www.e-rara.ch I dieci libri dell'architettura di M. Vitruvio Vitruvius Pollio Barbaro, Daniele Matteo Alvise De Franciscis. Criegher. In Venetia, 1567 Bibliothek Werner Oechslin Shelf Mark: A04b ; app. 860 Persistent Link: http://dx.doi.org/10.3931/e-rara-19468 www.e-rara.ch Die Plattform e-rara.ch macht die in Schweizer Bibliotheken vorhandenen Drucke online verfŸgbar. Das Spektrum reicht von BŸchern Ÿber Karten bis zu illustrierten Materialien Ð von den AnfŠngen des Buchdrucks bis ins 20. Jahrhundert. e-rara.ch provides online access to rare books available in Swiss libraries. The holdings extend from books and maps to illustrated material Ð from the beginnings of printing to the 20th century. e-rara.ch met en ligne des reproductions numŽriques dÕimprimŽs conservŽs dans les bibliothques de Suisse. LÕŽventail va des livres aux documents iconographiques en passant par les cartes Ð des dŽbuts de lÕimprimerie jusquÕau 20e sicle. e-rara.ch mette a disposizione in rete le edizioni antiche conservate nelle biblioteche svizzere. La collezione comprende libri, carte geografiche e materiale illustrato che risalgono agli inizi della tipografia fino ad arrivare al XX secolo. Nutzungsbedingungen Dieses Digitalisat kann kostenfrei heruntergeladen werden. Die Lizenzierungsart und die Nutzungsbedingungen sind individuell zu jedem Dokument in den Titelinformationen angegeben. FŸr weitere Informationen siehe auch [Link] Terms of Use This digital copy can be downloaded free of charge. The type of licensing and the terms of use are indicated in the title information for each document individually. For further information please refer to the terms of use on [Link] Conditions d'utilisation Ce document numŽrique peut tre tŽlŽchargŽ gratuitement. 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V I L E G G I A S. -....=--VTT E le /;elle opere, I/luflrijsimo, f5 'R.!.::, ..eá ..uerendi.fimo Signore, piu che fono g1,1,arda- lfi:!:ii;....-te, et contemplate da gli huomint.. piufcuo-- preno la 6eUeZ z..,a loro,et l'artificio del maeflro ; f5 6ene j}ejfo dal primo afPetto non ji proua quel gujio di effe, che 6en miratee, f5 conj“derate(i[ente dapoi: Jlche come Jia ueroe, non mi affaticher˜ di prouare , per che, e5le pitture, e5le [colture, f5 le fa6riche de i grand'huominie, f5 altre cofe che Ji uedeno ognigiorno, chiaramente lo dimoflrano ,perche piu che Ji guardano, maggiormente di feinamorano i riguardanti. i/che .(e_;no mantfeflo, che inqueUe (empre ji_(cuopra maggior 6e/le'{... ..eflo, o fimigliante effetto fanno le uere, f5 preciof pietre di natura, comparate alle falfe,et uili fatte da gli huomini.imperoche le (al [eal prirno guardo fanno di_f moftra a!legnfima,f5 JP!endidf(. f“ma,e,tquafl adulatrici allettano la uifia con un fa!(o (jlendore; e,t poi uanno mancando. Ma le uere naturali,f5 finee:, perche(onofatte dalla ueritˆ della natura, non per ingannare alcuno, ma per drtZ... z:_;are gli animi a piu alto uiaggio, piu prejtano di quello,che prometteno. la doue i pojfeditori dt queUe,fcoprendoc.. a 2-ogm A L L O I L L V S TRIS SIMO, ET REVERENDISSIMO CARDINAL DI FERRARA D.H IP POLI T (? DA EST E, DANIEL BARBARO ELETTO D' A Q.. V I L E G G I A S. -....=--VTT E le /;elle opere, I/luflrijsimo, f5 'R.!.::, ..eá ..uerendi.fimo Signore, piu che fono g1,1,arda- lfi:!:ii;....-te, et contemplate da gli huomint.. piufcuo-- preno la 6eUeZ z..,a loro,et l'artificio del maeflro ; f5 6ene j}ejfo dal primo afPetto non ji proua quel gujio di effe, che 6en miratee, f5 conj“derate(i[ente dapoi: Jlche come Jia ueroe, non mi affaticher˜ di prouare , per che, e5le pitture, e5le [colture, f5 le fa6riche de i grand'huominie, f5 altre cofe che Ji uedeno ognigiorno, chiaramente lo dimoflrano ,perche piu che Ji guardano, maggiormente di feinamorano i riguardanti. i/che .(e_;no mantfeflo, che inqueUe (empre ji_(cuopra maggior 6e/le'{... ..eflo, o fimigliante effetto fanno le uere, f5 preciof pietre di natura, comparate alle falfe,et uili fatte da gli huomini.imperoche le (al [eal prirno guardo fanno di_f moftra a!legnfima,f5 JP!endidf(. f“ma,e,tquafl adulatrici allettano la uifia con un fa!(o (jlendore; e,t poi uanno mancando. Ma le uere naturali,f5 finee:, perche(onofatte dalla ueritˆ della natura, non per ingannare alcuno, ma per drtZ... z:_;are gli animi a piu alto uiaggio, piu prejtano di quello,che prometteno. la doue i pojfeditori dt queUe,fcoprendoc.. a 2-ogm . ogni giorno piu uagheZ.,'t.Ja, f.¤ pi.. ueri..ˆ, piu I.. appr..Z,..a _o no, e_,' piu le ammirano. Jl ftmtle a..1utene a t let..ort d..II..oco(e de gli huomi..i eccelle..ti, i qualt /Jeendo c..n dijiderto eo _ precetti deUe artt, et ..onttn..an..o con lo fiudto, f5 ejfercttio neUa inteUigen..a dt quel!t ., r1trouano ne! progreJlo , che fanno, la uirt de/I autore piu chiara, f5 ptu ammtra..da. Come auuenuto a me nella fatica fatta fopra V1truuio gia dedicata a Voflr a Signoria Jllujlrifima, f51?....uerendiftma: imperoche, per quello amore, che ha ognuno dt fare le Juefatture ognigiorno migliori, riuedendo, & rileggendo il detto autore , & fentendoui piu guflo della eccellen'Z.1, faa, (5 uedendo ancho, che fotto la protettione della gratia rvo flra egli era fiato a!J6racciato dal mondo: j}into dalla foliecitudine de i li6rari, ho uofuto rimandarlo in luce tenendo tuttauia raccolto lo fludio, e1 l'ojferuan'<..3 mia nella dignitˆ, f5' chiarez..a della perfona uoflra, con quei defiderio, che fem pre ho hauuto di giouare, quanto portajfero le forZ5 mie ad ognuno. Ž5 per dare u no illuflre teflimonio delle magniftcheá, e5 eccellenti fa6riche, che ella ha fatto, Ž5fa tuttauia in diuerfepaorti del mondo con merauiglia de gli huomini: del/ equa/i opere io ne haueua uedute alcuneprima, che iole de itt ui correnti, e,t di p..(chiere rarifsime; dellequali co{e hanno fatto honorato giudicio huomini p1u intelligenti di me. per˜ non ander˜ piu oltre, la(ciando in ognuno un dejiderio arden. ti(simo di uederle. e,t contentandomi della [ua 6uona grafia, allaquale humilmente mi riccomando. Di Vinetia del M D LXV/1 , FRANCESCO DE FRANCESCHJ SANESE A l LETTORI. .... O LE No o io riframpare il Vitruuio con il commento del Reuerendifsimo MonfignorDaniel Barbaro Eletto d'Aquileggia, fpeffe fiatc fono frato in penftero di non offendere l'animo fuo fapendo, che fua Signoria Reuerendifsima era occupata in altri frudi, conuenienti al grado, che tiene ; per˜ io fono fiato molto tempo a dar principio a quello, che io difideraua grandemence. Horache fidandominellaImmanitˆfua,&imaginandomi, che gli huomini ftudiofi fempre riuedeno le cofe loro, & cercano diampliarle, & ornarle,ho prefo ardire difcuoprirle il mio difiderio: n mi fono ingannato della bontˆ fua, perche hauendofi cortefememe contentato che io lo riframpafsi, mi diffe, che haueua anco apparecchiato il larino,che egli fece gia infieme col uolgare: & che glihaueuaaggiunco molte cofe, & molte figure che non fono nel primo: & che mi donarebbe anche il Latino: la doue hauendo io hauuco piu di quello, che hauerei faputo dimandare, ho uoluto Benigni Lettori ad utilitˆcommune, mandar in luce l'uno & l'altro Vitruuio, &ufareogni diligcm.a, per rifarli in forma commoda, & & con figure accuratamente&diligentemente intagliare dal mio honorato compare& compagno in quefb imprefa, M. Giouanni Chrieger Alemano,& accommodarea qut{b nuoua forma,accioche ..gm..no poifa godere il frutto delle dotte fatiche del fopradetto 11110 S1gnore. llqualeuolto col penf“cro a tutte ]e belle arti> uˆfcmpreritrouando modidigiouarcalmondo,& fiaffatica diimcn. deredaognuno lebelleco{e,chcfononelle ani piu nobili,facendomgen_uapro_fefs“one di,effere obligato a chi gli fcuopre qualchebella muennonc. & pero hauendo ueduto, che nello AnalemmadiVitruuio_lo cccel!enre mc!fcr Federico Commandino i“ haportato egregiamente mterprcrandolo Analcmma di Tolomeo che lo ift:c{fo con Io Analcmma di Vitruuio,& che il punto p..ll:o inquello, FRANCESCO DE FRANCESCHJ SANESE A l LETTORI. .... O LE No o io riframpare il Vitruuio con il commento del Reuerendifsimo MonfignorDaniel Barbaro Eletto d'Aquileggia, fpeffe fiatc fono frato in penftero di non offendere l'animo fuo fapendo, che fua Signoria Reuerendifsima era occupata in altri frudi, conuenienti al grado, che tiene ; per˜ io fono fiato molto tempo a dar principio a quello, che io difideraua grandemence. Horache fidandominellaImmanitˆfua,&imaginandomi, che gli huomini ftudiofi fempre riuedeno le cofe loro, & cercano diampliarle, & ornarle,ho prefo ardire difcuoprirle il mio difiderio: n mi fono ingannato della bontˆ fua, perche hauendofi cortefememe contentato che io lo riframpafsi, mi diffe, che haueua anco apparecchiato il larino,che egli fece gia infieme col uolgare: & che glihaueuaaggiunco molte cofe, & molte figure che non fono nel primo: & che mi donarebbe anche il Latino: la doue hauendo io hauuco piu di quello, che hauerei faputo dimandare, ho uoluto Benigni Lettori ad utilitˆcommune, mandar in luce l'uno & l'altro Vitruuio, &ufareogni diligcm.a, per rifarli in forma commoda, & & con figure accuratamente&diligentemente intagliare dal mio honorato compare& compagno in quefb imprefa, M. Giouanni Chrieger Alemano,& accommodarea qut{b nuoua forma,accioche ..gm..no poifa godere il frutto delle dotte fatiche del fopradetto 11110 S1gnore. llqualeuolto col penf“cro a tutte ]e belle arti> uˆfcmpreritrouando modidigiouarcalmondo,& fiaffatica diimcn. deredaognuno lebelleco{e,chcfononelle ani piu nobili,facendomgen_uapro_fefs“one di,effere obligato a chi gli fcuopre qualchebella muennonc. & pero hauendo ueduto, che nello AnalemmadiVitruuio_lo cccel!enre mc!fcr Federico Commandino i“ haportato egregiamente mterprcrandolo Analcmma di Tolomeo che lo ift:c{fo con Io Analcmma di Vitruuio,& che il punto p..ll:o inquello, quello, & che gli altri, che hanno fcritto de gli horologi,non hanno datonel fondamento loro, giudicando quella elfer uera,fola,& ifpedita uia, che infegna,dimoiha, & pratica una delle parti principali dell'Architettura, ha uoluco leuare dal nono libro i difcorft gia fatti fopra gli horologi, & in loro uece ri ponere q uell:i di Tolomeo, & del Commandino,aggiugnendoui la facilitˆ,che propriafua. per˜ i lettori del rinouato Vitruuio gli hauerannoquefio obligo di piu, come anco deono hauerlo per molte figure aggiunte; & fpecialmente quelle de i Cauedi, che fono difficili, & quelle de i bagni, & della palefl:ra bellifsime, che portano gran lume alle cofe di Vitru. Ha fimilmente aggiunti molti difcorG,& molte belle pratiche,eccitando gli fiudiofi della ueritˆ a fare qualche bella cofa , & a po nere le fpalle fotto a quefia honorata imprefa, nellaquale molti ft fono inunlrnente affaticati,pere!fere irnprefa di perfone letterate,& pratiche, lequali due conditioni di raro f“ ritrouano in un fogetto, & fono piu che neceffarie, fe l'huomo uuole hauere,& la cofa, & il nome di Architetto. & io ho ueduto gli fcritti di molti, che fanno pro'fefsione di Architetti, & non fanno fare difl:intione tra la Theorica, ) & la pratica: & infegnando a tirare le linee femplicernente, fenz.a le dimofirationi rnathernatiche, penfano, che quella fiaela Theorica, o & a quefl:o modo non hanno n Theorica, n pratica; perche la Theorica {“ riferifce alla pratica, & la pratica dipende dalla Theori10 ca: & in fornrna chi non ha le mathematiche, non ha la Theorica. . per˜ io defidererei per utilitˆ di quefii tali, che ft gloriano d'hauere DI l'Architettura, che f“ refirigneffero in fe fiefsi, & che fi effiuninaffe o- ro bene, & faceffero a fe ftefsi le interrogationi fecondo Vitruuio, &diceffero. Vitruuio dice, che lo Architetto deue eifer ornato della cognitione di molte arti, & di molte fcienze. ben ho io tali ornamenti? V itruuio dice, che lo Architetto deue hauere fecondo il bi. fogno,& con una certa fobrietˆ, Lettere , Difegno, Arihrnetica, Geometria, ragion naturale, & ciuile> Afirologia, Mufica,Profpettiua, & altre arti. bene. le conofco io o tutte, o molte, o niuna di quelle? Vitruuio dice, che lo Architetto, Architetto, per l'Ordine, per la Dif pofttione, per la Simmetria, per lo Decoro, per la Di fl:ribut10ne, frributione, per la gratiofa maniera. bene. ho io l'habito di quefie cofe nella mente? & coft facendo a fe fl:efsi q uelte interrogationi,fe non G uorranno ingannare, faperanno fare giudicio di fe rnedefirni, & rrouando di hauere quelli ornamenti, che dice Vitruuio,ringratierannoIddio, che gli ha donati inGeme con lo ingegno,& altri beni, n per quello ft anderanno gloriando di eifere Architetti , ma !i sforzeranno ogni giorno con le opere auanzare fe ltefsi: & fe non troueranno in fe le cofe, che f“ richiedcno ali' Architetto,ouero s'affaticheranno per hauerle, ouero fl:aranno queti, & non f“ attribuiranno quello,che ueramcnte non hanno. per˜ benigni lettori,& uoi ftudiofi del nome,& della gloria aff:iticateui di gettare il fonda men tofodo di quella con racquifl:o delle uirtu, & delle arei, & ufando quella modefl:ia, che f“ conuiene , non ui attribuire le cofe d'altri, non ui arrogare quello, che non hauere , Gate oblig::m a chi ui infeId gna, ufate diligenza per imparare, offeruate i buoni & pigliate in ;c. bene, quello che per lo rr.io poco fapere & buon uokre mi pare di " rkordarui,effendo io fempre apparecchiato a uofhi conunodi fen¥ i za alcuno rifparmio di fpefa ,. & di fatica. mmc a ..hm ..D gntll( d1eru &lrll L I B I{__ Oi. tL-d C". 'náte og11'1 fuaore tenne raccoltor Adunque con M.Amelio, P.Mini"reu...n Olermo, 1 ¥ d I B rfi & d f' s . . & 11dio,& Gn.Cornclio fuifopr.. l'apJ>..recc..10 ..le .:i 1 e, d /g I trtooi, a Ia pro-uilione de gli altri tormenti. r quali, fob1..0 e ..m1 c....ce e 1, E1:1o to , eo: pder .. rac::d t. ne di tua forclla ne ferua{h lo. ncono1c1mento. -t pero cucn o 10 perecomman a 10 h á h r I á áuclbeneficio tenuto,,& obligato, di.m..do,e e..onon aueua a temerene g 1_u ttmt an..i dellauita mialapouertˆ,io ho commctato a frnucrcquefl:e cofe. 'N._el proemio delfefloubr.ocofl dice, . . . . d . áá .. ¥ ¥á á 1áEtper˜ io grandifsime,& mfimtc graue ren ? a 1 mte1 progen1t?rt, 1 qua I a..prouando.la legge dc gli Atheniel“, mi hanno.nelle Arti amn:iaefiraco, & 1_n quelle _fpe..1almcntc chefcnza lcw:re & fcnza quella ra'Ccommunam:a d1 tuttele dottrine, che m giro l“ uolr/, non puo per aícun modo effere commendata.I 'J:,.[Jl proemio del fecondo libro an.iichora dice. , ¥Ma a me, 0 Imperatore, lanatura nonhadato la grandezza del corp.o: & la eta m.. ba.deformata la faccia,& la int“rmita leuate le forze : la dll,!.e effendo 10 da coli fam prel“dij_ abbando1....to ,io [pero per mezzo della fcientia, & ˆe glifcritti in qualche grado_ !ali re. F.t altroue dimo/lra non e“fere flato ambitiofo, n arrogante, n auaro ,á & di fe modeftamenteparlando, difende i letterati, ripre..de i tem..rarij, ammaeflra ..li!mperiti, & am..m..ife con amoJ"e, &,áon fede quelli, che uoglwno fabrtcare :fegm cenif11m1 della bomˆ delli_iammo, &idell:innocenza dlla uita. Scriffe dieci libri d'Architettura (come egli afferma nella fine dellope:ra,)& fotto uno afPctto.. & in un corpo la riduffe ,-rauna11do le parti di ej]ˆ aábeneficio di tut u.legenti, come egli dice nel proemio del quarto libro, Il modo, che ujˆ Vitruuio nello fcriuere d ( c.ome Ji conuiene )prima ordinato , daipoi confimpliitˆ di uocaboli, & proprietˆ di parole. delcheeglmeirende ltzragione-nel proemio del quinto libro: ilquale io dif“dero , che limo fia, J]r.ima che adaltrofi uegna .. Ma.noi bauemo altre difficultˆ: lequali oue-10 fPauentano i LettO'¥ r.i di Vitr-ur,io, oucro ritardano gli jludiofi dell'.Archit1:tt11ra : & quelle grandi f˜no & potenti. Erla prima tilpocofapere di molti, i quali fi uogliono dare a Vitruuio f enza cognitione di lettJ:Y:e ¥. .A,ttr.iinonconofoono il.bifog110 difapere, & f˜no L"Ome Sofifti, e Vantatori: i difetti de i quali dallo .A-ttttor.e fono.in pt luoghi [coperti. L'altra difficultJ. pofta nel mancamento de gli c.ffempi, s“ delle opere antiche citate da Vitmuio, s“ delle figure, che egli ci promette nel fine di ori[ouna de ijitoi dieci libri. ..elle ci mfgnarebbeno molto, (9" non ci laf“:iarebbeno il carie.a di J?iu preft.o indouinare, che appr.ouare la ueritˆ delle cofe. Ma io non uorrei, che per quefte oagioni alcuno sbigottito fi rimoueffe da fi bella, & lodata imprefa, nella quale molti di ge..áo[oanimoáaffaticatififono, & tutt'bora s' aff.1ticaito, & s' affˆtichera1mo ,. fpera11do, che la fatica., & lˆdiligentia dell'buomo [1tt per fuperare ogni humana, difficultˆ. á1 o per quefta ragione aiutato dal d..letto, & dallo ft1uiio, cbe 1áii,iuc in molti, po/lo mi furio a quefta imprefˆ, alla quale .homaz tempo di entrare. 'Per difPonereáadunquegli intelletti, accioche meglio fia loro dimofl.rato il fentiero, & il fine, al quale dcono peruenire, dir-˜, che cofa .Arte: ondenafce : t1..m.. c:re[ce: .. cbei_iperrte"!ga. Difting11e1˜ le .Arti; l'J.trouer˜t./4náhitettJtra,& le parti di effe:.id1cJJlarando l ufficio,,&, il.fine dello .A-rchitetto ¥. 1r .. O E M I O'.. Il]: nu1ifc/onouqualitˆdlle-cofŽ,tra lequali.una,. che Habito {i dimanda fecondo cbe á fi dice. Far buon:b.tbito : e..I' ben babituato : & fim{'{lia11ti modi,,che dinotano o. . p;-endere,o poff..re..na tf!M-_litˆ,che di_lˆ_,doue, difficilmentefi pof]ˆ le11are. Sottoil p;e1..t'.onon:ie,-0_gm[t:1entta,-0gmartc,' ogm 1'trtu,-er og11i 1'itio fi comprende. Da qu11- 1Ja..ogpmo,1elomtelletto trahe.dlfe,áofe. LunaJ,.che egJ1 conofce '4 importaw...di ap,[!rmde- re L I B I{__ Oi. tL-d C". 'náte og11'1 fuaore tenne raccoltor Adunque con M.Amelio, P.Mini"reu...n Olermo, 1 ¥ d I B rfi & d f' s . . & 11dio,& Gn.Cornclio fuifopr.. l'apJ>..recc..10 ..le .:i 1 e, d /g I trtooi, a Ia pro-uilione de gli altri tormenti. r quali, fob1..0 e ..m1 c....ce e 1, E1:1o to , eo: pder .. rac::d t. ne di tua forclla ne ferua{h lo. ncono1c1mento. -t pero cucn o 10 perecomman a 10 h á h r I á áuclbeneficio tenuto,,& obligato, di.m..do,e e..onon aueua a temerene g 1_u ttmt an..i dellauita mialapouertˆ,io ho commctato a frnucrcquefl:e cofe. 'N._el proemio delfefloubr.ocofl dice, . . . . d . áá .. ¥ ¥á á 1áEtper˜ io grandifsime,& mfimtc graue ren ? a 1 mte1 progen1t?rt, 1 qua I a..prouando.la legge dc gli Atheniel“, mi hanno.nelle Arti amn:iaefiraco, & 1_n quelle _fpe..1almcntc chefcnza lcw:re & fcnza quella ra'Ccommunam:a d1 tuttele dottrine, che m giro l“ uolr/, non puo per aícun modo effere commendata.I 'J:,.[Jl proemio del fecondo libro an.iichora dice. , ¥Ma a me, 0 Imperatore, lanatura nonhadato la grandezza del corp.o: & la eta m.. ba.deformata la faccia,& la int“rmita leuate le forze : la dll,!.e effendo 10 da coli fam prel“dij_ abbando1....to ,io [pero per mezzo della fcientia, & ˆe glifcritti in qualche grado_ !ali re. F.t altroue dimo/lra non e“fere flato ambitiofo, n arrogante, n auaro ,á & di fe modeftamenteparlando, difende i letterati, ripre..de i tem..rarij, ammaeflra ..li!mperiti, & am..m..ife con amoJ"e, &,áon fede quelli, che uoglwno fabrtcare :fegm cenif11m1 della bomˆ delli_iammo, &idell:innocenza dlla uita. Scriffe dieci libri d'Architettura (come egli afferma nella fine dellope:ra,)& fotto uno afPctto.. & in un corpo la riduffe ,-rauna11do le parti di ej]ˆ aábeneficio di tut u.legenti, come egli dice nel proemio del quarto libro, Il modo, che ujˆ Vitruuio nello fcriuere d ( c.ome Ji conuiene )prima ordinato , daipoi confimpliitˆ di uocaboli, & proprietˆ di parole. delcheeglmeirende ltzragione-nel proemio del quinto libro: ilquale io dif“dero , che limo fia, J]r.ima che adaltrofi uegna .. Ma.noi bauemo altre difficultˆ: lequali oue-10 fPauentano i LettO'¥ r.i di Vitr-ur,io, oucro ritardano gli jludiofi dell'.Archit1:tt11ra : & quelle grandi f˜no & potenti. Erla prima tilpocofapere di molti, i quali fi uogliono dare a Vitruuio f enza cognitione di lettJ:Y:e ¥. .A,ttr.iinonconofoono il.bifog110 difapere, & f˜no L"Ome Sofifti, e Vantatori: i difetti de i quali dallo .A-ttttor.e fono.in pt luoghi [coperti. L'altra difficultJ. pofta nel mancamento de gli c.ffempi, s“ delle opere antiche citate da Vitmuio, s“ delle figure, che egli ci promette nel fine di ori[ouna de ijitoi dieci libri. ..elle ci mfgnarebbeno molto, (9" non ci laf“:iarebbeno il carie.a di J?iu preft.o indouinare, che appr.ouare la ueritˆ delle cofe. Ma io non uorrei, che per quefte oagioni alcuno sbigottito fi rimoueffe da fi bella, & lodata imprefa, nella quale molti di ge..