ,m;,pof“tione: cofi ptrifPedire tm:z manit:ra dt:lle arti,fei cofi: fono 1,ecefferie, & quefte gi.“ ,,u,1ft tutti bmtemo efpeditc. Jleflafal,w,ente la diftributiouc, la quale & nell'arte del di;áe, & ntU.z c11r.i p11bfica , & pri11a: a tJ fom,namcnte netejfaria, & molto /i ˆpprezza. Q.!.{e/1.i pare , cbe con il clecoro ,onucgna ri ferendo/i .i!ltá cofe, &alle perfone. ma diffháa1tee. percbe il decoro ft rif“:rif“.e alle cofe, & alle per/ one in 11,cll.-z p:zrte che conueneuole, & d'ornamento, & bone{iˆ, m,t la dijll'ilJ!!t;one m 'Jllellapane rl..e tJ utile, (jl' commoda ,come ji uedel'a nel fefio libro ali' ottaflo cap.11et q11a!e Vilr. p.ire cbt l1.1bbra uoluto d1cJJ1arare la pri:fente parte. Hora egli t} da mmert, re che [e bene Yitr. J,..appl., .1to I<: prc..ette fei cof alla. fabnc.i de 1 tcmpif, & delle cafe, per e/Jc:r cofe pn,1cipali,pe:r C1 egli fl cleue applicarle a tutte le ahe cofe, & opere , che fi famzo co1ht' n1m bine, inj'irumemi, borolo.'<,i, & altre cofe fattopofle alla .Architettura, & t.111to fi.i Jttto ddl'l,ablto, Ž' ddla for m.z che deue cffere 11e/l'a1ii11U), & nel p1mfiero dello .Are/mettoe> accroche egli meriti , cofi degno, & ,eli:brato11om.. .. " 'P 1l I M O.J7 VeUeparti deUáonc. L'arte quanto pi!oimita la nat1tra: Et quefto .1diuiene per che il pri11cipio dell'arte, c/Je J lo Jttlletto bummio, ha gran fimiglian-z a col principio, che muoue la natura , che una intelligen..z . dalla fi,njglian-za delle tiirt, & Je i pl'i11cipii nafce la fimiglianza de/l'operare, ,ábe pe-t bora chiameremo imitatione. ..fta imitatione fi 11edc in tutte le .Arti, ma molto maggiormente in quella che J giudice d1 tutte. imitaremc ad1mq!le la natura nel trattameto dell'.Arte. La d01ie f .Architettur,1 cio la fi:ien-za di chiara la materia, la forr,ia, & la compofitione delle opere, & imitando la natura per rocwlta tiil't del fto principio, procede dalle cofm..no perfette a!le piu perfette: & prima poue le c.ofe in efJert:o,. e:,~ poi le adorna; perdoche non fi puo adornare quello , che non . Ma percbe “l p;áimáipio, che regge la natura, d'infinitafapienz..:i, ottimo, Ž,rpotent[/Jimo, per˜ fa le cofe fe belle, utili, & durabili: conueneuolmente lo .Architato imit,mdo il fattor della natura deue r(tumádare alla bellezza, utilitˆ, & fe1mezza delle1 opt:re. Trattando adunque della forma b,jogna, che egli [appia ordin,ire, difPouere, mifrare, dijlribuire, ornare , & fatisforc al diletto de gli occhi con bella, & gratiojˆ maniera ¥ & per cio fare fia egli mftituito con quelle comfaioni, che fono contenute nel primo capo, &con quelle, cbe nel fecondo fi leggenoo. Sotto nome di f˜rma, compre[, fono i lineameritl, & i fiti delle cofe,la doue fi 1,xmfiderf! la ragione con t11tte le f,e qualitˆ, occdte, &manijefte, bzwne, & náe; il piano, il compartimento di quello, l.-1 cleuatione del lafi-ome, & de i lati, le apriture, i coperti, con ogni lor co11dit!one,amrnaeftramento, & regola, come fii dirˆ poi. Seguita qudla coiftderatione,che appaniene alla materia. ma prima,che: la materia fi.i d“fPofta, & appareccbiata, bifogna confidermir, che lo ingegno del/'huomo imperfetto, & di gran lunga.inferiore allo intelletto diuino. & la materia ( come fi dice) [orda, &nonorijponde alla intentione dell'al'te; Et per˜ prima, c/Je lo .Anbitetto fi d1a ˆ cominciar leá ,opere dezie imitare lo agente naturale, il quale non opera fo non fecondo il fuo potere; cofi fori lo.Arc/1itetto confiderando l'opera, & la fj>efa. Et perc/Je la natura nelle cofe piu perfette, & piu tempo, & pitt diligenza u1 mette per˜ lo.Architetto ha da penfˆrmolto bene; Ž,n-perforepiu certa la ri1fcita delle opere,col difeg;ao , & col modello fl.rnouera,prima 1tdl7tdo anche'i meno e/per ti, & lafciando raffreddare la affetto, per dar luogo al gittditio, imiterˆ la natura ,cbc ,áontra il fuo fottore 1Jon opera cofa alcuna; per˜ egli 110n cercl1erˆ cofe impo_f]ib“li, & quanto alla mate- ria, " 'P 1l I M O.J7 VeUeparti deUáonc. L'arte quanto pi!oimita la nat1tra: Et quefto .1diuiene per che il pri11cipio dell'arte, c/Je J lo Jttlletto bummio, ha gran fimiglian-z a col principio, che muoue la natura , che una intelligen..z . dalla fi,njglian-za delle tiirt, & Je i pl'i11cipii nafce la fimiglianza de/l'operare, ,ábe pe-t bora chiameremo imitatione. ..fta imitatione fi 11edc in tutte le .Arti, ma molto maggiormente in quella che J giudice d1 tutte. imitaremc ad1mq!le la natura nel trattameto dell'.Arte. La d01ie f .Architettur,1 cio la fi:ien-za di chiara la materia, la forr,ia, & la compofitione delle opere, & imitando la natura per rocwlta tiil't del fto principio, procede dalle cofm..no perfette a!le piu perfette: & prima poue le c.ofe in efJert:o,. e:,~ poi le adorna; perdoche non fi puo adornare quello , che non . Ma percbe “l p;áimáipio, che regge la natura, d'infinitafapienz..:i, ottimo, Ž,rpotent[/Jimo, per˜ fa le cofe fe belle, utili, & durabili: conueneuolmente lo .Architato imit,mdo il fattor della natura deue r(tumádare alla bellezza, utilitˆ, & fe1mezza delle1 opt:re. Trattando adunque della forma b,jogna, che egli [appia ordin,ire, difPouere, mifrare, dijlribuire, ornare , & fatisforc al diletto de gli occhi con bella, & gratiojˆ maniera ¥ & per cio fare fia egli mftituito con quelle comfaioni, che fono contenute nel primo capo, &con quelle, cbe nel fecondo fi leggenoo. Sotto nome di f˜rma, compre[, fono i lineameritl, & i fiti delle cofe,la doue fi 1,xmfiderf! la ragione con t11tte le f,e qualitˆ, occdte, &manijefte, bzwne, & náe; il piano, il compartimento di quello, l.-1 cleuatione del lafi-ome, & de i lati, le apriture, i coperti, con ogni lor co11dit!one,amrnaeftramento, & regola, come fii dirˆ poi. Seguita qudla coiftderatione,che appaniene alla materia. ma prima,che: la materia fi.i d“fPofta, & appareccbiata, bifogna confidermir, che lo ingegno del/'huomo imperfetto, & di gran lunga.inferiore allo intelletto diuino. & la materia ( come fi dice) [orda, &nonorijponde alla intentione dell'al'te; Et per˜ prima, c/Je lo .Anbitetto fi d1a ˆ cominciar leá ,opere dezie imitare lo agente naturale, il quale non opera fo non fecondo il fuo potere; cofi fori lo.Arc/1itetto confiderando l'opera, & la fj>efa. Et perc/Je la natura nelle cofe piu perfette, & piu tempo, & pitt diligenza u1 mette per˜ lo.Architetto ha da penfˆrmolto bene; Ž,n-perforepiu certa la ri1fcita delle opere,col difeg;ao , & col modello fl.rnouera,prima 1tdl7tdo anche'i meno e/per ti, & lafciando raffreddare la affetto, per dar luogo al gittditio, imiterˆ la natura ,cbc ,áontra il fuo fottore 1Jon opera cofa alcuna; per˜ egli 110n cercl1erˆ cofe impo_f]ib“li, & quanto alla mate- ria, luogolluogol 38 ll1 R Jt Ol ria & qwa11to allaforma, che n egli,11tlaltri le po/fa /í1iíl'c, confiderando, che il fottor del mo11 do;oleudo,pu:lloformare, fece di niente lamatr:ria..eU. e cofe ¥ & la natura come primofuo parmancando di tanto potere,& pur ttolendo affimzgliarfi alfuofattore,nellagenel'at1onedelle ra ,ofe piglia quella materia, che ha uno effer, m..Jenz..forma conpotenza, e:,~ habilit.l a riceuf!e -zniforma . Etdi quella fa ci o, che fl trouadi f e11fibile, &corporale. O11de rarte o/Jeruatrtce teUanatura, come nipote (dir˜ cofi) del primofattore,uolendo anche ellafare alcunacofa pten de la materia, che le dˆ la natura in effer di forma fenfibile,& naturale; come il legno, il ferro, &la pietra; & fonna que1!4 materia di9u..Ua idea,.. d1quelfegno, cbe ..ella..1te del 11ederaffidellamateria, della quale fi tratta nel fecondo libi-o. L4 principal materia, cbe 11fa lo ..Architetto la pietra, il legno,&quellecofe, cbe compone110, & metteno infieme il legno, & 14 pietra, per˜ nel predetto l..bro ..onfider..le pietre.. & gli alberi, f a..ena, & la calce, & p..rtit4mentela natura, la qual1ta, l ufo, & 1l modo di tutte le cofe, ragionando d1 q11ella matma ,clJe ltt natura, & tufo ne apporta. p,rrcbe di quella a che la nece/fita ci aflrigne, non accade ragionarne: eflendo in diucrfi luoghi diuerfa, co.. bitum.., co..ciole .. & altr.. cofe, ..be in luogoJi pietre, o aanmaf“ ufano , doue non fi troua ne arena, nJ pietre ¥ m alcum luogln fi cuoprenole cafe con te{lugini; alcuni con canll!tccie, & palme, altri ufano il cuoio: del ferro, & de gli 11/tri metalli non fi ragiona, percbe le loro nature, & quali:.“ fono piu confonni , & bannolmeno differen-z!, che le cofe dette di [opra.preparata dunque la materia, & confiderata la forma in unrerfale, ci refta a dire della compofitione. Ma prima egli fi de11e auuertire, che lo agente, che regge la 11atur.i, d'“nfi11ite idee ripieno, & ordinatamente procedendo muo11e le caufe adun' ad una, inf>..de..o le uirtr't. fcc..ndo la lib..rtˆ del Jo 11olcre : que[lecau[c cofl moffe .' port_ano . qua giu quel dmmo mftujf˜ con ordine merauigliofo. L4 doue dal pnmo ef]ere, dalla pmn.1 wta,,l&dal primo intelletto, ogni cffere, ogni !lita, ogni intelletto dipende. Il e be effendo in queftomodo : bifogna che lo .Arcbitetto fia [aggio, & buono : faJgio in conofcere per le regole della nonfi1cata aflrologia, i tempi atti a dmáprincipio alle opere,tralafciando gli ardentiifimi, [oli, & glilttc1ttiffimi giacei ¥ buono,s“ in fotti non efji:ndo auaro, nt! dato a uittj, s“ in parole, pregando il da tore di tu tre le farme,cbe lofPogli d'ignoranza,& lo Jegli a partorire le belle 1m1entio11i con profPero,& felicefi.tcceffo dell'artefua, a beneficio delle genti. Hora per ritomare a propofito,io dico,che non Jolm,1ente imitarfi deue la natura, nel modo pire 1mmerfale, & co1,tmune, ma fempre almeno, & piu rifiretto difce11dere. per il cbegli .Architettti fi deono sforzare, di fare fopere.Joro, aq11alcbe efj“:tto di naturafimiglianti. Et non ef]ndo quagiu cof.-i, cbe in perfcttione alf buomo s'aguaglie; bellif]“mo efji:mpio ci darˆ in ogni artificio ilcor.fidc;áa;áe la proportio11edel corpo humano . Certo , cbe la natura nella gener,itione delfbuomo d,rnoflra ue;-amente a qu..l..o douerfi r![erire tt!tte le .c..f,I..do..te lo rende perf..tto; & perci˜ di molte part1,corne di molti ..1Jflmment1 ..utato mfon..g..od..llannna.' &della mtafi uede. Delle dette parti alcune 'P Jt 1 M O. lU-Ogo fi:uede per certi fegt..i, V:!nd!tij le qua..itˆ d..l tenáeno, offeruan[, a!c..me regole,& fi dan- no alcuni ammaeflramentz ¥ D tndt all,i d1cb1aratzune delle altre cofe fi ragiona delle p1etr-efeco11 do la quantitˆ, figura loro,affme cbe ci Jeruiamo fecondo l'ufo.il fimigliante fi dirˆ della calce, con quelle off eruationi, che feruiranno a.. bi[ogn.. ¥ &paffˆndo piu oltre /i dirˆ il modo di Pfnereninfieme le pietre con la calce ¥ & conbell1 auue..trmentz pr..fi dalla natura delle ..ofe, /i fora con _ fideratione delle fondamenta, & pot delle parti dellafo.br1ca, che fono fopra zl fondamento ¥ le quali fono i pauimenti, i pareti, i m,!ri,&: i tetti ..o..tut..e le 1r!aniere di ..r..rature .tb_bra..ciaten _n . daYitr. nel fecondo libro ¥ & cofi loffe, z foflegm, l apriture, 1 legament1, t corfi, 1 nempzmen:. ti chiaramente fi daranno ad intendere : & quefla particolare, & diftinta ragione della .Jtrchi-. tettura, ma ancora non ifPedita. imperoche fin bora non fi ha hauuto alcuna confideratione del fine, che quello che pone forz1, & nece(fitˆ a i mezj, & confiituifce ogni arte, ( come dice G:tleno )operarulo adunque lo .Architetto affine, cbe gli lmomini fotto l'unione, alla quale per natu ra fono inclinati, commodi & firnri uiuino, & fi:ino l'un l'altro di giouamento: necefferio confiderarela diuerfltˆ de gli lmomini, acciocbe fl proueda al b,f˜gno ¥ Vedendo adrtnque noi uri gral't. I nttmerod'lmommi ad un fine infieme raunati, po temo confiderare tutto quel numero in fo ftefi o, ¥ potemo anche dijcorrere tra quella moltitudine, & trouarui per entro qualcbe diffrcnz.!-dtlle i perfone. Se noi confideramo tutta la raunawza infieme necefiario diremo , cbe fo Le feccia .. ,ma cittˆ con tutte quelle parti, cbe per tutta quella raunanza utili, & ficure faranno ¥ Et per˜ prima fi batter,í r..(petto all'ampiezza , (,,"' giro , nel quale fi bauerˆ a rincbiudere quella moltitudine, & pe;-˜ fi tratter.“ dellaf“..a capacitˆ,& grandezz.:r, & poi delle mura, nel le qr,alifi farˆ confideratione della difefa, onde egli fi ordiner.i la fobrica dt:lte torri, & di quel le parti, che ¥ fi chiamano baloardi , caualie-,i piatcfonne, porte , riuetlini, & faracinef.che, poi fi compartirr“ il piano rincbiuj d.ill.: m;era per commodo d'ognuno , percioche tutto non deue efier fabricato n tutto uoto ¥ per˜ fi tr:ttterˆ delle pia..'!! e:,.. ttie publiche, delle flrade , & androne , & calli, bauendo [emp,e rif]>etto , cbe non fi:mo battute da i ue11ti. come ft dirˆ poi. Oltra di q11efto, percbe ne i luoghi delle cittˆ fogliano paffere fiumi, ouero altre acque condotte, per lequali fi conduceno le merci, & le uettouaglie, per˜ necefferia la fabrica de i ponti, & de i porti per l,i commoditˆ d'ognuno. Ma uolgendoci noi alle diftin tioni delle perf one trouel'cmo altri ej)r piu degni, altri meno , & tra i degni , ouero uno ca po folo, 01,ero molti. & quel capo o per elettione di molti, &pmnJO'ione di leggi, o per ttio-,t lenza, & forza. nel primo cafo ci apparir/,. il 'Principe, nel fecondo il Ti;-amio. dal fill: di cia[t.uno prenderˆ lo .Architetto la difPofitionc delle fabriche, & delle habitationi facemlo al 'Principe ilpallazz.p,&alTirannolarocc:z. Ti-.-r. i molti degnfritrouerˆ, chenafrumfono dedic:tti alla religione, altri fi,ori dcll'offeru:in.. dell:t religiMe. di quefii altrifaranno at ti aclttfcir fuori per la republica, altri per regger quella di dt:ntro la citta. di quelli_, chc-Ji:mo atti ad ufci;áe, altri al mare , altri alla terra fidar.umo, & cbi prende;á,'í il mare hauerˆ bi fogno di nauali, cio .Arzane di n.wi, di m1mitione & porti; & per˜ l'.Architetto Jeuc an-. che hauere confider.-itione di quelle f.1bricbe , che comu:ngono al mire. Ma d1i prenderˆ la_ te-rra come capitano, & condottore di effcrctti bauer,í btjogno di allo?;giamenti ,fteccati, for ' li,d'artigliarie, machine, & inflrumenti diuerfi per d..fcfa, & offef.1. alle quai t1ttte cojŽ l'.Ar chitetto deue da;áe ordine. Ma per che quelli, che ftamio dentro al gom:mo , ouero fono prefi denti alle controuerfie ciuili, & ci-iminali, ouero fono confultori delle cofe di Jl:ito : per˜ l nece!]ˆrio per li giudici it foro , & pe-1 li fonatori it fenato & la curi.1 , & c9fl le per[it.ili, per gli lmomini, & per le donne , come ricerca l'ufo, & il decoro d'ogni perfona,et fj,ecial mente fi metterˆ ogni induftria nella fabrica delle chiefe, &de i [aai ternpif ¥ Ma perche fi mo alcune opere, che n in tutto publicbe, n in tutto prinate fi deono cbiamare: per˜ di 1uel!e L 1 B Jt o ni,la Cecca,gli armamenti,z luogln delle m1mtt1om ¥ ah-une all 1/j> com.. bag_m, ac9ucdott1, _ &fimi/ cofe ¥ .Altre al diletto feruono, &alle fefle,come fono 1 theatri, gli amphtteatrt, le loggie, i luoghi diputati al corj˜, & a giuocbi_ diue..ft. ..!tre alfb..nor.., & alla me!noria, c.. _a me gli archi, i trofei, le fepolture, le mete, gli obelifchz , & le p..ram..dz. .Altre zná fine a 1 rei huomini fifanno, come il carcere, che conferuatore della g1ufl1t1a ¥ & tutte le predet te fabrichehanno del publico, & del priuato in 1m certo modo , come ft puo ben confiderando uedere. Ma le perfone fenza grado fono gli huomini cittadi11efcbi, gli artefici, gli agricoltori. & per˜ conf“derandolo .Architetto la commoditˆ, &la conditione d'ognuno, non la fcierˆ a dietromanieraalcuna di prirutto edificio sl nella cittˆ, come ne!la uilla. & conque flo fi dar.“ finea quella parte,chet-,,atta dello effer dellecofe : tinolg,mdo/i poi al ben effe;-trat terˆde gli ornamenti, adomando la citt,í, le fortezzy, i tempij, i p.ilazz.i, le cafe, le flrade, i ponti, gli arcbi, le Jpolture, & in fomma ogni opera publica, & priuata ¥ Di quefta fi trat ta nel fettimo libro. Finti/menteperchea faYe fi grandi, & belle opere ci bi fognano molti inftrumenti, ne i quali o/tra la natura delle cofe, f arte dimofl;áa la fotza f“,a, r'J" la materia &[oggetto ifogniopera, &lapoten'Z.!1 dello agente la fa e/Jere quello.. cbe ell.-t non era; & qu.eflo con diuerfi inflrumenti, per e!Je;áe lo in{lrmnento mezano tra lo operante, & la c..(a opera(a : per˜ il faggio ,Architetto tratta de gli inflmmenti, & delle machine, da leua;áe , tirare, &mo11ere ipef“, & di tutte altre forti d'artigliarie: & perche il tempo mfura delle operationi de gli huorm'ni, & della natimi,& il mouimeuto de i corpi celefii, & Jpecialmente del pri moJtainfieme col tempo, & ci apporta il Sole, & la Luna, come quelli c/Je diftirtzuey<> igfo.rfii &ile notti: per˜, accioche gli huomini compartifcbino le bore, & i tempi delle lorp' oper.it10ni, lo .Architetto fi uolgerˆ con gli occbi al cielo, & feruendofi di que bei lumi, con artificio/i line:tmt:nti defcriuerˆ gli /;orologi da Sole ql!afi mettendoci il cielo 11elle mani: & quefla w fomma dell'Architettura, laquale ( fe ben fi conf“dera) abbraccia ogni commodo , & di!tt to dell'humanageneratione. e:;.-r-conlo fopradetto difcorfo pote-mo andare ficuramente alla di, biaratione del p,efente Capo. degli immorral Dei. fO 1 la lii-come/itrattanelter..,'&..el q1tt1rto libro.. D..II..opto..tunit.. )a..ifpoll_ti..ne dc i l_u.. ghi communi all'ufo publtco, come fono 1 porti, ,_fon, 1 po..tlc..¥, 1 bagm? 1 Th....tn, 1 luoghi da paffc:ggiare,& le altre cofe, le quali con le 1fl:dfe ragioni, fono ne 1 publ1c1 luo- ghi diregnate. Di quefte cofe fi tre_eattanel 9ui..to libi-o diftintamente. ....c_ft; cofe diul m,anicra d..ono efofer dilpofre,ch; egh G habb1a n..uardo alla fermezza,all uulna, alla uenuO:a. Alla ter..n_c:zza {i riguarderao, quando le fabncheo_ far..nnoo. ben fondat.. f“? _f..l (odo. & fe [enza auarltla liefarˆ elettionc, & lciclta deila materta d og111 forte. AH uttltta (1 prouedera,quando fenn impedimento al cornmodo,& ufo de i luoghio,& rc:nza menda faranno 1e cofe dirpofte, & bene accompag1ute, & partite adognimaniera. ..Ila b..llezza fi ratisf..rˆo_o,quando conobella, & gioconda maniera dello a(petto, la comparuta dei memlm, farag1ufia, eguale, & proportianata. 'D eUe elettione de i luoghi fani, f5quali cofe nuocono alla fanitˆ. Cap. 1111. EL fabricare le mura della cittˆ quelli fono i principij.Primameote la eletti o ne di luogo fanifsimo: ..elio fia lo cleuatoo, non coperto di nebbie, n cari. co di freddi uapori: Ma che riguardi quelle parti del cielo, che n troppo cal dc fono , n troppo frc-ddeo, ma t..mperate. Dapoi fe egli {i f..:hiferˆ la uicinanza delle paludi; perche uenendo alla cittˆ col nafcente fole l'aure mattutine, fe con quelle fe congiugncranno le nafciute nebbie,& i fiati delle befhe palufiri fpargeraono ne i corpi de gli habitanti i uenenofi uapori mefchiati con le nebbie, & faranno il luogo mal fono. Anchorafe le mura faranno a canto'! mare,& riguardcrˆnno al mer:iggie, oal ponente, non faranno i luoghi falubri ¥ IIauendo Vitr. fondatalatrattatione deli'Jlrchitetturafopra i principij dichmtti, cominci.i bora a fabricarui fopra; & fecondo lajiJa diuiftone comincia dalle opere publicbe, & delle fi coJe, che apartengono alla fo;-ma,tocca prima la diftrib11tin!tem:uole babitati one proue dLTe, & qur/le copie piu prefto defiderare, che battere fi poffono ¥ Qr-.anto adunq.ue richiede la, uita de gli buomini, eleggafi la Cittˆ in tal fito , che eU:z fi no..áifca del fuo renitorio,. che non po/fa di legg;iei-i eff ere affelita, che fia libera alle [ortite, & che habbia le [opradette conditio 11i: dapoi babbiafi cura di fondai-e la muraglia. Gli indit..á di buono, & [odo te;áren/J fono; che 11e i luoghi, ne i quali s'ha da fondare ,.non ui fiano herbe folitedi nafcŽ'Fein luoghi humi di, che nel paefe d'intorno fiano fa.ffiacuti & [odi, & alberi folo nafcenti in lm,ghi afciutti: che non ui f“ano acque fortiue fotto : J il terreno per li pef“ in terra gettati , non rifitonerlí nf .icqua -ripofl.-i ne' uafi per li cadimenti fi muouerˆ. Le cau..itioni de i pozz} oltra fHtilitˆ. dt:ll'acqu.., & della materia , ne daranno fogno della fodezza del terreno ¥ Il fomi4mento non: parte deUa fabrica: imperoche la natura feriza l'aiuto deU'.Arte , fuol darci il luogo forr 'fiato> facendofi il piano [odiffimo con alti, & duri [alfi: doue non fa bi[og!IO d.'alcuna bu- tnantt L 1 B ,+6 tllltrla foti ca :ma cerca il fondamento, che fifa da gli huomini ,fi de11e confiderare la formt, de/.terrt11o, la qualitˆt,tiltcomp_artimt:nto .. & le regole . la for:rza del t..rr_eno , fotta fecondotla quanti lˆ de i lttoecialmente gli albeti, che fono da piedi piu gro{Ti, che ila cima. fia la palificata piu grojfa del muro il doppio : i pali fPefl(f]“mi, & groffi per l,t lunghezza loro ta duodecima parte, ne corti meno dell'ottaua. ne luoghi d'acq1la fortitta per piu ficurtˆ fi fonda Ilstolti [opra pali. ..i grandi edificij fi l.ifciano alctmi fPiragli nel rnt:Z!) delle fondamenta per f opera.fino alla cima: accioche i ue,iti pol]“no ufcire rijj,etto a i terremoti, f ampiezza della Cittˆ, & giro quanto alla dignitˆ, fi richiede ampia & gr,uide per l:1. moltitudine, et fre quenza delle genti: quanto alla fortezza, ta grande ben g111Trdrita,da poche genti non puoeffer offefa, la picciola da manco genti dfefa :pt facilmente pr{ñ ej)rrubbata, & piu ficura al tempo di guerra. Deue la Citt.“ e.ir capace di moltitudine, ma non hauere molto di Jloto. Egli bi[ogna per˜ fecondo i tempi far te Cittˆ forti, per che dalle <,ffefe, che fecondo le immentioni detgli buomini,tutto'ltgiomo /i fanno ,fi pigli.i forma alle d,fefe. Ma umpo e di uenire lt Yitruuio. All'hora in qudl:o modo (i hanno a fare le fondlmenta, cio, che l“ ca ui tanto, che l“ truoui il fodo, s'egli {“ puo ritrouare, & nel fodo quanti,) ragioncuolmen te parerˆ per la grandezza dell'opera, con qudh conditionc per˜, che la pane: fottcrra tenga fpacio maggiore, & piu groffa f“a, ,he i pareti fopra terra , & q udlc fondamenta t“ano riempite di fodifsimc pietre mefcolate con calce & arena. Q.y,efto riempimento di fodiffimaflruttura ( come dice Yitrtt.) da noi detto lauoiáar a caffa. & rincerca fincamifiata, come fi uedcrˆ. Le Torri deono {portar fuori dell'ordine, & drittura della muraglia nella parte dl:erio re, accioche uolendo il nimico dare l'affalto, f“a da ogni parte da gli a peni fon chi dalla c!dlra,& dalla f“nifira dalle torri con pietre, & altre cofeda trarre,forito. D_alle offefe, fi cauano ledifefe, & dlll finefitra,..geogni cofa ¥ & perche alcune offefe fonotmanifefte,alcuneafeofe,altre lontrme,altred'appreDo: per˜ Yitm. cerca di prouedere quanto fi deui 'P Il 1M o. .. i deue effer groflit, & fottit con le ragioni che ci fono infognate da P-itru.cbemolto bene ferueoo ii nofirigiorni. il nimico ..[cacci.. molto ..eglio dalle Torri, ba/,oa1ádi, argini, & altre cofe fimili rile"ate, & che efceno m fuort,& JPec1almente quelle che hanno maggior piazza; perche la [tcurtˆ de i defcnfnri pofta nella piaz'Z! de i baloardi,oltra, cbe /,i muraglia uuole effer ben fattlf., & ordinata in modo che ifuochi, i ,áolpi deU'art..1<,liarie, quanto piu fi pu?, fl rendino uani: & febme la batteria gagliarda, & l'artigliaria uiolenta, per˜ l'indufiria de gli hu9mini puo riparare con molte in11entioni alla forz..!l terribile di quelle m,tchine trouate da Luci,Fero. Stand¥ adttnque le fortificationi come dice il S('(nor Conte Gian Giacopo Leonardi, nella Cortina, nel fianco, nel foflo, nella ftrada,nella piaz'Z.!Z, oue fi pof[ono adoperare leadifefe, & le machine:Vitru. molto bene confldera il tutto. & per che le porte fono necej{“irie per l'ufo della cittˆ, bifogna af]“curarle, ma non i.. modo, che prefe da alcuno di dentro a.!J“curino il traditore, & offendino i Cittadini. Deue adunque efferficura la porta dat nimico, & batter di fuori, & effere afcofa, & che ad efia non mettino capo le flrade, accioche alla diftefa correndo non po.!J“no entranti i ni mici. & per˜ dice Vitru. Egli pare anche che proucdere (i debbia grandemente, che il nimico non habbia facile l'entrara ad oppugnare il muro, ma cof“ di foCsi prccipirofi: circondato fia, & prouifto, che le uie non fiano alle porte drizzate, ma per torto camino uadino alla finifira, perche qu:mdo quefl:o fatto fia,la de!ha partedi coloro che anderaono alla cittˆ, che non dallo feudo coperta,farˆ ucrf o la muraglia. Cerca il fito delle porte , ( come in molte a1tre cofe) conuengono le ufanZ! moderne, con le anticbe,uel refiante pare, cl1c fia qualche differenza, pe;-che f/itru.lod.i il Torrione tondo, come piu atto a refiftere alle machine ?ppugnatorie, che e;-ano gli .Arieti, & le Testuggini. biaf ma gli anguli, perchc fono piu di{]ipabili, & copreno gli inimici, che non poffeno ejfer battuti da due lati, come nel tondoa. Ma/ am.umimo bene la ifle/Pt dottrina ferue a inoftri tempi,percioche fiamo tenuti a. fiiggire gli anguli fiano piani,di linee dritte, curui, firet ti ˜ larghi: fiam.. obligati tirar le f“iccie de i pane bi de i noftri b:tloardi con Ji,ggir, piu che fi puo gli anguli; perchefifoccia legatrm.i migliore, che non fa l'.,mgulo, il quale puo ejfer tagliato dall'artigliaria, che farebbe il luogo.(enz.t_t d ife{ˆ ¥ Fa lo angulo il medefimo d:muo, che dice Vitru. percioche il nimico refta coperto , ci moflra il fianco, il che con la regol,t de gli anticbi potemo ejlequire co1i le noftre artigliarie, per che Vitr.uuole cbe le Torti fi..no djl.tnti uno tiro di fae1ta, che il nimico pofla efter otfefo dalla de{lra, & d:zlla Ji11.fl-r,1.: noi ,1pplicando 1uefl:t dottrina alla noftm, fortificationefacemo la difl:mza di modo, cbe l.1. 1wftr,z artigliaria offmda da due lati, & che pof.fa caftigare chiardifte fobric.1.r di terreno tr.1./'ttrn, ..anco, & f altro. le Torri, che egli ci mofira, ragioneuole, che fujie;-o ficure, poi che uuole, che idefenforipo!fino flarui [opra aUe difefe. .. i faldati, n le machine [ariano /late con flcurez.za, fe non haueftero baumo le loro fpa/le gagliarde fecondo l' offf.1 delle machine defcdtte nel de ermo libro ¥ 1-{gi ( fe haueremo queJla confideratione) fecondo la mente dello a:1tore uedremo, che egli ci mofliáa,c be le fPalle de noftri ..anch1 efter deono ficure, le piaz'Z! di quelle fj,aciofe. Hauemo anche di qr!al modo fi deono fare lt: ftradc,ouero le porte. ?'{9ifegucndo quefta mmertenz.a faremo f empre le uoftre [ortite', c/Je fuggi;-emo lo rifchio, che il nnico non pofia entrare infieme con i nofiri nelle ritirate,co me J molte uolte a!me11uto a quelli,rhe non hanno haur4o q,..efla conf“deratione. ma f“:guiti,.zmo. Le cafl:clla dconf“ fare non quadrate, n di .mguli, che eCchino fuori, ma dcono piu prefl:o girare;accioche da piu p;.11 ti l“a uduto il nimico. perciochc doue gli an3uli uengo¥ no in fuori, quel luogo diff“ct lmrnte (i ,!i fende, cflendo lo angulo piu in difcfa del nimiá co, che del Cittadino. t\la h grolfezz.i dd muro l“ deue fare in modo, che gli lu;omini armati, incomrando!i l'uno con l'alcro polsmo r..ffare fenza imprdimenro, pur-e che nella grolfezza del muro le taglie di oliuallro brdlolatc,& incalhate fono poll:e fpdi.if..i:ne, accioche amendue le fronti del muro tra Cc co1.1i; l1bb1c, & chiaui , con quelli pezzi ta gliati 48 lnt ! á 1t 0-" gliat1, inliemŽ legati durino eternamente; imperoche a fimlf rri..ttria; l'lŽ pioggie impe tuofc , n tarli, n uecchiczza po!fono fare nocumento alcuno, ma & in terra .lepolta, & pofiainacquadura fema danno infempiterno; &per˜ non folamente nel muro, ma nelle fondamenta; & in que pareti, che haueranno groffezza come di muro, fe con quefiaragione faranno ben legati, non fi potranno di leggieri intaccare ne uitiare. Gli fplcij da Torre a Torre non t“ano piu lontani ,che un tiro di arco, pcrcioche fola Torrefarˆ battuta da una parte, faranno i nimici (cacciati con balefire, & altri faettamenti dalle Torri che faranno dall'una, & l'altra parte. & anchora per lo contrario il muro uerfo la parte interiore delle Totri deue efferc diuifo con ifpacij tanto grandi, quanto faranno le Torri, & fiano le uie nelle parti di dentro delle Torri con traui congiunte, n fiano fate conferro, Perche fe'l nimico per forte bauer:“ occupato alcuna pane del muro, quelli, che faranno alle difefe, potranno tagliare le dette uie, & fe faranno prefii non l:&iaranno1 che il nimico pafsi all'altra parte delle Torri o del muro,fe egli non uoletfe :indarc in predpitio , Bifogna adunque fare le torri, ouero di forma ritonda, ouero di molti angu:; Ji, perche le quadrate di lcggicri fi gettano a terra dalle machine, perche gli Arieti urtando rom peno le cantonate, ma nelle ritondc, fpignendolc uerfo il centro come cunei noQ le poff ono offendere , QJ!,efla parte s' abaflanza dichiarita di [opra, folo aftai ci farˆ la eflempfo, della Torre aperta di dentr9, bencl,e ad altri modi fi po/fino acconciar le traui, cbe fi pofa co_11 prefle-zza zettirrk a terra. icmo 48 lnt ! á 1t 0-" gliat1, inliemŽ legati durino eternamente; imperoche a fimlf rri..ttria; l'lŽ pioggie impe tuofc , n tarli, n uecchiczza po!fono fare nocumento alcuno, ma & in terra .lepolta, & pofiainacquadura fema danno infempiterno; &per˜ non folamente nel muro, ma nelle fondamenta; & in que pareti, che haueranno groffezza come di muro, fe con quefiaragione faranno ben legati, non fi potranno di leggieri intaccare ne uitiare. Gli fplcij da Torre a Torre non t“ano piu lontani ,che un tiro di arco, pcrcioche fola Torrefarˆ battuta da una parte, faranno i nimici (cacciati con balefire, & altri faettamenti dalle Torri che faranno dall'una, & l'altra parte. & anchora per lo contrario il muro uerfo la parte interiore delle Totri deue efferc diuifo con ifpacij tanto grandi, quanto faranno le Torri, & fiano le uie nelle parti di dentro delle Torri con traui congiunte, n fiano fate conferro, Perche fe'l nimico per forte bauer:“ occupato alcuna pane del muro, quelli, che faranno alle difefe, potranno tagliare le dette uie, & fe faranno prefii non l:&iaranno1 che il nimico pafsi all'altra parte delle Torri o del muro,fe egli non uoletfe :indarc in predpitio , Bifogna adunque fare le torri, ouero di forma ritonda, ouero di molti angu:; Ji, perche le quadrate di lcggicri fi gettano a terra dalle machine, perche gli Arieti urtando rom peno le cantonate, ma nelle ritondc, fpignendolc uerfo il centro come cunei noQ le poff ono offendere , QJ!,efla parte s' abaflanza dichiarita di [opra, folo aftai ci farˆ la eflempfo, della Torre aperta di dentr9, bencl,e ad altri modi fi po/fino acconciar le traui, cbe fi pofa co_11 prefle-zza zettirrk a terra. icmo 'P á 1t l M O. c.Sono alcuni pedttcci o g.ttelli, che fpigneuano f,,oddclmu;-o perdueterzjd'rm pitdc,oquattro piedi font"ni uno da/l'altro ,fopra i quali poneua tanti capi di traui, che tutti co11co1-rcfferottl centiáo della torre: & quefti con una ferma catena raccomandata all'ultimo palco dell:totorre, conu11omolinc/10, o a;-gano doue la ¥ .A. fermaua tutti i palcbicon tauolc.fwza cbiodi, c/Je leuate lt: tauole,& r,zuolgendo la catena, tutte le traui ;áimarriano appefe alla catena¥ che congra11diffim.1. preftezza li pot,-ia leuare ¥ & quefli pof]˜no portare ogni gran carico, perche ciafcuno di wro affronta nel centro , nd pojiono cal.ire , fe la torre non conjnte ¥ B ¥ il cent;-o. ruote poi che l'ultimo palco fia fortif]imo non folo per foflentamento di que(li, m.i ancheoor,-orrendo fabricartti [opra pe;-alzarla ,ftia forte. C. tauolato. E. La mmáagli.:i. H. [calaperoafcenderallanmraglia. F. pi.imodellamuraglia. D. murodi dentro,cbeft;-raua l4otorre. K. I, GrofleZJ.!,oApprelfo di qnefio le difc:fc delle muraglie) & delle Torri congiunte ˆ gli argini, t t!r.. G p1en1 'P á 1t l M O. c.Sono alcuni pedttcci o g.ttelli, che fpigneuano f,,oddclmu;-o perdueterzjd'rm pitdc,oquattro piedi font"ni uno da/l'altro ,fopra i quali poneua tanti capi di traui, che tutti co11co1-rcfferottl centiáo della torre: & quefti con una ferma catena raccomandata all'ultimo palco dell:totorre, conu11omolinc/10, o a;-gano doue la ¥ .A. fermaua tutti i palcbicon tauolc.fwza cbiodi, c/Je leuate lt: tauole,& r,zuolgendo la catena, tutte le traui ;áimarriano appefe alla catena¥ che congra11diffim.1. preftezza li pot,-ia leuare ¥ & quefli pof]˜no portare ogni gran carico, perche ciafcuno di wro affronta nel centro , nd pojiono cal.ire , fe la torre non conjnte ¥ B ¥ il cent;-o. ruote poi che l'ultimo palco fia fortif]imo non folo per foflentamento di que(li, m.i ancheoor,-orrendo fabricartti [opra pe;-alzarla ,ftia forte. C. tauolato. E. La mmáagli.:i. H. [calaperoafcenderallanmraglia. F. pi.imodellamuraglia. D. murodi dentro,cbeft;-raua l4otorre. K. I, GrofleZJ.!,oApprelfo di qnefio le difc:fc delle muraglie) & delle Torri congiunte ˆ gli argini, t t!r.. G p1en1 50 L I pieni fono pfo ficurc. impcrocben gl1 arieti, .. le mine, nŽ altre ma chine li poff..no fare _o _ offcfa. Ma non in ogni luogo (i ricerca lo argme,ma folamcnte la doue dal d1 foou da luo go alto a pi piano, l“ puo ucnire ad 01:pugna re la cit..ˆ: Et per˜ i.. tali l..oghi bifognao _ prima cauare le fo{fc d1 larghezza, & di altezza grand1fsima, Dapo1 dcuc 11 fondamento dc Ila muraglia dfer depre!fo, & calcato tra lo aluco della fo!fa, & fatto di quella groffrzza, che egli poffa fofrenere il carico deU'..pera terrena. & anco..a dalbop..r..e della fabricaodi dentro uerfo la terra, egli li deue farei! fondamento peramp10 fpauo¥ d1frante da 9uel di fuori di modo, che le c..mpagnie pofsino come in ordinanza, nelle difcfe formarfi fo.. pra la larghezza dello argine. ..aru!o adunque faranno fatte le fondamenta co(“ difianti l'uno da!í'altro, allhora farˆ bi fogno di farne dell'altre per lo traucrfo , che congiunte fia.. no col fondamento di foori, & col fondam..nto di dentro difpofl:e come pettini a guifa de i denti di(“cga. perchc quando in 9uefl:a maniera farˆ ..abri..at?, & fo..dato il 1:1uro, feo , neh:iucra quello com modo, che la grandezza del pefo m p1cc10le partt compart1ta, non calcando con tutto il carico fuo,non potrˆ per modo alcuno fcacciare, o (pigne re le fonda menta. Ma della muraglia,di che materia fare {i conuengao, non (i dcu'c in queHo luogo al trimcnti determinare: pcrche non (i puo per tutto hauere quella copia di cofe, che l“ dif“dcra: ma doue faranno i fafsi di lati, & anguli eguali, & di piana fuperficie, che quadrati {icl,iamano, oucro il felice, ouero il eemento, ouero il mattone cotto, o crudo, qudl:e , ,cofcli dcono ufarc; perchc non (i puo in tutte le parti del mondo, & in tutte lena ture de i luoghi, accioche i muri durino eternamente fenza difetto adoperar quello, che copiofamentc uicnc in Babilonia,douc in luogo di calce, & di arena, (i ufa il bitume liquido, & di quello, & di cotto mattone fatto il muro della cittˆ. La cittˆ ouero in terra, ouero in acqua. fe in terra, o in piano, o in monte, o parte in piano& parte in monte ¥ Del fabricare nell'acqua Vitr. ne parlerˆ nel Juinto libro, dotte ragion.-i de ioporti. Ei[ogna auuertire nel fabricaiáe delle cittˆ nell'acque, cbe i crefcere delle acque non le fac cia darmo; che fl facciano belli p,1Uaz.....i f˜pra l' acque, & ponti, che babbiano del grande. &fe non fono difefe dal fito, & dalla dijficultˆ de i uadi, bifogna farui le fortez....., & le mmáa, & af.Jicurare anche il porto, con catene, come fi did al fuo luogo. fe la cittˆ farˆ.in terra, & in alte-z z...a, & in luog hi diprecipitij, cornepare, che Vitr. uoglia, nel primo modo di f˜rtificarefen..a.,. giui, ella J:irˆ pite Jicura, per che difficilmente il nimico la potrˆ aJ!ˆltare, per-la [alita difficile, & hauerˆ le Ji:operle commode, & chi La difenderˆ, farˆ fopra l' auantaggio: & quelle citt:“,cb.. bauer.irmo del piano, & del monte, ha11er,1rmo de i commo,li, che l1anno le cittˆ del monte , & doueranno b.1uere delle prouifioni , che hanno le cittˆ in piano ¥ Deue in quelle effer rm faogo forte nella pite alta parte , per fiare i caualieri della cittˆ , quando t:i fi4fero cittadini di mala uolonta , o che i nimid bauej]ro occupato la te;á;-a. perche quefli luogi fPejfo afpettando il f˜ccorf˜ fict1r,imente interten._p;ono il nimicco , &fon o occ.zflone della ricuperatione delle cittˆ ¥ Se adunque la citt:í fraˆ in' pianoo, & c..1..e dice Vitruuio, J egli fi potrˆ andare a piede piano , bif˜gnerˆ fargli gli ar.. g1..11 , l..[offe , le contrafc..rpe fewndo le regole di [opra , & quelli r..(petti , che ba poftiV!truuio nel fondarle torri , & farle alt e , & che fPorti110 in fuori , & che firmo apertedz deutro, &oche b..bbi.:mo precipitij, .. cbetenghino i defenfori, & che fl poffino feparare leo _ entr,1.te, & 1mpcd1rela prefaloro, applzc:r.rle al modo nofi.ro dif.1re i baloardi, & i caualieri, & l..altr..difefe, pig..iandoquello, cheofarˆ per noi ¥ Et per˜ Vitru. nel dare i precttti della _ te 'P 1t I M O.. te a ter-ta,potranno per˜ .. nimici per lo circoi..o d..ll....orri andare da unoomuro, alt altro ¥'.A q11eo _ ftofi rijponde, che le torri erano alte, & che I mmtct non poteuano [altre a quelle altew, fc bene ba11e11ano occupat˜ il muro. Erano dico alte, & per difefa ,& per contraflare ˆ 1m!lle ma chine g;ámuli fatte de legn,1.mi,che conduceuano i nimici nelle efPugnationi delle dttˆ.C altro dttbio che /1/itr. imole, che le Tori-i dalla parte di dentro fiano aperte, accioche, leuate quelle traui, & qrte ponti, lo inimico uedendo il gntnd.. pre..ipitio non fi nz::..taoa uoler pa./Jare da una mura _ glia all'altra.per queflo fi uede, che meglto.(arza fiato peiá lo mimico battere una torre, cbe la mu raglia. perche tagliata o rotta la torre, baueuarw il reftante libero, & aperto per entrar dentro . .A. queflo fi rijponde dallo eccellente M ¥ .Aleftandro 'Piccberoni buomo de pochi pari nelle for tificationi, & in altre belle arti, che le torri che erano , o doueuano effere ferrate da piedi di mtt ro alto almeno per I a metˆ dell'altezza della cortfna, haueuano quel muro che le fcrraua grojJo da piedi a baflanza per impedimento delle zappe , ma poi uenendo uerfo la cima fi faceua piuflret to. la torre poi doueuanelmezo effere profonda molto, &eguale almeno al fondo de i precipit ij ,& fc Jer cafo lo inimico [11ft e, rompendo la torre, per entrarui dentro , egli era fottopofto ad una infinitˆ di offefe, si da quelli, che ftauano di [opra nelle torri, come da qm:lli, cbe da ogni lato ftmumo Jopra le mura, comeftef]ro quelli palcbi, o contignatione. che dice //'itlá. pe1áficmá tˆ di quelle, ,ábe difendeuano le torri, & che facilmente /i poteftero leuare, altri uno , altri/altro modo hanno trouato , n fop>áa quefto c' da difjmwáe qual fia piu tticino alla mente di /1/itr. ef fendo libero ad ognuno di ajfer11'},are qual modo gl“ piace. pel'ñ il J˜pradetto ha ritrouato un modo ingeniofo, il quale noi nella Joprapofta de[crittione ha11emc pigliato. t. Leuante.oM, Maefir<>. P.o'Ponente ¥ S.oSirocco.oO ¥ .o{lro. T.Foj]'o.oT, Tramontana ¥ P.oTorre.o G.oGreco.oX, 'Porte.o O.oGarbino.or.o'Itiazza&foro.o o. &ijilica. J.oStrade.o Z, Terrapieni ..o -.A.. Denti a gui[a di foga. B.-C0ntra forti aguifa di pettine. c.oLimuragliatu:rfolacittˆ.o D.ot muraglia efleriore ¥ E.argine, o Terrapieno.o :, ,. ' f ,¥ e 2, t e. mcrowama_a_ae. e. mcrowama_a_ae. lal_ B 1l Oa 11¥ f.acorrentiPet: lo lu..go de..contr_af?rti,otter.. catena.ab. paloni per lo drittia . entz eftmori '. rzerefe & zmmorfature ¥ del p,irete. . A pareti Ordinenelle difpofitioni delle mura nelle fortificationi de gli antichi¥ .,.f. il luogo del terrapieno. d. nerue per le fibule cbe fe incrocciano. p. o. lunghezza da uncontraforte all'altro. o. r. & p q. lunghezza dei contreforti che i piedi uenti duea. b ((g-f. incrocciamenti delle nerue. q angoli a modo di fegbe. e b f catena pe1á il lungo de i contraforti lunga piedi trentafei, & grojfa per larghez zo uno piede, & per altez.. tre quarti. G H nerua ocorrente clt legno che r“ceue ¥ in [e i capi delle catene. K l parte interiore, cio pomerio. i tt g;-ojJezza delle mura. i r rifalto de gli angoli a modo di foghe piedi quattro ¥ M 1'{, parte eftc riore delle mura. Della diuiftone delle opere, che fonodentrolemura, fS' deUa difJojitione dt quelle per ifchifare i fiati no ciui de i uenti. [ap. Vi. .. I Re o N D A T A la Cittˆ di mura, feguita il compartimento di dentrn delle piaizt', & de gli fpacij, & il drizzamento ddic contrade, & de i capi delle uie alle parti dd Cielo ¥ Drizzeranno/i bene, fe prudentemente faranno efclul“ i uenti da i capi delle uie: perche i uenti, fe fono freddi, offendeno,fe caldi, guaftano, fe hurnidi, nuoceno. per il che p:1.re, che egli l“ debbia fchifare qucfl:odifetto, & aucrtire, che 11011 auucnga quello, che in molte Cittˆ foole auenire. Co'me nell'Ifola di Lesbo il ca!l:ello di Metelino, fatto magnificamente, & con molti ornamenti, ma pollo fenza conl“der.1tione.i11 quella Cittˆ foffimdo l'Olho gli huomini (i ammalano, foffiando Cauro tafofcono,foff“ando Tramontana {i rifanano, ma non po!fono per la forza del freddo fcrmarfi nelle piazze, o ne i capi delle !l:radc. Dapoi che Vitruuio ba trattato della regione , & delle confideratio11e, che fi dotteua hauere per fitttare la Cittˆ, & dapoi cbe ci ha dimoftrato come egtifi hada pigliare una parte de/la regione, &'circonda;-/a di difefe, &mu11itio11edi muraglia, con ragione egli uuole infognare a compart“re il piano rincbiuf˜ da tutto il drcoito delle mura. & prima confide;-a il compartimento quanto appartiene a fchifare le cofe itociue, & quefto fˆ nel prefente Capo ¥ Dapoi quanto appartiene alla dijb-ibtttione, &difpenfˆtione de i luogbi, & quefto fa n!Jl fŽttimo, & ultimo capo del prefente libro ¥ !“.!!_anto alla prima parte Vitruuio con ejJempi prima ci foauuertiti,i che per li noioft fiati de uenti al.cun danno 1ion fi fenta. Dapoi dijorrendo [opra la natura, forza , nomi , nmnero , &fitode i uenti performarne poi cena, & terminatafir.ura, ci moftra come babbiamo con quellaa reggerci nelle dritture dellefrrade. Lesbo I fola nel ma;á Egeo detto .Arcipelago, uolge tento et fef]ˆnta miglia,& ha la fa metropoli detta Metilino,d.tlla qr1ale hogoi tutta l'Ij˜ i.a nominat,1. ben ue1á0, cbe hor,t pri1ta de gli antichi ornamenti, & ,-inda..a in ru“na. Ciace Metelino 11erfo Tramontana, uolto s. Theodoro a 'Ponente. il colfo Caloni a Garbino, it co!fo Ier..11idi.t tra Sir..cco, e?" Le11..11te. MetelinoaJunque mal [1t1tato, &compartito:a _. perc..oche e fottopofta a z utntt , de i quali la 1?14gg1or part..fono mal [ani : per˜ nel compartrmento di:lle p1az....., & delle sho;at11re a elle flradc, bifogna ha11ere coNfrd,r.itione ,1l le P Jt I M o. le áo'lualit,í de i Henti. Da queflo precetto, P'itruuio fi piglia una bella occafione di filofofared'intorno la natura, & qualitˆ de i uenti, & per˜ dicendo prima, cbe cofˆ llCnto, co mincia a queflo modo. Il ucnto onda del iriare,che fcorre con incerta abbondanza di mouimento: egli na, fce quando il caldo ritroua il freddo , & lo impeto del feruore efprime la forz:i. dello fpi rito che foff“a: & qucfio fi dimofl:ra elfer uero d:ille palle dette Eolopile: & con gli ar. tif“ciofi ritrouamenci delle cofe fi tragge d:illc fecrete r:igioni del ciclo quanto uero della diuinir:“, Fannof“ le dette palle cauate di rame con un punto ftrcttifsimo per lo¥ quale {“ ui mette dentro l'acqua, & fi poncno al fuoco. & prima che liano calde non mandano fuori alcun fiato, ma poi che cominciano a bollire, fanno al fuoco una gran forza di fpignere, & di foffiarc. Dij]“nifce f/itr11uio il unito, & moflra da cbe nafce, & proua il nafcimento con cofefenfibili ¥ Dice adunque il ttento effer onda del mare: fi come l'onda non altro, che una parte d'acqua imita, & raccolta , che uer_(o alcuna parte cacciata i>ifieme fi muotte: cofi uuole Vitrzmio, cbe il uento fia parte dello aere in fŽ riftretta, cbe in alcuna parte pieghi,& pe>ᘠha detto, che't uento onda del aere,che con incerto & sforzeuole mouimwto fi commoue. ..Jce. il 11ento (come dice Viná.) quando il calore s'incontra con l'bumore, & per lo feruore fl manda fuori la forza dello JPirito, cbe foffia .JŽ brme Vitr11uio ci da lo e!Jempio per prouare, che il 11ento nafce dal calore, cbe opera nell,-i btrmidita: non pc1ᘠefPone chiar.imente lo effetto ¥ , Diremo adrmque W>i 'f Hcllo, che da noftri precettori bauemo imparato ¥ Il uento, uapore det la tenáa, cbe ,ifcende all'altezza dello a ere, & [cacciato dal freddo , che in quella parte fa trl!Ol/4' percuote lo aere con uiolenza . il calore delsole' & aaltri corpi celefli ha uirtlt di trarre dalla terra alcuni Jitmi o uapori, & lc11arli in alto , pcrcbe la proprietˆ del calore'I tirare a fe: il cbe f“ fa fcaldando, & facendo i corpi piu rari. !2.!!,efti uapori fono alcune parti fottili dtll' lmmore tcrreftre, che non hanno n calore, n figura detenninata, b,mno al c1m1 calore, & humiditˆ: alt:rmi calore,& flccitˆ , de i primi fi ge11era ogni bumida imprefsiofione, come le nubi, la ptoua , la mgiada, la neue, la g-randine, la brina, le fonti, il mare . de i fecondi fi fiz og11i infiarmnato, & accefo ardore, & tutto quello, cbe di calda, & fecc,t natura, & per˜ i fuochi, i lampi, i tizz:..oni, le comete, le cafe a;-deltti, le ftelle cadenti, le corone lttminofe, i fulmini, le uoragini, & apriture dello a ere e.flirto, i uenti , i turbini , & al tre apparewzy d'imperfette mifl11re da quelli hanno origine, come da materie loro proportionate. ?-{_oi d}mno de i uenti. 11 Sole adtmque ha uirt1tdi tirar al modo cbe detto h.1uemo quel uapore che caldo, & [ecco, & fi chiama ..(altatiá di n.aura di fuoco s' inalza , &fi lieua drittoall'in fu, &afcendefin che eglirit;-uo1i.ilapartedimezo delloaere, &che fted da per effe,¥ difiante, & d,tlrifa/imento de i raggi del Sole, ,he dalla terra fifa,&dal fer,1 orecklloel.emento del fuoco ¥ ritro1'andoad11nq11eil freddo, come nirnico lo f,egge, & hauendo pure 11at11ra di fuoco cerca diafi:ende;-e: ma effendo ribattuto dal freddo, t! forza, cbe diJcenda,& per queflo contr,ifto [cacciato dai lati, & in giro fi m1,01teper la uiolenza fattagli dal freddo, che lo ribatte in gitt, & perla naturale inclinatione, cbe lo porta in fu, predominandoil fiwco incf]˜.& per˜ il uento non altro cbe calda , &fecca efalatione mo/Jada i lati, d'intorno la terra, per la ribattuta del freddo, cbe nellame zana partedello acre. &[e bene alcunafiata chiamamo11ento lo acre mof]˜, come fi uededalfoffia;-de i folli , o dal forf“. ttento la flate,o dallepalle fopradette, che Elopile fi chiamano, quafipallemmtofe, non per˜,cbe il ..ento fia miuimento dello acre, pcrcbe bene puo ft,,zre, cbe loae;ácfimuo _ ..a conil ..e11to, &1l uento pero non fia onda dello ae-re. La ragione delfoffiar delleEolopile, eperche.rlfuocooperanell'acqua colfl10calore, & cerca di conuert-lainaere, & percbe le di l'acqua S6 Z. l '/$ .. O racql!a cc,iucrtita in atr cercalufcire,& ritrouar J,..ogo c.tp..u, Žrp.1/[ando per rmo /lre1i(. jímo punto.. fii,pu:/Lo impeto, cbe fl uede. & fe cc!J pm for..i 1l calore, p_otcff! pi-eflo con11cr ' tire l'acq11a in fuocie l'O{ho: dal Ponente Equinottiale il Fauonio: dal Settentrionale il Settentrione. tvfa chi con maggiore diligenza hanno inudHg:ito,otto ne pofrro.& fpecialmente AndronicoCirrdl:e, il quale ne fece lo dfempio, fabrkando in Athene una Torre di marmo fotta io otto faccie, & in ciafcuna fcolp“ la imagine d'un uemo, che riguardaua contrail foft“o ciafcuno del fuo. & fopra la Torre ui pol una Meta di marmo, ncllJ. cui ..ommitˆ ui f“flc unTritone di rame, che con la ddl:ra porgeua una uerghcna, & lo fece m modo,che moffo daluento facilmente {“ giraua,& (“ frrmaua incontra'! ucnto.tenendo fopr:i 1:i imagine del ueoto fcolpico la uerghetta dimolh:itrice deluento, & co{“ tr:i'l Solan .. & l'Ofi-ro dal uerno Oriente,Euro collocato. Tr:i l'Ofl:ro & Fauonio dal uerno Occidente, Affrico. Tra'! Fauonio, & il Settentri0ne Cauro, detto Coro da mo!t“. Tra !1 Sctte..trione e'.I Solano, Aquilone.& cof“pare, che di chiarito fia & efpre/l˜ di chemaniera egli prenda il numero, i nomi,& le partide i ucmi, d'ondc 4,irino cieterrninat:imcnt ... laoqual cofaoclfen1ol“inqucfl:?modo inudtigata, accioche egli l“ fappia pigliare Jcrcg1ont,& 1 n..Ccime..tt loro,cofib1fogna ragionare. _ I..m'?"ero ..e t u..ntrcr darebbe co11fuf“one ,fe egli nonfi auuertifce, che fecondo diuerfe in t..nt101..,_&rifPettt(i ua ua;áian_d?á per˜ [aperdouemo, ,he inquattro modiJidistinguenoi ucn. tt ¥. pnmu:ramentefecondo t11tt1 i punti, cbe fono nell.z circonferenza delt'ori'zynte. Ori'zynte czrcol.. c/;eparte la met4del mondo, chefi uedc citi queli.1, cbe nonfi uede. Žrfi puo chiama r.. temn!zatore1egli he1..ijper...fec..ndo qucfto modo ,/idarebbeno infinitiuenti, perchedatutte i puntide/f0..1..11tefjnranoz..c,1,tz :&perebe non cadeno fottore..'l,ola, non focendo dif}inti-011 ..:zlcmu, pe..oft l.1:{c1ano . IFrlofofifonno quattro !tenti rifPetto alle mefcolan.. delle qmmrodP1 imequal,ta, che.fono caldo,fiáeddo, humido, &fecco;gli.As1rologifimi/mente, battendo rigu.: rdo a q1uzttro p.miprincipali del mondo, d;cmigulifi chiamano, oregioni, conuengono ,áo-i H iFilofofi L I I', ft O iFilofofi, & con i [acri fcrittol'i, & fanno gli iftef!i quattro ttenti, Le:iaate dr:tto Sola1111s, offro dal mezy d“, Fauonio dal 'Ponente, & Tramontana dal Settentrione: & intendcno Lcuante & 'Ponente douc il Sol nafce, o/i pone al tempo dello Eq11tottio ¥¥ I rnedefimi ,Aflrolo'(i per altri rifPetti ne formo otto trapon..ndot:i qu.a:tro a..ri tra gli primi: & cofi ...l..colt?l:or,1..,o _ come dice Vitr. baucrfotto .Andromco Cm"/:{fe m rma Tom:: m .Atbcne. & 1 p1u d:ligen á1 mqwfitori d1fli11g11eno iru:nti d,tllc dodici parti del zodi,ico, che fono i dodhi.f“:g11i celefli, fotáo i quali il Soleha 1tirt1“ di leua;-ela n,itura de i m:nti. Et qv.efb conflde;á.itione prop;-ia de gl: ,AJlrologi. Il qnarto modo.. de i ..ofm?gra.., & naui..antf; per.. a..cuni ne ba..mo fatto ucntiquatt;- o, alcuni trentadue. I praticati uentrdelltt nautgatzone a 1g1orm noftri fono trentadue, pc;commoditˆ dirharinari, i quali cono_{<:eno fenfibile m!ttatione da trentad1'e punti dell'Oriz...nte nel nardgare pe-r 11n dritto ¥ i cofmografi ne banno fotto uentiquattro, non e,{fendo forfe cofi a11uertiti del bifogno de marinari. come:dirˆ Vit,-.ilquale [e bene fapeu:t, che eia ogni par:e de!l'Orizyrite f'Jffiano i uenti, per˜ ha poffo quelli,cbereg-11..no per la rn.,rggior parte, (?" ha harmtoo _ rifpetto pirtprefto alle qu,1.btˆ de..uentr, che agli uentt, _la complelfi,one de t qu'.difi uammando & ncU';miuerJ:i!e, & nel,partrcolare. per quefla cagwne fi potra prendere tl ámodo di rompere q11e/li uenti, che foyanno di maggior ,1ocumento ,t gli habitanti della cittˆ, habbinfi qual nome fi uoglia, & uenghino da cbe parte pof]˜no uenire .'per altri rifPetti fi po/Tono accre{cerei norni, & il nt!mcro de iuentt,ilche non ci deue perturbare.ma uediamo,come V“tru. compartja i uenti. per che de iloro ternpcmi. enti ne trattano i medici diffufamentc. Pollo l“a nel mczo della cittˆ un piano quadro a liuello, oucro fia ifpianato il luogo, & pareggiato in modo, chc'l detto quadro non l“ dif“derj. pongJfi poi nel mezo centro di elfo lo fii!e di r:ime, che indice, & dimo!l:ratore dell'ombra l“ chiama . & fopra il detto quadro,o piano fegnif“ l'ombra eil:rema fatta dallo fiile qua/i !'bora quinta auanti il me. rigok:& faccial“ il icgoo con un punto, dapoi rallargata la fefi-a al punto, che fcgnodclfa luughezza dell'ombra, & fermata nel ccutro f.11:1:ia{“ il giro finito. da poi fia offeruato dopo') mczo d“ l'ombra crefcente cagionata dallo fii le: & 9uando quella h:rnerˆ tocCJto il giro gia fatto, & haucrˆ pareggiato all'ombra fotta dinanzi al mczo d“, l'ombra fatt:t dapoi, in quel toccamento bifogn:i fare uo punto. daqudli due punti con la fdl:a. farai lo incrocciamcmo, & per tale incrocciamemo, & per lo centro di mezo {“ deue ti1"; 1re llna linea, che tocchi le efl:remit:í del giro, accioche {i h:ibbia la regione meridiana, & la Settentrionale. Fatto qudl:o bi fogna pigli:ire la feftadecima parte di tutto il gi rn, & poncr il centro nella linea meridiana, la doue tocca la circonferenza, & {i deue feRnarc dalla ddl:ra, & dalla {“ni!l:ra nella detta circonferenza, & dalla parte del mezo d1, & dalla parte di Tr3montana: dapoi da quefl:i quattro fegni per mezo del centro l“ deucnotir. m: in croce: le lince,áche con le loro d.remitˆ tocchino la circonferenza , & con quefio modo egli l“ haucrˆ il difcgno dc:ll'ottaua p::rte del\'011ro, & del Settemr“one, Le altre parti uer.1mcnte, che fono tre dalb defira, & tre dalla fini!l:r.t fi deono in tutta la circonforcnza tirare eguali a que!l:e: in modo che le eguali diuiftoni de gli otto uenti f“ano nclladdritt1one, & compartimento difegnate. Allhora per gli anguli tra due regio.. ni dc i ucmi pare che drizzar (i debbiano le dri,ture delle piane, & i capi delle uic, perche con tali ragioni, & compartimenti dalle hal,itationi, da i borghi, & dalle contrade fad del.ifa la molcfia, & dannofa forza de i uentie. Altrimenti 1u..ndo le piazze faranno a dritto dc i u<:nti difegnate, uencndo lo impeto & i I foffiare frequente dallo ampioe, & Jjbcrq fp:icio dd Cic:lo, riud1iu10 nelle l,ocche, & nelle entrate delle uic, & delle fl:radc, andrˆ con piL1 forzeuole monimento uag:tnlt dalle ref;iooi dc: i ucmi , accioche per .1cncndo quelli a gli :mguli delle Ifole, & alle cantonate de i capi delle uie, liana rotti, & ribattuti forno di!sipati. Lerrfe 1112, iro, !lii¥ t& lcucá . coa ioat¥ rula i fs.iá :giopct¥ .. iafll!O ,io,& ifill',;i. ¥¥fd.. IJ" 'P Jt I M O. LecofedetteodaJl'itr.conoloeffempio di alcune figure /˜nodimoflrate.netrunafegnata III. il modo di 1itrouare la meridiana ¥ .A, lo centro doue /i pone lo ftile, B, & C. fono i p,mti delle ombre dello ftile, C. la ombra deU.z quinta bora in.-m.., & b. della quinta dapoi il mr:z.,_1 d“. D. /o mcrocciamento deUafftajrmata [apra i punti, B. & c. dell'ombra. E F dia linea meridiana. Li mcdefima nella figura IIII. douc fK. la f“:fta decim,t parte di tutto il circolo, & K r. la otta11a, come fono la h.'<á & la gm, & la L r. & lahn. & la no.f& la o K. nel mtn;p dcll-:11talifono i uenti, come fl uede nella pimJtafopra pofi.i della cittˆ, doue LaoCroc,:fegnail!euante, 1), 'Pone,1te, O Offro, T, Tramontana, S. Si;áocco, M. Maeflro, l:un G.oGa;ábmo, & l'altro Greco. &fi uedc conzc ittenti/i rompeno 11e gli ,ingu!i ddli cap..delle uieo. Elmi la figurafegnata. 1. conii trenta du,,: ucnti dcnaz,igantife,gnati a qucfto rnodo.o+. Lcua,1te.Solan11s. 'P. 'Ponente,Fauon,so, uel zepbinu. T.oT;áamontana.Septentrio ¥ .ApareCfiar.oo.ooflro,.Auft1:1á.oM.oMaeftro. Caurus.oL.oL1bcccbio, o Garbino, Caurus, o Corus.oS, Sirocco, Eums. c.Cregc, .A1.uilc, I ¥ Siláocco Leuante. 2.O[tro Sirocco. Euro .Aoufter.o3.0/lro Garbino, Libanotus, uel.A11flro ,1,ffricus.o41 'Ponente Gdrbiuo. 5, 'Ponc,1te Mae/lro ¥ 6.Macfiro Tramontana ¥ 7.Gl"eco Tramontaua.o8, Greco Leuante. 9á TraSirocco, &Sii"occo Leuante ¥ &cofluaJeguendo'come dimoftralafigura,oH :z. 1112, iro, !lii¥ t& lcucá . coa ioat¥ rula i fs.iá :giopct¥ .. iafll!O ,io,& ifill',;i. ¥¥fd.. IJ" 'P Jt I M O. LecofedetteodaJl'itr.conoloeffempio di alcune figure /˜nodimoflrate.netrunafegnata III. il modo di 1itrouare la meridiana ¥ .A, lo centro doue /i pone lo ftile, B, & C. fono i p,mti delle ombre dello ftile, C. la ombra deU.z quinta bora in.-m.., & b. della quinta dapoi il mr:z.,_1 d“. D. /o mcrocciamento deUafftajrmata [apra i punti, B. & c. dell'ombra. E F dia linea meridiana. Li mcdefima nella figura IIII. douc fK. la f“:fta decim,t parte di tutto il circolo, & K r. la otta11a, come fono la h.'<á & la gm, & la L r. & lahn. & la no.f& la o K. nel mtn;p dcll-:11talifono i uenti, come fl uede nella pimJtafopra pofi.i della cittˆ, doue LaoCroc,:fegnail!euante, 1), 'Pone,1te, O Offro, T, Tramontana, S. Si;áocco, M. Maeflro, l:un G.oGa;ábmo, & l'altro Greco. &fi uedc conzc ittenti/i rompeno 11e gli ,ingu!i ddli cap..delle uieo. Elmi la figurafegnata. 1. conii trenta du,,: ucnti dcnaz,igantife,gnati a qucfto rnodo.o+. Lcua,1te.Solan11s. 'P. 'Ponente,Fauon,so, uel zepbinu. T.oT;áamontana.Septentrio ¥ .ApareCfiar.oo.ooflro,.Auft1:1á.oM.oMaeftro. Caurus.oL.oL1bcccbio, o Garbino, Caurus, o Corus.oS, Sirocco, Eums. c.Cregc, .A1.uilc, I ¥ Siláocco Leuante. 2.O[tro Sirocco. Euro .Aoufter.o3.0/lro Garbino, Libanotus, uel.A11flro ,1,ffricus.o41 'Ponente Gdrbiuo. 5, 'Ponc,1te Mae/lro ¥ 6.Macfiro Tramontana ¥ 7.Gl"eco Tramontaua.o8, Greco Leuante. 9á TraSirocco, &Sii"occo Leuante ¥ &cofluaJeguendo'come dimoftralafigura,oH :z. I¥ \ Ma forfc quellf, che l1.11no piu nom.. ..i ..enti conofciuto , prcndc..anno ..merau!gli.., che io habbia detto, che folo otto uentt 1t rmuouano. ..la fc auuemranno tutto 11 circuito della terra e!ferefiato d:1 Eratoilcne Cireneo con Mathematiche r:igioni, & uie ritrou:i to per lo corfo del fole, & per le ombre d..llo fii le equinotti!li, dalla inclinatione del ciclo e!fere di fl:adi ducento & cinquanta due n11Ja, che fono paO.i 3 1500000, trenta una nata mille migliaia & cinque cento fiate _omille,.. di qucfe to..taUJ eao_orte effer da un U..ntOooccupata, che di pafsi 39 3 7500.non h ..oucnanoo,omcr..u1ghar:, f.. 11.. rnno_o..ogrande ifpacio unucnto uagando col cdfare, & col ritorno fora. uanc mutattom d1 foflwc. Et per˜cerca l'Ofiro dalladellra, & dalla linillra 11 uento detto Leuconotus, & il uento nomina to Altanus. d'intorno allo Affrico foff“a il Libonoto, & quello, che l“ chiama Subuefpc¥ rus; D'intorno ˆ Fauonio fpira l'Argd.., & a certi tempi le Ete..c. D.t i lati del C.tu1 o, ftail Circio, & il Coro. cerca il Settenmonc, Thrafos, & Gallico. Dalla dcllra, &dalla linillra dello Aquilone foffia Borea, & Supo_oernate. D'(nto_oowo al S..lano_oo Carb..s, .. aocerti tempi le Ornithie, ..la dallo Euro, che ucne le parti d1 mczo da 1 lau !bono Cec1.1s, &Vulturno. In que,flo luogo Vitr. 1áifponde a quel..o, che / gli potrebbe oppone;-.. cerca !l ni.r,,eiáo dc i ucnti. potrebbe dii-e alcunon, o Vitr. tu b.u nm11e;-:tttfolamenteotto 11cnt1, ma d.:1[.iperen, cl,c ne fono molti alt-ii coi1ofciuti, per non do1tc1ti a_ffcnn,irc quanto bai detto ¥ R.jjponde Vitr, che molto be ne pu˜ftarqucUo, che egli ba detto d(!/, wnncro de i ttentin, E".9" ,/;e ancbcfiano conof“:iuti altri ucn ti: "Et la ragione queftan. 'Pere be non da m:r.rmtigliarfi, fc uno t!C1Jto ifte/Jo u.ig,mdo y;r:mdi{fimo fp,-icio, col cef[máe, & col ritorno feccia di.,,er[amente foffi.indo molte u.metl, dalle q:t.di fi prendi no diuerfi nomi di uellti. Ma direbbe alcuno,& cbe JPacio tJ cof“ gr,mde, pe1á to quale il uen to ba da 1,agare? R.._ifponden, quello effedottau,i p.irte di tutto il giro della terran, la quale tJ di miglia 3 9 3 7 ¥ 'Prendendo adt!llque per lo grandefJwio qualcbt m:!tatione , oucropa la oppofinone de i monti, ouero per l',iltezza diáUa terr.in, ouero per quale be altm cagiolle , non ci dourmo marauigli.irefcda ilati dengli otto 11cnti altri ne fono Jltzti collocati, comennarr,i Vitr. fin'ttl m!lnt rondi uentiquattro ¥ Et come appare per la figr:ra fegnata.I.doue ¥ a. Solanus. T. Libonows. Dice Vitr. cbe Er.:ztoflene Cireneo cbe fi,gr.in- b. Scptentrio. v. .Altanusn. di{f“,no M:itbematico , rurou˜ ,áon uie , & modi c. Fauonius. X. Le11conotus. ragioneuoli tutto ilgito, & circuito dell.i tcr,áan> d . .Aufter. r. Vult1m:us. effi:re Jt:id1 d11ccnto cmqu.inta due 1rnld , che Jo- e. Eurus. z.Cecw.nnu m..'{lia trenta1m mii.i, e;,. cinq11ecento, perche f. .Affeic1u. *. Omitbidl. otto fladi fanno un miglio,etfono p.tj]:, 3 1 5 00000.og.nCaurus.npe1ácbemille pa{li f.:mno 11nnmiglion, & d p.t!J˜ t1 di cinque piedi. L'ottaua p.zrh.n.Aquilo.nte di tutto il cfrcuito 2 di miglia 3 9 3 7 ¥ eh e fono p.tjjˆ 3 9 3 7 'i oo . Et queJi<> I, Carbar.n lo JPtttio grande, che Viná. dice, nel quale perd111crfe cagioni f“ puo f.zr m:t K.nBoreas.ntatione de i uentin. Ma in clJe modo per lo co;fo cit:l [ole , & per t: ornbrc delfo L.nSttpemasn. fii/e equinottiale Eratofiene ritrouaffi: con r,tgioni 1rutbem.1t1che d.tll:t inclirunM.nGalltcu.s. tionc del cielo 1l circuito dell,i te,,á,-i ,/i dicbiar.i d.il .H:máo/ico 11ell.1 fii.i cof- .. Thr:1fci(u. mografia, in quefio modo ¥ Eratoftene. p;-efe dm: luoghi i Egitto .,1/t:ff ˆil- o. Corus :' dria,& Siene, i quali due luoghi fono quafi_{otto un'iflef]˜ meridiano, & ,fallo 'P. Circius. fPatio,che tra un luogo & i altro,egli t1-.1/[e tutta la cácoufirenza dell.z ter- ..-EJhe{t.i-. ra.Dri"@ad11nque loftrle,che Gnou1onefl chiam.t,in.Aleff.mdria, & nel lflt Il: .Argefler. .. d“ appunto quando ilfole nel principio dr Cancro confide;á:t11adm:r.rzgif˜S.nSubuejpertts. l,iri 1mo,cbe cadeuaf˜praSiene ˆ piombo,percbeS1me fotto titropico ciel C..urcro;l'a/t..o,ncbe cadeuafopralapuntadelloftile drizzato i,z.Ale/Jwlri.t,& gett.tua l' ombr.i 111:,foSettentr1?ntt, p..c1oc/,e.A..ejf.-md;-ia dt qua dal Tropico detto: Ž"per ;áagionc dellofide.zll'ombra, trouoperuraGeomctrtca,clie lo angulo cowprefofotto loftile, &fotto'l1áaggio folare, erali \ Ma forfc quellf, che l1.11no piu nom.. ..i ..enti conofciuto , prcndc..anno ..merau!gli.., che io habbia detto, che folo otto uentt 1t rmuouano. ..la fc auuemranno tutto 11 circuito della terra e!ferefiato d:1 Eratoilcne Cireneo con Mathematiche r:igioni, & uie ritrou:i to per lo corfo del fole, & per le ombre d..llo fii le equinotti!li, dalla inclinatione del ciclo e!fere di fl:adi ducento & cinquanta due n11Ja, che fono paO.i 3 1500000, trenta una nata mille migliaia & cinque cento fiate _omille,.. di qucfe to..taUJ eao_orte effer da un U..ntOooccupata, che di pafsi 39 3 7500.non h ..oucnanoo,omcr..u1ghar:, f.. 11.. rnno_o..ogrande ifpacio unucnto uagando col cdfare, & col ritorno fora. uanc mutattom d1 foflwc. Et per˜cerca l'Ofiro dalladellra, & dalla linillra 11 uento detto Leuconotus, & il uento nomina to Altanus. d'intorno allo Affrico foff“a il Libonoto, & quello, che l“ chiama Subuefpc¥ rus; D'intorno ˆ Fauonio fpira l'Argd.., & a certi tempi le Ete..c. D.t i lati del C.tu1 o, ftail Circio, & il Coro. cerca il Settenmonc, Thrafos, & Gallico. Dalla dcllra, &dalla linillra dello Aquilone foffia Borea, & Supo_oernate. D'(nto_oowo al S..lano_oo Carb..s, .. aocerti tempi le Ornithie, ..la dallo Euro, che ucne le parti d1 mczo da 1 lau !bono Cec1.1s, &Vulturno. In que,flo luogo Vitr. 1áifponde a quel..o, che / gli potrebbe oppone;-.. cerca !l ni.r,,eiáo dc i ucnti. potrebbe dii-e alcunon, o Vitr. tu b.u nm11e;-:tttfolamenteotto 11cnt1, ma d.:1[.iperen, cl,c ne fono molti alt-ii coi1ofciuti, per non do1tc1ti a_ffcnn,irc quanto bai detto ¥ R.jjponde Vitr, che molto be ne pu˜ftarqucUo, che egli ba detto d(!/, wnncro de i ttentin, E".9" ,/;e ancbcfiano conof“:iuti altri ucn ti: "Et la ragione queftan. 'Pere be non da m:r.rmtigliarfi, fc uno t!C1Jto ifte/Jo u.ig,mdo y;r:mdi{fimo fp,-icio, col cef[máe, & col ritorno feccia di.,,er[amente foffi.indo molte u.metl, dalle q:t.di fi prendi no diuerfi nomi di uellti. Ma direbbe alcuno,& cbe JPacio tJ cof“ gr,mde, pe1á to quale il uen to ba da 1,agare? R.._ifponden, quello effedottau,i p.irte di tutto il giro della terran, la quale tJ di miglia 3 9 3 7 ¥ 'Prendendo adt!llque per lo grandefJwio qualcbt m:!tatione , oucropa la oppofinone de i monti, ouero per l',iltezza diáUa terr.in, ouero per quale be altm cagiolle , non ci dourmo marauigli.irefcda ilati dengli otto 11cnti altri ne fono Jltzti collocati, comennarr,i Vitr. fin'ttl m!lnt rondi uentiquattro ¥ Et come appare per la figr:ra fegnata.I.doue ¥ a. Solanus. T. Libonows. Dice Vitr. cbe Er.:ztoflene Cireneo cbe fi,gr.in- b. Scptentrio. v. .Altanusn. di{f“,no M:itbematico , rurou˜ ,áon uie , & modi c. Fauonius. X. Le11conotus. ragioneuoli tutto ilgito, & circuito dell.i tcr,áan> d . .Aufter. r. Vult1m:us. effi:re Jt:id1 d11ccnto cmqu.inta due 1rnld , che Jo- e. Eurus. z.Cecw.nnu m..'{lia trenta1m mii.i, e;,. cinq11ecento, perche f. .Affeic1u. *. Omitbidl. otto fladi fanno un miglio,etfono p.tj]:, 3 1 5 00000.og.nCaurus.npe1ácbemille pa{li f.:mno 11nnmiglion, & d p.t!J˜ t1 di cinque piedi. L'ottaua p.zrh.n.Aquilo.nte di tutto il cfrcuito 2 di miglia 3 9 3 7 ¥ eh e fono p.tjjˆ 3 9 3 7 'i oo . Et queJi<> I, Carbar.n lo JPtttio grande, che Viná. dice, nel quale perd111crfe cagioni f“ puo f.zr m:t K.nBoreas.ntatione de i uentin. Ma in clJe modo per lo co;fo cit:l [ole , & per t: ornbrc delfo L.nSttpemasn. fii/e equinottiale Eratofiene ritrouaffi: con r,tgioni 1rutbem.1t1che d.tll:t inclirunM.nGalltcu.s. tionc del cielo 1l circuito dell,i te,,á,-i ,/i dicbiar.i d.il .H:máo/ico 11ell.1 fii.i cof- .. Thr:1fci(u. mografia, in quefio modo ¥ Eratoftene. p;-efe dm: luoghi i Egitto .,1/t:ff ˆil- o. Corus :' dria,& Siene, i quali due luoghi fono quafi_{otto un'iflef]˜ meridiano, & ,fallo 'P. Circius. fPatio,che tra un luogo & i altro,egli t1-.1/[e tutta la cácoufirenza dell.z ter- ..-EJhe{t.i-. ra.Dri"@ad11nque loftrle,che Gnou1onefl chiam.t,in.Aleff.mdria, & nel lflt Il: .Argefler. .. d“ appunto quando ilfole nel principio dr Cancro confide;á:t11adm:r.rzgif˜S.nSubuejpertts. l,iri 1mo,cbe cadeuaf˜praSiene ˆ piombo,percbeS1me fotto titropico ciel C..urcro;l'a/t..o,ncbe cadeuafopralapuntadelloftile drizzato i,z.Ale/Jwlri.t,& gett.tua l' ombr.i 111:,foSettentr1?ntt, p..c1oc/,e.A..ejf.-md;-ia dt qua dal Tropico detto: Ž"per ;áagionc dellofide.zll'ombra, trouoperuraGeomctrtca,clie lo angulo cowprefofotto loftile, &fotto'l1áaggio folare, erali 6i L I B .. O ,a fia di 2 5o..ooftad1, ..be ..no tmgl!atrentaunmila ..ucent.. & cm9l!anta: & cofieJlifa po . ti-ebbe acconcwáe & V1trr,u10 & 'Plm10 ¥ & [e e dmerfita t;á,1 gb autor:,penfo , cbe q11cfto ueuna da/1.. ditterfittí delle mifure. La figura della d“moftratituto drittamcnre mi fu rare lo fpatio del mondo: ma fia la mifura fua ucra , o non ucra, non puo la no!ha frritmr:i, non hauere la uera dcterminationc delle parti, dalle quali nafceno i uemi. ilche fc coli , poco mancherˆ, che ciafcun ucnto nonhabbiala certa ragione della foa mifur.t: ma poco piu, o poco meno impeto. 'l'{gn uuole contendere Vitr. [e Eratoftene ihabbitt portato bene, nel mifimtre il mondo, pe1áciocbe quefto gli importa poco, n egli uuole ufci;áe de, termini dello ..Architetto ¥ npuo ua;áiare la ragione di trouare i uenti la dubietˆ delle mif“a-e de/I.i trrra: pt:láciod;e fe bene la mifi1,áa incerta, fono per˜ ce,ti i uem:i, &uengono da certe & determinate parti del cielo : per ˜ J alti:i hannofce-ntato, ouero accr..(ci11to il nttmero de..I(li fl,adi di E;-ntoftene, q11efto fa poco al prefente, negotio ¥ nmeno deue cHr.1re Vitr.f uno uento f“api:1 impetulJj˜ dell'altro.[ noflri pei:l,t eleua.-, tione del polo caminando per uno me;-idiano, col qu,idrantc hanno t;áouatc, che ad 1mo r,,ado di 360, cbe diuideno il detto merid,no,rifPondeno in terra migli,iff]ˆnta Italiani,dal ,befi puo far c01/tlJ quanto late;-ra uadi girando. J.Titr p“u cbi:ir.1mente e(Pone la ft'gura detta di [opra,& dice, M:i perchcquefl:e cofe da noi brenementc e1p0Hc fono, mi parfo nell'ultimo del libro porre dne figure det,e da Greci (chcrnaca, una, che dimo!hi d'ondc ueángono certi gli imp ..ti dc i uemi; l'altracon che maniera le 101 o forze con diuedc dricture di borghi, & d.i ..lazze fi polfa fchifarc i noio(i fiati de i ucmi. Sia adunque in piano egu:llc il ..centro doue e la lettera l\. ladl:remitˆ dell'ombra ::ma dallo fl:ile inanzi al mezo d“ dou la lettera b. dal centro A. all'ombra b, allargata la fol1a l“ faccia la linea circolare, & ripofio I.o H:ile do ue era prima,afpettift tantol., che l'ombra f“ fminuifca, & faccia di nuouo crefc..ndo l'ombre dopo il mezo d“ eguale all'ombra fatta i..anz1, & tocchi la linea circol.ire doue l“ fcgoe ..ˆ con la lettera. c. allhora dal fogno B. al fcgno c. con la fefb fi dcfcriucr:“ in croce, doue clla lcrtera: d. dapoi per quello incrocciamento, doue la lc:ttera d. & per ..o ccnt10.A.l“al _ tirar a una linea alla cfhema circontrcnza, a icapi della quale faram;o le lettere e. F. ..1efia linea (ˆr.. dimoH:ratr“cc della parte mcridinn.., & d, Ila p..rte Settentrionale. dapoi egli fi dcue pigliare la fclbdec1nJa partcdcll:i linea cm:olarc, & porre 11 ccntro della fdl:a nella lilllra 'P Il I M o. linea me1áidiana, clic tocca la circonferenza douc la lettera. e. Et fognare dalla ddlra .. & dall:i l“nifha, doue fono le lettere. g. h. & poi nella parte Se..tentrionalc, {i dŽue ponere il centro do:.te la lettera F. & fcanare dalla ddl:ra. & dalla fi111fl:ra,doue fo110 le lettere I. K. & dal o. al K. & dal h. allo L. d'deono tirare le lince per lo ccmro, & coli quello fpacio, cJ1c fa..ˆ nel "á & K. far:“ lo {p:itio dcl'uento O{ho, & della pane meridiana : & quello fpa tio, che fori ..ra'l 1. & K. farˆ lo fpati.. del Scrtcn trione. ..e altre pani , ..hcl. fono tre dallaldefira, & tre clalla liniflr:1, effcr dco110 egualmente partite. quelle dell onentc faranno¥ doue fono le lettere I. & m. & quelle del Ponente, douc fonv le lettere n, & o. dapoi dallo rn. all'ol. & da I, al n. in croce f“ tireranno le lince: & in qucfro modo partiti faranno gl.i fpatij, de gli otto uc..ti ,l_lin tutto il gi ..o difo..nato. le qual! cofo, qu..ndo {;mn..o !n que. fia maniera defcritte m c1afcuno dc gli anguh della figura dotto facc1e, fc commcraremo dal mezo d“: Tra lo Euro, & l'O!ho, farˆ la lettera. g. tra l'O{l:ro , & l'Affrico b h. trall'Affrico, & f"auonio. n. tra Fauonio, & Ca uro. o. tra Ca uro, & Settcmrionc K. tra: Settentrione,& Aguilone I.tra Aquilone,& Solano, L. tra Solano,& Euro. m. Et dift>0Ue in tal modo le predette cofo, ponga(“ lo fii le, o gnomone tra gli anguli della figura d'otto foccie,& in quefl:a maniera drizzate !í:mo le piJ zze,& le otto diuil“oni de i capi delle nic-.. Lej“gureIII. &Illl. difopra, dimoflr.wo, quanto l1a detto V“tnmio,bimdeleletter-efiano tr.rppofle. il reflante facile. 'Plffl"“'tí forf ad a/amo, cbc il tratt,ue delle fortificationi fot cofe daej/r lelmta fecreta, come cbe ,1 principi, e'."" a I'-.¤p1tblicbe folameme debbi,1 ef}r manifefia:: altra che io bo udito, che alrnni fi dolgono cbe p:ilcfarnlofi il modo del fortifican:, egli fi uiene a gio11are a molte genti fuori d'lt.1lia , alle qualt p.i;á lo;-o , che fi dtbbiano tenere le mani firme 11ello infŽgnari: ¥ .A. q1lejti io nort r'ifponilo , pe;-cbe da J fteffi uanno tt b.ij]˜ , come quelli , eh.. cffendo Jmomiili , uoglion0 rn,wcare de/Cufficio della Jmma11ittí , & poi J˜no ingrati , parche b.mendo impa;á.ito molte cofe belle ,. ,talle genti di dirtcrfi paefi , non 1tog{iono ujac;áe gli imefdiofi , c/;e gli effempi delle fortezz.! d'Italia poFf˜no amm:ieflr,m.. ogni buoiw intelletto fenz.:.-i altrat .faitt!4r,i ¥ ..A. q11elli, che lodano la fecretez-z..: i di;áei , cheq11e!lo, ,/;e app:irtient: alla f.dute de gli lmomini , iwn fi deite tcnt:: r focr:!to , & fe pare a molti cof.t gr,wde la inuentione delle m,1cbir1e horribili , 1,áhea (lr,1ge del genere Immano , fono ftate ritrOH,-zte, & dJe il trttom;me di n;wuo fia me;á.1uig“ioj˜, & la fori ca, & induflria di f.1,e cp:elli tor,m:nti, non fla fi1ggira da molti; tpMnto piu ci douemo 4fatica;¥e per la confmatione: & fe le offefe fono ct>fi publiche, come potremo, o doueremo effe;á pigri a far p,ilefi , & mamfelle le difefe? Ma in f o-mma io dir˜ a tutti jriprenditori delle cofe, que_flr: poche parole, le quali f“:mo dette per una fi.1ta; cbe il giudicare oper.ttiane di una ecce.lerrtiffim.i uii11, & come che dilficil cofa, Ž'“' pe;áicolofit fia ad ognuno , a coloro rnaffim.wu:nte J d!tl"a, &perfcoloft, i quali 0-non intendeno, o uengono con pr<>' ponim..nto di bi,tfima,e pirt pre{to, cbe di giudhá,1re : (!r guardando ,011 gli occbi apc1áti al poco ,lt m:rle, f˜no ciechi al molto di bene cbe ?telle ope,e dr altri fi truoua ¥ Q,f_,,cfta forte di gente ( bend,e pare tr,i la rnoltit:tdine effer qualche cofa) perche il riprende1áe lu in fe una rnoJlra d'eccellenza, & d'a;ttmtaggio : mntedime,10 la ueritˆ col tempo [cuapre il difetto dello ani mo, ..9" le opere loro il mancamento della fcienza, & della buona uolontˆ ¥ .Alla peruerfitd di q..eft: f˜ttopaftoognuno¥, che fuot fare, o dare alcun;i cofa in publico , qu:mtunque l'babbwio data, _co fatta con buona intentione ¥ per˜ io ftimo e be molti prenderanno maggiorecoccaf“oc_cr.e di brafimrtre quelloc, che io con:ottimo penfamento bo propoffo di phblicare :impeác ..ocbe il tr..ttamento d'un .Arte J_,la d fottopofta al peme1fo giudicio di quelii, che in quell alte tt..g(1ono cffer tenuti, o _fi ftnnapo, oucro fono periti, & mtend1.'7tti: ma il trattare di quel la CO,?J!tfo..1e , eh.. abbracc_cc'.a molte, & 1/hterfefi:ienz.r, & .Arti , 110n ptto f11gg1re il biafirno dwiolu, &dmerfi penti, & a1átefici inuidiofi. dei quali [e in alc1m tempofe 1t'.. trouato abondanztt 'P Il I M o. linea me1áidiana, clic tocca la circonferenza douc la lettera. e. Et fognare dalla ddlra .. & dall:i l“nifha, doue fono le lettere. g. h. & poi nella parte Se..tentrionalc, {i dŽue ponere il centro do:.te la lettera F. & fcanare dalla ddl:ra. & dalla fi111fl:ra,doue fo110 le lettere I. K. & dal o. al K. & dal h. allo L. d'deono tirare le lince per lo ccmro, & coli quello fpacio, cJ1c fa..ˆ nel "á & K. far:“ lo {p:itio dcl'uento O{ho, & della pane meridiana : & quello fpa tio, che fori ..ra'l 1. & K. farˆ lo fpati.. del Scrtcn trione. ..e altre pani , ..hcl. fono tre dallaldefira, & tre clalla liniflr:1, effcr dco110 egualmente partite. quelle dell onentc faranno¥ doue fono le lettere I. & m. & quelle del Ponente, douc fonv le lettere n, & o. dapoi dallo rn. all'ol. & da I, al n. in croce f“ tireranno le lince: & in qucfro modo partiti faranno gl.i fpatij, de gli otto uc..ti ,l_lin tutto il gi ..o difo..nato. le qual! cofo, qu..ndo {;mn..o !n que. fia maniera defcritte m c1afcuno dc gli anguh della figura dotto facc1e, fc commcraremo dal mezo d“: Tra lo Euro, & l'O!ho, farˆ la lettera. g. tra l'O{l:ro , & l'Affrico b h. trall'Affrico, & f"auonio. n. tra Fauonio, & Ca uro. o. tra Ca uro, & Settcmrionc K. tra: Settentrione,& Aguilone I.tra Aquilone,& Solano, L. tra Solano,& Euro. m. Et dift>0Ue in tal modo le predette cofo, ponga(“ lo fii le, o gnomone tra gli anguli della figura d'otto foccie,& in quefl:a maniera drizzate !í:mo le piJ zze,& le otto diuil“oni de i capi delle nic-.. Lej“gureIII. &Illl. difopra, dimoflr.wo, quanto l1a detto V“tnmio,bimdeleletter-efiano tr.rppofle. il reflante facile. 'Plffl"“'tí forf ad a/amo, cbc il tratt,ue delle fortificationi fot cofe daej/r lelmta fecreta, come cbe ,1 principi, e'."" a I'-.¤p1tblicbe folameme debbi,1 ef}r manifefia:: altra che io bo udito, che alrnni fi dolgono cbe p:ilcfarnlofi il modo del fortifican:, egli fi uiene a gio11are a molte genti fuori d'lt.1lia , alle qualt p.i;á lo;-o , che fi dtbbiano tenere le mani firme 11ello infŽgnari: ¥ .A. q1lejti io nort r'ifponilo , pe;-cbe da J fteffi uanno tt b.ij]˜ , come quelli , eh.. cffendo Jmomiili , uoglion0 rn,wcare de/Cufficio della Jmma11ittí , & poi J˜no ingrati , parche b.mendo impa;á.ito molte cofe belle ,. ,talle genti di dirtcrfi paefi , non 1tog{iono ujac;áe gli imefdiofi , c/;e gli effempi delle fortezz.! d'Italia poFf˜no amm:ieflr,m.. ogni buoiw intelletto fenz.:.-i altrat .faitt!4r,i ¥ ..A. q11elli, che lodano la fecretez-z..: i di;áei , cheq11e!lo, ,/;e app:irtient: alla f.dute de gli lmomini , iwn fi deite tcnt:: r focr:!to , & fe pare a molti cof.t gr,wde la inuentione delle m,1cbir1e horribili , 1,áhea (lr,1ge del genere Immano , fono ftate ritrOH,-zte, & dJe il trttom;me di n;wuo fia me;á.1uig“ioj˜, & la fori ca, & induflria di f.1,e cp:elli tor,m:nti, non fla fi1ggira da molti; tpMnto piu ci douemo 4fatica;¥e per la confmatione: & fe le offefe fono ct>fi publiche, come potremo, o doueremo effe;á pigri a far p,ilefi , & mamfelle le difefe? Ma in f o-mma io dir˜ a tutti jriprenditori delle cofe, que_flr: poche parole, le quali f“:mo dette per una fi.1ta; cbe il giudicare oper.ttiane di una ecce.lerrtiffim.i uii11, & come che dilficil cofa, Ž'“' pe;áicolofit fia ad ognuno , a coloro rnaffim.wu:nte J d!tl"a, &perfcoloft, i quali 0-non intendeno, o uengono con pr<>' ponim..nto di bi,tfima,e pirt pre{to, cbe di giudhá,1re : (!r guardando ,011 gli occbi apc1áti al poco ,lt m:rle, f˜no ciechi al molto di bene cbe ?telle ope,e dr altri fi truoua ¥ Q,f_,,cfta forte di gente ( bend,e pare tr,i la rnoltit:tdine effer qualche cofa) perche il riprende1áe lu in fe una rnoJlra d'eccellenza, & d'a;ttmtaggio : mntedime,10 la ueritˆ col tempo [cuapre il difetto dello ani mo, ..9" le opere loro il mancamento della fcienza, & della buona uolontˆ ¥ .Alla peruerfitd di q..eft: f˜ttopaftoognuno¥, che fuot fare, o dare alcun;i cofa in publico , qu:mtunque l'babbwio data, _co fatta con buona intentione ¥ per˜ io ftimo e be molti prenderanno maggiorecoccaf“oc_cr.e di brafimrtre quelloc, che io con:ottimo penfamento bo propoffo di phblicare :impeác ..ocbe il tr..ttamento d'un .Arte J_,la d fottopofta al peme1fo giudicio di quelii, che in quell alte tt..g(1ono cffer tenuti, o _fi ftnnapo, oucro fono periti, & mtend1.'7tti: ma il trattare di quel la CO,?J!tfo..1e , eh.. abbracc_cc'.a molte, & 1/hterfefi:ienz.r, & .Arti , 110n ptto f11gg1re il biafirno dwiolu, &dmerfi penti, & a1átefici inuidiofi. dei quali [e in alc1m tempofe 1t'.. trouato abondanztt 64 L I B Jt O abondtt11ztt a i d“ noft:i certam..te n:fono infrtit.., & [orfeqm:fto ...liuie..e, pe:che quanto manca loro la ifperte,n:.1 , la mdufln:i, la 1,ottrm,1, e:r lo cfftmpro de l buom , Wltofoprabon. ia, l'arroganza, l'auaritia, &l.z ignoranza loro. Io di quefli poco mi curerei, q,..an doioeconofce(fi,cbe non gli fu!Jepreflato orecc/1ia:perciocbe n di dannoe, nJdi tu:;60... farebbono a chi s'affatica. Ma percbe la cofa procede altrimenti, & uoLe,men fi a.fi:olta , chi dice male, & i gufti de gli huominipel' lo piu fono gua/li, io eforto o,zxuno , che fi piglia1UÇlche bella i..prcf.i per-gioua;á .-dtrui, cbe ..n perdonino a_f..tica, ..e..áfare t,tli opere, c'1e da f fi difendmo: & che prendendo fco la difefa dalla uertt,t con l .t.1uto del tempo po(}“no eonuincere di maluagitˆ, & perfidia cbi f“ opponeffe al uel'O. Q!.!eflo con figlio io mi fono sfor -zato di prendere nello interpret,ire , & ..(Ponere i prefnti uoltmii deU'.A;-chitett!fra. & fe be,n e le mie debiti fur.. non hanno potuto tanto, che l'opera fia riuft:ita a quella pcifettione, che ella pof]i mantener/i da [e: nientedimeno io po!Jo affermare cori ue;áit,í, che n m:iggior d:ligenza, n piu induflria, nmiglioi-uolontˆ bo potnto pomi di qHello, che ho poJ1o . Io bo ccr catod'imp.1rare da ognuno, ad ognuno, che mi ha giouato reflo debitore cf in/inite g;-atie: & .come difjmifˆtore de i beni ;á“ceuuti da altri mi rc,1do. Io bo giudicato maggior tte1:gogna il non ttoler imparare, che d.znno il non fapc;-e : bo fit'!,gito la pompa di citare a nome gli armori, de i qua!i mi fono feruito in qudta faticrfa imprefa,& /:o cercato non I: apipiczza dell.i ling11a, oela copia delle parole, ma la elcttione , & la chiarczz.!1-dell.. co{. piu uolte io ho difidera.to & cercato di commrmicare le fatiche mie con ah-uni , prima d1e ueniffero in luce' & in commune inuefizf?tti"C la ueritˆ. accioche quello, che non puo fare ,m.f˜lo, fatto fuffeeda molti. ma quefto, per alcuna cagione, che io bene non intendo, non mi uem..to fatto.ene i dijŽgni delle figure impo;-tanti io bo 11f-1to l'operc di ]I[ ¥ .Andrea 'P.illadio Vicentinoe,.Architet/o, ilquale ba con inc;-edibile profitto rra qu.mti io bo cono_(duto di uffa, & pe, f.nna, per giudicio d'huomini ecceUemi, acquiflato gr.m nome si ne i j˜ttili(fimi, & 'uag/Ji difJ.'IIíeaelle piante, de gli al..1ti, & de iprofiti, come nello r[cguirc, e;r fare molti Ž,~ fuperbi edificij, s“ nella patria Jita, come altroue & publit:i, & priuati, che contendono con gli anticbi,edanno lume a moderni, & daranno merauiglia a quelli cbe ue;r.t.tmo. Et qu.into appartie11eea Vitr.l'ai'tif“cio de i Tbe.-ttri, de i Tempij, delle E:t[tlicbe,& diq¥:ell:! co_{e, che hanno piu bel¥ le, & piu fecrete ragioni di cornpa;átimentt, tutte J˜no fi..ac da 1udlo , con prontezz.a d'aniemo, &dimano efPlicate,('J' fco configliate, come qt1ello che di tutt:i Jt.d“,t IJ,zf“-ielto leepiu belle maniere de gli a111ic/Ji, & mif“ir,itc tutte l'opere, che fi tro:t.znoe. 'Nj;l reflante delela fatica mia il buon uolere puo coprire, o _(cufare qu,ilche difetto , & inuit are amo;áeaolmente alla correttione ciuile chiunque ftiffe difiderof˜ di gio:,:1,;áe, come fon io: il che attendo conequel difiderio J cbe io bo I 1mmto fempre di J:1r be11e ¥ M,t ef.Tai h:ibbi.-tmo uagat o : pe;-ñ tempo di ritoniare a Vitruuio J& di credere cbe lo i11fo_..1u1re il mo,lo del forti/irare ,áofa difficil_ lr..a rifPetto alla n11ou-a mentione dt:llc offe/, d,zllr: quali come fPeffo detto luwcmo , dipende la difefa : & per˜ .. degna cofa t,áarne iprecetti uniuerflili, in .11irt1t de i quali l'Jmomo pu˜ femp>áe ritroHare n11011a forma di difefa. DeUa elettio..e de i luoghi all'ufo commune della Cit tˆ. Cap. //JL. Iv l .. I i c:ipi ..ell: uie, & detcrittc le piazze, egli l“ deuc far manifcfla la ektuone dc 1 p1am al commo..o, .. all'u{.. commun: della Cittˆ per li Gcri _ nella P 1t, 1 M o. nella tutela dc i quali fpec_i?lmentc .. p..fl:.. l_a te..ra , & a Gioue ' & a Giunone , &e _.e a Minerua {i danno i piani m luoglu alt1fs1m1, d1 doue 6 polla unitamente uedcre gran difsima parte della citt:í ¥ Ma a Mercurio nel Foro, ouero, come anche ad I6de, & a Sera pi, nel fondaco, o mercato. Ad Ap-timento in queflo luogo io chiamo una tagioneuole diuifione del piano accompagnata dal deco>" O , dalla fi1fficienza delle parti , & dalla rifPondenza delle cofe : fi che a gra;idi [oggettia, gl"andi Ždificij f“ facciano, & de i grandi edi/icij grandi fiano i membri; perche la Citta come una grandiffima cafa, come fi pito dire, che la cafa fia una picciola cittˆ. Il [au“o .Ar cbitetto deite donare alqma cofa alla ufanza de i paefi, non per˜ deue egli errare, n abbandonare la ragione: ma non lafciare la ufanza, & tener/i alla fcienza; altrimenti la cat tiua ufˆnza non altro, che la uecchiezza del uitio: dal quale animofamente /:buomo fi deued(foftare, &dar buono efiempio a ifucceffo1ái. La ragione adunquc del Foro che fia pofto prefj˜ al porto, fe la cittˆ uicinaal mare : ouei'o nel me:zy della cittˆ, fe ella fra ter;-a:ilFo>-a luogo, douefi uendeno le cofc, &doue fi tiene ragione, commodo aforeftie ;¥i, & merc.wti, che uengono di p,1rtilontane effendo uicino al porto, quando la cittˆ prof-. fimaal mare :ma nel me:zy della cittˆ commodo ,percbe il me:zo propinquo a t11tte le pmá _ ti, & prejloprouede a i bif˜gni, &per˜Vitruuio ba detto. In medio oppi.io. percbe oppi d!tm dettodaldare aiuto, che in latinofi dáe dare optm ; oue1á0 perche iui fi portano le ricchezZ!, che, opes, fl chiamano ¥ Il refto facile. Madel modo del fabricarei tempij, & delle mifure , & l“mmetric di quelle, nel terz.., & nel quar..o libro ne render˜ le ragiopi: percioche mi piacciuto determinarepruna della ..opiadella ma..eria, che l“ dcue nelle fabnchc preparare : & cfponere la forza.. ufo d1 qu..lla , & poi trattare delle mifure dcglicdificij,& gli ordini, & le maniere paruta..entc d1 tutteI.. l“mmetric, & inciafcuno de i feguentilibri efplicare. .. rag1oneuolme_nte prima trattadella materia., & poidella forma:perche prima/oco da..ire della matena, com_e cofa che la natura ci porta , & molto dellaforma : & giu/losbrigarfcne p..ej“n ¥ D_apo! perche un'ifteffe materiaferue a diuefc forme , & maniere. &[rmiteufanzatiene .Ariflot1lt:, per commoditˆ della dotrina. 1 ne i libri dt:i ptindpij natKraU.a Fine del 'Primo libro. I IL IL SECONDO LIBRO DEL L,A R CHI TE T TV RA D I M. V I T R V V I O. Proemio. IN o e RA T .. Architetto confidatoli ne i Cuoi penfieri.& nella fua fos áelertia,dlendo Aldfandro fignore del mondo, fi part“ di Macedonia pere¥ and3re allo cffercito,dil“derofo d'effere dalla maefla regia commendato. Cofiui pattendol“ dalla patria,da i parenti,& da gli amici,ottenne lettereedi fauorc drizzate a i principali¥ & potenti della corte, accioche per mee .; "' zo loro fuffe piu facilmente introdotto. Effendo adunque benigna mente da quelli raccolto, chiefe loro, che quanto prima lo conduceffero ad Aldfandro.e ..colihauendoli promeffo , erano alquanto tardi, afpettando il tempo com modo. Dinocr ..te penfando effe re sbcffato da quelli , a fe fteff o per aiuto ricorfc. Era egli di grande {la tura, di gratiofo afpetto, & di fomma dignitˆ, & bellciza. fidatoli adunque die-quelle doti di natura, nell'albergo fuo depofe le ue!li,& di oglio tutto'! corpo (i unfc ¥ &eli copr“ la finifl:ra fpall.i di pelle di Leone, cotonato di fronde di poppi o, & tenendoenella defl:ra la claua, fc ne and˜ uerfo il tribunale del Re, che teneua ragione. Hauenedo la nouitˆ del fatto riuolto a dietro giˆ tutto ilpopolo; Alcffandro lo uidde, & meraeuigliandol“ command˜, che gli fuffe dato luogo, accioche egli l“ faceffe innanzi , & diemandollo, chi fulfe. Egli dilfe. Io fon Dinocr:ite Architetto
  • la grandezz.1 della perron:i, & la etˆ mi ha deformata la faccia, la infcr.e , m1t.. á1eu,1to le forz..; I.. douc effendo io di tali preJidaJ abbJndonato, f pero per mC'lO dele _ la fcaenz.a, & nato ( come dicemmo nei primo libro nel proe mio) SECO1'{_,DO. mio) dalla ijperienta, fondata nella natura d../le cofe ¥. Ma pe1:che alc11Mpotrebbe negareJcbe taleflaftato lo ingreffo dell'antica1i.ltura; IIJJPonde V1tr.& dice. Ma che quefic cofe da que principij, che detto hauemo, fiano !late ordinate, in quefro modo l“ puo conofcere. perdoche fi!1 al di d'h?g..i dall.. na..ion.. efierne fi fanno gl.. cdificij, come in Francia, in Hifp_:i.gna, m Lufitanta, m Aqu1ta?1a, d1 quefl:e c?l,comc dr tauole di rouere, ouero con paglie,& lhame. Apprdfo la nanone de Colch1 nel Ponto per l'abondanza delle (due (“ ..annoe_ gli edific!i con alberie_eperpetui ifpianati dalla defira,&ed:1.lla (“niftra poHi in terra lafc1atou1 tra quelli tanto fpac10,quanto ncerca la.lunghezza de gli alberi, ma di fopr.. nelle..ftre..e _eparti di LJuclli pongo?o altri trauerl“, i ..uali d'incorno chiudeno lo fpac10 _edeU hab1ta..10ne, l!" all?ora dapo1 le ..opr.apoll:e t:aut d..ll.. q,uat: tro parti legando, &_fingnc?do gh angult, l!" m que..a mae_e..1cra facendo 1 pare.eti d alberi,. a piombo di quelle d1 ..otto, malzano le T orn,& que..!1 fpac11 , che per ..a gro..ezz.. della. materia fono tra!afciatt,otcu.rano con loto, & fchegg1e, & anche maghando I tetti dalle cantonate tramezano con legni trauerfati di gmlo in grado, rall:rcmandogli; & in quefio modo, al mezo delle quattro parti leuano le piramidi, le quali, & di frondi, & di loto ca-: prendo all'ufanza de barbari fanno i colmi tefl:uginati. 'Pare a Yitr.grande argomento a prouare l' orighie delle fabricbe la ufanza.deUe genti efler. ne. &in uer<> ntgioneuole, cbe doue non peruenuta la beliezta,. & la grandezza de/L'arte,ft uedail modo naturale, & fi ritegna quello , cbe flato dalla natura , a i Jrimi lmomini dimoIlrato, perche eglifipuo dire, che ogni arte babbt la fua p11eritia Y la Ja adolefccntia, il fior della etˆ, & la maturitˆ; come l'.Architettura, che ne i primi fecoli hebbe i fi,oi fgroffamentiÈ crebbe in.Afta, ottenne in Grecia il ji,o uigore > & f“n,ilmente in Italia confegu“ perfetta>&matura dignita ¥ Da pi-iucipio adimque ragioneuole di credere, cbe ell.z haueffe quella origine11 che la 11ec..f]“tˆ dimoflr˜ primieramente all'Immana gener.itione, come fi ba a di noflri effere nelt Ifola Spagnola, & nelle parti del mondo fi:opme da i moderni, che le fl,-m.., & le babitation“ fono fatte di alberi, tejfuti di canne, coperti di paglie, ma di modo, che eglifi bain confide-t" atione la dignitˆ de glioh.ibitanti > dandofi piu gra11di &piu belle, &piu com.mode babitationi,. a quelli , che fra quelle genti ottengo;w grado maggiore ¥ Qff,efto fi dice, che i noftri h,wno ritrouato nel fopr.i detto 'modo ¥ Ma poi che piu pente genti, & piu ingeniofe banno cominciato .a p1áaticare in que luoghi , piu bella, & piu artificiofa m:miera di foo.obricare fiata introdotta. Lauora11do i legnami, & facendogli molti omamenti, che non haueuano prima, & cofi di giorno in giorno aumentemnno gli artifici,;, & le inuentioni delle cofe, domefticando il paej per l'humanaconuerf ationeo. Buono ad,mque rargomento di Vitruttio ,.fe bene egli 110n dicejfe a punto il uero di quel fuoco accefo da gli alberi agitati da i ue,iti, non fapendo egli la iftoriadi:llacreatione, & della origine del mondo. Ma chi pon mente alle p.uole di Vitru.ritruouerˆ nel prefente difcorfo un'ordine merauigliofo: percheoprima ha ritruor.tato quanto puo la neeeflitˆ, &la, natura, dicendo la cagione, che cosfrinfe gli huomini ad babitar infleme, da poi ha dimof“rato quanto puo la ifPerienza, & la confuetudine, dicendo quello, cbe molte genti acco/btmana difare, per am,mmodarft, & difender/i da i contrarij,. con diuerfe maniere di babitationi fecondo rufo de i luoghi, & delle cofe. & finalmeute dirˆ, quanto ha potuto rArte ce-tea le regolat .. in11en:io11i,. & gli ornamenti> & pompa del fabricare. come anche al primo Capo del decimal1bro, Vttru.conferma dicendo, che quelle cofe, che gli huomini ai,uertirono effer buone all'ttfo,. tentarono anche con iftudio di arte, & di ordinationi per uia di dottrina. Et qui fi ueded. come la natura humana tutta uia auanz,mdo fe flejJa, di giorno i1l gionw dal necefferio al commodo, & dal cornmodo a/l'honoreuole peruiene. Bella,.& degna cofˆ ,J di confiderare ¥ comerArte fi fonda fopra la natura, non mutando quello, che per natura, ma. facendolo piu perfetto,& adorno '. co_oome nel prefe11te capo Vitruuio cbittrammte ci moftra pe-1 diuerfi effempi n ntgioneuole, cbe doue non peruenuta la beliezta,. & la grandezza de/L'arte,ft uedail modo naturale, & fi ritegna quello , cbe flato dalla natura , a i Jrimi lmomini dimoIlrato, perche eglifipuo dire, che ogni arte babbt la fua p11eritia Y la Ja adolefccntia, il fior della etˆ, & la maturitˆ; come l'.Architettura, che ne i primi fecoli hebbe i fi,oi fgroffamentiÈ crebbe in.Afta, ottenne in Grecia il ji,o uigore > & f“n,ilmente in Italia confegu“ perfetta>&matura dignita ¥ Da pi-iucipio adimque ragioneuole di credere, cbe ell.z haueffe quella origine11 che la 11ec..f]“tˆ dimoflr˜ primieramente all'Immana gener.itione, come fi ba a di noflri effere nelt Ifola Spagnola, & nelle parti del mondo fi:opme da i moderni, che le fl,-m.., & le babitation“ fono fatte di alberi, tejfuti di canne, coperti di paglie, ma di modo, che eglifi bain confide-t" atione la dignitˆ de glioh.ibitanti > dandofi piu gra11di &piu belle, &piu com.mode babitationi,. a quelli , che fra quelle genti ottengo;w grado maggiore ¥ Qff,efto fi dice, che i noftri h,wno ritrouato nel fopr.i detto 'modo ¥ Ma poi che piu pente genti, & piu ingeniofe banno cominciato .a p1áaticare in que luoghi , piu bella, & piu artificiofa m:miera di foo.obricare fiata introdotta. Lauora11do i legnami, & facendogli molti omamenti, che non haueuano prima, & cofi di giorno in giorno aumentemnno gli artifici,;, & le inuentioni delle cofe, domefticando il paej per l'humanaconuerf ationeo. Buono ad,mque rargomento di Vitruttio ,.fe bene egli 110n dicejfe a punto il uero di quel fuoco accefo da gli alberi agitati da i ue,iti, non fapendo egli la iftoriadi:llacreatione, & della origine del mondo. Ma chi pon mente alle p.uole di Vitru.ritruouerˆ nel prefente difcorfo un'ordine merauigliofo: percheoprima ha ritruor.tato quanto puo la neeeflitˆ, &la, natura, dicendo la cagione, che cosfrinfe gli huomini ad babitar infleme, da poi ha dimof“rato quanto puo la ifPerienza, & la confuetudine, dicendo quello, cbe molte genti acco/btmana difare, per am,mmodarft, & difender/i da i contrarij,. con diuerfe maniere di babitationi fecondo rufo de i luoghi, & delle cofe. & finalmeute dirˆ, quanto ha potuto rArte ce-tea le regolat .. in11en:io11i,. & gli ornamenti> & pompa del fabricare. come anche al primo Capo del decimal1bro, Vttru.conferma dicendo, che quelle cofe, che gli huomini ai,uertirono effer buone all'ttfo,. tentarono anche con iftudio di arte, & di ordinationi per uia di dottrina. Et qui fi ueded. come la natura humana tutta uia auanz,mdo fe flejJa, di giorno i1l gionw dal necefferio al commodo, & dal cornmodo a/l'honoreuole peruiene. Bella,.& degna cofˆ ,J di confiderare ¥ comerArte fi fonda fopra la natura, non mutando quello, che per natura, ma. facendolo piu perfetto,& adorno '. co_oome nel prefe11te capo Vitruuio cbittrammte ci moftra pe-1 diuerfi effempi n ne dir˜ la ragione. Scriuendo io il c;>rpo ..c..l'..rchittet..1ra, io ho penfato di efpon..re ncl_p..imo libe_eroedi cheammaefl:ramentt ,& difc1p\mc debbia elfcr orn..ta, & con certt termmt prefirurele foe maniere, & dire da che ella fulfc nafciut:i, & coli quello che foffc allo Architetto neccffario iui io dimofl:rai. & per˜ nel primo libro io ho detto dell'officio dell'Arte; nelprefente io difputer˜ delle cofe naturali della materia,che ufo elle habbiano nel fabricare,.perche il prcfente libro non dichiara onde nafce l'Architettura, ma d'oncle fono nate & ne dir˜ la ragione. Scriuendo io il c;>rpo ..c..l'..rchittet..1ra, io ho penfato di efpon..re ncl_p..imo libe_eroedi cheammaefl:ramentt ,& difc1p\mc debbia elfcr orn..ta, & con certt termmt prefirurele foe maniere, & dire da che ella fulfc nafciut:i, & coli quello che foffc allo Architetto neccffario iui io dimofl:rai. & per˜ nel primo libro io ho detto dell'officio dell'Arte; nelprefente io difputer˜ delle cofe naturali della materia,che ufo elle habbiano nel fabricare,.perche il prcfente libro non dichiara onde nafce l'Architettura, ma d'oncle fono nate & .u te parti, che niuna di quelle potejfe piu prc:ftare l'ufficio [,-io, n fare lafua operationc naturale, come{e egli fi pigliaffe 1ma minima parte di came, che non pnteffe fare la operatione di carne: per˜ 11gli ttolle , cbe i corpi naturali fffero compofti di quefti corpicelli indiuifibili, non in quanto corpi, & quantitˆ intelligibile, & mathematica, ma in quanto corpi naturali compofti di ma'.eo,o- rta, BoJt o7i re altral'abete,altrail larice. & altro effettof.i il marmo.. altroil tofo, altro ilfa!fo,altroo; ..ttoni. per˜//iti-. che _odifcorr_eua,..h... dadiu..rfe_ ca..l[e ttengono diuerfieffetti,ftl ofof ando na..ora ropinione de gli antichl cercaz prmc1p11 materralt, czo che entrano come partzafar le cofe dinatura,&nelfuccejf˜applicherˆpoilecaufeagli effetti, come cifarˆmanifefto ¥ De i principij deUe cofe fecondo i Ftlofoft. Cap. 11. á HA LE s primicramentepens˜, che l'acqua fulfc principio di tutte le cofe: Heraclito Eplid“o ( che per la ofcuritˆ de fuoi detti Scotiuos era chiamato) pofe il fuoco. Democrito, & lo Epicuro di Democrico faut0re, gli Atomi, che:,;lanofiri infecabili ouero indiuidui corpi da al..uni cMamati fono. Ma Ja difciplina dc Pithagorici aggiunfe all'acqua, & al fuoco, l'acre, & la terra. Democri- to adunque, auegna,che le cofe di proprio nome non chiamalfc, ma fo!ameme proponcffe i corpi indiuidui, pure per quefl:a ragione pare,che egli poneffc quelli ifl:cf..i principij,per che dfendo 9ue corpi feparati, prima che concorrino inf“eme alla generationc delle cofc, n {i raccoglieno, n mancano, n {i diuideno, ma fempiternamcnte ritengono in fe perpetua, & infinita fodezza. ..ando adunque {i ueda, che tutte le cofe oafcano da quefli prindpij conuenientemente comporti, & dfendo quelle in infinite forti per natura difiinte, io ho penfato, che necelfario l“a di trattare delle uarietˆ, & differenze dell'ufo loro, & dicbiarire, che qualitˆ habbiano ne gli edificij, acciochc elfendo conofciute, quelli, i 9ua li penfano di fabricare, non errino, ma apparecchino le cofe buone, & fufficienti all'ufo ciel fabricare. ritruuio narra in quefia parte la diuerfitˆ delle opinioni de gli anticl1i plofofanti cetca i principij deUe cofe, & intende ( come bo detto) i principi,j matetiali, do,} quelli, cbe ent;áano nella compofitione delle cofe, ne i quali finalrn..11te ogni cofa fl rifolue. Dice cbe Thales, fece l'acqua principio di tutte le cofe; Heraclito il fuoco ; Democrito, & lo Epicuro gli.Atomi; i 'Pithagoricif acqua, il fuoco, l'aere, & la terra. //itr. non contende in quefto ltiogo quale fia fiata migliore opinione, ma confentea quella de' 'Pitbagorici,cbe abbraccia tutti quattro gli eleme-11ti, co meopuhiaramentenel proemio dtll'ottauo libro fl uede: & ne dice la ragione copiofamente, & con dignitˆ della materia. Ma perche in quel luogo non fl fa mentionc di q11ello, che Democrito intendeua per .Atomi : io dicbtrer˜ la opinione di quello con breuitˆ. //edendo admkf_ue Democrt'to, che tutti i corpi, cbe ha11no parti diuerfe di nome, & di ragione, erano compofti di parti ,che in nome, & in ragione erano fimiglianti, uolle, che anche le parti, che conueniuano in nome &in ragione, compofte fuffero di alcuni indiuifibili, & minut..Uimi corpi ce/li, che egli .Atomi nominaua. Et fe bene egli non fl puo ;áitrouare fi p1cciola parte corporea , che non fl po/fa diuiderein altre parti , &quelle fimilmente m ttltre, & cofiin infinito, niente dimeno il buon De-.. mocrito, tanto da .Ariftotile commendato, ttoleua che infiniti corpiceUifi trouaffero, cbeper nw doalc,u10 nonriceuefferodiuifione, mafuffi:ro iri.iiiflbili, & impartibili. Ma come egliiiltendeffe quefto, accioche un tant'buomo non fi,i contra ragione biafimato, io dir˜, che la diuifionede i corpi, come corpi, & delle parti, & delle particelle andaua in infinito, n fi poteua quefta diuifioneopoffibile intendere altrimenti : ma dall'altro canto confiderando egli molto bene, che i corpinatarali erano compofti di ..teria, & di forma, & che poteuano effer diuifi in cofi mir>.u te parti, che niuna di quelle potejfe piu prc:ftare l'ufficio [,-io, n fare lafua operationc naturale, come{e egli fi pigliaffe 1ma minima parte di came, che non pnteffe fare la operatione di carne: per˜ 11gli ttolle , cbe i corpi naturali fffero compofti di quefti corpicelli indiuifibili, non in quanto corpi, & quantitˆ intelligibile, & mathematica, ma in quanto corpi naturali compofti di ma'.eo,o- rta, S I!. C O 'l-{_ D O. 73 ria, & d“ fonna natui-ale. & uolle, cbe quefli fuffero infiniti, cio di numer.o gra11d“/Ji,mo, & di figurediuerfe. & per˜ altri ritondi, altri piani, altri dritti, altri adunchi, altri acuti, altri rin tHZ._'{ati, altri di quadrata, alt1ái d'altra f˜rrr:4fac..1,do , & nel ,..acuo del mondo difPergcndogli, uoleua, cbe per la unione, & per lafeparatrone dt quelli fatta dmcrfamente ,fi produceffero le cof, & mancaffero, come ci appai-e. Et qucfia era l'opinione di Democrito, per la quale fi com prende, ch'e_..l“ uoluto babbia, & cre..t..to, c/Je La natural fig:ira, & appare,1-za dc i cotpi fiala forma loro fo/tantiale, & uera; il che m nero non , percbe la figura accidente, & non foftan ..delle cofa. 'Pare c/Je J/itr. uoglia, che Democrito habbia bauuto la opinione de i'Pitbooricife ag bene egli non h.i nominato aere, acqua, terra, n fuoco : & forfe per qMcfta cagione egli ncll' otta uo libro 11011 bafattoomentione di quefto. Ma dichiamo auchora noi 'alcuna cofa. Q.y,attro J˜no i principij mattriali di tutte le cofe ( come uogliono gli antichi, che gli chiarno1áono primi corpi) &quefli fono terra, acqua, acre, & fuoco. Et f pit1 oltra pajfare fi uoleffe, egli fi potrebbe dire anche quefli effer compofl, cf altri principij; ma non fi conujene piu adentro penetrare in quefto luogo. pere be bora fi tratta di quc prin,áipij,le qualitˆ de i quali fanno tutte le mutationi, & gli effetti, che nelle cofe fl tro11a110, & quelle q11alitˆ deono effer manifefte come ne i fguenti m:-r /i tratti dalle no/b-e Meteore fi dimoflra. 'Poi cbe da prima il mondo giouanetto M ofrr˜ /“ta bella faccia, cbe confufa, Ognifomza teneua in un'aJPetto: F.JLa diuina mano apri o la chiufa .A gli eh>menti, & iii gioconda uece Fu Jiut ui;átute neile cof infufa ¥ Delle piaggiemoudane ancora fece L'ordine bello, e'l uariato ftile, .A. beneficio dell'Immana JPece. Dalla terra l' humo1á, l'aura gentile Dal foco fcielfe, & a que corpi diede Loco Jblime, a quefii baffo ,e bumile. Et J l'un per di/lan-za l'altro eccede, 'Pzffe han tra lor uirt conueniente, Ond'il tutto qua giu d'zdi procede ¥ E tra lor ben f“ cangiano fouente, F.tla terra nell'acqua rif˜luta Jtara diuenta, liquida, & conáente. L'Humor la /iJa graue,:_Z!, anche rifiuta, Es'af]˜tigliainaer,&quefti ancora Infottil[/]“mo foco fi tramuta. I In queflo uariar non fi dimora, eh' il fuoco fcema la[ ua leggier.:z:.Z!-, Et per la nuoua forma fi [colora. L'aer lubrico, & graue a piu cbiaiáezza Si moue del li quo;á, che a maggio1á pondo, G,gne laficcitadeo, & lafode-zza. Cofi nat11r.t uariando il mondo, RJpara d'una in l'altra la femenzi ,oDelle cof, che'l fan bello, & giocondo. Onde'l morir non ,fe non/larfwza L'e!Jer di prima, e'l nafcer cominciare Jtltr'effer, altra forma, altra apparenza. R!_.t_eftoocontinuato l!ariare Dello fiato mondano ordine tiene, S og..etto alle 11irt11 ce/e.fii, & cbiare cl/indi w eterno corfo lo mantiene, Lo tempra, & lo difceme, & uariando Jn pro di noi uiuentiolo 1áitiene. Et la mij“,ra d'ogni cofa 'l quando. !2.!!,attro ad,mquc fono le prime qualitˆ, inan-zj le quali niun' altra fl ti-oua ¥ ealdo ,[ecco, bu . mtdo, & freddo. da quefle per le loro mefcol.mZ! uengonQ tutte le altre, duro , molle, a/pro, pia no, dolce, amaro, licue ,graue, tenace, raro, denfo, & ogni altr.ifconda qualitˆ. {a do11e nue!Jˆ..áio, cbe lo .Arcbitetto, il quale ha da confiderare la bontˆ, & gli effetti della materia, che egli deitc ad..perare, f.1ppia le forz: delle prime qualitˆ, amze dice //itr, 111ando nel fine del p..e[ente ..apo dice f f/t:dendofi adunque, cbe dal corfo di que prirtcipij conuenientemente compo fii.. .& ,l refl..n_te ¥Q!!attro a11d1e fono le pofl“bili, & naturali concominZ! delle prime qualitˆ 11e gli c..ementz ;o1mpcrocbe ftanno ,mficme l'lmmore e' l calore, f humo;-e e' l fiáeddo ,'.ilfreddoe' lo _ [ecco, zl [ceco e l c..ldo : & cia/i:uno de gli elementi ba due di quelle, ma ,ma gli propria, l'altra appropr:ata ¥ Il f,!oco propriamente caldo, l'acre lmmido, l'acqua fredd.1, la terra Jcca, & appropr1atamente1lfi,ocQ feccQ > l'aere caldo, f acqua lmmida, la terrajiáedda. Q.ge/li elemen K ti 74 L I B R.., Oti, che comecngono intma q11:zlitˆ, p111f.1cilmentefi tramutano l'rmo, nc/1'.:lt'.o, come ilfuoco,dcil'aere, {'aere&J'.rcq!l.z, l'.zcqua 0-/,.. terr.i:pt"rchedoucfi!ro:,.z cvn1ter11e11z.:r, (:r fim1J,ban,1 fufacile1.1 rramutat1011c. Il fMc<> ecalcioper lo Juo prop10cdore, &fe..co pc1á laficcitˆ, JJfiglirfwtc d,tll.i terr,t: l'a,:reperfua n,ttura e f..11?11do, 6 dalfioco nceue zl cal..re j..'acq_uadpafeflejfa t'f,edd.t, & d.zllo am: pre,1d,l.t. hmmd1ta :l.. ter,á.z P:r l.1[11.1 prop:á1,z frcc...a Je..dc.t, m.zper lo fi-,d.lo ddi'acq11a, ft-cdd.z. Etq'.1a;!do/id-c,:, cbi: zfe'!.1:1 cel,:fb }?1:0 1gne1, aerei, acquei,0 te-m:flri, eglis'intcn..cd,d' chd_de le loro 111rtu..0110 a;átcd_ ad ufLmáe q..ut g1u gb e'ft:tt1 deile qu.--ditˆ dcgli dementi. &pero l-,:1rr..ti:, a[ qu.ileeatt..wurtod_ la nat..1ra C!J" I.. _dc..mplt!Jione deldfuoco , wofoplir.:z co1!d_di fuo! ,.don 11e I c?,áp1 mond.1111gl.. ard_d,I,,..:,fcaccta la fi-zgzdit.:ro..ijmna lehu mid“d,(ccc.i , & afi."g.z I co,ápt ¥ pere1. ,td ámqm I.i rari u d1 q11eflofe:e a/J4 compofitrone di 111ellc e \ccrr..no, per bwe intcndm:-gli cf]t ti di c1afl.m1a. ritr. adunque comincia ˆ trattare de i m.mor.i. <;,-dice.dDe i ..attoni. [ap. 11 /. iR:'. Dv N altl"e fatte dall'Arte . Si tr.:tt,t prima delle artific1al1 nel pre{cntr: Capo; & poi delli: nat1m1li nel feg11ente:le a,tifici.tli ad:mp1e Ji.>110 i 1,Mf10,1i. (;r q¥,iui fi ha da Jap,:re di cbe ttm".t, & i;1 clu 111odo fi fo1:1w, che q1¥.1lit.iti, Ž,.. che fi,mu dcono bam-re, & in che Jhgme fi Žeono for:nue. Qj,.mto ad1111q:1e alt.i t c;-r.1, j: de. áe p[v,li,n-e l.z terr.i ,ntofa, bia11cfu: gn,t, do,n.zb;le, & ancbd,tcreta ,ofFt, e:,,~ il [.ibbion M.tfcbio , zl quale fecondo la opinione cf,zh-zmi, tm .bbioile molto groffo, & gr.111ito , che per cj]“:r I aie detto m:zfclm ,fi come f“ drce ir.ctnfo1,:.zflno ,la/I.i for;n.z. Io nonpoflo afernwe, che cofi Ji.i ,fe per forte non ,m [abbione cretofo. ,:> cbt: faccia pa_fla, o chi: J“pong.z in colilp.igni.z di dtr.i J˜ne di terra. Ltjiafi del t1'.:..o ..¥l terr,i_gi,mfa, & fabi..negna. Battefi be ne l.z ten-.t, cio J! D:,1d.1z._Z:_1 con certe .fft,1tclle cli1cn o, ;::r/1 (/011u benec.ucutoile fo ciotole, &l<á praruz..!l, {¤" pi;, , cbe dom.ita , & batt ..1t,1, 1111,gliorc. ';\_egli .wt1c/J1 s' 11cd11to 111:in,I() p.'{fo, & J.,'ibi.t ;áojl:z. Ll terra Samia,I'.Are tm;1, la M..,!..wf:, l.1 S.ig..11tina diJP,igna, Žr la 'Pt'i..ft;.wtefe a .Afta lod,1tef1trono da gli a11ticbi nde opere di terra: ma bifQ{!.na, c/1c noi ne p..i:_lia1,:o, di do!lc fe ne p!!fl hmu:re. Sz c.tu,t l'a!ltrmno ,J! >11.t..e;á,11/ z:eo10, 1::,..f“J˜mu l.z pdm.1:,e;-.t, ,,:aát 11e-r1,o fi coprcno difrua artá11a, f!:7 I.ifl.z..te d1 p.t'{l¥.z b.'.? rr,:: ( w. 11ecl'!]it.icifl,áigmjJe aforr,1m:_J,1 il_r,m!o, o:-crod_ l.z fl.ite .. bfo:<;?,n.zfatt1 cbe[cmofecc,1,zl1 rt.l ombro per molto tcrnpo,¥l che nonfifi1 beue mrneno tl1 due ,tnm.poifidcono c:1care. 74 L I B R.., Oti, che comecngono intma q11:zlitˆ, p111f.1cilmentefi tramutano l'rmo, nc/1'.:lt'.o, come ilfuoco,dcil'aere, {'aere&J'.rcq!l.z, l'.zcqua 0-/,.. terr.i:pt"rchedoucfi!ro:,.z cvn1ter11e11z.:r, (:r fim1J,ban,1 fufacile1.1 rramutat1011c. Il fMc<> ecalcioper lo Juo prop10cdore, &fe..co pc1á laficcitˆ, JJfiglirfwtc d,tll.i terr,t: l'a,:reperfua n,ttura e f..11?11do, 6 dalfioco nceue zl cal..re j..'acq_uadpafeflejfa t'f,edd.t, & d.zllo am: pre,1d,l.t. hmmd1ta :l.. ter,á.z P:r l.1[11.1 prop:á1,z frcc...a Je..dc.t, m.zper lo fi-,d.lo ddi'acq11a, ft-cdd.z. Etq'.1a;!do/id-c,:, cbi: zfe'!.1:1 cel,:fb }?1:0 1gne1, aerei, acquei,0 te-m:flri, eglis'intcn..cd,d' chd_de le loro 111rtu..0110 a;átcd_ ad ufLmáe q..ut g1u gb e'ft:tt1 deile qu.--ditˆ dcgli dementi. &pero l-,:1rr..ti:, a[ qu.ileeatt..wurtod_ la nat..1ra C!J" I.. _dc..mplt!Jione deldfuoco , wofoplir.:z co1!d_di fuo! ,.don 11e I c?,áp1 mond.1111gl.. ard_d,I,,..:,fcaccta la fi-zgzdit.:ro..ijmna lehu mid“d,(ccc.i , & afi."g.z I co,ápt ¥ pere1. ,td ámqm I.i rari u d1 q11eflofe:e a/J4 compofitrone di 111ellc e \ccrr..no, per bwe intcndm:-gli cf]t ti di c1afl.m1a. ritr. adunque comincia ˆ trattare de i m.mor.i. <;,-dice.dDe i ..attoni. [ap. 11 /. iR:'. Dv N altl"e fatte dall'Arte . Si tr.:tt,t prima delle artific1al1 nel pre{cntr: Capo; & poi delli: nat1m1li nel feg11ente:le a,tifici.tli ad:mp1e Ji.>110 i 1,Mf10,1i. (;r q¥,iui fi ha da Jap,:re di cbe ttm".t, & i;1 clu 111odo fi fo1:1w, che q1¥.1lit.iti, Ž,.. che fi,mu dcono bam-re, & in che Jhgme fi Žeono for:nue. Qj,.mto ad1111q:1e alt.i t c;-r.1, j: de. áe p[v,li,n-e l.z terr.i ,ntofa, bia11cfu: gn,t, do,n.zb;le, & ancbd,tcreta ,ofFt, e:,,~ il [.ibbion M.tfcbio , zl quale fecondo la opinione cf,zh-zmi, tm .bbioile molto groffo, & gr.111ito , che per cj]“:r I aie detto m:zfclm ,fi come f“ drce ir.ctnfo1,:.zflno ,la/I.i for;n.z. Io nonpoflo afernwe, che cofi Ji.i ,fe per forte non ,m [abbione cretofo. ,:> cbt: faccia pa_fla, o chi: J“pong.z in colilp.igni.z di dtr.i J˜ne di terra. Ltjiafi del t1'.:..o ..¥l terr,i_gi,mfa, & fabi..negna. Battefi be ne l.z ten-.t, cio J! D:,1d.1z._Z:_1 con certe .fft,1tclle cli1cn o, ;::r/1 (/011u benec.ucutoile fo ciotole, &l<á praruz..!l, {¤" pi;, , cbe dom.ita , & batt ..1t,1, 1111,gliorc. ';\_egli .wt1c/J1 s' 11cd11to 111:in,I() p.'{fo, & J.,'ibi.t ;áojl:z. Ll terra Samia,I'.Are tm;1, la M..,!..wf:, l.1 S.ig..11tina diJP,igna, Žr la 'Pt'i..ft;.wtefe a .Afta lod,1tef1trono da gli a11ticbi nde opere di terra: ma bifQ{!.na, c/1c noi ne p..i:_lia1,:o, di do!lc fe ne p!!fl hmu:re. Sz c.tu,t l'a!ltrmno ,J! >11.t..e;á,11/ z:eo10, 1::,..f“J˜mu l.z pdm.1:,e;-.t, ,,:aát 11e-r1,o fi coprcno difrua artá11a, f!:7 I.ifl.z..te d1 p.t'{l¥.z b.'.? rr,:: ( w. 11ecl'!]it.icifl,áigmjJe aforr,1m:_J,1 il_r,m!o, o:-crod_ l.z fl.ite .. bfo:<;?,n.zfatt1 cbe[cmofecc,1,zl1 rt.l ombro per molto tcrnpo,¥l che nonfifi1 beue mrneno tl1 due ,tnm.poifidcono c:1care. are; : cf. :ndo .. S E C O 1-{_ D O,7> cuocere. Cotti molto per lo graan fuoco diuentano durijlimi. De i m.tttoni alcuni fl c1toceu,-zno, .iltri filafiauano c.mdi,& de i crudi altri !1<:triati e-rano,.i!tri n˜.La F?n-na era ta!e. f..c':1i,wfl an tic.ii,11:nte lii,1g/1i un piede &me-zy, largb1 uno. Ve ne e;áa,10 anched1 quattro, . Oltra & i mczi mattoni fopra quelle comm1ffure collocati, & fermczz:i, & afpctto non mgrato & i mczi mattoni fopra quelle comm1ffure collocati, & fermczz:i, & afpctto non mgrato 76 L I -8 Jt o Vitruttio dimoflrauna bella maniera di mettere i mattoni 1tnoJopraI' altro,& percbe l.zuarie tˆporge dilettoin qualu11que opera, per˜ trouando egliunaforma di quadrelli dljfrente in grandezza, c'mfegna ..i accomp....na_diain rr..odo,che habbi..no ..e.. buono.p..rc!Jequefti_ me'{] mat _ toni accornpagnatz con tp,cll1 mt1uá1, ne 1 ,:orfi, & ne glz ordzm, che egli dice, Cona ,fanno un bel uede1'e, qu,wdo dalle ,ommiffre di d1,re quadrelli maggiori ,f˜pra quelle uengono ad incontrare iln:ezy de i quadrelli minori, comefi uede nella /“gurafegnata, anifodomon. & l'effi-mpio de i mattoni triangulari nelle figure fognate ¥ I. & I I . Similmente ci fono le figure de i mattoni detti didoron, tetr.:tdoron, & pentadoron, con le maniere di¥ murare, delle quali parla Vitru. ne/l' ottauo capo del prefente libro ¥feguita poi Vitr. di filofofare cerca la ragione, che in altu'lli lHoghi i mattoni fecchi fopra nuotano all'ac1ua, & dice ¥ Sono nella Spagna di lˆ Caknto, & Maisia, & nell'Afia Pitane, doue i mattoni, quan do fono fpianati, & fecchi, pofi poi nell'acqua fopranuotano. Ma perche pofsino coli' nuotare, quefl:a mi pare, che t“a la ragione: perŽhe la terra di che l“ fanno, come po=. mice, & per˜ effondo liggicra, & raff odata dallo aere non riccuc , n aff orbe il li quo re, & per˜ dfcndo di licue, & di rara proprietˆ, n lafciando, che entri l'humo r nella fua corporatura, Ga di che pefo effer l“ uoglia, forzata, come la pomice , da effa natu raodi effer dall'acqua fo!l:enuta, & di qucfto modo ne banno grande utilitˆ.. perchc n troppo pcfo banno nelle opere, n quando f“ formano fooo disfatti dalle pioggie. Strabone nel terzy decimo libro della fa Cofmog1áafia cofi dice. Dicono che ap-pref]˜ 'Pitane i qnadrelli 11ell'acql!a J˜pranuotano, il che adiuieue fimilmente in Etmria rnna certa I fola: i..1perocbe effendo quellatemi piu_lieuecl:e l'acqua, accade che effe d portata.. 'Poffidonio riferijce haue;-ueduto, che 1 q11adrell1 fatti d ima certa creta, che netta le co[e margcntate, fta di o;,a f acqu:1. puo effe-,. anche la regione del fopranuotare , la ontuofitˆ della pietrˆ, & le Jaiternofltd. con la ecce[sitM ficcit:“, cbe non :zdmmetta I'humore. ( Dell'.Arentt. tctrucloroo IO, IO Ila ili a a sáá 1Z e O, 2{. D O,77-----..... ----_--_-:-_-=-- Ll'BR..,O Cap. Jlll A nelle opere di cementi bifogna bauer cura di truouar fa arena, accioche I, ella (ia buona a mefcobr la materia, u habbia [eco terra mefcolata. Le fpe- t , cie dell'arena, che {í caua fono quefre. La nera, b bianca, la ro(fa , il car- ==-. :i boncino. Di quefl:e ottima quella, che firoppicciata con le dita, cigpla: ma quella che farˆ mefchiata con terra, non haucr:“ afprezza. Similmente fe l'Arena gettata fopra una uefl:e bianca, & poi crollata non lafcier:“ macchi:t , n iui reO:crˆ terra di fotto, quell.a farˆ buona, Ma fe non faranno luoghi di caua, allhora farˆ neccfiˆrio cer nirla da i fiumi, & dalle giare, & anche dal lito del mare: m.. quella nelle murature, & ne i lauori ha qudh difetti , che difficilmente fi afciuga, n douc ella !í truoua il parete fopporta di effer continuamente di molto pefo aggrauato, fc con qualche tralafrá me11to dell'opera non ripofa, & oltra di quefio ricene i uolti: & l'arena del mare ha que fio male di piu, che quando i muri faranno coperti, & intonicati fputando la fo Ifogine {idifcioglicranno, Ma le arene, che (i cauaoo di fofl> pofl:e in opera, prefro (i aktugano, & nelle coperte dc i muri durano, fopponaodo i uolti: ma bilogna cauarle di frefco, perche ftando troppo allo fcopcrto {“ rifolueno in terreno per lo Sole, per la Luna, & perla brina; doue poi poCl:e in opera non ritengo i cementi, ma {i {raccano, & cadcno , & i muri fatti con quelle non fofiengono i peli. Ma le arene che di frcfco {“ cauano, Ce bene hanno tanta bontˆ nel murare, non fono per˜ utili nelle iucrollaturc, & coperte dc imuri, percbc l:t calce con la paglia mc:fcolata con la graffezza di quella per la fortezza, che tiene, non puo feccarft Cenza f“ffuree. Ma quell:t dc i fiumi per la magrezza foa, come )'Afiraco, bene battuta, & impall:aca, riceue nelle coperte foliditˆ, & fermezza, Vitruuio narra le J˜rti dell'arena, i f&gni di conofcerl.i, q:telto, cbe in cafo di necef]i.t:í douemo fare,i tlifetti, & le utilitˆ di quelle forti. 'Plinio /i fme di quefto luogo al duodecimo Capo del trentef“mo quinto libro. La.f˜fi.m-áz.;.i dell.t terr.z e in m modi 11:zriata; La g;áoff:r. det ta are/la. La fottile, a;gill,1. La 1iiediocre, commune. L:z arena eflcrile, .... non atta .id efj“.;¥ format,1 in modo alcuno. L'argill.i b,wn:i, & pcrnotrirde pi:mte, & p::r effere adopr ata in molte forme. Di q11efl:i forte er,t qHell.i terr,t bicznc.i gt detta T,i[c.onfcem, dell,t qu:1 in JfPagna fopra gli alti monti fl faceu.wo i foogbi .tlti d,1/le g1uz;yfi1, & ,z i d“ noftri ( come riferifc: e l'.Ag-ricola) e una torre di q1tefta terr.i appre_,q˜ Comerco citt.-“ di S :1,ffoni,i, piu fictrr,e d,zl fitoco,da i uenti, ('l" dalle pioggie, che fe fi4Je f att.z di pietre, percbe per la fa g>'auitˆ refi- ' /le all'impeto de i uenti, pe-r lo fuoco s'mdura, & non rin:ttendo t'lmmorr:,no11 fi ri.:mpe d'.ic1111e; & per˜ dette effergr:zfJa, fottile & fpif.. M,, torniamo ate aren.i. TNuafl a;áen.-z di c1ua. quefta tiene il primo grado di bontˆ. uouafi ,incbe ,zrena di fiume fotto' i prim? .{i!olo > & di 1 torrente fotto la balza, doue l':zcJlte fcendono. truouafi ancbe fa mariti.i: r1ucft.z fe dt-'Ht: rfefen: bnon,1, bifogna, che negreggi , & f“,, luciifa come :tetro . i ,áoluri di:ll' arena f˜no il ,u:ro , 1l bianco, & iLrof]˜ ¥ La nera aj]ˆ1 buo,ui , l.z bianca tr.1 quelle di c.i:,,t la peggion:: ta rvfj:1 f“ uh11a a ..oma: ma bora /i ufa la nerc.dettn pozzyl.wa,d1e e molto b1t0na ¥ Il Carboncino l te,á r11 ..rfo dal fuoco rjncbiufo ne i monti piit jod.t di terra non corta, piA molle del tofo, 0--: pi:1commtnd,-zbile ¥ L'arena con gi.ira rw.:Jcol.1ta ,J utile alle fom(.un..nta , & piu commend,zra la pi minut.i, angulof.1, & fenza temt. Tr:1 le m.iríile l.t pi!.. grojj:i, .jr L1 piu uicin,i alfe r111!! ili migliol'e. prejfo fi fecca , & p;yfto fi b,-zgna, (9" /i di.iJ“ per lo Jizl.fo , C:7 nc,n J˜ff,1,t,t ilpefo. L'.irenadi fiume tJ buona per inton:c.1re i rw ri. l'.tre,1.z ili c..i:w a z 1;0/ti co,;Jim:,zti ferite; ma gr,iffe, tenace, & fa p::li ne tp.m:ti. Ddl:: fPecie di c,tá:a, mgliort' qnll,1, cbe e!Je11do ftropicciata con le ditaflridee_e, cbe sdrucciola;ido g111 d'e i pmmi li.u:c-lJz, non lefc:1d n.. te;áera1 Ll'BR..,O Cap. Jlll A nelle opere di cementi bifogna bauer cura di truouar fa arena, accioche I, ella (ia buona a mefcobr la materia, u habbia [eco terra mefcolata. Le fpe- t , cie dell'arena, che {í caua fono quefre. La nera, b bianca, la ro(fa , il car- ==-. :i boncino. Di quefl:e ottima quella, che firoppicciata con le dita, cigpla: ma quella che farˆ mefchiata con terra, non haucr:“ afprezza. Similmente fe l'Arena gettata fopra una uefl:e bianca, & poi crollata non lafcier:“ macchi:t , n iui reO:crˆ terra di fotto, quell.a farˆ buona, Ma fe non faranno luoghi di caua, allhora farˆ neccfiˆrio cer nirla da i fiumi, & dalle giare, & anche dal lito del mare: m.. quella nelle murature, & ne i lauori ha qudh difetti , che difficilmente fi afciuga, n douc ella !í truoua il parete fopporta di effer continuamente di molto pefo aggrauato, fc con qualche tralafrá me11to dell'opera non ripofa, & oltra di quefio ricene i uolti: & l'arena del mare ha que fio male di piu, che quando i muri faranno coperti, & intonicati fputando la fo Ifogine {idifcioglicranno, Ma le arene, che (i cauaoo di fofl> pofl:e in opera, prefro (i aktugano, & nelle coperte dc i muri durano, fopponaodo i uolti: ma bilogna cauarle di frefco, perche ftando troppo allo fcopcrto {“ rifolueno in terreno per lo Sole, per la Luna, & perla brina; doue poi poCl:e in opera non ritengo i cementi, ma {i {raccano, & cadcno , & i muri fatti con quelle non fofiengono i peli. Ma le arene che di frcfco {“ cauano, Ce bene hanno tanta bontˆ nel murare, non fono per˜ utili nelle iucrollaturc, & coperte dc imuri, percbc l:t calce con la paglia mc:fcolata con la graffezza di quella per la fortezza, che tiene, non puo feccarft Cenza f“ffuree. Ma quell:t dc i fiumi per la magrezza foa, come )'Afiraco, bene battuta, & impall:aca, riceue nelle coperte foliditˆ, & fermezza, Vitruuio narra le J˜rti dell'arena, i f&gni di conofcerl.i, q:telto, cbe in cafo di necef]i.t:í douemo fare,i tlifetti, & le utilitˆ di quelle forti. 'Plinio /i fme di quefto luogo al duodecimo Capo del trentef“mo quinto libro. La.f˜fi.m-áz.;.i dell.t terr.z e in m modi 11:zriata; La g;áoff:r. det ta are/la. La fottile, a;gill,1. La 1iiediocre, commune. L:z arena eflcrile, .... non atta .id efj“.;¥ format,1 in modo alcuno. L'argill.i b,wn:i, & pcrnotrirde pi:mte, & p::r effere adopr ata in molte forme. Di q11efl:i forte er,t qHell.i terr,t bicznc.i gt detta T,i[c.onfcem, dell,t qu:1 in JfPagna fopra gli alti monti fl faceu.wo i foogbi .tlti d,1/le g1uz;yfi1, & ,z i d“ noftri ( come riferifc: e l'.Ag-ricola) e una torre di q1tefta terr.i appre_,q˜ Comerco citt.-“ di S :1,ffoni,i, piu fictrr,e d,zl fitoco,da i uenti, ('l" dalle pioggie, che fe fi4Je f att.z di pietre, percbe per la fa g>'auitˆ refi- ' /le all'impeto de i uenti, pe-r lo fuoco s'mdura, & non rin:ttendo t'lmmorr:,no11 fi ri.:mpe d'.ic1111e; & per˜ dette effergr:zfJa, fottile & fpif.. M,, torniamo ate aren.i. TNuafl a;áen.-z di c1ua. quefta tiene il primo grado di bontˆ. uouafi ,incbe ,zrena di fiume fotto' i prim? .{i!olo > & di 1 torrente fotto la balza, doue l':zcJlte fcendono. truouafi ancbe fa mariti.i: r1ucft.z fe dt-'Ht: rfefen: bnon,1, bifogna, che negreggi , & f“,, luciifa come :tetro . i ,áoluri di:ll' arena f˜no il ,u:ro , 1l bianco, & iLrof]˜ ¥ La nera aj]ˆ1 buo,ui , l.z bianca tr.1 quelle di c.i:,,t la peggion:: ta rvfj:1 f“ uh11a a ..oma: ma bora /i ufa la nerc.dettn pozzyl.wa,d1e e molto b1t0na ¥ Il Carboncino l te,á r11 ..rfo dal fuoco rjncbiufo ne i monti piit jod.t di terra non corta, piA molle del tofo, 0--: pi:1commtnd,-zbile ¥ L'arena con gi.ira rw.:Jcol.1ta ,J utile alle fom(.un..nta , & piu commend,zra la pi minut.i, angulof.1, & fenza temt. Tr:1 le m.iríile l.t pi!.. grojj:i, .jr L1 piu uicin,i alfe r111!! ili migliol'e. prejfo fi fecca , & p;yfto fi b,-zgna, (9" /i di.iJ“ per lo Jizl.fo , C:7 nc,n J˜ff,1,t,t ilpefo. L'.irenadi fiume tJ buona per inton:c.1re i rw ri. l'.tre,1.z ili c..i:w a z 1;0/ti co,;Jim:,zti ferite; ma gr,iffe, tenace, & fa p::li ne tp.m:ti. Ddl:: fPecie di c,tá:a, mgliort' qnll,1, cbe e!Je11do ftropicciata con le ditaflridee_e, cbe sdrucciola;ido g111 d'e i pmmi li.u:c-lJz, non lefc:1d n.. te;áera1 S E C O 'N, D O¥ 79 ;¥a, n m.1.ccMa. La poz..lana i1ˆ mi1áabilefode1...,za ttlle operefattenelt acque. di quefta ne parlerˆ Vimtuio pit, fotto ¥ Della calce, f5 del modo d'impaflarla. Cap. V. -Auendofi chiaro quello che appartiene alla copia della arena, bifogna ancbe ' ufar dil!genza,chc la calce cotta li.. di pie,trae_ b“a..ca,ouero dt Sclice, & quella¥ I che fara di piu denfoe, & duro Sel1ce, fora piu utilmenteadoperata nelle mura. _ ture: ma quella che (i farˆ di fpugnofa, farˆ buona nelle intonicaturc...an ˜o la calce farˆ dl:inta,allhora (i deue impallare la materia in 9uefio modo, che pigliandofi arena di caua tre part“ di quelle con una di calce {i tempra; fedi fiume,o dimare,due parti d“ a rena, & una di calce, ..cofi giu..a ucrrˆ !a ragione dell.i malta , _ & _edella t empr .. fua.& anche [e nell'arcne,eo d1 fiume,? d_imare ptfk fcr:inno le fpc..zature d1 ..efiole, & cnucllatc, la terza parte fara la pafl:a migliore. Ma perche la calce rtceuendo I acqua, & l'arena faccia p“u foda la muratura , qud1:a pare, clic fiaela ragione. perche i fafsi, come gli altri corpi, fono compofii di elementi, & quelli, che nella loro mifiura hanno pile dello acre, fono teneri, quelli, che abondano d'acqua fono lenti, per l'humore, quelli,che hanno piu della terra fono duri, & quelli doue predomina il fuoco, fono fragili. & per˜ di qudl:i corpi, fe i fafsi ,prima che Iíano cotti,pifiati minutamente , & con l'arena impa{l:ati, faranno pofii in opera, n.. f“ faranno fodi, n potranno tenere unita la fabrica. Ma quando gettati nella fornace prd“ dal gran feruore del fuoco, haueranno perdutola uirtu della loro fodczza , allhora abbruciatc, & confumate le forze loro, refiano con buchie, & fori aperti, & uot1. li liquore adunquc,chc nel corpo di quella pietra, & lo acre effondo con turnato, o leuato, hauendo in fe atcofo il rdlantc del i;alore, pofl:o che nell'acgua, prima che') fuoco cfra fuori, ricouera la forza, & penetrando l'lrnmore nel la raritˆ de i forie, bolle , & coli raffrcdd:1to manda fuori del corpo del I.i calce quel feruo re: & per˜ i fofsi mtti dc:lla fornace non rifpondcno al loro primo pefo: & bcnehe habbiano la ificffJ grandezza, pure po(Žia rhe 1friuuo il liquore, fi trouano mancare della ter7a parte del pelo ¥ Effendo adunquc i buchi loro a peni, & rari pigliano la mefcohnza dell'arena,&. l“ accompagnano, & feccandoli con le pietre fi raunaoo, & ferma fanno la muratura. 'l'\Elprefente luogo fi tratt,i dc/l.i calcc,!a n,ttur,i, la materia, & la compar:ztione della ma te1áia, dz cbe fl fa la ,áalce. Ogni pietr,z purgata da bumori ,fecca,frale, & ch<'nonahabbia co [a da eflˆ coufitmata dal J“toco, b:wn.1, per f.ir la calce . Cli .Architetti antichi lodauano laacalce fatta di pietra durijfima, fPef., & c.i,zd“daa. Vitrunio loda la Se/ice: btnche altri dica, cbc ogni pietra d,i calce cauat:r. fia migliore dell.i tá,ucolta; & di ombrofˆ, & lmmida c.t- 11a piu tofio, cbc di fecca; & di bianc,,, meglio cbe di bruna. ¡-!!,cll.1 calce, che fotta di Macigni di natur.z graffa, fe non ba fate, & piu amm.zftata, & limata getta polue. Lacalce fi cuoce in bore feffanta : &la pt lodata deue reftare il terz.p piu liggiera della fua pietra. Ma cof.i mh-abile del boglimento, che ell.i fa, quando file getta l'acqua d“ _f˜pra ¥á Eglififrg?,.e in fanto .A.go.f{i110 al q1iarto Capo del uentefimo primo libro dell:t Cittˆ di Dio, quefio telfo fentimento. La cafre concepe il ftwco dal fuoco. & effendo la z,pllafredd(J immerfa nel ..acq..1a, feru,1 il fuoco na[cofo, di modo , che egli a 11iun fe;1f˜ ánumiFefto ¥ m.1, per˜ fi ha peraifpmenza, cbe fe bene il fuoco non appPre, f“ fa per˜, che egli 11i dentro; per il cbe cbi.1 mc.n:o quella calce uiua: come, che il fuoco naf“:o.f˜ fia l'ar1ima im4ifibile di quel corpo uifibiale :maqu,mto mirabile, cbcment,á!:' e/li fi eftingue piu fi aw,?1da? &pedeuarle, il fuo ¥ co owi!to fe le if˜nda l' ,lc ft.1 ? & cjfe.1,lo prim.z ji-e,ld:i, poi bolle da queU:i cofa, di do::e tut- te S E C O 'N, D O¥ 79 ;¥a, n m.1.ccMa. La poz..lana i1ˆ mi1áabilefode1...,za ttlle operefattenelt acque. di quefta ne parlerˆ Vimtuio pit, fotto ¥ Della calce, f5 del modo d'impaflarla. Cap. V. -Auendofi chiaro quello che appartiene alla copia della arena, bifogna ancbe ' ufar dil!genza,chc la calce cotta li.. di pie,trae_ b“a..ca,ouero dt Sclice, & quella¥ I che fara di piu denfoe, & duro Sel1ce, fora piu utilmenteadoperata nelle mura. _ ture: ma quella che (i farˆ di fpugnofa, farˆ buona nelle intonicaturc...an ˜o la calce farˆ dl:inta,allhora (i deue impallare la materia in 9uefio modo, che pigliandofi arena di caua tre part“ di quelle con una di calce {i tempra; fedi fiume,o dimare,due parti d“ a rena, & una di calce, ..cofi giu..a ucrrˆ !a ragione dell.i malta , _ & _edella t empr .. fua.& anche [e nell'arcne,eo d1 fiume,? d_imare ptfk fcr:inno le fpc..zature d1 ..efiole, & cnucllatc, la terza parte fara la pafl:a migliore. Ma perche la calce rtceuendo I acqua, & l'arena faccia p“u foda la muratura , qud1:a pare, clic fiaela ragione. perche i fafsi, come gli altri corpi, fono compofii di elementi, & quelli, che nella loro mifiura hanno pile dello acre, fono teneri, quelli, che abondano d'acqua fono lenti, per l'humore, quelli,che hanno piu della terra fono duri, & quelli doue predomina il fuoco, fono fragili. & per˜ di qudl:i corpi, fe i fafsi ,prima che Iíano cotti,pifiati minutamente , & con l'arena impa{l:ati, faranno pofii in opera, n.. f“ faranno fodi, n potranno tenere unita la fabrica. Ma quando gettati nella fornace prd“ dal gran feruore del fuoco, haueranno perdutola uirtu della loro fodczza , allhora abbruciatc, & confumate le forze loro, refiano con buchie, & fori aperti, & uot1. li liquore adunquc,chc nel corpo di quella pietra, & lo acre effondo con turnato, o leuato, hauendo in fe atcofo il rdlantc del i;alore, pofl:o che nell'acgua, prima che') fuoco cfra fuori, ricouera la forza, & penetrando l'lrnmore nel la raritˆ de i forie, bolle , & coli raffrcdd:1to manda fuori del corpo del I.i calce quel feruo re: & per˜ i fofsi mtti dc:lla fornace non rifpondcno al loro primo pefo: & bcnehe habbiano la ificffJ grandezza, pure po(Žia rhe 1friuuo il liquore, fi trouano mancare della ter7a parte del pelo ¥ Effendo adunquc i buchi loro a peni, & rari pigliano la mefcohnza dell'arena,&. l“ accompagnano, & feccandoli con le pietre fi raunaoo, & ferma fanno la muratura. 'l'\Elprefente luogo fi tratt,i dc/l.i calcc,!a n,ttur,i, la materia, & la compar:ztione della ma te1áia, dz cbe fl fa la ,áalce. Ogni pietr,z purgata da bumori ,fecca,frale, & ch<'nonahabbia co [a da eflˆ coufitmata dal J“toco, b:wn.1, per f.ir la calce . Cli .Architetti antichi lodauano laacalce fatta di pietra durijfima, fPef., & c.i,zd“daa. Vitrunio loda la Se/ice: btnche altri dica, cbc ogni pietra d,i calce cauat:r. fia migliore dell.i tá,ucolta; & di ombrofˆ, & lmmida c.t- 11a piu tofio, cbc di fecca; & di bianc,,, meglio cbe di bruna. ¡-!!,cll.1 calce, che fotta di Macigni di natur.z graffa, fe non ba fate, & piu amm.zftata, & limata getta polue. Lacalce fi cuoce in bore feffanta : &la pt lodata deue reftare il terz.p piu liggiera della fua pietra. Ma cof.i mh-abile del boglimento, che ell.i fa, quando file getta l'acqua d“ _f˜pra ¥á Eglififrg?,.e in fanto .A.go.f{i110 al q1iarto Capo del uentefimo primo libro dell:t Cittˆ di Dio, quefio telfo fentimento. La cafre concepe il ftwco dal fuoco. & effendo la z,pllafredd(J immerfa nel ..acq..1a, feru,1 il fuoco na[cofo, di modo , che egli a 11iun fe;1f˜ ánumiFefto ¥ m.1, per˜ fi ha peraifpmenza, cbe fe bene il fuoco non appPre, f“ fa per˜, che egli 11i dentro; per il cbe cbi.1 mc.n:o quella calce uiua: come, che il fuoco naf“:o.f˜ fia l'ar1ima im4ifibile di quel corpo uifibiale :maqu,mto mirabile, cbcment,á!:' e/li fi eftingue piu fi aw,?1da? &pedeuarle, il fuo ¥ co owi!to fe le if˜nda l' ,lc ft.1 ? & cjfe.1,lo prim.z ji-e,ld:i, poi bolle da queU:i cofa, di do::e tut- te L I B Il O tt k cofeb.o._tlienti firaffrcddano .. 'PareadtmLJUe..hequell...-zollacfj,irim..ntre a..are il fuo _ co, chefi parte. & fi11almentercfla come morta, m modo che,r:ettata1u dr n11ouo t .tcqua, ella piu non arde , Ž:" quella calce, cbe prima era e bi amataa..tiua, P_oi cbc 2 ..ftin(aa, morta fi , chtma: & di pru Ji ha, che la e.i/ce non boglre Je m [ara mftt[o loglio ¥ Duo 10 cbe rl calore che acquifta la calce nella fornace.,rincl,iufo in effafi refli-igne ,fuggendo d.11 freddo dell'ac'J lta,comc da fuo nimico, & per tale unione /i rinforza, & diJtenta f11oro : & per˜ l'acqua acuH,.. co penetra per quella tcm, & crapalfandola in que luoghi riforge, & d'indi per li fudatori (i c:rnano grandi utilitˆ. Similmente fi narra anticamente dlcre crefciuti gli ardori, & cffer abondaci fotto il ..tome Veli.mio,& d'indi hauere per li c:1mpi fparfa la fi:imma d'intorno: & per˜ quella pietr:1, che fpugna, ouero pomice Pompeiana (i chiama,cotta perfettamente, da un':iltra {pccie di pietra in qucfl:a qualitˆ pare, chce, ma ferme fono, & per 9uefl:o durabili alla ueccbiezza.percio _ che nella loro m1fi11ra hanno poco dello aere > & del fuoco 1 ma di temperato humore, &moltu L 8?. lI B Jt Oe &molto del terreno, &cofi con ifpdfecompoGtioni a{fodate, n dalle tempefl:ate, n dalle forze del fuoco fentcno nocumento. & qucfio' fi puo mafsimameme giudicare da i monumenti che fono d'intorno la terra di Ferento, fatti di quefie pietre. perchc hanno le fiatuc gr;ndi fotte egregiamente, & le figurine,& i fiori, & gli acanti mirabilmente fcolpiti, lcqLiali benchc f“ano uccchie, pareno per˜ coG n..ouc,che fe fuff..ro hor !..ora fatte.e _ i“milmcntc i fabbri del metallo :idoperano per li gcttt le forme fotte d1 qudl:e pietre, & ne hannodiquelleperfondereil metallo grandifsimi commod“.le quali fe fulfcro preffo Roma, degna cofa farebbe, che da qucfie officine foflro fatte tutte le cofe. ma forzandoci la necefsitˆ per la uicinanza che dcli.. rolfe, & delle Paliane, & di quc!le, che [?no ui..ecine a Roma ci feruiamo, fe alcuno uorra porle 111 opera fcnza dtfetto, b1fogncra m quefro modo apparecchiarle. Douendofi fabricare,due anni prima non nel ucrno, ma nella fiate (i caucranno quelle pietre, & fi lafciaranno ficfe allo fcoperto. & quelle, che dalle pi oggi e & mali tempi per lo fpacio di due anni faranno frate offefe, l“ano pofie nelle fon damenta : le altre non guafie, come approuate dalla natura, potranno fopra terra nell fabrichc mantenerli, n folamcntc l“ deono quefte cofc olfcruare nelle pietre quadrate,ma anche nelle opere di cemento. Vitru11io tratt,z in quefto luogo delle piette fotte dall,i n:ttmáa, & ne dimoflra la diuerfitˆ,f fo, & il commodo di effe molto facilmente. & tutta quefla mateiáia frmitmente fiata pigliata, & leuata di pefo dir˜ cofi, da 'Plinio nel trentefimo quinto libro al uigefrmo fecondo C.ipo ¥ IIora ancbe noi in fomma diremo. Cinque generi di pietre naturali fi trouana, la Gemma, il manno, la cote, il felice, il fajfo. Le Gemme fi conofoeno dallafofl.inza, dal uedere, dal toccare, & dalla lima. fono piu graui, & piu fredde det uetro, non patijeuo la lima, hanno lo fPlendore piu faldo, pitt chiaro, & empieno, & difettano la uifta piu cbe f“, mirano, n fi fmarrifot:o al lume della lucerna, & fono di foflanza ttiuace, &piena. Di quefte non ragionar .Arcbitetto, pere be non uanno nl'lle fab;áiche. I marmi prouano la lima ,fono g-1andi, & riffilendcno: le Jlici hanno come fquame; le coti come grani; i faffi non hanno jplendore. }lagionando delle pietre, confide;-amo il tempo di cauarlc, la quantit,í, la qual.itˆ, la comparatione,t'ufo. &dagli edi/icij fatti fi pigliano le tor qualitd. per˜ f“, ba, che l,z pietra bianca ubidifce pt, che la fofoa. La t;-apparentemeglio,cbe l'opaca. piuintrattabile quella, cbe piu s'aff˜miglia al fate. il faffe affierfo come di amza, afPro,fe gli ufciranno come ptmte nere indomabile. l' afPerfo di gocde cantonate, piu [odo, cbe lo a(j,erfo di ritonde. Qy,anto meno uenato, tanto pi" intiero . pit, dura quello, cbe di colore purgato &limpido ¥ migliore quello , la cui11ena flmile a!l:t pietra. La uenafottileemoffra lapietrafPiaceuolc. la pitt torta, & che piu gira, d piu attftera. La:nodofa pt acerba. quella pietra pt ageuolmente /i fi71de, che nel mezy baeuna linea roffˆ come putrida.pr(!{j“maa quella la bi.r11cbegna,quella,chepare tm giaccio uerde piu difficile. Il numero deUeue ne dimoflr.i la piet;-a inconftante, & che crepa ¥ Le uene drittefonogittdicate piggiori. !J.!!,ellapietra piu foda,le rni fobeggiefono piu acute, & terfe. Lapietr.1, cbcfPez,ata;-ima11e piu li foia di fperficie, piu atta allo{t:atpdlo ¥ f afPra quantopiu biancbeggia,tanto meno ubidifealferro. Lafofca quanto piu la Luna _{ema, tanto meno c..nfent..ttlferro. ogni pietra ignobile, tanto piu dura, quanto piu cauernofa. ..ella , cheen?neafc1uzal'aetp..a, cbef le fjm,zzafopra, r: piu cruda: og11i pie!raegrarie piu [oda , &piufie _e d:mt S E C O '1-{, D O. dlmt al Sole,& tanto fi,i detto della ccmpllratione delle pietre ,/icome LeonJJ.1.ttifla '1a raccolto. Delle altre cofe pertinenti alle pietre fi dirˆ di fotto. 'Delle manier! di murare :, qualitd, modi, f.5luoghi di quelle. Cap. V I 11. E maniere del murare fono qucfie. prima quella, che fifa in modo di rete, che I-ora li ufa da ogn'uno. poi l'antica, laqnalc {i chiama incerta. Di queflc due piu gratiofa la reticulata, fa quale poi foci le a fare le fiffure, perche in ogni parte ha i letti, & le commi!furc slegate: ma la maniera inccrt.. l fedendo i cementi l'uno fopra l'altro, in modo di imbrici, non bella, come la reticulata, I ma (i bene piu ferma rende la muratura: uero che l'una, & l'altra maniera deue elfer I impafiata di minutifsime cofe, accioche i pareti fpeffo fatiati del la materia fatta di cal' ce, & d'arena piu lungamente l“ tenghino i11(1eme; perche e o labrafonu comr lefineflre1 le cannoniere, i merli,leporte,i buchi, & i niccbi chedAllaformAe L :. lorQ _n_ndi _n_ndi 84 ' gemme per /,i bclle7,.za, i!l' gratia loro, &fPectalmerte quemarmi nobili, c:be per la tut:1etˆ _ di colori, o p..r la.ir.m bi.:mcbezz.<.t o fin..z..a, & fPlc11dorc, _o tr.zfp_arcn.. dan..o me;-..u..v;b.t, come il 'P.irio, il 'Porfido, il Sche fi fo. di pietra quadrotta. Ma bifogna atmertire, clic il poggio , che fotf fl..'Yeobata detto da J7itr. haue;á deue laintrofl.i t:tra di p.:etra q11adrata, grande, & dura:percbe quefla part di rfl'tro ha bi[ogf'-0 di pir, fodez'0¥ come p,irte, che ha della n,itu;á,z d.:l fondamento , che foften._{a tutto il carico, & che piu fza uicina all'humiditˆ delle acque, o del tmáeno . il elle /i deue o!Jeruare Jpecialmente in Pinetia, & /i o!fcrua anche nelle cafe ben fotte. Catone dice. Lem:rai da terra l.z fab;áica 1m piede con [oda pie tra, (:;~calce, l'altre parti con cmdo mattone potrai formttre ¥ Ma in Venetia quefla parte . piu leuata, & ha del gra11de, (:;~ ba del [odo, & arriu:i fin a cinque, & fi piedi, & fopra ili il cor done di forma ritonda , ouero in form.i di fofi:ia, che Jporta in fuoric. Fra i p;áocinti s'interpongo¥ , no,ilcunelegature di pietre m1tggiori, le quali fono come concatenatiorri dell'offa con l' offe'"& cielle crofte, che fono dalla parte di den' ro , con q11elle , che fono di fuori, & pc-1˜ quiui lunghe, la;..l{be, & focle pietre fl ricbiedeno. Si fogliono fare a:zcbe altri procinti per legmáe le cantonate & tmere l' opae infi,¥me, m.1. poá.1ri. iUelli primi dcono con:,enire a piombo, & a f111adra den tro, &di fuori col muro, &que/li, cbej˜nocm.iggiori come cornici, o gocciolatoi jportare; & con il rnodo diget tarle colonne nelle forme di legno, per fcem::re Li fPefa. F.t fl riempie la form.i d'ognifom: di rottame con molta calce. Altiái ui lafi:iano nel mez.g l'anima di 1áoue-1e, o di mattoni pei-ficu,átˆ, altri fanno la pafta con minute pietre, & lafciano afciugarla bene, & afcimta Lt:uano l.i forma, danno poi la incroftatura, ..r la intonicatura alla colonna & la figneno di marmo, o di mefch:o, o granito come uogliono ¥ Egli fi deue fcbi11are p,u, che fl puo la pietra di forma i-itond,i. SegtJo,achealacalceafciutt.i,quandoae/1.zmandafuori una lanugine,& unoacertofiorumc ben co110- fci11to da m11ratori. Cejfando dalt opera cop,áii-ai il muro con paglia, o altro, acc1oche non if“,anifca prima, che habbiafatto la prefa:Et 111ando poi fl ripiglia il l,woro, non ti rincrefca fati,trloamolto bene di acqua. il muro, che molto groffo ,faaannatura afe fieffo. Egli bij˜g,1a lafci.1realuogho commodo per le apritui-e, fizccndotti un'arco, i/quale fi otturi fino c:he uengb, il bifognoad'aprirle, pcrche il pef˜ non aggraui t;áoppo la parte ucta. Se uuoi ag.,e;_iugne;-e al muro, clopoaalam tempo, bifogna, cbe ui lajŽi i denti jporti in fuori. Cli anguli percbe pan icipan di due lati,& fono per tener dtitto il ,miro , deono effer fe-nniflimr, & con lunghe, & dure picti-e, comeacon braccia tenuti. Et tanto fla dettCr adornamento dellaedilitˆdi Varronc, & d1 Mmcrua. la cafa eh Crefo, la quale 1 Sardi confegnarQno a i cittadini per ripofo della uecchiezza al collegio de i uecchi , chiamata Gerufio, era di mattoni. l“milmente la reale in Alicarnafo del potcntifsimo Re Maufolo, in tutto, che habbia di proconel“o marmo ornate tutte le cofc, niente di meno i pareti fono fatti di mattoni ¥ & in fino a quefl:i tempi hanno una mira bile fermezza, coli con intonicature, & crofl:e politi ,-che come uetri riluceoo. n queflo fu fatto per bifogno, che quel Re ha udfe, perche era ricchifsimo d'entrate, come quello, che a tutta la Caria dominau:t. Ma. in queflo modo da conl“derare la folertia Cua, & acutezza nel fabricare: percfoche ef-á endo egli Mihl“o, & haucndo ueduto il luogo di Alicarnalfo munito per natura,& hauerc idoneo bazzaro, & il porto commodo, in quel luogo li fece la fianza ¥ ..e fio luogo l“mile alla curuatura d'un Theatro , & nella parte da baffoo, apprclfo il porto il Foro, & per mezo la curuatura,& la cinta del!' altezza, ui una pfazza grandifsimao, nelmezo della quale fabricato il Maufolco de (i fatta, & nobil opera, che numerato tra i fette f pettacoli del mondo. Nel mezo dell'alta rocca il tempio di Marte, che tiene la fiatua del colo{fo, detta Acrolicho, fatta dalla nobil mano di Tilocare. benche altri dichino di Timotheo ; ma nella fommitˆ del ddho corno il tempio di V encre, & di Mer curio apprdfo la fonte Salmacide, che per falfaopinione uien detto, che tenoa di Vene rea infirmitˆ opprefsi quelli, che beono di quella. Ma a mc: non dncrefcerˆ dl¡'raccontare da che fia andat..quefia o..inione ....n fa!Co ru..orc pe_r lo ..oodo: perche dfcr non puoquello, cheG dice, che gh huom1111 perquell acqua d1uentmo molli,& impudichi, ma la uim“ di quella fonte, molto chiara, & il fapore egregio. Hauendo adunque Melante, & Areciania d'Argo,& da Troezene in 9ue luoghi codotta una colonia commune fcaccior no i Barbari di Ca ras, & di Lelege: ..efi-i fcacciati {“ raunorno infieme a i monti , & face .. u:mo di molte correrie, & rubbando in quel luogo crudelmente guafiauano gli ha bi tanti, Auenne poi, che uno de gli habitatori per guadagnare per la bontˆ delle acque fece appref fo quella fonte un'hofieria fornita d'ogni cofa . & elfcrcitandola al!ettaua quei barbari ,i q..ali hor l'un.., hor l'altr ouenendouio, & poi molti mettendoli in11eme concorrendoui, d1 duro & fmgno coO:ume,nella ufanza & foauitˆ de Greci di loro-propria uoloma fi rid11 ceuao_on.. ¥ ...e'.l'.acquao_oadunque non per dishonefh inf“rmitˆ, ma per la dolcezza della huoma111ta m1t1g..t1 .. fer..c1 petti de i Barhari, acquifl:˜ quel nome. Refh hora perche io fonuenuto alla d1ch1arat1onc delle loro murature, che io le defcriua tutte come fono: Come adunqt1c nella de!l:ra pane il tempio di Venere, & la fome predetta, cofi nel f“niftro cor no, pcrpcruitˆ: percioche quelle fabriche , lequali fon ..imollecemento, & ,difottile afpettodib..ll..z..a, nonporono ..e non effe..col tempo rulnofe: & per˜Cr adornamento dellaedilitˆdi Varronc, & d1 Mmcrua. la cafa eh Crefo, la quale 1 Sardi confegnarQno a i cittadini per ripofo della uecchiezza al collegio de i uecchi , chiamata Gerufio, era di mattoni. l“milmente la reale in Alicarnafo del potcntifsimo Re Maufolo, in tutto, che habbia di proconel“o marmo ornate tutte le cofc, niente di meno i pareti fono fatti di mattoni ¥ & in fino a quefl:i tempi hanno una mira bile fermezza, coli con intonicature, & crofl:e politi ,-che come uetri riluceoo. n queflo fu fatto per bifogno, che quel Re ha udfe, perche era ricchifsimo d'entrate, come quello, che a tutta la Caria dominau:t. Ma. in queflo modo da conl“derare la folertia Cua, & acutezza nel fabricare: percfoche ef-á endo egli Mihl“o, & haucndo ueduto il luogo di Alicarnalfo munito per natura,& hauerc idoneo bazzaro, & il porto commodo, in quel luogo li fece la fianza ¥ ..e fio luogo l“mile alla curuatura d'un Theatro , & nella parte da baffoo, apprclfo il porto il Foro, & per mezo la curuatura,& la cinta del!' altezza, ui una pfazza grandifsimao, nelmezo della quale fabricato il Maufolco de (i fatta, & nobil opera, che numerato tra i fette f pettacoli del mondo. Nel mezo dell'alta rocca il tempio di Marte, che tiene la fiatua del colo{fo, detta Acrolicho, fatta dalla nobil mano di Tilocare. benche altri dichino di Timotheo ; ma nella fommitˆ del ddho corno il tempio di V encre, & di Mer curio apprdfo la fonte Salmacide, che per falfaopinione uien detto, che tenoa di Vene rea infirmitˆ opprefsi quelli, che beono di quella. Ma a mc: non dncrefcerˆ dl¡'raccontare da che fia andat..quefia o..inione ....n fa!Co ru..orc pe_r lo ..oodo: perche dfcr non puoquello, cheG dice, che gh huom1111 perquell acqua d1uentmo molli,& impudichi, ma la uim“ di quella fonte, molto chiara, & il fapore egregio. Hauendo adunque Melante, & Areciania d'Argo,& da Troezene in 9ue luoghi codotta una colonia commune fcaccior no i Barbari di Ca ras, & di Lelege: ..efi-i fcacciati {“ raunorno infieme a i monti , & face .. u:mo di molte correrie, & rubbando in quel luogo crudelmente guafiauano gli ha bi tanti, Auenne poi, che uno de gli habitatori per guadagnare per la bontˆ delle acque fece appref fo quella fonte un'hofieria fornita d'ogni cofa . & elfcrcitandola al!ettaua quei barbari ,i q..ali hor l'un.., hor l'altr ouenendouio, & poi molti mettendoli in11eme concorrendoui, d1 duro & fmgno coO:ume,nella ufanza & foauitˆ de Greci di loro-propria uoloma fi rid11 ceuao_on.. ¥ ...e'.l'.acquao_oadunque non per dishonefh inf“rmitˆ, ma per la dolcezza della huoma111ta m1t1g..t1 .. fer..c1 petti de i Barhari, acquifl:˜ quel nome. Refh hora perche io fonuenuto alla d1ch1arat1onc delle loro murature, che io le defcriua tutte come fono: Come adunqt1c nella de!l:ra pane il tempio di Venere, & la fome predetta, cofi nel f“niftro cor no, 88 .LlBlt,0 no,il palazzo reale, che _lMa..folo per fua fl:anza fece fabrica.rc, petche d..lla d"....ra fi uedclla piaua, & tutta la terminauonc del portol,.. delle mura , & fotto la l“ndha e il pp..t.. fe creto fotto a i monti oafcofo in modo, che muno puo ucderel, o fap.::rc quello, che 1u1 l“fa,cia,acdoche il Re dal fuo palazzo a i galeotti, & foldati, fcnza che altri fe ne acorga J>olfa quanto bifogna comandare. Da poi la morte di ..bufolo rdl˜ Anemifta mogliefua, & fd egnand..li i Rodiotti, che una femina fignorcggiaff.. tutte le cil_lctˆ della Cal,ria, l“mifcroall'ordine per occupar quel regno.delchc dlendone autfata la Rctna,comando ella, cbe in quel porto fidfe l'armata rincbiufa all'ordine con marinari afc91“, & foldati. Ma il jrdl-o dc cittadini compareffe fopra le mura. Ma hauc:ndo i Rodiotti condotta l'armata / loro in ordine nel porto maggiore, la Rcina comand˜, che fuff:ro dalle mura falutati, & promc:lfa loro b cittˆ. per ikhe quelli abandorutc le naui, entrarono dentro: ma la Rcina fobico per la fofiˆ fatta tralfe fuori l'armata dal porto minore nel mare, & entrat.i nel rNt; giore sbarcati i galeotti,& i foldati,tir˜ nel mare l'armata uota de i Rodiotti, i quali non hauendo doue ricoucrarli elfcndo tolti di mczo,tutti furono nella piazza tagliati a ¥1ezzi. ArtemiGa entrata nelle naui de Rodiotti prcfc b tua di Rodi. per il che ucdcndo i Rodiot- ti le lor naui tornare ingirlaodate di frondi, fenfando che fuffcro i cittadini loro, r:ceuc- rono i nemici. Allhora la Reina prefa la citta, uccifi i princip2li, dentro ui pofe il Tro- feo della fua uittoria. & fece fare due fbtue d, bronzo, una rapprcfcnt:\Ua la cittˆ di Ro- di. L'al era la fua imagine. figurando, che quella con affocato ferro l“gillafl la cittˆ di Ro di.lDapoi quello fatto impediti i Rodiotti dalla religione, perche non era lecito rimuouere i trofei confecrati, fecero uno edificio intorno alle fracue dette, & quelle copi ironoinalzando un luogo per guardia :illa ufanza Greca, :iccioche niuno ui puteffe andare: & comandoronol, che qucfl:o {i chiamafi Auaron, cio inacccfs,bilc. Non haucndo adun..lquei Re co(i potenti (prezzato l'opera de mattoni, potenJo per le fatte predel, & per lelcofc, che erano loro portate d'ogni banda, farle non folamcme di ceancnto, ouero dilquadrata pietra, ma anche di marmo: lo non penfo, che l“a Ja bialimare gli cdificij muralti di mattoni, pure, che l“ano fatti,& driuati bene. Ma pcrche non f“a lecito in Roma allpopulo Romano fabricare in qudl:o modo,io ne dir˜ la ragione. Le leggi publ1ehe noncomportano, che le groflezze dc i muri ne i luoghi communi liano maggiori d'un piedel& mczo, ma gli .ihri pami,:udoche gli fpatij non (i facdlro piu frrctti, l“ fanno di quel- la iftcfiˆ grolfezza. Ma 9ue mattuni crudi fc non faranno di due, o di tre codi dc t"(latto- ni, con I a gro!Ráiza d'un piedC' & m<ázo folamente; non potranno foficncrc piu cl}c un pallcol. Ma nella madH di quella cittˆ in tanta frequcntia di cittadini bifognaua fare innumerabili babitationi. non potendo adunquc il piJno riceuere ad lubitare dentro di Rom.i tanta moltitudine, la occal“one pofc neccfsitˆ, di unire all'altezza dc gli ed1l“cij. Et per˜ conlpilafirat<: di pietral, & con murature di pietra cotta, & con pareti fatti di cemento per comlmoditˆde i ccnaculi, & de i luoghi di doue {i guard.i a bafiol, fono 11:ate fatte le altezze,&lcon ifpdfe trauaturc, & palchi conchiauate. Et per˜ il populo Romano {una impcdislmento ha le ftanze bcllif..ime, moltiplicati i pJlchi, & i corritori in grande altezza. M.1lpoi, che: fiato rcfo !J ragione, pcrchc in Roma per la ncctfsit:“ de i I uoghi ftretti non li.fanno i p:ireti di mattoni crudi, hora fi dirˆ in che modo li dcono fare , acciochc durinoallla uecchiezza fenza difetti. PoO:o {“anella fommitˆ. dci plret1 fotto la copritura deltettoluna muratura di terra cottal, di altezza d'un piede, & mczo, & habbia o:i (porti ddlc co- rone, & i gocciolatoi, & coli potrannofchifarci danni, o i difi:tti, c.ht (iw licno hJuerelque pareti, perchc quando nel tetto faranno le tcBolc rotte, o gettate a bafl6 dai nenti, lafponl_la..ur3:, & il rec!nto de m..ttoni cotti, non la( cicrˆ. offendere il crudo,ma lo fporro de icoro1cio111, portera le gocctc lontane, & in quel mod0 frrneranno inttc.re h: muraturedc mattoni crudi, Ma della muratura di p1clrc ..ottc (e faiˆ buona o n˜, non fi puo ..iu- d1C'.1re 88 .LlBlt,0 no,il palazzo reale, che _lMa..folo per fua fl:anza fece fabrica.rc, petche d..lla d"....ra fi uedclla piaua, & tutta la terminauonc del portol,.. delle mura , & fotto la l“ndha e il pp..t.. fe creto fotto a i monti oafcofo in modo, che muno puo ucderel, o fap.::rc quello, che 1u1 l“fa,cia,acdoche il Re dal fuo palazzo a i galeotti, & foldati, fcnza che altri fe ne acorga J>olfa quanto bifogna comandare. Da poi la morte di ..bufolo rdl˜ Anemifta mogliefua, & fd egnand..li i Rodiotti, che una femina fignorcggiaff.. tutte le cil_lctˆ della Cal,ria, l“mifcroall'ordine per occupar quel regno.delchc dlendone autfata la Rctna,comando ella, cbe in quel porto fidfe l'armata rincbiufa all'ordine con marinari afc91“, & foldati. Ma il jrdl-o dc cittadini compareffe fopra le mura. Ma hauc:ndo i Rodiotti condotta l'armata / loro in ordine nel porto maggiore, la Rcina comand˜, che fuff:ro dalle mura falutati, & promc:lfa loro b cittˆ. per ikhe quelli abandorutc le naui, entrarono dentro: ma la Rcina fobico per la fofiˆ fatta tralfe fuori l'armata dal porto minore nel mare, & entrat.i nel rNt; giore sbarcati i galeotti,& i foldati,tir˜ nel mare l'armata uota de i Rodiotti, i quali non hauendo doue ricoucrarli elfcndo tolti di mczo,tutti furono nella piazza tagliati a ¥1ezzi. ArtemiGa entrata nelle naui de Rodiotti prcfc b tua di Rodi. per il che ucdcndo i Rodiot- ti le lor naui tornare ingirlaodate di frondi, fenfando che fuffcro i cittadini loro, r:ceuc- rono i nemici. Allhora la Reina prefa la citta, uccifi i princip2li, dentro ui pofe il Tro- feo della fua uittoria. & fece fare due fbtue d, bronzo, una rapprcfcnt:\Ua la cittˆ di Ro- di. L'al era la fua imagine. figurando, che quella con affocato ferro l“gillafl la cittˆ di Ro di.lDapoi quello fatto impediti i Rodiotti dalla religione, perche non era lecito rimuouere i trofei confecrati, fecero uno edificio intorno alle fracue dette, & quelle copi ironoinalzando un luogo per guardia :illa ufanza Greca, :iccioche niuno ui puteffe andare: & comandoronol, che qucfl:o {i chiamafi Auaron, cio inacccfs,bilc. Non haucndo adun..lquei Re co(i potenti (prezzato l'opera de mattoni, potenJo per le fatte predel, & per lelcofc, che erano loro portate d'ogni banda, farle non folamcme di ceancnto, ouero dilquadrata pietra, ma anche di marmo: lo non penfo, che l“a Ja bialimare gli cdificij muralti di mattoni, pure, che l“ano fatti,& driuati bene. Ma pcrche non f“a lecito in Roma allpopulo Romano fabricare in qudl:o modo,io ne dir˜ la ragione. Le leggi publ1ehe noncomportano, che le groflezze dc i muri ne i luoghi communi liano maggiori d'un piedel& mczo, ma gli .ihri pami,:udoche gli fpatij non (i facdlro piu frrctti, l“ fanno di quel- la iftcfiˆ grolfezza. Ma 9ue mattuni crudi fc non faranno di due, o di tre codi dc t"(latto- ni, con I a gro!Ráiza d'un piedC' & m<ázo folamente; non potranno foficncrc piu cl}c un pallcol. Ma nella madH di quella cittˆ in tanta frequcntia di cittadini bifognaua fare innumerabili babitationi. non potendo adunquc il piJno riceuere ad lubitare dentro di Rom.i tanta moltitudine, la occal“one pofc neccfsitˆ, di unire all'altezza dc gli ed1l“cij. Et per˜ conlpilafirat<: di pietral, & con murature di pietra cotta, & con pareti fatti di cemento per comlmoditˆde i ccnaculi, & de i luoghi di doue {i guard.i a bafiol, fono 11:ate fatte le altezze,&lcon ifpdfe trauaturc, & palchi conchiauate. Et per˜ il populo Romano {una impcdislmento ha le ftanze bcllif..ime, moltiplicati i pJlchi, & i corritori in grande altezza. M.1lpoi, che: fiato rcfo !J ragione, pcrchc in Roma per la ncctfsit:“ de i I uoghi ftretti non li.fanno i p:ireti di mattoni crudi, hora fi dirˆ in che modo li dcono fare , acciochc durinoallla uecchiezza fenza difetti. PoO:o {“anella fommitˆ. dci plret1 fotto la copritura deltettoluna muratura di terra cottal, di altezza d'un piede, & mczo, & habbia o:i (porti ddlc co- rone, & i gocciolatoi, & coli potrannofchifarci danni, o i difi:tti, c.ht (iw licno hJuerelque pareti, perchc quando nel tetto faranno le tcBolc rotte, o gettate a bafl6 dai nenti, lafponl_la..ur3:, & il rec!nto de m..ttoni cotti, non la( cicrˆ. offendere il crudo,ma lo fporro de icoro1cio111, portera le gocctc lontane, & in quel mod0 frrneranno inttc.re h: muraturedc mattoni crudi, Ma della muratura di p1clrc ..ottc (e faiˆ buona o n˜, non fi puo ..iu- d1C'.1re S E C O 'l'{ D O. 8;; dicare in poco (patio di tempo; perchc fc ella ˆ ferma nelle tempefl:e, & fl:rauenti, & nd) a Statc,allhora prouata; pcrche quella,che non farˆ di buona creta,o che farˆ mal cott.'t, fubito che farˆ toccata dal giaccio , o dalle brine, iui l“ mofircrˆ difettofa, ..1ella adun que che !1e i t..tti no11 puo fopport..r !a fatic.., meno farˆ ..uona nella muratttra a foltencr i peh; per 11 che I pareti coperti d1 uecch1e tegole fpec1almeme potranno hauere fcr mczz.i, Ma io 11011 uorrei, che mai in tempo alcuno fufli:ro fiati ritrouati i craticci: per che quanto giouano alla prefi:ezza , & tengono m,inco luogo, unto (ono di communc, & maggior calamitˆ, perche fono come fa(i preparati a gli inccndiJ : & per˜ pare chelfia migliore la fpefa delle pietre cotte nella fontuol“tˆ, che lo fparagno del tempo dc i craticci nel pericolo , & quelli anche, che fono polh nelle incroil:arnre tanno delle fiffu re in quelle, per ladifpo!iuooc dei dritti,& trauerfi, perchc quando fc gli dˆ la incrofbtura, riccuendo l'humore {i gonfiano, & poi [cccandol“ , l“ rifhigneno. & cofi affotigliati, rom peno la fermezza delle croll:e. Ma perche alcuni fono conll:retti di col“ fare,o per la prefiezza, o per bi fogno, o per feparare un luogo dall'altro , cof“ bifogner:“ fare. Fatto ui f“a il fuolo di fotto alto, accioche o dal terrazzo¥ o dal pauimento non l“a toccato, perche ellndo iui fommerfo col tempo ammarcifce,dapoi dando in fc,picga, & rom pela bellezza delle incro!hcure. Io fin!qui come ho potuto, ho detto dc i pareti , & del lo apparecchio della materia loro difiintamentc, di che bontˆ li.mo, & che wfetti habbiano, Refia, che io efpona chiaramente quanto appartiene alte_ trauature,& palchi,& con che ragioni {i acconci la materia da farli, & come fiano di buona durata, come ci mo fira b. natura delle cofe. Io /1 o uoluto porre tutta. la interpretatione del prtfente Capo, s“ percbe fdcile & di piaM intclligenz__a, s“ perche mi fon forza.tu nel [oprapofto difcorfo mettere infleme tutta la materia pro pofla.dal cbe ogni fludiofo puo da fe flef]o co11Jider .ire tutto quello ,.che Vitruuio ha uol,ito fare m q1tefta parte ¥ Et uederd la fua intentione effre Jlata d1 ragionare di:lla fabrica de i muri, & pareti, come egli dice net fine del [oprapoflo Capo, hauere diuij˜ quefto ragionamento in pi# parti: &nella prima hauer detto le maniere del murare, &hauer refo le ragioni de i difetti, & della bontˆ di quelle, quafi comparaudole in.fieme. 1-{¤lla feconda hauere ragion.< todella muratu;-a de i Greci, di tre manieri: di quella , & bauere comparato il modo Greco, col modo J._atino di mul',1re, nella terza hauere Lod.-ito il fabricar di mattoni , dimofháato il itero modo, &con bella, & iftorica cummendatione hauere commendato le fabriche di Maufolo .. di Caria, & propofloci molti e!fempi di quelle , & finita la f“-1a. ornat.i digreffione, accompagnatadalle leggi del populo R,pmano, nel qual cafo :, s'edimoftrato non ignorante delle leggi ciuili, & nell'ultima efjere ritornato ad infognarci, quanto era necefferio a ttarie forti sl di pareti, come di aaticci, de i quali ne ragiona anche nel ter.. Capo del fettimo libro : conchtudendo finalmente quanto ba uoluto fare, &quanto intende di uoler fare nel feguente Capo, I uocabo/i del tejto per la interpretatione, & altroue per la ejpofition nofl-ra fono chiari, leggi 'Plinio per tlltto il trentefimo,jŽfto libro, che trouerai molte cofe al propo{ito noflro ,& le figure delle murature J˜no poflc dijopM , &[egn,ite con i loro nomi. doiie non Hi accade altro rincontro , Hora jguita Vitruuio & parla dell.t mgione de i legnami, 'De/tagliare i legnami. Cap. IX. IlA materia (i deue tagliare il principio dello autunno, che far.. fin a quel tem4 po auantio, che Fa..onio comincioa lj,irare: pcrche daop..ima uera glialberi fo: _ _o. _ no pregni, & tum mandano la umu della loro propneta nelle frond1, & ne l ~ frutti, che f......o. ogni anno. ..ando adunque per la neccfsitˆ de i_ tempi fa . M ranno 90 L I B Jt oranno uoti, & lmmidi, fogliano dine mar rari, & deboli per la raritˆ 7comc fono i corpi fcminili, quando hanno concetto, & dalla concettione 6no al parto, non fono fiimati fa ni. Ne gjj animali da ucndere, quando fono pregni, l“ danno per fani. pcrciochecrcfccn donel c..ápo, quello, che prima u' fiato fcminato, egli tiraa fc il nutrimento da tutta la uim“ del cibo; & quanto pi il p:trto l“ fo fermo al maturirf“, tanto meno lafcia cflr foda quella cofa, di che li genera, & per˜ fobico, che il parco mandato fuori, quello ,che peraltra maniera di aumento, era detratto; quanclo libero per la fcpar:nione fatta dal nafcime. mo della cofa, riccue in fc nelle noted, & aperte ucne, & fuggendo il focco (“ fa piu fermo, & ritorna nella p1 iH:ina fermezza della natura fua. Per la Hdfa ragione, :il tempo deh' Autunno, per la maturid dc i frutti infiacchite le frondi, tirando k radici dc gli albe ria fc il focco della terra, f“ ricour:100, & fono rdl:ituiti nella prima lor fermezza: Ma b forza del ucrno comprime, & raltoda quelle per quel tempo, che detto hauemo. Et per˜ fccon quella rogione, &: a quel tempo, che detto ho di fopra, l“ taglieranno gli alberi, farˆ utile, & opportuna colˆ. Ma rofi bifogna tagliarli, che li uadi 6n'a mezo la midolla, & lafci:no l“a il taglio, fino, che fiilbndo per dfo f“ fecchi l'humore. per il che quello inutile liquore, che in efsi f“ truona ufcendo per lo fuo tuorlo, non Iafcicrˆ in quelli morire la putredine:, nt gt1a.l!aru la qualid a chi ui uorrˆ pcnfarc, chiaramente efponer˜. Vitrrmro ci ba infeJn:zto quanto appartienealla materia (che cofi egli fi cbi.:ma il legmm,e) iltempo dr tagliar gli alberi, /4 ragione, ilmodo di ta'{liarlia, Li 11atura, & ufo loro . ha dmo dcll'Jlbt:tea, del Larice, & del Cedro cofe degne, di au..crtirrlÛnto , & ha dcfcritto alcuni alberi, cunchmdendo cbiamme11te7quanto eglifin ho;-.i ba efpojlo, 'N_oi fimi/menu: poneremo tzma llZ prefentc-mate.inJotto un'afp..tto ,fecon lo cbeletto hauemo ne bmmi .1uttori, 1x!illegmm11:,uf"1l11_"'[iconfiderailatempo, &,/modo d.. taglJ:zrlu, l:i nawr.z,f11fo, e:r la comparatronedellepartia_ a,,& dd tutto ¥ Scondo Tlu:ofi-41.o tl J""\! dopo il me-zoiion10> cc.t..nrr,11.doI.i hm.!afce- m.1re 9:. L I Jt o rid“ quelle callclla & terre, che gli delfero 11cttouaglic, & clfendoiuiunforte ca{lellodetoto Larcgno, quelli che dentro erano con..d..ndol“ nel(a fortezza nato_ourale delo_ h1og?, nonouolleno ubidire; peril che l'Imper.itore lt fpmfc auanu con loelfermo.Eradinanzi la porota unatorrefatta di qudlamateria contrauit..áauer.. alternamente r:i..dopp!ati,come unaopira in alto compofrao, in modo, che coi! pali, & pietre poteua fc..cmrceh!haueOc uoluto auuicinarft . uedendofi poi, che quel.i non haueuano altre armi, che pali, & cheper lo pefo di quelli non potcuano ti..arli troppo lontani, fu ..oman..ato, ˆc ui mcttelfero fotsoto le fafcine, & che (e le def'fe 11 fuoco, Et cofi prefio 1 foldau nefecerouna gran raunanu. D:ipoi che Ja fiamma d'intorno=t <]11Cl1a m2teria hcbbeapprefe le fa(cinc,lcu:it2li al cic lo fece credere, che tutta 9ueJla mole fuIfe caduta a terra. Ma poi, che quella da fc fu efiint:t , & cefTata,l“ uidc latorrenon cfferfiata tocca dal fuoco, ammirandoli Cefare comand˜, che lontani dalli tiri delle facete circondalfero ilcaftello di trincere,per il che i ca ll:ellani confir..tti dalla paura ttdiedero all'Imperatore, il quale poi gli dim:md˜ di che fof_ fcro quellelegna, che per la fiamma non l“ conl“1mauano. Allhoraquelli gli dimoftraros noquegli alberi, dc i qu3li iui copia gr..ndifsima, & per qucfio 9uella fortezza, & ..ucfia mauria fu nominata larcgna. ..dta per lo P˜ l“ conduce a Rauenna nella colonia di Fano, ci Pcfaro, & d'Ancona,& in altri luoghi & terre, che fono in quella regione. Del la qual materia fc fuIfe commoditˆ di condurne a Roma, fi cauariano grandilsime utilitˆ ne gli edif“cij, & fe non in tutte le cofc, almeno le tauole fotto le grondi d'intorno J'jfole locio caf dipriuate pe1fo11e .. (per dfcr tutte le cafc fcparatc l'una dall'altra) fe fulfero pofieodi quella materia Cariano liberate di pericolo del trapafarc dc g..i iucendiJ, pcrcbe quellilegni non riceucno, n fiamma, n carbone, & da fe non ne poflono fare.Sono quelli alberiodi foglie l“miglianti al Pino,la loro materia difiefa, & trattabile per lauori di legnaminon meno della Sappinca detta di fopra, tiene liquida r,1fa di colore del mele attico, laquale di g;ouamento a i ptifici ¥ Io ho detto di tutte le forti di materia, di che proprict.. l“ano per natura, & ho efpofio con che ragioni l“ generano. fcguica che egli l“ auuertifca per cli e caufa quello A bete, che in Roma ft chiama fopernate, {ia peggiore dello Infornate, il quale utilmente dura per lunghifsimo tempo nelle fabriche. Et di quelle cofc, come pare, che habbiano dalla proprietˆ de i luoghi bont.“, o uitio, accioche m3llifefte fiano >a chi ui uorrˆ pcnfarc, chiaramente efponer˜. Vitrrmro ci ba infeJn:zto quanto appartienealla materia (che cofi egli fi cbi.:ma il legmm,e) iltempo dr tagliar gli alberi, /4 ragione, ilmodo di ta'{liarlia, Li 11atura, & ufo loro . ha dmo dcll'Jlbt:tea, del Larice, & del Cedro cofe degne, di au..crtirrlÛnto , & ha dcfcritto alcuni alberi, cunchmdendo cbiamme11te7quanto eglifin ho;-.i ba efpojlo, 'N_oi fimi/menu: poneremo tzma llZ prefentc-mate.inJotto un'afp..tto ,fecon lo cbeletto hauemo ne bmmi .1uttori, 1x!illegmm11:,uf"1l11_"'[iconfiderailatempo, &,/modo d.. taglJ:zrlu, l:i nawr.z,f11fo, e:r la comparatronedellepartia_ a,,& dd tutto ¥ Scondo Tlu:ofi-41.o tl J""\! dopo il me-zoiion10> cc.t..nrr,11.doI.i hm.!afce- m.1re S F. C O '1{ D O. 93 mare,deonfl tagliare alquanto_ aintorno per lafciare ufcire ihumore: & poi tagliati di t1 ito fcorzarli :JPecialmente q11ell1, che fan110 /rutto. n fl deono tagltrefe non fatto il frutto. RJpoui gli alberi tagliati doue n ilg;áarz Sole,n,:i uenti gli diano. alcuni fiano untidiflerco bouino , acciochefiJecci1ino egualmente ¥ La Cas1agna fl pm-ga nell'acqua del mare, la materia..he f“ adopera al torno, fifommerge nell' acqtfe, & nel fango per trenta gior11i; altri ugneno la materia di morchia ptr li tarli, & quella, che per l'acqua fi guafla, f“ fiwli: impe,..olare. La -matert íflueccbiata a'al/ume bagnata nonarde. Lrnatura ,&ufodelegnami quefla, L'.Alno buono grandemente alle palificate, ne i p,tludi, & faogbi fi1miali, ma a/l'aere non dura. L'Ejcu/ o, cbe imafpecie di R._pm:re, impatie11tedell'/Jumore. I.:olmo allo [coperto f“ condenfa, ma altrotte [t JPacca, & la f“ra radice beUif]“ma fra tutti i legni per la uariettí de i colori, & per uncerto lieflro. D,1poi la radice delf oliuo belli[fima. il 'Pezzo, & il 'Pino durano [atterra eternarillcnte ¥ Il R.2uere per effer JPcffo, nentofo , di pochi fori, ottimo alle opere terrene, perche nonrice11e l'b111nore, & fofienta i pefi mirabilmente. La !2.!!,ercia non im,ecchia. Il Faggio, la Iuglande no11 figuafl.-ino per l'acqtte. Il Souero,il 'Pinaftro,il Moro, I' .Acero,l'olmo non fono inutili all'ufo delle colonne ¥ Ma a/li tajfelli, & ufo delle traHature la ?-{_oce Euboica,-ma Jopra't tutto I'.Abete; alq11ale per˜ di leggieri fi attamt il fuoco, nel.refto utiliffirno, n gli cede il Ciprefio. ptef/inonfente uecchie'.(!._a, n tarli, ne da fefi rompe, bene uero cbe pefamolto, & buono per far porte. ?-{_afce & crefce drittijfimo per natura fopra tutti gli altri .ilberi. Il 'Pino /i tarl,i, ptrdJe il fuo liquore piu dolce che quello dell'.Abete. Il Larice e buono per li pefi, & per li trav.amenti ¥ dura, & neruofo , & non fi tarla, pare che delle fiamme fi [degni; pure uediamo che egli arde. uero che un tronco grofJo di quello con lafcorzamolto refifte al fuo co. L'Oliuo, il Fico, la Tigli a, il Salice non fono buoni per te trauamenta. La 'Palma Ji uolge contra il pej˜. il Ginepro propoffo alle lrauature [coperte, a cui fimi le ( benche p, [odo) di natura i{ Cedro, del q11alc Vinitwi bmmo fatto bell{{f“me porte alle fale delle arme. legno odoratHJimo. Il Cerro, & il Faggio non durano a i lauori di legnami, come fono letti, menfe,tauole. L'.Abete, il Ciprej]˜, il Faggio., & anche it 'Pez.., benche [tano fragili,. per˜ fono b11oni per caffe, letti, & a.Di fottili .fimili a quefli CElicc, inutili fono la luglande ,folmo, & il Fraffino: perciocbe la Iuglande fotta in tauole facilmente/i rompe, (!l' gli altri alberi cedeno,& punteggiano ¥ Ma lo Fraffino ubidientiflimo ali' opera, & cofi la '}{..ce. brmcbe gli antichi nonne babbiano fotto molta confidr:1atione: pe1ᘠa giorni noftri molto fiimata, & adoperata in molti, &{ottilijfimi lanori, & di piu forti ¥ Il Moro i! lodato percbe col ttmpo flfa piu nero,& dttra 1“lolto. L'Olmo buono a i cardini delle porte: per chef erua il r{..ore,ma la radice deue efler.pofta difopra. dello .Acq11ifoglio flfanno le]langi, & cofi di Lauro, & d'Olmo. i gradi fifa11no di Orno, &di !Auro: & le chiauette di comu. per cannoni d'acque coperti fanno bene il 'Pino, & il 'Pez... L.irice {emina di colore fimi/e al mele, buona per adornar le cafe, effend<> flato auuertito, cbe nelle tauole de i pittori immortale,& per˜ buona pe-1 le fl,rtue, pe,ácbe non ha i ne-miflefi per lungo, ma interrotti, uarij 7 6~ mˆtuti. V[auano gli antichi il Loto, il Bo/Jo, il Cedro, il Ciprefl˜, & la radice dell'Oliuo piu [oda, & il 'Perffro Egittio per fanie le flatue. ma per fare le tauole da dipignere ufauano gli antichi il bianco, & il nero 'Poppi o ¥ lit Salce:1il Carpene, il Sorbo, il Sambuco, il Fico. Lodano alcuni la Giuggiola, & per lo torno il Faggio, il Moro, il Terebinto, & fpecialmente il Eoff˜ > & l'Ebano. Il R._puero diffic.ilmentt: s'accompagna con altri alberi, & rifiuta la colla,come fanno tutti gli alberi lacrimanti,& cref pi, & ogni legno, cbe fi puo r(,dere. 1-{gn ffr:tnno infic-me gli alberi, che fono di 11!áili, che i ftrttl1. 'Piit nodofi gli rterili del tutto,o qm:ll,, che .i uicend.1jr1:tt.¥110 , che ift:;-,tci. Tra i noJofii cortifonop,diffiˆli. Sono pitenodojiqMelli, ,be nodriti .fono in con11al/1, &piu corti de i mont,tni. M,ii montani pfo fermi, & pi!, groff“. Sono pi:mwlli i r..1.fŽi:,ti m luogJ.,i Jr.m:idi, & ombrofi deglrapr,cbi. I legni di color bianco fono manco denfl, 6.. pii, tr.ztt.ibili, Ogni materiapomicroJ:i della lig._'{itr.i piu fln:ffa, & piu d11r,t, Žl~ quella t! piu ft,tgile. fin.i/mente q1;elIi, che pit, fi co1ifm1ar.o in uita, dtmmo ,-mche taJliati piu bmgamcnte de gli alm. Hor,i qt che fono in parte cf pofta .11 ..olc alfodati ¥¥ r+ L I B It o piK duri. Cli acuti, &tardiJ,i t1á11. i ftl!ttuofi piu forti. De i dr,lci pi:i m:fccno gli Jle>áili, che i ftrttl1. 'Piit nodofi gli rterili del tutto,o qm:ll,, che .i uicend.1jr1:tt.¥110 , che ift:;-,tci. Tra i noJofii cortifonop,diffiˆli. Sono pitenodojiqMelli, ,be nodriti .fono in con11al/1, &piu corti de i mont,tni. M,ii montani pfo fermi, & pi!, groff“. Sono pi:mwlli i r..1.fŽi:,ti m luogJ.,i Jr.m:idi, & ombrofi deglrapr,cbi. I legni di color bianco fono manco denfl, 6.. pii, tr.ztt.ibili, Ogni materiapomicroJ:i della lig._'{itr.i piu fln:ffa, & piu d11r,t, Žl~ quella t! piu ft,tgile. fin.i/mente q1;elIi, che pit, fi co1ifm1ar.o in uita, dtmmo ,-mche taJliati piu bmgamcnte de gli alm. Hor,i qt che fono in parte cf pofta .11 ..olc alfodati ¥¥ :iJl'ordine propoflo. . . . . . Et qui fla fine delfecondo libro ¥ I L TERZO LIBRO DEL L'A R CHI TE T TV RA DI M, V I T R V V I O. L Delfico Apollo nelle rifpofl:e date a Pithia, afferm˜ Socrate cO"cr di tut ti gli huomini fapientifsimo. ..dli (l“ dicc)cbe con prudenza, & dottifsimamentc dice!fc, che bifognaua, che i petti de gli huomini fo{Tro come fincfl:rc, & apertie, affine, che haudfcr˜ i fcnfi non occulti, ma pa ]cli da cflr conl“.daati. Voleffe Jddio, che la natura feguitando la opinione d1 Socrate fatto haueffe i petti apparenti, & chiari: perchc fe co ' ' !i folle {l:aw,non fobmente le uircu & i uitij dc gli animi (“ ucdcriano: ma anche le fcien:i e delle difcipline a gli occhi fottopofle con certo giudicio s'approucriano, & a gli crudi: i, & imendenti huomini grande,& fiabile riputatione s'accrefcercbbe.