áo[oanimoáaffaticatififono, & tutt'bora s' aff.1ticaito, & s' affˆtichera1mo ,. fpera11do, che la fatica., & lˆdiligentia dell'buomo [1tt per fuperare ogni humana, difficultˆ. á1 o per quefta ragione aiutato dal d..letto, & dallo ft1uiio, cbe 1áii,iuc in molti, po/lo mi furio a quefta imprefˆ, alla quale .homaz tempo di entrare. 'Per difPonereáadunquegli intelletti, accioche meglio fia loro dimofl.rato il fentiero, & il fine, al quale dcono peruenire, dir-˜, che cofa .Arte: ondenafce : t1..m.. c:re[ce: .. cbei_iperrte"!ga. Difting11e1˜ le .Arti; l'J.trouer˜t./4náhitettJtra,& le parti di effe:.id1cJJlarando l ufficio,,&, il.fine dello .A-rchitetto ¥. 1r .. O E M I O'.. Il]: nu1ifc/onouqualitˆdlle-cofŽ,tra lequali.una,. che Habito {i dimanda fecondo cbe á fi dice. Far buon:b.tbito : e..I' ben babituato : & fim{'{lia11ti modi,,che dinotano o. . p;-endere,o poff..re..na tf!M-_litˆ,che di_lˆ_,doue, difficilmentefi pof]ˆ le11are. Sottoil p;e1..t'.onon:ie,-0_gm[t:1entta,-0gmartc,' ogm 1'trtu,-er og11i 1'itio fi comprende. Da qu11- 1Ja..ogpmo,1elomtelletto trahe.dlfe,áofe. LunaJ,.che egJ1 conofce '4 importaw...di ap,[!rmde- re 'P I{. I M O, 3 ,áe'piu uno babito, che 11.n' altro ._ L'altra, che non cofi ageuolmente s' acquiflano i belli habiti, n di leggieri alcuno merita effe.r con i cbiari nomi di quelli chiamato. Il che cofi effendo,l'huomo auuedut.. s'affatica, & pratica con le perfone eccellenti, & non feduce fe medefmo, credendo ue ramente di fapere, quello che egli ueramente non fa. Diuidonfi gli habiti in quefto modo, che altri fono dello intelletto, altri della uolontˆ noftra. Gli habiti dello intelletto _f˜no di tre manie- , 1áe. .Alcuni non lafi:iano lo intelletto piu al uero, che al falfo piegare, come la opinione, il JoJpetto, la Cl'edulitˆ: .Altri 1rolgeno la mente Immana dal uere>,& di fermo al falfo la torcono. co me fe alcuno da [alfi principij difPofto, al uero per modo alcuno conf entire non poteffe: & quefto mal habito fi chiama Ignoranza prauao. La terza maniera di babiti quc:lla, cbe auuezza lo intelletto al uero-, di modo, che egli non fi pu˜ alla falfitˆ, & all'er;áo>áe per alcuna uia riuolgere; Degna ucramente & p;-eciofa qualitˆ, & conditioue di habito, come quella, cbe lieui la inftabilitˆ dell'oppinione , chia;-ifca il fofPetto,&induca la certezza, & la fermezza della ueritˆ. Maperche il uero nelle co_f diuerjˆmente fi tmora: per˜ cfintorno al ueronelle cofe mol.ti fono gli habiti dello intelletto. Dico adunque nello intellctt o /,umano effer un' habito del uero, che di nece!Jitˆ adiuicne,& un'altro habito di quel uero, che non necejJario , dett,; da Filofofi Vero contingente ¥ Il Vero necefJario qztello, che per uera, & certa ragione /i con chiude . & oltra di 1ueflo ttero neceffˆrio quello, che per proua de alcuna cofa fi p(glia. & finalmente uero neceDario quello, cbe dt:lla proua, & della cofa prouata compofto. La onde dalla predetta dirti/ione i,-e maniere di habiti d' intorn() al uero necejfario t:i fono manifefie. La prima nominata S cienz.g,, che hltbito di conclufione per uera & necejfaria prouaacquiftato. La feconda dett,t Intelletto , cbe babito de i principij, & delleproue, & ritiene il nome della potenza dell'anima, nella quale egli fi truoua: la ondeáimi concetti, o Dignitˆ,o Ma(j“me fogliono chiamare. Da quefto habito detto intelletto, hanno battuto tdgore, & forza fPecialmente le Mathernatice. perche in quelle fono quefte notitieomanifeftfffime , & benche picciolefirmo di quantitˆ, fonoper˜ di ualo1áe ine/limabile. 'Per [apeore adur11ue conchiudere molte cofe da i proprij principij, ( che altro non,& di fermo al falfo la torcono. co me fe alcuno da [alfi principij difPofto, al uero per modo alcuno conf entire non poteffe: & quefto mal habito fi chiama Ignoranza prauao. La terza maniera di babiti quc:lla, cbe auuezza lo intelletto al uero-, di modo, che egli non fi pu˜ alla falfitˆ, & all'er;áo>áe per alcuna uia riuolgere; Degna ucramente & p;-eciofa qualitˆ, & conditioue di habito, come quella, cbe lieui la inftabilitˆ dell'oppinione , chia;-ifca il fofPetto,&induca la certezza, & la fermezza della ueritˆ. Maperche il uero nelle co_f diuerjˆmente fi tmora: per˜ cfintorno al ueronelle cofe mol.ti fono gli habiti dello intelletto. Dico adunque nello intellctt o /,umano effer un' habito del uero, che di nece!Jitˆ adiuicne,& un'altro habito di quel uero, che non necejJario , dett,; da Filofofi Vero contingente ¥ Il Vero necefJario qztello, che per uera, & certa ragione /i con chiude . & oltra di 1ueflo ttero neceffˆrio quello, che per proua de alcuna cofa fi p(glia. & finalmente uero neceDario quello, cbe dt:lla proua, & della cofa prouata compofto. La onde dalla predetta dirti/ione i,-e maniere di habiti d' intorn() al uero necejfario t:i fono manifefie. La prima nominata S cienz.g,, che hltbito di conclufione per uera & necejfaria prouaacquiftato. La feconda dett,t Intelletto , cbe babito de i principij, & delleproue, & ritiene il nome della potenza dell'anima, nella quale egli fi truoua: la ondeáimi concetti, o Dignitˆ,o Ma(j“me fogliono chiamare. Da quefto habito detto intelletto, hanno battuto tdgore, & forza fPecialmente le Mathernatice. perche in quelle fono quefte notitieomanifeftfffime , & benche picciolefirmo di quantitˆ, fonoper˜ di ualo1áe ine/limabile. 'Per [apeore adur11ue conchiudere molte cofe da i proprij principij, ( che altro non: La onde $'..ftz,modcfl.., forti, liberali, amfri, ucraci,&1!1 J˜_mrna buon:_, &wr..uofidzuentramo: &d1piu q11af“ f7m1- deiper la uirtuberoicafiamogiudi:atz. Ma lafctamo a d1et1á0 le co[e_, che nonfannopern?'¥ & ritrouiamoilnafl:imentodelleArti ,fecondo, che promefl˜ bauemo di_(opra. 'N.._'!:fe ogni artedaifj,ermza. Il cbe come fia,dir˜ bre..mnente, dimoflrando cbecofi!, ..lfJ,erimza: Da eh.. nafce: Come f“a fonte delle .Arti. IJJ,me..za 110n altro cbeuna :o..nttzone na;a damol..e ..1cor-:. dan-z!di cofefimiglianti a i fenfi bumam ..ttopofte, per lequalt ricorda..t'{! l httomo ..rudr:a di tutte ttd uno iftef!˜ modo. &coti tejfemp10. NJl conofl:ere una cofe,ui concorre pnma zl fon fo, dapoi la memoria: altra di zuefto la comp.tratione delle cofe ricordate. Hattendo f huomoper uia de i fenfi comprefo, e 1e lo Ajfenzg, per ejfl"mpio, ha conferito a qttefl,o, & a quello nella debolezza dello ftomaco, ricordandofi di tale effetto, ne caua una fomma uniue-rfele, & dice: .Aduuque doue debolez.za diftomaco to affirnzg giotteuole, & buono ¥ Il fimi/e puofˆredelle altre piant.., .. d.. molt.. partico..ari, et d!fli..t.. ifP";'ienn_nZ! col _nme'Z? della memoria p110 tranáe le propofitronr unmerfalz, lequalt fono prmczpq dell artr ¥ La iJJ,er1en:za adunque fimile all'orma, che ci dimofli-a le fiere. pere be fi come forma principio di ritrouare il Ce1áuo, nper˜ parte del Ce-mo, (perciocbe ilCeruonnon compofl<>di orme,) cofi la ifPerienza .. principio di ritrouar le arti, & non parte di alcuna arte; percbe le cofe a i _(enfifottopofl,e non fono principij dell'Arti; ma occafione, come d1iaramente fi uede, pc>' che il principio dell'Arte unireerfele, & non fottopofto a i fen/i humani, bencbe pe-r ttia de' fnfi flato fia ritrouato ¥ ma che differenza f“atra la iJJ,crienza, ('7' l'Arte ,fi uede innqueftonmodo. Certo l, che qu.i1, to all'operare non dall' .Arte la ijpcrien'{!, differente :percioche tanto in quefla, quanto in quella uenendofi all'effetto, f“. difcende allo inditJidu(}; per che le attio11i fono cerca le cofe particolari: Ma quanto alla forza, & alla efficacia de/1' operare, gli eJJ,erti fanno effetto maggiore, che quelli >i quali hanno folamente la ragione rmiuerfele delle cofe: & per˜ f Pefl˜ admiene cbe lo Ar tefice inefpcrto, a1mcnga Dio, che egli habbia nella mente la r:tgione de gli Artifiˆf, áerra perJ, & pecca bene-Jpejf˜, non per non fapcre, n perche la ragione fia men uera : ma perche non effercitato, nconofce i dife1tidell.imateria>l.1quale molte fiate non rifj,onde all.t “ntentione delf .Arte. Contutto quefiol'Arte piu eccellente, & piu degnandeUaniJJ,eriewza, percbe piu 1tici..a al fepere ¥ inte11..end..le caufŽ, & le ra..ioni delle cofe ¥ lˆ doue la ifPerienza opera f en'Z5 ragione, Apprefl˜ lo mtellrgente .Artefice pzu pronto a rifoluere, & dar conto delle cofe, che ilfemplice, et puroefJ,erto. La onde l' .Arte allafepie-n-za, che habito nobilf(Jimo, piu uicina. Segno rnanifefto'del fepere il potere infegrutre > &ammaeftrare a/tiáui, perciocbe laperfemoneconfifte inpoterenfar altri afe m.!deftmifim(..lianti. Et per˜ r.Artifice > che quello che intendela ragione, pu˜in[egnare &fnrenu1i'altro fŽ fte!Jo> quanto all'Arte fua : Ma laEjperto non coft. &fe bene lo EJJ,er..o moflr.. ad altri ..omceglifa, non per˜ atto a darne co11to,non/?attendo l' A1:te: & la fha dtmoflr..tzonealtra1lf enfo nonft e/lende , & fol.zmente iHmodo diueder.. co1..1..mt?connalczmaoppmronc, o credenza di colui, che uede: ilquale in fwiile atto fa ufficro fe-mzle tmpe-,fe..t.. , & lontano dall'ufficio dell'.,,1rte:&per˜Vimmio uzwieÈ cbel.! iJJ,e;á'.enzafia con la cognrtrone accompagnata. C<>me adunq11e n.ifl:e la iJJ,erienZ:_1; chencofae; & mdJpno..o C.A_r..e d.. quellaprocede, chiaramentes'dimoftrato. Dalchefi comP: áende.c!J!r d11e mame;-e d1 11Je;á1e11..a. t un.1,. chealt'Jlrte prepofta, ciochefi faprima, cbe.sacquiflz f.A;-te :come qut1:11do /i dice. lo faccio iJJ,erie117an,&uo()'iionprouare,f'emirie'“.:eal-,r, . .Il I r, fa ' .. ˜ ,, :1¥c..maco,a:e:,~ que1,? e come 1onte a m1..qu..to all .Arten. L'altmrrumiera qucUa, cbe ecc-rta_ta > &de/la dall Arte, cbeft truoua m nor, &fecondo le ragioni dell'Arte la e!ferdtiamo. ,g/1fl puoancbe dallepredette cofe 111:dere, ,áhe la iJJ,erienza molto piuferue alle Arti, cbes'acquifla,io I 4 LI11It,0 dette cofe ritrouatoha!ttmO, cbe ,4rte babito..ellamcnt..,.c..mein.... foggt!to ripoflo; che/a diJJ,onea fare, &operare con regola,&ragione fuort1' /e cofe utzl:alla u1ta: C..mc'Prudcnza tJ babito,chedifponc lointe..e..to a reg..lare la uolonta mquellecofe, che all.. u_mo11e,..bene della repisblica, &dellafm,..tglta, & dt fe_ftefl˜'conue;..gon<>: La onde $'..ftz,modcfl.., forti, liberali, amfri, ucraci,&1!1 J˜_mrna buon:_, &wr..uofidzuentramo: &d1piu q11af“ f7m1- deiper la uirtuberoicafiamogiudi:atz. Ma lafctamo a d1et1á0 le co[e_, che nonfannopern?'¥ & ritrouiamoilnafl:imentodelleArti ,fecondo, che promefl˜ bauemo di_(opra. 'N.._'!:fe ogni artedaifj,ermza. Il cbe come fia,dir˜ bre..mnente, dimoflrando cbecofi!, ..lfJ,erimza: Da eh.. nafce: Come f“a fonte delle .Arti. IJJ,me..za 110n altro cbeuna :o..nttzone na;a damol..e ..1cor-:. dan-z!di cofefimiglianti a i fenfi bumam ..ttopofte, per lequalt ricorda..t'{! l httomo ..rudr:a di tutte ttd uno iftef!˜ modo. &coti tejfemp10. NJl conofl:ere una cofe,ui concorre pnma zl fon fo, dapoi la memoria: altra di zuefto la comp.tratione delle cofe ricordate. Hattendo f huomoper uia de i fenfi comprefo, e 1e lo Ajfenzg, per ejfl"mpio, ha conferito a qttefl,o, & a quello nella debolezza dello ftomaco, ricordandofi di tale effetto, ne caua una fomma uniue-rfele, & dice: .Aduuque doue debolez.za diftomaco to affirnzg giotteuole, & buono ¥ Il fimi/e puofˆredelle altre piant.., .. d.. molt.. partico..ari, et d!fli..t.. ifP";'ienn_nZ! col _nme'Z? della memoria p110 tranáe le propofitronr unmerfalz, lequalt fono prmczpq dell artr ¥ La iJJ,er1en:za adunque fimile all'orma, che ci dimofli-a le fiere. pere be fi come forma principio di ritrouare il Ce1áuo, nper˜ parte del Ce-mo, (perciocbe ilCeruonnon compofl<>di orme,) cofi la ifPerienza .. principio di ritrouar le arti, & non parte di alcuna arte; percbe le cofe a i _(enfifottopofl,e non fono principij dell'Arti; ma occafione, come d1iaramente fi uede, pc>' che il principio dell'Arte unireerfele, & non fottopofto a i fen/i humani, bencbe pe-r ttia de' fnfi flato fia ritrouato ¥ ma che differenza f“atra la iJJ,crienza, ('7' l'Arte ,fi uede innqueftonmodo. Certo l, che qu.i1, to all'operare non dall' .Arte la ijpcrien'{!, differente :percioche tanto in quefla, quanto in quella uenendofi all'effetto, f“. difcende allo inditJidu(}; per che le attio11i fono cerca le cofe particolari: Ma quanto alla forza, & alla efficacia de/1' operare, gli eJJ,erti fanno effetto maggiore, che quelli >i quali hanno folamente la ragione rmiuerfele delle cofe: & per˜ f Pefl˜ admiene cbe lo Ar tefice inefpcrto, a1mcnga Dio, che egli habbia nella mente la r:tgione de gli Artifiˆf, áerra perJ, & pecca bene-Jpejf˜, non per non fapcre, n perche la ragione fia men uera : ma perche non effercitato, nconofce i dife1tidell.imateria>l.1quale molte fiate non rifj,onde all.t “ntentione delf .Arte. Contutto quefiol'Arte piu eccellente, & piu degnandeUaniJJ,eriewza, percbe piu 1tici..a al fepere ¥ inte11..end..le caufŽ, & le ra..ioni delle cofe ¥ lˆ doue la ifPerienza opera f en'Z5 ragione, Apprefl˜ lo mtellrgente .Artefice pzu pronto a rifoluere, & dar conto delle cofe, che ilfemplice, et puroefJ,erto. La onde l' .Arte allafepie-n-za, che habito nobilf(Jimo, piu uicina. Segno rnanifefto'del fepere il potere infegrutre > &ammaeftrare a/tiáui, perciocbe laperfemoneconfifte inpoterenfar altri afe m.!deftmifim(..lianti. Et per˜ r.Artifice > che quello che intendela ragione, pu˜in[egnare &fnrenu1i'altro fŽ fte!Jo> quanto all'Arte fua : Ma laEjperto non coft. &fe bene lo EJJ,er..o moflr.. ad altri ..omceglifa, non per˜ atto a darne co11to,non/?attendo l' A1:te: & la fha dtmoflr..tzonealtra1lf enfo nonft e/lende , & fol.zmente iHmodo diueder.. co1..1..mt?connalczmaoppmronc, o credenza di colui, che uede: ilquale in fwiile atto fa ufficro fe-mzle tmpe-,fe..t.. , & lontano dall'ufficio dell'.,,1rte:&per˜Vimmio uzwieÈ cbel.! iJJ,e;á'.enzafia con la cognrtrone accompagnata. C<>me adunq11e n.ifl:e la iJJ,erienZ:_1; chencofae; & mdJpno..o C.A_r..e d.. quellaprocede, chiaramentes'dimoftrato. Dalchefi comP: áende.c!J!r d11e mame;-e d1 11Je;á1e11..a. t un.1,. chealt'Jlrte prepofta, ciochefi faprima, cbe.sacquiflz f.A;-te :come qut1:11do /i dice. lo faccio iJJ,erie117an,&uo()'iionprouare,f'emirie'“.:eal-,r, . .Il I r, fa ' .. ˜ ,, :1¥c..maco,a:e:,~ que1,? e come 1onte a m1..qu..to all .Arten. L'altmrrumiera qucUa, cbe ecc-rta_ta > &de/la dall Arte, cbeft truoua m nor, &fecondo le ragioni dell'Arte la e!ferdtiamo. ,g/1fl puoancbe dallepredette cofe 111:dere, ,áhe la iJJ,erienza molto piuferue alle Arti, cbes'acquifla,io I 'P Jt. I M o. 5 s'acquiflano per_ in....ntio'ne , cl“e a quelle, che s' bnfarttno per am;..aeft'lat!terlto. Ila. na.[c....toadelle arti da prmc1pw debole, ma col tempo acquifta forza et mgore: zmperochez prmtz muen tori hanno poco I.urne delle cofe, & non po!Jono ageuolmente raccogliere molte uniue1fali propofitioni, per ..equ..li f J/.rte s' ing..gliardifca, pi:rcbe per la breuitˆ ..lla tJita non b"!m-0 _atempo di fame_la ifperum..: ma lafcui..do a pofter1 le cof _atrortate d,t loro J_em_ano la f.1!1ca d1a_q..lali, & agg1ugneno loro occafione d1 a11mentare le .Artz, per la m(Jlta wrtu, che ne i pocht pm, cipij fi truoua. per_che J}come nella 'll!en!ea_afi co1!cefC la moltitudine de fhd,..iti fotto un 'Principe,, cofi molti concetti dell arte .il.fo prmc1pw fi riferif“:eno. & per qm:/to d1 gran kmde fono degni gli inuc-ntori delle cofe, iquali IJa1mo troHato i principij jnza rifParmio di fatica, da-i quali deriua il compimento , & la perfettione dell'J/.rti: doue egli fi pu˜ dire che la metˆ del fatto, i il cominciar ba_aene. Et_, qui fia detto a baft_an...cl' intorno al..a origine, diffi(tione , accrefcimento, et perfettwne deU .Arte. ztefla che 10 diftmgua t Jlrt1 fecondo, che dz fopra promift di fare. Certo io non uoglio in quefto luogo fare una fcielta di tutte /: .Arti partitamentea, per che troppo ritardarei lo intendimento di cbi legge, & poco giouerei ¥ La[tier˜ a dietro quella fignificatione uniuerfale di qucfto uocabolo , che abb;áaccia t J/.rti liberali, delle quali tre fono cfintorno al parlare, & quattro cerca la qu.tntitˆ, d'intorno al parlare la Grammatica; La R.!Jetorica, la Logica: Cerca la qrutntitˆ la Geometria, l'.A./lrologia, f .Aritbmetica, la-: Mufica. Lafcier˜ /: .Arti uili, & baffe, che degne non fono della prefente confideratione, nŽ, del nome dell'Arte. 7:xgn ragioner˜ di quelle .Arti, et dottrine , che ci .(0110 infPir-ate da Dio, come la nofb-:t chriftia11a Theologia; perche hora non fi tende a q1,efto fine, che -:ritruouiarno tutto quello, che fotto nome di .Arte fl contiene : impcroche non al propofito noflro: ft che “o lafcier˜ le diuinationi , cbe mefl:olate fono di diui11a infPiratione, & bumana inuentione. Sono adimque al prefente bifogno quelle .Arti neceffei-ie, chef erueno co1i digmtJ, & gran: dezza alla commoditˆ, & ufo de' mortali: come l'.Arte di andar per mare detta ..uigatione, C .Arte Militare, t'.Arte del fabricare, la Medicina , l'Agricoltura , la Ven1t.ggione, l.. 'Pittura, ('1' Scoltura, il Lanificio, & altre fimiglianti, lequali in due modi fi po-!Jono con.. fiderare. prima come diforre110 , & con uie ragioneuoli trouando uanno le ragioni ,. & le regole dell'operare ¥ dapoi come con prontezza di mano s'affˆticano di ;onere in alcuna materia e/le-riore, quello cbe er :t ripofto nella mente. Donde nafce che alcune .Arti banno-piu della fcien,-¥ ..-i, &altre meno. & a cono_(cere /: .Arti piu degne, quefta la uia. QJ!elle,.nelle quali fa bi.fogno /: J/.rte del 1mmerare, la Geometria,& t altre Mathematice, tutte hanno del g;áande-.. il r“maneu te fenza le dette .Arti ( come dice 'Platone) uile,. & abietto, come cof.t nata da [emplice ima ginatione, fallace conit:ttura, & dal uero abb,tndonata ifPerienza ¥ Et quiui appttrir1 fa dignitˆ dell'J/.rchitettura, laquale appro11a giudica le opere,cbe dalle altre .Arti fi fanno. Ma perche prima non fi deue loda-re alcuna cofa, fe prima non fi fa , che cofa ella fia: giufto, & ra gioneuole ,,che dimoftriamo l'origine ) & la forza ,. & le parti dell'./4rchitettura, & qual fia l'ufficio , & il fine dtllo Architetto. & percbe il rnedefimo /i fa d,dlo .Autto1áe, come da erud.'t0-, & amrnaeftrato ne i precetti delf .Arte, dar˜ principio alla clicbiratione de i j“1oi detti ,.sbrigarnlomi pnma dalla dedicatione dcll' opera. Dedicmido ad.;mqi!c ad Ottaui& J/.tt,.fio dice in quefto mo do ¥ E N T R E, che la tua diurna mente 1 & Deitˆ-, ˜ Cc fare rmpcratore, acquil!aua l'Imperio del mondo, & i cittadini (“ gloriauano del trionfo & della uittoria tua, effondo tutti i nimici dalla tua inuitta uirm :í terra battuti: & mentre, che tutte le nationi domi te, & foggiogate il tuo cenno attendeuano,& il popolo Romano in- fiemc col fen:ito fuori d'ogni timore, da i tuoi altifsimi prouedimenti & conl“gli era goucrnato; io non ardiua mandare in luce le cofe dell'Architettura da me fcritte , tra tante occupationi , & con grandi penf“eri efplicate: dubitando non fuor di tempo tramcttendo- mi.- 'P Jt. I M o. 5 s'acquiflano per_ in....ntio'ne , cl“e a quelle, che s' bnfarttno per am;..aeft'lat!terlto. Ila. na.[c....toadelle arti da prmc1pw debole, ma col tempo acquifta forza et mgore: zmperochez prmtz muen tori hanno poco I.urne delle cofe, & non po!Jono ageuolmente raccogliere molte uniue1fali propofitioni, per ..equ..li f J/.rte s' ing..gliardifca, pi:rcbe per la breuitˆ ..lla tJita non b"!m-0 _atempo di fame_la ifperum..: ma lafcui..do a pofter1 le cof _atrortate d,t loro J_em_ano la f.1!1ca d1a_q..lali, & agg1ugneno loro occafione d1 a11mentare le .Artz, per la m(Jlta wrtu, che ne i pocht pm, cipij fi truoua. per_che J}come nella 'll!en!ea_afi co1!cefC la moltitudine de fhd,..iti fotto un 'Principe,, cofi molti concetti dell arte .il.fo prmc1pw fi riferif“:eno. & per qm:/to d1 gran kmde fono degni gli inuc-ntori delle cofe, iquali IJa1mo troHato i principij jnza rifParmio di fatica, da-i quali deriua il compimento , & la perfettione dell'J/.rti: doue egli fi pu˜ dire che la metˆ del fatto, i il cominciar ba_aene. Et_, qui fia detto a baft_an...cl' intorno al..a origine, diffi(tione , accrefcimento, et perfettwne deU .Arte. ztefla che 10 diftmgua t Jlrt1 fecondo, che dz fopra promift di fare. Certo io non uoglio in quefto luogo fare una fcielta di tutte /: .Arti partitamentea, per che troppo ritardarei lo intendimento di cbi legge, & poco giouerei ¥ La[tier˜ a dietro quella fignificatione uniuerfale di qucfto uocabolo , che abb;áaccia t J/.rti liberali, delle quali tre fono cfintorno al parlare, & quattro cerca la qu.tntitˆ, d'intorno al parlare la Grammatica; La R.!Jetorica, la Logica: Cerca la qrutntitˆ la Geometria, l'.A./lrologia, f .Aritbmetica, la-: Mufica. Lafcier˜ /: .Arti uili, & baffe, che degne non fono della prefente confideratione, nŽ, del nome dell'Arte. 7:xgn ragioner˜ di quelle .Arti, et dottrine , che ci .(0110 infPir-ate da Dio, come la nofb-:t chriftia11a Theologia; perche hora non fi tende a q1,efto fine, che -:ritruouiarno tutto quello, che fotto nome di .Arte fl contiene : impcroche non al propofito noflro: ft che “o lafcier˜ le diuinationi , cbe mefl:olate fono di diui11a infPiratione, & bumana inuentione. Sono adimque al prefente bifogno quelle .Arti neceffei-ie, chef erueno co1i digmtJ, & gran: dezza alla commoditˆ, & ufo de' mortali: come l'.Arte di andar per mare detta ..uigatione, C .Arte Militare, t'.Arte del fabricare, la Medicina , l'Agricoltura , la Ven1t.ggione, l.. 'Pittura, ('1' Scoltura, il Lanificio, & altre fimiglianti, lequali in due modi fi po-!Jono con.. fiderare. prima come diforre110 , & con uie ragioneuoli trouando uanno le ragioni ,. & le regole dell'operare ¥ dapoi come con prontezza di mano s'affˆticano di ;onere in alcuna materia e/le-riore, quello cbe er :t ripofto nella mente. Donde nafce che alcune .Arti banno-piu della fcien,-¥ ..-i, &altre meno. & a cono_(cere /: .Arti piu degne, quefta la uia. QJ!elle,.nelle quali fa bi.fogno /: J/.rte del 1mmerare, la Geometria,& t altre Mathematice, tutte hanno del g;áande-.. il r“maneu te fenza le dette .Arti ( come dice 'Platone) uile,. & abietto, come cof.t nata da [emplice ima ginatione, fallace conit:ttura, & dal uero abb,tndonata ifPerienza ¥ Et quiui appttrir1 fa dignitˆ dell'J/.rchitettura, laquale appro11a giudica le opere,cbe dalle altre .Arti fi fanno. Ma perche prima non fi deue loda-re alcuna cofa, fe prima non fi fa , che cofa ella fia: giufto, & ra gioneuole ,,che dimoftriamo l'origine ) & la forza ,. & le parti dell'./4rchitettura, & qual fia l'ufficio , & il fine dtllo Architetto. & percbe il rnedefimo /i fa d,dlo .Autto1áe, come da erud.'t0-, & amrnaeftrato ne i precetti delf .Arte, dar˜ principio alla clicbiratione de i j“1oi detti ,.sbrigarnlomi pnma dalla dedicatione dcll' opera. Dedicmido ad.;mqi!c ad Ottaui& J/.tt,.fio dice in quefto mo do ¥ E N T R E, che la tua diurna mente 1 & Deitˆ-, ˜ Cc fare rmpcratore, acquil!aua l'Imperio del mondo, & i cittadini (“ gloriauano del trionfo & della uittoria tua, effondo tutti i nimici dalla tua inuitta uirm :í terra battuti: & mentre, che tutte le nationi domi te, & foggiogate il tuo cenno attendeuano,& il popolo Romano in- fiemc col fen:ito fuori d'ogni timore, da i tuoi altifsimi prouedimenti & conl“gli era goucrnato; io non ardiua mandare in luce le cofe dell'Architettura da me fcritte , tra tante occupationi , & con grandi penf“eri efplicate: dubitando non fuor di tempo tramcttendo- mi.- 6 L I n._omi, incorre[sinell'offe{a dell'animo tuo. Ma po.., che io m'accodi, c)1.. egt..al cur! ..cn:ui & della faIute d'ognuno con il publico maneggio,.. ..cll_a oppo..tuntta dc'.publ1C1 edtfu: ij; acciochc non (olamcnte fuffecol fauor tuo la .c.. .. m1port... 'l\t: 10]0110 wro_o,o[odr d1m..arare che cofo e Bali/la, & Scorp1one,pcrc1ochefe11e drra 11cldecuno libroal proprio luogo.111:fi deue ( per quantoflimo io) confondere l'ordine dellecofe. !'1:¥1ir˜ ad11nq11e a Viná. il1ualefe,áondo il precetto' ddl'.Arte diff.mfce, e detcnnina,decof.1 ,,hcbitettn.t,dicendo. Architettura Jcienza, di molte difciplinc, & Jj diuerr“ .im ..aefiramcnti ornlta, dal cui giudicio s'appwuano tutte le opere, che dal'e ::ltre Ani comprntameme (“ f,mno. 'Prima, cb..fi i:fpon:{a,e:?' dimoftri cbecofo,Architettura, dii' /,1forza di qfle/lonome,perczocbemoltog1ouaaflomtcndmzento delle cofe,che fi diranno ¥ .Arcbitett1:ra tlnome, cláe d,1tgreco derdtur;& di cfae 1tocicompojlo . LA prima fig11fica principale, & capo ¥ La feco11d.tfabbro,˜ artefice . Ef cl?i1toltf bene cfprimere uolg.cl7i,ente l,t forza del detto n..me, direbbecapomaeftra, Etpero dzce 'Platone, che lo .Arcb tetto non fo meflicri alc,,mo,r>ia Joprafian- tca 6 L I n._omi, incorre[sinell'offe{a dell'animo tuo. Ma po.., che io m'accodi, c)1.. egt..al cur! ..cn:ui & della faIute d'ognuno con il publico maneggio,.. ..cll_a oppo..tuntta dc'.publ1C1 edtfu: ij; acciochc non (olamcnte fuffecol fauor tuo la .c.. .. m1port... 'l\t: 10]0110 wro_o,o[odr d1m..arare che cofo e Bali/la, & Scorp1one,pcrc1ochefe11e drra 11cldecuno libroal proprio luogo.111:fi deue ( per quantoflimo io) confondere l'ordine dellecofe. !'1:¥1ir˜ ad11nq11e a Viná. il1ualefe,áondo il precetto' ddl'.Arte diff.mfce, e detcnnina,decof.1 ,,hcbitettn.t,dicendo. Architettura Jcienza, di molte difciplinc, & Jj diuerr“ .im ..aefiramcnti ornlta, dal cui giudicio s'appwuano tutte le opere, che dal'e ::ltre Ani comprntameme (“ f,mno. 'Prima, cb..fi i:fpon:{a,e:?' dimoftri cbecofo,Architettura, dii' /,1forza di qfle/lonome,perczocbemoltog1ouaaflomtcndmzento delle cofe,che fi diranno ¥ .Arcbitett1:ra tlnome, cláe d,1tgreco derdtur;& di cfae 1tocicompojlo . LA prima fig11fica principale, & capo ¥ La feco11d.tfabbro,˜ artefice . Ef cl?i1toltf bene cfprimere uolg.cl7i,ente l,t forza del detto n..me, direbbecapomaeftra, Etpero dzce 'Platone, che lo .Arcb tetto non fo meflicri alc,,mo,r>ia Joprafian- tca 'P Jt I il! O. te ˆ quelli, che gli fanno. La doue potremo dire l' .Architetto non effer Fabro, non r,zacflrd di legname, non muratore, non feparatamente certo, & determinato artefice, ma capo,fopraftante, ®olatore di tutti gli arteficij: come quello, che 11011 fia prima, a tanto grado [alito ,.che egli . non fi habbia prir,za in molte, & diuerfe dottrine, & opere e/Jercitato. Sopi-aftando adunque ˆimoftra, di[egna, diftribuife, ordina, & comanda. & in quefti uffici appare la dignitˆ delf Architettura efJer alla fapienza uicina, & come uirt heroica nel me'{!) di tutte le arti dimorare ¥ perche fola intende le cagioni ;fol.i abbraccia I.e belle, & alte cofe :fola, dico, tra tutte r.Arti partecipa delle piu certe fcienz.!!, come f.A.ritbmetica, & la Geometria, & le altre, fenza,lequali ( come s' detto) ogni arte .uile, & f enza riputatione. Yedendo adunque Vitr. r.Aiáchitettura effer tale, dice prima ell.ieffer ..Scienza... &per Sciwz.:r-intendecognitione, -& raunanza di molti precetti, & ammaeftramenti, che unitarnente riguardano alla conofcenz..a d'1m fine propofto. poi perche in quefto la.Architettura conuiene con molte altre JŽ1enz.!!, delle quali par titamente fi puo dire, che ciafcuna fia cognitio11e: per˜ Yitr. le. attribuifce alcuue differcnz.!! ,, che riftringono quello intendimento uniuerfale, & comm1me del predetto nome. & quefto ufficio della 1Jeradiffinitione, cio dichiarire la natura, & la forza della cofa diffinita, in modo cbe ella da tutte altre cofediftinta,& [ep,trata fi cono[ca,&Jm˜ foggiugne Vitr. .. Di molte difcipline,_& di diuerfi ammaeftr,imenti ornata . “ F.t diftingueper le dette parole ['.Architettura, da molte par iicolari notitie, che uengono da i fenfi, ftanno rsella ijperienza, (9" fi eflrcitano per pratica. 1'{_ per quefio anchora bene diffini.ta t .Architettura: percioche fe quiui reflaffe la diffiiiitione, ell,:i farebbe commune, &piutampia di quello ,.cbe fi conuiene. Imperocbe l'.Arte del dire, laM.e-dicina, & molte altre .Arti, & fcienz.!! ornateforro di molte dottrine, & di du:rfi ammaeftra¥ menti, come chiaramente per glifcrittitdiCicerone, di Galeno, & cl' altri autori/i uede. I{jflr..gnendo adunqtte Yitr. con maggiori proprietˆ la fua diffinitione, dice I Dal cui giudici o s' approuano tutte le opere, che dalle altre arti fifanno ¥ ! I.eco l'ultima dijferenz.:,i,che ne i iteri,& giufti termini, & quaftconfini rinchiude l' .Architel tura.percioabe il giudicare le opere compiute dal. le.Arti, proprio di lei, & non d' altre. L'oratore s'adorna di molte ./4rti, & difipline, & ,quelle grandif]ime, fono, & belli(fime. Il fimigliante fa il Medico; ma t uno, & l'altro hanno diuerfi intendimenti . f Oratore I adorna fer potere per[ uadere, cio indurre opinione in ogm materia propofta. Il Medico per indurre, o crmferuare Li fa11itˆ. Ma lo ./4rchrtetto folo per giudicpre, & appro11,are le opere perfette dalle alt-re .Arti :perfette, dico, 01u:r compiute, come dice Vitr. per˜ che non fi pu˜ giudicare j non le cofe finite, accio niuna fcufa fia dello .Artefice'. Y ero anche queflo, ,:he lo .Architetto fopraftando mentre che fi fanno le opcre,gdica fe e!,. lefi f':znno bene, ˜ male, & a_pproua quefta, Cl biaftna quella ,fecondo il giudicio, & la cognitio-ne ,_cbe egli ha; & forfe quefta migliorc.ejpofitione che la di fopra. Dalla dijfinitioneádell'.Ar-chitettura ,fi compi-ende che cofa .Architetto , & fi conofce, .Architmo, efter colui, cbe percert.i, &merauigliofa ragione, & uia s“ contlamente, & contanimo fa determinare, come con lo infegna;áe, & con t opera condurre ˆ fine quelle cofe >cbe dal mouim>Jnto de i pefi d,.il' compartimento de i corpi, & dalla compofitione de/le ope;áe ˆ beneficio de gli httomini.fˆranno commendate. l .Al'chitettura fcienza.ornata di molte .tfji:iplim:, & di diucrfi amm.ieflrame.1¥ á ti.! Et per difciplina intende quello, che i difepoli imparano . Et per ammae/iramenti,quello' che i maeftri infognano.il parlare inftrumento dello infegrucre, Ž,~ l'gdi;áe dello imparare ¥ La dot-trintt comincia nel concetto di coliti, che “nfegna, & fi eftcndefino alle parole. la d[fiplina co-mincia-n e/l'udito di colui, che impara, & termina nel concettot. Ma beffa coj“i il fitpponere: ;?cr ragione, & dimojb-areperpratica,; i1l quello d laDottrin.1, in,1uefto I.i Emditionc, cioJ lo1 fkrojfamento. I 'Perlotcuitgiuditios'appro1umo. .. Il gtdicare cofa¥eccellentiftim.i,&noni ad altri concejfa, che ˆ i faui, &prudenti: percioche il gulitio fi fo fopra lŽ cofe conofciute,, &per quello, .. S'approua,I cio fi dd lafenten-za,&fi dimojháa, chec-on ragionejiope..r.a to, Ap_proua adunfi!lel' ,A,,hiteuur.1 ,top_ere fntte dalle altr.e ,irti ¥. op_era qr1ello artificio;, ˜lauoro.> 'P Jt I il! O. te ˆ quelli, che gli fanno. La doue potremo dire l' .Architetto non effer Fabro, non r,zacflrd di legname, non muratore, non feparatamente certo, & determinato artefice, ma capo,fopraftante, ®olatore di tutti gli arteficij: come quello, che 11011 fia prima, a tanto grado [alito ,.che egli . non fi habbia prir,za in molte, & diuerfe dottrine, & opere e/Jercitato. Sopi-aftando adunque ˆimoftra, di[egna, diftribuife, ordina, & comanda. & in quefti uffici appare la dignitˆ delf Architettura efJer alla fapienza uicina, & come uirt heroica nel me'{!) di tutte le arti dimorare ¥ perche fola intende le cagioni ;fol.i abbraccia I.e belle, & alte cofe :fola, dico, tra tutte r.Arti partecipa delle piu certe fcienz.!!, come f.A.ritbmetica, & la Geometria, & le altre, fenza,lequali ( come s' detto) ogni arte .uile, & f enza riputatione. Yedendo adunque Vitr. r.Aiáchitettura effer tale, dice prima ell.ieffer ..Scienza... &per Sciwz.:r-intendecognitione, -& raunanza di molti precetti, & ammaeftramenti, che unitarnente riguardano alla conofcenz..a d'1m fine propofto. poi perche in quefto la.Architettura conuiene con molte altre JŽ1enz.!!, delle quali par titamente fi puo dire, che ciafcuna fia cognitio11e: per˜ Yitr. le. attribuifce alcuue differcnz.!! ,, che riftringono quello intendimento uniuerfale, & comm1me del predetto nome. & quefto ufficio della 1Jeradiffinitione, cio dichiarire la natura, & la forza della cofa diffinita, in modo cbe ella da tutte altre cofediftinta,& [ep,trata fi cono[ca,&Jm˜ foggiugne Vitr. .. Di molte difcipline,_& di diuerfi ammaeftr,imenti ornata . “ F.t diftingueper le dette parole ['.Architettura, da molte par iicolari notitie, che uengono da i fenfi, ftanno rsella ijperienza, (9" fi eflrcitano per pratica. 1'{_ per quefio anchora bene diffini.ta t .Architettura: percioche fe quiui reflaffe la diffiiiitione, ell,:i farebbe commune, &piutampia di quello ,.cbe fi conuiene. Imperocbe l'.Arte del dire, laM.e-dicina, & molte altre .Arti, & fcienz.!! ornateforro di molte dottrine, & di du:rfi ammaeftra¥ menti, come chiaramente per glifcrittitdiCicerone, di Galeno, & cl' altri autori/i uede. I{jflr..gnendo adunqtte Yitr. con maggiori proprietˆ la fua diffinitione, dice I Dal cui giudici o s' approuano tutte le opere, che dalle altre arti fifanno ¥ ! I.eco l'ultima dijferenz.:,i,che ne i iteri,& giufti termini, & quaftconfini rinchiude l' .Architel tura.percioabe il giudicare le opere compiute dal. le.Arti, proprio di lei, & non d' altre. L'oratore s'adorna di molte ./4rti, & difipline, & ,quelle grandif]ime, fono, & belli(fime. Il fimigliante fa il Medico; ma t uno, & l'altro hanno diuerfi intendimenti . f Oratore I adorna fer potere per[ uadere, cio indurre opinione in ogm materia propofta. Il Medico per indurre, o crmferuare Li fa11itˆ. Ma lo ./4rchrtetto folo per giudicpre, & appro11,are le opere perfette dalle alt-re .Arti :perfette, dico, 01u:r compiute, come dice Vitr. per˜ che non fi pu˜ giudicare j non le cofe finite, accio niuna fcufa fia dello .Artefice'. Y ero anche queflo, ,:he lo .Architetto fopraftando mentre che fi fanno le opcre,gdica fe e!,. lefi f':znno bene, ˜ male, & a_pproua quefta, Cl biaftna quella ,fecondo il giudicio, & la cognitio-ne ,_cbe egli ha; & forfe quefta migliorc.ejpofitione che la di fopra. Dalla dijfinitioneádell'.Ar-chitettura ,fi compi-ende che cofa .Architetto , & fi conofce, .Architmo, efter colui, cbe percert.i, &merauigliofa ragione, & uia s“ contlamente, & contanimo fa determinare, come con lo infegna;áe, & con t opera condurre ˆ fine quelle cofe >cbe dal mouim>Jnto de i pefi d,.il' compartimento de i corpi, & dalla compofitione de/le ope;áe ˆ beneficio de gli httomini.fˆranno commendate. l .Al'chitettura fcienza.ornata di molte .tfji:iplim:, & di diucrfi amm.ieflrame.1¥ á ti.! Et per difciplina intende quello, che i difepoli imparano . Et per ammae/iramenti,quello' che i maeftri infognano.il parlare inftrumento dello infegrucre, Ž,~ l'gdi;áe dello imparare ¥ La dot-trintt comincia nel concetto di coliti, che “nfegna, & fi eftcndefino alle parole. la d[fiplina co-mincia-n e/l'udito di colui, che impara, & termina nel concettot. Ma beffa coj“i il fitpponere: ;?cr ragione, & dimojb-areperpratica,; i1l quello d laDottrin.1, in,1uefto I.i Emditionc, cioJ lo1 fkrojfamento. I 'Perlotcuitgiuditios'appro1umo. .. Il gtdicare cofa¥eccellentiftim.i,&noni ad altri concejfa, che ˆ i faui, &prudenti: percioche il gulitio fi fo fopra lŽ cofe conofciute,, &per quello, .. S'approua,I cio fi dd lafenten-za,&fi dimojháa, chec-on ragionejiope..r.a to, Ap_proua adunfi!lel' ,A,,hiteuur.1 ,top_ere fntte dalle altr.e ,irti ¥. op_era qr1ello artificio;, ˜lauoro.> ! LIBnltO' ˜ litttoro, che reflancelfando!oper11tione dello.Artefice, ofinita, o .no,s..nita,che ella .(ia : comenoperatione quelmouimento che eglifa..tre l.m_ora ¥ Ma 1"tt101!e smtemfe negat..o ?. o maflleggio ciuile, &uirtuofo,ccf!tao che egli fui, mente refla di fu..rz'. { Arti. J R.;Ji smtendenrarti in quantofi opera, le ragioni delle qualt ad effa patrona fi riferifcono ¥ Et qu1.fi..fi,ie_allaŽiffinitionedelt.Arcbitcttura.ru:llaquale reirtualmente comprefe fono le belle 1arita dellArcbitcttura, e'.. de i precettfuoi;co/:Z d_egna di n:olta con(zder..tione. & percbe egli s,intendaque/lo mir.-rbefecreto: Dico, che m c1afcuna_(c1enza ladiffimtione del[oggetto, del 111alfi tratta, cbe quellonˆcuiflriferifce tutto quello che nellafcien.. ttattato, cont1ene Nirtualwmtelefolutioni de i d11bif,le inuentioni de ifecreti, &la ueritˆ dellecofe!n 'l"ell.i Ji..wza. c01!tenu..te. Pirt11almentecontenere intendopoter ptod1máe u..a cofa, come tl fm.. c_on..ume m !11rtu 1lfrutto. Ladijfinitione adunqm:del [oggetto quando e fatta con le rag1om d1clnarate dr fopra, cio quando dimoftra la naturadellacofa d“/finita , la raccomm1manz._t1,:, che b,tcon molte altre cofe,<tdifferenzac:;~propietˆnchetiene, hanuirtudi farnmanifefle le ofcllre dimande, che fonofotte in quellafcienza. &la ragione , perche la diffinitione del [oggetto ptincipio dcli.i dimofiratione. ilq11ale come precetto dt:ll'.Arte effer del!e uero, utile, & conforme; ( come dice calcno) //ero ,perc/Je nientefl comprende >cheuero tlonfia,comefe eglifi dit-effe,il Felendella chimeraeffer utile ˆ gli infenni. queflo nonfi potrebbe comprendere, percbe uero 110n ,cbe la chimerat1áa le cofe d1e fono fi troui. Ytile, percbe necef]ˆr“o, che egli tenda ˆ qualchefine; &Vtil1tˆ non altro che riferirele cofe al debito fine, e:;~ in11ero dcg11a non del nome d1 .,;lrtt ']11Clla cogn;tione,la cui operatione non utile alla Immana uita. La conformitˆ pofta nella 14irtu predetta di produrre. percbe molte cofe hanno in ft la forza della 11critJ. , che non banuo la foYza dcli.i conformitˆ,& la uirt11, confifle nelf applicatione, & quelle non bmmo ualore d'influire il l1m1e loro nelle cofe. Ilcbe fi conofce, che uolendo noi app/Jc.1re i priucipiJ alle ,ofe, non fi raccoglie alcuna ragione, percioche non fono confonni, n conclud,,11ti. Qy,ando adunque il [oggetto, &leproprietˆnafcenoda i principi/, & cal(fe, al/bora 11i J la conformitˆ. Yero da tutti giudicato ( conofcil(ti i ter111i11i, come io diceu.-i) cbe.(e d.ille cofe eguali /i le11crarmo ieguali, ˜ dalle pari le pari, il rimanente farˆ pari ˜ eguale ¥ n folamente e11ero queflo principio , ma di 11.tlore grandifjimo ¥ pe..-ciocbe egli fi applica d,il F1lofofo 11at1tralt: a i mouime11ti, :il tempo, agli JJ,atij: dal Geometra alle mifure,& gra11dezzy; dallo Aritbmetii-o a i 'Jl{jm1eri; dal Mt, fuonani[,1011i ;dal Medico alle uirtu Žrqualitˆdellecofe. Sta11do ad1mq11e cio, cbc s'i} detto, ne feguita quello, che dira Vitiá. dtll'Jlrcbitcttura. & prima del [,,o nafcimento, & poi delle fue conditioni. dice ad11w1uc ¥ !Effa nafte dtt fabrica, & da difcorfo ¥ J f?.!!.efta co11fe1 uen:za!!ou /ipu˜..onofce-re ,[e_ primann..nfifo ma-11ifefi?