& per˜, perche la natura non a modo d'altri, ma al fuo co(“ fare ba uoluto, non puo effcre,che gli huomi ni con gli ingegni fotto i petti ofcurati habbi:tno potuto giudicare come fono le fcienzc dc gli artific“j del tutto af.:ofo,& gli artefici anchora che promettino la loro prudenza, fe non faranno dinarofi, ouero fe non faranno frati conofciuti per la uccchiezza delle loro officine, o non haueranno hauuto grati a, & eloquenza da piazza , non poffono per la indunria dc gli fiudi loro hauere tanto di credito, che creduto lor fia quello, di che fanno profef..ione. & qucflo {i pu˜ fpec ialmcnte conofcere da gli antichi fl:atuari, & pittori, che di quelli, coloro,c hc hanno hauuto i fcgni di dignitˆ, & la gratia di effer commenda ¥ ti, con eterna memoria {i mantengono alla pofierirˆ. Come fu Herone, Policleto, Phi dia., l.ifippo, & gli altri, che hanno con l'arte loro confcguha la nobilt:“.. perchc come r alle gran Cittˆ , ouero a i Re, oucro a nobili huomini fatti hanno opere, & fabriche, co{“ banno ottenuto quelloe> che io ho detto.Ma quei, che n di manco fiudio, & ingegno, & fo..ertia frati fono, n manco belle opere hanno lafciato a gli ignobili cittadini, & di 1ni nor fortuna, non hanno lafciato Jicordo di loro alcuno: pcrchc non dalla indufiria, & folcrtia affodati per la dcnf“tˆ delle u....e, non ha..endo rarit....l..una dall'ht..more, poi c..e fi m::.. _ teno in opera, pi:tnt, & poln1 durano con molte uulita alla ueccluezza ¥ & pero quelli ,: che fono dalla panceinferiore dcli' A pennino, per eh..fono portaci da I uoghi apr!chi, foeno migliori di quelli, che nafccno nella parte fupcnore ,& ucngono da luoghi opachi. Io ho efpofio quanto ho potuto con l'animo conf“dcr..re le copie neceO"arie :11 f..bricare, di che tempre fiano per la mefcolanza de 1 l..ro prmc..plJ, '!' quali perfe:tiom '. ..edifetti habbiano, accioche mamfcll:e fiano a cht JOtcnde d1 fabncare. & pero quelli, 1 quali potranno fcguitare le leggi di quefr! precetti, forano piu aueniti, & potranno far elcttione nelle opere dell'ufo di ciafcuna lpecie. EffcndoG adunque detto delle preparationi della materia. Relh. che ne gli altri uolumi io dica de gli edif“cij, & prima dc i fa cri Tcmpij de i Deiimmortali, & delleloro mifure, & proponioni, come conuicnc Ha uoluto Vitruuio nel decimo, & 1tlt1mo capo d1 quefto fecondo libro porre i.i dt'tferenz..a dr:gli alberi, che najeno d.tll,i pa1't.. dril Sole che aprica fi chiam.. , da qu..lli cb.. ne i luosbi ornbrofi rigua;-d,mo al Settenmone. e facrl .' cofˆ, & confermata da 'Palladio nell undecin-? o libro al quinto d..cimo Capo, & da 'Plinio uel feftodecimo libro, al trentef“monono Capo. 9.. LI..]teO folertia dell'arte; m:t dalla felicitHono frati abbandonati: come fu Hellas Atheniefe Chione Corinthio,Miagro Phocefe, Pharace Ephefio, Bedas Bizantio, & molti altr{. Similmente i pittoricome Arifl:omene Thaf“o,Policle, & Atramitino Nicomaco & gli altri,ai qua!i,n induftr!a, n fi-udio ..ell'arte, n.. ..okrtia manc˜ , m.. ouero Ja p..carobba,oladebtl fortuna? o..co,offerfupe....une!la a..?mone de..le ..oncorrcnze da gli aucrofarij,pofe ofi-aculo allado_o1gmtaloro. N..perocglt e da marau1gharli, Cc per l'ignoranzadell'Arteli ofcurano le umu: ma bene 1 huomo (i deue grandemente sdegnue, quandofpeffo la gratia dei c,onuitilufinhcuolmente ,-co_ft da i ueri giud}c!1 alla falfa approbatione conduca. Et pero Cc (come piacque a Socrate), fcnft, & le op1111oni, & le fcienzc crc ..ciwteo_odo_oalledifciplin.., fuffero !bte chiare, & manife..e , _ono.. ualercbbc la gratia, non J ambmonc: ma fe c1 fo{fe,chtcon ..ere, & certe fatiche 1mp1egate nello imparare le dot trine, giunto fuffe al colmo della fc1cnza, a queO:o fi darebbe uolentieri i lauori nelle ma ni: ma perche quelle non fonoillufl:ri, & apparenti, nello afpctto. (come penfamo che bifognaua)& iouedo,chc piu prcfi-o gli indotti, che i dotti auanzano di gratia: non ifiimandoio, chebuono fia il cotcnderc con gli ignoranti di ambitio11c : piu prefio con queO:i precetti dimoftrer˜ la uirtu della fcienza nofl:ra. Nel primo libro adunque, ˜ Imperatore, ti ho efpoflo dcli'Ane,& che potereella habbia, & di che difcipline faccia bi fogno, che l'Architetto fia ornato; & foggiunfi le cagioni, pcrche cofi bifognaua , che cgH ammacfi:rato foffc, & diuifi in Comma le ragioni della Architettura, & diuifcpoi, io l'ho diffinite: & oltra quc!l:o di(correndo, ho dimofl:rato quello, che era prima, & ncceffario delle mura, come fare Ci debbia la clcttione dc i luoghi Cani : & ho dimo!hat.. con defcrittioni di lince, quanti , & quali, & da che parte (piri no i uenti: & ho infcgnato cli fare igiufii compartimenti delle piazze , & dc i borghi dentro le mura, & con qucfio io ho po!l:o fine al pria10 uolumc. Nel fecondo anche io ho fornito di tramre della materia, che utilitˆ (i habbia da quella ne gli edificij ,& che uirtu le dia la natura. Hora nel terzo io dir˜ delle facrc cafe de gli Dei immortali , & efponer˜ io¥ che modo dfcr deono difegnatc. Detto ba Vitruuio nel p,áimo libro al te;--zy Capo, che tre fono li: patti dcU'.Architctttmt, una delle quali era la edificatione: detto ba fmzilmcnu, che la edificatione cr.t ili due parti diuif.z, 1ma cfeU.. quali appartene11a alla fabrica delle opere commv.ni, & publ1ehe, l'altra era pofl.i nel k fabricht priuate ¥ Ha uoltnigno animo legga il fottofi:ritto dift:orfo, & riti-ouando quello, che egli defidera,lodi meco la bontˆ-di Dio. & fe del tutto eglinon_(ar.“fatisfatto, aggmn.ga lo fludio, & il fo11ore alC opera da me cominciata; l'UTlo per ritrouar il uero, r alti-o per acct:ttare il buon animo, del quale io mi foccio perpetuo debitore. Tanta la forza della proportione, tanta la neccffitˆ, ta11ta l'utilitˆ di ef]ˆ nelle cof, che non puo alcuno 11 all' orecchie, n a gli occhi, n a gli altri fenfi recare alcrmu dilettatione f enZ!l-La con- 11eneuolez...za¥, & la rifPondenza delta >áagione, la dol/e tutto quello, cbe diletta, o piace, non pe1á altro diletta & piace ,fe non percbe tiene proportionata m1fi1ra, & moder:tto temperamento. ?,;[_on prima con diletto, &piacere nell'animo per le oreu/Jie difccndeno le uoci, & i j“ioni. -cbe traf non conuenghino iniproportionata ragione di tempo, & di diflanzai. Le belleinue..tioni de gli huomini tanto hanno del buono, quauto piu ingeniofamente fono proportionate. Effe. cacif]“ma cofa ntl comporre, & mefcolare le femplici medicine, la proportione, come nel forel.. Tiriaca, & il Mitridato. Diuina la forza de i numeri tra fe con rttgiione comparati. n Ji, puoidire, che mila fobrica di quefla uniuei-fitˆ, che noi mondo cbiammno ,& nel picciol mondo anchora, fia cofo, piu ampta, piu degna della conue,iettolezza del pefo, del numero,& della mifara. ,áon la quale il tempo, lo Jpacio, i mottim..nti, le uirt la faueUa, loa'ltificio, la nat11ra, il fapere, & ogni cofa m[omma diuina, & humana compofta, crefciuta, & pcrftta. Ilcbe com,: ueroi, cofi nv..flimoio,che util f“a il uolere con piu ampie indottioni prouarlo ¥ Q.!!ando a dunquefarˆda noi con bello, & fottile auuedirnentoprouifto, che tutto quello , cbefarˆfatto da noi f1a coni_ile..agioni delleproportioni compoflo: nonfolamt!nte fanmo giudici degni dt:lle ope-re degli ant1ch1..maanchora inuentoi"i,&operatoiái darioi fleffi di cofe r :ue, & e,á,áe/lenti .& ,pandobene ":m:,nonfi trouaffe al mondo, potrebbe cofoi che ueramente intendeffe il uatore delle propor..zon!,ritrouareinnumerabili precettid'Arcbitettura, nper temerariofarebbe ba,mto, pei-cbe mdifefafua prenderebbe la ragione. I.i qual cofa ba dato i-iputationea gli art,fici,com-:. mo_..o-al mondo,& gloria a i 'Principi. Volendo ad1mquenoi trattare delleproportioni, diremo P..1rf!1eramente, che cofap;áoportione,diftingueremole JPecie fue, e'7' in fine comparando L'ufod..cia[cunafPec1e,acciocl1efappiamo quale proportionea qual fo.brica conuenga. Molto ampzame ..te/iftend..quefto nome diproportione nella]ua fignif“catione, perche ogni conuenit:nz1t, &f“..n,gl1anzad.. cofe uolgarmente detta propo;átiune,& ancbe nella uirt1“ foftanzy,, nella'fU4l1tˆ, ..altrigc11eral,ffi,;1i capi fi dire effetáproponio11c. Ma noi pariamo dellauera propor-. l'{_ tio11e, 97-fo, (:f'che fofin“tˆ la fcbiera de gli [ciocchi, fi ba mnigno animo legga il fottofi:ritto dift:orfo, & riti-ouando quello, che egli defidera,lodi meco la bontˆ-di Dio. & fe del tutto eglinon_(ar.“fatisfatto, aggmn.ga lo fludio, & il fo11ore alC opera da me cominciata; l'UTlo per ritrouar il uero, r alti-o per acct:ttare il buon animo, del quale io mi foccio perpetuo debitore. Tanta la forza della proportione, tanta la neccffitˆ, ta11ta l'utilitˆ di ef]ˆ nelle cof, che non puo alcuno 11 all' orecchie, n a gli occhi, n a gli altri fenfi recare alcrmu dilettatione f enZ!l-La con- 11eneuolez...za¥, & la rifPondenza delta >áagione, la dol/e tutto quello, cbe diletta, o piace, non pe1á altro diletta & piace ,fe non percbe tiene proportionata m1fi1ra, & moder:tto temperamento. ?,;[_on prima con diletto, &piacere nell'animo per le oreu/Jie difccndeno le uoci, & i j“ioni. -cbe traf non conuenghino iniproportionata ragione di tempo, & di diflanzai. Le belleinue..tioni de gli huomini tanto hanno del buono, quauto piu ingeniofamente fono proportionate. Effe. cacif]“ma cofa ntl comporre, & mefcolare le femplici medicine, la proportione, come nel forel.. Tiriaca, & il Mitridato. Diuina la forza de i numeri tra fe con rttgiione comparati. n Ji, puoidire, che mila fobrica di quefla uniuei-fitˆ, che noi mondo cbiammno ,& nel picciol mondo anchora, fia cofo, piu ampta, piu degna della conue,iettolezza del pefo, del numero,& della mifara. ,áon la quale il tempo, lo Jpacio, i mottim..nti, le uirt la faueUa, loa'ltificio, la nat11ra, il fapere, & ogni cofa m[omma diuina, & humana compofta, crefciuta, & pcrftta. Ilcbe com,: ueroi, cofi nv..flimoio,che util f“a il uolere con piu ampie indottioni prouarlo ¥ Q.!!ando a dunquefarˆda noi con bello, & fottile auuedirnentoprouifto, che tutto quello , cbefarˆfatto da noi f1a coni_ile..agioni delleproportioni compoflo: nonfolamt!nte fanmo giudici degni dt:lle ope-re degli ant1ch1..maanchora inuentoi"i,&operatoiái darioi fleffi di cofe r :ue, & e,á,áe/lenti .& ,pandobene ":m:,nonfi trouaffe al mondo, potrebbe cofoi che ueramente intendeffe il uatore delle propor..zon!,ritrouareinnumerabili precettid'Arcbitettura, nper temerariofarebbe ba,mto, pei-cbe mdifefafua prenderebbe la ragione. I.i qual cofa ba dato i-iputationea gli art,fici,com-:. mo_..o-al mondo,& gloria a i 'Principi. Volendo ad1mquenoi trattare delleproportioni, diremo P..1rf!1eramente, che cofap;áoportione,diftingueremole JPecie fue, e'7' in fine comparando L'ufod..cia[cunafPec1e,acciocl1efappiamo quale proportionea qual fo.brica conuenga. Molto ampzame ..te/iftend..quefto nome diproportione nella]ua fignif“catione, perche ogni conuenit:nz1t, &f“..n,gl1anzad.. cofe uolgarmente detta propo;átiune,& ancbe nella uirt1“ foftanzy,, nella'fU4l1tˆ, ..altrigc11eral,ffi,;1i capi fi dire effetáproponio11c. Ma noi pariamo dellauera propor-. l'{_ tio11e, "t. I ! 1l -e tione, che compre[afotto la 't{tMntitˆ. non he lap;-oportionc fia q11d'ntitˆ, m.t perche pr911ri1t dcll.: q11antitˆ. Trouanfi due maniere di quantit:“.. ..na dt:tt:c con..inu.i,come linea, f operficie, corpo, tempo, & mouimento. l'altra detta q11a11t1ta partrta, & difreta, o feparata, ( comec _ Hogltamo dire) come il n,on..o due,trc,& quattro, & Lo p-rofenre delle fillabe 11el formar lecparole;,:;;~ le f.trole ifleffe un.: feparat .i dall'altr.t ¥ f!eU'u,1.t &-dell'altra !JIWltit.-“, proprio,c _ che 'condo c,afcuna fi d¥ca, le cofl: e,Tm eguali, o difeg11alt. Bi:nd)(: queft.z propmta fia ftiltao ..sftrita m ,;u1lte altre cofe,che11on f˜no qu.tntitˆ, pere be tf!tte le cofi:, ddle quali fi p1to f-ar tr:ife ,ilcm:a comparatione, oue10.f˜1to egu.ilitrafe, & pari, 0á1e-ro di/“:.'(1tali, & difPari.Hor.i io d;co,cbe i.i proportio11e t nel ;nm 1á0 di quelle cofe, cbe fi rrrerif“:eno ad altre, (:r la effer jifo t tale, c!Je ;1011/l.-i da fe, ma ba riguardo ad altro: &percbe 11n.: ,áofa m compar.itione d'1m'altra ( o piu, o n,cno, o tanto :ptr˜ delleproport1onialtre faranno tra cofe p,iri, & ....ttali, altre tr .. t!fcg¥i.:!i, o maggiori, o .ninori, che file fi.mo. Ma percbe noi r,1gion.rmo di qulla proportiene, d1e f“ truoua neil.i quanth.:i, per˜ dicemo,cbeproportfone altro non .. cbt: 1111.i tennh1ata h.ibitud:e, rifpctto, o comp.tr-''rone di due qua,1tir,“ comprefe fotto 1m'1fli:/Jo gene;-e ¥ come fatebbe d11enzlim:ri, duecorp.., d11e l11o_..hf,due tempi! due linee,due p(ani .p..rˆoc/Je 1101.. fi p110c _ dire propriamente, cbe l.l lmea fi.1 1;.,11or,á, o m.-iggzore , o peri all.i Jopt:rficte , come i:yJ1 /la be 111: a d;;-e; cbe 1111.: liuea, p.-i;-i all'altra, ..111.1ggiore, o minore. per,he la compar,1tione fifa di cofe co11tprrfa f..tto un¥ijl1jjo genere. Dif!“, terminttta, non in1uanto a 1101.., n in fo certa, ma tale cbcnon P"o effer altr.1,corne j“ did dapoi.Ifpedita adtmq11e la diffinitiom:de!l.r. proportione, rn.tnif fl,i cofa t', cbe ritro11andof“ ell.t nella quailtitˆ, alc1-111,1 appartenrr.“ allem1fitre, alcr,n.i a i nmneri, ,uc1'f/.1 far.“mefco/at,t dJ n,,m..ri, & di mifi1re. Li pertinente alle mifure, cbe fi chi,r ma Geomctricaf.zr:“ nelle quantit,í contim1e, le quali tutte cadeno fotto mifwra ¥ La pert.1:me a numeri, che detta .Aritbmetá,1, nelle qttantit:r. difl,me, & Jpai-.rte , come quaudocc,;li /i fo compar.itione da numero, a nu111ero ¥ La mefcol.Ita di numeri, & di mifureá, che I1am1onic áa fi cbiam.z, qudia cbt: comp:ir:t r tempi, e:,~ gli inte-rUttlli delle uoci, & gu ecce{fi,;::;-differen-.;:: .. delle p1áoportio,-1i,come fi d;r.“ nel qu!nto libro. Hora diremo della proportione Geometrica, l.z q11ale quandofi fo compar.ttione d'un.,z cofa co11t:ma ,i!l'altrtt, & detl.z .Adtlmzetica, cbe /icfa tr.z numeri. uoler:do ad¥mipte noir "tro:111re !e fpcciede!le propo;átioni,. b:[ogna f i,pere come fii ¥ no le c"fe tr,zfe compar,tte l :ma con l'.zltr.i. p,:r ta11to rit1áou.wdo ,101, cbt: le cofe fono tr,t (e oceguali, o difegitrtli, fi1ce11,fone l.i comp.zration:: ,!ire mo, che l.z proportio11e fard di ,ine maniere,cluna qrumJ.,, j“ f má.i comp.1r.itio11e di due 111-1,,tit:“ tra loro, cioe cbe 111.. non eccedi:-r.i l' altr.:,nzacfara r.into .z pu,1to: & quejl.i detta proportione di .1gg1tagl“.1n... l'.zltr.?, qu:wdo fi fiir.i comrar. 1tio,1c di due quamitˆ difig11,tli, do che mi.i eccedel"l C altra: & far.“ detta proportionc dicdifaguaglianz.:t. & cofi b,meremo ,fac J˜;á,i di propo,tione, delle quali la pdm,i 110,i ha j˜uo d1 fe llltr.i fJ,ec:e, ft:,-cbe f .t_'!, ..'{11agliam;.._z 110n fi p110 dlt'idcre, pcrcbe non 11afce fe non ,1d.u-:i'ifleff o modo. Ma l.zft'conda puo cf!c-rt: ili due 1t1oŽigene,á.ili,J,';mo q11.111do fi co11;para il pin al meno: l'altro quando fi compar.t. il men<>-al p:. il primo fi dir,í proportione di dijˆgguagl,anza dal m.ig,'{ iore. il fecondo, p;-opo;átione dr dif:tr?;gi:..gli.:11-z.i d,1l ininor.:. e:,~ pcrcbt tit.'1te fono le Jtecie cu ..0111p.ir.1re il pite al meno, quanto queile dr comp .. ;-.i;áe il meno .-il pm: per˜ dicbi,m:re,no le fPwe I tklla proportione dal m.1gg1orec, pt:rcbe poi l'ali re ci fa;á,1nno rnanifefle ¥ In m: modi aduilque fi fa comparat1one dal pi al meno,.cio in tre modi, il piu eccede il -me110c,, dico 111:Ua f empli,áe prol portione ¥ Il primo quando il piu contime il menopiu 1wlte .r. p1111to, & fi chiai1la prop<,rtione zr.ol..iplice, c..e cf1!e /cfae fi.1te a p@to, & 110n piu. il noue contiene il ire, tr..fiate a prmto: t altro.. quando rl piit e1mtitme il meno, & di piit alcrmaparte di quello, & fi ,ch1am.1 proport1one Jop1áa pa;-tico/máe : ptrcioche il piu ,: fopra il meno di q11..lcbe parte. come putttroa tre, che qtt.1ttro contiene r,-1: 1m.ifiata, & la i1.1 terza parte, che , u,;o .il 1crzymo Jc do 9uando 1l p:u cont,ene il meno ..na fiata,& pir, parti di quello>f:ome cim111e a t>áe; cbe c1111e .ontmJe tre 1az4/iata,. & dtfe parti dJ effe;. & quefta ft cbiama proportioiu: fopra partiente; per cht T E Jt. Z O, .be il rermintmaggiore contiencáil"1!nore una fi..ttr.. & [op..tt p'tfrfi[ce '{"Clto,copn la. aggiunt4'i di piu p.trti. Dcuefi per-0 intendere di quelle partr,cbe r.on mifzmmo zl t!ttto a pw!to. & qHe/kp _ fono k femplici, & tminerfali .fl,ccic della proportzon.. dcll4 magg 10;-.. dif.z_..g114g/:..;i-..a ¥ Hor..pdiuidercmo breuemente ciaf“:una delle predette JJ,ecu: m .dtrc ptu partteolarr di/lmttom ¥ La. mo/,.. tiplice ttdtmque fi di.iu1de in q11eflop-modo ¥[e la 1!'aggior q..antitˆ contf!liCrˆdue fiatc, & non piÈ.p , la minore, 11e 11afcera la proport1011ecbe fi_cb1am.t doppia, fe tre trtpla, fi quattro quadr:..pta, & cofl u,tininfimto. 111attroad1tc.. doppra, no11c a tre f!'ft.. ottn .. due}1tadrupfa. La proportionc [opraparticolarc fi tro..a m quefto mo1o: che fe il pru contrent ,. .."'mO una f...ta, &pmeza ,fa1ሠla proporti..:,c fe.f“J_utaltera; come_ {e, a 91uzttro; per..he fet cont..ene quattro..rJtJcra,n cntc, & di pitt la met;;i,che j 011 d111:. [e contener.i il terz,p oltr.: zl t1!tto f.mt, la prvpomonefef'l" it..,comc qu,1ttro a tre, ?tto a ..ief"'!qt:arto fefqu,q11arta,come dice, ad otto.fe wi qui?to J[quiq11inta, & cofl ua fcgmt..nd.. m mfi..zto. & fe 1t0ná.:mo ba:tere le .O,w..dell:z fopi-apart ,ente, diremo in qucflo modo : cbe zl pm co11t1ene zl meno una fiata, & due parti cf effo, ouero tre,o qual tro, & ccfl m inf!r1ito. f contene;ሠd..e parti di pi.., de..meno, dil-,1/]i fofr.:bip_,trtiente, come cinque a tre, che e 11n tanto & due ter... fo ti-e partr, cbwneraffi [opr.i tnpartzente, come , otto a cmq11c, che un tanto, & tre quinti. fcrptatháo,fopr .i "aparticolare, ne fgue, che zl maggiore contengii. il minore, ,áon alcund parte di qttcllo. & per˜ l.z moltiplice fopraparticolare comparando il piti. al me110,ritroua che il piu contiene il meno piu 11olte,& qualc7Je p;;irte di q11ello,f cute fiatc,& la met.“,f.rr.-“ proportione doppia fefquialtera, come cinque a duc:fe tre /“.:tte,&-la metˆ,fa,-,“rripla fefqr,ialtera)& cofi m infinito:& fimi/mente due,& un terzy come fette a tre,.loppittfcfquiterza; fetrefiatep, &rmterzo,fai-ˆtriplafefiJuipterza. & cofi ua difcorrendop. 'Parimente la mcltiplice fopra particmte proportione in quahto moltiplic.e, il pituont,:nerˆ-il meno piu fiate, & in.']tl4nto f opra partit:nte il piu contenerˆ ak[wnte parti del meno ¥fe due fi.ttc,& due partifara dop piafoprdbipartitmte,come dodici a cinq1re ;fe due fiae & tre parti,far.“ doppitt fopra triparti ente, come tredici a cinque, & cofi in infinito.come fe il piu conteneffe il mmo tre fiate, & due parti,[arebbe tripla [oprabipart.'11te,come d“ccffette a cirup,e:fc tre fi.tte;& tre pal'ti,farebbe tr.. piaJopratriparrient11, come diˆotto a cinque. ('1" cofi [egucndo nelf altre. & percbe per ,morifpetto egli fl concfce r altro, per˜ d.tlle Jpecie delle propo;-tioni della difaggu.iglianza del maggiore al mhto;áe . fi banno Le .O,t:cie della di[agg11aglian:za del minore al m.iggiore : n ui altra diffe>"en-za , fe non cbe fi come nella prima fi cominciav,a dal pi11 , & fi temiza1!4 nel meno, cofi in qm:fta fi comincia dal meno, & fi termina nel piu, & fi muta quella, p.n-ticol.:.fopni, 11ell" particola fotto. per˜ fldicc fotto moltiplice;[otto doppia ,fotto fePJuialtera ,fotto fefquitcrza. Egli fi de11e auucrtire, ('be in due modi una '/1fantit.“ p,1rtc dell'altra , ilfrimo quando la parte a una quantitˆ prefa fecondo alquante fi.7,te a punto , entra nel tutto di,pp11nto; cio quando it partitore entra a punto nella cofa partita, & niente gli ttuanza. O!.!,eftttnoi cbiamaremo parte moltiplicante. & queft.i /;;t 11era, & propria intelligenza, di questonome, che parte, /i cbramtt. In altro modo p.m e quella, cbe prejˆ qnante fiate rmoi, m::i nonti render inth:o, & fi chiama parte aggi1111ta, imperocbe aJg1011ta co11 ttn'altra parte fa il tutto. I.' e/femp.o deUa pa;-te 11roltiplicttta , come due a.fiti,imperocbe due mifi,ra fe1, & ui entrtfptre/i ate a p1111to: come tre a noue, otto .i trent.1 d11e. l'ejf empio della parte aggiu11t,1 l come dNe Al_cinque, percbe due prefo due fi,itc 110n fa cinque, prcfo tre /iate paf]ˆ cinque. ..efle p.irti agg11, nte fono per˜ ,ompojkdiparti rooltiplim11ti_, pc.cbe il dJ,e compofto di1mitˆ, lepqu.1umij.. . ' rano 1\.. z. rano due, erlt-1ando11i due f“ate aápunto. &átanto fia detto cerca la diffinitionc, & dirdfione de/ proportio11e. Hor,t fl dir.i quello, cbe nenaje.Dalle prop_ortioniadimque najeno leco1,Jparatio- 11i,& i rif/Jttti,che banno tr.:zfe, c1oc quando ,ma proport1011e comparata con l'altra. & quefle f“mig li.mZ! di proportio11i_f“,cbian1i1no proport....nabtˆ: &ftcome l,1 proport,_,ione _,..-ifj;ct to, &, com,1,;nien-z:.1 di d1ic quanti/ a cornprcfo fotto tm ifte/Jo genere, cof“ la proport1onahta nfPctto, & comp.ir,rtiorte non d'una q1,1.111titˆ a/faltra,, áma d'tm.t proportione all':1.ltra. Come fa- f ;-ebbe a r tale partimento, t! fempre il denomi11,11orr: dellaproportione. 'P:zrtire altro non ,J, cbe 1!dere quante fiate 1m nr,meroentmnell'altro, irtpello, c/u; ,w.:;i:za. L.t daue rttgione11ole, cbe,dalp.trtime11to, & da quello, che ;,c)1,1J“ cono] c,t !l nome di ciafczm:z ptoportwue:ccco lo e_(Jempio ¥ fe wwi {,:tpere come fi c/}lam.i la proport1one Jr,1 qtt,t-:. t>áo, & otto , p,irtir :zi otto per quattro, cio rtedi qua7lte fi,itc il quamo t'1Jtra11e/ l'ctto .. & trotterai, cbc quattro e11tr:t due Jiatr1 a punto: da due adu11que chiame;áai la pro fOrtione ; ch tra otto, 6~ quattro: & dirai, che l,t proportioni: doppi,t. Similmente j wtoi j."-pere come fl cbiam:z la proponione, cbe tr.t cinpte, & fe,{ici, parttrai fedrct per cinque, & titroumii, che'[ c:,JtJ1te t:-itra in {dic1 tre fiate, t-.r per˜ d-ai, cbe piáoportionc n-ipl.i, effendo denominat.z da tre, &pe;-cheglzreft,iu110,che l.1 q11i11ta parte di cinqtte, per˜ dirai, che quel-la propcrtione tnpl,lftfq11i1ui11ta, & convjer.ri, quella effer compofta, cio moltiplice J˜prap_arti..o!:i:c , &coft fa!á1i 1;clle altre ¥ DallaJopradctt4 cog,rnt1011e ( come ho detto)fi c,wa que ft,1.11t1lit.i, che /i prio /ttf-¥'re;qu.iltáproportio11e i' pojl,i tra le maggiori> & quate tra le 111i1101ái, & quale trrt l' eg1tali, & fimili proportioni.fi1111li f˜noquelle, d1e lwmo fimili , & le ifleffedeno11,inarioni , 111.tggfori fono quelle, dJe banno m.iggtore dtmomil'atione,. & minori ,. 1,1i-. nore,p..rcbe la de11011,in,1tione dt:tta ejJcr tanto gr.wJc:,. q11a11to il numero, che l.t dinota. Et,_ pero l I q1tad1á:1pli ,! 1,;.1_fgiore dt:IL. tripl.i , percb:: qá¥tIfa ,i.rl qu.1ttto , que/l.z de110- 1m:1at,tdal tre. 6:"cof“I 1fa..1pulrt:r,1 i: maggiort dell,tfoPJ11,ter..t, pe;áche l.z JeJiJ11i.dur.1 J deno1mn,ita d,,/1.,imet,!,..a fefit111terza da1m te..zo ¥ & ne i i'Otti quanto J maggiote zl denom.in..ttoreJ..l rotto,tanto t mmo1áe 1l_rotto '. e-"5: pero 1t11quarto Jrne110 d'un tet'zy. pc:rcbe q11:1tt;-o mag- g1o!ác d.. tr..: &per.. 1111.1 trrplafojq1..1.ilter:z_ 1r1agg1c,re d'm;.rtripfaJŽfqmter:z:-r:ma_,ma triplafef'jtuter,a t !,1.1gg101e, dJe1m.._,opp1.ife[']uralte...z, &11,..flo noupci:l.z d..ZOfllmatlo..e dt( rotto,, 1. " ,á , rna rano due, erlt-1ando11i due f“ate aápunto. &átanto fia detto cerca la diffinitionc, & dirdfione de/ proportio11e. Hor,t fl dir.i quello, cbe nenaje.Dalle prop_ortioniadimque najeno leco1,Jparatio- 11i,& i rif/Jttti,che banno tr.:zfe, c1oc quando ,ma proport1011e comparata con l'altra. & quefle f“mig li.mZ! di proportio11i_f“,cbian1i1no proport....nabtˆ: &ftcome l,1 proport,_,ione _,..-ifj;ct to, &, com,1,;nien-z:.1 di d1ic quanti/ a cornprcfo fotto tm ifte/Jo genere, cof“ la proport1onahta nfPctto, & comp.ir,rtiorte non d'una q1,1.111titˆ a/faltra,, áma d'tm.t proportione all':1.ltra. Come fa- f ;-ebbe a r tale partimento, t! fempre il denomi11,11orr: dellaproportione. 'P:zrtire altro non ,J, cbe 1!dere quante fiate 1m nr,meroentmnell'altro, irtpello, c/u; ,w.:;i:za. L.t daue rttgione11ole, cbe,dalp.trtime11to, & da quello, che ;,c)1,1J“ cono] c,t !l nome di ciafczm:z ptoportwue:ccco lo e_(Jempio ¥ fe wwi {,:tpere come fi c/}lam.i la proport1one Jr,1 qtt,t-:. t>áo, & otto , p,irtir :zi otto per quattro, cio rtedi qua7lte fi,itc il quamo t'1Jtra11e/ l'ctto .. & trotterai, cbc quattro e11tr:t due Jiatr1 a punto: da due adu11que chiame;áai la pro fOrtione ; ch tra otto, 6~ quattro: & dirai, che l,t proportioni: doppi,t. Similmente j wtoi j."-pere come fl cbiam:z la proponione, cbe tr.t cinpte, & fe,{ici, parttrai fedrct per cinque, & titroumii, che'[ c:,JtJ1te t:-itra in {dic1 tre fiate, t-.r per˜ d-ai, cbe piáoportionc n-ipl.i, effendo denominat.z da tre, &pe;-cheglzreft,iu110,che l.1 q11i11ta parte di cinqtte, per˜ dirai, che quel-la propcrtione tnpl,lftfq11i1ui11ta, & convjer.ri, quella effer compofta, cio moltiplice J˜prap_arti..o!:i:c , &coft fa!á1i 1;clle altre ¥ DallaJopradctt4 cog,rnt1011e ( come ho detto)fi c,wa que ft,1.11t1lit.i, che /i prio /ttf-¥'re;qu.iltáproportio11e i' pojl,i tra le maggiori> & quate tra le 111i1101ái, & quale trrt l' eg1tali, & fimili proportioni.fi1111li f˜noquelle, d1e lwmo fimili , & le ifleffedeno11,inarioni , 111.tggfori fono quelle, dJe banno m.iggtore dtmomil'atione,. & minori ,. 1,1i-. nore,p..rcbe la de11011,in,1tione dt:tta ejJcr tanto gr.wJc:,. q11a11to il numero, che l.t dinota. Et,_ pero l I q1tad1á:1pli ,! 1,;.1_fgiore dt:IL. tripl.i , percb:: qá¥tIfa ,i.rl qu.1ttto , que/l.z de110- 1m:1at,tdal tre. 6:"cof“I 1fa..1pulrt:r,1 i: maggiort dell,tfoPJ11,ter..t, pe;áche l.z JeJiJ11i.dur.1 J deno1mn,ita d,,/1.,imet,!,..a fefit111terza da1m te..zo ¥ & ne i i'Otti quanto J maggiote zl denom.in..ttoreJ..l rotto,tanto t mmo1áe 1l_rotto '. e-"5: pero 1t11quarto Jrne110 d'un tet'zy. pc:rcbe q11:1tt;-o mag- g1o!ác d.. tr..: &per.. 1111.1 trrplafojq1..1.ilter:z_ 1r1agg1c,re d'm;.rtripfaJŽfqmter:z:-r:ma_,ma triplafef'jtuter,a t !,1.1gg101e, dJe1m.._,opp1.ife[']uralte...z, &11,..flo noupci:l.z d..ZOfllmatlo..e dt( rotto,, 1. " ,á , rna 101 ma per la denomi1uttia11e dil numero intiˆo, cbe maggiore .. fh,..ilmente ueUe proporti?ni..pra _ partienti m.iggio1ác quel!a, cbe da nm:1t1á0 magg10re dcnomn..t:z. EtpetcbemeJlw s mte.. _ d.J,io dico, che l.z p1áoport1011e fop,-apartu:nt.. 111.wd.. ti pru cont,rne 1L meno t!..Ja f“at,1, & pm parti d1 e!Jo, & qucflo tanto dal numero d1 eff parti, qumzto dall:t deno,,uuallone, & quanto dall'uno, & da/l'altro. D:zl numero delletpart1 quando il piu contiene il meno ,m.i fiata,<:,-. due p.zrti di q11cllo, fi dice foprabip,irtiente ;fe treJoprattip.trtiente, & cofi nel re{lo,. D.:zlla de nomin.1tione delle parti, quando il piu contiene il meno un.1 /i:ita, & le p.1rti, cbe fono ta:Q del meno ,/i dice foprap:trtiente le ti:rzy, Dall'uno, &d.1ll',1ltra , cio dal nmne.,-o, & dalla deno.. minatione delle p.zrti : come fe dicefl f˜prabipartiente le te1á.. ¥ Dico adunque,cbe fecvndo_l.i pri ma denominatione, che ejprime quante parti del n11me;-o minore fono contenu-te nel m,1Jgiore,s'in .. tende la proportio111ru1ggio;-e; pcrcbe la feconda, che ..!prime quali fia,10 quelle patti del numero mtore , quella ijteff:z , come dire: l.z fopraottopart:nte le w1dec“me m,z_ogiore , cbe la fopr.:1.tripart1ente le undecime , percbe quefta d:zl numero minore , cbe t;áe , quella dal maggiore , cbe otto , fi denomina , effendo la feconda dcll?minntio11e la iftefla 11e/1'11na , & nell'altr,i ¥ Qf!,i ci bifognerebbe la gcnL'ratione , & L1 proprietˆ di ciafcuna propor:. tione , & quel bello di{corfo , cbe fanno gli ..tfritbmetici prorwrdo , cbe ogni difigguagli. mza nafi:e d,i!l'aggsuzglianza , & cbe /.z egualitˆ principio ddl.i difegu.:zlitˆ , & cbe ogni dij..gu.ilitˆ fi riduce all'egualitd: ma bi[ogn,t lafi,ire cofi 4/te conf“derationi a quelli, cbe uogliono trouare il principio di tutte le cofe ,-reate , la tmit.í trina di quello, & la p;áoduttione non di quefle fabr,cbe p.zrticol.iri, 111.1 della umui:rfit .1; del r,iondo, & delle cofe 7 cbe ui fono dt.7ltro., p.1;-ler.:mo adimq!le del racco,..lie;áe, moltiplicare, fcem .. re, & p:Mire delle proportioni. 'Pe;ácbe Virr. in molti luoghi, lie1t.1, pone, partt[ce le proponioni ;come fi uedd nel primo Capo delp;áefe111 e libro, & ,il feco11Jo, & all'ultimo ¥ & nel quarto altter.. Capo ¥ & infinite fono le occotrcn.. di fruhfi piu d'una cbe d'1m'altra prnpo,-tfone, come 11ell.i di:lifio11e Je i corpi delle fabricl1e, ;:e gli..tftru,r.zbb,1i,.(.1le, lo,?gic, b.:rfilicbe, & ,tltre cofe di gran momento nel raddoppiarti corpi , nel trorwá le linee proport ionali, nd fi:o;ázare i pim1i, nell:i 1,uc/)111:ztione, & in f˜mm.itin OJni cofa all',Arlefottopoft,1 ¥ Ilor al propofito ¥ 'Pc;á raccogl:re due proportiom inficrne bifog; n.1 trottare il dcnomin,ltore dell.1 proporlione prodotta: d,1poir,zcc0Jlicre i numer-i pojli J˜ttc,, l.tle1f.i p,oportione prodotta. IL prir110 fifa ,i queftn rno.!o. molriplica il denomi11.1rore ,lunaproportio11e, nel denominatore dell'altra, cr cofi11e refle>á.i il denomm.1tore della r.iccolta , &tprodotta de11ominatio11e. Il fecondo fi fo ,noltiplicando tra fe i mm1cri amecedenti delle propofl,e proportio11i , & moltiplicando i nmneri con[cguc11ti anche tra fo , armertendo ,be quefla regola ci fl:rue nelle proportioni fim:glianti, cio qUttndo amend1!e fono .fi:14 dif...zuali:i nza d.d maggiore, ouero amendue dal minore. Hor.z all'el[empio. ceco /:i proportione che d tr,i noue,& tre, mpl.1,& /.1 r.t.{ione, cbe tra quattro due doppi.i: uoglio raccogliere rma tripl,1, & una doppia, & 11e,/e;,e cbe piáoportione 11afe: rrzolt iplica ad:mque i denomi11.itori, cbe fono due, & tre: & dirai cbe ne uien J'i:i. quefto ad.1mq11c [:tr,i deno111inatore dell,i prodotta proportione: e:.,~pl'Yñ d,irma tripla, &darm,idoppi.rnenafce unafefl..pJa.iltcheapp. zte per li ma,,.,,-i moltiplicati d'amendue le proportioni: perchc 1,10/tiplic:mdo 1ume, per quattro, ne uie111.. tm1tafei, & t;-e per due ne uien f-i: l.t doue t1áe11ta fi rifPetto a fei ritiene proportione d1.mominata feftupla. Voglio anche nelle [opraparticolari darne lo effempiot,. & raccogliere l.t {“:fquialtera,cbe tra tre, & due, e;,-la J..fquiterza, che h;-atre &ql!,tt tro , ,,,oltiplico nte.. cbe dcnom:11.1tore della fefqui.:zlter.i in un te;-z_p, che de11ominatore ddl.t fe(qmter"Z.!t, & ne nafe drte, che ,J denominator.. della p,odottaproportione :'.& per˜ dauna fejquialtera, 1{7 da 11,1a fifrpdterza raccolte i,1[,eUJc , ne na_f:e 1m,t dopput : molt“plic.1 _ ad!mq11c I numeri antecedenti, c/Jc fono tre & quattro, ne 1tm dodici , & i confogucnti che fon due e t,áe, & ne uien fei ¥ aclmllf t!e dodici ,i fez time p;-oporticne doppia. Q'f,e]lo gioua neJ la m;1ficagr.n1d:ir1eme. Ecco , quando la co,if˜11:11r{:_t vwf“cale dt!f a di.ipcnte fia íI! proportio rlt J.l lfJtO ¥e fefqu1,1ltera ,& lad,ateffaran in [efquiterz.i :fe egli ft ponen“ infieme /:una., & laltr4..afe 11e caucrˆ la diapafon , che in proportion doppill.d'una qrunt.z adunquc, & a Ull,l, quartafiaJˆ ,m'ottaua. Similmenteaaddlm-cmo lo effmpio nelle foprapartienti.uolcndo adunque a'lg“u11ere {a foprahifa..ti':'7te le te:,zy,come ciwp,e a ..e; alla fop>'a tripartier.tc le qu:rrte, com.. J“:ttta cmque ¥fi Pt'{lia 1ldenormn.zto1áe de/fa J˜pr:ibpertáente le terz.!, cbe uno 6~ due ter'{!, & fi moltiplica infiemecoldenominatol'c ddt.i fopratripartientc le q11a1áte, cbe rmo, &tre 'fHarti ,& fi raccoglie due, & undici ducdccimi , d.i i quali naf<:e la doppia tmdecipartientc le duodecime. ceco, moltiplica cinque, & fette che fono li primi numeti delle predette proportioni ,[,produce trent,icinque :mollipl:aant:bei fecondi, che fon tre, &quattro, ne uie iie dodici. trentacinp1e adtmque contiene il dodici due fiate, & ne atta1t'Z.fnO undect ducdeci1ni: & cofi fi 1áacccglicno le proportioniquando amenduefono [,mili ¥ M,1. quando fono di/fimi/ i, cio una dcli.i maggiore, & l'altra del/4 minore, alihora qudla propcrtione, che de11omi '1'1ttt dalla m4ggior quantitˆ ,fi dette partire per L'altra ¥ fia adunque da comporre una {otto doppia,come 1mo & dui, con una fefl[uialtt:ra, come tre a due. la fotto doppia dmominata ,lai due, come La doppia. -Ž,-la fefqmaltera derromi11,.%ta dall'un, o~ m ezy , che t1 meno della doppia. partifcafi dunque dua penm &mezy, nerefta tmo, &unterzy: & per˜ JaUefopredetu proportionine uiene una fottofefquiterza. ecco un.i 6~ due [opra, tre & d!te, moltiplica i primi numeri, cbe fono uno, & tiáe, fanno tre. il cbe fi deue 1tot.-1re fotto urui linea ¥ dapoi moltiplica due in due, ne rifaltetˆ qtNtttro, & tre a quattro, & in proportione fotto fef'f llíterza. Ma quando bifog110 fi,i di componere piu di d::e proportio11i i,ificn,c, componerai con la terza quello, cbc 1áifidta dalle due prime, & l.1. compofta d1 tre componerai con la quarta, & cofl and,mti feguitando ¥ & di queflo pt:o ba/lare 1mo e.Ifmpio ¥ in quefti 1111mcri, quattro tre, trl!. 6-due, tre & uno ¥ D.1lle proport :o,1i adun,1 He di quattro a tre, cbc fefcJuiterza, & d1 tre Il dHe, cbc fe[lfuialtc,-a, ne 11afce, come s' detto, una doppia: laqual partita, pt'Y litfegue11tcfequialtera tre a due ,folaj“.'qurtirza, la q1,al moltiplicata ninna tripla, che h,t tre ad imo fo !ti quadrupla , che ba quattl"O ad 1111() ¥ D.-1/le cofe giˆ dette ne nafce, cbe di due propor# 011i di d!J'aguaglianza dal maggiore inj“emc compoflc ne nafce la propcnione dtll.z d,jaguatlianza del maggiore: ma /: una & l'afoá.t l m.1ggiore . confeguentune,1te da dm: propomoniadcli.i difaguaglianza dal mir.ore ,fl prodflce la proportionc de/I.i ,/ifag11,lglw1za dal minore, 111aaCima &f alt:ra mimm:proport1one. Ma da 11nade!li maggic,rt, t's-l'altra della minore fi fo tale proportionc, quale quella, dJe denominata dal mmu:ro ni.:Jgiore. Ma la proportione deU'aguaglianza, t:on 91t1:lu de/I.i rnag__'{ir.;á,: difag11agli,wza prodi!ce Li i/li:J!a pro pomone dell.t m.lggwr difaguagli.anza, (sfa lo ifl..?o rifPondi:nte ,-ortla proportioni.: dell,z minor d,jagz,agll,w .. ¥ per il che /i ttede, cbe la p,-opcrl ione ddJ'a._egu.1.glianza r,tcltiplic,1ta in fc fteDˆ prodMce laa>á,,z_'{ionc deU'aggJtaglianz..a. Et q11eflo detto fia di:l componimento delle proport1011i Ma 1ut::ndo uorremo fottrarre una proportione d.1ll'altta,ct crmofcer q114fe praportione n1Jl.1: bifog11,1 pan ire conqucflo artttertimento,d,c(fi come ne i111m1eri s' detto d,e fi frua il minore dal m.1ggiore) cofi nel k proportioni fi leua la minore dalla maxgiore. 'P;-imament e adunque fi pa,áte 1L denominatol'e de/14 maggiore,pcr lo denomin,ztore dalla mi11orc,et fi produce il denominatore di q11el/a,cbe refla,dapoi, perli 1n1meri po]lifotto le date proportioni.pongefi adunq;fopra una linea t1á.1fi1trf.i t numeri dt'f14. 11111:cgior proportione ( cbe quella che fi dette partire) & di fotto i numeri della minore,d.1poi fl.i moltiplicato il primo antecedente numero di quelli proportione, eh: fi deue partire, pe>' lo co11fcgimste del partitore:, perche fi far,t l'anteccdent t:, & primo dJ q1tella proportione , cbc refla, & p1r /11 moltiplic.:tione del fecondo 11umero dcli.i proportio,1e da effe;-diuij:i per lo antc.'etádente della diuic!Dtte, 11c n.ifce 11 co11fegueute dcU.t 1áefta11te ¥ C:" quc_llo 1rwdo co11uiene col partire de i rotrr11" lgari. potfiam cafo, che uogltam-0 famáan-e una doppia da una tripla. panitai ad1mquc tre, ,IN i denominatore de/1.i tripla, per due, cl/ den011,;natore dell.1 doppia,& ne ttenirˆ uno & mc ..,!!.Il 'fltle fi deRomina lafefqui"lter4 ¥ Sia,,o q11efli 11um.rinc.:e., & tre in p>áoport1one tripla; & íN T F. 1(. Z 6. 103 & in dopp“a17uattro & due; m_oltipli..a 1JOu.e p..r due, nertiiene .dicintto & 'tre in quattro ?-uer _ _ uien dodici.al qt'4l numero diciotto m proport1one fefqmaltera. Coji a11cbe nell:t proport1.0u: J˜praparticolare fi procederˆ , come farebh.e il leua;-e :ma f4i nere dell'un.i, e':r dell'id tra: ma fe amc,,due faran.i10 o della maggiore, o ,te/la min..ore dif.1gua glian.. , & tra fe fimiglianti, cio fe la p-ropofla proportione ft partir.i per fe flefjˆ, ne rjj“, lter.“ la l'agione ddf ag guaglianza : e':r in [omma fe tm.t .fˆr:“ dell,t maggiore, & l' alt'(a della minore dfigu:igli.mza , ft prndu;-d un,t propo;átine, che baued piu in qru:}Ja f4rá te d, Il i proportione , che fi deue partire , che di quella , che parte, & farˆ quell.i.-, che fi ejprime pe-r lo mime;áoám.iggiore. Et t,mto 110.glio, che dt:tto fra dello accrefcere ,jern:tre , orparti;áe deile proportiorn. 1Vfta cbc noi po;-t.ztno in,m.. qHello, che piu importa, & cofa mirabile per f:i pere dt!Je fi-;tiglftm.. delle: prt>portioni, & ci giouc.7":í ,1e/le cofe ciuili, ne,i dirfcorfi della rmjica , & in molte cofe, che tutro it d“ ci ueugor.o per le 'l!Mni. R..¤fumen4()rqut:llo, che detto hauC"mo feccndu il difcorfo di .Alchi-ndo antiquo al!tore, che a 1r.e nongrauerˆ: di p0:!ere per maggior intelligenza ¥ pyjmamente adtmqHe egli pone quattro diffinitioni : ,6.. fon quc:Jti , com.: p;áir1c!pij. 'P,oportioni: Jambieuole b,1bit!{dfne di di!e quantitˆ fotto un'ifleffo genere. Q.:f_ando didue quantit.“ wmpref fotto 11,i'ifte!Jo genere una parteCaltra, q11ello che re/la i la proportione della partita, ,1-/!ap.1;-t!trice. &queftos'dichi.trito. L:t prodottione .. ouc;áo l.i compofitio;ie d' 11na proportio11e con l'altra non altro, clit la dt¥ ticminatione cffer protlott.:z dalle denomin:rt ioni. quefto con effemp..á moftrarrw. L'cffer diuifa una proportione per 11.n',iltr.t, 01:ero ef[er fottratta, non altro, cbe quarido la ,denominatio1:e dell.-r proportione da effe;á partit a,t dirtfa per '4 denominai ione della diuideme. Da -poi egli pone alcunepropofitioui, che fono le inf,-a(aiue. E la denominatione di:/la propor-tione di qual ti piace di due e/tremi, _{ˆrˆ moltiplicataml (e condo, fi produ;-,-ˆ ;z p;-imo. pucht: fe per la feccmda diffinitione p,trtfto it primo pt:r lo fecondo, -ne nafi:c il denorui.natore : ad1mq11e moltiplicata l,i denorninatione nel fecondo , ne nafcerˆ il primor. La feconda prfYpofitione 1ttef/tt.Q.!!,ando tra due interpo{lo un mezg,che habbia proportione' con am ándu :' t proportione,che b.merJ il primo al terzy, farˆ cO'mpofta d:z{fe proportilmi,che ha il p1áirr.o al mezg,rcr il m(;{p a! te-rzy.fia110 tre termini,due,q1::t.ttrv,dodici,& quello di mezo bai, b1a.qv.alcbepropo;-tione co gl1 eflremi:io dico,i:be laproportione, che tra'l pnm.. t!l terzy, coni pofla della proportfone, cbe ba il primo con quel di mezg,& quello di mez..o con il terz...-t:ffendo adunque tra dr1.e,& dodici proportior.e feftupla, dico,che la Ji:jfopla, compofta dalla p-roportione, cl:e ba d11e a q11attro , & quattro a dod i. ecco , il denominatore tra due & tp!attl'r ..a diffinitione , che la proportionc, che i t"1a lo a, & il c. come tra due & dodie1, che Lr. Lfe/lupla, f“acompofla dalla p..IJ..ortione, cheJt1á.. ..o a, & b: cio tra due, e;,~ quattr.., cbe f 1 doppia, & tra b. & c. c1oe quattro.. dodtct, che t"Alfl..: adu..1qued..,ma d"pp1a, &eI , da una tripla ne nafce una feflupla. Seguita la terza propofmone dt JLlcbmdo. [ Smo quanti m..fi no...lia, dico che la proportione, cbe tra gli effmni , i: comp,,fta di tNtteLe y1oportioni, cbc han,u, i me.. tra fe. Sia tra a, & d. dire intennedij b, &c. “o dico, che la proportione di a, ˆ d. compofta delle proportiom , che fono tra a, & b. tra h, & e. tra c & d. impercche per la precedente la proportione , che tr:t a, & c ¥ compofla dallaeproportione, cbe tra a & b. & tra b & c. maela proportíone che tra b, & d. comporta J.:lla proport:one cbe trn b. & c. & c, e:r d. per la iflef“z propofitione ¥ adonc1ue lit p1áop ort1one, che tra a , & d. compofla di tutte propoi't ioni, che fo110 tra i mcz..!.. & cofi fi ba1.1..irˆ a prou.-m , quando fuffero pt mezj. (!7" dt fopram: bauemo con gli cf)mpidettoea baflan-za:ma horaefiereplica per feg11itar l'ordine di .A-lchindo , & per effercitio della memoria, in cofa di tanta il,1port.i11..1. 1A 1uarta , che fe alcuna p1oportione, compofla di due proportioni, l.1 fi1a co1merf.i compofla delle co,zuerfe. fia la proportio11e di a, ˆ b. compofla dell.-t proportione d1 e, ˆ J.e& d1 e, ˆ-f. io dico che la p1'oportione di b. ad a. fjrˆ compofla della páoponiov. e di d, ˆ c. & di f. ad e. perc/Je fia110 continiMte le proportioni di e, ˆ d. & di e,e4d f. tra g. h. K. di modo cbe g. fi:i ad b. cot,u: c, ,í d. & b, .i K. co1,1e e. ad f.dicoe, che la propo;átione t;á.z a, & b.Jˆr,icompofl.-i della proportioneedi g. ad b. & dieh.eˆ K. & per˜ per lafconda propofitione, la p;-oportione di a, .-“; b.frm“ come l.t proportionedi g, d K. adt111i]Ue aU'incomroelaproportioneedi b ad a.f<11'<í come K. ˆ ..!!á waela proeportione di K ˆ g. per la rflef[a propof“tione J f.1tta dall:t proportione di K. ad b. ŽJ~ d, b. ˆeg. ma K atl h. come f. ad e. & h. ˆ g. & come d. ˆ c. adm1q11e b ad a. Ja;-ˆ co111pofto dalla proportione, che tra d & e. & tra f. & e. il clic d lo intmto 11oftro. Finite {eediffinitioni, & le propofltioni, che pone .A-lcb1do, fi ,1ie11e alle regole, lt:quali fono quefle. f:!.!!jtndo di fei quantitˆ laproportionc , cbe tra /:i prir,,a , & {4 _(econda, compofla dr/Lt proportione , che ba la tuZ:_t .ill.:t qf(a;á/a , & la quinta aUa Ji.{l:t , fi fam;o tr.ecer.to , & feffanta IJ,rcie di compofitioni , di trentafi, delle q:di fol.imente ci pott:mpferu“re ¥ il reflante inutile ¥ & quefto m,.ll/ifcfto , J noi ponemo , cbe la proportio. ne:, che trtt a, & b. fia compo{t.z delle proportioni , clJe fono tta e, & d. tra e, & f. percbte/Jendo fei i termii ,fi puo intendere l.1 proportione di d11e, q11al fi uogl:a eff er ompcfl.adi due proportiolli, che f,.tno tra z quattro tenm,11 reft.mti. Il che far .“ dicbiarito poter/i f.rre per 11ia dt:lla moltiplicationee. Da quefl1fei tmni11i ucngono trenta IJ,ac11 d;_{l;r.ti.;dieci da a. ot-. to d:t b.fei da c. quattro da d. due da e. &niuno d.-i f. pen-he tutti fimo Jlati prima co1iip1áefi. le qual, cofe fono m.tnifcfte dalla fottopofla tauola ¥ doue fono cinq!1e compartimenti, nel prmzode I qual, t' la compar.itione di a. agli ,tlt;-i tcrm,m, & de gli altri tennini ad a. nel feco11.0 la comparatione dt b, a gli altri, & de gli altri .i b. nt:l terzo l,t compar,ttione del e. nel <1uar to di b. nel quimo di e. a gli alm, & de ,'lii altri a quellie. percbe ad1tnq11e erano fei termini ri"!'> ffidue, cl,e foceuano lo IJ,.1cio compoflo., i reflanti [e-ranno quattro. de i quali ne [ararno uinttq ..ttro ordini, cbe fanno folxmente dodici !J,.1e1j. & perche qttefto s'mtcnda bene fiano rirncffi quefti termini a b. cbe fanno I.i propomo11c di a, ˆ b. 16r la conuerf.i di b. ad a. reflaran- no ¥fo4 l,.'' I ..B -Jt. O r ,,'1lomi11atala tripla .fia dunque due a. quattro b. dodici c. il denominatore háaedue&quat tro d. trM/Tlllttro &dod,ci c. & il denominatore tra a & e f“a f.ferche ad,mqueda f. nel c. fifa a. & da e in c fifa b. perela prnna propof“tione lo ¥ allo e. comeeloe4¥ al b. & pel'ñ ef[tmdo il d. il denominatore tra a ..-b. egli fard 1l denomi11atore tra f. & e. ad,mque per la iftef[a primapr"pofitione de_eal .. in e fi fa f. pcrc/Je adtmque lttedrn<,minatione dello a. al c. prodotta dalla denommat1onedel b. al c. ne fegrfe per la tt>r ..a diffinitione , che la proportionc, che i t"1a lo a, & il c. come tra due & dodie1, che Lr. Lfe/lupla, f“acompofla dalla p..IJ..ortione, cheJt1á.. ..o a, & b: cio tra due, e;,~ quattr.., cbe f 1 doppia, & tra b. & c. c1oe quattro.. dodtct, che t"Alfl..: adu..1qued..,ma d"pp1a, &eI , da una tripla ne nafce una feflupla. Seguita la terza propofmone dt JLlcbmdo. [ Smo quanti m..fi no...lia, dico che la proportione, cbe tra gli effmni , i: comp,,fta di tNtteLe y1oportioni, cbc han,u, i me.. tra fe. Sia tra a, & d. dire intennedij b, &c. “o dico, che la proportione di a, ˆ d. compofta delle proportiom , che fono tra a, & b. tra h, & e. tra c & d. impercche per la precedente la proportione , che tr:t a, & c ¥ compofla dallaeproportione, cbe tra a & b. & tra b & c. maela proportíone che tra b, & d. comporta J.:lla proport:one cbe trn b. & c. & c, e:r d. per la iflef“z propofitione ¥ adonc1ue lit p1áop ort1one, che tra a , & d. compofla di tutte propoi't ioni, che fo110 tra i mcz..!.. & cofi fi ba1.1..irˆ a prou.-m , quando fuffero pt mezj. (!7" dt fopram: bauemo con gli cf)mpidettoea baflan-za:ma horaefiereplica per feg11itar l'ordine di .A-lchindo , & per effercitio della memoria, in cofa di tanta il,1port.i11..1. 1A 1uarta , che fe alcuna p1oportione, compofla di due proportioni, l.1 fi1a co1merf.i compofla delle co,zuerfe. fia la proportio11e di a, ˆ b. compofla dell.-t proportione d1 e, ˆ J.e& d1 e, ˆ-f. io dico che la p1'oportione di b. ad a. fjrˆ compofla della páoponiov. e di d, ˆ c. & di f. ad e. perc/Je fia110 continiMte le proportioni di e, ˆ d. & di e,e4d f. tra g. h. K. di modo cbe g. fi:i ad b. cot,u: c, ,í d. & b, .i K. co1,1e e. ad f.dicoe, che la propo;átione t;á.z a, & b.Jˆr,icompofl.-i della proportioneedi g. ad b. & dieh.eˆ K. & per˜ per lafconda propofitione, la p;-oportione di a, .-“; b.frm“ come l.t proportionedi g, d K. adt111i]Ue aU'incomroelaproportioneedi b ad a.f<11'<í come K. ˆ ..!!á waela proeportione di K ˆ g. per la rflef[a propof“tione J f.1tta dall:t proportione di K. ad b. ŽJ~ d, b. ˆeg. ma K atl h. come f. ad e. & h. ˆ g. & come d. ˆ c. adm1q11e b ad a. Ja;-ˆ co111pofto dalla proportione, che tra d & e. & tra f. & e. il clic d lo intmto 11oftro. Finite {eediffinitioni, & le propofltioni, che pone .A-lcb1do, fi ,1ie11e alle regole, lt:quali fono quefle. f:!.!!jtndo di fei quantitˆ laproportionc , cbe tra /:i prir,,a , & {4 _(econda, compofla dr/Lt proportione , che ba la tuZ:_t .ill.:t qf(a;á/a , & la quinta aUa Ji.{l:t , fi fam;o tr.ecer.to , & feffanta IJ,rcie di compofitioni , di trentafi, delle q:di fol.imente ci pott:mpferu“re ¥ il reflante inutile ¥ & quefto m,.ll/ifcfto , J noi ponemo , cbe la proportio. ne:, che trtt a, & b. fia compo{t.z delle proportioni , clJe fono tta e, & d. tra e, & f. percbte/Jendo fei i termii ,fi puo intendere l.1 proportione di d11e, q11al fi uogl:a eff er ompcfl.adi due proportiolli, che f,.tno tra z quattro tenm,11 reft.mti. Il che far .“ dicbiarito poter/i f.rre per 11ia dt:lla moltiplicationee. Da quefl1fei tmni11i ucngono trenta IJ,ac11 d;_{l;r.ti.;dieci da a. ot-. to d:t b.fei da c. quattro da d. due da e. &niuno d.-i f. pen-he tutti fimo Jlati prima co1iip1áefi. le qual, cofe fono m.tnifcfte dalla fottopofla tauola ¥ doue fono cinq!1e compartimenti, nel prmzode I qual, t' la compar.itione di a. agli ,tlt;-i tcrm,m, & de gli altri tennini ad a. nel feco11.0 la comparatione dt b, a gli altri, & de gli altri .i b. nt:l terzo l,t compar,ttione del e. nel <1uar to di b. nel quimo di e. a gli alm, & de ,'lii altri a quellie. percbe ad1tnq11e erano fei termini ri"!'> ffidue, cl,e foceuano lo IJ,.1cio compoflo., i reflanti [e-ranno quattro. de i quali ne [ararno uinttq ..ttro ordini, cbe fanno folxmente dodici !J,.1e1j. & perche qttefto s'mtcnda bene fiano rirncffi quefti termini a b. cbe fanno I.i propomo11c di a, ˆ b. 16r la conuerf.i di b. ad a. reflaran- no i'E JtZO. no quattro termini ¥c.d.e.f. de i qualifˆranno ttent“quattro ord“,1i, ll numero poffo fitori della tauola dimoftra due ordini, che fan110 unfolo interuallo, comeilnumero quinario ,che po/lo dritta. i conuerfa -,..ent..olatau../..,dinotach_eque..;-c.T. d. e. 1 a a a a a. b c d e f l ordm.., a cut ep..epofto il dcc'.- I _;:: e. f. e. f. 'Ce b c d e f. m_ofett1mo,non LOmpone fj1ac10, 'Primo. 1Settimo.e ) --.---- dritta. j b b b b. j a a a a a. -1-- . . ¥ 'Pruno-or -d mc-de á-:---d111erfo da qudlo, rbc cornponee 1ec1. 1 ¥t ¥ _ ____ 1 Iqumtoe,pcrc1e fii compone ia ,e d "" ¥ c.ed. c. proportione che tra d. &.; . f.e. fe e. I . Ottauo. c d e f e. &trac. & f. dinotata per lo b b b 1::_ 'decimoJttimo modo.& di quel-_ Se'.!..nd.. Scc:ondo ordinee. ottoe. la,d,ctra c.& f.&traed.& conuerf.. e. laqual pretende ilquinto ¥ .;. d. f. d e f.e:..A'!1mq..e per li numeri _c/lrinf_-_ Terzo. c c c¥ á,áhi fi dmota,che queft1 ordmt,ec.ee.e áe; quanto alla compofitione delle1 .¥ ' .. . . . '...':'... ee -T---d-. --e-rzo.meor---á--á. fl -: á- .r. -proport1om fiono gemm_eati,c1oe ¡' Ouarto. -Dtácimo1 ¥ '"'/ conuer1a ¥ ,il terzodecimo.ilquartodecimo, --..--- ¥ e._ dritta. c c c. I d e f. drittaá _ c. e. e. c. ii. f.e 1-{ ono. e.ec. f. I !: d. ---á f. d. - f jilquintodecimo, &cofifeguitan ;á . e. dofinal uenteflmoequarto iloua '. --..i Q.y,mto.e d d. c. 1 '' e f ¥ e f. d d. . .. f/ndPct-"" ----. --, ¥ . ' fl.!!_,trto ordme ._JUattro, le anche u1 s'mclude. la propor -, mo. dritta. conuerfa ¥ átione adunque, che tra a. & b. _ ___ \ ,&laj“,aeconuerfaetraeb.&ea.fl e. f. f.--Z- f. e.ep1to intendere, chefia compofia1 ... c. .nd. c. d.. ,. . ..r.to ordinee. ..-ldi dodici_p_roportioni, tra qu..t-cc SeJ.o, Duodecz-+ /e f. e.e 1 1 mo. tro termm, c. d. e.f. & cofic1a-_ [cuna delle predette ¥ Ejf endo adtmque trenta quelle che fi pof]˜no componere, tutte le combinationi faranno trenta fiate dodici, che fommano trecento & feffiwta ¥ Ma di tutte quefie, posto, che La proponione, che tra a. & b. fl.1. compofta delle proportioni, cbc fon? : tra c. & d. & e. & f-fi dimoflra1 cbe fole trenta Jei fono utili. Ma le altre non tenere: & ci potrˆ baftare di efPonerne quindici nella tauola, effendone quindici di quelle com1er fe, &noi perla quarta propofitione bauemo dimoftrato, che ogni a. b. ..rnpo/fa proportione conuerfa, fifa dalle conuerfe di q14e/le proportioni, dellcquali compofta la princip,u.e. come.re la proportione, che tra a. &b. compoft,t dalle proportioni che fono tra c. & d. & t;áa e. & f. Seconda. a. c. Terza¥ fl.!!_art a. ..int.t. Sefta. Settima. Ottaua. compofta, a.ed.e c..r_r:p3fta a.ee.ecompofta . -ˆ.. f.e compofla compofla b.ed.compoft, i -b--:e:-1 compofta !e anche la conuerfa, cio l,z proportione, cbe tra b, & a. e compoftadalleproportioni, che fono tra. c. & d. et tra f. et e. et per˜ efPofle che faramw quindici di quelle, le altre quindiˆ faranno mamji:fle. EfPonererm adunque le quindici pofte nella tauola. dellequaJ1 iii necef.fit:í ,10ue faranno compofte di due proportiJni tra'l reftante di quattro termini. ma le altre fi non banno quefta nec..f]“tˆ. et quella, clu: fi compone manifejl.1. per la tauola,come ancbe manifefta quella,cbe non fl compone. Ogni proportione adunque, laquale entra in compofltione, a d11e modi fl compone folam,mte: cio dalla p;áoportione del terzy al quarto, et del quinto ,1l fefto, et f“milmente dalla proportione del terzu al fefto, et del qumto al quarto .per il che effendone noue compofle fifaranno diciotto campofltioni, et altre tante delle loro co11uerfe. Tre,ita[e i ad1mq11i faranno i modi tttili. Ma quelie, cbe non fi compongo- O no poffo e. tra b, & f. ad1mquelaproportione t1áa a. & e ¥ compofta delle proportioni, che fonotni b. e:,~ f. & tra e, c:;r d. Il fe{lo modofi caua dalquinto,per lo argomento delfecondo, trapo{lo f. &c. trab. &d. rlfettimo componela.proportionedib, ˆd. delle proportioni diˆ. a c. & di f. ad e. percheejfendo compo{lo a.b.d.ic .:“ d. &die. adf.11e fcgue per laquartap1áoportionc, cbe la proportio.ne tra b, &a..farˆ co..p?fiadid: &c.&dif: &e.pofloadrmquea. trab. &d. la proportio- 11e., cbetrab, &d.Jamfatta.d,b.&a,t:rma. d..f.¥ ne. po/li d, et c. tra c. et d. adunque e. ˆ d. et c. adf.fono fi come c.. n,,á d . e. f. ˆ d. et a. ad _f.ma la proportione, che tra a. et b ¥ compofta ..ell e .>e..:}tnta cci -compofta.proportioni che fono tr a c. et d. et t"ta e, et f. ad11711ue la p, o portrone ma. tra.a,etb.farˆcompofladelle proportioni,cbc fono tra c.&f.et. tr.i e. et d. che fono lepofte11cl/aconcl¥1flone. Il ter-zy modo , cbe anche la proportio11e tra a, etc. ferˆ compofla della proportione di b, ˆ d.et d, e.ad f. ilche manifefto, perchepofto b. tra a. et c. la proportione cbe,} tra a. et e.farˆ. compofla da quella., cbe tra a. et b.tra b. et c. ma l..proportione, c..e tra a, et..-fi compo_ ne di e. et d. et dt e. et f. fecondo 1l fhppoflo da no,. adrmque a, a e. fo'ta dz b. et e. et et di e. et d. et di e, et f. ma b,ˆ c. etc. ˆ d. compongono la b. ˆ d. trapoflo il c. tra b. tt e ¥ .Ad1mq 1re Li proportione, cbe e tra a, et e. compofla di b. et d. et di e. et f. Il q11.irto modo procede d,1l te ,ázy, /i come il fecondo d:zl primo. pofli tra b , & f. cmnmunemente d. & e. &cofl tutti, modi pari, cl )n i loro difP,ui fl collegano, per ifchiforc il rcpcte-re la ificjJa ,da. IL q:1intomodocbe laproportionedi tt,ad e. compoft.idi b ,adf. &di c.ˆ d.percf,e poflo b.traa, e:,~ e.fifa l' a1xome,1to del terzy. percbe lo a. ,zd e. compofto dello a. al b.& del b. allo e. 111a lo a, al b. J compofto dell' e. al f.&del c. al d. perebe coji baue;nopoflo. adtmque a, ade.ficomponedi b.ˆ c.&di e.ad f. &dic.ˆ d. m.ib.ade.&e.ad f. compo11go11ob.adf. tra Pndecima. c. e. Ilde .. lr r. r .. t, t¥ .. lo t .. T E 1\, Z O. 107 Ildecimo.con l'argamento del fecondo procede dr1lle cofe prouatc nel precedente, trappoflo, t,&d,traa.&c. L'undecimo.eglific..mponeac.ˆd.diaa. & b. &dif. & c.perche per la terzy.. a. & c. fottadi b. & d.&di e. & f.fiacomponm“la c. ada. diad. ˆ b.&dif. adae. po.flo ndunqueaa tra c. & d.farˆ laac. alad. compofla dalla a. alad. da/14 d. al b. & da/14 /: al c. ma la a. al d.(;r la d.aalb. compongono la a. alb. adunqile la c. ˆ d. compo/ta dal a, ˆ b, & da f. ad e.aJl duodecimo modo fi cauada/l'argomento di fopra trapofto b. &f: tra a. & e ¥ Il terzydecimofimi/mf:1lte,che la proportione tra c.&f. compofla dalle propcrtioni tra a.a&b.tra d.&c. po.ftod. &c. tra e. & f.far,i compofta la c. & la. f. da!l,;i. c. al d. &adalla d, al e. &dall' e.alf. ma.c. d. &e f. ,áompongono a.b.ad1411quela c f. compofla daaa b.& da d e ¥aIL quartodecimo fi caua dal preccdmte , come il fecondo dal primo trapoflo b. & d. tra a. & e. Ilquintodeˆmo , cbeanche d e, compoftaada b a,&da c.f. perche poflo,á.& f. tra d ¥ &e. la d. e.farˆcompofta da d. c. ad c.f. &da f. a. ma lad. alac. &la[. a/l' e. compongono la b. a. pmáhe le conuerjŽ compongouo la a. b. per la foppoj“tione adunque d. e. co,,,poft,1 di b.ad a. &di c. adf.aIL fefiodecimo con l'argomento del fecondo dedutto dal precedente. trapoflo a. & c.atra b. & f. Iladedmo fettimo modo , che e. f.ficompone diaa. b. & di d. c. perciocheaper ll conuerfa del quinto nwdo c. a.fifa di J: b. & di d. c. il refio fi ordinaa, come s' fatto nella prima deduttiune dell'undedmo modo ¥ Il decimo ottauo con l'argomento del fecondo fi caua d.tl precedente b. et d.trapofli tra e .etac ¥ Yoglio, che fin qui f“a detto a bafian'zy. per dare alquanto di luce alle cofe di .AlchinJo: & 'l"i fotto cauarne una belliffima propofitione, cbe ne ,áontiene dicefette 11tiliffime da ej]i:r da ogni forte di pcrfone iludiofe ef]Žrcitate, & fono quefle, I equa/i fi ferueno a ritrouare quatunque numero di quelli fei, ci fr4J ignoto. Se la proportione che t1 trdl primo e'l fecondoa, compofla delle proportioni,che fono tra'l terzo, e' l quarto, & tra'l quinto , e' l fe/lo: ta ifle/Ja farˆ compofta dalle propomoni, che fono, tra'lterz.t,,ae'lfefto,&tra'lquintoa,e'lquartoa. Ecco ne i mnneri lo effempio. 1. 2. 3. 4.6.9. dalla fotto fefquiterzi.i, che tra tre, & quattro, & dalla fotto ffquialtera , che traafeia, &noue,aneanafcealafottodoppia che tra uno, &due. io dfco cbelaiftejfa J˜ttodoppia nafcerˆ d.ille proportioni, che fono tra il terzo,& il feflo, cio tra tre & nouea, che fo110 in proportionefotto tripla. &dalla proportione, cbe tra'l quinto e' i quarto,che fono Ji:i, & quattro,doue laproportionfefquialtera, perche da una fottotripla, & da una {efquialteraa, ne nafce unaafottodoppia, come tra uno,&due. Similmentefe la pi-oportione del primo al terzy,farˆ compofta delle proportioni del fec..nda al quarto, et del quinto al [e.fio. come la proportione dell'uno al trea, che t1 Jottotrtpla, , ompofia delle: proportioni del due al quattro, che fottodoppiaa, et del fei al nouea, cbe J˜ttofi:fquialtera, ne naj:e una fotto tripla, 'Parimente, fe l..p..oportione del primoal quinto,cio dall'uno alfei che fotto fefcupla, farˆ fotra delleap..opoi-tromdelfecondoaa[fefloa, cl,eJ dal d_uea, al noue, che proportione Jottoq11admplafefqmaltera, et dal terzo,al quarto, cbe fon tre, et quattro , doue c:zde proportione fott ..j e[quitC"fZ.!1-, "! ifte/Ja uenirˆ, dal fecondo a{ quartoa, cbe tra due, et quattro , ..oue t1 propurtwnefottodoppra, et dal terz.s, al fefio, corne da tre a noue , doue cade proportione fottompla; perche 11eniifer.,iunafottofefcupla. Cofi anche ,fe laproportione , che e"delfecondo alquarto, cbe fotto doppia, come dauno a;quattro,nafcerddallaproportion di:l primo alle.., ,bi: J fotto tripla, come dauno a trea, & O i. dalla .. lr r. r .. t, t¥ .. lo t .. T E 1\, Z O. 107 Ildecimo.con l'argamento del fecondo procede dr1lle cofe prouatc nel precedente, trappoflo, t,&d,traa.&c. L'undecimo.eglific..mponeac.ˆd.diaa. & b. &dif. & c.perche per la terzy.. a. & c. fottadi b. & d.&di e. & f.fiacomponm“la c. ada. diad. ˆ b.&dif. adae. po.flo ndunqueaa tra c. & d.farˆ laac. alad. compofla dalla a. alad. da/14 d. al b. & da/14 /: al c. ma la a. al d.(;r la d.aalb. compongono la a. alb. adunqile la c. ˆ d. compo/ta dal a, ˆ b, & da f. ad e.aJl duodecimo modo fi cauada/l'argomento di fopra trapofto b. &f: tra a. & e ¥ Il terzydecimofimi/mf:1lte,che la proportione tra c.&f. compofla dalle propcrtioni tra a.a&b.tra d.&c. po.ftod. &c. tra e. & f.far,i compofta la c. & la. f. da!l,;i. c. al d. &adalla d, al e. &dall' e.alf. ma.c. d. &e f. ,áompongono a.b.ad1411quela c f. compofla daaa b.& da d e ¥aIL quartodecimo fi caua dal preccdmte , come il fecondo dal primo trapoflo b. & d. tra a. & e. Ilquintodeˆmo , cbeanche d e, compoftaada b a,&da c.f. perche poflo,á.& f. tra d ¥ &e. la d. e.farˆcompofta da d. c. ad c.f. &da f. a. ma lad. alac. &la[. a/l' e. compongono la b. a. pmáhe le conuerjŽ compongouo la a. b. per la foppoj“tione adunque d. e. co,,,poft,1 di b.ad a. &di c. adf.aIL fefiodecimo con l'argomento del fecondo dedutto dal precedente. trapoflo a. & c.atra b. & f. Iladedmo fettimo modo , che e. f.ficompone diaa. b. & di d. c. perciocheaper ll conuerfa del quinto nwdo c. a.fifa di J: b. & di d. c. il refio fi ordinaa, come s' fatto nella prima deduttiune dell'undedmo modo ¥ Il decimo ottauo con l'argomento del fecondo fi caua d.tl precedente b. et d.trapofli tra e .etac ¥ Yoglio, che fin qui f“a detto a bafian'zy. per dare alquanto di luce alle cofe di .AlchinJo: & 'l"i fotto cauarne una belliffima propofitione, cbe ne ,áontiene dicefette 11tiliffime da ej]i:r da ogni forte di pcrfone iludiofe ef]Žrcitate, & fono quefle, I equa/i fi ferueno a ritrouare quatunque numero di quelli fei, ci fr4J ignoto. Se la proportione che t1 trdl primo e'l fecondoa, compofla delle proportioni,che fono tra'l terzo, e' l quarto, & tra'l quinto , e' l fe/lo: ta ifle/Ja farˆ compofta dalle propomoni, che fono, tra'lterz.t,,ae'lfefto,&tra'lquintoa,e'lquartoa. Ecco ne i mnneri lo effempio. 1. 2. 3. 4.6.9. dalla fotto fefquiterzi.i, che tra tre, & quattro, & dalla fotto ffquialtera , che traafeia, &noue,aneanafcealafottodoppia che tra uno, &due. io dfco cbelaiftejfa J˜ttodoppia nafcerˆ d.ille proportioni, che fono tra il terzo,& il feflo, cio tra tre & nouea, che fo110 in proportionefotto tripla. &dalla proportione, cbe tra'l quinto e' i quarto,che fono Ji:i, & quattro,doue laproportionfefquialtera, perche da una fottotripla, & da una {efquialteraa, ne nafce unaafottodoppia, come tra uno,&due. Similmentefe la pi-oportione del primo al terzy,farˆ compofta delle proportioni del fec..nda al quarto, et del quinto al [e.fio. come la proportione dell'uno al trea, che t1 Jottotrtpla, , ompofia delle: proportioni del due al quattro, che fottodoppiaa, et del fei al nouea, cbe J˜ttofi:fquialtera, ne naj:e una fotto tripla, 'Parimente, fe l..p..oportione del primoal quinto,cio dall'uno alfei che fotto fefcupla, farˆ fotra delleap..opoi-tromdelfecondoaa[fefloa, cl,eJ dal d_uea, al noue, che proportione Jottoq11admplafefqmaltera, et dal terzo,al quarto, cbe fon tre, et quattro , doue c:zde proportione fott ..j e[quitC"fZ.!1-, "! ifte/Ja uenirˆ, dal fecondo a{ quartoa, cbe tra due, et quattro , ..oue t1 propurtwnefottodoppra, et dal terz.s, al fefio, corne da tre a noue , doue cade proportione fottompla; perche 11eniifer.,iunafottofefcupla. Cofi anche ,fe laproportione , che e"delfecondo alquarto, cbe fotto doppia, come dauno a;quattro,nafcerddallaproportion di:l primo alle.., ,bi: J fotto tripla, come dauno a trea, & O i. dalla 108 L 1 l 1l 0 dalla proportiom del fefto al quinto, co..e da nostc a fei, doue cade propo11io11ffqt.ialter_,r, ptre _ cl,e da una J˜ttotripla , & da una fefqmalt..ra ne nafce una fottodopp1a, ..a ifteff a proport1ont: nae _ jerˆ d.il primo al quinto, che da-uno ˆ{t:t, doue cadeeproport;one fottofe_fupla, & dal f:flo al terz:9 come d,t noue a tre, doue cade la mpl.t ; perche da imafottofefcupla, & da una tnpla ne nafce una fottocloppia, come da due a quattro . similmente_(e la proportione , ..be ba il fe,áondo al [e.Ilo, c..mc tra due, & noue, doue cadee _ proportione fortoquadrupl,i [efqwalter,i, nafce dalla proport1onc del pl'Jmo al qmnto, come da uno afei, doue p_roportione fott..{jupla, 19"' dal tf1Jarto al te;á"{!), co"!e da q!tattro a t;¥e, dot ..e propo,tione[cfqu,iterza,l....effa proportione fott?q11admplaffqutalte-ra nafcerˆ dalla pro _ portione del primo al tetz.p, ..ioe da u..o a tre .. doue e prcport1one fottotnpla, & dal quar..o ale _ quii!tO, come d.i q11attro a fe1, doue e proport:one fottofefqu!altera, petche d.1 una fottotripl.i, &d.z ;m.1J˜ttoffl7uialtera ne uiene tma fottoquadrupla fefquialtera. S:m:l.nmte fe i,t propoi'tion del ter:zy alq!ial'to come da tre a quattro,doue cade proportione fottoff“!uiter..i nafcer.“ d,t!la proportio ue del primo al.fcondo , come da uno a due , doue cade propodione fottodoppia, & dalfŽfto al qninto come da none a fe1, doue cade proportio11e fefquialtera, Jaeifteffa proportioneenafcerˆ dalla proportione, che tra'l primo, e'l quinto, cbe J uno & f:i,:ioue c:de proportione J˜ttofefl::1pla, & dal fefto al fecondo, come t1 da noue a due, doue ca de proportionc quadrupla feflJuittltera, pere be da una fottofefcupla, & da una quadrupla fe[. qui.ilrera, ne nafce una fottofe.(quiterza ¥ altra di quefto fe laproportione,che .. trdl terzo, & ilfefto, che fottotripla, come da tre a noue, nafee dall.i proportione del primo alfcondo, come da uno a due, che fott odoppia, & dal quarto al quinto, che e fottojjquialter.z, come tm quattro & fei, la ifteffa nafcerˆ dal pri.. MO al q11into, come da uno a fei,doue cade la fottofefcupla, & dal quarto al fecondo, come da quattro & due, doue cade la fottodoppia, perdi e da una fottodoppia , & da una fottojfqtiiter'Z 4 ne uicr,e la fottotripla ¥ Di nrwuofe kl p,-opo;tione del quarto al q11i11to , cio del quattro al fei, doue la fottofefquialtera, .áornpoft,i del fecondo al primo, cio del due a!l'uno, doue cade la doppia, & del te.,,,-:zy al Ji:fto, come del tn: al nouc, do11e cade la fottotripla, la ifteffa fottofofa]uialtera nafcerd dalla troportion.e delfcondo al ffto, & del tcr.. al primo. Finatm,rRte fola proponione, cbe J del ,111into al jfto, come tra fei, & noue, doue cade la f ottofi:[tpialtcra , nafctrt“ dal/ e p,áoportioni, del primo ,il fecondo, come d.: ,mo a due, doue cade la/ottod..ppia, & dal quar:-o al terzo , douc cade la fe[quiter za, la iflelfa nafcerˆ da quella , _ cbe e dal pnr..o aleter.. , cbe e fottotrtpla, ,áome d,i uno a tre, & da quella , eh e i} dal q1uirto al fecondo , d!e.. la doppia, come da quattroe.. due, & tantofia detto delle p-roportioni, & delle lo ro gc..erat:om..'(:i" r,"JPettr: le qu.il1 cofe d1lsgentc1,11:nte effe.minate, effrcitate, pofte a memona applicate..llr:Jc,e..z., ..allt: pratiche ,faranno parere gli lmomini rniracolofi ¥. Ma tempo , che afcolt1,:mo f/ztrumo. Delle compojitioni, f.1 compartimenti de i tempij. Et della mifura del corpo humano. Cap. á1. A cornpof“tionc J..I!e faHe cafc fatta di compartimento, h cui ragione nto al nafcimento de i capelli: et uuoleancbe, cbefra di otto te/te ,feper te/la egli s'intende lo Jpacio , cheJ dal mento al fomrnitˆ del capo. Gli antichi oltra la propor tione attende11ano ali.i grati a per [atisfare allo afpetto , et per˜ faceuano i corpi alquanto gran -di, le tefte picciole, la cofcia lunga: net che e;áa pofio la fuelte,za: parlo bora de i corpi ptrfetoti: perche altra mifi1ra conuiene ad un corpo puerile , altra ad un cmpo .ifciutto, o graff˜, o t(!nue, cbe fr uoglia fignere ¥ ..Amauano gli antichi fta,1do nelle mifre conuenienti, la lunghezza,oet lafottigliez..di alc1mcparti: p.ueudo loro di dare nonofo che piu di Leggiadro alle opere . etoper˜fe bene daila rafcetta, cbe la piegatu;áa dell.i mano, alla fommitˆ dt:l dito di mezo uoleuano, che tanto fuffe dal mento ali.i Jommitˆ tl.ell,z font-e, nientedimeno per la dcttac.lgioneofaceuano la mano, et le dita alquanto piu lunghe. il Filanho a11uert1fce , et bene, ,he nonopuo_oo Jla..e quello, che dic_e Vitnmio , dietil petto fra la quarta pai-te ; et uuole, cbe quandoVttrHuto dice, ,áhe zl cubitofra la quartaparte, egl1inte11da 11011 dall,-igiumuradel comito allaor..fcetta, ma..Ila giuntara del_comito alla fornmitˆ del dito di me... vuole 'Pomponio Gattorico_,_d..e [agmfta altezzafia dinoue tefte ¥ altri alq11ar1to piu. 1l cardano nel libro dellaofottzltta dice¥ Qff;efta effer la forma del corpo humano perfetto. la facci.r, la decima di tutta laobmglu:z..,z.;r. dal ..afcimento de i capelli alf efli-emo del pollice del piede. la faccia fi diuide inotre part1egua..'l.l,, l'unafi fa d,1/la radice.de i capelli alla fommita dct nafo: l'altra la lunghezza del naf˜, : la ..erza dal fine del na[o al ámento. la lunghezza della bo,áca J eguale allaiz..nghezza d..lt ouh10.. etl.. ..unghezzadcli: occhio quanto lo JJ,acio da 1m'occb, all'altro:od1 mo..o,chem trep_artt fi dtut..a lofPacio, cbe i: d,Jl'uno angulo dell'oabio allo t..ngulo dell'altro, CIO.. due occhi) et lo Jpacto' cbe ui edi mezo : et tutto queflo doppio alla l,mghez.. delnafo, di modo che lalungbcn..a deil'occhio, et l'apritur.-idella boccaJia doppia ali.i nona parte della lungl:ez.. dellafaceta, et per qlfefto adiu,tne, d;elalunghezzadel nafo fra fefquialtera 4/(apnttmi della boaa, et alla IJ,ngl1ezz..a deli'occbio. laqual lunghezza dd najo effendo flt JJO 1.ol Bla fronte. Ma il piede, la fefia parte dell'al_tczza. del cor..o, il cubito la quarta .. il p..tto anche la quarta. & in quefro ..odo a..che_ gl.. a!m ..embn hann?le loro conuementt , & proportionate rnifure: le 9uah. da lt anu_cht pmon, & StatuarJJ fono fiate ufate, & per˜ hanno riportato grandi & mfimtc lodi. . _ . .La natura mae/lra ci infogna come hauerlloa reggercmel compart.1mento dellefabrrche: 1mpe roche non da altro ella uuole , che impariamo le ragioni dellefimmetrie, che nelle f.:tbriche de i tempij ufardouemo, che dal fac-ro tempio fatto ad imagine, &fimiglianza di Dio, che l'huomo, nella cuicompofltione tutte le altremerauiglie di natura fono c..prefe. et per˜ con[aggioauuedimento tolfero gli antichi ogni ragiouedel mifuraredallep:t..tidel _corpo In.. mano, do11emolto a propofito Vitruuio dice, cheopera niuna pu˜ hauere ragione dt ,áomp,mt :mento, fe prima non hauerˆ riguardo allafimmetria delle membra humane. ..o pr?.poner˜ a.. .cunediftintioni, accioche meglio s'intenda quello, che dice Vitr. Di tre mamere s mtende mzJitra. 'Primieramente quando una cofa piu perfetta, chele altrefotto un'if!effe..en..re, qr:-et lafi dicemifura diperfettione.in queflo 111odo l'huomo fa tv.tti gli animali.eflendo zl pzu fe;fetto ,fipuo dire, che egli fia mifura ditutti gli anim.ili ¥ chiama/i poi mifura d'agg..agfian-z;_a, qttando la mifura contiene la cofamifurata a puuto,come im'orna di 11ino, !J chiama mifura, perche tiene a punto tanto ttino , quanto cape. In fomma poichiamamomifura1:1ella quan.. titd, che prefa p“u fiate mifura il tutto , comedicemo La canna mifo.rare il panno.Di quejla 1101 parlamo,quefia quella,cbe Jfiata prefa dalla mifura della perfettione,che tbuomo, tra gli a..i mali,da gli antichi.Onde mifur.ire non alt:ro,cbe far rnanifefta ttna quantitˆ prima non co11_ofc_1u ta,con una q11atitd certa,et conofciztta:et per˜ co ragione dalle parti dell'bl!Omo fono ft..e pzglta..te le mi[ure delle cofe, et le ragioni di quelle mifure : et ragioneuole,che dalla tefta fr ptg.. larm_ fra del tutto , efJendo poflo m:tla tefia il Tlalore di tutti if entimenti humani, comecofa put nob1le, etprindpale, etpiuomanifefta. Vitrrmiouuole, dJethuomo {ta di dieci tefte, fe per tefta egli s'intend.edal m,>nto al nafcimento de i capelli: et uuoleancbe, cbefra di otto te/te ,feper te/la egli s'intende lo Jpacio , cheJ dal mento al fomrnitˆ del capo. Gli antichi oltra la propor tione attende11ano ali.i grati a per [atisfare allo afpetto , et per˜ faceuano i corpi alquanto gran -di, le tefte picciole, la cofcia lunga: net che e;áa pofio la fuelte,za: parlo bora de i corpi ptrfetoti: perche altra mifi1ra conuiene ad un corpo puerile , altra ad un cmpo .ifciutto, o graff˜, o t(!nue, cbe fr uoglia fignere ¥ ..Amauano gli antichi fta,1do nelle mifre conuenienti, la lunghezza,oet lafottigliez..di alc1mcparti: p.ueudo loro di dare nonofo che piu di Leggiadro alle opere . etoper˜fe bene daila rafcetta, cbe la piegatu;áa dell.i mano, alla fommitˆ dt:l dito di mezo uoleuano, che tanto fuffe dal mento ali.i Jommitˆ tl.ell,z font-e, nientedimeno per la dcttac.lgioneofaceuano la mano, et le dita alquanto piu lunghe. il Filanho a11uert1fce , et bene, ,he nonopuo_oo Jla..e quello, che dic_e Vitnmio , dietil petto fra la quarta pai-te ; et uuole, cbe quandoVttrHuto dice, ,áhe zl cubitofra la quartaparte, egl1inte11da 11011 dall,-igiumuradel comito allaor..fcetta, ma..Ila giuntara del_comito alla fornmitˆ del dito di me... vuole 'Pomponio Gattorico_,_d..e [agmfta altezzafia dinoue tefte ¥ altri alq11ar1to piu. 1l cardano nel libro dellaofottzltta dice¥ Qff;efta effer la forma del corpo humano perfetto. la facci.r, la decima di tutta laobmglu:z..,z.;r. dal ..afcimento de i capelli alf efli-emo del pollice del piede. la faccia fi diuide inotre part1egua..'l.l,, l'unafi fa d,1/la radice.de i capelli alla fommita dct nafo: l'altra la lunghezza del naf˜, : la ..erza dal fine del na[o al ámento. la lunghezza della bo,áca J eguale allaiz..nghezza d..lt ouh10.. etl.. ..unghezzadcli: occhio quanto lo JJ,acio da 1m'occb, all'altro:od1 mo..o,chem trep_artt fi dtut..a lofPacio, cbe i: d,Jl'uno angulo dell'oabio allo t..ngulo dell'altro, CIO.. due occhi) et lo Jpacto' cbe ui edi mezo : et tutto queflo doppio alla l,mghez.. delnafo, di modo che lalungbcn..a deil'occhio, et l'apritur.-idella boccaJia doppia ali.i nona parte della lungl:ez.. dellafaceta, et per qlfefto adiu,tne, d;elalunghezzadel nafo fra fefquialtera 4/(apnttmi della boaa, et alla IJ,ngl1ezz..a deli'occbio. laqual lunghezza dd najo effendo flt T E lt 2 G. tl1 clo tripla' allo ffiacio, cbe dal nafo alla bocca, 11e fegue cbe queflo !frac io fai-ˆ la mifura delraprituradella bocca,et dellabmghezza dell'occhio.il circuito dellabocca doppio alla lughez -zy, cfel 71afo, et triplo all'apritura ¥ .Adtmque tutta la fongh..za della fa..ci.. fefq11ialtera . al circ11ito della bocca, et allo _(j,aczo, che dallo angulo eftenore aim occhzo , allo angulo ¥ efteriorc,dell' altro: pe-rcioche quefto JPacio qiJanto il circ,..ito della bocca. il circHito del na , fo da baffo , pare alla f,a !ungbezza ¥ il circuito della orecchi.., e$uale ..l circui..o dell.. bocca. il foro della narice e la quarta parte della lunghezza dell occlno. et in tal g1,ifa difpofla la mifura del co,-p.. humano, com.. qui fotto .fi ieede. La fac'?aop..rtiodic..otto. trao _o __o. _. dueanguli cfteriori de gli occln partt dod1c1: la lrmghezza del nafo partt f et: zl crrcmto da baf-. fo del nafo parti fei: Lalttnghe..z..,.. delt' orecchia patti fei:dalle radi..i de' capelli ai r,a.. ..aniofei : dal mento al [ottonafo partzf ei : la lunghezza della bocca parti quattro : la rotondtta del.. la bocca parti dodici: dalla cima della tefta al fine di dietro parti 1,entiq11attro: dalla fommi.. tˆ del petto alle fomme radici de i capelli parti trenta: dalla forcella fopra il petto alt(t cima della te/k parti trenta fei: 1l circuito dell' oreubia parti dodici: la lunghezza dell'occhio parti., quattro:la dijlanza tra l'imo oc,áhio,et l'altro parti quattro: dal fottonafo al(a bucca parti due, dalla bocca al mento parti quattro: il foro del nafo parte 1ma: l'ambito della fronte di fopra . p,trtidiciotto, dalla giontura della mano alla fommitˆ del dito di mezo la palma parti diciotto: dalmento alla fommita della tefta parti uentiquatro: il piede parti ttenti : il cubito parti trenta.¥ ilpetto parti trenta: Tutto il co;-po parti cento et ott.r.nta. Sono anche imafchi delle tempie proportionali alla lunghe-zztt della f1ccia , et le orecchie al naf˜,cnme bauemo offernttto: Jimilmen te da/nodo della mano allaformnitˆ del dito mezano la decima di tutto il corpo: dal mento allafommitˆ della tcfta,o dalla fomrnit,-í della.tefta al collo J il doppio di quello fpacio, che dall'an gulo,d'un occhio all'angulo d' un'altra, intedo de gli efteriori.Dalla forcella fperiore del petto alle radici de i capelli, & ttl fine della (i-onte, quanto ilcubito,ouer la larghezza del petto, cio la fesla parte della lunghczZ:t di tutto il corpo: la lunghezza del piede la nona parte delta ifleffa lunghez-zy,:dalla forcella difopra del petto alla cima della tefla, la quinta p.irte di tutta la ltm ghez...Z:t ¥ & il doppio dellafaCC!a; Etcofi appreffe Pitr. nonpuoftarelaragione; cbe la diffe renza della ottaua,& ddla decima parte .iggirmta alla.I efla adempia la quarta del tutto : ma allar: gate l::mani fi rende a punto l'altezza di tutto il corpo: & allai-gate le mani, & i piedi, il bilico fi farˆ nclmez.!>, di modo, che dalla prima figura il quadrato; & dallafecondafifar.“ il circolo: amendue figure nel fuo genere pcrfettiffivie, una di dritte, & l' alt;-a di linea circolare compofta. &quefto , che dice Yitr. Sirnigliantementcle membra de i facri Temp“j dcono hauere in ci:ifcuna parte alla fom ma uniucrfale di tutta la grandezzaconuenienti/sime rifpondenze dimifure, Apprelfo di queO:o naturalmente il mezocentro del corpo il bilico. imperochefe l'huomo fl:efo, & fupino allargherˆ le mani, & i piedi, & farˆ pofhuna punta della fefi:a nel bilico di quelelo, girandoa torno le dita delle mani,& de i piedi, faranno toccate dalla linea, che figira, Etfi comela rit0nda fignra li forma nel corpo humano, cofi anche {“ truouala qua¥ drata: impcroche fc dalle balfe piante alla fommitˆ del capo farˆ miforato il corpo dell'huomo, & quella mifura farˆ trasferita alle mani allargate, egli {i tronerˆ la ifrdfa larghezza, come l'altezza,a guifa de i piani riquadrati. Se adungue la natura ha compofioin quefto modoilcorpo dell'huomo, che le membra ri(pond“no con proportione alla perfettaloro f“guratione;pare, che gli antichi con caufa habbianoconfiituito, che in tutte leperfcttioni delle opere ui habbiadiligentemifura, & proportione di ciafcunmembro :i tutta la figura. Et per˜ infrgnando gli ordini in tutte le opere, quefl:o ne i facri luoghi, douc le lodi, & i biaf mi delle opere Hanno eternamente, fopra tutto olferuarono. 'N:gnfo/amente gli antichi totfero le proportioni dal corpo Immano, ma anche lemifure ifteffe, &i nomi loro : & per˜ hauL'ndoPitr.concl,if˜, che le fimmctrie.&campartimenti delle ope re .l. I Il 1. ¥ 1t (.J re fono flati dtticorpi!J11mant,"ndleompofitioni de i 1empij transferite: dice ancbe le mifareaSimilmente gli antichiraccolfcro da i membri del corpo le ragioni delle mifure, cht" inquefta co[a peifett,t quella, a cui nulla manca, & niente fe le puo a_tgiugnere,&che di tuttefi,eaparti compofta,naltro le [opr'auaw..: per queftaragione il mondo perfetto a/Jolt1tamc11te.a _a & moltealtrecofe nel loroge11erefono perfette ¥ Ma uediamo no, con che r:tgiontfi chiamino ia ¥ . . . . . Perfetto numero da oli ant1ch1 fu pofto ti d1ec1, pcrche dalle mam fi caua 11 numero dc cario-delle dita; dalle dita il palmo; & dal palmo il piede, & fi come nell'una, & l'altra m;inodalle dita naturalmente proceduto il dicci, cofi pi:icque a Platone, che 9ucl nume ro fuife perfetto, perchc dallc unitˆ , che m..>nadcs Gr....amcntc l, c..ia_mano, fornito il _ _ ciieci, che la prima crocc:11 quale poi, che e fatto und1c1,oucro dod1c1, non puo dfer per fctto, fin che non pcruiene all'altro incrocciamcnto; pcrchc le unitˆ fono p:uticcllc di 'luci numero. Detto bauemo di fopra, cbe parte 11cramente quella, cbe prefa quantefiatefi puo , compone iltuttofcwza piu. dalchenafcc la intelligenza di quello, cbe fi dir,“. Dáo ad>mqtte, cl¥t: alcuni numeri rifpetto alle parti loro, delle qualifimo compufli,/i poff˜no cbiami:repoueri, & diminuti, altri Jperfiui,&riccbi, altri ueramcntt:fofficimti, & pt:1fctti. /..a onde po11eriJ˜no quel li, le parti de i quali infi,:meraccolte 11011 fanno luformna dt:lt11tto. per cffewpio Jia otto. le p,1r tidelqualefono, rmo, due, & quattro, cbe r.1,colte mfitwe non fanno otto. l..tch1 folio q..c:lli,lep.1rtideiq11.1bfommatefannofomma maggiore, come dodici le cui p.zrti j˜no, uuo, d"e, tre, quattro, & fei, lequali pmáti rauoltc in uno paffˆno la fomm,1 del tutto , & f.amo fedic i. Tcrfettifono quelli, le p::rtr intiere de q1d1 con I.i J˜mma loro rc:11dt'110 prccifamcnte il tutto, comefi, &uentiotto. ecco uno, due, & tre, cbcfouo p,1m dt:lfiraccolte inj“eme ,-cndeno a p,m to f t:1 ¥ cofi imo, due, qu.zttro ,fette, 6-qu.morJicr j˜110 parti di ucntotto, &fomm.ttc inficme fannouent'otto a punto. Ligcnt>ratione de i numeri perfetti s'intender.i, pofle ptii111t alrnne difafinitioni. Sono ,1dunq11e alcuni numen, ,be fi (,brm.mo panmenti p.z;ái, (-,,~fon qucUr,cbe effc111io pare lafomma loro ,fi dimdcno fcmpre in numero pate fin'all'unit.“, come farebbe feffar,ta e numero primo, & i11compoflo, moltiplica fette per quattro,fe ne rarcogltc 1tntotto,cbe i/fecondopaft:tto nel ccminaio. Scgmta uno, due, q1t.ittro, otto,,bef.nmo quindid,ma qu(ndici non nurr1e..o primo, & incompoJlo,percbc mif“tarat.. oltra [g 1111rta,a11c..ed.. ..ltr, llh7!Mt..cu1,1e da t;á..,&_....1..1q11c,p..r˜ fi paJ"a piu in,m.. all'altro 1 Pm:1mente fare:, che e fed1c1, quelli '.1gg11,mo al 1''!;1d1C1ja trellt uno, il qu,rle effndo numero T E Jt Z o. piefla propriet.. , che le lol'O tc,-wJn:tt ioni ,fon? dmomi..Mtc dal fei, .."' d:zlr otto: ma a uicendtt ¥ocome,fl:i, uellt otto, quattrocento no11.1nt,:fr:1 , ct1om1!.t cento, &uen; otto. & q1ufl.i ;áegol:t ;cert.t. Ma percbe cagio,1e il m,mero tern.uio, c.._ il 11 mero .!e1:máio ft.tno jll!ti cbiam.1ti perfetti, iodir˜. & prima il tre fl.1to dmo p,;rfc,, to, perciJt: ablmtcci.1 J,t'íma il nmnero p.trt: & difJ,are .. cbe fono le ..m: pri11cip..li dijjre..i..c dc i 1111meri.c_ il diw Utato.v,i..:dic..to perfe, to, perccl,e finifcc, (;r tenmna come forma t11tt1gl1 ,tltnmm1er1: & pero //Jmm10 b.z detto chrt come Ji paf1:Z il J:..ci, bifogn.. r:t..rn.zre all:i 1r7:itˆ, 11 /i troHa il pt'rfottoc, f“11' all'..ltro incrocc1.1m:nto, c/Je rgli clwm, .. , atc1,,/1mc, cbe/1 fam form.1 dell.:i letter.. X ¥c.:fa :i fi-'11:rno it,x.immtt p,,fttto per le dette r.:,..iom. gli altri J˜110c/Jiam,ui perfi:tt1 fe,ác11do alrnm: l' ci dimo.flraua per lo nome loro, qualiffiero: & per˜ uno/i chiamaua Seft..tnte, percbe ,J l4efta parte difei: lecd11ectriL-nte, pe>á che due tra la terza parte : le tre ferrzijie, qu,1fi uoglfa dire,mez.!' alfe: il quarto bej , percheluua due parti dal t11tto; & in Greco /i dice d,1ero11e: il cinque quintario , cbecpentimerone /i chiama: & il_(ei perfetto ¥¥ ri,fa poi che fopra 1l 1111111ero pi:rfetto f“ pone la mllta, gia fi comincia a,raddoppiare l'altro affe, per uenire al dodici; che .AJJe doppio f“ puo dire; poi che m grew diplafionafi clJiamac. le Jtte parti /i dicono EpbeŽton quafl f˜pr,-i aggit1nta del fei. le otto fi chiamano ttrtiario, perche oltr.i fei ne d.-“ due,che tJ I.i terza p.1rtecdi fei: &per˜ in Greco j˜no dette Epttritos ,cio, cbe [oppraggiug11e la t..i p,trte al fei. nofle detto [cfiJuialte;-o, (!l' bomiolio, perclJecno11e contiene f ei una ttolta & rne..i. ma fatto dieci, egli fi cbi,.mut bes alter11m, cioe l'altro bes,perche ilpimo (come dicemmo) m1 quattro, & rhiamau.if“ciimerone, qJtaji di drte parti; & per ,111efli f“ chi.ima Epidimero11e come egli ,iggiugna 1t:l /ei due parti. Similmente Epi pentameronefi cbwna rundici, che il fopragionto quint.zrio, & in q11ejto uzodo fi cbi.imano le parti de i numeri fecondo diuerfi rijpetti.& !Jueflo ha uoluto Vitr. doue p,1re, cbe egli babbia 1,ol11to, che foi /i,t numero pttfetto, per la ifleff ˆ ragione, cbe dieci perfetto : dot! pe1á,áhe gmti ,i dieci, tornamo d,1 ,áapo all'unitˆ ,fin cbe /i torni alf altra decina: cbe fi fo con due croci. cofi ancbegiontical fei da i Mathematici firitomacagli ifl4Jinomi, finca/C,iltrocaffe cbe dodici ¥ Ma bene),.i accennato Vitr. la ragione che hauemo detto, per l,t q,ule fei fi cbi.una perfetto ¥quando diffe I per le ragioni loro,q11el numero ha le pani conueniemi al 1mmero di fei.. per che pofte ili fiemc Ieearti 1111meranti, &moltiplicanti il [ci, lo rend1moca punto. &quando Yitr. diffe, { Et per q11cj!o cbi.:zn1t1rono l'una parte del fei fo/l,mte ¥ I 'N._ 0111111ole rendere l.1 r.igior.e percbe fei fi.t pe-,fctto, 1ila u11olc d1moflrare, che e/Jauio pe>fctto; per l.r mue,tetta r.igione i Matbem.:ztici han no1wl11todarecnome ,tlleparti delfoi, & dimoflr,1re, cbefei era un timo, oltra'lqualefepifogna u..afie1..dere numerando,eranecefferio tornmá da c,1poall'11nitˆ, come fiface11a nel dieci. .Altrimentiera uana laoppo/“tio11edc iMatbenutidcomra quelli, cbe uoleu.J110, cbe dia ifuffe numero perfetto,fe i mcdef“mi Matlmnaticilw1eff:,-o uo!uto il [ci cffer perfettoper l.z 1/lef!ˆ ;-.:zgiocne, per la quale s'era detto, clJe il diecifuffe perfetto. !J.!!.efto/limo io, cbef“a degno d1 con- 'P Jider,1tiont:. T E Jt Z o. piefla propriet.. , che le lol'O tc,-wJn:tt ioni ,fon? dmomi..Mtc dal fei, .."' d:zlr otto: ma a uicendtt ¥ocome,fl:i, uellt otto, quattrocento no11.1nt,:fr:1 , ct1om1!.t cento, &uen; otto. & q1ufl.i ;áegol:t ;cert.t. Ma percbe cagio,1e il m,mero tern.uio, c.._ il 11 mero .!e1:máio ft.tno jll!ti cbiam.1ti perfetti, iodir˜. & prima il tre fl.1to dmo p,;rfc,, to, perciJt: ablmtcci.1 J,t'íma il nmnero p.trt: & difJ,are .. cbe fono le ..m: pri11cip..li dijjre..i..c dc i 1111meri.c_ il diw Utato.v,i..:dic..to perfe, to, perccl,e finifcc, (;r tenmna come forma t11tt1gl1 ,tltnmm1er1: & pero //Jmm10 b.z detto chrt come Ji paf1:Z il J:..ci, bifogn.. r:t..rn.zre all:i 1r7:itˆ, 11 /i troHa il pt'rfottoc, f“11' all'..ltro incrocc1.1m:nto, c/Je rgli clwm, .. , atc1,,/1mc, cbe/1 fam form.1 dell.:i letter.. X ¥c.:fa :i fi-'11:rno it,x.immtt p,,fttto per le dette r.:,..iom. gli altri J˜110c/Jiam,ui perfi:tt1 fe,ác11do alrnm: l' ci dimo.flraua per lo nome loro, qualiffiero: & per˜ uno/i chiamaua Seft..tnte, percbe ,J l4efta parte difei: lecd11ectriL-nte, pe>á che due tra la terza parte : le tre ferrzijie, qu,1fi uoglfa dire,mez.!' alfe: il quarto bej , percheluua due parti dal t11tto; & in Greco /i dice d,1ero11e: il cinque quintario , cbecpentimerone /i chiama: & il_(ei perfetto ¥¥ ri,fa poi che fopra 1l 1111111ero pi:rfetto f“ pone la mllta, gia fi comincia a,raddoppiare l'altro affe, per uenire al dodici; che .AJJe doppio f“ puo dire; poi che m grew diplafionafi clJiamac. le Jtte parti /i dicono EpbeŽton quafl f˜pr,-i aggit1nta del fei. le otto fi chiamano ttrtiario, perche oltr.i fei ne d.-“ due,che tJ I.i terza p.1rtecdi fei: &per˜ in Greco j˜no dette Epttritos ,cio, cbe [oppraggiug11e la t..i p,trte al fei. nofle detto [cfiJuialte;-o, (!l' bomiolio, perclJecno11e contiene f ei una ttolta & rne..i. ma fatto dieci, egli fi cbi,.mut bes alter11m, cioe l'altro bes,perche ilpimo (come dicemmo) m1 quattro, & rhiamau.if“ciimerone, qJtaji di drte parti; & per ,111efli f“ chi.ima Epidimero11e come egli ,iggiugna 1t:l /ei due parti. Similmente Epi pentameronefi cbwna rundici, che il fopragionto quint.zrio, & in q11ejto uzodo fi cbi.imano le parti de i numeri fecondo diuerfi rijpetti.& !Jueflo ha uoluto Vitr. doue p,1re, cbe egli babbia 1,ol11to, che foi /i,t numero pttfetto, per la ifleff ˆ ragione, cbe dieci perfetto : dot! pe1á,áhe gmti ,i dieci, tornamo d,1 ,áapo all'unitˆ ,fin cbe /i torni alf altra decina: cbe fi fo con due croci. cofi ancbegiontical fei da i Mathematici firitomacagli ifl4Jinomi, finca/C,iltrocaffe cbe dodici ¥ Ma bene),.i accennato Vitr. la ragione che hauemo detto, per l,t q,ule fei fi cbi.una perfetto ¥quando diffe I per le ragioni loro,q11el numero ha le pani conueniemi al 1mmero di fei.. per che pofte ili fiemc Ieearti 1111meranti, &moltiplicanti il [ci, lo rend1moca punto. &quando Yitr. diffe, { Et per q11cj!o cbi.:zn1t1rono l'una parte del fei fo/l,mte ¥ I 'N._ 0111111ole rendere l.1 r.igior.e percbe fei fi.t pe-,fctto, 1ila u11olc d1moflrare, che e/Jauio pe>fctto; per l.r mue,tetta r.igione i Matbem.:ztici han no1wl11todarecnome ,tlleparti delfoi, & dimoflr,1re, cbefei era un timo, oltra'lqualefepifogna u..afie1..dere numerando,eranecefferio tornmá da c,1poall'11nitˆ, come fiface11a nel dieci. .Altrimentiera uana laoppo/“tio11edc iMatbenutidcomra quelli, cbe uoleu.J110, cbe dia ifuffe numero perfetto,fe i mcdef“mi Matlmnaticilw1eff:,-o uo!uto il [ci cffer perfettoper l.z 1/lef!ˆ ;-.:zgiocne, per la quale s'era detto, clJe il diecifuffe perfetto. !J.!!.efto/limo io, cbef“a degno d1 con- 'P Jider,1tiont:. JI,,t L I ! Jt ofider4tione. Et quando al conto fatto per l'aggionta d'un'altro alfe, (i crcfca al fei, chiamano Ephedon: & quando fono fatti otto, perches' aggiunta la terza parte; l“ dice Epi triton. & aggiuntaui la metˆ, poi che s' pcruenuto al noue, chiamali fefquialtcrum, che da Greci detto,hcmiolios. ;tggiuntcui poi due parti,& fatto lo incrocciamento, (i dicebcfllterum, il quale chiamano Epidimiron. & nel numero di undic“, pcrche fogli aggiunro cinque, che {i chiama quimario, Epipcntamiron fi dice. ..la dodici, petche fatto di due limplici numeri diplal“ona nominatoe. Et qm:flo jl.uo affei dicbiartto ¥ Vuole por Vitrmtio, che dal numero fenario fia ft.zta p,gli4 á ta fa ragione della mifra del corpo humanQ, in quantoeall'.iltez-za faa. Similmente perd1e 11 piede la fclla parte dell'altezza deli'huomo,pcr˜ coli da quel nu mero di piedi, dal quale m1fur:ito, & perfetto il corpo terminandolo in altc:na con 9ue fii fci lo fccro perfrtto ¥ & auuertirono, che il cubito era di fc_i palmi, & di uemiquattro dita. Si come dalle dieta uenuta la ragione del numerare, cofiancbe ucnuta la ragione del miji,r.i re, & cofi la r.igione del mmiero fenario e,ztr.rnt'llcmifitre. Et qui //1tr. ragio:1.z fecondo la opi. niolle de Greci, i qrt:tli uolt:uano, che fei fuffe numero perfetto. La onde 4r1ebc alle monete traf ferirono il nw;ie;áo predetto ¥ Et per˜ d1Láe Vitr. Et da quello pare, che le cittˆ de Greci habbiano fatto, che li come il cubito di fci palmi,co/“ li ufˆ11c lo iftelfo numero nella dramma. perchc quelle cittˆ fecero,che nella dram ma full l.1 uJluta di fei ramini legnati ( come a!Te) che quelli chiamano Oboli , & confiituirono in uece di uemiqu.mro dita nella dramma i quadranti dc gli oboli, detti da alcu n1 dichakhi, & da alcuni trichalchi. Voli:uano i Greci che la loro dramma ualeffefei .ob..li, & quefto rifpondeua al cubito, che contiene fei palmi ; uole11ano, che ciafcun' obolo haueffe a u;zlere quattro monete, cbe fi cbianuiuano d1dJ.;lclJ1, la dotte ttentiquattro dichalcbi facett.mo una dr.tmma, come uentiquattrodita fiumo un c11bito. obolo era tma moneta di r,ime di poca u.zl11ta ,fi:gnata per˜ , & coniata, & era come zm wtto , cbe affefi cbiam.i, & la quarta p.irte delta q;1.idr.v1te fi nommaua dichalco, 011crotricbalco fecOlldo diuerfi rif]Jttt1. Come ad1m1111: il numero de gli oboli nella dram ma riJJ,ondi:ua al numero ,lt i p.dmi,cbe uanno a fore il c11bito, che fo,10 fei, cofi il 1111mero de i dich.1lchi,o triciJ.tlcbi nell'obolo rifpondert.tno al ,1ume,o delle dita., che erano nel cubito ucntiquattro. l,t onde appare, cbe ancbe nelle 1no11ete i Greci babbia;:o pigli.ito la ragione de i numeri:& in q11es!o utj'o crcdi.J1110 a Vitr. J\la i nolhi prima fecero l'antico numero elfcr il dicci, & pofcro nel denarieo dieci afsi di r:i:ne, & per˜ fin al d“ d hog3i la compolitionc dclh moneu ritiene il nome del dcnario . & IJ quarta parte di cll perche ualeua due afs1, & mc20, la chiamarono fcficrtio,ma poi h:rncndoeauucrtito, che l'uno, & l'altro numero era perfetto, cioe il fei, & il dicci, rJccolfcro ml“cme amcnue que numeri, & fecero il fedi ci perfetto, & di qucfio trouarono il piede autore. perche leuafldo dal cubito palmi duee, refia il piede di quattro palmi, ma il palmo ha quattro dita, & coli il p:ede uiene hauere fcdici dita, & tanti. afsi H denario di rame. I pal,11i fono due, maggiore, & minore , il minore di q11attro dita: il maggiore di dodici, IJIICllo fi chiama pal,cfle, quefiofj>ithame: dito , o digito l lo JP,zcio di quattro grani cfor.. pofli in o;-dine fecondo I.i largbezz..a. nháe ad1mq11e Yitr.che R._omani pigliarono da prima il dieci co.menmntro perfetto, & per˜ clJ1am.irono la ;,1011eta din:irio, ( & q1t1.:fio pare r:igioneuole) comefin bor.1 fi ufa. & nel ,ltmario pofero dieci alfi di rame. & fe bene d,1poi congmf cro il dicci,et il fei, uedi:ndo, cbe ancbe il fei era perfetto, rii ennero pet˜ il 11owe del denaio mm endo in 1111 deruio fedic1 alf“, cberifpondino, afedici dita, cbeeuanno nel piede .fi:mdoadrmque le predette,o-fe Vitr11. concbi11de, & dice. / Se t JI,,t L I ! Jt ofider4tione. Et quando al conto fatto per l'aggionta d'un'altro alfe, (i crcfca al fei, chiamano Ephedon: & quando fono fatti otto, perches' aggiunta la terza parte; l“ dice Epi triton. & aggiuntaui la metˆ, poi che s' pcruenuto al noue, chiamali fefquialtcrum, che da Greci detto,hcmiolios. ;tggiuntcui poi due parti,& fatto lo incrocciamento, (i dicebcfllterum, il quale chiamano Epidimiron. & nel numero di undic“, pcrche fogli aggiunro cinque, che {i chiama quimario, Epipcntamiron fi dice. ..la dodici, petche fatto di due limplici numeri diplal“ona nominatoe. Et qm:flo jl.uo affei dicbiartto ¥ Vuole por Vitrmtio, che dal numero fenario fia ft.zta p,gli4 á ta fa ragione della mifra del corpo humanQ, in quantoeall'.iltez-za faa. Similmente perd1e 11 piede la fclla parte dell'altezza deli'huomo,pcr˜ coli da quel nu mero di piedi, dal quale m1fur:ito, & perfetto il corpo terminandolo in altc:na con 9ue fii fci lo fccro perfrtto ¥ & auuertirono, che il cubito era di fc_i palmi, & di uemiquattro dita. Si come dalle dieta uenuta la ragione del numerare, cofiancbe ucnuta la ragione del miji,r.i re, & cofi la r.igione del mmiero fenario e,ztr.rnt'llcmifitre. Et qui //1tr. ragio:1.z fecondo la opi. niolle de Greci, i qrt:tli uolt:uano, che fei fuffe numero perfetto. La onde 4r1ebc alle monete traf ferirono il nw;ie;áo predetto ¥ Et per˜ d1Láe Vitr. Et da quello pare, che le cittˆ de Greci habbiano fatto, che li come il cubito di fci palmi,co/“ li ufˆ11c lo iftelfo numero nella dramma. perchc quelle cittˆ fecero,che nella dram ma full l.1 uJluta di fei ramini legnati ( come a!Te) che quelli chiamano Oboli , & confiituirono in uece di uemiqu.mro dita nella dramma i quadranti dc gli oboli, detti da alcu n1 dichakhi, & da alcuni trichalchi. Voli:uano i Greci che la loro dramma ualeffefei .ob..li, & quefto rifpondeua al cubito, che contiene fei palmi ; uole11ano, che ciafcun' obolo haueffe a u;zlere quattro monete, cbe fi cbianuiuano d1dJ.;lclJ1, la dotte ttentiquattro dichalcbi facett.mo una dr.tmma, come uentiquattrodita fiumo un c11bito. obolo era tma moneta di r,ime di poca u.zl11ta ,fi:gnata per˜ , & coniata, & era come zm wtto , cbe affefi cbiam.i, & la quarta p.irte delta q;1.idr.v1te fi nommaua dichalco, 011crotricbalco fecOlldo diuerfi rif]Jttt1. Come ad1m1111: il numero de gli oboli nella dram ma riJJ,ondi:ua al numero ,lt i p.dmi,cbe uanno a fore il c11bito, che fo,10 fei, cofi il 1111mero de i dich.1lchi,o triciJ.tlcbi nell'obolo rifpondert.tno al ,1ume,o delle dita., che erano nel cubito ucntiquattro. l,t onde appare, cbe ancbe nelle 1no11ete i Greci babbia;:o pigli.ito la ragione de i numeri:& in q11es!o utj'o crcdi.J1110 a Vitr. J\la i nolhi prima fecero l'antico numero elfcr il dicci, & pofcro nel denarieo dieci afsi di r:i:ne, & per˜ fin al d“ d hog3i la compolitionc dclh moneu ritiene il nome del dcnario . & IJ quarta parte di cll perche ualeua due afs1, & mc20, la chiamarono fcficrtio,ma poi h:rncndoeauucrtito, che l'uno, & l'altro numero era perfetto, cioe il fei, & il dicci, rJccolfcro ml“cme amcnue que numeri, & fecero il fedi ci perfetto, & di qucfio trouarono il piede autore. perche leuafldo dal cubito palmi duee, refia il piede di quattro palmi, ma il palmo ha quattro dita, & coli il p:ede uiene hauere fcdici dita, & tanti. afsi H denario di rame. I pal,11i fono due, maggiore, & minore , il minore di q11attro dita: il maggiore di dodici, IJIICllo fi chiama pal,cfle, quefiofj>ithame: dito , o digito l lo JP,zcio di quattro grani cfor.. pofli in o;-dine fecondo I.i largbezz..a. nháe ad1mq11e Yitr.che R._omani pigliarono da prima il dieci co.menmntro perfetto, & per˜ clJ1am.irono la ;,1011eta din:irio, ( & q1t1.:fio pare r:igioneuole) comefin bor.1 fi ufa. & nel ,ltmario pofero dieci alfi di rame. & fe bene d,1poi congmf cro il dicci,et il fei, uedi:ndo, cbe ancbe il fei era perfetto, rii ennero pet˜ il 11owe del denaio mm endo in 1111 deruio fedic1 alf“, cberifpondino, afedici dita, cbeeuanno nel piede .fi:mdoadrmque le predette,o-fe Vitr11. concbi11de, & dice. / Se t Se a.dunque raoioncuole, & conueniente cofa, che ilnumero fia fiato ritrouato dalle. .. , Se a.dunque raoioncuole, & conueniente cofa, che ilnumero fia fiato ritrouato dalle. .. , a me p.:re, cl,e il primo capodi qm:flo libro 1..u1u! babbui afinire, dou..fi co..chmde ..l"arawente q11ello,chc Vitr.ci ba detto , cbe nonp:10fabrtc,t alcuna haucr ragione di compommcnto,fen'Z. 4 mifu.r.i &proportione;[e prima non bauer.“rifPetto,&co11fidcrat1one[oprala ucr11,&certa ragione de i mcmb;-i dell'hrwmobcnfonnato, &proportionato, come raro c/Jempio di propol'tione, (J" gii4lo compartimento. ..a fguitiamo purel'..11tica diuifi..11.. de i capi .it..endendoa , alle cofe,cbe ci ue11gono propofle da Yrtr.,lquale ome erudito nelle difczplmede Grw ufa una I principi) de i Tempi) fono quelli , dc i quali formato lo afpetto delle lor figure. & prima quello, che detto faccia in pilafl:ri,dapoi quello che detto Pro!l:ilo , & l' Amfiprofiilo, lo Alato, il Falfo alato di due ordini, lo Alato di due ordini, & lo fcopcrto. volendoci Vitr.infegnarc la compojitionc dc i Tcrnpij,con gran ragione comincia da quelle dif.fercn'Z!, cbe prima ci 11engono dinan.. a ...li occbi ¥ perche l ordine dell,t cognitione portaa, che cominciamo dalle cofe uniuerfali, & confufe, & ind,flinte, & poi cbe fi 11e...1 al particol.1re, ejplicato, & diflinto. oltra che nell'.Arcbitettura egli fi deue a1mcrtirc, che l' occbio b,tbbia la parte fua , & con la ttarietl de gli .ifj,etti fcondo le figt!re, & forme diuerfc de i Temp11 /i dia di letto,ucner-atione, & autoritˆ alle opere. & /i come la or.itionc haf01me, & idee dmfe per fatisfare alle orecchie, cofi habbia L' .Arcbitettura gli'ftfJ>ctti, & forme fae per fatirfa:,á ,t gli occhi, &fi come qutllo,cl,e ncU:t mente, &nella 11oglut no/lr,i ripofto, con l'artificio dt lt1t.1rlo fuori di 11oi, & portarlo a/,trouc , le parole, le figure, la compofitione delle parole, i nmneri, le mebra, & le cbiufe formo le Idee, & le forme del dire, cofi le proportioni, i comp.trtimenti le differenze cle gli afj,ettia, i numeri, & la co/locatione delle p,mi fonno le idee delle fobricbe,che fo110 qualitˆ conucnicnti a quelle cofe, per le qu.1li fi fiumo ¥ .Altra ragione di fcnten'Z!, di art1ficij, di parole, di fig11.re, di parti, di numeri, di compofitione, & di.termii fl ufa uolendo cff er chtro, puro , & cleg,mte nel dire. altra 11olendo ejfer gr.inde, uehcmente, nfpi-o,& fe1u:;áo: & altro ricl,iedc la prceuole-z.za,nltro la bellezza, & oma,nento del parl.:ire. fi,ntlw.crte nelle Idee delle fabricbe ttltre proportionia, altre difpof itioni, altri ordm;, & compartimenti ci ttuolc, qu,indo nella fob“"ica fi richiede g;á,:tndezza, & ltent'ratione, cbe quando ji 1mole bellez..za, O dilicatc-z: -z.a, o fimplicitˆ. 0~ percbc la natur:t delle cofe , cbe ua1mo a formare rm' zdca dtdl' oratione fa, che q1tell..poffeno e!Jer degnamente infieme con quelle, cbe ummo a form:m,e un'.zltra. la onde nella purita fi puo bauer del p.i11de, nc:/Lt gr.1ndezza, del bello, 11ell1 bellezza del f empltce, Žr nc/1.t femplicitˆ dello Jplendido; an.. q11eflo fomma lode de/l'oratore, et ji fi,. mcfcola11do , le condttionid'ima forma, coi le co11dit10ni d'wialt>áa ¥ come m.mifefto a i ueri .Arcbztctti dc/l' orationc. per˜ dico io, cheame[colando conr.1_gione nellefa';richc le proportioni d'una maniera, o compotiendole, o limandole, n puo rif“1ltare Hna bella forma di me-zy. le cofe di prima fono femplici, a _ [cb,ette, poi fi fanno coa tfiuerfe aggilmte ogni fi.ita maggiorz, et piu ornate come fi ue,te c/)1.t ra..ente i.. t..tte le op1,re, et i11ucnt..oni de mortali. 1-{gn dcue per˜ il fauio , & prudente .,-t_r cl?uetto p1gl1a;-e tutto quello, cbe u1en fatto da ognuno, ma fol.tm..te quelli: cofe, cbe comzn czanobauere non fo che di occult:t uirt , onde dilettino i fenfi noflri. come lo eccellente oi-ato,áe non piglia tutto quello, cbe' l [ciocco uulgoa, o la b.1f]ˆ plebe apprende , m.i tutto q11ello, che puo cadere fotto la_ cap.1citˆ di chi .ifcolt.1. con qualcbe piu eleu:rto J entimcnto , cbe da fe la ple be non trouana .> mi trouato d,i altri appiglia, &ferie diletta ¥ cofi vitmdo, non pren . '.P 2. de t¥1:u . LI JJtt> II I T E. 1t z o: 117 Je tutte quelle forme, & /igtn-e "di fabriche, & di Tempij, che fono fatte da quefli, & d.t quelli, cne nel fabricare fono in luogo di uulgo ,. & di plebe : perche quefto J:-irebbe infinito , ne caderebbe [otto artificio ¥ Ma ci propone que..le cofe , che {atisfanno a chi non fa piu o..!re .. poi cke f˜n fatte, ma non pof]˜noej]r.. rztrouate d,.. ..gnuno , & dice.. che io . princip71, cio for1gme della noflra confiderat1011e e la fig1wao, c1oe qMelJ.o, che pmnaft rapprefenta allo afPe!,to. Q!!...fta figur..,&:1ueJí? afpetto,o ..elle ftonti, o nelle fp_all.., o ,..ei latio _ Ž7 fiancbide_i Temp11:o partitamente m pzu fabnche,oucro m una iftej]ˆ_: &pero Vitr. cimm, D inanzjfette figure,&afpetti di Tempij:& clice,che il primo fl cl>iama,In.ttntis. ciofacci.trinpilaftri, per che .Ante fi chiamano le pila/lrate , che fono nelle cantonate della facciatao, che in Crecofono dette 'Paraftade. Il primo ajpetto adunque, della focciata dinan':(j 7 & della fi¥onte a del Tempio: nella quale fono ne gli anguli le pilaftrte, & contro.1forti quadrati, & nel mezyle colonne, che /portano in fuori, fopra le q,l.lli il ji-ontifpicio fotto con quelle ragionio,. che /i dir.-“ poi, Ilprimo affietto adunque diceVitruuio, cbe il in queftorrwdo. Il Tempio di faccie in pilafhi, farˆ quando egli haucrˆ nella fronte i pilafrri,de i p3rc.. 1 chednchiudenoi1Tcmpio 1 &tra i pilafhi nel mczo due colonne, & fopr:i quelle il frontupicio ut á.1 J I¥ ¥ ¥ ..() -¥ ¥ e, .. ¥ I e ut á.1 J I¥ ¥ ¥ ..() -¥ ¥ e, .. ¥ I e 11, (frontifp icio'fatto con qucllonuenienza di mifore, che li dirˆ in quello libro, Lo effcmpio di quefl:o afpetto f“ uede alle tre Fortune, & delle tre quello 1 che uidno alla porta collina. -4 noftri giorni non fi ba reliquia di quefto Tempio , pe-1˜ con le ragioni imparatt da J/itruuio fi,g,1ra..o la pianta, &lo in pi, & alcuna fiata il profilo, & i fianchi', /afiaremo le ombre, &io empir ifogli difigure, & di cofe minute,& facili, non affttando la quantitˆ, &laf˜ttilitˆ delle figure adombrate in ({corzg, & projpettiua, pere-be lanoftra intentiorlt. di moflrare le cofe,& non infognare a dipingere. Lapianta det Tenpio, detto faccia in pi- E laflri, fe'{lklta .A . doue f˜no le pilaflrate quadre in formicli colonne fognato !, & lecolonne nel me z-zy e. lo in pi fognato D ¥ ¥ . ¥ . ¥La faccia in cu !onne detra profiilos, ha tutte le cofe, che ttene la faccia m p1lallr1 , mioha due colonne fopra le cantonate dirimpetto a i pil.iftri, & fopra ha gli archicra?i, comeola faccia in pi!afiri . & dalla dellra, & dalla finilka nel uoltare delle cantonate tiene unaocolonna per banda , lo dfcmpio all' !fola Tiburtinaal Tempio di Gioue, & di Fauno.oIl fecondo. 11, (frontifp icio'fatto con qucllonuenienza di mifore, che li dirˆ in quello libro, Lo effcmpio di quefl:o afpetto f“ uede alle tre Fortune, & delle tre quello 1 che uidno alla porta collina. -4 noftri giorni non fi ba reliquia di quefto Tempio , pe-1˜ con le ragioni imparatt da J/itruuio fi,g,1ra..o la pianta, &lo in pi, & alcuna fiata il profilo, & i fianchi', /afiaremo le ombre, &io empir ifogli difigure, & di cofe minute,& facili, non affttando la quantitˆ, &laf˜ttilitˆ delle figure adombrate in ({corzg, & projpettiua, pere-be lanoftra intentiorlt. di moflrare le cofe,& non infognare a dipingere. Lapianta det Tenpio, detto faccia in pi- E laflri, fe'{lklta .A . doue f˜no le pilaflrate quadre in formicli colonne fognato !, & lecolonne nel me z-zy e. lo in pi fognato D ¥ ¥ . ¥ . ¥La faccia in cu !onne detra profiilos, ha tutte le cofe, che ttene la faccia m p1lallr1 , mioha due colonne fopra le cantonate dirimpetto a i pil.iftri, & fopra ha gli archicra?i, comeola faccia in pi!afiri . & dalla dellra, & dalla finilka nel uoltare delle cantonate tiene unaocolonna per banda , lo dfcmpio all' !fola Tiburtinaal Tempio di Gioue, & di Fauno.oIl fecondo. no L I B R__ OIl fecondo.a/petto accrefce al p>'imo due colonne fopra le cantonate alt íicontro delle pilafli-: ite , & dHe nel uoltare, cio una per banda ¥ Stimo io, che la luce di guefti Tempij ueni.ffe folammte dalle porte; perd1e io non trouo fotta menti o ne altroue di fineftre ¥ f I fola Tiberi114 fu ,onfa,rata adEfculapio, fotta prima a cafo, poi fortificata dall_gmani , & adornata di molti_beili, & grandi edificij ¥ .Appriffo il Tempio di Efculapio hebbe Gioue il fuo edificato da L.Furio 'Purp1triom: confelc; & dedicato d.z C.Seruilio, come dicono alcuni: & nella p1t11 ia,deU' Ifol.i hebbe anche Fauno il fuo Tempio,del quale hoggi a pena fi uedeno pochi ueftigi, & meno fe ne 11ederˆ per f auuenire, perche il Teuere gli ua rodendo d'intorno , & leuando il terrer.o. T .Liuio uuole, che di alcune condem1agioni fuffe edificato il detto Tempio da Gn.Do mitio, &.. C.Stribonio edili. Lu. pianta di queflo tempio fgnata F. & ferue anche alater :zy afj>etto, detto .Amphiprojlilos : percbe leuandone le colonne dall'altra te/la , & continuando il par..te, refta q11eflo afPetto fecondo, detto 'Proflilos ¥ lo in pM fognato E. & Jrue an& he al te-rzy afPerto , intendendo/i la iftef]ˆ fronte dall'altra teftaa. Lo afpctto detto Amphiproltilos, tiene quanto nell'afpetto detto Prollilos, ma di piu ferua lo i!l:effo modo, di colonne, & di frontifpicio nella parte di dietro. Lo afpctto detto Peripteros cio alato intorno 1 quello, che tiene d'amendue le fron ti fd colonne : ma ne i lati undici con le angulari, (i che quefl:e colonne fiano pofl:e in mo do che lofpacio, che tra colonna, & colonna, fia d'intorno da i pareti a gli ultimi ord“ ni delle colonne, & l“poffa paffeggiare d'intorno la cella. come nel portico di Metcl,. lo, di Gioue Statore, & ali.i Mariana dell'Honore, & della uinu, fatto da Muti o ren:i a la pane di dietro. Si legge, che fuori della porta falaria era un Tempio confacrato a/l'hono1áe, perche in quel luo zo fi trou˜ appref[o f altare una lama con quefte parole . D O MI 'N:_ .AE HO 1'{O Jtl S ¥ M.Marcello dedic˜ un Tempio all'Honore, & alla Virt,},che fu poi reftau;¥,1to da VefpajitZ110 prop1quo alla porta Capena ( come fi truoua ne/le medaglie.) Fece Marcello quefto per uno ricordo a quelli, che ufci&,ano a/l'imprefe, che per l,z uirtu s'entra all"Hurion: ,Mario flmilmcntc edific˜a,m Tempio a/l' I-I onore, & dal Tempio della uirtu s'entraua . Gn. J)omitio pretore drizy f“,l QJ:,irinalc 1m Tempio alla Fortun:r primigenia, & iui anche era un Tempio dell'Honore. Fu edificato delle fj>oglie Cimbrfche,& Theutonicbe, in quella parte del rno;uc E/qui lino , che Merulana inaluogo di Mariana, dettii. La pmta, & lo in p: di queflo Tanp“o foprapoflo ne! pr;mo libro.a.li falfo afpetto di due ordini detto Pfeudodipteros, col“ pollo, che nella fromc; & di dietro fono otto colonne, & ne i lati quindici con le angulari: ma fono i paoreti della cdl.i d,ille tefl:e dirimpetto .i quattro colonne,& coli lo fpatio, che farˆ da i pareri d'intorno a gli tllrcmi ordini ila,corpo dela_aTempio. _ala pianta fgnat,i, /J. nelaprim.. lib;-oa, & quii fotto.aL afpctto dt due ord1n1, che D1pteros e detto, h;t dinanzi, & di dietro otto colonm & d'intorno la cella ha due ordini di colonne_; come il Tempio Dorico di ..irino, & lo 10111m ai Diana Efd“a fatto da Cu:!“fo1m, Dn l " J l f 1I 1 \ no L I B R__ OIl fecondo.a/petto accrefce al p>'imo due colonne fopra le cantonate alt íicontro delle pilafli-: ite , & dHe nel uoltare, cio una per banda ¥ Stimo io, che la luce di guefti Tempij ueni.ffe folammte dalle porte; perd1e io non trouo fotta menti o ne altroue di fineftre ¥ f I fola Tiberi114 fu ,onfa,rata adEfculapio, fotta prima a cafo, poi fortificata dall_gmani , & adornata di molti_beili, & grandi edificij ¥ .Appriffo il Tempio di Efculapio hebbe Gioue il fuo edificato da L.Furio 'Purp1triom: confelc; & dedicato d.z C.Seruilio, come dicono alcuni: & nella p1t11 ia,deU' Ifol.i hebbe anche Fauno il fuo Tempio,del quale hoggi a pena fi uedeno pochi ueftigi, & meno fe ne 11ederˆ per f auuenire, perche il Teuere gli ua rodendo d'intorno , & leuando il terrer.o. T .Liuio uuole, che di alcune condem1agioni fuffe edificato il detto Tempio da Gn.Do mitio, &.. C.Stribonio edili. Lu. pianta di queflo tempio fgnata F. & ferue anche alater :zy afj>etto, detto .Amphiprojlilos : percbe leuandone le colonne dall'altra te/la , & continuando il par..te, refta q11eflo afPetto fecondo, detto 'Proflilos ¥ lo in pM fognato E. & Jrue an& he al te-rzy afPerto , intendendo/i la iftef]ˆ fronte dall'altra teftaa. Lo afpctto detto Amphiproltilos, tiene quanto nell'afpetto detto Prollilos, ma di piu ferua lo i!l:effo modo, di colonne, & di frontifpicio nella parte di dietro. Lo afpctto detto Peripteros cio alato intorno 1 quello, che tiene d'amendue le fron ti fd colonne : ma ne i lati undici con le angulari, (i che quefl:e colonne fiano pofl:e in mo do che lofpacio, che tra colonna, & colonna, fia d'intorno da i pareti a gli ultimi ord“ ni delle colonne, & l“poffa paffeggiare d'intorno la cella. come nel portico di Metcl,. lo, di Gioue Statore, & ali.i Mariana dell'Honore, & della uinu, fatto da Muti o ren:i a la pane di dietro. Si legge, che fuori della porta falaria era un Tempio confacrato a/l'hono1áe, perche in quel luo zo fi trou˜ appref[o f altare una lama con quefte parole . D O MI 'N:_ .AE HO 1'{O Jtl S ¥ M.Marcello dedic˜ un Tempio all'Honore, & alla Virt,},che fu poi reftau;¥,1to da VefpajitZ110 prop1quo alla porta Capena ( come fi truoua ne/le medaglie.) Fece Marcello quefto per uno ricordo a quelli, che ufci&,ano a/l'imprefe, che per l,z uirtu s'entra all"Hurion: ,Mario flmilmcntc edific˜a,m Tempio a/l' I-I onore, & dal Tempio della uirtu s'entraua . Gn. J)omitio pretore drizy f“,l QJ:,irinalc 1m Tempio alla Fortun:r primigenia, & iui anche era un Tempio dell'Honore. Fu edificato delle fj>oglie Cimbrfche,& Theutonicbe, in quella parte del rno;uc E/qui lino , che Merulana inaluogo di Mariana, dettii. La pmta, & lo in p: di queflo Tanp“o foprapoflo ne! pr;mo libro.a.li falfo afpetto di due ordini detto Pfeudodipteros, col“ pollo, che nella fromc; & di dietro fono otto colonne, & ne i lati quindici con le angulari: ma fono i paoreti della cdl.i d,ille tefl:e dirimpetto .i quattro colonne,& coli lo fpatio, che farˆ da i pareri d'intorno a gli tllrcmi ordini ila,corpo dela_aTempio. _ala pianta fgnat,i, /J. nelaprim.. lib;-oa, & quii fotto.aL afpctto dt due ord1n1, che D1pteros e detto, h;t dinanzi, & di dietro otto colonm & d'intorno la cella ha due ordini di colonne_; come il Tempio Dorico di ..irino, & lo 10111m ai Diana Efd“a fatto da Cu:!“fo1m, Dn l " J l f 1I 1 \ Il lf I" o T E F._ Z O. 111 DelDipteros, & del 'Pfeudodipteros nefa mentione Vitr. nel p;-oemio del fettimo libro. & nel fcg uente Capo ragiona della inuentione di Iiermoge-11e. 'Pianta dello ajpetto detto 'Peripteros,cio, alato cf intorno. .. Il fotto acre , & fcopcrtoafpetto, detto bipethros, di dieci colonne per tcfl::i,& nel rcfl:o fimilc al dipteros, & nella parte di dentro tiene duppio ordine di colonne in altezza rimote da i pareti al circuito, come il portico de i periftili, ma la parte di mezo foperto fenza tetto , & h:t l'intratc delle porte dinanzi., & di dietro. l'dTempio non in Roma,mainAthencdi otto colonne, nel tempio di Gioue Olimpio. ..fio doueua e/Jere un bel-.l[(fimo , & grandiffimo Tempio: haueua i portichi doppi d'in torno, & di dentro baueua due ordini di colonne. uno fopra taltro ¥ quefle erano minori delle di fuori ¥ Il coperto umiua.dalle interiori alle efteriori, che ftaua in piouere. Tutto lo JPat“o ci;-condato dalle colonne di dentro era [capetto; L'altare e;-a.nel meá-zy ¥ Ejfer doueua , perogni intercolunnio, unnicbio cola fua figura ;fidi dentro> come di fao;-i; et /i doueua af“:endere per gradi. Ma noi ha,,emo da dolerˆ, & del manc.-imento de gli effempi, & della pouertˆ della lingua :fe pure non 110 gliamo co l'ufo amraollire la d1e iáezza delle parole foreftiere, & che la lingua noftra fia co;-tefoa i-iceuerle, come ha fatto la .. manaL.e figure noflte dimoftrano_ la noflra intentione ¥ Q..., DicíIUJ_Ue ¥ Il lf I" o T E F._ Z O. 111 DelDipteros, & del 'Pfeudodipteros nefa mentione Vitr. nel p;-oemio del fettimo libro. & nel fcg uente Capo ragiona della inuentione di Iiermoge-11e. 'Pianta dello ajpetto detto 'Peripteros,cio, alato cf intorno. .. Il fotto acre , & fcopcrtoafpetto, detto bipethros, di dieci colonne per tcfl::i,& nel rcfl:o fimilc al dipteros, & nella parte di dentro tiene duppio ordine di colonne in altezza rimote da i pareti al circuito, come il portico de i periftili, ma la parte di mezo foperto fenza tetto , & h:t l'intratc delle porte dinanzi., & di dietro. l'dTempio non in Roma,mainAthencdi otto colonne, nel tempio di Gioue Olimpio. ..fio doueua e/Jere un bel-.l[(fimo , & grandiffimo Tempio: haueua i portichi doppi d'in torno, & di dentro baueua due ordini di colonne. uno fopra taltro ¥ quefle erano minori delle di fuori ¥ Il coperto umiua.dalle interiori alle efteriori, che ftaua in piouere. Tutto lo JPat“o ci;-condato dalle colonne di dentro era [capetto; L'altare e;-a.nel meá-zy ¥ Ejfer doueua , perogni intercolunnio, unnicbio cola fua figura ;fidi dentro> come di fao;-i; et /i doueua af“:endere per gradi. Ma noi ha,,emo da dolerˆ, & del manc.-imento de gli effempi, & della pouertˆ della lingua :fe pure non 110 gliamo co l'ufo amraollire la d1e iáezza delle parole foreftiere, & che la lingua noftra fia co;-tefoa i-iceuerle, come ha fatto la .. manaL.e figure noflte dimoftrano_ la noflra intentione ¥ Q..., DicíIUJ_Ue ¥ áo ..... ¥ T E 1l. Z o. 1.'IA'N,_,TA DELLO AS'PETTO DI'PTEJl.OS, CIOE DI DVE A.LE DI COLO'N,_,?x_,E. -.. ¥ ¥ @ @ @ e .. .. .. .. .. @ PI/>.NTA¥ICHN oRAP PRONA.O .. .. ... ------- @ ¥ e o¥ ¥ ¥8i)8 .. e .. @ Di cinque /}ecie di Tempij. Cap. il Inquc fono le maniere de i Tempij, delle quali fono i nomi, Picnofiilos, cio di fpcllc colonne; Sifiilos, piu larghe; Diafiilo$ anchora piu difinnti; Areo fiilos, oltra quello, che f“ conuicne lontane; Enfl:ilos, che ha ragioneuoli,& conuenicmi inrcrualli. Picnoflilos a dunque quando tra l'una, & l'altra colonna, ui {“ puo porrcla g, offzza d'una colonna, & mcza, come nel Tempio di Diuo .. 1. Giulio, T E 1l. Z o. 1.'IA'N,_,TA DELLO AS'PETTO DI'PTEJl.OS, CIOE DI DVE A.LE DI COLO'N,_,?x_,E. -.. ¥ ¥ @ @ @ e .. .. .. .. .. @ PI/>.NTA¥ICHN oRAP PRONA.O .. .. ... ------- @ ¥ e o¥ ¥ ¥8i)8 .. e .. @ Di cinque /}ecie di Tempij. Cap. il Inquc fono le maniere de i Tempij, delle quali fono i nomi, Picnofiilos, cio di fpcllc colonne; Sifiilos, piu larghe; Diafiilo$ anchora piu difinnti; Areo fiilos, oltra quello, che f“ conuicne lontane; Enfl:ilos, che ha ragioneuoli,& conuenicmi inrcrualli. Picnoflilos a dunque quando tra l'una, & l'altra colonna, ui {“ puo porrcla g, offzza d'una colonna, & mcza, come nel Tempio di Diuo .. 1. Giulio, L I r, r._, O Giulio, & nel Foro di C cfarc il Tempio di Venere,& fc al cri Tempij fono di gucfl:a ma . niera compoll:i. La maniera detta Sifl:ilos, quell.i, doue tra le colonne f“ puo ponerc due gro O quamo deue effere auumito lo ..Architetto non. folamente riffietto dla forma, & ragione, ehencllo animo, &mente fua con modi artificio/i rfaolge, ma qtMnto alla materia, i c11 difetti i fono T E 1\. Z O, fonoinfiniti , i rimedij pochi,c_c&difficili, &al..un.t fata ..mo ,_ o di niun ualore, per˜ _c be..c,c( comes',letto) che Vit:á ci propona le mamen: d1(e;toje, acc1oche per lo contranocc1 patta.. mo guardare d:i gli errortc. ue1á0.. chee:..J˜pradetto d1; etto ,pjiiol prou..dere f..cen,lo _f˜_p;-.i g..1 .,,{rcbitraui molti archi, &l.1[c1andoli ben fermare, &afcmg:ire, lafc1ando1uanche J1f˜tto il uano, pei-cbequegli :acbi leu,inoilpefo agli arc!1itra:1i. Leon B.tttift.1. ne..quinto libro al_{ettimocapo a/Jai ..o':11:'odc_camen..e bc1a uite1ápreta..o I nom.. delle J˜pr,idettc fp_..c1e,fe bene nonfit'o confegmr,: lafeltctt,i de i Greci ue,la compofit1011e de i nomi. &le h:i cbr,irnatc_ce, conforta,Jub.-:. conj“ma,fubdifP.infi,dfp:w., & elcg.ime ¥ Deucfi bene auuemre, che Vrtr. non ba uocluto d.nálegge ferma de gli JP.zˆj delle [opr,idette maniere, m..1 h.i ufato parole indetermin.1.tc,dicendo, eglif“ puo porre, ft potrebbe col.locare, &fimiglianti modi, quefl˜ auuertit;mzto ci ucnidcapropojito nelle opere Doriche, nel quarto libro.cNelle maniere Arcofl:ili non ci dato l'ufo de gli A rchitraui di pietra, n di marmo, ma Copra le colonne f“ deono ponere le traui di legno continue, & le maniere di que rem piJ,fono baffc,larghc,humili, & ornano i loro froncilpicij di figure di terra cotta, o di rame dorato :ill'ufanz:i di Tofr.rnl. Come {“ uede al Circo Mifsuno il Tempio di Cere re, & di Hercole,& del Pompei:ino campidoglio. 'N$ll:: maniere .Areoftili ufano liberi JP,ttij tra colonna, & colonna, & per˜ Vit;-u. b,1. ufato il numero del pitt,& non ba detto, l.1. rru;iiera .Areofiilosc, m.1 le maniere; per che e!Jndo in libertˆ noflra di fare i u:tni m.iggiori, non ci pref critta kg i;e, n regol.c. In quefte m.wicre non fi ufano .Arcbitr.uti di pietr,1., o di marmo, perclu /i fjnzz.1;-ebbeno ¥ il q:tal pcrit;olo fa er..i nella Jpecie Diaftitos, do1,e tl uano era di tre colonne, molto m..iggiormmte f.1rJ nell.i fpecie .Areoftilos, doue f˜nofpacif piu liberi. La doue, per obttiare a quefto difetto, /ifaceui.tno gli .,,{rcbitraui di legno, & f“ :tdornauano dicauorio, & s'inueftiuano per ,á?p;-ire il legno. per Yitru. nel quarto libro al fettimo capo dice il rmdefirno , m.1. con altre p.uole; & it,i la pianta & lo in pi di queft.1 m.iniaa Tofc.ma .Areoftilos. Ma quelle parole, che Vitru.dice. M.1 le maniere diquc Tempij fono bafl, larghe,lrnmili,& nel latino buice, barricephala:, hanno difficuld: bencbequel b.arricepba/1{1 fi p,w intendere l'azeorio, cbe copi"iua le tefte di que legnic. percbe gli Elefanti f˜no detti barri. m,t quel barice ba difficile inmp;-etatione ,fe forf non tolto dal Greco, perche uaris,cbe ft fcriue per uira in Greco, figniftca le chiefgri.tndi, come dicono i dottori Grechi Jopra i fˆlmi, & .Athanafio J˜praqucllc parole del [almo 44. a domibus eburncis, cbe in Greco dicono Ap˜ bareon elepb.mtinou ; dice, cbe le cafe ornate, & i Tempij fontuofi f˜no detti /7 a;-eisc, percbe il fidmo dice eburnt:is, carne che qtje Tempij, & quelle cafe fi:ino fotte con g-rande artificio, & magnificenti.i. Didimo, dice che uaris fiJnific.i la torre , & cbc le chiefe f˜no torrite della pote,1tia et g;áati,1 di Chrifto, & che ba pollo eburne“s in luogo di JPlendidc &preciofe.fimil cofa dice Theodoreto [opra le iftefl p.irole, & B.tjilio dice, che igrandi edificij f˜no da quetnome cbiam.iti. E ,febio irztende lo ifteffe. L'arte diforrn.ir di creta prima umne in Ethruria, che in altro lttogo aItalia ¥ In que/l.t fu1áono ecccll1.:,1tif]imi Dimofilo, , & Gorgafo, &gliift4Ji e;-anocancbe pittori, &co.--i l'tmil, &l'altra loro ade adornarono il TL'lnpir>di Cerere, nel Circo Maffimo, & conl.t Grec.z iflj“:rittioae iii uerfi iui po/li dimoftrarono, cbe le opere dalla deflra erano di Demofilo, & d.t!l:i fi.iift,-,z di GJr_g,t/˜ ¥ .A.tanti quefio Tempio tutte lecofe erano Tofc,ine, & i fi-011tijpfci1 er:t 10 di qm:fle op::r::. Il luogo d1 Vitm.nel q1,art1, doá; e egli accenna, quello, che egli,dice in q1,eflo luogoc. { Sia"llo le tra11i inca{l,á.zte in modo con cbi.tui, & ritegni,cbe Li cormnff,J,;-.i b::bbi,z lo JP.icio l.1r !,O due dita, impe;-ocbe tocc.tndofi [,, tr.tui, &non riceue,do /Jac:1fo di 1imto, fi: rifaldt,io 1r1fieme, & prefto fi gu.zfl.ino. m.1 J˜pr;t le tr.zui, & Jopra i p.zreti tr.1p,1,fJi.io le mifolr: ptt' l,l qwma parte deU'altez za della colonna JJ,ortando in fuori, &ndlef“-.mtt loro din.1n.. fitti {i tzlJ gli adom:.imcnti, ! E;co c/Je Vr.cbiam..t aniepagmenta quelli ornamenti, che fono appo}li, & fitti al[e t;-au.:ture per inv.cfli,-lc , & copritle. & Vitr.dJ;: tjl4í fotto. be tp.iát..o gli /p tttJ tra te ,olonn.. fono maggiori, tanto piti grof.. .. .. T E 1\. Z O, fonoinfiniti , i rimedij pochi,c_c&difficili, &al..un.t fata ..mo ,_ o di niun ualore, per˜ _c be..c,c( comes',letto) che Vit:á ci propona le mamen: d1(e;toje, acc1oche per lo contranocc1 patta.. mo guardare d:i gli errortc. ue1á0.. chee:..J˜pradetto d1; etto ,pjiiol prou..dere f..cen,lo _f˜_p;-.i g..1 .,,{rcbitraui molti archi, &l.1[c1andoli ben fermare, &afcmg:ire, lafc1ando1uanche J1f˜tto il uano, pei-cbequegli :acbi leu,inoilpefo agli arc!1itra:1i. Leon B.tttift.1. ne..quinto libro al_{ettimocapo a/Jai ..o':11:'odc_camen..e bc1a uite1ápreta..o I nom.. delle J˜pr,idettc fp_..c1e,fe bene nonfit'o confegmr,: lafeltctt,i de i Greci ue,la compofit1011e de i nomi. &le h:i cbr,irnatc_ce, conforta,Jub.-:. conj“ma,fubdifP.infi,dfp:w., & elcg.ime ¥ Deucfi bene auuemre, che Vrtr. non ba uocluto d.nálegge ferma de gli JP.zˆj delle [opr,idette maniere, m..1 h.i ufato parole indetermin.1.tc,dicendo, eglif“ puo porre, ft potrebbe col.locare, &fimiglianti modi, quefl˜ auuertit;mzto ci ucnidcapropojito nelle opere Doriche, nel quarto libro.cNelle maniere Arcofl:ili non ci dato l'ufo de gli A rchitraui di pietra, n di marmo, ma Copra le colonne f“ deono ponere le traui di legno continue, & le maniere di que rem piJ,fono baffc,larghc,humili, & ornano i loro froncilpicij di figure di terra cotta, o di rame dorato :ill'ufanz:i di Tofr.rnl. Come {“ uede al Circo Mifsuno il Tempio di Cere re, & di Hercole,& del Pompei:ino campidoglio. 'N$ll:: maniere .Areoftili ufano liberi JP,ttij tra colonna, & colonna, & per˜ Vit;-u. b,1. ufato il numero del pitt,& non ba detto, l.1. rru;iiera .Areofiilosc, m.1 le maniere; per che e!Jndo in libertˆ noflra di fare i u:tni m.iggiori, non ci pref critta kg i;e, n regol.c. In quefte m.wicre non fi ufano .Arcbitr.uti di pietr,1., o di marmo, perclu /i fjnzz.1;-ebbeno ¥ il q:tal pcrit;olo fa er..i nella Jpecie Diaftitos, do1,e tl uano era di tre colonne, molto m..iggiormmte f.1rJ nell.i fpecie .Areoftilos, doue f˜nofpacif piu liberi. La doue, per obttiare a quefto difetto, /ifaceui.tno gli .,,{rcbitraui di legno, & f“ :tdornauano dicauorio, & s'inueftiuano per ,á?p;-ire il legno. per Yitru. nel quarto libro al fettimo capo dice il rmdefirno , m.1. con altre p.uole; & it,i la pianta & lo in pi di queft.1 m.iniaa Tofc.ma .Areoftilos. Ma quelle parole, che Vitru.dice. M.1 le maniere diquc Tempij fono bafl, larghe,lrnmili,& nel latino buice, barricephala:, hanno difficuld: bencbequel b.arricepba/1{1 fi p,w intendere l'azeorio, cbe copi"iua le tefte di que legnic. percbe gli Elefanti f˜no detti barri. m,t quel barice ba difficile inmp;-etatione ,fe forf non tolto dal Greco, perche uaris,cbe ft fcriue per uira in Greco, figniftca le chiefgri.tndi, come dicono i dottori Grechi Jopra i fˆlmi, & .Athanafio J˜praqucllc parole del [almo 44. a domibus eburncis, cbe in Greco dicono Ap˜ bareon elepb.mtinou ; dice, cbe le cafe ornate, & i Tempij fontuofi f˜no detti /7 a;-eisc, percbe il fidmo dice eburnt:is, carne che qtje Tempij, & quelle cafe fi:ino fotte con g-rande artificio, & magnificenti.i. Didimo, dice che uaris fiJnific.i la torre , & cbc le chiefe f˜no torrite della pote,1tia et g;áati,1 di Chrifto, & che ba pollo eburne“s in luogo di JPlendidc &preciofe.fimil cofa dice Theodoreto [opra le iftefl p.irole, & B.tjilio dice, che igrandi edificij f˜no da quetnome cbiam.iti. E ,febio irztende lo ifteffe. L'arte diforrn.ir di creta prima umne in Ethruria, che in altro lttogo aItalia ¥ In que/l.t fu1áono ecccll1.:,1tif]imi Dimofilo, , & Gorgafo, &gliift4Ji e;-anocancbe pittori, &co.--i l'tmil, &l'altra loro ade adornarono il TL'lnpir>di Cerere, nel Circo Maffimo, & conl.t Grec.z iflj“:rittioae iii uerfi iui po/li dimoftrarono, cbe le opere dalla deflra erano di Demofilo, & d.t!l:i fi.iift,-,z di GJr_g,t/˜ ¥ .A.tanti quefio Tempio tutte lecofe erano Tofc,ine, & i fi-011tijpfci1 er:t 10 di qm:fle op::r::. Il luogo d1 Vitm.nel q1,art1, doá; e egli accenna, quello, che egli,dice in q1,eflo luogoc. { Sia"llo le tra11i inca{l,á.zte in modo con cbi.tui, & ritegni,cbe Li cormnff,J,;-.i b::bbi,z lo JP.icio l.1r !,O due dita, impe;-ocbe tocc.tndofi [,, tr.tui, &non riceue,do /Jac:1fo di 1imto, fi: rifaldt,io 1r1fieme, & prefto fi gu.zfl.ino. m.1 J˜pr;t le tr.zui, & Jopra i p.zreti tr.1p,1,fJi.io le mifolr: ptt' l,l qwma parte deU'altez za della colonna JJ,ortando in fuori, &ndlef“-.mtt loro din.1n.. fitti {i tzlJ gli adom:.imcnti, ! E;co c/Je Vr.cbiam..t aniepagmenta quelli ornamenti, che fono appo}li, & fitti al[e t;-au.:ture per inv.cfli,-lc , & copritle. & Vitr.dJ;: tjl4í fotto. be tp.iát..o gli /p tttJ tra te ,olonn.. fono maggiori, tanto piti grof.. .. .. L I JJ Jt 0- J:1 cf/r deono le colonne, & confeg1eenttrmente mir.ori, & piu baffe. & per˜ i Tempij .Areoftili fono /mmiii, deprcjfi, & baffi. Hor;i egli fi deue rendere la ragione della bellao, & cleg:intc maniera Eofiilos nominata, foqualc:, & all'ufo & alfa bellezza, & alla ferm_ezza tiene cfpcdite le fue r:igioni, percioche l“ deono fare gli imercolunnii della gro{kzza di due colonne,& un qua no, ma lo fpacio di mezo tanto a fronte, quanto di dietro,l“ dcuc fare di tre gro(ft:zze,pcrche a quc fto modo haucd,& lo afpetto della figura gratiofo,& l'ufo della entrata fenz1 impcdimcn to; & il pafiggiar d'intorno la cella ampiezza. Il rifiretto intercolunnio impediua il caminare, l'entrare,& l'afpetto: per˜ le due maniere di prima erano uitiofe. Il piu largo, !l'l' libero portaua pericolo de gli .Arcbie-1aui ¥ .A dunque il giufio, (-r fcielto tra'lpiu, & il meno, cbefono eflremi uitiofi, nel me-zy come uirtuofo fi deue ridurre.Se adunque uno & wr:zo, & due poco,(;,~ tre di piu, refta, cbe due & tm quarto fia conuenientee. Ma pe;áche ncn cofi d11e &nu:'Z!> , come due & un quarto? PJ!pondo, che queflo far:“la giufla mifitra del compartimento, quando /i uoml fare lo JP.icio dello intercolunnio di mez_p, maggiore, cbe gli intercolunnij eflremi. oltra du fe noi cau.1mo da ,ma proportione fottofefquiitlter,i una fottofofqttiqutta, ne nafcer.1 una fottofeflptiott,zua. ecco . uno & me'{!> fono fei quarti, due fono otto quarti, due & mezy dieci qu,trti, tre dodici quarti. fei ad ottofono in proportione fottofefquialtera, dieci a clodici in proportione fottofefquiquinta.dirai adu11q1,e,fei ttia dodici ,fannofettantadue: otto uia_dieci ottanta. tra fettanta due,& ottanta cade proportione fottofeflpdottaua. il nof!e t1dunque piu proportionato al fi, & al dodici, che al dieci,adun'l" e noue quarti faram10 i ,umi della bell.z maniera. Hor uediamone la proua. Se la facciata doue l“ dcue fare il Tempio farˆ per farlo di quattro colonne, partifca(“1n .pani undici, & mez1, Jafriando fuori da i lati i margini , & gli {porti de i bafamenti. Se deue effcr di fci colonne, {i partirˆ in diciotto: (e di ottoo, in uentiquattro, & meza. Di qucfte partio, {“a il Tempio di quattro, o di fei, o di otto colonne in fronte, ne piglierai una, & quella forˆ il modulo. L:i groffezza delle colonne farˆ. d'un modulo, & ogni áintercolunnio, eccetto quello di mezo,(“a di due moduli, & d'un quarto. L'iotercolun- n:o di mczo, s“ dinanzi, come di dietro, fia di tre moduli: l'alt,¥zza delle colonne l“a dio ..tto moduli, & mczo . & a quello modo per quella diuiGone gli fpacij, che fono tra lo ..olonne & le altezze delle colonne hauer:inno la giufta ragione. Noi di quello nonoJm1cmo cfimpio in Ro:na, m:i ncll' Al“a in Theo il Tempio del pldre Baccho di ot áo¥to colonne in fronte. Yitruuio e-i rende conto dell.i bella maniera detta Euflilos, la quale qttan.lo i 1tani tra le coionnc fono di due teftee, & un quarto, & il uano di mezy di tre ¥ Con quefla ragione egli rcgol: t q1ielle fai J˜nne d' 4fPetto dette di [opta, lafciando la foccia in pilaftri, perd1e ella rinchiuf,i, & non ba portico dina,v..J. ..e{lofi. compte1ule beniffirno d.ille parole d1 Yitru. perche egli dimoft; áaciafcrma di quelle figure dal numero delle colonne, & per˜ in uece di dire proflilos, & am. phiproftilos, cio f.-zcciata i11 colonne, o mnbe le te/te in colonne, egli dice tetrafltl?s, cio 1u..t iro colonne. & 1 uece di dire peript1;1os, egli dice efaftilos, cio di fei colonne. &m uece cl! dz., áe pj!!dodipteros To dipteros, egli dicc,efaflilo cio di foi colonne in fronte. Hauendo adu,1que d1-, -moftr:ito in confi!j˜ le m:mn! degli afpetti, bora egli u:,ol,: regolarle. Et prima fecondo la beli:t maniera dello {j,atio gillfto, & f“:ielto .. & poi fetáondo le alm, che bmmo piu /fretti , o piu liberi intel'i!alli. l{fgola ad,mq ue il proftilos, e:,~ l'amp/Jipro/Wo, con una fola regola, percbel'uno a(petto,f:1~ l'altnf di J!t.tttroácofonne. 'P:gti.-z lo JJ,.1tio deU.-zj“-onte del Tempio,& nefa Ulldid p.1rti &mez.;i, ::11addle,]!!ali deue efJer il mod,do, ˆot! quella miji,ra ,.che regolatrice di'tHtte le p:c;-ti deli.'ope;á,i. Ecco qt!i l'o;ádim:, del qllale detto baHemoenel primo libre,, al tcn:,_Q Capo. Z..1 groffe-z:..:za adun,1ue delle, cclonna J.,1r:“ d'u111110:/P.lo T & effe,1do quattro colonne 1l.mdera11no quattro moduli: l.ifcundo per˜ gli orli, d,-gli D¥OYti dell:! bafe, cbe [or.o [opá.; fr ca1:to- 1;.;te L I JJ Jt 0- J:1 cf/r deono le colonne, & confeg1eenttrmente mir.ori, & piu baffe. & per˜ i Tempij .Areoftili fono /mmiii, deprcjfi, & baffi. Hor;i egli fi deue rendere la ragione della bellao, & cleg:intc maniera Eofiilos nominata, foqualc:, & all'ufo & alfa bellezza, & alla ferm_ezza tiene cfpcdite le fue r:igioni, percioche l“ deono fare gli imercolunnii della gro{kzza di due colonne,& un qua no, ma lo fpacio di mezo tanto a fronte, quanto di dietro,l“ dcuc fare di tre gro(ft:zze,pcrche a quc fto modo haucd,& lo afpetto della figura gratiofo,& l'ufo della entrata fenz1 impcdimcn to; & il pafiggiar d'intorno la cella ampiezza. Il rifiretto intercolunnio impediua il caminare, l'entrare,& l'afpetto: per˜ le due maniere di prima erano uitiofe. Il piu largo, !l'l' libero portaua pericolo de gli .Arcbie-1aui ¥ .A dunque il giufio, (-r fcielto tra'lpiu, & il meno, cbefono eflremi uitiofi, nel me-zy come uirtuofo fi deue ridurre.Se adunque uno & wr:zo, & due poco,(;,~ tre di piu, refta, cbe due & tm quarto fia conuenientee. Ma pe;áche ncn cofi d11e &nu:'Z!> , come due & un quarto? PJ!pondo, che queflo far:“la giufla mifitra del compartimento, quando /i uoml fare lo JP.icio dello intercolunnio di mez_p, maggiore, cbe gli intercolunnij eflremi. oltra du fe noi cau.1mo da ,ma proportione fottofefquiitlter,i una fottofofqttiqutta, ne nafcer.1 una fottofeflptiott,zua. ecco . uno & me'{!> fono fei quarti, due fono otto quarti, due & mezy dieci qu,trti, tre dodici quarti. fei ad ottofono in proportione fottofefquialtera, dieci a clodici in proportione fottofefquiquinta.dirai adu11q1,e,fei ttia dodici ,fannofettantadue: otto uia_dieci ottanta. tra fettanta due,& ottanta cade proportione fottofeflpdottaua. il nof!e t1dunque piu proportionato al fi, & al dodici, che al dieci,adun'l" e noue quarti faram10 i ,umi della bell.z maniera. Hor uediamone la proua. Se la facciata doue l“ dcue fare il Tempio farˆ per farlo di quattro colonne, partifca(“1n .pani undici, & mez1, Jafriando fuori da i lati i margini , & gli {porti de i bafamenti. Se deue effcr di fci colonne, {i partirˆ in diciotto: (e di ottoo, in uentiquattro, & meza. Di qucfte partio, {“a il Tempio di quattro, o di fei, o di otto colonne in fronte, ne piglierai una, & quella forˆ il modulo. L:i groffezza delle colonne farˆ. d'un modulo, & ogni áintercolunnio, eccetto quello di mezo,(“a di due moduli, & d'un quarto. L'iotercolun- n:o di mczo, s“ dinanzi, come di dietro, fia di tre moduli: l'alt,¥zza delle colonne l“a dio ..tto moduli, & mczo . & a quello modo per quella diuiGone gli fpacij, che fono tra lo ..olonne & le altezze delle colonne hauer:inno la giufta ragione. Noi di quello nonoJm1cmo cfimpio in Ro:na, m:i ncll' Al“a in Theo il Tempio del pldre Baccho di ot áo¥to colonne in fronte. Yitruuio e-i rende conto dell.i bella maniera detta Euflilos, la quale qttan.lo i 1tani tra le coionnc fono di due teftee, & un quarto, & il uano di mezy di tre ¥ Con quefla ragione egli rcgol: t q1ielle fai J˜nne d' 4fPetto dette di [opta, lafciando la foccia in pilaftri, perd1e ella rinchiuf,i, & non ba portico dina,v..J. ..e{lofi. compte1ule beniffirno d.ille parole d1 Yitru. perche egli dimoft; áaciafcrma di quelle figure dal numero delle colonne, & per˜ in uece di dire proflilos, & am. phiproftilos, cio f.-zcciata i11 colonne, o mnbe le te/te in colonne, egli dice tetrafltl?s, cio 1u..t iro colonne. & 1 uece di dire peript1;1os, egli dice efaftilos, cio di fei colonne. &m uece cl! dz., áe pj!!dodipteros To dipteros, egli dicc,efaflilo cio di foi colonne in fronte. Hauendo adu,1que d1-, -moftr:ito in confi!j˜ le m:mn! degli afpetti, bora egli u:,ol,: regolarle. Et prima fecondo la beli:t maniera dello {j,atio gillfto, & f“:ielto .. & poi fetáondo le alm, che bmmo piu /fretti , o piu liberi intel'i!alli. l{fgola ad,mq ue il proftilos, e:,~ l'amp/Jipro/Wo, con una fola regola, percbel'uno a(petto,f:1~ l'altnf di J!t.tttroácofonne. 'P:gti.-z lo JJ,.1tio deU.-zj“-onte del Tempio,& nefa Ulldid p.1rti &mez.;i, ::11addle,]!!ali deue efJer il mod,do, ˆot! quella miji,ra ,.che regolatrice di'tHtte le p:c;-ti deli.'ope;á,i. Ecco qt!i l'o;ádim:, del qllale detto baHemoenel primo libre,, al tcn:,_Q Capo. Z..1 groffe-z:..:za adun,1ue delle, cclonna J.,1r:“ d'u111110:/P.lo T & effe,1do quattro colonne 1l.mdera11no quattro moduli: l.ifcundo per˜ gli orli, d,-gli D¥OYti dell:! bafe, cbe [or.o [opá.; fr ca1:to- 1;.;te T E 1t Z 'O,131 ,iiite, c!Je Vitr. dice pr..ter crcpiilines, &a_aproieElur.u: cioa_aeoltr,t le r...1rgi11i, & gli /porti... perche; ualli fono un meno delle colonne, ru fa;-armo t;-c uaw, quello dz rne-zy 11uole tre mod11l1, che con i primi quattro delle groffez'Z.! , delle colonne fanno fette , I due u.in1 haueram1u qHattromoduli, &meá-zy; dando aaciafcuno due ma_aodttlia_a, & una_aqr...-irto. & cofi fa_rann.. regolar_i r uaniadella foqáiata iu colo1me, & dtllo .Amphzproftzlos. Srm,lmente/i regol:i !l penpteros,.cro al.:zto a tomo, per che hauend?J! aporre [ci ..o tonne per teft,t, fi ..Ja d,.. p.t..tin: la {ztcciata in parti di ci orto : una delle q1t:ili (ara il mod"llo: cm7ue f.iram10 d.ite :11 umu :fet alle gruffezZ! delle colo,, 11c: il u.1no di me.. tre: i quattro due per b.-mda: no11e, a due moduli, & 11n qu,trto per irztercols11mio, che po_..i infieme fiumo diciotto . Similmentefi regola il finto al.tto doppio, & il doppioalato,pe;-che effendo l'un?, & l'alt;-o ne!le tcjl_ae di otto colonne, egli f p,zrlirˆ la ftolltc in partiauentiqu.:zttro & mcza , l una delle quali [.tra rl modulo ¥ Otto moduli adunque andaram10 alle: groffeáz.. delle colonne, tre nel ua110 di mezy, che fono undici ¥ &_ pe;-cbe 1áeflan.. ..re uan..pt7 banda, che fono fei, andandom due tefte, & llfl quarto per uano, tu anh.umo tred1c1 modulr, 6" me-zy, cbe aggiunti a gli undici, fanno uemiquattro o.. mezy. Et queflo quello, cb1: f/itr. ci in fcgna, & ci regola anche l'altezza delle colonne, & ,mole, che in ogni rnaniera di af}ctto regolatofecondo la[delta dir1ifio11e de i uani,faltezza delle colonne fia di otto moduli & me-zy etionc del Tempio d'otto colonne, oucro finto afpetto doppio. perche dalla fimme ¥ tri:i. del Diptcrns, egli leu˜ gli ordini interiori di trema colonne, & con quella ragione, & della fpef.1 , & della fatica fece guadagno. ..efli nel rnczo d'intorno la cella fece un larghifsimo fpacio d:i p,1Cfcggiare, & non leu˜ alcuna cofa dello afpetro, ma fcnza dil“derio di cofe fuperfb:: coníeru˜ l'autoritˆ con b. difl:ributione di tutta l'oper.i. Percioche la ra gionc delle alc, & ddle colonne d'intorno al Tempio fiata titrouara, accioche lo afpc::t to per 1':1.fprezz3 dc gli inccrcolunnij h:i.udfe riputatione, & anche fc per le pioggie la forza dell'acqua t..ncffc occupata, & rinchiufa la moltitudine delle genti, potefirn hauer nel Tempio, & d'intorno la cella c..m largo fpatio libera dimora. Et tutto 9uefto l“ truo ua cfpcdito nelle difpofirioni del Pleudodiptcros ¥ lJ che p:ire, che Herrnogcne fatto hab bia con acuta, & gran folcrria gli effetti delle opere, & che habbia lafciato i fonti, d'ondc i pofl:cri poteifero trarre k ragioni delle difripline, & gli ammaefl:r:imcnti dcli' Arte , Leuandofi dal D ipteros le colonne di dentro,ponendo1ei quelle delle tefte, fi leuano trenta colonne, comeape;-la piant,: fi puo uedcre. Hc;-mogene per ijparag-110 d1 fPeflt, (7 di fatica leu˜ for.dine cli dentro, lafci˜ i pertichi piu fpaciofi, non tolj alc1ma cof.1 dallo a/petto, p_e-rche nelle fro,i ti reftarono le otto colonne, & ionc del Tempio d'otto colonne, oucro finto afpetto doppio. perche dalla fimme ¥ tri:i. del Diptcrns, egli leu˜ gli ordini interiori di trema colonne, & con quella ragione, & della fpef.1 , & della fatica fece guadagno. ..efli nel rnczo d'intorno la cella fece un larghifsimo fpacio d:i p,1Cfcggiare, & non leu˜ alcuna cofa dello afpetro, ma fcnza dil“derio di cofe fuperfb:: coníeru˜ l'autoritˆ con b. difl:ributione di tutta l'oper.i. Percioche la ra gionc delle alc, & ddle colonne d'intorno al Tempio fiata titrouara, accioche lo afpc::t to per 1':1.fprezz3 dc gli inccrcolunnij h:i.udfe riputatione, & anche fc per le pioggie la forza dell'acqua t..ncffc occupata, & rinchiufa la moltitudine delle genti, potefirn hauer nel Tempio, & d'intorno la cella c..m largo fpatio libera dimora. Et tutto 9uefto l“ truo ua cfpcdito nelle difpofirioni del Pleudodiptcros ¥ lJ che p:ire, che Herrnogcne fatto hab bia con acuta, & gran folcrria gli effetti delle opere, & che habbia lafciato i fonti, d'ondc i pofl:cri poteifero trarre k ragioni delle difripline, & gli ammaefl:r:imcnti dcli' Arte , Leuandofi dal D ipteros le colonne di dentro,ponendo1ei quelle delle tefte, fi leuano trenta colonne, comeape;-la piant,: fi puo uedcre. Hc;-mogene per ijparag-110 d1 fPeflt, (7 di fatica leu˜ for.dine cli dentro, lafci˜ i pertichi piu fpaciofi, non tolj alc1ma cof.1 dallo a/petto, p_e-rche nelle fro,i ti reftarono le otto colonne, & come la !(j,e;áianz.tf ci dimoflra. Dotte ad1mq11e pe di uano, & diffr.icio, iui entra piu l'am:, il l/'!ale cjf11do d'intorno t.zglia del uiuo; Et per˜ con buona ragione la dift.iwza de gli intercolwmij ;-egola l:i groffzza delle colonne. La onde Yitr. uolendoci confermare con altra ijJerienZ;t, & ragio1,e quello, d,e ci luz propofto, 1mole, che le co Lonnc, cbe ftanno f,t gli anguli delle fobriche , che banno portichi d'intorno, fiano piu grcff al quanto delle altre, che fono ti'a quelle, perche aintorno le colonne ,1ng11l.1ri fi ;-auna maggiorqttantid. di aere, & di lr & 1á1tffremament1, c/Jcfi fanno nel formno della colonna, & f“milmentc dell.1 gon/“atura,cbe fifa nel .me-i_o ¥ & dice. . ft Le Le diminutioni, che {“ fanno nelb parte di fop,ra delle colonne fotto i collarini detti hy potrach..lij, (“ dc.umo fare in quefl:o m..do,..he (e_ la col?..na farˆ ..i qu'indi..i pic..i a_11)1eno, fi:t diuifa la groOczza del fofl:o da ba(fo in fe1 parti, & d1 cinque d1 quelle fi faccia la groffczza di fopra , & di quella colonna, che farˆ alta da quindici a uenti piedi,il fu fio da baffo (ia diuifo in fci pmi & mez.a, & di quelle l“ano date cinque & mez.aealla groffezu di Copra-. !imilmcntc di qltcllc, che fÇranno da ucnti fin'a trema piedi, la pianta (“ partirˆ in fette parti, & in (ci di quelle l“ farˆ la diminutione di fopra. ma quella, che farˆ da trenta fin quar.i nt:fpiedi tdal baffo piede hauerˆ fette & mezo, & dal di Copra fei, & mezo la ragionedel fuo rafiremamemo.; Et cot“ quella, che farˆ alta da quaranta fin cinquanta piedi, effendo dal ba(fo diuifa in otto parti, farˆ fette di fopra nel Collarino: Et quelle, che faranno piu aire, con la ifi:elfa ragione per la rata pane l“ faranno piu fottili. Ma quelle per laedi{bnza dell'altezza ingannano la uifia, che afcende ; Et per˜ l“ aggiugne il temperamento alle groflzze, poi che la uifb nofl:ra fcguita mirabilmente la gratia, & la bellezza. alecui piacere, Ce noi non confemimo lufingando con la proponione, & con la aggiunta dce“ moduli , accioche quello , di che ella ingannata, & dfraudata, con bello temperamento (i ace refe a , dalle opere farˆ rimandato adietro l' afpetto di quelle, fenza gratia, & fcnz.. i proporrionc di bellezza.eF:zceu,tnQ gli anfrbi l:t fomm;d della colhnna piu fottile, cbe la parte di fotto ;face11ano fimil me11te nel me:zo ima gonfiez:;.._a, & tumidezza molto dolce, & tenera, che gentilmente fi uolgetut, che le d..1M molto del buono . La ragione, perche cofi faceuano, era, perche le cofe nafcen ti dall:t terr.i, come fono gli alberi, pitt eh e J“ leuano , piu s' af{ottigliano, & gli buomini p, ag grauti d.i i pefi, pii, s'ingrof]ˆno nel rnezo. per˜ imitando gli alb-!ri fi rafirernano le colonne 4i J˜pra, & imitando lo effetto del carico, fi. gonfiano nel me:zo . fi come ad!lnquc crefcwido in lar glJe:z-za iuani , V1tr. ba uofoto , che .z propo;átione cr..{ca la grof]-z-za ddle coumnc, cofi uuole bor,t per la ifle/J.i r.igionc, cbe quailto piu alt,t l:1. colonna, ta“lto meno f“a raflrernatadi fopra, perche crefiáendo in altezza ,fu lo eff“:tto d.zfe fle!Ja & di cio ne d.i lo ef]mpio, la 1áagola, & la ra_gione, il che J facilel. Ma come fi faccia , & doue comincia q11efl,i diminutwnel, & con che garbo/i tiri la go1"fi.1tur.1 nel mezy, Vitr. non ci dimoftr.t, bencbe egli prometta in fine dt:l libro d,trci il d“[egno, & dice. M.1. della aggiuntae, che (i fa nel mezo della colonna, che entafi {i chiama, nel fine dellibro f.irˆ fo1ámata la fua ragione, come dolce, & conuenicme (i faccia. ere.io io, che q11e[lo flia in difretione , & deftrezza, p1u preffo, cbe in arte o regola : benc/ Je il Serl. o, & altri ne trouino ,ilcuni modi, ai quali mi ripono. Di/ide;-o bene, cl1e fi auuer t{ca, ..he l'ht!omo non pre,ida ammir:1.tione, [e mij'“,rando le anticbita di J{_gma, non ritroua JPef Io le mifitre de!le colo11ne a punto, per che f egli Ji poteffe uedere tlltto il corpo dell,l fobrica,l'h110 mo non fi mar:1.uiglterebbe della gr.u:dez.;Za,o piuiole-zza de imembri, ma ríI rouando un piede, 011..-ro un braccio Jep,li"ato , non puo d:re ,q11e{to piede grande, o picciolo; dico rifpetto del co1á;po. [e adtm11ue cio nalelnel co;ápo lmm,t,rn, pcrcbe non de:,e ual1:1áe nel corpo d'unafabrica, od'al ..r.i cof:z ,-irtificiof:z? percbe Miemo fa;á giudicio d'una colonna, non fapendo come cli.i era poftam oper.1, cbefj,,tdo era tra tm:t colo1m,i, & l'a!&m, in cbemaniera era collocata, per qi:aleacci dente er:J. cofi compartita: che e1fetto, in che luogo faceua, & altrifimili rifpctti? cbe danno, c/;el_ldire a q11efti dik'{11tttori, c/Je tutto di uanno mifi1rando le parti & lt: particelle ,fewza confidelrat1one del tutto, 0..J ne fonno re_gole,&precett1 inu:olabdi: & dicono, che non fitroua in 1{9 nu cofl: fatt.1 feco,:do le regole di Vitr.al q1:ale do:teri,ino credere, poi che egli fteffo, ci leua fa foper;1¥ttone, l'obl1go,&la foruitr“ co>1 le ;á,:.gioni manifefte: S o;io bene i termi11i delle cofe, fecondo il fil, ¥-Y il _l1;,rno , rna!r..q11e tcrr:i;ni, o!!c fia , chi uogti.i procedere con ragione, n1 le ;á,:.gioni manifefte: S o;io bene i termi11i delle cofe, fecondo il fil, ¥-Y il _l1;,rno , rna!r..q11e tcrr:i;ni, o!!c fia , chi uogti.i procedere con ragione, nne deue ef]l' di _(o;rc larg,1, & piu cl:e afcen. te, pii-, fl ua reftringendo. Deuefi catMre il terreno della fo/Ja egualmc?ntt:, & il fondo deue ef. ..rapiano, & eguale per tutto,,tccfoche il pe,l˜ dell.i fabric:i lo prema egualmente, n ip.1r..ti fˆcc1, mo danno, o fogno a/cimoa. Le largbez-zy delle f(Jf[e per le j˜ud,tmenta fl d.eono fare dal g1d“cio dell'.Architetto, fecondo le gro[!z'Z! delle rmwa., le g-,-andc-z:.. delle fiibricbc, & lt: 'l ,uditˆ de i tenáeni : pei-cbe puo uenire occaflone o nel fare un gran palaz'Z!' , o U1J-Tempio, ormáoa1111 ponte, cbe fl facciano le f˜nd:rmenra iutie;-e contimute per wtto il pmo, di fotto ,áon pe;,_apetea rtmratu;-a. ..ando al pari del piano bauei-ai le11.1to l,i fott om11r .1t1tra, d,~ il fond.irncnt oadei leua;áe .tiermi muretti, cbe fi tbiamano Stereobati , & altro1!e fl!Lobati, q11.ifi [odi, &afermi piedi delle col?rm_e: benche altro11e Stereobata uoglian dire il b.ifˆmento cli tutta !ti fobrira, chei11alcuni edi/icrf, fatto a fca;pa. ma che 1uiui intenda il piedjl:tlo, f“ uede pe;¥qf!clleparole, 1 & fotto terra /i facciano i murettifuttole colonne. J cioJ quando Li fob1áica coa'll'}i11cia a j,áoprirfi, & 11ede;ft. Irmnáetti (otto le colonne nitro non fono , che i piedcftali, cln /i douermo dháe piedefliii, r!o piedi delle colonne, che farebbe p.1rola compcJf.1 dli Greaco, & del uolgare. ma parliamo fecondn l':tf˜ ¥ quefti ad1m-71!C doueriano effer pt graffi peiá laametˆ del ftdlo delle colonne da baffo. ecco la r,-z..sione. La fliira, & b.1Jˆ della colonna non ifPorata piu in fuori per lo pi11, che la metˆ ddl.1. grojfezzade!Lt colonila, ,iot per un q1wto da 11nalato, e;,r-per unq11arto dall'altro; &q11eftoncLta Dorica: pcrcbc lo J}ortudella b.tf.t Ionic.1 fiafad'1a1,i . , j I 'DeUe fondationi, e1 deUe colonne, e¤ loro ornamenti,f.5 di gli .A.rchitraz,t-í tanto ne i luoghifodi , quanto ne i mofsi , Û5 aggrumati. Cap. 111. E fondationi delle opere fopradette di quanto fottera (i hl da fare, fi deono cauare, fe trouar fi poffono, dal fodo, & poi nel fodo, quanto ci pnrcrˆ per la grandezza dell'opera, Ciano fatte , & quella fabrica, o !lruttura per tutto il fuolo quanto piu fi faccia fodifsima:& fop-ra terra ti facciano i muretti fotto le colonne per la metˆ pi11 grofsi di quello, che faranno le colonne : acciochc le parti di fotto {íano piu ferme delle parti ,di fopra ( & qucO:i fi poffono chiamare Stcrcobata, quafi ferme piante, perche follentano il p..fo di tutto lo edificio ) oltra di qucfio gli fporti delle fpire, o delle bafe non deono uk!re d..l fodo: &..Ilo ill..ffo modo deue cffere feruata la groffezza del muro, ma bene gli fpac1j dcono eflcr fatu a uo!te, oucro fono!benc raffodati, & battuti, accioche Gano bene rattcnmi , & fermi. ' Hauendo Vitrut..io fl¥attato.diquelle cofe, che da lontano in conf,fo, & di quelle, cbe p, di áflintamente,& d' app1áejfo udemo, acciocbe 110n paia , che fi:mo f˜lamente nello aere, &acbe non babbiano piede , egli ..mole trattare delle fondamenta di q1,elle, & con bell'ordine dalafondamento peruiene fino alla cima, facendo naf:erc, & crefcere la fabrica. 'Primie-,-amenteaadurup,e egli ci moffra quello , che deue flan fotto le f.1briche, & ,mole, cbe imitiamo la n,1- tura, cbe ne gli alberi fa le p:zrti inferiori pt g;áo!Je, che l-e fuperiori : perciocbe meglio fi f˜(t entanoi pefi, ('1" i carichi grandi. Il pi,tno ad11nque, dotte /i deue fabricare, t! ouero duro , [odo, & nat1mtle, ouei-o tenero, molle, & di terreno portato & moff o ¥ dilwfarnentc fi deueafondare nell'uno, & nell'altro : perche doue rrouerai la teiT:t [oda , iui caue,áai perf,.111dare.a& farai la fof!ˆ tanto larga, quanto po1áta la ragione dell'opeiá.t , cbe ,lei f,1re. _(e il ter' reno farˆ molle, o far.i tale nella [opcrficie, ouero profondeil molto : fe e nella [operfhá;e , caua infino, che trotti il [odo , / profonder/i, bifognerˆ farle ,ma p,1/ificata bm b,1ttuta, e:,~ar.zjfodata. IL fond,1mento detto (ubflruŽlione, che alt;¥o non ', cbe la fah“ca, cbe {i fa f˜ttm á,1 ,fin cbe fi uedaa. Hora quefla fo11d:tti<>ne deue ef]l' di _(o;rc larg,1, & piu cl:e afcen. te, pii-, fl ua reftringendo. Deuefi catMre il terreno della fo/Ja egualmc?ntt:, & il fondo deue ef. ..rapiano, & eguale per tutto,,tccfoche il pe,l˜ dell.i fabric:i lo prema egualmente, n ip.1r..ti fˆcc1, mo danno, o fogno a/cimoa. Le largbez-zy delle f(Jf[e per le j˜ud,tmenta fl d.eono fare dal g1d“cio dell'.Architetto, fecondo le gro[!z'Z! delle rmwa., le g-,-andc-z:.. delle fiibricbc, & lt: 'l ,uditˆ de i tenáeni : pei-cbe puo uenire occaflone o nel fare un gran palaz'Z!' , o U1J-Tempio, ormáoa1111 ponte, cbe fl facciano le f˜nd:rmenra iutie;-e contimute per wtto il pmo, di fotto ,áon pe;,_apetea rtmratu;-a. ..ando al pari del piano bauei-ai le11.1to l,i fott om11r .1t1tra, d,~ il fond.irncnt oadei leua;áe .tiermi muretti, cbe fi tbiamano Stereobati , & altro1!e fl!Lobati, q11.ifi [odi, &afermi piedi delle col?rm_e: benche altro11e Stereobata uoglian dire il b.ifˆmento cli tutta !ti fobrira, chei11alcuni edi/icrf, fatto a fca;pa. ma che 1uiui intenda il piedjl:tlo, f“ uede pe;¥qf!clleparole, 1 & fotto terra /i facciano i murettifuttole colonne. J cioJ quando Li fob1áica coa'll'}i11cia a j,áoprirfi, & 11ede;ft. Irmnáetti (otto le colonne nitro non fono , che i piedcftali, cln /i douermo dháe piedefliii, r!o piedi delle colonne, che farebbe p.1rola compcJf.1 dli Greaco, & del uolgare. ma parliamo fecondn l':tf˜ ¥ quefti ad1m-71!C doueriano effer pt graffi peiá laametˆ del ftdlo delle colonne da baffo. ecco la r,-z..sione. La fliira, & b.1Jˆ della colonna non ifPorata piu in fuori per lo pi11, che la metˆ ddl.1. grojfezzade!Lt colonila, ,iot per un q1wto da 11nalato, e;,r-per unq11arto dall'altro; &q11eftoncLta Dorica: pcrcbc lo J}ortudella b.tf.t Ionic.1 fiafad'1a1,i . , j I r E 1t :z o_. r.H¥ fa d'una 9uarta, (9" ottauˆ della grof[ez.. della colonna, come anche de..a Corhtthia. Vuol.. adu11q11e J71tmuio che il piedefi.tlo, che fotto la cofonna, fi.1 per la metˆ piu groffo de/la coloni/ ti , c/;e ui ua [opr.1 : & di piu uuole, che glt _rpom delle bafe, chef 10 tanto , quanto la larghezza del ..ao, 110n e{chino del uiuo '/io del quadrato del piede...-zlo.Egli /i del4e a1mmi..e, cbe per q ucflo nome Stilo bai a, fe be11e.. mtende qHel m:tretto , cl..e e fotto l.. colonne, come fl.. _ _ de, & pcf:imento , per˜ fono ancl1e 1 Stilobati congnmtl uno con l altro itlCd1cZnte quella aggmnta, dell.. quale parler,í V..truuio711i fotto : & pi,r˜ ttmo quel ligamento, J detto anc..JC St7reob.i ta, Je,áondo la efj1ofmo,1c de nome , cbe detto bauemo: (lg-tutta q11efi..z fabi'lca r1 zmme diate fopratma, &fi puoanche poggio no" minare: m.1. del poggio ne dir˜ qui fotto.Deue ) fi auertire ,che i buoni antichi, fe bene facetuino il bafamento piu for6o della fab;-ica di fop;-a, 11011 per˜ lo faceuanoa {carpa :m.1 in:: modo di gradetti,come d moftra kt figur,i qui apprefl˜. Dice poi Vitruuio . .. Et allo ifte!Jo.. modo deue effer fer1ut,1-l,t gro!Jezrzadi:l mu-á ro.. cio che la p4rte inferiore fi.i pt grojJ.. di quell.z di [opra. M,t gli fj,,?Cij, cbe fopo tra rm piede/blo, & l'alti"o, cio nelle fon-. d.imenta ,/i deono legare in queJ1o modo, cheto:u:rofi fitcciano.:rnolti, come ,J lo i:ipi d'unTe,npio d1fegn.1-to nel primo libro, al c.1p.feco11do : 011er fiano rafl˜d:zti con palificateben battute & ferme: .(7 a quefio modo i leg, 1me1,ti della fabrica far,wno fertniflimi. ?!...efii uolti fono stati ritrouati per fcem.tr la (Pe fe, & peiá afiicur.-zr, cbe le colonne per lo pefo loro non fondino , & i 110/ti fono ritt:;-f,:i: ma cbe impcdife, che 11011 fl.ino ancbe dritti, come nelt eflmpio allegato ? Ma come fi ô,ittino le palific,rte, con gli inflrumenti detti Fifluce da latini, & Becchi da noi, non r1 aháuno,cbe non lo [appia : & qm:ft:t l.i regola di fondare 11e i l1togbi, cbe banno buono, & [odo terreno, come J˜no quelli di Candi,1. tenaciffimi, & fe,mif]imi, iie iquali gran fatica fore le caá1ationi. J!a [e i luoghi faranno d1 terreilo mofl˜, oucro palitdofo, o tenero come a /i'e,1etia, VitrUHíO ce infegna q11ello /i cleue fare , & dice. Ma s'egli non li truoul il fodo, & che il fuolo lia mo, n piu di due:& fe d'intorno al Tempio {i dcono fare i gradi , {“ faranno al l'ifieffo modo. Ilpiedenelfalireprin..ap alza, poi s'al..rga:'luc:l.i mif“_tra, clJCfifa atzanao,rJ dettag1:0Jfez-za delagrado:quella, che 1lapzede calca, &r a/l,zrga per J:u1re allo altro g;-ado, detta da f/tt;á. ;-i trattione del grado. io chiamerei quella, altez..z , &quefla, largbczza del grado ¥ Q.f_..i non dice Vitr .che i gradi debbiano e/Jere pili tre, che cinqttc,piu cinque cbe fŽtte ¥ ben ue;"O,cbc egl á fl:zto aimertito nelle fabricbe antiche,cbc 110 s' pa!J.ito il numero di no11e.et fc ptire fi pafl“wa,e'!_ô fi faceua tm piano, & una ritrattione larga, che noi chiai;u,;10 requie ,_(opra l:z quali: J“ ripofzt( ano gli huomiui, dapoi la [alita ¥ Deono e1T11rc i gradi non p! alti di dieci parti ,l'un p{cde, m! menoili noue, ma fe fuffero noue parti a punto, o mmo di di-eci f ttYittnopiu commodi á..á-pm,,.. ad1m qáue Vitr. i termini del pite, & del meno : wa .i di noffri fi fonno minori, il che non laudarei, percbe poi non httnno gr.-irzdezz..a ,j bene fuffiro pi!, coinmod1 all.:t Jdit.t. {l piede d p.1;átito in dfJdici oncie, come hauemo elettoa. defbntc fono dieci oncie, dodrante nom: , & le oncic andu: fono dct tedita ¥ .M.aj egli[t uorrˆ fare il poggJo da tre lati, Vitr. dice q11cllo dom:mooffem.:tre. á .M:i s'enli {“ uorrˆ fare il poggio da tre lati, bi fognerˆ g:1anbrc, che i quadretti, le bafr itronchi:le cornici, & I<' gole conuenghino col picddl:alo, ch' fotto le fpire ddle colonne ¥ Cio J“:' l piede/l,ilo bauer,í quadrcttj, liflelle, tro11cbi, gole, comici, & b.ife, O!tero ..dtri membrelli, i mede/hm fiwo .111cbe nel poggio, ,áomc dimofl,rttlo in pi del tempio fguc,uc ._ , che ba il poggio. M,ifl7chea_il pie1ie/i..ile, 0pra il quale era á..a colonna, rfciua d..l ..ritto, del po..gio, & per qucfto tl poggio era ritratto m entro per lo JPac10, cbe era tr,t 11n p1ec.cflalo, & faitro, & foauauna certa concauitd, che Vit;-. chiama alueolato : pei-˜ era neccff.uio, cbc ritiá. ci deff ltt regola di tigguagl,arca, &pareggiare ipiedeflali, accioc/111 /i .peffe quanto haueuano adufcirfuori dt1l dritto del poggio , (,-pero dice. Et a quefl:o modo bifogn:i, che il p1edcfl:.ilo l“a pareggiato, che egli habbia per mczo fagofont:i per gli fcamilli impari; pcrche fe egli fuffe drizzato :i linea, egli (“ ucdcrebbe co'n l'occhio il letto, & cauo. ma co mc a far quelo l“ facciano gli fcamilli conucnicmi, come dell'altrc cofc, coli di quefia farˆ defcritto nel fine del libro, la forma , & la ditnofhationc. Deonoipiede/lali ufcir del pog,'{io, & quefttt rif.1lit.i Vitr. chiama aggiunta, 6~ la parte del poggio,cbt:I}ritiiáa a. dietro,detta a/ucoi.1to.Il nor,,edi.fi:amilli!n uaáo :wn fi troua 7 ( eh.. iofzppfa) nJ latmo, !1 ded11tt_o..al ..rc..o : & q1w..do bene uolffe _adrre ctt..mllum, 1ua11dofi d:cr:fje caamillus nel genere del maf ch,o, zo direi, che la mtenttone dt V1t;-. fi,ffe, come 10 bo d:tto, per che ".imfl/Hs, ntl qu,mo ltbro, una caffe, o forma, o teJttro, che egli chiama locul ann11t1m,. Le . .... li 11BJt.O n in fronte; adrmque haueua cinque tuwi ; pe“'che fempre i uani fono ,m meno delle colo,me : & da i lati baueuaa_ umitci colonne computando le ..ng11la..i; adunque ha11erˆ dieci uani :& queW,che banno raddopprato ,l numero d:lk _acolonne da I fianch1,hanno e..rato, perche 11O,t hanno computa tonel numero delle colonne da I l.1t1 quelle, che ftanno fopra gli angult, le qualifer11eno aliti fronte, &aai l,iti ;{t che bifognaaraddoppiare i uani, &non le colonne. & 1ueftaaregola anche nel lealtre maniere, che h,umo colonne a torno , che forfe fotto q11efto nome di periptere fono ftate tutte cñmfref,perchea_ tutte banno le aie a torno.Fin..ui ad,fnq..e bauea_amo le f..ndaam_enta,bauemoa; piedeftall, & la fobrtca al-ztftada terta: bora [t ragione;á,: de I gradi, per lz quali fi afcende1M dl Ttmpio.quefti erano nelle fronti, come [t 11edc in.molte piante di fopra , e;áano ancbe d'intorno , come nella pianta del peripteros di [ei colom,e s' pofto: & con una ijtejfa ragione fi regoL-i il nume ro, l'altez.., &lalarg!JC'Z'Za de ig,áadi, .. per˜ dice Vitr. I gradi ndl.. fronte h deon..formare in 9uel10 ..odo ¥ che fempr.. lianodifpari, perchefalendofi al pnmo grado col pte ddho, lo tftdfo piede entrandoli dt fopra nel Tempio fa rˆ polo: m:ilegrolfezze di quelli col“ giudico io che debbi:.1110 cffer terrnin:itc, che non frano piu groffc di dieci dita, n piu fottili di noue. perche :i qucH:o modo 11011 lˆrˆ d:“f“.c'ile ilfalire. Le ritrattioni de i gradi, non fiano meno d'un piede, & mcz.>, n piu di due:& fe d'intorno al Tempio {i dcono fare i gradi , {“ faranno al l'ifieffo modo. Ilpiedenelfalireprin..ap alza, poi s'al..rga:'luc:l.i mif“_tra, clJCfifa atzanao,rJ dettag1:0Jfez-za delagrado:quella, che 1lapzede calca, &r a/l,zrga per J:u1re allo altro g;-ado, detta da f/tt;á. ;-i trattione del grado. io chiamerei quella, altez..z , &quefla, largbczza del grado ¥ Q.f_..i non dice Vitr .che i gradi debbiano e/Jere pili tre, che cinqttc,piu cinque cbe fŽtte ¥ ben ue;"O,cbc egl á fl:zto aimertito nelle fabricbe antiche,cbc 110 s' pa!J.ito il numero di no11e.et fc ptire fi pafl“wa,e'!_ô fi faceua tm piano, & una ritrattione larga, che noi chiai;u,;10 requie ,_(opra l:z quali: J“ ripofzt( ano gli huomiui, dapoi la [alita ¥ Deono e1T11rc i gradi non p! alti di dieci parti ,l'un p{cde, m! menoili noue, ma fe fuffero noue parti a punto, o mmo di di-eci f ttYittnopiu commodi á..á-pm,,.. ad1m qáue Vitr. i termini del pite, & del meno : wa .i di noffri fi fonno minori, il che non laudarei, percbe poi non httnno gr.-irzdezz..a ,j bene fuffiro pi!, coinmod1 all.:t Jdit.t. {l piede d p.1;átito in dfJdici oncie, come hauemo elettoa. defbntc fono dieci oncie, dodrante nom: , & le oncic andu: fono dct tedita ¥ .M.aj egli[t uorrˆ fare il poggJo da tre lati, Vitr. dice q11cllo dom:mooffem.:tre. á .M:i s'enli {“ uorrˆ fare il poggio da tre lati, bi fognerˆ g:1anbrc, che i quadretti, le bafr itronchi:le cornici, & I<' gole conuenghino col picddl:alo, ch' fotto le fpire ddle colonne ¥ Cio J“:' l piede/l,ilo bauer,í quadrcttj, liflelle, tro11cbi, gole, comici, & b.ife, O!tero ..dtri membrelli, i mede/hm fiwo .111cbe nel poggio, ,áomc dimofl,rttlo in pi del tempio fguc,uc ._ , che ba il poggio. M,ifl7chea_il pie1ie/i..ile, 0pra il quale era á..a colonna, rfciua d..l ..ritto, del po..gio, & per qucfto tl poggio era ritratto m entro per lo JPac10, cbe era tr,t 11n p1ec.cflalo, & faitro, & foauauna certa concauitd, che Vit;-. chiama alueolato : pei-˜ era neccff.uio, cbc ritiá. ci deff ltt regola di tigguagl,arca, &pareggiare ipiedeflali, accioc/111 /i .peffe quanto haueuano adufcirfuori dt1l dritto del poggio , (,-pero dice. Et a quefl:o modo bifogn:i, che il p1edcfl:.ilo l“a pareggiato, che egli habbia per mczo fagofont:i per gli fcamilli impari; pcrche fe egli fuffe drizzato :i linea, egli (“ ucdcrebbe co'n l'occhio il letto, & cauo. ma co mc a far quelo l“ facciano gli fcamilli conucnicmi, come dell'altrc cofc, coli di quefia farˆ defcritto nel fine del libro, la forma , & la ditnofhationc. Deonoipiede/lali ufcir del pog,'{io, & quefttt rif.1lit.i Vitr. chiama aggiunta, 6~ la parte del poggio,cbt:I}ritiiáa a. dietro,detta a/ucoi.1to.Il nor,,edi.fi:amilli!n uaáo :wn fi troua 7 ( eh.. iofzppfa) nJ latmo, !1 ded11tt_o..al ..rc..o : & q1w..do bene uolffe _adrre ctt..mllum, 1ua11dofi d:cr:fje caamillus nel genere del maf ch,o, zo direi, che la mtenttone dt V1t;-. fi,ffe, come 10 bo d:tto, per che ".imfl/Hs, ntl qu,mo ltbro, una caffe, o forma, o teJttro, che egli chiama locul ann11t1m,. Le . .... li T E Jt Z O, eafelle, o celte delle api fi cbiamano camilli, & tutto quello, cbe [epara una tofa dall'altra,come 'PIJl'N.,_T.,.t DEL TEM'PIO CO'l{IL 'POGGIO. in tflffe, i con questo nome ,hiamato .RJ$ando adunque fia, che i piediftali [eparano 111,apartes '" T E Jt Z O, eafelle, o celte delle api fi cbiamano camilli, & tutto quello, cbe [epara una tofa dall'altra,come 'PIJl'N.,_T.,.t DEL TEM'PIO CO'l{IL 'POGGIO. in tflffe, i con questo nome ,hiamato .RJ$ando adunque fia, che i piediftali [eparano 111,apartes '" lt!"-0 dct poggio dall'altra, pcrcl,e non flpo/fono dire etimi/li ciafe,mo di qNe /pacij ,foparato da i piede- Parte della fronte del T cm pio fatto col poggio ¥ Iti I Il I . /i.ili? lt!"-0 dct poggio dall'altra, pcrcl,e non flpo/fono dire etimi/li ciafe,mo di qNe /pacij ,foparato da i piede- Parte della fronte del T cm pio fatto col poggio ¥ Iti I Il I . /i.ili? T E. .. Z o. fl4ii? che umiono in fuori, & ,wn Httnno continHando, m.i >'ompenoá I.: dritt11ra del po..gio : & T- 'B I ('ompenoá I.: dritt11ra del po..gio : & T- 'B I ({'{.Z !eg.mo la fob;áic.-z d'imomo. l'i:ff,:wpio nelle pfante d'.1lc1mi Temp11 fopra pofl1, c01,ze ne'l.t pi,:nta del diptuos, doue ft 11edt:, c!Je com: quel legamtnto intomo,foprn 1/ q11,1let' pofto il colo11n.1to. & nella p,zrte dinan'{j_fono i gradi fl-r.-ati tra q11r:l lcgamento, che J {ntto per leuan: t.-zf1bric.1 ,t.: tena, & pc-,-d ule fodez-z...1, 6~ w.1efli,..-... per or,1.1,neuto.& fPejj˜ _'!li .mtid,i m pone1t.tno delle ft.1.tuiá ndle ji-011u, l.: do,,e d,r 11n.1. parie, e.,.. f alt,-.i r;á.i¥10 del baj;r,tcnto , cb.. sifu:a Jell' ordine ddle co!onile dinan..i per leg.1re i gradi, & queJlo poteu,1 effiár per la quarta ¥ partr:delluofom1.1¥.1!tez..1. ipiedejl:zlicd.t/i:,0-Ji!p.tr.1t1 cl.il b.ifam'!no > non/i d:W?lO perquamo fi h..'?gc, n .rllc opere Toji:ane, 11 alle Doricbe. per˜ e l.1 f11Jfe piu atta , a fofl1:11er i peft, comecfi 11t:de r.etl',uco d'Jt,uon:t, negli arcb, :!i s..>ttit,1io, 0r dtT1:o, & di Co,,flamino in JtOlll.t, &cin altri l:togbi d'Itali.c. Ma prima, c/.,e io dcf“,ritut cof.1 ,tlc,ma, mi pare co11uenieme cJJ,oncre l'orig áne> ,.;j-r.r_'..:onede iw,cabol¥, (:7 now1 po{fi al:e p,,:rti, & 1111:mbrz deltt: fabriche; acciochecft:'trtpre non /1 lutbbM .i tont.ir d.t c:ipo. Ftt i.? nlo,m.1. ( come s' detto) ritrouatit per foflenereci pefi. & prna ,1á... di legno, & rirond.1. cn:'1be poi ,l dijidc:rio d1:U.1gra1ulezz..a, & perpt:tuit. “ con la ,áoncorren..:t dt gli l1 1.1mil,:,c{' ,nde 11 urr.,f j˜ lecitat,1, (.. dalle uifi:ere di 111t 11.z furono ca114tt: le pictrt:, & i111.i1wi. !,1 onde h..bbero ltio....¥1 lt colonne di m.irmo, w.z inmot!o, cbect:neffero qu.J/i-he ftmiglwi.." cmi le colon;re di legno , lc,f'' .di, ,uciocl,e per li prj“ non Ji fende/:.,cJero, ba1....1..0 d:1/lc tefle dcxr,i cerd:ic,iferro,,:;;~ ,zlcm1t: ,tndl.t, e-be ;-:flr:'{lll!tu/10 i capi Jic . q11i: T E Il Z o. que tronchi. douc ...li .Arc!Jiutti ad imitatio11e di quelle, indu/Jero le fafcie di f opra, &di fotto if;fti delle colonne, & a::crebbcro poi quelle p.:rti, di modo, cbe la parre di fopra e bi amarono iá.1pitdlo, & quelLt di fotto nominarono bafa. 'l'f!lla bafˆ ojserturono, che la largbezza .f11ii f1Jfcm,1,ggzore deil'altcz7a, d,1poi, cbe fPortajJe alquanto piu del fiifto della colo11,1a, ,-id imitJ.J tione del piede hu1,14110: & cofl aucbe l'infim.i p:trti! de/I.i b.-,[.z fu.O alquanto pi11 la;-g.i di quell. i dij˜p;-.i ;fi come era zl piedeftalo piu largo dell.i bafa: & ilfond.imento pi:, largo del p:deflalu, ad imitatione ddlanatura, com,: ba11emo dettol. Baja nome Greco, i,1 latino f“ cbi,,1,ma [pira. p,:rcbe /pira fignific,1 giro,o ztoluta: & le bafe erano titomie, imit,-indo i cerchi,& le anella. ma i Greci cbi.unano bafe con miglior comparatione,.percbe b,1f“s, nuoldire piede:& la ba. fˆ come piede della colonna. & per˜ anche i nomi delle parti delle b:zfe,d,i Greci .fono fiati pofticon quefto t..(Petto del piede Immano, & d'altre p::rti, &ancbe del fl,o calzare, petcbe fanno le baj di memb1ái cofi cbtmaf, cowefono 'Plinthus, Toms, Scocia, Trochilus, Q.:!,adra, Supercilitmi, .Aftr,-i..'¥.Afl1azab1s. Talus. tonˆino. E.eOuadra. lifle/lo. F“lette. F,""iq,teUt1 parte doue termina il fufto della colonna, detta cimbia, outro anm,lo,o lefleU, ielC.Apofig.e,dellaqualefidid cf:tpoi. La b:ifa Tojcanaehaedi quefie parti, torlo, &il baftone. l.imif“,radii qut'{la , cbe effe-, deue clta quanto la metˆ del diametro della cownna , f.2!!_efta alte'{_'{_a f“ diuide in cllte parti,l'mu fi da aU' orlo, ilquale in quefia bafa fatto a fefta. l'altra ft dˆ al baffone, con quella parte, che fi chiama ,1pof“ge, & apothefl ; che fono certe piegature dalle tefte de i fufli delk colonne,che danno grati.i mir,tbilt, quan.lo fono ben fatte. & paree, che fHggino, & fiano ritratte. per˜ hanno in Grccoequeftenominan'Z!, apotbefi, &apofige. 'Luelladifopra detta collarino, & quella di fotto,cimbia, & fono ili modoe, che fe amendue fujjro congiunte infieme farebbeno la formadel eauetto. Lo Jporto dell'orlo per la terza parte ddl'altt'Z,_z._a della baf.t. 1l baflone ha tanto di JJ,orto, qt,anto l'orlo. et fifa con la fefta; benche qui pare quadro, pe;-ô fl conofce dal foo fon,.. damento. il f emidi.imetro del bajlone, termine della cimbia, pe>ácl,e dl.i non paf[a pit, oltre il fogno a. laqual cimbia, l' ottatta parte 4/ta dell'altt'Z,_Z.,a di tutta l.i bafa. que/fa 11ell1 generi DoTico, Ir.mo oni.tti di fr11tti, & di foglie, come fi Ht:de in molti caepitelli antic/.,ie. i modemi cbiam.mo quefta parte Ouolo,non f.tpm do rorigme, & p.irendo Loro, che flano oua {colpitee. E.ncarp“ fl pof]˜no cbimnaree, fefloni. Hipotracbelio, rma fottogola, all.i fl,11igli,wrza dr:l collo dd{/momoe. Fauiafi adm1qu .. il dtid.o, O 'Plil“tO, per uno ftflo dcllaegroffezza dtáll.1 colom1a, che 11iene 4 effer un terzo dcllz mct,I del di.inm;áo ¥ L' Ot!ofo occ11p.i l.i p.1erte di m..zo ¥ Q.Jcffi acciocbe fi.i tir .ito a frfla, bi{ogn.t tir.lr ,ma linea dal dritto dt:lla colonna di fopra ,fi11 alt .Abaco, & d111id,n in due parti egu.ili 1J1Ç:llof“orto dfll'.Ab41:o ,be a,uinza, (7 di 111ellc: ripo;áramc 11111% h1 dentro, & J:ir pu11to. a. &pcft.1 ¥ L l E .. O J>¥.Afl1azab1s. Talus. tonˆino. E.eOuadra. lifle/lo. F“lette. F,""iq,teUt1 parte doue termina il fufto della colonna, detta cimbia, outro anm,lo,o lefleU, ielC.Apofig.e,dellaqualefidid cf:tpoi. La b:ifa Tojcanaehaedi quefie parti, torlo, &il baftone. l.imif“,radii qut'{la , cbe effe-, deue clta quanto la metˆ del diametro della cownna , f.2!!_efta alte'{_'{_a f“ diuide in cllte parti,l'mu fi da aU' orlo, ilquale in quefia bafa fatto a fefta. l'altra ft dˆ al baffone, con quella parte, che fi chiama ,1pof“ge, & apothefl ; che fono certe piegature dalle tefte de i fufli delk colonne,che danno grati.i mir,tbilt, quan.lo fono ben fatte. & paree, che fHggino, & fiano ritratte. per˜ hanno in Grccoequeftenominan'Z!, apotbefi, &apofige. 'Luelladifopra detta collarino, & quella di fotto,cimbia, & fono ili modoe, che fe amendue fujjro congiunte infieme farebbeno la formadel eauetto. Lo Jporto dell'orlo per la terza parte ddl'altt'Z,_z._a della baf.t. 1l baflone ha tanto di JJ,orto, qt,anto l'orlo. et fifa con la fefta; benche qui pare quadro, pe;-ô fl conofce dal foo fon,.. damento. il f emidi.imetro del bajlone, termine della cimbia, pe>ácl,e dl.i non paf[a pit, oltre il fogno a. laqual cimbia, l' ottatta parte 4/ta dell'altt'Z,_Z.,a di tutta l.i bafa. que/fa 11ell1 generi DoTico, Ir.mo oni.tti di fr11tti, & di foglie, come fi Ht:de in molti caepitelli antic/.,ie. i modemi cbiam.mo quefta parte Ouolo,non f.tpm do rorigme, & p.irendo Loro, che flano oua {colpitee. E.ncarp“ fl pof]˜no cbimnaree, fefloni. Hipotracbelio, rma fottogola, all.i fl,11igli,wrza dr:l collo dd{/momoe. Fauiafi adm1qu .. il dtid.o, O 'Plil“tO, per uno ftflo dcllaegroffezza dtáll.1 colom1a, che 11iene 4 effer un terzo dcllz mct,I del di.inm;áo ¥ L' Ot!ofo occ11p.i l.i p.1erte di m..zo ¥ Q.Jcffi acciocbe fi.i tir .ito a frfla, bi{ogn.t tir.lr ,ma linea dal dritto dt:lla colonna di fopra ,fi11 alt .Abaco, & d111id,n in due parti egu.ili 1J1Ç:llof“orto dfll'.Ab41:o ,be a,uinza, (7 di 111ellc: ripo;áramc 11111% h1 dentro, & J:ir pu11to. a. &pcft.1 ¥ 't l 1t Z o ¥ ... . F e 't l 1t Z o ¥ ... . F e L I .. .. O 114 (jprfl.1 lt. fefl.t(opra re/lmno liflello, che 1utfotto fouolo ( che 4'to lafeft,i ptttte di quelld, / che ua all'hipotrachelfo) allargata al punto, a.fi fo tm poco diJIYO. & dall'eflremttˆ dello aba co fi fo ,l mede/imo, e:r nello incrocciame11to /i ponela[efta, & /i tira f Ottolo leggiadramente, ldfciando all' .Abaco alftanto di prominen.. per garbo. [o HipotradJelio, o fottoiola,fifa al modo cbe fl fa l'Apofige: (:I~ alto il doppio del liflello fotto l' ouolo. la fita cimbia alta La m( t,“, cio tanto, quanto il liflello fotto f ouolo. il tondofPorta oltra lo fpono del dettoliftello,pel'che lafcia11do c,idcreun,1 linea a piombo d.1llaeflremitˆdelliflello,dottc il ptmto.g.fopra quella. far.“ il ce11tro di fare il giro & tondo predetto, ma la piegatura fotto la cimbia, /ifaalJiJpradctto modo. facendo tlcentro,come fi detto la doue b. & L. E. AbacuJ, 'Pli11tlmo, dado.d F. Ecbimrs, ouero Ouolo.dG ¥ .Annui,.., Ltflelto.d H. I. K. L. I-Iypotrac/Jclium con .Apofigi. cio parte contratta alla fottogola, condla cimbia. Sopra'/ capitello fi pone l'architraue, con quelle 1áagioni, che porta la 1áagione ddl'oper,r,fecondo, che dir.i Yitr. nel quartod. al quallnogo io mi ripono. Ma umire nccejfono al genereDorico, fe noiduogliamo feguitare l'ordine pro po/lo ¥ per˜ di temo infiane con Pitr. che il Dorico non ba bafit propria, ma .-ilc1ma fiatafe le d,“ la bafa .At:tic,-i, la 'JU.Zle /i forma di quefle pani, 'Plintlms, torns infrior, qttadrd!, torus ,Jperior, fcotia. fl.!!,efte parti gia fono dichiarite qua/ 1 fimo. ba dunque la detta bafa, l'orlo, dueb.,zfloni, 1mo cam:tto tra quelli, con ifl1aiquad1etti, li/lelli, o g1adetti, cbe f“ dicbino t'uno di [opra il cauetto, & raltro. di fotto ¥ La mif,Jra di 1uefl,1 baf.-i , che ella alt.i l,t mct.“ deU,-i groffezza della colonna, la l1mgezza per ,ma ,grof fezza & mcza. Si ddde pot l.1.groffcz:!-'! dellacolonnainm: patti, l'unafi dˆ all',rltezza delf orlo, ilreft.mtefi p.1rt1r.i m qu.rttro p,trti, 1m,1 delle quali fl d.tr.“ aldbafloncdifopr.:,leda/tre trefi parti>á,1/f;10 in due parti eguali , l'un.i fi dar.“ al ba/lone di fotto , l'altra al c,ruetto con li fuoi gr,rdetti ¥ qll(Jt.i parte del cauetto fi diuide in fai parti, ,ma dtlle quali fi d,“ al gradetto di fopra, l'dtra al_'!,Mdetto di fotto. I.e quattro reflano al ca11etto. lo fj,orto del bafto ne di/otto, 11a di p.1ri con l'orlo, & fifa 1lj“,o gtro afefl,1., come s' detto. lo jj,orto delgradetto di fotto uadi pari colfemidiamctro del b:iflonedifotto. loffaorto delg;-adetto difopra, ua di pari della cimb1,1. Li cimb1a d1 p:tri del femitiiametro del bnflone di Jopra ¥ IL quale fem1di.imetro, ; oltra il dritto d,1/1.z colonn.t, 1.-t terza parte dello fPorto dell'odo olt1a il dritto della colonnad. Lo fmr:/[o, o giro dc!l'.Apoplát..e, f“ fa a quello modo. Laj1.1 c.1dere dal dritto della colonna una line.1fopra /,i cimbia, & partirai qncllo JPatio, cbc rindmtf˜ tr.i l,i detta linea, & lo {Porto de!l.i cimbi.:, in due p:mi, & ,ma di quel(e a/lu11gberai o/tra lo fporto deUa cimbia, & pigba con la ft:J1a tutta quella 1nif“1ra, che contenuta fotto le tre: parti dallo dritto della colonna, & forai lo in crocei amento, con1e s' detto . Il cauctto fi tira co11giudicio, bencbe /ipuo fare ti1áando 11114 Linea dallo eflr.:mo. del gradetto di fop,áa allo efrremo del gradetto di fotto, & facendo tl centro fopra quella li ne.i, & tilá.mdo rl giro dall',mo, & f altro eflremodeI gradetti, & riefce bene ¥ .A . .Abacus, orlo. B. Tonu “nferior, baffone difetto.d:: ¥ O!!_adre, l1ftt:lle ,o gradmi.d C.dScot,,t.d D. Tor11sJi:perior. baflone di fopra ¥ E F. apopb('(is. ch/zbia. fm1tffo. I.a colom,,i Dorica alta fette tefle, &fi contraggc fecondo la ;-agione dell'altezza foa,come fi did poi. Il capitello Dorico ¥ ba quefle p,zrti, 'Plintb1tr, cymati11m, Ef:hinus curn anmtlis, pars, q11&J hypotr,tcbelio contmbitmá colum11&, ciotJ z.pet:o, o dado, cit“uzfa, ONt:r ouo/o, ¨nell. 1 , coUarmo, delle quali s' detto la origine, & ,lei-iuatione. Ma le rnifi1re fono q1tefie, 'l' 1!. 1l z o. Lagroffez.:zadt:l capitello per la?'1..tˆ della groffezza dc?a c1,lomz.1. La f.tr....!1c...:.-t e} pcy tuttalagroj]zza deU..colonna, &d1 pz.. ..moJeflo ;fe,á..ndo V1tr:1ur.. ¥ M..aell a,m..o j, truo;""te&riefce meglio un quinto per pane ¥e. Dtuzde..ai La groff.."Zza dtl cap1tdlo m tre parti, ddl;:qg..Lteunaft dˆ al z...occo con la fua'C1mafa,l altra all ouolo con le a11dl:1,f al.r:1../1 coruragge,il coll:ir:no della colonna. Di modo che la L1rghezza, o grojfez...z...a delcapitello Juetp1inti p, dt:il.i grojjz ,adella colonna. l'altezza del zycco, o dado ,fi diu“de in cinque parti, tre delle q1ul1j1 J.mno -ru -zocco,&due alla fua Cimafa.(?"_equelle duefi diuiden.. in trefar..t; d..!e dt:lle qu.rl1fz d.im,o alela cimafa, &tma al quadretto ¥ Fmito 1l-zycco, & la ctmafa,/eguzt,i , ouolo , & le an.:11..tf1e , raltez"{a dell' ouolo fi diuide in tre parti, due delle quali , fi danno ,il::O.. olo, uita .il! e andta. Q_y,e(t1 fono tre, & fono alti tanto,: rmo q11anto l'altro ¥ Sporta l primo oltr a .. ' .b-itco dcU:z co!(>n, na di {˜pra lametˆdclI',llteZJ._afi,.i: & il fecondo fPorta olti-a il priruo, ,wc,,'c:g!1 la rlh)tˆ della [uaegroffezza; <Žril ter-zy, che difopra, fa il fimi/e olmi ilfec:ondo. ma nonj.ireube m.it.:, che. ciafcunufportaj]tanto,qum1to l'attezz...afua. touolofi f..iafefla, pigL1a,,dofi con i:z Jijta l", diftan-za, che dallo e/fremo dei/l'ultimo anello , fin fotto l'ab:cco, & foci:ndofi lo incrocc1amen? o da quello eflremo,&anche fotto f abaco, & ponendo/i la fefta nello taglio d::Lloincrocciam..;i to . Seguita la parte, che fl contragge t.lla fottog:>la, cbe d,i alcuni fl cb1ama f“áegio ¥ quefta ,áon lajj1a bellapiegaperuiene fin-allaecimbia. & aftragalo, o tondino, cbe fl dica, & ji uie11e ad n1contrare col dritto della colonna di [opra ¥ Il tondino t1 alto , quanto f˜no tutte m: le anella, & la metˆ di uno, porge in fuori quanto l' ouolo. La cimbia alta per la mei.“ d::L tondino . porge a piombo del [emidia.metro del tondino : il refio fifa al mo.fo fopra detto ¥ Gli anticbi Joleua1w pone re J˜pra il capitello una aggiunta non molto alta, che pofaeua flt'l -zycco, al e/ritto ddl.i colo,ma difopi-a; r(:;~quefto faceuano, pcrch!! lo architr:me fipofaffej'l uiuo del capitello, & d,/l.i colonna, & non rompef] gli /porti. L'arcbitraue detto trabs, con le parti di quello, cbe ...li fta fopra, ba quefte parti, che Ji dico,io in latino, Epiftilium, Tenia, GMtte, trigltpbi, wctopte, re gula, capitula, canales, femora, cimacium, coi-011a, Tlmpanum, acroteri a, /ima . Le fign1ficationidelle quali cofefono quefte. Epijlzl,m tutto quello, che ua fopra le colonne, & rnpitd li, per 11ome generale: ma propriamente la traue maeftra, che arc/Jitraue 11olganne11te /1 ch“a ma; Epifiiliurn uuol dm:impofta di colonne. quefti nel genere Dorico ba 1ma fafcia, ouero benda, che fi chiama tenia ,fotto la quale con 111i.t regoletta fono intagli.ite le gocci e, che f..inno lo effetto delle goccie dell'acqua, che cade, & fimo fei di numero, per ogni tesla di tra11e, cbe <1, rapp;-efentata pei-li triglipbi. la origine de i quali queft:z . 'N__elle fabriche di Legno J˜leuanofPr.,r tare le tefie delle traui, le quali fi chiamauano, ope, & lo fpacio, che er.itra tm .. 1 tefta, & t'altra, mctop..i,fi diceua. percheepoi nonpareuano bem:quelle teftecofi n1'de, & fcapc;te,gli an tichi lecopi-iuano con certe tauolette, & quellecon cci-a di diue1fi colori dipir,neuauo. Ma 11'1.. l l.., che no..idi legno, "!la di piet;-a -magnificamente Lmor.1ua110, imitando queíle t1fte,fecero q11tll1 mL'Tltbrr, cbe Trrglifi chiamarono, quafi Ti-ifolci, per che fono tagli,1t1 in ¥re canalie> due intit:ri, &uno me.. per lato .¥ daquefiii:anali pare, che cadinoleegoccie ..ia dl':te. Cltffe11t1j , cbefo no tra i c,mali,fl cbiamanofemora, noi peraltri riJPett“ potemo11ominarlirani . i Y,.Jglifi ha,1- no i loro capitellifopra i quali la cornice, cbe fl cbiama coron:t, perchi c{zne lo edificio com'! coron.1. Moder,ti la chiamano gocciol.uoio, percbe da quella gocciotno le acque cclefii 1 & fono gettatelontane dallo edificio ¥ Q.z!.eflacornice ba due chn .. ife, o gole , unacli f˜tto, .& l',,ltra d..fopr.i; & fo,10 adornamentifi1oi ¥ Sopra la comi ce il F a/tigio, cbe noi cf..iamamo Front{(pic10, c/;e ha rm piano nel me-zye_e, cbe fi c/Jiama Timp.1110, pe;ác/,e cinto da i medefimi membri <1clela corona.., &de_ea 1m,1g..lae_ef<:áb1acdat,z, che Ji chiama J“m:t, a f“mt'l.li,w..a del 114'0 dlii: c.1prr:.eOltra ..tque(to ..l F;-o..ti/plClo ba da i l.zti, e:,~ nclmczo djj˜pragli acrotcrij, cbr:fono a/cmiipilaftrellt, fopra I quali,fi po1!ewmo le ftatue: &q11elli d,1 i l.it“ moi-i11mto nel tetto ;& q,,c/lo di mezy era lzbcro .Hor.1 item.imo alle mif,;.re. La ,,.randena dello arcbitr,111e in alte,.,.; ,i co.: /., b nd . fi ' l . ˜ .._;, ' ... e a, & goccte 11e, ePet a met.i dell:ig-rojfazZ:.i de:l.i colonna.qtu:fl-a metJ l:o,áa ,.á/Jz.nm; 1,10eT n,.:id,.lo 'l' 1!. 1l z o. Lagroffez.:zadt:l capitello per la?'1..tˆ della groffezza dc?a c1,lomz.1. La f.tr....!1c...:.-t e} pcy tuttalagroj]zza deU..colonna, &d1 pz.. ..moJeflo ;fe,á..ndo V1tr:1ur.. ¥ M..aell a,m..o j, truo;""te&riefce meglio un quinto per pane ¥e. Dtuzde..ai La groff.."Zza dtl cap1tdlo m tre parti, ddl;:qg..Lteunaft dˆ al z...occo con la fua'C1mafa,l altra all ouolo con le a11dl:1,f al.r:1../1 coruragge,il coll:ir:no della colonna. Di modo che la L1rghezza, o grojfez...z...a delcapitello Juetp1inti p, dt:il.i grojjz ,adella colonna. l'altezza del zycco, o dado ,fi diu“de in cinque parti, tre delle q1ul1j1 J.mno -ru -zocco,&due alla fua Cimafa.(?"_equelle duefi diuiden.. in trefar..t; d..!e dt:lle qu.rl1fz d.im,o alela cimafa, &tma al quadretto ¥ Fmito 1l-zycco, & la ctmafa,/eguzt,i , ouolo , & le an.:11..tf1e , raltez"{a dell' ouolo fi diuide in tre parti, due delle quali , fi danno ,il::O.. olo, uita .il! e andta. Q_y,e(t1 fono tre, & fono alti tanto,: rmo q11anto l'altro ¥ Sporta l primo oltr a .. ' .b-itco dcU:z co!(>n, na di {˜pra lametˆdclI',llteZJ._afi,.i: & il fecondo fPorta olti-a il priruo, ,wc,,'c:g!1 la rlh)tˆ della [uaegroffezza; <Žril ter-zy, che difopra, fa il fimi/e olmi ilfec:ondo. ma nonj.ireube m.it.:, che. ciafcunufportaj]tanto,qum1to l'attezz...afua. touolofi f..iafefla, pigL1a,,dofi con i:z Jijta l", diftan-za, che dallo e/fremo dei/l'ultimo anello , fin fotto l'ab:cco, & foci:ndofi lo incrocc1amen? o da quello eflremo,&anche fotto f abaco, & ponendo/i la fefta nello taglio d::Lloincrocciam..;i to . Seguita la parte, che fl contragge t.lla fottog:>la, cbe d,i alcuni fl cb1ama f“áegio ¥ quefta ,áon lajj1a bellapiegaperuiene fin-allaecimbia. & aftragalo, o tondino, cbe fl dica, & ji uie11e ad n1contrare col dritto della colonna di [opra ¥ Il tondino t1 alto , quanto f˜no tutte m: le anella, & la metˆ di uno, porge in fuori quanto l' ouolo. La cimbia alta per la mei.“ d::L tondino . porge a piombo del [emidia.metro del tondino : il refio fifa al mo.fo fopra detto ¥ Gli anticbi Joleua1w pone re J˜pra il capitello una aggiunta non molto alta, che pofaeua flt'l -zycco, al e/ritto ddl.i colo,ma difopi-a; r(:;~quefto faceuano, pcrch!! lo architr:me fipofaffej'l uiuo del capitello, & d,/l.i colonna, & non rompef] gli /porti. L'arcbitraue detto trabs, con le parti di quello, cbe ...li fta fopra, ba quefte parti, che Ji dico,io in latino, Epiftilium, Tenia, GMtte, trigltpbi, wctopte, re gula, capitula, canales, femora, cimacium, coi-011a, Tlmpanum, acroteri a, /ima . Le fign1ficationidelle quali cofefono quefte. Epijlzl,m tutto quello, che ua fopra le colonne, & rnpitd li, per 11ome generale: ma propriamente la traue maeftra, che arc/Jitraue 11olganne11te /1 ch“a ma; Epifiiliurn uuol dm:impofta di colonne. quefti nel genere Dorico ba 1ma fafcia, ouero benda, che fi chiama tenia ,fotto la quale con 111i.t regoletta fono intagli.ite le gocci e, che f..inno lo effetto delle goccie dell'acqua, che cade, & fimo fei di numero, per ogni tesla di tra11e, cbe <1, rapp;-efentata pei-li triglipbi. la origine de i quali queft:z . 'N__elle fabriche di Legno J˜leuanofPr.,r tare le tefie delle traui, le quali fi chiamauano, ope, & lo fpacio, che er.itra tm .. 1 tefta, & t'altra, mctop..i,fi diceua. percheepoi nonpareuano bem:quelle teftecofi n1'de, & fcapc;te,gli an tichi lecopi-iuano con certe tauolette, & quellecon cci-a di diue1fi colori dipir,neuauo. Ma 11'1.. l l.., che no..idi legno, "!la di piet;-a -magnificamente Lmor.1ua110, imitando queíle t1fte,fecero q11tll1 mL'Tltbrr, cbe Trrglifi chiamarono, quafi Ti-ifolci, per che fono tagli,1t1 in ¥re canalie> due intit:ri, &uno me.. per lato .¥ daquefiii:anali pare, che cadinoleegoccie ..ia dl':te. Cltffe11t1j , cbefo no tra i c,mali,fl cbiamanofemora, noi peraltri riJPett“ potemo11ominarlirani . i Y,.Jglifi ha,1- no i loro capitellifopra i quali la cornice, cbe fl cbiama coron:t, perchi c{zne lo edificio com'! coron.1. Moder,ti la chiamano gocciol.uoio, percbe da quella gocciotno le acque cclefii 1 & fono gettatelontane dallo edificio ¥ Q.z!.eflacornice ba due chn .. ife, o gole , unacli f˜tto, .& l',,ltra d..fopr.i; & fo,10 adornamentifi1oi ¥ Sopra la comi ce il F a/tigio, cbe noi cf..iamamo Front{(pic10, c/;e ha rm piano nel me-zye_e, cbe fi c/Jiama Timp.1110, pe;ác/,e cinto da i medefimi membri <1clela corona.., &de_ea 1m,1g..lae_ef<:áb1acdat,z, che Ji chiama J“m:t, a f“mt'l.li,w..a del 114'0 dlii: c.1prr:.eOltra ..tque(to ..l F;-o..ti/plClo ba da i l.zti, e:,~ nclmczo djj˜pragli acrotcrij, cbr:fono a/cmiipilaftrellt, fopra I quali,fi po1!ewmo le ftatue: &q11elli d,1 i l.it“ moi-i11mto nel tetto ;& q,,c/lo di mezy era lzbcro .Hor.1 item.imo alle mif,;.re. La ,,.randena dello arcbitr,111e in alte,.,.; ,i co.: /., b nd . fi ' l . ˜ .._;, ' ... e a, & goccte 11e, ePet a met.i dell:ig-rojfazZ:.i de:l.i colonna.qtu:fl-a metJ l:o,áa ,.á/Jz.nm; 1,10eT n,.:id,.lo L I B lt O moduloe. La benda , fdfcia , o Tenia, cbe fi dica, per la fettima parte del modulo. le gorcie con la re'l_oli:tta lafefta.qNt/la regoletta uafop1áa le goccie, & di tre parti, ne occupa 11714, di quella fefla parte. Lalmgbezza dello .Archi tratte, cio il piano di fotto, cheftpofa fopra'l capitello , e/Jer dtJue tanto, qu:mto il collarino della colonna di [opta; perche cofi uenirˆ a pofarfi fu'luitto. L'altezza de i Triglifi per un modulo & mezo, larghi nella fronte un modulo .qucfl4 fonte ha due canali nel mezo intieri, & due mezj dalle parti, & fono tagli,1ti in modo, che lo angulo della [quadra u' entri nel mezy, & le braccia della [quadra facciano le ffio11dc. & accioche fiano giuJli, fi diuide la larghezza del Triglifo in fe, parti, & fcne lafcia meza pa;-te per han da pel" li mezj canali, dopo i qual, ,fene laji:ia una per parte, per li pi,muzzJ , ,'he Vrtr. chiama femora ¥ dopo i piani, fono i canaletti uno per banda , (9' fono intieri, occ1,pando ciafc,mo unaepanedi:llefei, &nel mezy i due canali u' ilf“10 piano, che occupa la fcfla parte. B[(ogna aum:rtire, che'l mezy del Triglifo fia fopra'l me,zy del quadro della colonna. Le metope fono qua dre perfettee) cio t11:nto alte, quanto larghe: (.,r quelle metope, cbe fono [opr.1 gli anguli >fono rnez...e, ma non a punto, ma mmo delle metri , per che cofi riefce il compartimento; come fi uederˆ nel quarto libro. Sopra i Tr..glifi fono i capitelli loro, altilafeflaparte d'un modulo: & [opra i capitelli,Jla corona o gocciolatio, alta o grojJˆ ,áon le j“,e cimaj mezo modulo. quefia ,tltezza fi diuide in quattro parti, l'unaft dˆ alla cimafa di fopra, la una alla cimafa di fotto, due allo Jj,acio , eh' tra una cima fa, & l'altra ¥ la cimafa ha il fuo liftello , alto un terzoe> & gli alt;,i due Ji danno n/la piegatura della f uagola. La corona /porta per la metˆ, & uno fe.flo d'un rttodJ,lo, & ha alcuni tagli come dentelli di fotto, accio,áhe cadendo le gocci e , non po/Jano u1;nire longo il muro,ouero le colon11e,& guaftark;& per qut/la parte forfe dettagouiofatiu,& quell,i par te detta da Vitr .mento dalla corona,et que luoghi,fcotia,011ero cauetti.le gole del gocciolatoio fa110 una al comru.rio ddl' altra,come f“ uede nella figura.Cli antichi ornauano gli Jpatijdelle mr: tope co tefie di bue ben date,con le patine de' facrificij,et alt;-e cofe,doue io lauJo la inuetione del Sanfouino,che nelle metope de i portichi fotto la libreria publica ha collocato le infegne della .. publica col farui la parte dinanzi del Leone alato ¥ Sirmlmente ,fotto il piano. della.cornice alla parte, che guarda in giu , & /porta in fuori, Ji.fcolpinano alcune goccie [opra i Triglifi, & alcune rofe [opra le metope, le goccie rifj,ondeuano alle goccie, che; fono fotto i Triglifi, & erano ritondi:, & fe ue poneuano fei per parte ¥ & diciotto per l.irgo > & la figura lo dimr>- /lra.Del fto,itifPicio diremo nel genere I onico ¥ J.'Plinthus. orloe. ... Supercilium. liftello. E.eTorus. baffone. D. Torusji,perior. b_afio..eedifopra Lepartiedellabafaattica.e c. Scotia. cauettoe. E. F. apophigee. c1mb11t.e I Le parti del capitello Le parti dello Architraue Dorico,& della cornice, Dorico. & del frontifpicio. G. Gola. G. H. dado.ec.er,goletta.eK.eGola.e J.e0110/0.eD.efˆfcia.eL.egocciolatoio ¥ K.eanelli.eE.eprano.eM, gola del gocciolatoi.o.eL, ftegio.eF.ecanale.e1'{_. Timpano.e .) M.eTondino. .. Cimbia.ec. meropa.eO. p. dell'occhio , & tanto profondo , qu.mto la duodecima partedell' alt..a della uoluta , cio una duodecima parte delle otto,che reftauario fotto f oi-lo,o abaco. Tagliato adunque il canale refta la cimafit, che 11olgari chiamano ottolo,Crt:ci c“matio, che pare un' unda picciola, e:,-r-latiniEchinus, per le foglie , & fi-utti di castagne, che Jí fcolpitumo fopra. quefla alta due parti, & un qua,-to delle otto gia dette, & lo f“eo jporto oltra il, dritto dell'abaco , & dell:i grandeZJ.,.a del diametro dell'occhio, & per quefla ragione noi facemmo cadere le lincea piombo dagli ejb-emi dell'abaco. La uolta della cimafa fi fa afefta. Tirato lo fPortofuofotto il canale quanto d il diametro delf occhio fuori dello Jporto dell'abaco, fi piglia con lafefta l.ifaa altezza. la quale( come ho detto) due parti, &un 'flt4rto delle otto, del cathe to fotto f abaco, & la fa linea di fotto termina nel catbeto, doue comincia f .Afiragalo, o tondino ¥ & pofto un piede nella detta catheto, fi tira una parte di circonferenza, poiJiferma la fefla nell'eftmno della cima.fˆ di fopra , & fl fa una incrocciatura fopra la tirata circonfe;áenz a, &nel t, .. glio di quelle fi ferma laffta, & fl t-a lauolta della cimafa,fopra la quale s'i11uolge la uoluta dolcemente. La cima fa s'intaglia con quelle ouola, o ricci a quifio modo, cbe tra una ttoluta, & l'altra ne Jiano tre intie1ái, de quali uno ne fia nel me'{!>, & mro da/Ll deftra, & f altro dall:1 fini[lra, & efcbino alcune foglie dalla uoluta, cbe gli abbraccino, che uolgari chiama no bacctlli ,fotto la Cimafa e: lo .Afiragalo, il quale o-crnpatrc quarti d'una delle otto. il centro di elfo nel catheto. cofi finito il tondino, f“ fa il lzjlello clell'apopbige, o collarino , che ft dica, il 'juale ..on ijporta altra il catheto, & ,J alto per lamettí dell'altezza del toudino, & firiduce con l4ja piega al raflremammto della colonna di fopra, col ..nodo fopra detto. Et percbe imaginamo, che la uoluta fia unpiuma7:<_etto riuolto fopra un baftone, & leato nel me-zy, per˜ Vitr...i eg dalagro/fe{.z,_a di qHelbaflone, cbe e..li chiama aj[e_, & dice 1 che egli, groffo t.1nto q..anto zl á - 41ametro T E .. Z O, rp diametro del! occhio, & clJe le cinte, che Žgli chiama baltei, che fono nel me,zy da i lati tra le uolute, nonf porti110 piu della cimaf.i, di mc10, che P"fl.. il piede della f:fa ntl ..ne-zy del qu.idrol _ dd capitello , & allargato allo /porto della czmafa, rag,..randofi tocchi l efli-amtd delle cm.te, co mefi11ede ne/Li pianta tir,zndof“ un giro fopra'i centro fu? fi11 alla circonfere..za dell'ouolo. Cii archit;áaui fi farzno fecondo l'altez.:?-._tt delle colonne , acc1oche per lo acc,efczmento , che fi da a IJllclli per l'altezza, ne fjgua piu c.:rta ../l'occhio la mif“1ra lorol. (.anto adun9u.. ..ebbi..no ..refere le, ponmi Yitr. 1111 fotto . Ma p..mam ..afa, che I.a colonna J,a ..lt.. -1mnd1c1 piedi, 11eo, che lo architrauc farˆ alto pc;á la meta del diametro della colonna d.i p1ed1 . la laixbez..za d1 fotto, cbe fi pof.'l fopra il capitello ,fan“ tanto qu.111to la ..r?ffezza del.. colonn.. ..ij˜p..a, ac..iocbe ftiafl;l umo: & quefla regolagene-..al... ma lafommzta dell..arch1traue, ct..e zl piano dzfopralfia tmito quanto la groffezza d,, predi della colonna. La crmafa dello arcbttraue fifa per lafee tima parte dell'alteá..za dell'a..ádJittaue, e'7 deue JPortare tanto, qu;i_mo alta, & lo fj,ol'to ft mifur,i da quetla linea, che urene dal rafln:mamento della colonna. zl reflante fouo /,a c11r,afa ,fi diuide in dodici parti, & tre fe ne danno alla fofcia di fotto, quattro alla di mezy, & cin1ue al l:t di [opta . Oltra f arc?itr..1te uiu.. il fregio? che Yitr. chiama...p/Joro, fercbe in quello s'i.._ tagliauano alcune figurine d anmurlz. queflz e"'' quarto mmo mifitra11do l'altezz,g, dello archi.. traue con la faa cim.-zfa: & quefta altez..za fiferua, quando nel fregio rtQn fono intagli, perche quando ui fono, egli f“fa un q;,.arto P.il, a-ltoádell.Arcbitraue, acciocbe meglio figoda lo intaglio. L'altezza del fregio fi diuidein fette parti, & a una di quelle fifa la cimafa, chrni ua [.opra, & forralacirna[.t ua il dentellu , detto latiuarnente dentic11li1I, ,tali.i frmiglianza, cbe ba con il den te. l'orig“ne del dentello pnfa dalle opt..>re di legno ,fi come il triglifonell'otdine Dor:co er.-t pre fo dalle tefie delle t;áaui, cbe fPortauano nella fronte, cofi il dentello pref˜ da gli afferi, ( come f“ dirˆ nel quart" libro ¥ ) Bifog11a adunq11e [apere, che il fregio- il luog/J, che t“'ene le tefte del.la trauatura ¥ Il dentello , alto q1tanto la fajia di me zy Jel/;o architraue ¥ lo jpoYto d,e/ dentello tanto, quanto l'altezzafua. la largbeázza detta, metoch“, da Greci,. &,interfeuio, da lati ni,. per la metd dell'altezza del dentello. il cauo, cio lo fpacio da ,m.dentello all',dt'Fo, che anche metopa fi cbiama, & cauo ,olombi.trio ( come dice Vitr. nel quarto) per due t1:;¥2;t della larghezza del dentello ¥ lA cimafa del dentello per l.. fefta parte delf altezza fua . I.a corni ce con la cimafa, llita qua1Jto la fajia di mezy ¥ la /porto della cornice col fiw dentello o taglionel mento, deue effer tanto, quanto alto lo JPatio dal fregio alla fommitˆ della gola, o cimafa della cornice; & q111:fto fPorto fi piglia delta linea,. che uiene dallaefiremitˆ.detla cima fa del {rt gio.quefio dentello della cornice fifa, accioche l' acque, che uengono giu, non guafiino le fobriche ¥ In fino a queflo luogo della comice, o gocciolatoio, le fobriche uarmo egu,ilmente dis1anti ¥ dal pianol. Hora/“ lei/a il frontifPicio, che Vitr. chiamafaftigjo. il quale ha lefue cornici cottiI JPondenti alli membrelli della cornice,& di piu ha lefue gole,che f“ chiam.1no,fime, &.da Greci, e Epitichide, dalla aggiunta impofia fopra le cornici del frontifPicio . queflc fono piu alte un'otta . u,1 parte ,lell'altezz:rdelfe cornici. fotto delle quali il timpano alto la nona parte della lunghez .. della cornice, mifiirando dalla cflremitˆ delle gole della conii ce. il piano del timpano-deue ri po[are [t,l uiuo, cio chi lafciajJe andar giu una linea a piombo , ella batterebbe prim.i fu l' atcbitratte, poi ful collarino delle colonne, & fl uiuo ¥ i pilaftrelli detti acroterij, deono effer alti tan to ' c!1e fi poffino 11edere le figure, che ui uanno [opra ¥ gli angulari deono morir nel tetto & co. mmczare al dritto delle colonne, & entrar tanto in entro, quanto porta la i-agione c!i:lla. ueduta. per che in alcune fabriche uanno piu adentro perche fono baffe. & deono effer tanto alti q11,wl.. lafommitˆ del timpano 7 7n4 'JUello dime'zy effer deue un'ottaua di piu de gli ang"l.1ri .. PcrTa j Pcrb_Ba(a. J.o'Plinthus. á Orlo.oB.oScote.o,. Cauetti.o1.o1 ¥ .Aftragati, tondini. c.. Torus. Baffone. f.o.Ap˜pl:i,ygis. Cimbie.o, b e o. Terminidaforeolaocimbi.i.o.Per Io Capitello. o.oI.a pianta del Capitello.o. . . ,. ContraŽiio colttmti. Il raflremament o della colonna, & la cmdna dlfopra ¥ J h. .Abacus, il dado ¥ N. la larghezzadellauol11ta ¥o.m. Canalis. Ileana/e. I.ocymatium¥ La c-imafa.op.oOculus uouett& ¥ L'occhio della uol11ta ctm ifaoi centri.olode. Lacimbiadifoprao.oPer l' Architrauc, fregio, & cornice. ,A. Trabs Epiftylium ¥ .Arc/Jitraue. 1á. prima faji:ia. 1. Secondafofct.o3.Terza-fttfcia.oB.oCymatium Epiftyf ij. I.a cimafd,o gola dell'.Architrat!e.oc.zopborus. Il fregio.oD.ocymatiumzopborio. La cim:zfo,o gola del Fregioo.oE.ol)enticultts. Ildentello.oo.interfeŽ!io, do lo f],atio, & il taglio, che tra f1m der.tillo, & l'altroo.oF.ocymatiumdenticuli.oáá G.oCorona. Il gocciolatoio, con la {uttgda. ' L.oFaftigi11m. Il /ronttfPicio.oK.oTympanum. IlTimpano. J¥ .A..-Yoteria. I quadricelli, &pitdi.ftali, doue banno a pofare le figureo. H.oSrm.e. Legale.oIl ,:apitello .... t 'f' E Jt Z o: .,n (' ¥ ,, I 'b 'o. D l e ) B -( ::- :s 1'. .A .,. ,. Y, t:.'IEJtO .H 4 .. r,.. cr>f e ¥ t:.'IEJtO .H 4 .. r,.. cr>f e ¥ T E ]\ Z O. Il capitello Corint/Jio, J alto quantoil diametro della colonna, & fe¥.on4o Pitnmioi,1 q.efta altezzas'include l'Abaco; m;i inmolte opere l'qbaco i: di piu , &ha rm)/to ,/,et buono. i.Alarghezza dell'.A.baco,cio ilquadro deue effertantot, che le tinee, cbepaJ]ˆno da 1m'angulo alf altro, dette diagonali,f“anodoppie all'altezza del capitello,lefronti neluu:zo deo,ro piegar inentro per la nonapartedella loro larghezza ¥ Ilbaffodel capitello deue r1jpondere al u1uo dellacolonna d“ fopra. L'altez-za delloa baro fifa delfa[ettimaparte dell'alti:zza del capite/Jo, ilre /fantefi diuideintre parti,,ma delle qualifidaallafoglia da b.i!Jot, l'a/t;áa atta f˜glra dzmezo, rultima a ica11liculi, o fi1fli, che rnand4110 fuori le fogl áe, & riceuenoL'abaco, & quelle110Iute, che nafceno dalle foglie de icauliculi, uengono ag_li ejiremi anguli dello aba.o : ma le minori 1t0lutepiegano in entro, &fono fotto aifior1, cbe Jono nelmezy dell'abaco, datuttequattro le parti, i q11ali fiori fono tanto groffi quanto l'abacot, maalqJ1a/Ztopit4lunghit, comeJi of¥ [e1áuanell'antico, per laquartaparte del diammo della colonna. Bifogn.:z adrmque formar benel,1 camptma¥ che cofi chiamano i noflri queU..forma del capitello,c/Jeuefbita delle foglie, & á quelle foglie fono foglie di..Acanrho,chc :;.:mplici f Jti chrtam.ino,branca urji.nti. Sono anche altre jo glie, come d'oliua,& altre figuret, & intag de capiJ.elli, che hanno molto dt:t buono,fe fono ben l.iuoraif: m,1. lafciamo qtJefto a gli o;Ji:ruatorsde/l'ant1ch1tˆ.. & riportimociperthora a Vitruuio, che nel quarto libro tr,ita dell.i anginedel capitello Corinthio , al primo c.1po. Ma iitmodo di piegar le fronti La nMa p.irte , e la 111atdi rrtrouar ,t centro di tre p1mt1.Sia t1ma i fo1itte del.capi:ello. a: b. d!1uJi in nolti: p,mi, & Žal mezy dr detta ime.i Jza Lettata una ti,.iea dritta alta per una di quelle parti ,iaquatfia e d. et fia c. zi punto di Jopra,Ji.wo poi qm:Jii tre p,m ti a...-c. ridortijimt_to..ma ci..,-onfo,-enz:;i per 1iiade glz mcrocc;amentr, rl cbe Jr fa t1ra11:J.o te lini:.: da a, ˆ c. & d,i c. ˆ b. & tagtiandoqu.:lle pei-me-zy ad anguli dritti con lineet, che Jt nenghino adincontrare, com.:jˆn,,o le lmee, c. f. .. g. f. fop_r.iilp_unto h. L'..Archttra11e ,ji-.:g- gw..& gocc1ol.zto10 fi p:to fore carnet' Ionic.;,ouc i-.. m luogo ciel fregio gonfio dello Ionico ,farlr, F. . prano,et ne gli..ntifPiciffi:ruare il modo istej)o. Jmte quellecofe, (i poneranno le bafc a á ¥ . ¥ fatte a mifiur" che I grorr: 1¥ 1 {“ t luoghi fuot , &que!l:c 111 tal modo farannoᥥ a uezza con or o 1a , -dfporto Ecfora detto d G e ¥ i“ 1 per Ja meta della grolkzza ella colonna. louna gr..lfczza &me d 11 r ..¥' ia a quarta parte, & cofi la b.fa farˆ. I.irga, & lung.. peroli pmirˆin q..e!l:o ;:d.. aocho J¡nna ¥ L:altezzadella bafa, s'ella fari fatta al mod_o Atm:o, colonna il rcflo{j d Il'¥ I eia parte di fopra l“a perla terza parte della groflezza ddfao, ia e or o: euato . l' I á1 l. fi d . . . . fione difopra neh bb" I uta ?roo,1 rekante 1a m1fomquattrooparc1;tll>a- bafionedi fott.. lo' .. 1; ....a, e tr..t..am, l“ano diuif in due parti eguali ¥ Vua /“a delminato. Ma s!e ..t:tdotoc ia conI uot qua..rettial c:..etto, che da Grcci Trochilo noo:ia dellabafa fra pc.. 0 ¥ ue[a..e lebafe 1..n¥che, coli li deono compartire,chcla brgh.ttaua parte¥ Mal'altc000.. uer OI ej.la groficzza della colonna,aggiuntaui la quarta, & otoltra fod.. ,he farˆ1f¡ e come e atte aJ modo Attioco, & cofi l'orlo foo: ma il refbnte' a terza parte dc:lla groffi:zza della,olonna, fia diuifo infettepani,& Y i ditr.. --. T E ]\ Z O. Il capitello Corint/Jio, J alto quantoil diametro della colonna, & fe¥.on4o Pitnmioi,1 q.efta altezzas'include l'Abaco; m;i inmolte opere l'qbaco i: di piu , &ha rm)/to ,/,et buono. i.Alarghezza dell'.A.baco,cio ilquadro deue effertantot, che le tinee, cbepaJ]ˆno da 1m'angulo alf altro, dette diagonali,f“anodoppie all'altezza del capitello,lefronti neluu:zo deo,ro piegar inentro per la nonapartedella loro larghezza ¥ Ilbaffodel capitello deue r1jpondere al u1uo dellacolonna d“ fopra. L'altez-za delloa baro fifa delfa[ettimaparte dell'alti:zza del capite/Jo, ilre /fantefi diuideintre parti,,ma delle qualifidaallafoglia da b.i!Jot, l'a/t;áa atta f˜glra dzmezo, rultima a ica11liculi, o fi1fli, che rnand4110 fuori le fogl áe, & riceuenoL'abaco, & quelle110Iute, che nafceno dalle foglie de icauliculi, uengono ag_li ejiremi anguli dello aba.o : ma le minori 1t0lutepiegano in entro, &fono fotto aifior1, cbe Jono nelmezy dell'abaco, datuttequattro le parti, i q11ali fiori fono tanto groffi quanto l'abacot, maalqJ1a/Ztopit4lunghit, comeJi of¥ [e1áuanell'antico, per laquartaparte del diammo della colonna. Bifogn.:z adrmque formar benel,1 camptma¥ che cofi chiamano i noflri queU..forma del capitello,c/Jeuefbita delle foglie, & á quelle foglie fono foglie di..Acanrho,chc :;.:mplici f Jti chrtam.ino,branca urji.nti. Sono anche altre jo glie, come d'oliua,& altre figuret, & intag de capiJ.elli, che hanno molto dt:t buono,fe fono ben l.iuoraif: m,1. lafciamo qtJefto a gli o;Ji:ruatorsde/l'ant1ch1tˆ.. & riportimociperthora a Vitruuio, che nel quarto libro tr,ita dell.i anginedel capitello Corinthio , al primo c.1po. Ma iitmodo di piegar le fronti La nMa p.irte , e la 111atdi rrtrouar ,t centro di tre p1mt1.Sia t1ma i fo1itte del.capi:ello. a: b. d!1uJi in nolti: p,mi, & Žal mezy dr detta ime.i Jza Lettata una ti,.iea dritta alta per una di quelle parti ,iaquatfia e d. et fia c. zi punto di Jopra,Ji.wo poi qm:Jii tre p,m ti a...-c. ridortijimt_to..ma ci..,-onfo,-enz:;i per 1iiade glz mcrocc;amentr, rl cbe Jr fa t1ra11:J.o te lini:.: da a, ˆ c. & d,i c. ˆ b. & tagtiandoqu.:lle pei-me-zy ad anguli dritti con lineet, che Jt nenghino adincontrare, com.:jˆn,,o le lmee, c. f. .. g. f. fop_r.iilp_unto h. L'..Archttra11e ,ji-.:g- gw..& gocc1ol.zto10 fi p:to fore carnet' Ionic.;,ouc i-.. m luogo ciel fregio gonfio dello Ionico ,farlr, F. . prano,et ne gli..ntifPiciffi:ruare il modo istej)o. Jmte quellecofe, (i poneranno le bafc a á ¥ . ¥ fatte a mifiur" che I grorr: 1¥ 1 {“ t luoghi fuot , &que!l:c 111 tal modo farannoᥥ a uezza con or o 1a , -dfporto Ecfora detto d G e ¥ i“ 1 per Ja meta della grolkzza ella colonna. louna gr..lfczza &me d 11 r ..¥' ia a quarta parte, & cofi la b.fa farˆ. I.irga, & lung.. peroli pmirˆin q..e!l:o ;:d.. aocho J¡nna ¥ L:altezzadella bafa, s'ella fari fatta al mod_o Atm:o, colonna il rcflo{j d Il'¥ I eia parte di fopra l“a perla terza parte della groflezza ddfao, ia e or o: euato . l' I á1 l. fi d . . . . fione difopra neh bb" I uta ?roo,1 rekante 1a m1fomquattrooparc1;tll>a- bafionedi fott.. lo' .. 1; ....a, e tr..t..am, l“ano diuif in due parti eguali ¥ Vua /“a delminato. Ma s!e ..t:tdotoc ia conI uot qua..rettial c:..etto, che da Grcci Trochilo noo:ia dellabafa fra pc.. 0 ¥ ue[a..e lebafe 1..n¥che, coli li deono compartire,chcla brgh.ttaua parte¥ Mal'altc000.. uer OI ej.la groficzza della colonna,aggiuntaui la quarta, & otoltra fod.. ,he farˆ1f¡ e come e atte aJ modo Attioco, & cofi l'orlo foo: ma il refbnte' a terza parte dc:lla groffi:zza della,olonna, fia diuifo infettepani,& Y i ditr.. --. xs6 r 1z ll odi tre di quelle fia il ba..one ..i fopr.. ,_ le altre {“ano_ egualmente diuife, .. ..¥un.. (i faccia ilquadretto di fopra con 1 fuo1 tondm1,& col foo ptanuzzo,detto foprac1glto. l altra fia Ja. , I (data per Io cauctto di fotto;ma il cauetto di fottoparerˆ maggiore,perchc bauerˆ Io fpor ¥. tofuo xs6 r 1z ll odi tre di quelle fia il ba..one ..i fopr.. ,_ le altre {“ano_ egualmente diuife, .. ..¥un.. (i faccia ilquadretto di fopra con 1 fuo1 tondm1,& col foo ptanuzzo,detto foprac1glto. l altra fia Ja. , I (data per Io cauctto di fotto;ma il cauetto di fottoparerˆ maggiore,perchc bauerˆ Io fpor ¥. tofuo T E R., Z O. to fuo Gn' all'efl:rcmitˆ dell'orlo. I tondini (“ Jeono fore per Potta!Ja parte od cauctto. lo fporto della bafa, per lJ otrau:i, & fdtadeciml parte della grolfeua della colonna. Fatte compi ca mente, & polle le ba[c a i luoghi Cuoi, egli li deue ponerc a perpendicolo del remro loro le colonne di mczo, ncll'antitempio, & nel pollico. l\Ja le angulari,& quel le, che dirimpetto alle :rngulari nclli lati del Tcm pio d.ill,1 dcfl:ra,& dall.1 (“nitlra dcono effrr po(l:e, (i formcr:111110 in modo,che le parti loro,che riguardano al di dentro uerfo i pare ti ddb cella, l“ ano a perpendicolo, ma le dl:crio ri {l:i.mo, come s' detto dcli.i loro con. trattuta. perche a qudl:o modo le figure dcli.i compo(“cion Jcl tempio f.iranno giufi-amcn te, & fecondo la ragione del rafiremarnento fornite. fl.!:!_ello che dice Vitru. che pofte le b:tfe ailuoghi ft0i ,fi deono porre le colon;1e con gi11dicio. Delle colonne alti-e ftanno fu gli anguli, altre ftanno tra qneUi ¥ queffo,fi chiam:tno mediane, quelle angulari. Vuole Vitm. cbe le mediane fi.ino dri,z.:ite ,i pio;rJbo ni:l mezy del ce11tro lo1á0: ma le angulari fiano nella parte di dentro piane, &fenza r.iflrem:irrm1to : &questofi fo percl1e incontrino bene con gli .111g11li del p:irae .& dicono quefti offeruatori, che riejŽo;zo bine alla uift.-i. Similmente i-aftn'mate non u11ole f7itr .cbe fi:mo ,zuelle, che fono profl“me al paret.. dirimpetto alle angulari, dico da i lati del pa;-eteo, percbe tanto quefh-, quanto q:-telle, llon b.r.nrw contrattione di de,1tro uia, ma il loro l,ito interiore 11a dritto a piombo. Pofli & drizzati i fu!l:i delle colonne, fog11ita la ragione dc i capitelli. 9ucfl:i fc faranno a piuma7.2:o, con tali fimmetrie fi formeranno¥ che 9uJnto farˆ gro!f.1 la colonna da piedi,t _t aggiuntaui la decima ottaua pane del follo da ballo,tanto fia lungo, & largo I' Abaco:ma la groffei.za con le uolute per la med. doucmo poi ritirarli in entro dall'dl:rcmitˆ dcli' A..t _ baco parti due, & mcza di ucnti, per le tronti de-Ile uolutc, c!Y. lungo lo Abaco da tutte quattro le parti delle uolutc, apprdfu l.t quadr.i della efl:remitˆ del dado mandar in giu lelinee, che catheti l“ chiamano, & quella grollzza gia prefa di uiderc in noue pani meza. Vna parte & mez:i fi:i data alla groflea:a del!' Ab.ico, & delle altre otto ti facciano le uolute. Allhora dalla linea, che farˆ mandata giu fecondo la elhcma parte dcli' Abaco, Cc ne ritiri a dentro un'altra di larghezza d'una parte & meza. Da poi fiano diui1c quefic lince.di modo, che fi lafcino qu:mro parti, & meza fotto l'Abaco. Olrra d1 quello d.i qL1cl luogo, ilqualc diuide 9uattro & meZl, & tre & meZJ, fia fognato il centro dell'occh10,& da quel centro íla tirato un giro tanto grande in diJmetro, quanto una parre delle otto: & qll'Clla Cari la grandezza dell'occhiot. Et nellatilteflˆ linea, cathcto detta, (ia tirato ilt . fuo diametro correfpondente. Poi dal difopra lotto l'Abaco s'incominci, & per ogni giro di quarta l“a minuito lo fpaciv di mez' occhio, fin che peruenga allo ifielfa quarta.. che fotto l'Abaco. Fin qui Vitr. ha ragionato della uofat:i, come dico(a appofta per ornamento del capitcllo,.co me ueramente, hora ragionerˆ del capjtello.& queflo fi deuc auut:rtiláe. dice adunque. La groffez.za del capitello li deuc fare in quel..o modo: che di noue pani & mezl tre peRdino dinaozi fotto il toodino,del fufio di fopra, & leuatane la cimafa il rdbnre (i dia allo abaco & al canale. lo fporto della cimafa Ila oltra il quadro dell'abaco per la gran dez:z:a dell'occhio. Sotto il tondino, ouero aftragalc, tre parti fono, che rcftauan:o delle noue &meza. queif.. rre dice f'itrzt.che non fi metteno a conto della groffe,z..a del capitello, pe-rche fono occupate dalla ttoluta, che pende inawz,jfotto il tondino, i/quale allaf˜mmitJ della colomu. & fi ued.. per quefte parole, che il tondino termina fotto l'occhio, perche tre parti reftauano fotto l' occbio.. dice poi,..beletuitool'abacoo,alquale haJtemo detto, che fi datm.1 p,Me &mezao, il reftantc compartzto tr .i'l canale,& la cimafa. I termini del canale fono dimoftrati dalprimo giro della: uoluta,perche fono doue comincia il fecondo giro. Le ci'1tC de i piumaui habbiano quello fport.o dallo abaco, eh.. poffo un¥ piede d'eITai fcfla. 1 ..s L 1 B Il o fdh nel tetrante ciel capitello, & :illarg.ito l'altro alfa cfl:remitˆ della cimafu raggirandoli tocchi ledl:rcmep:mi delle cime. Cli afsi delle uolutenon deono elfer piu grofsi della gr:ind<'zz:t dcli' occhio. Et le uolute tiano tagliate in modo, che le altezze habbiano fa duo ..le Corinthie,che N__el primo c:zpo del quarto llbr() dice Vitr. compttrando le colonn.. Ionic?e a ,1 c::pitc!lo Ion:co ,m terz..'! alto dell:: groffezZ:.-t della colonru, & 1l Cori,ulno alto quanto u:tta l.t ..ro_f[ezz..... inticra, ,L che proua, che la uolttta cofa ,1ppofta per oniamcnto, & non parte J;l,.ip;tello; ,y dif˜pra ba detto, .. mala groJT..z.t cca lrnolute per la r,,et.“ } doue egli include anche le uolute .. &non ba detto ma /agraJjzZ,t_tpcria metˆ; pe-rd,c lagro!JC'{: ..efl:i faranno i compartimenti dc i c:ipitelli di quelle colonne, che per lo meno fa. ranno di piedi quindici. & quelle , che farann:> di piu, tener.inno allo ifielfo modo la conucnieoza delle miforc loro. l'abaco farˆ luogo, & largo quanto groffaJa colonna da piedi, aggiuotaui la nona parte, acciochc quanto meno la colonna piu :il ca farˆ rafircn1ata, non meno di quelle il capitello habbfa lo fporto delb fua SimmctriJ,& ncll 'Jltca:1 l'a!; giunta dcUa rata parte. Ma delle defcrittioni ddle uolute come drittamcme a fdh s i11uogliano, come s'habbiano a difegnare, nel fine del libro fa forma, & I.i r.1gionc ci fa. rˆ dimofl:rata ¥ Se le colo1111e fuff cro pt alte di q,..indici piedi,faranno date le 1fle!Je mi.fare alli loro capitelli; 11ero , che il dado, o abaco farˆ l.trgo, & Lungo d, piu dellagro!Jczza della colonna, per L.,z, nona parte, percheeffendo la colonnapi11 alta meno J“ r.1.ftre,na di[opr,1; percbe lo aere per la di _flan.. fa lo effetto della raflrern.ztione. Forniti i capitelli, & pofli ne i Commi fufii delle colonne non a dritto liucllo, ma ad egual modulo, ( accioche l' asgiunta fatta ne i picdt {hli ri fponda ne i membri Ji fopracon il compartimento dc gli architraui) egli {i dcue haue1c la 1agione dc gli archituui in quello modo. VoleuaVitru. ( come IJauemo 11ed11to di[opra) che ip1ediflalli ufci[cero oltrail poJ,gio, ma per˜, che di tutti i merabrclli dd piede/la/e; i-ijpondeffero imembrdli dt:L pnggio,che er.i ritirato piitadentro. ilcbe conf“dmmdo, egli cifa auuertiti, che poni.imo t capitelli di modo, dJcriJP011dino con le rifa lite loro a quelle aggiunte da baffo, acciocbe nello .ircbitraue con-ifpondino i membri con la foro ragio11e11ole mifi,ra alle parti di fotto ¥ lo effempt0 nello m pi dt:l Tcm, pio 'Pfeudodipteros. Che fe le colonne faranno almeno da dodici fio quindici piedi, l'altczzJ dello :irchi¥ tram: fia per metˆ della groffezza della colonna da piedie. fe palferˆ da quindici a uemi, Cia partita l'altezza della colonna in parti tredici, & l'altezza dello architraue, fad per una di quelle. fc da uenti, a ucnticinquc, partifcafi l'altezza in parti dodici, & mua, & di una parte di quelle fia fatto lo arch1trauc nell'altezza fua. Se far:“ da ucnticinque a tren1a:di do diciparti della colonna, una tia per l'altezza dello architraue, & oltra di quefio fecondo la rata patte ..Ilo ifl:elfo modo dall'altezza delle colonne deono dfcr cfpedite le alte z.zc dc gli architraui, pcrche qu:into piu afcendc l'acutezza della ui!ta, non facilmente taglia, o rompe la denf“d dello acre, & per˜ debilitata, & confumata per lo fpacio dell'altezza, riporta a fen(“ nofl:ri dubiamentc la grandciza ddlc mifure: pcrilche fcmpre ne i membri ticlli compartim<'nti fi deue aggiugnere il fupplcmento della ragione, accioche quando l'opcre faranno in Jnogl,i alti, ouero haueranno i memhri alti grandi, tutte !'altre partihabbiano la r:igione delle grandezze. La larghezza dello arrhitraue da baffo , in quel Il parte, che egli l“ pofa fui capitello, farˆ tanto, quanto la groffczza di fopra della colonna, che fottogiacc: al capitello: Ma la parte di fopra dello architrauc li.tquanto farifa groll.e,:i da piede della ,olonna ¥ la ..ola adettadmafa dello .irthitrauc, !“a per Ja fcttima parte della T E 1l Z o. Ji:1 della fuaaltm:a : & t:1nto habbia di fporto. L'altra parte oltra la cimafa diuidere li dcuc in parti dodici, & di tre di quelle fare la prima fafcia, la feconda di quattro, & J.i terza d, foprn di cinque. li fregio !apra l'architraue la quarta parte meno dello architr:iue, m,i fc haucrai a fcolpirgli figurette & fcgni, farai lo fregio un quarto piu dello archicraue,acciochele fcolmre habb“ano del grande. La gola, o cimafa del fregio fia per la fctrima dell'altezza fua. Lo fporto guanto la foa groffczu. fopra il fregio (i deuc tare il dentello tanto alto quanto la fafci:.i.di mezo dello architrau... Lo fporto,quanto-l'.1ltezia. Lo taglio che da' Greci, metochi, nominato fi deuc fare in qudl:o modo, cl1e Hdemcllo hab bia nella fronte la metˆ dell'altezza fua, il cauo del taglio di quella fronte di tre parti, ne habbia due dr.Ila larghezza. La gola di quefl:o babbia la fefia pane della fna altc.-zza. Il gocciolatoio detto corona con la fua gola, o cimaf3, oltra la gofa dritta detta Gmtt, quanto la fafciadi mezo dello architraue. lo fporto del gocciolatoio 'con il dentello f1 deue fare, quanto l'altezza del fregio alla gola di fopra del gocciolatoio. & in fomm:t tutti gli fporti hanno piu del gratiofo, & del bello, 9uando i membri hanno tanto di fjJor to, quanto di altezza. Il timpano,che nel fromifpicio dcue effer alto in modo, che fia mifurata tutta la fronte del gocciolatoio dalla efiremitˆ della cimafa,& diuif.i quella lunghezzain noue p:mi, & di quelle una nel mezo nella fommitˆ Ga po{b, purche rifponda a perpendicolo de gli architraui, & de i collarini delh: colonne. Le corone, cl1e uanno fopra il timpano, fi deono collocare egualmente a quelle di fotto, oltra le fimc, o golqdritte. Di Copra le corone del timpano uanno le gole dritte , chiamate Epitid1idc, pitt alte un'ott:mo dell'a!teu.a de i gocciol:itoi. Le fommid , dette acroteri, quelle che uanno Copra gli anguli deono effer tanto alte, quanto il timpano nel mezo. & quelle di mezo un'ottaua pin alte delle angulari. Tutti i membri, che uanno fopra i c:ipirelli delle colonne, cioc architraui, fregi, gocciolatoi, timpani, fromi{i1icij, pilafirclli, tutti dico deono piegare in fuori per la duodecima parte ciafcuno de}la fua fronte: acciochc flan do noi a dirimpetto delle fronti, fc {i fienJcranno ali' occhio due linee, & un;i toccherˆ la parte di fotto, & l'altra la parte di fopra d'alcuno di quc membri, quella, che toccherˆ la parte fuperiore farˆ piu lunga; & cofi quanto piu lungo il uedcre della linea procede, nella parte di Copra, farˆ lo afpetto piu !omano, & che pieghi in dentro ucrfo il muro, ma fc piegheranno , come fcritto di fopra , allhora ci pareranno alla ui{b dritt e ˆ perpendicolo Bella ragione di profpettiua quefla, che adduce Vitr. nel p,áefente luogo. per la cui intelligen .. bij˜gna prim(l porre la fita intentione come una conclufionc, dapoi prouarla con le ragioni della profpettiua. Dice adunque, cbe ogni membro, che fopra icapitellifi pone, de11e nella [,,a fronteeffer partito in dodici parti, & ciaf cuno piegare uerfo la ji-onte Ja una pttrte delle dodici. & la ragione f˜ndat.1 nella profPetti11a, che uuoleo, che i ,aggi del uedere cfchino da gli occhi per dritta lmea, & cbe tra quelli ci fia una certa dift,in..-,;, & dJe la figura da q1ielli comprefˆ, con quelli fia come una piramide, & un conio , la wi punta fia nell'occhio, & fo bafa contegna tcomorni, ouero i termini della cofˆ ueduta. Ho,a ftando quefto ne fag11:, che gli anguli, fotto iq11alrfi uede alcuna coja, faranno /;ora minori, bora maggio1ái, petcbe una iftelfa cofa auuicinandofi alf occhio farˆ rangulo m:iggiore, & allontanam!of“ lo fm-.“ minore; il fimile fegv.e dell'alte-z-i:._a de gli anguli , del f“to deflro , dr f“11iftro, &dtil.tegu,tlitˆ, la doue qut:lle cofe , che fi uedeno fotto a,tguli ina_g;giori appnreno 'iii á,wri, Ž-r quel. _ le nm1ori, che fotto minori fi uede,anno, & fotto gli t'.!tialtc ,fotto baffi b.J.jJe, &fotto ,leflri d..itre , fotto f“niftri finifi-re , _{otto egudt eg.t.tlc, & fottJ pii! mzguti ¥1c,/1tte, [: lil:dmoomeglto:per˜ confiderando Yitr. cbefe i meá ,1bri fitffe,áo ,fritti a piombo, la pa;-t.á d,fopra fa1ácbbe pitt ..ontana dalla nifla, cbe qzdlct difo:to, & parrebbe, cbe l'opera d,:f{e f!: drieJ o . il chefi 'tede tirando dall'oetáhio d11e linee,percl1t: la linea, che ua all4 pane di [r>pra, pi:.. ltaig(t,cbequella, ¥ che 160 LI1l7tO 160 LI1l7tO r6t' icanali uentiquattro cauatiinfemicircolo,prou.rti conl'angulo della [quadra , che tocchi il fonodo del cauo nel mezy , & con l.. braccia, che tocchino gli a11guli de i pianrrzz..i: ¥ la groffezza deo;quali fl faperebbe a punto, quando noifape/Jz:mo bene ,áome ua la gonfiatura dellacolonna, perlilt; chefeco11do la fua defcrittione fi formano i pianwz..j:fecodo l'opinione di Vitr,&la figura fecon do, che la intendemo fiata po/lao. .. Io ho defcritto, quanto io ho potuto diligentemente in; guefio libro le difpol“tioni ">. de i Tempij Ionici. nel feguente io cfponcr˜ quali fiano le proportioni de i Tcm ..... pij Dorichi, & Corinthij. rJtt. Conclude Vitneuio, & dice qttanto ba trattato fin hoiáa, & dice 1,auere detto con ogni:polft ,_ - - bile diligenza le ragioni de i Tempij,Ionici, &promette di ttoler trattal"e nel feguente libro delle mifre de i Tempij Dorichi, & Corinthij. 'Per˜ douemo auuertire alle cofe dette com.. '"' a cofe pertinenti i:tlla ragione Ionica. IOdt, rlric . ILQVARTO LIBRO lii, DELL'ARCHITETTVRA DI rrof M. V I T R V V I O. rt, Y, ..i lit Proemio. ,co rx. A V END O !o 6 Imperatore :muertito, che molti hanno lafciato pre " cetti della Architettura, & uolumi di commentarij non ordinati, ma cominciati come particelle [membrate: degna, & utilifsima cofa ho . penfato prima di ridurre tutto il corpo di quefia difciplina a perfetto or .dine,& poi efplicare in ciafcun'O uolume le prefcritte, & certequalit:“ ., ak C......-..t! delle maniere partitamente. Et per˜ 6 Cefare io ti ho dichiarito nel pri mo uolumel'uf6cio dello Architetto, & dimo!l:rato di che arti bifogna, che egli fia amldk maefl:rato, Nelfecondo io ho difputato della copia della materia, della quale {i fanno gli edificij ¥ Nel terzo delle difpofitioni de i facri Tempij, & della uarictˆ delle loro m:iI .. niere, quali, & quante forme s'habbiano, & delle difiributioni , che fono in dafcuna ma niera, & de i tre generi, quelle, che hauelfcro fottilifsimc qualitˆ de moduli nelle pro.. .. r,, portioni ho dimofl:rato le ufanze Ioniche. Hora in que!l:o uolume io tratter˜ de gli inCl.ftituti Dori chi, & Corinthij. & di tutti far˜ manifdle le differenze,& le proprietˆ ¥. .. ..-E R e H r; Pitr. non faccia nel proemio del quarto, come ne i proemi de gli altri /,i .. bri, difcorrendo [opra alcuna bella cofa, la ragione ( come io ftimo) puo e!Jer:que /la ¥ La materia del prefcnte libro, continuata con la materia del precedente;pe ,, r˜ non bif˜gnaua fare altro proemiocon d(zre{f“on, & bifiol'ia ,come ha fotto neo . . . gli altri ¥.Maper che ha {ntto egli qucfto poco di proemio ? prima per dijlinguer un libro dall'al,. tro, dapot per continuare la materia , dimofirando quello , che fin bora egli ci ha infognato, &o,. * que!lo,cbeegli ci pe;-infognare : & fe alcuno diceffe, non doueua eglifotto un uolume folamente comprendere tutta la t;:_attatione dellefobricbe dedicate alla religione? Io direi, cbe perfug ¥ t,ire il tedio ,che ci reca la lungl1ezza, egliJ1a uolr,to1 dar rnodo al terzy _libro, & riferuarfio nel " X ' LIB'/lO nel quarto a dichiarirci il rcflantc. Et per quella breuitˆ, cbe egli lauda nel proemio del f egucn-\te libro; cbe ci fap, pronti .-rlleocofo, cbe prefto finifcono: deuefi azmertirc, quell-0, che egli l dice. I ?{..l terzy delle di(J,ofitioni dc ifacri Tempi. .. 'Percbe mtende quanto agli ajpetti delleofonti,e;~ de i lati al primo C.t.po. Et quello, cbe CJli dice. f Et dt:Ue proprietˆ delle foro manieore,I intende quanto allo jpatio tra le colonne, del che 11e[ono cinque jj,ecic, comefi uedeoalfccon do Capo. 11cl quale t1 comprc[o, quello, che dice Vitru. I q1tali, & quante forme s'babbiano,} 1 &il re/lo. Et quello , che egli d:ce, f 6~ de i tre generi quelle,cbe baueffero [ottilifl“me qualioI tˆi intenJeodelgenere Ionico, del quale ha ragionato nel terzy Capo. Et in ttero dice bene fotti-l l“ffime qualitˆ, & cofi ritrouo io, & 11eceflario ri11olgereonella ,m:nte te cofedette ,fopra le pro lportionii,& i compartiml'llti di quelle, & e/[ercitarfl con quelle ne i precetti di Vitru. & be.. fl!e/[o ragiorzarui fopra ¥ ricordandofi oltr:i di quello della Euritbmia, & della grati a, cl/il tem per:zmento ddle Jroponioni applicate alla mate-ri.i, come la equitˆ alle cofe dJ giuftitiao. Tratt.i adtmque in quefto libro dc/l.i ongine, & rnuentione delle coloilnt:, de i loro ornamenti, della ,..,._ gionDorica, & Corinthia , del compartimento , & di/lributione del di dentro, & det di fuori di: i Tempij. & ci da alcuni precetti per fitu,m: i Tempif/condo Le regioni, & parti del cielo, ra ..onadelle porte, & delfabrica;áantico di Tofian.i, &dellefor,neoritondede l TempiJ, & dc gli alt.iri, & con queflopon fine ,1/Llfabrica confecr.ita a!l.i religione ¥ Di trd maniere dt colonne, f5delle irigini, f¤ inuentio- ne di qz1elle. Cap. 1. .. f. colonne Corintl,ic hanno tutte Je mifore come le Ioniche, eccetto i capitelo;;. li, ma le altezze dc i capitelli fanno quelle per la rata parte piu alte, & fottili, .. pcrchc: l'altezza del capitello Ionico la terza parte delJa grofTezza dell3 co¥ . á Ionna, ma del Corinthio, di tutta la grofTczza inriera. pcrche adunquc fo-no aggiunte :i i capitelli CorinthiJ due parti della grofTezza della colonna, per˜ fanno l:t tnofha di quelle' piu fottile.Tutti gli altri membri, che fopra le colonne (i pofaRo, nelle Corinthie fono pofii o dalle mifurc,& compartimenti Dorichi, oucro dalle ufanze Ioni< he, pcrche la maniera Corimhia non ha propria infl:itutionc di gocciolatoi, o d'altri or namcnti. ma oucro nelli gocciolatoi i mutoli dalle ragioni dclii Triglifi fono difpofic, ouero ne gli architraui,lc goccie all'ufonza Dorica fono ordinate. Oucro fecondo le leggi Ioniche,i fregi on1ati di fcolture con i dentelli, & con le corone t“ compartifcono, & coli di due maniere trapol1oui il capitello, lbta nelle opere la terza mJniera prodotta. perchc le nominanze de i tre generi ¥ cio Dorica,Ionica, & Corimhia fatte fono dal] c fonnationi delle colonne, delle quali, la prima, & antica mna la Dorica. 1{...l prefont e luogo Vitr. tratta delle origini, & innentioni dtlfe maniere delle colonne, & del la colonna Corinthi:t, (:rdcl ji,o capitello ¥ Le regole delle Cme bauemo ueduto nel precedeute libro) il capitello Ionico alto per un ter7-o de/lagro.flz..i ,iellacolonna, & ( come qtti fl dice) il capitello Corintbio, alto tanto , quanto tutta La gro;'}} z.. della colonn.-i ¥ d.dd1e n:zle, cm: /,i colonna Cori11thia per f,t aggiunta di due parti pr1fLt:!t,t, &pare pmfottilt:. /tla doue ba dettol'itr. che il c,1pitello Ioni, o alto un terzy dttl,i...roffe..i ddl.: ,áolom1a? R.!)poildo, .che egb lo ha detto di fopra, nel ter -zy libro, qu:mdo egli dijf. Ma la groffezZ3 del capitello , ¥ dcuc fare in q uefto modo , che di nouc parti, & mcz1 tre pendino inrnzi fimo il tondino ¥ 'Percbe fe tre parti [otto il tondino fono Ltfi.iate al!t' 11oltt:e , ne reftano fei,& 1;:i:za, & l.1 groffez-za de/Li colonna era parti diciotto, & qu.:lla mtáz.;z p:1r:e tl diflr1b11ita ali.: c.mbia, 0-fti'() l.tgroffezza dd c.Tprtello Io-, nico. LIB'/lO nel quarto a dichiarirci il rcflantc. Et per quella breuitˆ, cbe egli lauda nel proemio del f egucn-\te libro; cbe ci fap, pronti .-rlleocofo, cbe prefto finifcono: deuefi azmertirc, quell-0, che egli l dice. I ?{..l terzy delle di(J,ofitioni dc ifacri Tempi. .. 'Percbe mtende quanto agli ajpetti delleofonti,e;~ de i lati al primo C.t.po. Et quello, cbe CJli dice. f Et dt:Ue proprietˆ delle foro manieore,I intende quanto allo jpatio tra le colonne, del che 11e[ono cinque jj,ecic, comefi uedeoalfccon do Capo. 11cl quale t1 comprc[o, quello, che dice Vitru. I q1tali, & quante forme s'babbiano,} 1 &il re/lo. Et quello , che egli d:ce, f 6~ de i tre generi quelle,cbe baueffero [ottilifl“me qualioI tˆi intenJeodelgenere Ionico, del quale ha ragionato nel terzy Capo. Et in ttero dice bene fotti-l l“ffime qualitˆ, & cofi ritrouo io, & 11eceflario ri11olgereonella ,m:nte te cofedette ,fopra le pro lportionii,& i compartiml'llti di quelle, & e/[ercitarfl con quelle ne i precetti di Vitru. & be.. fl!e/[o ragiorzarui fopra ¥ ricordandofi oltr:i di quello della Euritbmia, & della grati a, cl/il tem per:zmento ddle Jroponioni applicate alla mate-ri.i, come la equitˆ alle cofe dJ giuftitiao. Tratt.i adtmque in quefto libro dc/l.i ongine, & rnuentione delle coloilnt:, de i loro ornamenti, della ,..,._ gionDorica, & Corinthia , del compartimento , & di/lributione del di dentro, & det di fuori di: i Tempij. & ci da alcuni precetti per fitu,m: i Tempif/condo Le regioni, & parti del cielo, ra ..onadelle porte, & delfabrica;áantico di Tofian.i, &dellefor,neoritondede l TempiJ, & dc gli alt.iri, & con queflopon fine ,1/Llfabrica confecr.ita a!l.i religione ¥ Di trd maniere dt colonne, f5delle irigini, f¤ inuentio- ne di qz1elle. Cap. 1. .. f. colonne Corintl,ic hanno tutte Je mifore come le Ioniche, eccetto i capitelo;;. li, ma le altezze dc i capitelli fanno quelle per la rata parte piu alte, & fottili, .. pcrchc: l'altezza del capitello Ionico la terza parte delJa grofTezza dell3 co¥ . á Ionna, ma del Corinthio, di tutta la grofTczza inriera. pcrche adunquc fo-no aggiunte :i i capitelli CorinthiJ due parti della grofTezza della colonna, per˜ fanno l:t tnofha di quelle' piu fottile.Tutti gli altri membri, che fopra le colonne (i pofaRo, nelle Corinthie fono pofii o dalle mifurc,& compartimenti Dorichi, oucro dalle ufanze Ioni< he, pcrche la maniera Corimhia non ha propria infl:itutionc di gocciolatoi, o d'altri or namcnti. ma oucro nelli gocciolatoi i mutoli dalle ragioni dclii Triglifi fono difpofic, ouero ne gli architraui,lc goccie all'ufonza Dorica fono ordinate. Oucro fecondo le leggi Ioniche,i fregi on1ati di fcolture con i dentelli, & con le corone t“ compartifcono, & coli di due maniere trapol1oui il capitello, lbta nelle opere la terza mJniera prodotta. perchc le nominanze de i tre generi ¥ cio Dorica,Ionica, & Corimhia fatte fono dal] c fonnationi delle colonne, delle quali, la prima, & antica mna la Dorica. 1{...l prefont e luogo Vitr. tratta delle origini, & innentioni dtlfe maniere delle colonne, & del la colonna Corinthi:t, (:rdcl ji,o capitello ¥ Le regole delle Cme bauemo ueduto nel precedeute libro) il capitello Ionico alto per un ter7-o de/lagro.flz..i ,iellacolonna, & ( come qtti fl dice) il capitello Corintbio, alto tanto , quanto tutta La gro;'}} z.. della colonn.-i ¥ d.dd1e n:zle, cm: /,i colonna Cori11thia per f,t aggiunta di due parti pr1fLt:!t,t, &pare pmfottilt:. /tla doue ba dettol'itr. che il c,1pitello Ioni, o alto un terzy dttl,i...roffe..i ddl.: ,áolom1a? R.!)poildo, .che egb lo ha detto di fopra, nel ter -zy libro, qu:mdo egli dijf. Ma la groffezZ3 del capitello , ¥ dcuc fare in q uefto modo , che di nouc parti, & mcz1 tre pendino inrnzi fimo il tondino ¥ 'Percbe fe tre parti [otto il tondino fono Ltfi.iate al!t' 11oltt:e , ne reftano fei,& 1;:i:za, & l.1 groffez-za de/Li colonna era parti diciotto, & qu.:lla mtáz.;z p:1r:e tl diflr1b11ita ali.: c.mbia, 0-fti'() l.tgroffezza dd c.Tprtello Io-, nico. nico uiene ad effel' quafl la te1-za parte deUa,P,1á01f e-z-za della rolo11na. La feco11da rc,'l,out , cbe lecori11tbic 110n banno membri propri; di fopr.,,, ma /i pigli & a ciafcuna colonia diedero il fuo capo, & condottiere , dando la fomma dello imperio ad Ione figliuolo di Xutho. & di Creufa,il quale per le rifpo!l:e fue Apollo in Dclfo uollc chiamare fuo figliuolo; cofl:ui condulfc in Afia quelle colonie; & iui fabric˜ grandifsimc cittˆ hauendo occupati i confini della Caria,Epbcfo, Milcto ¥ Mtunta > che gia fu dalle acque forbita, i facrif“cij, & i futfogij della quale glt Ionij, a Mi lefij attribuirono, & Priene, Samo, Teon, Colofona, Chio, Erithras, Phocea, Elazo mene, Lebedo, Mdite. Q!!cfia Melite, per l'arroganu dc cittadini da quefl:c cittˆ per commune configlio moffagli guerra, fu ruinata. in luogo della quale da poi, per beneficio del Re Attalo , & d' Arfimone la cittˆ de Smirnei fiata riceuuta nel numero delle cittˆ Ioniche. ..cfie cittˆ hauendo fcacciati i Carij, & i Lelcgi , nominarono dal loro c:ipo Ione quella regione Ionia. & ponendo iui i Tempij de i Dei immortali cominci orno a fa. bricarealcuoi Tempietti, & prima ( come uiddero in Achaia) fecero il Tempio d'Apol lo, detto Pannionio, & quello chiamarono Dorico, perche lo uiddcro da prima cof“ fat to'nelle cittˆ dc i Dorici. Ma uokndo po nere in quel Tempio le colonne, non bauendo le fimmctric di quelle, & cercando con che ragioni le potdfcro farr.fi che, & a fopportare i peli fulfcro ballanti, & tcnnclfero approuata bellezza nello afpetto , mifurar::>no la pianta del piede uirilc, & hauendo trouato, che il piede era la fefia parte dell'altezza dell'huomo, coli la tra portarono nella colonna. Et di quella groffczza, che fecero la bafa del fu(}o della colonna, fei fiate tanto leuarono in altezza quella col capitello. Et a quell:o modo fa colonna Dorica cominci˜ dare ne gli edificij proportione,& fermezza,& bellezza del corpo uirilee. Apprclfo dapoi cercando di fabricare un Tempio a Diana, da gliiCl-efsi udligij trasferirono nuoua forma di maniera alla fucltezza feminile.Et prima fc. cero la groffezza della colonna per la ottaua paneá dell'altezza, & accioche tcnclfero lo afpetto piu alto fottopofero alla bafa m luogo di calzare la (pira, & al capitello impofero le uolute pendenti d.illa ddha, & dalla finiHra, come crefpi cincinni ddla capill:itura,& ornarono le fronti di cimafe, & con feftoni, ( che cncarpi (i dicono) cio frutti raccolti infieme,& foglie colligatc in uece di capelli difpofie, & per tutto'! tronco della colonna la(ciarono andar a baffo le caaalaturc,come falde delle uefiimeota all'ufanza delle matro. oe; & cofi con due differenze imitarono la inucntione delle colonne, una fchictta, & nu da fenza orn:imemo, che era di fembiante uirilc, l'altra di muliebre fottiglic:a:i, & orna¥ mento, & mifura. Ma quc:lli che uc:nnc:ro dapoi con eleganza, & fottigliczz:i di giudi ¥ X 1. cio 1 6+ L I áB R.,. O e io andarono piu in..nzi, .. dilettando(i di moduli ..iu f..ttili, fecero l'aitena della colott na Dorica di fette d1amcm della groffczza, & la Ionie.i d1 otto, & mcza. Et quello, che gli Ioni fecero da prima , Ionico fiato detto . Ma il terzo genere, che Corinthio fi chiama, prcfodalfa imitationc dcll:tfueltczza uirginalc, imperoche le uergini per la tenerezza della ctˆ,dlndo di piu fucltc membra formate, riccueno piu leggiadri, & gratiofi effetti.M.. la inucmionc del capitello Corimhio Gnarra che in quefio modo (ia fiata ritro uata. Vm uergiae cittadina di Cotintogia da marito, effendo inferma ucnne a morte. la notriccdi quella hauendo raccolto tutti quc uafi, de i quali la ucrginc uiuendo {i dilettaua, & pofii quelli in un ceficllo, da poi, che fu fepelita, gli fece portare al monumento, & porli da capo , & acciocbe piu lungamente refiaffero allo fcoperto acre, ui pofc fopra una tegola. li cellello per cafo era frato pofio fopra una radice di Acanto. in quel mezo fa_radice nel mezo dal pefooppreffa, mand˜ fuori da primauera i ritorti cauli, & le foglie crcfcendo i cauli lungo i l:iti del cdl:ello, & da gli anguli della tegola per la necefsitˆ fpin ti in fuori, furono con!l:rctti nelle ultime parti delle uolutc piegarli. Allhora Callimaco, il quale per la eleganza, & fottigliezza dell'arte, fu da gli Athenicft cachizotecnos no minato, paffando appreffo quel monumento ,auuertendo uide quel ccfiello, & d'intorno h tcncrelZa nafccnte delle foglie, & dilettatof“ della maniera, & delb nouitˆ del la focma fece a quell.i f“migliaoza appreffo i Corinthij le colonne, & pofe.lc conueneuoli ragianidi quelle, & dapoi nelle pcrfcttioni delle opere, foce la difhibutione della maniera Corinthi... P.._icbitd;;rebbe un curiofo, che io citaffi in quefto luogo l' auttoritJ di 'Plinio, di 'Paufania, & di Str,ibone, & a altri autori pc-1 eJJ,onere le biflorie, & le defcdttioni de i luoghi po/li da Vitr. ma io credo a Viná. &maggior cura mi /lrigne, & d'importanza maggiore, che narrare le bi/lo rie, defcrir11:r luoghi, & dipigner berbe. Grande occafione, & bella, ci bad1tto la natura, per farP., cbe l arte perfetta fu/Je, quando ella ci propofe la forma dtl corpo humano ¥ perciocbe con il numero, cO“l i termini, & contorni, con lo fito, &collocat1011eedellcparti, intm [oggetto no biliffimo ci diede ejf empio merauigliofo di fingular bellezza; fece , cbe i corpi q11antun1ue dijjimi gláanti fu!Jiro> nientedimeno belli, & ben form.1ti,& uagbi ˆ pareffero.La onde molte belle,.. 11ate fono , pcrC1ocbe con lo certo, & detcrmin,ito mrmero delle parti, la. natura congiunfe la cor ri!J,ondcnte g;áandez-za con i termit1i [,,vi, & niente lafci, cbe in lwJgo proprio, & accommodato non fitff: percbe fi trottano de i corpi gentili, & f“,elti, cbe ci porgeno diletto, & fe ne tro- 1,ano dc gli ftltri, che fono piu_(odi, maggiori, e'.. per˜ non ci di!J,iaceno, & finalmente tra quefti, & quel.li altri f˜no belli, & gratiofi, come cbe in ogni cofa /i truoua il grande, il picciolo, & il mediocre, ciafcuno con le fue 1-.igionie. il che confider.wdo l'huomo , & leggendo nd libro dell:t n.1wra per 11,uta.rla nelle f“,e compofittoni , uoUe , che tre manit'"1e fuffero principali del fobr:care , confiderando molto bene l' offie10 , & il fine di ciafcuna fobrica: & p,r˜ qiu:lla che pite potejf dul"are alla fatic.i, & p, fermezza, & piu di J˜do haue/Je, Dorica 110/lc chiamare : pe;ácbe fu prima da iDorit:fi di quefto modo pigliata : ma quell.t, cbe piH fottile, e:?pi11fi1elta fuffe,Corinthia: la mezana, 111afi tra amend11e collocata, Ionica, da Ione, come dice Vitr. Ma percbe ci,zfc1ma baueff donde parere dilcttettole, & bella, cominci˜ c,m g,¥ftn diligenza a confidcr:tre, che numero, che te,-mini, & come fi baueffro a difpon-e le pmᥠti. Vedeitdofi adrmque ( come ben difcorre Iione) cbe il diametro del corpo /)U,nano dall'uno, & l'altro i.lto, per la [eft:z p:me, & dal bilico aUi: reni per la decima dell' altez.. del ,áorpo, fu pre[a l' occafione delle 1,1iJ“tre: perc/Je ritrouando, che J e delle colon11e altre fuffro piu alte fei parti, altre ,tieci del piede loro, per lo innato fentmmzto, col q11ale potemo gi11dic,tre,cbe tan tagrojfC'l;_Za, ouero tanta f˜ttigliezza non ba del buono , cominci˜ a fare l'uffido [uo,& difcorrere , cbe cofa (1tff di mi7.. tra qttejt1 ecceffe, cbe potejfi: piacere, & di f“,btto fi diede aUa inuentione delle propo1átw“li, & cofi po/li mfieme quegli ecci:ffi, CJO f ei, & diecz , diuifero la fom.- ma 1 6+ L I áB R.,. O e io andarono piu in..nzi, .. dilettando(i di moduli ..iu f..ttili, fecero l'aitena della colott na Dorica di fette d1amcm della groffczza, & la Ionie.i d1 otto, & mcza. Et quello, che gli Ioni fecero da prima , Ionico fiato detto . Ma il terzo genere, che Corinthio fi chiama, prcfodalfa imitationc dcll:tfueltczza uirginalc, imperoche le uergini per la tenerezza della ctˆ,dlndo di piu fucltc membra formate, riccueno piu leggiadri, & gratiofi effetti.M.. la inucmionc del capitello Corimhio Gnarra che in quefio modo (ia fiata ritro uata. Vm uergiae cittadina di Cotintogia da marito, effendo inferma ucnne a morte. la notriccdi quella hauendo raccolto tutti quc uafi, de i quali la ucrginc uiuendo {i dilettaua, & pofii quelli in un ceficllo, da poi, che fu fepelita, gli fece portare al monumento, & porli da capo , & acciocbe piu lungamente refiaffero allo fcoperto acre, ui pofc fopra una tegola. li cellello per cafo era frato pofio fopra una radice di Acanto. in quel mezo fa_radice nel mezo dal pefooppreffa, mand˜ fuori da primauera i ritorti cauli, & le foglie crcfcendo i cauli lungo i l:iti del cdl:ello, & da gli anguli della tegola per la necefsitˆ fpin ti in fuori, furono con!l:rctti nelle ultime parti delle uolutc piegarli. Allhora Callimaco, il quale per la eleganza, & fottigliezza dell'arte, fu da gli Athenicft cachizotecnos no minato, paffando appreffo quel monumento ,auuertendo uide quel ccfiello, & d'intorno h tcncrelZa nafccnte delle foglie, & dilettatof“ della maniera, & delb nouitˆ del la focma fece a quell.i f“migliaoza appreffo i Corinthij le colonne, & pofe.lc conueneuoli ragianidi quelle, & dapoi nelle pcrfcttioni delle opere, foce la difhibutione della maniera Corinthi... P.._icbitd;;rebbe un curiofo, che io citaffi in quefto luogo l' auttoritJ di 'Plinio, di 'Paufania, & di Str,ibone, & a altri autori pc-1 eJJ,onere le biflorie, & le defcdttioni de i luoghi po/li da Vitr. ma io credo a Viná. &maggior cura mi /lrigne, & d'importanza maggiore, che narrare le bi/lo rie, defcrir11:r luoghi, & dipigner berbe. Grande occafione, & bella, ci bad1tto la natura, per farP., cbe l arte perfetta fu/Je, quando ella ci propofe la forma dtl corpo humano ¥ perciocbe con il numero, cO“l i termini, & contorni, con lo fito, &collocat1011eedellcparti, intm [oggetto no biliffimo ci diede ejf empio merauigliofo di fingular bellezza; fece , cbe i corpi q11antun1ue dijjimi gláanti fu!Jiro> nientedimeno belli, & ben form.1ti,& uagbi ˆ pareffero.La onde molte belle,.. 11ate fono , pcrC1ocbe con lo certo, & detcrmin,ito mrmero delle parti, la. natura congiunfe la cor ri!J,ondcnte g;áandez-za con i termit1i [,,vi, & niente lafci, cbe in lwJgo proprio, & accommodato non fitff: percbe fi trottano de i corpi gentili, & f“,elti, cbe ci porgeno diletto, & fe ne tro- 1,ano dc gli ftltri, che fono piu_(odi, maggiori, e'.. per˜ non ci di!J,iaceno, & finalmente tra quefti, & quel.li altri f˜no belli, & gratiofi, come cbe in ogni cofa /i truoua il grande, il picciolo, & il mediocre, ciafcuno con le fue 1-.igionie. il che confider.wdo l'huomo , & leggendo nd libro dell:t n.1wra per 11,uta.rla nelle f“,e compofittoni , uoUe , che tre manit'"1e fuffero principali del fobr:care , confiderando molto bene l' offie10 , & il fine di ciafcuna fobrica: & p,r˜ qiu:lla che pite potejf dul"are alla fatic.i, & p, fermezza, & piu di J˜do haue/Je, Dorica 110/lc chiamare : pe;ácbe fu prima da iDorit:fi di quefto modo pigliata : ma quell.t, cbe piH fottile, e:?pi11fi1elta fuffe,Corinthia: la mezana, 111afi tra amend11e collocata, Ionica, da Ione, come dice Vitr. Ma percbe ci,zfc1ma baueff donde parere dilcttettole, & bella, cominci˜ c,m g,¥ftn diligenza a confidcr:tre, che numero, che te,-mini, & come fi baueffro a difpon-e le pmᥠti. Vedeitdofi adrmque ( come ben difcorre Iione) cbe il diametro del corpo /)U,nano dall'uno, & l'altro i.lto, per la [eft:z p:me, & dal bilico aUi: reni per la decima dell' altez.. del ,áorpo, fu pre[a l' occafione delle 1,1iJ“tre: perc/Je ritrouando, che J e delle colon11e altre fuffro piu alte fei parti, altre ,tieci del piede loro, per lo innato fentmmzto, col q11ale potemo gi11dic,tre,cbe tan tagrojfC'l;_Za, ouero tanta f˜ttigliezza non ba del buono , cominci˜ a fare l'uffido [uo,& difcorrere , cbe cofa (1tff di mi7.. tra qttejt1 ecceffe, cbe potejfi: piacere, & di f“,btto fi diede aUa inuentione delle propo1átw“li, & cofi po/li mfieme quegli ecci:ffi, CJO f ei, & diecz , diuifero la fom.- ma ma in due patti, donde ritrou.trono, che' l numero di otto era quello, che dalfei, & dttl dicci con eguali Jpacij era dift:mte. Tiacq11e l,i inuentione, &ne rilfjl laproua: & per˜ diedero all:i ltmghe-zza dell:z colonna otto Diametri del piede, & quella ( come io ho detto) dangli Ioni, Ionie. i l!mninarono , Dapoingiugnendo il minor tennine, cbe era foi, con quefto numero di mtouo ritrou.-tto, cio con otto fecero una fomm.1 di quattordici, cbe partita egu;ilmente ;-endeua fette, fecondo il qual numero da_ D?riefi fi, fott..la colonnaDoric.i di fette tefte. 7r!:tn_ aggiugnendo i..te(n"'nmine maggiore, cbe era dieci con quello di me-zy, cbcera otto raccoljero d1c10tto, cbepartzto m due foce11a nouc, pr:rilche alla f˜rma piu fiu:lta, & piu fottile diedero no11e diametri, & Corinthia la cbiam.1rono, percbe da Corinto ( che bora Caranto fi chiam:r.) uenne la inuentione per auuertimento di Callimacho .Architetto: D_a..nn1'Y!ero adimq11.,e comirz:iaron?..dare la kcllezza, 'Poi ucnnero al contorno ,facendo le d1rmn11t1oni, le gonfiezzt, l collarmt, & le ctm¥ bie con grati a ,& ornamento, difponendo le parti di ciafcuna al luogo fuo, ben uero,che il fito,, &la diJPof“tione delle pani piu prefto fi lafcia cvnofcere, (7 fentire, qu:zndo fta male, che t'intenda come far fl d.eggia. percioche quella gr,w parte del giudicio de/l'buomo infit-0 da natura., Ben uero, che cj[ono alcune attuertenzt, nel mettere in opeut le cofa ben compartite,come fo..á re, che le: cofe t11tdillo a piombo, che i membri rifPondino fu'l uiuo, che il t1ttto nafc.. da terra,. che le colon,ie fmo p,1ri di numero, a flmiglianza de ipiedi de gli animali, che le apriture fiano difPari, che le parti iriferioi-i flano piu groffe, che le faperiori: cbe le Doticbe non fiano troppt1. lauorate, ornate fiano le Ioniche, ornati[f“me le Corintbien. perilcbe non fi p1t0 fe non biafmar,:,, chi ttelle opere Doriche, ha poflo tanta fottilitˆ, & uar“etˆ di lauori, cbe piu non potrebbe hauer fotto nelle C, nel fabncare de 1 ..emp1J_ ha1..no 1m..tato le ..1fpo..tt..nt, ..e _ lunno giudicato, che egh ha da fcguttare q_ucllc muentt..nt : perc10ch.. glt aot1ch1 fab11e _ edificmdo in un certo luogo, hauendo coli po!l:c le tram dalle p_art1ed1 dentro de J pate _ ti che corrcuano fio alle dl:remc, & ufriuano,& fportauano m fuon, compofero anche q;ello, che fra trauc, & uaue l“ poneua. & ornarono con opere di legname gratiofameot,. quelloe, che andaua fopra le cornici, & le fommid, & po“ tagliauano gli i porti dc i traui a pari dc pareti a perpendicolo. la qual forma parendo loro, che fode knza garbo, & fenza grati a, conficcarono f..pra_ le _ccHc de i mui..e!Ii tagliate nella fr_once alcune tau o _ lette: nel modo , che hora fono t T[I glifi: & quelle d1pmforo con cera bJaua, acc10chc le tagliature de gli trauicelli _non otfr..delfe..o la ui!h._& colinelle ..pe..c Doriche le di..i _ ftoni de i trauicdlt coperti con la ddpof“uone dc glt Triglifi com111c1arono hauere lo lpa cio pollo tra glitrauicclli, & il imo delle trauature. IIor.1 tenendo/i a mente gli effetti di ciafcuna delle predette cofc, potremo beniffimo [apcr efa orir;ine degli orn.1menti, cbe nelle opere di pietra fono ftatiintrodutti da i gr andi ./4rcnitetti, &'..on che ragione s'babbiano a f,m. Ha detto f/itrnuio,cbefopra le colonne , & i pilaftri, & pareti s'impone la trauatura, & fopra la tr .tuatura il tetto, o colrnc. ha e(Pofto le parti,& le ragioni de I coperti, & del colmo. Ho;áa¥ci efPone come da q1t1:lleparti, & d..ttc opere dieleg110 fimo flati transferiti gli ornamenti nelle opere di pietra, o di marmo: come nelle opereDoriche i Triglifi, & i Modioni, & nelle Ionic/Je i dentelli: & dice, cbe i Triglifi fimo s1ati f.1tti ad imitatione delle tefte delle t;:.iui, lequali prima jportauano fuori de i pareti, & poi erano tagliate a drittuta de i pareti, & perche non face1tano bella uifta , erano i;iueftite di tauolette dipinte con cera, dz quel rnodo, che hoggz d“ pareno i Triglifi con que canali, & con que pmwz::: ';{!, cbe fl uedeno, che pare, che que canali fiano fatti per riceuere te acque cadenti aalla cor nice. Gli.Architetti adunque nrlle opere di p:tr.i banno trapo;-tato quelle inuentioni, & bannofatto gli Triglifi, & le Metope, cio gli fPaˆj tr.i uno triglifo , & Caltro , ,-be rapprefi:ntartano le diuifioni d'u,t Triglij˜ .1/Calt1á0, come da tm tra11e all"al.ro. Simil,nente i mutuLI, o modioni fono ft.1ti prcfl nelle opere Doi'icbe di pietra dalle opere di legname. quejli rapprejmano gliJPorti de i cam;;r“j J˜1 tote cor11ici, cumi: gli Triglifi r,1pprefo11tano gli fPortt delle traui Jopra l'Arcbitra::e. :.!..:_..eJii modioni fono p:eg.:zti, ,tccioc/Je aiuttt10 il c.rder deue acque ¥ /uno pm tar ghi, &di meno grof]z.. de gli Triglifi. & .lt#ogo loro fotto li: cor11ici , o-la figur.t q11i f˜tto lo dimoftr.z: & pero dice Yitnmio. Dapo.. fono ..ati altri, che in ah:c opere.. perpendicolo de gli Triglifi hanno fatto fpor_tare I canter..J ,.. l:..nno fattopt..g.irc gh /porti loro, & com.: dallad1fpol“tione delle tram uenn..ro glt '!"nghfi .. coG da gh !porti dei canterij fotto i gocciolatoi !tata ritro _ u:ua larag10nc dcI murnh, o mod10111: & coli nelleop-:re di p1ccra, & di marmo, Ji for mm?i modioni (c?..pid, che pi..gano. il che non ..a!uo d1e la imitatione dc i camerij;ep..rcio..e d1 n..,ct..Jt....per li cadue_e nenu ..el!c acque !danno.piegare in fuori. & per˜ Ja ra . gione ..1 de gli Tr1gl1h, ..ome dc 1 modtont, nelle opereDonche fl:ata da quella imita:: uone _mro..t..ta. !'crcrochc _1oncon:ie alcuni errando hanoo detto, che gli Trigliti fo. no k Jm_agm1 d..llcf“neHrc,coh1epu..efll!r.... pcrclic gli Triglifili pongono m: gli anguli, & comra 1 ,1uadn delle colonnee, ne I quali luoghi 11111na ragion uuolc, che {i tacciano le f“.. theforo. non ead1mquc buona:.¥ op1111,mc di quc!!i, dJ.. uo!f,liono, cbegl1 TligL!ft. 6-le 1r,.topee r ruppri:f ˜ttu/0 L I B R.. f TlGPR.,A DE t MODIO'N..] SOTTO LA COl{.'N;JC'B 1'{,E L L'O 'P E Jt.,,i D O Jtl Cvi'_. rappre[cntmo le fineflre, perche o/tra, che la ragione nol confente ,feguitarebbe, cht nelle opere I cnicl,t: 1 dentelli pote!Jero fimi/mente rappref entare i fori delle fineftre, 1l;che non p110 effere, Il.Ome dice Vitr. & c'mfegna ad 11n tratto t ort..ne de i dentelli nelle opere Ioniche, & dice. . . E: di piu anche k douc hora li fanno gli Triglifi, iui farˆ giudicato, che liano frati gh fpatiJ dc i lumi, rer la ificllˆ r.1gione ci pu˜ parere, chenelle opere Ioniche i dentelli hab biano oc, t pato il luogo delle findhe, percioche amcodue gli fpatiJ, & quelli, che fono tra i dcntcl li, & quelli, che fono tra gli Triglifi fono detti metope , pcrche Greci chiamano ope i I< tti delle traui, & de gli aOri, come i nofiri chiamano caui colombari, & coli lo fpatio d clic traui pofic tra due ope, apprcffo dc G rcci metopa nominato ¥ in modo¥ che Q.__ y .A }l T O, che (i come per au.rnti nelle opere Doriche !'l:ata ritrou:ita, fa raginone de glit Trig!il“, & dc i modioni, coli nelle Ioniche la ordinatione de i dentelli, nelle opere tiene I.i foru {ô t. Et l“ come i modioni rapprcfcntano la im:igine dc gli fponi de i carrneri, cof“ nelle Toni. che i ?cntel..i da ..l..fpor..i dc gli alkri lu111_10 pref1 l? rmit.ttionc. Et r.cr˜ nelle: opere d.. Greci non e, eh, (otto 11 mo,lionc metta I dentdh, pcrchc non poffon::> {l:.icc gli alfen fotto i cantieri. ....Ilo aduncp1e, che fopra i canti<:ri, & i te n piJlt uer:imeme deuc cffc r colloi;ato, fe ncl!J rJpprc(cntJtionc farˆ pono di fotto, ci dad forme, & ragioni dcll'opc ra piene di menda. Adu11q1ie nelle opere Ioniche identelli rendcno laflmt..l:anZ!-degli fPorti de gli affi:ri: & perc! Je gli .ij)rifono J˜pr:t i c.mte;ái,: per˜ i dente!li{ono [opra imo.tioni. queflo j“.tto offer 1.1to d:z Gr1:c1. Similmente egli J 1m'allro am,trtimcnto fond,tto fopr.i l.1 rt:gola, c/;c dall.: nere átfm.. ddl.: n.w1r4 delle cpj , eJ)i fi drue prendere :;li adommncnti delf arte. Et q11eflo .w:,e;-ti,1.:nto pofto qui fotto d4Yitr. 1l qu.il dice .Et anche gli :rntichi non laudarono mai,n ordin1rono, che ne gli Frontifpicij (i haucffc a forc i modio ni, ouero i dentelli, ma fobmeme le cornici fchiette. perche n i CJntcrij, n gli aO:ri uJnno difl:ribuiti uerfo le fronti dc gli Frontifprcij, n polfono (portare, ma piegano ucrfo i grond:ili. Et per˜ q.1ello, che in ucritˆ non ti pu˜ fare, gli an,ichi giudicarono non poter haucrc detcrmin1ta ragione, tJuando che egli folle nelle imagini rapprcfcmato . pcrcioche nelle pc1fcttioni delle opere traportarono ogni cofa con) cena proprictl delle ucre ufanzc di natura, & non approu:irono cof.i, che b efplicatione del fatto nelle di(putationi non poteffe hauerc la fua ragione tolta dal uero. Et per˜ ci lafcia rono ordinate le conucnienze delle mi(urc da quelle origini, & le proponioni di tutte le maniere, i principij delle quali haucndo io fcguitato, io ho detto iaceffe la rnanimr, ma percbe nonn tornaua bene il cornpart:mento dc gli Triglifi, &delle metope. 'N_Ei ba uemo ueduto di [opr,t,cbe gli Triglifi' ;-ij]>ondeuano alle tefte delle trau,, per che erano le loro inuefliture nelle opere dzlegno, & ebente metope rifpondeuano a gli fPatij, che erano da una tefta d'una tratte all'alt;-.1., detti intertigni,t dalla parte di jori, & Lacuna;-ia dalla parte di dent,o : & le tratti, l(r gti fPatij infieme, noi chiarr,.,a,no la i,-auatura. Se adunque gli Triglifi rapprefentano le tcftcdelle trazii; & le metope ,gli f]>acij: ne [egue, che effendo impedito il compartimento de gli Tr{'.f.lifi, & delle Metope, fia anche impedita la ragione, & compartimento dell:i r-1aua tura, & del lo;áo 1,rnarnento. Ma come fia impedita la diftributionc de gli T;-iglifi, egli fi t1ede, percbe c_rli iaceffe la rnanimr, ma percbe nonn tornaua bene il cornpart:mento dc gli Triglifi, &delle metope. 'N_Ei ba uemo ueduto di [opr,t,cbe gli Triglifi' ;-ij]>ondeuano alle tefte delle trau,, per che erano le loro inuefliture nelle opere dzlegno, & ebente metope rifpondeuano a gli fPatij, che erano da una tefta d'una tratte all'alt;-.1., detti intertigni,t dalla parte di jori, & Lacuna;-ia dalla parte di dent,o : & le tratti, l(r gti fPatij infieme, noi chiarr,.,a,no la i,-auatura. Se adunque gli Triglifi rapprefentano le tcftcdelle trazii; & le metope ,gli f]>acij: ne [egue, che effendo impedito il compartimento de gli Tr{'.f.lifi, & delle Metope, fia anche impedita la ragione, & compartimento dell:i r-1aua tura, & del lo;áo 1,rnarnento. Ma come fia impedita la diftributionc de gli T;-iglifi, egli fi t1ede, percbe c_rli , con alcune Ae d1 m11ro, ,á,'Je fe,áondo Srr.tbone Ji cbia1,w10 ptcrom.ita. !l!!/Jtr1,tlc ui:11111.mo 11c1j˜ lt: J;-or.ti d.t 1,11.iy,u:er) ×.. cl.alt' .:ltr,t dell.i ,áetl,i : 1;,a in at ami Tt:r1'{Jtf mm pcr11e11irw10 .di {,-o,u I rompit.in;i:11te, m.i tcrmin,t ,.i.1oi,tlc1mirp.l.t/tri,orantc cbe fi dica ,grojJ.: qá,.mto lc colon,11:: .z:rP tr,i l'1,,:a ala di mm .i, & l'altra era gr.inde Jpa,áio ,fi pow:1w10 a 'jttc:i ftto clc i pt!.1Jlrr tr.i mt:{2 che ,áo/unne per fr,i!ezza: &cofi er.iip,u.uo 1l pro,1.to d.tl po;át L'0, Cv/í Ji rztr0!t.:UI0 li: p1.z,1te Jc I tl'e Tempif app,ejjo tl Tbeatro d1 Marcello. Cofi accenna J/tti-umo nd pri:fnt,: t::r,;_;o, & cofip.11ác) ,1,e t,: r,z:,:1on:: cc lo dimoflri. 'Pigliamo adtmque l.z fronte d::l Tempio , & fi.z di qu..iu,-o p,1,átr, otto di q11ciie farc,,10 la lmzghe7_za, acc1ocbc Ji.i m proponiom: doppi.i ¥ d, quelle otto cinque fi dar.no .i/l.z l1, con alcune Ae d1 m11ro, ,á,'Je fe,áondo Srr.tbone Ji cbia1,w10 ptcrom.ita. !l!!/Jtr1,tlc ui:11111.mo 11c1j˜ lt: J;-or.ti d.t 1,11.iy,u:er) ×.. cl.alt' .:ltr,t dell.i ,áetl,i : 1;,a in at ami Tt:r1'{Jtf mm pcr11e11irw10 .di {,-o,u I rompit.in;i:11te, m.i tcrmin,t ,.i.1oi,tlc1mirp.l.t/tri,orantc cbe fi dica ,grojJ.: qá,.mto lc colon,11:: .z:rP tr,i l'1,,:a ala di mm .i, & l'altra era gr.inde Jpa,áio ,fi pow:1w10 a 'jttc:i ftto clc i pt!.1Jlrr tr.i mt:{2 che ,áo/unne per fr,i!ezza: &cofi er.iip,u.uo 1l pro,1.to d.tl po;át L'0, Cv/í Ji rztr0!t.:UI0 li: p1.z,1te Jc I tl'e Tempif app,ejjo tl Tbeatro d1 Marcello. Cofi accenna J/tti-umo nd pri:fnt,: t::r,;_;o, & cofip.11ác) ,1,e t,: r,z:,:1on:: cc lo dimoflri. 'Pigliamo adtmque l.z fronte d::l Tempio , & fi.z di qu..iu,-o p,1,átr, otto di q11ciie farc,,10 la lmzghe7_za, acc1ocbc Ji.i m proponiom: doppi.i ¥ d, quelle otto cinque fi dar.no .i/l.z l1 á.wno alqu.tnto maggiori di quello,che dice Yitruuio, il q11ale in quefio luogo ci comparte le cel le, cbefono partedeiTempij, & ci comparte il pronao, cio l'.A,ititempio, & il 'Poflico, cio il poJttempio, in ogni genere, & in ogni maniera ¥ .A dunque altro J cell:1, altro Tempio, altro portico, altro p;áon.io. Il tempio il tutto: lacell:t .. laparterinchiufa di parete;, come il portico il colomiato,.c/;e ua a torno, cbe Yitr. cbiama ale ne-i Tcmp ij, & portico drieto le [cene. 'Pronao quella parte, che dinan..[ la cella, cbe da i lati ba due ale di pareti conti nuati alli pareti della cella, nel fiue delle qttali fono i pilrftri della grojfe-zza delle colonne. La .. lunghezza del Tempio doppia alla larghezza ¥ quefto uero a punto nelle fronti di quattro co lonne: ma do11e ui uanno le ate a torno, non rifPonde a punto. & Vitr .nel terz.g libro parlando del falfo alato, dice, che. egli ba nella fronte y & nel poftico otto colonne, ma da ilati, quin dici con le angulari. &poco dapoi dice, che nelle maniere, che hanno l'ale d'intorno le colonne, f)deono pot;-e in modo, che quanti uani faranno nelle fronti, tar,ti due fiate {14no i_uani da i lati; & coftli lunghezza de/Copent. fari“ dvppia. ,zlla largbeza. dalle quali parole molto benea pote-,no comprendere, cbe uero fia quanto s' detto. Sia adunque la cella per la quarta partea pit, lunga Ji quello, che la lai-ghezza, cio partirai la lar.gbe'{'!._a del Tempi.. in quattro para ti ' & fa !.i ltmgbezza della cella d'una parte piu ' cbe faranno cinque. qui 'ci au.vi..no trea parti, le quali ne iTetraftili a ogni aJPetto ino.g11ige11ere, &á i,i ogni maniera ft danno al pro nao folo, quando non ui poHico, ouero /i danno al pronao , & al poflico, quando ui fono.a Et :inchc i tre intei:colunnij, che fara,mo tr:t i pilafiri, & le colonne fiano trachiufi con P,arapetti di marmo,. oucro di opera di legnarne, in modo, per˜ che habhiano le apritu4 re , per lcqu.-ili li pofia entrare nel prot1ao. .Anche in quefta parte Yitrv.uio f“ lafcia intendere , per˜ umiremo alle 'defcrittioni delle cofe giˆ dette. 1-{..nfolamentepof[ono effertregli intercolunnij traque pilafiri ,ma anche cinque, come ne gli afPetti di dieci colonne. !2.!!_efti intert:olunnij tra i pitaftri, in tutti gli altri ajpetti fono tre, pert:iocbe:non fi mette a conto il portico femplice, o doppio che fra. Tra q11efti adunqttt: fi ponc11ano alcu1;i parapetti cbe f/itr. chiama plutei, o di marmo, o di legno, uon piu alti di quello, cbe [atcbbc il poggio, s'egli ci andalfe ¥ La cella baueua le fae porte ordinarie, & il fito pante alto, cbc la chiudeua d'intorno : ma. lo .Antimnpio baueua le fue entrate per gli intercolunnij tta i pil::ftri delle ale ¥ . Ma. fc la larghezza della fronte farˆ maggiore di piedi q_uaranta, bi fogna porre altre rolocne dalla parte di dentro all'incom rodi quelle, che faranno trapoHc tra i pilall:ri, & fbno di quella altezza, che fono le cll:eriori nella fronte. Ma le groffezze di quelle t“ano ..˜ttigliate con quelle ragioni, che fc quelle delle fronti faranno d'otto pani, quelle l“aJlO di nouc: ma fe quelle di noue,o di dicci, qucfie liano per la rata parte. Grande autotitˆ porgetl4 lo .Antiternpio, percbe pareua, che con maggiore ueneratione s'entl" affe nel Tempio , entrando primain tmo andito ; & non uenendo cofi prcfto al luogo delt' adon1tione ¥ Se ad11nque era lo .A,titit.empiomoltolargo nella ftonte, come nelle.opere di otto , &di d.ie..icolonue, bi[ognaua.t;áaporui delle altre colonne all'incontro di quelle, cbe erano tra ipila fin,&re/le nfPondeuano alle colonne dellefronti,&erano di quella ifte/Ja alte,za, &fi pone , u.-mo p..;-foft..h..ento :ma quando lo fPacio non era molto grande, pa;-eua molto buona lajciare lo .Ant1temp10 liberofenza c..l01me: & doue andauano colonne a tonto , eglift poteua atidareaa tornofeuzaentr,zrcnello.A11t1temp10 ¥ La groffezza delle colonne interiori era minore, che la groffezza tro _a tro canahturc, le di dentro ne habbiano uentiotto, oucro trenta due, co(i quello, che li lcua d..1 1corpo del fofl:o con la aggiunta del numero ddle canal,1ture, fi accrefca con ra,,. ionc,qJanto meno l“ ucdcrˆ,& col! con difp.u-i ragione farˆ agguagliata la groffezza delre colonne. & queU:oadiuienc perche toccando l'occhio piu punti, & piu fpcfsi, uicne a ua.,are con maggior circoito della uifl:a. perche fe faranno due colonne di grolfezza egua le ..1 ifurate con un filo a torno, & di quelle una non l“a c,malata , & l'altra s“: & quel filo tocchi i caui d'intorno delle ca11Jlature, & gli anguli d.: i pianie, be oche le colonne liano egualmente groffc non faranno per˜ le linee circondate eguali, perciochc il circuito dc i piani, & de i caui farˆ maggiore la lunghezza di quel Ilio. la doue, (e quefro parcrˆ,comc h:tuemo detto, non farˆ fuori di propoftto ne i luoghi angufli, & nello fpacio rinchiufo ordmarc nelle opere piu fottili compartimenti delle colonne; hauendo noi in rimedio la mnprn delle cana la turee. Hauendo Vitr .dicbiarito quanto alte deono eficr le colonne ddlo .,,!ntitempio, egli ci moftr., la ragione delle loro groffezz..., ..,,.,mole, cbe quelle fi.:no pi:, fottrli, cbe le ejleriori. & la 1áa-. gione in pronto: perche fi come di fopra nel terzo libro egl, ,mole, cbe le colonne angul,iri fi,tn<>. piu groffe, cbe quelle di rne:zo , percbe l'aere leu.a de/l,1 ui/l,i di quelle, cofi com:mda i11 queftofHogo, cbe le colo1111e imerio,á1 /i.mo piu fottili delle cfteriori,. perciocbe qá,efle a quelle fi pareggierranno con ragio,ii :rin quello, cbel'.i.:re leu., d.dle efteriori . n folamente l'a/Jottigliare le colonne di dentroá tm' otta1to, ottero un no,w fecondo la rata pnrte fo queflo effetto di pareggiarle, &forlepmáere pari alle colo,mecli fttotir, m:tancbe il 11:,1,1ero delle canalature puo far p:irere rma colonna pt0ái ad u1t' altra, fe bene la fi,ffe di minor'! groffezz,,a, perc“ocbe qua,tto piu fono le ca1ialattli'e, tanto piu groffe pare la colonna. percbe l'occbio noftro b,i pfa d.:t fj,aciari: a/lbora, q1t.mdo [0110 piu termini, & m.,ggiori nella cofa uedut.i, cbe qrumdo ne fono meno, & minori: & bauendopiu da fp,tc1are Li, uifla, ci appare la cofa m iggiorc. per˜ la colonn.:t,cbe ha piJt canalature, bii pili termini, per li q11.ili puo uagare la uiJla noflra ¥ ilchefi uede rauolgendo un filo intorno a due colonne d: gr(}ffezza eg1t.tle, m:i mi.i fia canal.1ta, & l'altra n˜. per che fi confumer. “ piu filo circondando ipial,r, & i caui della colonna ca1wlata, cbe circondando quell,t,cbe non batterˆ canalir& cofi col ,uonero delle canal.J,ture fi puo rimediare al l'rapparenza delle colonne,r . 'fllando ci pare'f,:rmopiufottilr. Egli bi fogna fare la groffczza dc i pareti della cella per la rata parte della grandezza, pure, che i pilafiri di qU'Clli ft:1110 egu:ili alle groffezze deIJe colonne. & (e faranno fotti di firuttura, l“ano impallaci bcne di minutifsimi cementi. ma fe fi hanno a fare di fa{fo quadrato, o di marmo, faccianft coa pari 1 & molto piccioli quadretti, percioche le pietre di mczo, che contengono i corti, & rincalci di mczo hanno piu ferma la perfettionc dell'o¥ pera. & co(“ d'intorno i coffi,& i letti i rilieuifaranno nel uederc piu dilettcuolc apparenza di componimento, come di pittura. I pila/lri, 01tuo ante, faranno fempre delle groffez'Z! delle colonne, ma i pareti alq11a11to mi¥ nol"i :r& fecondo cbe porta la ragione clt:lC opera,& il ri(petto del carico. Il m11ro puo effer di mi¥ nuti/fimi cementi, & quefto Vitru.d,i.im:t /fruttura,-fe Jene noi altre fi,ite b,iuemo detto muratura: ouero di fafto quadrato aangul, pari, benchenon di lati egu11li ,grande, & picciolo, ro'ZO, & polito; ma fi loda per la dilett atione, cbe i quadri fiano piccioli ,perd,e la moltitudine delle bugne , & delle prominen.. & rilieui, dˆ pili diimo, & moftra di pittura; di,o pitttll'a, componimento piu bello. Difore.r L1l1{,.. Di fare i Tempijfecondo le regioni: Cap. V. Tempij de gli Dei immortalili dcono fare io modo, che guardino uerfo quel le parti del ciclo, che fi cqnuicne, che ( fc ragione alcuna non impedirˆ, o li ..j bero farˆ il potere) il;(imulacro, che farˆ pofl:o dentro la cella guardi uerfo _.. ponente, acciochel, quelli, che cntraranno allo altare per facrificare, & confucrare le uittimel, li uolgano uerfo l'Oriente, & uerfo il l“mulacro potlo nel Tempio, & coli uotandol“ riguardino il Tempio, & l'Oriente: & i limulachri come nafcemi parino riguardare i fupplic:mti, & quelli , che fanno facrificio: percioche pare, che egli fia oc:cclfario, che tutti gli altari de i Dei G:1110 uolti all'Oriente. M.i fc 1a natura del luogo ct farˆ d'impedimento, allhora (i deono uoltare le fobrichc de i TcmpiJ in modo,che da quel li l“ polla uedcre la maggior parte della cittˆ. & anche fe lungo i Fiumi;fi faranno i Tempij, come nello Egitto fopra il Nilo, pare che le fabriche debbiano guardare uerfo le riuc de i fiumi. fimigliantemcnte fe {i faranno longo le uie publichc,deonl“ porre in modo,chc i pa non J˜.a110 a,zchor,t hene rij˜l11to. il Fil.2nd,o llllole, che f“.1 tm.z gol.i l.t:1or.1t.t, ( bcncbe ne pm-1.i paaco11iett1m:) & cbe non fia differente dalla Dorica ,fi:non per li l.tuori: m-.i a me p.i;áe ,'eh:: non ilalauoro, uut la forma que/1.i, che deuefaredifft:rente I.i gola o cima["-Lesb1.i d.1/l.1 Dorác.i. (i, ~ forfe 111c/la, c/Je mt lago/a dn'tta, & lagol.t riue;fcia ¥ .Afttagal,u Les!J?ám, t' com.e rmn meazo tond:,;o, ouero ouoletto ,fi co71'n: pone il Filandro .,L,11orato di b.:ffe i'liicuo ycl,e V:tr. di. e fi1,1a jalpwra, pcrcbe uolg.irmente /i dice fimo il n,1fo d..lle capre. Crepidim:s f˜no le mm;..mi, &agl, a,lornarnenti, che ua,mo intorno le porte ,c;o i mc1,wrelli, ,áhe .tt.auer(o, 6-pt,á drit o coirc110 d'i11torno le erte. quefl1 deono [:, gli ang1d1, & nel 110/tare congi11g,1crfi i,ifieme. In 1mg:1cadice Yitr. che altrimenti ft dite ad 1mg11em, ,á011 diligtmzii, efatt,m1e11tea,. Žr che Ji:ont;-i,10 bene.a1-l_>potbyron lo JJ,ano > & tl ,umo chimn.tto lumen. J-lora eJJ,oneremo q1w1to dice Vur.;::,~ .;011 lo difcg110 ft di-;noftramin11tamel}te ogni parte. Dice Vitr. d,e prim t 11er:e/[.trio f.1pe;-e, , cheatn,tnier,1 Jia E.i porta ¥ E.t dJCe, cbe fono t;-e maniere d! porte. Dorfr,i: /01JJC.1:. -tttica. Tr¥10Ha poilc:1llijím: della Doricaa,. & dzceaprima qu,1nto richiede fll l11me ,a ifltoi tcrmmi, & a/l'dt1mo, q¥,ttio dell:t conii ce, & Ji fopra; & qu. fio fa con m1>lta chi 1;á.:z;;: :t. D.1poi comparttá lo_(p.ttio, cbe t'fopra'l lume, & l.tconfre di.f˜pr.t & dit-e; che il fopr.u(..bo o _(opr.%/imita-re, dellaagroj]i:z za delle t:rte cli fopra > f's/ipigli,i poi l,t f“fta p.1.rtc dell.i groff..zza dcU' erta..& fi fit ,maa cim.if.. .Q._,? á .A R._ T O. 18; mc, & {i3no ranrematc di fopra per la decima quarta parte dclfa loro groffczz 1. l' Jlc ezz.i delfopraciulio fia quanto la groflz.za di fopr.i delle erte, La cimlfa l“ dcue fare per la fe {b parte dell'em; & lo [porto Iôo qua..to la fu..groffczza. !)euefi [colpire 1 .. ci1_nlfa Lcfo _ bi:1 , col [uotondino. Sopra la C1m:1la, che f.1ra nel fopracrglrn, h dcuc porre 11 fopra. frontaledella oroffczza del fopraciglio, & in quello fcolp:ru1 fa cima fa DoncJ,& 11Tondino Lcsbio d..a1fo rilieuo. & dopo quello fi f..1cci.1 Il cotnicc pi ma co 1 la. Ju,i camafa, f?pFa..ig..io, che s'imp..11e fopr1 l'ene. .ot-vla dlllaodcltra, & dllla l“nifira fi dcono fare gli fpom, h che le margm1 ucn..hmo 111 f..on,& nel.. _o M.a.Antepagment11m. cio L'erta.az_. M.a.Antepagment11m. cio L'erta.az_. l1 B Il o 184 ,imafo, il c11i/porto tanto, qmmtolaji,agroj[ezza: & /i dc11efcolpir11i lacimafaLesbia, tol fuoaflragalo, o tondino. & q11iuifi dettea1mcrtire, ch_equeft,i cimafauta torno le erte, percbe JeUa cimafadelfopraciglio Vitr. ne p:zrlaJi,bito, & dicendo, cbe fopra 'lueUa cimafa, che nel fopraciglio 11a lohiperthiro, eglt dt,iloftra , cbequiui s'intende d' un'altra cim.tfa.fimi/mente di. cendo,che[opraquella cima.fa, che nel fopraciglio,egli dimoflr,1, che nell,i grojfezza o alte'{: '{;t del J˜prac(..lio egli s'inc..u..e la chnaJ!t,, & !'on poft:ifop1áa il [opra..iglio. Si..nilmente foprala c1;.1fo, ,l,e nelfaprac1glio ua lo h1perth1ro, ofapraporta, o fregio, chefidica. & 'flte/lo dellagroffezz.;1 del fopracig/i(I, & in elfo anche s'include la cimafa Dorica, & il tondino, o 11/lra,..a/oLesbio di baffo rilieuo. perche queffi membri non deono hauere molto /porto. Sopraf bipcrtbiro , o fregio ua la coron.i piana con la f ua gola , eh' incontrecon l.t gola delf abaco dei capitelli. Ma quello, cl,e dice Vitr. cbe fi dcono fare dalla deftra, & dtt/J.:z fiaifira gli /J,ort1m ,nodo, cbe le margini uenghi110 irifuori, & fu'l taglio di effe, cbe Vitr. dice inungue,fi congiu. gneno infieme, egli fi deue intendere, che le cimafe, che fono nel biperthiro JJ,ortino in fuori,& fi u1iifano infieme le cimafe, che 11olttt110 non a torno, ( come dice il Filandro) ma dalla deftr.i , & daUa finiflra uerfo il parete d.:z i lati, accioche quella parte dello JJ,orto dello hiportbiro non re fii dalle bande fenza orn,imento ¥ La corona benche fia alta, per˜ ff.-t come dice Vttr. & [e .. tro11aefempio. Lo efempio la defcrittio11e della portaDorica 'jlli fotto ,on il Jito profilo amo Incontro ddl3 porta Dorica ¥ .A. B. L'altezza del pa11ime11to a i lacunari. c.aD. I '.1ltezza del lv.me.a c.aE. La l.nJ,bez-za di fotto delalume.a D. F. lA l1trgbez-za del fome di fopraa.a C.aG. IAgrojfez-za dell'Erta d.-z piedi. D.aH. IAgroj[ezza dell'erta di [opra,a I. rl [opracilio.a K. LacinJttfˆ& tondino, cheua a torno le erte, detteantepagmenta. 'li{; Lo hipertbiro, oftegio ¥ La cim:tf,z del tondino, o biperthiro. o. S. Timpano, T.aImpagines. f/. Scapi cardinales.aX.a1mpagi11es.ar.ac_ynut1a, gole. Cymatia ,gole.a ---- . . . Jl @ C˜..n-- _..,., V.0.. ' @\WP'i tiI, , I I..' .. ¥ I !.. ¨ j -; .w1'.J'"' ml"Z'ilfl!"lt I J ¥ “7 -II p I r-, o.- . Iit I D .. .. i #,, y.. s I I II I sI I II¥1 ' = -_r.,aJ ., ---- . . . Jl @ C˜..n-- _..,., V.0.. ' @\WP'i tiI, , I I..' .. ¥ I !.. ¨ j -; .w1'.J'"' ml"Z'ilfl!"lt I J ¥ “7 -II p I r-, o.- . Iit I D .. .. i #,, y.. s I I II I sI I II¥1 ' = -_r.,aJ ., L I B Jt O Ma fc le pone (“ faranno alla Tonica, f“a il lume alto come nella m..niera Dorica; ma non cof“ la larghezza; ma (“a Jiuifa l'altezza i,1 par..i due,& meza, & di quelle una,& meza {i darˆ al lume da baffo. la larghezza ddla contramone come nelle Doriche. La groffezza delle erre per l'altezza del lume nelb fronte fa quarta decima parte, la cimafa di quefla per la fc..a parte della grolfezza. il refl::mte altra la cimafa _lf“a .diuifo in dodici parti: di treldellequali (i fa la prima corfa, con lo fuo A!hagalo,o fuf.áuuolo. La feconda di 9uamo; la terza di cinque. & quefte corfc con i !oro afl:ragali uadi no intorno. Il fopra frontale o hiperthiro dcue efl'r com pollo al modo Dorico. Le menfole,o cartelle dette prothirides, frolpite dal!a de!lra_, & dalla finillra pendino lontane a liuello del da baffo & rneza dell'altez:{f, & non lt1la & me"{_t. , come dice Vitrt...p-:;-i(cbi11.tre un dij'etto, cbc't fom;: da baJJ˜ /i., piu l....'(O del twto li m: z_o tr:t. le colonten, ilch:: ft br ttto udere, & dfetto.f˜. nu io tro:to, cbe Vitr. l.1, intendŽ a queflo modo: & fe egli f} fa,:ef[e il l!!me d'un.-ifol,c pa;-te, fi uederebbi! la porta molto /lrett.t di lu,m:, & ancbe fproptrrtion.1.ta. ,'jr Vitrn. dirˆ di fotto poco dapoi ,fi: le porte fono u:t.l11.tte fe le ,t:;gi>tgne!:i larghe"(: za.e;,~ intende delle Jonicbr:, & q1tan.-fo dice nl?l terzo libron, che l:i ,rpi,tJezz.:c ddle e o tonne ofc '4- ra l'aJPetto delle porte, egli ragion.t di queUa m:miera,che di Jpeffe colonne, ncll:t. 1:,ale u¥ J 1''c fio difetto. & qrtf po,áo fi ,-ifconde de!l:: porte, cio di quell'opera di legn.i;n::, che fi cbiude:&s'.ip; áe, :}á i quel !ito,..o ariche e.gli ufa q:1efla p:i;-ola, Vaiu:f!.& non r:t.gion:i de!l1 erte,.::;-,intc, ::7 de i!o;áo onwn.:nti. Le porte fono dl dtcr porle in!ieme a qucfl:o modo, che i fufl:i de i cardini li ano lunghi la d,10dccima ?arte dcl!'alt,:zza del lum;:-, i Tonp,rni & quadri dc Ile porte, che lono tra i fofi di dodici parti ne ritcnghino tre. Le diCl:ributioni de gli orli, che impagines fono . dcrti, co/“ l“ lllnno .1 fare, che partite le alteue in cinque p,mi due l“ diano a quelli di fopr.1, t'< tre a CJnclli di fotto.rm 1opr,1'l mezo f“.mo po(H mezi orli,& de gli altri alcuni riguar dino il di C1p1á,1, altri il di fotto. La Llrghezza dell'orlo f“a per la terz1 pane: del 9uadro, ta ci:mfa per l.d!b. p:irte ddl'o l >. le larghezze de i fofli ,per la metˆ de gli orlr. & cof“ I.i cornice che ripigli.i l'orlo,dc:ca replum,fori per la m..d ;& per la [dl:a parte dell'orlo. J fuHi > che: fono din:inzi I.i leconda impolra li mo per la me ˆ dell'orlo. Detto b,t Vitru.d::iLi.por.\i Doric.1., & de:la Ionie.i ,r:e!lo, cbe app:.;áteneu..1. alle p:z;-ti di i l.1.ti di /˜pr.t, (I,~ di fotto, ne!l.i /.-itw,-.i dt pfetr:: , & d; m zr,,1 á: bora tr.itt.1. d/l'ope,-.i, cfJ': 11:i d1 legname ,;o di rmt:i'lo: c.'Je a icbr: ,li Ttt>t.:.'b n,: (a:e-t.t io gli aáiticbin. 'J.{_oi dhábiarerJttn ate.mi uocab11ll, per far:: L.i intell gen{:_i pi pia i:i r I.uN:t no I .ittron, cbe il prim, a:iito, & l,t prima e,1tr!ita del.rcm.pio, detta d.1 Iano, .i ni er.ico áifˆcr.ito oz,1i com ánci.unento ¥ 1-l ,,..1ai,z gener,-ik fi cMtm mJ le porte aprenbfi, co,nJ fi 1ngli,1., o l!C .jo l:t. p.trte r:{ieriore, o uerfo la pa;-t e dt denr.-ro ,.or.u,olgendofi, & ripiegandofi, Greci chi.wz1110 TbyrM. L:r. on.1e il uano fl chiama byp..thyron. i l.tti delle po;-..e fi dico110 .Ant.t, o pa,-aftad.i, & dalle .A,lte gli adnum/JIJti de!L: pone fono detti antepagm,mta, noi chia.:n.imJ le ,-i,iu, erten, {i:mti, pilafrri, & piant. Fanno differenza alc1mi tra ff"efti nomi Ianurt, f6v port.i, percbe Hoglio110, cbe porta fla proprfamente quella della. cittˆ> & delle fortez.., ma Linua d'altri edificii. confwuic:Mpoi i nomi, &han,.o L I B Jt O Ma fc le pone (“ faranno alla Tonica, f“a il lume alto come nella m..niera Dorica; ma non cof“ la larghezza; ma (“a Jiuifa l'altezza i,1 par..i due,& meza, & di quelle una,& meza {i darˆ al lume da baffo. la larghezza ddla contramone come nelle Doriche. La groffezza delle erre per l'altezza del lume nelb fronte fa quarta decima parte, la cimafa di quefla per la fc..a parte della grolfezza. il refl::mte altra la cimafa _lf“a .diuifo in dodici parti: di treldellequali (i fa la prima corfa, con lo fuo A!hagalo,o fuf.áuuolo. La feconda di 9uamo; la terza di cinque. & quefte corfc con i !oro afl:ragali uadi no intorno. Il fopra frontale o hiperthiro dcue efl'r com pollo al modo Dorico. Le menfole,o cartelle dette prothirides, frolpite dal!a de!lra_, & dalla finillra pendino lontane a liuello del da baffo & rneza dell'altez:{f, & non lt1la & me"{_t. , come dice Vitrt...p-:;-i(cbi11.tre un dij'etto, cbc't fom;: da baJJ˜ /i., piu l....'(O del twto li m: z_o tr:t. le colonten, ilch:: ft br ttto udere, & dfetto.f˜. nu io tro:to, cbe Vitr. l.1, intendŽ a queflo modo: & fe egli f} fa,:ef[e il l!!me d'un.-ifol,c pa;-te, fi uederebbi! la porta molto /lrett.t di lu,m:, & ancbe fproptrrtion.1.ta. ,'jr Vitrn. dirˆ di fotto poco dapoi ,fi: le porte fono u:t.l11.tte fe le ,t:;gi>tgne!:i larghe"(: za.e;,~ intende delle Jonicbr:, & q1tan.-fo dice nl?l terzo libron, che l:i ,rpi,tJezz.:c ddle e o tonne ofc '4- ra l'aJPetto delle porte, egli ragion.t di queUa m:miera,che di Jpeffe colonne, ncll:t. 1:,ale u¥ J 1''c fio difetto. & qrtf po,áo fi ,-ifconde de!l:: porte, cio di quell'opera di legn.i;n::, che fi cbiude:&s'.ip; áe, :}á i quel !ito,..o ariche e.gli ufa q:1efla p:i;-ola, Vaiu:f!.& non r:t.gion:i de!l1 erte,.::;-,intc, ::7 de i!o;áo onwn.:nti. Le porte fono dl dtcr porle in!ieme a qucfl:o modo, che i fufl:i de i cardini li ano lunghi la d,10dccima ?arte dcl!'alt,:zza del lum;:-, i Tonp,rni & quadri dc Ile porte, che lono tra i fofi di dodici parti ne ritcnghino tre. Le diCl:ributioni de gli orli, che impagines fono . dcrti, co/“ l“ lllnno .1 fare, che partite le alteue in cinque p,mi due l“ diano a quelli di fopr.1, t'< tre a CJnclli di fotto.rm 1opr,1'l mezo f“.mo po(H mezi orli,& de gli altri alcuni riguar dino il di C1p1á,1, altri il di fotto. La Llrghezza dell'orlo f“a per la terz1 pane: del 9uadro, ta ci:mfa per l.d!b. p:irte ddl'o l >. le larghezze de i fofli ,per la metˆ de gli orlr. & cof“ I.i cornice che ripigli.i l'orlo,dc:ca replum,fori per la m..d ;& per la [dl:a parte dell'orlo. J fuHi > che: fono din:inzi I.i leconda impolra li mo per la me ˆ dell'orlo. Detto b,t Vitru.d::iLi.por.\i Doric.1., & de:la Ionie.i ,r:e!lo, cbe app:.;áteneu..1. alle p:z;-ti di i l.1.ti di /˜pr.t, (I,~ di fotto, ne!l.i /.-itw,-.i dt pfetr:: , & d; m zr,,1 á: bora tr.itt.1. d/l'ope,-.i, cfJ': 11:i d1 legname ,;o di rmt:i'lo: c.'Je a icbr: ,li Ttt>t.:.'b n,: (a:e-t.t io gli aáiticbin. 'J.{_oi dhábiarerJttn ate.mi uocab11ll, per far:: L.i intell gen{:_i pi pia i:i r I.uN:t no I .ittron, cbe il prim, a:iito, & l,t prima e,1tr!ita del.rcm.pio, detta d.1 Iano, .i ni er.ico áifˆcr.ito oz,1i com ánci.unento ¥ 1-l ,,..1ai,z gener,-ik fi cMtm mJ le porte aprenbfi, co,nJ fi 1ngli,1., o l!C .jo l:t. p.trte r:{ieriore, o uerfo la pa;-t e dt denr.-ro ,.or.u,olgendofi, & ripiegandofi, Greci chi.wz1110 TbyrM. L:r. on.1e il uano fl chiama byp..thyron. i l.tti delle po;-..e fi dico110 .Ant.t, o pa,-aftad.i, & dalle .A,lte gli adnum/JIJti de!L: pone fono detti antepagm,mta, noi chia.:n.imJ le ,-i,iu, erten, {i:mti, pilafrri, & piant. Fanno differenza alc1mi tra ff"efti nomi Ianurt, f6v port.i, percbe Hoglio110, cbe porta fla proprfamente quella della. cittˆ> & delle fortez.., ma Linua d'altri edificii. confwuic:Mpoi i nomi, &han,.o Q._, f/ .A Jt T O. l 87 & bamto per l˜ ifteffo ldntt.i, 6~ hcftium. 'Pcjh, 111, i' detto da Greci p[cudodei/JirO“f, q11afi falf., t port,t, & la porta di dietro,ccmc Jlnticmn, qutll.:i a.-ram:J. Fora J˜..10 le. porte di legname, o di metallo, quelle cbc t1preno, r;;-fir;á,111o;g!: ornm11cnti dŽllc quali /“ j,'fmio z;i quefto modo. i F11fti che entr.uw ne i cancani detti da Vllru. Si .¥ p: c.uád;l'afrs , pre;ide,10 le lo..áo mifi1rc dall'altez"Z a dd lrm,e, per,ábe prima f“ diuii... l'altezz..a t!el !¥ 1r¥e in dodici parti, poi facerno i detti fufti ltmg/;i per fo ducclecima pa"t'te: comeJ ilL,rncJtj;c .:ilto dodicip,cdi, egi!Ji darebbe rm piede a/li fufli, doe mczo .t quel/" di.(opra, <15,,~rm:z..o a ,pi:llo dr J(JttO. Q!t.efli fu/ii con i capi,o te/leloro entr:mo comiJ tnl1[coli nelle [emine, ne i c:udmi loi-c, cio cancani, uno de quali ;;::! fa1itar di fopra, l'altro, nel limitar di fotto, dotte nclhi figura J˜no le lettere .. & Il: Vfaualijianticamente 1ucfti modi poá tenere le porte J˜fpc[e,..ciocl-e ifi:fi1 fi riuolgeffero in qt!elli cancani con grande facilitˆ all'aprire, e:;-fenáare: poco ca;á1co ,i gli cdific..i, & piu sbr(e;at,i ma.. nicra era C,i,1tica di quella, che hogg“ a111[.zmo. Tutto il legno piano della porta, ..be tr,1 tr,i z _ fufti, /i compartiua iu '/ffadri, cbe latirum1e11te Timpani fono detti. q11efti c;á,mo e1rco11da11 da certe l1fte, l'Cgole,6' gole, come corr.ici, delle 11!ali Vitm. ci rende conto, dice-t:do, cbe i quadri deo,10 lw,ciáe tre parti di dodici dell'altezza del uano. come rl qt!,idro. S. & le reg_ole dec110 e/[erc comparrite in 9_fllfto modo, che ,tiuif.i raltt:7.z...a del l111m: in d111n pam, due Je ne dr ano a gli o;-/i, & impae;ini di fopra,come da T. ad V. tre .1/ldwpagini di j˜tto come d,1, T. ad X. m11 foprail me zo, ciod tra áquadri, o Timpani, nella dir:ifione d'un qi:adro ' & l' ahro ._ fiano po/le¥;á.--" á ')á,,lo. ,,.:“" nelle alt;áe parti rcft.mti ji,tno afftf.?e alcune i'::golt: o lifte drfopr,1, alc't11e di_{vtto , ,erd../1,'impaginefia per la tei-za p,irte dt:l quadro, come cli rc_. a Z, lagola , ,, , i;1 '¥'.t¥. (':irte dt:!timpagine. & la comice,oru:;-o l'omame nto della lifl.1, fia difei par:'' e; ,,h J. .i.li.i l'.i ;r, cioi\della meta & d'unfeflo ¥ .Q:!,i molto d:z confbá,ire qut'llo, clJt.: d,cl'f/I , 1. t't:ic,i,, ¥wltis'b,inno affc.iticato, & poi banno detto a modo loro ¥ io ll-coiul..ti fon.o d'al,áuii'"rilieui attamrti,o 1fi0i a 1elli pi.11..,c _ & mt.igl1.it1 di gole,li{le!lt, & ,omrcette, &altri adornamcnti. Oltra dt qm:_(to, comp,,m ..llti diucrf“. di detti piani, & di dette lifle, & il fan: le porte intit:re, o di picpezz.[.?J>POit.i.c _ mmor , _o ma_ggr?_cr....randezza, & ornamento :per˜confiderando, q11at1toJi co1c1'.1et1e alla man.. :era Do;:1c,i, 10 d1re1, cbe la pdma compofitionc delle porte pofl.t daf/itrit.con:uen..c .. a!laá M.imera Dorica, & le altre compofitioni alle ,1/tre maniere. ilcbe co.n >áagionepotemo g1ud1c,tre, p_erche la p;::m:t compofitione piu [oda , l'altrefono piu omate. Dapoi pacl1'fi uede,che'lpmno comp..rtim_ent.. conuienerni;áabilmentc alt-a Dorica, & gli altri alle alnáe maniere. Ecco deuo h.. V..trmuo dt fopr,i, che la porta Dorim l.u:(!,a al ba!f˜ per cin71w p.zrti & ?tW<,a delle dod1Cl dt:il altezza del lume, tutto qtteffo uano , o lume nel chiuder la port.t dcue e!fc;-e occupatodal legno , o dal metallo, che ua nella port,1, d'uno pezzo:pe;¥cbe la l.1rghe':{J(_a della fOrta I..J˜ppona ¥ Qf!,ejlo l..gno , che empie il uano a,fomato [ernplicemente, & /:a due qr..adri ttn.. di Ji?pra, & raltl'o dt fotto , che Ji chi.unano ( come ho detto) timpani. quefti fono -czrcondatt d'.i lifte, & regole, & orli, & nella diftrib11tionedc gli orli, cbe imp.i.'Z,ini egli cbiama, egliuf“: tlc _ c..mpa..ttmento fopra detto, & pofio nella fix.ura della porta Dorica: ma 1.-z doue cglJ drce,{' fuftr , che fon-0 dinanz.! alla feconda impofta,J egti fi de:ie intendere a 1ueflo modo, che il fecondo P¥:gr,mito,o impo/la fia 1m tel,iro da/Li parte di,/entro dell.i porta, cJ;e uadi a tomo, a Ma fe le pone faranno in fc ripieg:itc, & ua luatc, come dicono, le loro altezze faranno ,ome le fopra dette, ma nella lari:?heua1 ti a"o,u<>md 4i piu t.wtO, 011 mo la farghez.za ... -.:-::i O .A .4 l. della LIJJllaO della porta di due fori: ma fc faranno di quattro fori, fe le aggiugncrˆ anche l'altezzaá. Q!!,e/lefono le porte Ioniche, cio quelle porte,che fi apreno in piu przzJ, peroche fe in due parti lapreno ampbifores fe cbi.i“n.tno,.f in quattro quadrifores.& perche la porta Ionica, piu larg,i, che la])Qrica,[t: bene tanto alt..l, quanto laDoric,t, per˜ dice Vitruuio, cbeane/la larghezza fa aggiugnerJ di piu tanto qua11to la la;-gezza di due pezz.i: & perche le porte .Attiche erano di quattro pezz.i, & confcguentemente piu larghe, fe le aggiugnerˆ an,áhe raltez...za, le impagini, & le altre cofeferuando la proponione fa faranno allo iflef]˜ 7!J0do, cio come le Doric!Jca. Le porte fatte al modo Atti ca l“ faranno con quelle rngioni , che fi fon no le Doriche. Oltra di quefio le corfe, o fafcie fotto le golette, uannoa torno le erte, lequali l“ dcono comparti re in quefio modo, che nelle erte, & antepagmcnti altra la cimafa di fctte pani ne habbian due. Ecco qui la mifirra delle porte, ciot! di quelle parti ,che ftanno fe-rme,& fono nel parete, e;i.. la terza maniera di porte. feguitano gli ornameriti & dice. Et gli ornamenti di quelle porte non l“ tanno a gdofic, n di due pezzi, ma ualuatc & hanno le apriture nelle parti dkriori. Io ho l',wtoritˆ di due ufli, che dicono non ceroftataa, ma clatrata. clatra lauoro fatto a gelof“:i, & fi trouano porte fatte a quefto modo, che fi pu per quelle uedere nella parte interiore¥ fono ccme ferrate: ma11on mi p1ttce quefia lettione7 percbe fe Vitr.diceffe che le porteJltticbe nonf“ fanno agclof“e, parert:bbc, cbele altre porte /i faceffe-ro a gelofie, ma non fi uede per li fuoi compartimenti¥ che fa f.rceffera a gelofiea. & fe il tefto dice, non cerofháata, familinente egli non ha detto, che le altre pone fa .fanno Lmorate di Tarfaa, cbe cofa intenderei quella parol.i ceroflrata, intmfiati di corno di uarij colori, come byaloftrato il Mufaico di uetri, lithoflroton,il Mufaico di pietrwz'Z!, Xiloftroton, la tarfia di Legni. rna fo,fe farebbe m:tn co male intendere, che le altre porte giˆ dette haueffero i loro omar.,enti lituorati di Tarf“a, che dno{lra!Jero i Timpani, le 1egole, e le cim.ife, & gli altri ornamenti, ma io lafcio libero ˜gnuno in queflo pa!Jo. Io ho cfpoll:o, quanto ho potuto, come, & con quali ragioni (i hanno a fore i Tempij, ndle maniere Doriche, Ioniche, & Corinthie: &come da legitirne nfanze fono fiate cauatc. Hora dir˜ delle di(po!itioni Tofcanc, come {i deueno ordinare. F.._accoglie quanto s' d detto fin bora ¥ & qui fotto noi paneremo le figure delle due altre maniere ádi porte¥ & i profili de gli orna.menti di tutte tre le maniete, con i loro rincontri di Lettere: accioche s'inter.d,t meglio¥ q1!ello cbeha11emo conofciuto della intentione di Vit;á. , . b.acoiáona,o corni.ce.af.aancones,cartelle ¥ d.al..ypMbiro,fopralimitarea., c.afogl¥o. t.aCimafe, gole delle erte ..aI.E.f.1po,fi,{io.ag.ac1141i,,rm,cim.lfa..a¥h. rept11m.aD.acorona.aG.abiperthiro.aH. dmafa.aI.primaaco;fa.aK.af i:conda corfa.aL.aTerza corfaa.aJ1. timpana.a'N._'. in,pagines. O.afc.ipi, ciot! f11fti.ac.aHype-rtbiro a [op;¥,% limitare ¥a.A. E L'altezza d.rl pauimento ali..t tr a11atura LIJJllaO della porta di due fori: ma fc faranno di quattro fori, fe le aggiugncrˆ anche l'altezzaá. Q!!,e/lefono le porte Ioniche, cio quelle porte,che fi apreno in piu przzJ, peroche fe in due parti lapreno ampbifores fe cbi.i“n.tno,.f in quattro quadrifores.& perche la porta Ionica, piu larg,i, che la])Qrica,[t: bene tanto alt..l, quanto laDoric,t, per˜ dice Vitruuio, cbeane/la larghezza fa aggiugnerJ di piu tanto qua11to la la;-gezza di due pezz.i: & perche le porte .Attiche erano di quattro pezz.i, & confcguentemente piu larghe, fe le aggiugnerˆ an,áhe raltez...za, le impagini, & le altre cofeferuando la proponione fa faranno allo iflef]˜ 7!J0do, cio come le Doric!Jca. Le porte fatte al modo Atti ca l“ faranno con quelle rngioni , che fi fon no le Doriche. Oltra di quefio le corfe, o fafcie fotto le golette, uannoa torno le erte, lequali l“ dcono comparti re in quefio modo, che nelle erte, & antepagmcnti altra la cimafa di fctte pani ne habbian due. Ecco qui la mifirra delle porte, ciot! di quelle parti ,che ftanno fe-rme,& fono nel parete, e;i.. la terza maniera di porte. feguitano gli ornameriti & dice. Et gli ornamenti di quelle porte non l“ tanno a gdofic, n di due pezzi, ma ualuatc & hanno le apriture nelle parti dkriori. Io ho l',wtoritˆ di due ufli, che dicono non ceroftataa, ma clatrata. clatra lauoro fatto a gelof“:i, & fi trouano porte fatte a quefto modo, che fi pu per quelle uedere nella parte interiore¥ fono ccme ferrate: ma11on mi p1ttce quefia lettione7 percbe fe Vitr.diceffe che le porteJltticbe nonf“ fanno agclof“e, parert:bbc, cbele altre porte /i faceffe-ro a gelofie, ma non fi uede per li fuoi compartimenti¥ che fa f.rceffera a gelofiea. & fe il tefto dice, non cerofháata, familinente egli non ha detto, che le altre pone fa .fanno Lmorate di Tarfaa, cbe cofa intenderei quella parol.i ceroflrata, intmfiati di corno di uarij colori, come byaloftrato il Mufaico di uetri, lithoflroton,il Mufaico di pietrwz'Z!, Xiloftroton, la tarfia di Legni. rna fo,fe farebbe m:tn co male intendere, che le altre porte giˆ dette haueffero i loro omar.,enti lituorati di Tarf“a, che dno{lra!Jero i Timpani, le 1egole, e le cim.ife, & gli altri ornamenti, ma io lafcio libero ˜gnuno in queflo pa!Jo. Io ho cfpoll:o, quanto ho potuto, come, & con quali ragioni (i hanno a fore i Tempij, ndle maniere Doriche, Ioniche, & Corinthie: &come da legitirne nfanze fono fiate cauatc. Hora dir˜ delle di(po!itioni Tofcanc, come {i deueno ordinare. F.._accoglie quanto s' d detto fin bora ¥ & qui fotto noi paneremo le figure delle due altre maniere ádi porte¥ & i profili de gli orna.menti di tutte tre le maniete, con i loro rincontri di Lettere: accioche s'inter.d,t meglio¥ q1!ello cbeha11emo conofciuto della intentione di Vit;á. , . b.acoiáona,o corni.ce.af.aancones,cartelle ¥ d.al..ypMbiro,fopralimitarea., c.afogl¥o. t.aCimafe, gole delle erte ..aI.E.f.1po,fi,{io.ag.ac1141i,,rm,cim.lfa..a¥h. rept11m.aD.acorona.aG.abiperthiro.aH. dmafa.aI.primaaco;fa.aK.af i:conda corfa.aL.aTerza corfaa.aJ1. timpana.a'N._'. in,pagines. O.afc.ipi, ciot! f11fti.ac.aHype-rtbiro a [op;¥,% limitare ¥a.A. E L'altezza d.rl pauimento ali..t tr a11atura ., .. 1--. .. á-¥ '"¥ :-,.. trab, tir,.. l&it,- ¥{11t1,tt. 't/tfr,..; ,n,.,,, ,i,/mj Jj lit-¥1.111 ..,dic .. LIC!t 1TC11f! ,.... m¥U1¥ R.. fJ' .A .. T o186 !;.'1 , i¥;:l LJ oo u.A uoo u. e I ------- 1\ ˜-01 ,, NII II .M. ! N II , I ----'--..LL.LLL.:o=._--1,.___liU-___.L..-_=o.,...._.....____._..¥ L;-e J:> ., .. 1--. .. á-¥ '"¥ :-,.. trab, tir,.. l&it,- ¥{11t1,tt. 't/tfr,..; ,n,.,,, ,i,/mj Jj lit-¥1.111 ..,dic .. LIC!t 1TC11f! ,.... m¥U1¥ R.. fJ' .A .. T o186 !;.'1 , i¥;:l LJ oo u.A uoo u. e I ------- 1\ ˜-01 ,, NII II .M. ! N II , I ----'--..LL.LLL.:o=._--1,.___liU-___.L..-_=o.,...._.....____._..¥ L;-e J:> 190 ..1dl:oprofilo anche po fto nella figura feguell te della porta Cotintia. LI.BI\G1 atio ,kllc celle minori, che fono dalla ddha, & dalla finill:ra, oucro le lafcierai doue deono dlr le ali.le altre quamo fi diano al mez.o ciel tempio. Lo [patio dinanzi le celle nello amitcmpio coli 1“a difegoato per le colonne, che quelle delle cantonate fono a dmmpctto dc i pilafl:rinelleultime parti de ipareti ¥ Ma le due di mezo, che: fono incontra a i pareti , che fono tra i pilafiri, & il mczo del Tempio, (“ano col“ dill:ribuitc, che tra i pilal1ri, & le prime co Jonoc per mezo all'ill:e{fa fila ne fiano difpoll:c delle altre, & li.1110 da piedi per I.i fcttima parte:dell'.lte:zz.:i loro; ma l'altezza per la tcrn parte ba trattato anche delle To[cane: percioche l'.Arcbitettra come hofpite beb be li fieoi p-,.imi alberghi in Etruria, cio in To[can.1, come anche fi legge de gli anticbi .. di quel la effer fiati molti monwnenti, & mclte fobriche genero/. Hora Vitr. dice , che la ltmg1Je zzadelTtmpio deue eflere partita in fei parti, & cinque di quelle /i deono d.ire alla larghezza in mo do,, che la detta proportione della larghez'Za alt.i lungezza del tempio farˆ: fefquiqu1 ma. Olmi Çi quefto u,eole, cbe tutta la l1mghezza fia partita per metˆ,o&o. una/i debbia dare per incbiude re le celle, & raltra la[ciarc allo antitempio. Fatto quefto uuole, cbe fi p,irtifca la larghez.J...adel Tempio in dieci parti, delle quali fe ne habbia a lafciare tre dalla dejlra, 11':r tre dalla finifira, per compartimento delle picciole celle, le quali o fe faranno nella tefta, o pure da i lati,co."'.ne f/itr. llccemia, o rincbiufe con parapetti, o aperte, fecondo t' ufo de'facrifil-ij,lafciaranno quattro p,1rti libere al me-zy del tempio. L4 onde tale proportione dal mezy a ciafi:una dell:: bande f.1rˆ pro- portione fefquiterza, & in queflo modo f“ ba la di/lributione della parte di dentro ¥ ho,.1 quanto itppartirne al colonnato din.in-z..i ,faperai, che per mezy gli anguli de i pareti del Tempio, Jopr.t i quali ftanno le ante, o pilaftri, a dirimpetto ft deono ponerc le ..-olonne, le quali fono termini del la l1mghezza del Tempio. &perche da una cantonata all'altra molta diflanza, per effere lo afpettoareoftilo, cio di liberi intercolunnij; per˜ uuole Vitr. che tra le colonne angulari, ne fiano altre d,,e in modo, che la fronte farddi quattro colonne, &di tre /patii ¥ Et percbe trail pilafrro, & la colo,ma angulare ui molto /patio, & coft tm il parete, &li: colonne di me-zy; per˜ comanda Vitr. che fifoccia un'altra ordine di colonne nel mezy , & cbe quelle fiano dijpoflealloincontro delle prime fottoil porticodelloantite-mpio. La lungbezza, o afrezza di queffr,olonneiterior“farˆ maggiore dc/l'altezza di 'luelle dellafronte quanto puoricercare I'altezza dello arcbitrauedar..anti:Et pare, che per que/toVitr. uoglia, cbe quefte colonne ftano alte fet te tefte,&che l'alte-zza/ipigli;dalla largbe-zzlldel Tempio,la qualefi:i diuifa in tre parti,& d' ,,_ na fi faccia! l'altezza dellecolonne,&quefta altezza partita infettepartine dar:“ una alla groffezz..adelle colonneda piedi: &queftaogroflezza poi diuifa in quattro parti, dimoflrerˆ quantoeffer debbiaraftremata la colonna di fopra ¥ .A me pare , che manchi alcuna cofa nei te/lo di Vitr. an.. dico, che non fe gli difidera piu che tma lettera . in modo, cbe ladoue dice ¥ fl.!!_i in.. terantas,&mediam iedemfuerint, diceffe. qu.e inter antaso. &cofifi ptmtarebbe la lettione. Sf,ttium, quod erit ante c..llasin pronao , itacolumnis defig11etur, ut angulares contl'a ant.ts pa¥áietumextremorum regione collocentur ¥ Etqui,m punto . &poi legga/i. Q!_,ueinter antas, (1"oTer ,.-i----,-.--..--,.--. -medi.1 ..dem fuerint ita diflribuantur .Yitr.o ..ra. dimofiraocomefibannooadifPone,áeole colonone angulari,& le di mezy ne/l,i fronte, e:;... le di J˜tto,o di dentro del pronao .ilcbe cofieffendo, ci leu:i il dubbiodelFitandro, (9"del Serlio cerca l'altezza dcllt colomre. Siomile intendimento anche di [opra .r'iJ ued11- to. per˜ non da marauigliarfi.¥ cbe le colomie To[cane fiano dt fette tefte, per la detta occafione. Ma le mifore delle /pii-e, & de i capitelli, & deli-eftante, fono ftate dicbiarite da noi nel terz.!J libto . ..fl.?ci aodicbiar“re q11ello, che intende Vitr. quando egli dice. I Maf'!.Pra le tratti, &fopra iparetifta lo trap.aJ!˜ de inmtuli, cbe_rporE B ti i01 / , 1'DZj, & gro(fi, 11ello afanJer piuf˜ttili, nella fommitˆ piu adorni .per6 /i uede in molti edifici;, chefono alti, & eiettati, che[¥ ordine da baj]˜ Dorico, il di mezo I onico, & il di fopra Co rin thio. Oltr4 di quefio non ci do1temo mara:u.gli.1r ,fe Vitr. trattando di tutte le ragioni delle ma nie,e del fobricare> ba trattato anche delle To[cane: percioche l'.Arcbitettra come hofpite beb be li fieoi p-,.imi alberghi in Etruria, cio in To[can.1, come anche fi legge de gli anticbi .. di quel la effer fiati molti monwnenti, & mclte fobriche genero/. Hora Vitr. dice , che la ltmg1Je zzadelTtmpio deue eflere partita in fei parti, & cinque di quelle /i deono d.ire alla larghezza in mo do,, che la detta proportione della larghez'Za alt.i lungezza del tempio farˆ: fefquiqu1 ma. Olmi Çi quefto u,eole, cbe tutta la l1mghezza fia partita per metˆ,o&o. una/i debbia dare per incbiude re le celle, & raltra la[ciarc allo antitempio. Fatto quefto uuole, cbe fi p,irtifca la larghez.J...adel Tempio in dieci parti, delle quali fe ne habbia a lafciare tre dalla dejlra, 11':r tre dalla finifira, per compartimento delle picciole celle, le quali o fe faranno nella tefta, o pure da i lati,co."'.ne f/itr. llccemia, o rincbiufe con parapetti, o aperte, fecondo t' ufo de'facrifil-ij,lafciaranno quattro p,1rti libere al me-zy del tempio. L4 onde tale proportione dal mezy a ciafi:una dell:: bande f.1rˆ pro- portione fefquiterza, & in queflo modo f“ ba la di/lributione della parte di dentro ¥ ho,.1 quanto itppartirne al colonnato din.in-z..i ,faperai, che per mezy gli anguli de i pareti del Tempio, Jopr.t i quali ftanno le ante, o pilaftri, a dirimpetto ft deono ponerc le ..-olonne, le quali fono termini del la l1mghezza del Tempio. &perche da una cantonata all'altra molta diflanza, per effere lo afpettoareoftilo, cio di liberi intercolunnij; per˜ uuole Vitr. che tra le colonne angulari, ne fiano altre d,,e in modo, che la fronte farddi quattro colonne, &di tre /patii ¥ Et percbe trail pilafrro, & la colo,ma angulare ui molto /patio, & coft tm il parete, &li: colonne di me-zy; per˜ comanda Vitr. che fifoccia un'altra ordine di colonne nel mezy , & cbe quelle fiano dijpoflealloincontro delle prime fottoil porticodelloantite-mpio. La lungbezza, o afrezza di queffr,olonneiterior“farˆ maggiore dc/l'altezza di 'luelle dellafronte quanto puoricercare I'altezza dello arcbitrauedar..anti:Et pare, che per que/toVitr. uoglia, cbe quefte colonne ftano alte fet te tefte,&che l'alte-zza/ipigli;dalla largbe-zzlldel Tempio,la qualefi:i diuifa in tre parti,& d' ,,_ na fi faccia! l'altezza dellecolonne,&quefta altezza partita infettepartine dar:“ una alla groffezz..adelle colonneda piedi: &queftaogroflezza poi diuifa in quattro parti, dimoflrerˆ quantoeffer debbiaraftremata la colonna di fopra ¥ .A me pare , che manchi alcuna cofa nei te/lo di Vitr. an.. dico, che non fe gli difidera piu che tma lettera . in modo, cbe ladoue dice ¥ fl.!!_i in.. terantas,&mediam iedemfuerint, diceffe. qu.e inter antaso. &cofifi ptmtarebbe la lettione. Sf,ttium, quod erit ante c..llasin pronao , itacolumnis defig11etur, ut angulares contl'a ant.ts pa¥áietumextremorum regione collocentur ¥ Etqui,m punto . &poi legga/i. Q!_,ueinter antas, (1"oTer ,.-i----,-.--..--,.--. -medi.1 ..dem fuerint ita diflribuantur .Yitr.o ..ra. dimofiraocomefibannooadifPone,áeole colonone angulari,& le di mezy ne/l,i fronte, e:;... le di J˜tto,o di dentro del pronao .ilcbe cofieffendo, ci leu:i il dubbiodelFitandro, (9"del Serlio cerca l'altezza dcllt colomre. Siomile intendimento anche di [opra .r'iJ ued11- to. per˜ non da marauigliarfi.¥ cbe le colomie To[cane fiano dt fette tefte, per la detta occafione. Ma le mifore delle /pii-e, & de i capitelli, & deli-eftante, fono ftate dicbiarite da noi nel terz.!J libto . ..fl.?ci aodicbiar“re q11ello, che intende Vitr. quando egli dice. I Maf'!.Pra le tratti, &fopra iparetifta lo trap.aJ!˜ de inmtuli, cbe_rporE B ti i01 / I .. o - . I¥ L 5M i .. - oO -r r r r - I o o oo oo o o .--r r o o .... i2 .. - I .. o - . I¥ L 5M i .. - oO -r r r r - I o o oo oo o o .--r r o o .... i2 .. - -o on .. o o o o" " o o oo .. ár "o o " o o () o oo o o o ., o,. r . 00 ¥o o. "o ¥ o o o o,, ˜ o 00 .. o l ti in fuori perla quarta p4rte dell'alteiz-za dela coltmntl J tiot bifogna, che le tefledel!e traui trapaffino oltra il parete per unquarto delt altezza della colonna. ilcbe fa un largo piouere & fimile a qudlo, che egli dirˆ det cauedio Toftano , nel fefio libro : & conforme a 'l"eUo ¥ BB :z. che che egli ha dt:tto nel terzo libro, cbe quefte maniere, areoflil..,& Tofeane ,fono humili, bit.Ife, Žlarghe¥ letefte di quefti trauicelli deono eff er coperte con zfuoi adorname;iti affiffi, che f/'itr. chtam.i, antepagmenti: o pure egli intende gli adornamenti ..e gfiftontifPici de i Tempij: &q11esfo miglioreintendimento: &per dice ¥ Et nelle fronu d1 que Tempij dinanzi fianoaf 6fsi ali antepagmenti, & fopra quelli il Timpano del Frot..tifpicio, che fia di ftruttura, o 1 di'le..no, cio o di muro, o di legname, & fopra quello frontifpicio, il colmo, o col m'e!to, i cantieri, & i tempiali in modo che'! grondale rifponda alla terzera del coper-I to finito. 'Perte..ra, che tertiarium detta, intende f/'itr. tutta quella legatura , o incatenatura, il ,bepartendofi dal colmofi allarga in forma triangolare, & contenuta dalle chiaui, & tra11er {i,& rende la forma compita,& intiera del coperto ¥ Et qui [opra 19 3. ne la figura. & antbe i fono molte inchiauature di traui. & poi la pianta, & lo in pli.tJeUa maniera Tofea114. t Fgll fifˆ andie dc i Tmpij ritondi, de i quali altri fono d'una ala fola fenza Cella, co l˜nnati, altri fono detti peripteri. ..elli, che fi fanno fcnza Cella, hanno il Tribuna,. le, & l' afccfa,per la terza parte del fu? diametro ¥ fopra ipiedifrali uanno le colonne tan to alte , quanto il diametro da gli eftremi pareti de i picdifiali , ma fiano grotfe Ja de ..ima parte dcU\1ltezza loro con i capitelli, & le fpire. lo architraue alto per la metˆ del la grotfezza della colonna. il fregio, & l'altre parti, che ui uanno fopra, fiano comehalltIUoncl. ter'lolibro dellemifurc, & compartimenti ¥. ..giona .. P A Jt áT e.197 ytagionaJ'l'itr.ittquj!o ludg.. de iTempij ritondi,&nefo di due maniere, & dice thealt1ái fo no d'un'ala fola, & gli chiama monoptert ¥ 1tltri fono alati a torno ¥ & gli cfJiama peripteros: & ci lafciaconietturare comefuffe laprim.amz1Jiera d'tm'ala fola, & fenza cella. & pare,checo11tradiflingua ilamonopteros, dd/,peripttr()s, Io dir˜ pcraquellaapratica, che ho tli f/itr. che con la breuitˆ non lafcia dormire, chi lo legge, dir˜ dico come io la intendt1. Faccio adunque ttn giro quanto uoglioa, che fia il Tempio, ritrouo il fao diametro a b. & quello partifo in tre patti, a 1. 2.. 3 ¥ & allarg,0 la fefta quanto una di quelle parti , & pofto il piede nel cent10,faccio un giro dentro delaprimo,i cui urmini fono c. _ae. &tutto lo fPatio che dac. ada. loalafcio a i gradi, & alla falitafal piano dd Tempio, che //1truuio chiama Tribunale,fe non m'ingannoa. partifo poi laacirconferen-zy, del minor giro in dodici parti, per p9rui dodici colonne per li dodici fezni del zodiaco, pcrche io credo, che quel Tempio fenzaparete j“gnificaIJa alcune co- ¥ JŽ del cielo,gli effetti delle quali fono nello [coperto ¥ driz,'!,2 i piedi/la/i a torno, peuiafcttna colonna,& partifo tutto lo JPatio, che tra' l diametro del minor giro in dieci parti,& d' ,ma di qutl le faccio la groffeázza della colonna da piedi, & la colopna altfl dieci tefie, mettendoui i capiteW, &le fPire,loarcbitraue altoper lamctitdellagroffezza della colonnaa. il refto utí alla mifura detta nel te1á.. libro . a q11eftomodo mi p:tre, chefia bella p>áoportione, & fi [alua ti!tto 1ue/lo, che ba detto//itr. ..la pianta , di qtiefl_o Tempio qui [opra. & lo in pi flpotrˆ a,:commodare-á con la feguente mamera, .della quale d1ee Vitr.. Ma, .. P A Jt áT e.197 ytagionaJ'l'itr.ittquj!o ludg.. de iTempij ritondi,&nefo di due maniere, & dice thealt1ái fo no d'un'ala fola, & gli chiama monoptert ¥ 1tltri fono alati a torno ¥ & gli cfJiama peripteros: & ci lafciaconietturare comefuffe laprim.amz1Jiera d'tm'ala fola, & fenza cella. & pare,checo11tradiflingua ilamonopteros, dd/,peripttr()s, Io dir˜ pcraquellaapratica, che ho tli f/itr. che con la breuitˆ non lafcia dormire, chi lo legge, dir˜ dico come io la intendt1. Faccio adunque ttn giro quanto uoglioa, che fia il Tempio, ritrouo il fao diametro a b. & quello partifo in tre patti, a 1. 2.. 3 ¥ & allarg,0 la fefta quanto una di quelle parti , & pofto il piede nel cent10,faccio un giro dentro delaprimo,i cui urmini fono c. _ae. &tutto lo fPatio che dac. ada. loalafcio a i gradi, & alla falitafal piano dd Tempio, che //1truuio chiama Tribunale,fe non m'ingannoa. partifo poi laacirconferen-zy, del minor giro in dodici parti, per p9rui dodici colonne per li dodici fezni del zodiaco, pcrche io credo, che quel Tempio fenzaparete j“gnificaIJa alcune co- ¥ JŽ del cielo,gli effetti delle quali fono nello [coperto ¥ driz,'!,2 i piedi/la/i a torno, peuiafcttna colonna,& partifo tutto lo JPatio, che tra' l diametro del minor giro in dieci parti,& d' ,ma di qutl le faccio la groffeázza della colonna da piedi, & la colopna altfl dieci tefie, mettendoui i capiteW, &le fPire,loarcbitraue altoper lamctitdellagroffezza della colonnaa. il refto utí alla mifura detta nel te1á.. libro . a q11eftomodo mi p:tre, chefia bella p>áoportione, & fi [alua ti!tto 1ue/lo, che ba detto//itr. ..la pianta , di qtiefl_o Tempio qui [opra. & lo in pi flpotrˆ a,:commodare-á con la feguente mamera, .della quale d1ee Vitr.. Ma, l l ! .. O TEM'I'lO Jt,ITO..DO DETr:o 'P_E..l'I'T!JtOS. ) .. .. .. .... !?, yá .A. lt T O. Ma fc il Tempio haucrˆ le ate a torno, liano fatti due gradi, & i picdifl:ali da baffo, dapoi fia pofro il parete deUa cella retirato dal piedeftale cerca la quinta parte della. larghezza, & nel mezo delle porte fí, acciocl1e i fupplicanti,& facerdoci guJrd:udo in htoammirando{“ della diuinic:“, con difegu,dt alcczze al decoro dt ..iatcuo_ono dc iofuoi Dei {i componghino. Le altczz.: dc gli al cari col“ dcono cfiei"e dplicacc, cht a l.,wue, & a tutti i Dei celefli altifsimi {“111 :> f,tbncati; Alla D.:a V eib, al Mare, & alla Terra t“ facciano bafsi: & cof“ le forme de gli altari nel mczo d.. i Tempij conue- nicmi (i difporrano. Poi che in quefio libro llluemo trattato ddle f.tbriche dc i facri luoghi, nel fegueme l“ dirˆ da noi chiaramente delle diflributioni dc duo6hi comm,mi.oLt fomma di quefto ultimo capo come s'habbiano a drizz.:ir.: gli alt.i;áin, pi:,-pm,m: il decoro conueniente alla forza, &al potere di ciafcun,i Deit.“. Dio uoleffe cbe i 110/li-i ha:.1,.:ffero tanto rifj,etto .-il ttero facrificio, & tanta riuerenza ,dli fa nti,quanta ha1,e;1,ino g/1 tzann.itr gentili alla fal[il loro foperftitione. Coniiengono tutti in qr,effo, cbJ deono rtg¥1ud.ue atl'orii:nte, come s' detto di [opra . Vuole .Alberto che gli antichi faceffero l'alt:ire , alto fi piedi, l.zrgo dodici, fopra'l quale fuffe pofto il fimulacro. ?itru. non ci przfc;áiue ,1!tez..1,, m: mJno ado io, c!Je"l fim11lac1" 0 fleffe fopra lo altare. perche Vitr. non b.t'tf'i:bbe detto, che gli altarife,npr..ji mo pofii piu baffi de i fimulacrin. & di fopra nel quinto capo di q11efto libron, h.z dmo ¥ Il ft ,i tl.ut'o, táhefar.“ nella cella rigutirdi incontr.1,fer.1. & no;il, t J:tto ¥Lfin il.tcro, che {.u.i J˜pr.t l.:t!t.ire. fimilm:nte ha propoflo di dire de gli altari dJ i D c:i imrn:malin, acciocbe atta:m,Jt,: ft.wo ordinati alla difj,ofitione de ifacrificij. Er.inad tnpe ilft 1ntacro in .tltro l iogo, t:r p::t em ánente ,che l'altare ¥ I fanti decreti de' noftl'i 'Pont fici, n?tt :wgliono, .che gli altari nell:: cbiefi:fif.:zcciil,lO d'altro, cbe di pietran, & fopra q11elli ui uogliono u;1,1, pietr,t conji:cr.1t.t. 'N_gi fopr.i gli alt,tri ftendemobell.if]“me touaglie, (!l' dinan.. ui ponemo o;ánat1/Ji,ni panni, nt! ci m.:znca,10 i c,ud.:llieri, & le lampade din.tn.. al[aerati/fimo corpo di:! Mft,áo Sign?re, a c:ti per ogni cbiefa de11e i:ff“:rc con{:tcrato un'altare, & quello l"ipos“o rnno tab::r,iacolo d' ccc.:!l:nte l.noro ¥ Vfa¥no anche di porre.f˜pra gli altari le reliq¥tie de i fanti, i11 orn:iti depofiti, co,1 g,á.tnie WJn::;á.itiorir:.oltr.t di quello fogliono i noft,.i h.1,átere IN faogo [ep.ir.tto do 'teJ'i:r:t.w() le u::jl!: J:.rcerdot.ili, i fa;ri libri, & le altre cofe necejfarie a i facrificij, & al ddno c:tlto, & cl11e fl app.uano i Jˆardoti. Q:!.efii luoghi iogli farei doue gli anticbi fitc ::11:tno il poft co. H.t:mo tiricht il Cboro do,ue c.trita- 110 le diuine lodi co:1 fedi conrmiientin, & p.ueti fep:m.tti dz 11á4b d:ll t cl,i::f.i . H t>1,10 le torr i doueappendeno lencamp.1ne noirnJ:itc da attri,cln d.t CiJr/b 1i, p::r chi.un.i;áe il populo alla cb1e[aallebore debite. Q:f,efie torri deono efferi: prop1mionate alla gr.1n,l,1zza d,:d.icbiefa. Vailn.. ..guan_nli,1uaJ;áe,o dt molti anguli,fi11 at luogo do!le fi t11g uo le c.1mp.zne. 1:ti Ji fal/.M d"ixtorn .. 1 cormc1oni,& gliapreno con colonn.iti, acciocln tl fiwio p,JJ.t uf“,¥irr:, & :djl'e fe11tito da lungi ¥ .A quellefi fate o con fi:a!e dritte, o con !tJm tcfn, 0:1::ro con altre ]:dite pi,, com no.le fecondo la inucnrione & fottilitJ dtllo.A,-cbitt:tto .fopr.t i Cmámcioni,:)-l,: apr'tt..iáe :ti :1:1, l.t 'Piramide > .noue..áo la Ct..b.i ¥ Lt 'Piiáam'le di alr:ezz1 In p;áoportíO;lt: fa[J1,i.tlter.i alla ft.l b,i.f":i, OliCro t1 dt lati egual,. La c11b,i,cuppol.t, & l.zntcma fifa con le ragionidett'oper.i ¥ In qru:ftc to;-ri CC ancbe Q._, p '.Aá I{. T O. "lor tterofadi/“ciñ,&/i predica, & fi celebrano i[acri officij,canta11do le diuine l:z:,di & /ifi:ruano I: faC1'0[.1,nte reliquie de ifold.zti dd noftro Sig“lore. [ooho efpoll:o tutte le r:igioni delle facre cJfe de i Dei come mi fot..o (bte hfciate: [áfodi(l:-imo con i fuoi compartimenti gli ordini,& le mifurc,& mi fon 1 forzltO di defcr.i,11:re quanto ho potuto, quelle: che fono di l“gur.:: d1fp1ri, 8: con che d tfaen.t:c tra t fono ..Ž'pa rati ¥ Hor:i. dir˜ de gli altari de i Dei immortali , acciochc attamcnce {“ano ordm:i.ti ali. di/pol“tionc de i facnficij. 'Delfordtnare gli eA.ltari de i Dei. [ap. VlllLi altari riguardino-:tll'Oriente, & 11ano fempre porli piu bafsi dc i liinulachri che faranno nel Tempi-:>, acciocl1e i fupplicanti,& facerdoci guJrd:udo in htoammirando{“ della diuinic:“, con difegu,dt alcczze al decoro dt ..iatcuo_ono dc iofuoi Dei {i componghino. Le altczz.: dc gli al cari col“ dcono cfiei"e dplicacc, cht a l.,wue, & a tutti i Dei celefli altifsimi {“111 :> f,tbncati; Alla D.:a V eib, al Mare, & alla Terra t“ facciano bafsi: & cof“ le forme de gli altari nel mczo d.. i Tempij conue- nicmi (i difporrano. Poi che in quefio libro llluemo trattato ddle f.tbriche dc i facri luoghi, nel fegueme l“ dirˆ da noi chiaramente delle diflributioni dc duo6hi comm,mi.oLt fomma di quefto ultimo capo come s'habbiano a drizz.:ir.: gli alt.i;áin, pi:,-pm,m: il decoro conueniente alla forza, &al potere di ciafcun,i Deit.“. Dio uoleffe cbe i 110/li-i ha:.1,.:ffero tanto rifj,etto .-il ttero facrificio, & tanta riuerenza ,dli fa nti,quanta ha1,e;1,ino g/1 tzann.itr gentili alla fal[il loro foperftitione. Coniiengono tutti in qr,effo, cbJ deono rtg¥1ud.ue atl'orii:nte, come s' detto di [opra . Vuole .Alberto che gli antichi faceffero l'alt:ire , alto fi piedi, l.zrgo dodici, fopra'l quale fuffe pofto il fimulacro. ?itru. non ci przfc;áiue ,1!tez..1,, m: mJno ado io, c!Je"l fim11lac1" 0 fleffe fopra lo altare. perche Vitr. non b.t'tf'i:bbe detto, che gli altarife,npr..ji mo pofii piu baffi de i fimulacrin. & di fopra nel quinto capo di q11efto libron, h.z dmo ¥ Il ft ,i tl.ut'o, táhefar.“ nella cella rigutirdi incontr.1,fer.1. & no;il, t J:tto ¥Lfin il.tcro, che {.u.i J˜pr.t l.:t!t.ire. fimilm:nte ha propoflo di dire de gli altari dJ i D c:i imrn:malin, acciocbe atta:m,Jt,: ft.wo ordinati alla difj,ofitione de ifacrificij. Er.inad tnpe ilft 1ntacro in .tltro l iogo, t:r p::t em ánente ,che l'altare ¥ I fanti decreti de' noftl'i 'Pont fici, n?tt :wgliono, .che gli altari nell:: cbiefi:fif.:zcciil,lO d'altro, cbe di pietran, & fopra q11elli ui uogliono u;1,1, pietr,t conji:cr.1t.t. 'N_gi fopr.i gli alt,tri ftendemobell.if]“me touaglie, (!l' dinan.. ui ponemo o;ánat1/Ji,ni panni, nt! ci m.:znca,10 i c,ud.:llieri, & le lampade din.tn.. al[aerati/fimo corpo di:! Mft,áo Sign?re, a c:ti per ogni cbiefa de11e i:ff“:rc con{:tcrato un'altare, & quello l"ipos“o rnno tab::r,iacolo d' ccc.:!l:nte l.noro ¥ Vfa¥no anche di porre.f˜pra gli altari le reliq¥tie de i fanti, i11 orn:iti depofiti, co,1 g,á.tnie WJn::;á.itiorir:.oltr.t di quello fogliono i noft,.i h.1,átere IN faogo [ep.ir.tto do 'teJ'i:r:t.w() le u::jl!: J:.rcerdot.ili, i fa;ri libri, & le altre cofe necejfarie a i facrificij, & al ddno c:tlto, & cl11e fl app.uano i Jˆardoti. Q:!.efii luoghi iogli farei doue gli anticbi fitc ::11:tno il poft co. H.t:mo tiricht il Cboro do,ue c.trita- 110 le diuine lodi co:1 fedi conrmiientin, & p.ueti fep:m.tti dz 11á4b d:ll t cl,i::f.i . H t>1,10 le torr i doueappendeno lencamp.1ne noirnJ:itc da attri,cln d.t CiJr/b 1i, p::r chi.un.i;áe il populo alla cb1e[aallebore debite. Q:f,efie torri deono efferi: prop1mionate alla gr.1n,l,1zza d,:d.icbiefa. Vailn.. ..guan_nli,1uaJ;áe,o dt molti anguli,fi11 at luogo do!le fi t11g uo le c.1mp.zne. 1:ti Ji fal/.M d"ixtorn .. 1 cormc1oni,& gliapreno con colonn.iti, acciocln tl fiwio p,JJ.t uf“,¥irr:, & :djl'e fe11tito da lungi ¥ .A quellefi fate o con fi:a!e dritte, o con !tJm tcfn, 0:1::ro con altre ]:dite pi,, com no.le fecondo la inucnrione & fottilitJ dtllo.A,-cbitt:tto .fopr.t i Cmámcioni,:)-l,: apr'tt..iáe :ti :1:1, l.t 'Piramide > .noue..áo la Ct..b.i ¥ Lt 'Piiáam'le di alr:ezz1 In p;áoportíO;lt: fa[J1,i.tlter.i alla ft.l b,i.f":i, OliCro t1 dt lati egual,. La c11b,i,cuppol.t, & l.zntcma fifa con le ragionidett'oper.i ¥ In qru:ftc to;-ri CC ancbe 20?, a11cl1e fono gli l,o,.ologi da contrapefi, non conofcittt“ da gli antichi ¥ quefli dimo/lrano di fuoraco11 uno raggiouoltato dalle ruote di dentro, l'horenatu;áali, ifegni & grad1, ne i quali fine ua il Sole, igiorni, & gli afPetti della Luna, la quantitˆ de i giorni, & delle notti, & altre cofeafecondo ilgiudicio, & la uoglra dell'.Architetto. Drieto la cbiefa 01,ero appreffo in qualche lato 11' il cemitero , cl2e flgnifica dormitorio, pere be in quello fi f epelrfceno i morti, che al tempoadella refarrettione s'han110 a fuegliare, &per lefac;-e lettere, ,áhtrna il morire dormire. in que luoghi adun<]HCfi ripofano L'offa, & le cenere dc fidcli, per˜ luogo facro, doue & 11at11rale, &aordinata pietˆ dimoftra la madi-c noflra, che la [anta chiefa nel [epelire i morti. Ma Dio uoglia, che a' noftri tempi non fifacciano {imiti ofjfrij piu prefto a pompa dei uitti, che aconfolatione de i morti. 'l'x!!n cofa l..data, eh t le [cpulturc s1iano nelle cbiefe, pnre egli fl ufa .-z grandezza ne(le capeil.. a 1ue..o con pregio approp-:i..t... e't in lu,;go piu e1:2i!m1te ..e i [acrialt:eri fia _ pongono 1Jepulclm, & s appongono le mcmor1c,i tztolt, gli Ep1.g;ramm1, t Trofcr, & le mjgne de gli ,mtip...f]ˆti, doue Le ur?re rif.Jie di finiffimi marmifl uedeno, & i gloriofi gefli ;n fittere di metallo/i leggono : Coj da eff'er pofle piu preflo nt:l f˜ro, & nella piazza, che nella cbiefe,perche non ui queldecoro,che per ftaw,<..t defcrittonel primo libro, fe be,wi quello della conf! etudine: rna non lodata confuetudine quella. FJcordiamoci adtmque di feruare il Decoro in ogni cofa, & fj;ecialmente ne/l'bonor di Dio, & de i fanti amici faoi, & de i ferui facroflmti deflinati alct!lto di quelli, t:r rinc/Jiufi 11e i mo11afterij, a i quali ,áonueniente cofa ,áhe fi prouedadi commode habitationi, di fjiaci,fi chioflri, & di bei giardini, & ffiecialmeme i iuoghi delle[a cre ucrghi1 fiano flc11ri,alt;,& rimoti da/li ftrepiti,& dalla ueduta delle genti,& per queflo fare l; lo .Arc/Jitetto confideret.í il fine d'ogni fabrica, & cofi prouederˆal bifog110. Etqui fia fine 11t , quarto libro,& alla materia pertinente alla RJligione. Il Fine.del quarto libro, I L Q_V IN T O LIBRODELL'ARCHITETTVRA DI M, V I T R V V I O. S P E o I T A lapar(e,echecraeded:cataeall:treligione,feguitaquella,c/Jeflda al commodo, & opportunitˆ de cittadini. in quefta f“ dimoflr.t la difpofitione del Foro, delle Bafitiche,dello Ei-ario , dell,t Ct,rria, delle prigioui, del Thea tro, & delle cofe pertinenti al Tl,e.-itro , corm: fono le [cene , i porticbi, la gra duatione, de i bagni, delle palefire, t!l' de i luogbi da effercitarfi, & finalmen . te de i portie. Le quali tutte cofe appartengono all' 4o della piu partt, nJ f“. pof-fono chiamare ueramrmte priuate, n; anche publicbe : ma comrmmi, per che le publicl1e io inten derei effer le mmáa, & le difefe, cbe egualmente a tutti f“. rifaifceno: le communi, quelle, che a/1'11fo, & piacere di molti /i deffero. Et le priuate, quelle cbe ad una forte fola di perf˜ne /i fo.bricaffei áo ¥ 'Prepone Vitr. a quefto tratt.imento uno proemio degno di confiderationee. perciochefi rifponde in quella a molte dimande, che fi fo.gliono fare da molti, cbe ogni giorno uanno ragionandodi Yitr. ( per ufare una parola modefta, & non dire cicalando) n hanno letto,.. conf“derato bene quello, che fi troua in quefto autore ¥ 'l'-{..i uedemo chiaramente che Pitr. non J˜lamente h:t confiderato, & ef!aminato bene le cofe, delle quali egli doueua dare molti arnmaeftramenti, ma anchora fi ba propoffo nell'animo di efPlicare, & porgere la dottrina f“,ta con bella maniera, & 11ia r-agioneuole, & con modo al trattamento d'un'arte conueniente. chi 110n ha ueduto l'ordine metauigliofo de i Jitoi precetti? chi non ammira lafcielta delle belle cofe? quale di u1fione , o parte ci manca, che al luogo fiio nonf“a ottimamente collocata? chi leuerˆ, o aggiugnerˆ, cbe bene ftia alcun fuo documento?Et [e egli no11 ha parlato come Democrito, .Ariftoxeno, Hippocrate,o come altro perfetto nella loro profejlione:Egli certa'l'i'iente ha parlato da .Architetto, & ba ujˆto quelle uoci,cbe erano ammeffe,& accettate a i te1r1p;Joi,& quella forma di dire, che fi richiede da chái ,mole infognare: F.t perchequefla11011 miaimaginatione, ho caro, cbe fi legga il ptoemio del prefente libro, di che nefeci auuertito il lettore , nel mio primo difcorj˜ . La doue leggendo noi Vitr. in quefta parte, trouaremo, quanto bo detto, effere ueramente flato fat to da Vitr. con deliberato, & ragioneuol configlio: il quale dimojli-a quanto differentefia lo fc--ri uere le biflorie, ouero ipoemi, dal trattamento d'urt arte : & proua la difficultˆ dcUo infogna¥ re, & non ci lafcia .anche_difiderare il modo difl:riuere i precetti dell'arte; & pe-r˜ dice ¥ Proemio ¥ VnL L T , i quali con grandi uolumi h:mno e fpofio ipenfieri del loro ingegno, ..i pre..etti d..Ile cofe?h_anno certamente aggiunto grandifsima, & mirabil.. riputattonea 1 loro frnttt .:II che uole!fe Id dio o Imperatore, che anche ne 1 . nofrri fiudij quello f“ comportafic; accioche con tale ampiezza: di dire anche ..eI n_olh,pre..etti l'autoritˆ prendelfe augumento.ma que!l:o non, come altripeofa, ifp:dito,perc1oche egli non fi frriue dell'Architettura, come f“ fcriueno le hill:orie, ouc:- 101 Poemi, Ilfenfo di quefle parole t!,che il potere afiw agio fc;áiuere,& ampiamente efPlicare quello, cbe _olge..clloa?:mo,fenza effere obligato a b,-elf.itc“dtdire,fi..ole dare autorit:“, & ;áedito a gliefcr,ttor1,p..rcz..c?:a....adof“40 cia_(cuno ampi,irnentefcriuendo puo amplzi-e, ador,1are, & acco. icweglzfcriw[1101 mmodo, cbe poffinopiacere, & dilettare, & jpecialm:mte q1,ando le co-CC ,. fe I L Q_V IN T O LIBRODELL'ARCHITETTVRA DI M, V I T R V V I O. S P E o I T A lapar(e,echecraeded:cataeall:treligione,feguitaquella,c/Jeflda al commodo, & opportunitˆ de cittadini. in quefta f“ dimoflr.t la difpofitione del Foro, delle Bafitiche,dello Ei-ario , dell,t Ct,rria, delle prigioui, del Thea tro, & delle cofe pertinenti al Tl,e.-itro , corm: fono le [cene , i porticbi, la gra duatione, de i bagni, delle palefire, t!l' de i luogbi da effercitarfi, & finalmen . te de i portie. Le quali tutte cofe appartengono all' 4o della piu partt, nJ f“. pof-fono chiamare ueramrmte priuate, n; anche publicbe : ma comrmmi, per che le publicl1e io inten derei effer le mmáa, & le difefe, cbe egualmente a tutti f“. rifaifceno: le communi, quelle, che a/1'11fo, & piacere di molti /i deffero. Et le priuate, quelle cbe ad una forte fola di perf˜ne /i fo.bricaffei áo ¥ 'Prepone Vitr. a quefto tratt.imento uno proemio degno di confiderationee. perciochefi rifponde in quella a molte dimande, che fi fo.gliono fare da molti, cbe ogni giorno uanno ragionandodi Yitr. ( per ufare una parola modefta, & non dire cicalando) n hanno letto,.. conf“derato bene quello, che fi troua in quefto autore ¥ 'l'-{..i uedemo chiaramente che Pitr. non J˜lamente h:t confiderato, & ef!aminato bene le cofe, delle quali egli doueua dare molti arnmaeftramenti, ma anchora fi ba propoffo nell'animo di efPlicare, & porgere la dottrina f“,ta con bella maniera, & 11ia r-agioneuole, & con modo al trattamento d'un'arte conueniente. chi 110n ha ueduto l'ordine metauigliofo de i Jitoi precetti? chi non ammira lafcielta delle belle cofe? quale di u1fione , o parte ci manca, che al luogo fiio nonf“a ottimamente collocata? chi leuerˆ, o aggiugnerˆ, cbe bene ftia alcun fuo documento?Et [e egli no11 ha parlato come Democrito, .Ariftoxeno, Hippocrate,o come altro perfetto nella loro profejlione:Egli certa'l'i'iente ha parlato da .Architetto, & ba ujˆto quelle uoci,cbe erano ammeffe,& accettate a i te1r1p;Joi,& quella forma di dire, che fi richiede da chái ,mole infognare: F.t perchequefla11011 miaimaginatione, ho caro, cbe fi legga il ptoemio del prefente libro, di che nefeci auuertito il lettore , nel mio primo difcorj˜ . La doue leggendo noi Vitr. in quefta parte, trouaremo, quanto bo detto, effere ueramente flato fat to da Vitr. con deliberato, & ragioneuol configlio: il quale dimojli-a quanto differentefia lo fc--ri uere le biflorie, ouero ipoemi, dal trattamento d'urt arte : & proua la difficultˆ dcUo infogna¥ re, & non ci lafcia .anche_difiderare il modo difl:riuere i precetti dell'arte; & pe-r˜ dice ¥ Proemio ¥ VnL L T , i quali con grandi uolumi h:mno e fpofio ipenfieri del loro ingegno, ..i pre..etti d..Ile cofe?h_anno certamente aggiunto grandifsima, & mirabil.. riputattonea 1 loro frnttt .:II che uole!fe Id dio o Imperatore, che anche ne 1 . nofrri fiudij quello f“ comportafic; accioche con tale ampiezza: di dire anche ..eI n_olh,pre..etti l'autoritˆ prendelfe augumento.ma que!l:o non, come altripeofa, ifp:dito,perc1oche egli non fi frriue dell'Architettura, come f“ fcriueno le hill:orie, ouc:- 101 Poemi, Ilfenfo di quefle parole t!,che il potere afiw agio fc;áiuere,& ampiamente efPlicare quello, cbe _olge..clloa?:mo,fenza effere obligato a b,-elf.itc“dtdire,fi..ole dare autorit:“, & ;áedito a gliefcr,ttor1,p..rcz..c?:a....adof“40 cia_(cuno ampi,irnentefcriuendo puo amplzi-e, ador,1are, & acco. icweglzfcriw[1101 mmodo, cbe poffinopiacere, & dilettare, & jpecialm:mte q1,ando le co-CC ,. fe 104\ ... I /6 I{_ O fefono tali, che tengono i lettorifempreddifiderofi di[apere piu oltra ,'m:z fimi[,: ampiezza, & , libertˆ non cofi foelle in ogni tr.1ttamento ¥ per che fe cofi f“4fe, io non d11b1tarei di ,ton poters ¥ a miei fi,ritti dare ,áon auantaggio autoritˆ, & dput.itione: pero 110n potendo far quefio, io reflo con gran dif“derio di farlo. & perche w:m lo poff.t fore,dice . .. 'P::rc¥ocbe eglinon fi fcriue come I e bi/lori e, ouero “poemi delt.A_tclJi..ett11ra¥ }. I poe..i _fon..pe..famenti dd nojlro ingegno,.. le hiftorieeffempio delle attzom, pero con detti poemi, & bijtone cg/t nfpon,le a quello , che egli ha detto di fopra, penfie;ái dello ingegno, & precetti delle cofe ¥ Drlpoi fe..11itando drmcftra Lti aifferenza, che e tra lo f criuere f hiftorie, & ipoemi, & il tratt.ire dell'.Architettura. . Le hiflorie da fe t-:ngono i lettori, perche hanno uaric cfpcttattoni di cofe nuoue. & le .mifure, & i pi ccli de i ucr{“ de i poemi, & la fcidta difpol“tione delle parole, & delle fcn.tenze tra le perfonc, & la di!l-inta pronuntiatione dc i uer(“ conoluGnghc conduceno i fentimcnti di chi legge, (nz:i offcfa in fino all'ultimo dc gli fcrilli. ma quefio non ti puo_fare nello fcriuere del!' t\ rcbitcttura . Ll bifioria diletttt, pcrcb'! appo.-tafempre cofe nuoue, delle quali ne l'animo noft.rc fempreettatiom :fr cofe 111,oue,;_'fr,, co dolc.:z..idi parole tir.ire gli ,wimi fin' al fine. Et m: mtde i.i c.wfa dicendo.dPer, he I t1<.>caboli na,i da Il.i pwpria nccclmˆ dell'arte con inu!ítato parlare ofrurano Ui11tdligcnza.no11 ell..ndo Aunque quelli da fo manifdl:i, & non efl..ndo anche efpoHi, &.hhriinomi di qudli udla pt:it1ca, & nella confuetud“ne, & uagando molto le fcrittu . 1,: dc.i p,rccctti, (e non li I ifiringcno, & con po..he, & apr.:ne fontcnze non (i dichiaranoo-J1unmdoui irnpedimento la .molcitudinc, & la fr equeoza dd par l.irc,rcndeno dubbiofc lern1:mi. d.i lettori.oq..;rtt' uf.1 i proptif 11oc.1boli, iqrial“ n:Jfc:eno d,1!1.a neceffid delle cofe¥ per˜ bifogna primadff.o,i:,-e p_artit,ui.cflte come fi cbi,im:wo lr: cofe, e:,.. come dicono ifilufofi. Il quid nomini.r. QJ_,e)] a p_; op,-:tˆ de'11ocabol1 rcr:de ofcuro ilfentmmto di cbi leg,i;e . E:mi aucbe rm'alt;-a dijficHlt: t.., cbe uafce 11cl modo del dire; perche non . lecito nello i11Jgn.:zre rm'.A;-te, amplia;-fi, & uf.za ::ircuiti di pmállre, perche non Ji fi,1r,áebbe mai, & tirando[: la cofa in lungo rum fi fornirebbedJill;i mcrtJO;ái,1, nll.1 cp:tle fi cvil'tiene con l.-i breuitˆ, & co;i l'ordine po;:..ere ,tiuto. Bifogr.a adundettatiom :fr cofe 111,oue,;_'fr,, co dolc.:z..idi parole tir.ire gli ,wimi fin' al fine. Et m: mtde i.i c.wfa dicendo.dPer, he I t1<.>caboli na,i da Il.i pwpria nccclmˆ dell'arte con inu!ítato parlare ofrurano Ui11tdligcnza.no11 ell..ndo Aunque quelli da fo manifdl:i, & non efl..ndo anche efpoHi, &.hhriinomi di qudli udla pt:it1ca, & nella confuetud“ne, & uagando molto le fcrittu . 1,: dc.i p,rccctti, (e non li I ifiringcno, & con po..he, & apr.:ne fontcnze non (i dichiaranoo-J1unmdoui irnpedimento la .molcitudinc, & la fr equeoza dd par l.irc,rcndeno dubbiofc lern1:mi. d.i lettori.oq..;rtt' uf.1 i proptif 11oc.1boli, iqrial“ n:Jfc:eno d,1!1.a neceffid delle cofe¥ per˜ bifogna primadff.o,i:,-e p_artit,ui.cflte come fi cbi,im:wo lr: cofe, e:,.. come dicono ifilufofi. Il quid nomini.r. QJ_,e)] a p_; op,-:tˆ de'11ocabol1 rcr:de ofcuro ilfentmmto di cbi leg,i;e . E:mi aucbe rm'alt;-a dijficHlt: t.., cbe uafce 11cl modo del dire; perche non . lecito nello i11Jgn.:zre rm'.A;-te, amplia;-fi, & uf.za ::ircuiti di pmállre, perche non Ji fi,1r,áebbe mai, & tirando[: la cofa in lungo rum fi fornirebbedJill;i mcrtJO;ái,1, nll.1 cp:tle fi cvil'tiene con l.-i breuitˆ, & co;i l'ordine po;:..ere ,tiuto. Bifogr.a adundáamente publica fi po/Ja chi:zm.1re,a& doue fiano i l¥,ogl1i doue fi trattano le ca11fe cit11lr, & i tribunali de'giudici, & le corti, ifenaati, do11e fi confitltano le cofe difl,1to, oltraagli fPettacoli, che fi fanno opei-diletto, o per d10- tione. Tratta ad,mque Viti-. della difPofitione del Foro pi-iucipale. Ma per ifPcdirmi di quelle pia-z"IJ,. cbe fono f p,1rfe per la citt,“ , dico, cbe gli .z11cicb1 le chiamarono Trim1 : & benche Tr1- t1io , &f2!!,1driuio fi.1no luoghi, do:,e fa11no capo tre o quattro rie : nondimeno cbiamarono Ti-iHtj anche quelli luoghi aperti, & fP,1tiofi, do11e fi rai,nauano molte perfone d'una contrata: douefi puo dire, che Triuifl fi:z una p1cciol,1 piazza . la quale cbi ornai-e 11ole!Je, prendendo la for- 111.1 d-'ll:t principale, fi farcbber.o due cofe, prima i porticbi d'intorno ,f emplici al meao, fe 11ou duplicati : dapoi s'entre-rebbe in quelle, pei-arcbi pofti a capo delle mea; percbe il portico di Ji1a n.i tura ba del grande: Et 11edereapo1 in tcf/a d'una bella/fra da uno arco Trioufole Jmáebbe cof:t & diletteuolc, & bonoi-euole. come per 11iuo effempio ci poteua dimoftra;-e la citt.“ di R,_ oma . perche lafronted'un'arco a capo un,iflrad" ,fa parere quella piu bella, & lo enti-ai-e nella piazza perrm'arco, fi p,1rei-e l..i p1.iz za m.iggiore. Tre 110/te formo un'atco per l'oi-dina1áio, & perá quello di mezy pa/Ja11a il Trionfante, & il faldato, & pe1ágli altn pajfauano quelli, che i11contra!(. ino, om:ro :tccomp..ig1w1ano co,, .t'legrezza il Trio11fo. Le mfr"'e de gli arcbi dipe,1de110 dal [ape;-e dello .Arcbitr:tto ¥ ouero fi potr,mno cauai-e da gli archi anticbz, & d,1l fŽflo capo dell'ott:mo libro di .Alberto. & molti ef]mpz fi poj]˜no hauei-e da gt.. are bi, che j˜110 in :f\Oma, dii-impetto alL1 chic:fa di f.wt,1 Ataria alle radici del c.rmpido,e,l!o ¥ E' l'arco di Settimio Seue-ro tra i belli, che f“ano fta1i f.ut1, do1:e /0110 fta.te [colpite le 11ittoric al.itc ,on i Trofei,. & 1 fimul.1cri delle b.ut.z...lie tcrreflri , & nauali , con i glorio/i titoli delle imprefc ¥ Et fc bene pare , cbe prima d fulfei-o de gli archi, come egli fi uede j“-a la uia lat,i , & la minerua 11n'arco fhietto dt:tto Camillo , non dimeno quello , cj-alt;-i al'ch1 ft flim.t , che non f,..'feto per Trionfi , ma per ponei-l!i qualche fl.1tu,1 ¥ m.z io L"ggo11e i(.zcri lib;ái, clJeS.zátl dopo tm.rnittoria, fi dr1z:5.˜ rm'arco , peralo 111,tle egli p.ifi˜. Dinan'.{j_ allo ai-co di Settim;o c1.z ,ma colonne!ii,u;z.1t:1. d:: zii ,rnticbt m.:t.t jlulant :, pci-cbca_amm1Ja11a fi:o,-i gr .znJ1(j“1,ui copia d'acqw: O'l-"' De/Foro. Cap. l DGreci fanno il Foro inluogoquadrato,con ampijf..imi, & doppi portichi, & con fpdle colonne, & con architraui di pietra, o di marmo gli adornano. & di fopra ne i palchi o talfelli fanno i Juo hi..a palfcggiare. Ma nelle cittˆ d'Italia non li deuc fare il Foro con la 1!Ycáamente publica fi po/Ja chi:zm.1re,a& doue fiano i l¥,ogl1i doue fi trattano le ca11fe cit11lr, & i tribunali de'giudici, & le corti, ifenaati, do11e fi confitltano le cofe difl,1to, oltraagli fPettacoli, che fi fanno opei-diletto, o per d10- tione. Tratta ad,mque Viti-. della difPofitione del Foro pi-iucipale. Ma per ifPcdirmi di quelle pia-z"IJ,. cbe fono f p,1rfe per la citt,“ , dico, cbe gli .z11cicb1 le chiamarono Trim1 : & benche Tr1- t1io , &f2!!,1driuio fi.1no luoghi, do:,e fa11no capo tre o quattro rie : nondimeno cbiamarono Ti-iHtj anche quelli luoghi aperti, & fP,1tiofi, do11e fi rai,nauano molte perfone d'una contrata: douefi puo dire, che Triuifl fi:z una p1cciol,1 piazza . la quale cbi ornai-e 11ole!Je, prendendo la for- 111.1 d-'ll:t principale, fi farcbber.o due cofe, prima i porticbi d'intorno ,f emplici al meao, fe 11ou duplicati : dapoi s'entre-rebbe in quelle, pei-arcbi pofti a capo delle mea; percbe il portico di Ji1a n.i tura ba del grande: Et 11edereapo1 in tcf/a d'una bella/fra da uno arco Trioufole Jmáebbe cof:t & diletteuolc, & bonoi-euole. come per 11iuo effempio ci poteua dimoftra;-e la citt.“ di R,_ oma . perche lafronted'un'arco a capo un,iflrad" ,fa parere quella piu bella, & lo enti-ai-e nella piazza perrm'arco, fi p,1rei-e l..i p1.iz za m.iggiore. Tre 110/te formo un'atco per l'oi-dina1áio, & perá quello di mezy pa/Ja11a il Trionfante, & il faldato, & pe1ágli altn pajfauano quelli, che i11contra!(. ino, om:ro :tccomp..ig1w1ano co,, .t'legrezza il Trio11fo. Le mfr"'e de gli arcbi dipe,1de110 dal [ape;-e dello .Arcbitr:tto ¥ ouero fi potr,mno cauai-e da gli archi anticbz, & d,1l fŽflo capo dell'ott:mo libro di .Alberto. & molti ef]mpz fi poj]˜no hauei-e da gt.. are bi, che j˜110 in :f\Oma, dii-impetto alL1 chic:fa di f.wt,1 Ataria alle radici del c.rmpido,e,l!o ¥ E' l'arco di Settimio Seue-ro tra i belli, che f“ano fta1i f.ut1, do1:e /0110 fta.te [colpite le 11ittoric al.itc ,on i Trofei,. & 1 fimul.1cri delle b.ut.z...lie tcrreflri , & nauali , con i glorio/i titoli delle imprefc ¥ Et fc bene pare , cbe prima d fulfei-o de gli archi, come egli fi uede j“-a la uia lat,i , & la minerua 11n'arco fhietto dt:tto Camillo , non dimeno quello , cj-alt;-i al'ch1 ft flim.t , che non f,..'feto per Trionfi , ma per ponei-l!i qualche fl.1tu,1 ¥ m.z io L"ggo11e i(.zcri lib;ái, clJeS.zátl dopo tm.rnittoria, fi dr1z:5.˜ rm'arco , peralo 111,tle egli p.ifi˜. Dinan'.{j_ allo ai-co di Settim;o c1.z ,ma colonne!ii,u;z.1t:1. d:: zii ,rnticbt m.:t.t jlulant :, pci-cbca_amm1Ja11a fi:o,-i gr .znJ1(j“1,ui copia d'acqw: O'l-"' per eflingHere la fete di quell!, cbe entumano nello anfitheatro di Ti(o, che era uicino. L'arco Domu; ano ,(u la ftrada Flamminia nel capo della ualle Maraa, 11erfo il c'4mpidoglio ¥ quello arco boz'l,i, ,J de:to di Tripoli. Fu drizzato a Domumo, & iui la f,1.1 11atur.1l foráma conforme a q1lttt.t, che fi uc1.. n..lle r;..cdaglie.. .M,i q11ell'a..co, ..he h..ggi ft chi,ima l'.1..c? di S .Vito, che ritornando f“1 la u1a Ttburtma,fi drce cbe fuf arco di Galieno Imperatore; tl1uale f“crede che gli fu!Je d;-izz ato pite preflo per qu..dche illuftre beneficio, che per Trionf˜ ¥ Ma di tutti gli archi per eterna memoria della uendetta,che fece Iddio pe;á m.. dt Tito -contrai Giudei , lo arco di Tito, pt ornato di titoli, & di jpoglie, cbe fia. net cui ftontijpicio fi legge. Sen. pop, l\?m, diuo Tito dizd VefPafiani F. VefPafiano .Augufto ¥ Dall'ima parte [colpito il carro detiiua, piu al propofito l,1 qu,1.drata, per che tutte le parti,fintqrno. banno pir, uici11anza al centro, et gli fPett.uon uedeno pi.1 egualr11cnte ti tutto. perJ io "1..fio qt:efla confiderat1one a chi legge. Eá per˜ neceffe;áio fare il Foro fecondo La molt1t//dme delli:gentf, accioche non ft conuenga fare quell, ; che fece .Aug¥,;1o. il quale fece fate u11 Foro apprt:Jl˜ due, cbt: ui er.;no per la moltitudine de gli h11omi11i, & de i litiganti, & lo fece p.;cciolo, per non dttr noia a I p,itrorii delle c,rfe 11icjne. ¡-!!,e/lo Foro er.i la doue fono bora gli h<,rti dietro a Morfo rio, & alla cbie(a difanta Martina. & fu fiato con moltaftetta.fi ordin˜, dn: qu.fai fi ti"ait affero i giudicijpub lici, fi a!Jorriffi:ro i giudici, (:r anche fi raunttffe il fenato per crmfultarc dellt.: gt!erre, & de i Trionfi. & cbe quiui i uinciJori capitani poneffero le fPoglit: de i loro trioi,fi. IJt:bbe queflo Foro due belliflimi porti chi, & fu ado-,nato di cofe raritJime. ma che non rubia il Tempo? che non di/lrugge la gtrerra? che non muta I.i gente? Q{,eflo, & altri Fori, come che molti fia n.oftatt bdlif]“mi,o fono ,áaduti da fe, o gettati a terra d.1 nimici,o tram1ttati in altre fabrhábe. F ace11a110 i porti chi molto ricchi, & grandi, & cortfJtu.,ordini di colonne , l'ufo de i q11ali era per fiiggire le pioggie,& paffeggiare, & fuggire ogni noia della grauez.:z-4 dello áacre, & del So=. le. cl,iamauanft dalla loro grandez..za miliar;i, o ftadiarq. & dalla lor maniera Dorici, Co;-inthij, Ionici, To[cani, o .Sotterranei, & altri erano confe,árati a i Dei ¥ erano in fomma ornamenti delle p:.-izz.: merauigliofi. B C1fria. e 'Piazza dinanzJ alle carcere. D 'Piazza in:mzJ alla Cecca. G Bajilica ¥ .A Le aie del 'Pallazz.!>,nel rnezy e il Foro,& d'intorno le botteghe. DD I<:>o'I elo ..jE> - c.J:lti, a t.1 o O 9 O O o e O ei .. o Q e> O 4> et e Q Q .. (>l'l ¥ I<:>o'I elo ..jE> - c.J:lti, a t.1 o O 9 O O o e O ei .. o Q e> O 4> et e Q Q .. (>l'l ¥ L l .. Il o . .. u:ᥠ.. ¥ o o o¥¥¥¥¥ ¥o ¥ I o .,___ 1:10 O O ¥ O O