> che cofa Fabrica, & ..hc cofa D1jco;fo, per˜ dice vmá. { Fabrtca co11t111uo, & ej]ercitato penjiero delfufo, cbe d1 qualunque materia, che per ..ar fonna aU'opera propoflafi r..chiede, con le rt..anifi comi:ie. Difcorfo 'Jllello , che Je cofe fobr,cateprontmnente, c:,;.. con ragwneuolep,áoport1one puod1moflra11do manife.(lare. J Dittino 11erar111:nte 1l defiderio di qlfelli, che leuando la mente alla confideratione delle c()fe belle, cercano lecagionidi quelle, & rig..tard.md.. ..omedal di fop;:a s'..cendcno allefatiche pc1álo contraTIO mo..tl J!m.., che con grand(ffimclod11nalza11do al cielo I dotti, & frtteratilmomini, & coi, merau1gl1arf{1tard'!t1do ..e fc1en'Z! fonnoogt_1ialtra co.. pi11 prefto cbe,1(f.1tica1fzper ac1uiflarlc. Sonoar_ichemolt,, 1 qualiaue?g.. , c/)efappumo cjf er bifognoperfacquijlo d' ttna fcicn-za participare d1 molte alt>:e, poco pero d1 fltlltj1C1mmo, aniJ danno ˆ bi.1fimofealcunofi dˆ al/o./ludiod..q1!../le. QJJ.eft1come gentetr,t111ata&folle , /i dcrmolaft:iaredaparte. Bella cofa il potereg..ud1carc, & ,tppr?11are le opere d(mortali,come atto di uim1j“1periore , 11erfo r inferiore: 111mte d!n.enopocb1fl, dam:o allafatica,pocbi uogliono adoperar/i, &1,[tirc delle pe/11dell'otio : &percio nonf“m..og111d1C10, &per c..nfeguente non perueugonoalfine dell'Jlrd)lfettur.1; Mafoloflut.m!og_lortando d1 effercln.i1..1,1t1 .Atcbitetti di queflo principe & di quello. &alle[mlonon lerag1om, male opere loro,d1,cndo cofifeci io, cofiordinai nel, tal pallaz.., &nelía tall)iefa ! LIBnltO' ˜ litttoro, che reflancelfando!oper11tione dello.Artefice, ofinita, o .no,s..nita,che ella .(ia : comenoperatione quelmouimento che eglifa..tre l.m_ora ¥ Ma 1"tt101!e smtemfe negat..o ?. o maflleggio ciuile, &uirtuofo,ccf!tao che egli fui, mente refla di fu..rz'. { Arti. J R.;Ji smtendenrarti in quantofi opera, le ragioni delle qualt ad effa patrona fi riferifcono ¥ Et qu1.fi..fi,ie_allaŽiffinitionedelt.Arcbitcttura.ru:llaquale reirtualmente comprefe fono le belle 1arita dellArcbitcttura, e'.. de i precettfuoi;co/:Z d_egna di n:olta con(zder..tione. & percbe egli s,intendaque/lo mir.-rbefecreto: Dico, che m c1afcuna_(c1enza ladiffimtione del[oggetto, del 111alfi tratta, cbe quellonˆcuiflriferifce tutto quello che nellafcien.. ttattato, cont1ene Nirtualwmtelefolutioni de i d11bif,le inuentioni de ifecreti, &la ueritˆ dellecofe!n 'l"ell.i Ji..wza. c01!tenu..te. Pirt11almentecontenere intendopoter ptod1máe u..a cofa, come tl fm.. c_on..ume m !11rtu 1lfrutto. Ladijfinitione adunqm:del [oggetto quando e fatta con le rag1om d1clnarate dr fopra, cio quando dimoftra la naturadellacofa d“/finita , la raccomm1manz._t1,:, che b,tcon molte altre cofe,<tdifferenzac:;~propietˆnchetiene, hanuirtudi farnmanifefle le ofcllre dimande, che fonofotte in quellafcienza. &la ragione , perche la diffinitione del [oggetto ptincipio dcli.i dimofiratione. ilq11ale come precetto dt:ll'.Arte effer del!e uero, utile, & conforme; ( come dice calcno) //ero ,perc/Je nientefl comprende >cheuero tlonfia,comefe eglifi dit-effe,il Felendella chimeraeffer utile ˆ gli infenni. queflo nonfi potrebbe comprendere, percbe uero 110n ,cbe la chimerat1áa le cofe d1e fono fi troui. Ytile, percbe necef]ˆr“o, che egli tenda ˆ qualchefine; &Vtil1tˆ non altro che riferirele cofe al debito fine, e:;~ in11ero dcg11a non del nome d1 .,;lrtt ']11Clla cogn;tione,la cui operatione non utile alla Immana uita. La conformitˆ pofta nella 14irtu predetta di produrre. percbe molte cofe hanno in ft la forza della 11critJ. , che non banuo la foYza dcli.i conformitˆ,& la uirt11, confifle nelf applicatione, & quelle non bmmo ualore d'influire il l1m1e loro nelle cofe. Ilcbe fi conofce, che uolendo noi app/Jc.1re i priucipiJ alle ,ofe, non fi raccoglie alcuna ragione, percioche non fono confonni, n conclud,,11ti. Qy,ando adunque il [oggetto, &leproprietˆnafcenoda i principi/, & cal(fe, al/bora 11i J la conformitˆ. Yero da tutti giudicato ( conofcil(ti i ter111i11i, come io diceu.-i) cbe.(e d.ille cofe eguali /i le11crarmo ieguali, ˜ dalle pari le pari, il rimanente farˆ pari ˜ eguale ¥ n folamente e11ero queflo principio , ma di 11.tlore grandifjimo ¥ pe..-ciocbe egli fi applica d,il F1lofofo 11at1tralt: a i mouime11ti, :il tempo, agli JJ,atij: dal Geometra alle mifure,& gra11dezzy; dallo Aritbmetii-o a i 'Jl{jm1eri; dal Mt, fuonani[,1011i ;dal Medico alle uirtu Žrqualitˆdellecofe. Sta11do ad1mq11e cio, cbc s'i} detto, ne feguita quello, che dira Vitiá. dtll'Jlrcbitcttura. & prima del [,,o nafcimento, & poi delle fue conditioni. dice ad11w1uc ¥ !Effa nafte dtt fabrica, & da difcorfo ¥ J f?.!!.efta co11fe1 uen:za!!ou /ipu˜..onofce-re ,[e_ primann..nfifo ma-11ifefi?> che cofa Fabrica, & ..hc cofa D1jco;fo, per˜ dice vmá. { Fabrtca co11t111uo, & ej]ercitato penjiero delfufo, cbe d1 qualunque materia, che per ..ar fonna aU'opera propoflafi r..chiede, con le rt..anifi comi:ie. Difcorfo 'Jllello , che Je cofe fobr,cateprontmnente, c:,;.. con ragwneuolep,áoport1one puod1moflra11do manife.(lare. J Dittino 11erar111:nte 1l defiderio di qlfelli, che leuando la mente alla confideratione delle c()fe belle, cercano lecagionidi quelle, & rig..tard.md.. ..omedal di fop;:a s'..cendcno allefatiche pc1álo contraTIO mo..tl J!m.., che con grand(ffimclod11nalza11do al cielo I dotti, & frtteratilmomini, & coi, merau1gl1arf{1tard'!t1do ..e fc1en'Z! fonnoogt_1ialtra co.. pi11 prefto cbe,1(f.1tica1fzper ac1uiflarlc. Sonoar_ichemolt,, 1 qualiaue?g.. , c/)efappumo cjf er bifognoperfacquijlo d' ttna fcicn-za participare d1 molte alt>:e, poco pero d1 fltlltj1C1mmo, aniJ danno ˆ bi.1fimofealcunofi dˆ al/o./ludiod..q1!../le. QJJ.eft1come gentetr,t111ata&folle , /i dcrmolaft:iaredaparte. Bella cofa il potereg..ud1carc, & ,tppr?11are le opere d(mortali,come atto di uim1j“1periore , 11erfo r inferiore: 111mte d!n.enopocb1fl, dam:o allafatica,pocbi uogliono adoperar/i, &1,[tirc delle pe/11dell'otio : &percio nonf“m..og111d1C10, &per c..nfeguente non perueugonoalfine dell'Jlrd)lfettur.1; Mafoloflut.m!og_lortando d1 effercln.i1..1,1t1 .Atcbitetti di queflo principe & di quello. &alle[mlonon lerag1om, male opere loro,d1,cndo cofifeci io, cofiordinai nel, tal pallaz.., &nelía tall)iefa ;t ,.. ,.. ,lt. ili- " 1ft (fC: i;,: 9 chiefa . & non uogliono confiderttre, che non hanno, Geometri,'t, nJ .Arithmet“ca, ne intendeno la forza delle proportioni, & la natmáa delle cof ¥ Egli bifogna ruiunque hauere e_{!rcitw,.::r fobrica; bi[ogna diforfo. Il difcorfo come padre; la Fabrica e come madre dell'.Architettura. I Lafabrica continuato penfiero dell'ufo, f Ogni artificiofo componimento ha lo effer fuo dalla notitia del fine come dice Galeno . Volendo adunque fabricare ,fa di meftier i hauere co rwfcimento del fine. Fi1le intendo io quello, a cuis'indrizza la operatione: Et in que{io lo intelletto: confidera, cbe cofa principio, & che cofa mezo ¥ & truoua cbe il principio fl confidcra in modo diprefidenza, & nel principiare il fine prima dello ;zgente, per che il fine quello,ache muoue all'opera: lo agente prim.:t che la form,t, perche lo agente induce la for111a; & la forma prim.z, che la materia : imperocbe la materia non mof!ˆ, .(e la forma non prim:z nella mente di colui che opera. Il me-zy ueramente il [oggetto nel quale il fine m:mda laflui flmiglianza al principio , & il principio la rimanda al fine: per˜ non concordanza maggio;-e di quella, che tra' l principio, e' l fine. oltra di queflo egli fi comprende che cbirmque imped..fe il mezy, leua il principio dal fine: & cbe il mezy per cagione del principio s'affatica, & r{(petto al fine fi ripofa. Volerzdoadunque fabricare, bifogna conáendcre, & acquiflare fl dti,acome la caccia de/le fiere, fuccellare, & la pefcagione, in fine altre non a confidcrare, non a finire, non a pigliare intente fono ¥ Ma correggono, & emendano gli errori, & i darmi delle cofeafotte, & quelle racconciano; come forfe la mcdidna ,fecondo G.1lcno. Con tutte le predettea.Artian..fopra tutte t .Arcbitettura, come giudice, eh' ella di ciafc11na. La onde nece!Jario, che in e!Ja fi confideri alcuna cof a fotta, o da eff er fotta, & I.a ragione : E.t per˜ d1!e coji: fono, i una la fignificata, &propofta opera, f altr:t la figni/“cante cio dimoftratma ragione. Tutti gli effetti adtmque, tutte le opere, o lauori delle .Arti, tutte le concl1,floni di tutte le fcien -zy fono lt: cofe fignif“cate;mll le r,igioni, le prom:, le caufe ,li qz,elle fono le cofe flgnificanti. E.t 'lueflo , perche il fogno fl riferifce alla cofa fignificata: lo effetto alla carifˆ: La conduflone alla proua. Ma pei-dichiaratione dico, che fignificare perfeg,ii dimoft,áare, & feg11a;-e imprime re il fegno. La doue in ogni opel'a da ragione drizzata , & con difegno finita, imprcf!o il Jegno dello .Artefice , cio la 9ualitˆ, & la forma, cbe era nella mente di quello ¥ percioche lo .Artefice opera prima nello intelletto, & co,1cepe nella 111e,1te, & Jegna poi la m.1teria c/ll'riore, dello habito i11terion: I Specialmentr: 11elt .Arcbitcttura. J 'Perciocbe ell..l fopra ogni arte fignifica cio rapprefenta le cofe alla itfrtu, cbe conofe,& concorre principalmente a formare il con cettofecondo lafua intentione: & quefto proprio fig,1,J“cart:. Ma i eflr flgni{“c:i:o proprioeffer rapp,áefentato al (opra detto modo ¥ De i fogni alcuni fono cofi adentro, che uer:ime11te follo come cagioni delle cofe. .Altri fanno ima [operficiale, & deb,le iflim,1tione di quelle ¥ Lo .ArclJitetto lafcia quefli tdtimi fogni alt oratore, & al poeta , & i,tf“eme con la Dialettica, cbe i: modo dello artificiofo difcorfo abbraccia quelli, percbe fono nec.:Jfˆr,j, intimi, & concludenti. Donde adiuiene, che chi fa profdsionc di Architetto pd1e, che nell'una, & ne l'altra parte elfer debbia dlercitato ¥ Ogniagente nel g-rado, cbe egli tiene deuc effer perf'etto, accioc/Je l'opera compita, & perfetta[i a ¥ Tre fono gli agenti , Diuino, 'N__atu,áale, .Artificiale: do IdJio , l1 natura, l'Imomo¥ ?-{qi parleremo dell'httomo. Se adunqrre !'.Architettura cof“ eccellente, che ell,ig111cláa l' opere delle ,Ani, bifogno fa, che lo .A;-cbitetto fia in tal mo.lo formato, cbe e'(_li pofjˆ far l'ufficio del giudicare: E.t perˆ direi, che le i11frafcritte cofe glt ]áendcre, & acquiflare fl dti,acome la caccia de/le fiere, fuccellare, & la pefcagione, in fine altre non a confidcrare, non a finire, non a pigliare intente fono ¥ Ma correggono, & emendano gli errori, & i darmi delle cofeafotte, & quelle racconciano; come forfe la mcdidna ,fecondo G.1lcno. Con tutte le predettea.Artian..fopra tutte t .Arcbitettura, come giudice, eh' ella di ciafc11na. La onde nece!Jario, che in e!Ja fi confideri alcuna cof a fotta, o da eff er fotta, & I.a ragione : E.t per˜ d1!e coji: fono, i una la fignificata, &propofta opera, f altr:t la figni/“cante cio dimoftratma ragione. Tutti gli effetti adtmque, tutte le opere, o lauori delle .Arti, tutte le concl1,floni di tutte le fcien -zy fono lt: cofe fignif“cate;mll le r,igioni, le prom:, le caufe ,li qz,elle fono le cofe flgnificanti. E.t 'lueflo , perche il fogno fl riferifce alla cofa fignificata: lo effetto alla carifˆ: La conduflone alla proua. Ma pei-dichiaratione dico, che fignificare perfeg,ii dimoft,áare, & feg11a;-e imprime re il fegno. La doue in ogni opel'a da ragione drizzata , & con difegno finita, imprcf!o il Jegno dello .Artefice , cio la 9ualitˆ, & la forma, cbe era nella mente di quello ¥ percioche lo .Artefice opera prima nello intelletto, & co,1cepe nella 111e,1te, & Jegna poi la m.1teria c/ll'riore, dello habito i11terion: I Specialmentr: 11elt .Arcbitcttura. J 'Perciocbe ell..l fopra ogni arte fignifica cio rapprefenta le cofe alla itfrtu, cbe conofe,& concorre principalmente a formare il con cettofecondo lafua intentione: & quefto proprio fig,1,J“cart:. Ma i eflr flgni{“c:i:o proprioeffer rapp,áefentato al (opra detto modo ¥ De i fogni alcuni fono cofi adentro, che uer:ime11te follo come cagioni delle cofe. .Altri fanno ima [operficiale, & deb,le iflim,1tione di quelle ¥ Lo .ArclJitetto lafcia quefli tdtimi fogni alt oratore, & al poeta , & i,tf“eme con la Dialettica, cbe i: modo dello artificiofo difcorfo abbraccia quelli, percbe fono nec.:Jfˆr,j, intimi, & concludenti. Donde adiuiene, che chi fa profdsionc di Architetto pd1e, che nell'una, & ne l'altra parte elfer debbia dlercitato ¥ Ogniagente nel g-rado, cbe egli tiene deuc effer perf'etto, accioc/Je l'opera compita, & perfetta[i a ¥ Tre fono gli agenti , Diuino, 'N__atu,áale, .Artificiale: do IdJio , l1 natura, l'Imomo¥ ?-{qi parleremo dell'httomo. Se adunqrre !'.Architettura cof“ eccellente, che ell,ig111cláa l' opere delle ,Ani, bifogno fa, che lo .A;-cbitetto fia in tal mo.lo formato, cbe e'(_li pofjˆ far l'ufficio del giudicare: E.t perˆ direi, che le i11frafcritte cofe glt ] delf;Jt_o libro. _aLa ..erza condztione J [hauere udito , & letto I pm eccelle,1t1 , & rar1 buormm , & fl,nttort , comefece 'Yitrá. il quale attefl.. nel pro..?io del fecondo ..ibro , quello,ch7 io di..o, dic'!ndoa_a. ¥ .. Jo efponer˜feguitando gh mgrefs1 dell.. prim.. nae_etura, & _ed1 9u..lh, che 1 prmc1p1J delconfortiohumano,& le belle, & fondate10uem1orn, con glt fcmu, & regole dedicarono, & per˜ comeio fono da quelli :unmacfhato, dimofircr˜. Etqueflo quanto ap_parttene a glifcrittori , & al..a lettione de i bmmi; 1!1aa. quanto a..l. i prefenz._a , & all'udita dice nel proe1mo del fefto libro baue-,-e hauuto ottimi precetton. La quarta conditione la tole;-anz...a delle f.1ticbe , & il continuo penfiero 7 & ragiona.mento delle cofe peninemi all'arte. Difficilmente /“ truoua ingegno eleuato , & manfueto .. Vitrtmio hebbe arnto ingeg,10 , & Jofferente : per˜ dice. Et dilettandomi delle cofc pertinenti al parlare, & alle :mi> & delle fcritture dc' commentarij ¥ Io ho acquillato con l'animo quelle polfefsioni, daHc quali ne uiene qudb fomm;) d1 tutti i frutti, che io non ho piu alcLin:i O{tcefsit:“., & che io fiimo, quella el!r la proprietˆ dellŽ ricchezae '1i difidcme niente pio, LaqHirtt:t conditionedimm cfefider;ire alt;áo , che la ueritˆa,, nt alt;-o baue;-e dinar.. a gliocchi, & per megliocon[eguirla,e1tui la fefta conditionc, che confifte nello hauere una uia-ragioneuoledi..-imua;-e il uero .. &quella ui ..ocoa_ ci gi?ue;áebbefen..a la fettima conditione,che. t!apoftanel/ ufo delladetta u,aT& nelt applicatt delf;Jt_o libro. _aLa ..erza condztione J [hauere udito , & letto I pm eccelle,1t1 , & rar1 buormm , & fl,nttort , comefece 'Yitrá. il quale attefl.. nel pro..?io del fecondo ..ibro , quello,ch7 io di..o, dic'!ndoa_a. ¥ .. Jo efponer˜feguitando gh mgrefs1 dell.. prim.. nae_etura, & _ed1 9u..lh, che 1 prmc1p1J delconfortiohumano,& le belle, & fondate10uem1orn, con glt fcmu, & regole dedicarono, & per˜ comeio fono da quelli :unmacfhato, dimofircr˜. Etqueflo quanto ap_parttene a glifcrittori , & al..a lettione de i bmmi; 1!1aa. quanto a..l. i prefenz._a , & all'udita dice nel proe1mo del fefto libro baue-,-e hauuto ottimi precetton. La quarta conditione la tole;-anz...a delle f.1ticbe , & il continuo penfiero 7 & ragiona.mento delle cofe peninemi all'arte. Difficilmente /“ truoua ingegno eleuato , & manfueto .. Vitrtmio hebbe arnto ingeg,10 , & Jofferente : per˜ dice. Et dilettandomi delle cofc pertinenti al parlare, & alle :mi> & delle fcritture dc' commentarij ¥ Io ho acquillato con l'animo quelle polfefsioni, daHc quali ne uiene qudb fomm;) d1 tutti i frutti, che io non ho piu alcLin:i O{tcefsit:“., & che io fiimo, quella el!r la proprietˆ dellŽ ricchezae '1i difidcme niente pio, LaqHirtt:t conditionedimm cfefider;ire alt;áo , che la ueritˆa,, nt alt;-o baue;-e dinar.. a gliocchi, & per megliocon[eguirla,e1tui la fefta conditionc, che confifte nello hauere una uia-ragioneuoledi..-imua;-e il uero .. &quella ui ..ocoa_ ci gi?ue;áebbefen..a la fettima conditione,che. t!apoftanel/ ufo delladetta u,aT& nelt applicatt..JJe lo '1rclntetto habbia la prima arte, detta cogmtrone d1 lettere, cio del pm-l,z;¥e, & dello fcrtuel'e dnttamente. Egli fi ferma ad:mque la memoria con la lettione de' commentari/ .)l nom.. iftefto U> dim..ffra, percioche commentario detto ,come quello, che alla mente commetta le cof, & breue, & fltccintanarratione di co.f; la do11e con la.breui..a[ouuiene a.llar,zemorial. Bi[ogntt ad!mque leJgen1 ¥á & le cofe lette, per la mente riuolgere; altrimenti male ne auuerrebbe dalla inut:11tione delle lettere ( come dice Platone) perciod1e fidandofigli lmomini ne glf fritti, fi fanno pigri, & negligenti. Vitr. ln:bbe cognitio11e di lettere Grevhe, ;& latine; us˜ i uocaboli Greci, '6~ c9nfef{ˆhauere da Greci molte belle cof ne i Jitoi commentarij traponate. In quefto modo io dichiaro ha uere co..itione di lettere: perd1epiu fotto '.pare Tebe Vitr. cofi uogtia : efP.,onendo cognitione di lettere ,f}r la Grammatica. .Altriintendon.o l' arti fcritte: ma io uedtJ, che l' arti fcritte fe,t'Z!f, Grammatica, & lette;-atura nonfi hanno. F.t forfe dal non intendere le lettere nata la difficultˆ di intende;-e Vitr. & lafcori-ettione de i tefti. Apprcffo habbia di fegno, acciochc con dipinti dfempi,ogni maniera d'opera, che egli faccia formi, & dipinga-. Tutte le Matematiche han..io fottopo..afcime a..ti,..e quali 7 nate d.t quelle, fi danno alla pra tica, & alC operare ¥ Sotto l .Aftronomza e la nawgatzone. Sotto la Mufica quella pratica di cantare, & di fl,onare ditwfi inftrumemi ,fotto l'.Aritlnnetica, l'abaco, & f algebr:i. Sotto la Geometria l.iperticatione, & far e di mif“mirei terrenil. Sono ancbe altre artiln:ite da piu di una delle predette ,,come la pratica della profPettiua. Vitr. uuole che non folamente habbiamo.qtielle prime, & communi 7d1e reudeno le_ ragioni delle cofe; m:z anche le pratiche, & gli ef.fercitij nafciuti da quelle. & per˜ quanto al difegno uuole c/J,: habbiamo facilitˆ, & ptrttica, & la mano pronta a tfrardritt..l!n..e. & uuole, cbehabhiamo foragione di quelle :che a trolnont! cbe certa 7 t'9"fei-madetermm,itzone concetta ne/1,-i m:mte ef prej]ˆ con linee, & anguli, appro1tata dal uero ¥ il cui ufficio di prefi:riuerea gli edificij luogo atto,:numero certo, modo degno, & or dinegmto ¥ ..efia ragione non ua ,lietro alla materia, ma la iftefJ.1 in ogni materia. perche laragione del circolo, t1 lam..defirn:rnel fei-ro, nel piombo, in cielo, zntemz, & nell'.AbiJ]˜ .Ea dunqrte bif˜gno ha:,ere la peritia de i lineamenti 7 cbe Vitr-. cbiama 1 'Peritiam graphidols f che perit.de i lineamenti ,cbeferue a pittori ,fcultoi'i, intaglztori, & fimi...lianti. la quale-in quel modo ferue alle arti predette , ehe;le M4thernatiche fen,erzo alla Filof˜fi. Qz!.efta peritia contiene la dimenfi-one,. & la terrmnatione delle cofe, c:o la grandezza, & i oontomi ¥ la.g:raizdez'Z.:' s'ha perllefquadre,.&pe;-lelrcgolel, che in piedi, & once diftintejono. Il c-ontom, fi piglia con un<> inftr-umento dr:l..ggio 7 & del finitore compoffo, del qMle.ne. tratta Leon Battifta: & da quello fi piglia le comparationi dfome te membra alla grandezza di tutto il corpo; le diffe>W'{!,.& le comumien,'{: di tutte le parti trafe fteffe, alle 11tali la pittura aggiugne. i colori, &le ombre. Eifognaladunque, che loA'rcbttetto habbia dijŽgno,, Ilche fi uede per le cofe cWttenel quinto lib10 al fefto capo, della conformationc del Theatro. Similmente all'ottauo-del detto li-bro, doue fi tratta della diftittione dt:lle [cene. Et al quarto del [effo, & in molti luoghi, doue fipur, uedere quanto necefferia /i,t la pratica delldfegno, la ,r-1al pratica pre[a da!l.--i Geometria¥ come qu.mdo bifogn.o dipiglti-e UM linea a-pimnbo fopra un'altra , formare gli angoli dritti,á partirgli,.& mijr..rgli , & fare le figttre di piu lati , tro.'-lttr il centro di tre punti ,-partire 1m pi,mo , & fimili altre cofe, che giouano ˆ far le piante , & i rilieiti ,.& mifimire, i .corpilregollri,-&irregolari,le1uali tutteácofe alla data apritura dell,1. Jefta con ragione, & -&on operaji.pof[onodimoftrare, & fare ¥. Etper-0 dice Vittuuio che, La Geometria gioua¥ m˜lco allo Arhitctto, percheelb infegn:t l'ufo della linea dritta& circolare, dal<:hc p..iá ageuolmente ne i piani (i. fanno-i difcgni de gli edincij, & ledrltture delle fq.adre ,,d i liue11i, & de i lineamenti ¥ L'Arte del mifura,;e , detta: Geometria ,. & btnche il [oggetto delle Mathematiche.fia lˆ qzrantitˆ 'P JtLáMáO.á tarecheaparti'ene allo .Architettohauere memor-ia fer..del.. cofel_, .. la memoria ferm,t_flfaper la lettione, per che le coje flan....ferm_amente ne_ glz fcnttr : pero bi[ogna >..JJe lo '1rclntetto habbia la prima arte, detta cogmtrone d1 lettere, cio del pm-l,z;¥e, & dello fcrtuel'e dnttamente. Egli fi ferma ad:mque la memoria con la lettione de' commentari/ .)l nom.. iftefto U> dim..ffra, percioche commentario detto ,come quello, che alla mente commetta le cof, & breue, & fltccintanarratione di co.f; la do11e con la.breui..a[ouuiene a.llar,zemorial. Bi[ogntt ad!mque leJgen1 ¥á & le cofe lette, per la mente riuolgere; altrimenti male ne auuerrebbe dalla inut:11tione delle lettere ( come dice Platone) perciod1e fidandofigli lmomini ne glf fritti, fi fanno pigri, & negligenti. Vitr. ln:bbe cognitio11e di lettere Grevhe, ;& latine; us˜ i uocaboli Greci, '6~ c9nfef{ˆhauere da Greci molte belle cof ne i Jitoi commentarij traponate. In quefto modo io dichiaro ha uere co..itione di lettere: perd1epiu fotto '.pare Tebe Vitr. cofi uogtia : efP.,onendo cognitione di lettere ,f}r la Grammatica. .Altriintendon.o l' arti fcritte: ma io uedtJ, che l' arti fcritte fe,t'Z!f, Grammatica, & lette;-atura nonfi hanno. F.t forfe dal non intendere le lettere nata la difficultˆ di intende;-e Vitr. & lafcori-ettione de i tefti. Apprcffo habbia di fegno, acciochc con dipinti dfempi,ogni maniera d'opera, che egli faccia formi, & dipinga-. Tutte le Matematiche han..io fottopo..afcime a..ti,..e quali 7 nate d.t quelle, fi danno alla pra tica, & alC operare ¥ Sotto l .Aftronomza e la nawgatzone. Sotto la Mufica quella pratica di cantare, & di fl,onare ditwfi inftrumemi ,fotto l'.Aritlnnetica, l'abaco, & f algebr:i. Sotto la Geometria l.iperticatione, & far e di mif“mirei terrenil. Sono ancbe altre artiln:ite da piu di una delle predette ,,come la pratica della profPettiua. Vitr. uuole che non folamente habbiamo.qtielle prime, & communi 7d1e reudeno le_ ragioni delle cofe; m:z anche le pratiche, & gli ef.fercitij nafciuti da quelle. & per˜ quanto al difegno uuole c/J,: habbiamo facilitˆ, & ptrttica, & la mano pronta a tfrardritt..l!n..e. & uuole, cbehabhiamo foragione di quelle :che a trolnont! cbe certa 7 t'9"fei-madetermm,itzone concetta ne/1,-i m:mte ef prej]ˆ con linee, & anguli, appro1tata dal uero ¥ il cui ufficio di prefi:riuerea gli edificij luogo atto,:numero certo, modo degno, & or dinegmto ¥ ..efia ragione non ua ,lietro alla materia, ma la iftefJ.1 in ogni materia. perche laragione del circolo, t1 lam..defirn:rnel fei-ro, nel piombo, in cielo, zntemz, & nell'.AbiJ]˜ .Ea dunqrte bif˜gno ha:,ere la peritia de i lineamenti 7 cbe Vitr-. cbiama 1 'Peritiam graphidols f che perit.de i lineamenti ,cbeferue a pittori ,fcultoi'i, intaglztori, & fimi...lianti. la quale-in quel modo ferue alle arti predette , ehe;le M4thernatiche fen,erzo alla Filof˜fi. Qz!.efta peritia contiene la dimenfi-one,. & la terrmnatione delle cofe, c:o la grandezza, & i oontomi ¥ la.g:raizdez'Z.:' s'ha perllefquadre,.&pe;-lelrcgolel, che in piedi, & once diftintejono. Il c-ontom, fi piglia con un<> inftr-umento dr:l..ggio 7 & del finitore compoffo, del qMle.ne. tratta Leon Battifta: & da quello fi piglia le comparationi dfome te membra alla grandezza di tutto il corpo; le diffe>W'{!,.& le comumien,'{: di tutte le parti trafe fteffe, alle 11tali la pittura aggiugne. i colori, &le ombre. Eifognaladunque, che loA'rcbttetto habbia dijŽgno,, Ilche fi uede per le cofe cWttenel quinto lib10 al fefto capo, della conformationc del Theatro. Similmente all'ottauo-del detto li-bro, doue fi tratta della diftittione dt:lle [cene. Et al quarto del [effo, & in molti luoghi, doue fipur, uedere quanto necefferia /i,t la pratica delldfegno, la ,r-1al pratica pre[a da!l.--i Geometria¥ come qu.mdo bifogn.o dipiglti-e UM linea a-pimnbo fopra un'altra , formare gli angoli dritti,á partirgli,.& mijr..rgli , & fare le figttre di piu lati , tro.'-lttr il centro di tre punti ,-partire 1m pi,mo , & fimili altre cofe, che giouano ˆ far le piante , & i rilieiti ,.& mifimire, i .corpilregollri,-&irregolari,le1uali tutteácofe alla data apritura dell,1. Jefta con ragione, & -&on operaji.pof[onodimoftrare, & fare ¥. Etper-0 dice Vittuuio che, La Geometria gioua¥ m˜lco allo Arhitctto, percheelb infegn:t l'ufo della linea dritta& circolare, dal<:hc p..iá ageuolmente ne i piani (i. fanno-i difcgni de gli edincij, & ledrltture delle fq.adre ,,d i liue11i, & de i lineamenti ¥ L'Arte del mifura,;e , detta: Geometria ,. & btnche il [oggetto delle Mathematiche.fia lˆ qzrantitˆ L 1 B )4 que dalp1mto procede, lt linee diftefe, le torte, le pendenti , le trau'?fe, feqmd'fbnt1 , gl, ámg11ligi11fl1, largl,i, & firetti, le punte, i circoli intieri, imperfetti, & compofi1. ..e fi..ure di piu lati, lefoperficie, i corpiregolari,&irrgolari, le piramid.., le sfere, l'agugl:e, litagli, & altre cofe cbeallecolo11ne, a gli architraui, alle cube, trrbime, lantcme, & a molte altrepartiappartengono. &a queJlo modo la Geometria necejfˆria allo ..;lrchitctto. &oquefia bebbe Vittr,comea_ppare inmoltilttoglJi,&fPecialmentenel -Pi,&-vitJ, lrbr.., P..r la Profpettiua anche nelle fabrichc (“ pigliano i lumi da certe & determinate part: del Cielo. 'Profpettiua nome del tutto, ,[Jr nome della parte. 'ProfPettitta in gene;¥ale quella che dimofira tre ragioni del uedere, la dritta, la riflcffa, la rifranta. nella dritta ft comprende la cagione de g..ieffetti che fanno le cofe uifib..li med..arzt1 i lt come de i rotti, & anche in una certa, & ordinata [alita di raccogliereo, che fi chiama 'Progreffione. utile l ./4;-ithmetica a dimoflrare le ;-agioni delle mifim, & a fciorre le dubitationi, che pe;¥ Geometria fono injolubilio, come nel nono libro ci dimoftra hauere & 'Platoneo, & 'Pithagorao, & Jircbimederitrouato molte cofe ;mirabili. Et in uero uero quello , che dice 'Platone, che gli huomini di natura .Aritbmetici fono atti ad ogoni difciplinao, come quellio, cbe i fe habbiano prontez...zao, & altez... z...a di Jpirito. Ma perche cagione Vitr.tocca di'luefluognitioni & le fPeculatineo, & le pr.iticbe? certo non per alt;¥o, cbe per dimofl;-are ef]er ttero, quanto egli ha detto di [oprao, cio che fi ticerca difcorfo,et fabrica.et cbe in ogni arte la cofa /ignificata, et la fignif“cante. La cognitione della ifl:oria fa, che fifa la ragione di molti ornamenti che Cogliono fsre gli Architettionelleopereoloro. Yitr.o chiaro per glioeffempio, che egli dˆ, dicendo. Come fo alcuno pofl:o haueffe in luogo di colonne le fl:atue feminil“ di marmo, quelle che Cariati fono chiamate, uefl:ite di habito lungo, & matronale.& Copra quelle pofl:o haueffe i modiglioni, & i gocciala coi, cofi dita l' opra, a chi ne dimandaffe , ne renderebbe ragione, Caria Cittˆ della Morea !i congiunfe con Per!iani contra la Grecia, i Greci con la uittoria gloriofamente dalla guerra liberati di commune con11glio l“ mof.. fero contra i Cariati, & prefa la loro fortezza , ttccifi gli huomini, & f pia nata la terra, per ifchiaue leuorno le matrone loro, non fopportando, che quelle deponelfero gli habiti, & gli ornamenti di matrone, accioche non in uno folo trionfo condotte fuffero ¥ ma con eterno effempio di feruitu da grande fcorno oppreffe, per tutte le Cittˆ loro parelfero portare la pena, gli Architetti de que tempi ne i publici edif“cij pofcro le imagini di quelle matrone per fofl:enimento de i pefi, accioche alla memoria de i pofteri la conofciuta pena dc gli errori de' Cariati commendata fulfe. 1:{gi adunque dalle parole di Vitr .prenderemo argomeonto di omare gli edific..á con la memo ria di que fattio, che grati faranno a que 'Principi otteYo a quelle republicbe, le come de i rotti, & anche in una certa, & ordinata [alita di raccogliereo, che fi chiama 'Progreffione. utile l ./4;-ithmetica a dimoflrare le ;-agioni delle mifim, & a fciorre le dubitationi, che pe;¥ Geometria fono injolubilio, come nel nono libro ci dimoftra hauere & 'Platoneo, & 'Pithagorao, & Jircbimederitrouato molte cofe ;mirabili. Et in uero uero quello , che dice 'Platone, che gli huomini di natura .Aritbmetici fono atti ad ogoni difciplinao, come quellio, cbe i fe habbiano prontez...zao, & altez... z...a di Jpirito. Ma perche cagione Vitr.tocca di'luefluognitioni & le fPeculatineo, & le pr.iticbe? certo non per alt;¥o, cbe per dimofl;-are ef]er ttero, quanto egli ha detto di [oprao, cio che fi ticerca difcorfo,et fabrica.et cbe in ogni arte la cofa /ignificata, et la fignif“cante. La cognitione della ifl:oria fa, che fifa la ragione di molti ornamenti che Cogliono fsre gli Architettionelleopereoloro. Yitr.o chiaro per glioeffempio, che egli dˆ, dicendo. Come fo alcuno pofl:o haueffe in luogo di colonne le fl:atue feminil“ di marmo, quelle che Cariati fono chiamate, uefl:ite di habito lungo, & matronale.& Copra quelle pofl:o haueffe i modiglioni, & i gocciala coi, cofi dita l' opra, a chi ne dimandaffe , ne renderebbe ragione, Caria Cittˆ della Morea !i congiunfe con Per!iani contra la Grecia, i Greci con la uittoria gloriofamente dalla guerra liberati di commune con11glio l“ mof.. fero contra i Cariati, & prefa la loro fortezza , ttccifi gli huomini, & f pia nata la terra, per ifchiaue leuorno le matrone loro, non fopportando, che quelle deponelfero gli habiti, & gli ornamenti di matrone, accioche non in uno folo trionfo condotte fuffero ¥ ma con eterno effempio di feruitu da grande fcorno oppreffe, per tutte le Cittˆ loro parelfero portare la pena, gli Architetti de que tempi ne i publici edif“cij pofcro le imagini di quelle matrone per fofl:enimento de i pefi, accioche alla memoria de i pofteri la conofciuta pena dc gli errori de' Cariati commendata fulfe. 1:{gi adunque dalle parole di Vitr .prenderemo argomeonto di omare gli edific..á con la memo ria di que fattio, che grati faranno a que 'Principi otteYo a quelle republicbe, le lo dt Cleom Ef[empio delle P li,re le ft:atue er ian.. , n u diargomento accr c.. r d Ilne,ono, e equ.. t> ¥ ¥ 1á l & _,, l á effitt' l fi u¥fi I e Jella inuentione del c"a tn e r, c ,e z ..Come e u, ¥ I ¥ broto capitano deGreci. 'Pl1ttttrcocitandoCbifiFemonelle comparationi de R.._omani, & de iGreci,nan-a,chedifcorm1ˆo i Greciper..'Petf“a, &facendo dimolteprede'Paufaniaduce deLacedemonif. rice11 quaranta talenti d'orodaXerfe, acciochegli t>áadiffelaGreda. laqual cofapoi,cheJirifeppe,bauendov'lgef“laopadre per[eg11it,1to il/igli11olofin'altempio di 'Pallade& edicakha ottur˜ con mattoni leporte del tempio , &-,iperfamelo fece co11j“m1are: ,[-,"' lamadre 'P Jt 1 M O,17 mitdrlola[ci˜infopolto. QJ.t.eflo dice 'Plutarco diuerfamente da Tucidide. Soleuano i Greci nelluogo otte baueuanopoflo in fuga, & fi1petati i nemici tagliare i rami de gli alberi, & ornare i i-roncbi di'fpoglie hoftili, per [egno, & rttccordanz..adellauittoria; quel tronco coft adornofi chiamaua trofeo, come in Tucidide fi legge in molti luoghi. I Lacedemonij hauendo uir1to i 'Perfiani, in uecedi trofeo, fecero cofa piu illufire,&memorabile, percioche de i dinari tratti delle uendutejpoglie, che fi chiamano Manubie, & d..lla pr..da, cb.. .. tutto il corpo del butino, fecero il portico detto 'Perfiano, del qua..e 'Paufama ne i Lacomci ne fa mentione. ..giona anche neU'.Attica della ftirpe di 'P..ufanz.., & rn:U'.Arca..ia dice , che 'Paufania figliuolo di cleombrotoduce de 'Phttefi, be..be 1mp..d1me_eento d1 effer cbta..to benemerito della Grecia perle ribalderie, che egli fece dapot. Dalle iftor1e adu,Ufue lo .Archztetto prende occafione, di ador nare le opere f ue, co..e ancbe Vitr -..n -nwlti luogbi ador..i uol..if}toi , ..m.. netfefto capo del primo, nel no!10 deljecondo , n..l p1m..o de/ fefl,o, & ne iproerm de rfuoi l1brz, & altroue pie¥ no di belliffimi ammaeftramenti tram dall iflorie , LFilofo6a fa lo Architettod'animo grande, fcn:za arroganza, piaceuole, giufio, & fedele , non auaro; ilche cofa grandilsima : la doue fc:nza fede1 & ca!Htˆ niuna cofaI -- e ucramcnte 'P Jt 1 M O,17 mitdrlola[ci˜infopolto. QJ.t.eflo dice 'Plutarco diuerfamente da Tucidide. Soleuano i Greci nelluogo otte baueuanopoflo in fuga, & fi1petati i nemici tagliare i rami de gli alberi, & ornare i i-roncbi di'fpoglie hoftili, per [egno, & rttccordanz..adellauittoria; quel tronco coft adornofi chiamaua trofeo, come in Tucidide fi legge in molti luoghi. I Lacedemonij hauendo uir1to i 'Perfiani, in uecedi trofeo, fecero cofa piu illufire,&memorabile, percioche de i dinari tratti delle uendutejpoglie, che fi chiamano Manubie, & d..lla pr..da, cb.. .. tutto il corpo del butino, fecero il portico detto 'Perfiano, del qua..e 'Paufama ne i Lacomci ne fa mentione. ..giona anche neU'.Attica della ftirpe di 'P..ufanz.., & rn:U'.Arca..ia dice , che 'Paufania figliuolo di cleombrotoduce de 'Phttefi, be..be 1mp..d1me_eento d1 effer cbta..to benemerito della Grecia perle ribalderie, che egli fece dapot. Dalle iftor1e adu,Ufue lo .Archztetto prende occafione, di ador nare le opere f ue, co..e ancbe Vitr -..n -nwlti luogbi ador..i uol..if}toi , ..m.. netfefto capo del primo, nel no!10 deljecondo , n..l p1m..o de/ fefl,o, & ne iproerm de rfuoi l1brz, & altroue pie¥ no di belliffimi ammaeftramenti tram dall iflorie , LFilofo6a fa lo Architettod'animo grande, fcn:za arroganza, piaceuole, giufio, & fedele , non auaro; ilche cofa grandilsima : la doue fc:nza fede1 & ca!Htˆ niuna cofaI -- e ucramcnte tS á L 1 .. 1t O La Filofofiadimoflraallo.Architetto ilmododi uiuere accoflumatamente; per..henell.a Filofoofia, che amor.. &ftudio di fap“mza, cioJ 1elobene_, .. del uero,.. la fPeculattone delle cofc,oV dellealtmi diceitr.cbe la Filofofia iJ necefferza allo.Arcfntetto, perche la Filofofia uafacendo l'Architetto cl' anirnov;r,inde, s“ per abbracciareltgrandiimprefe,come per non temere teograui offcfe. Ma perchpare che!a ,'(iáandez-zaodello a..iimo appor..i it difPrez-zyaltrui, & tm,.. . á certafe11eritˆ, & arroganza :perofia lo.Archttettodz grande ammofenza arrog.tnza , cheeotlitioOfJpofto allaue;á..t.., eh.. ?lt..a il debito att,ri..uifce..[e.J!a piaceuole s“nell'odire,&:fatisfarealle dimande de glz 1mpent1, sz nel Jopportareiloro difetti. Ma percbe la fa..u_llztˆ dt natur.z,o&l.-zpiaceuolez::za puo piegare alla ingiufiitia: per˜ come maeflro di proportzone fia egli giu.. fio, & eguale ad ognuno, & ne..la egualitˆ fia fede!.. i:reloconfiglia..e, non fia auaro ..e_l pigliaro . doni,nt cupido nel deflderargll. Con quefte cond1t1om lo .ArclJJtetto , conferuera il grado> refle;ሠbonorato,& con j“ia fatica ui!!endo accomodato,dopo fe lafcierˆ fama. immortale. Et per˜Vitr .battendo conofci11to in fe fte!Jo quanto fia l'ornamento delle predette uirt, & brutta laornaccbia de gli oppofti errori, dimoft;-a in molti luoghi dell'opera fuaftimare piu la ueritˆ cheole riccbez-zy, piu la gloria che l'utile, & biafima gli adulatori, arroganti, & auari .Architetti , come da i proemi de i libri Joi fl puo uedm: > i quali ueramente fe fuff ero unooproemio folo a tutti i ttolr!mi fi deono legge;-e inanti , & molto bene con.fid-:rare. La Filofofiaadunque ci giouaalla uirt1' de i coftumio, frmilmente ci gioua quanto-al/a p4rte poftaonella cognitione del uero , come dice Vitruuio.o A pprell˜ la Filofof“a ci efplica la fcicnza delle cofc naturali, che da Greci detta phy¥ofiologia, la quale nccc!Tario che Io Architetto con ftudio maggiore habbia conofciuto;ocome quella che in fe contenga molte & diucrfe dimande naturali; come anche {i uede nelocondurre le acque. pcrcioche ne i corfi, nelle uoltc, & nelle sboccature, & ufcite neipiani liuellati, gli fpiriti naturali a molti modi G fanno, a i danni, & difetti delle qualicofe niuno potrˆ rimediare fe non chi dalla Filofofia haurˆ prefo i principij dalla naturaodc:llecofo. Olua di quello chi leggerˆ i uolumi di Ctel“bio, o di Archimede , & de gli ahri, che hanno lafciato ne gli ferini precetti di quefl:a maniera, non anderˆ nella lorooopnione, fc prima di cofe tali nonfarˆ da Filofof“ ammaefrrato.o Pna parte della Filofofia naturale cbiamata ifio;-ia natttrale , & l'altra fcien.. naturale. l'i{loi'ia iJ fimplice narr..ti?ne de gli effetti d.. natura. Lo ../Jempio fi ptt0 da gli f critti dio _ 'Plzmo co,nmodatamente ptgb,ire, pemocbe egli narra femplzcemente tutto quello cbe fl troiu d..ileocofe fˆtteodalla natotra ' comi..ciando ..al mondo, & ..Ile [tee parti principali, comeo ..110 1 c..eit.'& gf1 elementi. ..1enepo1 al pa;t1eolaredelle parti della terra, dellepiet;-e, deoi metttU!, itelle piante, de glt .Anitll:zlz, & del huomo, che fine di tutte le cofe. La fcierio .. nat:..rale cognitio1'.e de/l.. ca!'-J.; & de i prin..áipij di tu.tte le p,áedette cofe , dell.,z qualeocon odme,&..on dottrma n..1rab1te zl buon .Arij“ot1Le ne ;ratta. tanto l'ijloria,quanto la fciewzao _ natl(r.tle .. ltt1le allo .Arch1t..tto.r1tr.hebbe f tma, & l altra qttanto faceu.,z al bifogno , comeofi :1edend quarto cap delle pietre, dellemmere, de gli anrm:r.lz, dcllaz,oce, dell'udito, &del uedere, & dimolote ope1:.: di natura, le cagioni delle quali fono a molti propofiti ricercate, & rpecialmente nellaomater1:i delleac1ue,comc fi uederˆnell'ottauolibro. Della MuC“ca ellr dc..e intcl!ioente lo ..r,hitetto, acc!ocbe ,egli c,Q.OQfa,la regolata i:agione, &. la Mathcm atica, & ..cciocheodir,,1ttanm1te canca..e .. temprare Cappi.. gli inftrumenti da pietre o faette dette balifte ¥ocatapulte, & frorp1om. Dimoflrao Dimoflra Pitr. che & ']U/.Ollo alL-i pratica , & quanto alla"ragione la M1,fica utile allo ..,,{rcb1tetto, per quelle parole .. R,,golata.. cbe nel latino fi dice I Canonic,i, .. & .\1,ttbcmatica. La Canonica appartiene alle oreccbie, come la proJJ,ettiua a gli occbi. & pref:Z da Má1 fici pr .itichi, come fondamento della loro arte ufitata.& cptclla, cbe mifitra le altez"{! , e:,.. le lungbez.... deUettoci. L'altcz..-r_,a delle uoci da' Greci detta Melos, cioJ canto, O' l:mn fra del durare, & del tenere la uoce , cbiamata rithmus, cio numero , che mif“1ra del tempo. Tiene la,anonica un'altiáa parte, che dettai',fetrica, che .Arte del mi{,rato ccmpomme11to, & leg,tto alla q11an:it,í delle fillal,e; onde aed1jre11.. d:l p.ular Jc.iolto ,!etra .Ar_ete di fizr uerfi ¥ Canomca uuol dire regolata, o regolatrice, come aJer,na Boet10; pere roche egli non fi deue dare t11tto il giudicio a i fenfi Immani, fallaci, & alterabili per ogni minim:t offefa, be11che fi.wo principij, cio occafio11i delle .Arti, & ci facciano auuertiL ádi molte c()fe: per la perfettione, & la forz.i del conofcere i: poJlt nell.ir.:t....ione, la qtde con certe ri!go!e regiftra dir˜ cofi, gli itlflrume11ti .\f;1ficalie. la 't.f.:ztbem:ztica ueramentc l.1fcia a;f.:itto il fi71fo, & s'“nal'Z!