  • T) :!. (L D t .DE7'{,t . OtLL...t IAStLlC...t. . OtLL...t IAStLlC...t. leI B Jt báQ. 14.Le colonnc+Clifopr.a (mno;per la quarta p:me meno dell: colonne di fotto:pcrchc iee<0fc inferiori rif petto al:Pcfo, che po han o, deono clfere pm ferme, che le dt fopra. & anche pcrchc bifogna imitare la natura delle nafcenti cofe, come ne gli Alberi ritondi, come lo Abetc,i1 Ciprelfoe, il Pino, dclii quali non ne alcuno, che non lia piu groffo dalle rndie:i, ma poi crcfrendo con naturale refl:rignimemo di fopra a poco a poco peruicne. alla fommitˆ: fc adunque la natura delle nafcenti cofe coft richiede, drittamcnte li.ordina, he le parti di fopra !“ano,in larghezza,& grolfezza piu rifi:rette delle inferiori, 'Bello auuertimento quefio di Vitr .neloprefente luogo ¥ uuole egli che fe uorremo fopra le colonne. del portico porre altre colonne, & leuare la fobrica con piu ordini di taffelli, o folari, chefi auuertifca di fare le colonne di fopi-a piu fottili la quarta parte delle colonne di fotto..:& piglia /o effempio da gli alberi, che da piedi fono piu grofti, (!r uanno egualmente a/Jottigliandofi fi,. ,alla ciriui ¥ Ben douemo auuertire, che' l p;áimo ordine era Dorico, it fecondo Ionico, & il ter ..o Corinthio, & che non feguitao, che fe le colonne di fotto fono la quarta parte piu groffe delle _co:lonne di fopra, che ancbc fzano in altezza maggioti la quarta !'arteo, percbe fe la colonna Do.ricaodi fotto, di piedi quattro di diametro effendo Dorica,fara alta piedi 1mitiotto ¥ la di f opra, che farˆ Ionica,fe bene farˆ un quarto meno gro/Ja della Dorica, cio tre piedi, non farˆ per˜ un 'luarto minore, d' altezzf della colonna di fotto, percbe farˆ di otto Diametri & mezo, chef ono piedi v.cntiquqttro,& mez_p. & fe bene anche fuffero tuttigliordini d'uno iftefto genere; bifogneria, che la colomia di fotto non fffe piu gro/Ja dal piedi, di quello, cbe la colonna di fotto nella cima,dotte fifa la contratt11ra,accioche la colonna di [opra fi pofaffe ful uiuo.ben uie11e anche ral(cáz:zy d..lla colonna minore, ma non la quarta parte. per˜ bifogna auuerti;-e a qttello che dice Yitr. Io pone;ᘠqui fotto la pianta del Foro latino, lafciando al giudicio, & piacere aaltri ilocon. federare, &.diftegnare il Foro de' Greci, Le aaGli('.he fi:100 congiunte al Foro nelle parti piu calde, che lia pofsibile, accioche inegociator.i il ucrno fenza molelfo. di c:miu.i tempi a quelle pofsino transfcr“rli. & lelarghezze di quelle non liano minori, che per la terza parte, n maggiori, che per la metˆ della lunghe22a,(e la natura del luogo non impedir:“, ouero non i sforzerˆ a mutar mifura di compar.timento. Ma fe'l luogo farˆ piu ampio in lunghezza pofie fiano ne gli cfl:remi le Chakidiche,come nella Giulia Aquiliana. Douemo auuertire, cbe Vitr.col Foro ,ibbraccia le Bafilicbe, f'[!,rario, il_ Carcere , & la Curia. percberitr.bauendo trattato delle Bafilicheo, dello Erario, del Carcere, & della Curia,dice al ter,;zy capo feguente. I Q_ff,ando farˆ fornito il Foro, bi[ogrta eleggere il luogo molto fano per 'gli !J,ettacoli ¥ i Ecco che il Foro abb;-acciauale dette cofŽ. per˜.mi pare, che in una fola pi1111- ta, fi do11eria tapprefenrare il Foro con la Ba.fili ca, lo Erario, la Curia,& la prigione. Baftlica, feuolemo inrerpl'etare il nome ,fuona cafaregale.& in quella ft foleua tener ragione a coperto, &trattar/i an.che di grandi, & importanti negotij. fcriue 'Plutarco cbe 'Paulo Emitio fpefe da nouantamilafcudi, per quanto fifa conto, in una Bafilica, laquf!.le eranelomez.. del Foro. credeno alcuni, che quella Bafiliafuffe tra la chiefa di fanto .Adrianoo, & il bel Tempio d“ Fauftiua. vuole Vitr.cbe le Bafiliche fjm;o pofte in luoghi caldiffimi, & int..nde per luoghi caldi.ffi, ni, quelli, cbc fono uolti dallo .Aquilone.. & dal Sc:ttentr“one, come egli e/pone nel decimo capo del pre[cnte libro. & Vuole che la Baftlica babbi a non fo che da fare col Tempio, ma non per3 .in modo cbe fole dia que/Ja grandezza, perche molto piu degn4 cofa il Tempio della Bafilica. In quanto adunque la Bafilica tiene un:i c,erta conueniewz a col Tempio , ella j“ uf urpa molte ragioni del Tempio. & pe,.˜ Vitr.dirˆ qui appre/Jo, che le ragioni de gli .Architraui,/regi,& goc ciolatoi fi piglieranno dalla fimmctria delle colonne , come ha dic biarito nel terz_p librQ, I.a Bajjlica adunque imita pitt p;-efto, cbe pareggi il Tempio. Vuole r,Alberto, che per .la moltitudi11e de i litiganti, pel',li notai, & f crittori la Bafiltca fia molto piu libera , molto piu aperta, & lzm1inofa, accioche gli attocati, & i clienti cercandoft l' tm t'altro,ft poffino in un giro i oc-. ,bie l I á1leI B Jt báQ. 14.Le colonnc+Clifopr.a (mno;per la quarta p:me meno dell: colonne di fotto:pcrchc iee<0fc inferiori rif petto al:Pcfo, che po han o, deono clfere pm ferme, che le dt fopra. & anche pcrchc bifogna imitare la natura delle nafcenti cofe, come ne gli Alberi ritondi, come lo Abetc,i1 Ciprelfoe, il Pino, dclii quali non ne alcuno, che non lia piu groffo dalle rndie:i, ma poi crcfrendo con naturale refl:rignimemo di fopra a poco a poco peruicne. alla fommitˆ: fc adunque la natura delle nafcenti cofe coft richiede, drittamcnte li.ordina, he le parti di fopra !“ano,in larghezza,& grolfezza piu rifi:rette delle inferiori, 'Bello auuertimento quefio di Vitr .neloprefente luogo ¥ uuole egli che fe uorremo fopra le colonne. del portico porre altre colonne, & leuare la fobrica con piu ordini di taffelli, o folari, chefi auuertifca di fare le colonne di fopi-a piu fottili la quarta parte delle colonne di fotto..:& piglia /o effempio da gli alberi, che da piedi fono piu grofti, (!r uanno egualmente a/Jottigliandofi fi,. ,alla ciriui ¥ Ben douemo auuertire, che' l p;áimo ordine era Dorico, it fecondo Ionico, & il ter ..o Corinthio, & che non feguitao, che fe le colonne di fotto fono la quarta parte piu groffe delle _co:lonne di fopra, che ancbc fzano in altezza maggioti la quarta !'arteo, percbe fe la colonna Do.ricaodi fotto, di piedi quattro di diametro effendo Dorica,fara alta piedi 1mitiotto ¥ la di f opra, che farˆ Ionica,fe bene farˆ un quarto meno gro/Ja della Dorica, cio tre piedi, non farˆ per˜ un 'luarto minore, d' altezzf della colonna di fotto, percbe farˆ di otto Diametri & mezo, chef ono piedi v.cntiquqttro,& mez_p. & fe bene anche fuffero tuttigliordini d'uno iftefto genere; bifogneria, che la colomia di fotto non fffe piu gro/Ja dal piedi, di quello, cbe la colonna di fotto nella cima,dotte fifa la contratt11ra,accioche la colonna di [opra fi pofaffe ful uiuo.ben uie11e anche ral(cáz:zy d..lla colonna minore, ma non la quarta parte. per˜ bifogna auuerti;-e a qttello che dice Yitr. Io pone;ᘠqui fotto la pianta del Foro latino, lafciando al giudicio, & piacere aaltri ilocon. federare, &.diftegnare il Foro de' Greci, Le aaGli('.he fi:100 congiunte al Foro nelle parti piu calde, che lia pofsibile, accioche inegociator.i il ucrno fenza molelfo. di c:miu.i tempi a quelle pofsino transfcr“rli. & lelarghezze di quelle non liano minori, che per la terza parte, n maggiori, che per la metˆ della lunghe22a,(e la natura del luogo non impedir:“, ouero non i sforzerˆ a mutar mifura di compar.timento. Ma fe'l luogo farˆ piu ampio in lunghezza pofie fiano ne gli cfl:remi le Chakidiche,come nella Giulia Aquiliana. Douemo auuertire, cbe Vitr.col Foro ,ibbraccia le Bafilicbe, f'[!,rario, il_ Carcere , & la Curia. percberitr.bauendo trattato delle Bafilicheo, dello Erario, del Carcere, & della Curia,dice al ter,;zy capo feguente. I Q_ff,ando farˆ fornito il Foro, bi[ogrta eleggere il luogo molto fano per 'gli !J,ettacoli ¥ i Ecco che il Foro abb;-acciauale dette cofŽ. per˜.mi pare, che in una fola pi1111- ta, fi do11eria tapprefenrare il Foro con la Ba.fili ca, lo Erario, la Curia,& la prigione. Baftlica, feuolemo inrerpl'etare il nome ,fuona cafaregale.& in quella ft foleua tener ragione a coperto, &trattar/i an.che di grandi, & importanti negotij. fcriue 'Plutarco cbe 'Paulo Emitio fpefe da nouantamilafcudi, per quanto fifa conto, in una Bafilica, laquf!.le eranelomez.. del Foro. credeno alcuni, che quella Bafiliafuffe tra la chiefa di fanto .Adrianoo, & il bel Tempio d“ Fauftiua. vuole Vitr.cbe le Bafiliche fjm;o pofte in luoghi caldiffimi, & int..nde per luoghi caldi.ffi, ni, quelli, cbc fono uolti dallo .Aquilone.. & dal Sc:ttentr“one, come egli e/pone nel decimo capo del pre[cnte libro. & Vuole che la Baftlica babbi a non fo che da fare col Tempio, ma non per3 .in modo cbe fole dia que/Ja grandezza, perche molto piu degn4 cofa il Tempio della Bafilica. In quanto adunque la Bafilica tiene un:i c,erta conueniewz a col Tempio , ella j“ uf urpa molte ragioni del Tempio. & pe,.˜ Vitr.dirˆ qui appre/Jo, che le ragioni de gli .Architraui,/regi,& goc ciolatoi fi piglieranno dalla fimmctria delle colonne , come ha dic biarito nel terz_p librQ, I.a Bajjlica adunque imita pitt p;-efto, cbe pareggi il Tempio. Vuole r,Alberto, che per .la moltitudi11e de i litiganti, pel',li notai, & f crittori la Bafiltca fia molto piu libera , molto piu aperta, & lzm1inofa, accioche gli attocati, & i clienti cercandoft l' tm t'altro,ft poffino in un giro i oc-. ,bie l I á1 .Q..., P 1 '{, T ... '-15 &'l1“o ue-dere ¥ Gli antiechi aggieunfero alle Bafilicl,e uno, & dueTribunali,1mo, & due portichi. Sia adunque la largheÇa con la lunghe-zza in proportione fottofefquialtera, oucro fottodoppia & quefto quando non cif.1d impedimento dalla n:itur.:i, ('l" flto delluogo. pc-rche in quel cafo, effendo illuogo piu lungo,uuole Vitr .che neegli cflremi fl facciano le Chalcidiche:l' .Alberto legge auf“dica,et uuole che Caufidica fla una aggitmt!t alla lunghezza dellaBaj“lica in forma della lct (era.T. per traue;fo delle tefle doue Jlauano gli auuocati,& caufidici a difputarc le ca11fe. T1¥ouaji. he chalcidicu una forte di edificio detto dalla cittˆ Chalcidia,cbc lo tfaua,&che era g;áande et !Juttiofo;& forfe Vitr .intende qutfto,che fi aggiunga alla Bafilica,quando il luogo farˆ piu lrmgo, di queUo,che porta la prop()rtione della larghezza alla lungbeá'ZJ._a ¥ ..,litri intendeno I.i Cecca,del-á la quale Vitr. non ragiona altroue, che luogo doue fi batte la moneta, & forfe mi piacerebbe quefla efl!ofitione, quando la Ceccanon face!Je firepito, cbe “mpedifce quelli, che difendeno, & trattano le caufe 1Jella Ba{ilica. il Filaniro adduce delle autoritˆ,che confermano,che ch.zlcidica r:rano edif“cijgrandi .per˜ iomi ac,áofloalla opinionfua ¥ &quello ef[empio, cbe dice Vitr. come nella Giulia.AqHiliana,io credo, ,che Vitr. intenda d'una Bafilica fatta nel Frmli,doue inuernaua Cefare ;percbe alcuni tefti banno. Vi/1.i..,{quiliana. & di .Aquil“o fi tro.. tmii memoria irimarmo nel p,.fali, cbe io ho ucduta, & fi trouano i zeeftigi a.alcune Therme. Le0colonne della Bal“lica l“ano tanto alte,quanto fono larghi i porrichi; ma il portico fia terminato per un terzo di quello, che deue effere lo fpacio di mezo. Se la l.4rgb.ez:..zt del portico f,m“ di dieci piedi, fiano le colonne dieci piedi, dico per cffempio, &per la largbczzadelportico s'intende lo fjwio, che dalle colonnealpa-rete. Et poi uuole, che il portico fla tanto largo, che egli Jía d'un ter zy della larghezza di mezy, cio qu.-into farˆ il corpo della Bafilica rijlrctto da i pareti prendafl un terzy, & di quello fifaccia la largbe-zza del portico ¥ Le colonne di fopra fiano minori di quelle di fotto , fecondo, che detto hauemo di fopra. Jl parapetto, che tra le colonne li1periori, & inferiori fimilmemc pare, che fia di douer effer per la quarta parte meno delle colonne di fopra, accioche quelli, che c:imin:ino fopra'l palco della baf“lica, non fiano ueduti da i negociatori. Gli architraui, i fregi ,i gocciolatoi fiano prd“ dalla fimmetria delle colonne,come hauemo detto nel terzo libro. Lato deUq Bafilica , & ua congiunta la lettera .A. diquefla /igur,i con la lettera B. della .A.nteccdente. .. 13 Ne meno di dignitˆ,& bellezza polfono haucre i companimcnti ddlc ba(“Jichc di que' . l:t maniera come io ho pofio, & lm1uto e ura che (i faccia nella colnni:i Ginli:i d, I ano: I< ('roporti, "1.., .. m“furc dc:112 quale fono in quefio modo ¥ La tdl ugginc di mczo t1 a le co á . !onne .. 'I' I '1\, T O. tonne lunga piedi cento & uenti, larga fdfJnta, il portico'. fuo d'intorno fa tcfiugginctra i pareti,..; le colonne, largo piedi ucnti. Lecolonne erano dalla parte di dentro,& fofte11e1tano la tefhggine, ma il portico era di fuori a torno, & eraferr.1to di parete, comefi 11eder:i poi. Le colonne di altezza continuate con i capitelli piedi cinquanta alte, & grotfc cinqueHaucndo di dietro le pilafiratc alte piedi uenti, larghe due, & mezo,grorfe uno, & mc::zo, le quali riceucno le traui, che fofl:entano i canteriJ, & i coperti dc i portichi, i ,311ali fono fottopofii piu bafsi alla tefiugginc. Cli altri fpatiJ tra le traui dc i pilafiri, & delle colon ne per gli imcrualli delle colonne fono lafriati a i lumi: quattro colonne fono nc::11:i largheu: i della rcfiuggine ponendoui con quelle le angulari dalla dcfira, & dalla finiflraa. ma nella lunghezza profsimaaal Foro,pur con leansulari ne fono otto, ma dall'altra parre con le angul.ui, fei,perehc le due di mezo in quella parte non fono poHcacciochc non im pedifc:mo l'afpctto dclJo antitcmpio, del Tempio d'Augufio,il quale pofto in mczo del parete della Ba fili ca, & guarda per mczo'l Foro, & il Tempio d1 G ioue. Qf_..ando Yitr. dice; &gli altri JJ,atij tra le traui de i p1laftri, & delle colonne, per gli interco ôtrm.. ,fono l.ifciati a i lumi. intende gli Jpatij, cbefono tra'locopt:rto del portico, & il tetto della teftuggine. & le colonne alte cinqtt..wta piedi erano Corintlne. Euur anche il Tribunale in quel Tempio meno di figura femicircofare, & lo (patio di quello ndla fronte di piedi quarantafd , & la curuarnra di dentro di piedi quindici,:iccioche quelli, che fidfero dinan..i a i magillrati non impedilfero i ncgocianti nella Bafilica, fopra le colonne fono d¥intorno gli architraui fatti di tre pezzi di due piedi l'uno incatena ti, & quelli ddlc terze colonne, clu: fono nella parte d'intorno a i pilafiri, che fi ftendenodallo antitempio, & toccano dalla defira, & dalla f“nillra il fcmicircolo ¥ 'P::r l.: t.-:.. colon11cc3li intt:ndequelle, trai e qtudi eranole1111te lt due dimezo, per dare ueduta allo ,-intitempio di .Augufto. pcrcbe fono le ter'1,!} cominciando a contare dalle angulari. Sopra le traui d'mtorno contra i capitelli fono alcuni pilafirelli come picdifl:ah, difpcfii per fofiencre i pefi , alti piedi tre, & larghi quattro per ogni uerfo > fopra fono le trau ben compolle inchiauate di due pezzi, di due piedi l'uno. ITilaflre!ltfonoin l1togo di Fregio. Le traui Euerga11ee. & benocompofte erano in luogo d. cornici . noi folemo anche dire, quel tratte lauora bene, q11ando egli poflo in opera, & fa il [,,o officio ¥ Sopra le traui fl:anno i trauerli con le chiaui, che contra i Fregi delle colonne, & le an te,& i pareti dello antitempio fofl:entano uno continuato colmo della Bafilica. & un'altra dal mezo fopra lo antitempio , & co(“ doppia difpolitionc di tefiuggine una di fuori del tetto,{!l l'alt..a della tefl:uggine interiore, porge una ueduta bella, & gratiofa. Simil¥amente 1 leuat1 ornamenti de gli architraui, & la difiributione de i parapetti, & delle colonne di fopra, toglie una faticofa molcfiia, & frema per una gran parte la fomma d..lla f pcfa, M.. le colonne coli alte fin alla trauatura della tefiuggine, pare che accrefchmo et la magmficenza della fpefa, et la dignitˆ dell'opera. &aM leuate q1ttlle parti, cio Fregi, architra1,i, cornici, & gli adornamenti: & in lur,go loro erano le e:,-aui eucrganee, i pilaftrelli, & le trard di legname,percbc cofi era neceffario ef]n do molto JJ,at10 tra colonna, & colonna. Era a mio giuditio ima bm difpofla Bafilica,& doueua ha11ere del grande, bora 110n ci fono di quella uefligij apparenti ¥ ZE 1A .. 'I' I '1\, T O. tonne lunga piedi cento & uenti, larga fdfJnta, il portico'. fuo d'intorno fa tcfiugginctra i pareti,..; le colonne, largo piedi ucnti. Lecolonne erano dalla parte di dentro,& fofte11e1tano la tefhggine, ma il portico era di fuori a torno, & eraferr.1to di parete, comefi 11eder:i poi. Le colonne di altezza continuate con i capitelli piedi cinquanta alte, & grotfc cinqueHaucndo di dietro le pilafiratc alte piedi uenti, larghe due, & mezo,grorfe uno, & mc::zo, le quali riceucno le traui, che fofl:entano i canteriJ, & i coperti dc i portichi, i ,311ali fono fottopofii piu bafsi alla tefiugginc. Cli altri fpatiJ tra le traui dc i pilafiri, & delle colon ne per gli imcrualli delle colonne fono lafriati a i lumi: quattro colonne fono nc::11:i largheu: i della rcfiuggine ponendoui con quelle le angulari dalla dcfira, & dalla finiflraa. ma nella lunghezza profsimaaal Foro,pur con leansulari ne fono otto, ma dall'altra parre con le angul.ui, fei,perehc le due di mezo in quella parte non fono poHcacciochc non im pedifc:mo l'afpctto dclJo antitcmpio, del Tempio d'Augufio,il quale pofto in mczo del parete della Ba fili ca, & guarda per mczo'l Foro, & il Tempio d1 G ioue. Qf_..ando Yitr. dice; &gli altri JJ,atij tra le traui de i p1laftri, & delle colonne, per gli interco ôtrm.. ,fono l.ifciati a i lumi. intende gli Jpatij, cbefono tra'locopt:rto del portico, & il tetto della teftuggine. & le colonne alte cinqtt..wta piedi erano Corintlne. Euur anche il Tribunale in quel Tempio meno di figura femicircofare, & lo (patio di quello ndla fronte di piedi quarantafd , & la curuarnra di dentro di piedi quindici,:iccioche quelli, che fidfero dinan..i a i magillrati non impedilfero i ncgocianti nella Bafilica, fopra le colonne fono d¥intorno gli architraui fatti di tre pezzi di due piedi l'uno incatena ti, & quelli ddlc terze colonne, clu: fono nella parte d'intorno a i pilafiri, che fi ftendenodallo antitempio, & toccano dalla defira, & dalla f“nillra il fcmicircolo ¥ 'P::r l.: t.-:.. colon11cc3li intt:ndequelle, trai e qtudi eranole1111te lt due dimezo, per dare ueduta allo ,-intitempio di .Augufto. pcrcbe fono le ter'1,!} cominciando a contare dalle angulari. Sopra le traui d'mtorno contra i capitelli fono alcuni pilafirelli come picdifl:ah, difpcfii per fofiencre i pefi , alti piedi tre, & larghi quattro per ogni uerfo > fopra fono le trau ben compolle inchiauate di due pezzi, di due piedi l'uno. ITilaflre!ltfonoin l1togo di Fregio. Le traui Euerga11ee. & benocompofte erano in luogo d. cornici . noi folemo anche dire, quel tratte lauora bene, q11ando egli poflo in opera, & fa il [,,o officio ¥ Sopra le traui fl:anno i trauerli con le chiaui, che contra i Fregi delle colonne, & le an te,& i pareti dello antitempio fofl:entano uno continuato colmo della Bafilica. & un'altra dal mezo fopra lo antitempio , & co(“ doppia difpolitionc di tefiuggine una di fuori del tetto,{!l l'alt..a della tefl:uggine interiore, porge una ueduta bella, & gratiofa. Simil¥amente 1 leuat1 ornamenti de gli architraui, & la difiributione de i parapetti, & delle colonne di fopra, toglie una faticofa molcfiia, & frema per una gran parte la fomma d..lla f pcfa, M.. le colonne coli alte fin alla trauatura della tefiuggine, pare che accrefchmo et la magmficenza della fpefa, et la dignitˆ dell'opera. &aM leuate q1ttlle parti, cio Fregi, architra1,i, cornici, & gli adornamenti: & in lur,go loro erano le e:,-aui eucrganee, i pilaftrelli, & le trard di legname,percbc cofi era neceffario ef]n do molto JJ,at10 tra colonna, & colonna. Era a mio giuditio ima bm difpofla Bafilica,& doueua ha11ere del grande, bora 110n ci fono di quella uefligij apparenti ¥ ZE 1A 2.18 La pianta fegnattt .A. La pianta dei tempio d'.At(.."flo B. Lo .Antitempio C. Il Tr1b1male D. Il pa1áete dellaB:ifllica, cbe 1áincbiude11a i po1átich1 E. F. G. 11. Ilparetedel Tempio1. K. L. M. & 11a,mo con le aie dello ant1tcmpio a ritroua-re il p.mte della Bafilica. I p1l,1ftd dietro le colonne ¥ . Lo in pi della BaGlica, & del Tempio dimofira poi partitamente il tutto. Le coloilne r. I pilafh-i de ttenti piedi ? ¥ L.t prima tr.111atura del portico 3 ¥ I fecondi pila(li-i di piedi die1otro ¥ + Le tro1.1d, cbe foftcnt.zno i c:mterij del co;-po dd p0tático, c!Je inferiore al coperto della Bafl lic.1.. 5 ¥ Le colonne erano Corint/;ic, Letmui di tre morelli di due piedi fimo, in11ece a.A.rchitra11c. 6, I pila/trciJl i..i ire piedi, cheferu!,tllO per fregio. 7 ¥ Cli .-tltri tratti po/ii infieme, & incbi,mati, cbc lcgauatio la fabrica a torno, & f emiuano per cornid, cornpofli di morelli di due piedi l'uno. 8 ¥ Iletetto fi uede col fito leg.1mento [opra il pronao dd Tempio. Il p:irete del portico a torno I.i E:tjibca. 9 ¥ Ilparapetto a/1,z prima rrauatura dd portico ¥ 1 Cl ¥ I lumi fgnati. o, Ji L .M. Io o o :E. © .. @ (:) .. ,., ,, i .. ..I() .. ¥ *Do..Q ..Je{tt ;Z" ..0;:;: 'i .f b , .I' 'DeUo Erario,Carcere,f5 della Curia come fideono ordinare. Cap. 11. ,'Erario, il Carcere, & la Curfo deono dfcr conoiunt1 al Foro, ma in;nodo,che la grandezza del comp.irtimento di quelle rifponda al Foroo, & fpecialmentc la Curia {1 deue fare'!econdo la dignitˆ de gli ha'bitanti, ouero-della cittˆ. f.. ' ella farˆ quadiara, qu..nto hauerˆ di larghezza, aggiugoendoui la metili fa rˆ l'altezza. ma fe la forma farˆ piu lunga, che larga, egli lf pO't'rˆ infierrfe la lunghezza & la larghezza, & di tutta la fomma fi piglierˆ la metˆ , & {i darˆ all'altcna fotto la trauamra. Oltra di quefi:o fi deono circondare intorno i pareti nel mezo di comicioni,o di legname, o di fiucco. ilche quando non fuffe fatto,ne uenirebbe, che la uoce de difputanti trop po alzata> non farebbe udita da quelli, che odenc,le caufc. ma quando d'intorno i pareti c:i faranno i cornicioni, la uoce ritardata da quelli prima)che fia nello aere dif,ipata, perucnirˆ alle orecchie de gli audi tori, IU -..--- --_-=..::.-....,...- trar io lttogo doue /i ripone ilTe foro , & il dinaro public<1. i R,gmani nello bario conferuauno tutti gli atti pub lici, & decreti del Senato. i libri elefantini, ne i qu.ili erano defcritte le trentacinque tribu di /uda. Dice Suetonio,che Cef tVe abbruci˜ tutti i libri delle obligan-zy,cbetgli ritrouíJ nello Erario, per letlllre ogui occaf10ne-di odio. Come-e.!Jer debbi:i lo Erario, & il .-arceri: non dice Yitru. percbe fo1so parte del Foro r che banno [eco le loro neceffitˆ,. chefi rimet teno al giudicio dello .Architetto,&per˜ de i Granai publii,dello Erario,aelle armerie,.delnaua¥ le, del Fondaco, & della Cecctt-, non dice Rltro. Deono quefle cofeae./Jer collocate in luoghi ficurifiimi, & prontij]imi, circondate d' alte mura, & guardate dalle fo.., & dall'infidie de i feditiofi cittadinia. ..i hauemo in Yenetia i Granari, & la Cece a congiunte alla pia-Ç_a. le anne.rie nel palaz-zo ifte.!Jo, f .Arzana fic11r.z guardata, & fornita,fe altra.ue n' o fia /lata al mondo. la Cecca fopra la piazza, opera del Sanfouino. iui fi batte, & cimenta l'oro,& l'argento:& fi confruano i depofiti,& fi riduceno alcuni magiflrati deputati allei Cecca,,s“ per la cura delle mmolo foce.fii Q_J,,ando per aiutar i tuo donz...lli, De i Sabim le Vergini prendefli. .Allhor non eran drizzati i penellia, 'Per foftener le ttele, 11 togliefti 'Per for Theatro da quefii, & da quelli Montili marmi, n fitfti fi 1,ano, Sedean [opra iccflmgli le brigate, Semplicemente era la [cena ordita. ..i folti bof,:hi con le ftondi ornate , L'birfatecbiomed!!llaagente 1mita Dall'ardore del fol eran g,iardate. chedip('snefti ipulpiti col grano. Soleua110 i-aunarfl ne i d“ folenniper le tiille i contadini, & fare diuerfi focri/“cij, & giuocbi rv.Jticali; Et quefta ufanzapiacque tantoagli .Atheniefi, che furono i primi, che la introduceffronella cittˆ, Et chiamarono Tbeatro quel luogo, douefifaceuano q11e giuochi. I F.gmani da poi clilcttandofi di fimili ufan7!, uolleno anche effe i Tbeatri nella cittd, ma non Jli fecero da pri., a [operbi, & alti, & di pietre, ma di legno, & con quaháhe occafione, (Pefiro poi molto, & tutto I . ' ¥ ; ¥ ¥ L 1 B 1t O.que del Theatropartitamente, &chiaramenteIo dir˜ cbedal fine flpotrJ ogni fua diflrib11tio, 11e co11fiderare. & per˜ lafciando da parte le cofe communi ad ogni fobrica, che il luogo fano,il fondamento, & la piazza, & altre cofe, in cbe conuengono t11tti gli edi/icij per gttardare. Dom:moconfid1mire le perfone, che ui uanno,& i giuo,ábi , che fi fanno ¥ RJguar,la11do ad1mque le per[o ne, trouamoprima una gran moltitudine dianobi/i, & d“ plebei che ad un tempo ui uanno,infieme ftan,io, & for[e ad un tempo fi partono. per fi ricercano molte entrate, molte [alite,& mot te ufcite. oltra di quefto perche il tempo,che fi fta a uedere, lungo, n..cefferio , che ci fia la commoditˆ del [edere, & che in un luogo feggano i nobili, in altro i plebeia. inobili htrueranno i loro [eggi dli baffoa, acciocbe il fetore, che fale con lo aere caufato dalla moltitudine, nori gli offrnda. La plebe federˆ in alto, &tutti faranno in modo collocati, cbe potram10 uedere, & 11direcmolo foce.fii Q_J,,ando per aiutar i tuo donz...lli, De i Sabim le Vergini prendefli. .Allhor non eran drizzati i penellia, 'Per foftener le ttele, 11 togliefti 'Per for Theatro da quefii, & da quelli Montili marmi, n fitfti fi 1,ano, Sedean [opra iccflmgli le brigate, Semplicemente era la [cena ordita. ..i folti bof,:hi con le ftondi ornate , L'birfatecbiomed!!llaagente 1mita Dall'ardore del fol eran g,iardate. chedip('snefti ipulpiti col grano. Soleua110 i-aunarfl ne i d“ folenniper le tiille i contadini, & fare diuerfi focri/“cij, & giuocbi rv.Jticali; Et quefta ufanzapiacque tantoagli .Atheniefi, che furono i primi, che la introduceffronella cittˆ, Et chiamarono Tbeatro quel luogo, douefifaceuano q11e giuochi. I F.gmani da poi clilcttandofi di fimili ufan7!, uolleno anche effe i Tbeatri nella cittd, ma non Jli fecero da pri., a [operbi, & alti, & di pietre, ma di legno, & con quaháhe occafione, (Pefiro poi molto, & tutto I . ' ¥ ; ¥ ¥ I !2._, P , I 7-{ r (J. tKttaHtˆ gli foceuano di legname, & a tempo , come fi legge cbe M. Sca11i-o ..di/e per un [o/o me fa fece rm TIJeatro di lcg110 cap:tce di ottanwtiila perfone; d,e b..Jtelt:t I.i [ce,1a ,1lt.: in tre ordmi, con trecento & fejJdnta colonne di marmo, & .y14t:lle del primo ordine i11[c:riore cr.zno alti!. trent'ottopiedi.La parte di fotto dell:tfcena cr.i di m:mno, "1 di me,o di uctro,l,, di [apra dc..r,..a1 & tra le colonneperadc,rn.1me11to ci e;á.1.110 d,1 tremi/.: fi.g,m: di mt:t.i!lo. !1.!Jef!o The-1tro fu ,L piu grande, cbe gi.t m.i, J“a flato fobncato. pc,á il ,áhe n,m potendo C1,rione,. clre per le effcq1de. delpadre ne uolle far uno, aggittgnere a 1udla grm1dc-z.., rzcorfe per uwto all.t inc!ltjll-“n , do-.ue foce due Tbe.:tri amen due J˜pra penti m moclo bilicati, & fofPefi, cbc fi pMmano facibmme. girare. Sotto41uelli Thutri erano Le c.1fe, & i coperti doue{lauano quelli, dJe ccn .1rganec, & ruoto/i 110/geuano quelle g,r,tn macl,ine de i TbMtri. Fu cofa mara1riJliofa ( come di.e 'Plinio) & qsu:l populo, che eta 11incitor del mondo,applmu!etta in 1111 tanto J:10 pe;-icolo: penhe un,1 tra ue di 1,1eU.i machin.t , cbe fi ft1ffe rott.1, tutt,1 la fabric:1 p..e:1a rmnare, e:,~ rimmell:m: laf/rage cli C.:zn11e. ..efli Tl,catr“ uoltauano le curuature 1m.iin contra f altr4, percl,e le 11oci de 1-uitant“ non fi conforuieffi>ro i11fieme; poi fi congiugne1iano irif“eme con le corna, & raggh-at“ con l.. genti fopra f.1cev.a110 uno amfitbeatro.,dapˆilmezo gionw per li gir:ochi de i glacliato;áic.cConfidrr.v,Jo io, che 'Plinio uuole, cbe_ da[ctmo di, ql,(cll, Tbeatri fi mo1tefJe Jopra ttn perno,_c& cbe-_ di due Tbutri fi fdce1!4 uno amfitbeatro, & i1edendo non meno audacia , che i,1gegno incfa11tafattttra : communicando le difficultˆ, cbe io haueua con meffer francrfco Marcolini ingeniofo inueftigatore di belle machine, hebbi di lui con mirabile folertt la inuentione di due punti,cnei quali fi poteuano porre i perni,& fare, cbe i Tbe.itri nel uoltare non fi tocc.iffero l'uno, &craltro ¥ q11efi1 punti per dirla bre11cnumte erano Jli eftremi del diametro dell' orcbe/lra ¥ J/ ero tJ, che in piu lttoghifi do11e11ano ponere de i r11otoli di bronzy di buona groffe-zza, acciocbe i Tbea-.cLrifuf}..>ro d.1 1::elli portati-, & fo/lentati ,Il Card.wo nel libro dell.i fottilitˆ pone 1m'altromod1>.cdz ...ir,1re q11ell1 Theatri,aL quale io rimetto, lettori. renne poi :toglia a 'Pompeio cli farne uno,cbecf>.t11effe .i durare piu lungamente,& per˜ lofece di pietta, & lo orn˜ magnificamente,et fi, molto celebre. Oltra il quale ne fu uno in Leone di Marcello figliuolo di Ottattia forella di .Auguflo > cap.w: di ottantamila pcrj˜ne. Et un'altro che ConJelio Ealbo fece pure aricl,ie{la di .Aug1,Jlo,. clic era difi,/er.ofo di uedcre lro i11fieme; poi fi congiugne1iano irif“eme con le corna, & raggh-at“ con l.. genti fopra f.1cev.a110 uno amfitbeatro.,dapˆilmezo gionw per li gir:ochi de i glacliato;áic.cConfidrr.v,Jo io, che 'Plinio uuole, cbe_ da[ctmo di, ql,(cll, Tbeatri fi mo1tefJe Jopra ttn perno,_c& cbe-_ di due Tbutri fi fdce1!4 uno amfitbeatro, & i1edendo non meno audacia , che i,1gegno incfa11tafattttra : communicando le difficultˆ, cbe io haueua con meffer francrfco Marcolini ingeniofo inueftigatore di belle machine, hebbi di lui con mirabile folertt la inuentione di due punti,cnei quali fi poteuano porre i perni,& fare, cbe i Tbe.itri nel uoltare non fi tocc.iffero l'uno, &craltro ¥ q11efi1 punti per dirla bre11cnumte erano Jli eftremi del diametro dell' orcbe/lra ¥ J/ ero tJ, che in piu lttoghifi do11e11ano ponere de i r11otoli di bronzy di buona groffe-zza, acciocbe i Tbea-.cLrifuf}..>ro d.1 1::elli portati-, & fo/lentati ,Il Card.wo nel libro dell.i fottilitˆ pone 1m'altromod1>.cdz ...ir,1re q11ell1 Theatri,aL quale io rimetto, lettori. renne poi :toglia a 'Pompeio cli farne uno,cbecf>.t11effe .i durare piu lungamente,& per˜ lofece di pietta, & lo orn˜ magnificamente,et fi, molto celebre. Oltra il quale ne fu uno in Leone di Marcello figliuolo di Ottattia forella di .Auguflo > cap.w: di ottantamila pcrj˜ne. Et un'altro che ConJelio Ealbo fece pure aricl,ie{la di .Aug1,Jlo,. clic era difi,/er.ofo di uedcre l maturi ,.per quefleI pi11 curwfi > &prefti in modo, che era prouiflo alla etˆ , & aUo appetito tlognuno. I:gli fi dcue diligentemente auucrtire, che il luogo non fia fordo, ma che la uoce poffa liberamente chiara, & ifpedita uagare > & que!to l“ potra fare, fc egli fi eleggerˆ luogo, doue non t“a impedita la rifonJnza ¥ La uoce fpirito, che corre, & percofiˆ dello acre fenl“bileall'udito. ..eHa l“ muoue con infiniti giramenti, non altrimenti, che fe nell'acqua ri po fata gcttandofi una pietra nafcdfcro innumerabili cer,hidell' onda , crefcendo a poco a poco dal centro,& :illarg:indol“, quanto p“u potclfero, fc non fulTeco interro, ti , dalla firettezza dd luogo, o da qualche oft"cfa. ,.che non permcudfc que giri dcli' onde terminare fin doue fi potcffero fiendere. La uo,e f“1ono caufˆto dalla perco!Ja dello acre, che di11crf amcnte da naturali flrumcnti delf buomo lo fPirito fuori mandato. Ilemouimento dcUo aeri:, percojfo dallo fPir.ito, circolate, ,ome quello dell'acqua, dotte fiaegcttata ,ma pietra ,ma fi tYoua diffuente in queflo, cbe i giri fatti ncll',1cqua > pojfono effe:r nominati pi1t p-,eflo circoli ueL p1,mo dtll' ac111.1 : & quelli dello acre, per che per ogni uafo fi girano pojfono effer cbrmati sfert: :comtengono pt'rñ. eon quelli dt:ll' ac tJllae, perchefe & quefii, & quelli non fono hnpedi1i, 11 fecondo nafce dttl primoe, il terzo dal f“:condo, il q1w-to dal terzy fin che tanto s'allarg,mo, '6~ affott('(ltano , che peruengono al fine, & cofi tttUJno d,11 primo fino all'ultimo fempre crefcmdo, percbe la parte pe.rco/Ja moue ltt proffi w1ae,. & fiallargae,. & quefto intende f/itr. quando dice ¥ A dunque quando fono rattcautc da alcuno oltaculo le prime>che ridondano turbano kdel“g11ationi dlUe fcgucnti ¥ con la 1fidfa ragione & giramento li moue la noce; ma J;1cll'acq11aei giri li moucno in larghcz:z:i co11 piano eguale, & la uocc nello acre, & per hrghczza, & per altezza (i fpandc, & afccnde a poco a poco. Come adunquc nell'acqua c;on le dd“gnationi delle onde, coli ndfa uoce, qu:iudo non ui ofraco!o, n l;i prima di flurba la feconda, n le kgm:mi, ma tutte con la loro rifonanza pcrucngono alle orecchie , {“ di quelli, che fono a baffo. come di quelli ,.che fono;in alto: per˜ gli :in ti chi Architetti fcguitando i uefiigi dc:lla natura, nel cercare la ragione ddla uoce, fecero i gradide i Thcacri in modo, che ordinatamente afcendeffcro, & cercarono per la rc..ularc .Mathc1113ti.c a, & Mulica ragione, che ogni uocc,che ufciua d:fa fcena , peruemfle chiara, & foaue alk orecchie dc gli fpettatori. Se aci;ntque la uoce pedo tte1áe /i rnouc cfrcolrrmmte-, chi dubita, che fa fonna ritonda , & ,ircolare no,i com,egna al Tbe.itro? pcrcbe qumdo il Tbeatto ft,ffe di [onne :1ngul.1ri ,.non peruenirebbe la uocc egualmente .-i/le orrul1ie, & alcuni ttdirebbono bene come pi11 uicini, .,! cun, male ,ome jir, lontani. f.co adunfiUC ,ome lo .AtdJitetto deue eff erc & Mujico,. & rtatur ... ,.. ma " L I .B 1l O che fi come la coYdtt non farˆ impedit maturi ,.per quefleI pi11 curwfi > &prefti in modo, che era prouiflo alla etˆ , & aUo appetito tlognuno. I:gli fi dcue diligentemente auucrtire, che il luogo non fia fordo, ma che la uoce poffa liberamente chiara, & ifpedita uagare > & que!to l“ potra fare, fc egli fi eleggerˆ luogo, doue non t“a impedita la rifonJnza ¥ La uoce fpirito, che corre, & percofiˆ dello acre fenl“bileall'udito. ..eHa l“ muoue con infiniti giramenti, non altrimenti, che fe nell'acqua ri po fata gcttandofi una pietra nafcdfcro innumerabili cer,hidell' onda , crefcendo a poco a poco dal centro,& :illarg:indol“, quanto p“u potclfero, fc non fulTeco interro, ti , dalla firettezza dd luogo, o da qualche oft"cfa. ,.che non permcudfc que giri dcli' onde terminare fin doue fi potcffero fiendere. La uo,e f“1ono caufˆto dalla perco!Ja dello acre, che di11crf amcnte da naturali flrumcnti delf buomo lo fPirito fuori mandato. Ilemouimento dcUo aeri:, percojfo dallo fPir.ito, circolate, ,ome quello dell'acqua, dotte fiaegcttata ,ma pietra ,ma fi tYoua diffuente in queflo, cbe i giri fatti ncll',1cqua > pojfono effe:r nominati pi1t p-,eflo circoli ueL p1,mo dtll' ac111.1 : & quelli dello acre, per che per ogni uafo fi girano pojfono effer cbrmati sfert: :comtengono pt'rñ. eon quelli dt:ll' ac tJllae, perchefe & quefii, & quelli non fono hnpedi1i, 11 fecondo nafce dttl primoe, il terzo dal f“:condo, il q1w-to dal terzy fin che tanto s'allarg,mo, '6~ affott('(ltano , che peruengono al fine, & cofi tttUJno d,11 primo fino all'ultimo fempre crefcmdo, percbe la parte pe.rco/Ja moue ltt proffi w1ae,. & fiallargae,. & quefto intende f/itr. quando dice ¥ A dunque quando fono rattcautc da alcuno oltaculo le prime>che ridondano turbano kdel“g11ationi dlUe fcgucnti ¥ con la 1fidfa ragione & giramento li moue la noce; ma J;1cll'acq11aei giri li moucno in larghcz:z:i co11 piano eguale, & la uocc nello acre, & per hrghczza, & per altezza (i fpandc, & afccnde a poco a poco. Come adunquc nell'acqua c;on le dd“gnationi delle onde, coli ndfa uoce, qu:iudo non ui ofraco!o, n l;i prima di flurba la feconda, n le kgm:mi, ma tutte con la loro rifonanza pcrucngono alle orecchie , {“ di quelli, che fono a baffo. come di quelli ,.che fono;in alto: per˜ gli :in ti chi Architetti fcguitando i uefiigi dc:lla natura, nel cercare la ragione ddla uoce, fecero i gradide i Thcacri in modo, che ordinatamente afcendeffcro, & cercarono per la rc..ularc .Mathc1113ti.c a, & Mulica ragione, che ogni uocc,che ufciua d:fa fcena , peruemfle chiara, & foaue alk orecchie dc gli fpettatori. Se aci;ntque la uoce pedo tte1áe /i rnouc cfrcolrrmmte-, chi dubita, che fa fonna ritonda , & ,ircolare no,i com,egna al Tbe.itro? pcrcbe qumdo il Tbeatto ft,ffe di [onne :1ngul.1ri ,.non peruenirebbe la uocc egualmente .-i/le orrul1ie, & alcuni ttdirebbono bene come pi11 uicini, .,! cun, male ,ome jir, lontani. f.co adunfiUC ,ome lo .AtdJitetto deue eff erc & Mujico,. & rtatur ... ,.. ma " li, .. .. !L P 1 ?x.. r o. ma molto piu pe,¥ quello , che fegue , á ccme fi 11edrJ qui fotto ¥ Dice ttdunqv.t 1/itrmdo chegliantichi .Architetti bannoufato la regolata ragione de i Matheraatiˆ,ointendendo per canonica, ®olata la ragione de i 111,meri, della q11ale iM11fici efPerti fi fogliono feruire: & comprende la IJ,ernlatione, & la prat ca, dicerido la regulare Mathematica, & Muf“ca ragione ¥ E.t perche il lttogo fia piu rifuonante, o/tra la circolar fi..11ra de i Theatri, oltra il giufto falimento de i grad“ toccati tutti da un' ifteffa linea ne gli angul1 loro, fecero [opra gli ultimi, &fa premi gradi di fopra un portico a torno il Theatro con ampie aperture da,..anti, ma ch,fo di dietro, llccioche fottentrando la uoce in quelle ampiezze, rifi,onaffe fotto ,,ue uolti, come rifuona nelle cauerne, &neogli inftrumenti, che hamzo gran corpo. Di quefti pertichi ne dirˆ Viti'. al luogo f,.to, fin tanto auuertiremo a quello, chŽ egli dice ¥ Perche l“ come gli organi nelle lame d'ottone, o di corno f“ fanno perfetti con la diel“ alla chiarezza de i fuoni delle corde: col“ le ragioni de i Thcatri fono ftatc con ragioneArmonica ordinate da _ gli antichi allo accrefcimento della uoce. Cio ,fi come ali.i ragioneodelle corde , & del loro /110110 s'accordano gli inflrumenti di canne, & gli organi, cofi con .Armonica ragione allo augumento della uoce da gli anticbi fono flate ordinate le ragiom de i Theatri come che 1t0glia dire, che la diefi, che la minima uoce, & principio di accordargli inftr11men ti, habbia dato la regolll di accordare gli in/frumenti da canne. Entra adunque Vitr. con que/t o propof“to a ragionai-e dell'Armonia ¥ Et dice, che cofa , & ne fo. le figure, & defcrittioni interpretando la mente di .Ariftoxeno,del quale non doutmo noi per˜ troppo '1:fficurarci: imperoche egli attrib11iua il tutto alle orecchie; niente concedeua ,illa ragione; diuideua il tuono in d11e parti egualio, cofa non approuata da i buoni Armonici,& finalmente lháentiofo,& dubbiofo 41'tore. dice adunque Vitr. 'Dell ..rmonia. Cap. llll'Armonia mutica littetatura, ofcura, & difficile, & fpecialmente a quelli, che nc-n hanno conofcenza di lettere Greche. la quale fe noi uolemo e/plica- ¥re, egli anche necdfario di ufare le parole Greche, perche alcuna cofa diquelle non ha i nomi latini. Et per˜ quanto io potr˜, apertifsimamente interpreter˜ da gli fcritti di Arifioxeno, & fottofcriuer˜ la fua defcrittione, & difegner˜ i termini de i tuoni, accioche chi con piu diligenza ui attenderˆ, poffa piu facilmente intendere._ .AllaMuficaappartiene, &confiderare, &operare d'intorno aque numeri, cheoadoaltrifi riferifeno, aggirmtoui il Juono ¥ per il che diuideremo la Mufica principalmente in due parti, delle quali ,ma farˆ tutta pofta nel giuditio della ragione, (?" di quella poco ne dice Ariftoxeno, ácome..quella, che confidera la!nattfra, la differenza, & la proprietˆ d'ogni proportione, &od'ogm confonanza, & pone diflintioni tra q11elle cof ! le quali per la loro fottiglie-zz_,a non poffeono efferegiudicate dal Jenfo ¥ L'altra confumandofi nelle ope-rationi, & pi-aticando in diuerfeomauiere fi con la uoce, come con gli inftrumenti,: & componimenti diletterJ il fenfo de mortaliaffaticato , & poi-gerˆ gentile mmnaeftramento della uita ( come fi uede nella poefia) la qualeo una parte di quefta Mufica delle principali. Mufica adunq11e i! ragione, & eff ercitio della na- 1 ura .Armonica . .Armonica natura, quella , cbe fi puo con j“,oni adattare infieme ¥ La ragione non opera, cio non difcorre fen-za f occafione del Jnfo, pere be non fa.giudicio di cofe non prima cono[ciute . Egli adtmque neceffario di congiugnere 1ma parte, & l'altra in modo, che ilofenfo pnma/i ad.operi, &poijgua la ragione. oude ben dice Boctio, che bdl:z cofa di conofce:e conmod.., & uz, cbe cofa , & che cofa apporta quello, che cornrmme a tutti i uiuenti.oPz quefte cofe 1lu1,lgo non ba dubitatione, i dotti/i toi-ceno, i conofcerzti/idilettano. Et per˜ lˆo áF F :.Mufica li, .. .. !L P 1 ?x.. r o. ma molto piu pe,¥ quello , che fegue , á ccme fi 11edrJ qui fotto ¥ Dice ttdunqv.t 1/itrmdo chegliantichi .Architetti bannoufato la regolata ragione de i Matheraatiˆ,ointendendo per canonica, ®olata la ragione de i 111,meri, della q11ale iM11fici efPerti fi fogliono feruire: & comprende la IJ,ernlatione, & la prat ca, dicerido la regulare Mathematica, & Muf“ca ragione ¥ E.t perche il lttogo fia piu rifuonante, o/tra la circolar fi..11ra de i Theatri, oltra il giufto falimento de i grad“ toccati tutti da un' ifteffa linea ne gli angul1 loro, fecero [opra gli ultimi, &fa premi gradi di fopra un portico a torno il Theatro con ampie aperture da,..anti, ma ch,fo di dietro, llccioche fottentrando la uoce in quelle ampiezze, rifi,onaffe fotto ,,ue uolti, come rifuona nelle cauerne, &neogli inftrumenti, che hamzo gran corpo. Di quefti pertichi ne dirˆ Viti'. al luogo f,.to, fin tanto auuertiremo a quello, chŽ egli dice ¥ Perche l“ come gli organi nelle lame d'ottone, o di corno f“ fanno perfetti con la diel“ alla chiarezza de i fuoni delle corde: col“ le ragioni de i Thcatri fono ftatc con ragioneArmonica ordinate da _ gli antichi allo accrefcimento della uoce. Cio ,fi come ali.i ragioneodelle corde , & del loro /110110 s'accordano gli inflrumenti di canne, & gli organi, cofi con .Armonica ragione allo augumento della uoce da gli anticbi fono flate ordinate le ragiom de i Theatri come che 1t0glia dire, che la diefi, che la minima uoce, & principio di accordargli inftr11men ti, habbia dato la regolll di accordare gli in/frumenti da canne. Entra adunque Vitr. con que/t o propof“to a ragionai-e dell'Armonia ¥ Et dice, che cofa , & ne fo. le figure, & defcrittioni interpretando la mente di .Ariftoxeno,del quale non doutmo noi per˜ troppo '1:fficurarci: imperoche egli attrib11iua il tutto alle orecchie; niente concedeua ,illa ragione; diuideua il tuono in d11e parti egualio, cofa non approuata da i buoni Armonici,& finalmente lháentiofo,& dubbiofo 41'tore. dice adunque Vitr. 'Dell ..rmonia. Cap. llll'Armonia mutica littetatura, ofcura, & difficile, & fpecialmente a quelli, che nc-n hanno conofcenza di lettere Greche. la quale fe noi uolemo e/plica- ¥re, egli anche necdfario di ufare le parole Greche, perche alcuna cofa diquelle non ha i nomi latini. Et per˜ quanto io potr˜, apertifsimamente interpreter˜ da gli fcritti di Arifioxeno, & fottofcriuer˜ la fua defcrittione, & difegner˜ i termini de i tuoni, accioche chi con piu diligenza ui attenderˆ, poffa piu facilmente intendere._ .AllaMuficaappartiene, &confiderare, &operare d'intorno aque numeri, cheoadoaltrifi riferifeno, aggirmtoui il Juono ¥ per il che diuideremo la Mufica principalmente in due parti, delle quali ,ma farˆ tutta pofta nel giuditio della ragione, (?" di quella poco ne dice Ariftoxeno, ácome..quella, che confidera la!nattfra, la differenza, & la proprietˆ d'ogni proportione, &od'ogm confonanza, & pone diflintioni tra q11elle cof ! le quali per la loro fottiglie-zz_,a non poffeono efferegiudicate dal Jenfo ¥ L'altra confumandofi nelle ope-rationi, & pi-aticando in diuerfeomauiere fi con la uoce, come con gli inftrumenti,: & componimenti diletterJ il fenfo de mortaliaffaticato , & poi-gerˆ gentile mmnaeftramento della uita ( come fi uede nella poefia) la qualeo una parte di quefta Mufica delle principali. Mufica adunq11e i! ragione, & eff ercitio della na- 1 ura .Armonica . .Armonica natura, quella , cbe fi puo con j“,oni adattare infieme ¥ La ragione non opera, cio non difcorre fen-za f occafione del Jnfo, pere be non fa.giudicio di cofe non prima cono[ciute . Egli adtmque neceffario di congiugnere 1ma parte, & l'altra in modo, che ilofenfo pnma/i ad.operi, &poijgua la ragione. oude ben dice Boctio, che bdl:z cofa di conofce:e conmod.., & uz, cbe cofa , & che cofa apporta quello, che cornrmme a tutti i uiuenti.oPz quefte cofe 1lu1,lgo non ba dubitatione, i dotti/i toi-ceno, i conofcerzti/idilettano. Et per˜ lˆo áF F :.Mufica M.ufica, c..e diletta la m..nte, & le orecchie, congiunta con la moraiitˆ, & coná la JpeculˆtifJ n.. .. ..,,fcczoche adunque tl fuono accomp..!ftat.. 1ol:ementeperuenga alle oreccbie, & che qutcgm,che fa la uoce nello aere, non fiano rmpedztz , luno dall altro con J]>roportionati mo1amtnti, ma foauemente s'accompagnino, & I aiutino infieme, & accioche la mente fi riuolga alla cagione della dolcezza della foaufrJ de i fuoni, bifogna prima confiderare il principio ,.da cui la uoce prende attitudine di potere e/[ere regolata, & di cadere fott.. l'Armonia, & con quale moui, nento ella ft moua, & come peruenga alla perfetta compofitrone.. alche fare era nece!Jario di di re prima , cbe cofa fuffe uoce, & come nello a ere /i moueua ¥per˜ Vi tr. celo ha dimoftr,itodifo-p ra, & il reftante q1.d fotto ¥ La uoce qu:mdo con mutationi {i piga, alcuna fiata G fa graue, akuna fiata l“ rende acuta, & a due modi {i moue, de i quali uno ha gli effetti continuati, l'altro difiinti. La continuata non li ferma ne in termini, n io aie.un luogo, ma fuol fare le fue termioatio.. ni non apparenti, & gli imerualli di mezo m:mifcfti, come quando parlandb dicemo. Sol. Fior. Mar. Ben. perche mouimcnto di uoce fiamo foliti di parlare , & ragionare non alter..mdo la uoce. Dapoi fi mouela uoce in modo, che pare diftinta, & cbe fic7Jarta.da ,mo grado d'atte'{_,Z..., &peruengaad.un'altro ,-&cbe fi mtlti in diuerfe terminationidi Jhoni; onde da queflo efftto fi chiama diftmta; rna ddI'.ufo melodica, cio ufata da cbi canta , o.recita uerf“ . pe;áche quando noi eanramo, o recitamo uerfi, al..1mo, & abbaffemo diftintamente lfl;uoceferm.:tndol..a, & ripixliandola fi, che il Jcnj˜ la conofcc diftinta. Beruáhe Bo etio uoc'g/ia , che nello recitar uerfi fi ufi-1ma uoce rrJ.ez.g.ua , & ,ms1a tra la con:tinua, & la diftinta ¥ Lac átwcc continua, & ,l'uno iftej]˜ tenore non fottopofla all:z con/ida-atione della Mu[tca, percbecd˜rtenon graue, & acuto-11on d confonanza ;mafi bene la diftinta . n queftacan,áhorafarˆatc áti alle con/˜nan'i;!, prima, che pemenga .id 11n certo luogo,j“ come u.diu:ne a molti corpi, i qv.a¥ li nonfono atti ,i cadere fotto l.i. ragione del pefo,fe non b..rmo tma ct:rta quantitˆ,& grandezza, intl pof[ono ucnire.fotto l,1, pro_fJ,ettiua, fe non banr.o queltar1to, che fine del 11011 poter e/Je-t rteductic,..& prirtcipfo delle effer ueduti : percbe la natura non comporM, cbe le minime differeil'i;! fiano ,ti Jnfi degli huomini fottopofte. Ilfuono4d.:mq1ted“flir.to, &ridotto ad una certa, & fe'11Jjbile quantitˆ ,, principio deU:Annonia, ome I.a unittl. prindpia del ,imoe-to; il punto dt:lla iicnea; loinfL-wtcdel tempo. Ltrnaturabacirconfcritto la uoce di ciafcu.no in modo, che il primo luogo diquell.1, il piu baffo,,& il piu graue.cbe pof[a ef]rinalcuno. ma percbe focendofempre 1m fjtono ,,& in quello fcrmandofi la.uoce, non ne ;áiufcirebbe alcuna Armonia : per˜ deono-[ e. uoe“ muttzrfi ,,-& fˆlire, & piegarfi in diuerfc terminationi, accioche fo pitt baffe con la piu al- rac0ttp1:oportzone riffionda. La.uia adttW]ue.della [r.tlita, an'Z] la falira fi chiatr1.-t [Patio , & di- flin..rone, & intcrua/lo ..ma la comparati orze riffietto a i tennini, ditu:1fa, per˜ ftando lo fjmtio, quando la uo,áe dal ba/Jo afccnde allo altu, dicemo, cbe ella fi fo pitt intenta, piu acuta, ocpitt alta: ma quandf> dallo alto fi parte, & uienc al baffo, dicl71!0, cbe la fi rimette, & s'abbafc ¥ a, & cbe diu enta graue. F,tfi come la natura ha dat.o il principio delltrnoce alla parte pt ba[- . Q..., J-' t .. ár 'o. 1!, ftt,di cuilaJ!11fha [ene ferue,cofi (alendo quafi per gradi fi troua il m:rggior grado,ttl quale poffala uocenatur.1lmente,& commodamente faliremonin wodo,cbe quello,cbe la natJ!t4 h4 dato pe;á ptalto fiprend.. dall',irte, ma inm_odo? chefott..1ueUo fi trumti quel p,on.. della uocc, cbi: fian _ il piu alto , & riJPondi:rpoJTa al prtmo m perfettiffima confonanza, d1 mamera, che fe pm oltrl fi paffeffe con la uoce [1tlendo, o fi foceffe /lrepito,ouero ad altra confon.mza non fi perueniffe. Mttpcrchenncnjiperuienedi1l primo a/l'ultimo, ciot!, dal pite ba/Jo al piu alto fono fonzanmi..: per˜ fa/endo lauoce dal primo, & piubaffo luogoaljommo, &piualto, cheregolar fi po/Ja, neceffario , cbe ell,i toccbi diuerfi g;áadi, & quelli J“ano co1i proportionati fPatij dif“inti. l' ordinanza della {alita delle uoci ,lalla pilt ba!Ja alla pite alta detta da Greci fiftema> & da noftri S ca la : & perche praticandola, la riducono [opr4 la mano, per˜ la chiamano Mano, i Greci uogliono dire, o}ádinata cornpofitione, i noflri commoda & ben comp')fla fiilitan. ..ella {alita fi dˆ ad intendere con linee , & intcrualli, che cbiamamo ,áiga, jpatio. 1A [cala adrmque una compofitione di righe, & di fPatij dritte & egualmente prodotti, nella quale fi uedeno f critte le note d"ni c,wto. L'ufo delle r{..e, &dc gli_(patij , acciocbe fi conofea diftintamente la diftan.. ogn della [alita & della difcef.i delle note, le quali non fono alt;áo > che fe61Ji di m.indar fi,ori hi uoce-, & del tempo, che ella fi deue tenere. Hattemo adunc1ue fin bor.i ,,come detitá eDr quell.1 uoce, l,e atta alla melodia: Et Vitr. lafciando a drietomolte cofe, cbe dice .Arifioxeno fra mezo, uiene alla diuifioue delle melodie. & dice. ¥ Le maniere de i canti fono tre, l'una detta da Greci armonia, l'altra chroma.Ia terzaá diatonon. li canto armonico concetto dall' a.ne, & per quella cagione il foo cantare ri á tiene grauitˆ.. autorit:“ uon poca. Ma il chroma ornato-d1 fottile folcrtia, & frequenza e moduli porge piu foaue dilettationc. Ma il Diatono per elfer naturale ¥piu facile perla difbnza de gli im-:rualli. Se io baueffi .i trattaiáe della J1uflcet, io la o;ádirMrei alt,á.imente; Ma io intendo di feguitare il modo propoflo da Vitr. Maniera, o Genere un certo compartimento de gl, jpatij nelle [cale, & nelle ordinan'Z!, cbe rapprcfenta diuerfe Idee cf .Armonia.á& di quefti diremo P._artitam11te quifotto, facendo chiaro , <{Uello che pareáa molti ojuro, & difficile ¥ Tre fono adunqneá fgeneri dell:z melodia,. Chromatitáo , Diatonico, .Armoni 1:0 ¥ ¡-!!-e/li prendeno i nomi loro daU,t 1ticinauza, ouero dalla lontananza de gli jpatij, nelle {cale, & ordinan'Z! ¥ .Armonico quello, chenella _(“.,a or.linanza, abonda di proffi,ni, & piccioliflimi intemalli, & brcuilfime [alite della uocc, & cofi cbiamato , qua/i adattá,idi,cl1e uoglian dire.tttt¥ tifaltano ad una fomma in tre falti, ma diuerfamemc á percbr: l'Armonico f.rle tlalla metˆ aun femittÇJno, che diefi fi chiama, & quefto il primo p..J]˜, o intffuallo. ilfecondo pajfo di [alita ad un'altra metˆ difemitttono, .. d'indi alloJpaczo d'u.n drto..o. I( cbromatico ha lo primo fPatio d'un femituono, &fimilmente tlfecondo, ma J-rle po, aL Trthemttuono ¥ Finalm,11re il diatonico, ba lo prrmo fPacio d'11netuono, lo fecondo d'..11 tuono, il t..rzo di mezo tuono. fi che m O'{lli genere il Tetrae,ordo compofto di due tuom, & un femztuono ¥ & quefto che dice Yitru. cbe i Tetracordi fono ne i tre generi agguagliati, &parcggiti di due tuoni, &d'unfemituono. &percbe s'intend.i meglto quanto dice Yitru.diríJ che cofa Tetracordo, che cofa fj,acio, & interuallo,& dich1rir˜ gli altri t..1-mini pof}i da lui, qu.i_nto io penfr˜ , iáhe fia per Jˆtisfare al prefente ..ifogno, con gue..a breuztˆ, & d}larezza, ..beJ1 puo in fimi le m4teria drjfi- cile, afcofa, & allaelmgua noflraftramera. Delle [cale,& ordman7._cperfeua qut:lla,che con , i gradi della piu,bajfa, &dell4piualt.i uoce contiene qu1:Ua conjo,:aw;;"a, , be le abbraccia tttt-. . ..& .quelli particolari compartimenti di ciefc11n genere gli danno un certo ajpetto, &forma diuerfa, quafi a guifa di pittori colorandogli,accioche /i facciano udire fecondo le Idee, che fi uuole, & nonfi foccia a cafo la imitatione delle cofe, che J˜no grandi, conflanti, molli, mutabili, temperaie, e mediocri, come comporta la loro nˆttm,; nel che confifle ogni bt:llo effetto dell'.Armonia. pŽ.r˜[z come cofa degna di confideratione , cofi a giorni noflri poco confiderata; & molti penfano col genere Diatonico di fatisfare ad ogni qualitˆ di cofe, & ftanno oflinati, n uogliono udi- , r_e alcuna ragione, o perche pare loro di perdere quanto hanno imparato , o che impofjibil [,a of .. fertlar quefte regole, o percbe ueramente fono ignoranti, & fprezzatori di quello, che nonfanno. Io uorrei, ,be qui fuffeluogo di efPonere le idee, &i colori conuenienti ad ogni qualitˆ dico- fe,fecondo i loro gen1,ri, percbe con uiua iJJ,erienza delle orecchie confermata da inuincibili ra-., , .e gioni,gli faret confe/Jar lo error loro; ma troppo tempoe, & maggior occafione fi richiede. ben affermo [e penfano col genere Diatonico folo rapprefentare tutti gli affetti IJUmani, che s' ,ngan 1J411ograndemente. percbe come dice Vitru. In queftc tre maniere difsimiglianti fono le difpofitioni de i Tetracordi, pcrche i tera-á cordi del ;enere Armonico hanno due tuoni, & due diefi. Diefi la quarta parte del tuono, & coli in uno femituono fono due diel“. Nel chromatico fono pofii in ordine due tne.zi tuoni, ma il terzo fpacio di tre fcmituoni. Il Diatonico ua per due continuati tuo ni, & con lo terzo fpacio d'un fcmituono compie la grandezza del fuo Tetracordo... a quefto modo i Tetracordi, ne i tre generi agguagliati fono, & pareggiati di due tuoni, .. d'un fem1tuono. ;.iefis, diefis. .. -á.-. ditonus CH'ft..OM.ATICVM. hemitonium bemito11i11m trihemitonium __ ) Dl.ATO'}{ICVM. hemitonium tonus tonus 111 tutti i Tetracordi d'ogni genere fono 'l"attro termini, o fuoni, o g>á,idi,cl1e uoglian dire.tttt¥ tifaltano ad una fomma in tre falti, ma diuerfamemc á percbr: l'Armonico f.rle tlalla metˆ aun femittÇJno, che diefi fi chiama, & quefto il primo p..J]˜, o intffuallo. ilfecondo pajfo di [alita ad un'altra metˆ difemitttono, .. d'indi alloJpaczo d'u.n drto..o. I( cbromatico ha lo primo fPatio d'un femituono, &fimilmente tlfecondo, ma J-rle po, aL Trthemttuono ¥ Finalm,11re il diatonico, ba lo prrmo fPacio d'11netuono, lo fecondo d'..11 tuono, il t..rzo di mezo tuono. fi che m O'{lli genere il Tetrae,ordo compofto di due tuom, & un femztuono ¥ & quefto che dice Yitru. cbe i Tetracordi fono ne i tre generi agguagliati, &parcggiti di due tuoni, &d'unfemituono. &percbe s'intend.i meglto quanto dice Yitru.diríJ che cofa Tetracordo, che cofa fj,acio, & interuallo,& dich1rir˜ gli altri t..1-mini pof}i da lui, qu.i_nto io penfr˜ , iáhe fia per Jˆtisfare al prefente ..ifogno, con gue..a breuztˆ, & d}larezza, ..beJ1 puo in fimi le m4teria drjfi- cile, afcofa, & allaelmgua noflraftramera. Delle [cale,& ordman7._cperfeua qut:lla,che con , i gradi della piu,bajfa, &dell4piualt.i uoce contiene qu1:Ua conjo,:aw;;"a, , be le abbraccia tttt-. . ..& ..,, I X T O, tp te, & q11eflo non fi ptto fare fe la ordinanza della [cala non tiene quindici gradi di uoce,& quattordtc1 fPacij. Grado io intendo il lrtogo dell.i uoce o alta, o b.zlfa, che fi.i : m.1 perche d., prim11 l'h11omo nel mondo non ha fatto pt:rfette le cofc delle artt, m .. le fcien';(.!, & le dottrine a poco a poco con l'aggirmt,l de i f,tcceffori fono crefoiute; pe;á non {,, ritrouato da principio tutta la [cala,& ordinawza ,ic/le uocin, ma bene dapoi fifo110formati tMti i gradi. la onde nel formare gli “11flr11menti nmf“cali fiufa11a110 le corde & i nerui de gli animal“,i qualt rendeuanu ifi,oni prt> port1011ati, & anche fi efJercitami fenz.:.i alc111ia Mu/ic,i la ragione fopra una fola cord.1, parten. dola n11merofammte m modo, che tocc.mdo q11ella uota,& poi fopra 11110 JJ,ac10 detenninato,r .. '1tdeua qut:lla confonanz...a, che fi cercaua. Q.:!_effo forma fi d1iamaua monocordo, di mcdo, cbeu' era tma corda f˜la. Ma gli a11tichrnolendo effercitare l.t l\111fica, fac1m,mogli inflrumenti Ji; pm corde, dalmnnero delle quali dauano il ncme a gli inflrumenti. 'Per˜ cbi1111UJ1u1no tetr,uordo lo inflrumento di quattro cor.fen, pentacordo quello di cinque, & cof“ nel resto fino allo i,,JJ,-u mento pentecacordo,cio di quindici corde corrifPondenti a q11i11did gradi d./1.1 uoce, cbc fateu.. no quattordici fPacij, & interualli ¥fpacio, & interuallo non altro ( come bo detto) che quan. tit:“ dell.rnoce tra due fl,oni. & 'l"i riprrfo .Ar1ftoxeno, che pone la gr . .lllitd,y f actttczz...a del l.i 11oce in qualtJ,y non in qlla11tid. Dalle dette u1fe fi h,t che alck'lle ord1.1n.. f.1ram10 maggiori, alcune minori. Maggiori fono quelle, cbe J, 1nno piu gradi, & minori queUe,che ne lxinn<> meno. I.a doue grandiffima farˆ quella appreff˜ gli amid11, che hauer.“ qumdici gr.adi. Dico apprcffo gli antichi, perche dapoi ne fono ftat i aggiunti de gli altrt,percbe niente ciuieta,cbe con ragione non aneliamo piu oltre, & JJ,eciaimente nt:l fare gli i11ftrumentirmtf“c;1,li, che poffono falire piu ,t!to dell.111oce IJJ1m,11ta, L-iqu.ile tempcrat:rmente tr;i, quelli quindici fi contiene. & fe pi" cltr.i paffˆf[eputrebbe effe-re ftrepitof.t, & inetta a/I' ordin411..1: 1lche non adiuiene in molti ftrume11ti. '}{gi hauemo dichiarito, che cofa -ffiado, & che cofa Tetl'acordo.ci refi.mo alctmi al tri ilomi, per fare la intellige11za di //it"r. piri piall.l, & fono quefti. D:J“, Ttwno, femit11ono,tri/> ew1tuo110, Dito no. che fono i nomi de gli intemalli. Il tuono aJunque ,J il princip“o deU.i confona11- za,cio il primo termine, & fondamento dt:ll.i confonanza, nato d.1 proportione fefquiotttiua ¥ Co11fonanz...a ,J uno mefoo/.immto di fom graui,. & acr11 i proponionati,.dJe con difrtto pt:r1m: nc alle oreccb:. io ho detto net ter-zy libro,cbe cofa ,J proponionc fefquiottaua eio“ quando il pill contiene il meno una fiata, & La fíta ottaua parte; ,o,m: noue comit:nc otto. cbi uuole arum'l" e proportior.are IJ“wni,nnece/Jario proport1on.1re gliflw:i:,t:J-chi uuole propo;.-tion.i;-e gli JPa CtJ,bi(ogna cbe ufi i mm1eri,& le loro ragioni, e:,-que/1..z p;-oport:one, cbe tra ffiacio JJ,acio,. farˆ aflcbe da {,tono a j“,ono : per˜ doue lof J,acio jarˆ compart. to in fcf.711iottau,1 ,.O11er-o in.altra proportione di numeri, iui it Ji1ono bauerˆ laifl.11Ja wmparatione.// olendo .uhmq,"Je fare ,he mia corda rifponda un t1tono, partir.ii la Jita lunghnza in noue parti, & po11cr.11 lo ..abello fotto le ez otto l.lfŽiandoue 1mafuo;á1,& ,á(lfi hauendo toccato prima la corda 11ot.t ,,mticra ,.0-Jenz...aftabello, poi tocca11,io quello fpa,á10 dallo fcabello in poi, che lungo otto p,1rt i, trouer.ti che ella ti renderˆ un tuono. f“a la corda tirata fopraun piano, a b, & f“aditiijnfotto di qudl:1.1[ piano feco :do I.a lunghezza della co;-da in noue p;i,rti,dico chela pa;-te. c. b. che l.afoi.1..fuori 11n.1 delle noue parti, & ne abbraccia otto 7fonerˆ un tuono, con tutta la corda. Ma prima del t!!o110 ponemo f ,mifono, clJe lo iflefJo, &perpetuo tenore ddla.uocefcnza afi:efa,& difi:eJ:1, come. hanuo tutte le note, che fono fopra fa ifleffJ,riga, o tra lo ifieffo !]acio. la doue l'unifono non JJ,acio , ma fondamemo de gli JJ,acij: come ut ut. re re. fopra una ifle/Jˆ riga,. ouero tra uno iflefJo, JJ,ac o. Ma il tuono notato con la difttt11z...a, che da una riga al foguenteJJ,acio, o pcl' Lo contrario, comf dall'ut, al re,afcendendo7 ouero dal re, all'ut, defcendendo : & q_ui 1111..1Je riprefo..Ari/ioxerw, i/quale uon ufa numeri net notare lettoci per raccorre le proportioni, m11 pigliala loro ditferen-zanelme-zy,, di modo ,che egli pone la jpeculttio11e non nelle uod, ma in quello,in che elle fono differentin, cofa non bene confiderat11., credendo/i egli fapere la differen-za di quelle: uoci,dellequali egli nmifora, n grande.. ritritorui,dando il tutto .J giudicio delle oreccbie. Dittid.. Dí!lideegli il tttM0 in due parti eguali, & quefle chmM femitli(lni, Ž" non uede,cbebma-pro. portio11efop;-apartie11te,comc quella, in cbe confi{le il t110110,f“ p1w diuidere iii d:te p.i;-ti eguali. poicbe adunque il t#acio della l!tngbezZ-!i della corda, irzquaw-o parti, &al fine della primaj˜ttoponi lo fcabello, la corda h;tier,i, co11 le tre parti fi,oner.t unafefquiterza, pcrche cofl diuifo lo Jpacio, da/I.i cui proportione (come ho detto) deri1ta la proportione del foono. fe adunque ponc-,-a1 Jopra la detta corda du continua ti tHoni, partendola come s' detto di [opra, dico che lo Jpacio, che fa1á.-“ dallo fcabcllo, doue fognato il fecondo tuono , allo fcabe/lo , dotte t! fegnnta Li [efquiter..1, ti ji,om d il f cmi tuono, ,be Jpacio come dal mi, al fo, &cofl bauerai q"attro termini. ut. re. mi.fa. tre JP.ic'f, f11no da ut. a re. che u11 tuono, l'altro da re, a r.ni, cheilfecondo tuono, & il terzo, cl,e da mi. a fo.cbe J 1m f emit,,0110 mi..rc, o diefh & .queflo il Tetr,1cordo del genere diatonico, che cl,iude Li confonan-za nata da proportione fefquiterza,cbe i noflri chiamano quarta, cbe fole da ut .a fa. per due tuoni, & tm f emituono minore. Ma il f cmitt,ono maggiore lo reflante del tuono, cio 'lueUo, cbe pizi della fefquiter-za al tcrzy tuono ¥ per˜ ponerai[opra la corc.'a trecor1tin1tat i tuoni, lafciando la [efquiterza al fuo luogo, & bauerai d11lla fefq11iterza al reflo cd tuono il femituono maggiore. QJ!.cflo nome adunque difemituono non impol'la mei.fJ tuono a punto, /i c01t1.. femiuoc1tle, non f“ ptglia per me-za ztocale a p1mto; ma perche 111eno, Ž~ n,;1i ardu.1 allo ejj;á NOcale, & far uoce dafe, come fanno le ieocali. Et quefto detto hma:mo nel quarto libro , pa;--s landodelle femimetope, & dc glilmnitriglifi. Dico poi, cl:e il tuor.o (7 [tmituono, benche no.. fomio .Armonia, & co11jonm1-za, 11ie,1tedimc110 egliji dette confiderarc funo,& l'dtro,s“ pc-rche dijlingu_eno gli JPacij delle confonan.., & m..(urano i me'{] Muf“cali, s“ pcrcbe le [ode conf onan-z! per l'imo, & faltro f“ legano inf“eme, & fir..:zlmcnte all'uno, & all'altro f“ attribuifcelaforza di sommouere glz affettin. I n11mer1 d',m tuono J˜no otto, & noue. d, due ot t antam10. fettama due, feffantaquattro. & f“ fanno moltiplicm1do ottu in fe, no11e in Ji.¥,.:Jr otto in noue . I nmmári di tre tzeonifono,T-9¥ 6_.8. 57t-. 51:. molriph.mdo 8,. 7!. 64. pt:rnoue.& 6+ pcrnotto. & a queflo modo 11tmno i tuoni continuando cou i numeri, m: i qual, "1 proponione dt:l 111:rg giore al minore fe1,1prefefqmottaua. tuono adunqlfe cc-me da Ht, are, d,triga a fpado, Ditono c01,u: danut. a mi.falc:11do, & d.i Mi mi ut. difle11dcndo di.t ;{...t al fecondo [J,.1cáo á pure ,bem,i ui f“a fi.rnituono di m,:,zy. ql!ef/o diletta alle orecchie, ma non , 1 ,onfor.anz...; r:;,.. fi ,hmJ.t un;:.. maggfore. Trfrmitonio cct11e d.1 re. a fo fˆl.:11do, & ,brmafi a1:cbc fl(qui1 uono, & f,>.tdo,che 11bbraccia rm tuono, e:,-1m fen,ituono 1ni11orc, 110n co1;f˜11tt11...1, per che le ,onfnnmrze,r-on[on() in propo;-ti 011e _(vprapartiente. & il fe!quituono, ( comeJi dir.t por) in tale proportione. cUam.:r f“ da noflri terza winore. & lo JP,tcio da un.t r(z.i a/f.zltr,t, pur cbe tra mu,o ui /i.i 1(/t (emituono. Il fen,ft11.tcio . che contt!',11¥ due famituom minori, & tre tMnin, co1,1e da mi, ,1fo ,áant.1!í p::r Lt fefl,i. e:zui ,mche il tr,ono, ol ,li.1p::nte, eh.. p.rJJˆ da ci.;fi:11n.i lme.:r,allo ter:(o JP,mo, rru ui J folo 11,1 fe.1nit11ouo, & m:amo tuoni, come da 11t, a la,cant.tti per l.zj..fla. & /i cb1.u1J cfeJ1.z mtJg_!Ort:. e:..:si ,rnd¥,: l.z Jc1ti11:.i flJ.'mre, c1 e ab - ¥ ¥ br.iccian !t,, 1 X T e; ..JJ bracdadue femituoni minori, & quattro t..o11i, come da ut '! mi.. da ..noJJ;acio al quarto t'if..cio, oueroda una linea, aUa quarta linea, ci fono an..he mo#, altri p,ac'f, pm prefto c?llocat, ne.. lo eflercitio, che nelle regole. co'?e la nona, la dcci.., la 1m1ecm'-1, & la _duodecima -:ma di quefii ne lafciamo la cura ad altri, Delle confonanze diremo po,. A----_-=-=n--.-=........-...-.-=b:---á--G-±------= átt E.-..-a_¤_t_..-á-------3:-....-..-..-ff Ynifonum---==-----..=....=Ib=..,\;---..------ ....=ti .. .. OJ_:v----::ff..-..:v4Z-..-ff .. . . Tonus Semrtomum B::ia=..-.. -..-..-Q ¤:o--x...-.... 1------=..-----t--.. ----..--------- Ditonus SemiditonK,S, E$SEM1'IO DEL MO'N._.OCO JtDO. fr.;= ' uh.___C::_ 1 _________ ...:'T::.:U!:o::0.:.:ll.e_O_________ ..D......' Hauendo noi gettat-0 i buonifondamenti, efPoneremo Pit'r' .Dice egli, che diuerfe fono le difpotioni de i Tetracordi, & i co>npartimmti foro Mi tre generi, & la ragione i} que{ta, perche fono applicati ˆdiuerfe intentioni, & idee fecondo, le cofe, che ./˜no o baffe ', o grandi, o mediocri. Dichiara poi la d'.fpofitiow: di ciafetmo, & dice, che la difPof“tione del Tetr,icordo, nel genere Armonico, che egli armoniadimanda, contiene due dief“, & due tuoni , & s'inte11de a queftoamodo, che la falita dallaparte graue et baffa aU'acuta, & alta f“ fo fa!endo dalla metˆ cfun femitttono, che fa lo primo fPacio,all'altra mettí, cbe fa lo fecondo,& da quefto f“ [aie allo ffacio d'un Di tuono;& cofi quefto Tetrttcordo rinchiudeua ltt confonanz..a diateffa ron, che noi chiamia mo quarta. La ordinatione adunqrte del Tetracordo Jfrmonico,fondata la prima uoce dalla par te graue Ha da/J..t proportionefefq1tiquadragefima quinta, alla (efquiuigefim:tterza , & indi all:t jfquiquarta, & ;áitoma per gli ifteff“. gradi, abbracciando il primo Tetracordo, & quefto procedere fa!endo dallaadiej“, alla diefi, & tfindi al ditono ne gli f]>acij./“toi.& quiui diefi ,J la metˆ delfemituono minore, cbe procede dal partire ltt differenza de gli eftremi della Jita babitHdine il'! modo, che la maggiore fi.1 alla parte piu alta, & la minore alla' pirt graue ¥ I.a diefl in Greco ,J detta anche Tetartemoria, & per˜ Yitr. dice che la Diej“ la quarta parte del tuono , & cbe nel f emituono fono due diefi. Ecco :t'habitudine de gli estremi del femituono minore, tredici, pmhe il femituono minore confifte nella proportione, che hanno quefli ('...Ë/l numeri2.;6. 2.43 .laadifferenzaadeai quali tredeci.queftafi parteain due parti, 1..6 2.43 ,ma maggiore cbe di fette , faltra minore, che di fe,, la maggiore fi pone alla V"'V'J parte piuacuta, la minore alla piugrauea. Vedi adunque quanto breui fono gli Jpa 13 cij delt armonica melodia, che a pena f“ pojfono regolare dalla ragionea,. n-0n ,áhe e[-d..ffcrenza fer comprefi dal fenjo; & per˜ egli non fi, tro,uz altro colore , o compartimento di i6 2, 2, 7 ¡ quefto genel'e, che;il predetto; per le ragioni de i minimi internal/i. Ma fl puo di- mandare, perche uogliamo, cbe dief“ s'intenda per la metˆ del f emituono minore, & non per !t:t metˆ del maggiore? io dico , cl,e la con[onan,za, che ;-endc il Tetracordo, la diateffaron, do la 'fuarla, che_d omprefa d4 diee tuoni, & da rm femitteDM minore. Il Tetracordo cbromatico e G cc,mpofio !t,, 1 X T e; ..JJ bracdadue femituoni minori, & quattro t..o11i, come da ut '! mi.. da ..noJJ;acio al quarto t'if..cio, oueroda una linea, aUa quarta linea, ci fono an..he mo#, altri p,ac'f, pm prefto c?llocat, ne.. lo eflercitio, che nelle regole. co'?e la nona, la dcci.., la 1m1ecm'-1, & la _duodecima -:ma di quefii ne lafciamo la cura ad altri, Delle confonanze diremo po,. A----_-=-=n--.-=........-...-.-=b:---á--G-±------= átt E.-..-a_¤_t_..-á-------3:-....-..-..-ff Ynifonum---==-----..=....=Ib=..,\;---..------ ....=ti .. .. OJ_:v----::ff..-..:v4Z-..-ff .. . . Tonus Semrtomum B::ia=..-.. -..-..-Q ¤:o--x...-.... 1------=..-----t--.. ----..--------- Ditonus SemiditonK,S, E$SEM1'IO DEL MO'N._.OCO JtDO. fr.;= ' uh.___C::_ 1 _________ ...:'T::.:U!:o::0.:.:ll.e_O_________ ..D......' Hauendo noi gettat-0 i buonifondamenti, efPoneremo Pit'r' .Dice egli, che diuerfe fono le difpotioni de i Tetracordi, & i co>npartimmti foro Mi tre generi, & la ragione i} que{ta, perche fono applicati ˆdiuerfe intentioni, & idee fecondo, le cofe, che ./˜no o baffe ', o grandi, o mediocri. Dichiara poi la d'.fpofitiow: di ciafetmo, & dice, che la difPof“tione del Tetr,icordo, nel genere Armonico, che egli armoniadimanda, contiene due dief“, & due tuoni , & s'inte11de a queftoamodo, che la falita dallaparte graue et baffa aU'acuta, & alta f“ fo fa!endo dalla metˆ cfun femitttono, che fa lo primo fPacio,all'altra mettí, cbe fa lo fecondo,& da quefto f“ [aie allo ffacio d'un Di tuono;& cofi quefto Tetrttcordo rinchiudeua ltt confonanz..a diateffa ron, che noi chiamia mo quarta. La ordinatione adunqrte del Tetracordo Jfrmonico,fondata la prima uoce dalla par te graue Ha da/J..t proportionefefq1tiquadragefima quinta, alla (efquiuigefim:tterza , & indi all:t jfquiquarta, & ;áitoma per gli ifteff“. gradi, abbracciando il primo Tetracordo, & quefto procedere fa!endo dallaadiej“, alla diefi, & tfindi al ditono ne gli f]>acij./“toi.& quiui diefi ,J la metˆ delfemituono minore, cbe procede dal partire ltt differenza de gli eftremi della Jita babitHdine il'! modo, che la maggiore fi.1 alla parte piu alta, & la minore alla' pirt graue ¥ I.a diefl in Greco ,J detta anche Tetartemoria, & per˜ Yitr. dice che la Diej“ la quarta parte del tuono , & cbe nel f emituono fono due diefi. Ecco :t'habitudine de gli estremi del femituono minore, tredici, pmhe il femituono minore confifte nella proportione, che hanno quefli ('...Ë/l numeri2.;6. 2.43 .laadifferenzaadeai quali tredeci.queftafi parteain due parti, 1..6 2.43 ,ma maggiore cbe di fette , faltra minore, che di fe,, la maggiore fi pone alla V"'V'J parte piuacuta, la minore alla piugrauea. Vedi adunque quanto breui fono gli Jpa 13 cij delt armonica melodia, che a pena f“ pojfono regolare dalla ragionea,. n-0n ,áhe e[-d..ffcrenza fer comprefi dal fenjo; & per˜ egli non fi, tro,uz altro colore , o compartimento di i6 2, 2, 7 ¡ quefto genel'e, che;il predetto; per le ragioni de i minimi internal/i. Ma fl puo di- mandare, perche uogliamo, cbe dief“ s'intenda per la metˆ del f emituono minore, & non per !t:t metˆ del maggiore? io dico , cl,e la con[onan,za, che ;-endc il Tetracordo, la diateffaron, do la 'fuarla, che_d omprefa d4 diee tuoni, & da rm femitteDM minore. Il Tetracordo cbromatico e G cc,mpofio 134 L 1 I compoflo di fj,acij, ,be contengono il fem t:;o110 mi nere, il nwgg!o're, & I"!ftftJ,.,ftuo'1.b1 o Trihc111ituo110 .111efto pe;á;hi: ha le d1[111n'{!, & glt mte..ual/1 ma.!f$10rt, & ptu accommodati dtl tenere armonico ,rcro ji!pporta dt J1a11e1áe due táolon. 'N._el primo, d1e fida al chromaticoeer˜ ne ba due ¥ 1\ e primo, ,be fi d4 al cl,romatico piu mollc,s'ajende datla fefquiuigef rma Jettrm. t, pe,á la fefqui1!tarta decima alla Jfquiq1,hta,& fi difcende al contrario, & tutta 11ia gli e/fremi del Tetracordo rcnd..10 la quart.-i, n puo rendere altra co1ifotumza paffendo ptr quefli i11tcru,1Ui, come fi puo uedere dalle rcg()le, che noi hauetno dato nel tey,zy libro, trattando Jelle proportioni. Qf.:,t.flo wracordo cofi compcfto ,fi cbiama mobile, imperoche mHt.tbile, lama1te1wie, & affettuofo ¥ 1\5l fecondo colore del detto genere chromat1co, il partrmcnto piu ac11to 91tello, cbe d,1/Li fofiJuiuentefrma U1u1, paJJa per la fefquiutldecima, ali.i f[q11ifofta, & con qm:Jlo colore , che fi chiama ,J“ntono,J“ rinchiude medefimamentc i.i confon:wza p1ácdett .i; & fi cbi.tmafinto110, riJPettodal lftolle_, pcrcioche meno mutabile del molle, & meno l.i-. 'lim:teuolc, cr afjtt:1ofo. & qd fi dcuc ,áonJider,zre,comc neceffario fecondo le inttntioni confcrtare le ordmanz.:, & lt:fcale, a CC/oche egl, fi rtporti quel uanto della M11fica,cbc diede ta.. to ncme a gli anticb“. feg11ita il Tetracordo del genere diatonico; q11efto percbe ba gli fpacij 1,1ag g1ori, fi puo in piu modi color4Je:cn11ue adrmque fono i fi,oi colori ¥ il M olle,it piu tirato,f eg1!4- le, il /intono, & il drtonico. 'Jx!l p;-imo, che piu molle, & rimt!Jo fifale dalla parte piu baf fa da una feflp1ifettima, per una fejqmnona:, ad una fefquiuentefima. & fi chiama, rnolle, rimejfo, perche tra i colori di qucftogenerc, rende 1m'h.tbito, & tiene una Idea piu t,mperattt degli allrid. 7'xel ft.'condo colore, che piu tirato, ma non per˜ mchora ben gagliardo, s'mcommcia d,-zll:z {cflttduigefima fettima,fi paffˆ per i.i fefltmfettima, n puo far' altro, che fia confonantc, cbe unafefquiott,mad, & fi cbiama molle intento, percbe tiene una 11ia dimezy tra'[ molle precedednte,& il fegim1te, cbe il terzo. Ilqu,de q11ando la uoce baucndo gi.i tl f“to primo bt0go col piri baffo fitono determmato fole al fŽcondo con proportione fefqumdccm1.1, & p.z;átendos'w,1/'Z a 11na fefqmdecima, & firma il fao110 in tma J..fifUinona, nt! ptto fiz;-e .1lmmentl, s'egb deue /J,-zttere conjonan-za. & chi non uede quanto fia regolato il p,if)o, & l,t J:-1lita di qucfl,ij cala,f.-z/mJo per tre continuate proportioni ? per˜ regolato, o per dir meglio cgr .zl.. d1tonic'J fi chiama. Il quarto colo;-e difeJna, & colorijcc queflo ge,1ere comiuci.1 r:do d.i Wf,zJfpudcc,¥.i qi!i11t,:,&.. 11ella dift,inza di mezo forma unaf..'.f“11,iottau,i,tc,min.wdo i.. 1m.iffi7rfinwu. f2!!,ejli ficuro,1:'). f˜rtiá, & dinot,i babito majbio > & ,nQlto intenf˜, c.t;. pa˜f“ cbi.i,>1.i f“11to1J' & ,nQlto intenf˜, c.t;. pa˜f“ cbi.i,>1.i f“11to1J' fuoni, & fe cero( dir˜ cofi )un Tetracordo,la prima uoce, cbe la pi:, ba/fa chiamarono fecondo che portaua I.i natura della cofa, Hipate, cio prima, la feconda parbipate, cio uicina alla prima, la terza, p:iranete, cio penultima, & la quartar, 11ete cio ultima ¥ ecco con quanta focilitˆ f en,z a 11fan: i nomi delle lingueftrane, la ragione, att':(! la natura ,á'infegnaa trouare i uocaboli delle cofe. ma percbe pure [utmo obligati a gli antichi per la fatiea , che hanno fotto per noi nel trov.are &aumentare le arti, & le fcien.., per˜ dháhi,1rando i loro tn:, & e ljtrattro t<:t>áacordir, hanno fotto rmafcaJa, & 1ma ordhurn.. perfetta ¥ chia.mnrono adunque L 11dl.i pe;fi:tt:1. ordinan-z;;-i ilprimo-foono, & la prima uoce piu Gaffa ,_ proslamuanomenos, cio llffento, accettato o,m ..o ag,(tmto appreffe gli altri,perche non ha raccomunan-za con alcuno de i Tetracor-di, ma accettato di ft!ori accic,áhe egli corriffionda con la -mez..-zana uoce dell'ordi 11an-z.a. Qtf.efta 11.oce pofta da “ uoftri ..in a. re. mapercbe anehe quelli ne banno af]˜nto un'al tra d.tlJ-a p,irte piu balfˆ ,_ l'bamu, cbfamat.-i C,tmma ut. fignifi.candola-con una lettet=a Greca, 4C'G":ochefi dinota!fe, cbe anchada loro foff ftata aggiouta quella 1,cce ,.& quel fuono alla Ma ntr ,-nonáufando qttrllalettetáa nelle altre 11eci ddla loro mlinanza. & fe Greci la baueffro ar hzm.-ire pe1á to ft,o nome potriano chi:t.mttrla epipros/amuanomenos .¥ 011ero bypoprolamuanome r.-a differen 'Z4; ..elle feco,id..cle..i altri te..acordi.rf:t terza detta krperparb..pate,. cioi: fofra la uici!i.. , all hipate, perc1ocbeá1l fuono di qieelfa, e pm alto de/Ja.parbrpate. cbzamafi anche ltcbanos,ctOt: wdit:e :.pcrchef“ come il dito indice> ba aifl,w.. maggiore dal dito groJ]˜, & alCttna fiata mino re> .Q P I 1'( T O. re, che da gli altri, per q11efta fimigllanza la qtllln.s corda, che J la terza de i tetri1cordi, ponendo la proslam anomenosper prima, bauendo bora maggiore JJ,.icio, bora minore, fecondo la diuerfitˆ delle armonie ( come f“ ti.:derˆ poi) fi cl,tm.i lt,;,Janos ¥ QJ,t,efla ne i Tetracordi fcparati fi chiamarebbe penultima, ma in quefla ord“nanza di piu tetracordi, cof“ cbiamata dal /11o_'l,O, cl,e ella tiene. IA quinta ffrbiama bip.ite mefon, cio prim.z delle me-zane. fi chi m, pmna, percl,e /.z prim.t del fecondo Tettáacordo ¥ chiam t/“ delle mezane, percl,e il fecondo Tetracordof“ cbi,imatm..no, percbc tra due Tetracordi; t un J detto ddle principali , & prime ,ilquale fla alla parte piu bajfa, & quelloalquale fin /,ora lw,emo poflo le corde. L'altro idellecongitmte ( come diremo) c..eflaall.i p,ute pi11 alta. Ma percbenon f“ cl,i,rma queffa corda, nete, cto ultima per effe;-l' ulrima del primo Tetracordo, & bipate cio prim.i per ,ffcr prim.t del fecondo Tetracordo? dico cbe fe quejlo Tetracordo /i confideraffe d,i fe, & non 11ell.t perfetta ordinanza, cofl bi[ognerebbe chiamar t ultima corda: ma confider.indofi ,mitament.: con le altre, la non uiene ad ejf i:r fa 11/tim.:, an.. la prima rifJ,etto al Tetracordo delle mez.inc: era ad11nque necejfario per la aggitmt a di alm Tetracordi, mutandofi nouo rifPetto, dr noua con fideratione, mutare anche il nome alle prime: che in uero pare, che la natura habbia fonnato quefli nowi, n altri nomi fl darebbor.o alle dette corde da gli pm inejpeiáti della Muf“ca, cbe dal Jito loro, 6..da/l'ordine, che b.zn110: & quefio d“co, pe;-che altri non fi merauiglmo &reptttino difficile la impofitione de i nomi am icbi. per che adt17Uf!,e i detti Temuordi fono uniti, in 1111a ordinan ..a, & le comparationi de i /it0ni & delle code fo1w d“uerfe, per˜ fi danno, ( come ho detto) altri 11omi a quelli Tetr,icordi imiti , cbe fi d.trebbero fe fuffero pofti da fe fteffi. Ejf endo adunque nella pe;fetta ordiilanz.i due ottocordi, f un,, alla pirrte piu b4fa, & t altro alla partepiu alta; & cjfendo l'uno, & C.iltro di due Tetr,icordi compofto: poi cláe il nome hipate dijlribuito ai compartimenti pit, b:tffe ,fl come il nome di nete dato a i termini piualti; per˜ adtamendue i primi tetr.icordi d,illa p:zrtc piu b.if]ˆ, fl danno i nomi prefi daU'bip.ite; dotte il .pr:1110 Tetraco; áclo pi11 graue detto , il Telracordo delle hip.zte , cio delle prmcip.zli ¥ F.t zl fecondo chiamato il Tetracordo dt:lle me-zane , & la fltii prima corda , detta hipate mefon, cio prima dellt: me-zane. F.t con quejli auuertin-u:nti fl rende facile il reJ1ante. Ter˜ la fcfla corda detta 'Parhipate mefon, cio 11icina .zlla prima delle me-zane , che /a feconda del fo condo Tztr.:u:a“do. Lt flttima detta hiperp.trbipate, q1ufi fopra alla proffema delle prime. La ott,111a J detta Mefe, cio mczan.t, perche ueramente nel me7..o de i TetJ¥acordi. Ma fe egli non fi a11dajfe pii, oltre, & cbe fi rinchiltdejfe, lettoci m ,me ottocordo, ella fi chiamerebbe net e, cio ultim:z ¥ mapercbe fine del p, baffo, & p1áincipio del p1u alto ottocordo > & l,i piu bajfa di quello leg,mdo t,mo , & t.tltro inf“eme; ped, detta mezanat,. come tmnme comm1me a due ottocordi, & come legamento, & come quella, c/Je time eguali proportioni con gli eftremi. La nona detta param..f˜n, dal flto ji,o, perche tt-ina all4 mczana, cl.re I.i f ecouda del TC'l'-zy tetracordo. La decint.:z dett.:z Trite die-zyugmemm, cio tcrz.ti delle difg11mtc ,.percbc nello inflrHmento antico di fette corde, ella era la terza in ordine all'ultima, & er,t .l,iam.1ta pararnefe , cio2 lficina alla mczana 111:l tCrZ!) Tetracordo, o nel f ccondo ottocordo ¥ Ma. pmhe quefla coi-da rifpetto all'ottocordo della parte piu alta,! congiunta, & r“/J,etto all'ottocordo ddl.t piu baDˆ dt[giunta, cio ba coUegationc con quella , & con quejl.i , per˜ fi chi,tma delle difgi1111 te,come fi dii-ˆ poi ¥ L'undecima detta paranete d..t..'(meno11, ciol uici11a a/l'ultima delle di(. giunte,& r 11/iima del terzo tetracordo detto de/te difg“tmtet,. & prima ..et quarto Tetr,tcord() detto delle alti{]ime, o fopr;ine,& eccellenti, perch.: appartiene alla parte piu alta ¥ La duodecim1 detta nete tliezeugmenon, cio ultima delle difgizmte,perche la qrttm a del terzy tetr.i,ordo ¥ la ter-z.:,1 decima d detta Trite hiperbolcont,. cio terza delle eccellruti, perche la terza in 01 dine dall'ultima pofta nell.i partepiu acuta, & detta ter.., per lo flto. & ;detta delle eudle11ti, perche del quarto Tetracordo, che fi c/Jiama delle eccellenti, & alti{!ime ,:,,ci, ,IJe l t 11/t imo nellaperfetta ordinanza ¥ La quarta dccim.i > detta par,wcte biperbol.:on, cio p..zd t1m.. L I e Jt O tin1a delle eccellerzti, perche iui ,J collocttta ¥ Ltt quinta decima detta net e hiperboleon, cio 11t 1ima delle eccellenti, o/tra la quale non fi afcende nella [alita delle :toci, ncll.1 perfetta ordir1:m ..a. Ma 11noderni ( come ho detto) cbiamano [cala q:tefta ordinanza, & uanno ordinando le uociper gr,id1 con alcune fyll1be, & alcune Lette-re, & dicono r. ttt ¥ .A. re. B. mi. & cofi uannofeguitmuJo ¥ diuideno in quattro parti la loro [cala dando la prima al baffo, la feconda al tenore, la ter7!f al contra alto, l'11ltimq,alfoprano. & cofinonp.zreno differenti d,i,..li anticbii. come fe chiamaff -ro il Baffo, Tetracordo delle prime; il tenore, Tetracordo della mezane; ,l contraalto Tetracordo delle difgirmtc; il foprm10 , Tetracordo delle eccellenti. Een ui:ro , che cofl chmtmente non efjnáimeno qucfta intentione , percbc diuide:no la {cala in tre ordinanz.!, & gli danno piu gradi, & chiamano chiaui i prinˆpij di quelle, a fimiglian-za del.. ¥ le cbiaui materiali, come quelle cl,c apreno certe, (!r detenninatc melodie, & cofi m:mifeft,1110 tutta la ordinanza della [cala, c<Ènl! le cbiat,i nelle toppe riuoltute aprendo gli fmgm fom o nanifeflo quello, cbe na(cofo di dentro ¥ Ltt onde ancbc nominarono le note col nome di c!J1a!fl, con q11efle lmere a. b. c. d. e. f.g. dicono, cbe delle cbiaui altre fono gratti, altremezane, altre acute: le gra11i fono quelle, cbe fi cant,wo con uoce graue, & rimeffe, & fi chiamano per q11eflo le cbiaui delba/Jo. Et il canto cantato perq11elle,fi cbiama it b,if]˜ .fono otto, e:,~ fik'iefi. Semituono. Semit. Hypate mefon. E, la.mi. Mobile. Diefi. Semituono. Tuono. 'Pcrhypate mefon. F.fo.ut. Mobile. Ditono. Tn'bemit. Tt,ono. Lycbanosueldiatonos mefon. G,fol,rt.ut St..bilco. Diefi .¥ Semit. Semitu. Mefe. Mobile. Dicfi. Semit, Tuond Trite Sini1fl1JM. b.fo.b.mi. Mobile. Ditono. Tribemit. Tuono. 'Parancte fynimenon. c-.folfo. Stabile. Tuono. Tuono. TMn(), ?x5tefi11ime11on. d. la.fol. St.1bile. Diefi. Semit. Semitt,. 'Paraomefe. b.fob. mi. Mobile. Dief“. Semit. T11on(). Tritedic..ugtnenon. .fol fo ut. Mob,le. Ditono. T,áibemit, Tuono. 'Paranctedie..ug,;m,on. d. la folre.o Stabile. Dic{i. Semit. Semit. 'J..te die..ugmenon. e. la mi.o Mobile. Dicfi. Semitu. Tttono. Trite byperboleon. F,fout. Mobile. Ditono. Tribem. TMno, 'Parancte hyperboleo11. g.folre lit Stabile. ..te byperboleon. .Alami re .. Il .L E B ll, (} Il Tetracordo delle prime detto Hypato11, che alla parte piu gr.:ue . 'J>aranete /)'nc..ugmenon. 1-Iypate bypaton. 'J:.;(5tefyn-ez.5ugmenon. ¥ Il Tetracordo delle di/giunte detto dieZ!ugme 'I'aramefo ¥ '1'.tra1iete die..¥tgmenon. á Lychanosl..ypaton. 'P.-irbypateamefon,aMe[e. . a, temperato mefcolamcnto difitoni acuti, & graui, che dolcemente 11ienel alle 'P,r.rbypate bypaton. ( LJchanos bypaton. 5 Hypatemej˜n. (non quefto, .. Il Tetracordo delle mazan á detto Mefon t á queflr, ¥ H ypate mefon ¥ IlTetracordo delle eccellenti, & [opra aC11te det S to ..yperbolcon, J quefloa¥ 'Jo{!te die..ugmenon. Trite /Jyperboleon. Lycbanos mefon. Mefo. f 'Paranete bypcrboleona. ..te byperboleon. nunon queftoa. Congitmtione q11ando fi truoua 11nfuonocommun.. .. d14e_Tmáacordi'.continuati, & fimi/i[eacondo la /ig11ra ¥ Difgiuntione, 1uando tra due continuati Tt:trac0rd1, & fimi li in figura, atrapofl.o un tuono. non niego pero, cbe egli non fl pof]a truou.tre_ alc1111.. ordina11.. táonmmni, tQe ttlcunafiatafecondo la co11giuntione, alcuna fiata fecondo la difkmntrone non fi fo.cdano , Tutti le cnngiuntioni ne/Ja immutabile ordincm.;_afono dHe, lagraue, & l'a':'....1t.1.. Lagra11e, del Ttracordo delle prime, & ddle me zane; l'acuta ,1 del Tetracordo delle dijg11mte, & delle ucel lenti. ..ifagraue fhypate primadelle mezane, il tenore, 0[110110 ,ommtme della .ongmtio ne come 1111, la meza1z.t. Hypate mefon ¥ 'I'arbyp.itemefon.. Lycbanosmefo11. Mefe. 2 di/gilmtione. ']>aramcfe, 5 f 'I'arane..e die{eug. ..te d1e..1tgm. Comprefo dttlla me zana, & dalla uicina al M:t nellaacuta la nete delle difkiunte, la quale in qut:l cafo muta il nome. ..r per'queflo' fono o/tra i quindici, quelli trefuoni, cbe fanno diciotto, cbe fono trite,parani:te, & 11cte finc'l.!" gmenon Le c onfon:inzc, che l'huomo pu˜ naturalmente cantare, & che in Greco (“ chiamano _ fimfonte .fono fci ¥ Diatdfaron, diapente, diapafon, diapafon con diatdfaron, di..pa Con[o11r1m:,.. orecchie, nat.1 da proportione o moltiplice, ofopraparticolare. La confonanza a due 1110Ji s'infi, oni, the dilettanofolamente, & non perucngono a:la perfcttiom: delle co..fon..izy, come i g1a detti, cbcfl cbiamano Emmeli in Greco, cio atti alla 111:lodi.i, iacontra.., de i qualifono dettiEcmeli, cio fuori d1 melodi.t, che non /i portano dolceme,1te alleaorecc..te; Oucro rifl:c!to all.uonfo11an-za m.1.ggiorc.. cbe contienetlltte lt: altrea. ..e uere co..1fo _ na11.. , ofono/“m_pl!u, ouero compofle. le f“mplici fono tre, l.t d1atejfaron pofla m proporuonefefqsNff{._a : la drapente poft4 in proporti on e fefquia/tera , la diapafon pofta m proportio11e dopf14 ¥ non :'1e detto /)(l'ICmo) d11e woni ' & un femituontminore, fal'.a d,i . . qual,-iga fi uuole .tl fecondo fp,1t10, oue-ro d.i qual:-mque /Ji,ltlo alla feconda r....a a1¥br.::ccu,.do q11attro gr.rdi diuoce, & pofl.ttin pro pomone fi[,.t: L I B Il, O 2.41. portionalme11teui cade un mezy,& alt rotte flato detto,che ignote,& irrationali fono quelle ra gioni,che non fipo!Jono con certo,et detenninato numero dijegnare.QJ!-,ando adu1Ufue noto fza nel l'.Aritbmetic.-z,che d.zl moltiplicare d'un numero non quadrato inuno,che quadrato,il prodotto non fra quadrato,& doue quefto no ,no11 fi po!Ja truouare un mezo proportionato,tra que duenu meri :(eg,,ita, che niuna p-1ofonione fi truoui di mezo tra le moltiplici: hauendo chiaro nella .,,tritbmetica, che la medi eta non altro che uno legamento de gli r:Jtremi per La comparatione, che ha l'uno, & l'altro almeá "{!>. La diate/Jaron, & diapente, conf˜nanza compofla , & una, &_non due ..onfonan..; & fi-chia..a undecima ¥ .Altri 11oglion?, che non /i.:iconfonanza, feben1mme foauiffimamente alle orecchie ¥ Et Jlando quefio, che ogm confonn.nza fia inproportioneemoltiplicr:, o [opraparticolare, & non trouandofi-quefta in alcuna fPecie di q1telle, ella non J..rˆ conjonanza ecc..faea pere1 & . b per i. mini1;1ienumeriedella d..a..a[on. Sia c per . . ,_ 4. & d. per tre mrm,m numeri della d11ztefferon. moltiplico c. m e. c1oe quattro in due ne uiene 8. &[zaquefto e. moltiplico b in d cfotre inuno, il prodotto 3. fiaquefio f. certo , che e ad f contiene una doppia, & unafefquiterza: perchefe unaproportione aggiu gnerˆtanto fopraun'altra, quanto la ter..t [opra la quarta, ne naf“;erˆ, cbe la compofta della prima, & della quarta farˆ eguale alle compofledellealtre. Siaadunque, cbe quanto la proportione tra I & i aggiugne [opra la proportione tra 3 & 4 tanto aggiunga la proportione, che tra i. & 4 alla proportione, cho tra 8 & 6 dico, che Ltt proportione compofta delle proportioni di I ˆ i. &di 6 ad otto,farˆ eguale alla proportionedellealtre comepofte, cio del 3 & 4 & del i & 4 come fi-proua nelf.Arithmetica. Hora dico perqueflo, che lo e. che 8 non moltiplice allo f. cbe 3 n meno [oprapanicolare, come fi-uede. non adtmque il diapafon con diate/Jarou confonanza. Seguita la diate/Jaron con diapente chiamata duodecima, & ,ma fola confona;iza pofla in proportione tripl.i, percbe nafce da una dopp,, & da una_(efquialtera.Sopra la predetta confonanza la diapafon diapente, cor, un tuono, che per non e/Jere tra quelle proportioni, che formo le confonan.. non /i puo chiamare conf˜nan.., ma per˜ il fenfo fe ne diletta, percbepm,iene alle orecchie con foa11itˆ. Pina/mente la d[{iliapa[on la quintadecima, pofla i11 proportione quadrupla fotta di due doppie: nella quale dagli antichi, J poflo il termine della perfetta or.finanza, & l'ultimo grado della uoce. Ma poi che bauemo tmouato tutte le confonan..,uediamo cr,mefi po/Jono ordinatamente ponerefopra la d,1tacorda. Sia partita la corda a b in quattro ffiatij eguali,fegna lo JPatio quarto, e &daquello partendoti ur;1fo b tanto, che truoui lo terzy fp.itio della corda, & fia iui d. d'indi partendoti pur uerfo b. trouala met.“della corda, & fegna e. d'indi poi alli due teriJ fegna f. & in[omma alli trequartiAe;na g. dico, che bazte-1ai p,1rtita la corda fecondo le dette confonan.. pei-che a b & c b fuouer:“ la diateflˆron a b & d b La diapente a b & e b lad“apaf˜n a b & f b ladiap:t[ondiapente a b & g b ladif“iiapafon. F.tfeuuoi dimoftrare connumeri 'luefto compartimento, diuiderai la corda in uentiquattro !Jiatijponendo quefli numeri altuogo Jo 6 8 n. 1 6 1 8 & trouerai quefle confcn,111.. come ti moftra la fi gura,taj“:ian,ioleelettereinluogoedellequalifono i numeri 6 in luogo di c. S in luogo di d. u in luogo di c. 1 6 in luogo di f. 1 8 in luogo di g. & gli eflremi in luogo di a & di b.e dijiiiapaj˜n. -_ot-, -,o-_á_e- -dia_p_en_di entee .-z[< ap ___________D_....fo.. diapenteeI _______diate/JaronI ) 1 I ..---..---16---1;-..--'-6----..- 14 ft, Y l 1{ T O. :,t3 ==-==:-:-:_-=:;;-..==..-..-..H:-=;..;= ::::it= ==..-..=;:11 i....----XL..=!l:....:=:-=-....==-..±:.--:=:..:jf Di.tteffaron quarta fe/1u1terza. D1apente quinta fe[qu1.1ltera =-..-----..-----______" _____ _ i--....--=--=..--=-=i=:------1 -----------------------á-t-....---..---------:- á á. ᥠ.. semi tuono con dzapenu. Tuono con diapentt. - -------------..-..-----;-------..--..-------..-..-------, ..-.. .. --á ---..--..------------- 0---..----.. .. ---- t+----á----....-..------..----------...\1----Rá-..-:--á---..---------. - semiditono con diapente. Dtap4[on ottaua doppia Et per˜ dal numero hanno pre(o i nomi di quelle: pcrcioche quando la uoce {i ferma in ttn-t terminatione di fuoni, piegandoli da 9.uella l“ muta, & peruiene alla quarta fua ter_ minatione. La confonanza chiamata diatdlaron. & terminando nella quinta Dia pente, nella ottaua diapafon, nelle otto & mcza diapafoo, & diateffaron. nelle noue & mez:i diapafon ,J & diapente, nella quinta decima, difdiapafon, percbe egli non l“ puo fare confonanze quando tra due fpacij, o nella terza, o nella fefra, o nella fcttima, il fuono delle corde, ouero il canto della uoce farˆ formato. Ma come di Copra hauemo fcrittoe, la diatelfaron, & la diapente hanno i loro termini conuenienti , dalla natura della uoce Žonforme nell'ordine alla difdiapafon, & i concenti nafceno dalla congiumionc de i fuoni phthongi da Greci nominati ¥ é ordine della difdiapafon, cbe t la quintadecima, & la perfetta confonariza, come quella, che a&braccia ne gli Joi fPacij, & contiene fotto di fe tutte le altre, fo. cbe i termini della drateffaron, & della diapmt e fiano po/li, la doue fono : &finalmentetzmi i gradi fi riferifceno a quel la intcntione di peruenire alla quintadecima. Et qui fia fine del trattamento Muficale, quanto puo bafi,ire allo intendimento di Vitru. n in altro uolemo riprendere Jfriftoxeno, cbe forfe ha hauttto altre intentioni, che non fono cofi comprefe..e:;~ per queflo pareno ad alcuni imperfette. 'De i u11ft del Thea;ro. Cap. V. T co(i da l“miglianti inuefiigationi con Mathematici difcorl“ l“ fanno i ual“ di rame fecondo la grandezza del Theatro, & quelli fi fanno in modo, che quando fono toccati poffono fra { rendere la diatelfaron , & la diapeute in ordine alla difdiapafon. Dapoi tra le fedi del Theatro con ragione di Muf“ . ca ft dcono collocare nelle celle a quello fine apparecchiate, ma di modo, che non tocchin .. alcun parete, & h:ibbiano d'intorno il luogo uuoto. & dalla fommitˆ del capo loro ha b?1ano ..pacio, & '.1ano riu..lti in giu, & habbiano da qudla.parte,che riguarda i Thea _ tr1, 1 cunei fottopofh. fi:uio dt ferro quelli cunei, n meno :ilti di mezo piede. & all'in C-?ntro di quelle celle lafciate f“ano le apriture a i letti de i gradi inferiori lunghe due pie di¥ alte mezo , : 'Poichefapemo in cheprop_ortioneco11f“fta ogniconfonanáz.:.1, uolcndo noi preparare q11e uafi d, r4me, che ufauanoglt antichi di difPorre 11e iTheatti > accioclJt:l., uoccpiu chiaramente, d, II I:l 2. CO l LIB JlOá con fomiittí fuffe udita. Vitr.p1áima dice come fi hanno a rifPondere in confonanz..tt l'tmo all'altro, poi come fi h..nno a porre, & che effetto facci..o. Qf!_a,1to adunque allo accordatgli , dice che bifogna farglr m modo , che quando fono tocchi o dalla uoce, o da altra cofa > rendino fra J le dette confonan-z!, diatejf aron, (!l' diape-tite, con queft.z co11ditione,che l'una,& L'altra fiano ordinate alla difdiaRa..n; ma egfi?on di..e il modo diproportionare que u..fi?fi c?e rendinoquefteeconfonan'Z!: pero bifogna qmm poruz del buono, & fapere le proportrom de z corpi, cio come uno corpo fla rifPetto ad un'altro, o in doppia, o in [efquialtera, ouero in fe(quiterza proportione. perche come ho detto piu uolte, quella proportionc, che tra fPacio, e ffiacio,& tra corpo, e corpo, anchetrafono, & fiiono, quando f“a cbequelliffiacij, o que corpi poftino renderfiwno. Qfjefta pr .itica dipende dal .{apere tmouare tra due linee due altre di meázo proportionat;, ilcbe co..e fi p,ccitt,f! dimoftra da noi1iffufamente nel nono libro. 'Prop..rtionati, che farannoe _ que corpi de z uaf“; bi[ogna p1áeparare rl luogo do11e hanno a/lare. que/11 luoghz fono da ritru. celle nominati y & que uafi deono effe-,á di rame, perche materitt, che ha piu dello aere, & ri.j“,011a bene, &pe;-che ilfuono ci uengbi piu chiarQ bifogna, cbe non tocchino da alcuna parte omuro, o altro, che impedifca il f,,ono, &che fiano uacui, & che dalla fommitˆ del capo kroehttbbiano fPacioe, perchemeglio u'entri la uoce,& fi.-zno riuolti in giucon le bocche loro, percheela uoce fottentri ,.dico riuolti /i, cbe ftiar,.o come diflefi. & perche quelli deono effere fojlentatieitl qr1alcbe modo, non potendo flare in aere come la arca di Mattmeth : per da quella parte,cherigumáda i Theatri habbiano i e1mei fottopofii, fi che non fiano fofPefi come le campane, mafiano f opra cunei di (erro non meno alti di mezy piede, per dare /J,acio f˜tto i uafi, accioche non tocchino da alcuna patte. & all'incontro di quelle celle dentro lequali deono /lare que uafi,fiano lafciate le apriture a i Letti de i gradi inferiori, lunghe due piedi, alte me'Z.!'á cofi. credo io per darel iogo alle boccbe di que 11:ifi rfuolte rmfo il Theat,-o ¥ & che que cunei fi,mo 11icini alla bocca,epercbe non tocchino il corpo dd u,{o. Ma in che luogo egli l“ h'lbbia a difcgnn le celle, coli nccdfario di dichiarire. Se il Th-catro non farˆ molto ampio, & grande, fia difegn:ita l'altczzi di mczo per trauerfo1 & in quella {íano a uolri fatte ttedici celie, d1H:anti per li dodici rpacij egu:1li, in modo,chc que fooni, che fono fiati d.:frritti rii fopra, fonando all'ultima delle eccclknti detta nete hypcrboleon, Gano poi ti prima ndle celle, che fono nelle eftrcme corna dall'una, & f alt rn parte ¥ Cioe parát i/i:afl la pmáte di im:4-0 dell'altezza a to;-no ilTbeatro in dodici fPttcij eguali contredict celle, & '!.'!elle celie,chc.f.mmno fopra le coma della cinta 1ma per tefta, che J7itm.cbiama p;-imc, hmum.,mo i r!t1Ji pri1portion,1ti al pirt alto fuono,6.. p“u acuta uoce, che fia, detttt nete hypei'boleon , & tr,t lo;áo fa;-anno t:n!(oni, & di grandezza minore a tutti gli altri. la cella di me'Z.!' conte;;,o/'d qr:efra[c, c/;e tenirˆil luogo, & it fuono ,!ella mczana iJcondi uafipre!Jo a quelli, cbe fono [1t gli eflrcmi ,fuonerarmo,ladiatejfaron alla ultima delle difgmte, & f.iranno tra J tmijoni. & p..1ᘠdice ritru. I fecondi da gli el“:rerni foonino la diateffaron all'ultima delle difgiunte. I terzi ual“ di q_ua, & di la fuonino la diatclf..ron ::tlla uicina alla mezan:i, Ecco che f/itr. uadi Tetraco;ádo in Tetr,zcordo pigliando folamcnte gli eftremi tcnnini, cio quelli,chefonna la confonttnz.:l, & lafcmdo i f,,oni di me7-!J f.11onano all'ultima delle congiunte. quefia pe;ááun tuono diftante alla di fopra, detta parnmef, o uicina alla me-zana, per rinchiudere l'ottoconlo con l'ultimtt delle cccelleNti, & da Jˆpere, che i uaf“, che fi danno a i fuo11i piu bafii ,frano maggiori di corpo, & che uadino con proportione f,:emando. I quarti fuonino la diatcffaron alla ulcima delle congiunte ¥ I quinti fuonino la diatelfornn :ilb mezzana. I fefii fiionino la qu:ma alla prima delle mezane, & ntl mezo un uafo folo, che fuona la diatcffaron alla prima delle prime. Et coli con quelto difcorfo par t.endo!i la uoce dalla fcena, come da uno-centro raggiraudo!i a torno, & toccando le co.... ca111ta Q._, V I X T o. Q_y,elliUJtji adunque non folo faceuano la uoce piu chiara, ma rendeuano anche confonan"{_a, & melcdia. ma bif˜g11a bene confidera;áe come erano toccbe accioche fuonaj]ro. io non fo come la uoce de recitanti poteffe fare quello effetto : & fe pure ella lo focej], come que uafi rifPondef.fe1á0,fe forfefinchc la uoce fuj] in confonan.. con 'lue uaf“,come Juole una corda d1 uno liutolmo uerfl quando un'altra corda d'un' altro liuto tocca,& della medeftna confa nanza. 1'{e i Theatri minori fi poneua un'ordine di quefti uafi, nel mezo dell'altezza del Tbeatro difPofti d' intot no la cinta de i gradi nelle lor celle, & accordati fecondo quel genere, cbefuffe piaccim:o a chi gli ordinaua. ma io credo,che fuffero fecondo il genere .Armonico, perche Yitru.lo dice. Ma fe la grandezza del Theatro fari p“u ampia, allhora fi partirˆ l'altezza in quattro parti, perche l“ facciano tre fpacij, per le celie trauerfc.di quelle parti una l“ darˆ al genere Armonico, l'altra al chromatico, la terza al diatonico; & dal baffo la prima regione li darˆ ali' ordinanza dell'Armonia, (“ come haucmo detto di fopr:i. nel Theatro minore. Ma nella prima parte dell'ordine di mezo l“ hanno a porre nelle cfiremc corna quelli uali, che rifpondino alle eccellenti del genere chroma tico: ne i fecondi da q11efii la di:itdfaro1, alla chromatica delle d“fgiunte, ne i terzi la dia pente alla chromatica delle congiunte:ne i quarti la diatelfaron alla chromatica delle mczanc; ne i quintila diateffaron alla chromatica delle prime: ne i fefl:i alla uicina alla mczana. perche quefi:“ fuoni hanno corrifp0ndcnza di confonanza, & della diapcntc con la chromatica delle eccellentie, & della. diatefforon con la chromatica delle congiunte. ma nel mezo non fi deue poncre alcun uafo, perche nel genere chromatico niun'altra qualitˆ di fuoni puo hauerc confonanza di Gnfonia. Egli ft deue au11ertire, che quando Yitr.dice, che nella prima parte dell'ordine di mezy fi han. no a porre nelle eftrerne corna quelli uaf“, che rifPondino alle eccellenti dei genere chromatico, non piglia la nete ..yperboleon, ma 1ma di quelle l..yperbolee, cio la Trite byperboleon:& cofi di fotto nel genere diatonico eglt piglia la net e hyperboleon per prima fu la efl;-eme corna. .Altrimenti fe C.,'(li pi,gliaj] in tutti tre i generi per prime la nete hyperboleon, non ci f.trebbe differetJ za tr11,mgenere, t:;~ l'altro, perche tttttii tenttini de i Tetr.tcordi farebbeno gli iftefli, perche quelli foni fono ftabiti,come termmi delle confonanzj. da quefti principzj fi hanno gli altri fi,oni, come dimoflra la figura. Ma nella diui{“one di fopra, & regione delle cdlc, li hanno a porre i uaG nelle prime corna fuonanti alla diatonica delle eccellenti, ne i fecondi la diatdlˆron alla diatonica del le difgiunte; ne i terzi la dia pente alla diatonica delle congiunte, ne i quarti la di:ite!fa..o.. alla diatonica delle rnczane, ne i quinti la diatcf!ˆron alla dia conica delle prime, !1C i fcfh la diatdfaron, alla proslamuanomenon. nel mczo aJla rnezma, perche quella rifponde la diapafon alla proslamuanornenon, & la di ape nte alla diatonica delle prime. !2.f!,ello che Yitru. ha detto fin qui, ci far:“ manifeftoper la figura qui fotto. dice egli. Ma chi uorrˆ ridurre facilmente a perfcttione qucfle di{gnationi, auuert“fca alla .... gura difcgnata nel fine del libr0, con ragione di Mufica, laqnalc Arifioxeno con gran u1gore,& induftria partendo i cami per generi Jafci˜ formata, & d:i quella difegnation.. (le alcuno ui porrˆ mente) potrˆ ordinare con quefli difcorfi, & ridurre a perfcttione 1 Theatri, & alla nat1Ha delle uoci, & al diletto dc gli afcoltanti. 'Percbenoinon hauemo n ejf empio, n altra memo;-ia altroue, necefJririo cbe credimo " Yitru.per˜ di quefto non ne dfremo piu oltre, perche ( come dice Leon Batifla)q11efla cofa i: fi:ci/ e da dire, ma fft!:mto facilmente ella fi poff.i ej]guire ,áonl'opra, lo fanno gli efPirti.fi uede,˜e c:mitˆ di dafcuno di quelli uaC“, rifoeglierˆ una chiarezza di fuono aumentata, & farˆ riffoonare una conueniente confonanza. i R._oma11i non ufauano quefli uafi. Potrebbe for[c dire alcuno, che per molti anni frati fono molti Thcatri a Roma¥, 11.. pero paramefe 1----/4, I lb======..uvIl l.111IDt. --.;.;::::..:::---á áW .. , te hypa-!!J ,, teon parhypate mefoni ¥ r.TnteJyn- . I nemenon /. r T;-ite die-z! ugme - boleon ....---. mefon.-- i Me[e,,, I lparamefe I nete die- , U -z!Ugme - \.. non '11.. nete hyjlk====-- paramefe 1----/4, I lb======..uvIl l.111IDt. --.;.;::::..:::---á áW .. , te hypa-!!J ,, teon parhypate mefoni ¥ r.TnteJyn- . I nemenon /. r T;-ite die-z! ugme - boleon ....---. mefon.-- i Me[e,,, I lparamefe I nete die- , U -z!Ugme - \.. non '11.. nete hyjlk====-- ,... 4=6========::l11i1wt.e[..se::;:::..:=,=_"_"_........::..1p,.,..J!:::: l1!1!ll,. , uanome--!! I/Jlf/lV tfJ&,\....---áá11 nos ..Lycanos -..r,...,_.__ Il mefon qiparanete ..ynneme-áË non ..paranete -..die-z!ug-..menon. parane/ehyperboleon paramefe " parhypa - Hypate nete f:yn nemenon I per˜ .Q_, Y I ?{_ T O, ..47 perin alcuno di queni, l“ ha hau....o alc..n.. conl“d..ratione di q_ue..e ..ofe. Ma, chi dubi..o _ ta, erra in (!udl:o, 1mperoche tutt11 publtc1 Theatrt, che fono fam d, legno, hanno mol ti tauolati, i quali necelfario , che rendino fuono. Et quefio l“ puo auuertite da i Ci tharedi, i quali qu:indo uogliono cantare col tuono di fopra, fi riuoltano alle porce della. fcena, & col“ dallo aiuto di quelle riceueno la confonanza della uoce. Ma quando di foda. materia, cio di pii:tra,di cementi, o di marmo {“ fanno, che fono cofe che non pofl˜no ri(í1onare, allhora (i deono efplicare con qudl:a ragione da quello, che detto hauemo. Ma s'colt (i cercaO in qual Theatro di Roma que uat“ (i trouino, certamente non lo po temodimofirare. s“ bene nelle parti d'Italia, & in molte cittˆ de Greci, Oltra, che hauemo per capo,& autore L.Mummio, ilquale ruinato il Theatro dc' Corinthi,port˜ a Roma i ual“ d1 rame di quel Theatro, & delle fpoglie d..dicogli al Tempio della Luna:& anche molti fueg.liati Architetti, che in picciolc cittˆ banno fatto fare i Theatri, per la careflia detti i dogli di creta cofi rifuonami, & con qudl:a ragione com po iii hanno fatto effetti di granditsima utilitˆ. Della conformatione del Theatro. Cap. V L A la conformatione del Theatro G deue fare in quefl:o modo. che prima (i ueda quanto grande effcr deue la circonferenza della pianta, & pofl:o nel me zo il centro fia tirato un circolo, nel quale (i fanno quattro triangoli egualio,. & di fpatij, & di lati, che tocchinv la e!hcma linea della circonferenza. & fo 110 queHi a(“miglianza di quelli, che gli Afl:roloo-i nella defcrittione de i dodici fcgni celefl:i da una conui:nicnza multcale,che hanno le ffelle tra fe Cogliono difcorrendo cauare,. Di quefl:i rrianguli, quello il cui lato farˆ profsi mo alla [cena da quella parte, che egli taglia la cumatura del cerchio,iui lia fatta la fronte della fcena, & da quel luogo per lo cen.: tro Ila tirata una lrnca cgualmcn:c difl:anre, la quale fepari il pulpito del profcenio, & ol f patio dell'orchcfl:r.1. & con qucfl:a ragione il pulpito farˆ piu largo,che quello de Greci. per che umi gli artefici prdboo l'opera loronella fceoa ¥ Ma nella orchdra fono difcgnati i luoghi alle fedi de i fonatori. Lafcena la fonte delTheatro, alla quale fiaotir:ito rma linea egualmente diftaate, cbe paffeoper lo centro, laqual fepari il pulpito (cio, il luogo piu alto, che au.wti l-1 fena, [opra la qualefi recitaua110 le fimole) da/fa parte dell' orcheflra ¥ Orcheflra era luogo nel mezo del Theaotro nel piano, dotte ftauano i foggi de ifonatori, apprejfo RJ>mani ¥ .Altrimenti la O;-cbeftra eraodel choro, & dei mufici: La[cena de gli ,lttori ¥ Q!!,a11do adunq!..e in uno circolo bauerai form4,oto quattro triangoli di htti eguali, che tocchino con le punte loro la circonferenza, prende1áat 1mo di qt1e!li fati per la fonte della [cena, & poi a q1'ello tirerai 11na l '1tea egm1lrne-11te diftante, che pn{j“ per lo centro, cbt: f“a come tm diametro 7 equidiftante all:i fonte della .fena, cbe feparioil pulpito del profcenio dall' orcheftra ¥ I The,ttri d.: i Greci fono diffrenti da ITbeatri de iLatini,. per chef Greci nel mez.p del piano induceuano ifˆltatori, &i cbori, & ba11euano mino1á pulpito11 & quel piano delli jˆltatori, /i chiamaua orcbeftra. Ma RJ>mani, pere be nel pulpito ;¥apprefe11otauano ogni cofa, per˜ e-ra neceffario, cbe'l pulpito loro fuffe m.zggiore, acciodx conq11ello 11eniffero piu auanti, &meglio s'accommodaffero irecit,inti, & i rmef“ci. L'altezzadel pulpito non lia piu di cinque piedit acciochc quelli, che federannondl'orchefha pofsino uederc i gefii di tutti-i recitanti. Siano partiti i cunei de gli fpemcoli nel Thearro in modo, che gli anguli de i tr“anguli,che uanno a torno la circonferenza ..\1 ,crchio ,defrritto drizzino le afcefe,& le fcale tra i cunei fino alla prima cinta. Data lI B Il OData't altezza del pulpito di piedi ci'!'iue,v_iti,': c' inf%f!a do..e, & _ in che modo dwemotfrize ..rte_[cale?& le fcefe. H..ueuanoz The..m dintorno t Juoe g_eradi, & og_ni ta..ti gradi eraeuna cznta, czo rm peano,[opra l quale fi carmnauae. Tre er .:ino le. cmte, che J/lfr. chiamaprecm{ lioni, laeprim:tallaepane pit, baffˆ, lafecondanelmc-zo, &l'altra di fopra, .."' quella fcalti, che conduccua fino ttlla prim.t cinta non feguit.ma fino all.i feconda, ma tr,z riJC'Z.!) nella feconda cinta era un'altrafi:ala, che ci conduce1,a alla terza; &cofile [cale non erano dritte, &cfuna f.ilita. lmaginiamoci adunquc, che gli anguli di ra la fcena, !“a il par.ipetco cli fopra, per la metˆ del parapetto di mczo, & le colonne di fopra fiano meno alte fa quartJ parte delle colonne di mezo. gli architraui, & le cornici di quelle colonne habbiano (ímilmcrm: la quinta parte dell'altezza. Dice Leon J!atti/la, che le fondamenta di quelli p.1rc?ti, cbe afccndena a gli ultimi gr.d“, & piuelont.nii dal centro, cio da/l'ultima, & piu l,trg,i ci,,ta /i di:Ollo gett,1re t,tnto lo11t.111i ,I.ti cen tro, quanto il fomidiametro del piano di mezo ,áou m1 te;á-zy di piu, 111.11 priwi gr.7.11, cio 1¥1ellz chefo110 dz dentro , & pitt baf]“, cio do11e J“ cominci.t lagr,r,t:-.uione, 1:a¥1 deouo I blto cc,n;n_ ciare dal piano,rtltt neigrm1 Tl,eatri fi dcm: leu,uáe un muro cl,1lepia,10, o parete alto per /.r iM;ia parte del Jmidiametro del piano di m,--zy ;ma ne iTbeatrim11,ori, non f“ h .. , ;ái 'f¥d p../ret. p:reKK i. ,!ifmeeDel tetto del portico del Theatro. Cap. V 11. ip. DL tetto di quel portico del Theatro, che fra Copra l'ultimo ordine dc i gradi fu pcriori (i fa ad egual liucllo ddl'alm:zadella frena: & la ragione , pc.-r,hc I.i uocc crcfcendo tágualmente peruenirˆ, & al fommo ordine dc i gradi, & al tetto; perche fcl portico non farˆ. eguale all'altezza della fccnl, quanto meno cglt farˆ alto, la uocc farˆ portata inanzi a quella altezza, alla quale prima pcruenirˆ. Io ho detto, che q11cflo portico erafopr.i i gradi,..,-come1m corridore aperto 111:rJñ 1l pr.wo del Theatro, ma ferrato di dietro foce/Ja rifi,onare la uoce mirabilmente. Leon Eatti/b lo cíJia ma circonuaU.1tio11e, & dice , che era fotto per reftrignere, & un:re la ttoce, Ž,-cbe fopr i , wme p.. cielo del Theatro, & per la uocc , r(:7 per l'ombra /i tiraua una uela on1ata di Jic:lle. Q:,e fio portico erafatto molto maefl;áe1t0lmcntt-, perche ha11ma fotto altri colomuti, & .iltri porticbi per[o/lenimento di quelli ai J˜pra , ma aperti ne/I.i parte 41morc; & queflo fi foccu... ne iTheatri di molta grandezza : &fifaceuano doppi, percbe al tempo delle pioggie, Lt: g.:111: /: poulfero meglio riparare ¥ 1 colonnati loto erano di opr.t {oda, & ferrn.t, & i loto li,;ez,m,!ti t-ra nocauati dallti ragione de gli arcbi, de 1 quali il fopradetto ne ragion.i copiofamentee. La Orchefl:ra tra i gradi inferiori quanto grande hauerˆ 11 fuo diametro, prendili b fc. fia parte di quello, a.. nelle corna, & d'intorno a gli adici a liuello di quella mifura fiano tagliati i feggiinferiori; & la doue farˆ fatto il taglio, iui Gano po{h i fopracigli delle uie, pcrchc: a quefio modo le loro conformationi haucranno b .. flcuolc altezza Il primo ordine de i g,áadi non era ji,bito alzato da terra, perciocbe farebbe flato troppo ba/Jo, e/fendo i gradi baffi, & clfe11do i Jdili nell' orcbtflra piu alti : per˜ 11110/e Vitr. cbe J“ p..'{li I.i Jfia parte del diametro de/l' orche/li-a, & che quel/.i fia l'altezza di q1,el m.á1retto , cbe urcondtt f or chefl-ra, &fecondo q11ell'altezza dinan.. fi dcouo tagliare i primi .!!r:tdi da baffo nelle conz.:t , & d'i11tor110 gli aditi, fJr doue f,.r.mno quelli ta,-li fiano pofli ifop;áacigli delle uil:. e;,~ per foprac1,{li inteude fopra limitai-i ,fecondo , che egli ba i11tefo nel quarto libro tratt,indo dc 1 compa;-timentidelle porte. Er,ino alcune apriture, cbe anda11ano alle [alite, & lllle [cale drizzate JL011do i cz, nei, che pone Viná. di fopra. La lunghezz:1 della frena l“a doppia al diametro dcll'orchefira. L'altezza del poggio d:il liucllo del pulpito con la fua cornice , & gola fta per la duodeci.nJ parte del dian,.:..ro dell' orchdha. fopra il poggio f“ano le colonne, con i capitelli , & bafamenti fa qnarta parte dello ifldfo diametroo.Gli architraui, & adornamenti ,ti quelle colonne per la quin ta parte. il parapetto di fopra con la onda, & con la cornice fii, pur la metˆ del parapetto, o poggio di fotto, & fopra quel parapetto fiano le colonne alte per ¥¥n quarto meno, cheole colonne di fotto. Gli architraui, & gli orn:imenri di quelle colonne, per la quiuu.oMa fe egli farˆ anche il terzo componimento fo}>ra la fcena, !“a il par.ipetco cli fopra, per la metˆ del parapetto di mczo, & le colonne di fopra fiano meno alte fa quartJ parte delle colonne di mezo. gli architraui, & le cornici di quelle colonne habbiano (ímilmcrm: la quinta parte dell'altezza. Dice Leon J!atti/la, che le fondamenta di quelli p.1rc?ti, cbe afccndena a gli ultimi gr.d“, & piuelont.nii dal centro, cio da/l'ultima, & piu l,trg,i ci,,ta /i di:Ollo gett,1re t,tnto lo11t.111i ,I.ti cen tro, quanto il fomidiametro del piano di mezo ,áou m1 te;á-zy di piu, 111.11 priwi gr.7.11, cio 1¥1ellz chefo110 dz dentro , & pitt baf]“, cio do11e J“ cominci.t lagr,r,t:-.uione, 1:a¥1 deouo I blto cc,n;n_ ciare dal piano,rtltt neigrm1 Tl,eatri fi dcm: leu,uáe un muro cl,1lepia,10, o parete alto per /.r iM;ia parte del Jmidiametro del piano di m,--zy ;ma ne iTbeatrim11,ori, non f“ h .. , ;ái 'f¥d p../ret. p:reKK i. ,!ifmee I --.!!.!...:..._,:__::_:..--------==-----_J.. i- _, -:--- r-:..... --.. -------___________________....,......,__.___ oI r lI B 1l O ..f .. Ji fette piedi;fopra quelli m1w;Jideono ccmiuci11áe i_v;radidi quella mifura, che P_itr..ciha di'!'¡a ,tic. Et ptnáfeggi egli intende “pril11i gradi. R__agio11a poi de/1.z lungbezza della[cena, cbe deueaeffer doppia al diamct;áo dell'orcheftraa. La douefe il dta,111:t..ofarˆ di piedi feffanta, la lunghez ..adellaje11afarˆ di piedi cento,&uenti ¥ percbefeffantapiedidella[cena anderam10 per mezy il diametro, dcll'orchestra, & trenta perparteper me70 le coma delTheatro . Egli ci da poi l' altez.. del poggio ¥ 'Poggio come 1mpttrapetto nellafronte della [cena. la cui parte di fotto, che uienetterfo rorcheflra ilpulpito ¥[opra il pulpito adtmque, & dal liuello diquello afoccia de glifPettatori, alzarfi dette il primo parapetto per la duodecima parte dell'orcheftra. cinq.. P.iedi alto il pulpito, cinque il parapetto ¥ Et qui da conf“derare, ,be il diametro della orchefa-a, ci da la mi{ra, & il fondamento del tutto. per la dttodecima parte adunque, del diametro dell' o;ácheftra, alto il poggio abbracciando la cornice, & la lift, che onda, cimafa, o golafi ptto chiamare: ma doue [ta tratto q11eflo uocabolo di lift, io non ho truouato fin bora. JJx in Greco unti pietra larga, & obliq11a ; & fe Vitr. diceffc Lixis potrebbe intendt:rt: quella pietra delpoggio piana ,fopra la quale l'buomo ft appoggia. .Lecolonne con i capitelli, & bafe /i.mo al te per la quarta parte del diametro dell'orcbeftra, & cofi farebbeno di quindici piedi eflendo it diametro della orcheflra fejfana. Sopra quelle colonne, & [opra i loro ornamenti ui andaua il fecondo ordine; & quelf ordine di [opra era detto Epi[cenos, quaft fopra feena, 011e1á0 agJJm1tadella [cena .. & ne i gran Tbeatri fi andatta ancbe al tcrzy ordine, & tanto afcendeua, cbe agg11agliaua il tetto del portico di [opra : an.. egli fi co11tm1taua a torno con quelle iflcffc mifitre:& per˜ Vitr. non ,áagiona di quelle mifure, perche fono le ifleffe della terza epi[cenos. Dal profilo del Thttatro po/lo in foi-ma grande, fi comprenderanno molte cofe da noi di chiarite fecondo la intentione di ?itr. bencbe nelle altezze de{/e colonne hauemo, al-qu,mto uariato, per la ragione, che dice q11i fotto. N in ogni Theatro a tutte le ragioni, & effetti po!fono corrifpondere le mifure, & i compartimenti. Ma e oecdfario che lo architetto auuertifca con che proportioni bifogna frguire i compartimenti,& con che ragione egli debbia alla natura, o alla grandezza del luogo reggere l'opera & fcruirlc. Imperoche ci fono delle cofe & nel picciolo,& nel gran Theatro, che di necefsitˆ dcono tenere, la ifiellˆ grandezza. perche coli l'ufo richiede: come fono i gradi,le cinte, i parapetti, le uie, le falitc, i pulpiti , i tribunali, & fc altre cofc tra mezo correno, delle quali la necefsitˆ ci sforza partirli dalla fimmetria, acciochc l'ufo noo {“a impedito. Similmente fc egli ci mancherˆ la copia come del marruo,del legname,.. delle altre cofc , che fi apparecchiano per la fobrica, non fod fuo ri di propofito di leuare, o di aggiugnere 3fquanto, pure che qucfio troppo frioccamentc non {i faccia, ma con giudicio, & fentimenro; & quello auucrrˆ fe lo Architetto farˆ pratico,,& o _ltra di quello fc egli 11011 farˆ ..enza prefiezza, & folcrtia d'ingegno. Et pero cbt 11ede le membta delle opere antnhe, &tn1oua cof.z, che paia fuori de gli ammaeflramenti di Vitr. ( come s' detto altroue) non deue d1 primo tratto biafima,-e o f/itr. o le opere, per che no11 puo fapere que..o, che po1t..ua 14. 11eceffetˆ, & q1umto in t11tto' l corpo quel membro ten..u..la fila tag,onea. Y_1tr. fe ne aumdd..dt9uefta forte ab!1omini, & in ogni luogo dapoi, che egli Cl ba dato le rtmmetrte, (:r le proportlOnt delle cofe ' egli Cl fa ,11/ltertiti come doue-mo ttfarc quella modcr..tione' che ricbtcde il prefente bifognoa. 'J{oi b.u,emo intetpretato dnte, quella paa . rola, cbe eglt ba ufato dal G..eco, d1a..nat,i, & altroue ba detto p;-.ccin{iionesa. Et cof“ b1fog11a 411uert1re, cbe bene fPe.. //ltlá.ufa pu..:,1oc..bol1 d'una ifleJTa cofa. , co,ne di [opr,t ha detto onda, 9uello,che ..lt1áoue h,t clnamato cyma_t1u.Tnbu11ale egli chMma tutte q1telle parti,alle qv.:zli s'afc'i!aaeper J,radi ..& n..l quarto libro no! ne h,il(..to de..to a bafl,wz.i. Le cofe ,id:mque'. 11omin..zte daaVttr. deono ,n ognz The"ie, Ž,. accommodate alf uj˜. Ma .. V I '.l'{ T O. Ma le !ene habbiano le loro ragioni cfplicate in modo, che le porte di mezo habbia. no gli orn:ur..mi d'una fala regale, & dalla ddha, & dalla finifi:ra fiano gli hofpitali; ma longo quelli fpacij, che l“ fanno per ornamento. i guali da i Greci fono detti periachi,perche in 9uc luoghi fi girauano le machine; che hanno i triangolio, che fi riuolgeno. In ciafcuno tre fono le fpecie de gli ornati, & apparati, quefl:e machinc l“ hanno a uoltare, & a mutare l'af petto de gli ornamenti loro nelle fronti; ouei-o guando (“ deono mutare le fauole, ouero quando uenir deono i Dei con tuoni repentini. Lungo quel li luoghi fono le cantonate,& uolte, che fi porge no auanti, lequali fanno l'entrate & gli aditi nella frena. l'una dal foro, l'altra da qualche altra parte, donde fi uegna. La porta di mezo, che rifponde al cuneo di me'{!J de i cinque, che fi danno aU.i [cena, era detta ..egia da gli ornamenti fl1oi. Eranui altre porte una dalla de/fra, & r altra dalla finiftra di modo, che la fonte della [cena b.zue,ui tre gran niccbi, come fi uede nella pianta, in quelli erano driz..te le macbine tri.1ngulari, che fi uoltauano [opra perni, & in ciafcuna facciata era dipintorornamento fecondo la fouola, cbe fide urna rappref entare. perche in una facciata era laeprofl>ettiua d'una (cena Com-a,nell'altraela Tragica, nell'altra la Satirica, & fecondo la occafione uoltauano q11elle fronti. Da quefteem?tchine parlauano i Dˆ dal di [apra, s'udiuano i tuoni nell,t lor 11enuta, fotti con utri di cora;,ti gonfi,o di pelli tirate, come ne i Tamburri,dJe ufarm,,& con fa/Ji dentro, che foceuano rm ribombo grandi/fimo. & per quefio modo feruauano il decoroe> non l-afciando cbe i Dei fi uedeffe;-o i11fcena. Cofi appre!Jo di Sofocle nello .Aiace fiagellifro 'Pal lade parlacon rt,ffe, & non fi uedc. & egli dice, che la 140ce di quella Dea non ueduta, affimiglia. il fuono tfuna tromba da guerra, che commouc tutto l'brwmo, qitando ella fi [ente fuonare alr arme ¥ Q_;jefte macbine adunque fi riuolge1w10 fecondo il bi[ogr,o & dauano luogo all'entra te, rapprefentando le uie l'una, che ueniffe daU.zpiazza, & l'altra,. d'altronde. & la figura ci. dimoftra. il tutto. 'Di tre forti di Scene. Cap. PlllRe fono le forti delle Sccne,una detta Scena Tragic3, l'altra Comica, la terza Satiricao. Gli ornamenti d“ quefrc fono tra fe diuerl“, & con difegualll com, partimeoto fi fanno. impcrochc le ft-enc Tragiche (“ formano con colonne,. Fromirpicij, figure, & altri ornamenti regali. le Comiche hanno forma di priuati cdificij, di pergolati, o corritori,& profpettiue di f“nefrre difpofl:e ad imitati-0ne- de i communi cdificij, ma le Scene Satiriche fono ornate di alberio, & di fpifonche, & dr monti, & d'altre cofe rufricali, & agrell-i in forma di gi:irdini. I Tragici ri:citauano icafi de i Tir.inni,& de i... a quefti conuenit,ano ornamenti regali, palagi, loggie, colonnati: per˜ la facciata del triangolo, che era per la Tragedia baueua quefti edificij, che baueeuano del grande, ornati & dipinti. I Comici rapprefentanano cofe quottidiane,& attioni di gente baf(a, per˜ la[cena loro diemoflraua forme di priuati edificij. iSa.tirici po;-t,uta1l(}' cofe filueflri, & bofc.-irecci conuenienti a pa{lori a ninfe & fimi li cofe; pei-˜ l:i.fena era di uerdure, cf acque, di paefi di lontani colorita,& era mirabile inuentionc quella delle dette macbine triangolari,& uerf:ttili, pere be drieto ,ma fauola Tragica era pronto l'apparato tf una comedia; & drieto la comedia fi pote1M f enz.!Z porui tempo di mezo fare la rapprefentatione d'alcuna: EJlo,ga, o d'altro, folamente col dare un:t uolta a quelle machin.. che greci dallo effetto chiamano periacbi, perche fi rw(glno. & qui necefferia l,z itelligenza, & la pratica della profl>cttiua, percbe tutte quelle cofe ricercano il punto della uffl.i noflra 1áegolatore di quanto fi. itedc in quelle facciate. dalche ,ie nafceno gli IJ>orti,i nzf/rem,tmemi, ibattimenti de i lumi, & delle ombre, l'entrate, l'ufcite delle parti de i membri, il ui,ino, ,{ tout am, , & le mcrocciamento .. V I '.l'{ T O. Ma le !ene habbiano le loro ragioni cfplicate in modo, che le porte di mezo habbia. no gli orn:ur..mi d'una fala regale, & dalla ddha, & dalla finifi:ra fiano gli hofpitali; ma longo quelli fpacij, che l“ fanno per ornamento. i guali da i Greci fono detti periachi,perche in 9uc luoghi fi girauano le machine; che hanno i triangolio, che fi riuolgeno. In ciafcuno tre fono le fpecie de gli ornati, & apparati, quefl:e machinc l“ hanno a uoltare, & a mutare l'af petto de gli ornamenti loro nelle fronti; ouei-o guando (“ deono mutare le fauole, ouero quando uenir deono i Dei con tuoni repentini. Lungo quel li luoghi fono le cantonate,& uolte, che fi porge no auanti, lequali fanno l'entrate & gli aditi nella frena. l'una dal foro, l'altra da qualche altra parte, donde fi uegna. La porta di mezo, che rifponde al cuneo di me'{!J de i cinque, che fi danno aU.i [cena, era detta ..egia da gli ornamenti fl1oi. Eranui altre porte una dalla de/fra, & r altra dalla finiftra di modo, che la fonte della [cena b.zue,ui tre gran niccbi, come fi uede nella pianta, in quelli erano driz..te le macbine tri.1ngulari, che fi uoltauano [opra perni, & in ciafcuna facciata era dipintorornamento fecondo la fouola, cbe fide urna rappref entare. perche in una facciata era laeprofl>ettiua d'una (cena Com-a,nell'altraela Tragica, nell'altra la Satirica, & fecondo la occafione uoltauano q11elle fronti. Da quefteem?tchine parlauano i Dˆ dal di [apra, s'udiuano i tuoni nell,t lor 11enuta, fotti con utri di cora;,ti gonfi,o di pelli tirate, come ne i Tamburri,dJe ufarm,,& con fa/Ji dentro, che foceuano rm ribombo grandi/fimo. & per quefio modo feruauano il decoroe> non l-afciando cbe i Dei fi uedeffe;-o i11fcena. Cofi appre!Jo di Sofocle nello .Aiace fiagellifro 'Pal lade parlacon rt,ffe, & non fi uedc. & egli dice, che la 140ce di quella Dea non ueduta, affimiglia. il fuono tfuna tromba da guerra, che commouc tutto l'brwmo, qitando ella fi [ente fuonare alr arme ¥ Q_;jefte macbine adunque fi riuolge1w10 fecondo il bi[ogr,o & dauano luogo all'entra te, rapprefentando le uie l'una, che ueniffe daU.zpiazza, & l'altra,. d'altronde. & la figura ci. dimoftra. il tutto. 'Di tre forti di Scene. Cap. PlllRe fono le forti delle Sccne,una detta Scena Tragic3, l'altra Comica, la terza Satiricao. Gli ornamenti d“ quefrc fono tra fe diuerl“, & con difegualll com, partimeoto fi fanno. impcrochc le ft-enc Tragiche (“ formano con colonne,. Fromirpicij, figure, & altri ornamenti regali. le Comiche hanno forma di priuati cdificij, di pergolati, o corritori,& profpettiue di f“nefrre difpofl:e ad imitati-0ne- de i communi cdificij, ma le Scene Satiriche fono ornate di alberio, & di fpifonche, & dr monti, & d'altre cofe rufricali, & agrell-i in forma di gi:irdini. I Tragici ri:citauano icafi de i Tir.inni,& de i... a quefti conuenit,ano ornamenti regali, palagi, loggie, colonnati: per˜ la facciata del triangolo, che era per la Tragedia baueua quefti edificij, che baueeuano del grande, ornati & dipinti. I Comici rapprefentanano cofe quottidiane,& attioni di gente baf(a, per˜ la[cena loro diemoflraua forme di priuati edificij. iSa.tirici po;-t,uta1l(}' cofe filueflri, & bofc.-irecci conuenienti a pa{lori a ninfe & fimi li cofe; pei-˜ l:i.fena era di uerdure, cf acque, di paefi di lontani colorita,& era mirabile inuentionc quella delle dette macbine triangolari,& uerf:ttili, pere be drieto ,ma fauola Tragica era pronto l'apparato tf una comedia; & drieto la comedia fi pote1M f enz.!Z porui tempo di mezo fare la rapprefentatione d'alcuna: EJlo,ga, o d'altro, folamente col dare un:t uolta a quelle machin.. che greci dallo effetto chiamano periacbi, perche fi rw(glno. & qui necefferia l,z itelligenza, & la pratica della profl>cttiua, percbe tutte quelle cofe ricercano il punto della uffl.i noflra 1áegolatore di quanto fi. itedc in quelle facciate. dalche ,ie nafceno gli IJ>orti,i nzf/rem,tmemi, ibattimenti de i lumi, & delle ombre, l'entrate, l'ufcite delle parti de i membri, il ui,ino, ,{ tout am, , & le mcrocciamento LIBJtO Je n ¥t..,'{i, & la ..¥.tg_ione ..e ,zli a..gol,fott.. liqrul, fi ued..t..t..o 'l/lt:Uo ,'c1Je fi uede. fecondo la conr,e11cuolc wmeta de gli :tfftetti. m:/cln e apra d1 bel ._v,md1c.o dt faper po11m: il punto cofi accommod.t ta1m11te1 cbe tutto quello, che fi 11ede dOpinto ;á.1pprefent1 ,m fito, &v.n'effernat1it.tle delle cofc, Ž:7 niente fia di sfoi"zttto, di precip1to{o, di difforme, di ['{ttrbato, come fi ucde nelle [cene di molti le cofc oltta modo picc(ole,gli edi/“_t1j, che tr,sbocc.mo, e fuggi,nenti tanto al baffop1111tofenza ..olcezz-1 t“rirti, che 11.. dapprefl˜, n da lontano poj]˜no ef]_eiác con diletto uedi_,ri. QJ!efl.r wceffit.1 mi /Ja moffo ,t uolr:r g101wáe, qrianto pc;á me[, puo, .u:cbe m quefla parte a gli /ltt dioj“. &pcrJ io bo Jc;-itto di profpctt“ua con urc, & modi 1-.igioneuol“ driz...znti alla pratica che detta ft:enografi,t. & bo gettato i fond.tmenti di quefl.t cognitione, & le regole di qucfta prati,::, c á: ,liffi,:!rc,dmidere,& dimoffr.zre, q!1anto al!.i dctt.1 ;¥.igione lnecejfar10, auioche Jenz.i d¥1bit".áo. Nmo-,,10 pojfa porri: li. v.eduta inpropriiJ,& acc()rrzmod.ito luogo, acciocbe non fi c:rf c1Ji1,1 ,,uct!i c1"1ori, che Jij˜pra ho detto. iui [, 11ederˆ la difJ,o/itio11e de I pia11i n,golttti, & iná regolat_i: infc11md1-.i, 6~ fuori di f“luadt.t. ,a& i perfetti di qualunque co1p() fi f,.t. il mo10 ..i le11arc iacmápr J tc011dJ l...tltez,.. loro, <:J: l:t ;-agru11e 1ellc p.irt11elle colo;!1..c,1c:r d:lle!ri:fom di flene,con qrutnto rtppartrcne all ombrezg1.irc, a t lumt, ad ,tlc11m modr fac1lt per ma cfmflrumenti, & d'alcm1e altre ;nani ere di qtte/la pratica d1leUeuolt:, & neccfferia. m.1 tornamo a Yime.cbc tratta de i Tbeatri de i G1wi, & dice. l\-1:t ne i The:mi de i Greci non l“ deono fare tutte lccofe con le ifielTe ragioni, perc11 c nelb circonferenza del piano inferiore, fi come nel Thcatro latino gli .inguli di qu:mro Triangoli toccau:mo il giro, & circuito d'intorno, cofi nel Greco gli ,111g-uli di tre 9uadrati deono toccare la detta c“rconfercnZl, & 11 lato di quel quadrato, che prorsimo alla Scen:1,& che taglia la curuatur:i dclb circonferenza in quella partcdifrgna il termine del profrcoio, & d'indi :ilio dln:mo giro della curuacura re le tira una lin_.:1 egualmente difiante, nellaqu:ile (i di regna la fronte dcli.i frenad. & per lo centro dcll'orchclh.i :1 c:m to il prorcenio,fi defcriuc una linea cquiciifllnrc, & da quella p:inc clone ella tagli:i le li,. nee dei la circonfrrenz1 d:illJ ddl:ra,& dall:1 li usllra nelle cor11.1 del femic i1 colo,l“ h:111110 a poncrc i centri: & po{b b fcfl:a nclh dc!lra 'e, .::,.. pc;á queflo r.cll.r difi:gnatione dc ilo1á0 The,mi {izr..¥1.tnJ tre q:1 dr.ui m tm citco!o, fi come i L.1ti11i f.tct:1t.t110 q:r.;tr,¥o triangul!,e tutto che tanifJgl“ an.z11l1 de i tr1.111goli, 111,znto gli anguls di: i quadrati pmá/ ijfcro i11 dodici parti egu,tli la ci;ácur.fin? izy_t, cr.:: ce1ᘠm.::g,'{iore fi,,u.io nel m..o l.z doue cr.1,10 tre quadrati , cbe la do11e e;-ano ,ri.1tt,áo 1;-iangol,, pere be I l.iti de i quadr.tti jimo piu mcmi alla e1rconfere11za. e;,.. j“ co1,1e 11,l Tbe.:tN> Jei L,1t1i,1mlato arm triangolo faceua la fronti de/I.i fcen..,cof“ faccua un lato del quadrato nel Theatro de Grecia, & tc,-minaua il profcenio: m,i la fronte de/I.i fma e1á.1 J˜pra 111M line. r t r.11 .. fuori dc!l,t circonferenza del cfrcolo , cbe tocc.ua p:1r! fa cfrco11fe>át'71Z,,a,& cr,i egu.tl mena d1J?.1ntc ,1 quel l,rto del quadr.ito, cbe tc,ámiuaua il p1áo[cen:o, d, modo cbe la fccn.i dc idGrect ua piu rim()t,t, cbe la {cena dc i f.Atini. Oltra di q11efto egli fi ti1a11a ancbe 1111a /inett, che p,i_q:: .. ,r }'er lo ccmro,& era come di,imctro cgut1lmL'1tte difl.i11te ,zl dt:tto l.ito , a 11/1.-f“áonte dd I .. f!cn,,,afop.-.:: 'l.iz e..re-.ni dr rucJl 1 !,..,ca {.i do11,: I ()CCa la ˆ.-co1..C.:i'<:1;z..:1,fi face¥t,l re,tt;-o,& po/loa - pmru I :;n prede d-á:lafcjl,1-m ur.o,l alnáo /“ all11g::...a al centro, & 110{,,,:11d(.1i intorno ci d.iua 1 tcnuini dellanlggior circo11fi:rt:nZ:_1 : p, .. rc/Je i11i era il I ermi ne dr/1,z ci1cu11Jcn:11z...a, & 11ltima prt..m:1one de/The.1tro,/1 do"'e toca11a la Ime.i del prof“.c;,io. comi: ,¥ nel p--vto B. & c. ÈeJ;,,lmu. C. B. & ár.trifo,10. D. E. L: e ..--'r---f.1-------..1..---..+.::::..:--'===1.---:;;,"....-1---..;c:..----,..----.fl-----,t--,1 li/JJI f/lJp lL . .. !z., P I 1{, 7' O. L,l machinit t1i,mg11l1tr... O. douc J anche /11 port,1 rtJitt. L'Orcbl'jlr.l 'P. Jl re{fonterfori le , &gli bo!J,itali, & altre fla11.. crm111 nt:l 1'/Je,itro de I li ini. 11c;-n , cl,c nell.tpiam4del l.AtíI/Q, m:Uaje,1.1 h.1 :",no fotto m: pone,& ii1 c1iifcm1,i uno t;-ia11'1ofo 111:rfˆ1 ile,' pcr ,iccomp1agn.nác di frofPettma l,t faccia I a d1 me..o, & l...:u!c..no co11..i11..to a d.."eiJ˜ ..no!Jo f.:t Jcn,i dtl T,,c,m-o l:ttmo; come clJe gucfto fl pofJ.z fare m pm modz . 1/cl,e ci b.1 p,.wuto come omm1icnttf]“ma f˜rma, effendo jt,tti tu111er{iti dalle ruine d'uno a,;tjco The,1t;á i , c11c fi t;-011a i11 //iccwza t;á.1 gli hort1, & le cafe ,1'ale1mi citt.idini, douc fi fcorgeno tregr,mnfccbi del La [cena,[<{ doue noi /Jauemo poflo le tre pmáte, & il nlcc,hio di mezy bdlo, u~gr .mde. L'altea.a di quel luogo non deue eilr meno d1 dicci, n piu
  • & l'altra. Etocome: .. j comenelle altre cittˆ, che hannohauutogli Architetti piudiligenti. D'intorno a i Thea tri fono i porticht,& gli fpuijdap:iffeggiarc: che cofi pare,che (i habbiano a ponere. prima che limo doppi. Cio non in altezza, &didueordi11idicolom1e, ma doppi difotto. Et habb“anole colonne efl:enori Doriche, & glt Archmau1 con glr ornamenti fecon¥ do la ragione dell:i mifura Dorica fabricate. Dapoi, che le larghcue loro fiano in modo, che quanto aire faranno lecolonne di fuori, tanto fiano ..li fpa..ij da pa..cgg!are da.. .. laparte di dentro tra le efl:reme colonne,& tra le mezane a l pareti, che rtnduudeno 11 portico d'intorno. ma le colonne di mezo fiano per b quinta parte piu alte delle dteriori. La ragione , perche deom> occupare quelloJJ,atio, che occupa loarchitrauc [oprrr li: colonne efleriori; & percb..[opra '{Mello di me'Z_!) non fi pone architraue, per˜ deono ef]rpiu alt,:. Et fatte t“ano alla Ionka, ouero alla Corinthia. Le mi(rc delle colonne, & icom partimenti non faranno fatte con le ill:elfe ragioni,come ho fcricto de i Tempij , perchc conuen(7ono hauere altr.igrauicˆ ne i Tempij de i Dei, & altra fottilitˆne i ponichi,ouero nelle ..ltre opere, & per˜ fe le colonne faranno di maniera Dorica,f“ano p:i.rtite le loro altezze con i capitelli in parti quindici, & di quelle una Cia il modulo,alla cui ragione (“ dpcdirˆ tutta l'opera : & da piedi la groffezza della colonna, (“ faccia di due moduli : lo fp:i.tiotra le colonne di cinque &meza: l'altezza delle colonne eccetto il capitello di qu:ittordici moduli: l'altezza del capitello d'uno modulo: la larghezza di due, & d'un fell:o: le altre mil“ire del refi-ante dell'opera, (i faranno, come s' detto dc i Tempij nel quarto libro. t t Ma s'egli f“ faranno le colonne Ioniche, il fufto della colonna oltra la bafa, & il capitellofia diuifo in otto parti & meza, & di quefte una fia data alla grolfezza della colonna: la bafa con \'orlo fia fatta per la metˆ della grofizza. Jl capitello li farˆ con la ragion detta nel terzo libro. Se la colonna fari di maniera Corinthia ,-il fuClo, & la bafa fta come la fo nica, ma il capitello fecondo che fcritto nel quarto libroa. la aggiunta del picdeftalo, che (i fa per gli fcabelli difpari, lia prefa dal difegno fopra fcritto nel terzo libro. Gli Architraui, g<>tciolatoi,& tutto il re!l:o de membri, fecondo la ragione delle colonne (i Eiglieranno da gli fnitti, de i uolumi fuperiori. Ma gli fpatij di mezo, che faranno alla fcopcrta tra i portichi,(i deono ornare di uerdur(', perche il paffeggiare alla {coperta ritiene gran falubritˆ: & prima da gli occhi, perd1c lo acre alfotigliato dalle uerdure, cntran do per cagione del mouimento del corpo, alfottiglia la fpecie del uedere, & co(i leuando il groffo humorc da gli occhi lafcia la ui!l:a fottile, & la f peci e acuta ¥ Oltra di quefi:o fcaldandofi il corpo per lo mouimento del ca minare, afclugando lo aerc gli humori dalle membra, fcema la pienezza loro,& difsipando gli affottiglia, perchc ne fono molto piu di quello , che il corpo puo fofi:enere. Et che que!l:o coli l“a, egli l“ pno auuertire, che effendo le fonti dcll'acque al coperto, oucro etfendo fotterra la copia palu!l:re,non (i leua da quelli alcuno h umore ncbulofo, ma li bene ne i luoghi aperti, & liberi,quando il nafcente fole col fuo caldo uapore rifalda il mondo,eccita da i luoghi humidi, & abondami d'acquagli humori, & quelli inGeme raunatifollieua. Se adunque coli pare, che nei luo ghi aperti i piu grau“ humori liana per lo acre fucchiati da i corpi, come dalla terra per le nebbie (i uede,io non penfo, che dubbio fia, che non (“ debbia porre nelle cittˆ gJi fpatij dacaminare fcoper::tifotto il puro cielo ¥ Ma perche quefi:e uie non fiano fangofe, ma fempreafciutte,in quefto modofi dcuefare. Siano cauate, & profondifsimamente uuo tate, & ..alla deO:ra, & dalla (“nifha (i faccianole chiauiche m1.1rate, & ne i pareti di quelle, che ..¥g..ardano al lu?go doue (“ paffeggiafiano fatte le cann.. piegate con la cima loroanelle..h1au1c?e' & dap..1 che quelle cofe faranno fatte compiutamente,bifogna empire . quelliluoghi di carboni, & le uie di fopra liana coperte di fabbione, & i(piaanatc, coli perlanaturale raritˆdci carboni, & per le cannerifpondenti alle chiauiche l“ riccnerˆl'acqua MM ,. doue L I B Il odoue fcnza humorc, & afciuttc faranno le uic da p;iffeggi:trc. A pprc!fo io quenc or,cre fo no le mooitiooi f.itte da i maggiori nelle cittˆ delle cofc nccco[,tionc dc i bagni, d, quelli ne r.igioneremo ¥ Della dtj}ofttione, f5' delle parti de i 6agni. Cap. XmlRimamente egli f“ dcuc eleggere un luogo, che fia caldifsimo, cio riuolto darfettcntrionc,& dallo Aquilone, & quelli luoghi , che ft faranno per rifcaldarc ouero imcp1dire,habbiano i I umi da quella pane, douc tr:tmoota il fole la inucrnata ¥ Ma fc lˆ natura del luogo ci farˆ d'impedimento, egli (i piglierˆ il hL mc dJI mcriggic;_J.>che il tŽpo di lau:trf“ fpecialmcnte fl:ato pofio dJI mcriggic al uefpero. r11r. ci aao1,m1odage1,tilmente m: i b.zgni, e:,-dice quello, cl1e l nect:/J.1rio .zll'11fo, b.zuendoefol.tmcnte riJPctto al bifogno. Imperocbeprima le Tberme 11011 erano mquel pregio, thc 11enne ..;opoi, a11z.i 11i t:ra folamente il bagno defliuato alla fanitˆ del corpo. ldipoi crefcendo la l11fl“e-.r1a ,or. le ricd1ez.. fotto il nome di Tbcnrte ed1fic,u1,wo cofe n-z.,zgnif“cbe & grandi, co'n po;-ticbi, bofl:bttti, ra: .ito!, pifcine, & a/r,-e cofe, fecondo le uogbe & appethi de gli, Imper.1tori, Ž'l' degr.111 pcrfon,i....g1. Io cfPoner˜ prima quello, chedice Vitr. & poi ui difcoJr..;áo [opr.i fG-ondo il b1- Jhgno. Vuole adrmque, che i bagni fiaeno t l11ogbi caldiffimz, & dichrr,t quali fi;:noe, & dice cf]r quel/!, cbe r.on rigu.ud.woea Tr.imontana : & pe,ácbe tr.1no {voghi ne i b:t,gni, ne i q11aliepr1m,i s'h:tcpidi:,ano i co>-pi , & poi fi táiji:.ild t!WlO , per non entl'are dal {redi!u fiibitoal c.zldoe, per˜ Nuolt: ,cbe f“prendtl il lttmeper qnfti l1e0glJl da quella parte, doue il.fle tr .z1nonet-a l,i/11/jer,1,;it,e, che d,t G,trbino. &qu1wdo il luogo non p4tija qm:fla tommoditJ,u:!oie > dJff“pigli dal mezy giorno. Le ragiom di quefli pm-i:tti fono fa,á.'li. 1 ¥ á Anchora l“ tkuc auucrtirc, che i luoghi, doue gli huomini & le donne f“ hanno a rifcal ilare, fiano congiunti, & po/ti a quelle ifidfe parti . perchc cof“ aucnid., c-hc ad :11nendt1c (1UC luoghi dal forno ne i ua{“ feruirl l'ufo coinmune. Soprˆ il forndlo doucmo porre tre uaft di rame, uno che (“ chiama il c:ildario ; l'altro il tcpidar:io, il terzo rinfrdatoio ¥ .. li deono colloc:ire in qucfio ordine, che quanta acqu:i ufcirˆ dal caldario, tanta in quel¥ fo ui uegn:i dJI tepidario, & co(i allo ifl:cffo modo, dal rin(rcfcateio nel tcpidiario dificcn d:i. & cl.il uaporc della fornace commune a tutti fcaldati limo i uolti dc i letti, fopra i quali fimo quc u.i(“ Si,1110 congiunti i foogln doueglilmomini, & le donne[, bam1oafeald.1re, pcrcbe uno ifte/}˜forno L I B Il odoue fcnza humorc, & afciuttc faranno le uic da p;iffeggi:trc. A pprc!fo io quenc or,cre fo no le mooitiooi f.itte da i maggiori nelle cittˆ delle cofc nccco[,tionc dc i bagni, d, quelli ne r.igioneremo ¥ Della dtj}ofttione, f5' delle parti de i 6agni. Cap. XmlRimamente egli f“ dcuc eleggere un luogo, che fia caldifsimo, cio riuolto darfettcntrionc,& dallo Aquilone, & quelli luoghi , che ft faranno per rifcaldarc ouero imcp1dire,habbiano i I umi da quella pane, douc tr:tmoota il fole la inucrnata ¥ Ma fc lˆ natura del luogo ci farˆ d'impedimento, egli (i piglierˆ il hL mc dJI mcriggic;_J.>che il tŽpo di lau:trf“ fpecialmcnte fl:ato pofio dJI mcriggic al uefpero. r11r. ci aao1,m1odage1,tilmente m: i b.zgni, e:,-dice quello, cl1e l nect:/J.1rio .zll'11fo, b.zuendoefol.tmcnte riJPctto al bifogno. Imperocbeprima le Tberme 11011 erano mquel pregio, thc 11enne ..;opoi, a11z.i 11i t:ra folamente il bagno defliuato alla fanitˆ del corpo. ldipoi crefcendo la l11fl“e-.r1a ,or. le ricd1ez.. fotto il nome di Tbcnrte ed1fic,u1,wo cofe n-z.,zgnif“cbe & grandi, co'n po;-ticbi, bofl:bttti, ra: .ito!, pifcine, & a/r,-e cofe, fecondo le uogbe & appethi de gli, Imper.1tori, Ž'l' degr.111 pcrfon,i....g1. Io cfPoner˜ prima quello, chedice Vitr. & poi ui difcoJr..;áo [opr.i fG-ondo il b1- Jhgno. Vuole adrmque, che i bagni fiaeno t l11ogbi caldiffimz, & dichrr,t quali fi;:noe, & dice cf]r quel/!, cbe r.on rigu.ud.woea Tr.imontana : & pe,ácbe tr.1no {voghi ne i b:t,gni, ne i q11aliepr1m,i s'h:tcpidi:,ano i co>-pi , & poi fi táiji:.ild t!WlO , per non entl'are dal {redi!u fiibitoal c.zldoe, per˜ Nuolt: ,cbe f“prendtl il lttmeper qnfti l1e0glJl da quella parte, doue il.fle tr .z1nonet-a l,i/11/jer,1,;it,e, che d,t G,trbino. &qu1wdo il luogo non p4tija qm:fla tommoditJ,u:!oie > dJff“pigli dal mezy giorno. Le ragiom di quefli pm-i:tti fono fa,á.'li. 1 ¥ á Anchora l“ tkuc auucrtirc, che i luoghi, doue gli huomini & le donne f“ hanno a rifcal ilare, fiano congiunti, & po/ti a quelle ifidfe parti . perchc cof“ aucnid., c-hc ad :11nendt1c (1UC luoghi dal forno ne i ua{“ feruirl l'ufo coinmune. Soprˆ il forndlo doucmo porre tre uaft di rame, uno che (“ chiama il c:ildario ; l'altro il tcpidar:io, il terzo rinfrdatoio ¥ .. li deono colloc:ire in qucfio ordine, che quanta acqu:i ufcirˆ dal caldario, tanta in quel¥ fo ui uegn:i dJI tepidario, & co(i allo ifl:cffo modo, dal rin(rcfcateio nel tcpidiario dificcn d:i. & cl.il uaporc della fornace commune a tutti fcaldati limo i uolti dc i letti, fopra i quali fimo quc u.i(“ Si,1110 congiunti i foogln doueglilmomini, & le donne[, bam1oafeald.1re, pcrcbe uno ifte/}˜forno !t, r 1 X T o. forno rifcalderˆ amendue gli fcaldatoi, & ancbe i tepidarij: &fi:wo anche ttolti alle ifteffeparti del cielo. Il rinfti:fcatoio,cio 1l uafo dell'acqu:tftedda ,fard nel luogo di [opra. quej“i infonder,“ l'atqiuz nel uafo tepidario, & quefto 11elcaldario. E(il c_aldo uapore della fornace darˆ fotto aJ fondo dique uafi,m.i al caldario ,iedarˆ poco, al teprdarzomeno, a queldifopra niente: & ,.,i.. fegna il modo difofPendei-e quelli uafi, & dice ¥ li [o[pend..re de i ca Idai fifa prima in modo, che il fuolo fra falicato di tegole d'un piede, & mezo; ma fia quel falicato pe11deote uerfo la bocca del fornello , come fe {“ getta Ife dentro una palla, ella non potelfe ibrui dentro, & fcrmarfi, ma di nuouo ritornaffe alla bocca delb fornace, percioche a qucfto modo la fiamma da fe piu facilmente andrˆ uar.gando fotto il luogo doue fl:anno que uafi fofpeC“. Ma di fopra l“ deono fare i pilafhcllicon mattoni di otto once, coG difpolli, che fopra quelli l“ pofsino fermare le tegole di due piedi; ma i pibfl:relli G:ino alti due piedi, impaftati di argilla, o creta, & peli ben bat cuti, & fopra 9uel1i {“ pongano tegole di due piedi 1 le quali fo,fieotino il pauimento. le concamerationi, o uolri faranno piu utili, [e (“ faranno di firuttura. ma fc faranno talfel.li, o di legname bifogn:i porui fotto I'oper_a di terra cotta, & farle con quefia maniera. Faccianf“ le tegole, o lame, o gli arcbi di ferro, & quelli con ifpcfsifsimi ondni di ferro fiano forpefi al ta!fcllo, & quelle re gole, o archi Ga!10 io tal modo difi1ofii, che {“ polfafopra due di quelli powre le tegoldenza i loro m 1rg1oi, & col“. tutte le uolte polˆndof“ .¥ & fcrtnl ndo(“ Copra il ferro ftano condotte, & perfette. Et i confl:rignimcm:i, & legamenti d“ quelle uolte dJJ\J pane di fop ra fimo coperti leggicrmente di argilla battut;i in;. ficmc con peli. ma la p.me di fotto, che riguardJ al pauimeoto l“a rimboccata coff tefiolc rotte,& con calce, d.i poi con belle coperte polita, intonicat:i , & bianrhcggiata. Et quefl:e uoltc fe faranno doppie ne i luoghi, & :1111 detti fcaldatoi, faranno di piu utilitˆ, perche l'h.umore non potrˆ far danno al p:ilco ¥ o taffello, m.1 potrˆ fra dL1e uol{e liberamemc 113gare. J/itr. c'infegna comedouemo fal'e i uoki, & il cielo dei b.ig11i, &. qwantoa/La materia, & 9uanto alle pani: ma prima egli ci dimoftra cor1te bfogna fa.i-e il pauimento del bagno per alzai-lo da terra, & da!l'lmmore dicendo, che bifogna laftric:crt con tegole d'un piede, & mezy il piar.o, il qu:ile penda uei-fo /11,bocca del forno ;[opra il laffricato uuote, che (i driz-z:ino alcuni pili:r flrelli alti due piedi fotti di quadrelli di d1,e ter.. di piede, & imp4l_ati con creta ben bttttuta con piedi, il che fl fa pei-cbe f““afa!d:z al fuoco, fopr.i i pil.iftrclli egli s'imponete tegole di due piedi che foftent,woil pauimento ,fotto il quale fiptineua il fwJCo, che pa certe ti'omb, o c,:malt nelle groffez'Z! de i pareti 1t:tpora!t.1, come s' auuertito in alcuni luoghi ;-1tro"'4ti nuouamente, dotte gli antichi foceuano calde le ft,m-z! loro. ilche per le figure ho d1mofiMto nel fegmm.te libro al decimo Capo. ..,wto ttelamen.te appartiene alle concamerntioni, o cielo de i bagni, Vitr. d dd le regole, & dice, che in dHe mod1fi pojJono fiz;-e, l'uno di muratura, l'altro di opera di legna me, B..{˜gnaad1mque confiderare, & difcorrere [opi-a lep.trti dif˜tto, di mez..rc quanto dice Yitr. Dconfi forc i bagni fecondo laamoltit11dine delle perfone. Egli fi legge che .Agrippa ne fece cemo & fettanta a beneficio del populo. crebbero poi quafi in infinito, & col n11Tnero fi fatisfaceua a 'Jl!e/Jo, che la gran dez._-za non poteua preflare ¥ La mifura era, che la lunghe..a fujfe tre parti, & la larghez7..adue. &cola proportione [efquialtera ¥ ma in quefta larghe-z-za 110n fi comprendeua il iabro, & il luogo, do11e ajj,ettauano quelli, che doue11ano elf cre lattati. L'altro era una foffa, o 11afo capa ciftimo, dentro il quale era f acqua da lauare, d'intorno il quale erano alcuni parapcttl, doue le ,erfone s'appoggiauano afJ,ettando, cbe iprimi ufcijfero delalabro, quefli fouo detti fohole, ouero, ( il cbeami piace piu) erano a/erme bancbe d'mtorno i Labri, dotte fi afJ,ettaua, & la larghe-zza del labro, che egli chiama alueo tra.it parete & il parapetto, era di pidi fei, due de iquali erano occupati dal grado inferiore, &dal,puluir.o, ilaqualeflimoaio, cbe fuffe una parte, doue s'appoggiuano flatido nel bagno. ilt.tbro era fotto il Lume. Il Uconico era quello, cbe ancbe fudaá toio fi chiama, detto cofi da i Lacedemonij, perche in luogbi fimi/i fi foleuano effercitare. Clipeoio ho interpretato coperchio, & cofi detto dalia forma tf 11110fcudo, che era rotonda. quefto era di rame, & fi al-zaJla, & abbaffaua per temperareil caldo del bagno. Le2,gi 'Palladio al Cap<1 f"lldragefimo del primQ libro. I Laconi,o. H Tepidario. K Frigidario. L Labro. laCanne.allB]l.. te gr2ndeuedc i bagni li hanno a fare fecondo la moltitudine de glilmomini. mafianoecr˜ in qucno modo com partite, che quanto ha da dfcr fa lunghezza leuaadone un tcr zo fatta fiaola larghezza, oltra il luogo doue (i {b. ad afpcttarc d'intorno al labro, & la fof fa. Bifogna fare il labro fotto il lume, acciochc quelli, che ui fl:anno d'intorno non togli no il lume con l' ombre loro. Gli f patij de i labri detti fchole deueno elfere cofi fpatio(i, che quando i primi haueranno occupato “ luoghi, gli altri , che ftaono a torno guardandQ pofsino ftare dritti in piedi. La larghezza dello alueo tra'lparete, & il parapmo non fo meno difci piedi ,acciochc il grarc quanto dice Yitr. Dconfi forc i bagni fecondo laamoltit11dine delle perfone. Egli fi legge che .Agrippa ne fece cemo & fettanta a beneficio del populo. crebbero poi quafi in infinito, & col n11Tnero fi fatisfaceua a 'Jl!e/Jo, che la gran dez._-za non poteua preflare ¥ La mifura era, che la lunghe..a fujfe tre parti, & la larghez7..adue. &cola proportione [efquialtera ¥ ma in quefta larghe-z-za 110n fi comprendeua il iabro, & il luogo, do11e ajj,ettauano quelli, che doue11ano elf cre lattati. L'altro era una foffa, o 11afo capa ciftimo, dentro il quale era f acqua da lauare, d'intorno il quale erano alcuni parapcttl, doue le ,erfone s'appoggiauano afJ,ettando, cbe iprimi ufcijfero delalabro, quefli fouo detti fohole, ouero, ( il cbeami piace piu) erano a/erme bancbe d'mtorno i Labri, dotte fi afJ,ettaua, & la larghe-zza del labro, che egli chiama alueo tra.it parete & il parapetto, era di pidi fei, due de iquali erano occupati dal grado inferiore, &dal,puluir.o, ilaqualeflimoaio, cbe fuffe una parte, doue s'appoggiuano flatido nel bagno. ilt.tbro era fotto il Lume. Il Uconico era quello, cbe ancbe fudaá toio fi chiama, detto cofi da i Lacedemonij, perche in luogbi fimi/i fi foleuano effercitare. Clipeoio ho interpretato coperchio, & cofi detto dalia forma tf 11110fcudo, che era rotonda. quefto era di rame, & fi al-zaJla, & abbaffaua per temperareil caldo del bagno. Le2,gi 'Palladio al Cap<1 f"lldragefimo del primQ libro. I Laconi,o. H Tepidario. K Frigidario. L Labro. laCanne.a R,.. Y l ?{, T O.' a Jtrigulario d Scudo di rame¥ b Tepidario f Tepidari.. e Caldario. g Frigidario. t Laconico. 'DeUa ediftcatione deUe paleftre, e5 de Xifli. Cap. Xl ¥ liOra a mc pare ( tutto che quefio non s'ufi in ltatiae, di dichiarire il modo d“efare le palefirc , & di dimofirarc come fiano fabricate apprdfo dc i Greci., Fannofi adunquc in tre ortichi le exedre fpaciofe, che hanno i luoghi da federe, nellequali i FilofoK, i Rhetori, & gli altri, che l“ dilettano dc gli ftudij, poffono Cedendo difputarc. Nelle palc:llre i colonnati, & porticali d'intorno fr hanno a fare quadrati, ouero alquanto lunghi io modo, che habbiano gli fpacij da caminarc intorno due ftadi, dc i quali difpofii fiano tre porticali fcmplici: ma il quarto, che farˆ uerfo> il mcriggie bi fogna, che (ia doppio, acciochc dfendo il tempo uent-:>fo,non pofsi l'acqu:t per li firauenti cmrarui fotto. Nd portico, che farˆ doppio frano polle qucfie membra. il luogo da ammacfirarc i Carz.oni,dctto cphcbco fia nel mezo. { & ,1uefio una efedra, amplif..ima con le fue fedi lunga uno terzo piu, che larga) fotto il defiro, il luogo da ammaefirar le Garzone, & appreffo u' il luogo douc s'impoluer:iuano gli Athlet-i, detto co., nificrio, dalqual luogo nel uoltarc del portico fia il bagno freddo chiamatoá. luuon. ma dalla liniflra del luogo dc i Garzoni, il luogo da ugncrfi, detto Eleothcfio, apprdfo il4 quale il luogo da rinfrefcar(i,dalqu:ile l“ ua al luogo dc:lla fornace detto propigneo,nd uoltar del portico. ma apprdlo poi nella parte di dentro dirimpetto al frigidario, fono i fudatoi di Highezz:r il doppio alla larghczza,chc nel uoltare habbianáo da una parte il Lacoi nico, compofl:e come foprafcritto. a dirimpetto del Laconico il bagno caldo. nella pa¥ kfira (i:ino i perifl:1li compartiti,comc s' detto di fopra. Ma dalla parte di fuori deonoi effcrc difpofH tre ponichi ,uno la doue {i cfce d:11 perifiilio, due dalla deHra, & dalla l“ni4 {ha chiamati fiadiati. di quelli portichi quello, che riguarda al Setteotrion {i fa doppio, & di amplifsima larghezza, l'altro fcmplice ,& fatto in modo, che rx:llc p:mi, che fono ,. , ..d'intorno i pareti, & in quelle, che fono ucrfo le colonne habbia i margini come fenticri non meno di diei piedi, & il mero cauato di modo,chc due gradi fiano della difcefa d'un piede piede mczo da i margini al piano, ilqual piano non fia meno largo di piedi dodici;& cof“ quelli, che ucO:iti c:tmincranno ne i m:irgioi, non faranno impediti da quelli, che unti (i dlrcitano. Qudl:o portico da Greci chiam:i.to XiO:o, pcrche gli Athleti,al tempo del ucrno fotto il coperto ne gli H:adij f“ elfercitauano. i Xifii f“ deono fare f“ che tra due portichi, ui l“ano felue, & le pian.tatiooi, & in quelli l“ facciano tra gli alberi, le ftradc, & iui d' A fuacco l“ano collocate le !l:anze. A pprelfo il Xifl:o, & il portico doppio l“ hanno a difegnare i luoghi fcoperti da caminarc detti Peridromide da Greci. ne i quali il ucrno quando fcreno il tempo ufcendo gli Athletio, l“ pofsino effcrcitarc. Dapoi lo Xi fio farˆ formato lo ftadio cio il luogo da cffcrcitarfi in modo,chc la moltitudine delle genti poffa commodamente guardare gli A thleti,che combattcno. Jo ho llefrritto diligentemente quellecofe che erano noccffarie dentro le mura ad effcrc acconciamemc difpoUc. Qf!_anto dice Vitr. chtro a baft.mza con la noftra interpretatione. I.i doue egli fi de..e autÇrtirc qua11to fludio poneffero gli antichi nello effercitio, & come acconciamcnte prouedeJJro . "i bifogni. & a i piaceri degli buomini, Le figure anche_delle fopradette cofe foranno manife- Re le parole di Yitru ¥ .,1,. Ephebeo. B, Coriceo. c. Conifterio.oD, Lauatione fredda.o E.oF.leothefio.o F.oLuogo freddo.o G.o'Propigneo. H.oSudatione coru-amerat.i.oI, Laconico.o K.oCalda lauatione.o L.o'Portico di fuori.o M.oportico doppio, che guarda al Sette,1t;-ione.o .. 'Portico doue fi effercitauano gli .Athleti detto Xiftos.o o.o'Piatanones, & le felue tra due portici.o 'P. Doue erano le ambttlationi fcopene, & gli athleti fi efferci tauano al tempo dellao /late.& appre/Jo lacine fono dette xifta. .. Lo jladio doue fi jlaua a uedcre gli .Athleti. +. Leuante. O, Ofl,;-o. 'P. 'Ponente ¥ .1 . Tramontana. 1 r t 1. Stacione & ripof“.oJl reftantefono effedre, & [cole. ' I Dei Il t I o ¥¥ .. ¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥tt.,!t-, ¥¥¥ ¥¥ .. ¥¥¥,,.,,of\ ¥ ¥ ¥ ¥ o o ¥ o 'O o o o ¥¥ . ¥¥ . o o ¥¥ o o ¥ o o ¥ o \) o o o' ¥ ¥ ¥ . ¥ o ¥ o o ¥¥ o o ¥¥ o o ¥ o ¥¥ ¥¥ ¥¥ ¥ o ¥¥ e ¥ o ¥ o ., o " o ., o ¥ o o I) o o ¥ ¥ o o o o o o o o o ,:, o ::, o o .. o o o o o o o ... ... O.¥O¥¥o o ¥ o o . . . o o ¥ o -.... . . ¥ ¥ N ¥ ¥ . . J! D . ...... ........ ....... -.... .... . o ¥ ' .¥¥¥¥¥ o ¥¥¥ O 9 ¥ !....!...!._¥ ._._fl ¥ o ¥¥ ¥ ¥ ¥ ¥ ¥ ¥ ¥¥ ¥ ¥ ¥ ¥ . ¥¥ . ,. ¥ ¥¥ ¥¥ ¥¥ ¥¥ ¥ ¥O¥ ¥ ¥ ¥¥ o ¥¥ o ¥ ¥ o ¥ .. ¥¥ ¥ ¥ ¥ ¥ ¥¥ .. o . . ¥ o o o o ¥ ¥ ¥ ¥ ¥ ¥ ¥ ( et . .. G .¥ LI B 1t pá 'J'Ol"tl- di fopra. á Qf!,,i l'ufo deU,-z poz..l,ma mir..bile come ci ba detto Vitr.ncl fecondo libro al'fefto c,1po. Dotte ad1mq11e f“.i, che pot1r..mo bauere copia di pozlZ_?lttna7ponermno due parti di quella, & una di calce, & faremo nella fofi'a, che Vr.cbimna mortario una buona pafla, & ben uoltata, & battuta, poi faremo delle cataratte, & caffoni di legname cii rouere, dette are be da Vitm. & fifarannfJ a quefto modo. 'Piglia te traui d“ rouere molto bene ifpianate, & pe;á la loro !1mgbez>i:,_a da una tefta all'altra forai de i folcbt,o canalettio, l:zrghi fecondo la larghezza del taglio d8'le tauole, cbe tti banno d'andar dentro. qt,eite tauole deouo effere di eguale gr,indezz,a, & gro!fez ...-t, & con le tefte loro incaftrate nei canalettigi,t fatti. ¥& a quejtoomodo ft,mdo le traui dri?te, & con giufli fjutcij lontane una d.ill'altra, percbe Jí driz..no piu di d11e tra11i per lat-0, & inca- tenate II' ¥ LI B 1t pá 'J'Ol"tl- di fopra. á Qf!,,i l'ufo deU,-z poz..l,ma mir..bile come ci ba detto Vitr.ncl fecondo libro al'fefto c,1po. Dotte ad1mq11e f“.i, che pot1r..mo bauere copia di pozlZ_?lttna7ponermno due parti di quella, & una di calce, & faremo nella fofi'a, che Vr.cbimna mortario una buona pafla, & ben uoltata, & battuta, poi faremo delle cataratte, & caffoni di legname cii rouere, dette are be da Vitm. & fifarannfJ a quefto modo. 'Piglia te traui d“ rouere molto bene ifpianate, & pe;á la loro !1mgbez>i:,_a da una tefta all'altra forai de i folcbt,o canalettio, l:zrghi fecondo la larghezza del taglio d8'le tauole, cbe tti banno d'andar dentro. qt,eite tauole deouo effere di eguale gr,indezz,a, & gro!fez ...-t, & con le tefte loro incaftrate nei canalettigi,t fatti. ¥& a quejtoomodo ft,mdo le traui dri?te, & con giufli fjutcij lontane una d.ill'altra, percbe Jí driz..no piu di d11e tra11i per lat-0, & inca- tenate II' ¥ -.A me pare,cln Y_itr.J!-lafcia intendearea, & Leaone neldecimoparla diffufamcnte del modo di, 11rre,&..iflomarle acqtre,p..che /1 poffe fabdca're,o fi rimedi al ,l.tnno, o fi prouedi ,-il contr,1Q-.A me pare,cln Y_itr.J!-lafcia intendearea, & Leaone neldecimoparla diffufamcnte del modo di, 11rre,&..iflomarle acqtre,p..che /1 poffe fabdca're,o fi rimedi al ,l.tnno, o fi prouedi ,-il contr,1Qten.i te le tauole ferminntnte. & otturate le co11L'n../Jure a for'Z:_1 /i m:mderanno t fondo, & i'1i fi tenirmmo ferme, &innnobili. oltr.i d1 quc/lo lo fi1.1cio rinclm,fo tra l, cafjoni ,fi 1111otera con ruote,& altrcm.ubine da leuar t acque,delle tJttali f/itr.ne r,ig1ona nel decimo libro, (!I" fi farˆ “l lH ogo piano egualmente,& neatto.& Jbndo J˜pr.i trauicdli,o palate, o -zatte commod.tmeante,ordiriate qutftei;ofe mefcol.ac., & imp.t/l.rte neU.i fof!ˆ, do11e lw1er .ii prcp.mtta i.i fopra detta tmtteriade cementi.& delle pietre.,& di tt!tto quel corpo caiwo da{l:t [offa empirai t11tto quello fi,.tcio purgato, c/Jc tra i caffoni, & in qttcfto modo fo1á,1 1m,i prefit mir,1bile, & l"i¥efciˆ t'ope1-.iafattantU'.-rcqua, & qm:fto forai 1111.1ndo niun.i forza diaq1u t'impe.lid ¥ m:i quandolo impeti) deal ma.reatiflurb.iffe, od1q11ello che dice Vitr. Ma (e per lo corfo, & per la forza dello aperto mare, non fi potranno tenere a fondo iacalfoni giu mandati, allhorafublto fopra l'orlo, & geng-iua ,& quello, che lafciatopendente o!tra la metˆ 11a empito di arena tamo,cbe egli fia pare al margine & al piano delletto. & fopra quel piano l“a tˆbricato uno pila{ho grande, & fatto, che egli fi1,acciochca(i polfa feccarlo, & fur prefa bi fogna lafci:irlo per due mcli, da poi fia tagliato di fottoaquel margine, che fofienta l'arena , & co(“ l'arena fommerfa dall'acqua f.td. cadere quelpila{ho nel mare, & con quelh ragione richicd endo il bi fogno li potrˆ andare inanzi fabricando ncll'acque. 'Per foreaun br.icciofitlmareacominciaapoco a poco da terra, & fimri un fcagno parte a liitello, parte cbe babbi a caduta: & fiala parte, che pende 11erfo il lito.allo fcagno farai i Jitoi m.ir ,..mi onero fj,onde nella tefta uerfo il marea, & da i lati a liuello di quello, & l.z parte, che pe,1deernpir.zi cfarcnaapareggiandoJ.ull.i parteapiana.fopraalofcagno for.u 1mogro!Jo ptlaflro dell.. detta materia, & lo lafctarai far prefa et fece are almeno per due mefi. Taglierai pofcia il m,trgine di fotto, & f ubito uederai ufcirc l'arena per la rotttmt, & rnancaiáe di fotto nl pil,tflro, ilquale nonpotendo ft.tre, di neceffit.“ caderˆ nell'acqua, ('1' empir.t l,i prim., p.irte prof]“,,1.1 al lito . {J,~ cof“ uol,md.o andar piu in fuori, andar ai d1 m41io in mmo, & qreeflo fi forˆ, noti m:zncanda la poz..lana, o fimilcofa, cbcfop;-cfa net marea. Maq,wtdo ti mancaffe quefla,rJ.ttaia dice f/itru. Ma in quei luoghi doucnon nafre la polue, con quefia ragione dei fabricarc. poner fiadeono fa doue ha deliberato di fondare i ca(foni do ppiJ intauol.iti , & concatenati, & traal'uno,& l'altroGa calcatala creta inficmc c0n i facconi fatti d'alica palu!hc, & poi cheacofi farˆ molto bene calcato,& fodifsimamente ripieno quel luogo di mczo tra il doppioatauolato, allhora il luogo di mezo tra quel ferra olio dcue dfcr uuotato con ruote , conatimpani, & con altri ftrumemi da cauar'acqua..& iui poi tra quella chiufa fiano cauateale fondamenta. & fc iui farˆ ilterrenobuono l“ano cauate piu groll del muro, che ui andcr:“ fopr,t fino al uiuo, & empitediccm..nti,calce, & arena. Mafc'I luogo farˆ mollc,liabattutala palificata di pali d'alno, di oliuo filucfire, ouero di roucre bruflolati, & empitodi carboni, fecondo, chedetto hauemo, nd fond.uc de i Thcatri,& delle ma ra. IndiaP?i fia tirata I.. cortina del mur0 difaffoquagni uemment,á, & le g.tlm:,& 111afel/i & ,áorp1 d1 L,,1q, & Calec,.i far.o 11Ç01 tt .1 quella pc;fi.ttione d capacitˆ, di f“c11re7.;;._a, & di ccmmodo, cl e Ji p1:o dif“d,rare. '1\'i: uogl10 che pn nŽm.o tneramglia del detto luogo, COifJe cof.t ,be f.1ti.rf.rceta, Ž? p,n-i 11.,r.wigl:oj:Z ad e ..'<.1'i h11crno di giudicio, percbe 1u,fla naje da 1m'altr,t tof.1 pi:1 .in.n,ir,ll:da, Ž d1...1.a dt tffir d,fu:e; .1ta no, b.1111!t,1n, l;'.'.r.-di grande fludio 11ccioc/Jc fi..i ccmf,.rr:.:t.t haNcndofi.1a lun..tz.a er ,r.uiol,tt a liláert,í di qz,.e/la ˆttˆ ha p,irtc;-ito qucjlagrand,-z ..a,!'1,fo delle,ofe ,,: .. r,t,,,.e, IL b,ll., f;:,' 1,;o/r(ccci1J10ui[ /e ruote, i najpifono co[tingeniofameute fiitti,pofti, & orditi, cbenon pefo fi g-tande, cbenon fi moua congr.rn p;-efte-z.:za ¥ .Altrefiate non paremmo le cofe,fe bene er.zno infinit::,percbe 110n eranocofi bene ordinate 1:t pronte;ma bora dal gilldic“o del Magnificomeffer 'l'(j_colo Zeno il tutto J Ji.-tto ridotto in uno ordine fi bello,& commodo,che mm meno ci d.“ da merauigli.ire il numero, & la grandezza delle cofe, cbe l'ordine ,mtedetto ; cofa nata da uno am1Jre1tole ftudio , & in I! d11ftriofo giudicio di quel gent“lhuomo,col quale io eraf˜lito di andare molto jpej]˜ nell'.Arfenale afarproue di lcuar pefi fmif,rtaticon poca fatica. .Altra occafione anchora digr.mdczza d'ope-: ra,di J]>efa,& d'ingegno ci porge la diurna prouiden'{_,;1,& l,tnatura delle cofe, la qualefarebbe sbigottire ogni gran cuore, clJC:non portaf]e amore alla p.-itri fl,a.& quefto , che il tempo,che apporta[eco ogni cormnodo,'6~ ogni incornmodo accordato con due elewenti ci uorrcbbe moue-r Jl!t:rr.t,& fa,-ci not,tbili ingiurie, dico il mare, & la terra,de i quali l'uno pare, che uo<..li.i cedere, & I' altra octáupare il l!togo di quefte l.igume. !2.J!,efla occafione, che ci d.“ d.1 pcnfˆre,& pare che ci dia tra11aglio, per˜ da effe;á r:,áeuuta,& prefa allegramente, & con grande animo> & amore, perche dona,1doci il Signor Dio un giocondijJimo fi-utto della pace,ci uuole fare ricono {cere il beneficio riceuuto da/I.i prouidenza fha del fito,che egli ba dato a i primi fondatori di que fta citt.:“. & pe-t˜ con lo effercitare degli ingegni, & de gli animi de I Si'natori, inunaegrandi[.fima imprefa tmole, cbe'l wondo ueda lagrandeázza dello fotto loro, la pn,denza de gLi huomini, & l'amore di gio1tare aila p,uria. do1le farˆ opera di jpeculatori dt:ll.1. nattmz, & de i pratichi, inueftigare le cavf dell.i atterratione di ,1uefte lag11ne, come J˜gliono fare i medici> ,áhe prima. confiderano le cauf delle infennitˆ, & poi d,mno i rm:dij opport u li : trouC1á.1.nno> che l.i terra ufˆ if“1tmi in queft,rnfurpatiorie, che ella 1tuol fare, & d,z quelli fi fii portare nelle acquefalfe: troue-tanno,cbe le acque Jtlfe di lf>rO natura rodeno, confmano le immonditie : trouer.inno, cbe piu acqua [alfa, che entra in quefta laguna J meglio, perche ufcen.io con maggiore empito porta uia poco terreno: trouer.m,10, che fi deue leuaregli impedimentiallanatur,1,a,:cioche ell:,, operi dafe,& {iiccia q11ello,cbe non fi puo fare con ingegno, foráza, & jpefa alcun.-i. per˜ moueramw quelli ter;áeni, cbe g1a fono alquanto induriti,& d.iranno facilitˆ alle a,áque di portarli uia,drizzeramic i ca11ali, & i corfl delle acque, impedirarmo la mefcolanza c!elledolci con le f.1.late, f.,ranno degli ary,ini, & non lafcieranno molto Jpacio. o/tra quelli arare, & mottere i terreni.& fi1áalmente cond;1rram10 qu..nto piu da lontano fi puoi fiumi grandi, &piccioli, & quefle cafe fono molto bene confiderate da i Senatori, che di gia fi hanno a mettere a/l'imprefa. & prepa; áaremacbinc, &infl'mmenti utili, & ....eniofi a t,znt.i oper,t p;¥efa, & deputare perfone inielligenti,& diligenti, & che [tano am che l'huomo pregato non pregante deue pigliare i carichi: perche 1-0 ingenuo colore (i mouc dalla uergogna add“ mandando una cofa fofpettofa, perche fouo ricercati non quei,, che riceuono, ma quei che danno il beneficio. pere ioche qual cofˆ penfaremo, che pcnG,. ofofpetti colui, che lia richiefio di commettere alla gratia di colui, che dimanda il douerfare le fpcfe del patrimonio, fe non che egli giudica dcnerl“ ci˜ fare per cagione della pre.daa, & del guadagno? & per˜ i maggiori primamentc dauano le opere a coloro, che eranoadibuon fonguc. Da poi cercauano fe erano honelhmente alleuati? fiimando di doueracommetterle allo ingenuo pudore,non all'audacia della protcruitˆ:& efsi artefici non amamacfirauano fc non i fuoi figliuoli, & i parcati, & gli faceuano huomini da bene, alla fede de i quali in li gran cofa fenza dubbio l“ commettdfero i dinari: Ma quando io uedoaglijpdotti, & imperi ti, che della grandezza di l“ fotta difciplina fi uaono uantaodo ,&:aquelli, che non foto di Architettura, ma in tutto di fabricaalcuna non hanno cognitione, non poffo fenon lodare que padri di famiglia, che conf“rmati con la fiducia delle lettere, che hanno da fc fabricando,cofi fii mano, che fc egli l“ dcuc commettere a gli imperiti,fc piu.prello effcr piu degni a fare la loro uolontˆ, che a quel la d'altri con fumare il dinaro; & per˜ niuno {i forza far alcuna altra arte in cafa, come l'arte del calzolaio, o dela[arto , ouero alcuna dell':iltre, che fono piu facili, feaon l'Architettura, perche quei-, che:ane fanno profcfsione, non pcrche habbiano l'arte uera 1 ma falfameme fon detti Architetti ¥ Per le qua li cofc io ho penfato, che lia da fcriuere tutto il corpo dcli' Architettura,. & le lite ragioni diligentifsimamente, pcnfando che quefl:o dono non farˆ in grato a tuttele genti. & per˜ perchc nel ..Iínto io ho fcritto della opportuni d. delle opere communi, in quefio efplicher˜ le ragioni, & le milre proportioaate di particolari edi5cij ¥.a R...,ttttfl //itr. neLfeflo libro de gli edificij priuati, poi che ba fornito quella pmte ,cheá ,1pparteneua alle opere pubticbe, & commrmi. 'Propone al pn:[ente libro un belL, jJ:r,10 ptocmio, iL q11aletanto piacque a Galeno, che rma gran parte ne prefe ir& quel libro doue egli cj]˜;-ta igiouani alle Lettere. Fornito il 'Proemio ci da alcuni precetti generali di auuertimenti, & confiderationi parlando nel primo capitolo di diuer.{e qualitˆ de paefi ,.& uMii afJ,etti del cielo, fecondo i quali fi. deono difPorre Jl“ ed1/icii. Et nelfeconole alle p.irti del J\lcriggic ( perche 9uelle parti fono d.11 calore oppre!fc) pare, che l“ dcbbiano col locare le f.tbnche aperte, & riuoltc al Settentrione, & Aquilone. Cofi quello che da fo pcrnarnr:1 otfen¥ de, con l'arte l“ deue emend.ire: & cofi nelle .ile re regioni :ilio ifb:fl˜ modo, feconJo che'I Ciclo all.t inclinatione del t\londo collocato, fi dcono temperare. Et qucfic cofc foao ánda cffcr auucrtitc & conllderate per qucllo,che fa la namra,& fpccialmcncc dJllc membra, & da i corpi delle genti: perche in que luoghi, che'l Sole moderatamente rifcalda, eglinconferu.i i corpi temperati, m:i quelli, che per la uicinanu correndo ,tbbrucia focciandoli Jcu.1 loro la tempra dcll'humorc. Per lo contrario nelle p:mi fredde, pcrchc fononmolto dal Meriggie lontane, non l“ caua l'humore dal caldo, ma fplrgendo il rugiadofonacre dal Cielo ne I corpi l'humorc , fa quelli piu grandi, & i limni della uocc piu graui ¥ Et per quello fotto ilSt:ttcntrione li nutrifrono genti di grande fbtura, di bianco colore, di dritta, & ro(fa capillatura, d'occhi ccllJ, di molto fanguc, pcrchc d.111.1 pienczz;i dcll'humorc, & rcfrigcriJ del Cielo fono inGemc formati. ..la quei, che uicini Hanno atra(.nfe del Mcriggic, foctopofri al corfo del Sole, fono piccioli di fbtura, di color fofco, dincapellocreipo, d'occhi neri.. di debil gamba, di poco f.rnguc, per la gran forz.1 del Sole¥ & ancho per lo poco faoguc fono piu timidi a refifrer all'armi, ma fopportano gh ardorindelle fcbri {enz:i timore, perchc i loro membri fono con il feruore nodriti; & per˜ i corpi, cbc oa(ceno fotto il Settentrione piu pauroll, & deboli fono per le fcl,ri, m:1 perfab. bondanza deHan guc rc(i!teno al ferro feozJ paura. Similmente j fuoni della uoce fonondffegu:ili, & di uarie qualttˆ nelhdiuerGcˆ delle genti, perchc il termine dell'Oncmc, &ndell'Occidcn,scintorno al liuello della terra, la doue (i diuidc Il parte d1 fopra dcllJ partendi fotto del mondo, pare, che h:ibbia il fuo giro per modo n.iturale librato, & pondera.nto, il qual termine ancho da i M.1thcmatic1 chiamato' Orizontc, cio terminatore ¥ f.tnper˜, pcrche quefro b:ibbiamo, tenendo nella mente nolha il centro ti ramo un.i lineandal labro, che nella parte Settcntriornlc a quello , che fopra l'a(fc Me ridi.mo , & ¥ d-1nquello ancho tirandone un'altra traucrfa in(ino alla fommitˆ, che dopo le Steli e Settentrion:i liauucrtiremo da quello, che nel m:>ndo farˆ un 1 fig,1r.1 trhngolare, CO'.TI<.! quegliOrgani , che da G ree i nominati fono S,unbuchc. Et per˜ lo fp.1tio, che uicirrn al Poloninferiore dalla linea dello alfe ne i termini rn;;ridt.tni , q teli e nati on i clic fono fotto quelnluogo, per la poca cleuatione dc i Poli fanno il !ôono della uocc fottile, & acuri!simo,ncome fa nell'Organo quella corda, che uicina allo angulo. DJpoi quclL.1 lc aJcrc a mc:z. o la Grecia,nelle nat1oni f.tano le afcefc dc i fuoni piu rimeffc, & an:ho J ti mez,> in ordinne crcfcendo in(ino a gli ultimi Settentrioni fotto l'altezza del Cielo gli (pirici delle omonni con piu graui fuoni d.1lla natura delle cofc cfprdsi fono. Co(í p:irc, c-hc tutta la concettione del mondo per la inclinatione rifpctto alla tc,nperatu r.1 del Sole con grandifsim1 confonJnzt f.ma !íl. Et per˜ le n1tioni,ch:: fo!lo era 11 Cardine dello a(l'e tn!rtdtano ¥n& nel mczo del Settentrione, com:: defcricto nella figura M1fica hanno nel parlare ilnfuon0 della uoce della mcz1na. Et quelle g.!nti, eh:: u.i,mo ucrfv 11 Settentrione, perchehanno piu alte dtCbnzc rifp.:tto al \1.1ndo, h1uendtJ gh fpiriti d.:l .1 uocc ripieni d"humore, sforzau fo'lo d.1lh natura delle cofe coa piu grauc fuono alla prima , & all':1g3iuntanuoce, dettaHjpltc, & Pro{hmuanom::nos, co:n:: per la ill:clf.i r.1gionc nel n1Jz.1 ( ca.ndendo le genci ucrfo 1I M.:riggie) fanno l'acutifsi.m foccigl1cua dd fuo'lo ddl.1 uo:e anquelle, che fon prcrfo !'ultime corde, che P.1ranete (i ch1a'!lano. M.1 che ucro (i1, chenper gli humidi luoghi di n.itura le cofc piu gra.1i ,'.& p.:r gli cal,lt piu acute, diucutmo, mn00 qudo sá E S T O. 17,; dhco, & per lo corfo del Sole naturalmente con qualitˆ difcguali colloc;ta, coli pare¥ che fcconole alle p.irti del J\lcriggic ( perche 9uelle parti fono d.11 calore oppre!fc) pare, che l“ dcbbiano col locare le f.tbnche aperte, & riuoltc al Settentrione, & Aquilone. Cofi quello che da fo pcrnarnr:1 otfen¥ de, con l'arte l“ deue emend.ire: & cofi nelle .ile re regioni :ilio ifb:fl˜ modo, feconJo che'I Ciclo all.t inclinatione del t\londo collocato, fi dcono temperare. Et qucfic cofc foao ánda cffcr auucrtitc & conllderate per qucllo,che fa la namra,& fpccialmcncc dJllc membra, & da i corpi delle genti: perche in que luoghi, che'l Sole moderatamente rifcalda, eglinconferu.i i corpi temperati, m:i quelli, che per la uicinanu correndo ,tbbrucia focciandoli Jcu.1 loro la tempra dcll'humorc. Per lo contrario nelle p:mi fredde, pcrchc fononmolto dal Meriggie lontane, non l“ caua l'humore dal caldo, ma fplrgendo il rugiadofonacre dal Cielo ne I corpi l'humorc , fa quelli piu grandi, & i limni della uocc piu graui ¥ Et per quello fotto ilSt:ttcntrione li nutrifrono genti di grande fbtura, di bianco colore, di dritta, & ro(fa capillatura, d'occhi ccllJ, di molto fanguc, pcrchc d.111.1 pienczz;i dcll'humorc, & rcfrigcriJ del Cielo fono inGemc formati. ..la quei, che uicini Hanno atra(.nfe del Mcriggic, foctopofri al corfo del Sole, fono piccioli di fbtura, di color fofco, dincapellocreipo, d'occhi neri.. di debil gamba, di poco f.rnguc, per la gran forz.1 del Sole¥ & ancho per lo poco faoguc fono piu timidi a refifrer all'armi, ma fopportano gh ardorindelle fcbri {enz:i timore, perchc i loro membri fono con il feruore nodriti; & per˜ i corpi, cbc oa(ceno fotto il Settentrione piu pauroll, & deboli fono per le fcl,ri, m:1 perfab. bondanza deHan guc rc(i!teno al ferro feozJ paura. Similmente j fuoni della uoce fonondffegu:ili, & di uarie qualttˆ nelhdiuerGcˆ delle genti, perchc il termine dell'Oncmc, &ndell'Occidcn,scintorno al liuello della terra, la doue (i diuidc Il parte d1 fopra dcllJ partendi fotto del mondo, pare, che h:ibbia il fuo giro per modo n.iturale librato, & pondera.nto, il qual termine ancho da i M.1thcmatic1 chiamato' Orizontc, cio terminatore ¥ f.tnper˜, pcrche quefro b:ibbiamo, tenendo nella mente nolha il centro ti ramo un.i lineandal labro, che nella parte Settcntriornlc a quello , che fopra l'a(fc Me ridi.mo , & ¥ d-1nquello ancho tirandone un'altra traucrfa in(ino alla fommitˆ, che dopo le Steli e Settentrion:i liauucrtiremo da quello, che nel m:>ndo farˆ un 1 fig,1r.1 trhngolare, CO'.TI<.! quegliOrgani , che da G ree i nominati fono S,unbuchc. Et per˜ lo fp.1tio, che uicirrn al Poloninferiore dalla linea dello alfe ne i termini rn;;ridt.tni , q teli e nati on i clic fono fotto quelnluogo, per la poca cleuatione dc i Poli fanno il !ôono della uocc fottile, & acuri!simo,ncome fa nell'Organo quella corda, che uicina allo angulo. DJpoi quclL.1 lc aJcrc a mc:z. o la Grecia,nelle nat1oni f.tano le afcefc dc i fuoni piu rimeffc, & an:ho J ti mez,> in ordinne crcfcendo in(ino a gli ultimi Settentrioni fotto l'altezza del Cielo gli (pirici delle omonni con piu graui fuoni d.1lla natura delle cofc cfprdsi fono. Co(í p:irc, c-hc tutta la concettione del mondo per la inclinatione rifpctto alla tc,nperatu r.1 del Sole con grandifsim1 confonJnzt f.ma !íl. Et per˜ le n1tioni,ch:: fo!lo era 11 Cardine dello a(l'e tn!rtdtano ¥n& nel mczo del Settentrione, com:: defcricto nella figura M1fica hanno nel parlare ilnfuon0 della uoce della mcz1na. Et quelle g.!nti, eh:: u.i,mo ucrfv 11 Settentrione, perchehanno piu alte dtCbnzc rifp.:tto al \1.1ndo, h1uendtJ gh fpiriti d.:l .1 uocc ripieni d"humore, sforzau fo'lo d.1lh natura delle cofe coa piu grauc fuono alla prima , & all':1g3iuntanuoce, dettaHjpltc, & Pro{hmuanom::nos, co:n:: per la ill:clf.i r.1gionc nel n1Jz.1 ( ca.ndendo le genci ucrfo 1I M.:riggie) fanno l'acutifsi.m foccigl1cua dd fuo'lo ddl.1 uo:e anquelle, che fon prcrfo !'ultime corde, che P.1ranete (i ch1a'!lano. M.1 che ucro (i1, chenper gli humidi luoghi di n.itura le cofc piu gra.1i ,'.& p.:r gli cal,lt piu acute, diucutmo, mn00 qudo qudl˜n_nmod.. cfperimentando ft puo auucrtire. Siano duen_ncalici in una fornace egual mennte com, & d1 egual pcfo, & ad un fuono quando fon tocchi Ciano prc(“, & uno di qudti l“a poltn_no nell'acq_ua,& poi tratto fuori,C“a toc..o l'uno & l'altro, quando quello farˆ fatto, ..glt l“ ..roue..a gra.. d1tfer..n..a _ntra q..e fuom ,n_n&n,non potranno ..tfer di pcfoeguale: cofiauu1cnc a I corpi dc gla huomam, t qualt concctu d una man aera d1 6guratione, & in una coogiuntione del mondo, altri per lo ardore del paefe col toccamento dell'acre, mandano fuori lo f pirico acuton, altri per l'abondanza dell'humorc fpargono grauifsime qualitˆ di fuoni, & coC“ per la fottiglicz.za dello acre le nationi meridiane per lo acuto fcruore fi mouono piu prcllo, & piu efpeditamcme con l'animo a prender configlio. Ma le gentiS::ttentrionali infufc della groÇczza dello acre, pcrche lo acre le olla, raffreddate dall humore hanno le menti !lupide. Et che quefto coC“ fia, da i ferpenti li comprende, i quali per lo caldo haueodo afciugato il refrigerio dcll'humore con gran uehemenza li mouono, ma nel tempo dc i ghiacci il ucrno raffreddati per la mutatione del Cielo per lo fiupore (“ fanno immobili. Cofi non rncr.auiglia fe il caldo acre fa le menti de gli huomini piu acute, & il freddo per lo contrario piu tarde. Effondo adunque le nationi fotto il rneriggicd'animo acutifsimo, & d'infinita prontezza a prendere partito, fubito, ch'entrano ne i fatti d'arme, iui mancano, perche hanno fucchiate le forze de gli animi dal Sole: ma quelli, che nafcono io parti fredde, fono piu pronti alle armi, & con grande im. peto_ fcnza timore entrano nelle battaglie , ma con t.irdezza d'animo, & fcnza conlideratione facendo impeto fcoz.1 folcrtia con i loro con l“gli fi rom peno ¥ Effendo adunquc tali cofc dalla natura nel mondo cofi fiatuite 7 che tutte le nati on i con immoderate mcfcolan.z e fu{fcro difiinte, piacque alla natura, che tra gli fpuij di tutto il mondo, & nel mezo dell'uniuerfo il populo Romano fu{fe po.!fcditorc di tutti i termini: pcrche nella Italia fono le genti tempcratif..ime ad amcndue le parti, & coni membri del corpo, & col ualorc dell'animoalk1 fortezza difpofic. Pecche come la Stella di Cioue di amzo tr:da ferucntifsima di M.irtc, & la fredJifsima di Saturno correndo, temperata, cofi per la ifielfa ra gioo<: la Italia pol.a tr.1 la parte Settentrionale, & del mezod“-dall'una F& l'altra parte temperata riporta inuittc lodi, & per˜ con i conl“gli rompe le forze dc Barbari, & con laforte m.11lo i penficri dc i Meridiani. Et cofi I.i prouidemia Diuina ha pollo la Cittˆ del populo Romano in ottima temperata regione, accioche ella fuffc patrona del mondo. Se adum111e cofi {i ucde, che per le inclinationi Jd Ciclo le d1fsimilt regioni con uaric ma Rie re l“Jno comparate:, & che la natura ddle genti, con animi di( pari, & con figure de i c.orpi, & con 9ualic:“ differenti nalcefli:ro : non dubitiamo anche non douerfii di{hibuire le ragioni del fabricare fecondo le proprietˆ delle gemi , & delle nationi ¥ Hauendo di cio prontan, & chiara dimollratione clJIJ" natura. lo ho elpollo ( come io bo potuto con gran ragione :111ucrcire) le propietl de i luoghi dJlla uatura d1fpofii, & in che modo bifo- 1gnaal corfo del Sole, & alle iuclinationi del Ciclo conltiruire le 911alitˆ dc gli edil“cij :ile f“3ure delle gemi. Et per˜ adctfo breuementc dichiJCir˜ in uniucrfalc, & in particola ,e le proponioni, & miirc: delle m.miere di c11l11no ed1hcio ¥ Leqr,a!it.í de i p.1!fi deoi'lo effer confiderate d:z chi fa!Jric.:t, imperod1e in un luogo fi fobric,1 ,d un modo, in a!tro ad ,zlt.ro modo, rifjmto agli ardenti Soli,ai freddi uent1, alle neuofe ftagio,, & all'inondationi del mare , o dc'fm,i : fa 1ioue altri nelle cam:rne dell.:z terra, altri fopra i m:mt1,. altri ne i bofchi, .iltri ancbo fop1" gli alti(J“11u alb..i hanno fatto le /<,ro habit.:z tio11i ; pl!t˜ J/itruuio h,i rig11a;ádo in generale a quello, cbe in ogm luogo deue confidtr.1 >1e l'.Arcl,itetto, & proua la ji,:z inrentione a molti mo:li, 1,-con be/li ef]mpi: cio ,cbe le q11a.litˆdel Cit:lo, & gli aJPetti in diuerfe regioni fanno di11erfi effetti, & che a 'I11el/i fi deue por mente, acciocbe fi po/J.1 goder le Jl..in.., & le habitat:011;f..wza d1ftto. 'Prende argomento dalla fw11r;; 1 & da.i memhri dell'lmomo, (:r dalla d,j]wfitioue de 3/i an“11,i, chefegu“t:mo la temptratHra qudl˜n_nmod.. cfperimentando ft puo auucrtire. Siano duen_ncalici in una fornace egual mennte com, & d1 egual pcfo, & ad un fuono quando fon tocchi Ciano prc(“, & uno di qudti l“a poltn_no nell'acq_ua,& poi tratto fuori,C“a toc..o l'uno & l'altro, quando quello farˆ fatto, ..glt l“ ..roue..a gra.. d1tfer..n..a _ntra q..e fuom ,n_n&n,non potranno ..tfer di pcfoeguale: cofiauu1cnc a I corpi dc gla huomam, t qualt concctu d una man aera d1 6guratione, & in una coogiuntione del mondo, altri per lo ardore del paefe col toccamento dell'acre, mandano fuori lo f pirico acuton, altri per l'abondanza dell'humorc fpargono grauifsime qualitˆ di fuoni, & coC“ per la fottiglicz.za dello acre le nationi meridiane per lo acuto fcruore fi mouono piu prcllo, & piu efpeditamcme con l'animo a prender configlio. Ma le gentiS::ttentrionali infufc della groÇczza dello acre, pcrche lo acre le olla, raffreddate dall humore hanno le menti !lupide. Et che quefto coC“ fia, da i ferpenti li comprende, i quali per lo caldo haueodo afciugato il refrigerio dcll'humore con gran uehemenza li mouono, ma nel tempo dc i ghiacci il ucrno raffreddati per la mutatione del Cielo per lo fiupore (“ fanno immobili. Cofi non rncr.auiglia fe il caldo acre fa le menti de gli huomini piu acute, & il freddo per lo contrario piu tarde. Effondo adunque le nationi fotto il rneriggicd'animo acutifsimo, & d'infinita prontezza a prendere partito, fubito, ch'entrano ne i fatti d'arme, iui mancano, perche hanno fucchiate le forze de gli animi dal Sole: ma quelli, che nafcono io parti fredde, fono piu pronti alle armi, & con grande im. peto_ fcnza timore entrano nelle battaglie , ma con t.irdezza d'animo, & fcnza conlideratione facendo impeto fcoz.1 folcrtia con i loro con l“gli fi rom peno ¥ Effendo adunquc tali cofc dalla natura nel mondo cofi fiatuite 7 che tutte le nati on i con immoderate mcfcolan.z e fu{fcro difiinte, piacque alla natura, che tra gli fpuij di tutto il mondo, & nel mezo dell'uniuerfo il populo Romano fu{fe po.!fcditorc di tutti i termini: pcrche nella Italia fono le genti tempcratif..ime ad amcndue le parti, & coni membri del corpo, & col ualorc dell'animoalk1 fortezza difpofic. Pecche come la Stella di Cioue di amzo tr:da ferucntifsima di M.irtc, & la fredJifsima di Saturno correndo, temperata, cofi per la ifielfa ra gioo<: la Italia pol.a tr.1 la parte Settentrionale, & del mezod“-dall'una F& l'altra parte temperata riporta inuittc lodi, & per˜ con i conl“gli rompe le forze dc Barbari, & con laforte m.11lo i penficri dc i Meridiani. Et cofi I.i prouidemia Diuina ha pollo la Cittˆ del populo Romano in ottima temperata regione, accioche ella fuffc patrona del mondo. Se adum111e cofi {i ucde, che per le inclinationi Jd Ciclo le d1fsimilt regioni con uaric ma Rie re l“Jno comparate:, & che la natura ddle genti, con animi di( pari, & con figure de i c.orpi, & con 9ualic:“ differenti nalcefli:ro : non dubitiamo anche non douerfii di{hibuire le ragioni del fabricare fecondo le proprietˆ delle gemi , & delle nationi ¥ Hauendo di cio prontan, & chiara dimollratione clJIJ" natura. lo ho elpollo ( come io bo potuto con gran ragione :111ucrcire) le propietl de i luoghi dJlla uatura d1fpofii, & in che modo bifo- 1gnaal corfo del Sole, & alle iuclinationi del Ciclo conltiruire le 911alitˆ dc gli edil“cij :ile f“3ure delle gemi. Et per˜ adctfo breuementc dichiJCir˜ in uniucrfalc, & in particola ,e le proponioni, & miirc: delle m.miere di c11l11no ed1hcio ¥ Leqr,a!it.í de i p.1!fi deoi'lo effer confiderate d:z chi fa!Jric.:t, imperod1e in un luogo fi fobric,1 ,d un modo, in a!tro ad ,zlt.ro modo, rifjmto agli ardenti Soli,ai freddi uent1, alle neuofe ftagio,, & all'inondationi del mare , o dc'fm,i : fa 1ioue altri nelle cam:rne dell.:z terra, altri fopra i m:mt1,. altri ne i bofchi, .iltri ancbo fop1" gli alti(J“11u alb..i hanno fatto le /<,ro habit.:z tio11i ; pl!t˜ J/itruuio h,i rig11a;ádo in generale a quello, cbe in ogm luogo deue confidtr.1 >1e l'.Arcl,itetto, & proua la ji,:z inrentione a molti mo:li, 1,-con be/li ef]mpi: cio ,cbe le q11a.litˆdel Cit:lo, & gli aJPetti in diuerfe regioni fanno di11erfi effetti, & che a 'I11el/i fi deue por mente, acciocbe fi po/J.1 goder le Jl..in.., & le habitat:011;f..wza d1ftto. 'Prende argomento dalla fw11r;; 1 & da.i memhri dell'lmomo, (:r dalla d,j]wfitioue de 3/i an“11,i, chefegu“t:mo la temptratHra S E $ T O. 277tura ael corpo ¥ Il tutto focile ¥folamente quella parte ha bifogno di ef pofltione, che nppartit:ne a/la differmza delle ..oci, q..a..d.. dice, cl..e il[i,onoe_ de..a u..cee_etr.i legenti del mondo /..a du:.. fa qualitˆ, & dalla uarietˆ de, cl1m1, che egli clmrma mcl,nattom, U4r14r/i l4 uoce de gli buorm ni. Dice adunque infomma, che quelli, ai quaelifl leua meno il 'Polo[opra l'orizonte, hanno la uoce piufottile, & piu acuta, & quanto piuimo nafce in paefo uicino al 'Polo, cio che'lpunto che gli [opra..nel C..elo, uf cino al 'Polo, tanto l..a uoce piu ba/fa. 5!