_t alla fPec11l.r.tione de i wmzeri [onori, & de i modi, & delle idee & manie1áe delle c:m ..ni,& de i mefcolamenti pof]“bili de i tempi delle fillabe , & forfe piti alto falt:11do la Immana, & mondana cowte!lien'{,_adei cieli,& fbarmonia delle anime,& dei ,áorpi uaconfi derando. 'JI{el quinto libro ne ragionaremo alquanto, dichiarando q11.1nto fi dirˆ de i 11afi detti Echei,& delle m:tcl,ine,cbe egli chiama bydraul1d1e dicendo poco di fotto. ..e uaf“ di rame c:hc ne i Theatri fotto i gradi nelle celle con mathematica ragione (i fanno,& il rcO:o. M(l prouaprim.-i quanto egli intende delle tempre & carcature de gli inftrumenti predetti & dice ¥ Imperoche ne i capitelli dalla ddha, & dalla f“nifl:ra fono i buchi dc gli homotoni,per li quali con nafpi, o molinclli, fono tratte le torte fune di neruo, i qu:ili non li trrano, o Jegano (e prima non mandano fuori certi, & eguali fuoni alle orecchie de gli artefici. pcrcioche le braccia, lequali nel tirare, & in quelle carcature li fcrrnno, quando poi li ri,o lafciano & (i fi:cndeno, egualmente deono, & parimente mandar fuori Ja pcrcofla. La do ue fe non faranno di pari tuoni impediranno il tirare drittamentc. Certo nella M,ifica , che la egualitˆ del ji,ono mo/Ira egualitˆ di JJ,4-tio, & quella propo1átione che tra .fPatio ,& JJ,atio ,fi truouaeanche tra fuono & ji,ono, & per effendo ,t fuono eguale da/Cuno & l'altro braccio ,feguita, cbe'lneruo, il quale tirato rende 1l ji,ono, dentro le braccia fia eguale. dal che n.zfce la bontˆ dello infr,áumeilto, la giufl..za della cai-catura, & il drittto & ce-rlo tiro di quello, come prouano gli arckri, & i baleflrieri tutto il gion10, & a noi farˆ manifeflo nel decimo libro, a i diciotto capi. .... unli anche di rame che ne i Tbcatri fotto i gradi nelle ceUe con ragione mathematica, & le differenze de i tuoni , che da Greci, Echea, dette fono, li compongono a i dolci , & foaui rifucglilmenti Mulic::ili, a cella per cella in quc giri con quelle confonanze,che da muf“ci Diatdlron, Diapcntc,& Diapafon nominate fono: accioche la uoce de i fuoni fcenici nelle di(pof“tioni conuenien ti,quando toccherˆ l'udito,piu chiara,& piu foaue pcrucnga :ill'orccchie de i fpcttatori. ofuro Vitr. per la breuitˆ fua, percbe in poche parole 1mole efprnere la fotza delle ca. fe, ma noi nel quinto libro faremo,quauto per noi fi potd , chiara ogni parola dj Vitrtmio. Le machine hydraulichc, & altre che fimi li a quefii organi li fanno, fenz1 ragione di mul“canon fi potranno fare gia.mai. T..yd;áaulica ima machina , cbe con acqua mozte gli JJ,iriti a far fonare 1m'organo. della quale ingeniofamente ne tratta Vitr.nel decimo libro. Dcue anche lo Architetto hauere noutia dcUa dtfciplina dd Medico , per conofcere )cinclinationi del Cielo,climara, da Greci nominatee. & gli acri dc i luoghi falubri, o mal fani, & per l'ufo delle acque; peroche fenza tali ragioni non li puo fare habitatione che (ia falubre. Leinclinationi, & climi del Cielo fono JJ,ttcij pofti tra due circoli egualmente difl,mti detti p1tralleli, come fi dirˆ poi parlando de gli horologij nel 110110 libro, Vitruuio uer.:imente /,ebbe e 1. 'Jlllflcbte 20 L 1,11 .z ¥¥ 'I' ..., che (e “l patto fc,a ben futto , & con aucrumento,:rncrra, che gucllo da quefio, & quc Q;_j,i f/itr.dicbitn-a quello, che egli ha detto d.. f o-praa ppartenereallafedeltˆ & gmft 'ut dello J[;-c/;itctto. Dico .z,/¥mq11e, chequell:z ptme dr Filofofia, che Cl dd la regol.t del be.. :¥!crt, tratta di diuerfe ?i..miere di beni, tra q1w.i l,rnirtu de coftumi pofta nel.Li pa rte rag,á'á . .s,Ac, om:ro in quella, cl,c ubiJifcc alla ragione. In fe z fa11ift fanno i capi, imagi/lrati, i f.rcerdotr, i f cnatori, igiudici, ne i qualib.: fŽmd,1mcnto la ;áagion ci11ile, cbe q1!e!l.i, cbe fatt:z d.1 ciafcun,i cittˆ fecondo il fine del proprio gouemo ¥ Lt fom;na di quc;fl.i r,1J_ione hacco!t,1 ne I libri delle pandette; che cofi chiamate fono, percbe rttccoglienoltutte le p,uti dell,tr.igion ciuilc. La cloue fotto il primo titolo /i rag1,11a1.o i 'Principi ,fotto il fecondo i G1 á,(e!, fotto il ter-zy le cofe ,J,tto il qua rto le l..}pothec.ztior.z,fotto'l qmnto i :,ejlame11ticonte cof.iqudlipertnicnti .fotto'l Ji;fl˜uarij titolidt:lle po/Ji:ffioni,de i beni cogn;ti,i dam,i, le fabricbe ro1,irate, le 'fidic di quelle, /,;. legge delle gr01.de, & delfacqu.1. piou:uia pm-teallo .fná111tctto 11cn[f.“.-i.z. i:r fi11.::ln,táll!efotto.1ltricapi, cbe l1m_'l.o farebbe a nomin,,rli. 'N.El.. f l!lt¥mo wolofono leJlipttl,mv1:1, i, o,má.rrti, i maleu.1dori, le opere publtche, i mercati ,.i ce11ftl& :zit;-e cofe .' 11c i gran 11ol1.1,1i dc leg 1fti comprefe ¥ ddle qualifecondo il bi fogno ne deue lo .Arch1t:ttotf]t:rˆfoTT1UUo, corm:di co( al11i:,e1á p.icifico, & fenza l:tig1; peni11ent1. M.i pin (t.er . .. 'P }l 1 Mo. it foe, noflro comprende ifucceffidelle0t11recofef niunou..fi troua....ll'..rchitettur.., fe forfe noi non uo,,liamo cercare alcune qualitˆfecrete de luoghi, le cogmtzom delle quali nonfipofl˜no riferir:ad altroche ˆgli ordini, & infltt{]“ dei pianeti,e_ dtJ[che molti fi ..ttono a fare le natiuit.1, &le riuolutioni delli princip ij della edificatione delle cittd ¥ ma non lectto perI: amore,cbc fipor taall'.Architettmáaeffercuriof“ di tante cognitioni, che non meno dI1bie, che inutili ,falt!4lapacedichi altrimenticrede, efter/leggiamo.per˜ quiui fia fine alla iudottione fatta: daVitr. per dimoflrare cbetant:tdmerfitˆdi cognitionifta neceftariaallo.Architetto.&per˜conchiudeinque fio modo, dicendo ¥ E{fendo adunque coli degnadifciplina ornata, & copiofa ditante, & coli uarie dottri¥one, io non penfo, che a leuno di fubico poffa ragioneuolmcnte far profcfsione, & chiama d“ Architetto,fe con quefii gradi di fdenze a poco a poco falendo fin da i teneri anni no drito della cognitionediuarie forti di lettere non peruenirˆ al colmo dell'Architettura¥ O uanto uero f“,i , che lodar non ft deue cofa alcuna prima, che egli non fi ba dimo/lrato quello cb;-f, chiaramente fi uedeeper le cofe dichiarate fin bora_. per ci oche niuno haurebbe potuto degnamente lodare l'Architettura jnza la cognitione dell.1 forza, & n.itur.if11.t, & delle proprietˆ che le co1mengono; &_(e fcioccamente egli po/lo s'hauefte ˆ lodarla; p;áima non l'haHrebbe faputo fare, poi non gli farebbe flato creduto; & finalmente con.flYetto a renderneragione,f1tggito farebbe, ouero a fe fteftu haueria contradetto; & inqucfto cafo di pari con gli ignoranti reflattl farebbe. Ma prouamo noi fe con ragione potemo lodare l' Jlrchitettu;áa : Si ueramente, & prim.: quanto alla cognitione, poi q11a11to alle operatiani; perche nel conofi:imento , & nel giudicio e/1.-i puo eftere con la fapienza, & con la pnÇlenza paragon.,zta, & per le oper.1tioni tra le arti ,áome Heroica ttirtu & regina cbia;áamente riface ¥ Mirabil cofa il potere a commun beneficio raunare gli !JUomini 1á0.., &quelli ridurre al culto, & alla difi:iplina ficurie, & tram111iUi nelle ctit. “, & nelle fortez,__Z!;& poi con mag.isior uiolewza fatta alla nat1tr.1.,tagliar le rupi,forare i monti:1 empir le ualli, afˆugar le p.iludi ,fabricar !e ri..1ui,drizzare i fiumi,rmmire iporti,gettar i ponti,Ž, ... J“1perar la natura in quelle cofe, nelle quali noi fiamo dalla nat11ra fuper:iti: leuando pef“ intmenf“, &fatisfacendo in parte al difiderio della eternitˆ, dilettando chi non fabric:t, & molto ptd1ifabrica;ornandoeil{!gni, lep;áottincie,e'linoi,do. Mapercbe alcuno piu oltre nonf.1.pendopuo l'mfinito , & lo impo(fibile proporfl dinan.., argomentando cbe non cape in animo httmano tanta cognitione, & uar:tˆ d1Ji:ienz... :per˜ //itruuio ci d1moft1á:i in cbe modo > & mfinoˆ q11.1letennine, bauer bij˜gna lepr.:dettefmz..., & dice. Ma fode a gli imperi ti p11oimpofs1bil cofa plrm:, che la natura apprenda, & teng:i a memoria tanto numero di dottrine. Qftt:f/,a la dubitatione forulata nel potere dt:lla n.ztura hum,1.n,,z, cc,me impotente ,t r.:cmcre:, & ritenere tanta uarietˆ di dottrine. Scioglie //itr. lapredetta drtbit(tt!one in qucflo modo. Ma quando auuertiranno, che tutte le Jifcipline tra fe tengono una certa raccomtn\};> nanza, & congiuntione, crederanno quc:llo, che io dico, facilmente poter auucnirc,pcrche 9uello,che s'impara a guifa di corpo di cai membri compoflo in (e flc(fo (“ r:iggira,& pe r˜ chi da primi anni fi eflrcita in uarie forti di ammadl:ramemi riconofce in tutte manie.. re di km:re i fegni medeli,ni, & uede la raccommunanza delle di[cipline, & per quelb facilmente b:rnnoocognitione di tutre le cofe. Il dubbio fi puo formare in quefio modo ¥ Qf!,ell-o effetto J impo{!ibile, la cau{a del quale na,i puo efferc , per˜ t httomo non puo apprendere tante arti,á& cllfipliue, pr:roche la cagione di .ipp1: enderle >..f!er non puo ¥ l:t uirt de/),' anima infufficiente '1'.9" incapace la cagione, la qu.-ile impedita non puo effer cagione dello apprendere tante art i. FJ/ponde Vltl'lmio, & dice a.rgoment.1.11- do; eh..polfibile quello effetto , il modo del quale. poffibile, per˜ puo cffere che tlmorno fi.1 ador nato dr mo..te, & diue-,fe difcipline _. percioche il modo po(fibile ¥ Il modo ueramente , che baucndo lefc1e11.. una ,áerta racommunanza tra fe, & quafi in giro l'una nell'altr.i mo1..er1dofi, per ¥ alcunee'P }l 1 Mo. it foe, noflro comprende ifucceffidelle0t11recofef niunou..fi troua....ll'..rchitettur.., fe forfe noi non uo,,liamo cercare alcune qualitˆfecrete de luoghi, le cogmtzom delle quali nonfipofl˜no riferir:ad altroche ˆgli ordini, & infltt{]“ dei pianeti,e_ dtJ[che molti fi ..ttono a fare le natiuit.1, &le riuolutioni delli princip ij della edificatione delle cittd ¥ ma non lectto perI: amore,cbc fipor taall'.Architettmáaeffercuriof“ di tante cognitioni, che non meno dI1bie, che inutili ,falt!4lapacedichi altrimenticrede, efter/leggiamo.per˜ quiui fia fine alla iudottione fatta: daVitr. per dimoflrare cbetant:tdmerfitˆdi cognitionifta neceftariaallo.Architetto.&per˜conchiudeinque fio modo, dicendo ¥ E{fendo adunque coli degnadifciplina ornata, & copiofa ditante, & coli uarie dottri¥one, io non penfo, che a leuno di fubico poffa ragioneuolmcnte far profcfsione, & chiama d“ Architetto,fe con quefii gradi di fdenze a poco a poco falendo fin da i teneri anni no drito della cognitionediuarie forti di lettere non peruenirˆ al colmo dell'Architettura¥ O uanto uero f“,i , che lodar non ft deue cofa alcuna prima, che egli non fi ba dimo/lrato quello cb;-f, chiaramente fi uedeeper le cofe dichiarate fin bora_. per ci oche niuno haurebbe potuto degnamente lodare l'Architettura jnza la cognitione dell.1 forza, & n.itur.if11.t, & delle proprietˆ che le co1mengono; &_(e fcioccamente egli po/lo s'hauefte ˆ lodarla; p;áima non l'haHrebbe faputo fare, poi non gli farebbe flato creduto; & finalmente con.flYetto a renderneragione,f1tggito farebbe, ouero a fe fteftu haueria contradetto; & inqucfto cafo di pari con gli ignoranti reflattl farebbe. Ma prouamo noi fe con ragione potemo lodare l' Jlrchitettu;áa : Si ueramente, & prim.: quanto alla cognitione, poi q11a11to alle operatiani; perche nel conofi:imento , & nel giudicio e/1.-i puo eftere con la fapienza, & con la pnÇlenza paragon.,zta, & per le oper.1tioni tra le arti ,áome Heroica ttirtu & regina cbia;áamente riface ¥ Mirabil cofa il potere a commun beneficio raunare gli !JUomini 1á0.., &quelli ridurre al culto, & alla difi:iplina ficurie, & tram111iUi nelle ctit. “, & nelle fortez,__Z!;& poi con mag.isior uiolewza fatta alla nat1tr.1.,tagliar le rupi,forare i monti:1 empir le ualli, afˆugar le p.iludi ,fabricar !e ri..1ui,drizzare i fiumi,rmmire iporti,gettar i ponti,Ž, ... J“1perar la natura in quelle cofe, nelle quali noi fiamo dalla nat11ra fuper:iti: leuando pef“ intmenf“, &fatisfacendo in parte al difiderio della eternitˆ, dilettando chi non fabric:t, & molto ptd1ifabrica;ornandoeil{!gni, lep;áottincie,e'linoi,do. Mapercbe alcuno piu oltre nonf.1.pendopuo l'mfinito , & lo impo(fibile proporfl dinan.., argomentando cbe non cape in animo httmano tanta cognitione, & uar:tˆ d1Ji:ienz... :per˜ //itruuio ci d1moft1á:i in cbe modo > & mfinoˆ q11.1letennine, bauer bij˜gna lepr.:dettefmz..., & dice. Ma fode a gli imperi ti p11oimpofs1bil cofa plrm:, che la natura apprenda, & teng:i a memoria tanto numero di dottrine. Qftt:f/,a la dubitatione forulata nel potere dt:lla n.ztura hum,1.n,,z, cc,me impotente ,t r.:cmcre:, & ritenere tanta uarietˆ di dottrine. Scioglie //itr. lapredetta drtbit(tt!one in qucflo modo. Ma quando auuertiranno, che tutte le Jifcipline tra fe tengono una certa raccomtn\};> nanza, & congiuntione, crederanno quc:llo, che io dico, facilmente poter auucnirc,pcrche 9uello,che s'impara a guifa di corpo di cai membri compoflo in (e flc(fo (“ r:iggira,& pe r˜ chi da primi anni fi eflrcita in uarie forti di ammadl:ramemi riconofce in tutte manie.. re di km:re i fegni medeli,ni, & uede la raccommunanza delle di[cipline, & per quelb facilmente b:rnnoocognitione di tutre le cofe. Il dubbio fi puo formare in quefio modo ¥ Qf!,ell-o effetto J impo{!ibile, la cau{a del quale na,i puo efferc , per˜ t httomo non puo apprendere tante arti,á& cllfipliue, pr:roche la cagione di .ipp1: enderle >..f!er non puo ¥ l:t uirt de/),' anima infufficiente '1'.9" incapace la cagione, la qu.-ile impedita non puo effer cagione dello apprendere tante art i. FJ/ponde Vltl'lmio, & dice a.rgoment.1.11- do; eh..polfibile quello effetto , il modo del quale. poffibile, per˜ puo cffere che tlmorno fi.1 ador nato dr mo..te, & diue-,fe difcipline _. percioche il modo po(fibile ¥ Il modo ueramente , che baucndo lefc1e11.. una ,áerta racommunanza tra fe, & quafi in giro l'una nell'altr.i mo1..er1dofi, per ¥ alcunee ll chie ll chie l1B Et per˜ Pyrhio uno de gh a..t1ch! Arclutettt, 9uello chein P:iene fe..e coli nobJ!men..eeU tempio di Minerua, dice ne1 fuo1 commentari, che lo Architetto pru deue operare m tutte l'Arei, & dottrine, che quelli, i qualiciafcuna cofacon la loro indufl:ria, & elferdtio hannoa fomma chiarezzacondotto. Ma quefl:o con effettonon l“ uede chia.ro,percio chenondeue n puo l'Architetto elfer GrammaticocomeArifiarcho, ma bene non fenza letteratura. N come Arifl:oxeno Mufico, ma non lontano dalla MuGca. n pittore co¥ me Apclle,pure habbia difegno.n qual Mirone ftatuario, o Policleto lauoratore diflue chi, ma non ignorante di tale Arte. n dinuouo Medico come Hippocrate, ma non fenza ragione di Medicina. n nelle altre dottrine fingularmente eccellente, ma in quefl:e non lia nuouo, & imperito. percioche non puo alcuno in tanta u:i.riet:“ di cofe confeguire fingular (cieltezza, perche a pena cade nel poterenofhoil conofcere, & perfettamente capire le lor ragioni. N per˜ non tanto gli Architetti non polfono hauere in tutte le cofe gli ultimi effetti , ma anche quelli, che ad una fola fcien.tia fi danno, & priuatamente tengono le proprietˆ delle Arti, non polfono fare, che tutti riportino il fommo principato della lode. Seeadunque non tutti in ciafcuna dottrina, ma pochi in molti anni a pena ottenuto hanno la nobiltˆ, come l'Architetto, che dlr deue in tante arti perito, non farˆ cofa grande, & meraujgliofa accioche egli rf'on habbia bifogno dj alcuna delle predette cofc? &di piu fe egli ander:í inanzi :“ tutti gli Artefici, i quali con fomma indufiriaehanno preftae _ to grande follicitudioe in ciafcuna dottrina. Le parole fecondo la intcrpretatioue fono chiare. proua con argomenti, non e!fer uero il detto di 'Pythio ¥ Molto piu ragioneuole pare, ch'un' buomo confeguifca la perfettione d'una fola Jcien- za, che di molte; &pure,lira;áo fi truoua, che quefto attegna, cio, che uno fiain un'artej˜la petfetto: per˜ fe non quello che pare piit r.tgioneuole, che fia meno farˆ quelloa, che manco d pare, cio, che un' lmomo folo ottenga ilfommo grado in molte, & diuerfe cognitioni. La onde fi conchiude da Vitruuio. {'Per il che pare, che iuauefio 'Pythio errato habbia .. cio fe 'Pythio z fiato eccellente .Architetto ,fe ba detto molte bel ecofe, in quefto per˜ pare, cbe errato habbia,_ inquefio nongli do fede, e!Jendociilfenfo, & la r.-tgione com;-aria. Et per piu flabil“re i dettij“,oinonfiji,wdaVitr. delle cofe f˜pra pofte da lui, quando) ci difie, che nelf .Atcbitettura, come in ogui altra peritia e;áano due cofe da efler confiderate, ,áio la cofa fignificante > & laJignificat. z, per˜ dice il medefimocon altreparole. Pare adunque, che in quefio Pythio babbiaerrato, non hauendo auuertito, che ogni Q..e partitamente d“ due cofecompofl:a, cio dcli'opera, & dellaragione di quella. & d1 queftc due una propria di coloro, che in ciafcuna cofa particolare fi fono effcrcitati: & quefio lo effetto dcll'opera.l'altra commune con tutti i dotti, cio la raoione ¥ 'P 1t l M O, chie prendino la dolcezza,_& dilet..atio1.. fua. . . Moltieffempi ci ad,ll!ce Vztr.per li q..altficompr..ndt,come fljlza la communanza del..e[c1en'l.!; &prima dimopraaquell.. traduefz..n'Z!, & p_oi r:-a molte. LafV!ufic..,_ &la Med1ct1!4 fonofieilZ!, o.Artiche uoglramo. Cofficzo delMedico mquant0Med1coa, d1 mdurre, &dzaconfer, tare la [tinitˆ; l'opera Jellt!ufico_..n quanto M_uf!co i1tlettara_ae col fiJono, ..~ ..ol ..anto le orec¥achie de gli a[coltant1. in q!iefli ufficq, & effettlfono differenti, ma nelle ragzom pojJono effer conformi. la conformitˆnafea_ datt1lf!regola,áomrr:une, che all'uno, & a..'altro puofaci!..enteaferuire , perche confiferandoilM_edzco l..eleuat1one,_ &ladepr..f]“one ..e z polfi, la uelocza.ata, &atardez.., la egualita ouero la di_f.i..u..glzanza, conwene col 1r:uficoa, ilquale ..elle uoci _c..nfi: dera teifteffe cofe riguardando a z pzedt delle pa;-ole che fono ne I uerfi, o al mommento de t pzedt, che fifa al fuono di qualche inftrumento. percioche lo effe;-tardo o ueloce, che rifPonde al tempo, alto o b:iffo, che rifponde al tenorea, & a i gl'adi della uoce eguale o difeguale, cbe rijpondeall'uno, & all'altro fono termini communia, cbe a molte cofe di natura diuerfe, fi poffeno applicare: per˜ non incommodo alcuno che nella ragione conuenghino molti artefici, i quali fiano nelle opere differenti; & quefto nafe dal ualol'e tle i principij, i quali ef[endo uniuerfalia, & in. differenti abbracciano pfa cofe, & non dipendeno da[oggetto alcuno. Eguale adunque fl puo dire , de i tempi,de gli fPatij, de i mouimenti, dc i corpi, de i numeri, delle uirt, & di molte altre cofe che a diuerfi .Artefici con ragione diuerfamente conferme afPettano. clico diuerf.1mente conforme; percioche il principio uno; comefe io tlicefli. Lo eg,tale giunto allo egualefa il t1,tto eguale, mar applicatione fifa in m:iterie, & [oggetti diuerfi: percbe il Medico applic/1er,1 il dettoprincipio aUe qualitˆ, & uirt de/l'herbe, il Mufi.co a i tempi delle fiU-abe, il filofofo naturale a i moti, il Geometra alle grandez'Z!, &altri adaalt1e co[e; come anche il Medico pigliando d,1l Geometra, che gli ,ingoli facilmente fi uni[ceno, & la circonferewza non cofi . dice per quefto le feritecircolari effer d..lficili da [:ildare, & unire, & i tagli tn('!;liori; & in qu.efto il Medico i.accompagnerˆcol Geometra, n per˜ il Geomet1a ofera metter le mani .iddoffo d'un ferito, n il Medicocome Medico ardirˆ opporfial Geometra. Simigliantemcnte tra Mu!ici,& Afiro:.. Jogi commune il difputare del confenfo delle fl:ellc, dc i concenti & confonanze Diatclfaron, & Diapentc nominate, che fono ne gli afpetti quadrati, o triangolari. Io defidcro lajiarmi intende;áe, percioche il-'Philandro benche fidelmente e_fponga le pmáole dello interprete di Tolomeo; cz ta[cia per˜ diflderio di m!fggior intelligen... Dico adun711e, che uolendo gli .Afh-ologi dimoftrare come i corpi celefti concordano a mand:ir qu.i git, nel centro i diuir1i loro infl.uftia, banno pigliato alcu.ne figure di Geometria tra/ proportionate,& rifPonden¥ ti. La prima quclla,c/Je ha tre anguli, & tre l,tti egualia, la feconda che ne ba quattro,la ter, a,che ne ha fai. banno poi m{{rato gli angoli di quelle .f“.gur-e, & ritrouato tra quelli ef[ere proportione, & corrifPondewza mirabilea; & per quelle banno giudicato [a conformitˆ, & confonanza, che hanno le Jlelle nel m iridar quagi:t le loro dtine uirt utia, & pe1á m:1.,ggior chia1áez"0, io dico, che gli angoli fl mifur:tno daUa circonferenza comprefa, che tengono le lineea, cl>e gli formo. Dico dapoi, che gli antichi chiamauano .Afteogni cofa intiera atta ad efter'rn{{itmta, o partitaa, & laadiuideuanoain dodici parti. étma era detta onza; le tlue ,feft,mte :percbe e-t1tra¥ uanofei fiate nel tuttoa, cbe era dodici. Le tre, quadra11te, per che entr,wano quattrofiate nel.r.Afte. Le quattro triente, percbe u' intr.itwzo tre fiate. & non clenominau.1110,iltrimenti te cin-.que, che QJ!,incunce, perche nonentrauano egualmente a for il tutto come le due, le tre, r'7 le quattro.. Ma le fi er.inudette f ernifies, qu.1fi la metˆ dell'.Afte. lefette ,fettunce, per la iftefla ragione delle cinque. le otto,beJJem, perche alli fei ne ,tJgiugneno due. Le noue dodmnte, le dieci áDefiante, & le tmdecid..unce , perche in quelli: non era moltiplicationea, n aggiunta, ,áhe czualmente ent1afie a fi11ire ledodzci. Stando le cofe-nelfopra.letto modo,iodico che lo angolo d,áittodelquad.r.:ttogit1fto, & intiero occ1,perˆdodici parti, l'angolo del triang:1lo, cbe m:tgl,iorc,&áapiu largo neabbracccrafdicia, i' angolo della figura difei, come pi.Rre1to, m: tenirˆ otto. lo an- g,do 'P 1t l M O, chie prendino la dolcezza,_& dilet..atio1.. fua. . . Moltieffempi ci ad,ll!ce Vztr.per li q..altficompr..ndt,come fljlza la communanza del..e[c1en'l.!; &prima dimopraaquell.. traduefz..n'Z!, & p_oi r:-a molte. LafV!ufic..,_ &la Med1ct1!4 fonofieilZ!, o.Artiche uoglramo. Cofficzo delMedico mquant0Med1coa, d1 mdurre, &dzaconfer, tare la [tinitˆ; l'opera Jellt!ufico_..n quanto M_uf!co i1tlettara_ae col fiJono, ..~ ..ol ..anto le orec¥achie de gli a[coltant1. in q!iefli ufficq, & effettlfono differenti, ma nelle ragzom pojJono effer conformi. la conformitˆnafea_ datt1lf!regola,áomrr:une, che all'uno, & a..'altro puofaci!..enteaferuire , perche confiferandoilM_edzco l..eleuat1one,_ &ladepr..f]“one ..e z polfi, la uelocza.ata, &atardez.., la egualita ouero la di_f.i..u..glzanza, conwene col 1r:uficoa, ilquale ..elle uoci _c..nfi: dera teifteffe cofe riguardando a z pzedt delle pa;-ole che fono ne I uerfi, o al mommento de t pzedt, che fifa al fuono di qualche inftrumento. percioche lo effe;-tardo o ueloce, che rifPonde al tempo, alto o b:iffo, che rifponde al tenorea, & a i gl'adi della uoce eguale o difeguale, cbe rijpondeall'uno, & all'altro fono termini communia, cbe a molte cofe di natura diuerfe, fi poffeno applicare: per˜ non incommodo alcuno che nella ragione conuenghino molti artefici, i quali fiano nelle opere differenti; & quefto nafe dal ualol'e tle i principij, i quali ef[endo uniuerfalia, & in. differenti abbracciano pfa cofe, & non dipendeno da[oggetto alcuno. Eguale adunque fl puo dire , de i tempi,de gli fPatij, de i mouimenti, dc i corpi, de i numeri, delle uirt, & di molte altre cofe che a diuerfi .Artefici con ragione diuerfamente conferme afPettano. clico diuerf.1mente conforme; percioche il principio uno; comefe io tlicefli. Lo eg,tale giunto allo egualefa il t1,tto eguale, mar applicatione fifa in m:iterie, & [oggetti diuerfi: percbe il Medico applic/1er,1 il dettoprincipio aUe qualitˆ, & uirt de/l'herbe, il Mufi.co a i tempi delle fiU-abe, il filofofo naturale a i moti, il Geometra alle grandez'Z!, &altri adaalt1e co[e; come anche il Medico pigliando d,1l Geometra, che gli ,ingoli facilmente fi uni[ceno, & la circonferewza non cofi . dice per quefto le feritecircolari effer d..lficili da [:ildare, & unire, & i tagli tn('!;liori; & in qu.efto il Medico i.accompagnerˆcol Geometra, n per˜ il Geomet1a ofera metter le mani .iddoffo d'un ferito, n il Medicocome Medico ardirˆ opporfial Geometra. Simigliantemcnte tra Mu!ici,& Afiro:.. Jogi commune il difputare del confenfo delle fl:ellc, dc i concenti & confonanze Diatclfaron, & Diapentc nominate, che fono ne gli afpetti quadrati, o triangolari. Io defidcro lajiarmi intende;áe, percioche il-'Philandro benche fidelmente e_fponga le pmáole dello interprete di Tolomeo; cz ta[cia per˜ diflderio di m!fggior intelligen... Dico adun711e, che uolendo gli .Afh-ologi dimoftrare come i corpi celefti concordano a mand:ir qu.i git, nel centro i diuir1i loro infl.uftia, banno pigliato alcu.ne figure di Geometria tra/ proportionate,& rifPonden¥ ti. La prima quclla,c/Je ha tre anguli, & tre l,tti egualia, la feconda che ne ba quattro,la ter, a,che ne ha fai. banno poi m{{rato gli angoli di quelle .f“.gur-e, & ritrouato tra quelli ef[ere proportione, & corrifPondewza mirabilea; & per quelle banno giudicato [a conformitˆ, & confonanza, che hanno le Jlelle nel m iridar quagi:t le loro dtine uirt utia, & pe1á m:1.,ggior chia1áez"0, io dico, che gli angoli fl mifur:tno daUa circonferenza comprefa, che tengono le lineea, cl>e gli formo. Dico dapoi, che gli antichi chiamauano .Afteogni cofa intiera atta ad efter'rn{{itmta, o partitaa, & laadiuideuanoain dodici parti. étma era detta onza; le tlue ,feft,mte :percbe e-t1tra¥ uanofei fiate nel tuttoa, cbe era dodici. Le tre, quadra11te, per che entr,wano quattrofiate nel.r.Afte. Le quattro triente, percbe u' intr.itwzo tre fiate. & non clenominau.1110,iltrimenti te cin-.que, che QJ!,incunce, perche nonentrauano egualmente a for il tutto come le due, le tre, r'7 le quattro.. Ma le fi er.inudette f ernifies, qu.1fi la metˆ dell'.Afte. lefette ,fettunce, per la iftefla ragione delle cinque. le otto,beJJem, perche alli fei ne ,tJgiugneno due. Le noue dodmnte, le dieci áDefiante, & le tmdecid..unce , perche in quelli: non era moltiplicationea, n aggiunta, ,áhe czualmente ent1afie a fi11ire ledodzci. Stando le cofe-nelfopra.letto modo,iodico che lo angolo d,áittodelquad.r.:ttogit1fto, & intiero occ1,perˆdodici parti, l'angolo del triang:1lo, cbe m:tgl,iorc,&áapiu largo neabbracccrafdicia, i' angolo della figura difei, come pi.Rre1to, m: tenirˆ otto. lo an- g,do L I B 1t Olf gufo del quadratoper effergiuflo, &intierofarˆ detto.AjJe. quello del trianguloper effer mag.. gioreun terzy, conteneri:íil dr..ttointier.., & farddi piu uno quadrante, che_ un terzy,' &qtlofard laproportionedetta[efqmtcr... L ang,..lo della figura efjˆngulare ..mo.oor la meta delf.. gufo della triangulare, e:r occupa otto parti della circonferenza, che di mifura bef{ule, cio tfottoparti;&per˜ tra quefli a,te;uli la proportioneDoppianominata. come tra lo angulo del 'luadrato,&l'angulo dell'ej]ˆngulo proportioue[efquialtera, cio che nel continente una uolta m.. ilcontenuto,come otto, czo1l bef.fale ntl dodici, cionelI'.AjJe unafiata, (9" unotriente, che la metˆdi otto.& queflo fra dettoper quello, che aparticne all'.Ajlrologia. Qf..ello11eramente, cbe della Mufica, cbe ilMu{icof rmilmente confrdera la confonan.. , & quell,-i nonneoglioaJJ,t:tti,tnanelle uoci,&neifuorn,& nonbanno uolutooufare inomiodegli .Arithmetiˆ, ma in uece diJefquitrnázahanno detto quarta, in uece di [efquialtera ha11no ˆetto qui11ta,&per doppia banno pigliato ottana, che dette con no- mi Greci fiwnanoDiate/Jarono, Diapente, D1apa-7.........._, fon; come fi farˆ manifefto nel quinto libro ¥ Eglibijogna ad1mque fe le uoci deono eff er confonanti, cio uenire alle orecchie in modo diktteuole ,mite & mefcolate ;bifogna dico, cl,e egli ci fia tra le uoci graui, & acute proportionata diftan .. ¥ Il medefimo bifogno, cbe fra nel ,áonfentime11to delle flelle( cbe V1tr.chiama Sympathia) Çccioche mandino q11a g“, 1mit,rmente con for-z a, & uirtu gf influffi loro ¥ le regole ad1t71'Jtte di:ll' .Aritbmetica J˜no quelle, cbe fanno la Mufica unit.i con l' .Aftrologia. percbe la proportione c cbe ..ell'al _ r-10 terminea. jpefl˜ an,ábe fi uede nelle cofe riferite d..fParttd, & difaguaglranza, come drre patrone & feruo, padre & figliuolo, maefiro & difc1pulo, perche egli importa che fi cominci l'iu da uno, clJe da/L'altro; &altra ragione/11e/l'..no term_ine, & aitr.i nell'a..tro. Qff.efie diftintioni hanno gra1i. for.. a fare, che bene s mtendmo lefei predette cofe perc10,he -tutte fo110 ¥ cnmpartt.tinni, & relationi, come /i ..eder1 quifot!.o. Hauendo adunq11e Y“:ru.formato lo .Architetto á, cio fattolo degno agente d, tanti artificq; tratta della forma; pere1ocht: ej]ndo la materia impe1fetta niuna cofa da effe fi trarrebbe fenza la perfett“one, '6" la forma; la quale confiftenelle fei predette cofe. Due fini fi truouano delle opere, uno t! il compimento & finimentoa , del lauoro, come, quando fi dice, l'opera finita, & compita: l'altro il fine dellˆintentione; cbe , quando fornita f opera fi ..ice, io h?. C intento m..o; come fornita la c:iJ:t, io fono difefo da i ue-nti, & dal fole, & fh-uro de 1 contrarq. 'Per uemre adunque al fine dell opera, egli necef.fario (fc con arte ci uogliamo gouernare) proceder!! ordinatamente; & quefto in due modi;prima quanto alla quantitˆ & grandeázza delle parti, poi quanto alla foftanzajcon qualita di effea , parti. nel pr:imo I'ordine, nel fecondo la d..fPofitione. & perche la qualitˆ fipu˜ confider.irein Je fte!fa, & comparandola alla forma, che all' a/petto, & a gli occhi fi rifetifce; per bifognache nell'opera fia rma certa qualitˆ, che coment“, & diletti gli occbi de' riguardanti; & quefia/ detta da Vitr. Etmthmi.i della quale fidirˆ poi. F.t perche non fi propone I' opera infinita> , ma terminata in grandezza s“ del tutto come delle parti; per˜ bi[ogna, che oltra 7: ordine ci fia , un.i corrifPondw.. delle mifure tra [e, & al tutto comparate. che propofto che ci fiala mifura cfuna fola parw, [appiamo le mifure delle altre; & propoflaci la grandezza del tutto f appiamola grandez.. di ciafcuna parte. &quefla corriJPonden.. nominata Simmeuia, quafi concorfo, & corrifPondenza di mifure. 'N:gi la cbiamamo compartimento, i latini fi ferueno del nomeaGreco Ma perche I' opere che fi fanno hauer deono autoritˆ, & riputatione, & e/Jer anchea ¥ all'1fo de' mortali accommodate & con prudenza difPenfate; per˜ uolendo noi ottennere le , pi-edette cofe, fa bif˜gno f eruar quello chefi conuiene, che Decoro fi chiama;, & difPenfare il , tutto, il che pofto nella diflributione, deUequali cofe fi dirˆ poi partitamente, ponendo prima fotto un'ajpetto la[opra dettafuffidenza deUefei cofe, Secondo il prima poi dellea ouero fecondo la quantitˆ. S mifure,cofi l'ordine. ouero in fe i Secondo la rifP'odenza delle Sottero fecondo la qualitˆ. mifre, cof“ il comparti "1 '2 cofi la dijpofitione delle mento. Tutta la forma delle i parti, ¥ opere/i confidcra ., I .. ouero allo a_(petto cofi la Eurithmia, ¥ Louero riferita oue;-o alla conueneuolez.. cofi il Decoro.a ¥ ouero all'ufo.cos“ la diftributione. 'l'xgi diftintamente ragioneremo di ciafcuna parte, & prima dell'ordine. Ordine moderata attitudine de i membri dell'opera, partitamente, & rifpetto a tut ta la proportione al compartimento, ilquale fi compone di quantitˆ. 7:ercbe in molt.. c?J ritrouamo ordine'. d!JPofttione, de..oro diflrib..etzone, & le altrepar . , t: Jopradette, pe-ro dnáemo cbe quejlt termm1 fono generali & communt: & come generali, & comrmmi hanno le loro dijfinitioni nella fcienza gene,:ale, & comn:1me, cbe la prima detta Mt:tapbyfica Maquando alcuno anefice uuole applicare alcuna dt quellep,trti allapropriaco . gnitione, reftrigne quella 1miuerfalitˆ al particolare, & proprio dell'arti fa. come fi uede al D 1. prefente 28 L 1 B Jt O l' aliro: & per˜ iie{-"g!!e, cbe doue e o;ád:r'.e J“apn..!, & poi , & quefti fonoc. te;-ra11U commum,, pa/loprima, &l'altr.. foi : & 11.. qriefiocmodocla diffinm?ne d..llordine fatta proprM per _cl'applicationede i tenmm ccrnmtmt & 1m1ue..[“:lt, ..eI qu..l,f!P:'o dire, ch_ep_oft..fia La r..cc...., rn;marn.!} dcllf' fcit:n'Z¤. 'Percheadtm,p1.efifl1a ne I noftnpmm(onda,nent1, 1_0 dico checl ord1-. _ _ ne :r.i quelle cofe, cbe fi rife;-ifi:ono ad altre, & chep.ofte fono m comparat10ne, & ;ái/petto. Dico dipiuche la comp,mitione di quelle, che fono nell1dif.iguaglianza. chiaro che ne/l'ol' dinefit rifpetto,perche nelL'or.line s'intende, che alcunacofa preceda , & altra fucceda. ermi anche d,j:1..1t.-ig!ian..ipe;ácbe.fi: t...tte le cofe fuj/ro eguali,giˆ non Jˆrebbeno tutte, come dice_ fantoJlgofti:io, pe;ácbe non ui farebbono qm:lli che ba1te/Jero a precedere; & per˜ l'ordine difPenfatione d::/l:: cofi: pari, & djpari, eguali, & difeguali. L'ordine dello Architetto ,i'into; á;io la qu:tntit.>t, e:,~ ,.ella quantitˆfi tM1ta l'ordine, cberiguarda al tutto, & l'ordine, cbe riguarda allt: parti, non che t,m ordine in effetto {t ritruoui fenza l'altro: ma in modo, cbe lo intelletto p"o fare la diflintione, & intendere ciafcuno fep.zratamente: & per˜ dice J/itruuio quanto all'ordme,cbetralep,irti, che l'ordine moderata attitudine de i me-mbri dell'ope r:z p.irtitamcnte, & quefta att:tl!dine, d;e egli chiama commod1tˆ , corzf“fte nel regolare, & temprate 1m.i parte cerca la Jha grandez.. in modo , c/)e fia mifra delle altre , (!l' con quelle conuegna , & rifPonda; (9" in quefta ;áegolatione lˆ parte, che come mifitra fi piglia, deue prccdere .tlle altre. nell'ordine adtmqrte applicato alf .Ard1itettui-a, fi truo11a il prima, (;;~ il poi. & que{le fono differen'Z! oppofle , & difeguali, & per˜ fi deono rid11rre fotto un ter-miile commu,ie; & q1teft.1 la regola ¥ ma pitt chiaramente pe;-lo e!Jempio ; & queftoquando io ha:ter˜ dicbia;-ito l'ordine delle parti comparate al tutto. Dice inq1tanto a quefto ordine ¥ Vilr. I Et un rifpetto di tutta la 'Proportione al compartimento. .. 'Proporttone ne,. :áe . . ma comp,z,á.1tione di co{ tra / , cbe fono cfuna iflef]ˆ natmáa. ..efta fifa piglimido 1m,i certa, & determinata quantitˆ, l.:t quale fia regol.-itrce di tutte le altre gran dez,_e, tnnfmt delle p,trti, & membri delt'opetec. Lo ef]mpio qucfto. J/itr. nel terzo libro ,ti fecondo capo uole;zdo render conto della bella rnanie;-a de i tempij, nella quale e lo fPacio cow1e11ie;:te, ..'" bello tra un.z colonna, & t altra, dice che egli bif ˜gn,t , che lo JPatio ci,-il 11.tno o l 1m:: fi.1 de!lci gro,']-Ç,;t di d:te colonne, & im quarto piu. & con queJíO dice. fi: !.i facci:t.ta del luogo, do11e fl ha d.i f.tbricarejarˆ di quattro colonne, bifogne-rˆ cowpartirlain :mJˆ p.trti & meza, lafciando lefPire: l!J" di quelle tmdici, 1madeue effer il modulo; checofi eg!i tbi.zm.z 1:u1!/,i :nif:...á.i,che rego..a tutte le grandez'Z$ delt'ope;áe. Dona alle groffezzt:delle co 1011 :.. 11á1 modulo,1t t 1wu due mod..li,& 1m 1u,irto,al 1umo di mezy tre mod:1li .('i' in quefto rnc,do .Oi'tbra tutt,t l.z [acc_uit:t; come ch1ar,1mentefl uede che quattro modulif“. da,mo a 1uattro colon .:i1lofft,zto di mtzo,cbe.f˜ toftte,q1t.tttra etmezy agliJP.zt.., & uan.i da i lati, chefono o' '.P Jt I MO, ma prefa qumititˆ: c..me regol.. di tutte le p,-rrti, & a qudle, & al tt..tto rife:ifa: facend.. 11naconuenienzydi mifureenomzrutttfi,n:metna. ..ell:a (i compone d1 quanma, Iaqualc e conuenicnteeffctto dc i moduli dalla prela dell'opera, & di tutte le parti de i membri, .. Lafimmetria, & comp,irtimento fi cornporte di molte qtuwtitˆ ad uno iflej]˜ eifetto: la qual quantit,í diff}nita da ..it;á. & d-i nei con f eJfmpio dichi:i_r..tae. nel ,'f!#t,l ..ffempio pri"!a fi pigli4 il piano mtu:ro dda {i-onte, & quello m pa;áte fi dzmde, & d ima dz q1telle part, fe áne fa ¥ la regoletta, & il modJ..lo, i/quale tempera, & modera i membri, & le partz dell'opera facendo nel tutto tm co111-1enie11te effetto. La difpol“tione atta collocati o ne delle cofe, & nel componimento fcielto eifetto con qualitˆ. La diJJ,ofitione compar,t le parti de/f opere non come g;randez:}!! , & quantitˆ, ma come parti da effer collocate nel proprio luogo. percioche non a bajtanza ritrouare una commune m“fitra , che fia regola della grandezza delle parti, m,1, bifogna anche ritro11are un'ordine di quella cofˆ, cbc ha.parti, non compa-á rando le parti.come grandez--zy, & quantitˆ, ma compa;-ando!e come cofe da ef]r pofte al Juo foogo. Due maniere ci fa la diJJ,ofitione, I: una dal cafo procede, o dalla neceftitˆ , & f altra dalfortif“cio, o dal fepere. Vitr.ragiona di pref ente d, quefta ultima, rna nel fefto libro ra-.. giona ddl.i prima, & molto bene /i lafcia intendere al fecondo C..ipo del detto libro, cercaá le, predette cofe dice-udo in quel lw1go. Ninna cura maggiore haucr dcue lo Architetto, che fare, che gli edi6cij habbiano per le proponioni dell,1 rata parte i componimenti delle lo rongiooi . quando adunque farˆ fornica la r:igionc delle m“fure, & con difcorfo efplicate le proportioni ¥ (Come ricerca l'ordine, & la fimmctria,) all 'hora proprio anche dell'acutezza dello ingegno proncdcrc alla natura del luogo, all'ufo , alla bellezzl, & aggiugnendo, o fcemando far conueneuoli temperamenti, accioche quando farˆ leu:i. to, o aggiunto alcuna cofa alla mifirra, cio pai,l dfer fiaro drittamente formato. Come fo Vitmuio nella difPofitione dC:le B.tfilicbe , nel q1tinto libro. In modo che niente piu {i ditidcri ncll'afpecco ( Ecco l,i E1,rithmia,) perche altra¥ forma pare, che l“a d'apprelfo, & al ba!fo; altra di lontano, & in altezza, n quella,pare in luogo rinchiufo, che pare in luogo Jperto ¥ nelle quali cofe opera di grande inge gno fa pere prendere partito. Et infine del detto c.ipo diccpiu cbiarmente, toccandoela dijpofitione, cbe d.il c.tfo, o dalla nece{]itd. procede. Io non pen!o, che bi fogni dubitare, che alle nature, & necefsitˆ dei luoghi, non (i debb“J110 fare gli acerefcimenti, & le dirninutioni, ma in modo, che in f“.mil opera niente {i I dil“derato. & quello non folo per dottrina, ma per acutezza d'inge¥ gno G puo fare; & per˜ prima egli (“ deue ordinare la ragione delle mifore, dalla quale (“poflj pigliare fenza dubitationc , il mutamento delle cote. Da poi fia efplicato lo fpatio dal baffo dell'opera, che li dcuc fare, di largczza, & di lungczza. della qual opera¥ quando una fiata far.i determinata la gr.:indezz.:i, ne frgua l'appar:n o della proportione alla bellezza, acciochc dubbio non l“a lo afpetto dell,1 confonanza, a chi ui uorr:“ fopra conftdcrare. D,1/lc p.-irole [opr.i dette chiaramente fi conofce il numero, e ordine, & la n.iti!r.i delle fei cofe prc!dctte. io houoluto allegare i lt1oghi di Vitr. per effere lo intento mio di ejponere Vit,. con Yitr. iflej]˜.dice adun1ue ,Jguitando !11 fita dijfinitione, che la difPofitio11e atta coilocatione del lecofe. Et per cofe intende le flan.., & le pm-ti di effe rie/l,i fobrica, ouero le parti dell'opere fot te dal.l'.A,,-hitetto, fieno quali fi uoglia.da qucft,i ben dffpofta colloetitione delle parti, nafce il,uederc m tutta la compofitione rma bt:llaqualitˆ, che [tto conueniente di cinfeuna rofa ¥ & perJ di..e,...áielto effetto, cio sbrigato, netto, difiinto. .Ail:z dijpofitione s'oppone ilfpe;:fluo come all ordmc s'oppone la conft!{ione. Etfi ptto,lire, chef ordine diffeofit'one dellemifitre alLi fimmetria, & la difo,ofitione ti ordine dellep.-mi al luogo, come fi 11eder.“ aljfto c.