-!!e_fla intentionc _e _eprejˆda una [tmigltanza di quello mftrumento, che fl chiama Sambuca; noi jorfe .Arpa nom1marno; che flr..to muficale in forma di triangolo, come ancho quello , che di canne j˜rmato fi uede in mano di'Pane Dio de 'Pa/fori;ma f .Arpa di corde.imaginamofi perelo circolo Meridiano .AB e D il antro del Mondo, E, l:orizonte,che J qz,el circolo, chediuidegli bemi{J,eri cio quello, chefiuede,d.i tpÇUo che non fi uede ./4 E. c. imaginaemo il'Polv nel punto F dal quale cada ima linea nell'Oriz.gnte a piombo nel punto, H, & \ fimi/mente un'altra che peruenga al centro, E, non dubbio, che qui non fi ueda rappref cntato un triangolo F H E. imaginamo ancbo il 'Poelo eleuato [opr,i il piano nel p1mto , G, & foceeia.mo cadere dal detto punto una li11eafoprrif Ori..nte ne/punto, I, &un'altra di::l detto ;__,__....__,__.:,;:...._ _____ , e punto C, al centro, E, (1r qui hauererm, I un'altro triangolo G E I, dico, che 1uelli _. D ai quali [t /eua il 'Polo neel punto , F, harmo uoce piu fottile, che quelli, a iquali fi /eua il Tolo nel punto, G. rapportamo adu1Uf ue la linea, F H, dentro al triangolo maggiore, & irti fi.1ehiri mttta, .lf ?:{,certo che la linea C I, fˆrˆ mag giore di quella, & fe ella fuffe una corda di fim mentofonarcbbe pt baffo, & piu graue, cl;;: I.i corda M'!'(.._e, comequelltt_, chepiuuicin.-i all'angulo, &pill picciola, & foj“wno piua,ár!to, e/fendo d1 p1uueloce mot-ttmento,&piu tirata .f“milmente diceVitr. A..un9ne quello fpatio, che 1:rofsimo al cardine inferiore nelle pani mŽridirne, CJL1elol.. nat10111, che fono fotto quel duna per la breuitˆ dell'altcua al mondo fonno un !ôonodi uoceacutifsimo, & fottilifsimo, (i come fa. nello frumcnto la corda che u1cinaall'angulo. ' . Etcofi_uafeguitand?,.&l,inoftrafi.gura dimoflra chi,mrmente la fua intentione,&qr!ell.zelmea obl,qua, che eg/1 dice, chefi ..eb..iatirare, bcncbepare, che egli la tiri dall'ef/rem, o;áizonte , ..ome dal punto_ C t;he eglz cb1ama /abto, pure diue e/Jer tirata d,il ce11t1á0 . p:zrtcdiquefio difcorfoflleggemTolomeonelfecondo dellafuacompo{itione.e'Dellemifare, f5 proportioni de i priuati edtji- cq. Cap. 1 Iu..a cura maggiore ..auer dcue loArchitetto, che fure, e he gli cdif-“cij habbiano per la propor_c1one della rata parte i compartimenti delle loro ragioni. ..and.. fa..a cfpcd1ta laragione delle Simmetrie, & condifcorfo cfplicatc leodel I , P,roport1o111¥ allhora anc..o propio di acuto a.n“mo prouecicrc alla naturauo;o, al!,ufo,alla bellezza, & :iggmgnenJo, o fcernando fan: conutm:uoli tcmpcramentt, acc10 quando far:“ tolto, oucrq accrefcimo alla, mifora, quel¥o paia dl:r drit..otamrnte QO 1. - =-.. I --..::-..;;,_- .. I - '---= I, ;,::: ....'"--'-.. -.. ::""--.. I - . . .-. .. 'i ,, I .. 'TI _.-::: -..-- =:::;;.-::::::---_.,:,:a - _4 .. I . ..=- -. ;:'J "r.G;YI.Q,r,;1 .... " tt1. á, . 1 ' .. 1 li li .- é.-.. D - ,== .. r I,JI 'D 1.. ..il t.tmente formato in modo , che nielltC piu ci (i dcl“deri per fo afpctro: per che altra forma P,are, che (ia d'appreffo ,& al baffo, altra da lontano, & in alto, n quella ll:dfa pareili luogo rinchiufo., che p:ire in luogO' aperto : nelle quali cofe opera di gran giudicio fopere'. prender partito , perche non pare , che il uedere habbia i ueri effetti m:i bene fpdfo-la mente dal fo¥giudicio ingannata. Come ancho appare nelle Scene di ninte, gli fporti delle colonne, & dc:: i mutuli, & le figure de i fcgni, che ucngono in fuo ¥ rj di ri lieuo, effondo fenza dubio la tanola piamá, & eguale .. Similmente i remi delle na¥ uiá, effondo fott'a-cqua dritti, parcno a gli occhi rotti, & fpezzati, & fin che le parti )bro toccano iJ piano dell'acqua,appareno dritti come fono. ..ando poi fott"acqua mandati fono per la raritˆ traparente della natura rimanJano le imagini fuori dell'acquaali.. fuperficic,& iui quelle imagini agi rate, & commofl parcno fare ˆ gli occhi lo afpctto d i remi fpczzato, & q1.1eflo o pcrche quei fimulachri fono fpinti, o perche da gli occhi uen¥ gono i raggi del ucd..re (ome piace a PhiGci) o per l'una) & per l'altra ragione qual (i uo¥ á á glia: ti di ........- o-......á-==_____:_L-F--- I Iá fj E'á IálWi, ',Im:I giia:col“ pare,che lo afpetto habbia fatface il giudkio degliocclii".-Elfen,lcquali canne non cofi prcfio riccuono l'acquecadenti ne i canali, & cofi redondanti riflagn.,no, & s'ingorgano, & guaftano in quelle maniere di fabrichc le findl:rc. Ma iTdl:ugginati li fanno la doue non fono gran forze,& di fopra ne i palchi (i fanno fpaciofi per le habitacioni. Ha1re11doci Vitr.efpofloquello, che do11erno conf“dcrare prima, cbe mettiamo le m..i a fabricare le cafe priuate , si per rrff,etto delle parti del Cieloa, & gli afPctti del mondo, fecondo I quali . douemo difPont:re gli Edificij, si pe1á ri(j11:tto delle mifurc, & proportioni, alle quali douemo a11uer tire ta11,to nella libe-ra, (JHanto nella 11eceff“tata difJ,ofitiotle de gli cdificij; cominci.1 a d.trci i precetti,& i compartimenti delle cafepriuate,hauendo co11fideratio111: delle pill belle parti dt eD,AC co11nnodandole alle qualitˆ delle per fon e, conf“derando le parti cormmmi, & le propie, & ;;on la[ci.indo cof.i che degna fia del J o auuertimtnto. Commciando adunque a trÇttar delle cafe, egli principia da quelle parti, che prima umgono all'ajpetto nofl;.., come ba fimo nel tratt.1tmn to de i Tempi nel terzy ltbro ¥ QJ.1cllo ad1mque, c/Je pmn.i ne 11ienc allo affictto , t! il pioul'l'e de i colmi, o tetri, cio quella parte di dotte pioue; & '{Utlla doue pioue Impluuio, ('l' Complu.1,io no.minata; & ragio11e1t0le dichiarire qw:fta fonna, rl percbe ella la prna,che ci uiene inan.., s“ percbe l:auendoci Vitr. dato i precetti della comignatione, (:;-del le..amento del tetto di denná.. &di fotto ( come s'ba 11cdJ,tonel quarto libro:) Egli ci ,mole mo/lrare di qu..nt1 aff,ew fiam;, fecondo d1uerfe mamere i pioueri,& i colmi di fuori,& di fopra. Ca11edz cbiama egli quefti luoghi, prrcbe ucramente fono come caui ciel/e cafe ¥ .,,t.ulas i GreciJo...liono nominare q1,efli luoghi circondati da muri & [coperti nel mezo, noi Corti/,, o Corti cbiam,11110,entr,ite, & cortil1,q11el l“, che fo,10 [coperti,entrate quelli, che fono coperti. Il cortile adrmquc una parte dello principali, nella quale ( come dice l'.Alberto) come in un Foro comm,me concorrono tutti _gli altri membri minorr,& come nella cittˆ il Fbro,& le parti congiunte al Foro:fono quellea, che prima. fi riguarda110,cofi nella cafˆ, che come zma picc1ola citd,/i d.“ prima a occhio al cortile, al 111altfida luogo ampio, & aperto, & pronto ad ogni cofa ¥ I nomi de i CaueJi/i pigliano,o dall'ufanza di diuerfe cittˆ,o dalla form.z loro. fono detti ,md,o A.tria, ma per 1m'altro riJJ,etto,pe1á , cbe Cauedi11mt!detto rifPetto aquellt parte che,} [copi:;-ta, & cbe pioue nel mezy, .Atri11m ri.0, etto a quella parte che,} coperta. Cinque fono le m.miere de i C auedi;,tltre fi pigltano cltlla fo1áma, altre dalft,jˆnza tf alcune c,tt,“. 'Pnma i.i To[c::n.r, cbe l.t piufemplice delle altre, d.tllaqualeforfe fono gli .Atrij nominati, percbe e1áano in Tofcana i popoli .Atrie11fi, per i/che non piace, che .Atrium fia detto dal color A.tro, che procede dal fumo, come cbe ili quelli fi faceffe la cucina. I ca1,edi To[cani erano quelli, ne iquali le tra:,i, che p.iff.i110 per la. largbe-zza dello .Atrio ba11e11a110 altritrtmicelli pendenti tra q1lelli,& per˜ interpcnfiua /i cbia,n.1noa, & il loro pendere era in piouerea, & baueuano i ca11ali, cbe Colliquie dettifo110 , i 1uali tr.1erreuanoa, & erano trapofti m modo di piottere, & ueniuano da gli a.1g:uli de i p.lreti a gli angu/i del le tra11i. Erano '/uattro tram principali fopra qu:zli fi pofau.mo aícu11i .1ltn tr.t11ice!li, cbc jlau .. ,w 111 p:oNere, detti da //itr. Interpenfim, pi¥rcbe tr.ipendono . que{li uenww d.J gli an_'r dt:ono ttpprc,:. fo {.lport.i. che lo ,/[triof11fl coperto Vitr.fh111lmc11tel'ba 1imoJ1:á.zto dij˜pr.z p.1r/.1,ulod..I C,zuedid, douc dáce le tr,1111, c/Je fono nella l.irghezz.i ddlo ../ltr10,&il reflo. Le m:(:1ri:, t,7/i-,1.,1;:rria de...li Atrtffifonno in tre modi, cioglr./ftrlf{onodin tre proportionid, il primo quan.lo l..dlunghczz.:t dello .Atrio partitam cinq11epart1,6' trefe ne dam10 .-rifa l.zrgbezza. Il fecondo '1 quando la lzmghezz.a ..i11ifˆ intre partid, &d11efi danno alla l,rrgbe..:z.::i á, _LA terzad. q11,Pdodfi d.i ali.i lrmgbe..zat.i d1agon.1le del 111,1.lr.ito de/I.i lm-gbezza ¥ L.1 pru,1.1 i: m propomone [opr.ibip. trth1,ule tCi"-:{!, cio a:mquadro ..'!tte tt:r.., Ld_daJcond-l t: in pn,ponio..1cf“:fipi.:zltt:l.Z,dciod'un quadrol(g-tnl"zy. L1 terza t:diagonale. 1'mna che 10 11egna .1llacl1d1:.1r,1trone, .::,,~ al compmátiw:nto di q111:fle parti,uog/io porre il fecondocapo dt:l Tr..11tef“moq11i11to librocli 'Plinio,, perchc .i mc pari, chee,..li foccM .il propofito, si per l'rtf˜ dedgli .Atrq,6.. de 1rablini,s“ perl'anticl1id ,,u:r.,(l;áabile, che in effe argutamente f“ racconrad. 1'e,á I.i pittur.i ddfr im 1gi¥1i r,,olto g-ran:.Lcmer.te f“migli.tnti di tempo in tempo fi confer1wuno le f“g,tred, ilcbe di:/ tHtto itl.l/lC.rto ¥ Ho;-afl pongono glifcudi di rawe coperti d',1rgentod, &con 11011 intt:{,l dijfcrcn..t delle figuted, fi cambi.mo!.: tefte delle {l.itued, ditmlg,zti ancho i mori de i 11erf“: cof“ piu pre/lo uoglionod, cbe la m.itcr a fii riguard.zt.i, che ejii effi:r conofciutr; e;... tr.ique{le cu/i: co,, le m:cchie tauole .1cconcia110g l1 amurri,do:11: fol1w10 le t,l!!ole,detti 'P,11.náotbtce, & fanno bo11ore .i!l.1 effigie .1ltr:1i, 1111 iftim,-indo l'bo11orcfe11011 nel precio, che lodberede le rompi, & il laccio del l,ui>-o le leu1, Ž,,~ cofi non 1tiuemlo l'eMie d',tlwnod, la(l-1ano non le Loro im.tgini, m.t quelle dell.t p..c:mia. Gli ifl..Jfl adonia110 le paleflre d.....li Atblai con im:igiai, & 1 luogbi loro do11e /i b:zm10 .rd .'!gne1-:!, ,S'pc;á li cub1culi portano lef.1cciedde!!o Epicmáo, & Li pon.t110 feco .z tornod. ..l lo;áo ..t.-::e f.u f.tcrifido al uigcf“mo dLáll.z L'm:r,& J:mano le fifle o:::;11i mcfe, cbe Ic.tdeFmo d.tte. i:::.t ffi,c .. 11,nm te quelli, dJe ancbo i11 f;lta non 11oglio1Jo eUer conofiuti. Et ,áofi J ue;á,1meute, che Li piJ,-iti.i b.. rouin,zto l arti. Et pe;-c/;c no11 cáJ˜no le imagii de gli anim;, a,1ebo quelle de i corpi J˜,,o fPre'{: zate ¥ .Altr.1111ente appreff˜ i m,1gg1ori erano q11elle ne gl: .At rtJ ,pe-.-cbeg11.z;-./.iti fuj)..ro non i [egni de gli artefici fonfl:e;ái, non i metalli, non i 11!.im,i , rtM r uolt1 e_(p-r..{]“ r.tU.1 ct:r,t pu c1.1- fc1m ar,n.trio erdn difj,ofli, acciocbe i11i f,1ffero le im.iginid, cbe nelle effi.'qu“e ,1ccompag.1:tJJero i funer,ilidelluafatc, & femprc cbe imo era rnortod, fi tro.rw,a ptefente per oriiue wttu l.rnioltiw,/ inc, cbe era fl.1ta d1 quell.i {.unigli a, & gli o;-Jini ,-& Jr.idi con l:fle d1 r,z áne er:r'lo tr .ipofle alle im:rgi11i dipinte. Erano a11cbo tr.1 le porte, & fogli delle pontá le im,1gini de i gra11d1{J“1t.i .wimi, & ,ttt.tcc.rtele JJ,oglie de r 11em:c1, leq:tali 111} da dJi co,11pr:m,1 la c.1f.1 era l.:cito , d,c rotte fuf]ro, & mittati i p,ztroni rcfta1ww gli ornamemi delle ca/, (7" qucjlo er.:z rmgrmule f/1mo/o>. cbe le ct?{c, & i tetti ogni giorno rmfaccia11ano,cbe 1111 d,1po,áo p.ztrone ent1-.1f[e nel trionfo d'.i.lti" í. faco cbe da q1,cfio l:,ogo fi puo bauer il fe11time11to d, V1tr . .:S,~ come nello.Ai rio er.i ti Tablmo, le im.zgmi,& le $1atue. Sa,ul,nente O1d10ncll.i ottau.i El cgfa dtl p;á:mo de gli .Aw>ri d!, e. 'N._ec te dicipi.int ueterisquitptt .Atri a cer.-c; Volendo d,10/lr:ire 1111a ..;-.:z;:de, &á ant1c.1 no.. biltˆ,.1 cui non baffof(ro cirUJlle .Atr11 per porre le imagini dicet,t de i m.1:7/ori. L'ufo ad1111queá di q11efti ,Atref ,& detle patti loro com'! .Ale & r ablmi,e d1 gia m:mice{to per le parole di 'f¥'ejli b1w11i autori ¥ 'Per procedere aˆun7ue or,i n.1ta1,t.11te 11e/ difegn.o de gli .,.{.-;-:1, e-nel c-u111p.zrt imento de/ledcafe, acciocbe egli s'mte11.ll quefl:i m.ttma r1p¥1t.iti ( com.i: inuero e) du tmt“ diJ)“cillima: Io dico, che bifogna prim.t 1,enirt: alla pi,wta , & con lince difeg11.1re l'.Atno III lungbez -i:__--:, &lar'{hez..1fecondoun.z di q11elleproportio11i, cbe ba po/lo Vltr. o di 11n ql!adro f,;..n1':7o, od1,..l{onaled, o d'rmql!adro &d11e te;á{!; &q111no1 l'bauenro fatto d'1:n qt1,id1á0 <:r 1111.!Zf> í"c!:j˜nelle lcttue .A B C D. Veaimopoi al difegno ddle Aied, che fono dall i de/fra, Ž,,~ ,1tr:t.1 fi¥1ifl;- af˜l.wunte, & fono porticbid, & colonnati: & percbc dipendono dalla proportionedel/.tbm-.dghezza ,kU'.Atriod, acdocbe con elfo fumopropo1átionated, necef[ario [.ipere d1 qre.wti pie,!i J“ idl,, lrmgJu:zz..a d..llo .Atrio.¡-!!,i /l,irmquefatto bauemo CAtriolungo 80 pzedi,l.:zdoue c.tdl'1..lfott..dla regol.t1cbed1ee r1tr.,he J lo .Atrdio f a;ál lungo da. 80 iti 1 oo piedi, tutta. fa fi1a.l:m,gl;,:'-..'.1 fidpartirJ S E S T O, ,. 89 Jb-a JTitr.nelottatto Capo del pr.:fente libro dicendod, cbe ne/l,1 cittJgli .Atr:j effi>r dt:ono ttpprc,:. fo {.lport.i. che lo ,/[triof11fl coperto Vitr.fh111lmc11tel'ba 1imoJ1:á.zto dij˜pr.z p.1r/.1,ulod..I C,zuedid, douc dáce le tr,1111, c/Je fono nella l.irghezz.i ddlo ../ltr10,&il reflo. Le m:(:1ri:, t,7/i-,1.,1;:rria de...li Atrtffifonno in tre modi, cioglr./ftrlf{onodin tre proportionid, il primo quan.lo l..dlunghczz.:t dello .Atrio partitam cinq11epart1,6' trefe ne dam10 .-rifa l.zrgbezza. Il fecondo '1 quando la lzmghezz.a ..i11ifˆ intre partid, &d11efi danno alla l,rrgbe..:z.::i á, _LA terzad. q11,Pdodfi d.i ali.i lrmgbe..zat.i d1agon.1le del 111,1.lr.ito de/I.i lm-gbezza ¥ L.1 pru,1.1 i: m propomone [opr.ibip. trth1,ule tCi"-:{!, cio a:mquadro ..'!tte tt:r.., Ld_daJcond-l t: in pn,ponio..1cf“:fipi.:zltt:l.Z,dciod'un quadrol(g-tnl"zy. L1 terza t:diagonale. 1'mna che 10 11egna .1llacl1d1:.1r,1trone, .::,,~ al compmátiw:nto di q111:fle parti,uog/io porre il fecondocapo dt:l Tr..11tef“moq11i11to librocli 'Plinio,, perchc .i mc pari, chee,..li foccM .il propofito, si per l'rtf˜ dedgli .Atrq,6.. de 1rablini,s“ perl'anticl1id ,,u:r.,(l;áabile, che in effe argutamente f“ racconrad. 1'e,á I.i pittur.i ddfr im 1gi¥1i r,,olto g-ran:.Lcmer.te f“migli.tnti di tempo in tempo fi confer1wuno le f“g,tred, ilcbe di:/ tHtto itl.l/lC.rto ¥ Ho;-afl pongono glifcudi di rawe coperti d',1rgentod, &con 11011 intt:{,l dijfcrcn..t delle figuted, fi cambi.mo!.: tefte delle {l.itued, ditmlg,zti ancho i mori de i 11erf“: cof“ piu pre/lo uoglionod, cbe la m.itcr a fii riguard.zt.i, che ejii effi:r conofciutr; e;... tr.ique{le cu/i: co,, le m:cchie tauole .1cconcia110g l1 amurri,do:11: fol1w10 le t,l!!ole,detti 'P,11.náotbtce, & fanno bo11ore .i!l.1 effigie .1ltr:1i, 1111 iftim,-indo l'bo11orcfe11011 nel precio, che lodberede le rompi, & il laccio del l,ui>-o le leu1, Ž,,~ cofi non 1tiuemlo l'eMie d',tlwnod, la(l-1ano non le Loro im.tgini, m.t quelle dell.t p..c:mia. Gli ifl..Jfl adonia110 le paleflre d.....li Atblai con im:igiai, & 1 luogbi loro do11e /i b:zm10 .rd .'!gne1-:!, ,S'pc;á li cub1culi portano lef.1cciedde!!o Epicmáo, & Li pon.t110 feco .z tornod. ..l lo;áo ..t.-::e f.u f.tcrifido al uigcf“mo dLáll.z L'm:r,& J:mano le fifle o:::;11i mcfe, cbe Ic.tdeFmo d.tte. i:::.t ffi,c .. 11,nm te quelli, dJe ancbo i11 f;lta non 11oglio1Jo eUer conofiuti. Et ,áofi J ue;á,1meute, che Li piJ,-iti.i b.. rouin,zto l arti. Et pe;-c/;c no11 cáJ˜no le imagii de gli anim;, a,1ebo quelle de i corpi J˜,,o fPre'{: zate ¥ .Altr.1111ente appreff˜ i m,1gg1ori erano q11elle ne gl: .At rtJ ,pe-.-cbeg11.z;-./.iti fuj)..ro non i [egni de gli artefici fonfl:e;ái, non i metalli, non i 11!.im,i , rtM r uolt1 e_(p-r..{]“ r.tU.1 ct:r,t pu c1.1- fc1m ar,n.trio erdn difj,ofli, acciocbe i11i f,1ffero le im.iginid, cbe nelle effi.'qu“e ,1ccompag.1:tJJero i funer,ilidelluafatc, & femprc cbe imo era rnortod, fi tro.rw,a ptefente per oriiue wttu l.rnioltiw,/ inc, cbe era fl.1ta d1 quell.i {.unigli a, & gli o;-Jini ,-& Jr.idi con l:fle d1 r,z áne er:r'lo tr .ipofle alle im:rgi11i dipinte. Erano a11cbo tr.1 le porte, & fogli delle pontá le im,1gini de i gra11d1{J“1t.i .wimi, & ,ttt.tcc.rtele JJ,oglie de r 11em:c1, leq:tali 111} da dJi co,11pr:m,1 la c.1f.1 era l.:cito , d,c rotte fuf]ro, & mittati i p,ztroni rcfta1ww gli ornamemi delle ca/, (7" qucjlo er.:z rmgrmule f/1mo/o>. cbe le ct?{c, & i tetti ogni giorno rmfaccia11ano,cbe 1111 d,1po,áo p.ztrone ent1-.1f[e nel trionfo d'.i.lti" í. faco cbe da q1,cfio l:,ogo fi puo bauer il fe11time11to d, V1tr . .:S,~ come nello.Ai rio er.i ti Tablmo, le im.zgmi,& le $1atue. Sa,ul,nente O1d10ncll.i ottau.i El cgfa dtl p;á:mo de gli .Aw>ri d!, e. 'N._ec te dicipi.int ueterisquitptt .Atri a cer.-c; Volendo d,10/lr:ire 1111a ..;-.:z;:de, &á ant1c.1 no.. biltˆ,.1 cui non baffof(ro cirUJlle .Atr11 per porre le imagini dicet,t de i m.1:7/ori. L'ufo ad1111queá di q11efti ,Atref ,& detle patti loro com'! .Ale & r ablmi,e d1 gia m:mice{to per le parole di 'f¥'ejli b1w11i autori ¥ 'Per procedere aˆun7ue or,i n.1ta1,t.11te 11e/ difegn.o de gli .,.{.-;-:1, e-nel c-u111p.zrt imento de/ledcafe, acciocbe egli s'mte11.ll quefl:i m.ttma r1p¥1t.iti ( com.i: inuero e) du tmt“ diJ)“cillima: Io dico, che bifogna prim.t 1,enirt: alla pi,wta , & con lince difeg11.1re l'.Atno III lungbez -i:__--:, &lar'{hez..1fecondoun.z di q11elleproportio11i, cbe ba po/lo Vltr. o di 11n ql!adro f,;..n1':7o, od1,..l{onaled, o d'rmql!adro &d11e te;á{!; &q111no1 l'bauenro fatto d'1:n qt1,id1á0 <:r 1111.!Zf> í"c!:j˜nelle lcttue .A B C D. Veaimopoi al difegno ddle Aied, che fono dall i de/fra, Ž,,~ ,1tr:t.1 fi¥1ifl;- af˜l.wunte, & fono porticbid, & colonnati: & percbc dipendono dalla proportionedel/.tbm-.dghezza ,kU'.Atriod, acdocbe con elfo fumopropo1átionated, necef[ario [.ipere d1 qre.wti pie,!i J“ idl,, lrmgJu:zz..a d..llo .Atrio.¡-!!,i /l,irmquefatto bauemo CAtriolungo 80 pzedi,l.:zdoue c.tdl'1..lfott..dla regol.t1cbed1ee r1tr.,he J lo .Atrdio f a;ál lungo da. 80 iti 1 oo piedi, tutta. fa fi1a.l:m,gl;,:'-..'.1 fidpartirJ 'l,90 laI B 1\. ()ap,utirˆ in .. parti.. &una di effe fidarˆ alle ..Aie a queflo modo, che l.i 1umta pttrte d, 8 o fi di1 occ11lteq;faŽtum efi ,fatifdari f“bi damni infeŽti egit rt¥demptor claacarmn, cttm inpalati11mextraherent11r. Da 111tfie parole dice il Budco paterno intendere, che disfatto il Theatro che per un mefe folo t-raftato fabr1catc,fo/Jero flate traportate l.. colonne grandifl“me nelf ..Atrio della caftt. di Scauro, la 1uaC era nel palaz-zo : le altezn delleacolonne adluup,e erano grmrdi, & per dice Vitr. cbe le tr,mi l11,1inari di 1ue/le ..Aie fono alte diamodo,cbe le altczz.!fieno eg11alialJ.e larghez.., cio alle lar .. '{bezz..e deagli.Atrij, & pe;-˜ ef.fendo largo l'.Atrio piedi 5 3 &,mcie 1 6 ¥ Similmente dall'..Arcbitraue in tenáa faranno piedi; 3& oncie 1 6. Vitr. chiama q11rfle traui I.immari, prmra pe;á dimoflra;áe, che non erano 110/ti fopra quelle color1Re dell'..Atrio, dapoi perc/Je banno certa f“m(zi1anza con i Limin,rri. difegnatoaf .Atrio in altezza, lung))(:7-za, & larghez.._za conia proportione delle .Aie, egli uiem: aJ T,iblino ¥ Ma prima io poner˜ il te/lo di qwmto ft11 hora s' ,J dettu, lafciando ,l compartime11to delf .Architraue , Fregio, & Comi ce, alle regole, polle nel Terzo Libro ¥ L'alren.a de gJi Atrij {i deue alzare fotto le traui tanto quanto tit'ne la lunghrz.za leuandone nia la quarta parte. Dcl rdbnte fi dt'ue hauer rifpctto a i Lacunari, & ali' Arca, che fopra le rraui. Alle Aie che fono dalla dcfl:ra, & dalla ftnifha la larghezza {i dia in quefro modo, che fc la lunghczza.deJI' Atrio farˆ da 3 o a 40 piedi, dia fo1 dt'IJa terza pane, fe da 40 a So partita lia in tre p:mi, & meZJ, del le quali una {i dia alle Aie, fe da J o a 60 la quarta parte della lunghezza {i conceda :ille Aie, da piedi 60 ad So partifo,{“ la lunghezza in quattro parti & mezo, & di quelle una parte lia la larghcn11 delle A lc,da 80 fin J oo piedi partita la lunghezza in cinque parti darˆ fa iu{b larghezza delle Aie. Le traui Liminari di quelle tanto altamente porre li deono, che le altezze (íano equ:1l i alle l:irghczzc. Qy_i fi 1tede 1m crefcere, & rm [cemare di proportioni mi;áabile, & cbi 11orrˆ bene confiderare fecondo le regole date da noi nel Terzo Libro, potr.i conofcere il mirabiltJ.artificio di qucfle proportioni, & L'effetto diimeuole, cbc fanno. 111,:uJto meno f˜n lungbi gli .Atrit, tanto maggior proporticne della Larghezza del[ ,/4/e: pe;-cbe [e le proportiom delle alt: de gli .A trij minor, fuffe ro minori, molroflrettefarebbono l'ale 1 &nonbaurr.ino del buono. Io l'bo rtuoltata 1tutti imodi, nmi pare di mafticaiáe il paner.d altri, & q111flo per dar mgjone, che f“ fermino meglio identi rompendo m1cbo efJi le ao..e ¥ f/eramrnte con buona illtemlonc rho J,ztto, percbe fe l'f}l{omoda fe nonua difcorrendo, & ririo{r.r.cndo le c..(e belle nou fa fi,11tto alcuno. Jior,t tll..11zmo al Tablino 1 la cui mifitr.: dlpeude dalla larghe zz..a dello .A.trio, fi co,nd.z m'}r,i ,;tl/c n“,, dipende da/1,1 'l,90 laI B 1\. ()ap,utirˆ in .. parti.. &una di effe fidarˆ alle ..Aie a queflo modo, che l.i 1umta pttrte d, 8 o fi di1 occ11lteq;faŽtum efi ,fatifdari f“bi damni infeŽti egit rt¥demptor claacarmn, cttm inpalati11mextraherent11r. Da 111tfie parole dice il Budco paterno intendere, che disfatto il Theatro che per un mefe folo t-raftato fabr1catc,fo/Jero flate traportate l.. colonne grandifl“me nelf ..Atrio della caftt. di Scauro, la 1uaC era nel palaz-zo : le altezn delleacolonne adluup,e erano grmrdi, & per dice Vitr. cbe le tr,mi l11,1inari di 1ue/le ..Aie fono alte diamodo,cbe le altczz.!fieno eg11alialJ.e larghez.., cio alle lar .. '{bezz..e deagli.Atrij, & pe;-˜ ef.fendo largo l'.Atrio piedi 5 3 &,mcie 1 6 ¥ Similmente dall'..Arcbitraue in tenáa faranno piedi; 3& oncie 1 6. Vitr. chiama q11rfle traui I.immari, prmra pe;á dimoflra;áe, che non erano 110/ti fopra quelle color1Re dell'..Atrio, dapoi perc/Je banno certa f“m(zi1anza con i Limin,rri. difegnatoaf .Atrio in altezza, lung))(:7-za, & larghez.._za conia proportione delle .Aie, egli uiem: aJ T,iblino ¥ Ma prima io poner˜ il te/lo di qwmto ft11 hora s' ,J dettu, lafciando ,l compartime11to delf .Architraue , Fregio, & Comi ce, alle regole, polle nel Terzo Libro ¥ L'alren.a de gJi Atrij {i deue alzare fotto le traui tanto quanto tit'ne la lunghrz.za leuandone nia la quarta parte. Dcl rdbnte fi dt'ue hauer rifpctto a i Lacunari, & ali' Arca, che fopra le rraui. Alle Aie che fono dalla dcfl:ra, & dalla ftnifha la larghezza {i dia in quefro modo, che fc la lunghczza.deJI' Atrio farˆ da 3 o a 40 piedi, dia fo1 dt'IJa terza pane, fe da 40 a So partita lia in tre p:mi, & meZJ, del le quali una {i dia alle Aie, fe da J o a 60 la quarta parte della lunghezza {i conceda :ille Aie, da piedi 60 ad So partifo,{“ la lunghezza in quattro parti & mezo, & di quelle una parte lia la larghcn11 delle A lc,da 80 fin J oo piedi partita la lunghezza in cinque parti darˆ fa iu{b larghezza delle Aie. Le traui Liminari di quelle tanto altamente porre li deono, che le altezze (íano equ:1l i alle l:irghczzc. Qy_i fi 1tede 1m crefcere, & rm [cemare di proportioni mi;áabile, & cbi 11orrˆ bene confiderare fecondo le regole date da noi nel Terzo Libro, potr.i conofcere il mirabiltJ.artificio di qucfle proportioni, & L'effetto diimeuole, cbc fanno. 111,:uJto meno f˜n lungbi gli .Atrit, tanto maggior proporticne della Larghezza del[ ,/4/e: pe;-cbe [e le proportiom delle alt: de gli .A trij minor, fuffe ro minori, molroflrettefarebbono l'ale 1 &nonbaurr.ino del buono. Io l'bo rtuoltata 1tutti imodi, nmi pare di mafticaiáe il paner.d altri, & q111flo per dar mgjone, che f“ fermino meglio identi rompendo m1cbo efJi le ao..e ¥ f/eramrnte con buona illtemlonc rho J,ztto, percbe fe l'f}l{omoda fe nonua difcorrendo, & ririo{r.r.cndo le c..(e belle nou fa fi,11tto alcuno. Jior,t tll..11zmo al Tablino 1 la cui mifitr.: dlpeude dalla larghe zz..a dello .A.trio, fi co,nd.z m'}r,i ,;tl/c n“,, dipende da/1,1 S E S T o. hJla /ungbe-z_'!,_a : & queflo nleritamtnte,&con ragioneo, pcrche,fl. come le ale uanno per l.t Jungh..ade/l'.Atrio, cofi il Tablmo ua per la larghe-z,z,a, & mfronte dirimpettoalla porta. IlTablino, fe la larghezza dello A mo Cara dt p1ed1 10. leuandone la terza parte allo fpatio fuo {“ dia il rdbntc; fc da 3 o a 40l“ dia la merˆ della larghezza dello A trio, al Tabi i no.Ma quando da 40a 60, partifcal“ la larghezza dello Atrio in 5 .parti, & di quelle fc ne diano due al T :ibl“no, perciochc gli Atrij minori non poffono hauerc le ifl:cllc ragioni di Simmetrie con i maggiori, perciocËc fe ufar..mo le Simmetrie dc i maggiori Atrij ne i mi noria, n i Tablini nelle aie potr,mno hauer uulc alcuno. 'Percbefaranno troppo ftrette, & non feruiranno al bifogno. Et fe ancho prenderemo le proportioni dc i minori ne i maggiori, quelli membri faran no in 9.ucfic fabriche guafl:ia, & fmifurati ¥ L'effempio q11eftc. Se laproportione delle alede gli .Atr.. lunghi 89 piedi ( cl,e un quintodella lu11gliez..) [ad pigliata nel mif,trar leale de gli .Atr..á di 3 o piedi, le aie faranno ttoppo firetteo, per che ,in quinto di 3 o fi piedi , i quali partiti in due parti , forauno la largbeázza dt:lle aie di 3 piedi¥ Similmente fe la proportio,re delle aie de gli .Atrij di 3 o piedi fal'ˆ pl'ef.1 per formar le aie de gli .AtriJ di 80 piedi, che 1m ter-zy de/ld l,mghe-zza, leale ueniranno larghiffime, & jpl'oportionate ¥ Similmente ne i Tablini fi deue feruare la proportione conuenicnte alla largbez..za de gli .Atrij. Vero , cbe fi come nell'.Atrio piu Lungo fi pigliua minore pr-oportione per formar le ale, cofi nell'.Atrio piu largo fl piglia minor proportione per formar il Tablmo Jito. Ecco nell' .Atrio largo io piedi fl pigliano due t..per la largbezz.i dtl Tablmo,neU'.Ati'io largo da 3 o fin 40 fipigliala metˆ, m:U'.A.triolargo da 40fin 60fi piglia due quinti, & chi non ue de,che fono piu due ter.., cl,e la metˆ, & piu /,i metˆ, cbe due quinti fa per˜ io ho penfato di douer fcriuere partitamente le ragioni cfquil“te delle grandcz ze per feruire all'utilitˆ, & all'.afpctto ¥ .All'utilitˆci ferue leale larghe, perche quando fuff ero ftrette, non fi potrebbe p.t/Jeggiare. Similmente il Tablino doue fi pongono le ftatue, & gliAnnari, effendo troppo Jlretto non baurebbe ufo alcuno ¥ .Alfajpetto fimrlmente, perche una cof.i guafla, & fmifrata fa perdere l,i uifla, & 1mari/lrettatroppol'occupa,&riflrigne. Se il Tablino pre[o dall'Atrio largo 20 piedi batterˆ la proportione dell'.Atrio di feffenta niuno ufo bauerˆ il Tablino, perche farˆ largo d11e quintio, cio 8 piedi, & fe il Tablino prefo dall'.Atrio d1 60 piedi largo baue1ሠla proportione dell'.Atrio di io piedi, cbefon ,mterzo, t:glifarˆtroppo largo, percbe far.idi4 piedi, & cofi ancbo fi offenderˆ l' ajpetto tornando aun'...Atr10 in un Tablino poco minore dello .Atrio. Vitr. non ci dˆ lunghezza del Tablino, percbe io pen[o, che quella fi deue fare , o fecondo la quantitˆ delle ftattctanto l.:t /arghe-z:.:: z.i delle ale. Il refto facile in//itr. & comprefo fotto le regole date nelTe1(0,& nel R!!_a;á.eto Libro.e L.. larghezze delle porte dcono effcr proporti o nate all':iltczz:i fecondo che ricerca le maniereloro ¥ Le Doriche, come le Doriche , le Ioniche, come le Ioniche, Gan fatte, come nel guarto libro, parlando delle porte efpofl::e fono le ragioni delle Simmetrie, Il lume dello impluuio largo per la larghezza dallo Atrio non meno d'un qumo, n piu d'un terzo fta bfciato. Ma fa lunghezza come dcli' Atrio fta fatta per la rata pane. I Pc.. rifiilij per trauerfo la terza parte piu lunghi che di dentro. le colonne tanto alte, quanto faranno larghi i portichi. Gli intercolunni e fpatij tra le colonne non (íano di!l:ami, mc.. no di tre, n piu di quattro groffczze di colonne. Ma fe nel Pcrifblioall'ufonza Dorica fi far:rnno le colonne, coft (“ hanno a fare i moduti, come nel quarto libro io ho fcritto dell'ordine Dorico, accioche a que moduli, & alle rllgioni de i Triglifi l“aoo difpo!l:j. Qf!.efticompartimenti, Moduli, & Simmetrie di traui, di porte , di colonnee,. & di maniere -fono }fati nel terzo, & nel quarto libro aj}ˆi chiaramente dimoftrati, & con parole , & con di¥efgni, per˜ fr, lafc1a la lunghezza del dire, per fuggir il tedio, & per dare, che difcorrere a gli jludiofr,. Io bo pofto la 'Pianta , &_lo Impi della cafa priuata 1 & fi coTl()fcerˆ dal incontro dcf- /e lettere. De i Tric/in;, Stanz..,e, Ejfedre, Ž5delle Lihre rie, f5 delle foro mi(ure. Cap. V. Vanto farˆ la larghezza dc i Triclini due t1olte tanto cOŽr deue la lunghezza. Le altezze di tutti i concbui, che faranno pi u I ungbi , che larghi, deono e[ , fcr comp:irrire in quefro modo, che polla infiemc la lunghezz:i, & lalarghcz :.. z:i, l“ pigli di guclla fomma la metˆ , & tanto li dia per l'altcna ; ma fe leo ftarr4e, & le Efldrc far:inno quadratc,aggiunta la mcd alla larghezza, fi farˆ l'altezza. I.e Hanzc: dette Panacotheche, deono elfoá fatte come le Efldre con ampie grandezze.Leoitanzc Cori11thic, & di gaattro colonne, & quelle che Egittie fono chi..mate habbiano lapaiionc delle mifore loro al fopradctto modo dc i Triclini. ..fa !“ano per l:i interpofitioneodelle colonne piu Jpatiofc. Hauendo trattato //itr. fin 1ni defle pttrti comm1mi de gli edifici, tr.1tt.1, /Jo;áa delle propie, co: ,ne fono icenaculi, le camere, i c.tmerini, le [.-de, & lr: ft.mz.... appart1tte. Qf!,efte han,io dtuerfi nomi prefi feco,1do la fignificatione de i nomi Greci: & prima il nome del Triclinio, che era luo,..o doue fi ceila!la, detto da tre letti, fopra i quali flefi col comito ripofandofi mangiauano, non per˜ ni clonniu,mo, & forfe er.m fimi li a Maft,1be Turchefchi. d,i quefti letti le ftanZf! er.mo ehiamate Triclini, che in una fl,-m'Z.!_-z per l'ordinario erano apparecchiati, & fi p1to fomMrc Di:. clinio, Tetraclinio, & Decaclinio, dotte fono due, q11attro, & dieci letti, & piu, o meno fecolldo la difi,ofitione di quelli. Il Filandra parla molto bene diffufameme fopra queflo luogo. Sta.¥ v.ano da 11r1 lato Jolodellamen[a, che era apprcffo il letto fopra tre piedi, & anche fopra uno-,e&mutauano l,1, tauola mutando /'imbandigioni, di modo , che leuata la prim,i uiuanda, er.te fOi-tata dipcfo la [<:,ondafopraem' altra mcnfa ¥ Le donne per m1ti..oillftit1,toJ“:dr:,:;moa tauola,_ gh ' l .. d E 1 .{ li .. lii. & ne ro fcl cfu loo on llt d“ C11; d.. tait, fctpi cbet iiro " 'I &l prrj &c1 lt;. S E S T O. gli fmomi11i, come ho detto, fla1umo flefi appoggiati fl comito ¥ Q.y_ando uoleuano mangiare t ferui co1-re11ano, & gli leuauano le [carpe. 'Per l'o;-dinarioononopiu dt due fla11ano [opra un letto, ma fecondo zl nurnero de conuiuanti erano i lettio. Laforma de quali prcfa dallo antico t! pofla dai Filandro, & ne fono le carte ftampate. Conclaue fi chiama o...ni ftanza fer;-ata fotto una chiaue, come (ono le camere, i triclini, & ogni hab1tatione. Oeci fono le Jlanz.!, do1,efi foccuano i conuiti, & lefe/te, & doue le donne lauora:utno, & noi lepotemo nommare Sale, o SÇlotti. Efledr.i io chiamerei la Sala, o il luogo della audienz..a, & doue fu'l me'{!) giorno fi dormiua ltt/fate, & era luogo [opra i giardini grande, &fjxitiofo detto cofi dalle fedi, cbe iui erti.no. Pinacothechaera luogo , doue eran le ta!fole dipinte, 011ero le fcritture, & quefliluoghi cio le Effedre , le 'Pinacotbecbe, & i Triclini erano fatti magnificamente , ornatz di pittHre, di colonne , di fiucchi , & d'altre mdgnificewze ¥ 1-lora Vit;áuuio ci da la mif1ra, & la difj,ofitione di tutte , parte con regole generali , parte con rego'c particol.ti-i , & prtma dice de i Triclini , i quali dice douer effer di due quadri , cioe la lungbez-za , il doppio della larghez...za, & inge11crale dice, che ogni conclaue deue effer alto lametd di quel tutto, cbefa la l11ngbeZ,;1,, & la larghe-z,zapofta infi-eme, di modo cbe fe la l.1l'ghezzafarˆ di fei, la /1mgbezz.!.di r l. pofti in{teme 6. & ,2.. faran , 8. la cui metˆ 9. l' altez-za adun1ue far.“ di noue : ma [e le EjJdre, o Sale J:,zranno di forma quadrata, le altezz. fi deono [.tre d'un quadro, &mez...o ¥ Le 'Pinacothecbe ,fi deo,io fare diampli{]“meoproportioni come di doppie, & di triple. Le Sale al modo Co;áinthio nominate Tetl'afttle, & anc/Jo q1ielle , che fono (ntte al modo d'Egitto , fem.zno le propo;-tioni de i Triclini, ma perche in effe ui fono trapofte delle colonne, per˜ hanno jpatijmaggiori. Ma ,be differenzaf“a tra le Corinthie, & le Egittie, //itr. lo dichiara molto bene, &dice. Tra le Corinthie, & le Egittic l“ troua qucfl:a differenza : le Corinthic hanno le colonne fcmplici, onero pofl:e fopra il pogoio, ouero a ba{fo, & hanno gli Architraui, e le corone di llucco, od' opera di legno, & ancho Copra le colonne il cielo, o uolca ,curuo, a fe..a fchiacciato; Ma nelle Egittie fono gli Architraui polli fopra le colonne, & da gli Ar chmaui a i pareti, che uanno a torno, pollo il palco, & fopra elfo il tauolato, & p:rnimeoto ..!lo fcoperto, (i che (i uada a torno; d:ipoi fopra l'Archi:raue a piombo delle colonne d1 fotto fi pongono le colonne minori per la quarta parte, fopra gli Architraui, & ornamenti delle quali uanno i foffittati adorni, & tra le colonne di fopra f“ pongono le finefire, & coG pare quella fimiglianza delle Bafiliche, & non de i Triclini Corinthij. Le Sale Corinthie haueuano le colonne appreffo il pa1áete, & erano le colonne [emplil'i, cio d'u.. or..me, &_[opra effe non u'erano altre colonne, ma gli ,/4rchitnmi, & Comici, come nella ..una di ftucchl, & d' opere di biancbeggiame11to, ouero di legno. Ma le Sale Egittie baueuano tl parete a torno, (9" le colonne di dentro uia lontane dal muro, come le Eafi-Licbe, & J˜p;-ti le colo_nne er11.no_ogli Jlrchitraui, & Corone, & gli JPatij tra le colonne, & il parete era coperto diopauzmento , il qual pttuimento era [coperto di modo , cbe fi poteua andare intorno la Sala allo [coperto, & fopra l'.Architraue erano delle altre colorme per un quarto m“nmác dt quelle, di fotto, che tra quefte erano le fir1eftre, che dauano lume alla parte di dentro, la quale parte haue1ta il fof fitto alto, percbe erafopi-aogli.Arcbitraui, & le comici delle feconde colonne, & in uero douc- 11a effe: cofao_g_randiffema, e degna da uedere, & poteua f eruire mirabil,nente alla uifl.z delle fefle,o& de I conu1t1.. cho_oe fi-fa,áeuano in quelle Sale. Somigl“auano quefte s.zle Egittie alle Bafilzclu: piuoprefto , cbe _oˆI Tncl11111. da quefle pois' entraua in altre Sale, & in altre flan.., o fuffero Tricl ni,o& c..nclauz,o altro, che fufl necef]ˆrio alla commoditˆ della c.tfa. //itr. }guita a darci altre mamer.. dr fta11z_¤, & dz alloggiamenti fatti alla Greca,che ancbo quelli ,iotJeuano Jwwr del gran de; & ,l p;-udente .Architetto pot;-ˆ pigliare quanto gli parerˆ fecondo t' ufo de noftri tempi. Rj.l, 2. Delle S E S T O. gli fmomi11i, come ho detto, fla1umo flefi appoggiati fl comito ¥ Q.y_ando uoleuano mangiare t ferui co1-re11ano, & gli leuauano le [carpe. 'Per l'o;-dinarioononopiu dt due fla11ano [opra un letto, ma fecondo zl nurnero de conuiuanti erano i lettio. Laforma de quali prcfa dallo antico t! pofla dai Filandro, & ne fono le carte ftampate. Conclaue fi chiama o...ni ftanza fer;-ata fotto una chiaue, come (ono le camere, i triclini, & ogni hab1tatione. Oeci fono le Jlanz.!, do1,efi foccuano i conuiti, & lefe/te, & doue le donne lauora:utno, & noi lepotemo nommare Sale, o SÇlotti. Efledr.i io chiamerei la Sala, o il luogo della audienz..a, & doue fu'l me'{!) giorno fi dormiua ltt/fate, & era luogo [opra i giardini grande, &fjxitiofo detto cofi dalle fedi, cbe iui erti.no. Pinacothechaera luogo , doue eran le ta!fole dipinte, 011ero le fcritture, & quefliluoghi cio le Effedre , le 'Pinacotbecbe, & i Triclini erano fatti magnificamente , ornatz di pittHre, di colonne , di fiucchi , & d'altre mdgnificewze ¥ 1-lora Vit;áuuio ci da la mif1ra, & la difj,ofitione di tutte , parte con regole generali , parte con rego'c particol.ti-i , & prtma dice de i Triclini , i quali dice douer effer di due quadri , cioe la lungbez-za , il doppio della larghez...za, & inge11crale dice, che ogni conclaue deue effer alto lametd di quel tutto, cbefa la l11ngbeZ,;1,, & la larghe-z,zapofta infi-eme, di modo cbe fe la l.1l'ghezzafarˆ di fei, la /1mgbezz.!.di r l. pofti in{teme 6. & ,2.. faran , 8. la cui metˆ 9. l' altez-za adun1ue far.“ di noue : ma [e le EjJdre, o Sale J:,zranno di forma quadrata, le altezz. fi deono [.tre d'un quadro, &mez...o ¥ Le 'Pinacothecbe ,fi deo,io fare diampli{]“meoproportioni come di doppie, & di triple. Le Sale al modo Co;áinthio nominate Tetl'afttle, & anc/Jo q1ielle , che fono (ntte al modo d'Egitto , fem.zno le propo;-tioni de i Triclini, ma perche in effe ui fono trapofte delle colonne, per˜ hanno jpatijmaggiori. Ma ,be differenzaf“a tra le Corinthie, & le Egittie, //itr. lo dichiara molto bene, &dice. Tra le Corinthie, & le Egittic l“ troua qucfl:a differenza : le Corinthic hanno le colonne fcmplici, onero pofl:e fopra il pogoio, ouero a ba{fo, & hanno gli Architraui, e le corone di llucco, od' opera di legno, & ancho Copra le colonne il cielo, o uolca ,curuo, a fe..a fchiacciato; Ma nelle Egittie fono gli Architraui polli fopra le colonne, & da gli Ar chmaui a i pareti, che uanno a torno, pollo il palco, & fopra elfo il tauolato, & p:rnimeoto ..!lo fcoperto, (i che (i uada a torno; d:ipoi fopra l'Archi:raue a piombo delle colonne d1 fotto fi pongono le colonne minori per la quarta parte, fopra gli Architraui, & ornamenti delle quali uanno i foffittati adorni, & tra le colonne di fopra f“ pongono le finefire, & coG pare quella fimiglianza delle Bafiliche, & non de i Triclini Corinthij. Le Sale Corinthie haueuano le colonne appreffo il pa1áete, & erano le colonne [emplil'i, cio d'u.. or..me, &_[opra effe non u'erano altre colonne, ma gli ,/4rchitnmi, & Comici, come nella ..una di ftucchl, & d' opere di biancbeggiame11to, ouero di legno. Ma le Sale Egittie baueuano tl parete a torno, (9" le colonne di dentro uia lontane dal muro, come le Eafi-Licbe, & J˜p;-ti le colo_nne er11.no_ogli Jlrchitraui, & Corone, & gli JPatij tra le colonne, & il parete era coperto diopauzmento , il qual pttuimento era [coperto di modo , cbe fi poteua andare intorno la Sala allo [coperto, & fopra l'.Architraue erano delle altre colorme per un quarto m“nmác dt quelle, di fotto, che tra quefte erano le fir1eftre, che dauano lume alla parte di dentro, la quale parte haue1ta il fof fitto alto, percbe erafopi-aogli.Arcbitraui, & le comici delle feconde colonne, & in uero douc- 11a effe: cofao_g_randiffema, e degna da uedere, & poteua f eruire mirabil,nente alla uifl.z delle fefle,o& de I conu1t1.. cho_oe fi-fa,áeuano in quelle Sale. Somigl“auano quefte s.zle Egittie alle Bafilzclu: piuoprefto , cbe _oˆI Tncl11111. da quefle pois' entraua in altre Sale, & in altre flan.., o fuffero Tricl ni,o& c..nclauz,o altro, che fufl necef]ˆrio alla commoditˆ della c.tfa. //itr. }guita a darci altre mamer.. dr fta11z_¤, & dz alloggiamenti fatti alla Greca,che ancbo quelli ,iotJeuano Jwwr del gran de; & ,l p;-udente .Architetto pot;-ˆ pigliare quanto gli parerˆ fecondo t' ufo de noftri tempi. Rj.l, 2. Delle .. ' r. I E !'\.. O Delle Sale al modo deá Greci. Cap. V I. Anno l“ :mcho le Sale non al modo d'Italia, dette Cizicene da Greci. ..te.. fl:e guardano ucrfo Tramontana, & fpecialincnte a i prati, & ucrdure..& han , no le porte nel mezo, & fono co(i lunghe,& larghe, che due Triclini con¥ quel lo , che ui ua d'!nto..no ,...iguardandofi all'incontro ui potl˜no capire, & hanno da!Ja de!l:ra, & dalla f“m{ha 1 lum1 delle f“nefhe,.che (i aprono, & ferrano, accio che egli l“ po{fa per-gli fpatij delle finefirc da1 tetto uedere i prati da lungi. Le loro altez.. ze fiano agginntaui la metˆ della larghezzaá. ln,quefie maniere di edifici (i deono fare tut te le ragioni delle mifureá, che fenza impedimento del luogo l“ potranno, & i lumi fe non faranno ofcurati.dalle altezze de i pareti f..icilmente faranno efplicati, & sbrigati. Ma (e dalla !hettezza, ouero da ali:ra necefsitˆ impediti faranno, allhora bifognerˆ con ingegno, & prontezza torre, o aggiugnere delle mifurc in modo, che le bellezze dell'opera dalle uere mifure non ftaoo cfifsimiglianti;.. E quefta differenz..a:tra le Sal C˜rinthie; & Egittie,che le Corinthie ba11euano le colonne fem piki , cioe d'un or.dine , pofte 7,ouero fopra il poggio a modo d' trltuni Tmpif ,fe.ondo cbe egli ha detto ne/:terzy, oueto fenza il'poggi˜ enina da terra l..uate ,.& fi ripofauano in terta, & [opta lecol˜nneaglf Atchittaui,.& [e comici, o di legno, o ftucco al modo ,.che egli ha detto al'fcondo capo del quinto padando della.Cttria: fopra u' eran.o i[ojfittatinon di tuttoá tondo ,.m:i fc/Jiˆcciati, -etano p,ei'˜fatti a fefta ,á& que uolti erano portioni de circoU, noi cbiamamo timenati; ¥. Ma gli Egittij uJ:iuan ancho effifopra lŽ colonne-gli Architraui, ma fopra quelle ,,che-eram)' difofle dal patete uerfo lˆ parte di dentro 2oneuano la trauaturaá, che paffeiua dagli .A'rcbitrnui a. i muri d'intomo: fopra laá trauatura il taffello piano,. & tauellato colpauimento fŽoperto ,.il qual pa uimento era dallo Jj,atio delle colonne al muro d' intorno,intorno ,á&'/i poteu..caminarui J˜pra al lo fcoJwto ¥. Ma Jopra l'.Arcbittaue a piombo dellŽ colonm:_di fotto, flá poneuaá un' altro ordine di colonne fecondo laregolaadettapiu uoltea, ciot! ,.che le colonne :di fopra eran la quarta panedllŽ colonne difotto minori,.& queffecolonne haueuana ancho effe i loto .Architrauia, cornici, ei Lacunati fecondo i C˜rinthij, & tra-le colonne di fopra erano le fineflre di modoa, che una Sa lˆ Egittiahaueua p, prefto dellaBafllica ,..che del T.ricllnioa. Et qui due cofe douemo auuertire, l!ima come erano le Baflliche ,,&comeh.iueuano lŽ fineftre. L'altta che queflo nome di Triclinio 1ifˆto da Vitr. parlan..fo delle Sale,,& nonfa differenza tra & k !bile per le capre {i d,ono fare coli grandi, chee. .... ¥ S E S T O. col.1.ri, cme quella, che feruiu,i al condtm-e le robbe in cafa, & quella del patrone fecrttd, per la qutile egli fenza e!Jer 11eduto poteua uji;-e. Et pt!rñ dici: Horatio ¥ .Atd:i f,,,-uantem poftico falle clicntcm. mmi l'entrata, l'Jttr o, il Tablino, il'PeriJlilio per ordine. Le J,'tl: fecondo la d(initˆ & forma loro be/liffime, cormaod[(j“me, e lucide, metteuar10 capo in ampie, & fPaciofe [.zie, c/Jc [copri11ano 1l mare, i giardini, & le tterdure, & fotto effe a pi piano erano molte log gie,(7 hwghi da audien-zy di modo, cbe nicr1te ft poteua de/iderate ¥ Lajio ft.,tc l,1, magnificenza, c/Je ufauano in ogni altraJl.inza, ue i dormitori, ne i cciiacoli fotáondo le flagioni, nelle carne re, ne i bagni, che farebbe cofa lunga a narrare. Haueuano riguardo 11d accommodar i foteftie ri. I grandi adunque haueuano fecondo le lor q11alita gli edi{icij, i mediocri, i mercanti, gli a;¥tefici erano accommodati. Le bottghe ef]r do11e11a110 [opra ftr,1de correnti in belle uifte, le me-rei in mofliáa, & inuita11ano gli buomini a comprare. Ecco adunque quantu chiaramente Vitt,fl lafia intendere per quello, cbe egli ba detto nel pi-imo libi-o al fecondo capo, quando egli dice, parl.tndo del Decoro, beatis, & delicatis ¥ qui dice forenflb11s imtem, & difei-tis ¥ & la cloue egli dice potentes, qui dice r1obil1b11s, qui honorcs, magifti-atttsque gerendo. &e, cli .Am1 in Villa non erano alla prima entrata, ma dopo i penftili, & ba,ieuano i poi-tichi d'intorno con bei pauiml'-nti, & cofi fi ttede, che ancbo d'intorno gli .Atrij erano Iporti e bi. Et qui [M fine delle cafe priuate fatte ne/Lx Cittˆ , Delle ragioni de i ruflicali edifici, f.5 d,ftintioni di molte par- tt di quelle. Cap. 1 X Ora dir˜ dc rulli cali edifici, come po(fono effcr com modi all'ufo, & con che ragioni li dcono fare. prima li deuc guardare alla falubricˆ dello acre, come s' dmo pcl primo libro di porre le Cittˆ. Le grandezze loro fecondo la mifura delle polfcfsioni, & le copie dc i fn1tti fieno comparate; I cortili¥ & legrandezze loro al numero delle pecore, & col“ c1uanti parˆ di buoi fad neceffario che ui fti:mo bifogncrˆ & k !bile per le capre {i d,ono fare coli grandi, chee. .... lI B Il O ciafcuna pecora n?n meno di quatt..o piedi e mezo, non piu di (ci potfa occupare di lun _e,_ ghezza. I Granai alzati al Settentrione, & ali Aquilone: perche a qucfto modo j grani non potranno coli prcllo rifcaldarfi, ma daluento raffreddati lungamente {i conferuaranno, perche !'altre p.arti generano le pauigliole, & altre belliuolette, che fono di nocu¥ mento a i grani. LeflaUe,de caualli l“ por.r.annoin luoghi caldifsimi, pur che non guardino al foco, perchequandoi giumenti fono.apprdfo al fuco, l“ fanno horridi. Et ancho non fono inutili le tezze di buoi, o prcfcpi, che {i dichino, che li mettono oltra la cucina a!la fcoperta uerfo Leuante, percbe .quando la foue.rnata.alCiclo fcreno fono in quelle con dotti, la mattina i buoi pafc.cndol“ diuentano piu grafsi. I Granari, i Fenili, i luogh\ da riporcc i farri, i p“lhini ;ii deono fare oltra la cafa di uilla, accioche le cafe fiano piu ficure dal foco. Ma fe ne1le fabriche di uilla l“ uorrˆ fare alcuna cofˆ piu delicata, dalle mifure delle cafe delfa Citcl foprafcritte ii fabrichcrˆ in modo, che fenza impedimento della utilitˆ rufiicale fia edificata.. Bifogna hauer cura, che tutti gli edifici l“ano luminofi. A '}udii di uilla, perche non.hanno pareti de i uicini, che gli impcdifca, facilmente ti prouede. Ma nelle Cittˆ,io lealtezze,cle i pareti publichi, o le llrettezze del luog-0 con i loro lmpedimentifannolefbnzeofcure. Et per˜ di qudl:o cofifi deue farecfperienza. Da quella parte, cheáfi,prcnde il lume, fia tirata una linea, o filo dall'altezza del parete, che par'ofiarea quel luogo, dentro il quale bifogna poner il lume, & fe da elfa linea, ci.u:mdo fi guarderˆ in alto ti potrˆ ucdere lo ampio (patio del puro ciclo, in l]Uel luogo fara il lumeJenu impedimento, ma fe egli impediranno, o traui, o fogliari, o palchi, aprili dalla parte di fopra, & coli ui li metta il lume. Et in fomma noi doucmo gouernarc1 in quello modo, che da qualunque parte l“ puo ucdere il lume del ciclo, per quelle {i dcono lafciare i luoghi alle finefire ¥ Et cofi gli edifici faranno lucidi . Ma l'ufo dc i lumi grandifsimo ne i T riel imi, & ne gli altri conclaui, come ne gli anditi, nelle difcefe, nelle fcale, pere be in quelli luoghi fpeffo s'incontrano le perfone, che ponanopcfi addoffo. Io ho cfplicato quanto ho potuto le di{hibutioni delle opere fatte al nofl:ro modo, acdochc ofcure non fiaoo a chi fabrica. 1-{_on ha ttoluto V1tr. lafciar a dietro la confideratione dell.i uillt, & ddle fabriche fatte fuori Jd{a Cittˆ, imperoche non meno er.z nece/fario qurflo ná,1tt,1me11to ,che quello delle altre fa,bricbe. D,i Colume/la, Varrone, Catone, & Tall,idiofi puo trarre cop1ofamente quello, cbe appartiene alla uilla, &pe,.c/Je quelli autori affei diflinti,et copio/i fono : io 1,on uogli o a pompa citare iluogl,i loro :affei1111J::irˆ dimoflrare in Vitr.1 precetti del quale fono flati da alcuni di quelli beniffimo offenwi. Lefob;-icbe d1: Villa effer deono in lttogbi [ani ,fono piu libere, cbe ']utile della Cittˆ , & molte commodittí fi deue bauere in quelle , & 1ilolte dalla natura cerc.1rne. Han,10pm, &meno ftan.. ,fecondo il graÇo degli lmomini tanto per gli familiari, quanto per li foreflieri. Il mediocre, & baffofi deu<: sfori:.,are d'lumer in mila buu,ia ftawza, accio la moglie ftia p11t uolentieri a gouernar le robbe, & attendapit, all utile, che al piacereo. .Al contrarioiricchi, et grandi lmomini babbia110 dinan-i;j le flan.. loro gli ffiatij da correre, & torneare k belle 11erd11re ,fi:mo difefe da uapori, da1 uenti, da mo11ti, cbe impedifceno non babbian le flalleo, n.. i letami ui cini, &fia il tlltto fabrtcato con dignitˆ ¥ Le flanz...e del la11oratore, o del Ca/laido fia110 partite per le cofe, per gli b1tomini , per gli ammali, per gli flr1m1e11ti. L'.A,áa fia al Sole, aperta, larga, batt11tttalquanto colma nel mezp, &uicina al coperto. Ilgafialdo dorma appreffo la portamaeflra, i La11oratori 11e i l1toghi, che fi:zno pronti a gli ufficij loro. I.a cucina J“.i ampia, chiara, ficura dal fiwco : lefaluarobbe commode: gli ammali d.i lauoro, come[ 0110 buoi, & caualli ,fiano in l11oghi accommodati con le ragioni, cbe dice V1tr. Similmente gli ammal“,che fruttano come fono armenti d, 'Porci, 'Pecore, 'Pollat,11,V ccclli,'Pefc1, Colomb:,Lcpri,& altri fimili animali,t11tti deono fecondo le q1talitˆ,eonature loro e!Jer accomodati, & roj/“r Han.. cu q11eflecofe molto btne /ifanno a1111ette11do iíquello,cbe fi fii in d.uerfi paefi; &poncdom cmáa, S E S T O. . t3>. 11trtt,& 1ndH]lria. Il grano,& ogni [eme marcifce per f humido,imptdlidifce pel'lo caldo, ammttf fatofi riflringe,& [obboglie,e per toccar la calce fl guafla,& pero fla fopra tauoluto, in caua fo pra la nuda terr.., uerfo Bore.t, ..Tramontana.. !,epoma fi co11j“;nM10 in t:,ogo, iáe1 a i qualifl troua rimed“o ogni uolta, chefi con fidera l'..ffetto del lume, t!l" il-cadimerito ., & do!te uegna, perc!Je , chiaro, chedoi,e 11011 puo.-ca Jere illume, egU non J1 puohauere ¥ Le groffe-z'Z!: de iparcti JPeffo l'impcdifcono-, per.“Jtzlc,mi hanno tagliato il muro doueibanno a ftare le fineflre, cominci.ando dallaji,perficiedifuori, & 11enendrJ per lag;,offezz..a del rnuro aUafip.e.rficie.di dentro-con un tagl,io pmden.te: & forfe Vitr .. non f! lontano .da qitefta opiui.one.. La doue adunqueper dritta linea fi puo tirar.e ,m filo allo fr:operto, fenZ!t1'.11bhwp puo hauer i “l lume: & quando quefto da i lati de i p:ireti 11,011 fi poffe fa:. re, bif˜gna ttprir difopra. .Auuertiamo ad1mque in quefta materia a i precetti di Vitr. eleggendo prima-illuogo fono, perche la do1,c fi uuol far conto con l'inferno, non fol.r.mente l'en trata,ma la uita e dubbiofa, anzj la morte piu cena, che'l guadagno : dapoi con buon con.figlio douemo far le fabriche tanto gpindi, quanto ricerc,i la poffeffiione., f enu-ata,, &ta copi de i frutti.. QJ.!,_anto all:z po/fe(fione clf er deue il matta, & l.i mifra, che ottim:z in tutte le cofe, & fi de1-tt JŽruar qutd precetto 1:/Je dice,;] campo douer efferpe de bile, che C .Agricoltore: p.erche fe b“f (!gna [oflenerlo, & cur:zrlo.. quando f .A.gric,ltore non preo tanto, necefferioc., c/n:'l campo p4tifcl. & per˜ men rende Jpef[o uu gr.tn p1>J]ffeone poco, che rena pu:1:iola molto coir,ata ¥ Si che douemo tanto tenere, quanto po temo mantenere, accioche compramo i c.r.mpi per _goderli 11f>i, & 11011pcr torgli ad altri. , o per a:ggrauarci troppo ,perche niente gioua il uolrr yo/}dc1áe., & non poter {auorare ¥ Qf_,anto alle fa/,riche fimilmmt.e douemo [chi111tre di mn incorrere nel uitio di l.lJcullo, & di Sceuola,, de quali uno edific˜ in uill;t molto piu riccamente di.qm:U,:,, che richede14ano le poffeffioni. L'ttltro manc˜ degran longa ¥¥ ,,{/l'uno di troppo {J,efa, all alltro di 1ttm poco danno fi, cagione. 9-!!:,efto errore -comincia a moltiplicare a i d“. no]lri per l., j perbia de gli buomini, Le f.ibricbe che non fono b.-zflanti.. fan1io, cl,e ifr.".ltti fi guaflino per l.t }írettez:.za. del luogo ¥ Deueft adtmq11e fabricare in m{>do, cbe nU.i fabrica defideri il fondo , 110n il fondo ricerchi la fabrica. Il feflo capo di Columella, al propojito di queflo c,ipo :'jl tor,ábio, tara e 'infogna Catone & 'Palladio ¥ DeUe 3 oo L 1 1f Jt O Delle dif}ojitioni de gli edificij, e5 deUe parti loro fecondo j (j_reci, f5de i nomi dtjferenti,f.5 moltoda i co- Jlumi d'Italia/ontani. Cap. X. IlErchei..reci non ufano gli Atrij nelle entrate, per˜ a nollro modo non fon foliti di fabrkare,macntrando dalla porta fanno gli andiu non molto larghi¥n& dall'una parte le ftallc dc i caualli, & dall'altra le fiam:e de i paninari, & fobico fon finite l"cntratc interiori : & qucfio luogo tra due pone detto¥ Thirorio, cio Portori o, o Portale: dapoi lo ingreffo nel Perifiilio, il quale h:1 il por. ico da tre parti, & in quella p:irte, che riguarda al Meriggie, hanno due pilafirate, o ante tra fc per molto fpacio difcofic, fopra kqualt s'impongono le traui; & quanta difianza tra le dette ante, tanto di quella toltanc uia la terza parte, {“ dˆ allo fpacio interiore. ..1efio luogo da alcuni profiˆs, da altri para!hs nominato. In que luoghi di dentro {i fanno le fianzc grandi, nelle quali le madri di Famiglia con i lanifici fiedono. In quelli anditi dalla dcfha, & dalla finifira ui fono i cubiculi, dc i quali uno Ž detto Th:11:imo, l'al tro Antithal:1mo : ma d'intorno a i portichi fono i triclini ordinari, & i cubiculi anchora ,, & le O:anze per la famiglia, & quclb parte detta Ginecoo11i, cio Stanza delle donne ¥ .A quefie (i congiugnono le cafe piu ampie, che h:1nno i Perifiili, ˜ colonnati piu ampi, ne i quali fon quattro ponichi di pari alcczza, oucro quello, che riguard.,_ al meriggie, fatto di piu alce colonne. & quel colonnato d'intorno, che ha le colonne, & il portico piu alto fi chiama Rhodiaco. Quelle cafe hanno i udl:ibuli magnifichi, & le porte pro pie con grandezzan, & i ponichi dc i perilljJj ornati[simamentc foffittati, intonicatin, & h uorati di Hucchi ; & ne i ponichi, che riguardano al fettentrionc hanno i Triclini, i Cizi ccni,le cancdlarie,ma uerfo il Lcu:inte hanno le Librerie,uerfo Ponente le Elfedre, & ucr fo il mezo d“ le Sale cofi grandi,chc facilmente po fii in quelli, & acconci,quattro T riclioi, il luogo fp.iciofo ancho per uedcre far le fefis.:, & per lo fcruicio,& amminifirationc. In quefic $;ile (i fanno i conuitide gli huomioi. Pcrchc fecondo i cofiumi dc Greci le m:itro ne non fcdcuano a menfa. ..dli Pcrifiili,˜ Colonnati fi chiamauano Andronitide.Perchc io quelli !buano gli huomini fcnza dferdifiurbati dalle donne. Oltra di qucfio dalla de il ra, & dalla finiflra erano alcune cafette, che haueuano pone pro pie , Triclini, & cubi¥ biculi commodi , acciochc i forefiieri non neni Perifiilin, main quelle forcfi:erie alloggi:i ffero. Pcrche dfcndo fiati i Greci piu dilic:ui, & dc i beni di Fortuna piu accommo dati, a forefiieri, che ueniuano apparechiauano i Triclini, i Cubi culi, & le f.iluarobbc & di fpcnfc, & il primo giorno gli inuitau100 a cena; li fecondo glt mandauano pollame, uuoua, herbc, poma, & altre cofc di u“li;i, & per˜ i Pittori imitando con le Pitture le co fe mandate a gli hofpiti chiarnauano quelJe Xeni:i. Cofi non pareua,che i padri di fami glia nell'albergo fuflro forelticri,hauendo in tali alloggiamene i una libertˆ fccrcta. Tra quefii Perifiilin, & alberghi ermo gli anditi detti, mcfaulcn, perche erano di mczo tra due aule, ma i nollri chiamano quelle Andro11e ¥ Ma quc,l“o mirabilen, perche quello n a Greci, n a no!l:ri puo conucnirc: perche i G rcci chiamano Androne le fianzc,doue man¥ giano gli huomini:pcrchc iui non fhnno le donne. l:t coli anchor:i fono altrccofc (i. miglianti, come il Xi fio, il Prothiro, i Telamoni, & altre parti di quefia maniera. Xi fto fecondo Greci, un portico di ampia larghezza, doue il uerno s'dlrcimiano gli Athlcti, Ma i nofiri chiamano Xifii i luoghi fcopcni da caminarc, cheni Grc:ct chiamano Pcridromidc. Apprdfo Greci Prothiri fono i uefiibuli inanzi le porte, ma noi chiamamo r Prothiri quelli, che i Greci chiamano Diathiri. Anchora fe alcune figure uirili fofkn tano '$. l S T . o; 301 tano I mutull, o 1t eor˜ne, i no{hi chfamano Telamoni, ma perche coG le chiamino, egli non li troua fcritto nelle hiftorie: i Greci le chiamano Arbnti , perchc nella hifloria Atlante formato a fofienereil mondo: perche cofl:ui primo fn, che con prontezza d'a ,., nimo hebbe cura di lafciare a gli huomini il corfo del Sole , & della Luna, i nafcimenti .. & gli occafi di tutte le Cl:elle, & le ragio?i del girar ..cl mondo, & per 9uc..o da Pittor!, & ltatuari formato per quello beneficio fofl:encre il mondo, & k fue figliuole A tla11t1de, che noi chiamiamo Virgilie, & i Greci Pleiade con le fielle nel Cielo fono confecrate. N io ho pro polte tali cofe, perchc (i muti la ufanza de i uocaboli , & del parlare; ma perchc non fianoafcofo, a chi ne uuole faper fa ragione. lo ho efpoll:o con che ragione li fanno le fabrichc d'Italia, & di Grecia; & ho !ritto delle mifurc, .. delle pr?por..ioni di dafcuna maniera. A dunque perc;e della Bellezza, & del Dccoro,e ftato fermo. d1 fopra, hora (i dirˆ della fermezza, in che modo poffa d\lrare fenza difetto alla uccchi:iia. 'Pa1áeua a //itr,che 't huomo faclimente fi potcffeingannare leggendo, o udendo i nomi G1áeci, &i nomi Lati11i delle parti delle fabrichc :perche tra quelli ui non poca differenza: per˜ per rimedi. ire a quefto difordine, egli ha uoluto in queflo luogo ragionare delle parti de gli edifici de i Greci,& ejponere i loro uocaboli molto d(fferenti dalle ufan'1ra,ma nel pa;-cte oppoflo,& da i lati er.ino le porte delle fa ap le grandi, doue flauano le matrone a la11or.zre, & dalla deflra, & d:dla finiflra di -& gli a11antaggi,& /i cominc“erˆ dal ptincipio de i fondam1mti infino al tetto, quanti , & quali deono effere i pe,z,zj delle pietre, che rwmo in opera, s“ nelle Bafe , come ne i Capitelli., & altri' membri, che 11i uanno fopra: ciforanno le mifre delle fineflre, i difegnide i ,á,unwi, i mvdi di adornar le cafo di dentro , i legamenti de i legnami.. i compartimenti delle [cale cfogni maniera, il cauamento de ipoz.....,& delle chiauiche, &d'a!trifaoghiperrle immonditie, Le commoditˆ, ..che uoglionol,au..rle cafe, le qualitˆ di tutte le parti, come fono Cantine, Maga,zjni, DifPenfe, Cuci11e,& ft nalmente tutto quello, cheáaUa fa.brica de pi-iu:ati edifici puo appartenere, con le piante, gli inpi, profili di tutte le cafe ,-& palaz,zj ,,che egli ha ordinati a diuerfi nobili, con l'aggmta di alc1t1Li beU“ edificrantichi ottirnamentudifegnati ¥ 'Per ilcbe io flimo, cbe a poco a poco l'.Architet .. tura aggrandita È& abbellitafilafciera uedere ne/.L'anticafonna ,-&-belle.. Ji.ut, dozie 'innamoratigli liuomini della uenufl.“.fa ,,penferanno molto bene prima ,-che comincizio a fob;-icare, &quello_,,che padoro Dello ,.non conofcend˜.piu oltre, col tempo gli uen“rˆ i¥J áodio ,.&.c.ono[c en & conofceramto, cht mm ft:wifce .ArcbJretto to, ma, che ..ifol1'4 imparare, & conofcere , & ....gierf“ con ragione, dalla quale chiu111.ue fiJandofi dello zngegno fuo, f“parte, non cono[,:e 11:.ii zt ello delle cofe, anzjftima il brutto bello, il cattiuo buono, & il mal fatto ordinato, & regolato. Yoglio ancbo efortare gli .Architetti, & 'Proti, che non uoglino applaudere, & ajJentire a padroni; .AnzJ, cbe gli di cbn10 il uero , &gli configlio be,1e, & amore,wlmente, & che penfino bme prima, cbe gli fa,áˆano /pendere i dinari, come altroue s' detto ,per che cofi facendo , 11er4mente meriterarmo la11de , & no1m cQnueniente aUa loro profeffione. DeUa ferme'{.. fS deUe fondamenta delle fa6ri che. Cap. Xl IlE fabriche, che fono :i pi piano, fe faranno fatte al modoá cfpofl:o da noi neogli antdmi libri, qwndo ragionato haucmo delle mura della cittˆ, & del Theatro, fcnza dubbio dureraano eternamente: ma fe uorrerno fotterra, & . in uolti fabricare, douemo fare le fondamenta di quelle fabriche piu grotfc di quello, che fopra terra, & i pareti di quelli cdificij, che ui Han fopra, i pilafiri , & le colonne fiano collocate al mczo a piombo di quelle di fotto, perchc ripolino fui uiuo , & rifpondino alfodo; pcrche fe i carichi de i pareti, & delle colonne faranno pofii in pendente, non potranno haucr continua fermezza. Eglifi troiuz tra le r11ine dc gli anticbi edificij molti 11,ogbi fotterranei fatti a uolti con mara11igliofo lauoro, & di ine/limabrle grandezza, pero fi puo defiderare di fa pere il modo difond11 re qm: l11ogbi, & di uoltarli, & di farli in modo, cbe foftentino i caricbi grandi delle fabriche gr.tndi, che gli fianno fopra. 'Pero Vitr. accioche anche in qriefta parte noi non defideriamo alcun11 cofa, tratta delle fondationi delle fab;áicbc. & perche ha trattato nel primo, & nel ter .. , 6-~ nel quinto libro del fondai-e in 'l"e luogbi,doue le fobricbe uanno a pi piano, eglt J“ paf fa leggrennente in quefto luogo l.t 1áagio11c di que fondamenti, iáiporta:lof“ a gl, allegati luoghi. llora piu copiof.-imente egli e' infogna il modo di fondare per le fabrichc fotterr.t, & ci cl,“ molti precetti. runo che le fondamenta di qucfli edifici ejJer deono pm groffe d1 quel, che fono le fabri che di fopra; raltro cbc non dormno f opraporre 111} pilaflro, 11, colonna, cbc non cada a piombo fopramuri, pilaflri, o colonne di fotto, s“ perclie egli errore a no11 fo,áe, che le cofe d“ fopra naf clm10 dal difetto, s“ percbc porta pt-ricCJlo di prtfta ruintr, quando un muro di J˜pi-a attr.werfa unt fl..wzil , & non babbia il prede di fotto , cbe naja dal pi.wo . Li qucfli errori & da1111i mf/lti ne f 0110 nella cittˆ noflra , nella quale a me pare che gli huomini per iJora dt:ono pm prcflo effer auu ..rtiti, cbe 11011 incorrino ne gli errori, cbc ammaeftrati , cbe facciano belli, & ra..oneuoli edi fici : bendJt: effer non puo, che non fabrichi110 [t:11-za errore, 1._11ando non fab;-ic bmumo co ragio ne. m.ifegmti.tmogli altri precetti di Vitr. il qu.:l dic.:, cbe f uormno aflicur,i;-ci, la do1!efo110 fogli, limitari , & cbe d.i i lati babbiano erte, pilafiri, & fimi! ccfe, bifogm:rJ, cbe ui Jottome ii.imo ahum rilafci,Jpr.t iquali da i capi fi pofa110 i limrtari,et lo JJ,acio d“ fotto 1 limit.tr1 uoto, & 110n tocc.t d,t a/.c;m.t pa,áte 1 cro.. rl limitare neroni, cbe fl mettmo di fuori alle muraglie. In che maniera le opere dcono dlr fatte fcnz:1 difetto, & come deono etfer auuertitt quelli ,che cominciano, io ho efpofio. Ma del modo di mutare le tegole, gli afleri .. i tigni, non li deue hauer quel penfiero, che (“ ha delle fopradcttc cofe; pcrche ageuolmente li mutano, & per˜ n anche fono fiimate cofc fode ¥ Io ho cfpoHo con che ragionio"' & in che modo quelle cofe potranno effer ferme, & ordinate. Ma non i in pote e.. d..tolo Architetto di ufore 1 che matria li piace, perchc non nafce in tutti i luoghi lai copi:c d..ognii. h ili rannoferrati da i cuflei oltra le traui , & i capi de i foprali niitari, prima fa ..ateria folleua. ..a d:il carico non li aprirˆ. Dapoi fe per la uecchiczza faranno alcun d:inno facilmente fcnza puntelli {i potrˆ mutare. Q.yeflofl uede in alcuni edifici inR._gma, cbe ne i pareti fono gli archi con i cunei rifpondenti al centro, &[opra i limita;-i delle porte ,&[opra i fogli delle fineftre, i quali alleggerifceno il pefo grandemente de i pareti, quando fono ben fatti, & danno commoditˆ di acconciare, & rimediare a i danni fenza appuntellare, & fenza far armature. Similmente quelli edifici, che li fanno a pilafirate, & con le diuilioni de i cunei rifpondendo le congiunture al centro, {i rinchiudo in arco. QJ!_i p.:re che Vitr. tocchi l'opera ruftic.t,doue [opra le porte i cunei di groffe pietre in arco fl ferrano, & le bugne, che cofi cbiamo le diuif“oni de i cunei, rifpondeno al cemro,& acce,ma, che quefli lauori fi fanno a pilaflrate ,cio a colonne quadre, & hanno di [opra gli archi, & le fornici, & non gli arcbitraui,& ci dˆ tm precetto degno da effer offeruato : impe-rocbe dice, che le ultime pilaftrate fi deono fare di JPatio piu larghe, c/Je le mezane, & ne rende la ragione. Diceadrmque. In quelle fabriche fatte :i pihfl:ri, le ultime pih(hate li deono fare di [patio piu hrgo, accioche habbian forza di rcf“ftere quando i pareti opprefsi da i carichi per le congiuntu¥ re, che l“ firingono al centro, li albrghcranno le impofie, o quelle pietre, che fianno di fopra oltra il cuneo di mezo. Et per˜ fe le pila!lrate angolari faranno di grandezza maggiore, contenendo i cunei faranno !'opere piu ferme. Dapoi che in tal cofe f“ hauerˆ auuertito di porui diligenza, allhor:i niente dimeno (i deue oflruare, che tutto il refio della muratura rirponda a piombo, n pieghi in alcuna parti.'.. Ma grandiGima dcuc cf. fcr la cun delle fabrichc , che li fanno al baffo, & nelle fondamenta, perciochc in quellel'alfunanza della terra fuol partorire infiniti difetti, pcrche la terra non puo dfcr fempre dello ificffo pefo, che fuol e!fer nella fiate, ma nel uerno riceuendo dalle pioggie la copia dell'acqua, crefce .. & col pefo, & con la grandezza difrompe, & fcaccia fpdfo le fcpi della muratura: per˜accioche li dia rimedio a quello m:incamento, egli {“ ha da fare in quello modo, che prima per la grande:i.za dell'aflnanza della terra, {i faccia la grotfezza della mur:nura, da poi nelle fronti liano pofii i contra forti o fperoni, tanto di!lanti uno dell'altro, quanto etfer deue l'alte:i.za del fondame mo; ma lian della ifl:elfa groflezza del fondamento; ma dal baffo t:into habbiano di piede, quanto dfcr deuc groflo il fonda men to, ma poi a poco a poco inalzandol“ l“ raflremino tanto, che di fopra fiano coli grotfe, quanto gro!fo il muro dell'opera che fifa. Olua di qucfio dalla parte di dentro uerfo il terreno come denti congiunti al muro a guifa di frga l“an fatti, di modo, che ogni dente tanto fia difiante dal muro, quanto dfer deue l'altezza del fondamento, & le murature di que!H denti li:ino della grotfezz:i del muroo. Similmente fu le cantonate, quando li hauerJnno tirato dal!o angulo di dcmro,quJntO occupa lo (patio dell'altezza del fondamento, fia fegnato da una parte, & l'altra, & da quefii fegoi fia fatta una muratura Diagonale, & del mezo di quella un'altra fia congiunta con l'angulo del 111 uro, coli i denti, & le mU-ra ture Diagonale, che non lafcieranno che il muro calchi di tntta forza, ma panitannoritenendo l'impeto dell':iffunanza del terreno. Il prefente luogo dichiara, quello che nel primo libro s' Uetto al quinto capo, & faˆlmente e_(preff ˜ da Vitr. per˜ non ci accade altra figura. Ma s'intende ancbedegli fl>eroni, cbe fl mettmo di fuori alle muraglie. In che maniera le opere dcono dlr fatte fcnz:1 difetto, & come deono etfer auuertitt quelli ,che cominciano, io ho efpofio. Ma del modo di mutare le tegole, gli afleri .. i tigni, non li deue hauer quel penfiero, che (“ ha delle fopradcttc cofe; pcrche ageuolmente li mutano, & per˜ n anche fono fiimate cofc fode ¥ Io ho cfpoHo con che ragionio"' & in che modo quelle cofe potranno effer ferme, & ordinate. Ma non i in pote e.. d..tolo Architetto di ufore 1 che matria li piace, perchc non nafce in tutti i luoghi lai copi:c d..ognii. d'ogni materia ( ..ome efpo..o hauem? nel profsim.. Iibr<;> .) Oltraá che tgli in poterei ...cl patrone di edificare, o..'quadrelli.. o d1 cementi ,_o dt quadratofaffo. L'approuare . _ adunquedi ..utore le opere, e m tre paru confideraro, tmperoche eglto(i proua un'opera¥o _o ._ 0 per la fo;t¥ghezza dello artence,oo per la magn1fice..za, o per laod1 fpof“tione. Q_uan¥o _. do {“ uedr:t l'opera perfetta magn1f“camcnte con ogni potere, egh (“ lauderˆ la fpefa. fottilmcntc ft t..ou..rˆ la ..anifat..nr.. del fabro: m.. quando fa rˆ bella,& haueraauto11taper le .proporuon1, & S1mmetr1e, ti tutto tornera J gloria del Jo Architetto: & quefie cofe tornei:an bene quando l' A rchitctto & da gli artefici, & da gli idioti fopporterˆ efTer conl“gliaco. J>crcioche tutti gli huomini non Colo gli Architct ti poffono prouare quel.. che buono: ma ci 9ucfia differenza tra gli idioti, & gli Archi tetti, che lo idiota, fe egli non uede I.i cofa fatta, non puo fa pere qudlo, che dcue riufcire, ma lo Architetto, poi che inuerhe hauerˆ nell'Mimo ordinato prima, che egli dia prit1 cipjo, ha per certo quello, che elfer deuc, & di bellezza, & di ufo, & di deco..o. Io ho fcritto diligci:itemente_ quanto ho potuto chiarifsimamcnte quelle cofe che io ho penfato effer titili ˆ gli eaif“cij, & come l“ deono fare. Ma nel fegucnce uclumc io efponer˜ delle politure di quelli, accioche l“ano eleganti, & fcnza uitio durino lungamcme. Q!!_i alnáo non dico ,fe non, checon_diligente curafi penfi a quello che Yitr. ha detto in finŽ Il fine del Seflo Libro ¥ IL LIBRO ,, 3c7 IL SETTIMO LIBRO DELL'ARCHITETTVRA DI M.V I T R V V I O. Proemia. T prudentemente , & utilmente deliberarono i nofiri maggiori di lafciar a i poftcri per rclatione de Commentari i penfieri dc gli animi loro, a cci oche non perilfero: ma in ogni eta crcfctndo, & in luce mandati co_on i uolumi a poco a poco con la ueccbiczza perueniffero alfa fomma fomgliezza delle dotrine. Et per˜ non di poche, ma d'infinite grati e a quelli tenuti ftamo,che non hanno con inuidia uoluto tacere, ma hanno procurato con frritti mandar a memoria ogni maniera di femimento: l'.crche fe cofi tao_ott.. non haueffero; noi non haueremmo potuto fopcre, che cofc ftate funero fatte nella cttt.. di Troia ;n quale opinione Thalcte, Democritoo, Anaxagorao, Xenofontc, & gli al..u Filofofi naturali hauelfcro hauuto della natura delle cofe; & qual deliberatione della u1ta hauefferoa gli huomini lafciato Socrate, Platone, Arifl:otile, Zenoneo, Epicuro, & gli altri Filofotanti: ouero qual cofa, & con che ragione Crcfo, Aleffandro, Dario,o_ & g!ioaltri Re fatto haueffero, fe i maggiori no{hi , co a gli amadl:ramenti alla memoria d1 tutti, per la poferitˆ non l'haueffero fcriuendo inalzate. Et per˜ (i come a quelli li deue hauar gratie, cofi per lo contrario deono elfer biafimati coloro, i quali forando gli altrui fcrit. ti,per fuoi gli u.a.nno publicando, & non {“ sforzano con i pro pi loro penfamenti di fcriuere, ma con inuidiofi coll:umi l'altrui opere uiolando (i Ulntaoo, & per˜ non folamcn_te fono degni di riprcnftone, ma(perche hanno menato la lor uita con empi cofiumi) ellcr deono c:afigati ¥ Et per˜ qudl:e cofe elfere frate uendicate .:uriofamente da gli antichi li di..e: gli el“ti de i quali ne i giudicij comefu!fero, non penfo che l“a fuori di propol“co cfpltcare, come a noi fono ltati lafciati. I R.e Attalici indotti dalla dolcezza di fapere le ragioni delle cofe, hauendo a commun diletto fatto una bella, 8,; egregia libraria nella Cittˆ di Pergamo, Ptolomeo d'ardente zelo di del“derio incitato :i quel tempo con non minore indufiria (i forz˜ di farne una in Aldfandria medefimamente : & haucndo ci˜ fattoco11 Commadilgenza, non penso che quefio fu1feafiˆi, fe eglinonhaueffe cercato di accrefcerla con nuoue femenze, & per˜ confac:r˜ i giuochi alle Mufe, & ad Apollo, & come degli Athleti, coli ai uincitoridc i communi fcrittori ordin˜ premij, & ampi modi di effer honorati. Poi che quefre cofcfuronoordinate, & e!fendo il tempo da fare i giuo- chi, li doueuaeleggerii giudicilitterati, che quellidoueffero approuare ¥ ¥ li Re h:uendone gia fatto, & eletto fei, & non potendo cofi pre!l:o ritrouare il (etimo : fi conlio_ogli˜con quelli, che erano fopraftanti all:dibraria, & di mando loro fc haueffcrooc..nofc1utoalcuno, che fulfeattoa quell:o giudicio.o_o_ dicare, chiamato Anll:ofane con gli altri, in quelluogo,che gli fuconfcgn:ito{i pofe. Introdottofupri..:a ..¥ordine de poeti al contraH:o, e recitandoli gli frrirn loro tutto il ¥P?pulocon cenni add1mandaua quello, cheque giudici approuaffcro. Elfendo adunquedimandate daogn'unole oppinioni, fei concorfcro in unafentenzailleOˆ,& quello, cheoá S S baueuano ,, 3c7 IL SETTIMO LIBRO DELL'ARCHITETTVRA DI M.V I T R V V I O. Proemia. T prudentemente , & utilmente deliberarono i nofiri maggiori di lafciar a i poftcri per rclatione de Commentari i penfieri dc gli animi loro, a cci oche non perilfero: ma in ogni eta crcfctndo, & in luce mandati co_on i uolumi a poco a poco con la ueccbiczza perueniffero alfa fomma fomgliezza delle dotrine. Et per˜ non di poche, ma d'infinite grati e a quelli tenuti ftamo,che non hanno con inuidia uoluto tacere, ma hanno procurato con frritti mandar a memoria ogni maniera di femimento: l'.crche fe cofi tao_ott.. non haueffero; noi non haueremmo potuto fopcre, che cofc ftate funero fatte nella cttt.. di Troia ;n quale opinione Thalcte, Democritoo, Anaxagorao, Xenofontc, & gli al..u Filofofi naturali hauelfcro hauuto della natura delle cofe; & qual deliberatione della u1ta hauefferoa gli huomini lafciato Socrate, Platone, Arifl:otile, Zenoneo, Epicuro, & gli altri Filofotanti: ouero qual cofa, & con che ragione Crcfo, Aleffandro, Dario,o_ & g!ioaltri Re fatto haueffero, fe i maggiori no{hi , co a gli amadl:ramenti alla memoria d1 tutti, per la poferitˆ non l'haueffero fcriuendo inalzate. Et per˜ (i come a quelli li deue hauar gratie, cofi per lo contrario deono elfer biafimati coloro, i quali forando gli altrui fcrit. ti,per fuoi gli u.a.nno publicando, & non {“ sforzano con i pro pi loro penfamenti di fcriuere, ma con inuidiofi coll:umi l'altrui opere uiolando (i Ulntaoo, & per˜ non folamcn_te fono degni di riprcnftone, ma(perche hanno menato la lor uita con empi cofiumi) ellcr deono c:afigati ¥ Et per˜ qudl:e cofe elfere frate uendicate .:uriofamente da gli antichi li di..e: gli el“ti de i quali ne i giudicij comefu!fero, non penfo che l“a fuori di propol“co cfpltcare, come a noi fono ltati lafciati. I R.e Attalici indotti dalla dolcezza di fapere le ragioni delle cofe, hauendo a commun diletto fatto una bella, 8,; egregia libraria nella Cittˆ di Pergamo, Ptolomeo d'ardente zelo di del“derio incitato :i quel tempo con non minore indufiria (i forz˜ di farne una in Aldfandria medefimamente : & haucndo ci˜ fattoco11 Commadilgenza, non penso che quefio fu1feafiˆi, fe eglinonhaueffe cercato di accrefcerla con nuoue femenze, & per˜ confac:r˜ i giuochi alle Mufe, & ad Apollo, & come degli Athleti, coli ai uincitoridc i communi fcrittori ordin˜ premij, & ampi modi di effer honorati. Poi che quefre cofcfuronoordinate, & e!fendo il tempo da fare i giuo- chi, li doueuaeleggerii giudicilitterati, che quellidoueffero approuare ¥ ¥ li Re h:uendone gia fatto, & eletto fei, & non potendo cofi pre!l:o ritrouare il (etimo : fi conlio_ogli˜con quelli, che erano fopraftanti all:dibraria, & di mando loro fc haueffcrooc..nofc1utoalcuno, che fulfeattoa quell:o giudicio.o_o_ dicare, chiamato Anll:ofane con gli altri, in quelluogo,che gli fuconfcgn:ito{i pofe. Introdottofupri..:a ..¥ordine de poeti al contraH:o, e recitandoli gli frrirn loro tutto il ¥P?pulocon cenni add1mandaua quello, cheque giudici approuaffcro. Elfendo adunquedimandate daogn'unole oppinioni, fei concorfcro in unafentenzailleOˆ,& quello, cheoá S S baueuano ..1'.pofero, che era un certo detto Arifiofane, ilquale con grande frudio, & con fomma d1hgenz.. ognigiornoper ordine compiutamente tutti que libri leggeua. Elfcndoadunq ..e nel r1dottode i giuochipartitele fedi fecretamente ..i coloro, che haucuano a giu 1 I B 1\ O haueuanb auuertito etfcr fommamente alla m˜ltitudine piaduto, a quello dauanoil primo premio, & a quello, che era dapoi, il fecondo. :li leuo m predi,& pregando impetro,chegh fu{felafc1ato dire. Et eo(i fatto Glentio Ji mofir˜ quel folo tra quelli effer poeta,& gli altri recitare le cofe aliene, & che bifognaua che i giudici approuaffero gli fcritti,& non i furti, Mcrauigli.indo(“ il populo, & dubitando il Re, egli confidatoli nella memoriatraffedicertiarmari infiniti uolumi,& comparandogli con le cofe recitate, isforz˜ quelliaconfef_fare d'hauerle rubbate, & per˜ il Re uolle,che corltraqueHi (“ proccddfe comedi Iadronezzo, & condannati wn ucrgogna gli diede licenza,& adorn˜ con grandifsim'i doni Arifiofone dandogli il carico foprn l:i foa libreria. Ne gli anni feguenti Zoilo ucnne di Macedonia in Akffandria, dico quello, che hebbe il cognome di Flagellatore di Holl,lcro, e recit˜ i fuoi uolumial Re fatti contra la Iliade, & l'Odiffca. Perche uediaoo baumo fcriuendo. Ma io ˜ Cefa.re ,ne} muta..i gli altrui indici ttrapoflo il nom.. mro ti mofiro quello corpo,n biafonando gJi altrui pÇnf“ui, per quello t1-0glitl> approuare, & lodare mc fidfo, ne defidcro , che l“mile opinione f“a hauuta di me, pere be l'liun.i cofa ho detro ,áche da. altri io non habbia cercato, & imcfo, & fe cofa , che dir li po{fa dler mia, la fatfra, & lo fiudio certamente l“ puo dire. Ma io rcndoin6rnte gratie a tutti gli fcrittori, che con !'acutezze de gli ingegni lorn con l'etˆ.coAfcrite, hanno in diucrfe mal'lierc abondantifsima rnpia dicofc pn:paJTato, dalle quali, come d.. fonti; cauandl!> noi l'acqua, & traducendola al propot:ito nofi..o, piu teconde, & piu (pedice forze hauendo nello fcriuere ,.& in tali aut- ori conf“d:nifi,pr.cndemo ardimento di far cote m1oue. Et per hauendo io da loro tal r..incipio,pii;fiando qu,c:Ue ragioni,.che io ho uedmo elferal e.ifa mio apparccchiate,ho co miocia.to andar inante,. per che prima Agatharco, me nere Efchi lo in Athme in(egoau11la Tragedia, fc..e la S<:ena dipinta,.& di tl'.1e.lla ne la[..i˜ il_ Comi:1cnt.1rio, Da 9..elloa . .;ammooiw,Dcmocrirn, &: A>naxagoca fcn(lero della 10:dh cofa, 10 che maniera bilogna con ragione naturale dal centro po fio in lt1ogo certo corrifponder all'occhio, & alla drit ,ura,de i raggi con le linee, accioche d'una cofa incerta le c.eneimagini delle fabriche n,1 le pitture deHe Scene reodeflro l'..fpetto loro, & qudle, che nelle fronti dritte, & ne i 1iani fuffom figurate ,-fcorzaffero fuggeado,& parcllro haucr rilieuo. Dapoi Sileno frct 110 no lume delle mifure Doriche ¥. del T ,empio-Dorico di Giunone, che in Samo CeriIfe Theodoro. Dello Ionk0 a. diana GonfrGrato in Efefo,CteGfonte, & Mcragene. Di ..elio di,,..1ineFua-in Prione, che ˆi lauoro Ionico, ne par! Phileo. D1 qutllo ,che Dori<:o in Athenc pur di Minerua¥ nella Rocca, llfimo, & Carpione. 'fbcodoro Pbo1'1' c della Cubaa> che in Delfo. Philcno delle m.ifure de i Sawri fem p.ij, & delleaA rmˆ > mentoá S 1Z T T I M O. mento, che era al porto l'irco ¥ Hermogene del Tempio Ionico di Diana, che in l\ la gnefia Pfeudodipt..ros, & di qne!lo, che a Te.. d.. Baccon..onoptcros.nArg..lio del _n. . _ le mifure Cormthte, & delle Ioniche ad Efculapio m T ralli , 1l qu:i.k {i dice dler d1 fua mano. Del Maufolco Satiro, & Pithco, a i quali ueramente la felicitˆ fece un grandiffimo dono, perche le arti loro fii mate (..11.. hauer fcmpre grandi(si1m: lodi, & fiorite con tinuamente, & hanno anchora dato m1rab1l opere (econdo le co(e penfate da loro, perchcin ciafcuno lato del Maufolco a concorrenza ciafcuno artefice fi tolfe di ornare, & prowre la pane fua, Leochare, Bria!fe, Scopa, & Praxitcle ,& altri ui mettono Timotheo, la eccellenza grande dell'arte de i quali confl:rin(c il nome di quella opera peruenire alla fa ma de i fette miracoli del mondo. Molti ancho men nominati hanno fcritto le regole delle proportionate mifure come Nexare, Theocide, Demofilo, Pollis, Leonida, Silanio, Melampo, Saroaco, Eufranorc. Similmente delle machine, come Cliade, Archita , Archimede , Cteftbio, Nimfodoro, Philo Bizantino , Diphilo, Charida, Poliido, Phitone, A gcfi(hato. De i commentari de i q1Uali quello, che io ho auuertito effer utile a qudl:c cofe raccolte ho ridutto in un corpo, & quefio (pecialmentc, pcrche io ho ucduto m olei uolurni fopra quefia cofa da Greci, & pochi da nofiri cOr dati in luce; percheFu(s“tio primo d“ tal cofe deliber˜ di dar in luce un mirabile uolumc. Et apprdlo Terencio Varrone fcriffe del.le nuoue difcipline, & un libro di Architettura. Publio Settimio ne fece due ¥ Et piu-non fiato chi habbi:1. dato opera a Gmile maniera di fcritture, eOndo !ld ti i cittadini grandi Architetti, i quali hanno potuto fcriuere non meno eleg:m temente Je i fopradetti, perche in Athene A ntifl:heoe, & Callefchro, & Antimachidc, & Dorino Architetti pofero le fondamenta del Tempio, che faceua far Pi(iftrato di Gioue Olimpio: ma dapoi la morte di quello, per lo impedimento delle cofe publiche, lo lafcia rono imperfetto, & per˜ da dugen:o anni dapoi Antiocho Re hauendo promeffo la fpe, fa per quell'opera Coffotio Cittadin Romano con gran prontezza, & Comma cognitione nobilmente fece b Cella, & la collocatione delle colonne intorno il Dipteros, & la diftributione de gli Architraui, & de gli altri ornamenti con proportionata mi(ura. ..efta opera non fola mente tra le uulgari, ma tra le poche dalla magnificenza nominata, perche in quattro parti fono le difpo11tioni de i luoghi facri ornate di marmo delle quali qucfie con chiari(sima fama nominate Cono; le eccellenze delle quali, & i prudentiapparati cle i loro penlieri hanno ne i fcggi de i Dei gran merauiglia, & l“ fanno guardare. Prima il Tempio di Diana in Efefo alla ionica fu fatto da Ctcfifonte Gnolio, & da Meta gencfuo figliuolo, & poi Demetrio feruo di Diana, & Dafni Milelioa Mileto fecero il á f empio d'Apollo con le mifure Ioniche, IŽl:imo alla Dorica a Cere re Eleuuna, & a Pronferpina f.tbricarono una cella di frnifurata grandezza, fenza le coloane di fuori allo fpatiodell'ufo dc i facrificij, & quella dominando in Achene Demetrio Falereo, da poi fu fattanda Philone d'afpetto Proflilos, & coli accrefriuto il uefiibulo la[ci˜ lo fpatio a quelli,nche confacrauano, & diede grande autoritˆ all'opera. In Afl:i l“ dice ancho, che Co(fu. tio {“ pigli˜ la imprefa di far Gioue Olimpio con amplifsirni modulin, & di mifure, & proponioni Corimhie, come s' detto di fopra, del qu.11 niuno commentario fiato ritrouato. N fola mente da Coffutio tal forte di fcritti fono da del“derare, ma ancho danCaio Mutio, il quale confidatoli nella foa grande fcienza, con legitime ordin:ttioni dcli'arte conduffc a fine il Tempio dell'honore, & della uirt della cella Mariana, & le proP'Jrtiooi delle mifure, & de gli Architraui.n ..¥el Tempio fc egli fu(fe flato fatto di marmo, accioche egli haueffe hauuto come dall'arte la fottigliezza, cofi dalla magnificenza, & dalle fpcfe l'autoritˆ, certamente tra lenprime,& grandi opere farebbe nominato. Rttrouando(“ adunque, & de gli antichi no fhi no11 meno de i G rej eflrc fiati grandi Architetti , & moltiaucho di nofira memorian S S 1, &non ..10 L I B I(_ o & noo haucndo q..elli, fe non p..co fcritto dc..pr..cetti dell',..rcliitcttur:1: io nonJ10pcn¥c _ _ f:i to di uoler conhlenuo pa{farm1 .. ma per ordine iociafrun libro trattardi ciafcun:i cofa& per˜ h..uen..o io ..el fdl:o..on dil..cnza ..critto le ra$ioni de_i priuati cdif“cij: in qucfi.. che fett1mo m ordme u..$l!o trattar de gli ornamcnu.& efprimcre con che ragione hab. El {etti mo /T itr. ci dˆ i prcutti delle polit11re, & degli adornamenti delle fabriche, & non fenza ragione ba pofto inqueftoluogo ia detta wateri.i fegHitando egli l' ordine di natura, cbe prrma pone le cofc in eDre, & poi L.: adorna. Hanno adunque le parti deogli edifici i lorooadomamenti, & prim,t tpiani, d.ipoii pareti, & fi nalmente t tetti ¥ .A i piani necefferiotipauimcnto, & ji,olo:a i muri l'intonicature, & i bian-.cbimentt, & le pitture: a i tetti &folari i foffittati, &ancho le pitture ¥ & perche le cofe efferodeono non men belle, che d11rabili,per Yitr. abbrauiain qucflo libro, & la fermez:!._a, & lo 1td6mammto, &adorna ancbe il prt:{ente libro d',m _belliff“mo proemio, il qual commenda la 11irt1.. depa/Jati, awfa farroganztt de gli imperiti, &rende gratitudine ai precettori. Ilproemio facile, &pienod'l..iffene, .. narratio11“, &e/Jempi, i 1uali io non uoglio confinnare cono _ altri detti, cbecon quelli dJ //Jtr. il reflo ancbo dell1bro facile per la maggior parte , per˜ e, le tterˆlafaticadi lunga commentatione. Tratta ne i primi quattro c.ipi de gli adornamenti de i pauimenti, &..l quinto fin alJ_ttimo parla ..ella r..gione del diplJ;li..e, & de.. i..croft,1re deo _ marmi, dal fett1TT1() fin al fine delt,bro parla de i colorinatur.xlt, & artifici.Ji.1:-{g1 e, fermarem" tl...ttt:farˆ bifogno ¥ De i terraZ,Zj_. Cap. l mT prima comiocier˜a dire de gli fgroffamenti dc i terrazzi, che fono I principíJ delle politure, & de gli ornamenti delle fobrichc, acciochc con maggior cura & proucdimento ti guardi alla fermezza, Se adunque egli fi deuc sgroffare, e terrazzare a pi piano cerchi ti il fuolo fc gli tutto fodo, & poi fia i fpianato i>cne, & pareggiato, & fogli dia il terrazzo con la prima crofl:a. Ma fc tutto il luogo, o parte larˆ di terreno commoffo, egli bifogna con gran cura, e diligenza raffodarlo, fiche l“a ben battnto, & palificato. Ma s'esti l“ uuolc terraz.zuc fopra i palchi, o folari, bi fogna bene auuertirc feci qualche plrete, che non ucnghi in fu , che fia fatto fotto il pauimento, ma piu prell:o rilafciato habbia fopr.a fc il t:tuol:ito pendente, pcrchc ufcendo il parete fodo, (c:cc3ndo(“ le trauature, ouer dando in fe p..r lo torcerli, che fanno, fbndo per fodczza della fabrica,fa di nece(m:“ dalla dc!ha, & dalla finifira lungo d“ fc Jc fil'fure ne i pauimcmi. Ancho bifogna dar apera, che non fílno me(colatc le tauole di Efculo con 9uclle di ..,ercia, pecche quelle di ..1crcia fu biro, che ham10 riceuuto l'humore torcendoli fannole fiffure ne “ pauimenti. Ma s'egli non li potd hauere dc ,::li Efculi, & la necefsit:“ per bi(ogno ci co!l:rigncrˆ ufare la ..erc“a, col“ pare, che bifogni operare,che quanto (i prto l“ feghino fottili; perche q\t:imo meno haucranno di forza tanto piu facilmente conficcatecon chiodi l“ teneranno inl“eme? Dapoiper ci..fcun trauenelle dlreme p:mi dcli' affc fiano confitti due chioJi, acei oche torcendofi dall'una plrtenon pofsino gli anguli follcuarc : pcrchcdel Cerro del Faggio , & del F:uno niuno J>Uoalla uccchiezn durare. Fatci i tauolati fc egli ci farˆ del Felice, (e non della paglia lia fotto drflcfa >accioche il legnlmc fia difefo da i danni dellacalce, allhora poi ui fi,1 meffo Mlaifo p..flo non ..inore di qu..lb, che puoempir 1.. mano, & indottoui quello lia ssrof , bto, & 1mpofiou111 terrazzo, 1lqualc fe Cara fattod1 nuouo in tre pmi di dfo ne {“auna cli. ¥ ¥ S E T T 1 M o. di c:ilce, ma fc di uecchio farˆ rifatto, rifponda la meL.>lanza 'di cinque a dnc, d:ipoi fidato il terrazzo, & pcflato con i bafioni d1 legno dJ molti huomioi , & beni(simo raffoi: dato, & tutta qucfl:a palla non fil meno :alta,& grolla di onzc noue, ma poi di fopra ui li mett:i l'animl di tcfl:ole, cio la crofl:an, o coperta piu rcfill:cncc, detta'Ngcleur, h:iuendo la mcfcolaoza a tre earti di quella d'una di calce, fiche il pauimento non fil di minor groffezza di fei dita. Sopra queffanima a f qu:idr3,& a liuello fia fl:efo il pauimemo o di taglietti di pietruccic, o di quadri grandi. ..:indo quelli faranno po fii inlicme, & la foperficic eminente ufcirˆ fuori, bifogna freg:irli in modo,che elfendo il pauimento di pietruccic non ci fiano alcuni rilicui, o gradi fecondo quelle forme, che haucranno i pezzi, otonde come feudi, o triangolari, o quadrate, o di Cci anguli, come i fau1 delle api, manftahpofii inlieme d rittamentc, & il tutto fia piano,& agguagliato. Ma fc'I pauimento farˆ di quadri grandi bifogna, che habbi:m gli anguli eguali , & che niente efa fuori dellanfpianatura, perchc qu:indo gli :mguli non faranno tutti. egualmente piani, quella freg2tura non farˆ compitamente perfetta. Et cof“ fc'I pauimento farˆ fotto a fpichc di tefl:ole, o di Teuertioo deuefi fare con diligcnz.1, (i che non habbia canali, o rilieui, ma fian di:r..nfidi,& a regola fpianati. Ma poi fopra Ja fregatura quand? faranno fatte lifcic, o polite,nui fia criuellato il marmo, & d1 fopra ui fian indotte le cinte di calce, & di arena.nMa oc i pauimenti fatti alla fcoperta bifogn:i ufar diligenza, che fimo utili & buoni,perche le trau,ture per l'humore creCce::ido, ouero per lo lecco fcemando, o ufcendo di luo::ngo, col fu panz:i moucndofi fanno i terr:izzi difettofi. Oltra di quefio i fr..ddi, i ghiacci, & l' acque non gli lafciano {br intieri: ,'x per˜ fe la necefsid uord., che {i facciano,accio non fiano difc:ttofi bi fogna operare in quefl:o modo. ..ando egli farˆ fatto il rauo.. lato, bi fogna fopra farne un 'altro attrauerfo, 1lquale con chiodi conficcato faccia una ar ...nmatura doppia Jl!a trauamcnta, da poi fia data la terza pane di tefiolc pifie al terraao nuouo, & due parti di calce a ci,1quc di effo rifpondino nel mortaio. F:itto il riempimentonpofio ui lia il terrazzo, & quello ben pi fio non fia men groffo d'un piede , ma poi indottaui l'anima,( come s' detto di fopra)l“a fatto il fuolo,o pauimento di qu:idro gr,mdc, haucndo in dieci piedi due dita di colmo. quello pauimcmo fe farˆ ben imp:ifl:ato, & ifpian:.1 to.farˆ da tutti i difetti ficuro. ma perche tra le commilfure la mJtcria non pari fra da i ghiacci, bifogn:i ogni :inno auanti il ueroo fatiarlo di feccia d'oglio,perche a qucfiomondo non lafcier:“ riceuere la brina del gelo, che cade. QJ.,i Vitr-. parla delliTcrraz'Z,_i cbe fi fa11no allo [copertofopra le cafe. Ma fc egli ci parerˆ di uoler far quefio con piu diligenza,n fi:100 pofie le tegole di due piedi tra fe commdfe, Copra il terrazzo fottopofl:oui la materia, hauendo in ogni lato delle loro commiffore i canaletti larghi un dito , lcquali poinche faranno corrgiunten, liauo empite di calce, con oolio battura, & fiano fregate inlieme le congiunture,& ben commdfo, co{i la calcc,che fl attachera ne i canali, indurandoli,nnon lafcierˆ, ne acqua, ne altro trap:iffare tra quelle commilfurc: d:ipoi che cofi forˆ-gcttato quefl:o terr:u.zo, egli iu1 fi deue fopra iodure l'anima,& con ba noni riimaziarla bene: ma di fopra fi deuc pauimŽtare o di quaclri,o a fpiche di teHolc Cecodo, che fopr:ifcritto, dandoli il colmo. ..e-Ile cofc quando faranno fatte in l)Uefio modo,non f“ gualleranno. Il primo luogo tra le pol1ture tengono glifgro/Jamenti, o TerrazJ.i, cbe fl chiamino ¥ Qy,efiefono o a pit! piano , o in fofaro, & rptefte, o coperte, o [coperte. fe fono a pi piano , ouero il ter re110 mof[o, ouero Jodo. Di tl!tte q11efte maniere Vitm. ci da iprecetti. ilterre,i jodo deue effer 1JJ,t11ato, & /iudlato, &poi ind¥ “'ltífopra il terrazzy con la pri1,1a coperta. (:7 qui douemo[a pere cbe gli anticbi ufoua1,o molta dil;._' aJtuerundo ancbo molto ben.. al tempo di fare ipauimenti, comei-O dᘠdapoi.. 'Perfonclt mento p!. L I B R.. Omento achmque porre fi de11e ( come l'ce ..itru. .. di fotto il faffe non piu grande del pNgno, 011ero ,l q11adreUo ; & queflo fondamento Yttru ¥ chiama Statumen; & qm:Jl,o infieme co11 La materia piu gr-0!Jˆ ¥ Ma fe il terreno farˆ commoffo, hieceffˆrio batterloe, & raffedarlo molto bene¥ & .con pali unirl-0, accioche 110n s'allarghie, & foccia rompere , & crepare il pauimento, 1iel,:be bifog11a ufare grandi1fima diligenza, indi poi fPianarlo, & for ,-orm: difopra inducendoui il primo fgroffamento. Ma fe ne i palcl,i [opra k tr.tuature uorremo gettÇre i pauimenti, bi[ogna [opra le traiti porre uu'ordine di tauolt: 4ttrauerfate, & auuertire cbc la trauat111¥4 , & il parete¥ che fojlenta quel tauolatoe, fia d'1111aforte di legname, o di pietra egualmente gagliarda, &forte, acciocl,e una parte [o/lenendo il pefo, & f altra udendo ,non facda difegualitˆ dal cbe ne nafca, cbe'l pauirm:nto crepie, come fi uede (J,e/Jo, cl,e da i capi delle tra11:tt ure 11icine .zl parete0 percbe iaque luoghi il capo del traue forte per effer uiciRo al celltro, doue egli s'appoggia,& nei mezy debile,perilche la materia dt:l mezy dando luogo fi rilafi:ia da i capie, & fole repature ne i pauimenti. 'l'{elle trauatHre,& tauolati bifogna auuertire di non mefcola;áe legname dipiu forte, perc/Je in diuerfi legni, diuerfa natura, n uno cofi faldoe, come l'altro,dal &beene nafc,mo i difetti de i 'Pauimenti. 'Perla iflc!Jˆragione [opr4 la trauatura, otauolato bi[ogna porui dell.z przglia , o del Fr:lice, perchela calce, che entra neJterraw non guafli il legn:tme,& cofigett11r b;_[ogna il pri,no fondamento di pietra non menodi quanto cape la mano,&fgro!Jˆre col Terr.iz...zo. //fauano dt1eforti .diTerrai:,:zo, il nuouo, cl,efifa di pietra allhorapeffa, o di te/loie aggi11g11e11doui un.i parte di calcina, a due di que/l.e, &1l ueccbio rinouatofotto d1 p:tuimenti gia minati, nella cui mefcolan'Z. aui ua a cinque diTerrazzy due di calcina. Gettato-il urr,:z,;g , ueceJTario batterlo bene, per˜ a que/lo officio gli antichi eleggeuanounnmne-rodi buomini fin a diecie, pcrclJe f“ poteua110accommodai-e in unaflawza,che uno 110n imped,ua l'alt1á0, &/ifat'euanotante ,lecmáie,do tanti dieci huomini, quanti era nece/Jario,di modo , che uno comm.wdaua, &[opraflauaa dieci. Q,!!.efl.o modo di batte;áe,r,1ffodare, & JPianare ilt..Traz-zo noi chitimamo 'Orjˆree. L'altezza, o groff ezza d, qut:U.i materia cofi pefl.i, & battuta effer deue non meno di once nouee, che vmá. dice Dodrante,& qut/lo d primo fg;áof.famt:nto, & la prima c;-ofta, o letto del pauimento. Sopr.1 ilqu.:lt:di p:u fottjlee, & minuta materia/i deue iud11r;-e 11náaftram:mo, cbe come anima, & fodez..1 cJTci-s'intende, 6~ di te/lola ben p1Jl.it,1, c/Jf di due panie, 11i: /,abbia una di c,1/cc. Sopi.i quefla crnft,i s'induce il ptltti,nento, o di pi;:1ra coltae, o ct'alnáa pietra, & qrtefta,ofˆdminuta comeem faico,o di qua dri grandi, fecondo la gr,111dez'{_!f , o b.:llezza, chef“ dcf“cltra:bcn {i defidera opera, che le pietre di cl,e f<,rm.t f“.moe, o quadretti, o ritondi com'!{i:di,cbc //1tr. dice Scutultse, o T;-iangul:! ri, o di [:i anr;11li, che Yitr.cbi.im:: F.t11i,percbe i f:.ui, '(:,~ le cafe!le ddle .1pi foM in fe, anguli, o di c/;c fig1m1 /i fieno, f““m tutte egu.diin ,m p1...ilo 1111itee, Ž~f“fcontrinu a p;mtoe, che ,ma non fia pit{ alt.i dell'altr,-i, chr: i lati, 1;;,~ glian'(t.l“ fie'!'.o rmiti, tlcbe f“ fa con ,l fregarli mol io ímee, & li{citlrli con diligenzae. J/fa,iano L'Antico. gli p!. L I B R.. Omento achmque porre fi de11e ( come l'ce ..itru. .. di fotto il faffe non piu grande del pNgno, 011ero ,l q11adreUo ; & queflo fondamento Yttru ¥ chiama Statumen; & qm:Jl,o infieme co11 La materia piu gr-0!Jˆ ¥ Ma fe il terreno farˆ commoffo, hieceffˆrio batterloe, & raffedarlo molto bene¥ & .con pali unirl-0, accioche 110n s'allarghie, & foccia rompere , & crepare il pauimento, 1iel,:be bifog11a ufare grandi1fima diligenza, indi poi fPianarlo, & for ,-orm: difopra inducendoui il primo fgroffamento. Ma fe ne i palcl,i [opra k tr.tuature uorremo gettÇre i pauimenti, bi[ogna [opra le traiti porre uu'ordine di tauolt: 4ttrauerfate, & auuertire cbc la trauat111¥4 , & il parete¥ che fojlenta quel tauolatoe, fia d'1111aforte di legname, o di pietra egualmente gagliarda, &forte, acciocl,e una parte [o/lenendo il pefo, & f altra udendo ,non facda difegualitˆ dal cbe ne nafca, cbe'l pauirm:nto crepie, come fi uede (J,e/Jo, cl,e da i capi delle tra11:tt ure 11icine .zl parete0 percbe iaque luoghi il capo del traue forte per effer uiciRo al celltro, doue egli s'appoggia,& nei mezy debile,perilche la materia dt:l mezy dando luogo fi rilafi:ia da i capie, & fole repature ne i pauimenti. 'l'{elle trauatHre,& tauolati bifogna auuertire di non mefcola;áe legname dipiu forte, perc/Je in diuerfi legni, diuerfa natura, n uno cofi faldoe, come l'altro,dal &beene nafc,mo i difetti de i 'Pauimenti. 'Perla iflc!Jˆragione [opr4 la trauatura, otauolato bi[ogna porui dell.z przglia , o del Fr:lice, perchela calce, che entra neJterraw non guafli il legn:tme,& cofigett11r b;_[ogna il pri,no fondamento di pietra non menodi quanto cape la mano,&fgro!Jˆre col Terr.iz...zo. //fauano dt1eforti .diTerrai:,:zo, il nuouo, cl,efifa di pietra allhorapeffa, o di te/loie aggi11g11e11doui un.i parte di calcina, a due di que/l.e, &1l ueccbio rinouatofotto d1 p:tuimenti gia minati, nella cui mefcolan'Z. aui ua a cinque diTerrazzy due di calcina. Gettato-il urr,:z,;g , ueceJTario batterlo bene, per˜ a que/lo officio gli antichi eleggeuanounnmne-rodi buomini fin a diecie, pcrclJe f“ poteua110accommodai-e in unaflawza,che uno 110n imped,ua l'alt1á0, &/ifat'euanotante ,lecmáie,do tanti dieci huomini, quanti era nece/Jario,di modo , che uno comm.wdaua, &[opraflauaa dieci. Q,!!.efl.o modo di batte;áe,r,1ffodare, & JPianare ilt..Traz-zo noi chitimamo 'Orjˆree. L'altezza, o groff ezza d, qut:U.i materia cofi pefl.i, & battuta effer deue non meno di once nouee, che vmá. dice Dodrante,& qut/lo d primo fg;áof.famt:nto, & la prima c;-ofta, o letto del pauimento. Sopr.1 ilqu.:lt:di p:u fottjlee, & minuta materia/i deue iud11r;-e 11náaftram:mo, cbe come anima, & fodez..1 cJTci-s'intende, 6~ di te/lola ben p1Jl.it,1, c/Jf di due panie, 11i: /,abbia una di c,1/cc. Sopi.i quefla crnft,i s'induce il ptltti,nento, o di pi;:1ra coltae, o ct'alnáa pietra, & qrtefta,ofˆdminuta comeem faico,o di qua dri grandi, fecondo la gr,111dez'{_!f , o b.:llezza, chef“ dcf“cltra:bcn {i defidera opera, che le pietre di cl,e f<,rm.t f“.moe, o quadretti, o ritondi com'!{i:di,cbc //1tr. dice Scutultse, o T;-iangul:! ri, o di [:i anr;11li, che Yitr.cbi.im:: F.t11i,percbe i f:.ui, '(:,~ le cafe!le ddle .1pi foM in fe, anguli, o di c/;c fig1m1 /i fieno, f““m tutte egu.diin ,m p1...ilo 1111itee, Ž~f“fcontrinu a p;mtoe, che ,ma non fia pit{ alt.i dell'altr,-i, chr: i lati, 1;;,~ glian'(t.l“ fie'!'.o rmiti, tlcbe f“ fa con ,l fregarli mol io ímee, & li{citlrli con diligenzae. J/fa,iano L'Antico. gli S E T T I M O. gli 11ntichi alcun.e crofle /ime di arma , & di calce, & minute telluleo, nelleq.uali ui andaua la 1u.zrta parte di Teue;¥tino pi/lo:ufauano an-.che alcuni quadrelli gro{fi un dito, larghi due, lunghi altrettanto, che ftauano in taglio, aJJ.. migliando le JPiche. queftept,lite figure, & lu,ftrc eranofi, che non fl uedeuano le commiffitre, u una minima pietra, ehc..ufaiffe de i termini :per˜ e1áano mirabilmente piane, & dijlefe, & fPecialmente uaghe. cofi eJPonionogli altri: maioodico che uam1oaltriimente.q11e(teerano nelpauime“ltopofte, acciocbe racqua,& rhuw Filandro. miditˆ nonpaffˆffe alla tratt.rtul'a,erano pian.. & [oprftqNefte era una mirabil crofta di mar$omo ptJfo d'urenri, & di calcc,che PitY.cbramtr Lorict1 affai ben groffe, la quale copriua queb lauorofatto a JPiche,come fi uede nelle ruin.. antiche, & quel lauoro a JPicbe non come pone iL Filandra, ma come per la pr'O{fimafigura dim'Offrato ,.fecondo l'ejf cmpio iolto dalla antico,& erano delJagrandeRa di quefto quadro che contiene la figura,& groffe un'oncia:á& quefle cofe fi ufauano al coperto. Ma fotto l'aere ui bifog11:1u:i altra m,inifattura, effendoiii maggjor pericolo per li gbiacci, pe-r la humiditˆ, & per rardore: per˜ bifogna fare due mani di tauolati uno attrauerfo dell'altro, che fiano ben inc1,iodati infierne,dipoi colterra-zzynuouo bi[ogna mefcolar due parti d-i tejlola pifia, & dl4e parti di calce a cinque rifPondino nell,1 mefcolan.. ,áche fi fa col detto terraz.'!J), Fatto il letto di fotto induYui bi[ogna la feconda croftaalta un piede ,Ji>pr, t laquale ui ua l' animtt, Jop,áa l',mima il pauirncnto come fiato detto, che nel mezo fia gonfio, & colmo fi,che in dieci piedi habbia due dita di ,áolmo: il qual pauimento fia fatto,di qua,/ri g,,of.fi due dita. con quefta manifat:-um noi potemo tdf“curarci dal danno delle pioggie,& de i ghiacci. Ma peirlepofiture ,-&fPianameuti egli Jipiglia un pez'Z.!' di piombo, o di f-:liceo, di ..nolu, pe[o ffeianttto r & quello con fimi tir .ito j“,,, & giu, di qua,& di l..1[opra il pauimento JPargeruwui f em prc della arena afPera,, & de/C,acqua ifPi.1n.,z il tutto: & fe gli anguli, & le linee delfol“cato,non fono confo;mi ,,q,,e}1o non ftpuo for commodamente: & fe' l pauime11to, con oglio di lino fregato re,1de un luffro, comefe fuffe cii uetro. Similmente farˆ buono JPargerui della .Amur.ca ,,o J,ettarui piu uolte fapr,t dell'acqua, nellaquale [ta fl1tta e/tinta la ,áalce:-& fe uuoi aeconaiare un terrazz/> rotto r..endi una parte di tegole pifte ,,& due di bolo amzeno ,-& incor.po1:1. con rafli. preffo a/, fuoco, & faldato cbe harai il terraz..,. gettaui [opra q11efta m,-iteriao, & poi con un. ferro caldo /lendila gentilmente. Etcofi farai ancfio.f col m:irmo poluel'íZ!_ttO mi:fcolerai cal,. cina bianca cruda ina,átf1ta boglienteo, & lafiata feaare. Fatto quefto tre, o ,1uattrofiateimpa,. fletai con latte, & con quel colore, che ti piacerˆ di dareo. &fe uoft{fi far pdi-ere f opera di rrutfoico, poni la detta materia nc:llcformc, dandoli quel color che ti piac<:, m.i p_oi d..-rlli Coglio caldo, 01,ero impafta con colla di e acio il maimo tamigiato,.pur che la c..lla fia ftemprata con.c.bia.. )áa d'1moua ben battuta.poi ui metti la calce,& impafla. Dimacerarlacalceper biancheggiare, &'coprirei pareti. Cap. 1 l [IVando dal pcnl“ero ˆ“ far i. pauimenti-ci faremo partiti, allhora bif˜gna dic. lHairire il modo di biancheggiare, & po lire le opere;& quefl:o per fucceder bene, quando molto tempo inanzi il bi fogno i pez2i di-buonifsima calce, & le fcheggie faranno nell'acqpa mollifica.te,& macerate,.acciochc fc alcuna.fclieg:;i.. S E T T I M O. gli 11ntichi alcun.e crofle /ime di arma , & di calce, & minute telluleo, nelleq.uali ui andaua la 1u.zrta parte di Teue;¥tino pi/lo:ufauano an-.che alcuni quadrelli gro{fi un dito, larghi due, lunghi altrettanto, che ftauano in taglio, aJJ.. migliando le JPiche. queftept,lite figure, & lu,ftrc eranofi, che non fl uedeuano le commiffitre, u una minima pietra, ehc..ufaiffe de i termini :per˜ e1áano mirabilmente piane, & dijlefe, & fPecialmente uaghe. cofi eJPonionogli altri: maioodico che uam1oaltriimente.q11e(teerano nelpauime“ltopofte, acciocbe racqua,& rhuw Filandro. miditˆ nonpaffˆffe alla tratt.rtul'a,erano pian.. & [oprftqNefte era una mirabil crofta di mar$omo ptJfo d'urenri, & di calcc,che PitY.cbramtr Lorict1 affai ben groffe, la quale copriua queb lauorofatto a JPiche,come fi uede nelle ruin.. antiche, & quel lauoro a JPicbe non come pone iL Filandra, ma come per la pr'O{fimafigura dim'Offrato ,.fecondo l'ejf cmpio iolto dalla antico,& erano delJagrandeRa di quefto quadro che contiene la figura,& groffe un'oncia:á& quefle cofe fi ufauano al coperto. Ma fotto l'aere ui bifog11:1u:i altra m,inifattura, effendoiii maggjor pericolo per li gbiacci, pe-r la humiditˆ, & per rardore: per˜ bifogna fare due mani di tauolati uno attrauerfo dell'altro, che fiano ben inc1,iodati infierne,dipoi colterra-zzynuouo bi[ogna mefcolar due parti d-i tejlola pifia, & dl4e parti di calce a cinque rifPondino nell,1 mefcolan.. ,áche fi fa col detto terraz.'!J), Fatto il letto di fotto induYui bi[ogna la feconda croftaalta un piede ,Ji>pr, t laquale ui ua l' animtt, Jop,áa l',mima il pauirncnto come fiato detto, che nel mezo fia gonfio, & colmo fi,che in dieci piedi habbia due dita di ,áolmo: il qual pauimento fia fatto,di qua,/ri g,,of.fi due dita. con quefta manifat:-um noi potemo tdf“curarci dal danno delle pioggie,& de i ghiacci. Ma peirlepofiture ,-&fPianameuti egli Jipiglia un pez'Z.!' di piombo, o di f-:liceo, di ..nolu, pe[o ffeianttto r & quello con fimi tir .ito j“,,, & giu, di qua,& di l..1[opra il pauimento JPargeruwui f em prc della arena afPera,, & de/C,acqua ifPi.1n.,z il tutto: & fe gli anguli, & le linee delfol“cato,non fono confo;mi ,,q,,e}1o non ftpuo for commodamente: & fe' l pauime11to, con oglio di lino fregato re,1de un luffro, comefe fuffe cii uetro. Similmente farˆ buono JPargerui della .Amur.ca ,,o J,ettarui piu uolte fapr,t dell'acqua, nellaquale [ta fl1tta e/tinta la ,áalce:-& fe uuoi aeconaiare un terrazz/> rotto r..endi una parte di tegole pifte ,,& due di bolo amzeno ,-& incor.po1:1. con rafli. preffo a/, fuoco, & faldato cbe harai il terraz..,. gettaui [opra q11efta m,-iteriao, & poi con un. ferro caldo /lendila gentilmente. Etcofi farai ancfio.f col m:irmo poluel'íZ!_ttO mi:fcolerai cal,. cina bianca cruda ina,átf1ta boglienteo, & lafiata feaare. Fatto quefto tre, o ,1uattrofiateimpa,. fletai con latte, & con quel colore, che ti piacerˆ di dareo. &fe uoft{fi far pdi-ere f opera di rrutfoico, poni la detta materia nc:llcformc, dandoli quel color che ti piac<:, m.i p_oi d..-rlli Coglio caldo, 01,ero impafta con colla di e acio il maimo tamigiato,.pur che la c..lla fia ftemprata con.c.bia.. )áa d'1moua ben battuta.poi ui metti la calce,& impafla. Dimacerarlacalceper biancheggiare, &'coprirei pareti. Cap. 1 l [IVando dal pcnl“ero ˆ“ far i. pauimenti-ci faremo partiti, allhora bif˜gna dic. lHairire il modo di biancheggiare, & po lire le opere;& quefl:o per fucceder bene, quando molto tempo inanzi il bi fogno i pez2i di-buonifsima calce, & le fcheggie faranno nell'acqpa mollifica.te,& macerate,.acciochc fc alcuna.fclieg:;i.. lIB.1{_0gia far:l poco cotta nella fornace per la lunga maceratione cofirctta dal liquore.a shoglirc, fia coo una egualitˆ digefia. Perche quando Ci piglia la calce noo macerata ma nuooa & frcfca,dapoi che data a i pareti hauendo ciotole o pietruccic crude :ifcofc r:iandafuori alcune puO:ule,& quefl:c ciotole quando ncll' opera poi fono rotte egualmente & m:icerate difcioglieno,& disfanno le politezze delle coperte. Ma poi cbe (i haueri beo prouiflo all_a macerati..neddla calce,.. ci˜ con di!igc.:nza farˆ nell'opera ereparato, pigli(i una Afcia, { cbe n..z caz-zyola, tdtrz -z..apttttt cbl(fmano ! J & fi ..omc fi fp1aaa. & polifce il legname, con la fp1ana, cofila calce macerata nella fofla fia afc1ata, & riuoltata con Ja caxuola, fe le pictruccie (i fentiranno dare in quello fl:rumento, fogno farˆ che la calce non beo temperata, ma quando il ferro fi trarrˆ fuori fecco, & netto, (i mollrcrˆ quella uanida, & fitibonda, ma quando farˆ graffa,& ben macerata attJccata come colla a quel fcrro, darˆ ottimo ioditio di eflre ottimamente temperata. fatte,& preparate quelle cofe trouati gli firumenti, etnl'armatura ¥ fiano efpedite le difpofitioni de i uolti nelle fianze. quando fia,che non uogliamo fare i foff“tti. '1x¤l fecondo capo Vitr.c'infegna a preparare la calce, .it:ciochc commodri le imagini a i riguardanti, I copritori dc i Greci .fando quefie ragioni nonntanto fanno le lor::, opere ferme, ma ancho nel mortaio con calce,& arenamefrolata conmolti huc;,,itii peftano la materia con pezzi di legno , & cofi ben battuta a <;oncorrenzanl;. ,11ett'>no in opera. Dal che nato, che molti ufano in luogo di tauole da dip.ignerenquelle crofl:c, dte {i leuano da i pareti, & quelli coperti con le diuifioni delle -t-auole, &n áná lte altre maniere di 110/ti , & ,li archi, cbe fanno moftra di figure di molti angulz, delle quali una 1flejfa ragione del uoltarli, & tutte le predette maniere fi fonno con la ragione, ,áhc fifa il parete, imperocbe i foReg11i, & l' offe , che uengono [mo alla formnitˆ, deono leuarf“ daU' offa del parete, ma fecondo iJ modo loro deono nel parete eff Žr' impofli, cio in quella forma, che uolemo dar al uolto, & quefle offa deono efferdrizzatediflanti unadnll'altra ,per un ceno IJ,atio. Yitr. dice .Affer“ drizzati no11 lontani uno dall'altro piu di due piedi, & fono tra11icell1 alti, & flretti, & dice 1uefti .Ajferi, 'fllando faranno d,firibu#i fecondo la fonna del giro, cioe fecondo q111:IJ.i maniera di ttolto, cl1e uolemo fare; deono con catene cf!er legati, quene catene fono legature di legni pofle nelle f˜m,. mitˆ di detti trauicelli, acciocht: fl tengbino infieme. Siano qucfli inchiodati al tetto,& tauolato di J˜pra ¥ Et quegli fPat11 tra C off.1 11110/e l'.Alberto, che fiano riempiti: ma ui diffe;ámza m, gli empzmenti, che fi fimno ne i pa,,.eti, o muri, da quelli, cbe fi fan,10 tra que/le o/fa, imperoche nel muro uanno dritti a piombo, qui pieg-1ti, & torti, fecondo /.a forma de i uolti ¥ ,iuole anche, chef offafi,in di pietra cotta di d11e piedi , & i riempimenti di leggierif]ima pietra, per non caricare 1l muro ¥ Dice poi, che per fare gli archi, & t uclti, ntce/fario l'amut11ra, che fotta ditegname fecondo la fonna, cbe fi uuole . [opra questa fi pongono te craticole di carme, pe1áfoftenere quella materia di che fi fii il uolto, fin che s'indurifca, uuole che la meza palla no,i babbia bif˜gno d'armatura , n quelle forme, ,áhe 11anno imitando quelle che fon di molti angult; ma bene fo bif˜g110 cfuna legatura, o tefJitura, che le..h, flrett[f]imamente le parti debiti, con le ferme, &gagliarde, & il,i commrmda lafonna dell'Hemi_lpero ¥ dice poi, cbe la teftuggine ,.la camer.i ..l,, fornice banno bi[ogno d'armature , Yaccoma11da?1do i primi ordini, & i capi de glia,cbi afenniffime impofte: & dˆ alcuni precetti d'mtorno a questa materia, & di le11ar farmature .. & di riempir i uani , & di fortificar gli are bi, i quali precetti fono e/nari a praticanti, 1ioi uf ,amo gli arcln, & i uolti, le crocciere, le c11be, i rimenati, le uolte a lunette fecondo k na ture de gli edifici, come noto. Formata la camera, cio quella cumatura di uolto, come &i piace,fi copre il cielo difetto, & fi dJ. di J˜pra quello, che dice Yitr. dapoifi fonuo l comici a torno S !. T T l M O. torno di flucco, & non uientrageffo di forte alcuna',fotto le cornici, le 111ali deono effer leggieri, &difottil materia, &non hauer molto [porto, percbe non fi rompino caricate dal pefo. Si deue hauer cura d'intonicar i pareti, & inquefta parte molto diffufo il detto.Alberto :ma ,;o“ ftaremo con Vitr. & diremo la f ua i11tentione da capo , la q11.al di apparecchiare i uolti, & le camere, & dice, che egli fi deue drizz1tre alcuni trauicelli diffanti due piedi uno dall'altro, & fiano di Cipreffo per effer legno, che non fi tarla, n f“ guafla. quefti t1áauicelli dcono eJTer coml'artiti a torno la ftanza con catene di fegno fin al ..au..lato, ? t..tto con fPef[i chiodi di ferro con:afitti: uuole che quefle catenefieno , o di Bo/[o, o di Oltua, o dt Clpreff˜, o dz R_guere, ma uoii dt Q!fercia, perche fi fende, n d'altro legn:tme, che patifca. Fornite le legature, & difpofti i trauice/li, & confitti fin fotto il tauo/ato, bifogna con flore di fParto HifPano, che ima forte di giunco , o con canne Greche,piftate; & fono ( penfo io) di quelle,cbe noi chiamiamo canne uere. fi adoperano fimili ttolti in R_gmagna, & fi dˆ loro quell.a fo;ma, che fi uuo/e, per che quefla materia, che fi piega, & cbe [z maneggia comefi uuole, & cofi formato il cielo, f“. hanno due fh perficie una di [apra conuejfa, chegua;da al tetto, l'altra di fotto concaua, che guarda il pauimento. quella di fopra coperta con calce, & arena, & f maltata, accioche difenda la parte di fopradelle goccie, cbe cadejfe'tO J.al colmo , o dalle tr.auature. E.t cofifarˆ efPedita la parte di fopra; (!l' quando non ci fuffino canne Greche, ufremo le cannuccie delle paludi, delle quali fi foranno come craticule infieme legate, & annodate con cordicelle, o giunchi ritorti , pur che i nodi non fieno diftantil'uno dalC altro piu di due piedi. quesre m.ua!Je, o craticule fiano fitte a gli affer“, con pironi di legnoá, che Spathelle, o Corte/li fi chiamano. ..nto t-teramente alla parte di fotto fi richiede, cio fotto il cielo, darui La fmaltatural di, calce, & aarena, & cofi di mano in mano coprire, e:_,.,. cfarena, & di marmo piflo ¥ Finalmente polito, & biancheggiato il uolto, f“ deono for le cornici d'intorno fottiliffime ,á& quanto fi puo leggi eri, & picciole, impe roche, f fuffero grandi porterebbe pe-ticolo, che per lo pefo non fi /laccaffero, & per˜ bifogna auuertire di non forte di gejfo, ma di Tn4rmo criueUato, & dato egualmente di un tenore , & atma groffezza , & accioche ancho egualmente fi fcchi, perche quando una parte preueni!Je C altra, non egualmente fi fccherebbeno. La leggiere:cza loro difende anche gli habitanti dal pericolo , perche le comici grandi, & largbe fi pojfono per qualche accidente fiaccare, & cader adojfo, a chi fta nelle camere. Delle cornici altre fi fo.ceuano fi:hiette, altr lauorate : le fchiette flan bene in l11oghi doue f11mo , lumi, & polue, acciocbe meglio fi poffino for nette, le laucrate a fogliˆmi, o afigureftan bene nelle ftan7;!della f“ate, perche iui non ui fumo, n lume , & cofa incredibile q/fanto il fumo delle alte flan.. nuoca, benche lontane , tanta la [operbia della bianchezza. Fatte le cornici, & adornato il cielo, neceffario ancho adornare & biancheggiar il muro delk flanza, & apparecchiarlo alle pitture, per˜ al parete fl dartí pri ma una groffˆ fmaltatura, [opra la quale poi, che comincierˆa feccare bifogna darle rma ftnaltatura di calce,& di are,za fatta fecondo quel compa1átimento,che fi uorrˆ per dipignere , (7 flan l'altez.. del parete a piomb˜,le lunghC7,... a linea, gli anguli a fquadra,come ueramente fi troua mu1ái di mille anni et piu fotti tanto eguali, cbe tma riga tocca per tutto:tato fodt,cbe per tauo/e fi pojfono uf are 1uelle intonicature,& fcorze:tanto fini,che polite con un pan110 r{lplendono come (J,ecchi;& quefto nafceua,perche dauano pit, crofte a i pareti,& u[IUUllto infinita diligenza,dando "fa [eguente fcorza prima,che laprecedente fuffe a fotto fcca:era la materia ben 1nacerata,et pre parata molto tempo prima,chc fimetteffe in opera;di qui nafceua , che i colori delle pitture non fo 1o ri(J,lendeuano,& erano uaghi,ma ancho durauano eternamente, & I incorporauano con quel la intonicatura,il che non auuenirebbe quando fi deffe u1ittfola mano d“ arenato,et una di granito. Ma perchefpejfo,o per neceffitˆ, o per non cariare tanto le fabriche, fi fogliono fore i pareti di Craticci, i quali per molti rifj,etti pojfono effer difettofi,per˜ Yitr. ci dˆ i precetti ancbo di .f a,á/i meglio , che/i puo, auio,he durino , & non facciano fiffhre. Il tutto facile, per˜. paffˆremo adt1ltro ¥ TT :i. Delk L I B Jt () DeUe politure, ne i luoghi bumidi. Cap. 1111. áeO ho dettoe, con che ragioni li fanno le c<;>pert:e ne i luoghi afciiml, hora ái;.eefpoaeJñ in che modoe, accioche d..rino ,;far li-conuegna 1e politcu,e, ne iáeluoghi humidi: &pdma ne j condaui, che faranno a pi piano cerca tre piedi alto dal pauimento in luogo di arenato fidia la tefl:ola, & fgroffato, aedo.eche le parei di quelle coperte non fian guafte dall'humore , Ma fe egli {“ .tro!lcrˆ alcuno parete, che per tutto f“a otfefo dall'humore, bi fogna allontanarfi alquanto ..a quello , &, farne un'altro tanto diftante, 9uanto pa..rˆ conuenirc..alla cofa, & ri:a due pareti fia tfra. to un canale piu baffo del piano del condaue, & suefio nn:1le.s..occhi in qualche luogo : & poi che egli far:“. fatto alquanto alto lafciati ui fiano gli fpiracoli, perche fe l'humore non ufcirˆ per la bocca, ma ufcirˆ, o di fotto , o di foprae, ft fpargerˆ nella muratura nuo ua. Fatte quelle cofe fidia lo primo fgroffamento al parete di teitolae, & poi drizzato., & fpianato, & pol“to fia. Ma fe'l luogo non patirˆ, che fi faccia l'altra muratura, faccianfi pure i canali, & le bocche loro efchino in luogo aperto, dapoi da una parte fopra il margi ne del canale imponganG tegole di due piedi, & daU' altra fi drizzino i pilall:relli di quadrd letti di ott' ondee, ne i quali poffan federe gli anguli di due tegole, & cofi quelli pilafrri f iano tanto dHbnti dal parete,che non pafsino un palmo , dapoi dal baffo del parete in f“noa! Ja cima C.an fitte dritte k tegole oncinate, alle parti di dentro delle quali con diligenza fir data la pece,accioche fcaccino da fe il liquore, & coli di fotto, & Copra il uolto habbiano i loro fpiracoli. Allhora poi fian biancheggiate con calce liquida in acqua, accio non rifiutino la finaltatura,& crofta di tefi:ola, perche per l'ariditˆ prefa nelle fornaci, non po{fono riceuere la frnaltatura, n mantener!a,fc la calce fotto pofia, non incolla, & non attacca l'una, & l'altra cofa. Indottoui quel primo fgroffamento, fc le dia in luogo'd'arenato la tefl:ola, & tutte le altre cofc, come s' fcritto di,fopra nelle ragioni delle intonicaturc:ma gli ornamenti della politura deono hauere propie, & particolari ragioni del Decoro, accioche habbiano dignitˆ conuenieoti s“ fecondo la natura dc i luoghi, come per le differenze delle maniere. Nelle fianze del uerno non utile quefia compofitione,n la pittura di grande fpefo, n il fottile ornamento de i uolti, di cornici,perche quelle cofe & dal fu mo,& dalla fuliginc di molti lumi (i g uafiano : ma in queHi fopra i poggi deono le tau o le con inchioftro dler impennate, & polite trapofi:oui i cunei di filice, o di terra roffa. ..ando faranno efplicate le camere pure,& polite ancho non farˆ dif piaceuole l'ufo dellŽ fianze del uerno de i Greci; fe alcuno ui uorrˆ por mente; & quello ufo non fontuofo, ma utile, per che egli l“ caua tra'l piano liuello del triclinio quafi due piedie, & battuto bene il foolo,f“ ui dˆ, o'J terrazzo, o il pauimcnto di tdlole cofi colmato, che habbia le bocche nd canale. Da poi poil:oui fopra i carboni, & calcati fodamentc, ui fida una materia mcfcolata di fabbionc, di calce, & di fauilla grolfa me..o piede pofia a regola,& a li¥ uello, & polito il piano con la cote,l“ fa la forma del pauimcnto nero, & coft n i conuiui loro, quello, che da i uafi;, & da gl“ fputi loro {i manda a terra '"fubito caduto fi fecca, .. i feru!, che gli minifirano, fe bene faranno fralzi, non piglieranno freddo da raie_pa¥euimenu. f.l.J!,ifi uede I.a mirabile induftria, che ufauam, gli anticht, accioche le loro fabricbe diuaffer<>, &fi manteneff ero belle, & ornate, imperocbe anche la doue la natttra del luogo poteua impedi--á re, o non patiua gli abbellimenti, con arte fi sforzaqano di rimediare: & per che non cofa niuna, ....e guafli piu gli edifi..i,& le politure, cbe la humiditˆ; non ba dubbio, che quando a quella faram:tenio.(..mentep..o..iflo, ch_e la beU..7.:za non ..onfegua fefftttolfuo: per˜ hauendo Yitr. for.:tlltO di darci tprecettidi abbell1re, & b1anchegg1are_le opere fatte in luogbijafc“utti, nel prefen.. te L I B Jt () DeUe politure, ne i luoghi bumidi. Cap. 1111. áeO ho dettoe, con che ragioni li fanno le c<;>pert:e ne i luoghi afciiml, hora ái;.eefpoaeJñ in che modoe, accioche d..rino ,;far li-conuegna 1e politcu,e, ne iáeluoghi humidi: &pdma ne j condaui, che faranno a pi piano cerca tre piedi alto dal pauimento in luogo di arenato fidia la tefl:ola, & fgroffato, aedo.eche le parei di quelle coperte non fian guafte dall'humore , Ma fe egli {“ .tro!lcrˆ alcuno parete, che per tutto f“a otfefo dall'humore, bi fogna allontanarfi alquanto ..a quello , &, farne un'altro tanto diftante, 9uanto pa..rˆ conuenirc..alla cofa, & ri:a due pareti fia tfra. to un canale piu baffo del piano del condaue, & suefio nn:1le.s..occhi in qualche luogo : & poi che egli far:“. fatto alquanto alto lafciati ui fiano gli fpiracoli, perche fe l'humore non ufcirˆ per la bocca, ma ufcirˆ, o di fotto , o di foprae, ft fpargerˆ nella muratura nuo ua. Fatte quelle cofe fidia lo primo fgroffamento al parete di teitolae, & poi drizzato., & fpianato, & pol“to fia. Ma fe'l luogo non patirˆ, che fi faccia l'altra muratura, faccianfi pure i canali, & le bocche loro efchino in luogo aperto, dapoi da una parte fopra il margi ne del canale imponganG tegole di due piedi, & daU' altra fi drizzino i pilall:relli di quadrd letti di ott' ondee, ne i quali poffan federe gli anguli di due tegole, & cofi quelli pilafrri f iano tanto dHbnti dal parete,che non pafsino un palmo , dapoi dal baffo del parete in f“noa! Ja cima C.an fitte dritte k tegole oncinate, alle parti di dentro delle quali con diligenza fir data la pece,accioche fcaccino da fe il liquore, & coli di fotto, & Copra il uolto habbiano i loro fpiracoli. Allhora poi fian biancheggiate con calce liquida in acqua, accio non rifiutino la finaltatura,& crofta di tefi:ola, perche per l'ariditˆ prefa nelle fornaci, non po{fono riceuere la frnaltatura, n mantener!a,fc la calce fotto pofia, non incolla, & non attacca l'una, & l'altra cofa. Indottoui quel primo fgroffamento, fc le dia in luogo'd'arenato la tefl:ola, & tutte le altre cofc, come s' fcritto di,fopra nelle ragioni delle intonicaturc:ma gli ornamenti della politura deono hauere propie, & particolari ragioni del Decoro, accioche habbiano dignitˆ conuenieoti s“ fecondo la natura dc i luoghi, come per le differenze delle maniere. Nelle fianze del uerno non utile quefia compofitione,n la pittura di grande fpefo, n il fottile ornamento de i uolti, di cornici,perche quelle cofe & dal fu mo,& dalla fuliginc di molti lumi (i g uafiano : ma in queHi fopra i poggi deono le tau o le con inchioftro dler impennate, & polite trapofi:oui i cunei di filice, o di terra roffa. ..ando faranno efplicate le camere pure,& polite ancho non farˆ dif piaceuole l'ufo dellŽ fianze del uerno de i Greci; fe alcuno ui uorrˆ por mente; & quello ufo non fontuofo, ma utile, per che egli l“ caua tra'l piano liuello del triclinio quafi due piedie, & battuto bene il foolo,f“ ui dˆ, o'J terrazzo, o il pauimcnto di tdlole cofi colmato, che habbia le bocche nd canale. Da poi poil:oui fopra i carboni, & calcati fodamentc, ui fida una materia mcfcolata di fabbionc, di calce, & di fauilla grolfa me..o piede pofia a regola,& a li¥ uello, & polito il piano con la cote,l“ fa la forma del pauimcnto nero, & coft n i conuiui loro, quello, che da i uafi;, & da gl“ fputi loro {i manda a terra '"fubito caduto fi fecca, .. i feru!, che gli minifirano, fe bene faranno fralzi, non piglieranno freddo da raie_pa¥euimenu. f.l.J!,ifi uede I.a mirabile induftria, che ufauam, gli anticht, accioche le loro fabricbe diuaffer<>, &fi manteneff ero belle, & ornate, imperocbe anche la doue la natttra del luogo poteua impedi--á re, o non patiua gli abbellimenti, con arte fi sforzaqano di rimediare: & per che non cofa niuna, ....e guafli piu gli edifi..i,& le politure, cbe la humiditˆ; non ba dubbio, che quando a quella faram:tenio.(..mentep..o..iflo, ch_e la beU..7.:za non ..onfegua fefftttolfuo: per˜ hauendo Yitr. for.:tlltO di darci tprecettidi abbell1re, & b1anchegg1are_le opere fatte in luogbijafc“utti, nel prefen.. te .. Qo¥ 1k .. ,, lllli i,!" ..á .. r,fr ..aS E T r I M O. fe rapo c'infogna a rimediare a"i difetti de iluoghi humidi. Il difetto dell'l,umido 11ieneá, o dal,;abaffo per lo terreno, o dall'alto per-li muria, cht fiano appoggiati a monti, o a terreni piu alti. Saá uiene dal baffo, bifognerˆ per le fianZ! a pi piano d,tlluogo, dotte uorremo fare il pauimento ca .. ,áauarfotto tre piedi, & riempire tutto il cauo di teflote, itr poi fpianarlo. bene. quefta materia ter-.nerˆ il luogo fempre afciutto ¥ Ma fe per forte alcun muro forˆ continuamente tocco dalf bumo-áare, aUhora faremo un'altro muro fottile difcoflo da quello quanto ci parerˆ coTJuenien.., & tra,aque muri fi farˆ un canale piu baffo alquanto d_c/, piano dalla /lanza, ilquale sboccherˆ-in lu.ogo aperto, lafciandoui ifuoi fPiragli di [opra, perche qua1Jdo il canalefu/Je molto alte, & che non,a[egli face/Je queflo rimedio, non ba dubb{o, che'l tutto ammarci'rebbe,& fi dijioglierebbe : bi-¥ fogna a dunque dargli le Je bocche di fotto, &i fuoi fPiragli di [opra. Drizg__ato adunque il muro al predetto modo, a/lhora potremo fmaltarlo, intonicarlo , &' polirlo ¥ Il medefimo rimedioaC:.infeg11.1 'Plinio, & 'Palladio ¥ Mafe per forte ilaluogo non puo patire,obe fifaccia il muretto,ci b4Jerˆ farui icanalia, che sbocchino in luogo aperto, & nelle margini di que camtli da tlnapar-.te-fopraporui tegole alte due piedi, dalf altra farui alcuni muretti, opilaftrelli di mattoni di dJ,eáater.. di pieJe, [opra iquali fi pojfan fopraporre gli anguli di due tegole, & que/le tegole non fiandiftanti dal parete principale piu d'un palmo,¥& cofi f.irˆ fornita la fabrica del canale, & lafu4 oopritura:& perche la humiditˆ del muro principale poffa entrare nel detto cana/,e, bif˜gna lun io il muro dal-piede alla fommitˆ conficcare deUett.zole oncinate di modo, cbe come bamo una,aentri nell'altraa, & flano quefle di dentrouia con fomma diligcn-za impegolatea, percbe non riceuino l'bwniditˆ, & cofi quefte tegole f oppliranno al mancarnento del muretto,&far1tnno lo iftefafo effetto, perche tra quelle , & il muro principale ci /patio conuenientea, & la humiditˆ. del. muro ua tra quelle tegole, & il muro, ..11re che di fotto fia11 le sboccaturea, & di fop_ra gli Jpiragli. Fornita quefta intauellatura ( diro cofi) acciorhe rice1'4. le imprimiture di teftole, bi fogna,aJmaltarla diacalcealiquida,impm:,chequellacalce rimedia 1tlla ficcita delleategolea>lequali nerr.riceuerebbeno _le intmmicature, [en-za quella prima fmaltatura ¥ Q!!-ello poia, che fi debbia dipi-áagnere in fimili, & altri luoghi Yitr.con granfocilitˆ, & con belli auuertimenti ci dimoflra,per˜ mi riporto alla interpretatione,nel che fi confidera quelloa, che appartiene al Decoro: parla poi; di una refˆnza Greca di fare i pauimenti, cofa bella,utile, & di poca jpefa,. & nel tefto mani,. fefta.a'DeUa ragione del dipignere ne gli edifi ... cq. Cap. //. 9.li altri conclaui,cio di primauera, d'autUnno, della fiate,& gli atrij,& ptrifiili da gli antichi fiate fono determinate alcune maniere di pitture,per cer¥ ti rifpctti; pcrche la pittura f“ fa imagine di quelloo, che , & puo elfer, come deU'huomo,dcllo edificio,della naue,& delle altre cofc,dˆlle forme dellequa li, & da i contorni de i corpi con figurata l“miglianza l“ pigliano gli e(lmpi. Da quefio gli antichi, che ordinarono i principi delle politene prima imitarono la diuerfitˆádelle crofte di marmo,& le loro collocationi,& dipoi delle cornici,& de i uarij compartimenti cli colore ceruleo,& di Minio. Dopo intrarono a fare le figure de gli edificij, & dellc'c˜.. Jonne,& imitare gli (porti,& i rilieui,de i frontifpicij, &-oe i luoghi ..peni, c..me nelle cffedre per l'ampiezza de i pareti difcgnarono le fronti delle Scene all'ufanza Tragica. ouero Comica, ouero Satirica: ma ne i luoghi da palfeggiarc per efire gli fpacij lunghi fi die¥ dcro :id ornarli di uarietˆ di giardini efprimendo le imagini di certe proprietˆ di paefi: per,he dipingono i porti, le Promontore, i Litio, i fiumi, le fonti , gli tratti ,!elle acque, 1tempij, i bofchi fucrio, i monti, le pe,oreo, i pafiori, & in alcuni luoghi anche fi fanno pitture piu degne 1 & che hanno piu fa..tura 1 che dimofiranQ anche cofe maggior.i, comeá fono .. Qo¥ 1k .. ,, lllli i,!" ..á .. r,fr ..aS E T r I M O. fe rapo c'infogna a rimediare a"i difetti de iluoghi humidi. Il difetto dell'l,umido 11ieneá, o dal,;abaffo per lo terreno, o dall'alto per-li muria, cht fiano appoggiati a monti, o a terreni piu alti. Saá uiene dal baffo, bifognerˆ per le fianZ! a pi piano d,tlluogo, dotte uorremo fare il pauimento ca .. ,áauarfotto tre piedi, & riempire tutto il cauo di teflote, itr poi fpianarlo. bene. quefta materia ter-.nerˆ il luogo fempre afciutto ¥ Ma fe per forte alcun muro forˆ continuamente tocco dalf bumo-áare, aUhora faremo un'altro muro fottile difcoflo da quello quanto ci parerˆ coTJuenien.., & tra,aque muri fi farˆ un canale piu baffo alquanto d_c/, piano dalla /lanza, ilquale sboccherˆ-in lu.ogo aperto, lafciandoui ifuoi fPiragli di [opra, perche qua1Jdo il canalefu/Je molto alte, & che non,a[egli face/Je queflo rimedio, non ba dubb{o, che'l tutto ammarci'rebbe,& fi dijioglierebbe : bi-¥ fogna a dunque dargli le Je bocche di fotto, &i fuoi fPiragli di [opra. Drizg__ato adunque il muro al predetto modo, a/lhora potremo fmaltarlo, intonicarlo , &' polirlo ¥ Il medefimo rimedioaC:.infeg11.1 'Plinio, & 'Palladio ¥ Mafe per forte ilaluogo non puo patire,obe fifaccia il muretto,ci b4Jerˆ farui icanalia, che sbocchino in luogo aperto, & nelle margini di que camtli da tlnapar-.te-fopraporui tegole alte due piedi, dalf altra farui alcuni muretti, opilaftrelli di mattoni di dJ,eáater.. di pieJe, [opra iquali fi pojfan fopraporre gli anguli di due tegole, & que/le tegole non fiandiftanti dal parete principale piu d'un palmo,¥& cofi f.irˆ fornita la fabrica del canale, & lafu4 oopritura:& perche la humiditˆ del muro principale poffa entrare nel detto cana/,e, bif˜gna lun io il muro dal-piede alla fommitˆ conficcare deUett.zole oncinate di modo, cbe come bamo una,aentri nell'altraa, & flano quefle di dentrouia con fomma diligcn-za impegolatea, percbe non riceuino l'bwniditˆ, & cofi quefte tegole f oppliranno al mancarnento del muretto,&far1tnno lo iftefafo effetto, perche tra quelle , & il muro principale ci /patio conuenientea, & la humiditˆ. del. muro ua tra quelle tegole, & il muro, ..11re che di fotto fia11 le sboccaturea, & di fop_ra gli Jpiragli. Fornita quefta intauellatura ( diro cofi) acciorhe rice1'4. le imprimiture di teftole, bi fogna,aJmaltarla diacalcealiquida,impm:,chequellacalce rimedia 1tlla ficcita delleategolea>lequali nerr.riceuerebbeno _le intmmicature, [en-za quella prima fmaltatura ¥ Q!!-ello poia, che fi debbia dipi-áagnere in fimili, & altri luoghi Yitr.con granfocilitˆ, & con belli auuertimenti ci dimoflra,per˜ mi riporto alla interpretatione,nel che fi confidera quelloa, che appartiene al Decoro: parla poi; di una refˆnza Greca di fare i pauimenti, cofa bella,utile, & di poca jpefa,. & nel tefto mani,. fefta.a'DeUa ragione del dipignere ne gli edifi ... cq. Cap. //. 9.li altri conclaui,cio di primauera, d'autUnno, della fiate,& gli atrij,& ptrifiili da gli antichi fiate fono determinate alcune maniere di pitture,per cer¥ ti rifpctti; pcrche la pittura f“ fa imagine di quelloo, che , & puo elfer, come deU'huomo,dcllo edificio,della naue,& delle altre cofc,dˆlle forme dellequa li, & da i contorni de i corpi con figurata l“miglianza l“ pigliano gli e(lmpi. Da quefio gli antichi, che ordinarono i principi delle politene prima imitarono la diuerfitˆádelle crofte di marmo,& le loro collocationi,& dipoi delle cornici,& de i uarij compartimenti cli colore ceruleo,& di Minio. Dopo intrarono a fare le figure de gli edificij, & dellc'c˜.. Jonne,& imitare gli (porti,& i rilieui,de i frontifpicij, &-oe i luoghi ..peni, c..me nelle cffedre per l'ampiezza de i pareti difcgnarono le fronti delle Scene all'ufanza Tragica. ouero Comica, ouero Satirica: ma ne i luoghi da palfeggiarc per efire gli fpacij lunghi fi die¥ dcro :id ornarli di uarietˆ di giardini efprimendo le imagini di certe proprietˆ di paefi: per,he dipingono i porti, le Promontore, i Litio, i fiumi, le fonti , gli tratti ,!elle acque, 1tempij, i bofchi fucrio, i monti, le pe,oreo, i pafiori, & in alcuni luoghi anche fi fanno pitture piu degne 1 & che hanno piu fa..tura 1 che dimofiranQ anche cofe maggior.i, comeá fono 310 L I B ll O fono i Simulacri de i Dei , le ordinate dichiarationi delle fauole, le ..ucrre Troiane. glierrori d'Vlilfe per li luoghi, & altre cofc, che fono con limiglianti ragioni a quelli fatte dalla natura. Ma quegli dfcmpi, che erano tolti da gli antichi da cofc uere , hora fono con maJuaggie ufanze corrotti, & guafii ¥ Perche nelle coperte de i muri {i dipingonopiu prcfio i moftri, che le ceree imagini prcfc da determinate cofe. Pcrche in uece dicolonne ui li pongono canne, & io luogo de fafiigi fanno gli arpagineti c:malati con le foglie crefpe: Si..ilmente i candellieriod.._i '!"empictti ¥oche folicngono le figure, & foprao _o _. le cime d1 quelb fan nafccre dalle rad1c11 morti teneri con le uolute, che hanno fcnza ragioni lefigurine, che Copra ui licdono. Similmente i fioretti da i loro fidi , che hanno meze figure, che efcono da quelli, altre fimiglianti a i capi humani, altre a i capi delle bcfiie. Ma tali cofe, n fono, n poff on effer, n faranno giamai ¥ Coli adunquc i cattiui cofiumi hanno conftretto, che per incrtia i mali giudici chiudino gli occhi alle uim“ dell'erti: perchecomepuo effer che una canna fofienti un coperto¥ oucro un candellicri ,un Tempietto, & gli ornamenti d'un frontifpicio, ouero un fafcetto di herba coli fottileo, & molle foficgna una figuretta ¥ che ui !Ha fopra fcdendo? oucro che dalle radici, & fufii piccioli, da una parte liana generati i fiori, & mcze figure? Ma bcnchcgli huomini ucdino tai co[e dfcr falfe, pure l“ dilettano, n fanno conto fe elle poffono dfer, ˜ n˜ : ma le menti offufcate da i giudicij infermi non poffono approuare, quello, che & con dignitˆ,& con riputatione del Decoro puo effer prouato: perche quelle pitture non deono clfer approuate, che non faranno limili alla ueritˆ, n anche fe bene faranno fatte belle dall'anc,per˜ nŽ {i dene far buon giudicio cofi prell:o di quclle,fc non haueranno certe ra gioni di argomento fenza offefa dichiari te. Perche ancho a Traili haucnclo Apaturio Alabandco con fciclta,& buona mano finto una fccna in un picciolo Theatro,chc appreffo quelli,fi chi..ma Eccleliafiirio, &ohauc..do i? qu..lla f:m.. in luogo di colonne le ..gure!o _ & i Centaun, che fofientauano gli Archttrau1, & 1 rotondi coperti, & le uolt.. prommenu de i frontifpici, & le cornici ornate con capi Leoninio: kquai cofc tutte hanno la ragione de i fiillicidi, che uengono da i coperti. Oltra di quefl:o nientedimeno fopra quella fcena era l' Epifcenio, nel quale era l'ornato uario di tutto il tetto,i tholi,i prona i, di mezi fron¥ tifpici. Quando adunque l'afpetto di quella fcena compiaceua al uedere di tuui per l'a fprezza, & che di gia erano apparecchiati per approuar qucll' opera ¥ A!lhora falto fuori Licinio Matematico, & di(l gli Alabandei dkre affai fucgliati in tutte le cofe ciuili , ma per non molto gran peccato di non fcruar il Decoro, cflr giudicati poco faui , perchc tutte le fl:atue, che fono nel lor Gimnafio, pareno trattar le caufe: & quelle, che fono nel Foro tener i difchi,o correre, o giocar alla palla ¥ Et coft lo fi:ito delle figqre fenza De coro tra le proprietˆ de i luofhi hauerli accrefciULo difetto della riputatione della citt:“. Ma ucdiamo anche,che a noltri tempi la frena di Apaturio non ci faccia Alabandei,oue.. roAbderiti: perche chi di uoi puo haucre le c:ife fopra le tegole de i tetti, ouero le colon 11e,oucro i frontifpici: perchc quefl:e cofe li pongono fopra i taffclli, & non fopra le tego le de i tetti. Se adunque le cofe, che non poffono hauere la ueritˆ del fatto, faranno da noi approuatc nelle pitture, uerremo anchora noi a confentire, a quelle cittˆ, che per tali difetti fono (late giudicate di poco fa pere. A dunque Apaturio non hebbe ardimento di rlfpondcre alcuna cofo contra, ma lcu˜ la frena, & mutatala alla ragione del uero,poi che fu acconcia, l'approu˜. O haueffero uoluto i dei immortali, che Licinio fuffe torna to uiuo,& correggeffe quefia pazzia, & gli erranti ordini di quefie coperte. M:i egli non farˆ fuor di propolito efplicarc, perche la ragion falfa uinca la ucritˆ: perche quello, che affaticandoli gli antichi, & ponendoui induftria temauano di approuare con le ani,a no firi giorni li confcguc con i colori,& con la uaghczza loro; & quella autoritˆ, che la fot tilita dello artefice daua alle opere, hora la fpefa del ratrone fa,che non !“a. del“derata:pcr che S E 'l' T á áI M o. J?J che chi.. colui de gli antichi, che non h:ibbia ufato parcamente come im3 medicina il Minio? Ma a i d“ nofiri per tutto il piu delle uolte fono di Minio tutti i pareti coperti, & k gli aggiugne anche,& fe gli dˆ di Boracc,d'Olho, d'Armenio , & quefrc cofe quando ft danno a i pareti, fe ben non farˆnno pofie artificiofamentc, & nientedimeno danno a gliocchi non foche di fplendore, & pcrcbe fono preciofe c;ofc, & uagliono affai, per˜ fono eccettuate dalle leggi,chc dal patrone, & non da colui, che piglia l' opere fono rappreu:n tate. J o ho efpofio affai quelle cofe, nellelJUali ho potuto far auuertito chi copre i pareti. accioche non cada in errore . Hora nte della uifta noftra, che ,& non & che folo fifa con infinita praticao,., & cbe diletta a chi non fa piu oltra,& fa ftu-pire, cbi bene la intende. Lafcio flare i colori umueriienti, la mefcolanza di quelli,& la uaghezz.i, la mo1ábidezza delle carni nelle imagini muliebri> che fe/,(()ptono i mttfuli,ma inmodo,cbe fi intendino i panni, che fanno fede del nudo , le pieghe dolci, la fueltezza,i lontani, gli fcor-zj, L'altez:_za-cu/la uifta,& altre cofe,che fono nel dipignere formnamente accommodate: & 11ano [aria, & fuori dell'injlit1tto noflro .z uoler parlare piu dilfufamente:& thi ha co11fiderato molte pitture di diuerfi ualenti httomini,& che ba fentito ragiona re,&con diletto> & attentione ha afŽoltato gli altri, p1,o molto ben fapere di quanta importanza fia, & quanto abbraccia q11ello, che io ho accennato. il refi.o di Vitr. manife/lofino alla fine del libro,che io non bo uoluto ,1g.'{iugnerui altro, parendomi,che Vitru. babbi af]ˆi chiaramente parlato ¥ Ci refia bora a dire di molti ornamenti, che fi famio nella CittJ,come 'PiramidM>beli¥ [ci, Sepukri, Titoli, Colonne, & altre cofe fimi li: ma hoggimaile cofe antiche di "/{gmafono fttttemi[urate piu uotte,& pofle in luce da molti ualeuti huomini, di moda cheford di minorfatm: ueder lI J 3u Nedera tnitrat.. le_pitture,&;mifur..r!e, c..e'..eggere m..ltec..rte,the io,Potes/,fare: Eforto beJSt og1'uno,chefuiJtudiof<>dell antzch1ta,eŽ:'zmrt..tor de.z buoni,& cbe fi.sfonJrender ragionedieIJUelw,cbe eglifa,tf[er..rt'¡:"?fint.e ..rt..likerali& JP.e..ialm..t..nellequattro difcipline,chefonoq11,attr<> porteprmetpalz dz tuttzgli edific1,ftrume11t1,muent1om,che fono flati,fono, & chefa, anno; & chi anche uuole ha..ere qual..he..cftramewto delle fopradettecofe,legga nel 11onoe _ libiáo Ji.uo11batifta,& off erui ,precetti fuo, ? In che modo s'apparecchi il marmo per gli copri .menti. Cap. //1 IIOn di una 0:elfa maniera in ogni paefc fi genera il marmo,ma in alcuni luoghienafcono le glebe come di fele, che hanno le miche lucide, & rifplcndcmi , le quali pif!:e, & ammollite danno grande utilirˆ neHe coperte, & nelle cornici: ma in quei luoghi, ne i quai non G trouano tai cofe; pilbnu con i pifrelli di ferro, & Jt criudlano i cementi di marmo, o uero le fcaglie, che cadeno dalle pietre taglia te da i marmorari, & quell:e, cernite li parteno in tre maniere,& quella parte, che farˆ piu grande, ( come ii detto di fopra) con la calce ti. dia con l'arenato, d:ipoi Ja feguente" & la tena,che farˆ piu fottile. date quefi.. cofe,& con diligenza pareggiate, & J ifciate, habbiafrragione. a dare i colori in guilˆ,che mandino fuori lucenti raggi,& f plcndori,de i qua li quefra farˆ la..prima diffeerenza,& apparato ¥ .De i colori, 5'prima de!IOchrea. áCap. VJL _ rmEi color.. alcuni fono ,'..he da lor fiefsi nafcono in certi luoghi, & indi {i cauaeno, altn da altre core ml“eme pofie,& mefcolate, o temperate l“ compongoe. no, accioche dieno nelle opere utilitˆ allo iltclfo modo. Ma efponeremo quelli, che i (“ mette in fornace, coli il rame, & quell'arena quando dalb forz1 del fuoco bogliendo infieme, li haueranno feccato dando a uicenda, & rice,. uendo “ fodori, dalle loro pro pietˆ li parteno, & compofl:i delle loro cofe per la gran for za del calore diucntano di color azurro. Ma l'arena abbruciata, che nel coprire i pareti , ha non poca utilitˆ, {“ tempra in quefro modoo. Cuoceft unazoppa di pietra azurra buo¥ na (“, che {“a dal fuoco,come il fcrroaffocata, quella con aceto fi efiingue, & d“uenta di color purpureo. Come Ji faccia/a cerufa, il uerderame , e5 la San- daraca. Cap. X 1 l Ella Cerufa, & del Verderame, & che da no.(hi Eruca li chiama, non fuori di propol“to a dire in che modo li faccia. I Rhodiotti mettendo ne i dogli le limature di piombo, fp:irgono 9uelle di aceto, & fopra quelle limature ui mettonole maffc di piombo , & otturano con i coperchi li fattamente que dogli, che non po!lono refpirare, dopo un certo tempo aprendogli ritrouano la Ccrufa. o Biacca, che fi dichi dalle maffe di piombo. Et con b. iCl:elfa ragione poncndoui le la..omelle di rame, fanno il Vcrderame, nomin:no Eruca. Ma la Cerufa cuocendo{“ nella foronace, cangiato il fuo colore allo incendio del fuoco; diueata! Sandaraca. (Cl,e noi minioeh áamiamo.) Et gli huomini h:rnno imparato qudl:o dallo ince..dio fatto a cafo ¥ & quella di minor utilitˆ, che quella, che nata da metalli fi cauao.oIn che modo fi faccia[, Oflro ecceUentijsimo di tutti icolori arttftciali. Cap. X 11 l IlO incomincier˜ hor'ˆ dire dell'O!ro, il quale ritiene & carifsima, & eccelkntifsima fuauitˆ dell'afpetto oltra i predetti colori. ..efl:o fi coglie dalle marine conchiglie, del 9ualc (“ tigne la purpura, & di quello non fon minori le merauiglie a chi conf“dera , che delle altre nature delle cofe. Percioche non ha tl colore d'una maniera in tutti que luoghi, che nafce, ma dal corfo del Sole naturalmente li tempra. Et per˜ quello, che (i raccoglie nel Ponto, & nella Gallia, pcrche quelle parti 10.10 uicineal Settcmrione, nero. A chi ua inanzi fotto al Settentrione li Y Y l. uido,o.. 'I: o S E i T t M (). nel mortaio con la colla pifl:ati, & coli fi forˆ 1111a tinta per coprire, che hauerˆ del buono. Similmenteoauuerrˆ fe la frcci:i del u“no feccata, & cotta farˆ nella fornace, & poi pillata con la colla fad :iffai grato il colore dell'inchiofl:ro, & quanto piu {“ farˆ di miglior uino non folo farˆ imitare il colore dell'inchioftro, ma anche dello End ego. 'Delle tempre del color ceruleo. Cap. XLE tempre dello Azurro p0rima fono llate ritrouate in Aldfandria. Da poi Vefl:orio a pozzuolo ordin˜ che (i facelfeo. La ragione di quel colore, di che cofa fia fiata ritrouata, dˆ da mcrauigliare alfai: perchc egli fi pilla l'arena col fiore del Nitro, cofi fottilrnentt:, eh<:: diu enta come farina, & mcfcolata col ramedi Cipro limato (“ bagna, accioche li tenga infieme, da poi riuoltandola con le mani fi fanno palle, & l“ mettono inl“eme di modo, che {“ fecchino. ..efl:e fecche li compougono in un uafo di terra, che p,->i (“ mette in fornace, coli il rame, & quell'arena quando dalb forz1 del fuoco bogliendo infieme, li haueranno feccato dando a uicenda, & rice,. uendo “ fodori, dalle loro pro pietˆ li parteno, & compofl:i delle loro cofe per la gran for za del calore diucntano di color azurro. Ma l'arena abbruciata, che nel coprire i pareti , ha non poca utilitˆ, {“ tempra in quefro modoo. Cuoceft unazoppa di pietra azurra buo¥ na (“, che {“a dal fuoco,come il fcrroaffocata, quella con aceto fi efiingue, & d“uenta di color purpureo. Come Ji faccia/a cerufa, il uerderame , e5 la San- daraca. Cap. X 1 l Ella Cerufa, & del Verderame, & che da no.(hi Eruca li chiama, non fuori di propol“to a dire in che modo li faccia. I Rhodiotti mettendo ne i dogli le limature di piombo, fp:irgono 9uelle di aceto, & fopra quelle limature ui mettonole maffc di piombo , & otturano con i coperchi li fattamente que dogli, che non po!lono refpirare, dopo un certo tempo aprendogli ritrouano la Ccrufa. o Biacca, che fi dichi dalle maffe di piombo. Et con b. iCl:elfa ragione poncndoui le la..omelle di rame, fanno il Vcrderame, nomin:no Eruca. Ma la Cerufa cuocendo{“ nella foronace, cangiato il fuo colore allo incendio del fuoco; diueata! Sandaraca. (Cl,e noi minioeh áamiamo.) Et gli huomini h:rnno imparato qudl:o dallo ince..dio fatto a cafo ¥ & quella di minor utilitˆ, che quella, che nata da metalli fi cauao.oIn che modo fi faccia[, Oflro ecceUentijsimo di tutti icolori arttftciali. Cap. X 11 l IlO incomincier˜ hor'ˆ dire dell'O!ro, il quale ritiene & carifsima, & eccelkntifsima fuauitˆ dell'afpetto oltra i predetti colori. ..efl:o fi coglie dalle marine conchiglie, del 9ualc (“ tigne la purpura, & di quello non fon minori le merauiglie a chi conf“dera , che delle altre nature delle cofe. Percioche non ha tl colore d'una maniera in tutti que luoghi, che nafce, ma dal corfo del Sole naturalmente li tempra. Et per˜ quello, che (i raccoglie nel Ponto, & nella Gallia, pcrche quelle parti 10.10 uicineal Settcmrione, nero. A chi ua inanzi fotto al Settentrione li Y Y l. uido,o p.6 LIBJtO uido, quello, che {i ha do_oall:Orient..¥o, & oecidente ..quinottfale di colore uiolino; quello, che {“ caua m:llc parti dt mezo d1 e roffo, & pero quello rolfo, ancho l“ genera nell'ifo. la di Rhodi, & in altre part! , che fono ui..inc al cotfo del Sole: Qyclle conc..iglie quando fono raccolte, con fern (i fendono d mtorno, dalle quah perco[e ne u1ene la fanic purpurea, come una lagrima, che goccia. Cauata ne i mortai pifiandofi {i apparecchia¥ & quello, che d:illc refi e marine li caua per quello fiato Ofiro nominato, & quefto per b falfugin_c prcfl:o li fa fitibondo, fe egli d'intorno non ha il mele fp:irfo. llercole Tiriofotto Minos ritrou˜ la tintura della porpora, cbe fi 1::biama conchilium ¥ effendofi il fuo ca-á ne imbrattato di quellafaeiele mafaeUe, &la port˜ at .. di 1.'hcnicia il 'jttale fu ilprimo che portaffe la porpora. Ve i colori purpurei. Cap. XI lii. Annofi ancho i ..o lori purpurei tinta fa creta con 1a radice 'di Ii'ubbi:t, & Hif. gino ¥ Et (ímilmente da I fiori ti fanno altri colori, & per˜ quando i tintori uogliono imitare il Sii Attico, gettando la uiola fccca in un uafo la fanno bollire con l'acqua, dapoi á fattsfare anche m quefta parte a z ..omani, ha panicolarmente un libro a quefta materia confecratoo, douepJrla, & della natura dell'acqua , & dell'ufo. Della natztra n.. parla,nelfcco..do.. terzo,&quarto cap. dell'ufo, 11o,oel primo,& ne glt altri.quanoto alla natu,áa ct narrale propneta dell'acque-, le forZ! , & qual!ta fegucndo ima diletteuolehifloria naturaleo. 9-!f,anto all' ufo,tratta della inuentione dell'a,áquc, della clcttionc,del coudurlc, & del co1l[eruarle. .Alla inuentio111: dona il primo capo. .Alla clettionc il 1uinto, pt:rcbe non ajfai tro11are le acque,ma ,ieccjfario lo eleggere le buone,& fol11t1fe-1e. al cond"rle, & confi>ruarle dˆ il feflo,& il fettimo capo,in[egnandoci a liudlllrle,& dimo/li-andoci gli /lrmm:nti atti,et imodi di condmálc,& cofi con grande utilitˆ dˆ perfettione all'ottauo l“b. ilquale io cf“orr˜ ne í' luogbi lafciando le digreffioni,& la pompa ad altro tempo. Della inttentione dell'acqua. Cap. 1IlSfendo adunque,& da i Fifici, & da i Filofof“,& da i Sacerdoti giudicato, tutte le cofe Ilare in(ieme per I.i forza dell'acqua, io ho pcnf.ito ( poi ,che ne i primifette uolurni efpolle fono le ragioni de gli ed,ficiJ) in quc Ilo douer(i delle inuentioni dell'acque cracc:ire,& che forze 11:ibbino nelle propied dc luogh,, & con che r .. oioni li conduchino,& comeanchora quella (i proui. Co11cludcpcrodimoflr.1rc l.zf11a mtentione,& in t1ác p,trolt: abbraccia tm bel d,(corfo fopr,1 t: acque ,hcndo ¥ Perci˜ cheoella molto neceffJri.1,& nlla uita, & a i piaceri,& all'ulo quotid1J110 ¥ .,A;la uit,r, egli l' ba dimoflrato di foprao: pe;áche ftnza l'lmmorc impof]ibi/c 11w1tenerfi in uita: al pi<1ce-re; qui l.ifcio difi:orrcre a cbi /,a ueduto belljfimi {,ti, ,uque,mfcclli,& fo11t1,di quanto contento, & diletto J“a I.i ui/la di quelli: all'!tfo,...I, efferciti ,gli 4/di.-tti ,gli artefici, k campagne, il mare,& li temi fi,:almente dirnoflr.. l ,tjo ..le/..aupu:, ecr˜o_ uem:mo all' 11[0 feg!1itando laointentione,&l'ordinedi Vit. ..la quclh fora p1u tacile fole tonti aperrc,& correnti fcraono.oTratt.t della inue,1t1011e ddl'ac111e,Ž.. rincb:11dc il fuo difco1fo n, q11ef1.J fommao, che f acque, oo11e1á0 fi trou.wo aperte, & da/I.i natura dimoffrat e, ,áome fono i Font,, i Fiumi , & altre ucncoapel'tC, & manifesteo, & pt>ᘠdice Vitru. l\la quel Il &c. o ucro /i trouano aftofi:, & [atterra, & quefte, o dalla f˜rm.t, & foccia del luogo fi trouano, & gli i11ditij fono prima eJPoflioda //1tru. dicendo. wh fe non correranno dcud“ fotterra cercare i capi, & raccoglierla. le 9uai cofe in qncfi:o modo dcono effe re efperirncnratc; che llcfo in terra a le uno con i denu appoggia prima,che il Sol nafca doue l'acqua (i dcue troulre,& p:>fioin terra il memo,& fermatoofopra un zocco piccolo (i rigu.udi il pJcfe d'intorno: perche in quefio modo fcrm3to ilmento la uifl:a non ander:“. piu alto eku:ita del bifogno, m.t con cerco fine i pacf“ a liucll:ita altezza eguale all'orizoncc d1fegncr.“. Allhora cloue (i fcorgcranno gli humori in fpcffirl“, & increfpad“ inficmc, & in acre folleuarf“ iui l>ifogna cauare, pcrche quello fcgnoonon li puo fare in luogo fece o. l1 B 1{ O. Eplica Pitr.le cofe de!te nel_feco..o libroo, alprimocap. circa i principij materialidc/li:cofe, macon d,crfamtenttone; pcrcbe nelfecondoe?libaue,i anrmodidimoJlrareglitj!etti, c..e im.go110 dalla mt:jolanzadc i_princip,fnelle cofeo, come nellacalce, nezmat:onr, nelf :uáena,nel..e pietre,&neglt..Iberi : ma'fUiui hairttentionezratrar.. della n.itura,&1ell ufo dell acque: & m, uero ba ben rag10,1e diadornare 'l"efbfua fatioc.t con ilt..ao,ottamento de!l acque: pere/,..ficome lor.., & le ..emme..& le pietrefono pretiofe per la rarrta loro, tutto chel.i natura bum:ma babbtapoco bifogno d1 qttcllc, cofi racqua ptc¥ ciofˆ per la neccffitˆ,&per l'ufo della uitao: dotte non immeritamente, &i faui,& i poeti, & i facerdotihannocelebrato rujo dell'a..q 1... & percbe la citt.“ d..R.gm:1. ba di g;álDz lmt....feperato con..opert,&conle condotte dellacque tut_to quello, cbe eJl_ato altrouco, per˜ Vitm. oltra l'ufo umuerfale dcll'acque, pc>á fattsfare anche m quefta parte a z ..omani, ha panicolarmente un libro a quefta materia confecratoo, douepJrla, & della natura dell'acqua , & dell'ufo. Della natztra n.. parla,nelfcco..do.. terzo,&quarto cap. dell'ufo, 11o,oel primo,& ne glt altri.quanoto alla natu,áa ct narrale propneta dell'acque-, le forZ! , & qual!ta fegucndo ima diletteuolehifloria naturaleo. 9-!f,anto all' ufo,tratta della inuentione dell'a,áquc, della clcttionc,del coudurlc, & del co1l[eruarle. .Alla inuentio111: dona il primo capo. .Alla clettionc il 1uinto, pt:rcbe non ajfai tro11are le acque,ma ,ieccjfario lo eleggere le buone,& fol11t1fe-1e. al cond"rle, & confi>ruarle dˆ il feflo,& il fettimo capo,in[egnandoci a liudlllrle,& dimo/li-andoci gli /lrmm:nti atti,et imodi di condmálc,& cofi con grande utilitˆ dˆ perfettione all'ottauo l“b. ilquale io cf“orr˜ ne í' luogbi lafciando le digreffioni,& la pompa ad altro tempo. Della inttentione dell'acqua. Cap. 1IlSfendo adunque,& da i Fifici, & da i Filofof“,& da i Sacerdoti giudicato, tutte le cofe Ilare in(ieme per I.i forza dell'acqua, io ho pcnf.ito ( poi ,che ne i primifette uolurni efpolle fono le ragioni de gli ed,ficiJ) in quc Ilo douer(i delle inuentioni dell'acque cracc:ire,& che forze 11:ibbino nelle propied dc luogh,, & con che r .. oioni li conduchino,& comeanchora quella (i proui. Co11cludcpcrodimoflr.1rc l.zf11a mtentione,& in t1ác p,trolt: abbraccia tm bel d,(corfo fopr,1 t: acque ,hcndo ¥ Perci˜ cheoella molto neceffJri.1,& nlla uita, & a i piaceri,& all'ulo quotid1J110 ¥ .,A;la uit,r, egli l' ba dimoflrato di foprao: pe;áche ftnza l'lmmorc impof]ibi/c 11w1tenerfi in uita: al pi<1ce-re; qui l.ifcio difi:orrcre a cbi /,a ueduto belljfimi {,ti, ,uque,mfcclli,& fo11t1,di quanto contento, & diletto J“a I.i ui/la di quelli: all'!tfo,...I, efferciti ,gli 4/di.-tti ,gli artefici, k campagne, il mare,& li temi fi,:almente dirnoflr.. l ,tjo ..le/..aupu:, ecr˜o_ uem:mo all' 11[0 feg!1itando laointentione,&l'ordinedi Vit. ..la quclh fora p1u tacile fole tonti aperrc,& correnti fcraono.oTratt.t della inue,1t1011e ddl'ac111e,Ž.. rincb:11dc il fuo difco1fo n, q11ef1.J fommao, che f acque, oo11e1á0 fi trou.wo aperte, & da/I.i natura dimoffrat e, ,áome fono i Font,, i Fiumi , & altre ucncoapel'tC, & manifesteo, & pt>ᘠdice Vitru. l\la quel Il &c. o ucro /i trouano aftofi:, & [atterra, & quefte, o dalla f˜rm.t, & foccia del luogo fi trouano, & gli i11ditij fono prima eJPoflioda //1tru. dicendo. wh fe non correranno dcud“ fotterra cercare i capi, & raccoglierla. le 9uai cofe in qncfi:o modo dcono effe re efperirncnratc; che llcfo in terra a le uno con i denu appoggia prima,che il Sol nafca doue l'acqua (i dcue troulre,& p:>fioin terra il memo,& fermatoofopra un zocco piccolo (i rigu.udi il pJcfe d'intorno: perche in quefio modo fcrm3to ilmento la uifl:a non ander:“. piu alto eku:ita del bifogno, m.t con cerco fine i pacf“ a liucll:ita altezza eguale all'orizoncc d1fegncr.“. Allhora cloue (i fcorgcranno gli humori in fpcffirl“, & increfpad“ inficmc, & in acre folleuarf“ iui l>ifogna cauare, pcrche quello fcgnoonon li puo fare in luogo fece o. O T t .A p-o. 'Et pone il modo dicendo,chefe alcuno la mattina a buona horafl ftenJeritin terra, & guarderˆ per lo piano de/fori-zynte,& uedrˆa/ermi.fumi leu:irf“ dal terreno, & increfparfi comefo il fumo, che efce dalle legna tterdi, quandobannoil fuoco difotto, prenderˆinditiodi acque, percl,e do11e efalano tptefii uapori fogno, che abbondarhumore, ilquale tiratodalS{Jle, &quefto inditio prendonoanchequelli,checauanole minere,perci˜ che,&dalla quantitˆ del uapore, & dal colore prendonoargoment?della qualitˆdella minera;(?" uuo/e 'Palladio, che queftapro..a/i _ . ettrmo, & ottauo capodellafi1a agr1col faccianr:lmefea..A.gofio.leggr tutta quefla materia al f t1tra. 'Pofto queftonaturale inditio uieneVitr.ad eJPonere quelli argomenti, che /i cauttm> dalla qualitˆdellaterra,& dice. ..oche auuertir deue ..hi cerca l'a..quo,di eh.. natur..fia il luo.ogo. Et ne rende la ragionedicendo. Perche certr, & determrnau 7ofono 1 luogh1 douenafcono\' acque. Et ci eJPone la nawra de i luoghi, il che facile nell'arttore,& non habifogno dinoftra dichiaratione. Nella creta fottile, & poca,& non :tlta copia,& quella non di ottimo fapore, & cofi fottile nel fabbione difciolto. ma fe ella {“ trouerˆ in luoghi piu bafsi far:“ fango fa, & infuaue. Nella terra negra (i trouano fodori, & fiille non grolfe, lcquali raccolte per le pioggie del uerno ne gli fpcfsi,& fodi luoghi danno giu, qucfri fono di ottimo fapore. Dalla ghiara ucramente mediocri, & non certe uene l“ trou?.no, & quelle fono di mirabil foauid, & col“ ancora dal fabbione mafchio,dail'arena,& dal carbonchio piu certe,& piu flabili fono Il: copie ddl'acqm:,& queftc fono di buon fapore. Dal fa{fo roffo,:& abbondanti,& buone uengono, fetra le uene non fcorrernnno, & non fcolerannoo, ma fotto le radici de i monti, & ne i felici piuicopiol“,& piu abbondanti, & quefie piu frcMe, & piufane; ma ne i fonti campcfhi falfe fono,graui, tepide & infoaui, fe non romperanno uenendo da i monti fotterra nel mezo de i campi: & quelle hanno la foauitˆ dell'acque mon tane,che fono coperte d'intorno da gli alberi'. Ma i fegni a che maniere di terre fotto il-anno le acciuc, oltra i foprafcritti, quefii faranno: fc egli (i troue rˆ che d nafca il fottil Giunco, la Salice crratica,l' Alno,il Vitice, l'Arundine, I'Hedereo, & altre cofo fimigliami > che non poffono uenire in luce, n nutrir{“ da fe fenza l'humoreo. Sogliono le fteffe cofc effer nate nelle Lacune, le quali frando anche oltra il refl:o del campo riceuono l'ac9ue delle pioggie, & per lo ucrno ne i campi,& lungamente per la capaciti conferuano l'humore:alle quai cofc non (i deuc dare fede, ma in quei pael“,& in quelle terre,doue 11011 fono lagune,& che nafoono per natura,& non per femente, iui (i deuc l'acqua cercare. Ma quello> cbe appartiene alla induflria deltbuomo per trouar l' acque toccato da Yitr. dicendo. Ma in quei luoghi, ne i quali fimi li inuentioni non faranno fignif“cate, in qufto modo ft deono efperimentare. Caui(“ per ogni ucrfo il luogo alto piedi tre,largo non meno di piedi cinque,& in dfo pofio l“a uerfo il tramontar del Sole uno bacile di Rame,o di Piom bo, o uero una conca.di quefii quello,che farˆ pronto uoglio,che fi unga dentro di oglio, & riucrfo fi metta,& la bocca della caua fia di canne, o di froodi coperta, & di fopra ui fi metta della terra,dipoi i 1 giorno feguente fia fcoperta, & fe nel uafo faranno gocci e,& fudori quello luogo hauerˆ dell'acqua. Appreffo fe uno uafo fatto di creta non cotta in quella caua con quella ragione farˆ copertoo, & fe quel luogo hauerˆ dell'ac\1ua effendo poi fcoperto, il uafo farˆ humido,& anche l“ difcioglicrˆ dall'humore. & fe in quella caua fi mettera una ciocca di lana, & nel d“ feguente farˆ ftruccata l'acqua di quella, dimoflrerˆ quel luogo hauer copia di acqua. Ne meno auuerrˆ fe ui farˆ acconcia una lucerna, & piena d'oglio,& accefa,& in quel luogo coperta,& nel di feouente non farˆ afciugata , ma hauerˆ li auanzi dell' oglio,& del papero,& etfa (i trouerˆ hu..ida,darˆ fegno d'abbondanza d'acqua. perchc ogni tepore a fe tira gli humori: Anche,fe in quel luogo fˆrˆ fatto fuoco, & molto rifcaldata la terra, & adufia, & da fe fofciterˆ un uapore nebulofo, quello luogo hauerˆ dell'acqua ¥ Poi chetai cofe in qucfio modo tentate faranno, & ritrouati i fcgni Et quefie cofe ne i mo..tie, ne!le re..io..i Setten_triona_li fpecialmente fi deono cercare,eperci˜ che in quelli, & ptu dolc1,.&_P!u fae_ene,& P!U..op1ofo_ fono !e acq..e: imperoche fo,. oEt quefie cofe ne i mo..tie, ne!le re..io..i Setten_triona_li fpecialmente fi deono cercare,eperci˜ che in quelli, & ptu dolc1,.&_P!u fae_ene,& P!U..op1ofo_ fono !e acq..e: imperoche fo,. o L I B R. o 330 fcgnifoprafcritti,allhoratn ?uel luogo l“ dcue cauˆre il pozz_o:& fe egli fi trouerˆ iJ capoe _.e dell'acqua anche piu pozzt d mt-:>rno l“ deono cauare, & tutti per una caua in un luogoe montihanno l'ombreloroofranti, che i raggidel Sole a terradiritti, non uenohin.. nepofsinoafciugare gli humor!. ..li fpa.tij anch_e de i '?onti ..iceuo..o le pioggic ;& pe; laefpeffezzadelle felueiuile neu1 dal! ombre de gli alben,& de I monti lungamente l“ conferuano, da poi liquefatte c..lano per le ue..e della t_erra, & c_of“ peruengono alle intime ra _ dici dc'i monti, da i quali erompeno gh ..correnti codi de I fonu. Al contrario ne i Juoghi'ca ..peftri,& piani, hauer non l“ poilono le copie dell'acque,& fe pure fono, :il meno maí fane fi trouano,per !o uehemente impeto del Sole, perche niuna ombra gli ofra, boglicndo afciuga l'humore de i campi,& fe iui fono acque apparenti, di quelle I.i Cottiliffima parte dalla fottile falubritˆ l'acre rimouendo, & leuando porta nello imp.eco del cielo, & quelle, che dure fono,& grauifsime, & infoaui, quelle (dico) lafciate fono ne i fonti campellri. 'N._onfempre la nat1tra con larghi fi..mi, con fpeffe fo11ti, o con apertfinditij ci dimoftra rabbondanza deU'ttcque,ma!J,e/Jo tra le uiffere della te,:ra,c?me [a..g".. nelle uenc, raccoglie l'ac'} He,& per fooghi af“:ofi, le conduce: pero uolendo noi con mdu/lrta r1trouare quello , che la na..¥etura ci tiene afcof o,ˆ quello prout:de J?1tr, nel prefente luogo, & ci infogna di ritrouare gli inditij, quando la natura 110n ce li moffraffe, & a ,áaiu:r..i poz'{f, ne i quali d' auuertire, che non fi trotta l't:cqtta,fe prima non fi ua tanto fottc.. che ci ft,a il letto del fiume fopra,& oltra di quefloci uuole inclJeflria per fuggir il pericolo,cbe il terreno non cadtt,o cbe la efat.11 ione non ci offenda, prcbe bene !J,ef]˜ dal t..rreno ..auat? efcono alc1tni uenenofi_,& peftiferi uapori, c..e ben fannoe _e ,zudl..,che c..uan.. le rmnere,a 1 qua..! m que_fto cafo/i deue dirMrzd..rconfiglw, '(9" Y1tn1.co.. quc..Jto ci conchmde ,l trattamento deU m11enttone dell acque,& 'Plm10,& 'Palladio , & molti altri 'JJe!f acque delle pioggie. Cap. 11 !J.!!,i tratta della natura dell'ac-que, & prima delle p1ouane, & poi dell' altre ¥ Dunque l'acqua dalle pioggie raccolta migliore,& piu fana: imperoche pri ¥ ma da uapori piu fottili,& Jesgieri da tutte le fontii“ fceglie,dapoi per la cOlll . motione dello a ere colandoli,& disfacendo(i per le tempefrati ucrfo la tc:rra difcende. Ohra che non co(“ fpeffo ne i pi:ini pioue, come ne i monti,& alle fornmitˆ,perche gli humori la mattina dal n.ifcimcnto del Sole c˜mmof..i, ufc“ti dalla terra,in qualunque parte del ciclo, che piegano, fofpingo:10 loaere,dapoi quando agitati fono, a cci oche non G dia luogo,che uoto l“a , tirano dopo fe I'onde dello a ere, lequali con preftezza, & forz:.1 gli uanno dietro. In quel mczo lo acre precipitolo fcacc“ando l'humorc, che gli Ila dinanzi in ogni luogo, fa che i foffi, gli impeti, & !'onde anche de i uemi crcfchino grandemente; per il che poi gli humori d.1 i uenti fofp“ntie, & in(“emc ri.fl: retti per tutto portati fono, & dalle fonti de i fiumi, dalle paludi, & dal mare ,quando fono dal caldo del Sole toccati, {i cauano,& a quello modo le nubi da terra (i leuano,queilc rinforzate con lo aere,che fi muouc,& ondeggia,quando peruengono a i luoghi alti,& rikuati, O t T .,,I P O. 331rilcuati, come fono rmonti, percfocke in quelli impedimenti fieramente s'inontrano, prretfcre dallcrprocellecacciati, liquefac..ndoli (i dileguano, ..ome gr_rraui, & r!cni, eh..fono, & a que!l:o modo fopra la terra (i d1ffonden˜. Ma che 1 uapon, le nebbie, & ghrhumori creano dalla terr_rr..:r_ que!l:a rag!ooe ci appare, p..rche la terra den..ro ..i fc ra..cog!ie, & calori fcrucnti, & fpmtt uehemenu, & anche freddi , & gr:tnde molt,tudme d1 .tcque: da poi quando p..r !a notte fi raffred..a per le ooctur..e tenebre nafráenr_ro i l“ati dc.. ucnti, &rda i luoghi hum1d1 n:lfceno le nebbie, & fi leuano ID alto, onde poi nafcendo ti fole col fuo calore tocca la terra, indi lo acre fortemente dal Sole r&aldato con racque affottigliatc leua ..li humori dalla terra. A PP:etfo la _rragioneanch7 ere..der_rrcmo I' cffe..piior pefo grauato, non l“ puo piu foftcnere, ma gocciola fopra le tcfic di ,hi (“ laua; coli dalla fie{la cagione l acre del ciclo dal Sole rifcaldato,da tutti i luoghi a fc tira gli humori, & quelli alle nubi raccoglie ¥ lmperoche cofi la teml toccata dal foruore, manda fuori i napori, come il corpo humano per lo caldo rilafcia il fudore: & di cio fede ci fanno i uenti, dc i quali quelli, che fono dafreddilsimc parti generati, come Borea, & Tramontana fpiranornello acre fpiriti attenuati per lo fecco, ma l'Olho, & gli altri, che dal corfo del Sole prendeno le forze loro, humidifsimi fono, & rempre feco portano le pioue, perche rifcˆldati l“ parteno da regioni fcrocnti, & per tutto quaft leua n che tutti i grandifsimi f“umi nelle d&rittioni del mondo ci pareno hauere origine dalle parti rmemriona!i, & i campi Africani, i quali dalle parti meridiane fottopofii fono al corfo del Sole habbino in fatto oafco(i gli humori ¥ rari l“umi, & non molte fonti: rdl:a, che molto migliori (i trouino i capi delle fonti, che alla Tramontana, & a Borea rig.uuda no ;'fc per˜ in luogo pieno di folfo non (i incontrano, & che ci fia Jell'allume, o del bitume: imp..roche l“ mutano allhota, & fuori mand.1110 o acque calde, o fredde di cattiuo odore, & di trillo _fapore, perche dell'acq 1:1 calda non alcuna proprietˆ, ma quando h fredda incorre in luogo ardente, bolle, et rifcal,data molto fuori per le uene efce Copra la X X terr;1, O t T .,,I P O. 331rilcuati, come fono rmonti, percfocke in quelli impedimenti fieramente s'inontrano, prretfcre dallcrprocellecacciati, liquefac..ndoli (i dileguano, ..ome gr_rraui, & r!cni, eh..fono, & a que!l:o modo fopra la terra (i d1ffonden˜. Ma che 1 uapon, le nebbie, & ghrhumori creano dalla terr_rr..:r_ que!l:a rag!ooe ci appare, p..rche la terra den..ro ..i fc ra..cog!ie, & calori fcrucnti, & fpmtt uehemenu, & anche freddi , & gr:tnde molt,tudme d1 .tcque: da poi quando p..r !a notte fi raffred..a per le ooctur..e tenebre nafráenr_ro i l“ati dc.. ucnti, &rda i luoghi hum1d1 n:lfceno le nebbie, & fi leuano ID alto, onde poi nafcendo ti fole col fuo calore tocca la terra, indi lo acre fortemente dal Sole r&aldato con racque affottigliatc leua ..li humori dalla terra. A PP:etfo la _rragioneanch7 ere..der_rrcmo I' cffe..piior pefo grauato, non l“ puo piu foftcnere, ma gocciola fopra le tcfic di ,hi (“ laua; coli dalla fie{la cagione l acre del ciclo dal Sole rifcaldato,da tutti i luoghi a fc tira gli humori, & quelli alle nubi raccoglie ¥ lmperoche cofi la teml toccata dal foruore, manda fuori i napori, come il corpo humano per lo caldo rilafcia il fudore: & di cio fede ci fanno i uenti, dc i quali quelli, che fono dafreddilsimc parti generati, come Borea, & Tramontana fpiranornello acre fpiriti attenuati per lo fecco, ma l'Olho, & gli altri, che dal corfo del Sole prendeno le forze loro, humidifsimi fono, & rempre feco portano le pioue, perche rifcˆldati l“ parteno da regioni fcrocnti, & per tutto quaft leua n che tutti i grandifsimi f“umi nelle d&rittioni del mondo ci pareno hauere origine dalle parti rmemriona!i, & i campi Africani, i quali dalle parti meridiane fottopofii fono al corfo del Sole habbino in fatto oafco(i gli humori ¥ rari l“umi, & non molte fonti: rdl:a, che molto migliori (i trouino i capi delle fonti, che alla Tramontana, & a Borea rig.uuda no ;'fc per˜ in luogo pieno di folfo non (i incontrano, & che ci fia Jell'allume, o del bitume: imp..roche l“ mutano allhota, & fuori mand.1110 o acque calde, o fredde di cattiuo odore, & di trillo _fapore, perche dell'acq 1:1 calda non alcuna proprietˆ, ma quando h fredda incorre in luogo ardente, bolle, et rifcal,data molto fuori per le uene efce Copra la X X terr;1, .Al Sol dimoftr<1 laJi1a faccia turida. 'N_ e gli .mimai, neU' acq11e, & nelle piante, .Al Sol dimoftr<1 laJi1a faccia turida. 'N_ e gli .mimai, neU' acq11e, & nelle piante, L I I Jl O 3P terra, & P.cr˜ lungamente O:ar non puo , ma in poco tempo diuenta fredda, imperochc fc di natura fua cald.i fuoáe, il fuo calore non (i raffredderebbe ; ma con tutto non(e le rende per˜. n il colore , n il fa pore, n<: l'odore di prima, pcrchc egli gia per la fua raritˆ in¥ temo , &. mefcolato ¥ Vit.-. in quufl,o lnogo chiaro, & dice molte belle cofe , & JPecialmente parlando del fiume Jitto'NJgir, che hoggi J“ chiama il fiume di Senega, che per .A(“-ica ua uer[o ponente nell'Oceano , il quale fogli (iefji effetti, c/;e fo il 'Nj_lo, crefce, & produce gli animali, che j˜pra il 'N_!,lo fi ucdono. 'N_,irra lagencracione dellepioggie, & con effcmpi lodimoitra, & parla della gene rat1 'Per for m,i,t?;ior ogninoflro pecuglio. D'indi trabe11do la dorata crefk. Lafciand'i noflri per contrari alberghi, L'antic-hiffimo JJ,irto, cl,r: s'accofta' Gfa larnortt: dell'anno rnanifefta. .AU.1 ruota maggior ,ferma la terra, "l'{..[olpar, cl/alla 11ita in altolcrghi, Che non riuolgenlato ,11 cofla, O per morir fl pieghi ogni germoglio Et qutl pianeta, eh' fopra la guerra, S'a11icn d,e'l Sol'o quiui, o altro1e',1lbergbi; ( Odi cagion di nuoua mei-a1,iglia,) Ma 1u:md'anchor fopr'il celefte foglio Tra 1primi empi e agguaglianz4 fenáa. ,AlCJm pianeta i dritti raggi 11ibra, .Appref]o anclnr la nobile fomiglia, c'habbia uirt ,áontraria a fi-edddo. [coglio: I metalli ,le pietre, & f altre cofe ?{on eq11almenu i primi colpi libra, Come propie ricchez.. in guarda piglia". Ma i due piu lieui raddoppiando mo11e Con d1feguale, & ftemperteta lrbra. Ma Sat11mo,. & M ..cttr. o {tm lor proue C0Mtr.1rie a quellee,, & ftn11do fopra noi F.:necbe la terra,& l'acquafl rinoue. Ltfci.:mo dunque a dietro J. mo..o errante, Etfeg,,itiam'a dir, c“o ,be da himton 'J'ercbeftedd' lur forza, & fredde poi So110 le qualitati indi cadute Si fa 'Pt:r gli hmnidi, & gelati infiuffi faoi. ..n chenel ciel, ch' padre di Jal11te, E a poco a poco primde piu 11igort. E. m q11efto fi,atiofo&ranrau::an..e ,Ardor'> o gelo [1a, come qm baffo, Tanto, .. r, 'Perebe di/l@lta dalla prim'ufanz...a , RJ.nchiufo come Danae nel fondo, Cos'il perduto bene tra la genteDelfcolo fl tiáou', & /i racquifta, Manon[enzafatica, o ftudioardenteá. Ben'la conofcenza alquanto mifta á DafontaJi.me, _n&f..rm_n,' 'N:!}fcono mnoz dall ud1t , &la uifta. Trouas'infine dalloftudio immenj˜ ..eftofi uede cbiar da quel, cbe bodetto, Il grac..dar d..llafangofti:gente, Etd..lcun ucall..ttzzlcantomoftraLap1u grofla;-ug1adaefler prefente. L'4uidapecorell'anche il dimoftra ..Agl'intelletti de gli hiÇ>mini egtt:ili. Coljuo morfo brmno[o,&: iarrogantenEtgli humidiuapur'a11chenfo11trattiM_ofca, cbe fempre uuol u:ncer lagi<>ftra, 'Ptr l'accidente alla notitia 110.flra, Lofl:mt1/lar delle lucerneinnante.. .. r, 'Perebe di/l@lta dalla prim'ufanz...a , RJ.nchiufo come Danae nel fondo, Cos'il perduto bene tra la genteDelfcolo fl tiáou', & /i racquifta, Manon[enzafatica, o ftudioardenteá. Ben'la conofcenza alquanto mifta á DafontaJi.me, _n&f..rm_n,' 'N:!}fcono mnoz dall ud1t , &la uifta. Trouas'infine dalloftudio immenj˜ ..eftofi uede cbiar da quel, cbe bodetto, Il grac..dar d..llafangofti:gente, Etd..lcun ucall..ttzzlcantomoftraLap1u grofla;-ug1adaefler prefente. L'4uidapecorell'anche il dimoftra ..Agl'intelletti de gli hiÇ>mini egtt:ili. Coljuo morfo brmno[o,&: iarrogantenEtgli humidiuapur'a11chenfo11trattiM_ofca, cbe fempre uuol u:ncer lagi<>ftra, 'Ptr l'accidente alla notitia 110.flra, Lofl:mt1/lar delle lucerneinnante.. O.nf T .A Y e,.n Tanto , che fi condenfa , & /i riftrignt Inditio aacqu.t copio. porge, In folta nebbia, & di nera fembianza , Et l'lmmido del muro circoftante. Ilfreddo la cagion, che la coftrigne Q.!!ando con men liquor'il fonte forge, Come jponga , cbe l acqu.t piena fia Et con corfo men fort'il fium' moflo, Spreme l'humor, che la terra dipigne ¥ Vn buongiuditio del p1ouer s'accorge, Tal'hor minute fon legoccie inuia, MiU'altri fogni fon, che dir non po/[o, Tal'hor piu gruffe, come che' I [oggetto In breHe [Patio, & da quei faui intefi, 'Piu copiofo, o meno fi difuia ¥ cl/ajfatican del mar l'humido doffo. E.t'Jpeffo L'aer puro in fe riftretto , Molti ne fon da .:gricoltori apprefi, Da potenza fupern' in pioggia uolto, Et molti ancor dalle genti, che fanno .Acqua giuma11da piena di diletto. L'ufanz...a, &icofrumidepaeft, Q.fjeftanel grembo della terr'accolto, ch' inan.. il cafo il facceffo diranno. 'Pregna la rende, ond'e/la poi s'infiorit, E in ucrdeggiante go,ma ha il fen'i11 uo/to ¥ CA'PITOLO, 'Pof“:ia Vertunno, con 'Pomo,ia, & Flora E'l padre Bacco, & mill'a11tichi numi, L'animafemplicma, che difcende Lodan'il Sol, che fi bell'anno honora. Dalld celeffallaterrena flanza , .Ajfai meno, che prim'il uero apprende Ma quando l'aer riuers'i fuoi fiumi, Come da i monti delle nubi aperte, ,_- ConJpauentofi, e horribrli coftumi ¥ Viue della miferrima ignoranza. Et fon le uoci ftrepitofe inferte Del mormorar', e in ogni parte rugge Il benigno fi,o padre, cbe nel mondo Volle mandarla del fuo amore accefo Con fiamme JJ,arfe, mobili, & incerte: Cionafcedalfoffiar, ch'intorno mugge, Si cangia in Oro lucl, & fecondo. Et con gran forza indura il fofco nembo, L'oro e'L faper', & il bel uero inre[o, cl/imp:ttiente del legame fugge. che da benigno influflo nell.1 mente Per˜fi uede hor angulofo, hor gembo Fa ricco I' huomo foura Mida, o Crefo. L'aJJ,erto della nube intorno cirzta Da fi fcroc', e impetuofo lembo. Ma percbe fiala mia ragion difiinta, Dir˜ de fegni della pioggia, (9' quali Et quanti fon con maefireuol tinta. Chi ued'ilfimzo confue tr,rbid'ali en che dal fenfon Salir'al Cielo, &apparir in forma Di nebbia, o di uapori, o fumi tali', cof“ puro & purgato l'intelletto, che rend'a Gioue l'honoratocenfo. 'Puo gi11dicar fenzbauer altra norma . Chel'aerpregno a piouct s'apparecchi, Che raro in altra cofa fi trasforma. cl/oltr' il bel uer delle nontitie prime ..aud'a11che dietro a gli humidi, & rubecchi Dagli ar.t:idcnti na[ce il uer conutto. f/ apor'il Sofrof]ggia in oriente, !J.!!_eflin' han fotto con [cienZ! opime Seg1t'J di pioggia, & difuoimollifpeccbi. Tornardelle materie, nellequali La forza del calo: uero ..'imprime. I lampi, le comete, 1fuocbztali 'Per le cofe uifibilifon fatti Come fi fon:to, & come fon dfrfatti. X)( l Horn 334 L lB Il oHorfegueáqueUo,che,nittmujˆ..oflra ¥'Padre ( dicea) dd citi fe ben comprerulocDella rug1da dir', &della brina H4uer condotta [4 tua gmte in loco.a Etdel rejlo confomlafimi/moftra ..Oue la morte fenza te n'attendo. Dolce calardaUalts.cediuina. Tu, che parti/li gli elemertti, e.at.fut>ct> Dolce:me,tteJm1Japodie;,1C dalpi..no, Seggio fablime 1 & pit1 c4P4ce de/li 1-{¤llap.arte dell'at!rpil}1J}civa. E'ltiáoppo 4lme'{!>_rid11eefti, e'l pocp: La 11ottecolfaofreddouelo,& prano 'Pui-'io..onfido nei miei uoti h,:mefti, R.,eftririgeq11et1utpor',. &q11ell'inuoglie Cbe fon fond4ti nelle tue promejfe, Iu gocciole couue.rfo a m:m"ˆm:t1Jo. Che grat'il nQftro male non baurejli. ..effall'berbette, a ifior',. & allefogliecMeco fon (f:lleflegenti, & ip con effe, Tremol.mdos'accolla,&nel 1114ttino, Effe alla mi4 >-& io fio a/l.4 tua C40ce., I bei raggidel S-0l,.qu4/.ffeec...bio accoglie. Voce,cheftanelletH-c11oglie.fleffe_. Sfrml uapor'fa_ilgelo mattu(no; Ecco l'afPro f entier quanto /eno,áe, Ma perch' tlgelo ,pi11 potente,&forte, Qynt' l' errorfallace delle flrade, 'Per˜/ifi,-igne &diuentapinfino. Rf!_at' la fame indomita, & atroc... Speff˜fifono lepe1fonea.cc.orte Ttt fei Ja uia, tu fei lˆ ueritade , .. cb'albaffo la rugiadaji.c1Jndenfa á Tu feihuita, per˜. dolce pl{cf,-ec'Per non effer c4',or, cl/(llto [{l porte.. MoftrÇi iJuer camino-per piet!l4e.c1.>ercbc fedrmd' g diletteuol m&,[4 1.'org'il cibt; bmmgto alle tut fq11a,Jre., 'Jx5 bei pr,:ztJ lafertt ,hamio fent,ito¥á Et fo, he fi comprenda, cbe ne [ei Che tal 11ap1,r. di fot-to fi difbenfa. 'Prefente, con queJ1' opere leggiadr-'. Il luogo, &Ja.flagionform(J.t'íl1uito l}Tdl la uoce iJpadre.degli l)..i . .A queffimpre,{fio11 ,.cbe. rpef,r..:4m4r, Del Capitanfedtl, & ffio--grmrduolo > Et fPcft'ba di>lc'il gufto ,-& Japorito ¥. Moftr˜ qv.ant'4mq,j buonic,,& odia i rei. S'b.,:bbe gia 1m cibopre.c.iofo & c4ro, 'Per˜ ,t:hi4miml il fl..o be..to fluo/o Similalla r11giada ,far per fede, Qyello, c_b'il fuo uoler'interrafp..ga,. Q:!.anto pi,o il ci,:J o coi1)Èditio chiaro ., Emant'ogn'l1or lij}i“ con dolce uolo. ..eli.adiferta;,iaggiaoutm1J uede l)ijJegli, poi cb'algi11flo mm fi n“ega ..faer.herbetttit Sot', o forge“,[nJe,, Giufia dimqnda,,.ho;ágite ouefiferua Et.t fott'un popol t!og1;i cibo berede ¥ L'ambrofia nofira, r/l ntttare filega '&'im pae[e, ou'il diui'(z fa;Jo'l'C-záanra:dal Ciel per ogniuerfo c.aggia, Cond11t:.eua lagent'ttf)i(J dilet/4_,, ch'ogci'un'“ljr;ofirie-mpi, &goda S ott' il uej]illo d'un gran .on4uttor.. ¥ .. ui fia tribu, h' uopia rum n' bag gia ¥ 1h q#ella in ueae d'acqua pura ,,&t1ettt, /;.eco una fchiera di qu(Ji JPáti[noda Ctmiitto lˆtte,. & dbl,e meJ correa, Le celefli Hiua11de gm dal ciclo,cOgni c.ofˆ i1Jfiio grado enz perfett1: 'Piouen que[J:efca, per'cllogmmla roda. Magiugner,p1áima, 01/and.ar fi doue4 L'afflitta turba, che dal ,áhiaro 11elo Senza{i.tica,&ca;l{linafirro, & ,piene>. Delhel feren'“ntorno, 1,1ede & miláa D'ogni difagio ,,&mal11{)n fi potea., Scender'il dolce.. & tr4jparente gelo> JJ, popolfi Ji:ntta.umir meno,. Def“ofa la ,áoglie, & por, giJ, f irac, Et della uitaá& de(le ffie _(peran.Z! , che la fame nadriji:e , & f ene fati a , Et ..l1r1al1irenon?auei,afi-eno. . Con merauiglia, &q.anto puo refPi'l'lt,. Jl, capitano a.l.. ce..ftz flat1'{!á L'alto ftztpo.. di ,áofi rara gratia Gti oc.chi, & le palme lmmilmente110/grndo,, Conduce a dt'“-'˜gn'un, che c..,p,efta? 'J!reg˜ ,feco1}do le[e(lntiche ufawze. Rf!.al bou,rnon .iafi(lnapria, che [aria: La 334 L lB Il oHorfegueáqueUo,che,nittmujˆ..oflra ¥'Padre ( dicea) dd citi fe ben comprerulocDella rug1da dir', &della brina H4uer condotta [4 tua gmte in loco.a Etdel rejlo confomlafimi/moftra ..Oue la morte fenza te n'attendo. Dolce calardaUalts.cediuina. Tu, che parti/li gli elemertti, e.at.fut>ct> Dolce:me,tteJm1Japodie;,1C dalpi..no, Seggio fablime 1 & pit1 c4P4ce de/li 1-{¤llap.arte dell'at!rpil}1J}civa. E'ltiáoppo 4lme'{!>_rid11eefti, e'l pocp: La 11ottecolfaofreddouelo,& prano 'Pui-'io..onfido nei miei uoti h,:mefti, R.,eftririgeq11et1utpor',. &q11ell'inuoglie Cbe fon fond4ti nelle tue promejfe, Iu gocciole couue.rfo a m:m"ˆm:t1Jo. Che grat'il nQftro male non baurejli. ..effall'berbette, a ifior',. & allefogliecMeco fon (f:lleflegenti, & ip con effe, Tremol.mdos'accolla,&nel 1114ttino, Effe alla mi4 >-& io fio a/l.4 tua C40ce., I bei raggidel S-0l,.qu4/.ffeec...bio accoglie. Voce,cheftanelletH-c11oglie.fleffe_. Sfrml uapor'fa_ilgelo mattu(no; Ecco l'afPro f entier quanto /eno,áe, Ma perch' tlgelo ,pi11 potente,&forte, Qynt' l' errorfallace delle flrade, 'Per˜/ifi,-igne &diuentapinfino. Rf!_at' la fame indomita, & atroc... Speff˜fifono lepe1fonea.cc.orte Ttt fei Ja uia, tu fei lˆ ueritade , .. cb'albaffo la rugiadaji.c1Jndenfa á Tu feihuita, per˜. dolce pl{cf,-ec'Per non effer c4',or, cl/(llto [{l porte.. MoftrÇi iJuer camino-per piet!l4e.c1.>ercbc fedrmd' g diletteuol m&,[4 1.'org'il cibt; bmmgto alle tut fq11a,Jre., 'Jx5 bei pr,:ztJ lafertt ,hamio fent,ito¥á Et fo, he fi comprenda, cbe ne [ei Che tal 11ap1,r. di fot-to fi difbenfa. 'Prefente, con queJ1' opere leggiadr-'. Il luogo, &Ja.flagionform(J.t'íl1uito l}Tdl la uoce iJpadre.degli l)..i . .A queffimpre,{fio11 ,.cbe. rpef,r..:4m4r, Del Capitanfedtl, & ffio--grmrduolo > Et fPcft'ba di>lc'il gufto ,-& Japorito ¥. Moftr˜ qv.ant'4mq,j buonic,,& odia i rei. S'b.,:bbe gia 1m cibopre.c.iofo & c4ro, 'Per˜ ,t:hi4miml il fl..o be..to fluo/o Similalla r11giada ,far per fede, Qyello, c_b'il fuo uoler'interrafp..ga,. Q:!.anto pi,o il ci,:J o coi1)Èditio chiaro ., Emant'ogn'l1or lij}i“ con dolce uolo. ..eli.adiferta;,iaggiaoutm1J uede l)ijJegli, poi cb'algi11flo mm fi n“ega ..faer.herbetttit Sot', o forge“,[nJe,, Giufia dimqnda,,.ho;ágite ouefiferua Et.t fott'un popol t!og1;i cibo berede ¥ L'ambrofia nofira, r/l ntttare filega '&'im pae[e, ou'il diui'(z fa;Jo'l'C-záanra:dal Ciel per ogniuerfo c.aggia, Cond11t:.eua lagent'ttf)i(J dilet/4_,, ch'ogci'un'“ljr;ofirie-mpi, &goda S ott' il uej]illo d'un gran .on4uttor.. ¥ .. ui fia tribu, h' uopia rum n' bag gia ¥ 1h q#ella in ueae d'acqua pura ,,&t1ettt, /;.eco una fchiera di qu(Ji JPáti[noda Ctmiitto lˆtte,. & dbl,e meJ correa, Le celefli Hiua11de gm dal ciclo,cOgni c.ofˆ i1Jfiio grado enz perfett1: 'Piouen que[J:efca, per'cllogmmla roda. Magiugner,p1áima, 01/and.ar fi doue4 L'afflitta turba, che dal ,áhiaro 11elo Senza{i.tica,&ca;l{linafirro, & ,piene>. Delhel feren'“ntorno, 1,1ede & miláa D'ogni difagio ,,&mal11{)n fi potea., Scender'il dolce.. & tr4jparente gelo> JJ, popolfi Ji:ntta.umir meno,. Def“ofa la ,áoglie, & por, giJ, f irac, Et della uitaá& de(le ffie _(peran.Z! , che la fame nadriji:e , & f ene fati a , Et ..l1r1al1irenon?auei,afi-eno. . Con merauiglia, &q.anto puo refPi'l'lt,. Jl, capitano a.l.. ce..ftz flat1'{!á L'alto ftztpo.. di ,áofi rara gratia Gti oc.chi, & le palme lmmilmente110/grndo,, Conduce a dt'“-'˜gn'un, che c..,p,efta? 'J!reg˜ ,feco1}do le[e(lntiche ufawze. Rf!.al bou,rnon .iafi(lnapria, che [aria: La .. O T T .A. P o. 33S Lt uogli,i ogni fopor'in quella Jefl,i ¥ Per˜ feue conte11ta ogni palato, '. ogni guflo s' aqueta, & [e11e refla. une detto fia' l Ciel, che ci˜ 11' ha.dltto , 1!,t fe benqueU.r uolt a fe corte[e, Q_yjtlcl,eparteper˜ u'haeanchorelafciiito. Ma bm benign' t f aria in qr,et paefe, cbe cio ne manda per Jˆn.ar gl'infermi Di uari mali lor', & ua;áie offeje: Ma qui conuiro cbe' l mio cantar/i fermi. CAPITOLO. Com'il caloreddle[operne JJ,ere Leua il uapor dalla terrena fco.. , Detto.s',J prima con f enten'{f! uere ¥ La biancam:ue il uerno fi rtfor-za Comefool far la-flate la tempefla, Iri cui uirtu maggior, fi moftra, & forza. Humido, & caldo fumo al Ciel fi defta Etnel/.amezaregion s'inalza RJftrett'in nubuhiara, & manifeftae. R!!,_clfa il uapor debileme11te inalza, C-he per effer fottilee,. & gia d..(perfoCome candida lana.Ji di[calza.e011de s'imbianc1t tfltttJ f ,m“uerfo, ,: aere pregno d'ogni itornqfioecil.. Le bia11cht falde dell'hwnor confJ,er.(o. 1rtlt conpiu furia, & ptdur..a tocca 1 La gr.zndine gelata i tetti_,, e i colmi. Et con horror, & ftr¥epito trabocc4,. ) (Jnde fi ffieRan con le 11it1 gli olmi, Le brade a t.crraMnno conJJur1:7-.za' .Del gelido crift..l .. ch'a dirlo duolmi ¥ Mmw'ogni pianta ali.i temperie auUB'{_'{a, E' l contadw di. fite-Jpcran'{f'cade, w.j piu fefteflo o fua..liglia.opp,egliono tra le uene,& in quefio modo efceno fuorie, fenza che il loro uapore l“ gualli. Sono ancho di non buono fapore, & odore alcune fonti fredde, !equa li da luoghi inferiori dren to la terr.. nafccndo, paffano per luoghi ardenti, & da quefii partendo l“, & tracorrendo eer lungo (patio della terra ratfreddati uengono di fopra con I' odore,fapore,& colore gua Ilo,& corrotto,come {“ uede nella uia Tiburtina il fiume Albulae, & nel piano Ardeatino le fonti fredde, che folforate l“ chi:lmano,dello fie(fo odore: & cofi li ucde in altri luoghi fimipliami:ma quefie tutto che fredde fiano, pareno per˜ bolliree, percioche auuiene, che rnconcrandol“ di fotto profondamente in luoghi ald,offc(“ dall'humore,& dal fuoco, che tra fe conucngono1 con grande, & uchemcntc ftrepito in fe forti, & gagliardi f piriti uanno .. O T T .A. P o. 33S Lt uogli,i ogni fopor'in quella Jefl,i ¥ Per˜ feue conte11ta ogni palato, '. ogni guflo s' aqueta, & [e11e refla. une detto fia' l Ciel, che ci˜ 11' ha.dltto , 1!,t fe benqueU.r uolt a fe corte[e, Q_yjtlcl,eparteper˜ u'haeanchorelafciiito. Ma bm benign' t f aria in qr,et paefe, cbe cio ne manda per Jˆn.ar gl'infermi Di uari mali lor', & ua;áie offeje: Ma qui conuiro cbe' l mio cantar/i fermi. CAPITOLO. Com'il caloreddle[operne JJ,ere Leua il uapor dalla terrena fco.. , Detto.s',J prima con f enten'{f! uere ¥ La biancam:ue il uerno fi rtfor-za Comefool far la-flate la tempefla, Iri cui uirtu maggior, fi moftra, & forza. Humido, & caldo fumo al Ciel fi defta Etnel/.amezaregion s'inalza RJftrett'in nubuhiara, & manifeftae. R!!,_clfa il uapor debileme11te inalza, C-he per effer fottilee,. & gia d..(perfoCome candida lana.Ji di[calza.e011de s'imbianc1t tfltttJ f ,m“uerfo, ,: aere pregno d'ogni itornqfioecil.. Le bia11cht falde dell'hwnor confJ,er.(o. 1rtlt conpiu furia, & ptdur..a tocca 1 La gr.zndine gelata i tetti_,, e i colmi. Et con horror, & ftr¥epito trabocc4,. ) (Jnde fi ffieRan con le 11it1 gli olmi, Le brade a t.crraMnno conJJur1:7-.za' .Del gelido crift..l .. ch'a dirlo duolmi ¥ Mmw'ogni pianta ali.i temperie auUB'{_'{a, E' l contadw di. fite-Jpcran'{f'cade, w.j piu fefteflo o fua..liglia.opp,egliono tra le uene,& in quefio modo efceno fuorie, fenza che il loro uapore l“ gualli. Sono ancho di non buono fapore, & odore alcune fonti fredde, !equa li da luoghi inferiori dren to la terr.. nafccndo, paffano per luoghi ardenti, & da quefii partendo l“, & tracorrendo eer lungo (patio della terra ratfreddati uengono di fopra con I' odore,fapore,& colore gua Ilo,& corrotto,come {“ uede nella uia Tiburtina il fiume Albulae, & nel piano Ardeatino le fonti fredde, che folforate l“ chi:lmano,dello fie(fo odore: & cofi li ucde in altri luoghi fimipliami:ma quefie tutto che fredde fiano, pareno per˜ bolliree, percioche auuiene, che rnconcrandol“ di fotto profondamente in luoghi ald,offc(“ dall'humore,& dal fuoco, che tra fe conucngono1 con grande, & uchemcntc ftrepito in fe forti, & gagliardi f piriti uanno uanno nceucndo? & coli gonfi per la forz.. del uento , & sforuti bogliendo fpeffo fuorio . cfceno delle fontJ loro; Ma d1 quelle fonti, che aperte non fono; ma ouero da fafsi,ouero da qualche altra uiolenza ritenute fono,. per illrette uene fono dalla forza dello fpirito mandate foori .a 1 grandi,& rileuati grumi di terra,& per˜ grandemente {i inganna,chiunque penfa di hauerc i capi delle fonti,quando aprcno loro le grandi folfe in quella altezu, che fono i grumi: imper˜ fi come un uafo di rame non ripieno fino all'orlo fuo, ma che habbia la mifura dell'acqua fecondo la fua capacitˆ, di due delle tre parti quando il fuoco perchiodal gran feruore del fuoco toccato uiene sforza l'acqua a rifcaJdarl“ bene,& quella per Ja fua naturale raritˆ riceuendo in fe la gagliarda enfiagione del caldo, non folo riempieiluafo, ma con gli f piriti fuoi alzando il coperchio, & ufcendo trabocca: ma leuato il coperchio,& dfalati i fuoi boglimenti nello aperto acre., torna di nuouo al luogo fuo: al fimigliante modo quei capi delle fonti, quando fono per le firettezze comprefsi, & rifiretti, con grande impeto uengono di fopra gli (piriti dell'acqua, ma tantollo, che riaper ci,& rillargati fono uotati per la raritˆ,che nel liquore preuale,rifeggon6/ & tornano nella proprietˆ del fuo giufio pefo. Ma ogni acqua calda per quello atta alle medicine, perci˜ che ricotta nelle cofe precedenti, riceue altra uirtute ali' ufo Immano; percioche le fon ti fulfuree rifiorano le fatiche de nerui, rifcaldandoo, & fucchiando con il loro calore i tr“,. fii humori da i corpi. Ma le fonti,che hanno dell'allume, quando riccucno alcuni corpi dalla paralifi difriolti, ouero da qualche sforzeuole infermitˆ mantenendo il refrigerioper le aperte uene, rifiorano con forza contraria del caldo, & cofi continuando per quefio i corpi fono rimefsi nell'antica cura delle loro membra: Finalmente ouc 'fono le acque, che tengono del bitume, gli huomini polfono purgare i difetti, che hanno dentro i corpi loro bcuendone,& a quello modo medicarli. Euui anche una forte di acqua fredda nitro fa come a Penna, a Vefiina, a Cotilio, & in altri luoghi fimi li, che beuendone alcuno (i purga,& per lo uentre palfando minuifcc, & fcema la gonfiezza delle firume. Ma doue l“caua l'oro, & l'argento,il ferro,il rame, il piombo,& altre fimiglianti cofe alle dct te, iui l“trouano molte fonti, ma fono fommamente ditttofe , pcrdoche hanno i uitijcontrari a quell'acque calde, che uengono dal folfo, dallo allume, o dal bitume, & fanno quello, che beuute quando entrano nel corpo, & uanno per le uene toccano i neruio,& le giunture, & quelli infiando gl'indurano i neruio. A dunque per la cnfiagione gonfiati per lungo (i ritirano, & coli fanno gli huomini dogliofi o per m:ile di nerui,o per le podagre, perche hanno le fottigliezze delle uene loro mefcolatc di cofe durifsime, fpelfe , & frcddifsime. V n'altra forte di acqua litroua,Iaqualc non hauendo a bafianza le fueuene chiarc, con la fpuma fua nuota come fiore nella fommid l“mile al colore d'un uetro purpureo. ..ell:e cofc mirabilmente auuenite fono,& confiderate in A thene, perche iui da fi. mili luoghi, & fonti, & in A fii,& al porto Pireo fono condotte le forgenti canne,.. _di ¥ qucllcniuno ne beuc per quella caufa, ma bene fe ne ferueno per lauare, & per altre b1lo gna,& l:,cueno de i po1.Li, & cofi fchiuano i difetti di quelle fonti. Hennol.ionelleca/ligationidi'Pli.aliij.delxxxi.leyge non, &in.A/li adportum1'ire.e1m1, m.: M.i/li1fq11eadportum 'Pire.1:um, & dice, cbe Ma/li fonodettealtramente,..!&papill .., & ubmr, quafimammelle,per lcquali uenganot'acque,be11cbeancbef.1luaI.i pnmaZet ¥ M a T101ázzcno ci˜ non (i puo fuggire, perche iui altra forte di acque non G troua,fe non quell.1,cl1e hanno i Cibddi,& per˜ in quella cittˆ o tutd,o la maggior par..e fono de j piedi cJgiooeuoli. Ma in Tarfo cittˆ di Cilicia troual“ un f“ume nominato Cidnos,nclquale i pod.1grol“ tenendole gambe a molle fono folleu.i.ti dal doloreo. Oltra le dette.c?¥ fc molte altre generationi di acque {i trouano,che hanno le fuc proprietˆ ,1come inS1c1l13, il fiume Himcra,ilqualc ufcito dalla fonte in due rami {i parte, & quel ramo, chefi fiende correndo oT r .A r o.nr correndo uer(o l1 monte Ethn'a, perci˜ ch'egli pa(fa per terreno di focco dolce', egli d1 graodifsima dolcezu, l'altro ra..o;che corre ..:r quel ..ianon, doue fi caua il fai.., ?i f..., por falfo. Si..nilmcnt.. an_nParetn_non10, & la do..e e 11 u1agg10 ..d Hamone,& al C;fs10 all Eg1t to fono laghi palufln dt mamera Fall“, ..he d1 fop:a ha..no 11 falc congelato. ,.,ono appre[fo in molti altri luoghi,& fonti,& fiumi,& lagh1,19uah paffando oltra le caue del falc,ne¥ cel1ˆriamence diuentano fal.lti,altri penetrando per le uene graffe della terra come unti d'oglio efceno fuori come a Soli c:ificllo ..ella Ci licia il fiume 1:ipan_nri nominaton, nel,.nqulle chiunque (i l..u.., o n..ota li ungne dal! ac..ua,&n_ cofi "n...Ila Etl11op1a {i tro..a ..n lan,go, che uone gli huom101, che m effo nuotano; & m Jnd1a cenne uno,che quando 1! cielo e fcrcno ..anda una gran quantitˆ di og!io. Anchora a Cartagine una fonte, foprala quale nuota l'oglio di odore come una lcorza di ced..o, del q..al''?glio .. u[anza di ug0nerc le pecore: al Zame,& intorno a Durazzo,& A pollonta fono fontt, che inltcme con I acqua nomi tano gran mo!titudi ne di pece; a Babilonia un grandifsimo bgo, che fi chiama la pa. ludc Afphaltite, ha di fopra il liquido birume, che nuota, delqual bitume,& di pietra cotta fobricawne il muro Semiramis cinfe fa gran B .. bilonia; coli in loppe nella Siria,& nel- 1' Arabia de Numidi fi trouano laghi di fmifurata grandezzan, i quali mandano ftJori gran malie di bitume, che fono poi tolte dalli habitatori di quei luoghi. Ma ci˜ non marauiglioCo , percioche in quei fono molte pi< traie di duro bitume. ..ando adunque l'acquJ rompe fuori per la terra bitumino fa feco ne porta, & quandon, che ella ufcita fuori. della terran, (i frcglie, & co(i da fe fcaccia il birnmen: & coli anche nella Cappadocia nella uia,che tra Mazz.aca,& T uana, li troua un gran lagon, nel quale fe una parte di cannen, o d'alt..a cofa pofla dentro,& il feguente giorno cauata,quella parten, che farˆ fiata cau:ua. fi trouerˆ di pietra, rdlando l'altra pane, che non hauerˆ toccato l'acqua nella fua propri.\ n.itura. Allo fl:dfo modo a Hieropoli della Frigia bolle una moltitudine d'acqua. calda, ddlaquak [e ne manda per le fo!fe d'incorno a gli horti,& alle uigne. Q!)efia a capo d'anno d1uenta una crofia di pietra, & cofi ogni tanti anni gli habitat ori di.quei padi facendo i margini di terra dalla defira, & dalla h01Hra, ui lafciano and:ire quelle acque,& con quelle crofre fanno le liepi de i campi loro;& qudl:o pare,che namralmente fatto ha,. percioche in quei luoghi, & in quella terra, doue nafce quel fucco, ci fra fotto una qualitˆ fi milc alla natura del coagolo. Dipoi 'luando 1a forza mefcolata efce di fopra per le fontifue, sforzata rifirigncrli,& appigliarli dal Solen, & dalla caliditˆ dell'acren, come liuede ne i piani delle faline. Sono apprdfo fonti molto amare nafcenti da amaro fucco, della terr:i, come nel Ponto il fiume Hipa.nis, ilqualc dal foo capo per quaranta miglia fcorre con acqua di dolcifsimo fapore, da poi quando giugne :il luogo,che dalla foce: fuai lontano cento,& fe!Tanta. miglia, con quello fi mefcola un foncicello ben piccolo:Q_ue!l o fomicello, quando entra nel detto fiume, allbora fa,che tanta quamirˆ di acque diuen ta amara,percioche per quella forte di terra, & per quelle uene, dallequali fi caua la Sanda raca ulendo quell'acqua amara diuiene, & tutte qudl:e cofe da difsimiglianti fa pori prdi d.tlla pioinictˆ del terreno per doue paffano,chiaramcmc (i fonno,come appare nei frutti. imperoche fe le radici de gli alberi, o dcl1e uiti,o dell'altre femenze mandaffero i frutti prendendo il fucco non dalle proprietˆ del terreno, fenza dubbio il fa por di tutti in ogni }uogo,& in ogni parte fi1rcbbe d'unanifl:effa natura;ma uedemo pure ,che l' Jfola di Lesbo fa il uino Protropo; Meonia il uino detto Catacecaumenitc, & Lidia il Melico,& Sicilia. il Mamertino; Campagna il Falerno; Terracina, & Fondi i Cecubi;& in molti altri luo-ghi di innumcrabil moltitudine, & uarietˆ generarli le forti , & le forze de i uini ; 1equali non altrimenti poffano eflr prodotte,fe non quando l'humorc terreno con le f.ue proprietˆ de i fa pori infufo nelleradici,nutre,& pa.fcc la materia,per laquale ufcendo alla cima ditfundc il filpore del frutto propio del luogo1& dc: Ua forte fua: cbc.fe.1.-i tena. non fof- fe difsimile,. oT r .A r o.nr correndo uer(o l1 monte Ethn'a, perci˜ ch'egli pa(fa per terreno di focco dolce', egli d1 graodifsima dolcezu, l'altro ra..o;che corre ..:r quel ..ianon, doue fi caua il fai.., ?i f..., por falfo. Si..nilmcnt.. an_nParetn_non10, & la do..e e 11 u1agg10 ..d Hamone,& al C;fs10 all Eg1t to fono laghi palufln dt mamera Fall“, ..he d1 fop:a ha..no 11 falc congelato. ,.,ono appre[fo in molti altri luoghi,& fonti,& fiumi,& lagh1,19uah paffando oltra le caue del falc,ne¥ cel1ˆriamence diuentano fal.lti,altri penetrando per le uene graffe della terra come unti d'oglio efceno fuori come a Soli c:ificllo ..ella Ci licia il fiume 1:ipan_nri nominaton, nel,.nqulle chiunque (i l..u.., o n..ota li ungne dal! ac..ua,&n_ cofi "n...Ila Etl11op1a {i tro..a ..n lan,go, che uone gli huom101, che m effo nuotano; & m Jnd1a cenne uno,che quando 1! cielo e fcrcno ..anda una gran quantitˆ di og!io. Anchora a Cartagine una fonte, foprala quale nuota l'oglio di odore come una lcorza di ced..o, del q..al''?glio .. u[anza di ug0nerc le pecore: al Zame,& intorno a Durazzo,& A pollonta fono fontt, che inltcme con I acqua nomi tano gran mo!titudi ne di pece; a Babilonia un grandifsimo bgo, che fi chiama la pa. ludc Afphaltite, ha di fopra il liquido birume, che nuota, delqual bitume,& di pietra cotta fobricawne il muro Semiramis cinfe fa gran B .. bilonia; coli in loppe nella Siria,& nel- 1' Arabia de Numidi fi trouano laghi di fmifurata grandezzan, i quali mandano ftJori gran malie di bitume, che fono poi tolte dalli habitatori di quei luoghi. Ma ci˜ non marauiglioCo , percioche in quei fono molte pi< traie di duro bitume. ..ando adunque l'acquJ rompe fuori per la terra bitumino fa feco ne porta, & quandon, che ella ufcita fuori. della terran, (i frcglie, & co(i da fe fcaccia il birnmen: & coli anche nella Cappadocia nella uia,che tra Mazz.aca,& T uana, li troua un gran lagon, nel quale fe una parte di cannen, o d'alt..a cofa pofla dentro,& il feguente giorno cauata,quella parten, che farˆ fiata cau:ua. fi trouerˆ di pietra, rdlando l'altra pane, che non hauerˆ toccato l'acqua nella fua propri.\ n.itura. Allo fl:dfo modo a Hieropoli della Frigia bolle una moltitudine d'acqua. calda, ddlaquak [e ne manda per le fo!fe d'incorno a gli horti,& alle uigne. Q!)efia a capo d'anno d1uenta una crofia di pietra, & cofi ogni tanti anni gli habitat ori di.quei padi facendo i margini di terra dalla defira, & dalla h01Hra, ui lafciano and:ire quelle acque,& con quelle crofre fanno le liepi de i campi loro;& qudl:o pare,che namralmente fatto ha,. percioche in quei luoghi, & in quella terra, doue nafce quel fucco, ci fra fotto una qualitˆ fi milc alla natura del coagolo. Dipoi 'luando 1a forza mefcolata efce di fopra per le fontifue, sforzata rifirigncrli,& appigliarli dal Solen, & dalla caliditˆ dell'acren, come liuede ne i piani delle faline. Sono apprdfo fonti molto amare nafcenti da amaro fucco, della terr:i, come nel Ponto il fiume Hipa.nis, ilqualc dal foo capo per quaranta miglia fcorre con acqua di dolcifsimo fapore, da poi quando giugne :il luogo,che dalla foce: fuai lontano cento,& fe!Tanta. miglia, con quello fi mefcola un foncicello ben piccolo:Q_ue!l o fomicello, quando entra nel detto fiume, allbora fa,che tanta quamirˆ di acque diuen ta amara,percioche per quella forte di terra, & per quelle uene, dallequali fi caua la Sanda raca ulendo quell'acqua amara diuiene, & tutte qudl:e cofe da difsimiglianti fa pori prdi d.tlla pioinictˆ del terreno per doue paffano,chiaramcmc (i fonno,come appare nei frutti. imperoche fe le radici de gli alberi, o dcl1e uiti,o dell'altre femenze mandaffero i frutti prendendo il fucco non dalle proprietˆ del terreno, fenza dubbio il fa por di tutti in ogni }uogo,& in ogni parte fi1rcbbe d'unanifl:effa natura;ma uedemo pure ,che l' Jfola di Lesbo fa il uino Protropo; Meonia il uino detto Catacecaumenitc, & Lidia il Melico,& Sicilia. il Mamertino; Campagna il Falerno; Terracina, & Fondi i Cecubi;& in molti altri luo-ghi di innumcrabil moltitudine, & uarietˆ generarli le forti , & le forze de i uini ; 1equali non altrimenti poffano eflr prodotte,fe non quando l'humorc terreno con le f.ue proprietˆ de i fa pori infufo nelleradici,nutre,& pa.fcc la materia,per laquale ufcendo alla cima ditfundc il filpore del frutto propio del luogo1& dc: Ua forte fua: cbc.fe.1.-i tena. non fof- fe difsimile,. fe difsimik, ..'diftinfa di uarietˆ d'humori, non far,eebbenQ fo Siria,& in irabia fldl/e canne,& ne i giunchi,& neJlc her.. gli odori folameiueá: n ancho gli alberie, ,ho ci dann6 J'incenfo, n quelle terre ci dari ano i grani del pepe, n le glebe della mirra, n a Ci rene nelle bacchette nafcercbbe il la!fere: ma in tutte le regiofli del la terra, & in tntti i luoghi tutte le cofe d'una frdfa natura l“ prodnrrebbcno: ma fecondo quelle d1ued“rˆ in ua..ij luoghi, & paefi la inclinatione del mondo,& lo impeto del Sole o piu prdfo, o piu lonta.... no facendo il corfo fuo, genera tali humo&i di queffa naturae, & quelle qualitˆ-non folamente io quelle cofe l“ ucderto, ma nelle pecore, & negli armenti,,& tai cofo non ci farebbeno difsimiglianza,fe le proprietˆ, di ciakun terreono in paef“ diucrl“ alla uinu del¥ Sole non fu!fero temperate. Perche.neUa Beotia il fiume Ceph“fo, & il fiume detto Melas; & tra i Lucani il Crate, a Troia il ..anto, & ne i campi de i Clazomeni,& di E.rithrei , & di LaodiceCi fono fonti,'& fiumi, alliquali qu:mdo le pecore a i fuoi tempi dell'anno s'appa. recchiano a concepere il parto,ogni giorno a here :t quei luoghi fon cacciate , & da quello ,che auegna, che fieno bianche, nientedimeno parturifceno in alcu11i luoghi gli animali grigi.in alcuni neri,in alcuni del colore del coruo. & coft quando la proprietˆ del liquore entra nel corpo, dentro ui femina la qualitˆ mcfcolata fecondo la natura foa,perche adu.o que nei campi Troiani nafceno prdfo al fiume gli armenti ruffi,& le pecore grigie, per˜ fa dice che gli llic{i hanno chiamato quel fiume Xanto. Trouanl“ ancho alcune acque mortifere, lequali paffando per un Cucco malefico della terra, riceueno in fe la. forza del Se ueleoo: G come li dice d'una fortte di Terracina, laquale Nettuno l“ 11ominaua, dellaquaJe chiunque pereinauertcnza Re beueua, era della uita prinato: per la qual cofa diC'd“ , '-'he gl.. Sa' antichi la otturorno: & appre!fo de i Greci in Thrada un lago, che non folamcntŽ fa, morire chi di quello ne beue,ma anche dafcuno, cbe iui (i bagna ¥ Similmente in T elfali.. A una fonte, che fcorre, della quale non ne gufi-a alcuno animale,n altra forte di befiia fe le auicina. appreffo quelfafonte un'arbore di color purpureo; & cofi nella Macedoni:, la Joue fepulte Euripide dalla dcflra,& d:illa finifira del monumento due riui conc-or uno in uno,iui dall'una pane Cedendo i palfaggieri per la bontˆ dcll'acque fogliono man gi:trc; ma al riuo, che dall'altra parte del nwnumcnto, niuno s'approfsima, perche egli l“ dic.e, ch'egli ha l'acqua fua mortifera, & peCl:ilrnte. Appreffo l“ troua anche in Arcadiil Nonacri nominato pad:,che nei monti ha frcddifsime acque da i fafsi frillanti, & qucl liˆcqua cofi fredda detta Stygos,& quella n in argento, n in rame, n in ferro pno cffett tenuta,perch.. o..ni uafo di tali materie compofro per quell'acqua li difsipa, & dtfcioglic; ma per conferuare, & tenere quell'acqua non cofa,che f“a buona,fc non un'ugn:t di mu-' lo. q.udl'acqua fi dice dlre fian mandata da Antipatro nella prouincia, d..ue Aleffandro G trouaua, per Iolla fuo f“gliuolo, & da lui con quell'acqne fi fcriue dfer fiato ammazza.. to il Re. A quell:o mo.do nelle Alpi, doue il Regno di Cotto, un'acqua, che cni la gufia di fatio cade. Ma nel campo Falifco alfa ufa C:impnna nel piano di Corneto un bofro, nel quale nafce una.fonte , .clou e appareno gli ofsi di bifcie, & di la.certe, & di al tri ferpenti giacere. AnC"ora fono alcune uene acide di fonti,comea Linccfle, &in' 1.alia a V“ren.i,in Campagna a Theano,& in molti altri luoghi, che hanno tal uirt che beuute rompeno le pietre nelle ueliche, che nafreno ne i corpi humani ; & cio farli naturalmen te app:ire per qucfl:a caufa, che il fucco acre, & acido fta fotto qndh terra, per la quale ufcendo le uenc s'intingono di quella acrcz.z.:i, & cofi quando fono entrate nel corpo dif l“pano quelle cofe, chctrouano eflr fbte generate..& accrefriute dalJa fuf..idcntrn del l'acqua. Ma per che caufa dalle cofe acide difcioltc, & partite fieno taU pietre, noi pote mo auucrtir da quefroe, chefe alcuno porrˆ un'ouo nell'acetoe, & ue lo lafcicrˆ lungamcn re, la fcorza fua diuemerˆ mollee, & ft ˆifcioglicrˆ. Similmente fe il riombo, che lcn td..in10, & di gran pefo, farˆ pofio fopra un uafo, che dentro h.ibbia dello aceto, & che il uafo o r T A r o. 339o il uafo fia ben coperto, & otturato, o illotato auuerrˆ,chc il piombo (i disfarˆ,& (i farˆ laobiacca. Con le ifierle rlgioni fe del rame,che pure di piu Coda natura, che il piombo, l“farˆ la medd“m1 proua, egli certamente (i disfarˆ,& il ucrdeárame, o la fua ruggine ne caueremo . Cofi la Perla,& i fafsi di fclice,chc per ferro, o per fuoco folo non l“ polfonodisfare, quafldo dal fuoco faranno rifrald:ui,& fparfo.ii fopra dell'aceto, (“ difcioglieran.ono,& romperanno prefiamente. ..ando adunque uediamo tai cofe elfer fatte dinao:.doa gli occhi oofiri, po temo dilcorrere, per la fo nezza del fucco con le cofc acide poterliocurare quelli, che fcntono del mal di pietra. Sonoui olcra di que!l:o anche delle fonti mcfcolate come col uino, {i come n' una nella Paphlagonia, della quale chiunque ne bcuc,oebro fenza uino diuenta. Ma apprelfo gli Equicoli in Italia & nelle Alpi, nella nationcode Mcdulli, (“ troua una forte di acqua, di cui, chi ne bcue, diuiene gozzuto: & in Arca dia una cittˆ non ignobile di Cli toro, ne i cui campi una Spilonca,dallaqualc cke un'acqua, che rende i beuitori abO:emij. a quella fonte uno Epigramma fcolpito in pietradi quefto fentimentoin uerl“ Greci, che quell'acqua non buona per Lmarl“ dentro, & anche nemica alle uite, concio i“a, che appre{fo quella fonte Melampo con facri6ci purgato h:iueffe la rabbia delle figlie di Preto, & ritornato hauclfc le menti di quelle uergininella prifiioa fanitˆ: lo Epigramma qui fotto fer“ tto.o Se te PaO:or' al fonte di Clitoro Fuggi la fonte mia cl/odia le uite, Et la tua greggia ardente fete fprona ,o'Per ci˜ cl/in quell'ogni bruttezza fdolfe Su'l mezo giorno porgine rifioro Melampo delle figlie inacerbite Col ber'a quella, & alla tua perfona:oDi 'Preto quand.o a.Ar..'{O fi riuolfe Anco la ferm'al diletteuol Choro Yerfo cl .Arcadia le dure [alite, Delle Naiade, & a quella piacer dona.oOgni fordida cofa qui rauolfe, Ma per lauarti non entrar nell'acque Etl' attuff˜ conraltre cos'immo11de S'il ber del uino giamai non ti [piacqueo..l mez.g delle mie gia limpid'onde. Trou:i.G nell'Ifola Chios una fonte di natura,che fa pazzi,chi ne bcue per inauu ertcnza & iui rcolpito un'epigramma di quefro tenore, che l'acqua di quella fonte dolce,.. chi ne bcuerˆ per hauere i fcntimenti di pietra,& i uer(i fono quefii.o frefche fonlemie acque, & dolci abere, Ma fe per cafo quelle beucrai Di pietra ti conuien la mente hauerc. di queO:o Epigramma i uerft fon greci. t> ¥ Ma s'il freddo liquor nel uentre fcendeSe ben le fom me labra uuoi toccartioPreO:?uedr..i relb..orfane , & p{iue Di dent1, che n andran, le tllC gingille,o yy Della L I B Jt O Della proprietˆ d'?tJcuni luoghi, e5 fonti. Cap. 1111Ono ancho in alcuni luoghi proprietˆ di fonti, che fanno, che chi nafce in t}UC luoghi liano di uoci mirabili a cantare;come in Tblrfo, & a Magncf“a,&lin altrefimili regioni, & anche Zama cittˆ di Atfrica, il cui circuito il RelIubacinfc di doppio muro , & iui u fabric˜ la cafa regale: da quella miglialuenti il caftello Ifmuel, di cui le parti del territorio fono chiufeda incredibili proprietˆ di natura: pero che 6!fcndo l' Affri ca madrel, & nutrice di fiere be!He, & f pccialmeme di ferpc..ti,ne i campi di quel ca[kllo niuna ne nafce, & fe akuna uolta per cafo-iui porta¥ ta,di fobito fe ne muore..n fola mente quefl-o iui ti uede,ma ancbe fed:r 4uei luoghi, altrouc la terra farˆ portata, farˆ il fimi le. Q.uella forte di terreno dicc!“. e!fere alle !fole Baleari: ma quella tetra ha un'altra uirt piu marauigliofa, fa quale cofi effere ho intefo. C. Giulio figliuolo di Mafsiniffa milit˜ col padre Cef.queCl:i meco alfoggi˜,per-ilchc mi era necetfario nello fl-arc,& uiuere inficme ragionar'alc.na cofal, i.. quefto mezo effend_o tra noi caduto ragionamento della forza dell'acqua,& delte fue uirtuti, egli mi di Ife elfer in quella terra fonti di natura talc,che qttelli, che iui nafceuano, baueuano ottime uoci per cantare,& per quella ragio_ne fempre mai comprauano-i ferui olttamarini belli,& le garzo ne da marito,& quelle inl“emc poneuano,accioche quelli, che da loro nafceffcro non fotohaucffcro bona uoce, ma fulfero di bellezza non inueuufi:a. ..ndo adunque per n:>.tu.ratanta uarietˆ. a diuert“ luoghi difhibuita Ga, che il corpo hu.mano in qualche parte terreno,& in e{fo molte foni d'humore l“ trou.ino, come del fangue, del latte,del fudorc:, ldell'orina,delle.lagrirn<:, fe in Ci poca particella di terreno fi troua t:rnte diuerfitˆ di fapo- 1i, non da marauigliarfi fc in tanta grandezza di terra li trouaoo innumerabili uarietˆ. di fughi,,pe.. le ucnc Žlelli quali la forza dell'acqua penetrando-mefcolata uegna all'ufcirc delá kfontiá,& coi“ d.1 qaello l“ faccia diuerfi,& difeguali fonti nelle propie forti per la diffe- 1umz.1. de i luoghi, & per la difaguaglianza de i paeft, & pet le difsimiglianti proprietˆ di terreni . Delle cofc fopr1dctte fono aJcunc,che io d.1 me ho uedute,& conu-derate: ma le J¥ltrc nei libri Greci ho ritrou:itc ferine, de i quali fcritti gli autori fono Theophrafio, Timeo, Pofsidonio,1-fcgd“a,Hcrodoto,.t\rifiide,Metbodoro: i quali con grande uigilan {a,& ill!i nito fiu..'ahre cofe, un ell'.1 pot.lil“:n,k1c l.1 ui1.1 l'i1J;m.1 fco1.1 l'nctiuc, n il corp,ode gli animali.l' n alcuna.lu111 111 t 1lm p11n 11.1fr<'rc,n folh:nt.ul“, n cfirc :ipp.irccchiata; per ilche egh fi de..e con gr.111 dil1w111.1,& iml11lhi.1 cercare,& clc..gcrc le fonti .ilb falubrid dell'hu1n.ma utt.. I >,1p,11 , , /J1 Ji fimo l',tr1J1t< rimw1.,f1¥, ri-.t 11rcrD',:1á:o prtl!i.ná!e, & eleggerle, ma percEe _la ../,-11w111¥ 111ár{i1pp1111,ápu,, 11/iáp1át1po/lr,.1n-it>d11¥ Ji t¥1ftc'i.t 11;tgliofi c.w“, per˜ Vitm.dopo la m- 11, I1ttfl//1', , , I,,, pni[u>Jlo ,'1111,111"'1 .fi.,,rá1Jiá ¥J'f-díô,,:_ .. ,w:má .ir .tct]-"e,.uciocbepoi di qudlefi eleg:.l!' 1l1w....(lt1, l,1 0111/r /tu/',1111,á11,á .;(l,¥ ,1f,nm..t,..;,,,..proá,i: ,fr!/'.rc.p,e. lL I B Jt O Della proprietˆ d'?tJcuni luoghi, e5 fonti. Cap. 1111Ono ancho in alcuni luoghi proprietˆ di fonti, che fanno, che chi nafce in t}UC luoghi liano di uoci mirabili a cantare;come in Tblrfo, & a Magncf“a,&lin altrefimili regioni, & anche Zama cittˆ di Atfrica, il cui circuito il RelIubacinfc di doppio muro , & iui u fabric˜ la cafa regale: da quella miglialuenti il caftello Ifmuel, di cui le parti del territorio fono chiufeda incredibili proprietˆ di natura: pero che 6!fcndo l' Affri ca madrel, & nutrice di fiere be!He, & f pccialmeme di ferpc..ti,ne i campi di quel ca[kllo niuna ne nafce, & fe akuna uolta per cafo-iui porta¥ ta,di fobito fe ne muore..n fola mente quefl-o iui ti uede,ma ancbe fed:r 4uei luoghi, altrouc la terra farˆ portata, farˆ il fimi le. Q.uella forte di terreno dicc!“. e!fere alle !fole Baleari: ma quella tetra ha un'altra uirt piu marauigliofa, fa quale cofi effere ho intefo. C. Giulio figliuolo di Mafsiniffa milit˜ col padre Cef.queCl:i meco alfoggi˜,per-ilchc mi era necetfario nello fl-arc,& uiuere inficme ragionar'alc.na cofal, i.. quefto mezo effend_o tra noi caduto ragionamento della forza dell'acqua,& delte fue uirtuti, egli mi di Ife elfer in quella terra fonti di natura talc,che qttelli, che iui nafceuano, baueuano ottime uoci per cantare,& per quella ragio_ne fempre mai comprauano-i ferui olttamarini belli,& le garzo ne da marito,& quelle inl“emc poneuano,accioche quelli, che da loro nafceffcro non fotohaucffcro bona uoce, ma fulfero di bellezza non inueuufi:a. ..ndo adunque per n:>.tu.ratanta uarietˆ. a diuert“ luoghi difhibuita Ga, che il corpo hu.mano in qualche parte terreno,& in e{fo molte foni d'humore l“ trou.ino, come del fangue, del latte,del fudorc:, ldell'orina,delle.lagrirn<:, fe in Ci poca particella di terreno fi troua t:rnte diuerfitˆ di fapo- 1i, non da marauigliarfi fc in tanta grandezza di terra li trouaoo innumerabili uarietˆ. di fughi,,pe.. le ucnc Žlelli quali la forza dell'acqua penetrando-mefcolata uegna all'ufcirc delá kfontiá,& coi“ d.1 qaello l“ faccia diuerfi,& difeguali fonti nelle propie forti per la diffe- 1umz.1. de i luoghi, & per la difaguaglianza de i paeft, & pet le difsimiglianti proprietˆ di terreni . Delle cofc fopr1dctte fono aJcunc,che io d.1 me ho uedute,& conu-derate: ma le J¥ltrc nei libri Greci ho ritrou:itc ferine, de i quali fcritti gli autori fono Theophrafio, Timeo, Pofsidonio,1-fcgd“a,Hcrodoto,.t\rifiide,Metbodoro: i quali con grande uigilan {a,& ill!i nito fiu..'ahre cofe, un ell'.1 pot.lil“:n,k1c l.1 ui1.1 l'i1J;m.1 fco1.1 l'nctiuc, n il corp,ode gli animali.l' n alcuna.lu111 111 t 1lm p11n 11.1fr<'rc,n folh:nt.ul“, n cfirc :ipp.irccchiata; per ilche egh fi de..e con gr.111 dil1w111.1,& iml11lhi.1 cercare,& clc..gcrc le fonti .ilb falubrid dell'hu1n.ma utt.. 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Se faraone,acorrenti,& aperte, prima,cbe {i dia prmcipio :1 codurlc,dcono cffcr gaardJti,&amolto bene confiderati i circonfhnti a quelle fonti, di che corporatura fieno,aá &Cc eglino {i troueranno elfer gagliardi di corpo,& chiari di colore, n haucr.anno leg2mbe cagioneuoli, n gli occhi lipp1, certamente le fomi faranno approu:ltemolto. ..imilmeotc feadi nuouo farˆ un:1 fonte cauata,& pofro dell'acqua fua in un uafo / di rame corinthio,o d'altra forte,che fia di buon rame,& quell'acqua fparfa non macchierˆ, fenza dubbio ella fad ottima: & coG fe in un bronzino farˆ polla a bollire, &poi lafciata ripofare, & dar giu, & nel fondo non lafcierˆ l'arena, o fondacchioa, certamente quell'acqua farˆ prouata ¥ Allo ifreffo modo fe i legumi in un uafo con quell'acqua (“porranno al fuoco, & prefro {i cuoceranno, (“ prenderˆ argomento, che quell .. cqua far:“ buona, & fana: & coli niente manco di argomento (“ prenderˆ, f l'acqua della fonte fari limpida,&molto lucida: &feadouunque ellaaandrˆ,n˜ (“ uedrˆ il mu!co, 1, ui mfce1ˆ il giunco, n ad alcuno modo quel luogo farˆ macchiato, o fporcato,ma fc farˆ chiaro,puro, & bello alla uifra, dimo.frrerˆ con quelli fegni, che l'acqua fari fottile, & di iornma bontˆ. IlJtro11ata,& eletta racq11a nece!Jario co11durla: ma percbe nel condurla neceff.uio, che l',tcgua diji:enda, & uenga fecondo il fo corfo naturt1le al determinato luogo,per˜ acc1oche quefiofi efpedifc" bene Yitr. ci dˆ la forma di molti flrumenti da liueL!are le acque, (1" (“-a molti ne elegge uno, come piu fic11ro, & di q11eflo la forma inter,i fi uedrˆ chiara nt:lla figura ¥ Iiuel.lare adunque alo-o non ,che prendere l'altezza dclluogo, doue C acqua fitro11a,& compar,trl.icon l' alte,za del luo,go,doue ella fi ba da co11d11rrc. Del condurre, f3' liuel/are /'acque& degli /frumenti 6uo- ni a tali effetti. Cap. f/ 1. IlOra del condurre le acque alle habitationi,, & alla cittˆ, come fare acconciamente( “ dcono,dimoUrer˜ chiaramente. Di quelto la prin1J. ragione rl liuello. Q_uefii f“ fool fare con tˆli ll:rumcnti, con lo traguardo, con i liuelli . . . da acqua, & coo quello frrumcnto, che {i chiama Cherobatc, & con qu<:.fropru d1l1gcntemente,& l“curamcme u liuclia, perche il traguardo,& rl liucllo acquario falla¥ 11 Chorobatc una riga lunga piedi ucnti, La quale ha le braccia piegate da i c:.picgual:nent..fatte,& appolte alle tefte della rigaa fquadra, & tra la regola, & le dem: ba_aracc1a da 1 cardini attaccati fono alcuni traucrf“, che hanno i fili dritti a piombo , & da c1afcuna parte i piombi pendenti dalla riga, i quali quando la riga farˆ fitta, & drizzata,& con 9uella toccheranno egualmente le lince della defcrittione, dimofi:reranno dlrc pofte grufi..men..e a liuelloa_a. Ma fe il uemo 1:impcdir:“, & per lo mouimcmo non potranno e..e ..rna_ace d1mofrrarc 11 uero, allhora fora b1fogno, che habbino di fopra un canale lun ..o p1ed1 cinque, largo uno dito, alto un dito, & mezo, & in dio fia l'acqua infufa: & {l acqu:1 del canale egualmente toccherˆ di Copra 1a libra , allhora fuprai cflcrc bene liuellata;& c<:>fi quao..<:> ..o? quello ..horobate fad liuellato, (“ faprˆ quanto haucrˆ di al.cz.za.aMa chi l..ggera I h?na.d1 Archimede forfc dirˆ, che non l“ puo drtttamente lruellarc I acqua, perc1oche a lui piace, che l'acqua non fia piana,6ma di figura sferica, & iui hauc:c11aY Y :z. centroaO T T .,,! P t!J. 341'Degli t(Perimenti delf acqua. Cap. li. Il'E cfpericn.tc, & proue delle fonti in quell:o modo li procacciano. Se faraone,acorrenti,& aperte, prima,cbe {i dia prmcipio :1 codurlc,dcono cffcr gaardJti,&amolto bene confiderati i circonfhnti a quelle fonti, di che corporatura fieno,aá &Cc eglino {i troueranno elfer gagliardi di corpo,& chiari di colore, n haucr.anno leg2mbe cagioneuoli, n gli occhi lipp1, certamente le fomi faranno approu:ltemolto. ..imilmeotc feadi nuouo farˆ un:1 fonte cauata,& pofro dell'acqua fua in un uafo / di rame corinthio,o d'altra forte,che fia di buon rame,& quell'acqua fparfa non macchierˆ, fenza dubbio ella fad ottima: & coG fe in un bronzino farˆ polla a bollire, &poi lafciata ripofare, & dar giu, & nel fondo non lafcierˆ l'arena, o fondacchioa, certamente quell'acqua farˆ prouata ¥ Allo ifreffo modo fe i legumi in un uafo con quell'acqua (“porranno al fuoco, & prefro {i cuoceranno, (“ prenderˆ argomento, che quell .. cqua far:“ buona, & fana: & coli niente manco di argomento (“ prenderˆ, f l'acqua della fonte fari limpida,&molto lucida: &feadouunque ellaaandrˆ,n˜ (“ uedrˆ il mu!co, 1, ui mfce1ˆ il giunco, n ad alcuno modo quel luogo farˆ macchiato, o fporcato,ma fc farˆ chiaro,puro, & bello alla uifra, dimo.frrerˆ con quelli fegni, che l'acqua fari fottile, & di iornma bontˆ. IlJtro11ata,& eletta racq11a nece!Jario co11durla: ma percbe nel condurla neceff.uio, che l',tcgua diji:enda, & uenga fecondo il fo corfo naturt1le al determinato luogo,per˜ acc1oche quefiofi efpedifc" bene Yitr. ci dˆ la forma di molti flrumenti da liueL!are le acque, (1" (“-a molti ne elegge uno, come piu fic11ro, & di q11eflo la forma inter,i fi uedrˆ chiara nt:lla figura ¥ Iiuel.lare adunque alo-o non ,che prendere l'altezza dclluogo, doue C acqua fitro11a,& compar,trl.icon l' alte,za del luo,go,doue ella fi ba da co11d11rrc. Del condurre, f3' liuel/are /'acque& degli /frumenti 6uo- ni a tali effetti. Cap. f/ 1. IlOra del condurre le acque alle habitationi,, & alla cittˆ, come fare acconciamente( “ dcono,dimoUrer˜ chiaramente. Di quelto la prin1J. ragione rl liuello. Q_uefii f“ fool fare con tˆli ll:rumcnti, con lo traguardo, con i liuelli . . . da acqua, & coo quello frrumcnto, che {i chiama Cherobatc, & con qu<:.fropru d1l1gcntemente,& l“curamcme u liuclia, perche il traguardo,& rl liucllo acquario falla¥ 11 Chorobatc una riga lunga piedi ucnti, La quale ha le braccia piegate da i c:.picgual:nent..fatte,& appolte alle tefte della rigaa fquadra, & tra la regola, & le dem: ba_aracc1a da 1 cardini attaccati fono alcuni traucrf“, che hanno i fili dritti a piombo , & da c1afcuna parte i piombi pendenti dalla riga, i quali quando la riga farˆ fitta, & drizzata,& con 9uella toccheranno egualmente le lince della defcrittione, dimofi:reranno dlrc pofte grufi..men..e a liuelloa_a. Ma fe il uemo 1:impcdir:“, & per lo mouimcmo non potranno e..e ..rna_ace d1mofrrarc 11 uero, allhora fora b1fogno, che habbino di fopra un canale lun ..o p1ed1 cinque, largo uno dito, alto un dito, & mezo, & in dio fia l'acqua infufa: & {l acqu:1 del canale egualmente toccherˆ di Copra 1a libra , allhora fuprai cflcrc bene liuellata;& c<:>fi quao..<:> ..o? quello ..horobate fad liuellato, (“ faprˆ quanto haucrˆ di al.cz.za.aMa chi l..ggera I h?na.d1 Archimede forfc dirˆ, che non l“ puo drtttamente lruellarc I acqua, perc1oche a lui piace, che l'acqua non fia piana,6ma di figura sferica, & iui hauc:c11aY Y :z. centroa 1.JB ]tO centro Cuo, doueil mondo ha il fuo: ml qucfro uero l“a l'acquJ piana, o fpheric:t, neccffariamentc i capi del canale della riga egualmente fo{h:rranno l'acqua, c-hc fc'l canale farˆ piegato in una parte, non ha dubio, che la parte piu alta non fia, per hauer l'acqu:a della riga elci canale alla bocca. Percioche egli neceflario che doue l'acqua fia infufa, habbia nel mczo la gonfiezza. & la curuatura, ma i capi dalla ddl:ra, & dalla l“nifira faranno egualmente librati . La figura del Chorobatc fari dcfcritta nel fine dc 1 libro , & Cc c:gli farˆ la cima, o l'altcua grande piu facile farˆ il dccorfo dell'acqua, ma Cc gli fpatiJ faranno lacunoli, bifognl proucdcrli coi muretti difotro. Se tmoi condur I' acqua attv.i>rtir.ti, dJe il luogo, alquale t" la tmoi condurre, fia fempre piu baffo, che il luogo dal quale tu la conduci. M et teti .zdunque a pi del fonte, & guarda per li trag11ardi del tuo quadrante atluogo dr:flinato,in modo per˜, che il piombo cadagit,dr“tto alla á linea dell'Orizonte.fe la uifta ti cond11m1 [opra il luogo deftinato fappi, che racqua fi potrˆ condurre, altrime11ti non fi p1to: ma fe da rupi, o monti fuf] impedita la tua uifta forai molti Jgni,& dall'tmo all'altro mirando f empre al [apra detto modo, tanto ander.ii inan.., cbe da uno de i dettiluoghi potrai Ht:dere il luogo, del quale prima non baueui ueduta, come Ja pref ente figura quiadimoflra: nel refi o il li11e/lare delf acq11e e a noflri Tempi ben co11ofciuto,& lo ejf empio del Cb<>- 1obate qHi dipinto, &in fomma oltra il capo, & f ori.gint: fua tu non puoi sforzare le acque, cioe da fe non .:nde-1anno mai [apra la fonte/oro , & quando uuoi condurle per canali auertiraidi fare i canali prop,mionatameme profondi, perche f acqua non fi inal'{!rˆ n per la poca, naper la molta profonditˆ. la figura qui fotto , & de glz ftr11me11ti, & di quello mado di liueliar f acqH4. B ilCapodell,i Fonte B c la prima mira C d la feconda mira drieto al monte D e la terza doue non fi p1to condur ;-e D f la quarta doue fi puo condurre H z f l..1 condutta dell'acqua ¥ e Ho R o B ATE DA LI V ELLA R LE A e Q,Y E ET I p I AN J. 1 PJgola di piedi io. 1 gli .Anconi o Braui11, 3 Trawfarii¥ .,{ fNalltí l-"et l-"et O T T .A P oá. J quanti modi Ji conduchino le acque. Cap. V 11 ..,;,w;..Il, Tre rr:odi li rnnduce l'acqua, prima cort riui per canali fatti, dipoi con trombe di piombo, oucro con canne di terra, oncre ta. Se noi ufrrcrno i canali, neceffario fa re la muratura fodifsima, & il letto del riuo habbia il fuo liuello alto lllicntc manco di mezo piede in cento, & qudl-e murature liano fatte a uolte, accioche il Sole non tocchi l'ac9ua, la quale poi che farˆ condotta alla cittˆ, facciafi un caficllo, o conforua dcll'acque , al 9uale congiunte (íano per trarne l'an1ue tre bocche, & pe) cafkllo li.ano tre canne C<]ualmcnte pani te congiunte a quelle pile, o gorne, accioche quando l':.1.cque traboccheranno da gli efl:rcmi ricettaculi ridondi rio in quello di mczo, & cofi nel mczo l“ poneranno le canne in tutte le pile con le loro bocche, dall'altr:1 6 manderanno alli bagni, accioche diano la entrata fua al popolo ogni tanti anni, & finalmente dalla terra nel le cale dc priu:ni coli, che non manchi nel publico, perciochc non potranno riuolrarle altroue, quando da i loro capi haueranno i proprij condmti, & quefie fon le caufe, per le quali io ho fatto quefia diuil“one, cio perche qudli , lhe priuatamente tireranno le acque nelle fue care difendano i con-dotti dell'acque per mezo de i publicani col pagarli le rendite. Ma fc tra la ci etˆ, & il capo della fonte faranno di mezo le moma goc a queflo modo {“ deue liuellarc: Cauin{“ fotto terra i luonghi doue hanno a pa{fare le acque, & fono liuellate alla cima, fecondo che di fopra s' Ž frritto: & fe iui farˆ to¥ o fo, o faffo tagli(i nel foo propio can:ik, ma fe il fuolo farˆ di terra, ouero arenofo, faccianf“ le bande con i fuoi uolti ne i 1 uoghi cauati: & col“ l“a l'acqua t'ondotta, & i pozzi ftano talmente fatti , che {tiano tra due Atti. Ma fe con le canne d“ piombo l'acqua farˆ con dotta, prima farai al capo di effa un cafl:ello, o cooferua d':icqua, dapoi fecondo h qu:mtitˆ dell'acqua farai le lame delle canne, & quelle frino pofic dal primo cafiello a 9uello, che preffo la cittˆ, n l“ano le canne fufe piu lunghe dix. piedi. rrc della cenere, accioche le.commilfure fe alcune fono male O:ucc:itc , l“ano con quella cenere otturate, & imboccate. Hanno le condotte dell'acqua, che con trombe fi fanno qucO:o comma. do, prima nell'opera fenci farˆ alcuno danno, cia[cunolo puo rifare, & l'acqua molnto piu fana, che pafla_ per le canne di terr:i, che per le canne di piombo, pcrche dal piombo, come da quello da cui nafce la biacca pare, che prenda difetto, & li dice, che la bi.icca nociuana i corpi humani,& coli fedal piombo nafcc alcuna cofa dannofa, non dubbio, .:he ancbo egli non farˆ fano. Lo eflmpio prender potemo da i ma(hi del piombo, che ft:mpre fono pallidi di colore, percioche quando nel fondere f“ fa il piombo, il u:1 porc, che in quello , entrando nelle membra, & ogni: giorno abrnciando fucchia dalle membra O T T .A. P O. 34f membra loro la uirt del fanguc:; per˜ non pare:, che douc:mo condurre l'acqua con canne di piombo, fc noi la uogliamo funa ,& buona. Vcdefi ancho pc:r lo ufo quotidiano, che l'acquacondotta per trombe di piu dolce faporc, percioche auuegna che (i habbia un grande apparecchiodi uati d'tlrgento 1;1ieote di meno ogn'uno ufa uali di terra cotta pecporui l'acqua per la bontˆ del fupore. Ma fc i fonti non fono, da i quall l“ poffa condurre l'acqu1, nece{lˆrio cauare i poz:ti, & od cauarli non fi debbe fprczure la ragione, ma molto l,ene con acutczz:i, & folcrtia d"iogegno dconfi confiderare le ragioni naturali delle cofc, imperoche la terra contiene in fe molte, & diuerfe qualitˆ, percioche ella come tutte altre cofe di quattro principij compofl:a, & prima terrena, dapoi ba le fonti dell'humorc dell'acqua,n fenz1 calore, d'onde il folfo, il bitume, & l'allume nafce, & in fine ha gli fpiriti grandifsimi dello acre, i quali uenendo pcfanti per le uene della.cauern.. fa terra al cauamento dc i pozzi, iui trouano gli huomini, che cauano,con naturale uapore nelle narici loro otturano gli fpiriti animali, & coli chi prcfl:amente da quei luoghi non fi toglie, iui muore. Ma con che ragione fi poffa qudl:o danno fuggire, coli f“ dcc fare. Mandi li allo ingiu una lucernaaccefa, quella fe fl:arˆaccefo, Cenza pericolo li puo andare al baffo; ma fe per b forza del u.1pore ella farˆ efl:inta, allhora lungo il pozzo dalla defl:ra, & dall1 l“nifl:ra cauc ranno li gli fpiraculi, da i quali come dalle narici gli fpiriti ufcendo fi dilegueranno,& quando in qucflo modo h:mcremo operato, & faremo pcrucnuti all'acqua, JIJhora con la muratura deue effere il pozzo in tal modo circondato , che le uenc non rcflino otturate. Ma fe i luoghi faranno duri, o che nel fondo di fatto non faranno le uene, allhora da i tetti, o da i luoghi di fopra douemo raccogliere l'acqua copiofamentc nelle opere di tcfl::ole; & per fare quefl:e ccltole douemo prouederc prima di arena purifsima, &afprifsima, il cemento lia netto di felice non piu graue d'una libra, & liancl mortaio la calce fortifsima mcfcolata in modo, che a cinque parti d'arena due di calce rifpondino; al mortaio lia Jggiunto poi il cemento di quello nella foffa a liuello dcll'altez.. za, che {i uuolt: hauere,con mazze di legno ferrate liano i pareti calcati, & battuti,i ..reti, il terreno di mczo fia uotato al baffo liuello de i pareti, & pareggiato il fitolo dallo fl:ef fo mortaio fia b;tttuto, & calcato il pauimc:nto alla groffczz.a, che f“ uuole, & qu ci luoghi, fe foranno doppi, o tripli, acc1oche colando !'acque l“ pofsino mutare, molto piu fanoci farˆ l'ufo di efl, pcrciocbe il fango quando ha doue dar giu,l'an1ua li fa piu chiara, & fen .za cattiui odori confcruarˆ il fapore, & fe cio non ha dcucli aggiugnere il falc, & affotti ..liarf“ . Io ho pofl:o in queflo libro quanto ho potuto raccorre delle uirt, & ua rietˆ dcli acqua dimofl:rando le foe utilitˆ,& con che ragione la fi poffa condurre, & prouare. Nel fcgucme io fcriuer˜ de i regolari fiili d.rombrc., &delle ragioni dc gli horologr. Jl Filandro in queflo libro dichiara molte belle cofe degne da effer lette per la dottrma, <:::,.. cugnitio11e cbe in ej] fl troua, per˜ ej˜rt o gli fludioft ,wedrle, ('l" a l..uarmi fa foti ca di feruirmi delle cofe cl'altri. Ben dir˜ alcune cofe perdi,biaratione dell'ultimo capo, la cui fomma que-¥ ila. Tratta inejfo Pitr. di comiHrf acque :á&dice effe-r tre modi di condurle .. per ritti, o cana-¥ li aperti, pe-r canne di piombo, &pertrombed1 terrncott.z: &didJiar..comefi babbia a fare in,iafi:un modo, & ptirna de iumali,.& c'ir.fegna a dare la fiáaduta dell'acqua, & forti le Jí!e confer14e, & difli-ibrtirle all'ufo della cittˆ, & come fi deono le11are gli impedimenti dc i monti, &auar le fJ,ilonche,i tofi, i faf!“,. '6 fo,-ic.walt. ?x_el concbtr l'acque per le ca1111e di piombo, egli c'infognafor le bafche, o caflelli, d1e egli dica : ci ,/.“ la mi[Y.ra delle umne, C:.r quanto alla l.,ngf111zza, & quanto alla groffezza: & ci moflra corre fi J¥abbia a condur tacqua per r.znnt;, perá ualli, &per piam1re, & comcfihabbi apro1wderea, cbefocilmentefi acconci, do:te /1:camu: farandan'f!o. Difcorre poi come ,/i babbiat: ;áe,_z_gerc:ru.l coi.d::r eac1_1!e per tromJ,,. cfiole..a& d,m flr.i com.. quelle fi f,:omo n porre: &-fl-i... áar infieme, & comp:rraqu4lo r:-;odQ di c01.dmá l acqua al modo de!!e canne aipiombo, dimoflrando cl/.migliore& pil1J.1r.o, & di ?1!4nco (pc..aJˆ.u O T T .A. P O. 34f membra loro la uirt del fanguc:; per˜ non pare:, che douc:mo condurre l'acqua con canne di piombo, fc noi la uogliamo funa ,& buona. Vcdefi ancho pc:r lo ufo quotidiano, che l'acquacondotta per trombe di piu dolce faporc, percioche auuegna che (i habbia un grande apparecchiodi uati d'tlrgento 1;1ieote di meno ogn'uno ufa uali di terra cotta pecporui l'acqua per la bontˆ del fupore. Ma fc i fonti non fono, da i quall l“ poffa condurre l'acqu1, nece{lˆrio cauare i poz:ti, & od cauarli non fi debbe fprczure la ragione, ma molto l,ene con acutczz:i, & folcrtia d"iogegno dconfi confiderare le ragioni naturali delle cofc, imperoche la terra contiene in fe molte, & diuerfe qualitˆ, percioche ella come tutte altre cofe di quattro principij compofl:a, & prima terrena, dapoi ba le fonti dell'humorc dell'acqua,n fenz1 calore, d'onde il folfo, il bitume, & l'allume nafce, & in fine ha gli fpiriti grandifsimi dello acre, i quali uenendo pcfanti per le uene della.cauern.. fa terra al cauamento dc i pozzi, iui trouano gli huomini, che cauano,con naturale uapore nelle narici loro otturano gli fpiriti animali, & coli chi prcfl:amente da quei luoghi non fi toglie, iui muore. Ma con che ragione fi poffa qudl:o danno fuggire, coli f“ dcc fare. Mandi li allo ingiu una lucernaaccefa, quella fe fl:arˆaccefo, Cenza pericolo li puo andare al baffo; ma fe per b forza del u.1pore ella farˆ efl:inta, allhora lungo il pozzo dalla defl:ra, & dall1 l“nifl:ra cauc ranno li gli fpiraculi, da i quali come dalle narici gli fpiriti ufcendo fi dilegueranno,& quando in qucflo modo h:mcremo operato, & faremo pcrucnuti all'acqua, JIJhora con la muratura deue effere il pozzo in tal modo circondato , che le uenc non rcflino otturate. Ma fe i luoghi faranno duri, o che nel fondo di fatto non faranno le uene, allhora da i tetti, o da i luoghi di fopra douemo raccogliere l'acqua copiofamentc nelle opere di tcfl::ole; & per fare quefl:e ccltole douemo prouederc prima di arena purifsima, &afprifsima, il cemento lia netto di felice non piu graue d'una libra, & liancl mortaio la calce fortifsima mcfcolata in modo, che a cinque parti d'arena due di calce rifpondino; al mortaio lia Jggiunto poi il cemento di quello nella foffa a liuello dcll'altez.. za, che {i uuolt: hauere,con mazze di legno ferrate liano i pareti calcati, & battuti,i ..reti, il terreno di mczo fia uotato al baffo liuello de i pareti, & pareggiato il fitolo dallo fl:ef fo mortaio fia b;tttuto, & calcato il pauimc:nto alla groffczz.a, che f“ uuole, & qu ci luoghi, fe foranno doppi, o tripli, acc1oche colando !'acque l“ pofsino mutare, molto piu fanoci farˆ l'ufo di efl, pcrciocbe il fango quando ha doue dar giu,l'an1ua li fa piu chiara, & fen .za cattiui odori confcruarˆ il fapore, & fe cio non ha dcucli aggiugnere il falc, & affotti ..liarf“ . Io ho pofl:o in queflo libro quanto ho potuto raccorre delle uirt, & ua rietˆ dcli acqua dimofl:rando le foe utilitˆ,& con che ragione la fi poffa condurre, & prouare. Nel fcgucme io fcriuer˜ de i regolari fiili d.rombrc., &delle ragioni dc gli horologr. Jl Filandro in queflo libro dichiara molte belle cofe degne da effer lette per la dottrma, <:::,.. cugnitio11e cbe in ej] fl troua, per˜ ej˜rt o gli fludioft ,wedrle, ('l" a l..uarmi fa foti ca di feruirmi delle cofe cl'altri. Ben dir˜ alcune cofe perdi,biaratione dell'ultimo capo, la cui fomma que-¥ ila. Tratta inejfo Pitr. di comiHrf acque :á&dice effe-r tre modi di condurle .. per ritti, o cana-¥ li aperti, pe-r canne di piombo, &pertrombed1 terrncott.z: &didJiar..comefi babbia a fare in,iafi:un modo, & ptirna de iumali,.& c'ir.fegna a dare la fiáaduta dell'acqua, & forti le Jí!e confer14e, & difli-ibrtirle all'ufo della cittˆ, & come fi deono le11are gli impedimenti dc i monti, &auar le fJ,ilonche,i tofi, i faf!“,. '6 fo,-ic.walt. ?x_el concbtr l'acque per le ca1111e di piombo, egli c'infognafor le bafche, o caflelli, d1e egli dica : ci ,/.“ la mi[Y.ra delle umne, C:.r quanto alla l.,ngf111zza, & quanto alla groffezza: & ci moflra corre fi J¥abbia a condur tacqua per r.znnt;, perá ualli, &per piam1re, & comcfihabbi apro1wderea, cbefocilmentefi acconci, do:te /1:camu: farandan'f!o. Difcorre poi come ,/i babbiat: ;áe,_z_gerc:ru.l coi.d::r eac1_1!e per tromJ,,. cfiole..a& d,m flr.i com.. quelle fi f,:omo n porre: &-fl-i... áar infieme, & comp:rraqu4lo r:-;odQ di c01.dmá l acqua al modo de!!e canne aipiombo, dimoflrando cl/.migliore& pil1J.1r.o, & di ?1!4nco (pc..aJˆ.u LIBit.O fa. Egl-i poi c'infogna a cauare i pozzj, a tentar i 11apori ei1tti11i, che efalano, a proueder, cbel terreuo non ci cafcbi addof]˜, a racco re l'acqua difJ,erfa, a non lafciar perdere la raccolta, a for tificare i lati del pozzy, a far le baricbe, & a protteder, che l'acqua /ia buona. & quefta la p,mma della intentione di Yitr .& la mterpretatione ( chiara: & 'Palladio, & 'Plinio piglia1to tutte q11efle co[eda Yitr ¥ .Aau1 cbiama Vltr. lo /J,.ztio di cento & uenti piedi. 1uefio r..doppia¥ toperlungo foceua un iugero. Saburra da noi detta la Saorna, che fida alle nft11i. Fa1ti/la I..: reliqtna degli efiinti cmáboni. Eftuaria f“gnifháagli fPir.:gli: il nome delle lame, prefo dal numero delle dit.1, perche fe prima, cl1e f“ pieghino in toncio fono larghe cento dita fi cbi:tmano .cenmurie. fe cinquauta quinquagenarie, & cofi nel reflo ¥ Ma de gli acqudutti copiofamex¥ tene p:trlaFrontino : Et da i libri di Iierone fl puo cauare molti belli modi & dilette1ioli di Jmir fi delle acque: il qual libro forfe un ziorno ufcirˆ emendato, et figurato come f“ dette. Il Fine deU'Ottauo libro ¥. "' LIBRO LIBit.O fa. Egl-i poi c'infogna a cauare i pozzj, a tentar i 11apori ei1tti11i, che efalano, a proueder, cbel terreuo non ci cafcbi addof]˜, a racco re l'acqua difJ,erfa, a non lafciar perdere la raccolta, a for tificare i lati del pozzy, a far le baricbe, & a protteder, che l'acqua /ia buona. & quefta la p,mma della intentione di Yitr .& la mterpretatione ( chiara: & 'Palladio, & 'Plinio piglia1to tutte q11efle co[eda Yitr ¥ .Aau1 cbiama Vltr. lo /J,.ztio di cento & uenti piedi. 1uefio r..doppia¥ toperlungo foceua un iugero. Saburra da noi detta la Saorna, che fida alle nft11i. Fa1ti/la I..: reliqtna degli efiinti cmáboni. Eftuaria f“gnifháagli fPir.:gli: il nome delle lame, prefo dal numero delle dit.1, perche fe prima, cl1e f“ pieghino in toncio fono larghe cento dita fi cbi:tmano .cenmurie. fe cinquauta quinquagenarie, & cofi nel reflo ¥ Ma de gli acqudutti copiofamex¥ tene p:trlaFrontino : Et da i libri di Iierone fl puo cauare molti belli modi & dilette1ioli di Jmir fi delle acque: il qual libro forfe un ziorno ufcirˆ emendato, et figurato come f“ dette. Il Fine deU'Ottauo libro ¥. "' LIBRO 347 L I B R o N o N o DELL'ARCHITETTVRA DI M. V I T R V V I O. Proemio. Maggiori de i Greci confiituirono co(“ grandi honori a quelli nobili Athleti, che uinto haueffero i giuochi Olimpij, Pithij, Illmici, & Ne . mei, che non folamcnte fiando quelli tra la moltitudine de gli huomini ragunata, con la palma,& con la corona riportano lode, ma anche ritornati nelle patrie loro con uittor“a trionfando nelle carrette fono dentro delle mura, & delle loro patrie portati,& in uita loro per publi _l.. _ c:t delibemcionc uiucno d'entrata. Qnefto adunque auuertendo io , prendo merauiglia, perchc cagione non fono attribuiti gli ifl:efsi, & ancho piu grandi honori a gli fcrittorio, i 9uali áfrl continuo a tutte le genti prdl:ano infinite utilitˆ : imperoche pm degm cofa, & piu ragioneuolc era, che qucfio futTe ordinato, ..rche gli Athleti con lo elfercitio fanno i corpi loro piu robuf 1á ma gli fcrittori non fol.tmente fanno perfetti i loro proprij fentimenti, ma an hora J rutti apparecchiandogli ne i libri precetti, d'onde habbi:mo ad imparare,& rendete I loro .mimt piu acuti, & rifuegliati: perche di gr,1tia mi {“ dica, di che giouamento !taco a gli huomini Milone Crotoniate, perche egli fia fiato infi1perabile, & gli altri,che in quella maniera fono fiati uiHcitori ? fc non che cfsimentre uiffcro hanno tra fuoi cittadini hauuto la nobilta. Ma i precetti di Pithagora, di Dcmocrito,di PI.icone,& di Anfiotilc,& di tutti gli altri faui tutto il giorno di perpetua indu{hia orna ti, non folo a i loro cittadini, ma a tutte le gemi frclhi, & fioriti frutti mandano in luce, dc i quali coloro, che da i teneri anni con abondanza di dottrine {“ fono fatiati. hanno ottimi fentimenti della fapieoza, & danno alle cittˆ cofrumi della humanitˆ, nigioni eguali, & l..ggi. Lequali cofe quando fono lontane, niuna cittˆ puo !lare, & conferuad“ i nei era. Eflendo :idunque dalla prudenza de gli fcrittori co(“ gran doni in priuacoo, & in publico a gli lrnomini apparecchiaci, io penfo, che non pure fi debbiano dare a quelli corone, & palme, ma anche per decreto deliberare di dargli trionfi, & di confccrargli tra le fedi de gli Dei. Io narrer˜ alcuni elfempi di molti loro t"enfieri, che fono fiati di gran giouamento a gli huom“ni per patTare com moda mente la uita loro¥ i quali chi uorrˆ riconofcere conuerrˆ confelfare quefl:i effer degni di grandi hon')ri , & prima io ponci-.:, una ragio:i ne di Platone tra molti utilifsimi difcorfi, in che maniera ella fia fiata da lui efplicata. Spedite le ragioni che appartengono alle fabriche st publiche , come ptiuate,bora fi 11iene alla feconda parte principale della Architettura detta Gnornonic:t: pc..á laqualefi uedeno gli effetti, che fanno i lucenti corpi del cielo con i raggi loro nel mondo,& per che la ragione della pane prefente ci leua da terra mentre contem pla la dir,initd del cielo con Lagrandezza,bellczza, ..I)"j“to ueloci/fimo mouimento, pe,-˜ f/Jtru. pone 1m p,oemio a fimi le t-rattam,mto conuenienti(fimo: pa;áendogli, cbe quelli /;uomini, i quali hanno trouato le fottil{l]ime ragioni delle alte cofe digni/]imi fie,w de gli honori celefii, per che non tanto alle dignitˆ loro, q11anto al beneficio commurie banno rigtta;-dato , & non in 1m temf po, in un.t etd, in rmfecolo [olo,1YJ4 del continuo fono,& faranno jmpre di perpetliO giouamcn zz .., l , 3'4.. LIB]tO to, &quanto pitt nobile,& pt prcflantc l'4nimo del corpo, tanto piu degna la uirtle d'ogni altro bene. Felici ad11nque cbiamar fi pojfono quelli faui, cbe con belle,& fottili inuentioni s'han no procacciato quella lode, & queUagloria, il frutto dellaqztale, paffeto in eterno beneficio det mondo,& tanto piu, q11anto ci banno moflrato le cofe nobili, &preciofe:chefi come piugratoall'buomoe, & piu giocondo uedt!re una minima parte delle loi-o amate cofe, che trattai-e le membra di tutti gli altri corpi, cofi ps degno fapere una minim..:r, ragione delle alte , & rimote cofe, che entrare nella cognitione di molte, che ci fono fomigliari .& per˜ ben dice un poeta. y eramente felici,& fortunate 'l{on fc.rld˜ i cuor i lor l'ardente foco Fttron quell'alme, a qrtai prima Jit dato Di Yenere crudel, n umo , o cofa conofcer cofes“ b..llee, e pregi.zte: Che impediffe il/or corfoe, o molto o poco. Bmlorfi,cceffe quelepenfierbeato, 'N._onelaeturbadel foro litigiofa, Chefr,di afcender a i ftell,ui cbio.ffrj, 'lx_on ltt dura militia , non la uana Et pareggia;-con la ttinute il fato. .Ambiti one di gloria pompofa. Q:_..efto iJ credibile, cbc gli horrendi mo ftri L'ingordigia dell'oro empia e inbumana Vinccffer de gli errori, & cb' ogni gioco, 'N:!!n pieg˜ punto gli animi di quelli, La[t¥;ajfe-,-, che ammollifce i petti nofiri ¥Cli cl'an rlolti alla parte [oprana. chi ttor“"ˆ adrmque compara;áe,fimili h11omini a gli .Athlcti? chi a gladiatori od'altri, che per rshtorie, o benej“cij prfŽnti s'banno obligati alcuni pochi? Meritamente adunque douemo con Vitr. giudicare, che gli inuentori delle uiili, & belle cofe meriti110 pir, prefto gli honori celefli, che quelli, i qt1ali a tempo dc Greci fiorirono di glort'.:r. per le fotzy del corpo dimoflrate in que giswchi, cbe ad honore di diuerfi Dei, & beroi cofi pompo[amente , & con tanto concorfo di popolifi celebr,1uano, cmite erano i giuochi olimpij in honore di Gioue, i Titbij in honon di .Apolline, i'J'{l-mei in /;onore di .Arcbimoro ,gli lft/Jmici in h:more di 'Palemone. Ma lafcramo quello, che in Vitr. mani[effoe, & uegnamo ad alcune belle in11entiom di alctmi antichi Jmi, & prima di Platone uel ptimo capo, poi di 'Pithagora nel fecondo,& ;n fine di .Archimedee, di Eratoflhene, & di .Archita nel terzy: auul>rtendo che queflo nome di Gnomonica fi eftende molto ptdiquello,che Vilt.poteffe mtendere nel prefente luogo. Il madoritrouato da Platonepermfurare un campo diterra. Cap. ] .. E il luogo ouero il campodi lati eguali farˆ quadrato, & bifogno fia di nuouo con lati eguali raddoppiarlo, perche quefio per numeri, o per moltipli¥ catione nou l“ ritroua, per˜ {“ puo fare con emendate defcrittioni di lince. , Et quella l:1 dimofiracione. Certo che llno19uadro di dicci pi.cdi per ogni fato, piedi cento per quadro ¥. Se adunque bi fogno di raddt)ppiarlo, & fare uno fpacio di ducento piedi, & che {ia di bti eguali; egli (“ dcue ciercare quanto {i deue fare un lato di q)lt:Uo quadratoo, accioche dJ qpello alli raddoppiamenti dello fp:icio rifpondino du. cento piedi ¥ ..c!lo per uia di numeri niuno puo ritro uare: perche fc egli l“ f.. uno lato di quattordici piedi moltiplicando uerd. alla fomma di cento nouanta fei, fe d1 quindicifur:“ duce1no, & uenticin que: & per˜, pcrche quefto pcl' uia di numeri non li fo manife' fto, egli l“ deue nel quadratoo, che di dicci piedi per ogni lato tirare una linea da uno an gulo all'altro in modo, che il quadrato fia partito in due triangoli egualio, & ciafcuno dej detti triangoli {“.1
  • rtendo che queflo nome di Gnomonica fi eftende molto ptdiquello,che Vilt.poteffe mtendere nel prefente luogo. Il madoritrouato da Platonepermfurare un campo diterra. Cap. ] .. E il luogo ouero il campodi lati eguali farˆ quadrato, & bifogno fia di nuouo con lati eguali raddoppiarlo, perche quefio per numeri, o per moltipli¥ catione nou l“ ritroua, per˜ {“ puo fare con emendate defcrittioni di lince. , Et quella l:1 dimofiracione. Certo che llno19uadro di dicci pi.cdi per ogni fato, piedi cento per quadro ¥. Se adunque bi fogno di raddt)ppiarlo, & fare uno fpacio di ducento piedi, & che {ia di bti eguali; egli (“ dcue ciercare quanto {i deue fare un lato di q)lt:Uo quadratoo, accioche dJ qpello alli raddoppiamenti dello fp:icio rifpondino du. cento piedi ¥ ..c!lo per uia di numeri niuno puo ritro uare: perche fc egli l“ f.. uno lato di quattordici piedi moltiplicando uerd. alla fomma di cento nouanta fei, fe d1 quindicifur:“ duce1no, & uenticin que: & per˜, pcrche quefto pcl' uia di numeri non li fo manife' fto, egli l“ deue nel quadratoo, che di dicci piedi per ogni lato tirare una linea da uno an gulo all'altro in modo, che il quadrato fia partito in due triangoli egualio, & ciafcuno dej detti triangoli {“.1
  • 10 an. he entrare de i rotti, ilche non alapropofito noflroa. Eglifi ritruoua la diagonale aaquefto modo. Moltiplica due lati del quadrato in fe ciafc,mo [eparatamentc, & raccogli inficme ttttta la fomma di q11ella moltipticatione, & cauane di quella la radice quadrata, tanto far.“ l:z diagonale. Ecco fia il quadrato a b e d. di piedi cinque peralato, moltiplica a b. in ft,cio cinqueuia cinque fa uenticinquea, & cofi farai del lato b c. che fardfimilmente uenticinque, che porti infieme col primo uenticinque produce cinquanta. la cui rad“ce quadmta 7 .. & di tanti piedi farˆ la diagonale.fimi/mente farai ne/le altre figu;áe quadre di anguli dritti, o '4 me 11ella figura e f g b. Della [quadra inuentione di Pitagoraperformare i'an- gu/o giuflo. Cap. 1 I. Ttagora Gmilmente' dimo(h˜ la fquadra r“trouata fenza opera di artefice alcuno,& fece chiaro con quanto grande fatica i fabri facendola, a pena la po/fono al giufio ridurre. QueCl:a cofa con ragioni,& uie emendata, da fuoi precetti fi manifdl:a: perche fe egli fi prenderˆ tre regole, una di pie
  • 10 an. he entrare de i rotti, ilche non alapropofito noflroa. Eglifi ritruoua la diagonale aaquefto modo. Moltiplica due lati del quadrato in fe ciafc,mo [eparatamentc, & raccogli inficme ttttta la fomma di q11ella moltipticatione, & cauane di quella la radice quadrata, tanto far.“ l:z diagonale. Ecco fia il quadrato a b e d. di piedi cinque peralato, moltiplica a b. in ft,cio cinqueuia cinque fa uenticinquea, & cofi farai del lato b c. che fardfimilmente uenticinque, che porti infieme col primo uenticinque produce cinquanta. la cui rad“ce quadmta 7 .. & di tanti piedi farˆ la diagonale.fimi/mente farai ne/le altre figu;áe quadre di anguli dritti, o '4 me 11ella figura e f g b. Della [quadra inuentione di Pitagoraperformare i'an- gu/o giuflo. Cap. 1 I. Ttagora Gmilmente' dimo(h˜ la fquadra r“trouata fenza opera di artefice alcuno,& fece chiaro con quanto grande fatica i fabri facendola, a pena la po/fono al giufio ridurre. QueCl:a cofa con ragioni,& uie emendata, da fuoi precetti fi manifdl:a: perche fe egli fi prenderˆ tre regole, una di pie
  • effodanno g-r,m commoditd a gli edificij perche non octáup:wo rrt()lto luogo, ma fimo pitt difficili, fofi fanno per riecejfitˆ. 'J-.l.slJ,i Limagnaff:.. l'o..dinmnio le Jale fono ..e gli ang11li de glinedificij, i! : che difettofo: perclJe n finejlra, ne mcchto, ne [cala, 111} apritura alcuna deue effer . P,o]t.i ne gli anguli delle c.ife,i qHalinangulidouendo effere fodifl!r..ti, qua..o fono aperti, s'indebolifc..uo.n _n _ Jn fernrna il numero delle f cale non lodato, per che e dz molto zmpednnento a tutta la fabrzca, & la moltitudine de i gradi aggraua io edificio. Ranno le [cale tre api-itt1re, una all'intrat.e dal piedi, l'altr,t doue_(ono i lumi, l1t..rza la ..iufi:ita difopra. Tutte deo..o effere ampie, &n :n__ rna1mificbe, ( intendo delle [cale prmc1pal1 JPeczal,1'Jente) & q11afl deono zm11t,1re le genti alla falfta ¥ 'Per˜ la p;áirna entrata , & la bocca della [cala de11e ejJere in luogo, cbe fi!bito fi ueda dentro della entrata ¥ rl lume deue effer alto, pere be dia lzrme egualmente a tutti i graJi ¥ !J.!!.i ci fcrue la i'agione dell'ombra, &fi troua che quella proportione, che hauerˆ l'ombra con tutta C altez'Za dellafcala, l.t medefm.z hauerˆ l'altezz.::1 d'un grado col piano d'un'altro. La riufcita deue riporci in lteogo, cbe la [alafi ued , & di numero difpari, & fi conofchi lo inco;itro delle porte delle flan'{! da una parte, & dall',iltra Je/la [ala: & tmito Jí4 detto delle regole deRe [cale ¥ Ma mirabilmeute s'imparauedcndofl le cofe fatte da gli anticbi, & i belli a11uertiment i, cbe hanno ba:uuto : come farebbe nel belltffimo edificio della ritonda, doue le [cale, che uanno di dentro uia [e bene fono a lirmaca', per˜ non u,zn,w circolarmenten> ma in tria,1golo 1 il cbe prouede a quelli, che girandopatifcen<> per 7'Z. o 7'Z. o. 3P 7'Z. o 7'Z. o. 3P per la debole,z.. del capo, la uertigine ¥ Similmente i ._roche dal folaro alpiarw, per linea pe;-pendicolare uuole, che lo flutti o fia diuifo in tre parti, & di doue cade il piombo fi tiri una linea in fuori, che fia diuifa m quattroparti eguali ciafŽrma a ciafcu11a delle tre. Se adut,que dall'altro capo del piano, farˆ tirata una lineaalla fommitˆ della perpendicolare, che fia di cinque pa'lti, allhora comparte11dofiigradifo pra quella, farˆ la [cala commoda, ('l" proportionata, come ci moftra la figura. Delle [cale a lumaca doueria fimilmente Vitr. hauerneragionato ,fe qui ft4fe flato il luogo fuo. Ma quello, cheegli ha detto delle {cale fiato per occafione, & per dimofirare, l'ufo della [quadra; & fo be ,ze alt;áoueno11 ne ha detto, non per˜ ci ha lafciato fenza occafione di potere da noi trouare il mo ,J,o di fa>"le. Conltengono le [cale dritte con le torte nella mi fora, & commodittí de i gradi: conuengouo nelle apriture, & in altre cof, ma quefta la differenza, che ilfujlo dellefcale d>"itte, ,be detto , Scapo, da Vitr. una linea dritta , cbedalla fommitˆ al piano dzfcende, come bipoienufa, o diagonale: ma il fuflo delle [cale a lumaca dritto a piombo, & d'intorno a quello, come ad un perno fono i gradi, benche anche fi facciano le lumad1e fenza fufio ¥ Qj_fcfte [cale erano fatte da gli antichi per falire a luoghi altiftimi; come fono colonne, pmimidi , & altri grandi(fimi edficij. La pianta delle turaacbe come rma uoluta, la eleuationefi fii da certi punti della tt0luta. per˜ .Alberto Dlt>"ero ce la irifgna nel primo libro della fo.a Geometria.'Nji hauerr.o mef fo lafigura, & la profPettiua, infierne con le [opradette dimoflrationi. ComeftpoJ!ˆ conojer una portione d'argento mef colata con l'oro j“mta L'opera. Cap. 1 i 1. Sfondo fl:ate molte, & merauigliofc inuentioni quelle di Archimede, di tutte con infinita folerti:i, quella, cbc io efpone1˜, pare, che troppo fia fiata c:fpreffa ¥ Imperoche Ierone nobilitato della regia potcfl:ˆ nella cicrˆ di Sira cufa, dfendogli le cofe profpcrarncme fuccc ffe,& hauendo deliberato di por re al Tempio una corona d'oro llotiua, & di confccr:irla a i Dei immortali, per grmdiffílll o prctio lˆ diede a fare, dando a colui, che f“ prefc il carico
  • che feuatone una quantitˆ di oro, alrrettanto di :irgcnto in quella pofl:o hauetfc, Ierone [degnato di effere fiato sbetfino, n potendo hauere la ragione, con che egli fcoprifle il furto, preg˜ Archimede-, cbe prender uoleffe la cura di riconofcerc il fatto, pcnfandoui molto ben fopra. Hauendof“ A rchimedc allhora prefojl penfiero di queflo, per cafo en tr˜ in un bagno. Et iui nel foglio difcefo gli nenne ueduto > che quanto del corpo fuo ci entraua dentro, tanto di acqua fuori del foglio ne ufciua. per il che hauendo ritrouato la ragione di potere dimo(l:rare l:i pro polla, non dimor˜ punto, ma ufcito con grande al lcgrezza del foglio, & :mdando ignudo ucrfo cafa, dimofiraua acf alta uoce d'hauere ritro u.1toquello, che egli cercaua, perche fOrrcndo tutta uia gridaua in Greco. Euric:i, Eurica, cio io ho trouato, io ho t.rouatooDapoi che egli hebbe l'iogrdfo di quella inuentioo r ne, fece due maffe di pcfo eguale ciafc..na alla corona, delle quali una era d'oro , l'alrr.. di argento, & hˆuendo quefto fatto,emp“ fin all'orlo d'acqua un ampio uafo, & prima 111 fO(C r 1 pofe dentro !:i ma Ifa dello argento'.della qt1alc, quanto c..tr˜ ..i gr..ndezza tanro ne ufc“odi humore, cof“ trattone la ma{fa nfufc rnma ac fu Hippocrate Chio, ilquale pens˜, che fe egli fi trouaua,comepropo/le d:,c lince dritte, delle quali.. maggiore fuffe doppia alla minol'e, fi pigliaffe due altre di mezy proportionate in ,áontinua proportione, che ageuolme11te fi raddoppiarebbe il cubo. per ilche l.i difricultˆ di doppi,1re il cubo, & il dubbio propofto adduffe i matbematit'i, & gli auHolfe in una m:iggiore ¥ 'N!Jn molto dapoi, fi dice, cheejjndo agli habitatoridi Delo, che erano appeftati, dall'oracolo impofto, cl1e raddoppiaffero un certo altare, fi ttennc nella ifleffa dubitatione & ef]endo riprefi i geometri da 'Platone 11cll'.Academia, cbe fi pe11Jˆffe1á0 di ritrouare quello, cbe era propoflo, quelli molto piu uolentieri J“ diedero alla fatica, & ritrouorno, che pro po/le due linee bijognatta ritrouame i.Ju altre di mezo ¥J“ dice, che .Archita Tarentino ritrou˜ l,t propofla per uia di femicilindr“, E1, doxo per linee piegate; .Auuenne in11ero, che q11efii tutti con dimoftrata r,igione defcriueffi'ro la fcient“a del r“rrouare come tra due tiate linee dritte fene potcffero dare dHe in cor:tinu.-1 proportio ne. rrurnon r“troua:rono per˜ come quefto J“ poteffe age1tolmente operare con mani, & ufarc con tnftr,mte11ti : eccetto Menccbmo, ilquale breuemente, & con ofi:uritˆ ritrou˜ mm s˜ cbe ¥ Ma noi ci bauemo imaginatouna facile “nucnt“on.., per uia ainftrumimti, con laqualc nonfolamente fi potranno ritrouare due linee di mezo a due propofte & dritte in conti,uta proport1one, ma 'luante ci [ara in piacere di ritrouaret. conqucfla imientione, adttnque potremo ridurre in cubo ogni corpo [odo propoflo , che J“a fotto linee parallele contenute, & Jimilment.e transfer“te dit. rorpo ittcorpo, & farnwn frmile, & accrejerlo quanto ci piacera, u/Jeruarido fempre la iflef fa Jimiglian..i: per ilche & i Tempij, & gli altari. potremo anche & a mifura ridurre le mif,rc delle cofe liquide, & aride, come le metrete, i moggi, & al cubo transferirle co1i.i lati d.e i quali /i mif“.rano i uafi capaci delle cofe liquide, & delle feccbe, acciocbe j“_(appia quanto tengono. In[omma La cognitione di queftadimanda, utile, & commodaa qiu:lli, che uogliono raddoppi.i re o far maggjore tutti quelli ftr11menti, che fono per trarre dardi, pietre, o pali di ferro:perdocbe egli 11eceffˆrio che ogni cofa crefca in larghezza, & grandezza con proportioni, o flano fori ,.˜ nerui, che ci entrano, o quello che occorre .fepur uolemo, che il tutto cre[ca.co11proportione. Ilche non fi ptto fare fenza la inuentione del mczo. la dimoftratione adunque & l' .ipparltto del detto in(irumento ti h˜ qui fotto defcritto, & prima la dimoftratione. Siano propofle due linee dritte,&difeguali, a b. & c d. cerchiamo tra quefte drte l,auerne due di mezo, che fiano in continua proportione,ci? cbc J“ come fi ba la prima .1lla feconda, cof“ egli fi babb ia la feconda alla terzat, & l.iter-zf ,i/la quart.i ¥faccianf“ cadere le duetl:nee dritte a b. & , d. ad angrdi giufli fopra la linea b d. e;r delle propofk fia nu;ggiorc lalinea a b. &minore la c d. &dallo a al c ueng.t una linea, che tirata piuoltr.: cadafopra la linea b d. nel punto e. uenghi anche dal ptmto. a. [opra l.i linea b d. una linea &fia quella a f. & d:r.l punto f. fia tir:zta un,t linea par.r.llela ali.i linea a b, & fta 'l'*ella, f g. cbe tagli la linea a c. nel punto g. fra poi dal[H11to g tirata 1111..a liflea altpumo h. parallela a/Li linea a f. & fia qz,,ella g b. che tag i la linea b d. nel punto h. [opra ilqual punto fi driz.. una linea parallela alla line:r, a b, & fia qnella b i. che t.1gli la linea a c. nel p1mto i. dal qual p1mto difcenia una line.:iegualmente diftante alla linea a f. &termini nel punto d. Fatto quefto per m:r.ggiore ef]>ref]ione chiameremo le linee a b. f g. h i. e d. le prime par,illele, rt:r le linee a f. g b. d i. lr: }e conde parallele .fimilmente,ci fono d11e gra“l triangolil'uno lo a b c. cbe ha lo angulo b. gi11fio.l'altro lo a f e. quello /i cbiamer.“ primo triangulo, quefto fecondo trianzolo. ne! primo adunque ci fono 1-iell: tri,wgoli fotti da'le prime p.ir:zll,:le, & [orio, g f e. i /J e. ed e. 'i"4h perche J˜,w ,ti ang:,tieguali, comef“ ba per la uigefi,n.rnowr. del prim, diEá,c!id.., IJ.inno i lati proportion:ili COii'lt fi haper la qu lrt.t del fefto ¥¥ fimilmente'pcrcbetifecondi tringoli forti dalleJeccnde parallele J˜, .;1 .A .A na LIB 'lt.0 no di lati egua!i,fcnza dttbbio ha1.eranno i lati proportionali ¥ .Adunqtti, fi come nelle primeá p..r.tlletebannoproportioneatrafe a e. ad a g. cofihanno b e. ad e f. &ftcome a e. ad e g. fi hamto nelle feconde p:irallde,cofi f e. ad e h. (9" di nuouo com.. nell.. prime f e. .:,/ e tJ. cof“ g e. dd c i. manellefecondeparall<:lecome g e. ad e t. co/.. h e.u.. e cl ¥ .fmoadunq11e continuep,áoportionali b c. e f. h e. e d. perla i/le!fˆ ragzonefi d1moftra, chefonocontint1eaproportiouali,m1cbc a b. f g-. h i. d c. perc/Je /i come/i ha b e. b f. cofifiha a b. ad f g. & come f e. ad 'e h. cofi f g. ad h i. & come hae ad e d. cofi h i. ˆ c d. Date a:lunqHe due dritte linee a b. & e d. ritr?uato!,aue..amo Jm: di mez..o continue proportiowtli, che j˜no, f g. & h “. ilc/;e eranoftra mtenttone 1¥ fare. ..ej1,i la opir,:one d1 Er,11ofthene cerca la dm1ofiratione: & fe beile egli 1111ole, che la l111Ct1 a b. & la e d. f“anoadangolidritti{opral.1lh,ea b d. non per˜ ,chenonfegua la,aifl..:J.r conclufione in qual111u1ue modo l'ima,& l'altr.1, line.uada [opra /,.,, fine.i b d. eure cl1eaa'iJCrtd:te fiucii,10 angoli (imi:)ianti , &..ft.1,10 per Ji1111li cadimenti egualmente diflantz: percbe t!ltto f˜l'dato {opra quc{la ragio11e, cbe,di quell1;triangoli, che hanno gli angoli eguali, 1 lat1 f˜ 110 p>áoportionali. In fomma fe noi uorremc trouare p.. di due l111ee proportionali tra le due date a, b. & c d. bifogned fecondo il fo pradetto modo 'formare piu linee parallele,s“ delle p,-ime come delle feconde. M.i lo inflr:tmento col quale fipof]ˆ formare cofi bellaprouafecondo EratoftJ;me qátef}o. 'Piglia rma piana Ji legno, o di rame piu Junga,cbe larga di figura q11adrangu! are, & d'angoli dr;tti.& f“a per ejfempio la tauol.1 a b d e. acconcia poi tre la"!ette_( opr.i di qz:ell.r. di q 11alchemateria [oda fottile, &polita, cbe fiano lJ!ladrangolari, & dt an_ e:uli hitti, d11mJdo, che una ((i quelle f“a fertna nel mezo della piana ,fz che non fi po!fa moucr.. nJ .dla deftra, mJ all.ifiaiflr.zJ& fi.1. qttella. e f g b. habbia poi q11e/la lametta ne gl: angolt .foi, ne i punti e. & f. fitte d11e regole con i fuoi pháoni in modo, <:be ciafcima /i po!fa uolgc1r1.f n ogm uerfo,& fia ,ma ;áegol.t e m. & l'altra f n. ma l'altra lametta fi,i K d c. cbe fia cun le ufie (“,e in im canJle ncUa pia11.:ifi ebe po!fa [correre uerfo la lametta e f g b ¥ & 1t.nche a rfmo!fl:r da quella ,f“ che h,1bbia 1 latifoi paralleli al lato f b .della lametta ferma; RJRa tenga qucfl,.,, /rimetta K d c. [opra il punto K. una regola, che & abbajJctrc , cw1e le altre & fi,z quelfa K o. & pofjˆ effer p:m,llela con le al..re r..tol .. . &i Loro cart,nmni ta:,:,li, chi: J;ámno t p.lfzatfr,1tal1malir1ea,fi,icbe ell:itoccf)l ta lmea. i rn. nt:l p1mtol. q. fe ad:mque la lfm:,:.lm e f.:r.rˆeguale alla o q. egli ftarˆ bene. ma fe l.i m c. farˆ minore, ,ldu11que la b g .fˆrˆftata p;-eja m.-iggiore del $t..fto. per˜ bij˜gnerˆ -pigliare la b g alquanto minore; & far.-“. da ripigliare la ,jtefFt defi:nttzonel, &tanto e_f]>er1mentarel, che la parte o q fi,i eguale a/'4 m c. Ji.i adunquela m c. egualelaU:z o q. adunlzue fara,mo parallele e o. & m. q.lper lo pre]i,ppo}io & per la trenteflma del primo de g i elementi. fiualmtmtcle a b. g i. mo. e d. f."-i;áanno teprimeparallele.mall' a g. m i. t: o. lejcoride. Dháolche alle linee a b. e d Lt: di mezy proportio11ali faranno g i. & m o. fiano ad1mque la a d & b e. tirate in lungol, & cadi110 infleme nel punto r. & percbe per la fimiglianza de i trmgoli ft ,áoine la a r. alla r i. 11elleprimeparaUelelcof“e b rad r g. oltraldiqueflolallcfecondelparallete, fi come la a r. alla r i. cofi la g r. all:t r m. & nellepnme parallde fi come la g r. ella r m. cofi la i r alla r o, & nelle fconde par,illele come la i 1á a/Li ;-o. cofila m r. alla iá c. fonoladunqitelcontmeproportionali b r. r g. m r. ;¥ o. M.af˜tto la iftc!Ja proportione anche per la qu,irta del fflo de gli elementil, cbe fl come la a l, alla g i cof“ la g i alla m o. & la m o all.i e d. Tra d:1c dunqrte dritte linee d:t te a b. & e d. fifono trou..te due cot1tinueproportio11ali di mczy,come bifogna11a di fare. & con [,mili ragioni potremo r1trouarne qu:mte ttorrem.o.&per˜ pe;-trouame qui due di mezy prcportionalil. 1 b J: farˆ un ter-z.o della b c, per che la b g, alqu,mto piu del ter-zy della. b c. &non mai minore, neguale alla b f. & per trou,trnc rre di me:zyproponionali, ltt. b f farˆ tm quarto della b c. & la b g alquanto maggiore della b f. & per trouarne: quattro la b f farˆ 11n quinto della b c,& la b g f.-ir.“ alqwwto maggiore dell,t b J: cio un quintodi eflit b e, &cofifempre la b c. far.i p.mitalin 1map.:irtepiu di quello, cbej˜no te linee mezaue,cbe trouarnorremo,e:,~ fernprel,t b f f.1r:í una di qm:lleparti, & la b g. alquanto maggiore che la b f. & per˜ fi piglia la parte b f. cbcJia a punto tante fiate della b c, acciocbe pitt prefto f“ pojfa coniettttrare l:zg,áa,idezza della b c. ..,tnto appartiene ad ./4rcbita dico, che la iuuenti.onc i} difficile, & la dimoflr.itione molto fottile,di modo che molti hanno ucgato poter/i ritroua;-c inftrumento conforme a qual.t dimoflr.t. tione, 1'{_,oi con qucll:zfiic}l!t.“, cbe pom:mo d'17JOJqreremo l:t p;-opoft.i, i fond,-imenti dellaq11t1le fonoJl,arf“ in molte propojltrom, & T;, eoremi di I!.Jtclide , lequali propoj“tioni 11ecejfario ha- .A ./4 .A. 2. 11e;-/elH7 ../l.-t di dire con p“u c1)ittre,zzaj & focilitˆ, come fi debbi.e 11f.1re quefio inf1rumento, ciot come con ef]˜ ft poJ!ˆ tra due linee dritte ritrouame d.1e .tfo:e o pii: prop(lrtion11te, fecondo la mmte'di Er,ttofti,ene,& prima tra due due,& poitra duepiu proportionalil. Siano due lince dritte, a b. e d. cadino ameml,te fopr.1. ;i,::z ,b-i t,t :n m,.lo,cbe ]i.mo pmáa/lile. & tanto fi aggiugna alla lmea e d, che t:11.1 Ji I p.1,.1 u:I..1. l!ile ¥¥ 1t b, il cui e .ipo fr.1. e , & d.1/10 a fi.i tirata ,ma linu. fin allo e. fiche fi fo..:c:,, ,au ji;paj!,á.e quadrangulare. a b c. p,-mifcafi poi la linea b c. in tre parti, un.i ..elleq1tal1 J; z i,1, doue e la f. & alquan:o tiu inan' p.lfzatfr,1tal1malir1ea,fi,icbe ell:itoccf)l ta lmea. i rn. nt:l p1mtol. q. fe ad:mque la lfm:,:.lm e f.:r.rˆeguale alla o q. egli ftarˆ bene. ma fe l.i m c. farˆ minore, ,ldu11que la b g .fˆrˆftata p;-eja m.-iggiore del $t..fto. per˜ bij˜gnerˆ -pigliare la b g alquanto minore; & far.-“. da ripigliare la ,jtefFt defi:nttzonel, &tanto e_f]>er1mentarel, che la parte o q fi,i eguale a/'4 m c. Ji.i adunquela m c. egualelaU:z o q. adunlzue fara,mo parallele e o. & m. q.lper lo pre]i,ppo}io & per la trenteflma del primo de g i elementi. fiualmtmtcle a b. g i. mo. e d. f."-i;áanno teprimeparallele.mall' a g. m i. t: o. lejcoride. Dháolche alle linee a b. e d Lt: di mezy proportio11ali faranno g i. & m o. fiano ad1mque la a d & b e. tirate in lungol, & cadi110 infleme nel punto r. & percbe per la fimiglianza de i trmgoli ft ,áoine la a r. alla r i. 11elleprimeparaUelelcof“e b rad r g. oltraldiqueflolallcfecondelparallete, fi come la a r. alla r i. cofi la g r. all:t r m. & nellepnme parallde fi come la g r. ella r m. cofi la i r alla r o, & nelle fconde par,illele come la i 1á a/Li ;-o. cofila m r. alla iá c. fonoladunqitelcontmeproportionali b r. r g. m r. ;¥ o. M.af˜tto la iftc!Ja proportione anche per la qu,irta del fflo de gli elementil, cbe fl come la a l, alla g i cof“ la g i alla m o. & la m o all.i e d. Tra d:1c dunqrte dritte linee d:t te a b. & e d. fifono trou..te due cot1tinueproportio11ali di mczy,come bifogna11a di fare. & con [,mili ragioni potremo r1trouarne qu:mte ttorrem.o.&per˜ pe;-trouame qui due di mezy prcportionalil. 1 b J: farˆ un ter-z.o della b c, per che la b g, alqu,mto piu del ter-zy della. b c. &non mai minore, neguale alla b f. & per trou,trnc rre di me:zyproponionali, ltt. b f farˆ tm quarto della b c. & la b g alquanto maggiore della b f. & per trouarne: quattro la b f farˆ 11n quinto della b c,& la b g f.-ir.“ alqwwto maggiore dell,t b J: cio un quintodi eflit b e, &cofifempre la b c. far.i p.mitalin 1map.:irtepiu di quello, cbej˜no te linee mezaue,cbe trouarnorremo,e:,~ fernprel,t b f f.1r:í una di qm:lleparti, & la b g. alquanto maggiore che la b f. & per˜ fi piglia la parte b f. cbcJia a punto tante fiate della b c, acciocbe pitt prefto f“ pojfa coniettttrare l:zg,áa,idezza della b c. ..,tnto appartiene ad ./4rcbita dico, che la iuuenti.onc i} difficile, & la dimoflr.itione molto fottile,di modo che molti hanno ucgato poter/i ritroua;-c inftrumento conforme a qual.t dimoflr.t. tione, 1'{_,oi con qucll:zfiic}l!t.“, cbe pom:mo d'17JOJqreremo l:t p;-opoft.i, i fond,-imenti dellaq11t1le fonoJl,arf“ in molte propojltrom, & T;, eoremi di I!.Jtclide , lequali propoj“tioni 11ecejfario ha- .A ./4 .A. 2. 11e;-/el ucrlc per certe, perc1,e troppo farebbe il fciogliere ogni anello di fi gra1i cate111t. Date cifianr, d 1e linee dritte,& fiala a d maggiore,& la c. minore. Tra lequali bifognariháouanze due ,f mezy p1áoportionalie. 'Prendiamo adunque la maggio1áe, d'intorno laqualc fi faccia un circo l:J a b d f, nel qual circolo per la prima del terzo d'Euclide ,/i auommoderˆ una linea eguali: a/1,tlinea c. che fra a b. ltiquale fi fienda tanto oltre il circolo, cheperuen'saal punto p. il qual punto fia lo estremo d'una linea, cbe defcendendo toccbi il circolo nel punto d. & pel'uenga al pttnto o. & fia quella linea p d o. (9' a quefta ne fia tratta rtna egualmente diftan te , che tngli la linea a d nel punto c. intt71difi poi 1mofemicilindro pofto dritto fopra ilfemicircolo a k d. intendiamo poi fopra il parallelogrammo del fcmicilindro fopra a d. che fia defcritto)mo femicircolo,ilquale come uno parallelerammo del femicilindro detto [lll ad a,i og goli dritti J˜pra il piano del circolo a b d f. qucflo [emi circolo gir:rto dal punto, d al punto b. flando fermo n'cl p1mto. a. cbe termine del diametro a d, nel fuo girare taglierˆ 11,cl la f˜perfic“e cilindrtca,& defcri11uˆ una certa linea. Olrra di queflo fe ftando ferma la Linea a d il triangolo a p d. mojJ˜ farˆ un moto contrario al flmidrcolo,fenza dubbio egli de./ri nerJ.una foperficie,áonica della linea d;áitta a p. laquale nel girar/i fi congiugne u11,alcbe pun to di quella linea, che poco auar.ti fu defcritta mediante il mouimento del f emicircolo nellaf˜perficie del f emi cilindro. f“milmente anche il b. circonfcriuerJ. un [emi circolo nella f operfit:ie del &ono. & finalme11te il fem:ircolo a d e habbia il fuo fito dapoi, che egli farˆ moffe la doue cadendo concon-eno le linee. & il triangolo, che fi mouc al contrario habbia il fito d t a. fia il p,mto dd detto concadimeuto k. fia mrcbe per b defcritto un f emi circolo b m f. & Ja doue fl taglia col femicircclo b d f a, fra b f. indi dal punto k. a quel piano, che del [emi circolo b d a, cada una perpendicolare: certo, che cader,“ nella circonfrenza del circolo, perche il cilindro [tt drizzato nel piano dello ifleffe circolo. Cada a dunque, & /i:t. k i. & quella linea, c/Jc uiene dallo i. nello a. fia congiunta con b f, nel punto. h. Ma percheI'uno & l'altrofemicircolo d k a, & il b m f. J drizzato fopra it piano del &ircolo a b d f. per˜ il loro taglio cornmune m h. /lˆ ad angoli giufl1 [opra il piano del circolo.ea b d f. adunque quello,che fotto b b f. cio fotto a b i. e,e;uale a quello. &he uiene da h m, adunq11eper la conuerflone del corola;-io della ottauadel feflo degli elementi, l' angt,lo a m i. drrtto ¥ & il triangolo a m i. fimile alluno, & alt altro de i triangoli m a b. & a K. d. & percbe lo angulo d K a. giufto per la tr..fima prima del terzo de gt“ elementi, per:he per lo prej“,ppofto egli dentro nel ,femicil"c11lo; & (/i come ftatofattomanifttfto) loangulo a m i. gi:1ffo. ad,mqueper la uigeflmarnma del primo de glielementi d K, & m i. _(ono parallele. &per la ifte]Jˆ propofitione k i, m h. fono parallele, perciocheper lo prefitppoflo ,& per quelle co,(e, cbefono ftate dimoftrate K i. (':r m h.efono perpendicrdari, & ad angoligiufli al pi:t110 dtil circolo a b d f ad1tn'{HC egli proportionale , chefl come d a. ad a K. cofi fra K a. ad a i. & i a ad a m. percbei triangoli da K. K a i. ima. f˜nofimiliperlaquartadelffiodegli elemcnti.confeguentemente adtmque le quattro linee d a. a K. a i. ..a m. f˜nr, in continuaproportioene ,& percbe la a m. eguale alla a h. la a m. farˆ eguale all.i c. per L.uommHnefententia, che dice, che le cofe, che fono eguali ad una cofa, fono eguali tra fe. Date a dunqueedite dritte linee a d. & c ¥ fono flate ritrouate due di mezo proportionali, che fono a K. & a i. il che bi[ognauafare.Ma pare a me,chepitt prefto ci ferua lo inftrr_tmento,cbe la dimoflra tione, per imagi11amo un circolo fatto nel piano come a b d f. & che f,pra ad anguli drit ti11icada rmofemicilindro,ilqu.ilefipofif˜praildiametro a c d. del detto circolo,& che nel punto a. fra dritto uno femicircolo, che fennato nel detto punto a. fl giri, & {i entri & efca nel f emicili11dro fecondo il taglio, che egli farebbe, & che di fopra ui fia 1m triangolo, om:TO una quarta di circolo ,!dalla quale cadano le linee fecondo il bifogno, & cofifi farˆ lo im1n,mento :1 come bo ueduto da qt1ellrnalent'huomini da R,_om1t. ¥ & percbe qttelli fecondo le loro bel. áke le intee11t ioni d.zranno in luce, & quena, & altre belle cofe, io lafcier˜ il carito 4 /m,o G p,J,lJ$ carlt:,baue11do11cmolte g;áatic ¥ Hora rmiir˜ ,1/la dmzoflr.ztione, & allo inflrmnento di 'Platon,:. Legaadunque le due dritte, ti"a le quali rtttoi trottare Le due di mezy proportionali ad angolo dritto nel p:mto b. J“.i l.z m.zggiort b g. & la minore e b ¥ ..Alltmga poi l'una, & l'altr.t fttor dello a11..olo b. l.z maggiore uerfo il d. & la minorrnerfo il c. Etfa due anguJi dritti trou.. do il p11;1to c. & il punto d. nelle/oro linee cotmenienti, & f“a imo angulo g c d. & l'alrro c d e. d1e<,, cbe tr.i le due dritte e b. & b g. hauer.ii proportion.-ite d1te ,1/tre lmte, c/Je fono b d. & b c. perche barmno pref,,ppoflo, che lo angolo e d c. ,li'itto 1 & la e a. rfferparallclaall.t c g. pcr˜nefeg:,cptrlauentef“manonttdclprimo,cbe lo an.golo g c d. j“a g“uflo , & egm,lc allo angolo c d e. il quale f“milmcnte pref,,pponemo effer guiol. ma la d b. per lo noflro compomme11to cade perpendicolare [opia la c b e. fmlmente la c b. perpendicolare all:i d b g. adttnque per lo corolario della ottaua del feHo, la b d. t}quell.tlineaproportio11ata,cbecadcnella e b. &lu b c. &fimilmentela lim:.1 b c. l.t m..na proportionale tra la b d. & la b g. po/la adunque la ragione, & i.i proportio¥e commuue della linea b d. & della tine,i b c. ne feguita, cbe la g b. hauer.-“ quello riJPetto di comparat1011e alla linea b d. cbe bauer.“ la c b. a/Lz e b. per che F,ma, & l'altra rttgione , cotne ft,tto mani[cflo, come b d. ˆ b c. p.. la 1mdecima dtl quinto ¥ adJOllfUl fi me g b. ˆ b d. cofi b d. ˆ b c. cof“la c d. alt.i b e. E>,1tcadunquedu..li11ee, b g. & c b. fonolfl:tt..1áitrouateldueldilmezyproponionali b d. & b c. Etlquefta la ragione di 'Platone. Ma lo inflrumento qudfo ¥ S1:t ima Jq"adra K m l. & in 11no braccio di quella fla accommodata ima rig.1, cbe fia n o. & cbe faccia con detto braccio gli angoli dritti, & fi po/Ja moum: boru uerfo il punto m. bora 1mfo il pÇvto e. fatto 1ueflo fimplici{fimo i11slrume,1to, & uolendo trouare le due proportionali di mezy alle due date, farai, cbe le due d.l telfi.1noperejfempiolla e b. &la b g. come bauemo pofto 11ella dimoflratione, congi1111te 11el punto b. ad a11g1do giufto & fiano probmgat e come di [opr,i. ..Allbor.t fi piglia lo inarumento, & cof“ eglis'accommoda alle linee c b. & b g. cbe ill.tto K m. dell.1fq1t4dra ca dafoprail g. &loangulo m. fi1mifcaallalinea b c. loangulo o. fiafopral.tlmea b d. & la regola mobile uenga per lo punto e. d, modo, che il punto m. f“a fopr:rpoflo al punto c.&il punto o. cadafop1á.t d. &cofi c,rdinato cbeb.im:rai, &acconcio lo i11ilmmento.lIJauertU trouato tra le lmee e b. & b g. d,,e proportionate di mezy, e1oi la b d. e:,.. la bl e.ldei cl,e la di'inoflr,1tione e! la ii“effe con quella di [opra ¥ 'NJ.comede ufirua un'altra dimofl1áaltione, & form.11u un'altro i11ft-r11mento fecondo queU.1 dimoftratio11e, & con grande fottiglie7;,;:lz..a d'inuentione fitper.indo E.ratoftbme flato di gran gioumnento all1 ftudiofl dellt. Geometria ¥ rpe,áforc lo i11f“rume11to, p1Jl1a di,e rrgbe, & po11le una fopr.i f altra ad an'{oli_..ittfti di modo¥ che d' amendue fia uno ifleff o piano niJ una fia p, alta dell'altr,t,ma rapprefentino la lettera T.&lfiasmJdie.i a b. dritt.t&l'altra c d. tr.me,fa.focciafinellt .i b. ,mcanalenelmezy,nellquale ,s'entri a coda dt rondi11c, & fotto Jq11adra imo cuneo, cbc fi poffa fpignere in f, & mgJUlper quel canale fenz...a 11fcir fuori: f“a poi nel mezy della riga e d. t;-aue1J:tper lm1godi effe unallinea, & nell.,1 tcfl.t d“ejfa, doue l.ilettera d. f“a poffo 1mpirone, & f“a quello g b. ad angoli dritti, il quale efca alquanto fuori ,lel piano della rig,t c d. f“.i nel detto pirone im foro nell'Luale entri una regoletta, cbe fia e f. la '[14ale f“a cortgirmta nel cttr1eo, che e,á.-i pof“o fottol/quadra nel cimale dtll.t regcla a b¥l& f“.i il capo dcll.t detta rcgoletta K. Se adwu111emo11c. rai il cuneo per lo canale 011cro lfcr[o rl punto a. ouero ue;fo il punto b. i11fie,ne con la co11giunta regoletta, fer11pn il pnr.to e. Ji mouerˆ per dritta linea, & la regoletta e f. penctr,m do per lo foro del pirone g b. entrerˆ, & l!{c rˆ, & la dritta linea di 1nezy dell:i regoletta e f.fi mouerˆ col Jo ;redetto mor!imer.to per lo pemo del J,10 pironel. Egl, fi ojf er11a fi1ulmente,lche lo eccejfo e k. dell,t rcgolett,t e f. f“a Jmpre lo ifleff˜, & della iflcf]ˆ l1mgbe..a. peril che {e noi peneremo nel punto k ¥ aie ima cufa , cbe pojJafognare un piano fottopoft<> mouen- Jofi 360 dmzoflratione di Eratoflhene. ,I f I ufo della dimoftra¥ ( tione di fratofthme con io iflrumento ¥ r 360 dmzoflratione di Eratoflhene. ,I f I ufo della dimoftra¥ ( tione di fratofthme con io iflrumento ¥ r “nftrumcnto di 'PlatoneJ'mofiratione di Platone ¥ Jdimo..rat1or1e del 14 terza proprietˆ, & ajfonto di 'l'{_comede. ....-r- inftrumento di 'N_icomeJe ¥ ¥ dmio/lrationedell.i pr.maproprietˆ. b,----,..+..-----""" ¥luplicatione di cubi I! ufo dello in- r? 1 b ftrum<:nto di " tion... 1---__, b __ e-------.. d------. f--- ¥ f f =4 l.lBllO.., feconda proprittˆ della linea piegata. t e Jofl /4 re(olett,t, tgli fi fognerˆ nel piano una linea piegata, tome ltt l m n. I.i quale 1xf,come de ,bi ama prima Co11choide .:& fu /patio, che tr4 e. & k. egti chiamalg-randezZ! dell.i re rolal. & il punto d. polo ¥ In q,n{l.t linu piegata dimoflra 'lxf comede ritrouarfi tre proprietˆ principali. L'Jtrrll cbe quanto piu la line-a piegata l m 11. fi tira a lungo, tanto meno e diflan teldallaldritta a b. comefiuede,-chtilpunto c. piullontanodaUallmea a b. c/Jc il p:mto n. & il punto n. piu lontan9, che,, p11nto m. & finalmente 1l pzmto m. piu lontano, che il punto l. il che Ji uetic chiaramente [4.cendofi cade-,.e da i detti punti c 11 m l. le perptndicola-,. ifopra la linea a b. Lalfecondapropru:tdqucflal. che fetra I.i regola a b. & la linea piegata fi tirerˆ 1111aimca, q1,ella finalmente taglie....-“ !,i piegata . Si.:t adm11ue la -,.egollf a b. il polo c. & nello interuallo d e. defcritta l.i pieg.:ta dett.z cont!¥nide, & tr,t quf..a, & la regola a b. fia tirata rma linea dritta, che f“a f g h. dJCo, cbe li lme,1 f g b. fll¥,ita taglierˆ la piegatagia defcrittal. Sia la dettallmea f g h. parallel,1 a!l.i a b. o nonfitt. poftoladJ1nq11e prima ,che ellafia parallela, & faccia/i, cJ,e fi come fi ba l:i d g. alla g c. cofifihabbiala de. admi'altracome K. &po/lolilcentro c. &lofPatio K. t.tglillalcirco11ferenzadeftrittanelp1mto f. la linea f g. & filcongiunto e f. c:Je tagli la a b. in I.egliadtt1"ftteficomela dg. fihala!l.i g c. cofi la l f. alla f c,..mafilcomel.a d .g. 11lla g c. co/i fi baueua la d e. alla K. cio alla c f. ad.Imque d e. fi tro,...“ eg,utlel11U.i l f. il che11 il che bifognaua dimoftrare. f1.!!,efto affento di 'Nj_comede1 utile allafeguellte dimoflr,,tione. Se egli for.“ fotto uno angolo ad u;u ddtta linea, che d.t un.i pa;-te f“a infinittt, & /i uonሠtirare da un p:mto dato difi;,o;-i ,ma linea dritta, l.iquattt tagli due dritte ,:erca lo ifle!Jo angolo, delltt 'f!tal d;-i!ta linc,1. una particella comp;-efa tra due,chc co'll'lp;áendcno l'angolo dato, fi,t eguale all.t data linea, egli fi far 1 in queflo modo. Sia la data linea a b. che daU.t parte di b. Mdi m ¥ finito, & fopra 'Jllella fia fatto il dato angolo b a g. & il punto fuori di a b. fia e. & la dat.idrittafia d. &da c. alla a b. fi.t tiratalaperpendicolarc,cbe fia c K. ail.i q!eale f“a aggitmto e f. eguale alla d. & mediante Lo inftmrnento defcritto di Ji.>pr.t dal polo c. & toJP:ttio e f. alla regol.i a b. fia defcritta la linea piegata, o concboidt prrr,1a ¥ .Adimq!leper la jeconda proprietˆ, la linea a g. della prim.r, cO/lchoide tirata piu oltre concaaerˆ con la conchoide f g. conc.i.lerˆadunquein g. &ladli11eadtilá.1ta c g. taglie;-.“la a b. in o. dico, che la g b. f.m“ eguale ali.i d. il che fifa chia-ro .ia quello,perche pe;á l; diffinitione della;d _ conchoirleprima la linea g b eguale alla li11e-a e f. ma pe;á quellu, c/Je ba,u:mo 1m:/14ppoffo ltt e J: egu:cle alla d. adu11que per la communc fentenza, che dháe le ,áo[e e;J'i:-r e,g,1,1li tra/.., cbe ad 1:na iflc!Ja fono eguali. La dritta g h. eg-uale all,t d. adu12q11.e jt ba il propofito Jotra detto ¥ S e,á011do ?{icomede fi troueranno le drteproportionali di me zy tra due dntte a qucfio modo. Siano d,tte due dritte a b. b c. appofte ad,1ngolo dritto, tr1t le quali bifogni trouarne dr,e di rm:zs, ôl continua proport ione. Sia compito il parallelogr,im,no a h ,á d. Sia ciafc1ma di quelle linee tagliata in due parti c d. in e. d a. in J: & /i.i cong111ta b e. paff“ oltrefin che la cada in a d. prolongata, nel punto g. m.1 all:t Linea a d. c,ida f h. ttd aNgolidd;áitti,&/iadprolongata a h. chefiadegualedalla ce. &fia congiunt,t g b. aU:r.: quale /ia parallela a i. fi cbe lo m..'{olo k a i. fia eguale allo angolo f g b. per lo pr..:cedente af]˜nte ¥ Sia tirata rma linea ,fritta g i k. che tagli a i. in i. & d a. ne!J.i parte a.dprolongatafopra k. di modo, che i k. fiaegu.zle ad a h. & congiimta lt b. fia tiratlt fin cbe c,1daj˜pr,t La d c. prolongata in l. dico , che f“ ,áome fi ba a b. ad a k. cofida k. ad l c. & l c. ˆ ,á b. perche c d. tagli.itaind11epartiin e. &aqueft,r.flappone k a. adunque per lafefla del fecondo de gli clementi quello, che fotto d k; ,t. con I, quello, che fifa della a f. eguale a quello, che fi ftr. deU,i f k. .Appo,igafi il comrmme, c. ,. che t“'a f h. adunque quello, ,ábe fotto d K a. con quello che fifa di a J: & di f b.dcioconquello,cheflfadi a g. egualeaqucUo,cbefifˆdi K f. &di f h. cioaquellod i che di k h. Etpercbeficomefiba l c. ˆ cd. cofifla l b. ˆ b K,-& come l b. ˆdb k. cofif“ha d ,z. ad a k. adunq;ficomcfiba l c. ˆ e d. cof“fibii da. ad a k. Madell.i cd. ladmetˆla c e. &la a g. Jdoppiaalla d tf, pcrcheperlaq11art.t deljflo, fidcomeflha a b. ˆ de. cofif“ba g a. ad a d. petq1:e/lodchefi fitppojto la ba, dopp;a ˆ d e. adunque la g a. doppia alla a d. farˆ adunque, che /i come t c. fi badalla e e. cofi g a. alla a k. peda eguale, & permutata proportione, per la uem..Jím(f,dter'Z!, del quiuto de gli elementi. Ma come g a. ad a k. cofi & h i. ad i k. pi:r iafodonda rltl fefto de gli elementi. 'Perche per La fi1ppo/“tt0ne g h. & a i. fono par.atele. E.tdcomponendoperdl,idecimaottauadelquinto,fgue,cheficomefi ha.La i e. alt.i ce. cfJfidla b k. alla k i. ma egli fiata pofta eguale la i k ¥ alla c e. pere be la j k ¥ eguale alla a b. & la a b. alla c e. adunque la e l. cg1,1,ale alla h K. confg ,enterm:11tt:d eguale quello, che nafce d.1. l e. con quello che fifa di I, K. & quello che /1 r.i di t e. t eg11.ile a quello, chefi fˆf˜tto d l c. coi quello, che fifa d“ c e. pe,á La fl:Jla J.:ljeco,1do de it, elementi, Ma a quello, che fifa di h K. egli ft:ito di,nost,á.ito e1Jr eg:tat.:, q:t:tlo, che fi {a,[otto d k a, con quello, cbe fifa di a b. deUt, q14a/i qstello 1 che tJ di c i:. egual.: a e Bi q11ell() 1.lI E lt Ol quello, cl!e uiene da a b. per che egli fl,tto pofto, che la a h .lfi.. eguale alla c e. ma perl . lafentcntza commune ,_(e dalle cofe eguali ,fi leucranno le egwd1, il rimanente farˆ eguale ¥ .A dunque 1uello, che fi fo Jo.tto d llc. eg_ualc.. qru:Uo , c/Je /“ .. fotto d K a. ma per la . 9u irtadeama delfefto delgli elementi. I lat: de z parallclogramm1, che fono eguali, & harmo 11nche gli art'?_uli eguali, fono reciprocamente proportionali. adunque /i come fi ha la l d. alla d k. cofif“hala k a. alla c L. ma come d l. ˆ d K. andJe la a b. alla a K. & la l c. alla c b. & adtmque /i come a b. ad a l:. cofi a K. r.d I c. & effa l c. alla c b. Date adunque due dritte lim:e a b. & b c. fono /late ritrouate due di mezo in contmaproportrone, cbe fono a k. & L c. come era l'intento difore . .A.ltri modi fono de gli antichi di ritrouare le dt,e proporti on ali, come di 'PhilopoM, di Dione Bh.,.antio, di Diocle, di 'Pappo nelle mecanicbe , di 'Poro, di M enechmo, i quali modi, ne i commentari di .A.rchimede fi tr?uano, & il f/ernero dottamente gli cfPvne, i qualinoilafiamo per fuggir il tedio. Veni remo a dunque al modo di raddoppiare, t:r di moltiplicare i corpi, a,ácioche l'uj˜ di cofi belle dimoflrationi, & di tanti ftrumenti ci fia manifeflo. Io uoglio adunque ad un propoffo [odo fotto una data proportione farne un'altra fimi le. fza dunq; il propoffo ]odo a. Io uoglio forne imo,che babbi a quella proportio11e con effo,che ha la li nea b. al/alinea c. prendafiunalineaegualeadunolatodelpropo(tofodo ,&fiaqueUa d. &come fi ha la b. alla c. con la ift..ffa ragione f“ riferifca la d. alla e. f“a doppia, o tripla come fi uoglia ¥ & fecondo alcuna delle fopr-.apofte dimoftrationi , trouinfi due di mezo in continua proportione, & fiano quelle f. & g. dapoi da alcuna dritta linea eguale alla f. per la uentefima fettirna dell'undecimo de gli elementi f“faccia un [odo, & quello fia h. fimi/e, & fimilmente pofto, al propoflo [odo a. & per che per la trentefim.a terza dello ifle/Jo libro, ouero pe-r lo coroll:ido della iJteJr:-ipropofitione, Si: faranno quattro dritte lineeproportionali, fi come fi ba la prima alla quarta , cofi egli fi ha il [odo , cbe uiene dalla prima, al [odo, che if“ fa della Jecond<1 fzmile, & fimi/mente defcritto ¥ La ragione ad11nque del [odo a. al fimigliante [odo h. come d. ad e. ma per la fppof“tione la d. alla e. ha la ragione, che ba la b. alla c. d.1to adunque il J˜do a. fotto t.. data ragione della b. alla c. flato form.:to con fimigl iant e [odo IJ. come era l'intento. Ma per che alcu11.:ifiata egli bif˜gna mutare, & ridm-re 1m [odo in 11n'altro, & proporti on are piu corpi, per˜ fe uorremo fore ,m cubo eguale ad un dato par:1llt:lipedo fi fad in quejlo modol. Sia dato un fodo parallelipedo a b c d. la cui l.:i;-ghez ..fia a b. l'altezza b c. lalungbe'Zza c d. giabi[ognaalfodo ab c d. ponere11ncu bo eg11ale. Trouifi ,zdrmque per frdtima del fecondo degli elementi “llato quadrato del pi,1no a b c. cio una linea dritta, il cui qu,1drato fia eguale al piauo a b c, la qual linea dritta fia e. dapoi col me'Z.!' d'alcu11,1 delle preceden..i ,limn/1.rationi t;á.1 la e. & la e d. trouinfi due proportionali, che fiano f & g. dico cbe'l cubo della dritta linea f. [ar.“ eguale al dato p,t; áa/l.el1pedo a b c d. imperoche per lo corolario della decima nona del fefto de gli elementi, il quadrato fatto dalla f. alljuadrato fatto d,dl,1 e. e come ilq11adr.1to fotto dalla c d. al qua drato fimo d.1!kt f. & percbe per la trentefima quarta dc/lo undecimo de gli elementi, i[odipar, ll:!lipedi, de/le quali le bafe fonil reciproche di altezz.! fono eguali, il cubo adunque fatto d,illa f. eguale al dato.(odo para!lt:lipedo a b e d. Da queflo ne naje, cbe nelle colo11ne, che banno lati, delle quali gli oppofti pmi fono paralleli, & ,:ltri piani parallelogrammi per la fopradettara,..ione facilmente /i poffono conuertire in cubi. pcl'che uno parallclipedo, che ka per bafa uno q;udrato eguale ad una bafˆ l.iterat:i, & di eJ11ale 1ltez'{_;z all.i colonna, eguale al la ifle/Ja colonna ¥ Egli fi dimo/liáa anche, come fi po/Ja fore egt!ale a.d un dato cubo fotto una da taaltezza,un[ocloparallclipcdo. Sialadataalte.7-::.__a la dritta linea a. &il da..o cubo b. gia bi[ogna f˜tto l'altez:za a. alzare un para/lelipe,lo, cbe fi..1 e.'<.uale al d,,to cubo b. J“a la ... eguale adun fato del cubo b. & pe;-/a un..ecima dd,..fto cie gli elementi ffrila m.. propor tionale e. Dio ad,mp,e, cbe il p,-zrallelipedo la ct:i bafe fl.z eg?Jale at q1uzdrato fotto dalla a. &l'al , \ " Il, dU ., ,... 1,i ,, ria r. .. I' jJ 'J{, o X o. &f altc-zza egtt:ile alla a. farˆ egualcaledfTtoecubo b. &pcrcheper la conftruttione, le tre linee fono in continu.. pi-oportione, cio la e. l.t c. & la d. adunque per lo corol.:zrio del-á la decima nona del fefto, il quadrato, che uiene dalla e. al quadrato, che uiene dalla e. co mela c. alla d. ciocomeela a. alla c. percbepedafuppofitione,ficomefiha la a. alla c. cofifibaela c. all,i d. maitequad;áato,chrnienedJlla c. laebafadelecttbo b. & il qztadrato, che uiene dalla e. la b.?jˆ del para/lel“pedo, che fi deue fare : adzmque per la tren tefima quarta dell'undecimo de gli elementi, il par.iUelipedo [odo, che ha la bafa eguale al qua drato e. & l'altezza egtldle alla data a. egu:zle al dato cubo b. il che bifognaua dimoftra re. !2.!!,i bi[ognerebbe anchoi-a andar uagando, & dimoflrare, come diuerfe fi,gui-e, & corpi fi mutano in altre.forme, & come non [olo /i ;áaddoppiano, ma fi uanno triplicando, &multiplicando,[e i principij datifinqHi non ci .friujfero, per˜ torne;-emo a Vitr. il qual dicee. Concio!“a cofa adunq;, che con ii gran piaceri delle dottrine tali cofc fiano frate auucr tite, & natural mente l“ ano forzati di mouerfi per le inuendoni di ciafcuna cofa, conliderandone gli efitti , mentre che io con attentione riguardo a molte cofe, io prendo non poca :unm1ratione de i uolumi compo!l-i da Democrito d'intorno alla natura delle cofe, & di quel foo commentario intitolato chirotonito. nel qu:ile anche egli ufaua lo anello,,'1 gillando con cer.i fatta di Minio quelle cofe, che egli haucua f peri menta te. Io qui leggerei cirocinnauos, perche ciros fignijicaua la cera, & cinnauos le imagini, che ten gono gli flatuarij dina,n:J. a gli oc,:bi, cofi Democrito nella cera imprimendo te fe ijperienz.!, per ricordarfenc, (e le teneua dinan.. a gli occhi. Et quelle note erano come commentarii,perchecommetteuano alla mente le ifPerienz.!. 'Plinio legge Cirocineta . Filandro interpreta, commeÈ tariodi cofe.fcielte: a me pare miglior lettione quella, che io dico, percbe Vitruuio rnedefrno qua fielo dichiara dicendoe. fN...cl quale egli ufaua lo anello figiUaudo con cera tinta di minfo,quelle co f, le qu,di eglt baucua JPcrimcntate.f Certo che Democrito fegruiua in cera rojfa le cofe prou, ite, per tenerfele a memori,z, cofi folemo noi nelle margini de libri fognare con qualcbe colore lecofefcielte, per hauerleeprontee. Segue Vitr. Le inucntioni a dunque di quegli huomini non fola mente fono frate apparecchi2tc a corregere i cofiumi, ma ancho alla perpetua utilit:í di ciafcuno. Ma il grido, & la grandezz1' de gli Athlcti in brcuc tempo con i corpi loro inueccbia in modo, che n quando grandemente fiorifceno, n da poi nella pofieritˆ poffono quelli , come fanno le cofe pen tac da gli huomini faui con belli ammae!hamenti giouare alla uita humana. Ma non ft dando i debiti honori n a i cofiumi, n a i precetti de i ualenti fcrittori, & guard:indo le menti piu alto, che l'aere con i gradi delle memorie al cielo folleuatc a forza fanno¥ che eternamente non folo le fententie,ma le imagini loro a pofteri fiano conofciute. Et per˜ chi ha la mente adorna de i piaceri delle lettere, non puo non hauere nel petto fuo confecrato, come di Dei, il l“mulacro di Ennio poeta: Et quelli che afsiduameme prendeno piacere de i uerl“ di Accio,non tanto la uirt delle parole, ma anche la figura fua pare, che fcco habbiano prefente; & cofi molti, che dopo h memoria nofira nafceranno, pare ranno difputare con Lucrecio della natura delle cofe, come fe egli fuffe prefente: Et fimilmcnte dell'arte del dire con Cicerone. & molti de i poCl:eri ragioneranno e-on Varrone della lingua latina. Et molti amatori della cognitione dilibcrando con i faui de i Greci molte cof, pareranno dfer con quelli in fecmi ragionamenti. Et in fomma le fenten ze de i buoni fcrittori dfcndo in fiore ftando i corpi lontani , quando fono addotte ne i con!“gli, & nelle difputationi hanno maggiore autoritˆ, che quel I.. d.. i pn:fcm“. Per il che 10 o Cefare confidatomi in 9uefi autori, & prel“ i loro femimcnti, & conl“gli ho fcritto quefii uoh1mi, & ne i primi fette ho trattato de gli cdificij, ne11'0ttauo delle acque & in quefto delle ragioni dc i Gnomoni, come frate fono da i raggi del Sole nel mondo per le ombre de i Gnomoni ritrouate, & con che ragioni l“ allungano,& accorciano dir˜ chiar.1mentc. BB B :z. Conclude \ " Il, dU ., ,... 1,i ,, ria r. .. I' jJ 'J{, o X o. &f altc-zza egtt:ile alla a. farˆ egualcaledfTtoecubo b. &pcrcheper la conftruttione, le tre linee fono in continu.. pi-oportione, cio la e. l.t c. & la d. adunque per lo corol.:zrio del-á la decima nona del fefto, il quadrato, che uiene dalla e. al quadrato, che uiene dalla e. co mela c. alla d. ciocomeela a. alla c. percbepedafuppofitione,ficomefiha la a. alla c. cofifibaela c. all,i d. maitequad;áato,chrnienedJlla c. laebafadelecttbo b. & il qztadrato, che uiene dalla e. la b.?jˆ del para/lel“pedo, che fi deue fare : adzmque per la tren tefima quarta dell'undecimo de gli elementi, il par.iUelipedo [odo, che ha la bafa eguale al qua drato e. & l'altezza egtldle alla data a. egu:zle al dato cubo b. il che bifognaua dimoftra re. !2.!!,i bi[ognerebbe anchoi-a andar uagando, & dimoflrare, come diuerfe fi,gui-e, & corpi fi mutano in altre.forme, & come non [olo /i ;áaddoppiano, ma fi uanno triplicando, &multiplicando,[e i principij datifinqHi non ci .friujfero, per˜ torne;-emo a Vitr. il qual dicee. Concio!“a cofa adunq;, che con ii gran piaceri delle dottrine tali cofc fiano frate auucr tite, & natural mente l“ ano forzati di mouerfi per le inuendoni di ciafcuna cofa, conliderandone gli efitti , mentre che io con attentione riguardo a molte cofe, io prendo non poca :unm1ratione de i uolumi compo!l-i da Democrito d'intorno alla natura delle cofe, & di quel foo commentario intitolato chirotonito. nel qu:ile anche egli ufaua lo anello,,'1 gillando con cer.i fatta di Minio quelle cofe, che egli haucua f peri menta te. Io qui leggerei cirocinnauos, perche ciros fignijicaua la cera, & cinnauos le imagini, che ten gono gli flatuarij dina,n:J. a gli oc,:bi, cofi Democrito nella cera imprimendo te fe ijperienz.!, per ricordarfenc, (e le teneua dinan.. a gli occhi. Et quelle note erano come commentarii,perchecommetteuano alla mente le ifPerienz.!. 'Plinio legge Cirocineta . Filandro interpreta, commeÈ tariodi cofe.fcielte: a me pare miglior lettione quella, che io dico, percbe Vitruuio rnedefrno qua fielo dichiara dicendoe. fN...cl quale egli ufaua lo anello figiUaudo con cera tinta di minfo,quelle co f, le qu,di eglt baucua JPcrimcntate.f Certo che Democrito fegruiua in cera rojfa le cofe prou, ite, per tenerfele a memori,z, cofi folemo noi nelle margini de libri fognare con qualcbe colore lecofefcielte, per hauerleeprontee. Segue Vitr. Le inucntioni a dunque di quegli huomini non fola mente fono frate apparecchi2tc a corregere i cofiumi, ma ancho alla perpetua utilit:í di ciafcuno. Ma il grido, & la grandezz1' de gli Athlcti in brcuc tempo con i corpi loro inueccbia in modo, che n quando grandemente fiorifceno, n da poi nella pofieritˆ poffono quelli , come fanno le cofe pen tac da gli huomini faui con belli ammae!hamenti giouare alla uita humana. Ma non ft dando i debiti honori n a i cofiumi, n a i precetti de i ualenti fcrittori, & guard:indo le menti piu alto, che l'aere con i gradi delle memorie al cielo folleuatc a forza fanno¥ che eternamente non folo le fententie,ma le imagini loro a pofteri fiano conofciute. Et per˜ chi ha la mente adorna de i piaceri delle lettere, non puo non hauere nel petto fuo confecrato, come di Dei, il l“mulacro di Ennio poeta: Et quelli che afsiduameme prendeno piacere de i uerl“ di Accio,non tanto la uirt delle parole, ma anche la figura fua pare, che fcco habbiano prefente; & cofi molti, che dopo h memoria nofira nafceranno, pare ranno difputare con Lucrecio della natura delle cofe, come fe egli fuffe prefente: Et fimilmcnte dell'arte del dire con Cicerone. & molti de i poCl:eri ragioneranno e-on Varrone della lingua latina. Et molti amatori della cognitione dilibcrando con i faui de i Greci molte cof, pareranno dfer con quelli in fecmi ragionamenti. Et in fomma le fenten ze de i buoni fcrittori dfcndo in fiore ftando i corpi lontani , quando fono addotte ne i con!“gli, & nelle difputationi hanno maggiore autoritˆ, che quel I.. d.. i pn:fcm“. Per il che 10 o Cefare confidatomi in 9uefi autori, & prel“ i loro femimcnti, & conl“gli ho fcritto quefii uoh1mi, & ne i primi fette ho trattato de gli cdificij, ne11'0ttauo delle acque & in quefto delle ragioni dc i Gnomoni, come frate fono da i raggi del Sole nel mondo per le ombre de i Gnomoni ritrouate, & con che ragioni l“ allungano,& accorciano dir˜ chiar.1mentc. BB B :z. Conclude L I 8 .7lá O Concl..de Viti'. la fi,a ?1mgd dfg-teffione,&p.-i;c, c..e fin qui fiaftato il proemio del prefcn _ te libro, tl quale per l.1 dtuerfit.. delle cofe forf eflato m molte p,1rt1 diuifo; il timorJ non meno facile, c/11: degno dtit:Jferpoito m opera , comecofˆ piena di utilif]imi precetti a cbifidilettadi fapere, & di conferuare nella memoria le cofe rmpar:ite. 'Della ragione de i qnomoni ritrouati per l'om6ra da t r a,.gg t del J o/e . Et del mondo . Et de ,. pianeti. Cap. i 1 il V elle cofe aduuque con diuina mente fono frate acquifiate, & fcco hanno i chi le confidc,áa grande ,u11mirati0oc, che l'ombra 11cllo equinottio fatta dal Gnomone.. di altra grandezza in Athene, di altra in Aldfaudria, di altra in Roma: n quelh ill:effa in Piacenza,chc io altri luoghi della terra. Et pe1 ᘠ{ono molto differenti le dcfcrittioni de gli horologi per la mutati o ne dc i pacli, perche dalle grandcu:c dcll'ombre<:quinotti:ili (i di(egnano le forme de gli analemmi, de i quali {i fanno le defcritdoni delle hore, fecondo la ragione de i luoghi, & delle ombre de i Gnomoni. Miiáabiledottrina t quella, che ci da Vitr. nel prefente libro delle cofe della .Ajlr9nomia: & piu mirabili: I.a breuitˆ J“!a : per˜ il prefente tr:.ttato fi deue paffarecori diligenza, & auumimento non mediocre: imperocbe in quello fi toCGáa bremffmam,71te quello, cbe in molti uolumi da molti rJ flato raccolto. Et per che non cifia confuj“one, diremo ordinatamente ogni cof.i ponenJo le parole di Vitr. le quali non parole, ma fentenze, & conclufionifi pofJ˜no meritamente nominare. Tratta adimque nel p;ácfi:nte libro ddla ragione de gli borologi da Sole, & delle ombre : & percbe ombra non fenon doue il corpo luminof˜, i cui raggi fono impediti dal corpo opaco, per˜ tratta de i corpi celefti, cbe fonno lume, & per quefla oteaf,one abbraccia :l mouimento del ˆeto, la figura, & la mifi1ra del tutto. introd!fce rl fuo trattamento in questo modo: che uedendo noi, quana'o il giorno , & la notte fon egu.-di, il qu.-zl tempo fl c/Jiama equinottio¥ cbe uiene due finte l'anno di Mnrzy, & di Settembre, non intendendo di quelli, cbe J1anno fotto l'equinottiale, percbe l'hanno fempl"e: n di quelli, cbe ftanno fotto i poli, perclJe non l'hamzo mai, inqua11to, cbe [,ano dodici bere il d“, &dodici la notte: uedendo dico, che al tempo degli equinotttjfil.i mezo d“, in diue;-fi luoghi l' ombr.i di: 1 erfomente proportiorrata agli edifi..ii, albe ri ,.flili, &a tuttclecof leHateda tc;,a, e:r ddttc, impcrocl:e da quc tempi iu a/c;:ni l11ogbi fombra e pari alle cof, che lafam10, in alt;-i rnaggiol"e, in altri mir.ore ,g;-,mde occafion.. hauemo d,i mer:ruigliarˆ, & per˜ pernatrá.zpprefi:ntauano l ombre fin fld piano proport1on.wdo l' 01,1bre con lo fii/e, il quali: pc;-cbe fla11a .td an ,v;oltdrittifopra il pi,tnod.per˜ fi chian-u Gnomone, & cof“ cli giorno igiorrio Jl me-.zy d“ p>áendc11ano la altezza del sole, cbe cfol tempo ddl.-t bnmu al tempo dellafl.ite o....nigiorr.o pilts'innal ..ma, & cofi conclule,1do l'altc-zza del Sole meridian.z, ne face1w10 nel p1,1110 la defcrittio¥ ne, & il dif egno mojlr.111,lo in tcrr.zgli effetti del Cielo; quefl.i defcrittione era detttt .An.1lemtN, t, cbe come uno i-ipigliame,1to del cor[o del Sole, per form:1rncgli horologi ,fecondo la diucr f“tˆ de i parfl ¥ 'Prende.-urno le altew del Sole, ('l' le ornbre meridiare, perebe il drcolo mi:rid1.z no pi!l certo, l' piu offer.ot.ibile, cbe gli altrid. M,1 percbe11ell.i dijfimtionc dello .A11.tlt-m1tl Vitr. ba detto, 1 /foto ritrouato lo effetto nel mondo.! per˜ per 'ftteft:i occ,1fio11e egli di¥ cbi,ti-a, c/Jc cof.t Mondo. Mondo un gr:mdifsimo concetto della natura di tutte le cofe, & il Cielo figurato di ficlle. Due cofc abbraccia il mondo , la prima 1l Citlo. la feconda tutto quello, clJe dal Cielo compr!{J, la douc i moderni nt'/1:i dii:ifione ddl i sfr:ra bttnno detto l,1 rtgio11e elementare, 6-la ulefle. Er,t Pccejf.1;-;o pomi il cielo, pere be nel cielo J˜:10 poni i corpi i:lmin fi, i raggi de i fett.i ,t cui niente m.inctt, .& niente_(,:, le puo aggiu,'<, 1err:. .Al Jf ondo ad1.nque percbe fotto cli t111ta la 1n.1tcria, pcrcbe .-:bbi-.:iccia ogni cof.t, perd,. /Ja p-1.ncif ii, m.:zo, ..,_fi,1c, percbe contiene, & non t; conm1:1to,fl co1111ic11e 1l tlome di perft: tro : il cbe f/itr. gli atrr,b1,ifce, cl1cendo, co,1eeptio f“,mma, p.:r,áln fa iJ fomm.1 oltra di quelfo'11011 fi trou,r cofa, & iri quellJ il t.-ttto compref˜. Il .'vfunilu .idunque J ungr,mdif]“mo abbraccwne1: to d1 t!!ttc Le narure, s“ .li q.,tllt, cbe fimo atte .-1 p:itire, [6-a riceuer-e 911,i/cbe imprefl“o.. come fono gli de uentr, ;:}J-1 mijl! per(mi, .'1-impe;ft:tti,sl di que!le, coe h.in,10 111rt1“ di fare, '6r d'influire, co,ue fono i corpi ce!e(li. Et qá,cJ1.? 11.1t:m: foi10 tn.l d,mtro f.tltr.t, ucioche qw:ft.i ce ra ;noud.1ni poff.i ejfer fvrm.it:t d..;/le forme cttlefl;, cbe f/itr. diced. Ciclo di flc:lle figur.1to, del ql!alc egli ;á.i,510,w1dJ .iice. QJdto cielo concmuamcntc fi uol:;c d imorno la terra,& il mare, per g:1 ultimi cardini del wo perno > che aOc nomin:no. Ltt{cia f/itr. l:i pr,1.1 parte dc'l.i .liffi,iitione del mondo, penhe non fo per hor.t al p;áop:ifito .. Et tr.11tadcll.if conda, c!n J il C i:lr. Et inpocbe paro!edicemolt.: c i[t, cbc fi dicbiar :r.:inno cr/fat.1m. t:tc. Cbe ;1 etc/o fi “ili!01t.1 e_{!i htl.llU(cflo al fe,;(o, per l.:.m 11atio11.e dd luogo, cbc fan-110 i ccrpt ci:1Jti, chi:m u ,áon fl f. r 11.mo. E ,mchenoti/]“,tl ', che 1lmo:timcmo f,.t circola,-e J'in torno ,l ma áe, Žr la te;.,-.:, rtY eh!: Ji ur,/gafopr,i tm perno 1,11.tg1.ito ne i c.ir.tmi fl/Oi. 'Perche fo il ciclo abb,-.1eci.1 opi cof.i, ,..111 l-10$0, og,,i _lji.'!cio ,fe altrimenti fl mG'!t:Jle, cbe in giro, o 11011 ..ijfo ,li fi,n,tac;rnA.,re, cc:,ár., 1t,1te l:ifŽ.zreb!JC" fua,¥i difeo (p.mo, o uoto; rl d,e non r.:ig¥ oneuole. Oltra di J:lt'{lo ,ml.i ,l!M acnlcnti fimo, per li q1t.il1 1101 m:nimo in cogr.itione, che 1l cielo figiri a toildo, & che fii d1 f“_..11r,zfi,nilt: al jo ,no.umc,1to, dei q;i.i/i,!e fono fc,1i ttolt!mi, 6-fc 11e fo.mo e{“>eritnT,! c.,.,gl, iaft1:!..11enti. Et p.:rd1e noi l'Cdt: il:> ,m contin¥w mv.átimemo "' per tm ¥áe-,f,, per'!, c'i.11:i:..in.11,10 d::1:Jl,1bi/ii]i,11: p::nti r,ppofliper c!1,1,,1c:tro, cl.i i quali rmagi/u,m, che pai]i per lo centro 1m.z line.t, & quelli p.,,m fono detti cardini, p..rcbe q1!,1fi comt _(npr,t i ji,oi ca,¥Ji n.' il cielo fopn q:1elli fl 11olge. Q.:!1:/l1 ,áardi1l' fi cfliamm10 poli Mcmái. ma la l1e.t imagr11:1t.1, cbe daU',:110 .1U' altro ,áardine paffa per lo cc,1tro del \fondo, dett.t a!f o pemo. I cm cftre-1,1¥ fono i c.u,fa1i, o poli ,le! Hondo ¥ Ma cio cbc di p,mti, di lm1:e, '{';-di circoli nel cielo /i dice, tuttu t' detto pci'tnaggior dicbiarationc, & non p1.:rc/Je uer,imcnte fi tro11i110 nel e1elo co.. á 1togliouo L I Il R.,_ (J w,gliono alcuni, che ne i polifra la uirtu di muouere, il che rifiuta .Ariflot. nellibro del mouimen to de gli animali, a;Jomeutando, che queflonon puo effere e/Jendo i poli fenzagrandezza alcuna, an'Z] punti indiuif“bili: & forfe dal detto di.Ariftot. potemo correggere quello, che dice rit. il quale per˜ come .Architetto fi deue fcufare, quando dice. Perche in tali luoghi la uirt della natura cofi ha come Architetto fabricato,& ha fitto i cardini, come centri uno in quell:o mondo di fopra del mare,& del!a terra, & l'altro di Jaal contrario fotterra nelle parti meridiane,& iui d'intorno a que cardini come d'intorno a centri ha fatto le rotelle come a torno pcrfette,lequali fono da i Greci nominati poli; per lequali eternamente con uelocifsimo corfo il cielo f“ gira: & cof“ 1:i terra col mareoin luogo di centro fiata collocata nel mezo. Duefono i'Poli,&cardini, i quali per di.:metro nel mondo opponifono, ma che unofja di fopra,& l'altro di fotto)ion ,fe ,:on per ;-iJJ,::tto a gli babitanti d,1/la terr.i, per˜ bij˜gna intendere, che Yitr. doueua dire a quefto modo;& cafo che egli non lo dica,comefi puo ttedere dicendo egli,che la natura cofi gli ha poft:, cbeimo fia di fopra & L'.tltro di fotto, necefferio,che noi intendiamo drittamente.perche quelli, che ftanno fottof'equinottiale,non hanno un polo piu cleuato dell'a/t;áo;fimilmente quelli, cheftanno di la dal mezy hanno illoro polo eleuato[opra l'Orizgnte, che a noi habitanti diqua d.zlmez..J dep;áeffe. &il rioflro a loro me-ddiano come il loro a noi; per˜ quefto fito, di che parla //itr. /i deue intendere in rifPett'>, & non affelutamente, per˜ ( fi come dice Vitr ,) la terra col m:zre net rmzy in luogo di centro fiata naturalmente ,áollocata:certo ,che in alC1meparti un polo farˆ eleuato, & C altro depreJJo: &in alcuni l'uno, &l'altro fi,rˆ egualmente nel piarto dell'Onzynte: /,1, doue effendo conclufo da tutti gli affronomie, cbeflando t'huomo in quat fito fi uoglia f˜pr.1 la terr.i,fempre il piano del fuo Orizynte diuideil cielo in due parti eguali, et tutti qu...Ji gli inflrmnenti, che /i u[ano , 11[.wfl in modo, come fŽ l'lmomof“iffenetce,1tro detta terra; necejj'.zrio di concluderee, & che l.1, terrafia a guifa di centro net mezy del mondo, & che egu.:lmerzte partito fia '{1tello, che fi uede da quello,che non (i uede con lajuperf“cie dell'Oriáz'>nte. Ha:u:ndo adut1ue noi due p:-mti com.. termini filf“, fopra ie i quali zl c“elo fi gira, fegufta V1tr .a defriuere il cido con altri fogni. & dice Eflodo qneil:e cote dalla natura difpoll:c in modo, che d.illa p,me fettcntrionale habbia il centro piu eleuato da trra con l'altezza fua, & nella parre del mezo d“ fottopofio a i luoghi intnori l“a dalla terra ofcurato, indi a trauerfo pc-r mczo il mondo ui formata una zona a guifa di circolo cima con dodici fegni piegata alla parte del mezo d“, laqual forma difegni con certa difpol“tione di fielle agguagliandone _dodici parti , ci dˆ efpreff a iui la f“guratione,che ui dipinfo la n:nur:i. Volendo Yitr.ejprimeremolte cofe di:tenta alquanto ofcuro per la durezz.!-del dire. Vedendo noi il certo,& contimsato uolgimento del cielo da Le1eante a 'Ponente, t;-ouato hauemo i due poli,& l'aD in certi,& dt:tmmnati luoghi. Confidera11do poi il mouimentfJ, cbe fa il Sole in imo anno, &che bora nafce inun.iparte delt'O;-izonte, & da un uento, bora in un'alr:r,ie, . _ cbefal mezg di bora s'auuicina pt al punto d1e ci foprafi.“,bor,i piu bajJo,& cbe ua..ta ig_10.. ni,& le notti egualmente,[apemo, che per q1tefie cofe au11ertite bene, & ofleruate_, gli ..ntzch..hanno trottato la obliqua uia del Sole, per taiualeandando egli con moto cont..arzo al prtm? di giorno ingiorno foccia tutta quella fŽnfi/;ile mutatione. fimilmente auumendo 1/ ..orfo de gli altri pianeti feguitare la uia dei Solee, ma non cofi egualmente fl.trgli af prejfoe, d1e1ero nome a que!la uia, per laquale il Sole, (9" gli altri pianeti pajJauano, & la cl,wnaron.. cmta, o -zyna,e _ per che flcome una cinta cignendo non foto s' :iggira con una femplnáe lmea,ma t1..1e lar..hezza, cofi laeuia de i pia11eti /tata imaginata & circolare,& larg.i, & f“ata conofc1!tta piegar da unaparte all'uno de i 'Poli,& dall'.dtra1 all'altro,& abbl'acciare tutto il cielo ;_ Cl" natura fia it Cielo, in que due punti,cbe Vitru.cbiama ,áentri ,j1ámato. Le conditioni della ':{gna,che dice Yitr. fono prh;ui ,áhe larga,dapoi piegata ue-rfo i poli,oltradi quefto formata di dcci fegni,& benche la natura habbia fatto quelle ftelle, per˜ gli offeruatori le hanno cofi comparti te, & gli .Aftronomi ne danno le lor caufe. I fegni fono dodici, ciafcuno de' quali J dato al fo mefe. per˜ i mefl fono dodici. tengono 1fegni trenta gradi per uno fecondo una confideratione, per˜ l'anno denominato da trecento et fe!Janta g“omi,& di quelapiu:, che il Sole ananza ogni giorno col fr-10 mouimento contrario al mouimento del pYimo cieto. onde Yitru. dice. Et per˜ quelli fegni lucenti col mondo, & con il rdl:ante ornamento delle Cl:elle girandof“ d'intorno la terra,& il m:ire fanno il corfo loro fecondo la ritondczza del cielo. Matutte le cofe che l“ uedeno, & che non l“ ucdeno l˜no form:itc con la neccfsitˆ de i tempi, & delle fbgioni, delliquali tempi fei fegni Copr:i la terra col Cielo u:inno uagando,& gli altri fotte h terra dall'ombr:i di quella fono ofcur:iti. tnl [ci di qudb fempre fopra la terra {i muoucno; pcrche quanto un:i parte dell'ultimo feg-no forzata dalla deprelsionc co} fuo girare andando fotto (i o::-culta, tanto dalla contr:tria pane dalla nccefsitˆ del girarli Copra leuaca col mouimento circolare ufcendo da luoghi non manifefii, & ofcuri fe neeuienc in luce; perche uua forzJ,& una i!leffa nc:cefsitˆ fa l'rienre, & l'Occidente.eCio perchc 1m:i forza, & 1m,1, ijle/Ja necef]“tˆ fo,cbe runa parte afcenda,& che l'alt.,-a difcenada. Imouimentide iCieli.f˜no due per molti accidenti conofci!4ti, funo da Leuante, a 'Ponenre, come/i P..ede ogni gior,w leuare, tramontare il Sole, & l' altre ftelle. Q.!Jefto moz1imei1t..a detto primo,& dum10,J˜pr.z del quale non cofa fenfibile,& in termine di ho1áe m:ntiquattr'1afi gira perfettamente facendo lo /JMcio d'un giorno naturale.fiache il Sole fo lo tmno; la Lunitail mefe; il primo mouimemo i giorni ¥Di queflo primo mouimcnto,clelquatt niuno altrQ p“u ueafoce, ba p.ut.ito Yitr.fin qui: & h:t detto, che per quel mouimento fei fegni del zodiaco fe.npreaft.zrmo [opraal'orizynte, & fei fempre di fotto. Qf¤fio uero, perchein agni Orizonte tttnto di giorno, quaato di notte nafce rmo f1rmicircolo del zodiaco, nel" natura fia it Cielo, in que due punti,cbe Vitru.cbiama ,áentri ,j1ámato. Le conditioni della ':{gna,che dice Yitr. fono prh;ui ,áhe larga,dapoi piegata ue-rfo i poli,oltradi quefto formata di dcci fegni,& benche la natura habbia fatto quelle ftelle, per˜ gli offeruatori le hanno cofi comparti te, & gli .Aftronomi ne danno le lor caufe. I fegni fono dodici, ciafcuno de' quali J dato al fo mefe. per˜ i mefl fono dodici. tengono 1fegni trenta gradi per uno fecondo una confideratione, per˜ l'anno denominato da trecento et fe!Janta g“omi,& di quelapiu:, che il Sole ananza ogni giorno col fr-10 mouimento contrario al mouimento del pYimo cieto. onde Yitru. dice. Et per˜ quelli fegni lucenti col mondo, & con il rdl:ante ornamento delle Cl:elle girandof“ d'intorno la terra,& il m:ire fanno il corfo loro fecondo la ritondczza del cielo. Matutte le cofe che l“ uedeno, & che non l“ ucdeno l˜no form:itc con la neccfsitˆ de i tempi, & delle fbgioni, delliquali tempi fei fegni Copr:i la terra col Cielo u:inno uagando,& gli altri fotte h terra dall'ombr:i di quella fono ofcur:iti. tnl [ci di qudb fempre fopra la terra {i muoucno; pcrche quanto un:i parte dell'ultimo feg-no forzata dalla deprelsionc co} fuo girare andando fotto (i o::-culta, tanto dalla contr:tria pane dalla nccefsitˆ del girarli Copra leuaca col mouimento circolare ufcendo da luoghi non manifefii, & ofcuri fe neeuienc in luce; perche uua forzJ,& una i!leffa nc:cefsitˆ fa l'rienre, & l'Occidente.eCio perchc 1m:i forza, & 1m,1, ijle/Ja necef]“tˆ fo,cbe runa parte afcenda,& che l'alt.,-a difcenada. Imouimentide iCieli.f˜no due per molti accidenti conofci!4ti, funo da Leuante, a 'Ponenre, come/i P..ede ogni gior,w leuare, tramontare il Sole, & l' altre ftelle. Q.!Jefto moz1imei1t..a detto primo,& dum10,J˜pr.z del quale non cofa fenfibile,& in termine di ho1áe m:ntiquattr'1afi gira perfettamente facendo lo /JMcio d'un giorno naturale.fiache il Sole fo lo tmno; la Lunitail mefe; il primo mouimemo i giorni ¥Di queflo primo mouimcnto,clelquatt niuno altrQ p“u ueafoce, ba p.ut.ito Yitr.fin qui: & h:t detto, che per quel mouimento fei fegni del zodiaco fe.npreaft.zrmo [opraal'orizynte, & fei fempre di fotto. Qf¤fio uero, perchein agni Orizonte tttnto di giorno, quaato di notte nafce rmo f1rmicircolo del zodiaco, nelio oppofti, perl;[a intcrpcf“tione della terrafl edi/TaM,come ,muenirebbe alla Luna ogni mr:fe ,fc ella non piegaffed. t!i,i &lit tic a. per q14'/lo la natrmt ba procurato di fuggire q!ll:/lo danno molto piu cerca pianeti, che fono d'intorno il Sole: pe..˜ fi bmio imagindto gli epicicli di Venere, & diM,fftel grandiffimi,& gli formo 11fci;-e dal corfo del Sole,& ancbe fuo;-i detl.i larghezza del zodiaco,l& per quejio aLcunr bmmo all,irgato il zodiaco dtte gradi per parte . Douemo adunque crederc, che quelli pi:rneti fi,mo .-d Sole uicinijiimi, d;e hanno i loro epicicli maggioi-i. &per˜ Venere, & Marte faranno .fa il.ti del Sole, si penbe venere ba luogo piu deg,10 bauendo il centro d..l Juo epici do (emprt S ctterttrionale, cbe parte' de/lr.i a!l' Oriente Sole , & cor:feguentemente p114 11obile; (g-Mei-curio femprc me;-lionale, .sl pcrcbe Mercurio lf:1anto al numero delle fue JPen:, (.'l' ,ill, ,:ari et.i di f;,oi ;nouimenti J piu fim(zliante ali.i Luna. Jopr.i .l Sole Marte:fopra Marte t1 cáo11.e, pcrd;e lo cpicido di Gioue tiene pmf“,nigliaw:{_:t con q11ello di Mercurio, & q..1..lfo dz Sat, r;:o, wn q;:dlo dcii.i Luna. o,,de efa'endo lo epiciclo di Satimw minon1,cbe lo ep1..1c..& il"e r,. e, pt';-le dette r,tgiom S,tturno lont.mipm dal Sole, & confag!11mtemente j˜pra dt Gro n.c'Y.. queflo l'ordine, il numero, & ilj“to de i cicli. !J.!!anto al mouimento in 11niuerfale s'ldcttn, & in particol.1re dice Vitr. cbe la Dma in gio;-;li utntiotto, & q11.1{1 1m'ho1áa rit..rna al fi:_..1.n di donde fi parti, & fo il rm:[e Lunare. Vnag;-an parte delict 11ationi del mondo [n 1l mefe, l'.E,~ lo ,hiama dat nome della Luila : & dicono due Lune, tre Lune, quattro Lunr, mtendendo due, tre,& qnamo mefi. Mefe fi cbiamrz in quattro modi. &prim.1il me[.. cot":nune: &_fec..n t.oq11c:st.i 11om1t1ationc dodici (ono i mefi, & cominciando da Genaro il pmno, 1l tcrzy,il qumtl), ,I jtlimo, l' ott,mc,& il decimo fono di g-áorni trentaunn, il ri:ftante di un meno, eccetto Febr.z ro c! ;:1:c ba l!t:nt1otto per l'ordinario, & utntinoue fan,io del bfeflo. & quell'anno t1 del tijcJlo, cl,e ,J mif“m1to d,tlquattro comfnd:zudo dal Millefimo. laaggi!mt:t di quel giorno fi dˆ per ,p:ello di tri:ceutofeJlˆnt a,áinque giorni, che auanza il Sole ogni giorno ôl un' anno perlof“,ol _ mo11íllil:lllo co1,tnli"io ,1! primo, cbe ,J 1m q,.,arto di gioi-no ,hi rm anno, cbe in qt!attro anmfi:-imlt.iorno iw c,-o.i!qrazle /i cU ,z Febrai-o, & Ji e bi ama bij“:Ho , perc/Je egli fi nmnera duefiate rlfeJlo dt:llt: ..,dendc: dii1J,r.r"1;g, cbc ,! 1l 11t11tiq1mttro di Fc:braro; egli fl G¡/Jiama mcfe anclJI: que(l0 Jp,wa, ¥ 37.tffiacio, cl1eil Sole dimor:ifotto uno de i dodici fogni,& cofiu110 mefcfa..ˆ l,tduodeciti1aptZrtede/G.inno. E.gli/i chiamamefe lofPacio, cbe da tm.,c congmtione all'altr.i, cbedigiorm uentinoue ;nez,_o, pocopiu. Finalmente mefefi chiamaqueltempo,chcpone I.i Ltma ingirar tuttoil Zodiaco a-nda,zdo difogno mfegno, tlcbc dice Pttru.cbe/“fa ingiorniue,iti.Jtto,.. qHafl1m'bo.ra. &1ur:ffoJi puo chiamare..1..0 L1':1are,..e117bc 1:itr.lo chiami mefe Lma;-... ir, ponL'rñ dJc come Deferente dli Sole, ciallaqutJle fono dijl.inti i Deferenti de gli altri pianeti, & piegano da i lati. & la ift1:Jfa Lineaprolungata fin all.., ,áoncaua foperficic c(d pl'imo cieloa, difegna , q,,.ella una circonferen-z:-i dello ifte!Jo nome. il centro dell<> Epiciclo fempre izella circonferenztt dll.Dcfere11te.poftoaad11nque 1mpiedeadelacompaffenelap1mto a. & allargato l'alrrofin che toicbi zlci:ntro del pianeta. d. gir:mdofia torno fi forˆ io Epicic/iJ ¥ Stando adrmque le gia det.te cofe, non ah-uno,cl,enqn ueda, cbc la circonferenza del Deferente, & la circonferenza dello Epiciclo non fimio dfegualrm:nte diftanti dal centro del mondo. f. Dapoi gli .Aftronomi banw trouato da:rfi uocaboli alle parei dello Epiciclo, feco11do le distanZ5 loro dal centro del mondo. uolei,do con 'l"elle dimoft1á,,má1, come [t faltJa /4 diuerf“tˆ delle apparen'Z!, la doue quel punto, che nella circonferenza del.Defe-rente, o dello Epiciclo piu rimoto dal centro del mondo, chiamano auge, che uuol di,áe f ommittí;& per˜ Cicerone Lo chiama Iugum,& quel punto,cbe p..r diametro s' oppme al giogo,nominarono,l'oppoflo del giogo. Et penbc al Sole non danno Epic;clo, ma.Deferente, per quel pz.mto,. cbr: nel Deferente [a'f'ˆ oppof}o al gw'{o, flmilmenre fi chia.. mer4, t opp0fito del_agiogo. Ciogo,,áima.._auge,abj“des fonoap.zrole d'mM ift..!Jˆ cofa. llmghezzaamedia dtllo Ecentr"o d ta metˆ di:l Diametro ¥ Lunghezza media dello. Epiciclo lo {jÈrcio, d)l:¥a.... - 374 L I B Jt O ni in ciafcuno de i fogt1i, quanto prima hanno ritardato, tanto con piu uelocc corfo paffando agguagliano il camino, & lo pareggiano perfettamente. & cofi nafce, che nnegoa che dimorino in alcuni fogni, niente di meno poi che fi tolgono dalla necelsitˆ della tardanza, prefhmcme confegui(ceno il giufl:o circoito. Ma la fl:clla di Mercurio co(“ paf-á fail codo fuo nel cielo, che correndo per gli fpacij de i fegni in giorni trccentofoffanta 1itorna a quel fogno d' onde prima l“ moffc. & il (1,10 uiaggio cof“ l“ agguaglia, che cerca trenta giorni in ogni fegno ha la ragione del numero fuo. Ma Venere qu,rndo libera dall'i npcdimento de i raggi del Sole,in trema giorni trapalfa lo fpaci.. d'un fc..no. quan-á to meno in giorni quaranta io ciafcun fcgno patifoe; poi che hauer:í fatto la fua fiatione rcfiituifcc quella fomma di numero dimorando in un fegno.& per˜ hauŽndo Venere miforato lo incierocircuito del cielo in 9uattroccnto & ottantacilllJUC gion1i,torna di nuouo allo “lldfo fegno,di doue cominci˜ il fuo uiaggio. á-In quefta partc//itr. difficile, non co'ilco;ád..zcongli altri, & forfe feo;-retto iltefto. 'Plinio che fuole pigliare le facciate inticre da Vitr.in quefta parte tutto diuerfo. Yitr.pone i pianeti neceffitati tardare, gli fezoglie dalla nec..l]itˆ, & quafi slegandoli uuole,che pareggino co1' la uclocitˆ del co,fa q1,;el uiaggio, che haurebbeno fatto,fe f empre fujfe fiato loro conce/Ja la libertˆ di caminnre. n ci dichiara ( come fi conuiene) con approuate dimoffrationia, dondena/ e queftnne,:eflitˆ, & donde uegna la loro libertˆ:per˜ neceffario ci pare di darne alquanto di lume con quelle cofe, che dopo Yitr.con belli fondamenti fono ftate da glifludiofi delle cofe ritrotJate.& per˜ La neceftitˆ ci conduce a fare quello, che uoleuamo fuggire. Vicbiareremo adunque alcuni termini, che fanno al propofito noftro.& fono quefli. Epiciclo,Deferente,Eccentrico,Concentrico, Giogo,oppcfto al Giogo, lunghezza media dello Eccentricoa, lunghez..za media dello Epiciclo, Stato, J.<..ztorno,'Progreffo, .Argomento, .Agguagliamento. Epiciclo adtmque quello, che da Tolomeo fi chiama circolo della diuerf“td,che una picciolafPe;-a imagj11ata come aggiun ta alla /pera maggiore, che cofi uuole dire la parola Greca; d'intorno la cui circonferenza uoglio. no gli .Aflronomi, che fi uolga il corpo del pianeta,il cui centro nella circconftrenza della /pera che porta il pianeta,ouero lo Epiciclo uerfo Oriente , detto Deferentea, il qu.zl deferentea, non ha Lo iftef}˜ centro, ,áolt:entro del mondo,& per˜ egli fi chiama Eccentr:o,cio fuori del centro. fi comefichiama concentrico quel circolo,cbe ha lo ifte!Jo centro con quello del mondo.per˜ uo-. tendo noi nel piano formare lo Epiciclo,& il Deferente: imaginiamo il centro. c. dal quale nafte zma Linea, L'altro cnpo dellaquale /iti a, & fia lo a. untro dello Epiciclo. Faccia qucJto capo. a. m1 giro perfetto ,jlando fermo l'altro nel punto. c. dico c/Je formerˆ nel piano una fpe;-Jcie, foqualc Ji fo per la circonfirenza del Deferente. cofi forma il Sole La Eclittica> dJc come Deferente dli Sole, ciallaqutJle fono dijl.inti i Deferenti de gli altri pianeti, & piegano da i lati. & la ift1:Jfa Lineaprolungata fin all.., ,áoncaua foperficic c(d pl'imo cieloa, difegna , q,,.ella una circonferen-z:-i dello ifte!Jo nome. il centro dell<> Epiciclo fempre izella circonferenztt dll.Dcfere11te.poftoaad11nque 1mpiedeadelacompaffenelap1mto a. & allargato l'alrrofin che toicbi zlci:ntro del pianeta. d. gir:mdofia torno fi forˆ io Epicic/iJ ¥ Stando adrmque le gia det.te cofe, non ah-uno,cl,enqn ueda, cbc la circonferenza del Deferente, & la circonferenza dello Epiciclo non fimio dfegualrm:nte diftanti dal centro del mondo. f. Dapoi gli .Aftronomi banw trouato da:rfi uocaboli alle parei dello Epiciclo, feco11do le distanZ5 loro dal centro del mondo. uolei,do con 'l"elle dimoft1á,,má1, come [t faltJa /4 diuerf“tˆ delle apparen'Z!, la doue quel punto, che nella circonferenza del.Defe-rente, o dello Epiciclo piu rimoto dal centro del mondo, chiamano auge, che uuol di,áe f ommittí;& per˜ Cicerone Lo chiama Iugum,& quel punto,cbe p..r diametro s' oppme al giogo,nominarono,l'oppoflo del giogo. Et penbc al Sole non danno Epic;clo, ma.Deferente, per quel pz.mto,. cbr: nel Deferente [a'f'ˆ oppof}o al gw'{o, flmilmenre fi chia.. mer4, t opp0fito del_agiogo. Ciogo,,áima.._auge,abj“des fonoap.zrole d'mM ift..!Jˆ cofa. llmghezzaamedia dtllo Ecentr"o d ta metˆ di:l Diametro ¥ Lunghezza media dello. Epiciclo lo {jÈrcio, d)l:¥a.... - .. "{ O 1'{_, O. 37S che da un centro alt altro.fl chiarna..o lung..ezzt med;e rijpettoe, che quel punto, che rimo-, tijlir,10 dal centro del mondo, cbe fi chiama ..wgo, detto anche lunghezza piu lontana,& quel lo, che e uiciniftimo al detto cent;-o, ....e chiamano_ opposto a.. giogoe, detto lunghezza piu uicma dello Eccent1áico, ouero dello Eprcrclo ¥ ..eft, due punti fono termini d'ima linea dritta, che ptljfa. pei-amendue i centri, laquaf,e fi chiam..linea del giogo: perc“oche dimoftratrice del giogo. la onde fi come nello Eccentrrco la maggior lo11tananza. tantopiu del femidiametroá del lo Eccentrico,quanto lo Jpacio, che tra uno centro & l'altro: cofi la minore tanto-mrzo del [emi diametro, quanto quella di piu:& il femidiametro la lunghezza media. Similmente nello F.piciclo la ltmgbez:za maggiore farˆ tanto piu a ur:o!}acio, che tra uno centro,& f altro,quan to il femidiametro detto Epiciclo: & tamo dallo ifteffo jpaciofa;ሠJuperata la minore. la onde lo fpacio cbe farˆ tra l'uno cc-n!ro,& l',1/tro farˆ la diftanza d..mez..oe, che media lunghezza fteh iarua. perciocbe molto ragroneuole,che la lungbez:za media fia tanto meno <(ella maggiore> quanto ejfa di piu della minore. Chi benuonfidera quello,cbe finhora s'e detto,compr.enderˆÈ che tanto nello Eccentrico, quanto nello Epiciclo qualunque punto, quanto fi frouerˆ nel/4 circonforenz..a piu rimoto & dijoffo dalla lunghezza mag_giore,tanto fard pirt uicino al centro del mo11do: & quelli p1mti,che faranno egualmente diftantz daJ punto det giogo,fo,ra11no anche egual mente diftanti dal centro del mondo, Da quefte cofe /i ba tutta la diuerfitˆ del mouimentoe, che ci appare, cio con quefte defcrittioni fi falua la diuerfitd.li tutte le apparen'Z.¤, & per˜ molto. cautamente fi deono intendere q11ef“i uocaboli, per-e be fono flati ritrouati per dare ad intender-e le cofe del cielo a 1uel modo, cbe fi puo: perchc non fi tr.oua, n Epiciclo,nŽ Giogo, n Deferente, n altra cofa]Jmigliallte nel mondo ¥Vediamo adunq 1.. come fi troua la diurfitˆ dci.mo.... uimenti. Ma prima poniamo la figura delle cofe dette ¥ a b. il deferente. c.eilcentro del deferente.ed e. lo epicicloe.e"á il centro dello epiciclo ¥ f.eilecentroedetmondoe.e..¥¥ a.eil giogo del deferente.eb.el'oppofto al giogo.ed.eil giogo dell'epiciclo.e'Ponit.,mo cafoe, cbe'l pianeta fi motta portato immediate dalefo Epicicloe, benche egli fi nwua egualmente [opra it fuo centro, nondimeno pare, cbe e,..limuti ilfuo tenore [opra qualun'f UC altro puntoe, che fia nel cerchio, & ftmilmente fopra il cen tro del mondo ¥ Q.f!.efta mutationeJ“ falua per ragione di profj,etti11 a, imperocbe poftoe, che molte cofe fi mouino con eguale uelocitˆ, pure quelle che fono piu lontane da noiepareno men ueloci .. che le piu uidue. Et per˜ hauendo comp;-efo gli ..Afháonomi, che il Sole in diuerfi luoghi del zodiaco 1 diuerfamente f“ muoue, & uolendo f aluare t,mta diuerfitˆ, & non uolendo attribzeire ad, un corpo ft nobile tanta difagguaglianzae, fi hanno imaginato diuerfi cerchie, i centri de i quak nonfufJero gli ifleffi, col centro del Mondo. Egli adunqueadiuiene, che piu lenta ci appare un:i ftella, effendo nel giogo, che lontana dal giogoe, perche nel giogo piu rimota. Ecci un' altro modo di diut:rfitˆ nel mouimentoe, perche [e il pia11eta dallo epicicloe, & lo epiciclo dal concentri co portato fu/Jee, non per˜ farebbe meno la diuerfitˆ, imperoche il pianBta portato dall'uno, & r altro uerfo leuante ,fenza dubbio andrebbe _piu udo ce, cbefe fujfe portato dal concentrico foto , &pere_elo tpiddofene ftef[e, o feene tornaf] a dietroe, percioche nel toccamento di quelle linee , che ft parteno dal centro, & uanno all'epicicloe, pare cbe lafiella,. quanto aJ mouimento de& lo epicicto,fiflia, ma in_ una metˆ della circonferenza pare >che uada inan.., & nell'altra,. che .. "{ O 1'{_, O. 37S che da un centro alt altro.fl chiarna..o lung..ezzt med;e rijpettoe, che quel punto, che rimo-, tijlir,10 dal centro del mondo, cbe fi chiama ..wgo, detto anche lunghezza piu lontana,& quel lo, che e uiciniftimo al detto cent;-o, ....e chiamano_ opposto a.. giogoe, detto lunghezza piu uicma dello Eccent1áico, ouero dello Eprcrclo ¥ ..eft, due punti fono termini d'ima linea dritta, che ptljfa. pei-amendue i centri, laquaf,e fi chiam..linea del giogo: perc“oche dimoftratrice del giogo. la onde fi come nello Eccentrrco la maggior lo11tananza. tantopiu del femidiametroá del lo Eccentrico,quanto lo Jpacio, che tra uno centro & l'altro: cofi la minore tanto-mrzo del [emi diametro, quanto quella di piu:& il femidiametro la lunghezza media. Similmente nello F.piciclo la ltmgbez:za maggiore farˆ tanto piu a ur:o!}acio, che tra uno centro,& f altro,quan to il femidiametro detto Epiciclo: & tamo dallo ifteffo jpaciofa;ሠJuperata la minore. la onde lo fpacio cbe farˆ tra l'uno cc-n!ro,& l',1/tro farˆ la diftanza d..mez..oe, che media lunghezza fteh iarua. perciocbe molto ragroneuole,che la lungbez:za media fia tanto meno <(ella maggiore> quanto ejfa di piu della minore. Chi benuonfidera quello,cbe finhora s'e detto,compr.enderˆÈ che tanto nello Eccentrico, quanto nello Epiciclo qualunque punto, quanto fi frouerˆ nel/4 circonforenz..a piu rimoto & dijoffo dalla lunghezza mag_giore,tanto fard pirt uicino al centro del mo11do: & quelli p1mti,che faranno egualmente diftantz daJ punto det giogo,fo,ra11no anche egual mente diftanti dal centro del mondo, Da quefte cofe /i ba tutta la diuerfitˆ del mouimentoe, che ci appare, cio con quefte defcrittioni fi falua la diuerfitd.li tutte le apparen'Z.¤, & per˜ molto. cautamente fi deono intendere q11ef“i uocaboli, per-e be fono flati ritrouati per dare ad intender-e le cofe del cielo a 1uel modo, cbe fi puo: perchc non fi tr.oua, n Epiciclo,nŽ Giogo, n Deferente, n altra cofa]Jmigliallte nel mondo ¥Vediamo adunq 1.. come fi troua la diurfitˆ dci.mo.... uimenti. Ma prima poniamo la figura delle cofe dette ¥ a b. il deferente. c.eilcentro del deferente.ed e. lo epicicloe.e"á il centro dello epiciclo ¥ f.eilecentroedetmondoe.e..¥¥ a.eil giogo del deferente.eb.el'oppofto al giogo.ed.eil giogo dell'epiciclo.e'Ponit.,mo cafoe, cbe'l pianeta fi motta portato immediate dalefo Epicicloe, benche egli fi nwua egualmente [opra it fuo centro, nondimeno pare, cbe e,..limuti ilfuo tenore [opra qualun'f UC altro puntoe, che fia nel cerchio, & ftmilmente fopra il cen tro del mondo ¥ Q.f!.efta mutationeJ“ falua per ragione di profj,etti11 a, imperocbe poftoe, che molte cofe fi mouino con eguale uelocitˆ, pure quelle che fono piu lontane da noiepareno men ueloci .. che le piu uidue. Et per˜ hauendo comp;-efo gli ..Afháonomi, che il Sole in diuerfi luoghi del zodiaco 1 diuerfamente f“ muoue, & uolendo f aluare t,mta diuerfitˆ, & non uolendo attribzeire ad, un corpo ft nobile tanta difagguaglianzae, fi hanno imaginato diuerfi cerchie, i centri de i quak nonfufJero gli ifleffi, col centro del Mondo. Egli adunqueadiuiene, che piu lenta ci appare un:i ftella, effendo nel giogo, che lontana dal giogoe, perche nel giogo piu rimota. Ecci un' altro modo di diut:rfitˆ nel mouimentoe, perche [e il pia11eta dallo epicicloe, & lo epiciclo dal concentri co portato fu/Jee, non per˜ farebbe meno la diuerfitˆ, imperoche il pianBta portato dall'uno, & r altro uerfo leuante ,fenza dubbio andrebbe _piu udo ce, cbefe fujfe portato dal concentrico foto , &pere_elo tpiddofene ftef[e, o feene tornaf] a dietroe, percioche nel toccamento di quelle linee , che ft parteno dal centro, & uanno all'epicicloe, pare cbe lafiella,. quanto aJ mouimento de& lo epicicto,fiflia, ma in_ una metˆ della circonferenza pare >che uada inan.., & nell'altra,. che l'agguaglianza del Sole. &nelgiogo,& nello oppos1o ttl giogo nullo perche le d.'.te lince ,011cora b g. il concefttrico d. ilfuo ceruro. e z b. lo eccentrico t. ilfuo,:entro ¥ k .. loepiciclo b. il fuo c,'Tltro. l'agguaglianza del Sole. &nelgiogo,& nello oppos1o ttl giogo nullo perche le d.'.te lince ,011cora b g. il concefttrico d. ilfuo ceruro. e z b. lo eccentrico t. ilfuo,:entro ¥ k .. loepiciclo b. il fuo c,'Tltro. ¥"'L ¥ .,I .. 1( o 3'(6á che t{11ái1iiinf;'et)'(J. ,Ecco 1o elfempio. 1magiitiamo, cbe-tm9 caôalf.. cor'.ra intorno 1m ctrchii>. grandi{fimo, &l' ht,omo fuori, & lontano dal cerchio ftia a gu,mlare, certo,1che quelcauallo. Jliparcra bora tardo, horaueloce, hora ferm_o, bora and..tr in.1n'{! .. bora tornar a dietro ben. che egualmente egli ftmuoua. Bt q,/efto ad1uzenepe,á l.1natura del czrcolo,che fatto di contrarii. Come ,lice,4riftor-ile nelle Mec/;anicbe ¥ Cofl il pianeta nell'ateo di fopm il wntattodique-. fte!lhlae., pdrer,“ frmo a noi, che ftiarno at baf]˜, ma nel refto della circonfrenz.a nel luogo op pofto algiogo ci par;ሠuelocilfimo, & fimilmente nel giogo al pitl lento ¥ Ma 11cUo arco di fo-. pra dello epiciclo dapo“ il contatto delle linee, i lurttinari f˜no portt1ti da le.ante a ponente, ma nell'artoiliferiore {˜no portati col deferente: Ma gli altri pianaif˜no portati con mouimento cM ' t'rtrrio; dalcbe adiuiene, che il mouimento del pianeta comparto di due mouimenti, l'uno del lo epicido, l'altro del diferentc, comefe uno Jitffe Ja tmagttlera portato i;zanzj, & egli in Çl f emidiametro dello epiciclo, tqwil fi uoglia modi di due, ne ba da feguire la ifteffa apparen'Z.:1- del mouimento. Ma pcrcbe il modo dello eccentrico fl contenta di un foto mo!,imento,per˜ itato prefel'ito, & eletto pir! preffo, cbe il modo dello epiciclo ¥ Ma come fza fl,rta conoji:iuta la di nanza de i centri, &il luogo del giogo dir˜ breuemenre . Qgattro punti p.,,incipalifonoconfide ratinel zodiaco, due_(ono ft:itiattribuiti agli eq11inottij, due a i folffitij, che fono di mezy tra gli quinottij.dalla confideratione de gli fPatij, & de “mouimenti come de i tempi, fiata conofciuta l.1 diftanza de i cent;-i, cr il luogo deigiogo ¥ Eccoimaginiamoci duelinee ima, che fi par ..a dal ce,tt>áo del deferente del S ole,che peruengaal ceiltro del Sole,l altra egualmente distante, dal centrodel mondofin al '{_!)d1aco, che la linea del me-zano moHimento,certo che me,iJrequeste lineefarannointorno girate,feruerannounoiflef]˜ tenore, pe;-cbe /,.:,, linea del uero moui mento quella, che trapaf{a dalt:entrodel mondo, pe,.lo centro del Sole, & peruiene fin alezo diaco. &quell'máco, t:he tra lalinea del uero, & l.1 liiiea del mezano mouiemi:nto , det't.O d t. b .. eguali. , .. d b. ei,utdi. "1. 177 á d .. pˆraUel˜ g-1ammo.e l" 1 r. Jlmouim:nto del Epiciclo: K h -z: Eccentrico. z t c. angoli eguali. - I, t ,,. I I f d ... t ... ... .. 71'-'tr.t 'rii IAd ..d llic-I Al fflll ffl:.l J Il e$, ... ulii .. ,,,. - ipfl- .... -.."' ilf/J Concentrico. b d a.IIl fole fi uede all'uno,& .zll' altro modo nel punto .. per/alinea d -z: á .. reno in rma. Ma nelle ltmgbez..z_..mezane proportionalmente grandif]imo, e'.,,. r'! i punti dal giogo egualmente distanti fono gli agguagliametiti eguali, & tanto maggiori , quantofono piu 11icini alla lunghezza pire lunga ¥ Il meza11-0 mouimento adrmque dal principio dello .Ariete,Jecondo fordine de i fegni,fnrnafinealla linea dtl rnezano mouimento,fi Ocome il uero mouimento fin alla linea del.uero mourmen- to: d'indi cominciando fi conduce : l.-i doue lo argomento del Sole , o quello arco del zo.. diaco ,áche ( intercetto dalla linea del giogo'de/lo eccentrico fecondo rordine de i fogni, & la linea del mezano mouime11to; & cofi cbiamato, perche da quello fi argomenta l'angulo dello ag g11agliamento, il che quando nel fi:micircolo inferiore, l.i linea del mez((lfo mouimento, ud inanizjla linea del uero: ma quando pajfa il femic1rcolo, alll,ora prece.le la linea del mez.anoma ttimento ¥ & per˜ di fopra.fi fottragge _, & q1ti fi aggiugne al mezano mouimento, accioche fi po/fa car-1are il uero mouime,1to ¥ ma pe,á bora lefcier˜, che il Lettore ricorr:t al Mauroltco, che pur troppo mi pare ha11ere l' altruiopra operato, bzfogna bene aituertire di porre in qualche prin cip io la radice del mez,gno mouimento ,J˜p;-a la quale egli fl pof[a in quello inflante, cbe uole¥ a b g. á lo eccentrico d. il fuo centro. e.eil centro del mondo.ea d g. lal1eadelegiogoe.eb.eil centro del fole.ee -z: la lrea delmezttno mouimento paraUela:at.la li- nea b d. e I,, la linea del ue;-o mouimCTW9-. áb e 7(: angolo l'equatio11e.e) ..no calculare il mezano rnottimento del Jole ¥ Da queflae1adietft ua ojferuando il ue;áo mouimento , fecondo la. fcieneOza dei triang˜li piani ¥ Imperocbe da tre linee, cbe legafHJ tre centri tio quello del mondo, quello del deferente,,e& quello del fole tre tingoli fi uedeno nel t;-iangolo da ejf erea b g. il concentrico d. il Jo witr.o. t -z: lo eccentrico b. il /o centro. e 'Zá lo epiciclo g. il fleo ccnt ro ¥ d h. 6.. g 7(: eg11ali. d -z: parallelogrammo ¥ del concentrico a d .g.- l del epiciclo. e g '7. . .. de/loecccntr:co t b k mommento. Il . I# '-¥ OJtero t dg. del giogo dello eccentrico a d ':(: Gli angoli t b -z: & e g z.. j˜110 eguali ¥ d . ¥ L'angolo adg, egualeagliang,,li, t d t t..-. fonrtato, Cuno l'angolo delloagguagltmento ,gli altri due.fono quelli, c/Je formaoo Ledue li . nu, .nee, l'una del uero,l' altra del mezano mouimento con la linea del giogo: & effendoci man.ife/i, 'JUella proportio11e, che hannc tra fe due lati di qut/lo tri.tn,'{olo, l'uno de quali il f emidiametro dello eccentrico ¥ & l'altro quello /J,t1tio, cbe e[ce dal centro, egli afiimenc¥ cbe propo/loci uno 1.ualfi uogliaade i iriangoli faranno manifefli anche gli altri. 'Per il cbe concJudemo, cbe o datoci il mezano mouimemo, o iluero, o l' arguagliamento ciafcuno da fe, quanto prima uno di quelli ci farˆ mitnifoflo, egli [tpotrˆ conofccre ancbe i due. Tutte quefle cofe fono cofi dcfcritte per fai uarle apparen'{! , ltt irregolaritˆ del mouimento del Sole d'intorno al centro del mondo, & pet iftabilire Hn certo, & determinato conto dello iflejJo mouimento, come per la /igttra f“ dimoflra fegnata o. 'Poi che haMemo detto del Sole;ftguita, che /i confideri ilamoá,imento dell.i Luna, & fi,a diuerfitˆ, & uero luogo ¥ Dico adunque, cbe il ueiáo luogo dell:z IJmaf“fa manifeflo per lo eclijfe di quella. Imperoche cbi bene auuert,fe al principio, & al fine dello ecliffe, egli fi ha lo inflante del mezy, nel quale la Luna giuflttmente per diametro oppofta .ti Sole . Lit doue ej]n doci noto per le cofe gia dimoflrate il Luogo del Sole, non ha dubbio, cbe non fiamo per fapere il luogo della Luna: & quefta l,t piu ficura uia, che fia. Ma la dtL>rfitˆ del fi,o mouimento flata offer:utta, poi cbe s'hebbe 11ed11to, che nello ifteffo luogo del zodiaco la Luna non era Jempr, uelcce ad ,m modo, & cbe i11 diuerfi modi era riferita al Sole: & per˜ diedero la prima diuerfitˆ allo epiciclo, & C altra allo eccentricoa. ..ttro punti fono nello <:_piciclo, in uno la Luna ue lociffima ;perciocbe il deferente concorre con lo epiciclo ad una iflef!ˆ parte: ma nello oppoflo tardiffima, percioche lo epiciclo molto repugna al deferente. Ma ne: i due p1mti di mezo la Lunafi mouetemperatrrmente. Qy,efti quattro punti coft partif“:eno lo epiciclo, cb,á nc/14 prima par te il mouimento uelociffimo , nt:ll' altra mediocremente fi rallenta, ne/l;i terza tardiffimo , nella quarta mediocremente fi apprefla. Da qut:/la diue-rf“tˆ fi ba comprefo d.iqu.ali parti dello epi ciclo la mafi 1m,011a, & in quanto JJ,atio di tempu fi raggira d'intorno lo epiciclo ¥ & per ha11ere piu precifamente queffo tempo, gli fpeculatori eleffero due eccl{{fi della Lima, ne i quali l,t IJ,nafimilmmte, & con egualitˆ fi mouef), f er11a11do nelf uno, & ,tell'al,ro eclifl. la medefrma diue-rfitˆ del mouimento, di modo, tbe f"ffero certi, cbe la Lm1,t fuffe nello iflelfo luogo ddlo epi ciclo. Da quella offemawzaj˜no {iati certificati, cbe nellofpatio di due ec!ijfi la ma battetui fornito il numero delle f“re intiere riuolutioni : perciocbc era ritornata ,1 qudJo iflcffo luogo dello epiciclo, & finali,1ente batteua perfetto il numero de i mefi IJmari, eff endo tornata al luogo oppofio del Solt ¥ .A!UJora ad,mque haueremo co11ofciuto il numero delle riHolutioni dello epiciclo, qwmdo ci farˆ m:wifofio lo JJ,atio di ,ma riuolut1011e: auenga che non cofi precifamente ¥ tu]per qut/lo anche t"i p110 effire afcofo il numero de i mcf“ mari , ogni fiata , che potremo battei-.: il nrm,ero dell.i uolta , & della piena di:ll.t Luna . & per lo JJ,atio del tempo tra tw'cclffe, & l'altro partito nel numero de i mefi IJmari b:meremo la quantitˆ del mefc IJmare ¥ & pcrcbe nel detto mefe l,t Luna compie ,ma riuolutione della bmghezz4& 11iaaggmgne tanto di/Patio, quanto mquello iflefl˜ mefe il Sole fi moue : per˜ t11tto quel circo lo intiero con il detto mouimento del Solefartito nel numei-o de i gior11i del mefe lunare con; i fi,oiaminuti, ci :larˆ ad intendere quanto fra i diurno mo11ime11to della IJma. Ouero per [apere lo iflej]˜ mo111me11to di11rno della Luna fi p110 al numero delle riuolutioni fotte nel detto jpatio di due ecliffi aggiugnere il mouimento del Sole fotto nel detto JJ,atio, & raccogliere t,,tto il mouimento ddla lJma fotto in quello {Patio, & partirlo 11el numero de i giorni di quello fj,atio ¥ Et di pi1t lo intiei-o circolo partito nel numero de i giorni IJmari, & de i mintttifimilmente il numero de i g-ra- d.. delle riuolmioni delpredettoJJ,atio partitoneluumero dci giorni dello iflejfo/patio, ci fo manifefto q11ant.. per ogni giorno la 1-1:n.. fi dipa.r..a dal Sole, cbe tanto 11tt..l di,áe ,_711anto il mouia"!ento t[u..g1omo deU:i Luna, dt pm dt:l 1r,0111mento del Sole. 'Jl{_ altr1mt11t1 1 nwnero delle r1110/11ttorudella Luna nellocpido táonuertito in !'r,tdi, & pnrtito nel. 11umerode i g-radi dello in ttr..allo, ci for1 co110.[er , quanto fl 1tmoue ntUo epiciclo ogni d“ la l.kna. In quefto mo- do/1 comprendeiJmommento dellalunghezza ef]tr'o,gnigioi 1:0 di grad“ 1 5 ¥ minuti 1 o. fe- ,om/1 .nee, l'una del uero,l' altra del mezano mouimento con la linea del giogo: & effendoci man.ife/i, 'JUella proportio11e, che hannc tra fe due lati di qut/lo tri.tn,'{olo, l'uno de quali il f emidiametro dello eccentrico ¥ & l'altro quello /J,t1tio, cbe e[ce dal centro, egli afiimenc¥ cbe propo/loci uno 1.ualfi uogliaade i iriangoli faranno manifefli anche gli altri. 'Per il cbe concJudemo, cbe o datoci il mezano mouimemo, o iluero, o l' arguagliamento ciafcuno da fe, quanto prima uno di quelli ci farˆ mitnifoflo, egli [tpotrˆ conofccre ancbe i due. Tutte quefle cofe fono cofi dcfcritte per fai uarle apparen'{! , ltt irregolaritˆ del mouimento del Sole d'intorno al centro del mondo, & pet iftabilire Hn certo, & determinato conto dello iflejJo mouimento, come per la /igttra f“ dimoflra fegnata o. 'Poi che haMemo detto del Sole;ftguita, che /i confideri ilamoá,imento dell.i Luna, & fi,a diuerfitˆ, & uero luogo ¥ Dico adunque, cbe il ueiáo luogo dell:z IJmaf“fa manifeflo per lo eclijfe di quella. Imperoche cbi bene auuert,fe al principio, & al fine dello ecliffe, egli fi ha lo inflante del mezy, nel quale la Luna giuflttmente per diametro oppofta .ti Sole . Lit doue ej]n doci noto per le cofe gia dimoflrate il Luogo del Sole, non ha dubbio, cbe non fiamo per fapere il luogo della Luna: & quefta l,t piu ficura uia, che fia. Ma la dtL>rfitˆ del fi,o mouimento flata offer:utta, poi cbe s'hebbe 11ed11to, che nello ifteffo luogo del zodiaco la Luna non era Jempr, uelcce ad ,m modo, & cbe i11 diuerfi modi era riferita al Sole: & per˜ diedero la prima diuerfitˆ allo epiciclo, & C altra allo eccentricoa. ..ttro punti fono nello <:_piciclo, in uno la Luna ue lociffima ;perciocbe il deferente concorre con lo epiciclo ad una iflef!ˆ parte: ma nello oppoflo tardiffima, percioche lo epiciclo molto repugna al deferente. Ma ne: i due p1mti di mezo la Lunafi mouetemperatrrmente. Qy,efti quattro punti coft partif“:eno lo epiciclo, cb,á nc/14 prima par te il mouimento uelociffimo , nt:ll' altra mediocremente fi rallenta, ne/l;i terza tardiffimo , nella quarta mediocremente fi apprefla. Da qut:/la diue-rf“tˆ fi ba comprefo d.iqu.ali parti dello epi ciclo la mafi 1m,011a, & in quanto JJ,atio di tempu fi raggira d'intorno lo epiciclo ¥ & per ha11ere piu precifamente queffo tempo, gli fpeculatori eleffero due eccl{{fi della Lima, ne i quali l,t IJ,nafimilmmte, & con egualitˆ fi mouef), f er11a11do nelf uno, & ,tell'al,ro eclifl. la medefrma diue-rfitˆ del mouimento, di modo, tbe f"ffero certi, cbe la Lm1,t fuffe nello iflelfo luogo ddlo epi ciclo. Da quella offemawzaj˜no {iati certificati, cbe nellofpatio di due ec!ijfi la ma battetui fornito il numero delle f“re intiere riuolutioni : perciocbc era ritornata ,1 qudJo iflcffo luogo dello epiciclo, & finali,1ente batteua perfetto il numero de i mefi IJmari, eff endo tornata al luogo oppofio del Solt ¥ .A!UJora ad,mque haueremo co11ofciuto il numero delle riHolutioni dello epiciclo, qwmdo ci farˆ m:wifofio lo JJ,atio di ,ma riuolut1011e: auenga che non cofi precifamente ¥ tu]per qut/lo anche t"i p110 effire afcofo il numero de i mcf“ mari , ogni fiata , che potremo battei-.: il nrm,ero dell.i uolta , & della piena di:ll.t Luna . & per lo JJ,atio del tempo tra tw'cclffe, & l'altro partito nel numero de i mefi IJmari b:meremo la quantitˆ del mefc IJmare ¥ & pcrcbe nel detto mefe l,t Luna compie ,ma riuolutione della bmghezz4& 11iaaggmgne tanto di/Patio, quanto mquello iflefl˜ mefe il Sole fi moue : per˜ t11tto quel circo lo intiero con il detto mouimento del Solefartito nel numei-o de i gior11i del mefe lunare con; i fi,oiaminuti, ci :larˆ ad intendere quanto fra i diurno mo11ime11to della IJma. Ouero per [apere lo iflej]˜ mo111me11to di11rno della Luna fi p110 al numero delle riuolutioni fotte nel detto jpatio di due ecliffi aggiugnere il mouimento del Sole fotto nel detto JJ,atio, & raccogliere t,,tto il mouimento ddla lJma fotto in quello {Patio, & partirlo 11el numero de i giorni di quello fj,atio ¥ Et di pi1t lo intiei-o circolo partito nel numero de i giorni IJmari, & de i mintttifimilmente il numero de i g-ra- d.. delle riuolmioni delpredettoJJ,atio partitoneluumero dci giorni dello iflejfo/patio, ci fo manifefto q11ant.. per ogni giorno la 1-1:n.. fi dipa.r..a dal Sole, cbe tanto 11tt..l di,áe ,_711anto il mouia"!ento t[u..g1omo deU:i Luna, dt pm dt:l 1r,0111mento del Sole. 'Jl{_ altr1mt11t1 1 nwnero delle r1110/11ttorudella Luna nellocpido táonuertito in !'r,tdi, & pnrtito nel. 11umerode i g-radi dello in ttr..allo, ci for1 co110.[er , quanto fl 1tmoue ntUo epiciclo ogni d“ la l.kna. In quefto mo- do/1 comprendeiJmommento dellalunghezza ef]tr'o,gnigioi 1:0 di grad“ 1 5 ¥ minuti 1 o. fe- ,om/1 '}{_ o '}{_ o.379 Mde 1 i. Et il mo11iinento dello epiciclo effe1áe g-radi 3 ¥ mmti 3. feconde ..4¥ L!mgo farebbe., r1tap1tular t1ato quello, che nella jpec:tl.itw,11: da., L ma Ji p,w d.ri. I\:ro npvrt,uiuo)Z ....li Jcrtttorr,paJ]a;-e1no a gtt atm pianeti,& p,u,a a: due: JoicopuJ" .lt iolL, cwt! a ,.1.:,ác,mo,S'" Yi: uere ¥ Dico admujlÇ:, cbe gli ./4}b-ono,m /J,mno auui:n,tu f!estz dt,e j_Jl.lrttti p.m,tp d,zt Sot.1, JaU011tan.1rfifi110 a ceni tr:r,nim dall',,na parte, & d.d .l!u.i , .::l' ,,d ,,,i:zo d.:t tor() andare:, & del Loru ritorno congingne1ji con 1l Sote, ,,,a qua,tdJ era,io da ttat; tt,:L Sot:, nelle lo;-o ft.moni ritro11a;fi diji:oftijfni aal sote, &pe;-˜ c011cl11J.:rO, cw Jí ,i,l ptogrc:Jjo, & rc:grt:j}O ,ji vite,,,i fatuare curi io epiciclo di modo, c;Jr.: Lu ccfltro ut:tto itp1ctcl<> ,. .,. ::>'vt.: ,i torflo jt mo,,i:JJt, <Žl" c1,el'u,w, & l'.tltru pianeta dal Soti:Ji .illontanrlj}.. t,wco, qu.,zittv ,i.l:i.z loro fa t,1nghez,0 delt" eptc1clo : m.-z perc/Je raccogitendo irtpeme, due comrarie, ,s gr,waljjime d11taa.. u1: t ,,,:w p .. u,.:ti dal Sole, trouarono come non in ogni Luogo fijeruau.1 l,1 .Jtt:jJ.:Z 'f'"''1t1t.,1,& c,1r: ,1uellljo,tt,,Ht, non potcua creji:ere ,J non per lo accoft.irft d..tio eptclGá!o, rtd J' 111,1r.. ,/.. ,1_0,1 per ,tppa,áta,..11:nto aet to epiciclo, per io quale lo ep1ctclo boraft .tccoft:t.Ji:, 11O,á.:z Jt J.1iJ11t.i1t.11Ji: a.Jt ,ác:,.cro d.:t Mun.1O ¥ 'Per˜ conce;Jro a t due pianeti injriori, & Lo ecci:ntrico, & to epiaclo ¥ con que/t-Z cwsd1 .. utie, cheto eccentrico fempr1: portaD Lv epwclo a torno cot Soli:, & 'iu,:daJ iflejjo pJJeme..uto moui mento dtl Soli:; & del p1anet.t, & io epic:clo portaj] ;l pianeta ai qu:r., ..:r dt tu i"MJ:wt,to dal sole, &molto ben, quadrajJe, perjˆtuare z regrejji, l!!J' i ,no.,wcnti delle fargiJezz.!. r1ur.1. pe;¥ Jˆpere, in d1e mudo /i oabbi La 'iuanma del mo,,MenW io dtLáo, che bij˜gna o;Jem,ae t, t:.vgo det pia,teta net punro ,teL áz.pd1aco, & ajpett,:n: tanto, c!;e di mio:,o il ptm:c.1. ntorm all rfti:JJO luogo, cori qm:Jfa conm to le incir:;ác: rit,ol.ttwm dlt'u,10 , & f altro 1t1ouimento prima nello eccentrico, perc/Je il p:,,ito deilo epiˆclo fˆ,ሠritorn:tto aclo 1jtejj˜ punto, poi nello epzciclo, perche tornato il pianeta alla dijt.mz!! 1Jtefjˆ det Sole, ha.rtt'ra a,1,áoe ri.. troMtO lo ij!eff ˜ punto detw epiciclo ¥ 'Per qut:Jlt: oflruatiom Ji bauerJ. il tempo traJL oi:J˜ , & il numero delle riuolutioni: imperochem i tre pianeti dt [opia, t[,{.inte Jˆra,uo Ji.tte te rt,,ut,1t1oni dello epiciclo , & te riuolutioni dello eccentrico , ponenao i11Jietne it numero dt ,7ueffo, & d1 qtir:Lle, tanto nelloaftejf˜tempofˆr.mno ftate te riuolutioni dd Soli!. m:z ne i d1tc 111/imomt ntt1111:ro delle riuotucionidello eccentrico, ,J Lo ijlt:J]˜, coi wmtro delle r,ofationi del .) olc. nello iJteff o tempoflrmlmente il numero delle r,olut1oni fná:“ dello et ciclo , conofi:tto , Jb:io áche Jˆr.i da noi appref[o ,tauero conofciuto il tempo d'un:,, riuol.,ttone. La 011de 1t nurm:ro delle l'ittoltmoni moltiplicato per trecento, & fejfanta produrrˆ gr.1d, , & il numero ,te i gradi partito perlo numero de i giorni dello fP,it10 deUe fatte oJJem,itJ011i , ci darˆ quantitd del mouimr:nto diurno ¥ Ma c/Je o;-dine ne i prog;-.:lfi , & ne t mor,1i , & quale nec../]itˆ loro ft,t, di;- J breuemente , a,1,uertendo prim.i , cfJe ta d-eerjid , o cont;-ariettí di q111:Jl,1, apparenza con zmoadi dueamodifi puo faluare: o che fidi.i al pia,1r:ta f˜lo il deferente ecc;,'11trico,oui:ro1 lo epidclo col deferente co,tcemrico : cio che a ql(el ,nodo, ,áf1e in ci,ijc!lno, de i tre: pianeti Jperiort, raccolti infteme i mouimenti ,teUo epiciclo del concemnco , & del pi.meta nello epiczctu, fieno eguati at mezano mouirrumto del Sole, m-1, il centro dello eccentrico ft muouaJJ1c:,ne ,áot sole fecondo l'ordine deifegni, & il pianeta fi m1,o!la conquelLt uelocitˆ conlaqu,ilejz muoue lo epicido nel concentrico, m modo, che quellz lmi:a, che uitme dal centro, cbe p,1ralleta a quell,z li nea, che tirata d.1l centro dello eccentrico al centro del pianet.z, termmi il meza,to mo,timento del pianeta, & quefto fi ofJerua 11e i tre Jperiori. M.t ne i due inferiori ponga/i il mouimento dello epiciclo net co11c<-11trico eguale al me{!;tno momme,uo del Sole: ma zl moui11Jento del pianet. ine/lo epiciclo, & il mouimr:nto del centro dello eccent;-1co ft.1 eguale alla fomm:i mc cotta d.il me'.(.!) mouimento del Sole, & da quel mouimento, clJe fa it pi.meta nc!lo epiciclo: & il pianeta f tmilmente fi mtt011a ,áon la ifteJJa uetocitˆ, con ki quale fi m1,01t,: lo epiciclo nel concentmáo, cM la.ijl,4Jˆ condit10,1e Jpradetta, cio in modo, che q;ie!l.i l1,1ea, cbe ,i ene dai cenrro , eh.: par al Je/a :i/latinea tirata dal ce,itro dello eccentricoat ,áentro del pianeta, te,-mini :t mez ano .7,ioui- l> DD mento '}{_ o '}{_ o.379 Mde 1 i. Et il mo11iinento dello epiciclo effe1áe g-radi 3 ¥ mmti 3. feconde ..4¥ L!mgo farebbe., r1tap1tular t1ato quello, che nella jpec:tl.itw,11: da., L ma Ji p,w d.ri. I\:ro npvrt,uiuo)Z ....li Jcrtttorr,paJ]a;-e1no a gtt atm pianeti,& p,u,a a: due: JoicopuJ" .lt iolL, cwt! a ,.1.:,ác,mo,S'" Yi: uere ¥ Dico admujlÇ:, cbe gli ./4}b-ono,m /J,mno auui:n,tu f!estz dt,e j_Jl.lrttti p.m,tp d,zt Sot.1, JaU011tan.1rfifi110 a ceni tr:r,nim dall',,na parte, & d.d .l!u.i , .::l' ,,d ,,,i:zo d.:t tor() andare:, & del Loru ritorno congingne1ji con 1l Sote, ,,,a qua,tdJ era,io da ttat; tt,:L Sot:, nelle lo;-o ft.moni ritro11a;fi diji:oftijfni aal sote, &pe;-˜ c011cl11J.:rO, cw Jí ,i,l ptogrc:Jjo, & rc:grt:j}O ,ji vite,,,i fatuare curi io epiciclo di modo, c;Jr.: Lu ccfltro ut:tto itp1ctcl<> ,. .,. ::>'vt.: ,i torflo jt mo,,i:JJt, <Žl" c1,el'u,w, & l'.tltru pianeta dal Soti:Ji .illontanrlj}.. t,wco, qu.,zittv ,i.l:i.z loro fa t,1nghez,0 delt" eptc1clo : m.-z perc/Je raccogitendo irtpeme, due comrarie, ,s gr,waljjime d11taa.. u1: t ,,,:w p .. u,.:ti dal Sole, trouarono come non in ogni Luogo fijeruau.1 l,1 .Jtt:jJ.:Z 'f'"''1t1t.,1,& c,1r: ,1uellljo,tt,,Ht, non potcua creji:ere ,J non per lo accoft.irft d..tio eptclGá!o, rtd J' 111,1r.. ,/.. ,1_0,1 per ,tppa,áta,..11:nto aet to epiciclo, per io quale lo ep1ctclo boraft .tccoft:t.Ji:, 11O,á.:z Jt J.1iJ11t.i1t.11Ji: a.Jt ,ác:,.cro d.:t Mun.1O ¥ 'Per˜ conce;Jro a t due pianeti injriori, & Lo ecci:ntrico, & to epiaclo ¥ con que/t-Z cwsd1 .. utie, cheto eccentrico fempr1: portaD Lv epwclo a torno cot Soli:, & 'iu,:daJ iflejjo pJJeme..uto moui mento dtl Soli:; & del p1anet.t, & io epic:clo portaj] ;l pianeta ai qu:r., ..:r dt tu i"MJ:wt,to dal sole, &molto ben, quadrajJe, perjˆtuare z regrejji, l!!J' i ,no.,wcnti delle fargiJezz.!. r1ur.1. pe;¥ Jˆpere, in d1e mudo /i oabbi La 'iuanma del mo,,MenW io dtLáo, che bij˜gna o;Jem,ae t, t:.vgo det pia,teta net punro ,teL áz.pd1aco, & ajpett,:n: tanto, c!;e di mio:,o il ptm:c.1. ntorm all rfti:JJO luogo, cori qm:Jfa conm to le incir:;ác: rit,ol.ttwm dlt'u,10 , & f altro 1t1ouimento prima nello eccentrico, perc/Je il p:,,ito deilo epiˆclo fˆ,ሠritorn:tto aclo 1jtejj˜ punto, poi nello epzciclo, perche tornato il pianeta alla dijt.mz!! 1Jtefjˆ det Sole, ha.rtt'ra a,1,áoe ri.. troMtO lo ij!eff ˜ punto detw epiciclo ¥ 'Per qut:Jlt: oflruatiom Ji bauerJ. il tempo traJL oi:J˜ , & il numero delle riuolutioni: imperochem i tre pianeti dt [opia, t[,{.inte Jˆra,uo Ji.tte te rt,,ut,1t1oni dello epiciclo , & te riuolutioni dello eccentrico , ponenao i11Jietne it numero dt ,7ueffo, & d1 qtir:Lle, tanto nelloaftejf˜tempofˆr.mno ftate te riuolutioni dd Soli!. m:z ne i d1tc 111/imomt ntt1111:ro delle riuotucionidello eccentrico, ,J Lo ijlt:J]˜, coi wmtro delle r,ofationi del .) olc. nello iJteff o tempoflrmlmente il numero delle r,olut1oni fná:“ dello et ciclo , conofi:tto , Jb:io áche Jˆr.i da noi appref[o ,tauero conofciuto il tempo d'un:,, riuol.,ttone. La 011de 1t nurm:ro delle l'ittoltmoni moltiplicato per trecento, & fejfanta produrrˆ gr.1d, , & il numero ,te i gradi partito perlo numero de i giorni dello fP,it10 deUe fatte oJJem,itJ011i , ci darˆ quantitd del mouimr:nto diurno ¥ Ma c/Je o;-dine ne i prog;-.:lfi , & ne t mor,1i , & quale nec../]itˆ loro ft,t, di;- J breuemente , a,1,uertendo prim.i , cfJe ta d-eerjid , o cont;-ariettí di q111:Jl,1, apparenza con zmoadi dueamodifi puo faluare: o che fidi.i al pia,1r:ta f˜lo il deferente ecc;,'11trico,oui:ro1 lo epidclo col deferente co,tcemrico : cio che a ql(el ,nodo, ,áf1e in ci,ijc!lno, de i tre: pianeti Jperiort, raccolti infteme i mouimenti ,teUo epiciclo del concemnco , & del pi.meta nello epiczctu, fieno eguati at mezano mouirrumto del Sole, m-1, il centro dello eccentrico ft muouaJJ1c:,ne ,áot sole fecondo l'ordine deifegni, & il pianeta fi m1,o!la conquelLt uelocitˆ conlaqu,ilejz muoue lo epicido nel concentrico, m modo, che quellz lmi:a, che uitme dal centro, cbe p,1ralleta a quell,z li nea, che tirata d.1l centro dello eccentrico al centro del pianet.z, termmi il meza,to mo,timento del pianeta, & quefto fi ofJerua 11e i tre Jperiori. M.t ne i due inferiori ponga/i il mouimento dello epiciclo net co11c<-11trico eguale al me{!;tno momme,uo del Sole: ma zl moui11Jento del pianet. ine/lo epiciclo, & il mouimr:nto del centro dello eccent;-1co ft.1 eguale alla fomm:i mc cotta d.il me'.(.!) mouimento del Sole, & da quel mouimento, clJe fa it pi.meta nc!lo epiciclo: & il pianeta f tmilmente fi mtt011a ,áon la ifteJJa uetocitˆ, con ki quale fi m1,01t,: lo epiciclo nel concentmáo, cM la.ijl,4Jˆ condit10,1e Jpradetta, cio in modo, che q;ie!l.i l1,1ea, cbe ,i ene dai cenrro , eh.: par al Je/a :i/latinea tirata dal ce,itro dello eccentricoat ,áentro del pianeta, te,-mini :t mez ano .7,ioui- l> DD mento 380 L 1 1l 1t O mento del pianeta ¥ Et ttncl1e,aggiuntaui queflˆ conditione in quanto a tutti, cbe i diamet;ái dello eccentrico, & del concentrico , fiano proportlonati at [emi diametro dello epiciclo ¥ & .illa ufdta del centro, & cofi all'uno, & a/l'altro modf/ nelle ftelle erranti fi po tria difendere laragione del progreffe, & del regre!Jo quanto alla diuerf“td,.(9" u..riet1 á, M.. come per lunga 1f111:rien-za g_lieQjJeruatori delle ftelle hanno comprefo quesla prima dtuerfz;-a uar1arfi da unafeconda dmerftta, per˜frt neceffario dare la prima diuerf“td.aUo epiciclo, & difendere la feconda col Deferente. Ma211ella fola cofa era a!Jai bafteuolc a fo;-e, che i Deferenti di tutti i pianeti non foceffero uno iftejj˜ centro, cio la f“ngularitˆ del mouimento, perche i concentrici commzmicano il mouimen't o il fupcriore allo inferiore. Ma questa cornmuniuitione non fiata auucrtita ne i proprij nioHirnenti de i pianeti, per˜ non flato pojfibile di dare loro i concentrici, h K. lo epiciclo b. il fuo centro ¥ h.eilefuoegiogo. n, foppofto. K.eil punto della prima dimora.ec. il centro del Mondo.eo.eil punto della fconda dimora ¥ h l K. l'arco della prima dimora.eb K o. l'arco delta feconda dimor4,eK n o. l'arco del regráej]˜,eoe/J K. l'arco della direttiont:.e. . . H e Ma accioche egli s'intenda a quali pianeti /i dia il progreffe, dir˜, che dottt:mo imaginare due finee dritte tirate dal centro, l'una, cl,e termini nelle parti orientali dello epiciclo, l'altra nelle occidentali. .A quefto modo quan to al mouimento del pianet,i nello epiciclo folantente, la jtella, che anderˆ per l'arco di fopra i due punti del toccamento delle dette linee, fi dird andar inan.., & far progre!Jo ¥ 'Pcrchc ella in q11el luogo farˆ portata tterfo l'orien, te? ma nello ano inferiore fi dirˆ rctro..'{rada, ofar regrcffe, per che ritorm: rˆ mouendof“ alla contraria parte :ma Jlando nei p1ácdetti punti, fi dirˆ, che dimori, & ftia: percbc nel punto orientale di dritta f“ farˆ retrograda, & nelio occident:ilc di retrograda fi farˆ dritt,1 ¥ Beuche qm:flc cofe per lo contrariofono confidera te nel Sole, & nell.z Luna. La qual ragione farebbe a bajtanza cerca il regreffo, & progreffe, [e il pianeta 11011 fi trouaffc con altro mouhrtl71to, che col monimento dello epiciclo. Ma per che mentre il pianeta fi riuolge nello epiciclo, ,mche lo epiciclo dallo eccentrico portato, per˜ che appreffo i detti punti del toccamento il piar.eta, benche quanto al riuolgimemo delloepiciclo f“a in dimora, niente di meno portato dallo eccentrico f. del cielodd1fotto. ilando ad,mque ,l Sole in 11no di quefti quattro punti,fc egli ftarˆ in Oriente,& anche laflclla farˆ in Oricntc,chiameremo quelloft. tto mattutino; fe al tnC'Z,2 d“, Meridiano;fc all'occidentc,Veffiertino ;fc ali.i mc-za m>ttcá, mtempeflo, per 11[.trc il nome de i Latini ¥ .A. queflo modo c1..zfc1mo f“to de 1 áe del fuou, concetto nel fondo della terrao, manda fuori le pietre affocate, cofi il Sole [caccia le áftelle, che fe gli trowmo appre/Jo i luoghi baffi,& uicini alla terra: ma in que/la parte,queflo mario. e-a allo effmpio predetto , pt:rciocbe alle pietre non foprauiene da luogo alto altro 11apore, che leofoccia ritornare al fondo, perche di natura loro d..(i:endeno: ma il Sole di m,0110 [oprauiene e.cl fuoouapore, &rincalzaJejlelle Zfe;fo la terra. ..efta ;áagione dice 'Plinio,effer fa priuatao, & nonodi altri, fecondo cbe dice il predetto autore ¥ Ma poi pare, cbc egli fi marar,igli di 'Plin“o,percheola predetta opinione molto prima d.1 Vitruuio nel prefente Luogo fiata dichiarita ¥ Tanta_diuerflt?t; uiene alle ftelle,percioche i raggi del Sole in altro tepo fottentr,mo,et [cacciano quelle in alto,,o& in altro tempo formontanoo, & quelle deprimeno a terra. QJ.1cfta opinione dice il predetto ,fiopuo con molte,& euidcnti cofe rifiutare. Tra le quali qucfta ne d zma,in cbe modo puo ftan:, cheoil Sole,che piu brtjfo alle jpe;-e delleflelle,fopra11enga allejlelle,& le [cacci,& le fo;ázJ a tornare;ocbe[e fi,JJcro tlttte le ftelle wnri f,1,perficie d' rma jpera, il Sole pe;ᘠftando preJJo terra nel nafee;- e,o nel cadere,potrebbe tirare la Jlella,cbe fuffe in altoo, ouero nella fua ftatione ¥ Oltr.z di quefto, come fl puo imaginarc,che i corpi celefti,cbe per n,-itura hanno i mouimenti loroo, fumo all'imope;áio J˜lo del Sole fcacciati,6"-quello imperio no11 fla moderato,m:t uiolento? cofa che eternamenote non potrebbe durare ¥ .App,-eJJo fi aggi ugneo, che non fl conu.me transfei-ire a fcacciamcntifortuiti,quelle cof, che indubitatamem e f˜no riferite a que' giri,co?& .i fefia ordinati. Et per,omolto bene conuen1;ono 'Plinio, & Vitmuio in quefto paJJo, & ua giu anche t,1. d11bitatione, &ola folutione di Vitr.fecondo i modi da noi efpo/lidifopra. , Ma la Clelia di Gioue, correndotrala ftella d“ Saturnoo, & di Marte, fa maggior uiaggio, che Marte,& minor, cheSaturno. Et fimilmente le altre ficlle,quantopiu fono lontane dall'ultimo ciclo¥ & piu uicine allaterra l“ aolgeno, tanto piu prefioá pare che 6nifchino i corl“ !,oro. perche ciafcuna di queUe facendo minor giro,piu (peffofottentrando pafiaquella, che.. di fopr:i; a ..miglianza di q..ello_oo cheo_oauuen!rebb.. le in una ruou di ..oc calaio,pofic fu{ferofette formiche,& fu(fero tatu tanti canal..n..l p1ao_ono della ruota,prtmaod'intorno al centro,dapoi apoco a poco crefce{fer.. & magg1o_on fuflero appref'fo Ja dh..mitˆ, che ne i detti canali fo{feroconfirettc le fonmche a raggirarli ,lcarnmando tuttau1a' laruota nellapane contraria, egli nece!fario eh..q1..ell.. ..ormichcper tantodi meno uadino contrala uoh:a della ruota; & quella, che fara p1uu1c1111 al centro nelfuo canalefarˆpiu prefl:a a dar la uolta fu;,.;& q.ella,chefarˆl'ultima,& maggiordn,onfcrem:adel- . .. I'! .. O 1-{., (). !83oSe:idunque, & lo eo_ffetto, & la ragione, & la te fii monianza dello antico poeta dimofl:ra qucfio ctfcr uero, 10 non penfoo, che bifogni fare altro giudicio di quello, che di fopra detto hauemo di quefl:a cofa . . ?il Soleo_oritiene piu feruorequando manda ir..ggi triangolario, ragionet ( dice Vitr.) che a feotm P!u gaglta..dament.. le fielle,& quelli: raffrem d.zl co_oorfo l..ro : Ma pcrche 1áagio11e quefio aucnoga, cio c..e pm presto 1l Sole focct.._oáe del fuou, concetto nel fondo della terrao, manda fuori le pietre affocate, cofi il Sole [caccia le áftelle, che fe gli trowmo appre/Jo i luoghi baffi,& uicini alla terra: ma in que/la parte,queflo mario. e-a allo effmpio predetto , pt:rciocbe alle pietre non foprauiene da luogo alto altro 11apore, che leofoccia ritornare al fondo, perche di natura loro d..(i:endeno: ma il Sole di m,0110 [oprauiene e.cl fuoouapore, &rincalzaJejlelle Zfe;fo la terra. ..efta ;áagione dice 'Plinio,effer fa priuatao, & nonodi altri, fecondo cbe dice il predetto autore ¥ Ma poi pare, cbc egli fi marar,igli di 'Plin“o,percheola predetta opinione molto prima d.1 Vitruuio nel prefente Luogo fiata dichiarita ¥ Tanta_diuerflt?t; uiene alle ftelle,percioche i raggi del Sole in altro tepo fottentr,mo,et [cacciano quelle in alto,,o& in altro tempo formontanoo, & quelle deprimeno a terra. QJ.1cfta opinione dice il predetto ,fiopuo con molte,& euidcnti cofe rifiutare. Tra le quali qucfta ne d zma,in cbe modo puo ftan:, cheoil Sole,che piu brtjfo alle jpe;-e delleflelle,fopra11enga allejlelle,& le [cacci,& le fo;ázJ a tornare;ocbe[e fi,JJcro tlttte le ftelle wnri f,1,perficie d' rma jpera, il Sole pe;ᘠftando preJJo terra nel nafee;- e,o nel cadere,potrebbe tirare la Jlella,cbe fuffe in altoo, ouero nella fua ftatione ¥ Oltr.z di quefto, come fl puo imaginarc,che i corpi celefti,cbe per n,-itura hanno i mouimenti loroo, fumo all'imope;áio J˜lo del Sole fcacciati,6"-quello imperio no11 fla moderato,m:t uiolento? cofa che eternamenote non potrebbe durare ¥ .App,-eJJo fi aggi ugneo, che non fl conu.me transfei-ire a fcacciamcntifortuiti,quelle cof, che indubitatamem e f˜no riferite a que' giri,co?& .i fefia ordinati. Et per,omolto bene conuen1;ono 'Plinio, & Vitmuio in quefto paJJo, & ua giu anche t,1. d11bitatione, &ola folutione di Vitr.fecondo i modi da noi efpo/lidifopra. , Ma la Clelia di Gioue, correndotrala ftella d“ Saturnoo, & di Marte, fa maggior uiaggio, che Marte,& minor, cheSaturno. Et fimilmente le altre ficlle,quantopiu fono lontane dall'ultimo ciclo¥ & piu uicine allaterra l“ aolgeno, tanto piu prefioá pare che 6nifchino i corl“ !,oro. perche ciafcuna di queUe facendo minor giro,piu (peffofottentrando pafiaquella, che.. di fopr:i; a ..miglianza di q..ello_oo cheo_oauuen!rebb.. le in una ruou di ..oc calaio,pofic fu{ferofette formiche,& fu(fero tatu tanti canal..n..l p1ao_ono della ruota,prtmaod'intorno al centro,dapoi apoco a poco crefce{fer.. & magg1o_on fuflero appref'fo Ja dh..mitˆ, che ne i detti canali fo{feroconfirettc le fonmche a raggirarli ,lcarnmando tuttau1a' laruota nellapane contraria, egli nece!fario eh..q1..ell.. ..ormichcper tantodi meno uadino contrala uoh:a della ruota; & quella, che fara p1uu1c1111 al centro nelfuo canalefarˆpiu prefl:a a dar la uolta fu;,.;& q.ella,chefarˆl'ultima,& maggiordn,onfcrem:adel- . .. la ruota, henche lia egualmente ueloc(', nientedimeno per la grandezza del giro , che eJla ha da fare, poncrˆ molto piu t('mpo in fornire il corfo fuo. Simigliantemcnte le fielle, che uanno contra il corfo del Mondo, di loro proprio mouimento fanno i proprij giri, ma uolgendoft il cielo con foprauanzi fono riponate in dietro per la quottidiana circulatione del tempo. !l.!:,ello che dice Pitr.in queflo ,ogo facile,& bello, & /lato ufrpato da i pofteriori perda re ad intendere il contrario mouimento delle fPere de i pianeti. Ma che (íano delle ftelle altre temperate, altre feruemi, altre fredde; quelh pare,chet“a la ragione, che ogni fuoco ha la Gamma fua che a[cende. il Sole adunque abbruci:mdo con i raggi fuoi la parte etherea, che ha di Copra, la fa roueme ¥ 'R_guente, cio come ferro,che bogliente efce dal fuoco. In que luoghi ha la ftella di Marte il Cuo corfo: & per˜ quella ftella {i fa feruente dal corfo del Sole. Ma la ftella di Saturno, perche profsima alla dl:rcmitˆ del mondo , & tocca le congebte pani del cielo, grandemente fredda: & da quc!l:o procede¥ che dollcndo Giouc trafcorrcre tra qudl::t, & quella, dal freddo, & d.11 calore di quelli,come nel mezo, tiene effetti conueniemi,& fommamentc temperati. Tutta uia Vitr. ua ragionando da .Arcbitetto, per˜ non ,cbe ci affaticbiamo in contradirgli, bauendo per certo,che n fiáeddo,n caldo,n qualitˆ fimile,nd paftione,fia in quc' celefii,& lumi ¥wf“corpi,i qualif˜no ftimati di faoco, percbe rifP/endeno;ma i uero fono inalterabili,& hnpatibili, n,perchc r,jplendono, fi. deue ftimare,rhe fiano di ft,oc:, ¥ Impcrocbe molti animali..& molt.. (corzs d'alberi,& molte squame di pefi:i riluceno a me-rauigliao, n per˜ banno in fi: fuoco alcuno. J!,tfe quella fte/la dettafemente,& quefta ftedda,non [enon,penhe hiino 11irt di produrre qua giu fi.mili effetti. La doue lo infiuj]˜ non aitro,che occ11lta qualitˆ de i corpi celefti,che non puo effer impedita da alcuno corpo trapofto. Io ho efpofio, come ho da miei precettori hauuto,dclla zona ornata dc i dodi d fcgni, & delle fette fl:elle , & della loro contraria fatica, con che ragione, & con che numeri paf {ano di fegno io fcgno,& 6oifceno il corfo loro. Hor.. io dir˜ , come crcfca , & fremi Ja Luna, in quel modo,che da i maggiori ci fiato lafciato. Berofo, che dalla cirta, ouero d,1lla natione de i Caldei uenne in A(ia, & fece palcfc la difciplina dc Caldci,co(“ ha confermato, che la Luna da una metˆ come una palla lucente & accefo, & dall'altra dicolore cele!l:e, & quand,> ella facendo il foo giro, fottenm al cerchio del Sole allhora da i raggi&dalloimpctodclcaloreattratta,& fatta rouente:perchcil fuo lame ha proprietˆ col lume del Sole: & come richiamata, & riuolta riguarda le parti di fopra alJhora la parte della Luna ci appare ofcur::i, imperoche per h afsimiglianza dello aere, non rouente: & quando fia a perpendicolo dc i raggi del Sole diceua Bero{˜, che tutta la parte luminofa era ritenuta uerfo la pane di fopra, & allhora f“ chiamaua prima Luna, ma l'r poi che p:ifEmdo piu oltre ella andaua alle parti Orientali del cielo abandonata dalla for za del Sole. La eftrcma parte della fua chiarezza con molto fottil filo mand:wa a terra il foo fplcndore: & cofi per quella cagione era detta feconda Luna. & continuando ogni .. giorno a rimettere, & rilafciare il fuo giramento, era detta Terza, & ..1arta Luna. Ma nel fottimo giorno fiando il Sole a Leuante, & tenendo la Luna le patti di mczo tra Lek uante,& Ponente, perche con la metˆ per lo fpacio -:id Cielo ddbmc dal Solc,(imilmen 11 te hauerˆ la metˆ della fua chiarezza riuolta alla terra. Ma quando tr:1'1 Sole, & la Lun1 li far:l b. difbnza di tutto lo fpa cio del ciel 0, & che il Sole tr:imontando riguarderˆ il ceri chio della nafccnte Luna,"p('rche farˆ molto difbnte da i raggi del Sole, rilafciata nel A quarto decimo giorno, manderˆ lo fpkndore da tutta la ruota della faccia fu:i . & ne ife guenti giorni continuamente fcemando alla pcrfctrione, & compimento del me-fc Luna re, con 1 fuoi giri, & con cffer riuocata dal Sole, fottentrcrˆ col corfo foo la ruota, & i raggi p r g k¥ d 11 s l1 k ¥ d I ' ' !I ¥ j t fi ' .. O ,1-{_ o.: 3:8f raggi ruoi faranno le ragioni del mefe . Ma io cfponer˜ in che modo ArHl:arco Samio Mathematico ci ha lafciato gli ammacfrramcnti della uarietl della ifl:effa Luna con grande prontezza d'ingegno. Non ci afcofo I.i Luna oon hauere da fe lume alcuno, maeffere come uno lpecchio,& riceuere il fuo fj,lendorc dallo impeto del Sole. imperoche tra le fette flelle la Luna fa il codo fuo breuifsimo, piu uicino alla terra. Adunque ognimefc ella {i ofcura fotto la mota, & i raggi del Sole il prim<> giorno prima che ella gti pafsi & quando col Sole, (i chiama nuoua Luna. Ma il di fcgueotedal quale nominata feconda, trapatTando il Sole porge una fottile apparenza della fua rotonditˆ :áquando poi per tre giorni s'allontana dal Sole crefce, & piu illuminata. Ma p:mendo ogni giorno¥ giunta al fettimo d“ effondo lontana dal cadente Sole d'intorno a mezo il Cielo luce per la metˆ,& illuminata quella parte, che riguarda.al Sole. ma nel decimo quarto giomo effendo per diametro nello f pacio del mondo dal Sole difcofl:a, G fa piena, & nafce, ciuando tramonta il Sole, imperoche diflante per tntto lo fpacio del mondo cont-rapofta, & dallo impeto dc:I So le riccue il lume di tutto il fuo cerchio. Ma nafcendo il Sole alli 17 giorni, la Luna abbaflˆtaall'occidente, & nel uentefimo primo, quando leuato il Sole, la Luna tiene quali le p..rti di mezo il Cielo, & ha lucida quella parte, che riguarda il Sole, & nelle altre ofcura, & cofi caminando ogni giorno quali al uentel“mo ott3.U0 fot tentra a raggi del Sole:, & compie le ragioni dc i mdi. Hora io dir˜ come il Sole entrando ne ifegni in cia(cun meCc fa 1:refrc:re, & fcemarc: gli fpatij dc i giorni, & del .. le hore ¥ .A me pare che la opinione diBerofo concorra in unti con quella di .Ariflarco. Ben ucro,che c' dijferenza,perche Eerofo uuolc,che larnetd della Ltma fia lucida, & che quella fia fempre ri..: ttolta al Sole,& qucflo puo /lare, f egli intende,cbe la metˆ fia lncida;o uedendola,o non uedendola noi. Et .Ar}ftarco rmole,cbc tutto il lume,che ba la Luna uengbi dal Solc,la qual opinione migliore,& flata ftdmef]ˆ. Dico adunqueinfomma, cbe la Luna congirmta col Sole non fi ucde, percbe ba la faccia i/lwnin.-tt a riuolta al Sole, & la ofcura a noi. ma difcoftandofi ogni giorno dal Sole,il Sole percuote rma parte della Lrma con iraggi Juoi,& pere be noif“amo dime--zy,comin ci amo a uedere la parte illuminata,&ne' primi giorni poco ne ucdemo, per˜ quello afPetto fl cbiet ma Lunato,& in Greco Monoidis. Ma nel fettimo quando ella per una quarta del cielo lontana dal Sole,queU,t faccia fi uede mez.:i,& pet˜ in G;áeco ,letta Dicotomos-,cio bipartita:allonta nandofi poi piu dal Sole, & riuoltando a noi piu dell.i med della foccia illuminata, detta .Ampbi cirtos,cio c11ma J'amendue le parti. finalmente nellaoppofitione dimoftrando tutta intiera lafi,a ritondez:.za illuminata, detta 'Panflinos,cio tutta .Z.una,o piena Ltma,et noi dicemo la Luna ha fatto il tondo. ritornando poi al Sole,di giorno,in -..iomo flua nnfcondendo,.pnche di nuo1Jo fia fottopofla al Sole,douc fi d“ce,che la Luna fˆ,ouero fi chiama la congiuntione:& quefto ci puo baflare per lo intendimento dell,t prcfente materia. La 1!utle fornita Vitr. ci propone di dire come i giorni s'ac,áortano,& ,r'aU11ngano,& le hore,mentre “l Sole ua difegno in fegno, Žr dicendQ, che gli fpacij delle bore fi fanno maggiori,& minori,ci dinota , che gli antichi partiuano ciafcun giorno in dodici parti eguali, per˜ ne [eguitaua,che te hore del giorno della ftate,erano maggiori, cbe le l1ore diurne del uerno, & 1uelw proportionc, che fi fruaua nel partire i giomi,!a medefima fi fe;¥uaua in partire le notti,& q1..elle bore conueniuano con le bore ordinarie,& con tutte altre [or ti dihore, folamente al tempo de gli Equinott...Jcemauano le bore dal tempo che il Soleoentraua in Cancro, fin che entraua in Capricornoo: ma crefi:euano dal Capricorno al Cancro ¥ Con queJlo auuertimento s'intendira piufocilmente,quant-0 dice Yitr. De L I B Il o' Del corf˜ del Sole per li dodici fegni. Cap. 'P. -L Sole adunque quando entra nel fogno del Montone, & trafcorre la ottauappartedi quello, ta lo cqumomo d1 pnmauera ¥ ma and.indo pi u oI tra alla copda del 'loro,& alle Stelle Vergihc:, dalle qnah auanza la prima metˆ del Topr:o, corre m maggiore,&y_iu ampio Jpauodel Cido, della mcdued˜ la parpte Setteamonalep. Partendoa poi dal loro quando entra ne I Gemelli, nafccmlo le 'y crgihe, crefce anchora p1u iopra la terra, & fa maggiori gli fpatlJ dc i giorni.mdi da I G e mcl il, quando entra nel Cancro,il t}uale occupa luu..h1{s1mo lpaciodel Cielo, giunto ali' ottaua pane fa il tempo del SoUl:mo, & c.am1m.ndo pecu1e111.: al capo, & al petto del Leone. Perchc quelle pam lono attribuiteal Cancro. Ma dal petto del Lc9ne, & da i termi nidel Cancro l'utqca del )olc corrend-0 .alle altre parei del Leone, tema la grandezza de i giorni, & de i giri,.. ritorna m cori o eguale a quello, che egli faceua, quando era ne i agmano. DJllo A.:qu:mo, quando entrato ne Pdc1 fptrando il uemo rauo1110 acquil.l:.i corfo eguale allo ..corp1on1:. & coli il Sole an .dando per que legni a cc.:m, & detcrmrnrn tempi t.i m:fcerc, & lce111arc gli fpatij dc I gior ni, i ctdlc hore. Ma 10 dir˜ delle altre contteilauom, che lono onutc d1 itclle dalla fini I.tra, & ct.iila dell::ra della zona de I igni, della pane mcnd1a11.1 ,. & fettentnunak delpMondo.p!J.!!,iui ci rende Vitr. La ;áagione del crefcere, & del calare dc i giorni, ma b;-euemente, & piu prn'1o ,á1 ejpone Lo efftto,c/Jefa ,l Solew:L,l1011do entr.wdo d1Jeg,w mji:gno cercando la quan tita de 1giorn,: benche La ragione:Ji,1 queft,r, che 1L Solef˜pra terra di Jig,10 in Jegno feccia maggiori, & minori a,cbi del C,,:lo ¥ l'.:rv noi Jˆldaremo artdJe que/t.:z. p,utita, dicmdoni: la cag10- flt! i11tjeramente. pe,ciocbe 'iu,wdo a noi crej,áe110 igiorm, aci altri ua1mo Jcemando, per douemo abbraciare tutta la cauja di t.1l.: eff'i:tto, r.9' non quella, che .t noi IJabitanti di qua dallo equi nottiale Jrue J˜lamente. In duernoat aJunque s'mter1de giorno ¥ prima lo /patio, che fo il Sole col Mondo gi;-ando 1,na fiata nel termine di hore uentiqu.-utro; &quefia l'ordinaria fi.gnificatio ne di quefio nomepreej˜ uulgarmente ¥ Impero,áheglt efj,erti .Ajlronomi, al giro di hore 11entiquattro, danno quello di pru, cbe 1l Sole ,Jpra_1mo ifte/]o circolo, che pa!Ja da1m polo all'atrro, per lo p1mto, cbe gli ffaJopr.1. il ..-apo,eil qu.il L I B Il o' Del corf˜ del Sole per li dodici fegni. Cap. 'P. -L Sole adunque quando entra nel fogno del Montone, & trafcorre la ottauappartedi quello, ta lo cqumomo d1 pnmauera ¥ ma and.indo pi u oI tra alla copda del 'loro,& alle Stelle Vergihc:, dalle qnah auanza la prima metˆ del Topr:o, corre m maggiore,&y_iu ampio Jpauodel Cido, della mcdued˜ la parpte Setteamonalep. Partendoa poi dal loro quando entra ne I Gemelli, nafccmlo le 'y crgihe, crefce anchora p1u iopra la terra, & fa maggiori gli fpatlJ dc i giorni.mdi da I G e mcl il, quando entra nel Cancro,il t}uale occupa luu..h1{s1mo lpaciodel Cielo, giunto ali' ottaua pane fa il tempo del SoUl:mo, & c.am1m.ndo pecu1e111.: al capo, & al petto del Leone. Perchc quelle pam lono attribuiteal Cancro. Ma dal petto del Lc9ne, & da i termi nidel Cancro l'utqca del )olc corrend-0 .alle altre parei del Leone, tema la grandezza de i giorni, & de i giri,.. ritorna m cori o eguale a quello, che egli faceua, quando era ne i agmano. DJllo A.:qu:mo, quando entrato ne Pdc1 fptrando il uemo rauo1110 acquil.l:.i corfo eguale allo ..corp1on1:. & coli il Sole an .dando per que legni a cc.:m, & detcrmrnrn tempi t.i m:fcerc, & lce111arc gli fpatij dc I gior ni, i ctdlc hore. Ma 10 dir˜ delle altre contteilauom, che lono onutc d1 itclle dalla fini I.tra, & ct.iila dell::ra della zona de I igni, della pane mcnd1a11.1 ,. & fettentnunak delpMondo.p!J.!!,iui ci rende Vitr. La ;áagione del crefcere, & del calare dc i giorni, ma b;-euemente, & piu prn'1o ,á1 ejpone Lo efftto,c/Jefa ,l Solew:L,l1011do entr.wdo d1Jeg,w mji:gno cercando la quan tita de 1giorn,: benche La ragione:Ji,1 queft,r, che 1L Solef˜pra terra di Jig,10 in Jegno feccia maggiori, & minori a,cbi del C,,:lo ¥ l'.:rv noi Jˆldaremo artdJe que/t.:z. p,utita, dicmdoni: la cag10- flt! i11tjeramente. pe,ciocbe 'iu,wdo a noi crej,áe110 igiorm, aci altri ua1mo Jcemando, per douemo abbraciare tutta la cauja di t.1l.: eff'i:tto, r.9' non quella, che .t noi IJabitanti di qua dallo equi nottiale Jrue J˜lamente. In duernoat aJunque s'mter1de giorno ¥ prima lo /patio, che fo il Sole col Mondo gi;-ando 1,na fiata nel termine di hore uentiqu.-utro; &quefia l'ordinaria fi.gnificatio ne di quefio nomepreej˜ uulgarmente ¥ Impero,áheglt efj,erti .Ajlronomi, al giro di hore 11entiquattro, danno quello di pru, cbe 1l Sole ,Jpra_1mo ifte/]o circolo, che pa!Ja da1m polo all'atrro, per lo p1mto, cbe gli ffaJopr.1. il ..-apo,eil qu.il 'J{, O 1{. o.38; ,l q1lal pwto detto ..enith, <::,.. il ˜ácolo cl,,.u,uto .Hi:ridi..no. 11,!pe;áocbc qu.:1..do il Soie ft troua 111 alcun p1111to dr quello, qua11do fopr.-i tená,-i ,fi.mp)áe e 7ilezo d1 : e;,~ bene be du1e1{t l:.ibb1.: no diuerfi Jterid:.mi, a ciafc1mo per˜ ilj“ro 1miforme. J\Ja i punti del lerwáe, 0~; del tr.tmmon tar del Sole ,fi l!.11n110 fiwpre uariando, 'Pacl,eft uede, che ilSofrbor.-i n.efe ,il Hcro lcrw:u; .. hor.i di q:t.t, láon di l.t. Et cofi tr.mzont.i in di11e1fi p t-1,ti clell'or1"{5:1;tc. Taf.1pe.-1¥ ,1d:i;:qrtela cliuerjit.t,1t i3,1omi, egli bij˜gri.t auuertire,cbe rl Sol.: nonfalc ognigiomo cgu.ilme1:tl'j˜pra tmáa, d:r! clir 1.itá11,,cl,e 1m g1omo non J eguale .1/lo ,ilcro. ncn ,máo, cbe má gli ist"!Ji.'<1árrj di app.iru,,1t'1/to dallv cq:,inottia!e, ,;e I quali il Sole OJni dl afcemfe, 11111,elli f: pone a!l.t purte oppofla, ..::,~ per bri!ue , o l1mg.. , cbefii 1/ giorno ..l.mdo l'buo,..10 ..n ur..l:10"..? , i/ Sole gli 11iem: ogmnd“ ( come bo detto) ad l!IIO 1fteJ7˜ mendi ano ,JcnZ:_t che eJlz p1egln nw m p.mc alcmu . '1\! p,1á quefto a,j“.;ámo, cl,e .1il uno 1flef[o tempo ft.i il mczyd“ a tutti gli h.tbit.:itor1 de!l.z terr.1, m.1 dico bene,c/,cqu,:nto uno pi11 le11.intino, t.wto pt preflo gli nafce il Soli!, e;,.. t.tnto piu pres1o gls 11iene al uo meridi.tno. ui ,lo:1e egli f“ p:,o b,tucrc per qurfta ;-.igione, che q1umdo ad ,-ilami ,11..d“, .td altri ilpri11cipio,ad altri il fine delng101110, & ad altri I.i notti ,,:;,~ cffe11d9 I.i terr,t, come alcuni 1t0glio::odt legbefeimil.i di cfrcu:to, 1[ corpo del Sole per <,gni hor,t ,tel d“ 1/nte ri!J,etto a noi, (-7 l'.trco diumo pi:t gr.mde, cbefi,n tutto l'anno. DijŽendendo poi dal Solflitio ne i fegucntifgni, i giorni mumo JŽeman- do. percbegli archi .iiurnifono pitt bafti, & m;nori, fin cbe egli peruiene all.i Bil.mcia, nel cui principio di 1uw:t0 1l g:omo fifa eguale alfa notte: Et ft f.-c il fecondo cq11inott10, detto e timottio dell'.Autunno ,/i come il primo ft dice11.t equinottio della prima uera ¥ Et dijcmdcdo t:ttta ui,t ne i feg1tenti feg1d i giorni /i fi:ortano, per le [opradette cagioni, fin cbe enm nt:l Capricol'no, do- uefif.i C altro So/jlitio, cht d.i i b1tom antichi detto Brum.i, d:z!l.i breuit.“ tft: 1,..iorni. Stando adunque il Sole1.el fegno brum.tle, le notti fono pm l:mgbe, che fi.1110 m t11tto l'awo a quelli, ,be ft:inno di qua dallo equinottiale, & z giorni confegucuumente fono pitt breui. /,fa ,z quelli, EEE cbe 'J{, O 1{. o.38; ,l q1lal pwto detto ..enith, <::,.. il ˜ácolo cl,,.u,uto .Hi:ridi..no. 11,!pe;áocbc qu.:1..do il Soie ft troua 111 alcun p1111to dr quello, qua11do fopr.-i tená,-i ,fi.mp)áe e 7ilezo d1 : e;,~ bene be du1e1{t l:.ibb1.: no diuerfi Jterid:.mi, a ciafc1mo per˜ ilj“ro 1miforme. J\Ja i punti del lerwáe, 0~; del tr.tmmon tar del Sole ,fi l!.11n110 fiwpre uariando, 'Pacl,eft uede, che ilSofrbor.-i n.efe ,il Hcro lcrw:u; .. hor.i di q:t.t, láon di l.t. Et cofi tr.mzont.i in di11e1fi p t-1,ti clell'or1"{5:1;tc. Taf.1pe.-1¥ ,1d:i;:qrtela cliuerjit.t,1t i3,1omi, egli bij˜gri.t auuertire,cbe rl Sol.: nonfalc ognigiomo cgu.ilme1:tl'j˜pra tmáa, d:r! clir 1.itá11,,cl,e 1m g1omo non J eguale .1/lo ,ilcro. ncn ,máo, cbe má gli ist"!Ji.'<1árrj di app.iru,,1t'1/to dallv cq:,inottia!e, ,;e I quali il Sole OJni dl afcemfe, 11111,elli f: pone a!l.t purte oppofla, ..::,~ per bri!ue , o l1mg.. , cbefii 1/ giorno ..l.mdo l'buo,..10 ..n ur..l:10"..? , i/ Sole gli 11iem: ogmnd“ ( come bo detto) ad l!IIO 1fteJ7˜ mendi ano ,JcnZ:_t che eJlz p1egln nw m p.mc alcmu . '1\! p,1á quefto a,j“.;ámo, cl,e .1il uno 1flef[o tempo ft.i il mczyd“ a tutti gli h.tbit.:itor1 de!l.z terr.1, m.1 dico bene,c/,cqu,:nto uno pi11 le11.intino, t.wto pt preflo gli nafce il Soli!, e;,.. t.tnto piu pres1o gls 11iene al uo meridi.tno. ui ,lo:1e egli f“ p:,o b,tucrc per qurfta ;-.igione, che q1umdo ad ,-ilami ,11..d“, .td altri ilpri11cipio,ad altri il fine delng101110, & ad altri I.i notti ,,:;,~ cffe11d9 I.i terr,t, come alcuni 1t0glio::odt legbefeimil.i di cfrcu:to, 1[ corpo del Sole per <,gni hor,t ,tel d“ 1/nte ri!J,etto a noi, (-7 l'.trco diumo pi:t gr.mde, cbefi,n tutto l'anno. DijŽendendo poi dal Solflitio ne i fegucntifgni, i giorni mumo JŽeman- do. percbegli archi .iiurnifono pitt bafti, & m;nori, fin cbe egli peruiene all.i Bil.mcia, nel cui principio di 1uw:t0 1l g:omo fifa eguale alfa notte: Et ft f.-c il fecondo cq11inott10, detto e timottio dell'.Autunno ,/i come il primo ft dice11.t equinottio della prima uera ¥ Et dijcmdcdo t:ttta ui,t ne i feg1tenti feg1d i giorni /i fi:ortano, per le [opradette cagioni, fin cbe enm nt:l Capricol'no, do- uefif.i C altro So/jlitio, cht d.i i b1tom antichi detto Brum.i, d:z!l.i breuit.“ tft: 1,..iorni. Stando adunque il Sole1.el fegno brum.tle, le notti fono pm l:mgbe, che fi.1110 m t11tto l'awo a quelli, ,be ft:inno di qua dallo equinottiale, & z giorni confegucuumente fono pitt breui. /,fa ,z quelli, EEE cbe L I B I{_ Oche fono di la dallo equinottiale auuiene al contrario, percioche gli archi diurni fi fanno maggiori , & il Sole girando per quelli ,fta pi:1 [opra 'COri-zynte , & i 11ottui-ni fi fimno minori . RJtornando poi dal Capricorno, ( perche iui anche l'altro circolo del ritorno,) perche il Sole cominda a prendere maggior falita , i giorni fi fanno maggiori, fin che tai'altra fiata fi pareggino con la notte rientrando nel Montone ¥ Et quefio i quanto ha uoluto dire Vitmuio accennando nel trafcorfo multe belle cofe ¥ Tra le quali una l'ordineade i fegni , & il modo delle figure loro ; & quefto dico accioche gli artefici , che fannoale JPere, imparino a poner bene i fegni celefli, perche il Sole entra nel M omone per la teftaafha. dietro il Montone la coda del Toro, & cofi ua feguitando, come dice Vitruuio. L'altraacofa J che dal Montone per ordine fin alla Bilancia ifegni, che iuifono fi chiamano Settentrionali. & q11elii, che fono dalla Bilancia al Montone fi chiamano Meridionali. perche quelli fonoadiqua dallo equinottialc uerfo it Settentrione, doue fiamo noi: quelli di la uerfo le parti Meridia- 11e; dico rifpetto a noi. Imperoche i jgni Meridiani a noi, cbe ftiamo di qua dalla linea, fonoafegni del Sole di la, & i [egni, cbe a noi fono Settentrionali, a quelli fono Meridiani. Dice anchedi piu, che l'wio, & l'altro equinottio, & l'tmo, & f altro Solftitio fi fanno nelle parti ottauede i /oro fegni, il che come s'intenda il moderno autore fopracitato, '!lel predetto luogo dia'Plinio dice ¥ Cli anticbi per conofcere il circolo oblôJttO riguardarono, quando in due tempi diuerfi i gionii fuf]ro eguali alla notte. Et confiderando anche due grtmdijfime difaguag/ianz.! deai giorni, l'una nel uen10, l'altra nellaftate, quando il Solefi ritroua, ne i punti delritor110. Etae io fecero con giudici o , & bene, penfando , che tra qu,fti termini il Sole andaff fernando unoaifteffe tenore di uiaggio , non interrompendolo piu in un luogo, che in un' altro, & cofi parue loro, cbe ber,e f11ffero, che quellifPatij fuffero co11giunti fotto la circonferenza d'l!n continuatoacerchio ¥ Et cofi hauev.ano quattro principij di quattro quarte del circolo obliquo, che in questo modo fu prima detto ¥ da q111:flo prendendo altri argomenti partirono quel cerchio in dodici parati eguali, immutabili m ognifeco/o: rna pfJi per fare la loro inuentioneamcmorabile afe fte!]i, &aa i pofleri difegnarono quel circolo , con alc1me copie d1 ftelle, cbe 1i effer comprefero non in mo-.adoa., che og;ai imagi11e, ofi da loro figur.1ta occupaffe a punto la duodecima parte, ma in quantoaf11Jfero tticine al detto cerchio. Et cofi cbiamarono Montone, Toro, & gli ,tltri fogni. Et daaquefto l'obliquo ccrcbio ha p;-efo il nome di zodiaco, ouero difig11ifero. Et che le imaginianon ocacupaffe;áo la ter-z.:.1 parte del -zydiaco a punto, ce lo da ad intendere Vitr. dicendo , che il capo , & il petto del Leone attribuito al Cancro: & cbe il fono della uefte dell.. Vergine ba le primeparti della Bilanˆa, & altre fimili rnfe. Hor,i e!J>onendo Vitruuio dicemo , dJe le primeparti del Montone, che fin alle corna fi t.fteruieno a gradi fei , & minuti trenta , cio fei parti , & rneza delle dodicia> nellequ.1-li pai'tito egualmente il z_s>di.1co, & le ultime fin aJL-t coda di effo Montone h,inno gr,1di ue11tijtte, ci fono ucnti, & me-zy, che tanto fi effonde quefla irn,igineperal1mgodiquefloan11me1áolaao:ta11aparte 2. & me-zo con le quali il Montone auanza I.iaegmllit.“ de i giorni, Il fimi/e s'intende de gli altri fogni ¥(!J' bcnc/1e q,,i:jlo cofi 4 pzmato ;ion fi.i .. mente dim.,mo ci puo b,1-fl.tre la 1ticin:inza. columella nel 11ono benche approuila opinione de Hipparco d:cendo , cbegli equiuottij, & So/jtitij fifanno nelle prime parti de ifegnia> per˜ t:P;lifogue Eudoxo, & Mirane antichi a(ironorn.i > che diceuano, che gli equinottij, &ai Solftirij f“ faceuano nelle ottaue parti de i fegni: come dice V1tru. pof ero quefto gli antichi,afeguftand& la conf“1etudine: impc:rocbe que giorni e;-ano dedicati a certi fac;¥ificij, & nomiflatiaper[acre ceremonie, & quella opinioneaer.:t fiata accettata d,t gli /,uomini 1-tolgari. Eanche daoffe..u..re in Vitr. & la rif}>o..denza ..eigiorni, quando il Sole i? in imj“:gno > con quelli quandoegli m u,t'idtro. Et pero dea, cbe li LC()ne riJPonde a Gemelli, Li Virgine al Toro; la Bilanciaaal M.ontone: & cofi gli alt;ái,_ perebe egli una ifte!Ja 1áagione dello andare, (:,? del ritorno : &aaoncltul.:, cbe coficome i giorni uarma crefi:endo, & fcer,um!o, cofi ci'efceno, & fremano gliafi;atii delle bore ej[endo quellaproportionedellaparte all:1..parte, c/Je dd umo al tutto. M.ia áacciocbraL I B I{_ Oche fono di la dallo equinottiale auuiene al contrario, percioche gli archi diurni fi fanno maggiori , & il Sole girando per quelli ,fta pi:1 [opra 'COri-zynte , & i 11ottui-ni fi fimno minori . RJtornando poi dal Capricorno, ( perche iui anche l'altro circolo del ritorno,) perche il Sole cominda a prendere maggior falita , i giorni fi fanno maggiori, fin che tai'altra fiata fi pareggino con la notte rientrando nel Montone ¥ Et quefio i quanto ha uoluto dire Vitmuio accennando nel trafcorfo multe belle cofe ¥ Tra le quali una l'ordineade i fegni , & il modo delle figure loro ; & quefto dico accioche gli artefici , che fannoale JPere, imparino a poner bene i fegni celefli, perche il Sole entra nel M omone per la teftaafha. dietro il Montone la coda del Toro, & cofi ua feguitando, come dice Vitruuio. L'altraacofa J che dal Montone per ordine fin alla Bilancia ifegni, che iuifono fi chiamano Settentrionali. & q11elii, che fono dalla Bilancia al Montone fi chiamano Meridionali. perche quelli fonoadiqua dallo equinottialc uerfo it Settentrione, doue fiamo noi: quelli di la uerfo le parti Meridia- 11e; dico rifpetto a noi. Imperoche i jgni Meridiani a noi, cbe ftiamo di qua dalla linea, fonoafegni del Sole di la, & i [egni, cbe a noi fono Settentrionali, a quelli fono Meridiani. Dice anchedi piu, che l'wio, & l'altro equinottio, & l'tmo, & f altro Solftitio fi fanno nelle parti ottauede i /oro fegni, il che come s'intenda il moderno autore fopracitato, '!lel predetto luogo dia'Plinio dice ¥ Cli anticbi per conofcere il circolo oblôJttO riguardarono, quando in due tempi diuerfi i gionii fuf]ro eguali alla notte. Et confiderando anche due grtmdijfime difaguag/ianz.! deai giorni, l'una nel uen10, l'altra nellaftate, quando il Solefi ritroua, ne i punti delritor110. Etae io fecero con giudici o , & bene, penfando , che tra qu,fti termini il Sole andaff fernando unoaifteffe tenore di uiaggio , non interrompendolo piu in un luogo, che in un' altro, & cofi parue loro, cbe ber,e f11ffero, che quellifPatij fuffero co11giunti fotto la circonferenza d'l!n continuatoacerchio ¥ Et cofi hauev.ano quattro principij di quattro quarte del circolo obliquo, che in questo modo fu prima detto ¥ da q111:flo prendendo altri argomenti partirono quel cerchio in dodici parati eguali, immutabili m ognifeco/o: rna pfJi per fare la loro inuentioneamcmorabile afe fte!]i, &aa i pofleri difegnarono quel circolo , con alc1me copie d1 ftelle, cbe 1i effer comprefero non in mo-.adoa., che og;ai imagi11e, ofi da loro figur.1ta occupaffe a punto la duodecima parte, ma in quantoaf11Jfero tticine al detto cerchio. Et cofi cbiamarono Montone, Toro, & gli ,tltri fogni. Et daaquefto l'obliquo ccrcbio ha p;-efo il nome di zodiaco, ouero difig11ifero. Et che le imaginianon ocacupaffe;áo la ter-z.:.1 parte del -zydiaco a punto, ce lo da ad intendere Vitr. dicendo , che il capo , & il petto del Leone attribuito al Cancro: & cbe il fono della uefte dell.. Vergine ba le primeparti della Bilanˆa, & altre fimili rnfe. Hor,i e!J>onendo Vitruuio dicemo , dJe le primeparti del Montone, che fin alle corna fi t.fteruieno a gradi fei , & minuti trenta , cio fei parti , & rneza delle dodicia> nellequ.1-li pai'tito egualmente il z_s>di.1co, & le ultime fin aJL-t coda di effo Montone h,inno gr,1di ue11tijtte, ci fono ucnti, & me-zy, che tanto fi effonde quefla irn,igineperal1mgodiquefloan11me1áolaao:ta11aparte 2. & me-zo con le quali il Montone auanza I.iaegmllit.“ de i giorni, Il fimi/e s'intende de gli altri fogni ¥(!J' bcnc/1e q,,i:jlo cofi 4 pzmato ;ion fi.i .. mente dim.,mo ci puo b,1-fl.tre la 1ticin:inza. columella nel 11ono benche approuila opinione de Hipparco d:cendo , cbegli equiuottij, & So/jtitij fifanno nelle prime parti de ifegnia> per˜ t:P;lifogue Eudoxo, & Mirane antichi a(ironorn.i > che diceuano, che gli equinottij, &ai Solftirij f“ faceuano nelle ottaue parti de i fegni: come dice V1tru. pof ero quefto gli antichi,afeguftand& la conf“1etudine: impc:rocbe que giorni e;-ano dedicati a certi fac;¥ificij, & nomiflatiaper[acre ceremonie, & quella opinioneaer.:t fiata accettata d,t gli /,uomini 1-tolgari. Eanche daoffe..u..re in Vitr. & la rif}>o..denza ..eigiorni, quando il Sole i? in imj“:gno > con quelli quandoegli m u,t'idtro. Et pero dea, cbe li LC()ne riJPonde a Gemelli, Li Virgine al Toro; la Bilanciaaal M.ontone: & cofi gli alt;ái,_ perebe egli una ifte!Ja 1áagione dello andare, (:,? del ritorno : &aaoncltul.:, cbe coficome i giorni uarma crefi:endo, & fcer,um!o, cofi ci'efceno, & fremano gliafi;atii delle bore ej[endo quellaproportionedellaparte all:1..parte, c/Je dd umo al tutto. M.ia áacciocbra f 1{ o X o . . ttcciochc[i dia cl,iara, & uniuerfˆl dimoflrationc, diremo, che in ogni Ori..oÈtetanto di ..ion1˜, quanto d1 notte ,[itt queflo, & quella lungbi, o breuiaquanto fl uoglia. La metˆ del zodiaco fa lefopra, & faltr.: fende, come detto IJ.wcmo . di giomoa, qua11do moanta quella, cbe coamincimz do dal luogo oue fi t;-uoua il Sole, fecondo rordine de ife..i fl fo imtan.., & f altra tr.1monta: cioJ quella, cl,e1 comincia dal luogo oppoflo, doue f“ truoua il Sole: & pe1¥ lo contrario di notte quella afcendc:, & que{la difcende , Et queflo ragioneuole, pel'cbe e/fendo ( come detto haucmo )l'Orrzonte, e;,~ il zodiaco duecercbt de i maggiori, neceffario , cbe l'uno, & ra/t;-ofi tagli110 i11 due parti eguali; .A dunque tanto di g:omo, qua11to di ,lotte fei feg-,zi nefce110, ::,-fei ca dcnoa. 'Per˜ nello obliquo OriZf>llte, a quelli, cbe fono di qua dalla limáa nel giorno dello eq11i11ot tio di Trim,mera monta la metˆ del zodiaco, che declm1i ttcrfo il 'Polo manifi:ffo, che conticn i fogni dal ,\1ontone alla Rilancia; & per lo contrario nel d“ dello eqHinottio dell'..Autunno mont, 111do l'altra metˆ, quella difcendea. Ma quella metˆ del zodi.1co, che commcia col punto del Solftitto delltt Jbte ili gra;idil]“mo /patio monta, & in breuiftimo difcende . & nel punto della B;áH ma, n11ella metˆ, c/Je in breuiftirno /patio .1fcende in l1mghif(imo difcendc, per che nafce tanto ,iell.i ;lotte della ft,tte, q11anto nel di' del uerno breuif]imoa: & dijende tanto nel dl del/'efl.ite, quanto nella notte dela_auer:w bmgbifiitna. .. ..ndegli /,abitanti fut..o i drcoli po..ari, la metˆadel zodiaco, cht com¥nc1a col punto ˆcl So/fimo cofi come nello fpa-tto ,lt bore uentzq11attro fileittt, cofl in ,mo inflante fl poane: & per lo contrario raltl'a, come in ,mo inflante fl le11a, cofl in hore uentiqnattro fl pone. La dotte quanto una metˆ del zodiaco prende il pi-incipio fito piu 11ici noaalpiu alt0So/fl1tio, ta11to fa/e m maggiore fp.itioadi te111po, & irlminort fl pone: Et cofl' d11e met,i, che cominciano con un p!mto da un Solfl1tio egualmente rimote, con eguali JPattf di teampo montano, & fi coreano, perc/Je nafceno, & cadeno co11 giorni, & notti egu.ili. Et fe due metˆ dt:l zodiaco comint"iano da due punti oppofli , in quel tempo , c/Je una [aie, f altra fl pone , percbe lo ifleffo d“ , che una. leua , r altra cade : & nella ifleffe notte , che ,ma monta, l' alrra tr_anrmonta: per il che, quelle met.t, cbe nafceno con prmti da ¥no equinottio egu.1lmcnte difianti, in quanto tempu, che ,mafi letta taln-.t cadea. Et q11eflo quello, cbe dice Pitr. cbe a i giorni dei Gemelli ,fono pari i giorni del Leone. Q!¤ fotto ci farˆ Uflllte, a quelli, cbe fono di qua dalla limáa nel giorno dello eq11i11ot tio di Trim,mera monta la metˆ del zodiaco, che declm1i ttcrfo il 'Polo manifi:ffo, che conticn i fogni dal ,\1ontone alla Rilancia; & per lo contrario nel d“ dello eqHinottio dell'..Autunno mont, 111do l'altra metˆ, quella difcendea. Ma quella metˆ del zodi.1co, che commcia col punto del Solftitto delltt Jbte ili gra;idil]“mo /patio monta, & in breuiftimo difcende . & nel punto della B;áH ma, n11ella metˆ, c/Je in breuiftirno /patio .1fcende in l1mghif(imo difcendc, per che nafce tanto ,iell.i ;lotte della ft,tte, q11anto nel di' del uerno breuif]imoa: & dijende tanto nel dl del/'efl.ite, quanto nella notte dela_auer:w bmgbifiitna. .. ..ndegli /,abitanti fut..o i drcoli po..ari, la metˆadel zodiaco, cht com¥nc1a col punto ˆcl So/fimo cofi come nello fpa-tto ,lt bore uentzq11attro fileittt, cofl in ,mo inflante fl poane: & per lo contrario raltl'a, come in ,mo inflante fl le11a, cofl in hore uentiqnattro fl pone. La dotte quanto una metˆ del zodiaco prende il pi-incipio fito piu 11ici noaalpiu alt0So/fl1tio, ta11to fa/e m maggiore fp.itioadi te111po, & irlminort fl pone: Et cofl' d11e met,i, che cominciano con un p!mto da un Solfl1tio egualmente rimote, con eguali JPattf di teampo montano, & fi coreano, perc/Je nafceno, & cadeno co11 giorni, & notti egu.ili. Et fe due metˆ dt:l zodiaco comint"iano da due punti oppofli , in quel tempo , c/Je una [aie, f altra fl pone , percbe lo ifleffo d“ , che una. leua , r altra cade : & nella ifleffe notte , che ,ma monta, l' alrra tr_anrmonta: per il che, quelle met.t, cbe nafceno con prmti da ¥no equinottio egu.1lmcnte difianti, in quanto tempu, che ,mafi letta taln-.t cadea. Et q11eflo quello, cbe dice Pitr. cbe a i giorni dei Gemelli ,fono pari i giorni del Leone. Q!¤ fotto ci farˆ Ufl 34 14 16 14 77 n6 14 ?.2, 14 p. 78 H?. 17 6 F. ' 2.I 35 36 17 55 TI 1.. 79 n7 i 37 14 33 4 80 134 38 4 58 14 36 81 31 1 39 36 37 44 14 56 39 40 6 82. 145' 151 43 14 51 12. 83 l 6 -41 42. 43 I,f, S7 44 84 156 3 3 15 4 2.4 85 161 5 13 I5 Jl :Z.O 86 I I 6 Il 13 44 I 5 ..8l 40 171 1I 47 -i-5 15 16 8 176 5 :z.9 -..-6 . 47 34 8 89 18r 2.I 58 . 41 14 90 187 6 39 391 gradi ottanta .(ei, minuti qttar.intauno. uˆ per la quarta del uerno in giorni11ouanta, horc due, minuti cinquanta cinqne,feconde d11e,& delfito Eccentrico gradi ottanta otto,minuti no11antanoue. fa larnetˆ fettentrionale del Zodiaco in giorni centoottanta fette,l' altra ingiorni cento fettanta otto, hore cinquanta cinque,minuti cirUJuantacinque, Jconde dodici ¥ La doue anda,tdo perlametˆSettentYionale pont:giorni otto,hore dieciotto,minuti q11.tttro, feconde quaranta otto di piu, che andando per la metˆ meridiana. Hora io dir˜ delle altre confl:ellationi, che fono dalla defl:ra, & dalla Goilha della zona de i fogni difpofie,& f“gHrate di fielle dal Settentrione, & dal Meriggie. 'Proporre Vitr. quello, che egli fart: intende, dapoi che egli ci ha efPlic,tto it corfo del Sole, il crefcere, il {cemare de gli fluzcij diurni, & delle hore: & dice uobci dimoflrare it fito delle stelle pofle di fe. Le imagini,che fono uerfo il Settentrione fono prima pofie da Vitruuio,rt,(J" dice, cbe quelSetten trione,che da Greci detto .ArŽtos, ouero Helit:e, cbe altro non , cbe l'Orfa maggiore, che altri dall.z figura hanno chiamato il Carro:ha dietro di (e il c11ffode,o Guardiano,o Bootes,cbe fe glidt ca,fotto il quale non molto lontano il fogno della Vergine,che per .Aflreaj o per la Gt/litia fi poneo, fopra la cui defl,ra fPaUa fi uede una lucidiffima Jlellao, cbe fi chiama .Antiuindemiao, perche quando 11afe,cio quando eje d.z i raggi del Soleo, promette la maturitˆ della uindem“a. delltf cui materia fegni manifefti fono gli acini dell'uua mutati di colore.Qf!.efiaftella fimi/e al ferro 4 focato,per˜ Vitruuio dice,che e piu prefto candens,doerouente,cbe colorata. percbe gliofcrittori gli danno uno mirabile fplendore. I Greci la cbiamano 'Protrygetum, cbe in latino prouindemia, fi dice. Oltra di quefto tra le ginoccbia del Guardiano la ftella nomin,1ta .Arlluroo, dalla quale alcuni hanno chiamato .Ar[faro tutta la imagine del Guardiano. Eccn cbe Vitru.non folo tocca le imagini, conftellationi, aftcri[mi,fegni, & figure, che tutto 11110, ma ancbe le ftelle fole & feparate, ( come detto bauemo.) feguita poi l'.Auriga,carrettie,,i,Erictbonioo, & Otfdocbo detto, il /“to delquale i djnan'{f al apo de/I'orfa maggiore, & le fta attrauerfato in modoo, che fe fo,fa dlii lopn fJ - r.o.t id, ,g. md llt01 bct cip g,n qu no L I B lt O noratafatica. ptr˜ nel fine del libro pofla la detta tauola, alla quale rimetto i lettori. Glr1antichi p_ofet-0 quarantaotto imagini,& cognobberomille,& ui11tidue ftelle . //ero che alcuni i7an no uoluto fare cfuna im.:zginepiu partio, & per˜ hanno pa/Jato il numero predetto. Tolomeo ne metteqUArantaouo ¥ Q!_..efte fono chi.imate tanto dalle cofe animate,quanto dalle cofe inanim4 te;& tantoˆalle ragioneuoli,quanto da quelle,che mancano di ragione;& tanto dalle fiere,quan to dalle domeftiche,s“ di terra, come di mareo, & quefto dico con granJe merauiglia,come i creci( fe i Greci fono ftati,et non altri piuanticbi )habbiano hauuto tanta autotit.-i,che con tanto con fenfo di ognuno habbiano empito il cielo delle lor fauole, che confirmate dapoi per niun modo fono ftate mutate. Ma in fine l'adulationc dc i cortcgiani, & la uoglia dc i primi ordinatorio, come 'Pr,eti,&.Aftronomi, per fare eterna memoria d'alcune cofe noi abili, o per adulare a i loro figno;- i,banáno ritrouato luoghi nel cielo da collocarui le cofe amate da quellio, la doueonon potrrono eglino mai falire. Come Virgilio pofe tra gli artigli dello Scorpione la j“ella di Cefare. Ma cofa mirabile,cbei Greci,oa altri /Jabbiano hauuto tanto priuilegio di empire il cielo de i nomi delle loro feleratez'Z!,& che lf!fauole loro fiano fiate accettate ne i canoni, & nelle regole di defri 1tereil cielo ¥ Fanno mentione di que' nomi anche le [acre lettere, come Iob parlando della poten tiadi Dio dice. Il qualefa l'.ArŽluro,& l'Orione,& le Hiade, & le parti interiori dell'oftro. Et in un'altro luogo Dio dice di [e fte!Jo a lob ¥ 'Potraiturenire le rifPlendide ftelle 'Pl11iade? ouero dif]“pare il giro d'.ArŽluro? 'Produci tu Lficifero nel tempo fo,o fiti tu nafere fopra l'Ori'zonte laftella detta Ve/pero? Ma i Greci od' altri,che fiano fl.1ti primi inuentori, temendo cbe la leggierez .. delle loro ribalderie,non fi dileguaj], le uollero inchiodare nel cielo. per˜ cant1tNO alcuni. Gioue infiammato d'amol'ofo ardore Delle figlie de gli buomini s' accefe Hauendo a noia l'immortal contefe Dell'orgogliofa moglieo, e fuo furore. Yide Califfoo, che era ji,l fiore Di fua bellezza , onde tra noi difi:efe, Et dopo i dolci bacio, e le conte/ Dolci di leio, ne refto uillcitore. Girmon gelo fa piena di disdegno 'Piglia la bella giouane, e ftratiata Che l'hebbe, i1t Orfa horribil la cQnueife. L'infelice ne ditJ co 'l ruggir fogno 'Per le felue d'.Arcadiao, ma leu.ita ¥ ¥ ¥ 'Per la pietˆ di Gioue al Cielo i e>fe. Le imagini,che fono uerfo il Settentrione fono prima pofie da Vitruuio,rt,(J" dice, cbe quelSetten trione,che da Greci detto .ArŽtos, ouero Helit:e, cbe altro non , cbe l'Orfa maggiore, che altri dall.z figura hanno chiamato il Carro:ha dietro di (e il c11ffode,o Guardiano,o Bootes,cbe fe glidt ca,fotto il quale non molto lontano il fogno della Vergine,che per .Aflreaj o per la Gt/litia fi poneo, fopra la cui defl,ra fPaUa fi uede una lucidiffima Jlellao, cbe fi chiama .Antiuindemiao, perche quando 11afe,cio quando eje d.z i raggi del Soleo, promette la maturitˆ della uindem“a. delltf cui materia fegni manifefti fono gli acini dell'uua mutati di colore.Qf!.efiaftella fimi/e al ferro 4 focato,per˜ Vitruuio dice,che e piu prefto candens,doerouente,cbe colorata. percbe gliofcrittori gli danno uno mirabile fplendore. I Greci la cbiamano 'Protrygetum, cbe in latino prouindemia, fi dice. Oltra di quefto tra le ginoccbia del Guardiano la ftella nomin,1ta .Arlluroo, dalla quale alcuni hanno chiamato .Ar[faro tutta la imagine del Guardiano. Eccn cbe Vitru.non folo tocca le imagini, conftellationi, aftcri[mi,fegni, & figure, che tutto 11110, ma ancbe le ftelle fole & feparate, ( come detto bauemo.) feguita poi l'.Auriga,carrettie,,i,Erictbonioo, & Otfdocbo detto, il /“to delquale i djnan'{f al apo de/I'orfa maggiore, & le fta attrauerfato in modoo, che fe fo,fa dlii lopn fJ - r.o.t id, ,g. md llt01 bct cip g,n qu no ¥ Il l'Orfa {corre/Je, gli urterebbe nel capo. fla tglifopra il dcftro corno del ToYoá, per me-zo i pied.. de i Gemell..,Jopra la cui /palla finiffea unafteU:z, cbe fi clJiama la Capra. quefta pare che riguardi due pi cc iole flelle, che J˜no nella finiflra del carrettieri, & fi ,áhiamano i Capretti. per<> io leggerei Vitr.in questo rnodo. 1 Iumque in fummo cornu l..uo ad .Aurigtepedes ima tenet parte s1ellam, qud'-appellatu;-.Attrig.f-manus, in qua h.edi. capra uero lLR-uo humero. i & poi comincia. 1 Tauri quidem,& .,11,rietis infpo-. i .Adtmque J˜pra la cima del finiflro corno.del Toro !'.Auriga fte,1de una mano, nellaquale fono dueftelle nominate i Capretti,& ti ime fopra il fiiliitro humero una flella detta la Capra.& poi feguita. Sopra le parti del Toroe, & dc-I .Montone con le fue defrre parti Pcrfeo (i ritroua, fottentrando alla bafcdclle Ctellenominatc Vergilie. & con le piu f“nifháe il capo del Monto ne appoggiando la dcfha mano al l“mulacro di Cafsiopeae, & tiene fopra l'Auriga per Ja. cima il c..po gorgoneo ponendolo fotto :i i piedi di Andromeda. & Copra Andromeda, & fopra il fuo uentre fono i caualli. Et qui ancho il te/lo [correttoe, perche teepamledi Vitr. non hanno relationc n conflruttione,& la ueritˆ , che {opra di .Andromeda ci fono due caualli, uno alato, cbe fl pone per lo cauallo Tegafeo: &l'altro la parte dh1an.. d'uno cauatlorcio il capo, & il petto, & il uentrc dello alato Jopra il capo d'.Andromeda. Tiene ancbe il detto cauallo 1mtt fteUa [op;.á(l. la [Pina a./Jai notabile,& per˜ Vitr .potrebbe dire. Ci fono anche i Pefci lopra Andromeda, & il uentre di quel cauallo,che fopra la (pina dell'altro cauJllo, ma nel uentre del primo uaa lucidifsima fidia, che termina il detto uentre,& la teCta di Andromedae. Ma la mano deCtra di Anclromed:1 pofia fop.ra. il fimulacro di Cafsiopca,& la finilha fopra il pefcc Aquilonare. umilmente l'Aquario fopra il capo del cauallo,& le unghie del cauallo toccano le ginochia d' A q.uado. 'Per˜ nell4 figurati one di quelli ualent' huomini il C auallo deue bauere i piedi riuolri all'altra parte. Sopra Cafsiopea per mczo il Capricorno in alto polh l'Aquila, & il DeJGno, dopa i quali la Saetta, & alqu:into dietro alb factta l'uc,ello. 1J cui deftra penna tocca la mano di Cepheo, & il fcettro: ma la finifira d“ Cepheo fta lopra la imaginc di Cafsiopca fermata. fotto b coda dell'uccello fono coperti i piedi del. c:iuallo. ..i s'intende del mezy.ca11allo. D'indi fono le imagini del Sagittario,dello Scorpione,& della Bilan-cia. Se Vitru./ia11effe con nomi feparati diflinto i due caua/lie, chimaudo 'Cuno E71tus, t altro Equiculus, ouero protome bippus, come dicono i Greci, non ci ha11.rebbe lafciato diffic1dtˆ:. altra ,he dicendo di f˜pra, che l'.Aquila Jmolto lont.ma dal f“mulacro di Caffiopea,& che le unghie del caua/lo toccano le ginocchia dello .Aquario , & poidicelldo , che fotto la coda del!' uccello fono coperti i piedi del cauallo, egli ci da ad intender, cbe nou fl ragion.i d'un:folo cauallo: m.-, il tutto s'acco,1cia per la lettione, & la defcrittione de i buoni autori. Di fopra poi il {rpente tocca con la cima del rofiro la corona, net mt'ZO del quale l'Ophiuco, o Serpentario, che tiene il Serpente in mano,calcando col pi (ínifiro lafroo te dello Scorpione. ma alla metˆ del capo dell Ophiucg,non molto lontano il capo del lo lngcnocchiato. detto Adlo ¥ Cbe HertoLc, Thefeo, Tamiri, Ol'pheo/Prometheo,1:,:ione1 Cetheo,Lycata fi chiama. Ma le cime delle lor tefre, fono piu facili ad dfer conofciute, imperoche fono formate di H:elle atfJi lucenti. Ma il piede dello lngenocchiato fi ferma a quella tempia del capo di quel Serpente, che tra J'Orfe,che Settentrioni {“ chiamano. Ma que/loy che dice Vitr. ! 'Parue per eos fleŽtitttr Delphintts > í non ,tccorda col ,letto de gli altri, perd,e il Delfino lontano dallo ingenoccbiato; fe fo;-J non fi legge. .. V/,i p,ime per os fi t1..r D elpbinus contra uolucris roftr:1m eft. propoflta lyra. .. Ma doue per la bocca breucmente l“ piega il Dclphino contra il :rofiro dell'uccello propofl:a la Lyra. tra gli humeri dc:Ilo ingenoccbiato, & del Guardi:mo adorna la co¥ rona ¥ Il l'Orfa {corre/Je, gli urterebbe nel capo. fla tglifopra il dcftro corno del ToYoá, per me-zo i pied.. de i Gemell..,Jopra la cui /palla finiffea unafteU:z, cbe fi clJiama la Capra. quefta pare che riguardi due pi cc iole flelle, che J˜no nella finiflra del carrettieri, & fi ,áhiamano i Capretti. per<> io leggerei Vitr.in questo rnodo. 1 Iumque in fummo cornu l..uo ad .Aurigtepedes ima tenet parte s1ellam, qud'-appellatu;-.Attrig.f-manus, in qua h.edi. capra uero lLR-uo humero. i & poi comincia. 1 Tauri quidem,& .,11,rietis infpo-. i .Adtmque J˜pra la cima del finiflro corno.del Toro !'.Auriga fte,1de una mano, nellaquale fono dueftelle nominate i Capretti,& ti ime fopra il fiiliitro humero una flella detta la Capra.& poi feguita. Sopra le parti del Toroe, & dc-I .Montone con le fue defrre parti Pcrfeo (i ritroua, fottentrando alla bafcdclle Ctellenominatc Vergilie. & con le piu f“nifháe il capo del Monto ne appoggiando la dcfha mano al l“mulacro di Cafsiopeae, & tiene fopra l'Auriga per Ja. cima il c..po gorgoneo ponendolo fotto :i i piedi di Andromeda. & Copra Andromeda, & fopra il fuo uentre fono i caualli. Et qui ancho il te/lo [correttoe, perche teepamledi Vitr. non hanno relationc n conflruttione,& la ueritˆ , che {opra di .Andromeda ci fono due caualli, uno alato, cbe fl pone per lo cauallo Tegafeo: &l'altro la parte dh1an.. d'uno cauatlorcio il capo, & il petto, & il uentrc dello alato Jopra il capo d'.Andromeda. Tiene ancbe il detto cauallo 1mtt fteUa [op;.á(l. la [Pina a./Jai notabile,& per˜ Vitr .potrebbe dire. Ci fono anche i Pefci lopra Andromeda, & il uentre di quel cauallo,che fopra la (pina dell'altro cauJllo, ma nel uentre del primo uaa lucidifsima fidia, che termina il detto uentre,& la teCta di Andromedae. Ma la mano deCtra di Anclromed:1 pofia fop.ra. il fimulacro di Cafsiopca,& la finilha fopra il pefcc Aquilonare. umilmente l'Aquario fopra il capo del cauallo,& le unghie del cauallo toccano le ginochia d' A q.uado. 'Per˜ nell4 figurati one di quelli ualent' huomini il C auallo deue bauere i piedi riuolri all'altra parte. Sopra Cafsiopea per mczo il Capricorno in alto polh l'Aquila, & il DeJGno, dopa i quali la Saetta, & alqu:into dietro alb factta l'uc,ello. 1J cui deftra penna tocca la mano di Cepheo, & il fcettro: ma la finifira d“ Cepheo fta lopra la imaginc di Cafsiopca fermata. fotto b coda dell'uccello fono coperti i piedi del. c:iuallo. ..i s'intende del mezy.ca11allo. D'indi fono le imagini del Sagittario,dello Scorpione,& della Bilan-cia. Se Vitru./ia11effe con nomi feparati diflinto i due caua/lie, chimaudo 'Cuno E71tus, t altro Equiculus, ouero protome bippus, come dicono i Greci, non ci ha11.rebbe lafciato diffic1dtˆ:. altra ,he dicendo di f˜pra, che l'.Aquila Jmolto lont.ma dal f“mulacro di Caffiopea,& che le unghie del caua/lo toccano le ginocchia dello .Aquario , & poidicelldo , che fotto la coda del!' uccello fono coperti i piedi del cauallo, egli ci da ad intender, cbe nou fl ragion.i d'un:folo cauallo: m.-, il tutto s'acco,1cia per la lettione, & la defcrittione de i buoni autori. Di fopra poi il {rpente tocca con la cima del rofiro la corona, net mt'ZO del quale l'Ophiuco, o Serpentario, che tiene il Serpente in mano,calcando col pi (ínifiro lafroo te dello Scorpione. ma alla metˆ del capo dell Ophiucg,non molto lontano il capo del lo lngcnocchiato. detto Adlo ¥ Cbe HertoLc, Thefeo, Tamiri, Ol'pheo/Prometheo,1:,:ione1 Cetheo,Lycata fi chiama. Ma le cime delle lor tefre, fono piu facili ad dfer conofciute, imperoche fono formate di H:elle atfJi lucenti. Ma il piede dello lngenocchiato fi ferma a quella tempia del capo di quel Serpente, che tra J'Orfe,che Settentrioni {“ chiamano. Ma que/loy che dice Vitr. ! 'Parue per eos fleŽtitttr Delphintts > í non ,tccorda col ,letto de gli altri, perd,e il Delfino lontano dallo ingenoccbiato; fe fo;-J non fi legge. .. V/,i p,ime per os fi t1..r D elpbinus contra uolucris roftr:1m eft. propoflta lyra. .. Ma doue per la bocca breucmente l“ piega il Dclphino contra il :rofiro dell'uccello propofl:a la Lyra. tra gli humeri dc:Ilo ingenoccbiato, & del Guardi:mo adorna la co¥ rona L I B 394 , le ..ifi uede lo errore di molti, cbe hanáno dipinto l'or[e,&ilDracone, penhela figura del Draconee, non di quella maniera contorta, come fidipigne.& quelli, che t:ban110 offen.ato con diligenza, non hanno trouato,cbe le ftelle apparinoenelcielo, n&l modo, che fono dipinte, n l'ore . famaggioreapprcffo la tefta del Dr..one, ni la minore appre!fo l,1 coda. ma per lo contrario ta rnagg..ore appreD˜ la coda,& la m1nort apprcf]˜ le fPire,come .Arato ci dimoftra, .dicendo. ..ifon di Gioue le'notrici chiaro Tra quefte a gui[a di JPezzato lume Heiice & Cinofura, quella Grec, Il fiero Drago fl tramette, e uolge Guida per l'alto mar, quefta Fenici. Et quinci, & qumdi l'un & l'altra auanza Helice trttta chiara,& ha fue ftelle 1-lelicc con la coda, & poi torcendo. Di maggior lume,& di grandl'Z._Za adorna , .A Cinofitra piegae, &dotte punta Et quando il Sol 11ell' ocean' s' afconde Con la jita coda iui la teft.i pone ..ella di feti efiamme adorna f J,lende , Helice, &oltr.1. Cinofra ftende Ma.a marinari J piu fedel quell'altra , Le Sue i-itorte pieghe, e alzato a drieto 'Perdoche tutta in breue giro accolta Guarda l'OrjŽz m.tggior col capo ardito. .Al fido polo fi riuolge, & mai .Ardeno gli occhi, 1'7 l'affocate tempie ( 'Pur che uduta fia) non fl ritroua Di fi:mzme accefe fono;e'l mento folo .Alle naui de' Sidoni fallace. á .Arde d'un fiero lume ¥e La tramontttna,della quale fi ferueno i no_flri marin.:li'i, qttellaftella, cbe l'ultimanella coda dell'Orf.i minoree. imaginiamo una liHea dritta dalle ultime due fldle dell'or[a maggiore,cio dalle mote di dietro del carro, cbe uedi fin alla proflima flella c/Je fe lefo incontra, iui lafie/la uicina al polo del mondo, che fi cbiama flella del mare. la Tramont,wa adrmque i.i prima delle ftelle, che fo,nno l'orfa minore. R!!,efie fono fette ftell.. a/Jai chiare, tre di eD formo 1m corno, cbe fi piglia per lo ternone dal carro, qieattro poi famio il quadr.1to fecondo il fito di quattro ruote, (i mrtoucno d'intorno il polo con egual difta,iza in termine di hore uentiquattro da Le,wzite a'Ponente. & la Tramoutana per effer piu uicina al polo fa minorgiro. & per 1uella,e/Jendol polo inuifibile fi conofce raltezza del polo fopra l'Ori'zynte, & !l luogo del polo jz conof1:e per1m'alt;áa ftella delle ftcUe, cbe la piu lucida delle due guardie nommate: & quella fiella dett, i br>rologiale, pcrche girando come ruota di horologio, dˆ a co1wfcere in ogni tempo delC an¥eno, che hora fia della notte. come dimoftrar.o gli borologi fotti per la notte. le tre ftelle,cbe fono co ,ile mani fognate nella feguente figmá.tuengono nello horologio notturno a dritto d'una re g,,da, cbe fi applica al centro dello boro/ozio. . Etil Da poi cheYitr.ci :a ragion..to di q1'elle ftelle,& di quelleimagin.., che fono tra il Tropico, &il circolo Settentrionale, egli entra a quelle, cbefono dentro del circolo Settentrionale, &eque.f“ofo,fep_a..atamente per che quelle partifo!10 piu necefferie da effe;á c..nofciute,perche acome _ modi Immani pzu opportune fi ueggono. Defcriue adunque partitamente il czrcolo Settent;-ionate, lafigura,&la collocatione dell'Or[a,&del Dracone,che la cigne,& dice. Nel circolo Settentrionale fono pofie le due Orfe, che {i uoltano le fpalle, & hanno j petti riuolti in altra parte. b minore Cinofura, la maggiore Hclice detta da j Greci; Guardano amendue allo in giu, & b coda dell'una, uolta uerto il capo dell'altra; percioche i capi dell'una, & dell'altra dalla cima loro. ufcendo per le code foprauanzando(“ tra quelli, fefo il Serpente,o Dracone, che {j di chi. Dal fine del quale la 11:ella luminofa, quella, che {i chiama i! polo, che d'intorno al capo dell'Orfa maggiore. perche quel I .. X o X o. Et il (erpente d1intorno la tdh della Cinofura difl:cfo .. po!l:o,& ua di lungo per dritto fino a i fuo“ piedi, & quiui intorto,& ripiegato alzando(i (i riuolta dal capo dcll'Orfa minore alla maggiore contra il rofho di quella,& la tempia della fua tefia. Cioil Sc:rpente /i flende d'intorno alla tefla dell'orfa, minore, & iui alquanto fi piega, dapoi fi raddrizza fin a I piedi dell'orfapredetta, & iui di nuouo fi ritorce, & riuolge il capo uerfo la te/la delt'orfa minore: fi come dalle bocche, & foci de i fiumi alle fonti loro Tolomeo c'infogna, le uolte, & i ,giri de i fiumi, cofi Vitr .ci defcriue, quelle p.r.rti ,iel Dracone,che fono dritte, & quelle che danno uolta, per˜ io leggerei Vitru. a queflo modo ¥ I Vnˆ ttero ( ciot infieme)e,. ircum cynofr1r.. caput, inieŽla eft fiexrt ( cioe. la il Jrpente piegato) porreflaque proxime eiuspedes ( cioe dell'Orfa minore) h..c autem ( cioe a/li piedi deU'Orfa minore) intorta replicataq; esi( cioe 1l ferpenie) fe artollens ,áefieŽlitur. J & il reftante. Anche fopra la coda dell'Orfa minore fono i piedi di Cepheo, & iui alla fommitˆ del MontoneJono le ll:elle che fanno il trfangulo d“ lati eguali. Cofi intendo. i ibique adfummum cacumeninfi-1per .A.rietu fignum funt flel.., qu..fociunt triangulum paribus lateribus. f Le.quali parole fono pofle da f/itr. molto intricatamente, per def criuere con breuitd come ftiano quelle ftellee. il Triangolo dalla f“migli.mza della ltttera gre¥eca .. detto delta ¥ Ma molte fonlo}le ftelle confufe del Settentrione minorc,&del limulacro di Cafsiopca. Confufe egli intende, cbe non fonno alcuna figuratio11e, come d'intorno al Montone cinque: d'intorno al Toro undici: d'intorno a Gemelli fettee. ouero conf“ffe non cofi lucenti, 011ero dell'ultima grandezzae. ma a me piace piu la prima intelligen... Conclude poi Vitru. quello, che ha det:o, & propone 'luello,cbe deue dire.eIo ho efpofl-o fin qui quelle fiellc, che fono nel cicloJ difpo!l:e alla defira dell'Oriente tra lazona dc i fegn“, & le confiellationi de i Settentrioni; hora io efplicher˜ quelle che {o no alla lini!ha dell'Oriente, & delle parti del mezo d“ dalla natura di!hibuite. I .. X o X o. Et il (erpente d1intorno la tdh della Cinofura difl:cfo .. po!l:o,& ua di lungo per dritto fino a i fuo“ piedi, & quiui intorto,& ripiegato alzando(i (i riuolta dal capo dcll'Orfa minore alla maggiore contra il rofho di quella,& la tempia della fua tefia. Cioil Sc:rpente /i flende d'intorno alla tefla dell'orfa, minore, & iui alquanto fi piega, dapoi fi raddrizza fin a I piedi dell'orfapredetta, & iui di nuouo fi ritorce, & riuolge il capo uerfo la te/la delt'orfa minore: fi come dalle bocche, & foci de i fiumi alle fonti loro Tolomeo c'infogna, le uolte, & i ,giri de i fiumi, cofi Vitr .ci defcriue, quelle p.r.rti ,iel Dracone,che fono dritte, & quelle che danno uolta, per˜ io leggerei Vitru. a queflo modo ¥ I Vnˆ ttero ( ciot infieme)e,. ircum cynofr1r.. caput, inieŽla eft fiexrt ( cioe. la il Jrpente piegato) porreflaque proxime eiuspedes ( cioe dell'Orfa minore) h..c autem ( cioe a/li piedi deU'Orfa minore) intorta replicataq; esi( cioe 1l ferpenie) fe artollens ,áefieŽlitur. J & il reftante. Anche fopra la coda dell'Orfa minore fono i piedi di Cepheo, & iui alla fommitˆ del MontoneJono le ll:elle che fanno il trfangulo d“ lati eguali. Cofi intendo. i ibique adfummum cacumeninfi-1per .A.rietu fignum funt flel.., qu..fociunt triangulum paribus lateribus. f Le.quali parole fono pofle da f/itr. molto intricatamente, per def criuere con breuitd come ftiano quelle ftellee. il Triangolo dalla f“migli.mza della ltttera gre¥eca .. detto delta ¥ Ma molte fonlo}le ftelle confufe del Settentrione minorc,&del limulacro di Cafsiopca. Confufe egli intende, cbe non fonno alcuna figuratio11e, come d'intorno al Montone cinque: d'intorno al Toro undici: d'intorno a Gemelli fettee. ouero conf“ffe non cofi lucenti, 011ero dell'ultima grandezzae. ma a me piace piu la prima intelligen... Conclude poi Vitru. quello, che ha det:o, & propone 'luello,cbe deue dire.eIo ho efpofl-o fin qui quelle fiellc, che fono nel cicloJ difpo!l:e alla defira dell'Oriente tra lazona dc i fegn“, & le confiellationi de i Settentrioni; hora io efplicher˜ quelle che {o no alla lini!ha dell'Oriente, & delle parti del mezo d“ dalla natura di!hibuite. LIB Jt() 'DeUe.fleUe che fono dal Zodiaco al mez.,o d“. f/ 1 l Cap. mRimier:imcnte fotto il Capricorno.. il Pefce Aufirale, che da lungi riguarda Cepheo con la coda,& da quello al Sagittario il luogo uoto. il Thuribolo fotto l'artiglio di Scorpione. ma le prime parti del Centauro fono uicine alla Bilancia,& allo Scorpione. Tengono in mano quel fimulacro, che i pe1 i u chwn.rno la befiia delle ficllc. Lun..o la Yergine,il Leone,& il Cancro,fia il Serpente, ilquale porgendo una f quadr.1 di frelle intorto fotto cigne lo fpacio dd Cancro, alzandoil ro(ho uerfo il Leone,& nel mezo del corpo fofriene la Tazza fotto ponendo la coda allamano della Vergine,nellaqualc i I Coruoo. Ma quelle fl:elle,che fono fopra le fpalle egualmente riluceno. ma all:t parte di dentro al uemre del Serpente fotto la coda fottopofioil Centauro.Apprcffo la Tazza,& il Leone la naue d'Argo.la cui pr..m, ofcurata,ma !'albero, & quelle p:mi, che fono intorno il temo ne appareno eminenti. & elfa oauicella, &ola poppl, congiunta per la fommitˆ. della codt1 del cane. Et qui s'intende del Caneom,i,ggiorr:. Ma il Cane minore fcguita i Gemelli,& all'incontro il c:ipo del Serpente, & il maggior Cane frguita il minore. Douemo auuertire, cbe rñ dounno a1u1ertfre a q11eflo in tutto il trattamento di [opra , & di Jotto,ilcbe bene cofiderato Cl leuerˆ la foti ca d'intendere molte cofe. ..la Orione attraucrfato,fottopollo, fiaccato fotto l'unghia ddToro,& tiene con fa finifha la claua,aLiando l'altra mano Copra i Gemelli. Ma apprdfo h fua pbnta il Cane, pocolontano che pcrfeguita il Lepore. M1 al Montone,& a i Pdci , fottopofia la Balena, da la coi tdh ordin:it:imente difpofio un fottile lpargimcmo di !lclle,ad amendue i pefci, che Grecamcnte Hcrmidone detto. 'Plinio cbiama commif]“li'.i de I pcfci quella, cbe i Greci chiamano Hermidone, a[t;-i r banno chiamata cinta, o !t:g,1me .¥ 1ltri lino, o filo. perciocbeparc, che annodi la parte Settentrionale, con i.i p,1r.emcrid1.1.,1.i. Herm1d.o11c uuol dire, pi,1cere, o diletto di Mercurio, ma con difficulta fi tm_g,..t: dal com1,11:1ito di'.Ar.1to qmff.t cuf1. Et per grande fp1cio ue1 fola pare e di demro fchiacciato il nodo dc i Pefci tocca fa fom m:i crdh della .B.tkn:i. OoJ il detto nodo em ,-,1, molto dentro ne/{a parte aufirale, & come i giri de 'i ferpenti peruiene f“,;o ,1/la fom,;1it .i dell,t crefla dd!a B.ilwa. puo ancbe fl.zre,d1e nel latino non ci Çogi,a ef- Ji:re queU,z parola, Serpentu!tll, 011tro, cbe iri luogo di Scrpe11t11m1, dica pi[ctm- Ma il tiumc Erid.rno con una apparenza di il:elle piglia il capo della fua fonte dal lintfrro piede d'Orione. \-h qucll.i acqua, cbc {i dice dlre fpana dallo Aqu:irio fcorre tra la tcfb dd Pcfce A uflrale > & la coda della Balena. Io ho efpofio quelli limulacri di fidk, che dalb natur,1,& dalla mente diuina difegnate come piacque a Democrito inuefiigatore della natura, fono ft1te figurate, & formate nel mondo. Ma non tutti per˜ da me Totio !hti polli , ma fohmcntc quelli, de i quali potemo auumire gli orti, & gli occaft, & quelli con gli occhi ncdere. impcroche, l“ come i Settentrioni girando{“ d'intorno al cardine dello all non tramontano, o uanr.o fotto 1'01 izomeo, coli d'intorno al cardine i:ncci la fiella di Canopo, che a 9udtc parti non conofciuta, come l“ ha per relatione di mercanti, che alle dheme parti dello Egitto, & a quelle, che fono ui cine :i gli ultimi termini delb terra fiati fono. S“ efcufa Vitr .perche non ba pofto tutte le conftellationi, & figuree, douendo parlarne come fi deue,jnza b,11tere alcun rifPetto alfo O;-i,zy11te, & alta indinarione del cielo, che nellere gioui di q11a dal! o E.7uinottile: & dice hauer uoluto tratt.a1áe di quelle “m:1,g“ni, & di quelleft;elle, cbe ci fono note per gli orti, & occafi loro, dicendo cbe ne fo110 alcune, cbe mai non Ji le:i uano, e'.11' alcune che mai non tramontano. & p;-endc t argo,nento daLla ftella detta Canopo. laquale unafh:lla poffo. nel fegm:ntc remo delta naue, coji nominata datt' i fola C a11opo,doue pri-. ma fttconofcmta .Qf!,ellicheftparteno d.ttla.Arabia'Petre.t zmfo l'.Azania per dritto nauigando al meriggi e uarmo contra laftella Canopo, cbc in que luoghi nomin(Jta caá1alto . & ft chiama i;i quella ling,..a f“1l..el. cio inc..ndio, & quefto per l.. -n_zottitudine..& grandezza dei fua Jplendore, & d e ifuo, ra..gz. ..ei“.. riJPle..id..(come d1ceP_lri..10! altaeIjolu Trap'.áobana. Er..e _ quefia ftella al tempo di Tolomeo mgr.zdi diecifette;mm.d1ec1 di Gemmi. ba di lat1tudme Mendiana gradi fcttantacinq11e, & dt declinatione gra.ii cir.quantauno, min .trentaquattro. Qf!,efta ftella non fi l!ede in Italia. a PJ,odi uiciniffima all'Orz..nte un quarto di fegnoe, pare atzata in Ale!Ja,tdrt, & cofi pili .r'inalza a.gli habitanti zmfo le patti meridiane. Ma chi uolef!e faperequali fiano quelle ftelle, che fi pojiino uedere fotto la inclination del cielo, doue fon?J ,faccia una tauola dello .Affrolabio, alla f“ia eleuatione di polo, & nel centto di ejfa ponga uno piede della [eft:t & f altro allarghtfino all'Ori..nte, & feccia uno circolo, quel circolo farˆ it minore, che fi po!Ja 11edere [opra l'Oriz.pnte, & quello che f11ori forza che fia f˜tto f oriz.pnte. Qf!,attro ftelle pofte in croce fono fogni delfaltro polo. delle q,{tali ne fa memiont: Dante nel primo capo del purgatorio. doue chiama il fito Ji:ttentriorutle 11edouo, penbt: priuo di mirarle. QJ!efte qwtttro ftelle fono in ,ma macchia eome la uia galatea,non fon<> pofte nelit:(imagini predette,n meno nel ..odiaco; i nauiganti le chiama,10 crociere, & quella dei piede maggiore & piu rifPlendente delle altre. per quella fi conofce quK.le iatefta, & quali fono le braccia della croce , & quando il piede f l'orlo del!' oriz.pnte, & cbe il capo dritto, il piede fta appa;-tato dal polo gradi trenta, da quefiafi prendei' altezza dell'altro polo,t!i' fi piglia in modocbe J l'altezza, che di c!Ja fi pigli:tfarˆ di quella trenta, colui che la piglia farˆ nello equiuottiale:fe pl di trenta,quel di piu fta appartato dalla equinottiale, alla pane di Oftro: fe meno,qucl tanto jta appartato d,illa linea alla parte di Tramontana, come “ftato da i nauiganti di quemari offer11ato,concludc poi f/itr. Del giramento del mondo intorno la terra, & della di(politionc de i dodici fe.,,ni, & 0 della parte Settentrionale, & meridi::ina, delle fl:elle, come egli l“a perfetto, ne ho dato ammaefrrnmento. imperoche dal girare del mondo, & dal contrario mouimcnto del So lt {e ne i fcgni, & dalle ombre fatte da Gnomoni,al tempo de gli,equinottiJ, li trouano le ¥ t ragioni de gli analemmi ¥ Ma le altre cofo, cio , che effetti habbiano i dodici fegni, & le cinque frelle, & il Sole, & la Luna, qu::into appartiene alla ragione della Afrrologia,ti r; deono concedere a i difcorf“ de i Caldei. imperoche proprio loro il difcorfo con i quali fi troua11a ilfito dellejfoll,:, per fare le n:rtitiitd de gli huom:ni.come ta11ole d'.Aflrolabio, horo[copi,& altre fi,nili coji:. 'IJeUe ragioni de glt Horologi, e5 delle om6re de qnomoni al tempo equinottiale a :J<.oma, e5 in a/c11 ni altri luoghi. Cap. V I 11 A noi da quelli !ludi coli douemo feparare la ragione de gli Horologi 7 & cfplicare la brcnitˆ, & lunghezza de i giorni di mcCe in mcfc Vitruu“o cominci.i dopo una lunga digr..!J“one, benche necef]ˆritt, a trattare del lo.Analemma, che fondamento della Gnomonica, & non c'infogna in quefio trat t11mento di fare alcuno borologio, ma bene ci [cuopre la uia, come.[, poffono formare ¥ Tolomeo fa un trattato dello .Analemma : & Federico Commandino molti) dottamente lo efPone, & per quefla, & per altra cagione fe gli deue haueremolte gratie; poi cbe per utilitˆ commime egli fiaffdtica. Io in quefto propof“to riconofcendo le ho,1oreuolifiitiche fue, la[ciandogli pet˜ le di moflrationi mat!mnatiche, mi sfor'Z!}rñ quanto pc;-me fi potrˆ facilmente dicbiarire lo .Analemma, & l'ufo di quello. FJpigliamo a:l:mque da capo la uniuerf.ile intentione di Yitr .. uciocbe piufoci/mente s'mtcnda quanto f“ con:eie11e di q111:fta utile, commod.1, & honefta operat io,u. Intende adunque Vitr. trattare della feconda p,zrte principale dell'.Architettr"¡an, che da i Gteci Gnomonica J cbiamata. La ragione di qucjlo nome tratta dal Gnomcne : & Gnomone uuol dire f111adra, o cof.i driz7..ata aF,uadm. Soieuano gli a,1tic/Ji conofi:ere le parti del gionzo, & le hore dalle lungbez'Z!! delle ombre gettate nei piano da gli flili in quello drizzati, & quella cognitione Gnomonica dal Gnomone denomiruirono ¥ 'Pi:;-cbe il Gnomone d“moftr.itore delle ombre drizzato a[quadm, cio ad anguli giufli j˜prtt alcun piano daua irtditio per uia di ombre delle hor.e, perche d'intorno al G;r1omone erano difegnate diuerfe ombre in diuerf“ tempi dall'anno, & in diuerfe hore del giorno. ..efta difegn:ltione e“'.1 chiamata d,1 gli anticbi, .Anakmma, quafi ripigli. imento, perche prima.. che fi v.enga a {“l,;-e a/ermo ho-,.ologio,bifogna pigliare in difegn? glieffetti , dJe fa il Sole, & il Gnomone con l'ombra, ne i piani opportin. i q,..ali piani fono i luoghi doue fi hanno a fnre gli horologi. ..e]L cognitione adunque dt:I co;fo del Sole,, & de gli eifetti nel mondo fatti per lifuoiraggi, per n-wzy dtilc ombre gettate dal Gnomone ne i piani de gli horologi,.fi chiama Gnomonica: & I.i defarittionc,o difegno di quelle linee fatte dalla eflremitˆ de gli /iili,ftchi:im.i .Analemma, & lo Jlile drizy,_ ato a [quadra fopra i piani{,, cbiama G1101,1011e, oue;-o Scbiotir, che uuol dire indagator dell'ombra.come dice Vit.m:l primo lib.at C ap. 6.Et fico me nelle maniere di fabricare i Tepijfipiglia prima itmodulo col quale fi mifura-il tut“ o, cofi nel forma;áe de gli horologi bi[ognafare lo .Analermna,il quale come modulo degli borologi. Hora perpiufacik intelligewza dir˜ cofa ,.c/Je bene confider.-ita, & apprefa clar.i 1m l,,-;.>Je mirabile ,il pr-: 39J pre(ente difcorfo, & gfouerd in molte altre cofe degne; & /J,ecialmente nella profPettiua, fico.. me JJel nofiro trattato della [cenograpl.ia hauemo chiarmnente efj,licatoe. ..Apprejfo le figure', chefemeno a i matematici, ne ha una, che da quelli t1 detta Cono. & per che [appiamo ..che figura fia, & come fi foccia , imaginamo un punto , {otto del quale /ia un circolo , & da quel punto cai.t una linea alla circonferenza del czrcolo, & ftamio fermo il punto, la linea fi muoua d'1tor no all.r. circonferenza,finecbe ritr,rni al pm1todi doue fi rnoffe; dicono ,che il Cono f“ forma a quel modo: & q11ella figura altri hanrio chiamata piramide, ben che impropriamente, Sia adun que zl punto a. &il circolo b c d. & dal punto a. fermo,fi parta la linea a b. & fi giri pula circonferenza del cin:olo b c d. fin che ritorni al punto b. dico ..che ell.i former.-“ la figura predetta, che Cono c'1iamata. Cada poi dal punto a. al punto e. che il eáentro del circolo, una linea dritta; queflafi cbiamaeaffe, o perno del Conoe. & il ptt11to a. cima, & il circnlo b c d. bafa del Cono. d.z queftoeanchefi fonna1mafi,perficieedetta Conica: & quefta non 11ltro, che una figura fotta di due foperficie oppofte per la cima del Cono, t'una, & l'altra. t delle ,111ali cre[ce in infinit:uper [4dc[crittione fotta da una dritta li- ] nea tirata uerfo l'una, & l'altra parte ¥ comefi uede nella figura,, doueelaeprimafopeeficie a. b c d. la oppo]la per la cima e. e f g. le due linee tirate uerfo funa, & f altra parte fono e e. f b. che imaginiam-0 a11dare in infinito, & tutta quefta ftguratione detta Ca¥ t1ica foperficie-. Q./!,efle cofe fiano, bene mandate a memoria & poftenella imaginatione, per che ci frui r.inno mirabilmente al formare loáe..Analemma. La foperficie conicaad1mque puo rit:euere d1uerf“ taglioefettioni ( come fi dica) perchee1 ,::::.....-::.:_-:_:_:_-:._:_-_-_-_-_-_..c. ptto eff er tagliata in <ô-te parti, perdritto lungo l'ajfe, dalla. ciÈia al baffo, & puo anche effe-r t:agliattt altra mente ,f tagliata ,fall:t cim.t al baffo lungo raffe,1: apritu-ra di quel taglio J:r.rˆ uno tria11- golo di dritte lineee. Ma fe tagliato alttimenti, ouero taglito a trauerfo con uno taglio egualment-e diflante alla bafa. ouero in altro modo fe tagli.:zto con un taglio -trauerfo egualmente diJlante c1lla ba_fˆ, f apritura di quel taglio dimoflrerˆ un circolo ,fe uer .1.mente il taglw nonfifotˆper la cirna lungo l'affe, 11 meno atraue1fo rallhora l'apritura di quel taglio di..{li-erˆ. una linea piegata-e torta, la quale da Jvi.athematici J detta feElione, o trtgl.io conico. Qf!,eflafifo diuerfamente, & ha diuerfi nomi, come particolarmente ne diremo qui [ouo ¥ Et ci Jeruiremo della foá c“lit.“ di .Alberto Dilrero , bene be ci fzano, de gli alt..i modie. Dico adunque ..cbe appre!J˜ leepre dette feŽtioni ,-o tagli, ue n' uno ,,cbe taglia il cono eg11almente dift:znte a/Caffe del cono ¥ ne ' a>Jche uno , che t,tglia il cono con tm t.iglio egualmente distante al lato del c.ono. & finalmenteá un'altro, che taglia 1l cono a trauerfoe., che non togliecof..i,tlcuna della bafa del cono, m:i bene le piu uicino in una parte, chŽneU'altra, le apriture di quefti t;áe tagk dinwflr.zno ah-,meelinee piegate, che non fono circoli, nŽ portioni di circoli., & Ji cbiamano di11erfame11te, perdx: quel taglio, che egualmente diftante ,1/l'affc foneU' apritttra fua la linea detta biperbole, qul'llo, ,áhe ta.glia.ilono ,on uritaglio egualmente diHante ad UJl lato del cono ,fa neU'apriturafi,a.1,1na li- nea 39J pre(ente difcorfo, & gfouerd in molte altre cofe degne; & /J,ecialmente nella profPettiua, fico.. me JJel nofiro trattato della [cenograpl.ia hauemo chiarmnente efj,licatoe. ..Apprejfo le figure', chefemeno a i matematici, ne ha una, che da quelli t1 detta Cono. & per che [appiamo ..che figura fia, & come fi foccia , imaginamo un punto , {otto del quale /ia un circolo , & da quel punto cai.t una linea alla circonferenza del czrcolo, & ftamio fermo il punto, la linea fi muoua d'1tor no all.r. circonferenza,finecbe ritr,rni al pm1todi doue fi rnoffe; dicono ,che il Cono f“ forma a quel modo: & q11ella figura altri hanrio chiamata piramide, ben che impropriamente, Sia adun que zl punto a. &il circolo b c d. & dal punto a. fermo,fi parta la linea a b. & fi giri pula circonferenza del cin:olo b c d. fin che ritorni al punto b. dico ..che ell.i former.-“ la figura predetta, che Cono c'1iamata. Cada poi dal punto a. al punto e. che il eáentro del circolo, una linea dritta; queflafi cbiamaeaffe, o perno del Conoe. & il ptt11to a. cima, & il circnlo b c d. bafa del Cono. d.z queftoeanchefi fonna1mafi,perficieedetta Conica: & quefta non 11ltro, che una figura fotta di due foperficie oppofte per la cima del Cono, t'una, & l'altra. t delle ,111ali cre[ce in infinit:uper [4dc[crittione fotta da una dritta li- ] nea tirata uerfo l'una, & l'altra parte ¥ comefi uede nella figura,, doueelaeprimafopeeficie a. b c d. la oppo]la per la cima e. e f g. le due linee tirate uerfo funa, & f altra parte fono e e. f b. che imaginiam-0 a11dare in infinito, & tutta quefta ftguratione detta Ca¥ t1ica foperficie-. Q./!,efle cofe fiano, bene mandate a memoria & poftenella imaginatione, per che ci frui r.inno mirabilmente al formare loáe..Analemma. La foperficie conicaad1mque puo rit:euere d1uerf“ taglioefettioni ( come fi dica) perchee1 ,::::.....-::.:_-:_:_:_-:._:_-_-_-_-_-_..c. ptto eff er tagliata in <ô-te parti, perdritto lungo l'ajfe, dalla. ciÈia al baffo, & puo anche effe-r t:agliattt altra mente ,f tagliata ,fall:t cim.t al baffo lungo raffe,1: apritu-ra di quel taglio J:r.rˆ uno tria11- golo di dritte lineee. Ma fe tagliato alttimenti, ouero taglito a trauerfo con uno taglio egualment-e diflante alla bafa. ouero in altro modo fe tagli.:zto con un taglio -trauerfo egualmente diJlante c1lla ba_fˆ, f apritura di quel taglio dimoflrerˆ un circolo ,fe uer .1.mente il taglw nonfifotˆper la cirna lungo l'affe, 11 meno atraue1fo rallhora l'apritura di quel taglio di..{li-erˆ. una linea piegata-e torta, la quale da Jvi.athematici J detta feElione, o trtgl.io conico. Qf!,eflafifo diuerfamente, & ha diuerfi nomi, come particolarmente ne diremo qui [ouo ¥ Et ci Jeruiremo della foá c“lit.“ di .Alberto Dilrero , bene be ci fzano, de gli alt..i modie. Dico adunque ..cbe appre!J˜ leepre dette feŽtioni ,-o tagli, ue n' uno ,,cbe taglia il cono eg11almente dift:znte a/Caffe del cono ¥ ne ' a>Jche uno , che t,tglia il cono con tm t.iglio egualmente distante al lato del c.ono. & finalmenteá un'altro, che taglia 1l cono a trauerfoe., che non togliecof..i,tlcuna della bafa del cono, m:i bene le piu uicino in una parte, chŽneU'altra, le apriture di quefti t;áe tagk dinwflr.zno ah-,meelinee piegate, che non fono circoli, nŽ portioni di circoli., & Ji cbiamano di11erfame11te, perdx: quel taglio, che egualmente diftante ,1/l'affc foneU' apritttra fua la linea detta biperbole, qul'llo, ,áhe ta.glia.ilono ,on uritaglio egualmente diHante ad UJl lato del cono ,fa neU'apriturafi,a.1,1na li- nea 400 laI B .1\, Oanett piegata, che detta parabole ¥ & in fine il terzg taglio trauerfo fa la liua detta ellipfo ¥ Sia adunque il cono aá h c d e. Il taglio del quale fi:i f g h. egualmente dis“ante al lato det c-ono, dico cbe'l fo11damento, &la pianta del detto cono far,í il circolo b c d e. nel centroaa.a&laaaprituradelatagliofarˆLdinea g f b. detta parabole. il cbe comeflfoccia, il Durearo c'i1tfogna, & dice. Sia diuifo il taglio f g h. in dodici pmáti eguali, dal punto f. al pu11to/J, &fianoaappof“iinumerineaiapuntiaddlediuifioni 1. 2, 3. 4. fin 11, &pa{J“no per li punti delle diJ,ifioni linee dritte egualmente diftanti alla b.ife del cono, & da gli irteffi punti cadi 110 linee dritte ad anguli dritti fopra la bafa del cono , & {a'f'ˆ formato il cono con le foe diuifioni, te quali tutte fi riporteranno nel fondamento, o pianta, che dire uogltarno in quefio modo, Facci:i fi 1m circolo il diametro, del quale fiaala linea b c d e. del cono ¥ &fl,1 il ci'f'colo b c d e.ailcentroadelq11alefia a. fi,tilcircolo b e d e. poftofottozl cono,fi c/Je l'affe gli cadaanel centro a. fin al punto e. di fotto. & fimilmente cadino fopr,1, quel circolo tutte le lineeaegualmente diftanti all' affe i punti delle dluijioni fotte nel'taglio del cono, & fiano fegnate nel fonadamento le dette linee con le lettere, & con i numeri corrifPondenti alle lettere, & a i numerifognati nel cono g h f. 1 :z. 3 4. fin I 1. Fatto quefto per incontro, bifogna tagliarete detate linee.con proportione, accioche egli fl po!Ja forr,zare la linea parabole . ihhe forai a quefto moado.Piglia dal cono la lunghe'Z'Za della linea del taglio jŽgnato r 1. dico della linea egualmente diaflante alla bafa del cono,&pofto un piede del compaffo nel centro a. del fond.imento, fizrai tanato di circolo,cbe tagli la linea fognata 11. i..lfondamento. Il fimi le forai nportando dal conoanel fondamento tutte le altre linee fognate con gli altri numeri, fin al punto r, & a qu..fto modo haue-/'at formato la piant1 della pai-abole. 'E apritura della quale ji 7.111a dalla pianta in queffo modo. 'P1gliaadaJlaapiantalalungbezzadell.ilinea g h. &riportalaainun piano;&cada ad anguli giufti fopra quella una linea tanto lunga, quanto il taglio f g. nel conoa. & la ci m.i fua fla f. Partifcafi poi la detta linea in tante parti in 111ante e d111ifa l..i linea del t,iglio f g. nel cono, & {tana fognate quelle diuifioni con i numeri, corriffiondenti, & per quell[ paffi110 linee egualmente dis“arni alla linea g h. come uedia. fopr.:rqucftelinee egualmente diftanti Ji banno a riportare i tagli proportionati dal fondamentoa. Et per˜ fopra la linea fognata I I ¥ firiportadal fondamento la l11ngbez'Zafgnata nella linea 1 1 ¥ daI'ta circonferenz.:i corr..fpondente, & il fimi/e f“ fa delle altre linee. & finito, che bauerai di fognare quelle linee proportionate della parabola, legherai con una linea tutti quelli punti, & a quello rnodf farˆ formata la parabole, comeadimoflra la figura. con quella intelligentia da i tagli, & da i fondamenti delle .ilti-e lmce po tr-ai folo guardt!ndo nella figura conofcere quanto fi deue fare, per tirare proportionatamente, & la hiperbole, & la elliffe. Rora perche fi [appitt a cbe fine fiano ftate propofte quefte figure, io dico, che il Sole girancfo di gioi-no in gior110 m,1nc/a i r,1ggi ji,oi nel Gnomone, la cima del quale imagir1máemo, che fiaala ci madel cono, & il circolo, che fa il Sole fiaala ba{ˆ del cono, & i 1á,1ggi cbe fi parteno dal corpo del Sole fia quella tine,t, che girandofi a torno defc;-iua il cono. fe uorremo ben confiderare questo effetto ,chefo tl Sole coni raggi nel Gnomone,uedei-emo, cbe egli fa una [uperficie conica; perche tma[uperficie fatta di due j“lperficie oppofle per l,t cima del cono, l'una dal ciiácolo, cbefaailSolefin:1llap1mta del Gnomone, l'almr. dalla ptmt,i dd Gnomone inag, nella parte oppoffa, la qu..le anderebbe in infinito , fe non glifi opponeffe un piano . Et perche qneflo piano fo gli oppone dmerfamente, & taglia qtteir,tggi dellafperficie conica i11fi'rioi-e, per˜ bifogna confi derare I.. proprietˆ di que tagli; pere be [.inno diue;fe linee. 'Pi.wo intendo il piano fopra il qual /i fa l'borologio , ti qual piano, bora egualmente diftante d.dl'Odzonte: come / uogliamo[. ire un horologio in terra piana, hor.i drizz .ito fopr.t l'ori'{!)nte, ouero ad ang uti dritti,co me[ono imu..i degl!edifi,á1¥ .¡"er? pi..gato ..omeai tetti delle cafe. & perche ques1i pianifegmtano la druerfita deagli Orz-..ontz, pero ta..lrano dim:rfl,mente la j“,perflcie comcaa. Dal cbe ne nafe, cbe l' equirtottio; percbe quanto il Sole piu alto, tanto minore lombra del Gnomone drizzato fopra il piano dll'Ori..nte, & qu,into piu baffo tantofifa pitilunga l'ombra nel detto pianoe. Ma quan,lo giufto tra'l p1mto dell'Orizonte nel taglio Meridiano, & il euuto, cbe ci fta fopr,-i la tefta, le lunghe,zrzy del/' ombre [0110 pari al Gnomone. per.. cbi potef]eemif:..rare l'ombra in quel tempo, che'l So! e alto gmdi quar,rntacinque, che la metˆ della quarta tra' l punto, che ci [oprafta, & l'Orizo11te, egli troua;áebbc, che le cofe, che fanno l'ombrafa;áebbeno pariea/l'ombrae. di quefli auuertimenti boggi mai 11e fono piene le ,á,irte, per˜torniamo a f7itruuio il 'lual dice:. Ma noi da quelli ftudi cofi equirtottio; percbe quanto il Sole piu alto, tanto minore lombra del Gnomone drizzato fopra il piano dll'Ori..nte, & qu,into piu baffo tantofifa pitilunga l'ombra nel detto pianoe. Ma quan,lo giufto tra'l p1mto dell'Orizonte nel taglio Meridiano, & il euuto, cbe ci fta fopr,-i la tefta, le lunghe,zrzy del/' ombre [0110 pari al Gnomone. per.. cbi potef]eemif:..rare l'ombra in quel tempo, che'l So! e alto gmdi quar,rntacinque, che la metˆ della quarta tra' l punto, che ci [oprafta, & l'Orizo11te, egli troua;áebbc, che le cofe, che fanno l'ombrafa;áebbeno pariea/l'ombrae. di quefli auuertimenti boggi mai 11e fono piene le ,á,irte, per˜torniamo a f7itruuio il 'lual dice:. Ma noi da quelli ftudi cofi tempo di fludiare,& cbe non {ono Jpeculatiui po/fino effercitare, & ufare nelle occo,-renze lor<> quefle inuentionia. I{Jpigliando .1dunque il mio difcorfo, & ftando fermo nelle uie di Tolomeo, & del predetto Commandino,q11anto piri foˆlmente potr˜,far˜ manife{to tutto quello,d1e ap.1rtiene alla de[<:rittione, & all'ufo dello J[.nalemma. lafciando ( come ho detto) le dimoftrationi mathematice ad altri. 1-{gn ba d11bbio, che il Sole in tempi, & /Jore d,erfe, fi ritroua in fiti & altez'Z!! dmfe. non uedemo noi la eftate, che per ,tue,o tre ho,-e egli fta tr.1 Le1,a11te & Tra montan.1, la mattina,& pe,á tanto fpacio fla tra 'Ponente,& Tr..montaua le ultime hore del gior no? non uedemo ancho il Sole in alcune hore effere trn Leuante, & mez..o di,& alcune tra'l me, -zy d“ & il 'Ponente: bo;-.:t piu alto, bora piu baffo? pe,-˜ fe uogliamo far conofcere il fuo uero fito',. ( ilche necefferio per_(4pae gli effetti,cbe egli fo mandando i raggi fuoi per la cim,t del Gnomo.. ne fin a i piani oppoflia, ) bifogna im:1ginarfl molte lineea, diue,-fi circoli ,fi fermi come mobili,.a_& diuerfi ang14li, accioche pe;á q11::lli,come per craticole de pittori, fiadia ad intendere la pofitio., ne, & il fito del raggio folrtre: & perche a uoglia noflra potemo fare gli borologi fn diuerfi piani pofti diuer{,1:mente,come in tena,in m!tro,&dritti,& piegati,cio ne i pi.ini Ori..ntali,ueiticali, meridiani detti dif˜pra: per˜ neceffe;-iofapere quali tircoli, quali teee, e:IJ" q11.1li anguli ci ferueno ad tm piano, & quali ad un' altro. la doue pofti quelli tre piani imaginati , cbe fono tenmni fermi, bifogna che ne imaginamo tre altri,che fi muouino cia.f“:uno fopra il fi.10 diametro, di modo che fi.1 rm'Ori-zynte fi'rmo, & un Orizonte mobilea, & un uerticale fimilmentea, & un meridiano fermi,&un'uerticale,& un meridiano mobile,& cbe t'Orizonte mobile fi uolga[opra il diametro dd Ori..nte fermo come _(opra un perno,& cofi il ue,-ticalc,& il meridiano mobili fi girinod'intorno i diametri de i loro ftrmi. gia fapemo quali fiano i diametri di que piania, pe;-che il di.imetro de/l'Orizonte 11a da Leuante a 'Ponente, il diametro del uerticale ua d:zl punto,che ciafta fopra, a quello, c/Je ci ft."l{otto, & il diametro del meridiano la linea meridiana iftef]ˆ. feadunque l'01-i-zynte fi ha da gira;-e bifogna,che una metˆ di eJJo fi al-z.i.fopra temi, & l'altra fiaabba[f“. fe il uenicak fi b,1, d,i mouere, bifogna che tma metˆ di elfo uadi in.1.nz,(1" f alt;-a inadietro. fc'l meridiano /í ha da mo:máe,bifogna che tiru metˆ fi pieghi ucrfo l' Ori..nte, & l'altra rneatˆ afctnda. F dtto quefto fondamento, poniamo il Sole in firocco alto da terr.i gr:rdi quaranta, focciamo,che t'Orizonte mobile lafci il fermo, & fi alzi tanto, che egli tocdJi 11 centro del corpodel Sole. facciamo .1nche che il uerticale mobile fi feccia tanto inanz.j lafciando il fermo, che ancho egli tocchi il Sole; & finalmente facciamo, che il meridiano mobile fi ab baffi fin tantoa, cheaancho egli tocchi il Sole con la Jiui circonferenza al modo de gti altri: ce,to , cbe tutti quepiani mobili fi taglieranno m quel punto, doue effe tagliano il Sole,cio2in quel punto, dalq"ale ilSole manda il fi{o raggio. bora ttediamo, che effetti facciano que circoli,cbc fiamlloueno,& a cbe.fine fi fonoimaginati: & primafl dica in che cormengono tutti:dico cbe conuengono in quello,ache partendo ciafcu110 ,lal fuo fermo piano corrifPondente infierne col Sole fanno due angulial'unodi linee dritte, l'alt1á0 dei piani di que drcoli,cio ciafcuno mobile colf.o fermo fo un'an-.agulo. & per che gli anguli fi mifura;10 dalla circo11ferenza,pe,ᘠaltra circonferenza farˆ com-,aprefa fotto gli a!lguli fotti dalle linee dritte , altra da gli a,i.guli fatti da i piani di qu,e Cí,{oli,,acio “ pi, planisferi, torq11eti, hemicicli,balle, borologi, & inftrumenti, cbe gia tante centinaia d'armi fimoftate ;áitrouate, 6 ... pure con nuoui argomenti,& titolia, & aggiunte di poca importanza fi danno in /Jtce, come propriea, (!I" non piu imaginate da altre : & tant' oltre andata l,1 imˆdi,1 , ouero la [r,perbia di alcunia, c/1e fe bene banno intefo mirabilmente le ragioni delle cofe, per˜ fludiofamcnte hanno 11.oluto con ofcuri modi,& uie intricate dimoffrare o!lero adomb;-arc per dir meglio, l.1. cognitione Gnomonica. & banno le!lf:to il dilato, che fi ba nello imp(mirea, & nell.i facilitˆ,an-i.!, hanno con le loro difficultˆ fc.1cciato i lettori delle opere loro: & quelloa, cbe banno defiderato fomviamente,cbe era di acquiftar credito di fapere con la ofcuritˆ dello mfegnar, non banno confeguito:non per queflo,cbe non doui:mo haue;áe molte gratie a quelli, cbe barmo dato molti auuertimenti, & che hanno ufato modi facili, ace ioche gli /mom“nia, cbe non hann<> tempo di fludiare,& cbe non {ono Jpeculatiui po/fino effercitare, & ufare nelle occo,-renze lor<> quefle inuentionia. I{Jpigliando .1dunque il mio difcorfo, & ftando fermo nelle uie di Tolomeo, & del predetto Commandino,q11anto piri foˆlmente potr˜,far˜ manife{to tutto quello,d1e ap.1rtiene alla de[<:rittione, & all'ufo dello J[.nalemma. lafciando ( come ho detto) le dimoftrationi mathematice ad altri. 1-{gn ba d11bbio, che il Sole in tempi, & /Jore d,erfe, fi ritroua in fiti & altez'Z!! dmfe. non uedemo noi la eftate, che per ,tue,o tre ho,-e egli fta tr.1 Le1,a11te & Tra montan.1, la mattina,& pe,á tanto fpacio fla tra 'Ponente,& Tr..montaua le ultime hore del gior no? non uedemo ancho il Sole in alcune hore effere trn Leuante, & mez..o di,& alcune tra'l me, -zy d“ & il 'Ponente: bo;-.:t piu alto, bora piu baffo? pe,-˜ fe uogliamo far conofcere il fuo uero fito',. ( ilche necefferio per_(4pae gli effetti,cbe egli fo mandando i raggi fuoi per la cim,t del Gnomo.. ne fin a i piani oppoflia, ) bifogna im:1ginarfl molte lineea, diue,-fi circoli ,fi fermi come mobili,.a_& diuerfi ang14li, accioche pe;á q11::lli,come per craticole de pittori, fiadia ad intendere la pofitio., ne, & il fito del raggio folrtre: & perche a uoglia noflra potemo fare gli borologi fn diuerfi piani pofti diuer{,1:mente,come in tena,in m!tro,&dritti,& piegati,cio ne i pi.ini Ori..ntali,ueiticali, meridiani detti dif˜pra: per˜ neceffe;-iofapere quali tircoli, quali teee, e:IJ" q11.1li anguli ci ferueno ad tm piano, & quali ad un' altro. la doue pofti quelli tre piani imaginati , cbe fono tenmni fermi, bifogna che ne imaginamo tre altri,che fi muouino cia.f“:uno fopra il fi.10 diametro, di modo che fi.1 rm'Ori-zynte fi'rmo, & un Orizonte mobilea, & un uerticale fimilmentea, & un meridiano fermi,&un'uerticale,& un meridiano mobile,& cbe t'Orizonte mobile fi uolga[opra il diametro dd Ori..nte fermo come _(opra un perno,& cofi il ue,-ticalc,& il meridiano mobili fi girinod'intorno i diametri de i loro ftrmi. gia fapemo quali fiano i diametri di que piania, pe;-che il di.imetro de/l'Orizonte 11a da Leuante a 'Ponente, il diametro del uerticale ua d:zl punto,che ciafta fopra, a quello, c/Je ci ft."l{otto, & il diametro del meridiano la linea meridiana iftef]ˆ. feadunque l'01-i-zynte fi ha da gira;-e bifogna,che una metˆ di eJJo fi al-z.i.fopra temi, & l'altra fiaabba[f“. fe il uenicak fi b,1, d,i mouere, bifogna che tma metˆ di elfo uadi in.1.nz,(1" f alt;-a inadietro. fc'l meridiano /í ha da mo:máe,bifogna che tiru metˆ fi pieghi ucrfo l' Ori..nte, & l'altra rneatˆ afctnda. F dtto quefto fondamento, poniamo il Sole in firocco alto da terr.i gr:rdi quaranta, focciamo,che t'Orizonte mobile lafci il fermo, & fi alzi tanto, che egli tocdJi 11 centro del corpodel Sole. facciamo .1nche che il uerticale mobile fi feccia tanto inanz.j lafciando il fermo, che ancho egli tocchi il Sole; & finalmente facciamo, che il meridiano mobile fi ab baffi fin tantoa, cheaancho egli tocchi il Sole con la Jiui circonferenza al modo de gti altri: ce,to , cbe tutti quepiani mobili fi taglieranno m quel punto, doue effe tagliano il Sole,cio2in quel punto, dalq"ale ilSole manda il fi{o raggio. bora ttediamo, che effetti facciano que circoli,cbc fiamlloueno,& a cbe.fine fi fonoimaginati: & primafl dica in che cormengono tutti:dico cbe conuengono in quello,ache partendo ciafcu110 ,lal fuo fermo piano corrifPondente infierne col Sole fanno due angulial'unodi linee dritte, l'alt1á0 dei piani di que drcoli,cio ciafcuno mobile colf.o fermo fo un'an-.agulo. & per che gli anguli fi mifura;10 dalla circo11ferenza,pe,ᘠaltra circonferenza farˆ com-,aprefa fotto gli a!lguli fotti dalle linee dritte , altra da gli a,i.guli fatti da i piani di qu,e Cí,{oli,,acio cio de i mobili, &d..ifermi: &l'uno, & l'altro di q11e.i ang11lil neceff..rio per di7?offr.tre ill .. ue_rof“todel Sole, eroe l al..ei7..a del Sofo, & la parte 1' doue t:J... manda ti fuo raggiol. Boralpigliamo [eparatamente czafcrmo et ft1amo nel /˜praposfo eff empto . fia dunque il sole a firocco, &focciamo,c!Je il uerticale mobile f“ foccia inani:j, & ritroui il Sole: dico che per quejlo mo1titni!toflfimno due anguli,uno di linee dritte, l'altro del piano deluerticale fermo, et del piano del uerticale mobile. rangulo di linee dritte fotto dal ra_rgio del Sole, & dal diametro del ue1áticale, c“o.. dal Gnr>mone. & la circonferenza ,che comprende quefto a11g11lo , quell'arco dei uerticale mobile tra il punto, che ci ftafopra la te/la, & il Sole. ..!l'e./Jndo una quarta di circolo dal l'Ori,zynte al punto che ci fta fop;-a la te/la, feguita, cbe iheflante dell'arco predetto dal punto, che ci fiafop1áa, al punto doueftailsole, fra raltezza del Sole fopr,1 l'orizonte:per˜ fe quello arcofarˆ di gradi cinquanta, il Sole farˆ alto gradi quaranta, che il compimento della quarta, che dal punto, che ci foprafiˆ,f“n all'ori,zynte: & per˜ la cognitione di quefio angulo ci conduce afaperel'altezza del Sole, dalla quale fi caua l:1 lunghezza dell'ombre, come s' detto. Ma l'angulo fotto da i piani di 1uelli circoli , cio del uerticale mobile, & del fermo, compref˜dalla circonferenza dell' ori,zyme, cbe dal punto del uero Leu.tntc al punto, cbe fo il uerticale mobile doue egli taglia l'oriz...nte,& queffo arco fi hiama latitHdine del Sole, ouero arco ori,zyntale. la cognitione di queflo angulo ci f erue a conofcere in qual parte pieghi l'ombra del G1wmone, per chef ombra ua femp1áe alla parte oppofta del ,áaggio del Sole, pe1á il,áhe fe il Sole ,i fÇocco, f ombra ua a Maeftro, fe a Garbino,l' ombra ua a Greco . á Ecco adunque gli effetti, che fa il uerticale mobile, & a che fine egli f“a imaginato ¥ quefli due anguli fono ,máeDˆrij al fare de gli horologi ne i piani ori,zyntali, perche a quefli piani ci ferue la ltmghez..'f_'!-dcll' ombra, & la latitudine. Hora uegnamo al meridiano mobile,& facciamo che ancho egli ;áitr<,tti il Sole a firocco, partendofi dal meridiano fnno ¥ Q!!;efio ancbe fara d11e anguli, de i 111.ali, quellodi linee dritte fatto dal raggio del Sole, & dal diametro del meridi:mo, /,1 cui circonferen..1 eomprefadal pu11to del meridiano fenno al prtnto, doue fi troua il Sole. i/che detennin,1 f altez.:: -za del Sole fopra il piano uerticale. Ma l'angulo fotto da i piani di quc circoli comprefo dall,z declinatione del meridiano mobile dal meridiano fermo nel circolo 11crticale, & l'una & l'altra di quefle circonferen'{! nece!Jaria per determinare il fito del mggio, come nel piano 11ertháal..:, al poi tirate le lineef g. o p. K l. m n. qer.eb s. quefte linee ci fer¥ueno per diamet1ái di quecircoli o girie, cbe fa it Sole quando egli /i troua nei principij de i fŽgni del zodiaco, di modo, che il diametro f g. il diametro ..-;-á .. _k'.Z,-= ..__H\, ,,,_ ...... , -¥ -..---¥..,,_...11111 ..IL-.. á.... .. ' l'o t ..r-r-t---.--+----;..:'"---:i......--,'iŽ---:-1-=t-i.. ¥di quel circolo,cbe fo il Sole quando egli entrˆ neleCancro,& h i. il diametro del circolo del Capricorno .fi come o p. dieGemini, &di Leone. K ledel Toro, & della Vergine. m n. di 'Pejci &dieScorpione, q r di ..Aquario,& Sagittario,& quefie difta,1';(! fono prefe daleiadeclir.atione delSole,cheper la tauola di detta declinatione ci fono maniftfle. ouero per la linea lacotomus, & per lo circolo Monac/Jus detti da Vitr.&per le ifteffe uiee, cioe della tattolaedella declinatione del Sole, o della diuifione del circolo detto monachus,fi pojJonofare tutti i diamete_ eri di ....do in grado, o di cinque in cinque_ee,o 1i die:i in dieci, come piu ci piacerˆ,..i tutti ie_ cir, coli & gm del Solequando egli nellepartt de 1fegm.ue}áo , che per non fare conjufione dt molete linee ci fruiremo di quattro diametri,ciodell'equinottiale,del tropico uerfo il polo difopra, &del diametro del Toro pure uerfo il polo, & del diametro del s.1ggittario difotto; per che lii_etagione di uno farˆ la iftejfa conla ragione dell'altro, come dir˜ di fotto. fiano adunq1tcfopra ¥ predetti diametritirati i femicircoli,fieche i centri /01á0fiano la doue detti diametri taglianoL'affe del mondo, la dvue e s. [ar.J il centro del f emicircolofattofopra f g. & t. Jˆr.“ il centro delfemicˆácolofattofoprail diametro q r. &quefti[onoi circoli, & i diametri communiead o,gm..Analemma. ma per che fono diuerfe inclinationi del cielo, per˜ uolendo fare lo ..Analemmapet una inclinatione del cielo.bi[ogna porui de gli altri circoli,comc il fltrticalc..e:ri'oti'zynte. rlche come fi habbia af.ire dir˜ quifotto. Egli bifog,ta ad1mquef,tpere Li ,iteZ$._a di:l polo ae.IJuel luogo, per loq11alefi ba da fare l'borologio, come j noi uogliamo fare wi'borologio per ..t-. HHH 111ri diuifa Li quarta a b in partinouanttt, & fi,1.no dal punto a numerateparti ubztitre&me-z a, &doue terminanofia pofto f. fiano anchenumerate dal punto a parti 2.0, & minuti 1 2., &iui fia fatto il punto o. &finalmente dal punto a flano n11merate parti undici, &meza & fia nel termine pollo k. ftano poi riportate quelle diflanZ! f. o. k. fotto il pu.. to a, fi cbe a f. fia a b.e& a o fia a q. etea 1:. fia a m. il medefimo /i faccia nella parteoppcfta dal punto d tanto dtfopra quanto di fotto', fi che g rifl!onda adef." p ad o. l. ˆ K. nead m. r. ˆ q. & i ade/,. fian<> poi tirate le lineef g. o p. K l. m n. qer.eb s. quefte linee ci fer¥ueno per diamet1ái di quecircoli o girie, cbe fa it Sole quando egli /i troua nei principij de i fŽgni del zodiaco, di modo, che il diametro f g. il diametro ..-;-á .. _k'.Z,-= ..__H\, ,,,_ ...... , -¥ -..---¥..,,_...11111 ..IL-.. á.... .. ' l'o t ..r-r-t---.--+----;..:'"---:i......--,'iŽ---:-1-=t-i.. ¥di quel circolo,cbe fo il Sole quando egli entrˆ neleCancro,& h i. il diametro del circolo del Capricorno .fi come o p. dieGemini, &di Leone. K ledel Toro, & della Vergine. m n. di 'Pejci &dieScorpione, q r di ..Aquario,& Sagittario,& quefie difta,1';(! fono prefe daleiadeclir.atione delSole,cheper la tauola di detta declinatione ci fono maniftfle. ouero per la linea lacotomus, & per lo circolo Monac/Jus detti da Vitr.&per le ifteffe uiee, cioe della tattolaedella declinatione del Sole, o della diuifione del circolo detto monachus,fi pojJonofare tutti i diamete_ eri di ....do in grado, o di cinque in cinque_ee,o 1i die:i in dieci, come piu ci piacerˆ,..i tutti ie_ cir, coli & gm del Solequando egli nellepartt de 1fegm.ue}áo , che per non fare conjufione dt molete linee ci fruiremo di quattro diametri,ciodell'equinottiale,del tropico uerfo il polo difopra, &del diametro del Toro pure uerfo il polo, & del diametro del s.1ggittario difotto; per che lii_etagione di uno farˆ la iftejfa conla ragione dell'altro, come dir˜ di fotto. fiano adunq1tcfopra ¥ predetti diametritirati i femicircoli,fieche i centri /01á0fiano la doue detti diametri taglianoL'affe del mondo, la dvue e s. [ar.J il centro del f emicircolofattofopra f g. & t. Jˆr.“ il centro delfemicˆácolofattofoprail diametro q r. &quefti[onoi circoli, & i diametri communiead o,gm..Analemma. ma per che fono diuerfe inclinationi del cielo, per˜ uolendo fare lo ..Analemmapet una inclinatione del cielo.bi[ogna porui de gli altri circoli,comc il fltrticalc..e:ri'oti'zynte. rlche come fi habbia af.ire dir˜ quifotto. Egli bifog,ta ad1mquef,tpere Li ,iteZ$._a di:l polo ae.IJuel luogo, per loq11alefi ba da fare l'borologio, come j noi uogliamo fare wi'borologio per ..t-. HHH 111ri '4" ¥11ii'ci'a/ta 111clinatione di Yinetia, ábifogna [apei¥e quarito fe le leua'il p'Olo, & nume1áare Lideltaoaltezzadal punto b. c/Je il polo di fopra uerfo il punto d. & far punto nel meridiano, doaeo_ fa lettera x.o. che t..nti gradia ptmto fi leua il polo alla detta inclu1tio11e, che fono grirdi quaot:an...i cinque; tli?poi dtio_ol punto xo, per lo centro . ..' ..Il.. par..e oppofla doue l.. lettera y. ilodi.tmetrodell 0..1..nte, tlq!!ale far.. ': '(!I' y. Sia poz tirato rf dram..trodel uer..1cale,chc tagliil di.tmetro dell o;-rzynte .id angult dntt1, & fia quello 'Z e '!~¥ fimto queflo bifogna tirarefopr. d di,irnetri de i detti circoli o femicircoli linee dritte ad anguligiufti,la douei detti diametritagliano l'oriz.gnte, perche i;eifono i tagli comrmmi dell'oriz.g11te,& di que!le portioni di circoli,o& dimoftranoq ,umta p.-me di quelli circoliftia fopra l'oriz.gnte & q"anta.di fotto.fia adunq14eofogna.to 2. la do11e il diametro f g. taglia l' ori'zynte.& 4 la do11e il ádiametro K l tagliaol' oriz.gnte,& 6 finalmente la doue il diametro q r taglia f orizonte. et da i detti punti 2. 4. 6.fiano tirate le linee ad ang1tliogiuftifopra i loro diametri..fin cbe peruenghino al le circonfe-ren':{!! ciafcuna del f,10 cir colo corrijpondeute.per˜ r. i. caderˆ fopra il diametro f s g.& 4.3 caderˆ [opra il diametro K t l. & fin.ilmente 5. 6. caderˆ fopr.1. il diammáo q u, r. qucfti adtmq,;c fono i communi tagli di quelli circoli, & dell' orizonte. Et fe imagineremo il fernic-colo g i f intiero circolo , egli ci rapp;áefenterˆ tutto il ci,ácolo del tropico del cancro. & la line.-t r. á :i.. diuentetˆparte deU'o_rizynteo, & l'altra parte anderˆ a trouar ta circonferenza del det.. ci;-colo, fiche tutta quella portione di quel cfrcolo, che farˆ J˜pa J.i det ta linea s'intender,-í effcr J˜pra l' ori¥ z.gnte come dall' i. ad f. & dal, f all'altro capo della linea 1 ¥ 2,. (J--_;_----..!----------2.. 1lr-------,,'--+___::,-______).. T la do1,e eU.i tagliata dal detto circolo del Cancro,& qrallaoparte,che f,ir/i di fotto s'i;ztender,“effer_(otto f orizynte,come dalla i al g. di modo cbe i. far,1 il termine della parte di fopra,& d1:ila parte difotto l'ori'Z!)tzte, di quelfemicircolo. &J la Linea I. ... f.1.rˆprolung,ttaa!l.-1. circonfe;¥enza intiera del detto circolo,l.i parte dag a(taglio della del.ta linea con la ci;-co11ferenza dimoftrer.“ il re/tantedi que/lo,che fotto l'orizynte, come poco da poi ci fard manife{lo. Jiittile confiderationefifa[opra il diametro K t l. & [opi'a il diametro 'f te i'. pcrcbe le portioni di quelli [emi circoli ˆ fono mamfeftc dal taglio di quelle linee di-itte, cbe c.1deno [opra i detti diametri. 'P{rJiarno adunque in altro luogo il uircolo fotto fopra il diametro f s g, & fia i f 7 g. & fia i dalla cleftra, f di Jop;-a. 7. daU.i finiftra, & g, di fotto.& rifPomli la i. al Leuante,& 7. a 'Ponente. bora necef]ˆ;áio [apere che hore tu u..o..f:gnare ..e/lo borologio, o l.. anticf1e,o le aftronomicbe, od altre, perc/Jeádirmfa..ncnte part1ra ..1l detto CJYc..lo,.fcondola dmfit.i della forte delle hore, che rmoi fareo. Io daro l'e/Jempioo.ordinatamente di tutte leforti di hore> & prima delle antiche, lequali erano.dodh}in ognigior.- no. '4" ¥11ii'ci'a/ta 111clinatione di Yinetia, ábifogna [apei¥e quarito fe le leua'il p'Olo, & nume1áare Lideltaoaltezzadal punto b. c/Je il polo di fopra uerfo il punto d. & far punto nel meridiano, doaeo_ fa lettera x.o. che t..nti gradia ptmto fi leua il polo alla detta inclu1tio11e, che fono grirdi quaot:an...i cinque; tli?poi dtio_ol punto xo, per lo centro . ..' ..Il.. par..e oppofla doue l.. lettera y. ilodi.tmetrodell 0..1..nte, tlq!!ale far.. ': '(!I' y. Sia poz tirato rf dram..trodel uer..1cale,chc tagliil di.tmetro dell o;-rzynte .id angult dntt1, & fia quello 'Z e '!~¥ fimto queflo bifogna tirarefopr. d di,irnetri de i detti circoli o femicircoli linee dritte ad anguligiufti,la douei detti diametritagliano l'oriz.gnte, perche i;eifono i tagli comrmmi dell'oriz.g11te,& di que!le portioni di circoli,o& dimoftranoq ,umta p.-me di quelli circoliftia fopra l'oriz.gnte & q"anta.di fotto.fia adunq14eofogna.to 2. la do11e il diametro f g. taglia l' ori'zynte.& 4 la do11e il ádiametro K l tagliaol' oriz.gnte,& 6 finalmente la doue il diametro q r taglia f orizonte. et da i detti punti 2. 4. 6.fiano tirate le linee ad ang1tliogiuftifopra i loro diametri..fin cbe peruenghino al le circonfe-ren':{!! ciafcuna del f,10 cir colo corrijpondeute.per˜ r. i. caderˆ fopra il diametro f s g.& 4.3 caderˆ [opra il diametro K t l. & fin.ilmente 5. 6. caderˆ fopr.1. il diammáo q u, r. qucfti adtmq,;c fono i communi tagli di quelli circoli, & dell' orizonte. Et fe imagineremo il fernic-colo g i f intiero circolo , egli ci rapp;áefenterˆ tutto il ci,ácolo del tropico del cancro. & la line.-t r. á :i.. diuentetˆparte deU'o_rizynteo, & l'altra parte anderˆ a trouar ta circonferenza del det.. ci;-colo, fiche tutta quella portione di quel cfrcolo, che farˆ J˜pa J.i det ta linea s'intender,-í effcr J˜pra l' ori¥ z.gnte come dall' i. ad f. & dal, f all'altro capo della linea 1 ¥ 2,. (J--_;_----..!----------2.. 1lr-------,,'--+___::,-______).. T la do1,e eU.i tagliata dal detto circolo del Cancro,& qrallaoparte,che f,ir/i di fotto s'i;ztender,“effer_(otto f orizynte,come dalla i al g. di modo cbe i. far,1 il termine della parte di fopra,& d1:ila parte difotto l'ori'Z!)tzte, di quelfemicircolo. &J la Linea I. ... f.1.rˆprolung,ttaa!l.-1. circonfe;¥enza intiera del detto circolo,l.i parte dag a(taglio della del.ta linea con la ci;-co11ferenza dimoftrer.“ il re/tantedi que/lo,che fotto l'orizynte, come poco da poi ci fard manife{lo. Jiittile confiderationefifa[opra il diametro K t l. & [opi'a il diametro 'f te i'. pcrcbe le portioni di quelli [emi circoli ˆ fono mamfeftc dal taglio di quelle linee di-itte, cbe c.1deno [opra i detti diametri. 'P{rJiarno adunque in altro luogo il uircolo fotto fopra il diametro f s g, & fia i f 7 g. & fia i dalla cleftra, f di Jop;-a. 7. daU.i finiftra, & g, di fotto.& rifPomli la i. al Leuante,& 7. a 'Ponente. bora necef]ˆ;áio [apere che hore tu u..o..f:gnare ..e/lo borologio, o l.. anticf1e,o le aftronomicbe, od altre, perc/Jeádirmfa..ncnte part1ra ..1l detto CJYc..lo,.fcondola dmfit.i della forte delle hore, che rmoi fareo. Io daro l'e/Jempioo.ordinatamente di tutte leforti di hore> & prima delle antiche, lequali erano.dodh}in ognigior.- no. no. Diuiderai adunque la poi-tione del cii-colo del tropico comprefe da i f 7 fopra r0;á1'Z_!Jnte indodicipartf eguali, &fimilmente laportionc i g 7 in dodiˆ p,1rti eguali &nel punto. 1. fogna I i.. & tanto di fopra i quanto di fotto nella prima diuifione (c:gna I , ¥ nella .fconda 10, nella teiáza 9. nella quarta. 8. nella quint,t. 7. nella [tfb, la douefono le lettere. f. &g. 6.'tnellafettima 5. nella ottaua 4. nella nona 3. nella decima 1. nella undecima, r. & a quefto modo bauerai partito le portioni del ci;-colo del tropicoo. n ti deue mouereo, che l4 portione 1 g 7 che fotto l'o1á“-zynte, ciferua per la diuifione del minor giorno , percbe fe la conftdererai come portione del tropico del C apricorno,,u:derai la diuifione effer giufta,perc/Jc la portione della notte della eflate fimi le alla portione del giorno del uemo. con fimi le ragione potraitra;- re dall-0 .Analemma i cicorli intieri de i fogni, & diuiderli come bai fatto il circolo del Tropico, & uede1áai in ogni fogno quanto fia lrmgo il giorno,fo uorrai fognare altra forte di bore, che le amiche, come fi uederˆ di f˜tto. Diuifo adunque il ci;-colo del tropico al modo fopradetto, bifogna da ciafcima diuifione fotta nella circonferenza far cadere lmee ad .inguli dritti fopra il diametro f g. per dimoftrare anche i tagli delle portioni delle bore nel piano ¥ per˜ da r r. & I. caderˆ una linea al ,t“ametro f g. ne i punti I 1. & r. & da 1 o &á 2. ne caderˆ un'altra ne i punti 10 & 2. corri/fondenti. &cofi di mano ifl, m:ino fin cbcfar.“ partito ..,t .:.. J<, ...i..\J . \ no. Diuiderai adunque la poi-tione del cii-colo del tropico comprefe da i f 7 fopra r0;á1'Z_!Jnte indodicipartf eguali, &fimilmente laportionc i g 7 in dodiˆ p,1rti eguali &nel punto. 1. fogna I i.. & tanto di fopra i quanto di fotto nella prima diuifione (c:gna I , ¥ nella .fconda 10, nella teiáza 9. nella quarta. 8. nella quint,t. 7. nella [tfb, la douefono le lettere. f. &g. 6.'tnellafettima 5. nella ottaua 4. nella nona 3. nella decima 1. nella undecima, r. & a quefto modo bauerai partito le portioni del ci;-colo del tropicoo. n ti deue mouereo, che l4 portione 1 g 7 che fotto l'o1á“-zynte, ciferua per la diuifione del minor giorno , percbe fe la conftdererai come portione del tropico del C apricorno,,u:derai la diuifione effer giufta,perc/Jc la portione della notte della eflate fimi le alla portione del giorno del uemo. con fimi le ragione potraitra;- re dall-0 .Analemma i cicorli intieri de i fogni, & diuiderli come bai fatto il circolo del Tropico, & uede1áai in ogni fogno quanto fia lrmgo il giorno,fo uorrai fognare altra forte di bore, che le amiche, come fi uederˆ di f˜tto. Diuifo adunque il ci;-colo del tropico al modo fopradetto, bifogna da ciafcima diuifione fotta nella circonferenza far cadere lmee ad .inguli dritti fopra il diametro f g. per dimoftrare anche i tagli delle portioni delle bore nel piano ¥ per˜ da r r. & I. caderˆ una linea al ,t“ametro f g. ne i punti I 1. & r. & da 1 o &á 2. ne caderˆ un'altra ne i punti 10 & 2. corri/fondenti. &cofi di mano ifl, m:ino fin cbcfar.“ partito ..,t .:.. J<, ...i..\J . \ HI111 i L I B Il Oti diametro f g. nelle fi,e ponioni.& qucfto 11011 bauewo uolztto fare nelloAnalcmmaper non confonduác con !ti mnltitudme delle lince. Hor.z bifogna camzre dallo Jfnalemmalc altezz.y del Sole in o,..m bor,t pnáfape;-e le ltmgbezy.¤ delle ombrea. 'PiJ_li,1 dallo Analcmma il men diano a b c d. & il d1.1mctro ,f.:! uopico f g. parwo fecondo le diuif“m1i deil:i /“gM.i prectdL'litefognata o. & l'oriz.orite x e J'á ntl modo, c!Jc eglifla 11eUo.Analemma. cr-f.i p.7/J,ire pede di11ifioni dd diametro del /;áop1w del Cm1cro lince eg11,1lmc11te diftanti all' orh,!)ute x e J'¥ che da una p.me tocch; o I.i cin;onferenza del mcridiano,t.r dall'altr.z il di . .m,ct; o ddt,-opico f g. fe...na poi nel meridi,mo a b c d. i,wmeri riportati d.zt diametro del tropico, 1 1. 1 o. 9. S.7. 6. 5. 4. 3. 2. 1. tantoadifopra qu.mtoad1fottoforizonte...(j,edita qucftadiuifioneadetenm,,cr.ri l.z l1m..bezza del Gnomone, & qr.ella pont:rai di fotto dal centro e. doue s'mtendeejfer la punta dt:l C11omo1;e,al punto ..'. doue s'intende>cbe fta 1! piede del Cnomone,nel diametro 'Z &. che ,J il dit.1metro del ucrticale.di modo che la lu11gbez..,Z!, dello flile fta e .. &a .. io pur.to 'Z faraipaffarc la lmca det pmo fopra la quale/la il Gnomonea, & /i a quella T.az.V. per tirare adunq!!l' I.i l!mgbez-za clellc om!ire bifogna tir,trc le linee dalle hore fognateanel mcridiano,cbe pa[!“no per la cima del Gnomonea, doue J la lettera e ¥ & peruenghino allaalinea del piaJ10 T, z. v. & le lunghezz.y delle ombre f“ mifurano dal punto .. che il pie¥adi del Gnomone fopra la linea del piano. come uedi qui appreffo fegnato.e;r il diametro del1,er¥ ticale fogna nella lmea del pi.mo l'ombra dellafefla hoi-a,che l'bora del mezo d“.poi,cbe egli fiha ritrouato lelmtshezZ! delle ombre del tropico del c,mcro. con la ifleOa ragione ft piglieran¥ 110 le lungbczáz..e delle ombre fotte quando il Sole nel tropico del Capncorno.percbe egli ft trafPorta lt.1. lungbez.. del Gnomone dalla lettera e [opra il uerticalea, & ancbe ft trafj,ort.i la linea del piano fopra la quali: fif::nno cadere le I ince delle bore fognate fop;áa il meridiano nella parte di fotto f ori..11te.fta ad1:nq11it e Jt la ltmgbez:za del Gnomone e 'Z pofla nel diametro delauerticale z &, & fta tirata la linea del piano S I\ ..-& da:Ji punti delle bore fognate nelameridianofotto l'ori'zy11te x e r. ftano titate linee, cbepaflino pcrlo centro e. & peruen¥a,ghi110 neU:t liuea del pitt110 S &. ,Q:_ ..:r f“a110 [egnat“ i nJmJeri corrifPondenti alle horefeg n.1teanel meridiano,& a quefto modo ft haucranno le lungbez.. delle ombre fatte nelle ben: del tter- 110.a& qucfli fono gli ang!lli fotti di Linee dritte dal uerticale,che f: muoue,come IHmemo detto:apere be il r,i..gio del Sole d., nel diametro del uenicalc, cbe il G,1omone, Ž-' foche il Gnomoneagetta f ombre fopi-a 1l pitmo delfhorologio: Ci i-e{la bora a dett:rmin.ire !'..reo orizyntale ¥ cioaJ,tlatitudine dcU' ombra, ile be fi.fa a quefto modo. 'Prima per fr,g,'l,irc I.i co11f,f“one ddhá lince.afarai il ,ircolo a b c d. comeadij˜pr.1, 11elqu.1Lc :ti pu;:erai il c!i.zmc:ro del ucrticalea, z ta&, l'orizynte x e y. il diametro dc:l tropico f g. con le fue di:afi,mi prefe da!l.z Ji:rura J“:gr.,tataa. Q. &poi forni cadercadallediuifionideldcttodiamtt;áo dd tropico f g. lm:e eg11al'r11entead1{lanti.tladiametrodelauertic.1le z e &. fi11fopra l'ori.;pr:te x e y. doue notcr,ii i numeri corr..fpo;:dr:nti a inumeri delle bori: fegn.ite 11cl ,láamct1á0 del tropico; e;-quefle linee ptrtu:ngb1- 110 alla drco11fere11za del Meridiano .fornito qucflo andcrai, all.lfig:mt[t:gnat:i o. do11e [0110 le diuiftom di tutto il tropicoa, & comincia dalle 11ndicifer11,1teanell.t circonftre11z.:, & poflo zm pieadi del co1,1pa!Jo nelle 1mdrc1 Jgnate ncl/,t circ:011fi:rn:zi del náopico .1:/.r;g.:ro f“11 al:.:,. 1:d1ci fi'gnaato[opra il diametro di detto tropico riponerai q11efla lrmghez..,r nctl.z figur.t feguwte fopr,1 l,1 li- 11e.i delle ,mdi ci /,ore po;iendo,m piede del comp,1D˜[opr.z ,l prmto fegnato 1 1 ¥ ((-7 1. nell'01i-z onte :r e y. &l'.iltro fop;áa la detta lir1ea e/elle m1d1ci ¥ 6~ nel terminef-.r.ii p:mto 11 , SitnilmmtePt'l. lia d,1/l.1figura O. l.1Jrmgbezzadcl/,iline.i cldle 1 o. & riportala m q11t:ftaf“g11- ra [opr.ial.rlincafeguat,i I o. & do11e te;mina ,fogna I o. 6~p,rrimente ripo>ter.ii tutte le li- 11eedelle borefatte nell.zfigura o. in q1tefl.1a,J:g11.t1do come l¥.u fattoad.lle , 1. c::r 1. &ade..e ,o. .. 1. & qu1:flof.irai tanto di fopr:1 qua;1to di fotto l'orrzyntca, pe,cbc a fei'!˜á,í aagli are bi Orrzyntalr dt:!le hore dr:/ ncrro. Horn bifogn.l l'iti'ouare gli ard,iOrizyntalia, il c/.efat, 11 aq11 fio modo. 'Pom l.i;-:g.rnel ce,uro e. & 1:el p,mto 11. e;-1. fopra L.z Jine,1 dellea. .... L I B Il Oti diametro f g. nelle fi,e ponioni.& qucfto 11011 bauewo uolztto fare nelloAnalcmmaper non confonduác con !ti mnltitudme delle lince. Hor.z bifogna camzre dallo Jfnalemmalc altezz.y del Sole in o,..m bor,t pnáfape;-e le ltmgbezy.¤ delle ombrea. 'PiJ_li,1 dallo Analcmma il men diano a b c d. & il d1.1mctro ,f.:! uopico f g. parwo fecondo le diuif“m1i deil:i /“gM.i prectdL'litefognata o. & l'oriz.orite x e J'á ntl modo, c!Jc eglifla 11eUo.Analemma. cr-f.i p.7/J,ire pede di11ifioni dd diametro del /;áop1w del Cm1cro lince eg11,1lmc11te diftanti all' orh,!)ute x e J'¥ che da una p.me tocch; o I.i cin;onferenza del mcridiano,t.r dall'altr.z il di . .m,ct; o ddt,-opico f g. fe...na poi nel meridi,mo a b c d. i,wmeri riportati d.zt diametro del tropico, 1 1. 1 o. 9. S.7. 6. 5. 4. 3. 2. 1. tantoadifopra qu.mtoad1fottoforizonte...(j,edita qucftadiuifioneadetenm,,cr.ri l.z l1m..bezza del Gnomone, & qr.ella pont:rai di fotto dal centro e. doue s'mtendeejfer la punta dt:l C11omo1;e,al punto ..'. doue s'intende>cbe fta 1! piede del Cnomone,nel diametro 'Z &. che ,J il dit.1metro del ucrticale.di modo che la lu11gbez..,Z!, dello flile fta e .. &a .. io pur.to 'Z faraipaffarc la lmca det pmo fopra la quale/la il Gnomonea, & /i a quella T.az.V. per tirare adunq!!l' I.i l!mgbez-za clellc om!ire bifogna tir,trc le linee dalle hore fognateanel mcridiano,cbe pa[!“no per la cima del Gnomonea, doue J la lettera e ¥ & peruenghino allaalinea del piaJ10 T, z. v. & le lunghezz.y delle ombre f“ mifurano dal punto .. che il pie¥adi del Gnomone fopra la linea del piano. come uedi qui appreffo fegnato.e;r il diametro del1,er¥ ticale fogna nella lmea del pi.mo l'ombra dellafefla hoi-a,che l'bora del mezo d“.poi,cbe egli fiha ritrouato lelmtshezZ! delle ombre del tropico del c,mcro. con la ifleOa ragione ft piglieran¥ 110 le lungbczáz..e delle ombre fotte quando il Sole nel tropico del Capncorno.percbe egli ft trafPorta lt.1. lungbez.. del Gnomone dalla lettera e [opra il uerticalea, & ancbe ft trafj,ort.i la linea del piano fopra la quali: fif::nno cadere le I ince delle bore fognate fop;áa il meridiano nella parte di fotto f ori..11te.fta ad1:nq11it e Jt la ltmgbez:za del Gnomone e 'Z pofla nel diametro delauerticale z &, & fta tirata la linea del piano S I\ ..-& da:Ji punti delle bore fognate nelameridianofotto l'ori'zy11te x e r. ftano titate linee, cbepaflino pcrlo centro e. & peruen¥a,ghi110 neU:t liuea del pitt110 S &. ,Q:_ ..:r f“a110 [egnat“ i nJmJeri corrifPondenti alle horefeg n.1teanel meridiano,& a quefto modo ft haucranno le lungbez.. delle ombre fatte nelle ben: del tter- 110.a& qucfli fono gli ang!lli fotti di Linee dritte dal uerticale,che f: muoue,come IHmemo detto:apere be il r,i..gio del Sole d., nel diametro del uenicalc, cbe il G,1omone, Ž-' foche il Gnomoneagetta f ombre fopi-a 1l pitmo delfhorologio: Ci i-e{la bora a dett:rmin.ire !'..reo orizyntale ¥ cioaJ,tlatitudine dcU' ombra, ile be fi.fa a quefto modo. 'Prima per fr,g,'l,irc I.i co11f,f“one ddhá lince.afarai il ,ircolo a b c d. comeadij˜pr.1, 11elqu.1Lc :ti pu;:erai il c!i.zmc:ro del ucrticalea, z ta&, l'orizynte x e y. il diametro dc:l tropico f g. con le fue di:afi,mi prefe da!l.z Ji:rura J“:gr.,tataa. Q. &poi forni cadercadallediuifionideldcttodiamtt;áo dd tropico f g. lm:e eg11al'r11entead1{lanti.tladiametrodelauertic.1le z e &. fi11fopra l'ori.;pr:te x e y. doue notcr,ii i numeri corr..fpo;:dr:nti a inumeri delle bori: fegn.ite 11cl ,láamct1á0 del tropico; e;-quefle linee ptrtu:ngb1- 110 alla drco11fere11za del Meridiano .fornito qucflo andcrai, all.lfig:mt[t:gnat:i o. do11e [0110 le diuiftom di tutto il tropicoa, & comincia dalle 11ndicifer11,1teanell.t circonftre11z.:, & poflo zm pieadi del co1,1pa!Jo nelle 1mdrc1 Jgnate ncl/,t circ:011fi:rn:zi del náopico .1:/.r;g.:ro f“11 al:.:,. 1:d1ci fi'gnaato[opra il diametro di detto tropico riponerai q11efla lrmghez..,r nctl.z figur.t feguwte fopr,1 l,1 li- 11e.i delle ,mdi ci /,ore po;iendo,m piede del comp,1D˜[opr.z ,l prmto fegnato 1 1 ¥ ((-7 1. nell'01i-z onte :r e y. &l'.iltro fop;áa la detta lir1ea e/elle m1d1ci ¥ 6~ nel terminef-.r.ii p:mto 11 , SitnilmmtePt'l. lia d,1/l.1figura O. l.1Jrmgbezzadcl/,iline.i cldle 1 o. & riportala m q11t:ftaf“g11- ra [opr.ial.rlincafeguat,i I o. & do11e te;mina ,fogna I o. 6~p,rrimente ripo>ter.ii tutte le li- 11eedelle borefatte nell.zfigura o. in q1tefl.1a,J:g11.t1do come l¥.u fattoad.lle , 1. c::r 1. &ade..e ,o. .. 1. & qu1:flof.irai tanto di fopr:1 qua;1to di fotto l'orrzyntca, pe,cbc a fei'!˜á,í aagli are bi Orrzyntalr dt:!le hore dr:/ ncrro. Horn bifogn.l l'iti'ouare gli ard,iOrizyntalia, il c/.efat, 11 aq11 fio modo. 'Pom l.i;-:g.rnel ce,uro e. & 1:el p,mto 11. e;-1. fopra L.z Jine,1 dellea. .... undhái, &una, &doue eU1ttagliailMeridianofa punto n. & 1. quefio_(arˆ l'arco Oriz_pntale comprcfo daU4..circonferen..a .. 1 1. Simibm:nte pigli.. l'arco Orizonl aie delle dieci. &l _ delle due ponendo la rtga j˜pra il centro e. & fopra l puntz 1 o. & 1. della linea I o ¥ & :?. ¥ & douc la riga taglia ii Meridiano fegna 1 o. & :?. ¥ percbe l'arco comprefo tra 'Zá & I o. & 2.. f arco Ori..ntalc delle I o. & delle i. con fimi le ordine piglier:ci gli archi Ori z/11t.ilidelle altre hore,& gli noteraifopra il Meridiano come bai fatto tielle 1 1. & , . & del le 1 o. e:,~ 2.. q1-1Cfli arc/;ifono compre/i tra l'Orizonte fermo,& il Verticale mobili:, come ho detto, & fono le circonferen.., clie comprcndeno gli ang11li fatti da d:,e piani, cio dal Verticale mobile , & dal fermo , come ci manife{to pe;-le cofe dette di fopra ¥ Efped1tc tutte qucfte coji: , egli fi uenir.i alla fabrica delf borologio in 1uefto modo ¥ Farai tm circolo della grandez.. del Meridiano gia po/lo nello .Analemma , & f“,1, quello a b c d.lin quefio circolo il diametro b c. ci ferue per la line.i Meridianal. & il diametro a d.lci jme per la linea del piano. ma bifog:na tirare quefla linea del piano occulta. Sia il centro e.ldoue la linea del piano taglia la Meridiana, & doue s'imagina, che fia il Gnomonel. piglia poilla diftanza, che- dal punto .. alle undici nel Meridiano nella figura antecedente fognata 1. &lriportala dal punto d. uerfo il punto c. nel punto H. & tira poi dal centro a. al punto H.luna linea ow1lta. Similmentei-iporterai la de.tta difl:mz..a dal punto a. uerfo il pumo c. nellpuntoM. QJ!,efte difian'{! d H. & a M. fono gliarcbi Ortz_pntali della tmdec“ma,et della primalbora;fiche d H, de/Lomdecima, & aM. dell:t prima.'Pigliapoi la lunghr:zza dell'ombraldellaundecima hora d../la figura doue fegnafti le lungbez.. delle hore dal punto .. [opra la l“ne: c del piano uerfo il punto T, al punto 11. & ripottat.i nell'horologio dal centro e. f˜pralelinee eH. & eM. &feg11a 11. & r. 'PiglialpoiloarcolOriz,pntaleldelle 10. &dellle z., dalla figura precedente dal punto i. al prmto I o. & riponala neU'borologio fotto illpunto d. dall'una parte, & fotto il punto a. dall'altra ne i prmti 1'{_0. a i quali dal centrol e.ltirerailelinee e'l-{:, & eo. ..iiuiglifj,atij,cbefonoda '1-{_d. &da o. ad a. fonoglilarcbiori-zyntalildiquellehoreciot14elle 10. &delle 2.. 'Pigliapoi la lunghe:zza dell'ombraldelle I o. &delle 2.. dallafopra poft,1,figura O, & riportala dal centro e. fopra le dtttelinee e?'{_. & eo. &neli punti doue termina la htngbez:za dell'ombrefegn,ifop;á.tlla e'l{! 1 o. &foprala eo. 2. confimile ragione procederai nel ponere le altre bore, & di altri arcl, i Oriz_pntali, & le altre lunghezze delle bore, &'uederai r1fcire la linea dclltZ b:.perbole fe le gheraitutti que punti con una Linea ¥ Il fimi/e fifa a po1u:re glt archi Orizontali delle hore dell'altro tropico, ciot> del Capricornol. per che anche que/l1f“ pigliano dalla anteccdeute figura I. con le diftan.. dal punt˜ 2. alle bore fognate dall,t deftrn del taglio comm,me dell' Ori-zynte, &del piano come uedi. t:r a queffo modo nella parte contraria ti riufcir:/ la linea IJiperboleoppofla a quella, cbe facefti nelle hore del Cancrol. & fegn:ita cbel ba.'-(erai con i Jhoi punti, o numeri tirerai/e l:nee da una hiperbole all'altra, & a quefio modo hauerai fognato l' horologio con le hore de gli antichil. come nella figura f/. uederail. & fe 11orrai pomi le hiperbolefatte dagli altri fogni, & hore, lo far.ti con laiftejfˆ t,1gione. & [empre l equinottiale ti porger a una lmea dritta, la quale farˆ tanto diflante dal Gnomone, quanto J.1-“':í longa l'ombra equinottialefu' l mczo d“ J˜pra la linea del piano. ma in quefla_eleuation-e di pulo alla inclinatione di f/meti:t la linea equinottiale farˆ tanto diftante dal Gnomone , quanto alto il Gllomonel. I o bo uoluto ponere tanti circoli Jparatamente per dimoftrare .(e-nz..a confufione come f“ fa lo .Analemma finito, cl.al quale/i cauala ragione, & la pl'atica di fare l'borologio. 'Per˜fe 1moifare lo .Anabn ma intiero, difegner,ri folamente in qualche materia [oda o pietra, o legno, o rame quelli circoli, cbe fi ricbiedeno in ogni .Analemma, come il Meridiauo, i diameti'í di tutti i paralleli, cio de i tropid, & degli altrifegni, col diametro dello equinottiale, & poi t.tolendo fare l'borologio a quella indinationc di cielo , cbe ti piace, farai l' Onz_pnte, & il J7 erticale, & le dit!ifioni fi del le altez'Z.! del Sole, come de gli archi Ori..ntali di modo, cbc fi poffino leuar uia, poi che ti ha 11erai 41&' L I ¥ ..r "' 7 'V - Jt .. t ,:2.. Il 2, .. ,,.. ......... IO / ..¥6 .. ), 9 ' s7 ({ T l"2- ?a 1 b !1 41&' L I ¥ ..r "' 7 'V - Jt .. t ,:2.. Il 2, .. ,,.. ......... IO / ..¥6 .. ), 9 ' s7 ({ T l"2- ?a 1 b !1 X o "t. (J.4r7 tterai (eruito, & 11ferdi ogni diligewza dfriportare le linee dallo .Analemma all'borologio ehefai. mapiu imp1trerai praticando, & conflder:indo le cofe dette , che altri po/fino c1m paro/ e defcriue re ¥ Con fimiglia1:ti ragioni defcriuerai gli borologi con le altre maniere di hotc ¥ come uedi ne!le fottofcritte figure ¥ & qrteflo fia detto a baflanza de gli borologi fatti nel piano egu:clrnente diflarr tcall'Ori..ntc. La figura V. i:pe.-l'horologio dalli:/1ore de gli anticbi T. E. F. per le horedal me-zs> di. G. fhorologio con le boredal me-zs> d“. II. L. K.. per lo horologio con le b di. G. fhorologio con le boredal me-zs> d“. II. L. K.. per lo horologio con le b-.T O '>-.T 0. ¥"\., ,, rt:nzeVcrt1c,1li,d.1/le qualifi mifl!rano le l.:;rgl...'{!,! ,Ufo ombre ¥ & ci4cuna ,ái!J,onde ali.i fi1a f)OratP:á..pi-ia ¥ .E.t que{li part,'mel/tlCi ..i'lllr.umo d.rpoi ¥. M.z perfapc;áe te dette drconft: _ 1'(:nzy, czot I hor..,:1a, e:.,... fa ucrt1ca..e, che cifemcno qr:m1do Il Sole i) ne 1 1 rop1ci, o ili lf l,.1h-bctaltrofogno :J,m'.ll m tm".iltro luogo zl Circolo a g b d. 1:el centro c. ,loue i c/1.:1,11eti'i 11;,,;J ,.i,iferuenocomcnell:ip>"c,edente {ig11ra. Sia11opoit11á.ufidi.11nct;-i dL'lzropiu t 11 ¥ ¥ \)'¥ Jopr.itiquali/“ano tirati ifemit:1rcol1 come nello ..l111alemm.e. &j'.itte ledi df“om j.., 11do le Jon1 ctdlctborc,com..d, J˜pr:i s' ..¥detto, sJ nelle circonferewz:, co:,1.: 11: i, dwnct,: :S J:,nib,!wt , cometpoco auant1 tirata la lme,1. del pi.mo11crticale m o n. 0.. commci.11,10 11.1,j,,,,¥circoli> del t-ropico del C,tpricomo x y. douele liuee delle bo;ác antichcj˜uofegn:m: con i m11,1:;ri loro 1. ::.. 3. 4-5. 6. e,.. dná,wrno 7. S. 9. 1 o. 1 t. I 2. & il tagl.:o, del/'O;-:(.!Jnte,(,,... del dettottropico fognato t K. fia poflo ad1mque l'un piedi: del comp-1[(0 J opr.ul punto k. e:r allarg.tto l'altro al punto t. &l,zlmgbez...z:.ifi.i ripol'tata d.iltpmuo K. J˜pra il Mertdiano al puntott. fi.1 poi J:1tto centro K.. (-r fp.itio k. 1 r. e::r 1. riport,1to qudlo jr,pr.z 1/,\Jeridi,mo, jl.mdotftrmo 1l compaffo nel pt,nto K., & fi:i fogn.it1J r , ¥ & r ¥ pt:rcbc qm:Jlo e I',uco bmá.u,o ddl,itundecima, 0,~ dellt pm11a bora. (:r tanto il Sole alto fopi-a il Vertic.-ile g d. q11anto rarcotg r r. r':,-fimilmentc pollo l'un piede nel punto k. & l'altro ne/Li. bor.i 1 o. & 2 ¥ & riportt,1ta q1u:ll.tl.irgbezz.:rnclMt:r1d1a110, come s' fatto ,fi fegncra 1 o. & :.?.. & tanto Jˆr.z l,itcirconferenza /;oraria, [opr,1 il detto piano, quanto da g. a 1 o. & 2. con q11eflo modo pi_r, lie1á,1ile circonfe-;cnzy bora rie delle altre bore,& le riportmzi nel M cridiano.e:r dalle dette borctjgnatenel.Hcridianofaraipa!Jare le lmet: pedo centro c. & qttclle ti d.:ir.z,mo le l.zrgbcz'Z!, ddleombre ,u qttcllt: bore fopra il piano del uerticale m o n. Hora ifpedite le drconfircn'Z! bot;-arie feguit,zno le uenicali, le quali fi pigliano inquefto modo , 'Pa.ffi110 pc;-li punti Jgnati con latlettc;á.z i. lince egualmente dtflanti al diametro a e b. cbc cadmo ad ang11li giufl1 J˜pra il di.itmettáo g e d. neiptmti p. &peruengbino a/lacirconfcrcnzadclMeridtanot. &J“ano ripo1á tatetleL1mgbez'{; I. II. & t. 1. 10. & i. r. ?á & .3. 1. 8. &+ 1. 7. & ;. fopr,t le dette lmee d.:illi p1mt1 Jegnati p. corr{(po11dent1, & fognati con la lettel'a f. da i qualzt& dal centro e. fi tireranno le linee alla circonferenza, doue fi fognerˆ con la lettera t. o. quelli anbi, cbe f a;á.nmo comprcfi tra I.i lettera g. 1;;1~ la lettera t. far,mno le circonferenzetuerticali, cbe dimoflreran110 le "1rglu:zzy dell' ombre ogm bora fopr.i il puzno ucrticale . cou /ilt!ttle modo, & uia riporterai dal femicircolo r u. del tropico del Ca11cro le c1r,áonferenz.i: borarie,t& uerticalz pigliando le l,mgbc-zzy, & le largbcz-zy delle ombre, & poi dijendcrai al dfi:gna n: dell'borologio nel piano del 111:rticale ,áon le borc .:111ticbc. il che fa,á.11 m queflo modo ,fimii iltcircolo a b c d. cbe rappre(enti il piano uerticale a b. & il centro fia c. & 1 damet;áiti c b d. di111odo,,he a. fiatall'ocddente, b. & c. all'orientct.Siapoitprefa dall,ifiguriit J.tla dift.inza o i. Ž,~ripo;-t,tta in 'Jllcll.ijigmá,i d.tl ptmto e. uerf˜ il b. Jopra l.:t line.:i e b.tnel punto f. pedo qualefia tirata 1m,i linea tg11.il111ente drflantc al diawctto a e ,:. &~ fi.itquella linea g f b. la quale t:i ferue per lo di.tmctro dello equinottialc. 'Piglia poi d.1lla dettatfig11r.i 1. gli archi otterole baj]zze delle ombl'e,(:,~ ;áipc,;átale d.zl centro e. alla dm., lineatg f b. ouero le circonferen-i.! uerticali diqru& di la d,1! p:mto d. Ž:,;~ quelle lmee, che 11enitranno dal p1m10 o. alla circollfer.:nza prej.i di qua, & di l.t d,tl pt111to d. ta,glieranno l'equinottialenei puntico1menienti alle hore Ji,e: ,wuertcndo,cbc bif˜g,1.i tirarele dette Linee occultet&fotofi1,11are i punti111anifijl1nello equinottiale. Hora pt:r{egnmáe le bore ne gli altn circolitequid!flcinti, p('<,lierai p;áiw, le circonferenz. ucrtic,1'i dallafi.gura precedente I I._ del tiáopico deltC ap..1eor..o al punto g: Ž,-le riporterai da quefla nella c!rco11fere11-z:.t di qua & di la dal p1111to d.t& t1rer:t1 le l111ee occulte dal punto e. a/I.i circo11F.:rcrrza dctt:t ne i pm,tz dt qu.t, 0~ .tz I.i, d.zttp..mto d. &fopr,1 q11elle dal pu11to e. r-“porteraili:iungbczzydelle omb;áe m d.zj,ui'ho1-.i ff; ¥ ri/ponder1te. Ž'far.ii, fi ,;pm1ti. dalh qu.z[,, pf;; L, punti J..g11,rti nello et{'Iínotti.:1/e tirc;á,1 i le il7'cetdelle borencl /i.o horolo:;10 fi,i'a!i.1 e1rconferenza, enáetto quelli:, cbt J.ir.,rmo i.,á ,ii11.1tc d á/ ¥ .' I II 1 4..0 LIE]tO 1:e.1dd Cancro. la quale fifa con lalunglwzzadelle ombre tratta dalla figura I I. fecondo che fl i detto. & a quefto modo fopra la linea dtl me-:zy di fognerai 6. dalla flniflra 5. 4. 3. 1. & 1. & d,tlla deftra 7. 8. 9. 1 o. 1 r. u. & quefto horologio farˆ nel piano del uerticale, che guarda al mez_g d“.Et percbe la/late il Solepa!Jai termini di Leuante et 'Ponente,& ua uerfo tr,-imontana. per˜ bifobora tu hauerai defritto le hore, che uanno alla parte Settentrionale ncll' borologio fatto nel piano del uerticale. (:r con lo ifleffe ordi11e farai gli altri ho;-ologi nerticali con le bore a tuo piacere , come praticando auue-rtiraimeglio di q1telJo, cbe fl puo mfegnar co,i p.trole ,tirando le linee delle hore, che fono uerfo il smentrione, neli'horologio Settentrwnale ¥ & le Meridiane nel Meridiano ¥ le figure delle quali fono qui fotto pofte. Suuendoci in tutti la figura I, perdJe in tutte le forti di hore ci fi-rue la iflef]ˆ diuifione dello equinottiale. Gli11orolo'(i fotti nel piano del Meridiano fi pigliano dallo Analemma come gli altri; & per¥ che l'officio del .\1eridmo di feparare la parte di Leuante, dalla parte di 'Ponente, per˜ ancbe di quefti hornlogi C uno riguarderˆ a Leuante, & l'altro a 'Ponente. Et per fargli ci [ertt-armo due ciriáonferni.., ddle quali l'una ( come hauemo detto) cimoftrerˆ l'altezza del Sole fopra il pimio del Meridiano, dal che fi caueranno le lrmghez..Z! delle ombre. L'altra ci moflrerˆ le lar ghez..delle ombre, fecondo le difl,m.. del Sole , dal detto piano. & q1,efta circonferenz.g. fi chi,irue-d Meridiana, & quella fecondo gli antichi [epartita in nofira lingua, & eŽfemoria in Greco> quafi dif“:i parti,Jcondo fei Jiti, che ha l'Orizynte mobile rifj,ctto aUe hore degli antichi. Si.1 altmque fatta l,1, diuifione de i tropici, come nello .Analemma s“ de i Jemicircoli, come dei dia metri: & le portioni delle hore ne i /emi circoli flano con i numeri delle hore de gli antichi notate. Sia il femicircolo del Capiáicorrio di fotto f egnato x y. & il femicircolo del Canc?0 di foprit, fognato z..:. &. et la douc fopnz i dimnetri de ifernicircoli terminano le linee delle hore fia pofto n. 'Per [.zpcre adunque le circonferenze Meridi.zne per l,1 largbe,zza delle ombre,bifogna tirare linee dal centro e. cbe pa'fmo pe, li punti n. & peruengbino alla cinonfer-enza del Meridiano tt b c d. come per ef!empio tirerai una linea ow1lta dal centro e. che pa(fi per lo primo punte, 11. della line:t delle bore prim:r, & undecim.i , & cbe pe;-uenghi ;dla circonferenza al punto o.nf,trconadunquc, 6.. l:r. circonfi:ren.za a o. l'a"fco, & la circonferenza Meridiana della prima ,6.. de/la undecim,-zhora. Similmente(edalcentro e. per lo puntodel(condo n. che ndcll'hora decima, & feco11da, p.-ifferi !m.1 linea fin,i!l:i¥ circonferenza al, punto i. la circonfe¥nren\'.i a i. cijbáui;J perl,i difl,,mza, & per L-z: latittt.dine deU.'ombr.i delt:i decim:t ,,& dellan Jecon:1.aho;á,t ¥ .A queflomodofi-cauer:mnolecirconferen,zy. d'bora in bora,.& a tt. far-ˆ lancircoáifen:nz... Meridiani def.le bo;ái terz...;, &nona. a l. delle hore quft'rta, & ottatta. a >á. delle. bo;áe quinta <;,-[mima. M.i la feft.i bor,i, che f hora Meridiana,non cade fopra quel pt¥nuo, percbe il pi.mo ifleffo ¥ Ma.gli archi,. & le clrconferená7J fepartiten,.per la altezza delS<1nŽe >& lim_gbeÇa delle ombre fi pigliano in quefto modo. Sia centro il primo n. &JJ,atio n.n 1 1. 1. & fi.mdo fermo il piede del comp.1J!˜ nei centro 11. fia.11oltato l'altro piede fopra tt Meridimio ,.& f.ztto punto 1 , ¥ 1. l.1 circonferenza, cbefar-ˆ tra 1 r. r. & lo punto o-. Jtr.“ la circonferenza fepartitadelle b01áe prim.i, & 1mdecim.1 ¥ pofto poi il centro nel fecondo n. &iJJ,.itio n.. 1 o. i. fl..ndo fermo il piede nel punto n. & uoltato l'altronfi.ifegnato Jopra'l Me;áli,tno-10. 2.. &lac“rconferenzancomprefatra 10. 1, &ilnp1mto ,. e. farˆl'ft'l'CO del¥ l' alt.:z..7.:i del/olefopra dettopia110 ¥ co;ifi.m!leá11ia.fi pigtieranno lecirc01iferen.. [epartite de/I.. ,rltre horen, sz neltrop1Codel Capr1corno-d1fotto, co.. nel tropico del Cancro difopnz, ,omeuedi ne!.. fig14r.a. Jzn.-zta ./4. &peraccom:md.ue neU.'horologio le dette ,ircrmferenz.!, & perfu$"' gert III :. III :. gire l.:i conf“,fione, eglifl forˆ I.i figura fognata B. Sia a dunque fatto il circolo o p q n. che rapprefntiiLMcridiano,&fiapartlloinquattroquarteper due diametri on. & p q. fia prej˜ 11cL dzmetro p 'Iá la lrmghezza dd G11omonc, che uuoi d,d punto e. al punto t. s“ di fotto come di fopra ¥ & pafsino per li p,mti t. linee tgualmente diftanti al diametro o n. che Ji.wo r t f. quefleferueno per li piani,Jopra li quali fiftendeno le ombre.per ponere adunque le lungbezze delle ombre d'bora inhoraf˜pra i detti piani, piglierai dalla figura ./4. le circonferenZ! fi;p,1;-tite cielle bore, e:':r le riporterai nella figu;-a B. quelle del tropico del Cancro nella quarta n p. dal punto n. eJ,~ quelle del tropico del Capricorno nella quarta n q. dal punto 11.a& notlrai i numeri delle hore rifpondenti, da i quali tirerai le linee per lo centro e. fin al piaano oppo}to r t _(. doue quelle del Cancro faranno {egnate j˜pra, laJlinea r f t. di fotto, &a quelle del Capricorno nella linea r f t. difopraildi.imctro o e n. Volendopoifore l'/Jorolo gio,cheaguard:ia Leuante ,farai il drcolo[c7,nato C. che fia a b c d. nel centro e. &idia nn'trifiano a c. cormmme taglio di e!Jo Meridianoa, & dell'Ori-zonte, & b d. commune ta glio di c!Jo Mericli.mo, & delv.erticale ,fiche il punto a. fia uolto al mez,p d“ , &il punto c. al Settentrione. dapoifia tirato un'altro diametro tra l,i quarta a d. che fja f g. cormmme t.iglio dello equinottiale, & del Meridiano ¥ il qual diametro fia tanto alto fopra ilpunto a.atfMnto l'equinotti,1lepofto twllo .Analcmma fopra l'Ori--{!>nte. In quefta figura fognata c. tuadei riport,m: gli arc/J1 ottlTO le circonfercnz.!! Meridiane, & prima quelle del t1áopico del Capriconw a o. a i. a l. a u. a r. dal punto a. della figura C. nella circonferenza a f. & notare o i l 1, n. & poi quelle del tropico del Cancro c o. c i. c l. c u. c r. dalap:irrto c. ru:rfo il punto d. & notare i numeri delle bore corrifJ,ondtnti, & tutto quello fnraiaconti:ttere, & linee, cbe fi poffino leuare . Ifpedite quefte diuifioni nella figura c. tirei-ai le line:: d.1/li pmz:i i o. i. l. t{. r. cbe paffinoperlocentro e. nellaparteoppofia,s“.quelleddca1iaero, come quelle del Capricorno. & piglierai le lungbezZ5 delle ombre dalla figura E. &le riporterai n di.i figura c. dal centro Ž. nelle linee corrijpondenti alle hore, cbe uuoi traportate: a ql!efto modo jˆr.zi l'hGrologio tirando da i punti del tropico drl Cancro a i punti del tropico delaCapricornole linee delle hore, che tagl“e;á,1nno il diametro f g. nei luoghi fuoi comeuedi nellaa figu,-a C. ConlaifleJf.,i ra...ionefifaunoglihorologi nel piano Meridiano uolto a'Ponente,maatraportando il tutto nella quarta a b. Ž:,-Jgna11do le bore dopo il mezo di, che fono I I. 10. 9.a8. 7. comcnell.tfigur,1 D. [tpuoucde-,.e ¥a ./4. .A.n,demma per.gli IJorologii cbe riguardano a Leuante,01:ero a'Ponente, dondefl cauaa !a l.:ititudine.a B.acome/ic,mano le .i/rez'Z.!! dd Sole per cauare le lunghez'Z! dell'ombre ¥ c.abo;áologio d.i leu.mte co,z le hore de glz antichi.a D.aho;áolor_io occid(!11t,1lc con le bore de gli anticbi.a E.aborologio d.ill'O,-ieme con lrJ hore dal mez,p d“.a F.a/Jorologro oCtidentalc, c?n le bored.il mezo d“.a c. borolo,s:o occidr:nt,i!e con le horedopo'l mezy d“.a 11.abc,;-logio Orientale d,z/le /Jore dell'occafo inan7J me-zy di.a J, L I B .. O eiafifono ifPcditi gli borologi fotti ncUi piaui deU'O1áiz.pntel, del uerticale, & del Meridi,mocon C aiuto delle circonfcr..n.., &: 1e gli an...uli diml_lofiratoril_ldelle l:..nghez..> & delle largbCZ;: .. delle ombre; bora fi d1mojlrera il modo d1fore glt horolog, nel p1a110 dello eq1tinottiale, iL che farˆfiicilel,&diletteuolel. SialilMeritli,mo ab e d. conidimnetri a c. b d. chefita¥ glmo ad angrtli dritti,& fia a c. p_er lo diametro dello equinottiale,fopra il quale fiano i diametri: de gli altri Cl reo/i egualmente dift.:mti,come nello .Analemma.fK. il diametro del Cancro,& del Capricorno. h m. de Gtnielli,& dclSagitt.irio. g i. del Toro,& della //ergine. Siafopra la linea e b. pref.ila iungbezzaldel Gnomone e .. & pedo punto .. paffi la linea l o, fopralaqualeper lo centro e. daUipunti f hg. cadinollellineelg et. h e f. f e r. fiche z r. JˆrJ la lunghezza dell'ombral, qua,ido il Sole fard nel tropico del Cancrol, 0!!ero dcf Capri corno. 'Z f. 11e i Gemelli,& 11el Sagittario. 'Z t. nel Toro, &nella //ergme. 'P(zlia poi d,1/la figura .A. lofPatio 'Z t, &fo1llctrcolo a b e d. fopra il centro e. dentro del quale ne forai un'.iltro prefa la diflan'Z_!t 'Z f. dalla figura J[. & quello farˆ f g b i. dentro del qualel11eforai1m'altroprefaladiftan-za 'Z r. dallafignra .A. &ftaqueUo k l m 11. queJti r,áe circoli r,tpprefentano nel piano eq11inottiale i cirt:ali de i fcgni prefi ne/J.i figura .A. per le iunghe'Z_zeclellelombrc{nttelnellallinealdelp1ano I z o. Siapoi d,ifo il minor circolo mdll'C parti difegrudi ,fi cbc la maggiore fia k / m. per la portione del Cancrol, cbe fta [opra t'Orizynte . & la minore K ,i m. per la portione del Cancrol, c/Jc fl.i fopr.i l'Oriz.pnte , & lii minore k n m. per la portioue del Capricorno , & tirata la linea k m. fi che glit/11cmi Ji!oi tocchino l.t eftrema circonferenza del circolo maggiore ne i punti .. c. qucJta li- 11e.i a f k m h c. farˆilltagliolco1mnuneldiquelpi.inol,e:rdcll'Orii,g11te:Pcrfe_e,nare adunq1tc l'horologio ,fe 1moi le hore anticbc, partir,ii ciafi:una portione in dodici parti cominciando dalt.zglioldiquelpianolconll'O1ái-zy11tcnelminorcircolod.i m. & nel maggiore dal c. &le._ ..herai I punti del circolo maggiore con quelli del mi11ore ¥ Ma fe uorrai le bere dal mezy d“ co- 111mcia la tu.i ddfioneldalMcridiano nel b. del circolo maggiore, & nt:llo 1. del minore. Et fe ttuoi le hore dall'occafo cominciaapartiredal punto. c. dellcircololmag,..iore,& dal punto m. del minore fildi Jotto c1Jme di fopra . carne fi fatto ne gli ho1olo,'ridia110: feguita, cbe fidimoftri, come ne gli iflcf.i'i piani de i circoligia detti, che fi muoueno,fi fiume gli horologil, che picz. iti,oucro inclinati fi chiamano ; pere be rifPetto ad ah-un piano de i circoli fenni non gli fono ad angulidritti ¥ Ecco lo effempiol. L'borologio {iitto [opra il piano uerticale mobile, rifPetto al/' orizome fa;,1:, gli ,d anguli giu/li, in.i rifi,etto al 1;1eridiano fen110 e;,~ al uerticale fmno, 110n gli ad a11guli giufli: fimilmcntc rborologio fatto fopra il piano deU'Orizonte rnobile rifpetto al mcridi.tno fermo gli ,id anguli giu/lil, T“lil rijpetto all'Oriz.pnte fermo non gli cade [opr,t ad 1111- g:.l(..i:efii. Finalmer.te l'horologio fotto J˜pra il pim10 del mcridi.1110 mobile, non cade .id anguli ,Mtti, 11[opr,t Coriz_p1tcfermo, nfopr,t “l rnertd1a110 firmol. Co11uengono tutti gli horologi p1e1,1ti in qucflo, cbe fono doppi.ciotf fi poffemo fore ne i piani oppoflil, ci dz fotto e:,-di [opra, J1 quˆ,& di lˆ, & come da! dritto,& dal rouerfl:io ¥ p1áima gli borologi piega tl a/l'orizy11u, & . dritti L I B .. O eiafifono ifPcditi gli borologi fotti ncUi piaui deU'O1áiz.pntel, del uerticale, & del Meridi,mocon C aiuto delle circonfcr..n.., &: 1e gli an...uli diml_lofiratoril_ldelle l:..nghez..> & delle largbCZ;: .. delle ombre; bora fi d1mojlrera il modo d1fore glt horolog, nel p1a110 dello eq1tinottiale, iL che farˆfiicilel,&diletteuolel. SialilMeritli,mo ab e d. conidimnetri a c. b d. chefita¥ glmo ad angrtli dritti,& fia a c. p_er lo diametro dello equinottiale,fopra il quale fiano i diametri: de gli altri Cl reo/i egualmente dift.:mti,come nello .Analemma.fK. il diametro del Cancro,& del Capricorno. h m. de Gtnielli,& dclSagitt.irio. g i. del Toro,& della //ergine. Siafopra la linea e b. pref.ila iungbezzaldel Gnomone e .. & pedo punto .. paffi la linea l o, fopralaqualeper lo centro e. daUipunti f hg. cadinollellineelg et. h e f. f e r. fiche z r. JˆrJ la lunghezza dell'ombral, qua,ido il Sole fard nel tropico del Cancrol, 0!!ero dcf Capri corno. 'Z f. 11e i Gemelli,& 11el Sagittario. 'Z t. nel Toro, &nella //ergme. 'P(zlia poi d,1/la figura .A. lofPatio 'Z t, &fo1llctrcolo a b e d. fopra il centro e. dentro del quale ne forai un'.iltro prefa la diflan'Z_!t 'Z f. dalla figura J[. & quello farˆ f g b i. dentro del qualel11eforai1m'altroprefaladiftan-za 'Z r. dallafignra .A. &ftaqueUo k l m 11. queJti r,áe circoli r,tpprefentano nel piano eq11inottiale i cirt:ali de i fcgni prefi ne/J.i figura .A. per le iunghe'Z_zeclellelombrc{nttelnellallinealdelp1ano I z o. Siapoi d,ifo il minor circolo mdll'C parti difegrudi ,fi cbc la maggiore fia k / m. per la portione del Cancrol, cbe fta [opra t'Orizynte . & la minore K ,i m. per la portione del Cancrol, c/Jc fl.i fopr.i l'Oriz.pnte , & lii minore k n m. per la portioue del Capricorno , & tirata la linea k m. fi che glit/11cmi Ji!oi tocchino l.t eftrema circonferenza del circolo maggiore ne i punti .. c. qucJta li- 11e.i a f k m h c. farˆilltagliolco1mnuneldiquelpi.inol,e:rdcll'Orii,g11te:Pcrfe_e,nare adunq1tc l'horologio ,fe 1moi le hore anticbc, partir,ii ciafi:una portione in dodici parti cominciando dalt.zglioldiquelpianolconll'O1ái-zy11tcnelminorcircolod.i m. & nel maggiore dal c. &le._ ..herai I punti del circolo maggiore con quelli del mi11ore ¥ Ma fe uorrai le bere dal mezy d“ co- 111mcia la tu.i ddfioneldalMcridiano nel b. del circolo maggiore, & nt:llo 1. del minore. Et fe ttuoi le hore dall'occafo cominciaapartiredal punto. c. dellcircololmag,..iore,& dal punto m. del minore fildi Jotto c1Jme di fopra . carne fi fatto ne gli ho1olo,'ridia110: feguita, cbe fidimoftri, come ne gli iflcf.i'i piani de i circoligia detti, che fi muoueno,fi fiume gli horologil, che picz. iti,oucro inclinati fi chiamano ; pere be rifPetto ad ah-un piano de i circoli fenni non gli fono ad angulidritti ¥ Ecco lo effempiol. L'borologio {iitto [opra il piano uerticale mobile, rifPetto al/' orizome fa;,1:, gli ,d anguli giu/li, in.i rifi,etto al 1;1eridiano fen110 e;,~ al uerticale fmno, 110n gli ad a11guli giufli: fimilmcntc rborologio fatto fopra il piano deU'Orizonte rnobile rifpetto al mcridi.tno fermo gli ,id anguli giu/lil, T“lil rijpetto all'Oriz.pnte fermo non gli cade [opr,t ad 1111- g:.l(..i:efii. Finalmer.te l'horologio fotto J˜pra il pim10 del mcridi.1110 mobile, non cade .id anguli ,Mtti, 11[opr,t Coriz_p1tcfermo, nfopr,t “l rnertd1a110 firmol. Co11uengono tutti gli horologi p1e1,1ti in qucflo, cbe fono doppi.ciotf fi poffemo fore ne i piani oppoflil, ci dz fotto e:,-di [opra, J1 quˆ,& di lˆ, & come da! dritto,& dal rouerfl:io ¥ p1áima gli borologi piega tl a/l'orizy11u, & . dritti B, fecondo le hore degli antichi. c.fecondo le hore de gli aflronomi. 1-{_ o .. o. D.fecondo lt bort dall' orM. ¥á fecondo k hore detl' occa[.. I, B, fecondo le hore degli antichi. c.fecondo le hore de gli aflronomi. 1-{_ o .. o. D.fecondo lt bort dall' orM. ¥á fecondo k hore detl' occa[.. I, 4!6 L I B zt Odritti al me-,-idiaM, han..o un.. Fa1cia cbe riguarda .il.edifopra, & ..altra al di fotto,gli borologi fatti n á! piani, del ue:tuale ,emobrle hanno tma fac:rata c/Jee. decl!na dale_emeridiano da una parte,& l'altr,1,c!Jc Jeclma dall altra,& finalmente gli horolog1 fatti nel piano del meridiano mobili: b:rm10 and,o tldritto, & ri11erfio. Com-ienzono ancho tutti in q14ejfoe, cbe cia[cuno f“ caua da/i, .A.n:tlemma. Cli oriz.pntalipiegatifi, ferueno delle circonferen:zJ, cbe dimoflrano le lung,; ez'l.!f, & I.. lmgbez'l.!: delle ombre,f“ come /iferueno gli borologi fˆtti nel pia“lo e..ualmcnte ilz[kute all'ori-i:._gnte. il medeftno fanno gli horologi piegati, all'orizonte, & al meridiano. & il mc!defimo fanno gli horologi uerticali piegati. Egli fimi adunque neceffario con gli inflrumenti pigliare le pieg..turee, ou..ro l.. i11cli....t“onie, & ..eclinationi d.. ipiani,fopra i .quali fi batter.inno a formai-e gli horolog1, de I quali mftrumen&1 ne fono molti , che ban,10 fcr1tto: ma io per non efferpiu lungo, & per dare occafione a gli ftudiofi di ajfaticarfl, & per lafcimáe ad altri le dimoflrationi rnatematichŽ;rimando i lettori allo .A.nalemma di Tolomeo dottamente cfPlicato dal fopradetto Cornmandinoe. áveUa ragione de gli borolog“, f5 de/l'itj˜, e5 della tnuentione loro , e5 quali fieno flati gli in- uentori. Cap. i X Gli {i dice, che BeroCo Caldeo ritrcu˜ l'horologio,che {“ caua da un quadrato, & ferue ad una inclinationc di ciclo. La fcafo, oucro lo hcmifpero Arifiarco S:imio. il mdd“mo ritrou˜ il Difco nel pi,tno. JJ Ragna fo inucntione di Eudoxo Afl:ronomo, altri dicono d' A pollunio: il Plintho,oucro ii Lacunare, che ancho nel circo Flamminio, di Scopa Siracufano: Parmenionc free gli horologi fecondo le rclationi delle ifiorie:Ad ogni Clima Thcodof“oo, & Andrea fecero gli horologi. Patrocle ritrou˜ il Pelecino; Di()nifoporo il Cono: ,\ poi Ionio ]J Faretra:& altre maniere trouarono i foprafcritti,& altri, omc il Gonarchc,1:Engonato,& l'A lltibo reo.& co(“ d,llle maniere predette molti lafci:irono come f“ ha11dlero a formare gli horologi d.1 uiaggio, & che !tanno appet“. da i libri dc i <]Ltali, (e alcuno uorrˆ, (pure, che fifappia la ddrittione dc gli An:ilcmmi) potr:í ricrouarnc 1c drittioui. Gli horologi riti-ouati d.:r. gli ant icbi, & pQ.[ti ,pfai d,.z f/itnmio, f“ po!Jono imaginai-e da queW, che int,,,ideno bene i circuii della fPcra,& cbe f.:umo la r:zgivne de glz .A.nalemm1e, perchep<>i p110 ciafcu110 accommodargli qMlunque formagli piace. Bcro.f˜ ( come io ftirno) tro11˜ l'horologio car:ato i11 un quad,áato con i circoli paralleli , (:;~ le horeead una eleuatiune .Ji come .Arifla;-co lo fece in umi rneza jper.:t; che noi pu J:m: gli borologi ufiamo cowe i11ftmr1umto, uolendo [.ire gli horologi in piani diuer-ji. il di[co er,t un u..ifo ca1t.1to,rito11do, ma 1wn di fatto ritondo come lo /;emifPero. la .A.i-:igua', il tronco,& gli altri borologi cbe f“ c/Jiamano con q11cfti nomi,che rap preflámano fo;ám;: naturali, ouero ai-tifici ali, de i quali alt;ái .ti di noffri ne hanno fatto fotto fo;á me di foglie d'alberi, di croci, di ftclfo,d i nad, & 1:oi d1 animali q11.rdrupedi, &di uccelli,fr fan- 11'J con le ;áagioni della elcuat“one del Sole, delle propcrt iom dl'll' ombre,& de gli arc/;i 01ái7'-011t ali. d; que/ii gli .Ar1alerm12ifono al uolgo afcofi,fi come fono afrof!: le uii'ttl delle motee, & i contmp f“ ne gli inflrumenti: ma folo fi ucde d1 fi'¡ri lo cfftto loro merau('{liofo.per˜ l'.A.ragna pott:! ttt c:ffre ;mo borologio.. che hauefte le L.-nee dt:lle hoi-e att;á.:t!IC1f,,te da i circoli, che dimoflrc1,fjcrr, l á altez.. del Sole,fecondo la bmghezz...i Jcl/'ombre,& I .. altez..za del Gnomone. comcfo"(I r 11 á'>logi fˆtti nel pi.-mo dello Equinott;ale pofii di.f˜pi-afegnati B. c. D. E. Il 'Plintho 1. ,....onáo, v.cro u..1 tiáor.co r.el q11a!t: fi potc,:a J:.náe in c/iue1ji: fa,cie gli /;orologi dritti, &ea.r ¥ ..i' ihffetr,1/,rfli....liaua;;o gli /,orolci..) tTicntali, ,Cr oa1drntÇl1 f.1t/ i 11t l pi,mo dd r11rridi. t1l'> 4!6 L I B zt Odritti al me-,-idiaM, han..o un.. Fa1cia cbe riguarda .il.edifopra, & ..altra al di fotto,gli borologi fatti n á! piani, del ue:tuale ,emobrle hanno tma fac:rata c/Jee. decl!na dale_emeridiano da una parte,& l'altr,1,c!Jc Jeclma dall altra,& finalmente gli horolog1 fatti nel piano del meridiano mobili: b:rm10 and,o tldritto, & ri11erfio. Com-ienzono ancho tutti in q14ejfoe, cbe cia[cuno f“ caua da/i, .A.n:tlemma. Cli oriz.pntalipiegatifi, ferueno delle circonferen:zJ, cbe dimoflrano le lung,; ez'l.!f, & I.. lmgbez'l.!: delle ombre,f“ come /iferueno gli borologi fˆtti nel pia“lo e..ualmcnte ilz[kute all'ori-i:._gnte. il medeftno fanno gli horologi piegati, all'orizonte, & al meridiano. & il mc!defimo fanno gli horologi uerticali piegati. Egli fimi adunque neceffario con gli inflrumenti pigliare le pieg..turee, ou..ro l.. i11cli....t“onie, & ..eclinationi d.. ipiani,fopra i .quali fi batter.inno a formai-e gli horolog1, de I quali mftrumen&1 ne fono molti , che ban,10 fcr1tto: ma io per non efferpiu lungo, & per dare occafione a gli ftudiofi di ajfaticarfl, & per lafcimáe ad altri le dimoflrationi rnatematichŽ;rimando i lettori allo .A.nalemma di Tolomeo dottamente cfPlicato dal fopradetto Cornmandinoe. áveUa ragione de gli borolog“, f5 de/l'itj˜, e5 della tnuentione loro , e5 quali fieno flati gli in- uentori. Cap. i X Gli {i dice, che BeroCo Caldeo ritrcu˜ l'horologio,che {“ caua da un quadrato, & ferue ad una inclinationc di ciclo. La fcafo, oucro lo hcmifpero Arifiarco S:imio. il mdd“mo ritrou˜ il Difco nel pi,tno. JJ Ragna fo inucntione di Eudoxo Afl:ronomo, altri dicono d' A pollunio: il Plintho,oucro ii Lacunare, che ancho nel circo Flamminio, di Scopa Siracufano: Parmenionc free gli horologi fecondo le rclationi delle ifiorie:Ad ogni Clima Thcodof“oo, & Andrea fecero gli horologi. Patrocle ritrou˜ il Pelecino; Di()nifoporo il Cono: ,\ poi Ionio ]J Faretra:& altre maniere trouarono i foprafcritti,& altri, omc il Gonarchc,1:Engonato,& l'A lltibo reo.& co(“ d,llle maniere predette molti lafci:irono come f“ ha11dlero a formare gli horologi d.1 uiaggio, & che !tanno appet“. da i libri dc i <]Ltali, (e alcuno uorrˆ, (pure, che fifappia la ddrittione dc gli An:ilcmmi) potr:í ricrouarnc 1c drittioui. Gli horologi riti-ouati d.:r. gli ant icbi, & pQ.[ti ,pfai d,.z f/itnmio, f“ po!Jono imaginai-e da queW, che int,,,ideno bene i circuii della fPcra,& cbe f.:umo la r:zgivne de glz .A.nalemm1e, perchep<>i p110 ciafcu110 accommodargli qMlunque formagli piace. Bcro.f˜ ( come io ftirno) tro11˜ l'horologio car:ato i11 un quad,áato con i circoli paralleli , (:;~ le horeead una eleuatiune .Ji come .Arifla;-co lo fece in umi rneza jper.:t; che noi pu J:m: gli borologi ufiamo cowe i11ftmr1umto, uolendo [.ire gli horologi in piani diuer-ji. il di[co er,t un u..ifo ca1t.1to,rito11do, ma 1wn di fatto ritondo come lo /;emifPero. la .A.i-:igua', il tronco,& gli altri borologi cbe f“ c/Jiamano con q11cfti nomi,che rap preflámano fo;ám;: naturali, ouero ai-tifici ali, de i quali alt;ái .ti di noffri ne hanno fatto fotto fo;á me di foglie d'alberi, di croci, di ftclfo,d i nad, & 1:oi d1 animali q11.rdrupedi, &di uccelli,fr fan- 11'J con le ;áagioni della elcuat“one del Sole, delle propcrt iom dl'll' ombre,& de gli arc/;i 01ái7'-011t ali. d; que/ii gli .Ar1alerm12ifono al uolgo afcofi,fi come fono afrof!: le uii'ttl delle motee, & i contmp f“ ne gli inflrumenti: ma folo fi ucde d1 fi'¡ri lo cfftto loro merau('{liofo.per˜ l'.A.ragna pott:! ttt c:ffre ;mo borologio.. che hauefte le L.-nee dt:lle hoi-e att;á.:t!IC1f,,te da i circoli, che dimoflrc1,fjcrr, l á altez.. del Sole,fecondo la bmghezz...i Jcl/'ombre,& I .. altez..za del Gnomone. comcfo"(I r 11 á'>logi fˆtti nel pi.-mo dello Equinott;ale pofii di.f˜pi-afegnati B. c. D. E. Il 'Plintho 1. ,....onáo, v.cro u..1 tiáor.co r.el q11a!t: fi potc,:a J:.náe in c/iue1ji: fa,cie gli /;orologi dritti, &ea.r ¥ ..i' ihffetr,1/,rfli....liaua;;o gli /,orolci..) tTicntali, ,Cr oa1drntÇl1 f.1t/ i 11t l pi,mo dd r11rridi. t1l'> ' 1'{ O it._ .o. diano, tome bauemo detto di[opl'a. 'Parmenionefecondo h:elctiationi del polo i1tdi11c,f“ pttefi bauute per relati on e di perfonc,ouero di fc;-ittori accommodaua gli /Jcrolcg;,/,t dc11.e an I. o Tbc,, dofio, & .Andrea fecero gli hol'olcgi zmiuerfali, rbe fcn:itw10 ad o,_'(ni incl111atione, o climc1, chefl .dica. perche ogni horologio fermo,cbe fia fotto nel piano dello Equinottiall!, o r.el pian11dell'affe del mondo alzato) 011ero abbaffeto fopra la qual'ta del circolo alla eleuatmc del polo, ,mero dello equinottiale, & che fia dillifo in parti ueuiquattro, ci [m1“rd in ogni pm:fo. Fanne/i ancbe /Jorologi pe;á ogni clima, che fi uoltano al co,f˜ del Sde, come quello di Ciou:umi Stabia, & quello di 'Pietro .Appiano. lo .Analcmmadi quc:/11 lo iftef]o con lo .Analer:rma di Vitr. conal erme aggiunte del Munfthero & di Orontio, ma co.fˆ tr˜uata d.. gli anticbi. come; il purnisferio del R.._oias, & le cofe del Sconcto. Te:cino detto dalla form:tdi fccurc, cbe io credei'(:i, cbe fuffero gli /;orolci, cbe banno te biperbole, cio i pa,alleli de i.fgni, come J˜uo gli borolog1 fotti ndpiano oricog ntalec, & nel piano umica/e po.fii di Jopra ¥ Il Cono for'til.ito d,1 una rego -zy la, cbe fl parte dal centro, & fi /le11de nello hemifpero di fotto, fin all' eflreme declin11tio11i dc i tropici. & le efl,-emitˆ di quello non termin,tno in alcuna oppoftaj“,perficie. 'Puo anche effe;-il Ttigono Zodiaco defcritto dal Mtm/lero. M:t quello , che dice Vitr. Gonaárche, Engonaton, & .A.ntiborco, pe11.f˜ io, cbe fttffero borologi, cbe haueffe;-o rifpetto ˆ q11alcbe irnagine cclefte, ou,:ro alle p:Jrti del cielo, 01te-,-o alla noi te, cbe tutti per˜ fi. pigli.mano da i proprij .Analemmi. L'horologio, cbe Compaffo detto, di quelli, cbc fogliono portare [eco i uianda':1ti. le anella, i Cilindri, i q1uidra11ti, i circoli piani ,fono di quellic, che'.fl,tnno appefi, de i quali ne fono pieni i libri de gli horologicr.tfi.& cofi fofine Vitru. alla materia de gli horologi d,t Sole detta c,to og monica. ..i di piu de gli antichi hattemo gli borolci da ruote, o da [Pennole & quelli d'a og rena, cbc fono mirabili, quelli per lo ingegno dello artefice, quefti per la commoditií, , ejáfocilitˆloro. Ci fono attchc horologi da fuoco fatti in lucerne, de i quali ne pada Herone, che mo/lrano le bore al confmare del.l'aglio. ci fono ancho borologi da acqrut,de i quali ragiona Vtt.dicendo. Oltra di qucfio da gli ifiefsi fcrittori (“ fono cercate le ragioni dc gli horologi da acqu_ a: & primamente d::1 Ctef“bio Aleffandrino, ilquale trou˜ gli fpiriti naturali, & le cofe deuano da rmaparte,& all'uno de capi e;-a appefo uno Jpeccbio, all'altro non u'era attac:zto alcuna cofo, ma egli fi I afciaua per tirare,e;.. uoltarcil r,,otolo. tirando ad1mq11e, &fieogliendofiil ruotalo, ancho lo fPeccbio tirando pefaua , &fo{..eual'altro capo , cofi ru:nitta gin, ma l.... fciando il capo, il ruoto lo fi riuo{e;eua, & inuoltaua le cordicelle, & co.. ,l pe[o an1a11a allo mJit. Ma comeq11eftofi potejfe fore,“o dico, cbenel mezo del ruotolo mt rm alt;áa co1áa1rc/laauotta al contrario delle due, allaquale eraatt.tcato 1m pe{o,;zqualepcfandopiu dt'llo !Jccc/J'o,qu,m do fi rilafiiaua il capo dell,t co;ádicell.i, ilpefo,che era pr1m.t[.,tlito cala.¥1a alb4Jo, pcr.l:e l:1.fac cordicellaf“fito{..e11a, & lo [pe::dJ o(ˆliua, pe-,cbe lrifi'a cordice!l.1, s'imto!gJHa. l,t cord1ccl!a ad,mque, cbe teneuafl pefo, c:á.t coildotta n:zfcofam::itt:pc>;á un canale d1 legno :d r, á:., /,., ,!dt L I B 1t Odella bottega, che il pefo era iJt una tromba affettato di modo, che calando giu pi-cmŽua lo a ere nell,i tromba,& lo acre opprejfo ufciua con impeto,& foceua fonare la tromba. I-1.rnendo adunque Ctd“bio auuertito,che dallo tiraree, & dallo fcacciare dello aere, n.1fceun..o gli (piriti,.. le u..ci, uf..ndo quefti auu..rtii_nenti come principij, fu il primo,eche ordmaffe le machme H1drauhche, & le efprefstom delle acque da fc mouemi!i, & lemachine tratte dalla ragione del dritto,& del circolar mouimento, & molte altre maniere di gentilezze, tra le quali egli efplic˜ gli apparecchi degli horologi da ac9ua.eFaceua Ctefibio molte belle cof moffo da 'l"e principij, cbe gli moftr˜ forfe il cafo,perche ue ... dendo, cbe lo a ere [cacciato, & depreffo con J ono, & mmore ujiua dalle trombe irt luogo aper.to, egli conl'acque rincbiufe, & che noll poteuano refpirare,foceuaie machine, & le cofe,che dafefi mo;eeuano,che automata fi chia11,ano,& gli borologi d'acqua, & rapprefentaua le uoci degli uccelli,inal-zaua l'acque,fPremeua dmfi liquori da u11a bocca J˜la di uafo,&inproportione mandauafuori i liquori,fiiceua anche de gli Organi. Primieramentc Ctef“bio fece uno cauo d'oro1o d'una gemma forata, perche quelle co fe n li confumano per la percolfa dell'acqua, ne riccuono bruttczze,chc: le otturino. Et per quel cauo influendo l'acqua egualmente follieua un fccchic:llo riuerfcio, Phello, o Timpano nomioato,nelqual pofb una regola, & un ;Timpanoe, che (“ uolta con denti eguali. quefii dentelli (pignendo l'uno l'altro fanno fare certi piccioli mouimenti, & riuolgimenti. f“milmente ci fono ancho altre regolee, & altri Timpani dentati allo ill:dfo modo, che da un mouimento forzati uoltandof“ fanno effetti, & diuerlitˆ di mouimenti, ne i quali_li muouono le figurine, (i uoltano le mete, (i tirano pietruccie, ouero oua, fuonano le trombe,& (i fanno altre cofe per bellezza oltra. il "pro polito. In quefie m:ichina ancho ouero in una colonnae, ouero in un pilaHro (i defcriuono le hore, lequali una flgurina ufcendo dal baffo di una uerga dimofira per tutto il giorno,& l'aggiunta, o la leuata de i cunei ogni d“,& ogni mcfe forza a far le breuit.“,& le lunghezze delle ho re.Ma il rin chiuder tiell'acque, acc1oche {i temprino quefii firumcmi (i fa in quello modo. Si fanno due metee, una foda, & una concaua fatte Jl corno di modo, che una poflˆ entrar nell'altra;& con la ill:clfa regola lo allargarli, & lo firignerfi c:li quelle mete faccia il corfo dell'acqua. che uiene in l]Ue ua!i o g:igliardo, o dcbilc. Co(“ con quefie rJgioni, & machinationi (i compongono gli horologi all'ufo del uerno. M.i fe per l'aggiunta, per lo kuare de i cuneie, non faranno npprouate le brcmtˆe, o gli accrcfcimenti de i giornie, perche fpe!fo i cunei fono difcttol“, egli bifogncrˆ sbrigarli in quefio modo. Egli li defcriued. :mrauerfo d'una colonnella k hore prt:fe dallo Analemm:i, & fond;imento loro,& f“ con ficcheranno nelb col6nc:ll:i k linee de i mcli, facendo/i quella colonella in modo, che elb fipoffa girare, accioche uolgcndol“ fa colonna continuamente alla figurina, & alla uerga,eddlaqual uerga la figurim ufcendo dimo!l:ra l'hore, faccia le breuitˆ, & gli accrefcimcnl'i delle hore fecondo cialun rncfo. Fanno(i ancho gli horologi del uernoe, che detti fono Anaporici, d'un'altra forre: & l“ fanno con quelle ragioni. Si difpongono le horc di uerghc di rame dal centro nella fronte diij}oHc dalla dcf,rittionc dello Analcmrna, in quella defcri:tionc fono circondati i circoli, che terminano gli fpacij dc i meli. Drieto quefie uirgule, {il pullo un Timpano,nclqualc lia defcritto,& dipinto il ciclo, & il circolo de i fogni,& la defcrittione di quel circolo Ga flgurata da i dodici (cgni cclefiie, dal cui centro formato lo fpatio di ciafcun fegnoe, uno magggiorc, l'altro minore, Ma dalla parte di dietro :i mczo il Timpano inclufo, & ferrato un perno, che (i gira, & in quell'aflc una catena molle di rame in uolra, dallaqual pen1 dilegname, ..1J..1e nella fig..mtf“ uede_; & la ..egold, o..nfro del mafcolo fia retto, &gouenz.-i _ t..da due regiftri, & rnnczncome il dif egno dimofl_r,t ¥ Siano pofle qnefte Mete in modo, che dalnd1foprada un uaf˜, cbe Vttr. cb,ama c,rfielto, utcada lacqua dentro: io dico, che fel maf:bi >. col po11emi de i cunei f:Zr.“ alZ!_-zto fuori delta fmina, quanto piu d'acqua entred nella fmina o entrando l' ac,f1a con ..Mggior impeto, tanto piu ne 1../irˆ di J˜t..o dal C..uetto in un uafo per que _ fio appare..cbtato. ..l cbe ,,..tendo_ noi.. che efc,i pzu ac1ua bifognera fognar il ,áuneo, o purt1i,mo maggiore, o aggiugnerm de gli altri d1 modo, d,e la ifteffa regola attaccata al mafchio lo le uipiu, o meno fecondo il b1fogno. l'acqua a dunque difcendendo m un ttafo alz.er.“ tmo feubiella r:uerj˜, j“, il quale poferˆ una regola o UelJ,a mobile, .lall.1 quale 1tfira una figurina, cbe uolta ¥ ta uerfo le bore diftgnat e nella colonnella alzando/i, & abbaj]ˆndoj“ fecondo la tempra delt'acqua, dirl'lOfirerˆ ugni giorno le bore, me,1tre la colonnella darc“ 11olta uni.rado ogni d“. Et q1wido i giorni comincieranno a declinare, non fi piglierˆ piu f acqu,i dal caffello, ma fi ,tpriranno lenMete che faranno in fo11do del uafo , per le quali co11 i loro cunei accormaodati at d,Jrefcere de ingiorni ufcirˆ l'acqua del uafo, & attaccando ilfeccbiello al capo del contrapefo, & il cor.trapefo a quello, che era attaccato il feccbiello, per Lo calar clell' acqua nel uaf˜ il fecch:lto f“ abbafftrˆ, & la figurina ancor lei fi uenirˆ abbafjˆndo, e':.r moftrerˆ l'bore, & ilg-,á.:zdi d,1 i f egni di giornno, in giorno, come detto di fopra. L'altra forma dzborologio betlij]ima, & molto ,trtificiofa, & utile all:t dimofi.ratione delle cofe celefli, & fifa in qmflo modo, & diuifo quefto trattamentod,iVitr. in due parti, fv.na l.1 compo{itione dello horologio, l'altra la tempr,i dell'acqua: fimilmeute la compof“tione dello horotogio diuifii in due parti, l'una la defrittionendelle hore, l'altra ladefcrittionedetcielo, & delzodi.uo: la defcrittione delle hore prefadallo .A1ulemma, ma Virr. non infogna a che modo: ftrnilmente ancho egli non c'infogna il mododi d..{ riuere il cielo , & zl Zodiaco, per˜ partitamente 10 efPoner˜ fecondo, che io la intendo ¥ Lo.Analemm:t ,-zd1mque ft pigli.t d,-zlla sfera pofla i11 piano con ;á,iiio11e di prof]>etti1ta ,fe,áondo ..neh;: j“ de(criue una tauola dello .Ajlrolabio ¥ Il modo q11eflo. Sia fotto un circolo a b c d.nin quattro piirt“ da d1,e diametri diuifo ¥ ..cfto circolo rapprefent.i il tropico del capricorno,ndentro del quale fi ba a f˜rmare , & lo equinotti.zle, & il tiáopico del Cancro, i q1tali circoli fo110 minori per r,t!{jone di prof]>ettiua, perche noi fe imagi11.11no di tener l'occhio nojiro nel polo oppoftoalnoftro, &guardar uerf˜ il noflro polo :certo c!Je il circolo del Capricomo ci !terrˆ prim. dncontro, dapoi tu:rr.“ l'equinottiale, & in fini! tropico del c.wcro, & ,mcho il tropico delC.zpˆorno ci parer.“maggiure, per che fl ueder.ifotto w.i_?gior ang:do, & per effe;á pfa.uicinoall'occhio, & il tropico del Cancro ci pr.;-tr.“mino;-e, .._;-per c:ffer pii, lo11t,wo ft uederˆ.f˜tto ang11lo pite flretto, & cofi l'equinottiate far.“maggiore del tropico del Canuo, ('l' minore del tropico del Capricorno per le ifte!Je r.-igioni, & quefto fi deue a1mertire, percbe cofa bellˆ, & fecreta. Il refto f“ fonel modo, che fi defcriuen.o le l,1.1tole degli .Aftrolabi, 01teYo le rati; al cbe fare io mi riporto a chine ba fcrittocondiligen..1.. D4poi perjgnarle boreft diuideno tutti gli ard1i, de i,circoti fotti di fopra f orrzynte ciafc11no in dodici pa;-ti eguali, & cof“ gli archi di fotto inndodici p.trti, & per la regola di trouar il centro de i t;áe punti fl leg:mo infitme i p1mti de i tropicincon i punti equinottiali, i primi con i primi, i fecondi co,ii fecondi, & cofi per ordine. & a queffo modo f.1.nmno fognatele hJre: le quali Vitr. 11.uol.: che fiano J>tedi 11erghc di rame, perchenfotto di effe ui ha da andare un Timpano , che ha il Zod1,1co, & 1l Cielo difegnato, per˜ acciocbt:nfi ueda di fotto, necef]ˆrio far quefte uirg11le, i cui quadretti io ho adombrati, percbe s'intenda, che fono tagliati, & forati. D.1po1 que{lo egli fifa r.uz Timpano , & fe gli di pigne [opra le_Stelle & il zodi.ico. quefli fimilmente t prefo dalla rete dello .Aftrolabio. '1'{ folamente feg11erati principij dei fogni, maa11cho i gradi, & in ogni grado farai tm foro nella circonferenza della Edittica ,nel qual foro di giorno in giorno trafPorterai la bolla, cbe Vitr. intende per lo Sole, ácbc moftm le hore ne gli horologi: il Timpano cofi difegnato fˆr:“ poflo drieto lelinee delle /Jo;-e:, & ogni d) fi. uolta compiutamente ima 1tolta >mala bolla ftando ferma per 1m d“ nel grado, 01d lIB.1{_0 -nelforo di quel Segno doue fitroua il Sole mofirerd l'arco diurno , & le hore, fecondo il crefce-, re, & il calar da i giornie, & delle hore: il Timpano fi11olge ( com.. s' detto) di foprae, hauendo nel mezo fitto unfufoe, d'intorno il quale una catena molle come dice Vit,-. ciot! di anelli iáitor ti,& corti come la lettera s. dimodo,che lafittolgafacilmente,etdaeuno capo ha rmo[eccbiell, & dall'altro un contrapefo di pefo eguale al fecchielloe, il qual fecchiello effendo dall'acqua j˜lleuato facbe la cateua fi fi,olgee, & il [ufo /i muouee, & il fufo moffo uolta il Tir11,panoe. Ma come egli fi habbia a temprar l'acqua, accioche ogni giorno fiueda quefta differenza delle. hore Vitr. ce lo infogna. La tempra dell'acqua fifa in queflo modo. Egli fl fa di-ieto la fronte delf ho;áologio una conferua dell'acqua, laquale Vitru.qiti & altrotte chiama cafiellum.a quefto cafleUo fi fo unfo;áodi fotto, accio I' acqua pojfa ufcire. a quel foro congiunto un Timpano,& ancbo egli ha un foro, per lo quale entra l'acqua in effe dal caftello. quefti farˆ di qui:lla grandezza fecondo che ticerca la grandezza dello hoi-ologio, la materia delqttale di rame rijpetto all'acqua, che egli tiene del continr,o. quefti immobile,& ha fognato neU.z ji,a circonferenza di tanti punti,quanti fono giorni all'anno:& ancho egli fi p1t0 fore tm zodcco,i gradi de i fogni delquale rifPondino a i gioi-ni de i me/í, fecondo che egli fi puo trarr-e dalle tauole del mouimr:nto del Sole ,difegnato f“a nella fommitˆ il Cancro, dalla ,ie/li-a di ,áolui,che gv.arda, la libra , ,folla fini{lra il M 011tonee, di fotto il capricorno,& tra quefli fiano al luogo jito defcrittt gliealt;áifgni, & i gr.idi loro a iquali difotto frano i giorni, i numeri, & i mefi rifPondenti a i loro propi fegni ¥ Tira poi una linea a perpendicolo dal Cancro al Cap“¥icorno,laquale come diameti-o dr:l Timpano. partirai poi l,i drconferenzg del detto Timpano in parti noue eguali,& fecondo la larghezza di una [t fa il fcmidiamet1 á0 d'urlaltro Timpano picciolo, dt!lla circoufei-enza dc/quale J“ fanno otto parti, &fecondo uz diflanza tfuna di quelle fi allarga lafefl.i, & /i poneun piede di effa nelrae'Zo del Timp_anogrande,& fi fo uri circolo di quell,-i grandezza, & il fimile fifa nel Timpano picciolo.queflo circolo fi parte in parti fette eguali, una dellequali f“ parte in q11.-ittordici, una delleq1t,1li fi riporta dal centro del Timpano picciolo.f˜pra il dim,tetro,& iui fi fo punto uerfo la parte i11ferio re,&fl tir:t da quel centro una circonferenza tanto quttnto u11a delle fette parti, & quefto fi fo ancho nel Timpano grande,& e quefio circolo come uno eccentrico, & tr,1 quefto circolo ecce11ti- háo & l'altro concenrr“co dalla parte dif˜pr,1, fi fo un foro nel TiMpano grande ritondo,dal á quale e/ce l'acqua, cbe ua poi nel Timpano picciolo, nelqtlale Timpa,w picciolo fono difcgnati i mede/imi circoli cio lo eccentrico,& concentrico, & quelli partiti con certe linee,accioche per quelle paffi l'acqua dal Timp,.wo maggiore pt & meno fecondo il b!(ogno. le alte:(?,! o uacui dei Timpani fifaranno fecondo la capacitˆ dell'acquae, che richiede l'hoi-ologio. nel coltello,& ta glio,o fronte,che fi dic.i, del Timpano minore f“ foun foro, che f/itr. chiama Orbiculo, a/quale attaccata una lenguella. da qucflo fo;-o eje l'acqu:i in ttn uaj˜ fottopoflo. Q.!_..efii timpani fono pofti inf“emc con i cardini loi-o fotti a torno di modoe, cbe uno entri nell'altro, come m.zfcbio, & [emina,& il Timp,wo picciolo fia col piano flw forato cofi congiunto, & affettato col piano del Timpano maggiore,cbe nitma cofˆ di mezo ui poJTa entrare: & a queff.1 fimiglianza Vitru.dice t:he fono i galletti: o i bocchini affeggiati alle cofe. Egli accade;-ˆ adlmque.. cbe uolendo noi tem_eprar l'acqua,Lz Lenguella, cbe congiunta al J˜ro del Timp,tno minore, d,-i z.Zf_rta da / con l' artificio dell'acqua di giorno in giorno al [eg,JO,& al giorno corrente defcritto nel Timpano maggio re,har..endo in quella parte il foro del Timpano mmore hora dritto, /;ora piegato, !,ora a perpen ádicolo,fecondo, che ricercherˆ il fito di quel giorno, manderˆ fitori piue, & meno acqua iuneuaj˜ di [otto,netqu.ile farˆ il fecchiello .-ittacc,zto alla catena, come di fopr .z i2 detto, & riuolgerˆ ogrii giorno il perno,(..il perno il Timpanodello horologioe, & q11ellofecondo il bij˜gno:e& bene be pare che Vitr.uoglia,che la bolt:i,d,e tiene J:i imagine del Sole, /Li ˆ mano trajportata di foro inforo contra il giro del Timpano, nientedimeno l'inzeniofoM, Francefi:o Marcolino ha trcnato il modo di fore, che la lenguella,cbenella parte dinan..dimoflr.z Chore ( cbe noiechiamiamo lIB.1{_0 -nelforo di quel Segno doue fitroua il Sole mofirerd l'arco diurno , & le hore, fecondo il crefce-, re, & il calar da i giornie, & delle hore: il Timpano fi11olge ( com.. s' detto) di foprae, hauendo nel mezo fitto unfufoe, d'intorno il quale una catena molle come dice Vit,-. ciot! di anelli iáitor ti,& corti come la lettera s. dimodo,che lafittolgafacilmente,etdaeuno capo ha rmo[eccbiell, & dall'altro un contrapefo di pefo eguale al fecchielloe, il qual fecchiello effendo dall'acqua j˜lleuato facbe la cateua fi fi,olgee, & il [ufo /i muouee, & il fufo moffo uolta il Tir11,panoe. Ma come egli fi habbia a temprar l'acqua, accioche ogni giorno fiueda quefta differenza delle. hore Vitr. ce lo infogna. La tempra dell'acqua fifa in queflo modo. Egli fl fa di-ieto la fronte delf ho;áologio una conferua dell'acqua, laquale Vitru.qiti & altrotte chiama cafiellum.a quefto cafleUo fi fo unfo;áodi fotto, accio I' acqua pojfa ufcire. a quel foro congiunto un Timpano,& ancbo egli ha un foro, per lo quale entra l'acqua in effe dal caftello. quefti farˆ di qui:lla grandezza fecondo che ticerca la grandezza dello hoi-ologio, la materia delqttale di rame rijpetto all'acqua, che egli tiene del continr,o. quefti immobile,& ha fognato neU.z ji,a circonferenza di tanti punti,quanti fono giorni all'anno:& ancho egli fi p1t0 fore tm zodcco,i gradi de i fogni delquale rifPondino a i gioi-ni de i me/í, fecondo che egli fi puo trarr-e dalle tauole del mouimr:nto del Sole ,difegnato f“a nella fommitˆ il Cancro, dalla ,ie/li-a di ,áolui,che gv.arda, la libra , ,folla fini{lra il M 011tonee, di fotto il capricorno,& tra quefli fiano al luogo jito defcrittt gliealt;áifgni, & i gr.idi loro a iquali difotto frano i giorni, i numeri, & i mefi rifPondenti a i loro propi fegni ¥ Tira poi una linea a perpendicolo dal Cancro al Cap“¥icorno,laquale come diameti-o dr:l Timpano. partirai poi l,i drconferenzg del detto Timpano in parti noue eguali,& fecondo la larghezza di una [t fa il fcmidiamet1 á0 d'urlaltro Timpano picciolo, dt!lla circoufei-enza dc/quale J“ fanno otto parti, &fecondo uz diflanza tfuna di quelle fi allarga lafefl.i, & /i poneun piede di effa nelrae'Zo del Timp_anogrande,& fi fo uri circolo di quell,-i grandezza, & il fimile fifa nel Timpano picciolo.queflo circolo fi parte in parti fette eguali, una dellequali f“ parte in q11.-ittordici, una delleq1t,1li fi riporta dal centro del Timpano picciolo.f˜pra il dim,tetro,& iui fi fo punto uerfo la parte i11ferio re,&fl tir:t da quel centro una circonferenza tanto quttnto u11a delle fette parti, & quefto fi fo ancho nel Timpano grande,& e quefio circolo come uno eccentrico, & tr,1 quefto circolo ecce11ti- háo & l'altro concenrr“co dalla parte dif˜pr,1, fi fo un foro nel TiMpano grande ritondo,dal á quale e/ce l'acqua, cbe ua poi nel Timpano picciolo, nelqtlale Timpa,w picciolo fono difcgnati i mede/imi circoli cio lo eccentrico,& concentrico, & quelli partiti con certe linee,accioche per quelle paffi l'acqua dal Timp,.wo maggiore pt & meno fecondo il b!(ogno. le alte:(?,! o uacui dei Timpani fifaranno fecondo la capacitˆ dell'acquae, che richiede l'hoi-ologio. nel coltello,& ta glio,o fronte,che fi dic.i, del Timpano minore f“ foun foro, che f/itr. chiama Orbiculo, a/quale attaccata una lenguella. da qucflo fo;-o eje l'acqu:i in ttn uaj˜ fottopoflo. Q.!_..efii timpani fono pofti inf“emc con i cardini loi-o fotti a torno di modoe, cbe uno entri nell'altro, come m.zfcbio, & [emina,& il Timp,wo picciolo fia col piano flw forato cofi congiunto, & affettato col piano del Timpano maggiore,cbe nitma cofˆ di mezo ui poJTa entrare: & a queff.1 fimiglianza Vitru.dice t:he fono i galletti: o i bocchini affeggiati alle cofe. Egli accade;-ˆ adlmque.. cbe uolendo noi tem_eprar l'acqua,Lz Lenguella, cbe congiunta al J˜ro del Timp,tno minore, d,-i z.Zf_rta da / con l' artificio dell'acqua di giorno in giorno al [eg,JO,& al giorno corrente defcritto nel Timpano maggio re,har..endo in quella parte il foro del Timpano mmore hora dritto, /;ora piegato, !,ora a perpen ádicolo,fecondo, che ricercherˆ il fito di quel giorno, manderˆ fitori piue, & meno acqua iuneuaj˜ di [otto,netqu.ile farˆ il fecchiello .-ittacc,zto alla catena, come di fopr .z i2 detto, & riuolgerˆ ogrii giorno il perno,(..il perno il Timpanodello horologioe, & q11ellofecondo il bij˜gno:e& bene be pare che Vitr.uoglia,che la bolt:i,d,e tiene J:i imagine del Sole, /Li ˆ mano trajportata di foro inforo contra il giro del Timpano, nientedimeno l'inzeniofoM, Francefi:o Marcolino ha trcnato il modo di fore, che la lenguella,cbenella parte dinan..dimoflr.z Chore ( cbe noiechiamiamo '2t o X o. '1-l1 cbidmiamo raggio )ritorni a drieto ogni d“ 1m gtado; &pe;áche Yitne. uuole , c1Je nel Tirnpan;, che dimoflr,.i l'afcendere,& difendere dc i_{gni [opr,.i l . .iterra, fi.ino feg,tati i giorni de i mefi,liq11ali per effere trecentofefFmtacf71J1..e,ba fotto nella circonfˆen'.{_a del detto Timpano, o Jl!totae, che chiamiamo noi trecentof eff ˆntacinque denti partiti egualmente, come dice Vitru.& come uuole effo .Autore, glf ha pofto nel mezo il fuo cardine, che ferue per mafchio,& [emina; ( !l' dipoi ba formato un'.áiltro Timpa110, o pur ruota ( come dicemo noi) della grandezza della fopradetta,& nel coltello, o circonferewzafua,cbc uolemo dire,hafatto dentietrecentofe!Jantafei, de/tinti di egual portione; & quefla ruota ba anchor leiilji,o cal'dine mafchio, & [emina, ilquale non cofi detto da Yitr .fenza gran confideratione:& nel foro di q1tefto perno entra il pernoprincipale confitto,& fl,-etto di modo che girando ditto perno per uirt della tempra dell'acqua fl giri quefla ruota con effe lui come fe fuffero una cofa medefima; & dipoi nel perno di quefla mota, fi pone la ruota, nella qual fon fognati i giorni di ciaf t1m mefe , & i fogni celefli; lequaliruote, girando il perno, gir,ino infiemc in un rocchello mojJo da dette ruote, & girando continuamente di compagnia, quella d,e ba tm dente di piu refla ogni d“ un grado in drieto, il 1 TimptVli pofti alt incontro f crumo alla facciata dello horologio feguente; ..ello di fotto immobile & raltrogirtl mo!Jod,i/f artificio de t acqua. ' u1 TimptVli pofti alt incontro f crumo alla facciata dello horologio feguente; ..ello di fotto immobile & raltrogirtl mo!Jod,i/f artificio de t acqua. ' u pernoá dcllaquale tmole auanzarc fuori deUa faccia dello borologio effendo grande per il manco mczo piede, & nella jiM f˜mmitˆ fia accommadata la lenguella della lunghezza quantofarˆ di b“fogno, nellaqualfar.wnofegn.iti i gradi de ifeg11i da un tropico all'altro, laqualefrmeirˆ a mofi,-,-i re l'hore,& il corfo de i [egni & i g;áadi il ue;-no,come dice Vitru. Et mettendofi la lenguellaal perno dcll' altra ruota, ilquale farˆ piu corto quattro dita, moftrer:í il crefcere de i giorni,& i corfi de ifegni,& i gr,tdi, & C hore di tutta la ftate : percbe /i come l'altr,i ruota per lo dente di piu, rmfirailcalar de i giomi, quefta per lo dente di manco con la lenguella moftrerˆ il crefoere de i giorni,&il calar delle notti:.Armertendo che nella lenguella ua accommodato unSole, o boll.t come dice Vitr. r,zobile da poterfi trapo;átare ogni giorno in detta lenguella nel grado del fogno de..giorno corrente, come_Jˆ lalenguella della tempra dell'acqua da fe. Io uedo quantadifficulta fi tro1.ut in uoler defcrme;áe quefte cofe, ma poi cbe confederoa, come quando la cofa fari“ intefa,fi prenderˆ gufi o mirabile, uoglio creder, che ogni fatica ci paterˆ dotce, & f˜aue, ri.. 'llJCttcndomifempre al miglior giudicio, '.1-{ o X o. i37 ..1, .. , 1¥ :,71"=' r; I G:.]\! io. .. \ ' ,;. ,, ._'!,., ' ¥ ,o :?˜ -.. , !?.!_,te/le due figure fono pofle per mofr,-,1.re le parti occ11lte de i Timp:r.ni, cb.. _fr:1e no per ltt tempera dell'acq11a; & uarmo congiunte infteme,come nella pa!J.1tafiguraf“uedc. , lLL '- B R o DECIMO DELL'ARCHITETTVRA DI M.V I T R V V I O. P :I\ O E & piacere, trattenuto: ma chi aggrauato dalla metˆ dcl!J fpefu, o di piu, perdt1ta la fpcranza, & gettata la fpefa rotto il tutto con animo difpcrnto, con!l:rctto a bfciar Qgt1i cofo. N pur quc!l:o difetto ne gli edifici,.ma ancho 1w i doni, che d:il nugifl:rato {i danno :il foro de i gl.1diatori, & alle fcene de i giuochi, a i 91.1 ili n dimorJ, n 111dugio {“ concede, ma b nccefsitˆ con prefiffo tempo di fornirgli conil rigne, come fono le kdi dc gli fpett:icoli, & il porui delle tende, & tutte quelle cofr, che all'uf.rnzc dcli.i fcena, al ucder del popolo con fattura, & apparato l“ fanno, In quelle cofo uer;unemc bifogna hauer del buonon,-& penfarui ben Copra, pcrche niuna .cii CJUef..e cofe (í puo fare fcnz:i indufhia, & manifattur:i, & tnza uatia, & rifucgliata uiuad ti J1 flud1. Perhc adanque tai cofe ordinate lono a 9uefio modo non pare ,eh... fia fuorindi propo(íro, prima che li dia principio alle opere, che cautamente , & con d1l1genza {“eli1eddhino le ragioni loro. ..ando adunque n la lcsge, n la confoet..dine ci puo for z:irc a 9ucfio, & ogni anno i Pretori,& gli Edili per li giuochi apparecchiar ..c..no le ma chine, ho giudicato non alieno, poi che ne i libri p:iffati s' detto dc gli edil“ct, in qu..fl:o , eh.: ha b. fomma terminltioue del corpo dcli' Ard1itetrura, cfponcr con preccm, quali t“ano i priucjpij ordinati delle m:ichine a que!lo conucoienti. Hora B R o DECIMO DELL'ARCHITETTVRA DI M.V I T R V V I O. P :I\ O E & piacere, trattenuto: ma chi aggrauato dalla metˆ dcl!J fpefu, o di piu, perdt1ta la fpcranza, & gettata la fpefa rotto il tutto con animo difpcrnto, con!l:rctto a bfciar Qgt1i cofo. N pur quc!l:o difetto ne gli edifici,.ma ancho 1w i doni, che d:il nugifl:rato {i danno :il foro de i gl.1diatori, & alle fcene de i giuochi, a i 91.1 ili n dimorJ, n 111dugio {“ concede, ma b nccefsitˆ con prefiffo tempo di fornirgli conil rigne, come fono le kdi dc gli fpett:icoli, & il porui delle tende, & tutte quelle cofr, che all'uf.rnzc dcli.i fcena, al ucder del popolo con fattura, & apparato l“ fanno, In quelle cofo uer;unemc bifogna hauer del buonon,-& penfarui ben Copra, pcrche niuna .cii CJUef..e cofe (í puo fare fcnz:i indufhia, & manifattur:i, & tnza uatia, & rifucgliata uiuad ti J1 flud1. Perhc adanque tai cofe ordinate lono a 9uefio modo non pare ,eh... fia fuorindi propo(íro, prima che li dia principio alle opere, che cautamente , & con d1l1genza {“eli1eddhino le ragioni loro. ..ando adunque n la lcsge, n la confoet..dine ci puo for z:irc a 9ucfio, & ogni anno i Pretori,& gli Edili per li giuochi apparecchiar ..c..no le ma chine, ho giudicato non alieno, poi che ne i libri p:iffati s' detto dc gli edil“ct, in qu..fl:o , eh.: ha b. fomma terminltioue del corpo dcli' Ard1itetrura, cfponcr con preccm, quali t“ano i priucjpij ordinati delle m:ichine a que!lo conucoienti. Hora D E C I M O, 43.9 ..-i.. Oracondotti_/“.1mo all'ult,10 l:zumáo, come duáe D,1nteá , & ci refl,i 14 terza parteJI. ..W... pnncip,tlt ddf .Architett itra p()fl.1 nella ,o....n tione, <:7' nella di(Pofitio11e dellemat J J . ¥ cbi11c,t°l1ftrmm:11ti;bella11t1/e,& merauigliof.t prat1ca;1mperodJe chi t.. á __ '_-.. quello, cbe 11onguard1 t'o11ft¥(po1e 1111 IJ1lomo J˜pta Lf˜r:(!:[ueaiutato da un picciotlo jlrl!mento leuare con g-r.l11d1fj“ma agcuolczZ[o, rm p.:[o {mijurato :á con deb1l frme arti/“crojˆmeute riuolta follcwtrc 1m faflo appari d'wt monte ponderofo? cbi non lt:gge con mcr,111(..l,,1 le coj fot te da .Arcbimede .. c/J1 11011 pauenta all'borribile inuentione delf .An t1,lieric, le quali Ž'l' col fo110 , & con l'empito, & con gli effetti imitando I tuoni, i b.zleni, e,.. 1 ful,t!i,1i, con i11fer11al tormento fono laffra....c del genere lmm:mo? Aia l,..f,zrno I terrori da pmáte: 1-á1.1nta utilit,t di grati.i, qu,mto piacere ci preft.:: I.:: hmentio11e de/li: ruote, il modo di al..,r l'acque , glz ft,ám,zenti da/iato, le cof che dafe /i 1m,ou,?10? -5r qut!lo cbefa la natura, ptrcbenicmcfia d1 ttotu ?..n dunque ,áhe noi mmmiglia p1ácndiamo ,fe quejl.i duna p,trte dtllc principali de/C .Arcbitettura. Di queffa adunque tratta //1tr. nel dech,,o, & ultimo libro fecondo la prome!fˆ fattaci per inan':{! ¥ D1 qm:fla ancho 11e 1-.1gioneremo noi quamo ,tl prefi,1te negotio fli111eremo bifognare : .A!mertendo prima ( fecondo cbe ne gli altri libri fatto b.memo ):z gli utili precetti dati d,1 //itr. 11el proet111io di queflo lib,áo: nel qu.:le, Dio uoleffe, cbe fi. come/i truot!a ,m mirabile proucdimcuto, cofi e:<,li fof) oj[en1.1to fompre, e:,~/i offeru.zffe tllttauta: percbe effe11do /lata una legge in Ifefo, cbe gli J1,-cl1itetti laude, & ho11ore ,m:m,1/Jero , qua11do la IJ>efa delle f.ˆricbe non fuffe maggiore, di quello, cbe predetto baueffero, & d, e/anno, et biafimo fi,!Jcro debitori, quando oltra la quar ta pat"te cccedeffe tl primo computo : fapendo gl, buomini, che fabrrcar uolej]ro di cbe morte ba 11e!Ji:ro a morire, o non fl lafctetebbcro1mbmác .. re, effendo la JPefa1,1.zggio;-e delle forzy loro, o a tempo prouederebbono al bifogno,& 120/ifarebbe qu ello,cbe a i dl noftri molti fanno,cbe per 1m.t cert.i ruwit.i ( aedo io) con prillatefor'Z! commcia110 ,-.1Ji, rcgali, e:,..fe ne rcfta110 j“,t bello, ba uendo pc1ᘠformto, & adornato con qucll.i,IJ>t:f.1, che fi pá10 m.igg1ore lepart1 fatte con 1fluccb1, oro, pitture, guanmnenti t11li, cl,e fe il t11tto ,t ({Ut: princ1p11 r..fpondr:ffe, non bafterebbaun rcgJJoa d.1rgli compimento, cli modo , cbe quello, ,be fatto, fi gett.:i, & quello, che fi dcue fote, s'.1b.::nclo11.i. Ma l.1fci.tmo quelli p:m:re, o effer quello, cbc p.1rer ,o ef!er 110,..liona, confid.vui1ci noi ne i precetti, &ne 1 p.ucri de I buoni, credt.ail'J ( come .tlcre fi,tte s' detto) cbe I meglzoffiefi din.tri fono que primi, c/1e fi da11110 ,t un buo;t'.A rcbitetto, perd1c da qucl/,i prima fj,cfir ogui ' ' cofa pre11de tm b110110 inui.zmento, & do:,endofi fj,e11dcre d molte migliai.i di fcudi, ejfcr nonfi d,::!e p.irco, a cl,i ben confii1.1, per ,tf{icurarfl q t.tnto p11 (“ p110, (:,,~ pt'r l'mzl.:, ("" per /'/,onore. Q:.!_ell.ilegge '1d1tnque, cbedicc Vitr. ef];-/l.it:z iti E;..J˜ co11 dmá.1 cond1t1one, ma congi11Jla r,tgioneordinata, ft.zri.i bcme a i nofiri giorni, & in q:1ell.. cnfe .:incl,o, do:,e piu fubit.t occ.zfionc d1 JJ,endcre, pm pericolo d: delibcr,zre, & men com mJ:t.“ di w:d:1,1e il wnto, come negli app.ir.1t1 delle fcfie, & de i g,oc/11 p11bl1ci, nelle [cene, & ne i conci ed, clu: fi fa:mo a tempo , nei quaii i R_gm.mi del publicoJJ,endeuano gra,1 q11.1ntit.:“ dr din.::ri, doue neccf!:mo battere fedr:li, C:,' W'{t'ntofi mmrflri ,f“,eg/1.iti i11!1entori, (:r cffe;-m.111 ,A;ácbirw I dtlle cufe: che tro:m10 la fatcilirˆ, & non uadmo per la lungat. Hora pc;-fuggire .711efl.t ignormrza, o 11.rnit.i, nece!J,mn fapc:1át: co,ne ua t!!tta l:t m.iteri.1 ptef//tc, doue dopo il p;áoemio fi r,tgwna dl'lle mac/Ji11e, & dc gli mflrm,1ent1 ;jí dt quelli, che hanno rig11.1rdo a,..li /l.11/i cfell.i p.1ce, de l quali alc1mifono p,:r commodo, alcuni per d“lttto, come d1 q11cll1, che banno rrffeetto ,1llc cofe ddl.i guerra: la doue nel primo Capo //ttr. diffiuifi:e dJe cof.i hn.:zcbi11.i: quale differenza tta machina, & infl.ntmcnro: di/lingue le forti dellem:icbine: & t;-.:itt:t dell'orrgme d1 q11r:lle. Et dal fecondo fin al nono p.da delle r,i.1chine da leuar, & tir,zr i pefi, & ci effiltca la ragione di diuerf“ modi apparter.emi a pef“: dal 110110 fin al terz._pdeˆmo a da gli amm,1eflr.1me,1ti d1 far wolte ruote, & artific11 da .ilz...ar, &-11ot,1r t .zcq11e, d.l m:icinare, & dafar'altre fimigl1,wt1 cofe 11t1lt; dalle qu,ili partendofi d.il te;ázodwmo fin al quir1todtci11w et d 11/oftr,1 la ragione d,fo,, le macbinc hidr.iulice ,. cbe J˜110 organirŽion ragioni muflc,zli compofti, che piace140/m..c per uia d'acqua, & di fpi.-iro mmzd,mo L lE Jt áoamandanofuori dolci concenti: & ci dichiara poi il modo di mifurare ilauiaggio fatto o in carretta, o in naue. & pofto fine a quefli ragionamenti paf]ˆ a quelle macbine, checiJerueno a i bifogni della guerra, & a i[opraflanti pericoli, trattando dal quintodecimo fin all'ultimo di' quelle machine, che tirano far:tte, dardi, & piet1áe, & di quelle, che fcuoteno, & rompeno le ámuraglie fecondo l'ufan-za de fi,oi tempi, & cof“, concl,iude, & dˆ fine alt opera bauendo pienamente dttefo a quello, che egli ci ha prome!Jo: di modo cbe non farebbe condennato dalla legge nelle JJ,e fe, anzj lodato, & honorato ne reflerebbe. 'l(qifecondo l'ufanza noftra ridurremo tutt,i la pre [ente mate;-ia fotto un'affietto, & diflinguendo partitamente il tutto aiutaremo con[: o;-dine la in tell.igenz..., & la memoria di cbi legge. Fttcendo adunque la natuta alcm1e cofe contrala utili t,“ de gli buom:ni, & operando fempre ad uno iftef]˜ mo.io, necejfario clx: a q11efta contrarietˆ f“ troui un modo, cbe piegbi la natura al bifogno, & all'ufo bwnano . fl.!!_efto modo ripofto tJell'aiuto dell'.Arte, con la quale fi uince la natura in quelle cofe, nelle quali ef]ˆ natura uince mi.aEcco qu1111to ci contrafta la natrtra ne i pcf“, & nelle grande'{'Z,_C delle cofe, & fe 11011 f11ffeafingcgno d11/l'arte guidato, chi potrebbe .1lzare, tirare, & condurre le moli grandifj“rne deaglifmifurati marmi, drizzar le colonne, le mete, & gli obelifci? cbi uarar le naui, chi ti;á,1rle in terra? cbi paffitr le portate diagro/j ba;-cbe con i tragetti? certamente non baflerebbeno le for .. Immane. per˜ bello zl [apere la cagione, da che operar fi pojfa, & fabric,zre tanta uadetˆdi macbine, & deftrumenti. S2.f!_efta confideratione po Ha & alternata fotto due fcien'Z!, peraciocbetiene ;ái/petto con la fcienz.:.1. natur,ile, riceuendo da quella il fi,o [oggetto, per che l'artenon operafe mm in qua!tbe cofˆ materiale, come,} il legno, il fenáo, la pietra, & altre cofe: &a pofta fotto la mathematica, per che le belle, & fottili ragioni, e:r dimoftr,-ztioni da quella ricette. &fi come il [oggetto mutabile, & uariabzle come cofa di natura, cofi la ragione ferma,a&immutabile, come cofa cfintelletto, n f“ cangia al uariar della materia, irnperoche la ragi<>ne del circolo ( come altroue s' detto) quella ifieffa in qttalunque materia ella fi troui. zl difetat-o uiene dal [oggetto, come dalla forma il perfettoa. 'Per˜ confidaar douemo con gran diligenzaadondem:gna il mancamento, & la perfetti on e. Le qualitˆ della m.:1te,-ia fono ditterfe, nate dall..amefcolan1_ade iprincipij, percheda q11elli1tieneil raro, ,l denfo, il g;-aue, il lieue, il grof!o, ilfottile, l'afj,ro, il molle, ilaliquido, il d11ro, il tenace, & altre qualitˆ pi-incipali, &meno princip.di, che aiutano, o impeaifceno la mataia a riceuere la intentione dell'arte, come per euidente pro1r,t tutto d“[, cnnofi:e: &[, uede an,bo una figura efferpiuatt:ial mouimrmto, cbe l'altra: la grmzdcz._'{;t ancbo & il pef˜ portano [eco molti commodi, ro' incommodi, perche tutte le cofe [oa110 ne i propi termini rincbj, & d.1 t!/]d n,mmi con eterna legge crfirme. Dalltr fciewz.a naturale ad1mque Ji bauerˆ ilaf˜ggctto, (.:7 feaqualir.“fi1e. Ma r,1gionando della forma io dico, cbei merauigliofi effetti ueugo110 da mcran(zliofe ca_gioni. 'N._ on egli mir:i&ilr: leuare un grandiftimo pef˜conaggiugnei-liaancboaltropr:fo?cbe una ruotaper mezy d'rm'altra,cbe al contrario di ,111cll.if“, muoue, dia il fuo mounento aduna terza ruota? cbe in t:erte dillan'Z!, & grandezz.! 1m,1 coJt riefc,1, cbe o/tra que termini non prto ríufl;ire? fono in uero tai cofe merauigliofe, per˜ non 1: fuori di ragione ,feeglifi troua qualchepropriet.“ di natura mira&ile, cbedi ciof“a cagione, per˜ Jzper potremo, che, tutto nafce dalla le11a , & la let1.t dalla fiadera , & la ftadera da“la b1l.wci,i , (.7 Li bil.uicia fi.ri:zlmcnte dalla proprietˆ del circolo: imperoche il circolo ha in fe cof, cbl: l.111:1.tura altroue non Jhole porre i11fieme, & quefle J˜no molte contrarietˆ, dalle quali ueng(mr, quegrandi effetti, che f“, uedeno. Eccoafe il circolo fi muoue, non ifla fermo il centro? mobile, & fermo non fono contrari? dt:lla iflefj:i circonferenza non af“:ende egli una parte, & l'altra d({,:nde? fit & giu non fono contrari? la line.i circolare, non ella & cuma & conuef]ˆ fen..-z latitudine? quefti non J˜no co11tr.i;ái, ejfndo tra q11elli rl dritto di mezy? & le parti di quella linea, che uien dal centro non fono in una ifieffa li11etl & ueloci, & tai-de? ']H4n to fono, o rticine, o lontane d,tl cent;-o, cbe immobile. hmáa ueloce & tardo non fono contrari? fi uer.zmentc. f<.!!,audoaadll'f1q11efi1z, ,ábe il circolo habbia in fe tante contr.zrietˆ, & taU, qu,ili L lE Jt áoamandanofuori dolci concenti: & ci dichiara poi il modo di mifurare ilauiaggio fatto o in carretta, o in naue. & pofto fine a quefli ragionamenti paf]ˆ a quelle macbine, checiJerueno a i bifogni della guerra, & a i[opraflanti pericoli, trattando dal quintodecimo fin all'ultimo di' quelle machine, che tirano far:tte, dardi, & piet1áe, & di quelle, che fcuoteno, & rompeno le ámuraglie fecondo l'ufan-za de fi,oi tempi, & cof“, concl,iude, & dˆ fine alt opera bauendo pienamente dttefo a quello, che egli ci ha prome!Jo: di modo cbe non farebbe condennato dalla legge nelle JJ,e fe, anzj lodato, & honorato ne reflerebbe. 'l(qifecondo l'ufanza noftra ridurremo tutt,i la pre [ente mate;-ia fotto un'affietto, & diflinguendo partitamente il tutto aiutaremo con[: o;-dine la in tell.igenz..., & la memoria di cbi legge. Fttcendo adunque la natuta alcm1e cofe contrala utili t,“ de gli buom:ni, & operando fempre ad uno iftef]˜ mo.io, necejfario clx: a q11efta contrarietˆ f“ troui un modo, cbe piegbi la natura al bifogno, & all'ufo bwnano . fl.!!_efto modo ripofto tJell'aiuto dell'.Arte, con la quale fi uince la natura in quelle cofe, nelle quali ef]ˆ natura uince mi.aEcco qu1111to ci contrafta la natrtra ne i pcf“, & nelle grande'{'Z,_C delle cofe, & fe 11011 f11ffeafingcgno d11/l'arte guidato, chi potrebbe .1lzare, tirare, & condurre le moli grandifj“rne deaglifmifurati marmi, drizzar le colonne, le mete, & gli obelifci? cbi uarar le naui, chi ti;á,1rle in terra? cbi paffitr le portate diagro/j ba;-cbe con i tragetti? certamente non baflerebbeno le for .. Immane. per˜ bello zl [apere la cagione, da che operar fi pojfa, & fabric,zre tanta uadetˆdi macbine, & deftrumenti. S2.f!_efta confideratione po Ha & alternata fotto due fcien'Z!, peraciocbetiene ;ái/petto con la fcienz.:.1. natur,ile, riceuendo da quella il fi,o [oggetto, per che l'artenon operafe mm in qua!tbe cofˆ materiale, come,} il legno, il fenáo, la pietra, & altre cofe: &a pofta fotto la mathematica, per che le belle, & fottili ragioni, e:r dimoftr,-ztioni da quella ricette. &fi come il [oggetto mutabile, & uariabzle come cofa di natura, cofi la ragione ferma,a&immutabile, come cofa cfintelletto, n f“ cangia al uariar della materia, irnperoche la ragi<>ne del circolo ( come altroue s' detto) quella ifieffa in qttalunque materia ella fi troui. zl difetat-o uiene dal [oggetto, come dalla forma il perfettoa. 'Per˜ confidaar douemo con gran diligenzaadondem:gna il mancamento, & la perfetti on e. Le qualitˆ della m.:1te,-ia fono ditterfe, nate dall..amefcolan1_ade iprincipij, percheda q11elli1tieneil raro, ,l denfo, il g;-aue, il lieue, il grof!o, ilfottile, l'afj,ro, il molle, ilaliquido, il d11ro, il tenace, & altre qualitˆ pi-incipali, &meno princip.di, che aiutano, o impeaifceno la mataia a riceuere la intentione dell'arte, come per euidente pro1r,t tutto d“[, cnnofi:e: &[, uede an,bo una figura efferpiuatt:ial mouimrmto, cbe l'altra: la grmzdcz._'{;t ancbo & il pef˜ portano [eco molti commodi, ro' incommodi, perche tutte le cofe [oa110 ne i propi termini rincbj, & d.1 t!/]d n,mmi con eterna legge crfirme. Dalltr fciewz.a naturale ad1mque Ji bauerˆ ilaf˜ggctto, (.:7 feaqualir.“fi1e. Ma r,1gionando della forma io dico, cbei merauigliofi effetti ueugo110 da mcran(zliofe ca_gioni. 'N._ on egli mir:i&ilr: leuare un grandiftimo pef˜conaggiugnei-liaancboaltropr:fo?cbe una ruotaper mezy d'rm'altra,cbe al contrario di ,111cll.if“, muoue, dia il fuo mounento aduna terza ruota? cbe in t:erte dillan'Z!, & grandezz.! 1m,1 coJt riefc,1, cbe o/tra que termini non prto ríufl;ire? fono in uero tai cofe merauigliofe, per˜ non 1: fuori di ragione ,feeglifi troua qualchepropriet.“ di natura mira&ile, cbedi ciof“a cagione, per˜ Jzper potremo, che, tutto nafce dalla le11a , & la let1.t dalla fiadera , & la ftadera da“la b1l.wci,i , (.7 Li bil.uicia fi.ri:zlmcnte dalla proprietˆ del circolo: imperoche il circolo ha in fe cof, cbl: l.111:1.tura altroue non Jhole porre i11fieme, & quefle J˜no molte contrarietˆ, dalle quali ueng(mr, quegrandi effetti, che f“, uedeno. Eccoafe il circolo fi muoue, non ifla fermo il centro? mobile, & fermo non fono contrari? dt:lla iflefj:i circonferenza non af“:ende egli una parte, & l'altra d({,:nde? fit & giu non fono contrari? la line.i circolare, non ella & cuma & conuef]ˆ fen..-z latitudine? quefti non J˜no co11tr.i;ái, ejfndo tra q11elli rl dritto di mezy? & le parti di quella linea, che uien dal centro non fono in una ifieffa li11etl & ueloci, & tai-de? ']H4n to fono, o rticine, o lontane d,tl cent;-o, cbe immobile. hmáa ueloce & tardo non fono contrari? fi uer.zmentc. f<.!!,audoaadll'f1q11efi1z, ,ábe il circolo habbia in fe tante contr.zrietˆ, & taU, qu,ili ) .. j1 á D áEne 1 o. 44:t quali I.e ;1.tt1,;á.tdcllc cofe altroucnon p.1t:fce, non egli m,r.zbilqr,e/lo?m.1 queflo non l,tl :i!llgo conofclllto, per˜ molto pili egli Jlupife uedcndo alcuni effit11, (:r 110,i fa pendo d.t c/Jc proced1110, ef]11Jo que mouimenti artificiof:Zmente naf“:ofi. M,t pcrcbe noi non a11di,imo ,or uulgo, in.. tender do11cmo, cbe tuttiqmfl! cff,:tti fin.ilmem.: /i rid11ceno ,ifl.z r.z,..ione del arcolo ¥ .Abb;-.tcci.i ndo .id1mq11e noi il d1letteuole, e''l' il me;-,t11igliofo, cbe uiene dall.1 ,wur a, ci dall'.irti:, drcemo che fopr,i tutte le macbine o flrmm:nti lumemo a confl.li:ra;áe l.-t. ortgine, l,t diuifione, le regrr le. L'o;-igme d.1'1.i ncct{]“! .i, cbe m!toue gli lmo111ini p,r .1ccom:no:J.1rfi a i lor b1fe'.!!,i, l.1 n.1t !!1-. 1 gli i,1_ ..gna o propo11eudogli gli effempi de gli ,wina.li, d.z i qrdi p.m:, cb.: ,ndti artifie1 pof[ono batter principio, o la continu,igimtionc del mondon> che Y1tr. dice cffer come un,z m,rchi,wio11e; & ptiᘠancho fi cbimna 1.1. m.tcbu dtl mondo : Il c.ifo ancho ne apport.t, & l'iil,..lJ,110 dt.1l'lmomo, che dal c.-rfo prende argomrnto, come J“ puo difcor;we: 0~queflo ,:, p:10 b.ij!.:re a!l'or, gine. M,t quanto alla diuiflone dico, che delle m.zcbinc .dm: d.1 fe fl muouc110 ; q:,efic az.tom.it.i da Greci dette fono; altre da [e non fi muouono , ,ti q11elli alt;-e dette [0110 J“.tt.“ d.i Greci, cio fu me, altre bypagont.t, ciot! fotto condotte, percbe ba,mo fotto di [e alc1me cofi:, cl:e le d.znno jl tnouimento ¥ Dell'una, & dt:ll' altra maniera ne tl'atta Ilei'one, & e' infogna prima a fa;-e un ti:m pio ritondo , nel quale fi,t ttn Bacco , cbe con un.i mano tenga rm.-i tazza , & con l'altra il Tirfo , apprejfo 11i fi.i uua T,mther.i , & im'alt.zre, <::7 d'intorno fr B.t.ccbt: con Timpani, 0.. con Canbati, & [opra la ttfiudine del Tempio una uittoria alata, Ž,~ coro11.1ta > do,,e ad.un tanpo fl accenda il fuoco fopra l'altare, Bacco t,erfl dall:i tazza il latte,dal Tirfo il uino [opra la 'Panthera. ,, le Bacche d'intorno danzando faccillllo rumori con qi,e ctmb,-zli,& l..z Yitto;á1afuo1u ,ma tromb.1, & fi giri battC11do l'ali. In tm' alr1a difJ,ofitione infogna a f.zr caminar le fig11ri11c,& and.tr, & to1á nare,& girarfi, & fermarfi fecondo ti bifogno ¥ Ma di quelte macbine,cbe da fc non fl muoueno, cio cbe non banno dentro di [e ti principio dt:l loro mouimento , altre fi muo11eno d,1 co{e in.t.nimate, altre da coj a1iim.1te . le prime d,1l 11rnto, o dall' aequa moffe fono, come battifin1 ,-fogbe, molini, mantici, & altri edifici, cbe dell',icqua /i ferueno : le feconde dˆllo a ere banno il pincipio loro. q11cfl'aere, o rincbiujo , o libero: fe rinchi11fo,dimofira multi mirabili effetti ne i 11afi fpirabtli, de 1 quali ne tratta ilmedefvno Hcrone :fe f ae;áe libero, i molmi d.i 11ento, qlcu ne macbinc bidraulice, gli JJ,iedi, & altre cofe di piacere Ji fanno con l'aiuto di quello ¥ Ma fe le mac/Jine fono moffe da anim.zl, , quefli fono o fenza ragio11e come buoi, ca!!alli; cbe tir,ino carri,. 11olgono 1áuote : o fo110 con ;á.ig1one co,ne gli lmommi ,-i qu.zl,i muoueno molte macbine, ..r molti firomenti ,fi per le occorrenze della p,1ce, come per li bifogni dell.tg11crra, come ne tratta Yrtt .. & altroue ,1elli, che fcrttto lwino dell'arte milit,ire. u onde pei' tir.tre, condJmáe , & al..rc in z pefi, le t.-rg e, le m.znouelle , le jladerc, le btl.incie , le ruote, gli argani, & per ,1fcendere m luoghi alti /0110 le [cale di molte maniere armate, & dif.mnate, &per battere, roinarc, et tirr.ná da lunge erano anticamente le balefire maggiori, &minori ,gli arieti, le te/iuggini, le torri,. cbe fopra ruote and.tuano, & a i noflri tempi le artiglfrrie: & in fomma moltt. altre machi11e tro, 1tatejifo110, molte andate indifiifo, & molte/i troue;áam10 per l'atmcmre; le ragiom delle qu.uicomprefefaranno fotto le regole, & offiruationi, che qui fotto fi poneranno. Et quefla funiuer[ ale drmf“one delle m.ubine; benclu: Yitr. babbia.ha1mto riguardo alle pi11 importami "'come. ncl feg11e,1te primo apo uedcremo ¥ -, Pá ..L lBR,_O Che co[a mttchina, in che differente dalf ijlru .. mento, e5 deUa origine, Ž5 nece.fitˆ d1, queUa. Cap. J . A m:ichina una perpetua & continuata congiuntionc dimateria, che ha grandifsima forza a i mouirncnti dc i peG. ¥ Diffinifceinquefio CapoVitr. &dicbiaracbccofa macbma,come ellafimuo ,u:, quante & quali maniere di macbine fi tro11ano: che diffemiza ,J tl'a macbi11a, &iflnnne nto: che origine, & donde gli lmomini banno tolto le macbine, & gli Jlrumenti. Qyanto adm1qut appartiene alla diffimtione egli dice, che Mad1ma ,ma contmente, o continua ta congitmtione di matert, cio dl legno, che hagrandij]“mc [01--z.! a i mou1menti de r pc/i. Et la ragione dimoflratricedcltnodo di fare le machi11c, dettafcicn,a, o artemecamca, non pt:>'ñ fotto quello intendimento ;che'l 11ulgo abbraccia, chiamando mecanica ogni arte uile, che fia, perche q11cfl.z dt:tt:z dall.itn.zcbinatione, &difcorfo che fifa prima nella mente, & cbe poi l'egola le opere artificiofeper leMr i pef“, [alfr a i btoghi alti, fcuoter le mura, & far quelle cofe all'Immana commoditˆ., cbc hzr.atmáa operando acl uno rfle!Jo modo, come fa, non ci puo prcflare. QJ!,efla cognitione ad,nitf; ci da la re'!,oladi legare infieme, o congi11g11cre molti frgni per le11are i grandiffim1 pefi; &fe bene in que)le machme tti ua del f"crro, non pero po/lo co111cprincipal materia dellemachine.Bi[og,1a ad,mque,chc L-z machina fia di le,'l_no,o di qualcbemate;-ia,che Ji te gnainfiemc in p,alcbeimodo,altrimcnti non f“farebbe effetto, perche lecofe [epurate non poj]˜no tender ad alctm fine unitmnt71te. La follecitudme adrmque,& il pc11fiero, che fi b.1d1 piegar la natura a noflra utilitˆ, ci fa macbin.irc :per˜ 110/t:ndo noi tirar le pietre fopra fˆbmbe et alzar f ac1ue, che tutte fono ,áofe, cbe di natura foro rcf“fienoall'ufo noflro, forza, che con lafimtafi, t, che principro delle .1rti, dal fine m11efi(z.1mo la compof“tio11e dello infrmmento, la doffe la fa11tafi.'l prendendo alcun iflme dallo intelletto babituato nelle matbcm.tthác , 11a ntrorumdo una co/ˆ dopo l'altl'a, & li:g.tndo inflc,,ie per cormmmicar r mouimenti , f,1 quello, che p.zre ammirabile al rmlgo, & per˜ dice //itr.dopo La diffinitione materde dcli.i ma china. ..¥ella {i muouc p..r arte con molti circuiti dc giri. Cio la form.1, & il pri11cipio delle machine 1l moto ciiáwl.,r... Io ci 111:do III qrtcfto luogo da dii-e, come in tutte le m.rcbine c1 fi:i il moto c“rcofol'e, percbe //ttm. dice qui [otto,chel,i m,1i:hinad.1Jrl“r iu alto non di arte, m.:t di ardimento f“ gloria: &f,rmlt,,cmc fi ucdt: in quella forte di ma,bine, che egli chiama JJ,iritali, cbe non ci fono g1r:,ne' 1,101mnc11ti circol,tri fe non in a/erme jpl'Clt', come fi uede in IIe.;áone; oltra cbe la dijfi11itio11e dell.! 11:.-uhina non par conuernrc a tutte qr:e/le fPec1e: irnpc1áoche 11011 pa,áe, clic ogm mad1m.z fia pci-;,1!fo1:er I pc/i, n meno fi f.1cci di legno, come ,ipparc nella diu.ifionc delle ma e bine pof!a di J˜pr.t : & fe uolemo dire, che //itr .h.1 diffi11ito quelle m.1cbi11e, lequali fono di mo11ir11enti crrcol:. ri compofic, come uorremo noi intender, che t....b babb,:i diuif˜ le m,tcbine, (Jr f::ttoCI tre m,initre, rm.i tr.1tto1i.:,cwnc egli cbi.zma, m1.1.fPhá.1bde, una d.1falrre: Jo uorrci pure falu..r q11e Ro modo. 'Per˜ fe ,101 intenJemo cbe la macbin,z 11n,r. continuata ton'l_irmtione di materuz , & perm,1teda non J˜lo J'intende legno,r,i.i qualunqrtl! altr,1 cofa,di ,he J“f.z la m.1d1in,1, q1!eflo po.. tr.i fcrfc p,zff:ire. 1r..z come pu˜ commurc,cbe tutte le mach'.ne l,,,bb:a110 grandijf.we J˜rz... a i mommenti de 1p1:Ji,fe macbine ancbo cbi.v11,1tt J˜no que u.if“ IJ>ir.ibili? che pefo in q11cUe? che mo11imento? Jo dico che per pc[o 11011 folo li mende quel/,i....r.iuit,r, che hanno le cof pondel'ofe, & gr,tndt, m,t .wcl10 quel 112ome11to, & q11,ll,r imlm.,tione n.m,m/e d1 ,mdal' crafcuna alfto proprio luogo:&.. quando .irtificiof.zmi:nte f“ cuff,{' quella macbinaforadetta trifJ,aflon,quafi d.1 tre raggi tirato: fe la taglia di fotto ha11era due rag gi, 6.. la di fopra tre, da i cinque raggi penta{Paflon far.i detta, n i latini n iaolgttri b.mno la felicitˆ de Greci nel compor quefli nomi. Fa11nofi le taglie con piu raggi, altre ne hannounordine, altre dlfe, & altre piu, come fi uede nelle figure ¥ Ma bella cofa. r˜rdimento delle funi, come bene da i praticanti conofciuto, & le figure lo dimoffrano. Hora uediamo comefl drizzano in piedi qm:fle gauerne , ˜ ponti, ˜ cau.zllette, che fi dichino ¥ Efplicatc le predette cofe fiano dinanzi alle machinc ammollate quelle funi,che antarie dette fono,& fopra le f pale della machina difpofii (“ano per lugo i ritegni, & fe non fad do ue legarli,& raccommandarli,11:1110 conficcati i pali dritti,& fermati col batterli bene ˆ tor no, & iui fiano le funi legate. Dapoi fia una taglia al capo di fopra della rnac'1ina con una corda legata, & da quello (ían riportate le corde al palo, & d'intorno a quella taglia1che al palo alligata, fi meni la fune cerca il fuo raggio, & poi riportata fia al.la taglia È -che al capo della m.ichina, & d'intornQ il raggio dalla fommitˆ trapaffata la fune difccnda& ritorni al molinello, che nella machina da baffo, & iui lia legato: coli forzato il molinello dalle fiange li uolgerˆ, & da fe fenza pericolo drizzerˆ la mac..ina: co(“ clifpofie lefuni d'intorno, & i ritegni attaccati a i pali con piu :impio modo fara la machina colloca..ta: ma le taglie 1 & i menali al fopradetto modo faranno ordite ¥ Modi_ di annodare le fimi. Yitr. c'infogna a driz'{;ti' /em4/,ine, & cbi l,a11ed11to come s'inalb˜r.t le na,d, puo inten..eá der t D E C t M o. De dterji uocaboli delle. machine, e1 comefi dn'{Z!,no. Cap. fil 447 IlV dla ragione di machinationc, che li riuofge con tre raggi, ti chiam:i trifpa. ftos: ma quando nclb taglia di fotto due ra..gi, & nella difopra tre f“ ruotano, pcmalpa(ton. Ma fe per peli m1ggiori h apparecchieranno le machine ¥ allhora farˆ neccffario ufare le traui, & piu lunghe, & piu grofl"e, & con Ja medcfma antcdetta ragione da i capi di fopra legarle,& congiungerle con le loro fibbie,& pironi, & di fotto con molinello accommodarle. 'Perche ( come ho detto) la moltitudine delle taglie, e:;.. de i raggi in pi11 parti diHitle il pefo: per˜ la doue fi ha a leuar pefo maggiore, neceffario l'opera dipiu taglie, & de pi11 raggi, & dal numero de iraggi faranno le macbine nominate. 'Per˜ feper tre raggifatd ordita la funee> quella macbinaforadetta trifJ,aflon,quafi d.1 tre raggi tirato: fe la taglia di fotto ha11era due rag gi, 6.. la di fopra tre, da i cinque raggi penta{Paflon far.i detta, n i latini n iaolgttri b.mno la felicitˆ de Greci nel compor quefli nomi. Fa11nofi le taglie con piu raggi, altre ne hannounordine, altre dlfe, & altre piu, come fi uede nelle figure ¥ Ma bella cofa. r˜rdimento delle funi, come bene da i praticanti conofciuto, & le figure lo dimoffrano. Hora uediamo comefl drizzano in piedi qm:fle gauerne , ˜ ponti, ˜ cau.zllette, che fi dichino ¥ Efplicatc le predette cofe fiano dinanzi alle machinc ammollate quelle funi,che antarie dette fono,& fopra le f pale della machina difpofii (“ano per lugo i ritegni, & fe non fad do ue legarli,& raccommandarli,11:1110 conficcati i pali dritti,& fermati col batterli bene ˆ tor no, & iui fiano le funi legate. Dapoi fia una taglia al capo di fopra della rnac'1ina con una corda legata, & da quello (ían riportate le corde al palo, & d'intorno a quella taglia1che al palo alligata, fi meni la fune cerca il fuo raggio, & poi riportata fia al.la taglia È -che al capo della m.ichina, & d'intornQ il raggio dalla fommitˆ trapaffata la fune difccnda& ritorni al molinello, che nella machina da baffo, & iui lia legato: coli forzato il molinello dalle fiange li uolgerˆ, & da fe fenza pericolo drizzerˆ la mac..ina: co(“ clifpofie lefuni d'intorno, & i ritegni attaccati a i pali con piu :impio modo fara la machina colloca..ta: ma le taglie 1 & i menali al fopradetto modo faranno ordite ¥ Modi_ di annodare le fimi. Yitr. c'infogna a driz'{;ti' /em4/,ine, & cbi l,a11ed11to come s'inalb˜r.t le na,d, puo inten..eá der L I B Jt O der quello , che egli dice ¥ io efj,oner˜ la mmte fua piu facilmente, che fi puo ¥ 'Per drizzare adun 'fHe la macbina /“ferrna fl piede di effe ad 1111palo, ouero ild altra cq[ajlabile , accioche la machi 11a ui punti dentro ¥ .Alla testa fl legan non meno di duefuni, accioche una uada dalla deflra, f al t;áa dalzf“niflra&quefle credo io che da 'f/itr. antarie, & da Oreci protoni, & dei i marinari fˆrtie dette fono : /lendeji poi per la lungbe..a della machilla un'altra fune, la quale s'inuefie in .naetaglia difopra, & rm'altraedifotto: diipoiqueifo alquanto difcofto l' argana, o ilemolinel,_ lo, al quale /i riporta la fune predetta, che da noi codetta J“ chiama, fi come la taglia da piedi, nominata paftecca. tirando/i adunque fopra il molinello, & uolgendofi quella fime, fi drizz.!rˆ la macbina apuntandofl al palo, & drizzata, cbe farˆ ,/i reggerˆ poi al piacer noftro con le funi, che faratmo dalla deftra, & dalla flniftra , percbe ammollando r,ma, tirando raltra, fi pie gberˆ doue farˆ bifogno. Ma percbe le dette funi bifogno banno di effere raccommandatc ad al cuna cofa, per˜ dottcmo cauare una [offa quadrata molto a fondo : iui fijlende uno traue , al qttttJe f“ annoda la fime, che e[ce dal fuolo ,fopra quefto tronco attrauerfati fono de gli altri pe-z-zJ fopra f q11ali fi calca la terra, & cof“ teniranno bene: uero che pare, che Vitr. uoglia, che a qnepali, che e[c..o della te/'ra, fi attaccbi una taglia , credo qucfto pe1á ammollare pm cornmoda mente le fimi. M.4 t ordimento de i menali, & delle t.tglie fi forˆ al modo [opradetto. Di una machina fimile alla j˜prapofla a cui Ji com metter;,o cofe maggiori mutatofolo tl molinello in un 'Timpano. Cap. I 111. eA fe pone in opera uorremo cofc di maggior pcfo, o grandezza, non douem'.> fidarci de molinelli: ma li come il mol1nc1Io nelle orecchie contenuto, cofi in quefl:o cafo bi fogna, che nelle orecchie u'emri un perno, nel mezo del quale ci (ia ua Timpano, che alcuni ruota ,i Grecj Amphcurd“n, altri Pcritrochio detto hanno, & in qudl:e machine le taglie uanno ad un'altro modo: perchc & di fotto,& di fopra.hanno due ordini de raggi , & in tal modo il menale li fa trapaffare nel foro della taglia di fotto, che i due capi fieno eguali quando la fune farˆ O:efo, & iui lung? la taglia inferiore attorchjata una cordialla,et legate amŽdue le pani della fune fi_coo con tenute in modo, che non po(sino u(cire n dalla dcll:ra, n dalla linifha: fatto qucfio i capi della fune fi riportano alla taglia di fopra nella parte dl:eriore, & fono mandati giu dal d'intorno de'raggi inferiori di quc-lla & ritornano di nuouo a baffo, & s'inueficno nel la taglia di fotto a rJggi dalla parte imerior, & fi riportano dalla defha, & dalla finifira al Timpano che nel perno, & iui fi annodano: dipoi d'intorno al Timpano un'altra fune l“ riporta all'argana. quefl:a uoltata a torno riuolgcndo il Timpano, & il perno, fa che le fan1 legate al perno li fiendino p_arimentc, &ácoli dolcemente (cnza pericolo leuano i peli. Ma [e la machina hauerˆ un Timpano maggiore, o nel mczo, o in una efl:rcmitˆ calcandoui in effo gli huomini,fenza la manifattura dell'argana potrˆ hauer effetti piu cfpcditi. Tutta la difficultˆ cf intender bene l',1rti/áio della fopr_afcritta machina, poft,t nell'ordimento dellefuni. Vitr. dice prima l'effetto fiw, che ,J di leuar pefl di maggior importanza, chelamac ..ina pofla a..fecondo C..p. 'Poi dirnoflr.i il modo di fobrifarla: chiama ..gli collo(J“cotcra qu..llt cofe che & dr pefo, & d, grandez....a eccedono t ordinario: flcome coLof]i dette fono le. grandiffime flatue, & cbe fono di molto maggior rnifura de:ta c01i{1:ta . Dri..zafi la caualletta di groff“, &alti traui al modo [opradetto: poifi fanno due t.1glie di quattro r,1ggi per una, due di fotto(,;~ 1ue di [opra al pari, ,ma di quel{e, alla qu.il fi attacca !',memo lu1m:r deue un buco c!a bttf]˜, ,be L I B Jt O der quello , che egli dice ¥ io efj,oner˜ la mmte fua piu facilmente, che fi puo ¥ 'Per drizzare adun 'fHe la macbina /“ferrna fl piede di effe ad 1111palo, ouero ild altra cq[ajlabile , accioche la machi 11a ui punti dentro ¥ .Alla testa fl legan non meno di duefuni, accioche una uada dalla deflra, f al t;áa dalzf“niflra&quefle credo io che da 'f/itr. antarie, & da Oreci protoni, & dei i marinari fˆrtie dette fono : /lendeji poi per la lungbe..a della machilla un'altra fune, la quale s'inuefie in .naetaglia difopra, & rm'altraedifotto: diipoiqueifo alquanto difcofto l' argana, o ilemolinel,_ lo, al quale /i riporta la fune predetta, che da noi codetta J“ chiama, fi come la taglia da piedi, nominata paftecca. tirando/i adunque fopra il molinello, & uolgendofi quella fime, fi drizz.!rˆ la macbina apuntandofl al palo, & drizzata, cbe farˆ ,/i reggerˆ poi al piacer noftro con le funi, che faratmo dalla deftra, & dalla flniftra , percbe ammollando r,ma, tirando raltra, fi pie gberˆ doue farˆ bifogno. Ma percbe le dette funi bifogno banno di effere raccommandatc ad al cuna cofa, per˜ dottcmo cauare una [offa quadrata molto a fondo : iui fijlende uno traue , al qttttJe f“ annoda la fime, che e[ce dal fuolo ,fopra quefto tronco attrauerfati fono de gli altri pe-z-zJ fopra f q11ali fi calca la terra, & cof“ teniranno bene: uero che pare, che Vitr. uoglia, che a qnepali, che e[c..o della te/'ra, fi attaccbi una taglia , credo qucfto pe1á ammollare pm cornmoda mente le fimi. M.4 t ordimento de i menali, & delle t.tglie fi forˆ al modo [opradetto. Di una machina fimile alla j˜prapofla a cui Ji com metter;,o cofe maggiori mutatofolo tl molinello in un 'Timpano. Cap. I 111. eA fe pone in opera uorremo cofc di maggior pcfo, o grandezza, non douem'.> fidarci de molinelli: ma li come il mol1nc1Io nelle orecchie contenuto, cofi in quefl:o cafo bi fogna, che nelle orecchie u'emri un perno, nel mezo del quale ci (ia ua Timpano, che alcuni ruota ,i Grecj Amphcurd“n, altri Pcritrochio detto hanno, & in qudl:e machine le taglie uanno ad un'altro modo: perchc & di fotto,& di fopra.hanno due ordini de raggi , & in tal modo il menale li fa trapaffare nel foro della taglia di fotto, che i due capi fieno eguali quando la fune farˆ O:efo, & iui lung? la taglia inferiore attorchjata una cordialla,et legate amŽdue le pani della fune fi_coo con tenute in modo, che non po(sino u(cire n dalla dcll:ra, n dalla linifha: fatto qucfio i capi della fune fi riportano alla taglia di fopra nella parte dl:eriore, & fono mandati giu dal d'intorno de'raggi inferiori di quc-lla & ritornano di nuouo a baffo, & s'inueficno nel la taglia di fotto a rJggi dalla parte imerior, & fi riportano dalla defha, & dalla finifira al Timpano che nel perno, & iui fi annodano: dipoi d'intorno al Timpano un'altra fune l“ riporta all'argana. quefl:a uoltata a torno riuolgcndo il Timpano, & il perno, fa che le fan1 legate al perno li fiendino p_arimentc, &ácoli dolcemente (cnza pericolo leuano i peli. Ma [e la machina hauerˆ un Timpano maggiore, o nel mczo, o in una efl:rcmitˆ calcandoui in effo gli huomini,fenza la manifattura dell'argana potrˆ hauer effetti piu cfpcditi. Tutta la difficultˆ cf intender bene l',1rti/áio della fopr_afcritta machina, poft,t nell'ordimento dellefuni. Vitr. dice prima l'effetto fiw, che ,J di leuar pefl di maggior importanza, chelamac ..ina pofla a..fecondo C..p. 'Poi dirnoflr.i il modo di fobrifarla: chiama ..gli collo(J“cotcra qu..llt cofe che & dr pefo, & d, grandez....a eccedono t ordinario: flcome coLof]i dette fono le. grandiffime flatue, & cbe fono di molto maggior rnifura de:ta c01i{1:ta . Dri..zafi la caualletta di groff“, &alti traui al modo [opradetto: poifi fanno due t.1glie di quattro r,1ggi per una, due di fotto(,;~ 1ue di [opra al pari, ,ma di quel{e, alla qu.il fi attacca !',memo lu1m:r deue un buco c!a bttf]˜, ,be D E e r: M o. cT,e paf]“al contrario de i permrzz.i de i fuoi raggi , f altra legar fi deue al.capo.di fopra d.:llamachina ¥ L'ordimei1to quefto ¥ fifa pajfare il menale per lo J˜ro della taglia di fotto, dhnodo ch i-cdpi di effe fiano eguali da una p,crtco, & dall'.zltra ¥ q11cfti effer deo110 riportati allatagliad1 fo .. pra, & i..ueJlito_oi dalla pa;.te d1 fiwri ne i ra$gi di fottoo_o: 'lllfC percbe..r.m fermi, & tengbino dritte le taglie, prima cbe s mueftmo , necej)arro Lega;-/, con 1ma cordicella attorcbia.ta, & anno.; data, che gli teng,t dritti lungo la taglia ¥ 'Paffˆti adtmque i due capi per li raggi di fotto della ta gliaJ“,peri..r.. d,tl dift,or.., fi rn,tnda..o a baffo, & fi ..n paf[are dalla p..ne di danero dellataglia per li r..g..1 difotto, & d1 nuo_oouo_oo/i nportar..o ali.i ta..lza dr Jopra, & ftJ!z..pajfare dal difU-0ripe1 li raggi dt fopra, & mand:ctz gm /i fan pafJare dal di dentro per lt r.zgg1 difop1áa della taglia inferiore, dalla de/lra, & dalla finiftra, & d'i11d1 al pen10 del Timpano ftrettamente fi legano: perche ef]ndo a torno del Timpano inHolta uri altra f,me, & riportata all'organa, ne feuue, che riuolta a torno riuolgendofi il Timpano , & il pmto, le funi legate a torno il perno pari..entefift..dino, & cofi dolcemente leuano i grandifflmi pefi. Et fe il Timpano fu!]maggiore fi potrebbe le uar la manifattura dell'argana,perchegli h110111ini col calcarui dentro lofarebbe.nogirareageHolmentc,perche nelle grandijfime ruote calcando gli hitomini /i mouono grandijfimi pej“con uua [,me riuolta, perche quella proponione del diametro della ruota al diametro dt:l perno, cbe del pefo alzato, alopefo, &aUaforzaodeglibuomini, che fono dentro la ruota, & per; le flaJ1ge del[' argane ejfer deono lttnghe, accioche. fecondo la proportione della lunghezza ciafcrmo de i capi lo rofcemi il pefo, la doue fe raddoppiate faranno, riduranno il pefo alla metti 1 (9" quattro alla quarta parte : di modo, che fe con ttna fiang.-i d' mi braccio quattr'huomini mouer,umo cento libre di pefo , egli atterrˆ, cbe con quattro ft:mgbe di fei braccia, i medefmi ne leuerarmo due mila. (,'1" quattrocento,[attratta per˜ la giunta del pefo delle ftangbe , il che importapoco ¥ La figura. della machina , al fuo luogo. 'l)'unáaltra forte di machina da tirare. Cap. V. mVui un'altra forte di machina affai artificiofa, & accommodata alla prefiezza ma il porli a farla, opera di periti; imperochc egli un mmc, che fi drizza in piedi,a_a& ?a q..attr.. pani c..n ritegni tenut..,fotto i ritegni..' conficcanoadue mamcht, a 1 9ualt con font fi lega una tagha, fotto la quale 'e pollo un re golo due piedi lungo, largo fci dita, graffo quattro . le taglie hanno per larghezza tre ordinidi raggi, & coli tre menali nella fommitˆ dell:i. machina {“ legano, & dipoi [e riportano alla taglia da baffo, & {“ fan paffare dalla parte di dentro per li fuoi raggi di fopra, d'in4 di (i riportano alla taglia di fopra, & s'inuefteno'per la parte di fuori nella di dentro ne iraggi di fotto, quando faranno per la pane di dentro fedi, & per li fecondi raggi l“ mporrano nella parte di fuori, & (i riportano di fopra a i fecondi raggi trapaffati tornano al baffo, & dal baffo (i riportano al capo, & inuefl:iti ne i primi raggi di fopra, ritorna.no a ipiedi della machina. M.inella radice di 9uclla {i pone la terza1agiia da Greci Epagondanofiri Artemon nominata. lega(i quella alla radice della ma china, & ha tre raggi, per li 9uali trapofrc le funi {“ danno a gli huomini, che le tirino, & coli tirandole tre ordinl d'huomini fenz'argana_ pre!b.meme alzano il pefo .. ..efb. forte di tUJchina l“ chiama polifpafron, imperoche per molti circuiti de raggi ci da & prefrezza, & faciliti grande,. & il drizzare d'un traue folo porta feco 9ucfta utilitˆ., che prima quanto fi uuole, & in che parte fi uuolc, & dalladefrra, & dalla f“mfl:ra puo depone re il pefo. Le ragioni delle foprafcritte rnachine non folo alle dette cofe, ma a caricare, & fcarirar le nauifono ap parecchi:ite; fiando altre di quelle dritte>altre piane poftc ne. parettoli..chc liuoltano, & ancho fcnza drizzar le traui nel piano con la iftc!fa ragione temprate le funi, & le taglie litirano le naui in terra .. Ecll,i D E e r: M o. cT,e paf]“al contrario de i permrzz.i de i fuoi raggi , f altra legar fi deue al.capo.di fopra d.:llamachina ¥ L'ordimei1to quefto ¥ fifa pajfare il menale per lo J˜ro della taglia di fotto, dhnodo ch i-cdpi di effe fiano eguali da una p,crtco, & dall'.zltra ¥ q11cfti effer deo110 riportati allatagliad1 fo .. pra, & i..ueJlito_oi dalla pa;.te d1 fiwri ne i ra$gi di fottoo_o: 'lllfC percbe..r.m fermi, & tengbino dritte le taglie, prima cbe s mueftmo , necej)arro Lega;-/, con 1ma cordicella attorcbia.ta, & anno.; data, che gli teng,t dritti lungo la taglia ¥ 'Paffˆti adtmque i due capi per li raggi di fotto della ta gliaJ“,peri..r.. d,tl dift,or.., fi rn,tnda..o a baffo, & fi ..n paf[are dalla p..ne di danero dellataglia per li r..g..1 difotto, & d1 nuo_oouo_oo/i nportar..o ali.i ta..lza dr Jopra, & ftJ!z..pajfare dal difU-0ripe1 li raggi dt fopra, & mand:ctz gm /i fan pafJare dal di dentro per lt r.zgg1 difop1áa della taglia inferiore, dalla de/lra, & dalla finiftra, & d'i11d1 al pen10 del Timpano ftrettamente fi legano: perche ef]ndo a torno del Timpano inHolta uri altra f,me, & riportata all'organa, ne feuue, che riuolta a torno riuolgendofi il Timpano , & il pmto, le funi legate a torno il perno pari..entefift..dino, & cofi dolcemente leuano i grandifflmi pefi. Et fe il Timpano fu!]maggiore fi potrebbe le uar la manifattura dell'argana,perchegli h110111ini col calcarui dentro lofarebbe.nogirareageHolmentc,perche nelle grandijfime ruote calcando gli hitomini /i mouono grandijfimi pej“con uua [,me riuolta, perche quella proponione del diametro della ruota al diametro dt:l perno, cbe del pefo alzato, alopefo, &aUaforzaodeglibuomini, che fono dentro la ruota, & per; le flaJ1ge del[' argane ejfer deono lttnghe, accioche. fecondo la proportione della lunghezza ciafcrmo de i capi lo rofcemi il pefo, la doue fe raddoppiate faranno, riduranno il pefo alla metti 1 (9" quattro alla quarta parte : di modo, che fe con ttna fiang.-i d' mi braccio quattr'huomini mouer,umo cento libre di pefo , egli atterrˆ, cbe con quattro ft:mgbe di fei braccia, i medefmi ne leuerarmo due mila. (,'1" quattrocento,[attratta per˜ la giunta del pefo delle ftangbe , il che importapoco ¥ La figura. della machina , al fuo luogo. 'l)'unáaltra forte di machina da tirare. Cap. V. mVui un'altra forte di machina affai artificiofa, & accommodata alla prefiezza ma il porli a farla, opera di periti; imperochc egli un mmc, che fi drizza in piedi,a_a& ?a q..attr.. pani c..n ritegni tenut..,fotto i ritegni..' conficcanoadue mamcht, a 1 9ualt con font fi lega una tagha, fotto la quale 'e pollo un re golo due piedi lungo, largo fci dita, graffo quattro . le taglie hanno per larghezza tre ordinidi raggi, & coli tre menali nella fommitˆ dell:i. machina {“ legano, & dipoi [e riportano alla taglia da baffo, & {“ fan paffare dalla parte di dentro per li fuoi raggi di fopra, d'in4 di (i riportano alla taglia di fopra, & s'inuefteno'per la parte di fuori nella di dentro ne iraggi di fotto, quando faranno per la pane di dentro fedi, & per li fecondi raggi l“ mporrano nella parte di fuori, & (i riportano di fopra a i fecondi raggi trapaffati tornano al baffo, & dal baffo (i riportano al capo, & inuefl:iti ne i primi raggi di fopra, ritorna.no a ipiedi della machina. M.inella radice di 9uclla {i pone la terza1agiia da Greci Epagondanofiri Artemon nominata. lega(i quella alla radice della ma china, & ha tre raggi, per li 9uali trapofrc le funi {“ danno a gli huomini, che le tirino, & coli tirandole tre ordinl d'huomini fenz'argana_ pre!b.meme alzano il pefo .. ..efb. forte di tUJchina l“ chiama polifpafron, imperoche per molti circuiti de raggi ci da & prefrezza, & faciliti grande,. & il drizzare d'un traue folo porta feco 9ucfta utilitˆ., che prima quanto fi uuole, & in che parte fi uuolc, & dalladefrra, & dalla f“mfl:ra puo depone re il pefo. Le ragioni delle foprafcritte rnachine non folo alle dette cofe, ma a caricare, & fcarirar le nauifono ap parecchi:ite; fiando altre di quelle dritte>altre piane poftc ne. parettoli..chc liuoltano, & ancho fcnza drizzar le traui nel piano con la iftc!fa ragione temprate le funi, & le taglie litirano le naui in terra .. Ecll,i L 1 B 1\ O "50 . . BeU4, &fottile ragione & inuentione di mac..ina _ci profo11e Pitr. & c'infogna il modo di /ire á1a, l'ordimento dellefuni, l'..cco..odarl,tper..zrar z pefi, tl 11ocabolo,& l'ufo tfejfa. Dapoi _ cifo auutrtiti, comea molti modi, & fer ..oltt effettw_potemofer..1re delle ragioni delle machi_e _e' nefopradette ¥ 'Pref uppone egli che driz'i.!a1,10 la macbzna, come s detto, & dice,che tufo perfar preflo, & che artificifa, & 01:e,á.. di perfo_ne pr..tich.. ¥ ..ri7__,zafi un traue,da capoe¥ i delquale fi legano quattro fum, cbe ..gli chiama retma..olz, ..orJ?trtze, quef_t..fi !afiano andare in terra, & fi raccomma11dano a pali, come di fopra. l 1,ffic10 d1 quefie fum e temr dritta la mal china,chenonpieghipiuin una parte, che in un'altra ,fotto quefle funi, o {artie, o ritegni,echefieno,l.. doue di fopr.. legate fono, fi conficcano ne..li lati del traue due manicki,.tra 9ualie po fla una tagl,“a, & a q11elli ben leata, ma fotte 14 taglr,1, come per letto, una piana dr lungbez eg -za di 'due piedi, largafei dita,grojfaquattro. l'effetto di quefta, tener dritta la taglia, ('l' lonetana dal traue, accioche fi pojfa for commodamente l'ordimento delle funi. Tre taglie iti uanno,edue delle quali hanno nella largbeug. loro tre ordini di raggi, come ti moflra la figtrra: C ordimento delle funi quefto ¥ piglianfi tre men.ali, &fi legano bene alla fommitˆ della 111acbina al traue, i capi di qtteUi fi lafctno andar giu, & per la parte di dentro della taglia di fotto fi fannoepaffare tutti tre ordinatamente ne i raggi di fopra, cio del primo ordine, pa/Jati che fono tHttietre fe ;-iport4110 .:Ila taglia di fopra, &fifan paf]“tre dalla parte di fuori nella parte di dentro perli raggi di fotto, & cofi di[cendeno per la parte di dentro, & s'inuefieno nel fecondo ordine de ieraggi, & pajfano all.i parte di fuori, quefli di nouo fi riportano alla taglia dr fopr.1 al fecondo ordine de i raggi & trapajfati cbe fono calano giu, & dal terzo ordine de raggi, fi riportano al capo della machina, & im4eftiti, cbe foru, nell'ordine ,le i raggi di fopra tutti tre i detti maiali, ,áa/anoaJpidellamacbina, doue legata la terza taglia, cbe da Greci d detta Epagon da lati11i.Arte-tnon, da ooi 'Paflecca : que{ta ba tre [oli taggi al pari, ne i quali uanno i tre menali, o codette che fi dicano, quefti fi danno a perfo1ie, che li tirano a tre per c.1po, doue con facilitˆ fileuano i pefi, & la figura lo dimoftra in una mano de i raggi nudi, percbe meglio s'intenda,& da i praticanti fard bene intefa: Et quefta forte ,limr:cbina dalla n.oltitudine de i ;-aggi detta polifpaflon. ráeffetto tale, che ammollando def“ramente quelii ritegni, &'[:Mie, /i pno far piegare inche parte fi uuole, & deporre ipefi, doue toma bene ¥ Ma tufo di tutte le predette macbine, 'JUando per li l..ro uerfi accommodate faranno ,/i efiende in pi11 fattioni: imperocbe <(r per caricaere,& per.(caricare leenauifon buone. l'arbore della nar1e cifeme e:,.. k fimi ji,e, & quando ilepefo alz.,,ato al pari della costa del 114ui/io .. f“ fa andmá it 11auitio ,ili.i pane, & in banda, & cof íeil pefo f“ Jarica, o in ter,áa, o in tC!tro ntiuilio minore. le medcf“me rnad1ine fiefe in terr.1, & ordinate uarano lt: natti, & le frano in acqua ¥ il ttttto pofto in bene accommodarle, & afficurarle ne imanicbi, (!l" in quelli flrumcnti cbt ritr. chiama Carcbef“, che J˜no, per quanto fiimo io, certi s1r11menti, doue entrano le flaángbe, che 1'oltano iperni delle ruote, ode i Timpani,e o de nafpi ¥ altri dicono, cbe hanno la fi,gtirJanchiCsuno colore. Dal c..1e fi dice, che P1lfodoro lafcialfe Jc pee _ core ne I monti, & porta Ife correndo quella croU:a m Efcfo allhora quando di cio fpeci.almente confultau:mo . cofi ddiberaron dihonorarlo grandemente, & gli mutarono il nome, che in uccc di pjlfodoro fu!fc Euangelo ( cio buon nuncio) nominato, & fin'al d“, d'hoggi ogni tanti mc!“ il rnagHhato di Efefo fi conduce in quel luogo, & gli fa lˆcrifici o: & cafo che cio fufl<:,.da quello pretermeffo, tenuto alla pena ¥ rn:magloria ing.:tnn˜ 'Paconio, l'arte aiut.. Ctefifonte, & Metagene, il cafo fece fimore a 'Piffedoro. Et //ttr. ci ba recre:zti con qv.efiadigreff“one uedendoci bmre-1e fia11ca, & intricttta la fant.-ifia con mote, corde , timpani, argani, et girc:lle , Boraegli paffa dopo la fabrica al di-, foorfo, 6..fa [opra le dette cofe una bellij]ima conf“deratione dicendo. Del mouimento dritto, f5circolare cheJi richiede a le uar i peji. Cap. V I I]. Elle ragioni, con le quali li tirano i peli breucmente io ho efpofio quelle cofeJ! che io ho giudicate nccelfarie. .. //itr. nel primo Cap. di quefio libro h.. detto , ch,:.111(1(:bina era una continua colli gationeádi legname, che l,auea 1,irt granqe a m,..oure-i pefi ¥ !2..!!,eflo fin bora egli ci ba dimoftrato. Ha detto ancho, cbelam:icbinafi m1Ç>ue con it1¥1ificio di molti giri: quefla parte bora egli ci efi>ohe, alcbe douemo po>: mente, per effer 1l fondamento di tutti gli arti/“cij, oltra che ci farˆ intender molte belle cofŽ delle Mecanicbe di .Ariftotile . Dice ad1111que ¥ Delle ragionj da tirar i peli, qucHe cofe io ho brcue..cme cfpofio, che io ho giudica. te neceffarie, i mouimenti, & le uirt delle quali due cole diucrfe, & tra fe difsimili come conuengono, coG fono principij a due opcmiooi, uno di quc principij, il mouimcnto dritto, Euthia da.Gr.:ci nominato : l'altro il mQuimemo circolare chiamato Cyclotis, m.. inuero n il dritto fcnzail circolare, n il circolare fcqz:i il dritto puo fare, che i peli fi lcuino. La propofitionc di Yitr .tJ q11efla,cbe il mo11ime11to di-itto, & il circola1áe, benbe fiano due co Je diuerfe, & cbc fimiglt.an..-i tra fe non babbiano, pure concorreno a fore i mmv,(vJiofi effetti, che ttttto d“ ttedemo ndl' alzar i pefi, n rmo ptt˜fta;-Jn..1. l'.eltro: ma come cio adiueg11a Yitr. Jafe fieff˜ I'efPone, dicendo. Ma come quello, che io ho detto, s'intenda O efponer˜, Entrano i pcrouzzi ne i r:iggi come centri, & nelle taslie lipongQn(h perqucfii raggi la fune (i uolg..: con qritti tiri, & pofhncl molincllo pcrlo riuolgimento delldtwgh.: fa, che i peli f“ lcuino in alro, & i c:irdini del molincllo come-centri del ,!ritto ne i gmc!li collocat.., & ne i fuoi buchi pofie le fbnghc uoltandoli in giro !e tcfie a ragione di rorno alzano i pdi. 'Per indottioncprotu Yitr. duá il dritto, &il circol.ircentr:mo a “ mou.mtntidcllecofe, & prima ne gli flrnnenti delle ta.,'{lie.,flm1ghe, Lt mol1elli, percbe i giri, i r,iggi gli auo(..imenti riffemde- 110 al circolare, le fimi, le Il..tng,Je i perni r“fJ,ondmo al ddtto nelle fopr.zpofle mac/Jine, d.rpoi negli altri /lr-;imcnti, com: qui fotto dimoflra diundo. Similmente come la /tanga, o b1a di foro quando appo{b al pefo, quello, cheenon puo da moire mani dlr Jcu..to, fottQpofio :i guifa-di centro, per Jritto quello, fopra che fi fernu la manouclla , che hypomod1lion da G rcci detta, qua(i fotto fian g:i, & po{h fotto il pefo, I.i manouella, o Jenguella della franga, & calcato il capo di quella dalle fotze d'un huomo folo , quel p1.fo (i Jcua. Molte D E e 1 M o. 4n Moltequeflioni pertinentialle Mecaniche di..;lrt.fl:.. in poche parole pofte, & rifolutefono da Pitr. inquefto luogo. 'Per˜confiderar bifogna lere,g:ole genera/,1, & i principij di tutte. In ogniartificiof˜rnouimento.f˜no quattro cofeil pef˜a, la forza, che lo muoue, lo ftrumento,con che firnuo11e, detto Vetlis Latinamente, Mocblion in Greco, Leua in Volgare, & q11ellofoprache fi ferm.1 la Leua Hypomocblion in Greco, 'Pre!Jio in Latino, & Sottoleua direi in V o/gare. tutte quefte co[e dalla ftadera alla b“la11cia , & dailti bilancia alla ragione del circolo fi uanno ri dttcendo ¥ offeruafi adunque, che le parti pit, lontane dal centro fanno maggiore, piu prefto, & piu l;'uidente efftto, cbe le uicine, pr.rcbe fono piu lontane dallo-immobile, & meno partecipano della natura del centro,doue fono meno impedite cjfendo lontane dal cntro, & qudli pefi, che fono da i capi pitt lontani dal centro, per le loro naturali i11clinat ioni, tendendo al ba,q˜ fono meno impediti, & piu prefto drizzano al perpendicolo, cbe li piu uicini, & per˜ in ogni fti-umento confiderar fi deue, o il centro, o quello, che come centro fi piglia ¥ 'N..._ella bilancia a dunque, & nella ftadera il centro t} quel punto del pirone, che trapa!Jˆ l'orecchia, cbe anfa, & la lengueUa, che EjJame nominata. ..erto luogo del centro, come lafottoleua, perchefopra quello fi fenna la leua, & nella bilanci4 /e braccia, o raggi , cbc Scapi da i, Latini fi dicono, rapprefeutano la leua, che fono come linee, cbe ft parteno dal centro ¥ ..ando adzmque quefti raggi fono eguali di grandezza, & di pefo le tefte loro, e/fendo la bilancia fofPefa , non piegano Hnapiu dell'altra, ma fono egualmente diftanti da/, piafto: maquandofe leda pefo da uno de capi forz..!l , cbe trabocchi la bilancia; & piu pref“o traboccherit, &con minor pefo quando il rag gio farˆ maggiore, & il pe[o piu lontano dal centro per la fopr.,zdetta r,1gione: per˜ dicefi nelle Mecanicbe, che le bilancie, che hanno i fufli maggiori fono piu ,áerte, cioJpru prefto. & con minor pefo bilanciano , & piu certo dimoftrano il pej˜,percioche per ogni lieue aggiunta fi muoueno, & in egual, o minore Jpatio di tempo, fonno maggiore fPatio di luogo. Mtt bifogna intm dere, che tutte le cofefianapttri, &che laam.iteriafiazmiforme, & eguale per tutto di pcfo, & di lunghezza ¥ 'Prendefi la lunghezza de i raggi dal punto di mezo, che per centro, o fottolma fi pone. flenderai due raggi eguali mouendofi i capi di quelli uno all'ingiu, & f altro aU'inf,1 comincieranno a di[egnare un circolo ad uno ifte!Jo tempo, & ciafc,mo parimente finird la Jita metˆ del circolo 'iuando faranno peruem,ti l'uno al luogo dell'altro, ma fe i raggi della bilancia non faranno di pari lunghezza,mouendofi al fopradetto modo,fegneranno circoli difguali, fiche il rag gio maggiore farebbe circonferenza maggiore, quando gli lafi:iaffe u11,fegno, & per˜ mouendofi l'uno, & f altro capo ad un ifte!Jo ternpo, piu uelo,áe mouimento farebbe il capo maggiore. QJ!__efto s'intende della bilt!ncia, o fia ella fofPefa dal difopra, come fi 1,ja per /.i piu parte, o fia foftenuto con un pi di fotto come la figur1t lo dimoftra ¥ Euui un'altra manier.i di bilancia, che pit, prefto meza bilancia fi puo chiamare, & detta ftadera. f1.!!_.efta ba i raggi fuoi difeguali,& do ue il minore, iui fi attˆcano i pefi ¥ In quefta il centro , o la fottoleua, come nella bilancta, doue d la lengitella. l'altro r,iggio maggiore, & Ji fe<..na con dáuerfi punti, j˜pra i quali tta giocando un pef o mobile detto il marco, ma da latini eqflipondio, & da Gteci sferoma, affine , cbe hora pit, uzcino , bora piu lontano al punto di mezo :1 leui i maggiori, & i minori pefi. queftirijponde alla forza, cbe muoue t che come forte mano calca il raggio maggiore nella ftadcra, il fi mile fa il fecondo pefo del braccio minore, & [e egli fi muta!Je l' orecchie & la lenguella a/La ftadera, fi puo dire, che ella fuffe pitt bilanci e, & per molte bilanci e fi puo ufare rwiandofi i luoghi di:Ue oreccbie, &delle lenguelle per lo leuare Ji. diuerfi" pefi . ..antv a dunque i piu uicina la orecchia, &la lengue/la alla lance, cbe quell.a catena, doue f, attacca il pefo, tanto piufi leua il pefo, che in eJJa lance , perciocbe la linea, che t1 dall'orecchia al marco maggiore ¥ Ecco adunqttecome la ftadcra, & la bilancia firiduce1w alla ra...ione del circolo. fimilmente la leua fi riduce alla isieffa ragione, perche la leua come il raggio della bilancia ,lafot _ toleua come il centro, il pefo rijponde alla cofa rnoff.1,& la mano di cbi calca, a colui, che rnuo..ue,&quanto maggiore la ftariga dalprmto,oue cllafi ferma, tanto pii quanto del maggiore di[egna i ci"rcoli, come nella bilancia s' dimoftrato ¥ Simigliantcmentefc la lenguella della leua di ferro farˆ polla fotto il pefo , & che il capo col calcare non a baffo, ma per lo contrario in alto fari leuato, la lcnguella :ipuntandof“ nel piano della terra haucrˆ quello in luogo di pefo,& l'angulo del pcfo in luogo di fottoleua,& coli non tanto facilmeute,quanto per la fottolcua alzerˆ,nicntedimeoo ali' op po Ho del pefo nel carico farˆ commo(fo. Qitello,che dice Vitr. bencbe con modo difficile detto fia , per˜ Jipuo intendere a quefto modo, che non folamente la leua fi adopera calcando uno de capi flandoui fotto effe leua, & alzy.ndo il t pefo , come egli ha detto di [opra : ma alctma fiata per fPigner 1m pefo, fi punta la l,.mguella del J la leua fotto e/Jo nella terra, laqual lenguella ferrata, & propiamente la leua della ftanga,& I l altro capo fi alza con le mani, di modo che quel punto del pef˜, cbe ha da effer fPinto , comeocentro, & J˜ttoleua, & la terra come il pefo, & il carico , &fe bene a qstejlo modo fi /pigneounopefo,,nonoper˜ cofifacilmentemoffo,ocomeoqttando funo de capi s'inalza:& la figura dio']Uanto s' detto al fine del prefente capo. Dalle fopradette cofe Vitr. conclude.o Adunque fe la knguella della leua polta fopra la fottoleua, fottcntredal pefo con fa parte maggiore della Hanga, & il capo di quella! farˆ calcato piu uicino al centro non potrˆ alzar'il pcfo, fe non ( 1“ come lhto foprafcritto) il bilico,& l'dfame dellaleua fari piu lungo dalla p:trte della tefia,& non farˆ fatto :ipprdl˜ il pefo. '.N_!Ua leua,, come ho detto il capo, & quella parte che fi calca con le mani,& la lengut:lla, che quella parte, che fott 'entra al pefo ferrata da capo,tutta la leua in due raggi partita, da quel prmto,chetocca la fottole11a.[e adunque da q,ie/ punto alla l1mguellafarˆ ifraggio piu lungo, che dal.lo iJie/Jo punto al capo, non /i potrˆ leu:tr il pefo, & la ragione in pronto, per che il raggio maggiore rapprefenta la linea maggiore, che Ji parte da/. centro,& per˜ fa piu mouimento:& quefto fi pro11ada Yitr. in qutffomodo, quando egli dice. Etque!l:o fi puo confideraredalle fl:aderc, perchequando la orecchia uicina al capo, doue pende la lance, nelqual luogo elfo. come centro, & che il marco, o romano, cl.etto equipondio, ..ell'altra parte del fufl:o uagando per li fegni, quanto piu lontano con dotto,fcben !uffe preffo all'efiremo de.. f..fl:o, ancho con ..1..11 p:iri pelo agguaglia il pe ,, fo, che e dall altrapane,fe bene e grand1famo,& quefio ad1u1cnc per lo bilanciar del fo fto, D E C l M o. 4H fto, & perche la leua lontana da1 centro. Et con la picciolez:za del m;ircopiu debite leuando in un momento maggior forza di pcfo fenza uehemcnza dolcemente conftrigne ... dal baffo al difopra leuarfi ¥ ..e/lo ancho s'intende, per le cofe dette difopra da noi,¥ quando dimoilrato bauemo, che cofa ftadera, cbe parti habbia,& che effetti faccia,.Arift. nelL-t uigefima quinta queflione diman da. 'Perche cagione la Jladera con un picciol ma;'(_O pejˆ grandiftimi pefi, conciofia che tutta la ftade; áa altro non fi.1,che meza bilancia, perche dˆ una p.irte fola pendi: la lance, aUaquale ft appe11de il pefo,dall'altrafen.. l.mce, la J1ade;áa. Sciogliefi la dimanda, cbe la fladera ci rapprej ..nta & la bil.lllcia,& la leua, imperoche fimi le all.i bilancia, quando ciafcuna orecchia. &l1mguella puo mutar luogo fecondo l.i quantitˆ de i pc/i, che ttolemo leuarea, t:r mutando il luogo, & facendo diuerfi centri, da ,ma parte la lance, ozter uncino do11e s'appende il pefo, dall'altra il marco, in luogo dell'altra lance, ilquale tira il pefo, che nella lance, & a quefto modo la ftadera come la bilan,áia,& per˜ fa gli effetti ifiefii per le ifte!Je ragioni,& accioche una ftadera effer po!Ja diuerfe bilanci e, f le pone dmfe orecchie, & le,iguelle, cio fi mutano i centri, doue la fi tiene: uero cbe qu..indo pefamo una coflt , ella come una fol.t bilancia, perche ha un ce1Jtro folo,& due raggi, ma noi mutando il pefo m11tiamo il centro, per che il nutrco non calca egualmente effendo piu uici110, o piu lontano al centro, imperoche quando pefamo alcuna cofa, quanto piu il centro, dotte l'orecchia, uicino al pefo,tanto piu fi leua, per che la linea, cio il fufto, che dal centro al marco fifa maggiore. Ecco adunque le ragioni della bilanciaritrouate nella ftadera, cbe da .Arift. 'Pbal ange naminata. S'aflimiglia anche alla leua, & come ,ma le1ta riue1fcia, perche ba dal di fopra la fottoleua, o preftione cl,e fi dica,che la do¥ ue il centro, ba la forza, che muoue, cbe i[m,trco, cbe calca il fufto , & calcando e: necef]ˆrio, cbe il pefo, cbe dall'altra parte faccia :nutatione,& puo e/Jer,che mutandofi i centrt fi facciano piu leue, come fi faceuano piu bilancie. Ve;-o cbe per l' ordin.irio alle fladere non f“ fan ... no pi#, che due trutine, cio non fi muta il centro fe non in due luoghi , & quando fl u.'ˆ qm:114 trutina, o quelle orecchie, che fono uicine all:,; lance dicemo pejˆr alla gro!Ja..perche i [egni,& le croci nel fufto fognati fono piu largbi, ma quando ufamo il centro piu Yimoto dicemo pefare alla fottile,&i[egni fono piu uicini. chiamafi fl:adera, pr:rche in luogo de/l,'altra lance fta il marco. Et tanto detto fia della ftadera ¥ Ancho !i come il nocchiero d'un:i gran nlue da carico tenendo l':mfa del temone, oin detta da greci, in un momento con una mano per la ragione del centro calcando artificio famente uolge la naue carica di pefi grandifsimi, di merci,& d'altre cofe ncceflˆrie. ,.llriftotile nella quinta queftione dimand,1, perche cagione effendo il gouerno picciolo & po/la nella e/lremitˆ della naue, ha per˜ tanta forza,che tenendo un'huomo l' ,rifa di q11ello nelle ma,Ž, & uolgcndola de(lr,tmente, faccia ta,ito mouimento nelle naui di gra11.di{Jimo carico ¥ Rjfj,oniledicendo,che cio aduiene,perche il timonea, & gouerno come la leua, il, mare come il ptf˜,1l'N._oc cbiero come la forza mouente, la fottoleua fono que cardini ne i quali t1 poffo il temone, & 1l car dine J come centro di quel giro,cbe daU'eftremitˆ del temone dall'una,& l'altra parte di[egnttto. il temone adunq11e taglia il mare per dritto, & [cacciandolo d,“un lato muoue la naue per tor to, &per quefto Žf]ndo racqua come il pe{o, il ternone che per lo co11t;-ario fi punta piega la naue, perche il cent,-o,& l'appoggio era riuolto al contrario, alqualeeffendo la naue congiunta, di neceflitˆ la naue lo feguita, di modo che [Il mare [cacciato dalla deft;áa,il cardine ua alf 11 finifl:ra, &lR naue feguita il cardine. Ma il temonefipone da poppa nella eflremitˆ della naue, & non altroue, percioche ogni picciolo mo11imento, che fifa da un'eftremo, quanto rmiggior lo jpacio all'altro eftremo, fa tanto maggiw mottimento in quelle, percioche le bafe, cbe rinchitt¥ dono quelle linee,che da uno angulo ue1..ono, quanto piu lunghe fono le li11ee tanto fono maggiori. Sia lo angulo A. le linee, cheuengono da quell'ant,ulo f“ano .A C ¥ & .A D. labafo. e D ¥ non ha dubbio, che fe le linee faranno aUun,gate come dall<> ./4 ¥ all' F. & dallo .A, all' H. .l. 1 B 1l O -456 all' H. la bafa F¡ H. non ha'bbia:ad..JJer maggiore, che la ba{:t. C D. quando adunque fifarˆ un breue.mottimento dalla poppa-,per la ltmghezza della naue da poppa ˆ prora, la eftremitˆ della prora hauerˆfegnato gr.anpar,te di circonfer....Z! ,.& maggio..e di quella, cbe hau.-.rebbe fognato la lungbe-zza della po,ppadell albero , & pero fta bene, che 1l temone, cbe e: prin. cipio nel mouimento, & come angulojiaju l' eftremo. Et ancho le uele alzate a mezo l'aibero non danno tanta celeritˆ alla naue, quanto fc fo no.alzate le antenne alla fommitˆ:& fa ragione quella, pcrche fl:ando nella fommitˆno fono uidne al piede clell'albcro, che in quel luogo in uccc di centro, ma nella lommitˆ piu lontane, & da quello piu rimote pigliano le uele il ucnto. Adunque {i come la leua fottopofl:a.alpefo, fe per )a metˆ.. calcata, piu dura nell'opera: ma quando il fuo capt;><:firemo calcato,& menato alza facilmente il pefo, cofi effendo le ude a mezo albero banno minor oim“., ma ,quelle,che.alla cima polle fono allontanan-:lofi dal centro,bencheo _ il uento oon lia piu gagliardo, ma lo ifidfo calcando, o fpignendo la cima sforza la nauc andar piu innanzi. Con lo ifieffo uento , & con la medefima uela anderˆ la naue piu forte effendo ghindata ran,. tenna aUa f ommitˆ dell'albero, che al mezy, la ragione come nella [efta queftione fi uede, perche l'albero come la letta ; il piede, l,i doue fi ferme., come il ce,ttro, & fottoletta; il pefo l1t naue ;'il mouimento “l uento : fe adunque il mouente calca, ˜ JPigne le:pai-ti lontane dal centro piu facilmente muoue, che uicino al centro Ancho i remi con le firope legati alli fchermi fpinti, & ritirati con le mani, allontanan .. dof“ dal centro le pale di efsi ndl' onde del mare con grande forza fpingono la naue innan .. ii,che di fopra mentre che la prora taglia la raritˆ del liquore. Jlremo come leua, lo fahermo come fottoleua, il mare come pefo , fecondo che fi uede nella 1uarta dimanda: le braccia della leuafom, funo dallo fcbenno auáacqua, raltro daUo fchermo aUe mani del galeotto.. l'effetto lo is1ej]˜ della lcua, & della bilancia, cerca le br.1ccia maggiori,& minori,come giaamanife{io. I gr..ndi pe!“ parimente quando portati fono da quattro o fei, che portano le lettiche, fono po fii in bilico per li centri di ipczo delle fianghe, accioche con una cctt:t proportionc partito il carico ciafcuno de i baftaggi porti col collo egual parte del pdo indiuifo, perche le parti di mezo delle fianghe, nellequali s'inuefl:eno le ci gne, a i collari de portatori fono fitte,& terminate con chiodi, accioche non fcorrino di qu:“, & di lˆ: perche<.1u:indo oltra i confini del centro fi muoueno, premeno il collo di colui, che gli piu ui .. cino,{“ come nella fiadera il marco, quando con l' dfame ha i termini del pefare, Dimanda.Ar1ft. nella uigefimanona queflione, d1J1tde nafce, che fe due portano uno ifielfo carico J˜p1áa una ftrwga, non egualmente J˜1io oppreffi ,.fe zl pe[o non nel mez_p, ma pit, s'affatica colui, che piu uidno al pef˜? rifPonde che la /tanga in uece di due leue, la cuif˜ttoleua riuerfcia il pefo, l'eftremitˆ della leua fono le parti d1:Uaftanga, chefi uoltano uerfo i portatori, de i q11ali uno in luogo del pefo, che nella leua fi deuc muouearea, & l'altro in uece della forza,che m11oue, & per˜ il br,.1ccio piu lungo della leutt qi1ello che calcato, & f alt1á0 come quello, che fotto il pefo, & .f bene f uno, & l'4ltro oppn:J]˜, nientedimeno pt oppreffo quello, c/;e piu uicino al pefo, per che quello, che p“tdontano alza piu la parte f ua, come che gli fia piu facile l'alzarla eff endo piu lunga,& dal centro piu rimot:t; ma fe il pefo Heffe nel mezy, la fatica con egual portione diuifafarebbe,& tanto leu.zrcbbe l'uno, quanto l'altro effendo egualmente dal centro lontani. Per la ifl:cffa ragione i giumenti,chc fono fotto il giogo,con egual fatica tirano i pd“, quando legati fono in modo,che i loro colli f“ano egualmente di!l:anti dal mczo, la doue Ci leg:t il giogo: ma quando di quelli fono le forze difcguali,& uno cfft'ndo piu gagliardo preme l'altroiallhora facendo{“ trapaffare la corregia,{“ fa un:i p:irte del giogo pi.. lunga, laquale D E e 1 M o. á H7ola quale aiuta il giumento piu dcbilc: cofi 11elle fianghe,com: ne i gioghi>quando te ci "'ne non fono nel mczo, ma fanno q.uclla parte, dallJqualc patf.z la dgna-piu corta, & l'aftra piu lung:i: Con la ifrelfa ragione,fc per quel centro doue la cigna trappaffata ,l'uno &. l'altro capo del giogo fari uoltato a torno, la parte piu luugafarˆ maggiore,& la piu cor Qf!,e/lofacilr: per le co{e dette difopra, per˜ uolendo l'itr11.dare una 1miucr[ale co,rclufione prouata da i primi pri11cipif, dice [eguicando l:i f,ui indottionc ¥ Et {i come le ruote minori hanno i rnouimcnti loro piu duri, & piu:diff“cili,cofi le fl:m ghe, & i gio$..! in q....llc parti doue hanno minor difia!'l.i:a dal centro ali.. te..e loro pre _ mcno con d1tticulta 1 col11,& quelle, che hanno dallo 1ficlfo centro fpauj ptu lontani,allcgerifceno di pefo i portatori,& in Comma & quefie cofc gia dette al predetto modo riccueno i loro mouimenti col dritto, & col circolare,& ancho i carri, le carrette.i timpa-.. ni, le ruote, le uide, gli fcorpioni, le balifie, i calcatoi dc i torchi & le altre machine con le ifl:effe ragioni per lo dritto centro, & per lo circolare riuoltate fanno gli effetti fecondo la nofl:ra intentione ¥ .A me pare cbe Vitru.dc i principij pof“i d.t lui,'. egli b.ibbia propoflo la ragi..ne di tutte le m.1cbine trou.ite, & che /i poD˜no tro11are ce-,-ca l' al..re, il tirare, & lo JPignere de i pef“, che fotto rm'ifte!Jo nome di machiua trattoria contemeto: Lafcia quefla bella confideratione a gli ingenio/i, che il dritto, & il circolare mouimento, J principio di tutte le cofe dette, & che clii Japerˆ in effe conofeere il pe[o, la lelfa, l:t fottole11a, & la 11il-t1't mo111:11te,cortparando quefle cofeJinfieme, potrˆ render conto, & [atisfare a tutte le dimande fatte nella prefnte materia ¥ .A noi refla dire alcuna co/.i d'intorno le mote de ,áarri, & cerca le uide, che banno grandifiime for ..¥ & quafi i,1eredib1li, & dir˜ quello che dice il Cardano nel libro decimo fettimo della fottilitˆ delle cofe. Dice egli adtmq:1e con fimiglianti r.1gio11i fi fanno le l!idc-'. Sia la uida a b. cio quella che egli Coclea dimanda, & il mafcbio cio la 11ida e d, taqu.ile fi gira a 'tomo come Ji fuole: fia il manico giunto al mafcbio e f. ilfital fi uolge col pemo g b. facilmente per la detta ragione delle ftanghe, giunto fia d,1l bajJo del rnafcb“o a piombo un pe[o di cento librc,& f“a m. uoltandofiadrmque,lperno g b. eglifitháerˆ k l inf,,,&ilpefo m. anderˆ all'i,1j“,,& per lo contmrio uoltato il perno. g b. & con la r.,gi_oneeifiejpi f“JPigner.“ K l. & pieg/1erˆ il ferro oppoffo di ,ma groff e<.zza incredibile ¥ Ci refta a dimoftrare, che il pcfo. m. fi poffˆ muoueree, & con che ragione, perche ,pendo centomila lib,-cdi pcfo, & foflenendo ciaJcuna /pira, o anello delL.t 1'ida il Jo pefo, fefar,1mJ.O dieci,110/te,o !J,ire m ci.?Jcuna [aYarmo diecimil.1 [[bre, tanto rittengono di pefo in ciafcuna JPira, qu.inta l,i proportione della ritonditˆ allrc frme, a cui fofPefo m. quanto adunque piu fPire faranno,& piu ftrette,& maggiori,tanto pu, Jie11e fi farˆ il pi:fo m. & 1/ mtmimento p, Jˆcile,benche piu t.irdo ¥ .Adunquc nello fPacio di due br.zcci,t fi puo fore una uida, con le JPire tanto laygbe, e;r cof“ baffi:, che il pcfo. m. puo d,i tm fanciullo di clieci anni effer alzato,ma come bo detto, qH,tnto piu facilm'ifte tanto piu lent.irncn te fi 11101terˆ ¥ Qfjando adttnque farˆ tirato appreffo la lrmgbezza l I,. bifognerˆ fofPender ,l pcfo a quelle cof, chefoflentano la m.ichin.i a ipunti. n. & o. & cofi cauat.l conii contrario mouimento. k l. appenderemo il pefo, & di nl4cuo tiraremo,& Calzarcmo tanto quanto i lo {J,acio k l. finche jpe!Jo legando il pefo, o fia naue la trarremo del mare, o dt:l fi1!mc: & (im1Le, o tale pc11far douemo, che fi1ffe lo ffrurrzcnto, con cbe .Archimede tir in merauiglia di fe la leggierezza de Greci, percbc a queflo modo un fanciullo pot,ˆ tir.ire ,ma naue carica, cbe uinti gioghi di buoi non la potrianrm101'ere. ella di.acciaio duriffimo, pcrcbe 110n fi torca, leggerif]imo accio non [ta impedita, foda,& unta di oglio, perche Coglio fa [correre, & n..n lafeia_irrugi11ire: & quantolo ftrumento t1 minore, tanto pili ci dˆ da me-rat.,'l,li:1ree. Ma p.1J11.rmo a r carri. quelli, ,be hanno ruote maggiori in ten-a molle con facilitˆ> & preflo fi ,m,oueno, pe1ácbe il fango.. c11e s'accofla, tocca minima parte delle ruote , & meno impedije, & [empre la ruota f m.1..1orc maggiore fo piu JJ,aci, la, cloue ellafiafofficiente al pefo,.._quanto le n,ou faramu, dinumero ,ni11ore, il uiaggio fifa piu preflo. per che le molte fe fono p1cc1ole, con minorcircuito fanno mitu>'r fracio ¥ ..e grandi,Ç Ila forza aggiung..no,anchoil pe(o, n PC!ñ abb,-accia110 piuffiac-io,& , perciofono pzu tarde al mou..mento ¥ 'P..ro gl Imperatori .. om..nz/ifac..,ta..o por..ar.. nei carriedi due ruote, per che la doue il pefo non e molto graue, o con piu cauallt /i tira, o,lmag...iofifa 1iu preflo, & per queflo le artiglierie fi tirano [opra due ruote. Di nuouo Ja ragione della faciliti a 111eflo idel tutto contraria, perche nel fo1o pi.. ruote, &picciole fa,..n.. al':tfacil!tˆ, perchteil pe{o fi compart..Jer le ruote, dalcbe fifa l aggiunta, & non la molt1pl1cat1011e di quelle proportioni. E.eco ref]mpio.moltiplicate tra fe fei doppie,rendeno la r..gione di fe]Jantar111attro ad 11no,ma le ifteffe giunteinfieme fanno duodecupla, per che gran differenza tra il moltiplicar, & il J˜mmare delle pr..portioni. Se una ruota .idunque porta “l pe[o di fe/fantaqudttro libre, tanto uale in f e“r,wte dodici. fimitmente non folo dal numero, ma ancho dalla picciolez..za fi prende ttiuto, perche f#anto piu tarde, tanto piu facilmente fl muoueno ¥ Si daancbo la ter.. ragione dellafacilitˆ, 'l#4ndo il perno non tanto oppreff˜, piu facilmente effendo libero fi r1olge, & cofi ua feguitando. 1ntt noi poneremo 'J.uifotto la figura di tutte le [oprapofte cofo, & del prefen-.le,&dei paj[ati ,apitoli. F laTagl“a difopra,&illuogodoue ellafllcga. L la Taglia di fotto detta .Artemone, et 'Paftecca, & in Greco Epagon. .. il 'Pe[oe. .A la Le11a, che s' .tppunta in tem,, & lenguella detto il fuo capo¥ 3 il 'Pefo. x la fottoleua detta Hypomochlium, & 'Preffio in latino. 2 la leua,o m.tnouella detta VeŽtis in latino, Mochlion in Ci-eco. p il Marco, in latino_detto Equipondium, in Greco Sferoma. Q._,S Lances. X Lances. 1l .An[a, Ex amen, Lenguella. 8 CTmeus, Cugno. 1 9 Stanga. 10 'Pefo, HG Manicoofta11ga. M 'Pe[o. J: O 'N_ Coclea la Vida. I>ei'Pali.e L douefi attacca la 'Pafiecca detta Artemo.eC cheloni a le orecchiee.e F la R.5gola ¥ B .Antarijfimesle Sartie.eE illuogodeiMenali.e X.ela Bilanciti appoggiata,e Delle Delle forti de gli flrumenti da cauar!'acque, e5prima del Timpano. Cap. I X. Or:i dc gli fir..1m..nti dir˜,iquali fiati (ono ..troua..i per cauar l'ac..ua , tfpo . ncndo la uancta loro, & prima 10 rag1onero del timpano. Q.ucfb non mol Wa to alto lcua l'acqua, ma molto e(peditameme ne caua una gran quantitˆ.gli fifa un perno a torno,o a fcCl:a,con le tefle ferrate,queCl:i nel mezo ha un timpano di tau o le fermate & pofl:e inficme, & l“ pone Copra alcuni legni dritti, che dalle teO:e banno certi ccrchiclli di lame di ferro, doue fi pofa il perno, ma nel cauo di quel timpa¥ no polle fono dentro per rrauerfo otto tauolc, che con uno de capi loro toccano il perno,& con l'altro l'eCl:rema circonferenza del timpano. quc:Hc tau o le comparteno la parte di dentro dd timpano con (pacij eguali. D'intorno alla fronte, cio per taglio, o colello ˜el timpano,(í conficcano certe tauole lafciandoui !'aperture di mezo piede,accioche l'acqua pofsi entrar nel timpano: fimilmentc lungo il perno fi lafciano i buchi, che colomba. riadetti fono, cauati come:canali nello fpacio di ciafcuno di que compartimenti, & quefl:o timpano quando bene impegolato, & fl:oppato,comc f“ fan le nauia, uoltato da gli huomini, che lo calcano,& riccuendo l'acqua per k apriture, che fono nell:i fronte del timpano manda quella per li buchi, o colombari del perno, & cou fottopofl:oui an labro, > -...._ ..' _'\, I ,_-....:: fono utili,& ácommode al bifogno della uita, ma al piacere delle delicic, (i potr:tnno tro. llarc da quelli,che di dfc dcl“derofi fannno >dai commentari di Ctcfibio. Ctcftbio molto comrr.endato i,i ditterf“ luoghi trott˜ una macbina mir,ibile da af.z,ar l'.1eq1ta, & que.rta tra le ma chine JJ>iritali collocata ¥ //Jtruuio prima i1Cfo la di111oftratione della pratica, dipoi c-ommenda Ctcfibio d“ ditterfc inurntioni. QJ!,anto adunque af/>t:tta allafobrica,;o dico, chefi apparecclna ttn catino, o uero una conca di rame,l.iqualc ba ,m táoper, bio di/arm: detto 'Penula d,1 V“tr.cbe cmne un tr.1mogg“o mu:rfo, dalla cui f˜wnitˆ efu ,ma tromba,& 1/ tuttr, bene /lagnato, & faldato inf“eme, au,ocl": la uiolenza dt:l/'a..á111a non l'apra , o rompa ¥ nel fondo del catino fono due boccbe da Vitr. 'N_:1rici nominate coperte di q11oio, o di legno in modo, che 1uel 1uoio, o leg110 f“ p110 alzare, & abbajfarc, fi come fi uede ne i folli, o mantici; fJ.!.!4li legni //itr.af]“,noi animd/e cbiamamo,& fi /ell(mo 11crfo il copercbio, rna qu.111do fono c-alcat“ dalf acqua,chc J dentro il catino,otturano le boube, alle-quali fono faldate due rnnne dette da Pitr. fiftule, cbe partitamente flendendofi ,ma dalla deflra, l'altra e/alla finiflra,fono inferte,& flag11a tepreffoi fondi d'alctmifecchi, che ritr. Modio/i Jitol nomi11.:n-e, ne i fo11d1 de i quali fono le animtlle come nel catino. Entra poi dal difopra de i detti fecchit:ll: rm mafcolo per cia[c,mo tomfto, & unto bene,& afTaggiato a p1mto, come fi uede nel gonfietto dt:lla pall:t da uento ¥ quefli mafcoli da i manichi loro di fopra ham,o, o ft,mg/Jc, o leue, o altra cofˆ che gli ,1lzano,& abbaffano come dimoitra la figura,& Vitr.lo lafcia alla 11oglia di cbi fa qucfta madJina. Q.uando ad1mque /i leua tm mafcolo fiando l'altro a baffo, l'acqua per :1na bocca dt:l feccbio la doue l'animella nelfondo fott'entra [eguitando l'ae-1c,accio non /ii dia uoto, Ž,-quafi af]<-rb1ta empie il feubiello, mentre f aere efceper la canna. quando poi fl abbajfail dt:tto tna[colo, egli calca l'acqu.i,& quella non potC11do ufcire per la bocca di fotto effendo quella dall'animella ottr,rata, quanto piu fi calca, tanto afcende per la ca11na,& entra nel catino. in quefto m.. dalfoltro feccbiello aiz.ftn dofi il mafoolo, l'acq1ta entra per la ji,a bowi,& Jo riempie,& di nuouo abbaff',wdQj“ ,alca l' ac 'i'"'' l l I . \ i6f qua, & lafa [.-ilire per la fua eatma nel cati..o,&ti trouando f altr'acqua,& 1ion potemlo quella tornar .t baffo, ejf endo le boccbe dal quo10 otturate,fale, & bogliemirabilmente, & efce per la tromba di fopr'.l, & fi fa:ind..reo.doue l'lmom 11uo!e: & ques“a J la fabrica della macbina ritrouata da Cteftb10, alla cui fim1gl1anza fotte fono le trombe, cbe feccano, & uotaono le naui_ quando fanno acqua: bella, & utile inuentione ,fi come dilmeuolt fon quelle, che dice Vitru.effer fiate per diletto da Ctefibio ritrouate, doue/ifanno fa/tare, & cantar gli uccelletti, & conof approflimarfl d'alc1me cofe,fifanno, cl>e gli animali beumo,& le figure fi lfJUOuino come ne dimoftra IIerone. Benche quella parola Engibbata, ouero [corretta 1 o 1,uole dir altro. D E C t M O. Delle machine Hidraulice con le quali flfanno gli Organi. Cap. Xlll O non lafcier˜ a dietro di toccare quanto piu breuemente potr˜, & con fcrit tura coofeguire a punto¥ cio che alpetta alla ragione delle machine Hidrauli _ cc. Egli fifa una bafa di legno ben collegata, & congiunta infieme, in quella fi pone un'arca di rame, fopra la bafa dalla ddlra, & dalla finifi:ra l“ drizza.. no alcune regole pofl:e inf“cme a modo di fcala, in <-1uefie (i includeno alcuni moggetti di rame con i loro cerchie Ili mobili fotti fottilmente al torno, qucfii nel mczo hanno le lor braccia di ferro conficcate, & lor fufaioli con i manichi, congiunte & riuolte in pelli di lana. Dipoi nel piano di fopra ci fono i fori circa tre dita grandi uicino a quali, ne i lor fu. fai oli pofri fono i Delfini di rame, che dalla bocca loro pendenti hanno dalle catene i cem bal“, che calano di fotto i fori de i moggetti nell'arca doue ripo{b l'acqua¥ iui come un tramoggio riuerfo, fotto il quale fono certi tatfelli alti cerca tre dita, i quali liuellano lo fpatio da baffo pofl-o, tra i labri inferiori del forno, & il fondo dell'arca. Qg,eftafabrica dimachina difficile, & ofcurao, il che Vitr. afferma nel fine del pref ente C4- po, benche egli dica hauerla chiaramente efPofta, & nel principio del medefimo capo ci prometta di 11oler ci˜ fizre,& toccar la cofa,quanto piu uicino fi puo : ma con fomma breuitˆ,.("' io /limo che egli ciofatto habbia, &effeguito, auengaocbealtri dica, che queft:iforma di Vitr.fia piuprefto per un modello, cbeper una efituifita dimoflratfone, affermando che '.N:.!:rone tantofi dilettaua di qucfte machine Hidraulice, che conteneuano l',1cq11a, &,per piu canne mandando fuori l' aere con l'acqua infieme fizceuano un tremante [uono , che tra i pericoli della uita, & dello imperi<>, tra gli abbuttinamenti deifaldati, & de i capitani, nel [opraflante , & manifefioopericolo , non lafciaua il penfiero, & la cura di quelle : & che poi effendo diuulgatii libri di Vi truuio, 'N,grone nonol'haueffe cofi care, poi che con 11u.lgata ragione fuffero fa.bricate. Et a me pare, che fe bene minutamente Vitr. non ci efPone tutte le cofeo, che entrano nella detta machi, ia, come egli ancho non ha fatto nelle altre, prefupponendole afJai manifefte, ptt,e ci dia tan to lume, che con la indu{l.ria, & con la diligen.. fipu:o f,zre quello, che egli c'infogna: percheoanchofe uogl“amo defcriuere la fattura de gli Organionoftri, che ufi.1mo, conofceremo chiaramen te, c/Je non potremo cofi minutamente dimoflrare l'artificio loro, cbe non ci re/li difficultˆ appre!J o qt!elli, che di quefti fimi/i ftrumenti non fanno profefjione, & non ne hmm<> pratica : tanto piT, ci deue parere firano l' antichitˆ,s“ per la proprietˆ de 11ocaboli, s“ per la nouitˆ delle cofe È chefono dif“,[ate; bencbe l'organo di Vilr. conuegna in molte cofe con l'organo, che ufiamo, p'Brche nell'imo, & nell'altro, unaoifte/Jaintentione di fonare mediante l'aere, di dar leuie allo fpirito per certi canali, che entri nelle canne, che quelle fi otturino, & aprino al piacer noftro, che s'ac:ordino in proportione di mufica, che fi:mo diuerjŽ, & facciano diuerfi fitoni, (!f [tmilicofe> che di necefjitˆ fono in'{uefti organi, & in quelli, bencbe altrimcnt i fi facci.tno ¥ 'Percioche io non trouo, che gli anticbi ufa/Jer<> i mantici, benche fi fi1mijfero diocofe, cheJaceuano. lo iftefTa effetto l l I . \ i6f qua, & lafa [.-ilire per la fua eatma nel cati..o,&ti trouando f altr'acqua,& 1ion potemlo quella tornar .t baffo, ejf endo le boccbe dal quo10 otturate,fale, & bogliemirabilmente, & efce per la tromba di fopr'.l, & fi fa:ind..reo.doue l'lmom 11uo!e: & ques“a J la fabrica della macbina ritrouata da Cteftb10, alla cui fim1gl1anza fotte fono le trombe, cbe feccano, & uotaono le naui_ quando fanno acqua: bella, & utile inuentione ,fi come dilmeuolt fon quelle, che dice Vitru.effer fiate per diletto da Ctefibio ritrouate, doue/ifanno fa/tare, & cantar gli uccelletti, & conof approflimarfl d'alc1me cofe,fifanno, cl>e gli animali beumo,& le figure fi lfJUOuino come ne dimoftra IIerone. Benche quella parola Engibbata, ouero [corretta 1 o 1,uole dir altro. D E C t M O. Delle machine Hidraulice con le quali flfanno gli Organi. Cap. Xlll O non lafcier˜ a dietro di toccare quanto piu breuemente potr˜, & con fcrit tura coofeguire a punto¥ cio che alpetta alla ragione delle machine Hidrauli _ cc. Egli fifa una bafa di legno ben collegata, & congiunta infieme, in quella fi pone un'arca di rame, fopra la bafa dalla ddlra, & dalla finifi:ra l“ drizza.. no alcune regole pofl:e inf“cme a modo di fcala, in <-1uefie (i includeno alcuni moggetti di rame con i loro cerchie Ili mobili fotti fottilmente al torno, qucfii nel mczo hanno le lor braccia di ferro conficcate, & lor fufaioli con i manichi, congiunte & riuolte in pelli di lana. Dipoi nel piano di fopra ci fono i fori circa tre dita grandi uicino a quali, ne i lor fu. fai oli pofri fono i Delfini di rame, che dalla bocca loro pendenti hanno dalle catene i cem bal“, che calano di fotto i fori de i moggetti nell'arca doue ripo{b l'acqua¥ iui come un tramoggio riuerfo, fotto il quale fono certi tatfelli alti cerca tre dita, i quali liuellano lo fpatio da baffo pofl-o, tra i labri inferiori del forno, & il fondo dell'arca. Qg,eftafabrica dimachina difficile, & ofcurao, il che Vitr. afferma nel fine del pref ente C4- po, benche egli dica hauerla chiaramente efPofta, & nel principio del medefimo capo ci prometta di 11oler ci˜ fizre,& toccar la cofa,quanto piu uicino fi puo : ma con fomma breuitˆ,.("' io /limo che egli ciofatto habbia, &effeguito, auengaocbealtri dica, che queft:iforma di Vitr.fia piuprefto per un modello, cbeper una efituifita dimoflratfone, affermando che '.N:.!:rone tantofi dilettaua di qucfte machine Hidraulice, che conteneuano l',1cq11a, &,per piu canne mandando fuori l' aere con l'acqua infieme fizceuano un tremante [uono , che tra i pericoli della uita, & dello imperi<>, tra gli abbuttinamenti deifaldati, & de i capitani, nel [opraflante , & manifefioopericolo , non lafciaua il penfiero, & la cura di quelle : & che poi effendo diuulgatii libri di Vi truuio, 'N,grone nonol'haueffe cofi care, poi che con 11u.lgata ragione fuffero fa.bricate. Et a me pare, che fe bene minutamente Vitr. non ci efPone tutte le cofeo, che entrano nella detta machi, ia, come egli ancho non ha fatto nelle altre, prefupponendole afJai manifefte, ptt,e ci dia tan to lume, che con la indu{l.ria, & con la diligen.. fipu:o f,zre quello, che egli c'infogna: percheoanchofe uogl“amo defcriuere la fattura de gli Organionoftri, che ufi.1mo, conofceremo chiaramen te, c/Je non potremo cofi minutamente dimoflrare l'artificio loro, cbe non ci re/li difficultˆ appre!J o qt!elli, che di quefti fimi/i ftrumenti non fanno profefjione, & non ne hmm<> pratica : tanto piT, ci deue parere firano l' antichitˆ,s“ per la proprietˆ de 11ocaboli, s“ per la nouitˆ delle cofe È chefono dif“,[ate; bencbe l'organo di Vilr. conuegna in molte cofe con l'organo, che ufiamo, p'Brche nell'imo, & nell'altro, unaoifte/Jaintentione di fonare mediante l'aere, di dar leuie allo fpirito per certi canali, che entri nelle canne, che quelle fi otturino, & aprino al piacer noftro, che s'ac:ordino in proportione di mufica, che fi:mo diuerjŽ, & facciano diuerfi fitoni, (!f [tmilicofe> che di necefjitˆ fono in'{uefti organi, & in quelli, bencbe altrimcnt i fi facci.tno ¥ 'Percioche io non trouo, che gli anticbi ufa/Jer<> i mantici, benche fi fi1mijfero diocofe, cheJaceuano. lo iftefTa effetto l.IeBJtOeeffetto r“ceuendo l' at'le, &lo fPirito, & [c11cciandoloJ_condo il b“[ogno, come nella machina di Ctefibio dimoftraro hauemo ¥ Heronefimtlmente defcrme una macbina Hidraulica, la quale infierne c..al..re cofe, quafl in mano d'ognifludiofo , & noi per ,e1iletto poflo hauemo nella lingu11.enoflra I ltbr1 di quello autore. 'PereefPonere adunque quanto .r intende dalk parole di ritr. & quello, che conia induftria, & lume dello ingeniofo Mar colino hauemo: Io dico, cbe per fare lamacbina Hidraulica bifogna prima fare ,m bafamento di legname, affine che fopra ejfo tutt<> l'apparecchio dell'organo fi fermi, & fPecialmente un'arca, o uafo di rame, net quale fi ha da por l'acqua, dapoi [opra la bafa dalla deftra, & dalla finiflra dalle te/lefi drizz...ano alcune rego le contenute infieme da altre attrauer{ate a modo di [cala, & fono come tm telaro della machina. in quej1e regole fi ferrano alctuii moggetti di [tame, come quelli della machina Ctefibica foprapo fla. quefli hanno i lor fondelli, o cerchiellimobili fatti a torno con diligenza, & fono come mafcoli, cbe entr11no ne i moggetti, anz_f come que legni , che entrano ne i gonfi etti delle palle da uC11to, & fono inflejliti di lana, o di feltro, & di pez'ZJ come i gonfi etti. quefti moggetti fon drit ti , & uengono a riferire nell'arca di tame, hanno di fopra i manichi, & le catene, che calano in effi a modo delle trombe di naue ¥ quefte catene efceno d.1lla bocca di alcuni Delfini cofi formati per adornamento, & fono cofi chiamati dal mouimento loro, cl1e fi rajfomiglia allo effetto , che fanno i Delfinienelfuo apparire f“tori & rit,iffarfl nell'acqua; & uero, & cofi come noi c!Jiamiamo gallo quello jlrumento, che fi uo{e;e in una canna, & apre la uia alf acqua, che efce di qualche uafo, cofi quel delfino era uno ftrumento, dalla bocca del quale pendeuano le catene, le quali catene erano attaccate ad unafta11ga, la qual era bilicata, & ftauaein uccello, comeedicemo noi, nel me l'apparecchio dell'organo fi fermi, & fPecialmente un'arca, o uafo di rame, net quale fi ha da por l'acqua, dapoi [opra la bafa dalla deftra, & dalla finiflra dalle te/lefi drizz...ano alcune rego le contenute infieme da altre attrauer{ate a modo di [cala, & fono come tm telaro della machina. in quej1e regole fi ferrano alctuii moggetti di [tame, come quelli della machina Ctefibica foprapo fla. quefli hanno i lor fondelli, o cerchiellimobili fatti a torno con diligenza, & fono come mafcoli, cbe entr11no ne i moggetti, anz_f come que legni , che entrano ne i gonfi etti delle palle da uC11to, & fono inflejliti di lana, o di feltro, & di pez'ZJ come i gonfi etti. quefti moggetti fon drit ti , & uengono a riferire nell'arca di tame, hanno di fopra i manichi, & le catene, che calano in effi a modo delle trombe di naue ¥ quefte catene efceno d.1lla bocca di alcuni Delfini cofi formati per adornamento, & fono cofi chiamati dal mouimento loro, cl1e fi rajfomiglia allo effetto , che fanno i Delfinienelfuo apparire f“tori & rit,iffarfl nell'acqua; & uero, & cofi come noi c!Jiamiamo gallo quello jlrumento, che fi uo{e;e in una canna, & apre la uia alf acqua, che efce di qualche uafo, cofi quel delfino era uno ftrumento, dalla bocca del quale pendeuano le catene, le quali catene erano attaccate ad unafta11ga, la qual era bilicata, & ftauaein uccello, comeedicemo noi, nel me'ino, & lo aae enm nelle fiflule, che uanno al tramogg1-0, le quau a.:ono effr con i capi loro /lagnate nel trttmoggio, come /i detto della macbma di Ctefl/Jio. .AL-- zando adunqtte le flanghe, che banno le catene, che foftentano i cembali entranti ne i moggmi., fi afJorbe J: aert per le animelle di fotto;, &calcando poi l'aere JPinto per le ,annc nel tramog¥cgur, & afcende per la canna del tramoggio alla e affetta> & ui enti-a dentro. apronfi i bo"ábi.ni, che Eptftcrmifonodetti daVitr. dallacaffetta a i canali, ne i quali entralo tWe, ma nonpri¥ "'" eglilht-a far f UQ114rc te ,mne, che nonji tocdJi con te dita i ta]li, ci or i manichi delle regole,c . . pmbt L l B Jt O percbc bifogna col toccardi que manicbi1tolger le regoli, che entrano tra il canone, & il f om1, ro, acciocbe tutti i b11cb1 s'irzcontrino, & fia t.i ¥. . tro Yitr. 11011 ba L.tfdato cofa pertmeute .z quefla de[mttionefaluo che la dt:fcrittio11t: delle lt?lgttclle, ma cr.:i cofa nota c?me erano, & ..ornefifaceuano , per˜ egli la prefitp_ponc, & dicendo Lt:nguel /,qarla drn1i.t cofaallboraconofc1saa. f acq11.:i fca,ácia lo acre, & fa quello effetto, clJt fa il fiombo J˜prai mantid de gli erg ani noflri. Con che ragioneJi mifura il uiaggio fatto, o in Ct1,rretta, o in naue. Cap. X 1 I 1 /. mRa portiamo hora il pcn(“er nollro di Ccriucre ad una non inutile ragione, ma con grande ptontczza dataci da nofiri maggiori, con hc uia qudli, che f“edcno in t':lrrctta, o nauigando fa per pofsino quanti miglia di camino habbi..no fatto. Et quello (“ fiico(“. Sieno le ruote della carretta Ja1ghe lungo il tra ci dimo/lrerˆ quanto fcritto, & dell'Oi:zano, & della m.if“..r.i del ,,zggio, p,r che quefie fono cofe, che la j“,Titturanon puo a pieno dimoflrare, per˜ bifogna cbe la pittui-a le ponga dinan.. agli oabi, & molto piu puo un buon ingegno capii-e di quello, che dimoftra l.-1 p1t tura, (;;~[e al buon ingegno [riffe a,t'{mnta la pratica di fare altre fimiti rnachinationi,non ha d:1b bio, che l,t fcrittura fola gli bafterebbe, ma im1ero bij˜gna 11af“:erci , & bauere indinatione n,itur, ile, & diletto di operare. Et qui fa fine Viti. di trattare di quelle cofe, cbe appartengo,:o .1ll'utilc, & al diletto degli huomini al tempo, che fono fenzafoJPetto, & i11 pace. alle q11o1li ,:o fo io potrei a pompa molte cofe aggiuguere di quelle, che mette Herone, ma ey,li rni pare, cbe ftmili arttl“ciJ deono ejfei-temiti in rcp11tatione, pm:be d.t molti, cbe non intend,>no fono tenuti uili, &hauuti in poco pregio. Ma non fanno di quanto grande utilitˆpuo ef]r il faec:ne rendoá conto, &quante cofo, che non_(onopofte dagli autori ,fi pof]˜no ritroua;-e a bem:ficw delmor.do per glifcritti diqudti, effendo ( come io hodcttondprimo lib;-o )gran uirtr“, & gnmfori_,t 'P 'P 1' :z. poft.1 L I B Jt O pofi.we i pri11c“pij, come anchoochiarame..te/i ha potut.. comprende..e dal difcorfo fatto di f opr4o __o. nel prefente libro circa te mach me, come m tutte la rag zone del mouzmento dritto cirolare, & come l.t ..er_auigliof,i natura del cfrcolo ..ruando in fe molte contrarietˆ, ci dˆ caufa di fare quel le m:ir.1111gliofe opere, che fanno cmfent1re lri natura repugnante delle cofe alle uoglie de gli huo mini: per zl che io non potrei a bafianza fare auuertiti gli Architetti, & quelli, che ucglio1J<> fare molte belle, & utili macbinationi a commodo delle genti, che debbiano continuamente p,m,fare, & ripenf,:m: & machin1tre ( dir˜ cofl) fopra i principij pofti da Vitr. & da noi, tr molt(> prima da .Ariftotile nelle fae mecaniche, le quali pare che fiano ftate leuate di pefo, & t;áaporta te daVitr. inun folo capitolo, bencbe confomma breuitˆ ,fecondo il coftume di quefto autore, come ancho s' t! ued11to nel nono libro, nel difcorfo de i mouimenti de i Cieli', & del trattamento de gli borologi, & poco di [opi-a nella defcrittione della machina Hidraulia ¥ nel che ,fi uede iJ ft,o mii-abile ..iudicio ( come io bo detto piuuclte) 11ell.tfcielta delle cofe, pe..che le minute, le or dinari e, le 11/itate & facili fono fl.ite laf:if;lfe ; le belle, le importanti; le difficili, & le.(cielte fono ftate elette, &propofie, & e/porte alt.i intelligenza delle genti. Ma tempo cbe [eguit.imo l'infiituto noftro, & ef[eguiarno l'ultima parte, che ci refta a fomire tutto il corpo della .Anábitett11ra, cbe 1ueUaparte, dellemacbine, che ci f eri,e all'ufo della guerra ¥ ./l. Jtqua in arca .crea dl'pi-effa. B. Delfini .erei. c. Modioli itrei. i Moggetti di l{.ttme. D.oLe R._egole in forma di.(ca!,i. E. Ttt,"Ci!li, taffelli di tre dita alti. F. Catber:c'& Cyrnb.il.i te¥o nentes ¥ G. Infimdibult,m inuerfam. Tramoggio. eletto 'Phigeus. H. FiftuldJ, le c,mne pc.. le q:atll l Iá B" lt o á lequali,loaeredelliMoggettientra ..l Tramogg“o ¥ I, Pefles, Stangbe. K. Manubri.i , Manichi, cheogni uoltdcbef“premeli Ta/li fiUQltano, &apreno le 7:x:Jti, cbc mandano ;/ttento alle canne deI' Organo,cbe Jit0na1to ¥ L. 7:inniefitb rp..ibusJub lingul.. omnium or'{anorum.i.o itafti elenguelle. O. LeR.._egoletra'.lSomm1ero detto 'Pmax_,&iregiflri. rp. 'Pi..na depref..(a ,'11nta.fto calcato. .. Tabula, 1lSomm1ero. l\._. La Figura dc i tafli feparata percbemeglio ..'int'?1"a. s., Ling..l,e, lengu..lle. T. Cer..icula,;t ..olio, o la canna. v. L'acqua cace1..tamf!4tra L arca ilTramo..iodal uento dellz Moggettt¥. X. 'P,t1á1 arcie,parti"dcll'arca.o _ ..clltp11nt1 ne{laformade i Taftzfeparate,f˜noforz del Somm1cr, che dan110 il uentoalle canne.o Delle ragioni delle Catapulte, f5 de gli fcorpio ni. lap. X f/. Ora io cfponer˜ con che mifure apparecchiar li pofsino quelle cofc,che fb tc fono ritrouate a i p..elidi della guerr.., .. alla ..cccfsi..ˆ ..elfo confcruationc, . & falute de mortali, che fono le rag10111 dc gli fcorp1on1, Catapulte,& .Ba lifl:e, & prima dir˜ delle Catapulte, & de gli Scorpioni. Dalla propofia lunghezza della factta, che in_ qucfii fl:rumenci ..tira, tu..ta Ia l?ro proportionc fi 13gi¥l _l_:l<;> 11a; & prima la grandczz_a de 1 ..on, che fono ne I l?ro c..p1te)!1? e pc.. la nona parte d1 dia, _& quefii fori fono quelli..per ..t qu_al..l“ fl:end:no I neru1 tortt,1 quali dcono legare le brac cia delle Catapulte. Ma 1 c:1p1tclh d1 que fon effer dcono della fottofcritta altezza, & lar ghezza, le tauole che fono ..i fopr_a, & di fotto dal capitello, che P:ir?lelle dett_e fonol _ tanto fono oroffc, quanto e uno d1 quc fon, larghe per uno & nouc parti, ma ne gli efl:rerni per un fgro & mezo ¥ Ma le erte dalla defira, & dalla l“niftra , quelle , che Parafiate l“ chiamano, oltra i cardini alte fono quattro fori, groffe cinquc,i cardini per mezo foro,& -.in quarto, dal foro all'erta di mezo f“m“lmente lia lo fpacio di mczo foro, & un quarto,la larghezzadell'erta di mczo per un foro c--la groffezza d'un foro, & lo fpacio doue {i pone la faetta nel mezo dcli' erta per la quart:1 parte d'un foro. Ma le cantonate, che fono a torno dc i bti, & nelle fromi,co11f“ccate;eflr deono con lame di ferrol,o pironi di rame, o chiodi, la lunghezza del canale, che in Greco detta Strix, eflr deue di fori diecenoue,lalunohczza de i regoli, che :ilcuni buccule appellano, che li conficcaho dalla '3e!l:ra, &ldallaflnilha del canale eflr deuc di fori diciotto,& l'altezza d'un foro,& coli la groffczza,l& l“aff“ggeno due regole, nellequali entra un molincllo, ilquale lungo tre fori, largolmezo,& la oroffczza della bocchett:1,che li affige, li chiama Camillum , o fecondo alcunilLocullamc..tO con i cardini fottofquadra, & d'un foro, l'altezza fua di mezo foro,la lunghczadel moli..ello. fi noue fori, 1.. gr?fl..zza della Scutu..a di nouc fori. Et la }unghez_ za di quella parte che e detta, Ep1toxis , e d1 mczo foro & d un ottano della meta,la groffczza d'un'ottauo. Similmente l'orecchia,o il manochio, lungo tre fori, largo & grof-. fo rnezo foro,& un quarto,la lunghez,u del fondo del canale di fedici fori, la groffezza di noue parti>& la larghezza della metˆ,& d'un qu.mo, la colonnella, & la bafa nel piano di otto foriá, la larghezza dc:! zocco doue li pone la colonnclla, di mezo foro,& d'un ottauo della metˆ, la grollzza della duodecima,& della ottaua parte d'un foro, la Junohezza della colonne Ila al cardine di dodici fori, & noue parti, la larghezza di mezo fo ..o, & d'un quarto dell:t metˆ,!J groffezza d'un t<.:1 zo, & d'un quarto d'un foro . Di quella fono tre capreoli, o chiauette, la lunghezza dc' quali per noue fori, la larghezza per mc:io,& noue parti,la groffczza per un'ottauo, la lunghlzza del card111e di nouc parti d'un foro,la lunghezza del capo ddlJ co)onna d'un foro & mezo &.------------- la groffc:za d'un toro, !J colonna minore di dietro, che da Greci detta Antib:ili l ' .f'J.3o.Antibali-difori otto,l.ibrghezza di--la grolfczza di.-la fottopolla ˆe forl -dodici,& i“a della ifl:effagroffezza,& larghezza. fopra la minor colonna c' una orrec- chia, o letto che fi dica,o fcagnello,di fori--l'altezza di fori--b larghezza di fo. ri, i--dc i nafpi fono di tori, la groO:aa d'un foro. --la larghezza di---& laogroffez.zadi--ma alli trauerl“ con i cardini,(i dala lunghezzadifori dieci,la larghezza di quindcci :: : & la groffczza cli dicci-la lunghezza del braccio di fori---faogroffeiza delle radice-----.-------..--:-----..efic cofc conot:1.li proponioni, o..iggiugncodo, o frco)ando {“ fanno, perche [e i capitelli , che Anatoniol“ dicono,faranno piu :ilti della larghe:aa, aUhora l“ dcnc lcuare delle braccia, acciochcoquanto pii.I rimeffo farˆ il tuono per l'alteua dd capitelloo, la corte:na del braccio facciaoil colp1J maggiore, fc'I capitello farˆ men alto,che Carato110 {i dice, perche piu forte,odcono k braccia tlfer piu Junghe, a et ioche piu facilmentef“ r..ggano. impcrochc {“ co,. me laleua, qua udo t lunga quattropicdi,qucllo ..hc Ci alza da cinque huornini, fatta poidi otto piedi, da due fola mente {i Icua: coli le braccia quanto piu lunghe Cono tanto p.iuomolli,& 9uanto piu cort", tanto piu duramente f“ maneggiano.oD E C I M o. !2!!,i bif˜grw bene che Id'50 ci aiuti, pe.-ciodJl..n t.rfcrittur,t di,Vit1á. n dife..znod'ahuno,nnforma antica /i tro1uz di quefte macbine; io dit:o ,il modo da Vltr. defcritto .. & lo ih:{egna;-fi pericolofo,imperocbe molto bene difcon-endo /i potrebbe fare alcuno di quelli flrumemi, per tirarfafti, o fottte, ma cbe fuDro a p1mto come J/itru. ci .tefcriue,fai'f:bbecofagrandc:,oltra dien. /e ragioni de i mede/imi firumenti col tempo dopo Vitr. fi fono mutatin, pere be la prouan, & fuf onnelle cofo dellagucnáa, come in molte altre fa mutar le f˜rme de gli /lrumenti, & a noffringiominquelle machinc fono del tutto pofte in dijfo, pe;áñ io credo cbe io Jˆr˜ dt:gno di ej11fatione ,fe ionnon enmr˜ in f.mtafia di ejponer quelle cofe, che per la difficultˆ loro , an'.{j per la impoflibilit.ifono tali, cbe hanno fatto leuare da q11efla imprefa buomini di piu alto inJegnon, & di maggioreefperienz.:t cbe non ho io ¥ Dir˜ bene che dal fine cio dt.lUo efftto, cbe /i uuo/ fare, fi puo trouare ogni ftrumento,come nell.t ptefente occafione. Balijlan, Catapulten, & Stáorpionefon-0 ftrtt¥nmenti da tirar pietiáe grandi, & f.iette:ce;-to cbe d,tlla inte11tione > & dal fine potemo preparm áe fimili strumenti, confideran,io, che per faiá colpo gagliardo & lontano, & per tirar g;-anpefo, ci bif˜gna grandi for..,& tali [or ..,che fi,w da/l',irtt: ordinate , percioche nei rmur.te..¥Ž i gran pt/i la natura contraria a gli huomini, corne detto bauemo. ali' arte dunque .ippante?'le ordinare tali ftrumenti, che tir,tti a forza, & ril4ciati con ui0Len7 & dal fine potemo preparm áe fimili strumenti, confideran,io, che per faiá colpo gagliardo & lontano, & per tirar g;-anpefo, ci bif˜gna grandi for..,& tali [or ..,che fi,w da/l',irtt: ordinate , percioche nei rmur.te..¥Ž i gran pt/i la natura contraria a gli huomini, corne detto bauemo. ali' arte dunque .ippante?'le ordinare tali ftrumenti, che tir,tti a forza, & ril4ciati con ui0Len7 :: : d'un foro,la gro!fczza di fopra 1 K. la baG,ol“ chiama efcar.i per lunghezza di fori :: la contrabafa di fori quattro :: : la hrghczz1 ...o& groffezta dell'una, & dell'altra :: : d'un foro, l“ caccia a me'zo una colonna di altez.., á aoo za' ..._""'-'.._ L I B B.... O zaK. la cui larg..e..za, & groffezza d'untoro,& '!lezo: ma l_'al..ezz.. non ha proportio _ nc d1 foro, m:t lar:i ba frame quello, che far:i nece!fano ali ufo :: ; d un braccio, la lunghezz.a di fori V I :: : la groffezza nella radice ne gli eflremi F. fo ho efpofto quelle f“ mmecric u-attando delle Balifl:e, & delle Catapulte, che io ho giudicato fommameme cfpedite, ma come {i carchino, & tirino con funi torte di neruo, & di capelli, quanto potr˜ con i fcritti abbracciare non lafcier˜. Et qui ..-be potemo noi dire in tanta fcorrettione di teflo? in tanta conftlj“one di mifare, & “11 tanta ofuritˆ di uocaboli? Mirabile era certo quefia machina tirando fin ducento cinquanta li bre di pefo, & ci ttoleua una grandijfima manifattura, di parti & me-mbri di effe. Delle tempre, etcarcature delle 'JJalifle, et delle Ca tapulte. Cap. F X I Il T gti3nG traui lunghifsimi fopra i quali {i conficcano i gattelli, dentro de quali uannoi nafpi, ma per mezo gli fp:stij di quelle traui {i tagliano dentro lefor me, nelle quali s'inuefl:ono i capitelli delle Catapulte, & con cugni fono fer mati, & tenuti accioche nel caricarle, & ti rari e non l“ muouino. Piglianfipoi t moggetti di rame, & quelli l“ metteno dentro ne i capitelli, dentro i quali uanno i cugnetti di ferro detti da Greci Epifchidi: olcra di quello ui fi pongono le anfe delle corde, & l“ fanno paffare daJJ'altra pane, & d'indi (i riportano a i nafpi, inuolgendofi nelle !boghe, accioche per quelle fide, & tirate le corde quan..o con le mani faranno tocche, habbian eguale rifpoodenza di foono nell'una, & l'altra pane, & quando haueremo fotto queHo,allhora con cugni a i fori, (“ ferrano di modo, che non poffono piu ammollarl“ , & co{í fatti paffare dall'altra parte con la iltdlˆ ragione con le !boghe li fl:endeno per li nafpi, fin che fuonino egullmente, & coli con i ferramenti de i cugni li temprano le Catapulre al fuon0 con udiro,& orecchia muficaJc.n ..efto accenn˜ f7itr. nel primo libro uolendo, che lo .Architetto baueffe qualche ragione di Mujica : perche fe qm:lla proportione da faono, a ji,ono, clu: da /patio a JJ,atio, non primaferrarfldeono i fori pofti ne irnpi, per liquali fi tirano le funi tortt:, che tendino fuoni eguali, f'J" allhora renderanno fuoni eguali, che ci farˆ pamˆ di fjmtij, & t:guale tirarru>nto dalla deJfra, &dalla fi11irtra delle fimi: & q14ando qttefto dall'orecchia far.“ udito, allhora farˆ molto bene ttwper.ita la carcat1rra, & zl colpo Jar.“ dritto & giufio , come la ragione ci dimoftra. Delle cofe da oppugnare, a da difenderf, et pri .. ma della inuenrione dello cv9.riete e:t del!.. fua macbina. X 1 ..:r. Cap. á ¥. () ho detto quello, <"he io ho potuto di quefie cofc. Rdlam“ dire delle ma chine da battere, & d;i oppugnare in che modo con machinationi i uittoriofin , áncapitani, & le< itd effcr po fono d1 fefc. Prima quanto appa niene alla oppu gnationc, cofi /i Ji< e dlr'flato ritrouato )'Arie te. I Canhaginc:/“ per oppugn. tr Gade ..¥accamparnno, & h:lllcndo prima prefo il ca nello (i sforzarono di gettarlo a tc:rra, ma P.<>í c..c non ha.ucuano Žerramemi per roin,1rlo prefero una trauc, & qucfia co l) E C I M (). 477 le manifoflcncndo, & urtando con unode capi continuamente :mdau3no fcalcinandola fommitˆdel muroo, & fmantellandoi primi cor(“ delle pietre a poco a poco leuarono unta la d1fefa. Da poi accad, che un certo fabrodi Ti ria detto Pefafmeno indutto da quc {b ragione,& inuentioneo, drizzata un'antenna da quella ne fofpel un'alcra per trauerfo in bilanciao, & coli tir.lodo indietro, & fpigncndo inanzi con gran colpi roin˜ il muro dc i G:tditani. ..la Cccra Calcedonio fece pnma un baf,memo dilegno pofio fopra ruote, & poi fopr:t ui fabric˜ con traui dritti, & con chiaui, & trauerl“ uno fl-eccatoo, & in qucfiifotpefe,& appicc˜ l'Ariete, & di corami di hnoi fece la coperta, accioche piu ficuri foffero quelli,che nella machin,1 polli fuflro a batter la muragl“:i, & qucfia forte di machina ' per cl1roalquanto tarda ne i forzi fuoi, fu dal detto Tefiudine A rierar“a nominata. Pofii adunqueda prima qucfii gradi, a tal forte di machina, auuenne da poi che qu:mdo Philippo figliuolo ' Aminta (i pofe ali' :itTedio, & a batter Bizantio, che Po lindo Thdfalo ui aggiunfe molte forti, & molte facilitˆ, dalqual poi impararono Diade,& Cherea, che and::rono al foldo con Aldl..ndro. Perche Diade ne i fooi fcritti dimofira haucr trouato le torri, che andauano, lcquali ancho disfatte folea portar nello effercito. Oltra di quefro egli trou˜ la T riuell:i, I.i machina afcendentc, per laquale a pi piano l“ poteua paffare all:t mura..lia. Et ancho trou˜ il Coruo, che roinaua le mura, detto Grue da alcuni. Similmente ufaua lo Ariete con le ruote di fotto, le ragioni delquale egli ci lafci˜ fcrittc, & dice, che l:t piu picciol:i torre non deue eflr men alta di cubiti feffanta,larga 17, ralhemat:i di fopr:t la quinta p:irte del fuo difotto, & che le erte da baffo di dieci pani d'un pie.: dc, & di fopra di mezo piede Ci douean fare, & che bifogn:i fare quella torre di dicci ta¥ uobti, & che per ogni l:ito.haucr dcue le fue f“nefire. Ma la torre piu grande doueua effcralta Ilo cubiti, larga !l & mezo :: f & rafiremata di fopra fimilmente la quinta pane :: : i fuoi dritti o erte dal fondo d'un piede, ¨I di fopra di mezo piede, & qudhaltezz:i egli faceua di uenti tauolati,& ciafcuno tauolato haueua i I circuito di tre cubiti, & la copriu.1 d1 corami crudi, accioche fuflcro da ogni colpo ftcure. L'apparecchio della Tcfiugg“ne Arietaria (i faceua con la illcflˆ ragione. Perche haucua lo fpacio di trenta cubiti, l'altezza oltra la fommitˆ di 16.ma l'alcezza della fo:nmid del fuo piano di fette cu biti. Vfciua in alto, & lopra il mcw fafiigio del tetto una torricclla non meno 1:trga di Il cubiti, & di fopra s'alzaua in altezza di quattro tauolati, nellaqu:ile dal t:iuolato di fopra l“ poneuano gli Scorpioni, & le Catapulte, & dalla parte di fotto l“ raccoglicua un.. grande quantitˆ di acqua per eflinguer il fuoco, cafo che egli ui fuffe gettato. Poneuah ancho it1 effa la machina Ariet:iria, detta da Greci Chriodochi, nella quale fi poneua un bafione, o morello fatto al torno Copra ilqu:ile era po fio l'Ariete , che a forza di funi tirato inanzi,& indietro faceua cofe merauigliofe, & qucflo ancho come l:i torre era di co rami crudi coperto. ..anto :illa triuclla egli ci lalci˜ fcritto qucfre ragioni. Egli foceua quella machina,comc una tefiuggine, che nel mezo nelle fue erte haueua un canalc,comc l“ fuol for nelle Bali{te,&nclle Cacapultc.Q_ ue Clo canale era lungo cinqu:it:1 cubiti,alto uno,& in effo l“ poneua per trauerfo un nafpo, & dal capo dalla deflra, & dalla finifh 11. duetaglie, per lequali Ci moueua quel traue col capo ferrato, che ui era dentro, fotto lo ifl-cOo canale quelli, che erano rinchiufi l“curi, faceuano piu prcfii, & piu g,1gliardi i moui ..cmi di quellao. Sopr:i quel traue, che iui cr:i (í gettauano gli archi,& i uolti perocopri . re 11 canale, accioche fofl:eneffero il corame crudo, colquale era quella machma m uol u. Del Coruo egli non pens˜ che fuffe da fcriucrc alcuna cofa, h.mcndo :iuuenito, che quella machina non era di alcun ualore. M:1 della machina che s'accofraua grecamemc .Epiuatra nominata, & delle machinationi d:t nure, che poffono entrar nelle naui,egli f..,. Jarncme ha promeflo difcriuere. ioho bene auucnico, che egli non ci lu le fue ragioniefplicatc-, Io ho fcritto quelle col_, che appartengono allo apparecchi:., delle macl..in..o .Q..R!Z. fcmtc i L I B I{ O fcritte d:l Diade. Horaio dir˜ quelle cofc, che io ho hauuto da miei precettori1& cbe a mc pareno di utilitˆ. Lecofe tr,tttatc nel prcf cnte cap. della inucntione dello .Ariete, & dellafabrimfua,& delle Torri, 6~ Tcftttggini,& della triuella,& delle altre macbine fono affei bene intefe, per˜ non mi par' c/Je fia nece!fˆrio tenta;á di ef];licarlc meglio,&di quc...te fe ..tefa mentione appreffogli I:Ii _ ftorici, & de gli effetti loro fe ne parla cop!o Jarnente, & 1 ..omt di q_uefte ..nac/Jine, come glialtri fono prefl dalle forme, & da gli_ejfettz loro, come factlrnente J, puo mtender,fenza n<>-. flr,1. fatica ¥ Dell'apparecchio della tefluggine per le fof á fe. Cap. X X .. A Tdluggine, che li :ipparccchia alla congcfiione delle foffe,& cheancho (i puo acc0Ha1 e alle mura, in quefio modo fi dcue fare. Faccia(“ una bafa detta Efcbara da Greci,& fia qudla quadrar a per ogni lato piedi uenticinque, i fuoi traucrli quattro, & qudl:i contenuti liano da altri due traucr/“ grofsi f.. 5 .largh1-5-& l“an quelli trauerfi di!l:anti tra fe da un piede & mezo, & per ognifpacio di quelli l“ ano fotto po fii alcuni arbofcelli Amaxopodes detti da Greci, ne i quali li uoltano I perni delle ruote cerchiati di lame di ferro, & quegli arborfcclli l“ano coli temperati, che habbian i cardini,& i fori loro per doue le ftanghe pafiando poffano quelli a torno uoltare, accioehe inanzi, & indietro dall:i dcftra, & dalla finifira, & per torto in :mgulo, do..ie ricercherˆ il bifogno per gli arborfcelli inanzi muouer fi polsino. fopra fa bafa pofii l“ano due trauicelli, che {portino in una, & nell'altra parte fci piedi, d'intorno a quegli fporti conficcati ne fim due altri,che fponino inanzi le fronti piedi fette groC.ii, & larghi come fono queHi, che nella bafa defcritti fono. fopra quefia collegJtura drizzar J“ deono le po nelle congiunte, oltra l ca1 dini di piedi noue, grotfe per ogni 11crfo un piede, & uo palmo, !omane una dall'altra un piede & mczo. Siano qucJte dal d1fopra rinchiufc tra le traui cardinate, fopra le traui pofii fono i eapreoli I o chiaui, che co i cardini l'uno entri dentro l'aJcro & fiano leuau piedi noue, fopra i capreoli fi pone un traue quadrato, che lega, & congiugne i traui, & qucHi da i loro laterali d'intorno conficcati fian comenud, & copetti btne con tauok fpecialmentc cii p:lJme, ilche fc non {i puo, pigli(“ altra forte di legno, oltra il pino, & l'alno, che po!fa d1r buono per quefio dfmo, pcrcioche il pino, & l'alno fono fragili & foolmente riceut:no il fuoco. D'intorno i tauolati pofti i“ano i craticci di fottilif..1me uerghe molto den famemc contdle, & fpcci:dmcnte uerdi, & frcfche,cucit0ui i crudi corami doppij, & 1iempiti di .ilica, o di paglie in acero macerate G.i d'inro1 no tutta la machina “nuclhta, & cof“ da quelle cofe faia..no ribattuti i colpi delle BaLfl:c, & fcacciati gl'impcti de glijncendij. Delle altre teff uggini. (ap. XXl. Vui un'altra forte di Tefluggine, che ha tutte Jc altre cofc al modo, che hanno le teftuggioi foprafcritte, eccetto che i capreoli: ma hanno d'imorno il parapetto, & i merli facti di tauulc, & dal difopra, ifottogrondali che fian , _. no in pioucre, e he {“ contengono fopr:: le tauo le, & i corami fermamente conficcau, & difopra ci pofia dell'argilla ,on caFello battuta tanto gro!fa > cheil fuoco Fe' DEC L M .. 4.. ..cr mo..o 3kuno non poa:.1 far..anno alla dctt.1 machina. Egli (i puo .rncho, quando bifogno hJ, far ..1ucfk machrne dt otto ru,ore comportando cof“ l.1 natura delluogo. Ma _ quelle tcllugg1111, che li fanno percau.1r fotto, che da Greci fono Orines nominate, han. notutte le altre cofc ( come foprafcritto) & le fronti di quelle {“ fango comegli angolide i t..ian..oli, ..cci oche qua..1..0 il focttumc d,1llemu:a n..andatoi.. quelle percuoterˆ,nnne _ rtceumo I colpi con le fronti ptane,ma fcorren & pefaua quattro mila .takne) cio lib,c fiUattrocento & ottanta mila. L.l B ll O Laper or atione di tut t 11 f, opera. [ap. XXJJ. < O ho ef plicato quanto mi pareua conueniente de gli Scorpioni, & delleCata pulte, & delle Ballifie, & parimente de;te Tdl:uggini ,& delle Torri,& da chi fono !late rltrouate,& in che modo far fi doueflero, Ma niuna necefsitˆ ,-mi ha confhctto a fcriucrc delle fcalc, & de i Carche(“ , & di quelle cofe,lc ra- gioni delle quali debili fono, & di poca fattura: percbe i faldati fanno da fc quelle cofe: n le iftef'fe in ogni luogon, n con le medelime ragioni ci ferneno, perche differente una difefa dall'altra, & ancho la gag!iardezza delle nationi: perchc: con altra ragione li deono apparecchiare le machinationi contra gli audaci,& temerari,con altra contra i diligenti, & fpaucotatin, per˜ fe alcuno uorrˆ attendere alle prefcritte cofe, fciegliendo dalla uarietˆ di quelle, & riducendole in una preparatione conferendole infieme, non haucrˆ bifogno d'aiuti, ma potrˆ sbrigarli in ogni occorrenza con quelle ragioni, & in 9ue luoghi, che farˆ bono fenza hauerne dubitatione alcuna. Ma delle mach i ne da difcfa 'non f ne dcue parlare, perche i nemici non apparechiano l'offefe fecondo.i nofiri fcritti, ma fpeffo k loro machinationi alla fprou“fia fcnLa machina con prefl:i conii gli fono fottafopra gettati: il che dfcr auuenuto a i Rhodiani fi dice. Diogeneto fu Architetto Rhodiano, al quale ogni anno del publico fi daua una certa prouilione per l'ane fua. al co!lui tempo eflcndo eh A rado uenuto a Rhodi un certo Architetto detto Callia, fece un'alta torre, & ci dette una moftra di muraglia , & fopra quella fece una machina in un Carchefio, che (i uolgeua,con la quale egli prefe una m:1.china detta, Hclcpoli dal prender delle cittˆ, che fi auuicinaua alla muraglia, & la ttaport˜ dentro le mura. Mofsi i Rhodiani da tale eflem pio merauigliofi leuarono la prouifiooe annale a Dio..eneto,& b. diedero a Callia. fra quefto mezo Demetrio R, che per la ofiinatione del! animo era dmo ddhuttore delle cittˆ, apparecchiando la guerra contra Rho di men˜ feco E pimacho Athen“efc nobile Architetto. cofiui fece fare una torre di grandifsima fpcfa con indufiria & fatica alta piedi cento & ueoticint1ue, larga lcnte confiderate da ciafcuno ingegniero, perchef“ uede_{]} l:ffe effer uero quel prouerbio, che dice , che l'ingegno Jitpera le forze, come quel uillano con figli˜, cbe [opra il 'Ponte di Verona foffero portati molti carri di terreno, accioche calcando col pe[o,l'acqua dell'.Adice, cbe mirabilmente crefceua, nol port,r.ffe uia, h:tuendofiprima confultato la cofa con molti ingegnieri, che con la loro arte non fapeuano prouederle. & cofifi:r.fine a la,, _ dedi Dio della fotica nofira, la qual uole11tieri ho impiegata per beneficio di molti dando occafio ..e ad altri di far meglio, con l'opera mia cli noueanni apunto ¥ IL FI'l'{_E. ¥ 4J83TAVOLA DELLE LVNGHEZZ 'E., LA R GHEZZI!, PARTIET <:RANDEZZE. DELLE $TI! L L li, Prf.tmi1101áis. 7 Longitudo. Tars. Latimtio. s G MLttti. s G M II 10 o 7l'66 oII 21. 1070 o .. 5 ..o 74 10 dJ> 19 30 75 40 .. ?, 3 30 77 40 7 o7t. 50 &1 16 o7l' 74 50R!!,.t efl extra formam. Q 2 50 7f 7c IO YrfoMaioris. 17 dJ> I) 107r 39 50 dJ> 15 40 43 odJ> 16 10 43 o dJ> 16 o 47 IO 16 30 47 o18 o5.. 3010 10 43 50 dJ> 12, 10 44 10 dJ> 18 50 42.oQ o5040 15 Qo 30H odJ> 15 10 29 10 dJ> 16 JO 7l' 28 :?.O dJ> 25 30 36 odJ> 2.5 40 33 o Q 7 30 49 o Q I 2. o44 30Q 2,3 o51 o Q 2:. 50 46 30 Q I :Z. 30 l.9 20 Q 14 o28 15 Q 21 30 H 15 Q 19 40 15 50 'W ?, 40 15 on,p ?, o53 30' 'W 7 so H 40 "J> 19 40 7f H o E.rtra. formam. ,.. 174 39 45 IO o41 10 4 50 17 15 .. ;::... Longitudo. 'Pars. l.atitudo. .. .. ..e M 3 Q3 IO 4 Q6 o4Q ?, o 4 ˜l, t o 4 ..l 19 50 ?, 2 11)) 16 3e +t 404+ 3 o +17 104+ I 9 30 s 1o 14 30 5 1o 1:?. 10 51<> 18 40 5.. 9 20 5 X 17 50 4V 10 10 4V 17 30 4V I 2, 404.. o303.. 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Il 50 4 ciii 18 ' 4+ IO 1[ 10 ..I Corui. 14 o 45 40 Merid. Merid. -!:!:: s 3,. 4 10 30 49 -!:!:: 40 4 19 3 10 17 50 5.. .. 6 3 30 14 18. 3 Ç J 5 .. 29 3 -!:!:: 50 3 50 21 I 5 4 30 -!:!:: 6 30 3 11 .... 41 ,. l4 .. 6 50, 11 45 11 o 4 o Meri d. 18. :::!: 50 3 .. IO IO 15 IO Ct:fftauri. o Merid. 27 o s s¥ ::.o 40 30 10 1-t s ,'lit 19 o o 18 2-f- 19 30 2.8, 30 s 30 -!:!:: 19 23 s 4.. 30 o 50 2. 5 !::::! 19 5 .. J B s o 30 :6 11 5 ') 5 l 2.0 'clii/K ..i-.. 1; 5 i.. 10 o 30 5 11. JO Il 30 30 4 ,. vi , o L .A. 495 Lon.fitudo. 'Pars. Latitudo. .. i... Longitudo. 'Pars. -.. Latitudo, Lati. L4ti. s G M s G M .. s e M s G M l :Z. 50 ¥ :z.9 :z.o 4 1o 4 30 14 50 6 ,!/J/f. 18 40 17 o 4 á1o I 40 40 14 5 Ç .. 15 10 19 4+ lQ 15 50 5 1.9 1.5 30 13 10 4+ .. '-9 o 18 30 5 ,.6 30 Il 50 X Merid ¥ :l= 4'= Ç 1.6 50 50 17 o M..rid. :q o I ,. 3 16 '-O 10 Ç 4 10 30 o o 14 = 22. I) 4 o 17 30 Merid. '-2. 40 5= ?. 5 2. 2. 30 + + 4 o = ,. 5 45 4 2.4 16 30 2.3 16 15 4 + 16 ., o 19 ..o 10 5 4,.. 1 + IO 30 3 I 15 = 11 IO 5 4 tAA:; 4 = o s + 1> + 14 '+ 18 40 14 40 H 33 IO I 5 4 o q o 15 o 4 Il Merid. 16 IO 4.. 1.. 40 34 30 4 40 l Coron; auflra/is. ,1,,t..rid. 14 18 IO 5.. 4 + 29 Me-,-id. 45 qá 4 o 2?. o 4.. 1o p I 30 11 o Extr,i formam. 3 o 2. 3 o 2.7 50 merid. ;j ;j 1¥- p 2.!. 2.0 3 31 3 10 4 40 I p p 10 2 2. o o 5 ! .. 4'= 30 6 o 18 3 50 2.1 6 50 Merid. 17 I 50 2.0 5 p so 6 16 4 40 4'.. 3 o I :1 4 p o I 5 6 4'.. 3 40 Merid. 14 50 6j 4 2.0 p p 5 o 15 2.0 i TAVOLA DELLA DECLINA TIONE DEL SOLE¥ . Montone. Il l I IO 918 2 l 5> 18 3138 Il 17 II 18 35 16 18 57H49 15 18 16171.8 13¡1 io rea lii.. l'TAVOLA DELLA DECLINA TIONE DEL SOLE¥ . Montone. Il l I IO 918 2 l 5> 18 3138 Il 17 II 18 35 16 18 57H49 15 18 16171.8 13¡1 io rea lii.. l' 496 Toro. Gemelli. Scorpione. Sagittario. Bilancia. Grad.Min.Sec. Gr,td.Min,Sec. Grad.Min.Sec. Gradi. ;I 1.0 30 u I I o olo .. 4-:. 16 o ?.O 1.3 l l II 5 I 1.0 36 30 I 41 Il II 101 47 48 30 1, lO 19 !j !j Il 3 7á 3' II , 3 I ?I o o 19 53 H I?. I 4 II I I I )) 1.4 q 5 I l I 16 33 53 I 1 7 6 313 1 :z. p l 41 47 5 7 .7 7 .. I 8 :z. 31 8 I r li 141 11. 9 10 5 l 16 I 3 , Jl 1 ll o 34 li 14 p 51 3 2.1. o o 14 4 58 13 3 8 7 8 lJ 18 2.2. 15 4 13 3 14 15 45 15 14 2.2. 4 ll 46 6 I5 37 8 I 1m 5 5 2.?. 13 9 16 5 p 39 6 l 32 á .,. Id ,., 14 9 12. 1.1. 2.4 16 2.l 40 5 45 5 r 16 14 6 l?. 16, 57 2.7 14 6 4t 2.9 JJj 57 2.9 3 2.1. 4 3 + .Wf.i " 18 7 17 2.:?. I 17 30 1.4 1.. 15 7 2.7 50 ,9 7 l 16 47 7 1.3 7 6 lO 3 I 2. o 2.3 II 8 18 2. I I3 ?.3 l) 7 l 2. 8 15 6 18 18 2.3 46 2. 3 8 16J jz3 12á3 18 9 li 2.0 l 1.4 9 7 2. 19 14 4 o 9 4 1 13 2.6 9 19 3 Io 42. 4 15 3l 45 IL ..3 17 1:9; , 1 3;j l m Io 25 2. w,, 47 z.3 39 17 2.0 ro 59 1.3 2.9 8 5 CI z.9 l ..j 30 o 2.3 J 2. li 30 II 1t pi, á0.1,uv:, áau!Z.1.:1.d ¥;uo31 áo!.m,b,r 'OU,IOJfJ.efVJ ¥aefM, Ac,me 469. lint.i 8, 011t ,/ice, &fe111t11no umt:i11quepiedi ,,iuol dirz, &feu,mm ri11CJ11t pittli. " 497TAVOLA DIQVELLO CHE SI CONTIENE IN T V T T A L' O P E R A p B R. ORDlNE DI!. I CAPI. Capi dd primo libro. Ita di M. Vittuuio. fac. r 'Pr(IL'mio. fac. 2 Lt dedicatione dell'opera. ,; Di quali cofe ,áompofta l'archi- tettura. 16 Delle p,trti della Arcbitettura. 3 7 Dell'elettione de' Luogbifani, & quali cofe nuo- ceno alla fenitˆ. 41Delle fondamenta delle muraglie & delle torri. 44 Della elettione de i luoghi all'ufo comrmme aet- la Cittˆ. 64 Capi del fecondo Libro. IL proemio. 66Della uita de gli antichi huomini, & de i principij del 1-tiuere humano , & delle cafe, & accrefcimenti di quelle. 68De i principij delle cofe fecondo ifilofofi. 7 2. Deei mattoni. 74 Dell'.Arenae. 78 Della poluepozzolana. 80 De i luoghi, douefi tagliano le pietre. 81 Delle maniere di mrtrare, qualitˆ,modi, & luo- ghi di quelle. 8 3 Deltagliarei legnami. 89 Capi del terzo Libro. IL proemio. 9; Delle compofitioni, & compartimenti de i Tem pij, &dellamifura del corpo humano. 1 08Di cinqueJPecie di Tempij. I 2. 3Delle fondationi, & delle colonne & loro ornamenti, & de gli arcbitraui tanto ne i Luoghifodi quanto ne i m..(]i. 1 3 'l- Capi del quarto Libro., IL p1áoemio. l 6I Di tre maniere di colonne & delle origini & in uentionedi quelle. 162. Degli ornamenti delle colonne. 166 Dclltt r,igionc Doric,i. 171 Della diflributione di dentro delle cellee, & del- lo antitempio. 176 Di fore i tempij fecondo le regioni. 1 8 i._ Delle ragioni delle porte, & delle impofte de iTempij. 182.Delle ragioni Tofcane de i[acri Tempij. 19 2 Dell'ordinare gli altari da i Dei. 20L Capi del quintoLibro. 1 L proemio. :e! Del Foro. 2.07Dello Erario ,, del carcere, & della curia, comefi deono ordinare. i 2. oDel Tbeatro. 2 2 3 Del- 497TAVOLA DIQVELLO CHE SI CONTIENE IN T V T T A L' O P E R A p B R. ORDlNE DI!. I CAPI. Capi dd primo libro. Ita di M. Vittuuio. fac. r 'Pr(IL'mio. fac. 2 Lt dedicatione dell'opera. ,; Di quali cofe ,áompofta l'archi- tettura. 16 Delle p,trti della Arcbitettura. 3 7 Dell'elettione de' Luogbifani, & quali cofe nuo- ceno alla fenitˆ. 41Delle fondamenta delle muraglie & delle torri. 44 Della elettione de i luoghi all'ufo comrmme aet- la Cittˆ. 64 Capi del fecondo Libro. IL proemio. 66Della uita de gli antichi huomini, & de i principij del 1-tiuere humano , & delle cafe, & accrefcimenti di quelle. 68De i principij delle cofe fecondo ifilofofi. 7 2. Deei mattoni. 74 Dell'.Arenae. 78 Della poluepozzolana. 80 De i luoghi, douefi tagliano le pietre. 81 Delle maniere di mrtrare, qualitˆ,modi, & luo- ghi di quelle. 8 3 Deltagliarei legnami. 89 Capi del terzo Libro. IL proemio. 9; Delle compofitioni, & compartimenti de i Tem pij, &dellamifura del corpo humano. 1 08Di cinqueJPecie di Tempij. I 2. 3Delle fondationi, & delle colonne & loro ornamenti, & de gli arcbitraui tanto ne i Luoghifodi quanto ne i m..(]i. 1 3 'l- Capi del quarto Libro., IL p1áoemio. l 6I Di tre maniere di colonne & delle origini & in uentionedi quelle. 162. Degli ornamenti delle colonne. 166 Dclltt r,igionc Doric,i. 171 Della diflributione di dentro delle cellee, & del- lo antitempio. 176 Di fore i tempij fecondo le regioni. 1 8 i._ Delle ragioni delle porte, & delle impofte de iTempij. 182.Delle ragioni Tofcane de i[acri Tempij. 19 2 Dell'ordinare gli altari da i Dei. 20L Capi del quintoLibro. 1 L proemio. :e! Del Foro. 2.07Dello Erario ,, del carcere, & della curia, comefi deono ordinare. i 2. oDel Tbeatro. 2 2 3 Del- 498 T vi. P O 1 vi.Dell'Armonia. '-'-7 Deoicolori,&prima deU'otre Delf a,'>parecbio dell:t teffagi11e per le [offe. 4 7 8Delle tempre & carcature delle balifle, & del la.itapulte. 476 Delle cofe da oppugrrare, & da difendere, & della in1JL'11t101re dello .Ariete. 4 76 L4 t.1110/.i delle l,mgl,ez.., larghez..,parti & grandez'Z! delle flc:Iie. 48; J,at.iuol.t della declinati<;ne del Sole. 496 leL F 11-{,.E.eTTT T .A. P O L .A.. Capi del decimo Libro. IL 'Proemioe. 43 8 Checofa m.tchin.:t, in che differente d.tllo in,. jlYttmento, & della erigine & 11ecelfitˆdi qm:/Li. 44iDellcmacbinationi tratto,áie de i [acri Tempij, & delle orere publfcbe. 44) De dim:.f“ uocaboli delle ma chine & come fi drizzano ¥ 4-+ 7Di u/Ja machina da leuar g;áandilfimi pefi. 448Dt Hn.i dtr,i fonc di macbina da tira,áee. 449Di una i 1ge1111.,f.i ragione di Ctefifonte per con- dttrre i ptfi ¥ 4) oCome tro11.1to .r'babbia la petr1tia, dt:llaquale fu fotto il Tempio di Dian:t Efefia. 4 'i 1 Del mouimento dritto, & circolare che fi ri- cl,iec!e a leuar I peft ¥ 4 5 i Delleforti de gli /lmmenti da cauar f acque, & prima del Timpano. 460])elle mote, & Timpani per macinar la farina. 460 Della ttida che al..a g.áan copia l acqua. 46 eDella m,u:bina fa, t&l da Ctcfibio cbe alza l',tc- qua molto alto. 46 i Dtlle macbine hidraul:c(, con lequali [, fan,10 gli 01-gani. 4(; .. Con che ragione fi mifura il uiaggio fotto oi,r c:máetta, o m naue. 4 8Delle ragioni de:Ie Catapulteá, & de gli Scorpi- pioni. 472. Delle ragioni delle balifle. 474Della proportione delle pietre che fi deono trar- re al fr.,ro della babfla, 47 > Delf a,'>parecbio dell:t teffagi11e per le [offe. 4 7 8Delle tempre & carcature delle balifle, & del la.itapulte. 476 Delle cofe da oppugrrare, & da difendere, & della in1JL'11t101re dello .Ariete. 4 76 L4 t.1110/.i delle l,mgl,ez.., larghez..,parti & grandez'Z! delle flc:Iie. 48; J,at.iuol.t della declinati<;ne del Sole. 496 leL F 11-{,.E.eTTT 3 3 1 3 3 1 TAVOLA DE I DIECI LIBRI DELLA ARCHI TE T TV RA DI M. V I T R V V I O ¥ .Arcbitett11ra, & Ji!e parti. 3 7 .Arte imita la natura, & perche caufa. 3 7 Bete. 90 .ArdJ1tettur.a;& fua diuifione ¥ 3 7 .fin40 .Abete [opernate , & infema-.Artbritis. 57 te. 94 .Arenao. 78 .Acqua, & fua i1111entione, pro. Arcbitraui, & ufo loro nelle maniere areofli ua , lim:/loo, & condotta da 3 i 7 per tutto le. 12.9 l'ottauo libro. .Areoflylo.r. 1?. 3 .Acqueopiouane. 3 30 .Arcbitraui,ftegi, & cornici in di11erfigene¥ .Acque calde, & metalliche. 3 3 5 rio. 146.&p“t, o/tra ¥ .Agente. 9 .Archio. 2.07 .A.gente diuino, naturale , & artifici.de. 11 .Armonia, & difcorfo Jopra :z.17 & piu oltre ¥ .Ale!fandro it magno,& fuo auuertimento. 66 Armonico genere. 11.9 .Alberi,naturc,&proprietˆloro. 8.9. s,o. 91 .Ariftoffeno riprefo ¥ 2. 3 I .A.lato Tempio ¥ 1 1 5 .Ariflippo filofofo , & fualaude. :z.72. .Altari, e::r loro ordinationc. 10 I .Ariftofane, & f,,o giudicio. 3 07 .A,;,phiproftylos¥ . . á I 1 3 .Argen_to, & oro mefcolato come fi proua ¥ .Angoli, & loro dichiaratione. : 3 352.¥ .A11di-ea 'Palladio .Architetto. 64 .Archimede,&/ita inuentione. ; > i ,Ante. I I 5 .Architao, & fl,a inuentione. 3 5 S .,111/.il emma , & difcorfi fopra da 3 6 6 fin 40 3¥ .Aferologia neceffaria all'.ArclJ1tetto. :z.o .Anguli, & circonfercn.. fatte da i dr coli, .A/Petti celefti, & difcorfo fopra. 1 3 & di.un.etr,, cbe entrano nello .Analem-.Alfe, & Ji,a diuifione. : 3 mao. 420 .Ajplenon ber ba ¥ 4 3 .A pennino, & f"a dcfcduione. 94 .A{]>etti cclefii. 3 8 3 .App.i-,-alz.!, & orti &occafi delle fielle. 3 81 .Atrij. 2. 8 3 ,fi,i l 9 1 .Arte, diffinit“one, nafcimento, crefcimento, .Auguflo. 6 diuifume , & d,fco,fo fopra /'arti ¥ 3 ¥ 4á 5 .Auertimenti.8. 1 r. 66. 97 ¥ 1,. 8-. 132.. 160 Arte, & ifperiewzafono differenti. 4 179, 2. 5 6. l 57. & nel proemi..del fcflc,.Architettura, &fta dignitˆ. 5 libro ¥ ,._(trclmettur.1, (9" fa d“ffimt1one, de-1“uatione, .Aule. 285 &laude. 6 .Ar,bitetto ¥ 6 B ¥ .Arti att1áib111te agli ammali. 9 .Arte diuina,lmmana,e:r mondana. 9 B .Alijle.o474 .Artt/ice tie,1c: cloppia confideratione, & dop-E,tfe,&Ji,eforme. 142..143.144 pia 4Jhtme rifPetto all'opera. 1 o e.ijilica. :.08 Architetto ricbiede fabnca, & dlfcorfo alla B.ifilicbc,& f“,oi compartimenti.o1 I-f J,,a perfi:tt“o11e 1 o Bafilrc.i fotta da P'ltrumooa F,woo. 1, 6 .Arti dijlintc. 1 I Biancbe,..giamentt, & mtonicat11re, &modo .A"rcbitctto, & Ji,e condition“, ¥ 1 ?. difode. .Arithmellca. 14 Borijlbwc fiume ¥ .Arcbitcttur.i 7 & fua laude ¥ :z.1 .,/frcbitettura di che compofta.. 2. 6 (arfariat, Cerufa. Comparationedell'arte, & della i/}erienza. Colonne, &'fuoi raflremamenti, & gonfieZ;-I 3 z 32 4 ConfielDenario per[ettQ.. Difcorfo fopra l'arte. Diffinitione dell' .Architettura ¥ 1 1 18 Di[corfo fopra gli afpetti celefti, Dijp,,tatione de i principij deUe[cit;nze a cl:iiDiuifionc di ttttta la forma dell'Architettura. 2.7. DifPofitione. Cerufa. Comparationedell'arte, & della i/}erienza. Colonne, &'fuoi raflremamenti, & gonfieZ;-I 3 z 32 4 ConfielDenario per[ettQ.. Difcorfo fopra l'arte. Diffinitione dell' .Architettura ¥ 1 1 18 Di[corfo fopra gli afpetti celefti, Dijp,,tatione de i principij deUe[cit;nze a cl:iiDiuifionc di ttttta la forma dell'Architettura. 2.7. DifPofitione. Chromaticogenere, u9 c. Creta felin11fia, & annul4ria, 3 l 6 Crefcere, & calare de i giorni & foa ragione, e.Ariacide.iJ ; 386.387 Calce. 79 Ctefibio,& fue “nuentionii. Curiai. Camilla ¥ 1 3 6 C apitelíi di diuerfi generi ¥ eanalatura. 14 I. I S 3. 1 56.iCubo,& fua duplicatione ¥ I 6o 161. Capitello Corintbio. Carcere. D, 12. 1. 2.12. D D E[crittioneidello.Ape,mino. Demo..ito, &fua opinione cerca gli atomi. Cauedi&feeimaniere. ih. 2.83 97.9g_ 47 :i. 31.; 73 Ceruleocolore ¥ 1 o 2, ;+ 1 8 .. Chrifocollft. 3 24 Cittˆ,& formafhafecoi1.d0Pit1. Circoli celefii, & loro inteligenza ¥ 367 3 S Dijfinitione dell'arte. Difcorfo .. che cofa . Circoli necefferij per formare lo .Analemma ¥ 40 3. &piuoltra. 18) : Colliquie. Corinthie fole. 2. 93 \' Color ceruleoi. 3 2. 5 7 g Colchi fiume. 3 3 t Diffinitione del [oggetto, & che importi, Di[corfo proprio dell'huomo. 3 !!6 9 9 45á Conditioni dello .Architetto. J 2. t 3 Di[egno. Diuifione della projpettiutt. Deifione della filufefia. Comrnentarij che cofafono ¥ Conuenienzatramolte [cien'{!, 2.2. 19. 34 1 8 Compartimentoi. Concorren'.{!diauanzarfi nelfobricare. 69 Compofitione di uarie maniere di Tempi. 12 5. 13 fin ll9 za. Colonne fopra le cantQJJttte piu graffe. 1 8 29.idee, forti 2.? Colonne, & loro maniere, origini, & inuentio nii. 16z. Diletto che cofa . Colonne, & loro ornamenti. 166 Di[corfofopra la eurithmia. Difiributione, & fuoi gradi. 3 3 3 6 Con[onan... i31. 140 . Confonnatione del Theatro ¥ Di[corfo lungo [opra la diuifione delf .Architct 37.38.39.4o turai. Colori nat urati & artificiali Difidb11tione delle opere publiche. ,i o 3 2.4 Di[corfo [opra le ,áofe da ejf er confiderate da 5 4 lationi dalla partt: fettentrionale 3 91. et meridiana 3 96 chi uuole fobricare una cittˆ, Diuifionc dentro la cittˆ. 399 Cono& conicafuperficie. Credulitˆ. Di[c<>rfofopra i uenti. 5 4. H ¥ 5 6 3 Di[corfofopra le colonne,&alte-z-zy loro. r 4a "á 5i T T T .. Digrejfion.. D(r:r..ffione contra imal dicenti: .Dinocrate.Ar,-hitetto, &fluimuentzone. 66 Di[corfof opra i principijdel uiuer humano, & del fabr1care. 69Di[corfofopr:iiprincipijdelle cofe. Difco;Ji[opraegli.Analemmi. Dorico genere &fitaragione. Due forti di ifper1enza ¥ Dubio, & folutione. Dubio, &folutione. poImmano. á 109. noDiaftylos. Di[corfo[opra'l fondare'.. Di[corfo[opra'lTlu:atro ¥ Di[corfo di Mufic,-z, 2. 2. 7./“a 2.43Diatonico genere. z l9 Ditono ¥ Diefi. Difcorfo(opral'acque. _Di[corj˜[opra lapitt1tra. Difcorfofopra la natura delle acque, inuentione , p;-..ua,lmello,condottaper tuttol'ottauolibro. 3 o 32.9 2, G D(r:r..ffione contra imal dicenti: .Dinocrate.Ar,-hitetto, &fluimuentzone. 66 Di[corfof opra i principijdel uiuer humano, & del fabr1care. 69Di[corfofopr:iiprincipijdelle cofe. Difco;Ji[opraegli.Analemmi. Dorico genere &fitaragione. Due forti di ifper1enza ¥ Dubio, & folutione. Dubio, &folutione. poImmano. á 109. noDiaftylos. Di[corfo[opra'l fondare'.. Di[corfo[opra'lTlu:atro ¥ Di[corfo di Mufic,-z, 2. 2. 7./“a 2.43Diatonico genere. z l9 Ditono ¥ Diefi. Difcorfo(opral'acque. _Di[corj˜[opra lapitt1tra. Difcorfofopra la natura delle acque, inuentione , p;-..ua,lmello,condottaper tuttol'ottauolibro. 3 o 32.9 2, G 5 O?. T .A. V O L ,A¥ 6 3 Di[coifo[oprale due medieptoportionali.3 H¥ ¥ &piu olt;-e. Di[cor[o fopra't cielo, & fuoi mouimenti. 3 67 fin 3 8 5 73 D..(corfo J˜pra ifegni celefli'., 3 8f 7 4 Difcorfo fopra i tagli delle foperficie coniche. 399 Di[co;fo fopra i mattoni. Difcorfo fopra l'arena, & la calce. 78. 79. 80 Difcorfofopra le pietre, 81.8?. 8 3.fin 86 Di{t:orfo [opra il murare. Difcorfo [opra ltt proprietˆ de gli_ alberi. 89. 90 JO Di[corfo[opra le proportioni. 9 7.fi11 108 D![corf˜ fopra le mijure t 08,& mifl,ra del cor Duplicatione del cubo. Di/orfi fopra la Gnomonica ¥ 1 z3 I 3 4 E,. E E Dif“catione che cofa .eEdificij ruft.icali. ¥ Edificij priuati alla-Grecae B 297 300 JJiuif“one di quello fi contie11e á11el, decimo libro 439,& difcorfo [opra la machit1atione. ¥ Diuif“one delle machinee .. 44; Difc01f˜ fopralefabricbe con 'tutti gli ordini, &generi,fi de bafˆmenti, b.'lj, come di Egittiefale. Elettione de i luoghi [ani ¥ Elettione de i luoghi all'ufo della cittˆ ¥ 193 41 64 colonne, capitellie, architra11i, fregi, corni ci, & fiáontifpici da r 4 J .fin t 5 7 , Elif[e linea. 3.99 Di[corfo [opra i generi delle colonne. 164.16 S En..eg... 32.6 Dif:orfo fopra'l tetto. 167 Epigrammi [opra fonti ¥ 3 39 Di/fributione delle parti di dentro del Tempio ¥ E>-atoftene 6 J ,& fua inuentione. 3H l 76,fin I 8! Erario ¥ 2 2. o Di[corfo[opra il foro ¥ 2.07 Efortatio11e aU'.A.rchitettura. ti 2. 2. 3.fin 2. l 6 Ejfdre ¥ Efortarione alla uirttt nel proemio del Je/fo. Et:ritbmia ,áhe cofa . 3 J 11 3 2. 3 2. EufZylos Eufratefiume. 1 3 1. 1 H 3 3 1 Difco;fofopi-a'lfabricare in acqua, & de i por ti. 268. 269 F. Difláorfo[opral' .A.rfe11ale de'Venetiani. 2. 70. 27r. F F .A.brica che cofa J ¥ Fabro nome.gene;-a[e. S 40.70 171 i. 74 Fabricare,principij, &_crefcimenti delle 198. 2.9.9 fabriche. 68 Difcorfo[opr,1 le qualitˆ de i paefi. Di[corfo fopr,tle fi;bricbeedi uilla, Fabriche di uilla. 197 Di[corfof˜pm. le uolte delle camere, & incrofta tureedeeiemuri.e317.318 311 Fabrichepriuate. 177.fin 2.94 Fabricbe “llla Greca. 3 oo Fer;m:z.z.a, &fondameuto delle fabrichc. 3 04 Fine &f“cta notiti.1,& d1ffinitione,& d,Ic:o,fu.9 Filof˜fianecefferia allo .Architetto, &dit!ifio Di[co>fo [opra le [cale ¥ ..e. 18 Fini r .A r o r .A .. -:.7 134 Forma pmn,t cbe la m rteri.: Forrificat1011e. Finidelle opere di due maniere ¥ 9 47 37.398 111tend1111ento. 356 . ..Il 1 3 9á 1 oMefolabio. 3 5'f Mif“,ra Foj]ˆ della cittˆ. 2.07,fin l09 Foro &-Jiw compartimento. Fonti di diuerfe 11.zt11rc ¥ 339 4 G. 1 5 G.Ange fiume. Geometriao. z 6 i 33 I J 5 132.19 Generi rrurficali ¥ L. LEgge pofla in Ephcfo agli.Architetti. 43 8. Generi di 1n11Jica. '-39,l40 Gi;idicio de i poeti d'.Ariflofane ¥ Gioue,& [110 mouimento ¥ 3¡7 C,1omon1ca che cofˆ . Legnami & difi:orfo fopra ¥ 89 Librerie ¥ Gnomone,& {ua ragione. 366 Gi-adi, & lol' mif“náe. 19 2. 136 IJuelle cfacqua. 34?. linee proportionali, & loro inuentioni. 3 .. 5 OradiodelTbeatro. 2.1 5 Graduatione del Theatro. 2, p.Crottefche riprefe d.i Yitr. p.o H. H.Abito cbe cofa ,& come s' acquifli, & comefi diuida . :i., 3 ¥ H.tbiti de/lointelleto, & della uolon3 II ercole, & lo ftadio, & la flatura fl,a. 3 4 Hifgino. 31.6 Horofogi..& loro ragioni. 3 9S.fin 4 34 Nyperbole,& [tto taglio. 400 Horologid4acqua. 42.7.fin434 1. Linee piegate dette concoide, & loro proprie¥ tJ. 36. Linea del uero luogo, & dell'apparenza. 2.71 I.mgbi priuati, & communi ne gli cdificij. 2.96 M M M .Armi del Tempio d1 Dian4 come fono fiati ritro11ati. 45t Macbina 441. & diuifionedellem.i chine 4f>. & difcorfi. Machinatione3 7 ¥ & difcorfo fopra ¥ 441 ¥ 4.p Mafjime. 3 Materiao. 9 I I ClmoP;Yafia ¥ 3 o Idee..della dijpofitione. Ignor.in-za dim.iladifPofitione. 2.9.fin 3 :i. [oggett.o loro. 3 Mattoni, &drfcorftfopra. . 7,1.,75 30 Marmo, & Ji!o apparecchio p.. mero/lare i :z. 83 muri. e .' 1mpi. _ 3 2. 1. lmpluuio. Intelletto ¥ 3 Marte & f,to co1fo. 3 Mezy & fi,e proprietJ,e!.,~ officio. Medicina 11ece/Fll'ia ,1Uo .Architetto ¥ 1 9 Meridiana linea, & fi,a inuentione, 5 6 5 8 3?. Im1entme deCtefifonte per condurre pefi.4 S 0 :z.8 3 3272,6 Orcheflra , 2. 47¥ 2, P. 'Pa!4[ama. á16'Parti del cielo douedeono guardare gli 19 5 'Pittura&[coltura. 'Pitbio ..Architetto, riprefo da Yitr. 'Pianta cbc coja . 13 6'Porte,&fueragioni. 181-.fin 19t'Profiloquar,to importi all'.;ircbitettoá¥3 o'Principijdel uiucr humano,& delfobricare. 68 'Principij 3272,6 Orcheflra , 2. 47¥ 2, P. 'Pa!4[ama. á16'Parti del cielo douedeono guardare gli 19 5 'Pittura&[coltura. 'Pitbio ..Architetto, riprefo da Yitr. 'Pianta cbc coja . 13 6'Porte,&fueragioni. 181-.fin 19t'Profiloquar,to importi all'.;ircbitettoá¥3 o'Principijdel uiucr humano,& delfobricare. 68 'Principij .Mifura del corpo huma110. . 109 f Mifure del Theatro. 1.. 2, ... & p1u oltre 'P. f Mi[ure de gli edifici priuati ¥ :!. 77 Minio,& f ua inuentione,uf o,& tempra ¥ P.Aconio..iprefo ditemeritJ.o 3 1. 3 45 t Monocordoo. 2. 3 r fr Modidicondurreacqueo. 34{ Modo di mifurar teneno trouato da 'Plat11ne. Q 2 1. 3 o N N .AfeimentodelleArti.o"1¥5 'N._atura diuina di cbitroua da fe. 'J:x!,coloo-zcno ¥ 'Pimofl.ylos. 11 'Piediftali. 1 3 6 1 13 '}{!,lo ¥¥ 1-(umero, & numero perfetto ¥ 2. 7 I Pitbagora, & fuoi precetti in numero cubo ¥ 1 3 3 t 105.106 1 r i. 'Pittura neogli edz/icij. & pittorio. á 3 r 9. 310 Ti.ineti, & loro ca;-atteri, & mouimenti. }{!,nnero cubo, & difi:orfo [opra ¥ z.o 5 3 7 e o. 'Pleuritide. 51 'Pñ fiume. 3 3 r O O cre.i.o, 'Poli, & cardini del mondo ¥ 31..2, 3 67 opinione. l 'Politu;-e ne i luoghi lmmidi. 3 1 8 opera, & operatione fono differenti ¥ 'Porti, &fobricbe i11 acqtta. 268 7.8 'Poffibi litˆ di po!Jedere molte feien-zy ¥ 2 2. 0ppidum. á 65 'Porte della cittd. 4 7 Opinionedeifilofoficerca i principij delleco-'Poi..tana. 80 'Poggio. fe. Ordine cbe cofa . & difcorfo [opra. fin !8 'Portico del Theatro ¥ 2, 5 2. ., Orthograpbia. 3 o 'Poggio del Theatro. ¥ 1 ::. ; 5 Ordine det fecondo li&ro di Yitruuio ¥ 71 'ProemiooinVitr. :. Orclinatione dei tetracordi. ::. 3 3 'Precetto dell'arte, & fe conditioni ¥ 'Prime notitie ¥ 8 3 'Principio. 9 1..rofpettiuao. Orti & occafi, & apparen-zy delle flelle. 3 8 r Or[a maggiore & minore. oflro. ¥ 3 94 14 . á 32-5 'P;-irzcipij delle feien'{5, .r ¥ i i; 'Pr-0portione. 2 8 348 Modo di conofeer foro mefeolato coni argen too. 3P Mondo che cofa . 3 67. Mouimentodritto, & circolare. 45 z. Muraglia della cittd, & forma. 47 .fin 5 3 Murttre modi. & qualitˆ di murare. 8 3. fin S8 Mufica nece/faria_all'Architetto ¥ I S edific1.; ¥ 'Pauimenti, & modi di farli. 3 I o. 3 u 'Paretonio. 3 1:. 'Parabole & Juo taglio. 400 'Pm-aie & difco;fo [opra le pietre,á 'Pen[amento che cofa . 3 t 'Petraiadei marmi del.Tempio di Diana. 4 5 t 'Perfiani prigioni & ijloria toro ¥ 1 > 'Peripteros. 1 1 5 'Phafi fiume. 3 3 t 11 Scalancloc,mto. ... Scalancloc,mto. ... R R .Agione che cofa , 1 3 Jtagione ciuile m:ce/Jari:i all'.Architet to. 340 Stereobati. 1 3i Stilobati. I 34 Strix ftrieo. 19 I 60 Scienz.!, & raccommunanz..a loro ¥ 2. z.oTetto, & Jita ragione. Sciogr:rpbia. 3 I Temp.. Tofcani, & loro ragione. Scam1lloo. 136 Tertiarium o ttn,!ra. 193 2.2.8 Temptf riton,ii. 197 Tetracordi. 2 3 o 2.2.9 Scrittori d'Architettura,' & di profPettiua. 308,309 Terzamaggiore,&minor. 1 3 z. Terraz... 3 I O Sc.:tle, 3 50 Tbe.ttro ¥ 12 3 ,fi,i :z. 5 7 Scorp{om. 4 7 z. Theatndi Sca11ro, & di Cmáione. :z. 2 5 TbeatrO 'Principi; delle cofe fecondo ifilofofi, 7 z. 'Prop_ortione &difcorfofopra. 97fin I o 8 'Profl;¥los, 1 1 5 'Propon1one delleoco1,fonan'{!, 2 41 'Pritt.1ti edif“cij e!,~ lor mifitre ¥ z. 77 'Proptii, & communi lm)ghi ne gli edificij. 2.96 'Proemio del nono ltbro d.: e/Jcr letto ¥ Tmdenza. 3 'P[e11dod1pteros. 12.0 'Ptolomeo,fua libraria, & giudicio, 3¡7 'Purpura,es-ufo filo. Q Q P alitˆ & temperamento dcll1tregio11e. 41 Qf!,eftioni delle mecanicbeo. 4 5 3 ¥ fin456 ,os segno del [apere ¥ 4 Segno. 11 Senario numero perfetto., & ptrche. 11 2. Semttuono maggioreo, &minore. 2. 3 z. Seftamaggiore, &minore. 2.3 z Segni celcfli, nomi, & figure loro. 3 86 sea1011i, & tagli delle foperficie conicbe. 399.400 Significareo, & effer fignijicato. 1 I Simmetria. 2.9 Siftzlos. 1 z 3 Sinope. 32.z Sii.Attico. 32-6 S ofPetto , o foJPittione.. 3 Soggetto delle fcien.. quato impol'ttt che f“a be ne diffinito. 8 Solertia cbe cofa . 1e Soggetto delle rnatbematicheo. I 3 Socrate giudicato fapientiffimo dall'oraculo. 95 ..ccommunanza dt:llefcienZ,!. ]teno fiume, 7Çgione,&qualitˆfe. Jlelat“one ¥ ..ma,&l.tudefuariJJ,ettooalocllma. ..danofiume. s. S S .Apien-za. Sale Connthie, & Egittie. Saleall'ufanz..a Grecao. Scienztt. Scoltur,i, &pittura. 2.2 Stttn':{!. 29t. 3 3 I Stratagemi. 480.481 41 Suoni cbe dilettano , & non fono co11J˜nan... 2.6 2.31. 2.76 3 3 1 T. T T .Ablino.o188.fin191 Ta11a1fi11me. 33 t 3 Tauola de i mouimenti de I mli. 3 7 3 2. 93 Tauola delle longhezz.5 de i giorni. 390 2.94 Tempi, & /it0i principij, & maniereo. 114 fin130 3 l I Tempio [coperto dttto IJypetbros. 1 1 5 I 67 106The.1tro de i Greci. Tl)cophrafto. Teftuggi..perk foffe. Tigri fiume ¥ Timatto fiume ¥ Torri, & forme loro. Tramontana. Triglifo,& faa ragione. TraUT,& faoi ligamen# ¥ Tricmitonio ¥ Triclinij. Tuono. r. T .,i. 1' O '!, /4 2. 57 Penti &difcorfofoprtt.p.fi116; '-7?. Veftigidegl“hnomini 33 1 Perfidellemeteo1áe ¥3 H 3 3 t Vita di Vitrtmio. 1 46.fin 49Pitruuio& flui lode. 1?. 394 Virtucbedifcorre. 9 169 Pirtu delle pietre. 9 J 94 folte,&incroflaturede muri,&m..didiuolta 2. p.re. 3 14. 3 1 f 1,91. r[odiduemaniere. 9 i 3 1 Vti/itti. 9 z. V.A/i [onori del Theatro. áPero nece/Jario contingente. 143 l0IL-O,&[uapena. 3 /. (¥rtt i 7 r, li11,e 3 o. 011e clic,, porta ui,: po,o ttrrt1w , uuol dirt, port.: Hôt pi,t terrt111. l,-L F I X E ¥ ¥ 106The.1tro de i Greci. Tl)cophrafto. Teftuggi..perk foffe. Tigri fiume ¥ Timatto fiume ¥ Torri, & forme loro. Tramontana. Triglifo,& faa ragione. TraUT,& faoi ligamen# ¥ Tricmitonio ¥ Triclinij. Tuono. r. T .,i. 1' O '!, /4 2. 57 Penti &difcorfofoprtt.p.fi116; '-7?. Veftigidegl“hnomini 33 1 Perfidellemeteo1áe ¥3 H 3 3 t Vita di Vitrtmio. 1 46.fin 49Pitruuio& flui lode. 1?. 394 Virtucbedifcorre. 9 169 Pirtu delle pietre. 9 J 94 folte,&incroflaturede muri,&m..didiuolta 2. p.re. 3 14. 3 1 f 1,91. r[odiduemaniere. 9 i 3 1 Vti/itti. 9 z. V.A/i [onori del Theatro. áPero nece/Jario contingente. 143 l0IL-O,&[uapena. 3 /. (¥rtt i 7 r, li11,e 3 o. 011e clic,, porta ui,: po,o ttrrt1w , uuol dirt, port.: Hôt pi,t terrt111. l,-L F I X E ¥ ¥