-ipo del pi-im & bmgezzadell'opera ¥ al,:hefareci uuole u..i moderato ufo dellafeft_a,& 1ella r..gola, L altra il detta, orthoef;láaphia, cio defcrittione, &dift..no..el leuato, & drzt..o,szper d!mofl..are faltezza del....opere, come lamaniera. deue effer lotn pz confo..e al..a pumta, altrtmenti non farebbe un iffeffˆ cofaquell4, che nafce, & quella, cbe crefce: rlche e gmnde errore, & contra la natuna delle co fe,percioche nelle piante, &ne gli animalifi ..ede quello..che ..afce, & quello, ..he crefce e[. fei-lo ifteffo, & nilma parte aggiugner/i da poz. !,-ae_eterza rdea tl pi-ofilo, detto fc1ografia .. dalequalegrandeutilitˆfi.p1áende..perc..eft?..la ..ef crrttzone delprofilofi r..nde co.nto delle grof]e....edei m11rie, deglifPortr, delle rttrattronz d ognremembro, & m queflo l .Arcbrtetto come Medico dimoflra tutte le parti interiori, & efterio1ái delle opere,& per˜ ii, quefloufficio ba bifogno di grandiffimo penfamento, &..iudicio,& pratica, come 1 chi, _econfidera gli eff.etti d..l pr.ofi..oeimanifeflo: percbe la ele11at10ne della fronte, & la maefta non d1mofli-a gli fj]()rtz, le r1trat1on1¥ le groff t:zz.! delle cornici, de i capitelli, de i bafamenti, ddle fc.ile, & cl"altre cofe, per˜ nece[fario il profilo; & con qreefle tre maniere di dijpofitione f .Architetto s'afficura della riuf cita delf. opera, & fa piu certa la fita inte11tio11e, & taltrui difiderio di far opera lodata, & degna. Eteappreffo puofare il conto della fPefa, & di molte cofeall'operepertinenti. Dalle dette idee, cbe fono forme concette nella mente, & efPreffe nelle tmtole,o ca;áte, ne uiene quello effetto f“:ielto, & elegante, cbe egli ha detto. Si dette anche auuertire, che J/itr. ejponendo leenatt,re dellefeiep1áedette cofe, uiene a confennare quelle, che fono necej]ˆrie allo .Architetto , pe1ácioche fi uede nella difPofitione, & nelle flee jpecie, quanto utile fia il difegno, & la Geometria ¥ fi uede nelt ordine, quanto commoda fia t .Aritbmetica ¥ & uederaffi nelle altre parti quanto ci farˆ a ptopofito la "ProfPettit1a,la Mufica, & quelle cofe, cbe .1U'iftol"ia, & alle altre qualitˆ dello ,Architetto fono conuenienti. L'in pi imagine della ftonte. Lˆ doue rapp;áefenta fopra il piano d'una carta, tela, o tauola quello , che nafe dalla pianta riferendo il tutto alle ragioni dell'opera, che J“ dette faref“a ella Dorica, Ionica, o qual fi ttoglia. Vit;-uuio ba chiamatofronte ogni cofa, cbe dritta fi uedee. Moltifono, da i qualifipo,rˆ bauereunaepianta, &anche non r,jendofuori de i te-rmi niedi quella , fara..nolo in fif..condo la ragione dcli'opera[..tura, ma nonfapr,111110 i.. ogni ai-dine della fabr1ca dtmoffrare m dijegno lag;-offezza de l pareti, quelloe> che po[a ful umo, quello, che efe, & <]!tello, che entra; & per.. mancher.innodi quefla terzajpecie, &Idea della difPofitione, per la Ja difficultˆ ¥ Qy_e/l:t utilit,í del profilo mi muoue ad inte;-pretai-e fiog;-af“a, & nonfcen..g;-afia. perch..fe ben.. la fcenogi-.1/ia che defcriti-ione delle[cene, & projpettiua , ne..ef]ˆna ne..eco.. det Theatn,..omefi uederˆ nelquintolibro; non per˜ pare, che ji,i fecondole idee delladifP0Ji.t1one, dellequalzfiparla. .Altriuogliono , ches'intenda il modello. ma queflo nonco;nconrlprcpofito noftro, fo beneeglifapiu chiara, & certala intentione dello.Archi.: retto:oltra che non conuiene la diffinitione data da Vitr. al modello. 'Poti-ebbe dire alcunochela dett.. diffinitione non1':ad;-a..lprofilo; io tijpondo, che effendotanto necef]ˆrio il profilo, &molto_pru..echelaprfpcttzua, bifognacoufiderar bene la detta diffinit..one. Io pe;á me, quando ha'.1e.U“admtendere.1:1-que..olttogola profPettiua, uorrci chefufferoquattro le idee della diJPofitrone, per po11e..1..1tl p;áojilo ..tant..eglimi parenecej]ˆrio. Ma pare mzcbe di mtotto , cbecon..do ladiffin!tr..ne dell,i 1ffiofittone a1uedelleJeidee,cioalla pianta,&alloin pi, perchedic1a[:' 71a(ipuod..Ye,ckeeattacollocatzone delle cofe, e'r nel componimentofcieltoeffetto,on qua.lita:mrpare drco, d1m10110, cbeella non conuenghi .zllafciogi-,if“a,feperfciografia s'z- tende 30 L I Jt o La pianta un moderato uro della fefia, & della regola,dal qua!c N piglii il difegn.. ..elleforme nel piano. Loin pi, laimaginc dritta della fronte,& figura con modo d1pmta, con le r:igioni dell'opera, che (“ deuefare. il pro61? adombratione della fronte, & de iIati che (i fcofl:ano, & una rifpondenza di tutte telmeeal centro della. fefl:a. 'N.._eldijponere,&coaocare le partilo.Architettofo..ma nelfi,o p..fiero, &: fOi di[egn:i tremanie;áe, oueroidee delleopere:Vna detta da Greci, 1clmografia , e1o defcnttzone,& difegnodell4 pianta, per dai-ead intendere la collocatione delle parti,&la largbe_z..:za > & bmgezzadell'opera ¥ al,:hefareci uuole u..i moderato ufo dellafeft_a,& 1ella r..gola, L altra il detta, orthoef;láaphia, cio defcrittione, &dift..no..el leuato, & drzt..o,szper d!mofl..are faltezza del....opere, come lamaniera. deue effer lotn pz confo..e al..a pumta, altrtmenti non farebbe un iffeffˆ cofaquell4, che nafce, & quella, cbe crefce: rlche e gmnde errore, & contra la natuna delle co fe,percioche nelle piante, &ne gli animalifi ..ede quello..che ..afce, & quello, ..he crefce e[. fei-lo ifteffo, & nilma parte aggiugner/i da poz. !,-ae_eterza rdea tl pi-ofilo, detto fc1ografia .. dalequalegrandeutilitˆfi.p1áende..perc..eft?..la ..ef crrttzone delprofilofi r..nde co.nto delle grof]e....edei m11rie, deglifPortr, delle rttrattronz d ognremembro, & m queflo l .Arcbrtetto come Medico dimoflra tutte le parti interiori, & efterio1ái delle opere,& per˜ ii, quefloufficio ba bifogno di grandiffimo penfamento, &..iudicio,& pratica, come 1 chi, _econfidera gli eff.etti d..l pr.ofi..oeimanifeflo: percbe la ele11at10ne della fronte, & la maefta non d1mofli-a gli fj]()rtz, le r1trat1on1¥ le groff t:zz.! delle cornici, de i capitelli, de i bafamenti, ddle fc.ile, & cl"altre cofe, per˜ nece[fario il profilo; & con qreefle tre maniere di dijpofitione f .Architetto s'afficura della riuf cita delf. opera, & fa piu certa la fita inte11tio11e, & taltrui difiderio di far opera lodata, & degna. Eteappreffo puofare il conto della fPefa, & di molte cofeall'operepertinenti. Dalle dette idee, cbe fono forme concette nella mente, & efPreffe nelle tmtole,o ca;áte, ne uiene quello effetto f“:ielto, & elegante, cbe egli ha detto. Si dette anche auuertire, che J/itr. ejponendo leenatt,re dellefeiep1áedette cofe, uiene a confennare quelle, che fono necej]ˆrie allo .Architetto , pe1ácioche fi uede nella difPofitione, & nelle flee jpecie, quanto utile fia il difegno, & la Geometria ¥ fi uede nelt ordine, quanto commoda fia t .Aritbmetica ¥ & uederaffi nelle altre parti quanto ci farˆ a ptopofito la "ProfPettit1a,la Mufica, & quelle cofe, cbe .1U'iftol"ia, & alle altre qualitˆ dello ,Architetto fono conuenienti. L'in pi imagine della ftonte. Lˆ doue rapp;áefenta fopra il piano d'una carta, tela, o tauola quello , che nafe dalla pianta riferendo il tutto alle ragioni dell'opera, che J“ dette faref“a ella Dorica, Ionica, o qual fi ttoglia. Vit;-uuio ba chiamatofronte ogni cofa, cbe dritta fi uedee. Moltifono, da i qualifipo,rˆ bauereunaepianta, &anche non r,jendofuori de i te-rmi niedi quella , fara..nolo in fif..condo la ragione dcli'opera[..tura, ma nonfapr,111110 i.. ogni ai-dine della fabr1ca dtmoffrare m dijegno lag;-offezza de l pareti, quelloe> che po[a ful umo, quello, che efe, & <]!tello, che entra; & per.. mancher.innodi quefla terzajpecie, &Idea della difPofitione, per la Ja difficultˆ ¥ Qy_e/l:t utilit,í del profilo mi muoue ad inte;-pretai-e fiog;-af“a, & nonfcen..g;-afia. perch..fe ben.. la fcenogi-.1/ia che defcriti-ione delle[cene, & projpettiua , ne..ef]ˆna ne..eco.. det Theatn,..omefi uederˆ nelquintolibro; non per˜ pare, che ji,i fecondole idee delladifP0Ji.t1one, dellequalzfiparla. .Altriuogliono , ches'intenda il modello. ma queflo nonco;nconrlprcpofito noftro, fo beneeglifapiu chiara, & certala intentione dello.Archi.: retto:oltra che non conuiene la diffinitione data da Vitr. al modello. 'Poti-ebbe dire alcunochela dett.. diffinitione non1':ad;-a..lprofilo; io tijpondo, che effendotanto necef]ˆrio il profilo, &molto_pru..echelaprfpcttzua, bifognacoufiderar bene la detta diffinit..one. Io pe;á me, quando ha'.1e.U“admtendere.1:1-que..olttogola profPettiua, uorrci chefufferoquattro le idee della diJPofitrone, per po11e..1..1tl p;áojilo ..tant..eglimi parenecej]ˆrio. Ma pare mzcbe di mtotto , cbecon..do ladiffin!tr..ne dell,i 1ffiofittone a1uedelleJeidee,cioalla pianta,&alloin pi, perchedic1a[:' 71a(ipuod..Ye,ckeeattacollocatzone delle cofe, e'r nel componimentofcieltoeffetto,on qua.lita:mrpare drco, d1m10110, cbeella non conuenghi .zllafciogi-,if“a,feperfciografia s'z- tende P 1t I M o; tendeproffiettiua, pere be nella projpettittanon /ipuo uedere atta coltocatione delfe cofe, n meM nelcomponimentofcielto effetto c˜n qualitˆ. La cagione , che necefferio, che it genere fidi ca delle fue Jpecie, & che la diffinitione del genere conuegnaealle Jpetiefottoquel genere comprefe. Molto bene adun.que al profilo coriuiene la diffinitione della difpofitione, percbe fi uede nel profi 31 .. .. ¥ ¥ ¥ ¥ ¥ @ @ ¥ ¥ .. ¨ l'RONAO (i) ¥ @ @ @ ¥ .. e @ @ ¥-.. *@ .. .. .. @ e @ .. lofcie_eelto sbrigato effetto nel componimento, (:r {tuede tmtt á atta collocationeedelle co{. comea chz ben confidera, manifefto, perthc tutte le linee uengono all'occhio fon-ztf impedimento, &/iconofcono gli /porti, & le ritrttttioni, & le '{l'Dffe..'Z... come fo,10, ;; come ,rp1..trrt“to con linee,,& anguli prop.ortionati,. come fifa nella pr..rp::t:,1.z: r l:.."f} :á,1:á.., :,,,, l,i d:f'{:¥ftio- Z,IB]tO 1 ¥ . . ¥ á ¥ ,icpdeiw1t-flczá ograJ' l a1are e gran co1¥ , e Je ando ra La parte doue l:dcttera J. lo in pi della pianta precedente. La parte douc la lettera O. il profilo ¥ ..elle oafceno da penfamcnto , & da I nuentionc. Pcnfo mento cura piena di fl:udi, & effetto d'indufiria, & uigi!Jnza d'intorno all'opera propofl:a con dilcttatiore. Vitmmo in queflo luo go dimoflr,t da che nafi:eno lepn:dette maniere, & rdee della difpofitio ne: & come buomo, che bene habbia prou,1to , & [entito in fc ftefl˜ quello, che egli dice,ufa a cuni tertni11i efficaci pe;á ifprh,1ere lafita mte,1tione. Se ,1dunque l:i 11.1t:1ra ci apport,iffe le predete forme & idee ,.fnz.:.1 dubio poco ci bifegnerebbe uf.1re dello artificio. Ma percbe la naturt1 non ci moflra le dette cofe: nece/J.uio r!cor1ere alf .Atte. & p.:nhe con l'arte [, cerca di rapprefe11tare glr effetti alfa 11at11r,1 fimiglianti,pcr˜ ci ,mole pc;ifitmento: & per eff't:r difficile, con arte confe,guirelo intento 110/lro,per˜ gr.w,ie /li.dio , & mduftri.i fi richiede: ma poi cbe dalladtlgen..a &indrifl,áia ,1.1[ceno bi:;/(: ::r leggi.idre cofe, di jí!bito s'accomp,1'{il4 it ,filetto &ti piac_ere,il quale ,ton a!t;-o,cbe rice:,ere imp;-.á(]“onc di q11al!t.i ehfl.1 ccmfon..ea!lo appeti to,(,;-dtf1de-ti",s-per˜ il piacere d_/!o i,.ti:llr:ttc t-' cii appre,:de;-eit 11e,á o , pe;ád,e nma cofa p, '-' 1' Jt I M (). g1Je.. delle pitture, & ..e i g!ocon..iogget..ide i ..ofl“"i fer.timenti.n_ &p..;-ñ dicel-'itr..... bene,nche pe,zfarmmto cura p..et!a di_ ft¥!dt..: percroche ecer...1 le cofe diffic.... , &n_ non dn..oft,.1tendt1llanat1tra, & per meglio i.fjmmere tl f uo concetto dice. .. Effetto d mdu/ina & u1g1la11z.t cerca l'opera ptopofta con _ndilctta..onei 'Perciocbe non fe;if.1 b..ne chi ..or. d in,l:,Rrio{o , &n11igilantc,come era .Arclmnede .. tl quale compa,áando gli e{Ftt1 natur:ilt , _n& cerc.wdone lecagioni, hebbe cauf.1 di trouare rl uero della p_rop..fta d1!1'...znd,1 , come dice r:rtr.neL nono ltbro al terzy capo. & hattendolo trouato da m1rabzle let1t1a foprapr,fo , u[<:zto det bagno ignudo com:,1do gridau.i, io l'ho t;-01tato, io l'ho trouaton. nel cbe apparue la pronta, & nobile uiuacitˆ delf ingegno f“,o, bauendo in poco [patio applicato il mJzo al debito f“,ie, reftandone fommamente fatisfatto per la inuentionenla quale fecondo Vitr. E dimo(hamento ddk ofuredimande , & ragione della cofa ritrouara di nnouo con prefia , & mobile u“uacitˆ. & quefii fono i termilli della di[pofitione; Dimanda propofta dubbio.fa, dubbio ti pojlo tra me,zy l'affermare, & it negare. quamlo adunque lo intrlletto J tra'l fi, & il n˜ , egli forma una d11bbiQfa propr,fla, chefi chiama dimanda, ouero quift,1one. & ufaalcrme particelle , cbe dimoftr,1no il modo dello interro_e:are, & di ricbiedeme la rifpo/la. corne .fei tre buono o no? che cofa bontˆ? d' onde uielle ? a chi peruiene? & altre cof & modi fimiglianti, i quali non piegando piu all'affirmatione , cbe alla negatione, richieggono certa, & indubitata rifpofta, la q11ale non puo effer benfatta , fe non da quelli , cbe haueranno la inuentione per lo pen[. wientc, & pet la induftria, & 1tiuacitˆ dello ingegno, & quefti fono i termini della difpofitione: cio la di[pofitione ;áinchiufa nelle tre fopradctte manie-re, che fono la pianta, lo fopiJ, i[ p; ofilo. 1l bel numero detto Eurithmia , afpctto gratiofo, & commodaforma nelle ror-'.loutioni dc i membri. qudl::t {i fa quando i membri dell'opera fonoconuenienti, com ,lell'altezza alla larghezza, della larghezza alla lunghezza, & in fine ogni cofo rifpunda :i: r 10 compartimento proprio. Suo proprio dno, ;,r:rocbe fe ri[pondeffe a i compartimenti, & alle fimmetrie conuenienti ad altre pa;ári,11cr, _(areGbe conofciut:i la gratiofa maniera. &qui fi deue riferire la EP.rithmt allo a/petto, come Vitruuio dichiara in molti luoghi, 11el te1-zy libro al fecondo Cap. & all'ul timo , & nel feflo al .fecondo. Et perche ogni proportione nata da i numeri , per˜ egli fi ha feruato il nome p;ácdetto in ogni cofa, do11e fia proportione. (:r pe-rche la laribezza, alter:za, & lunghezza delle opc-re , deue effer grata allo afpetto , & que{io nori fifa fenza proportione > & doue proportione, nece/]ˆrio che fi trttoui numero; per˜ il nome di ETJrithmia fiato pigliato ¥ Deue effer adunque ogni artificiofo lauoro a guijit d'un bellilfimo uerfo, il quale _(e ne corra fecondo le ottime confonan.. fucccdendo le parti t: una all'altra, fin che pei-uenghino alfordinatofine. Et bencbe alcuna cofa ottima non fia, niente di meno puo effere ottimarnente ordinata, come egli manifcfto nelle parti , & membra del corpo /,umano, & nelle cofe artificiali, doue la confonanza, & t annonia. Imperoche fe bene l'oc chio piu nobil cofa del piede, pure fe riguardamo f ufficio di ciafcuno, tanto f occhio, quan to il piede, faranno nel corpo ottimamente fituati: in modo che n l'occhio fa,d miglior del piede, n il piede miglior dell'occhio ¥ Similmente nella citara : percioche ttttte le corde po[. fonoe/]r proportionate in modo, che fe alrnna farˆ tirata, acciocbe fe le dia fuono migliore¥ non refterˆ per˜ la co1tfonawza ¥ Il fimi/e fi richiede nelle opere, nelle qz.ali nece!fˆ,áio, che ci fia quefto 1áifPetto di formare con perfetta ragione tutte le parti , che fono di lor natura diftinte, di modo che tutte concorri no alla bellezza , & dilettino la uifta de riguardanti. Co me nel cmitare fi richiede il confe-rto delle uoci, neJ q1uzle oltra cbe le uoci fono giufte: oltre ,be conuengo1w nelle confc11an.., bi[ogna anche un certo temperamento, ,áhe faccia dolce, &n_ f˜aue tutta lan.armonia, come adiuiene a que mufici, che cantano con la folita compagni. i , perche fi fono accommodati funo all'altro ,con difretione. Q._u,efta bella maniera sl nella Mufica, come neU' .Architettura detta Eurhhmfa, madre della grati a, & del dilet- E to 1' Jt I M (). g1Je.. delle pitture, & ..e i g!ocon..iogget..ide i ..ofl“"i fer.timenti.n_ &p..;-ñ dicel-'itr..... bene,nche pe,zfarmmto cura p..et!a di_ ft¥!dt..: percroche ecer...1 le cofe diffic.... , &n_ non dn..oft,.1tendt1llanat1tra, & per meglio i.fjmmere tl f uo concetto dice. .. Effetto d mdu/ina & u1g1la11z.t cerca l'opera ptopofta con _ndilctta..onei 'Perciocbe non fe;if.1 b..ne chi ..or. d in,l:,Rrio{o , &n11igilantc,come era .Arclmnede .. tl quale compa,áando gli e{Ftt1 natur:ilt , _n& cerc.wdone lecagioni, hebbe cauf.1 di trouare rl uero della p_rop..fta d1!1'...znd,1 , come dice r:rtr.neL nono ltbro al terzy capo. & hattendolo trouato da m1rabzle let1t1a foprapr,fo , u[<:zto det bagno ignudo com:,1do gridau.i, io l'ho t;-01tato, io l'ho trouaton. nel cbe apparue la pronta, & nobile uiuacitˆ delf ingegno f“,o, bauendo in poco [patio applicato il mJzo al debito f“,ie, reftandone fommamente fatisfatto per la inuentionenla quale fecondo Vitr. E dimo(hamento ddk ofuredimande , & ragione della cofa ritrouara di nnouo con prefia , & mobile u“uacitˆ. & quefii fono i termilli della di[pofitione; Dimanda propofta dubbio.fa, dubbio ti pojlo tra me,zy l'affermare, & it negare. quamlo adunque lo intrlletto J tra'l fi, & il n˜ , egli forma una d11bbiQfa propr,fla, chefi chiama dimanda, ouero quift,1one. & ufaalcrme particelle , cbe dimoftr,1no il modo dello interro_e:are, & di ricbiedeme la rifpo/la. corne .fei tre buono o no? che cofa bontˆ? d' onde uielle ? a chi peruiene? & altre cof & modi fimiglianti, i quali non piegando piu all'affirmatione , cbe alla negatione, richieggono certa, & indubitata rifpofta, la q11ale non puo effer benfatta , fe non da quelli , cbe haueranno la inuentione per lo pen[. wientc, & pet la induftria, & 1tiuacitˆ dello ingegno, & quefti fono i termini della difpofitione: cio la di[pofitione ;áinchiufa nelle tre fopradctte manie-re, che fono la pianta, lo fopiJ, i[ p; ofilo. 1l bel numero detto Eurithmia , afpctto gratiofo, & commodaforma nelle ror-'.loutioni dc i membri. qudl::t {i fa quando i membri dell'opera fonoconuenienti, com ,lell'altezza alla larghezza, della larghezza alla lunghezza, & in fine ogni cofo rifpunda :i: r 10 compartimento proprio. Suo proprio dno, ;,r:rocbe fe ri[pondeffe a i compartimenti, & alle fimmetrie conuenienti ad altre pa;ári,11cr, _(areGbe conofciut:i la gratiofa maniera. &qui fi deue riferire la EP.rithmt allo a/petto, come Vitruuio dichiara in molti luoghi, 11el te1-zy libro al fecondo Cap. & all'ul timo , & nel feflo al .fecondo. Et perche ogni proportione nata da i numeri , per˜ egli fi ha feruato il nome p;ácdetto in ogni cofa, do11e fia proportione. (:r pe-rche la laribezza, alter:za, & lunghezza delle opc-re , deue effer grata allo afpetto , & que{io nori fifa fenza proportione > & doue proportione, nece/]ˆrio che fi trttoui numero; per˜ il nome di ETJrithmia fiato pigliato ¥ Deue effer adunque ogni artificiofo lauoro a guijit d'un bellilfimo uerfo, il quale _(e ne corra fecondo le ottime confonan.. fucccdendo le parti t: una all'altra, fin che pei-uenghino alfordinatofine. Et bencbe alcuna cofa ottima non fia, niente di meno puo effere ottimarnente ordinata, come egli manifcfto nelle parti , & membra del corpo /,umano, & nelle cofe artificiali, doue la confonanza, & t annonia. Imperoche fe bene l'oc chio piu nobil cofa del piede, pure fe riguardamo f ufficio di ciafcuno, tanto f occhio, quan to il piede, faranno nel corpo ottimamente fituati: in modo che n l'occhio fa,d miglior del piede, n il piede miglior dell'occhio ¥ Similmente nella citara : percioche ttttte le corde po[. fonoe/]r proportionate in modo, che fe alrnna farˆ tirata, acciocbe fe le dia fuono migliore¥ non refterˆ per˜ la co1tfonawza ¥ Il fimi/e fi richiede nelle opere, nelle qz.ali nece!fˆ,áio, che ci fia quefto 1áifPetto di formare con perfetta ragione tutte le parti , che fono di lor natura diftinte, di modo che tutte concorri no alla bellezza , & dilettino la uifta de riguardanti. Co me nel cmitare fi richiede il confe-rto delle uoci, neJ q1uzle oltra cbe le uoci fono giufte: oltre ,be conuengo1w nelle confc11an.., bi[ogna anche un certo temperamento, ,áhe faccia dolce, &n_ f˜aue tutta lan.armonia, come adiuiene a que mufici, che cantano con la folita compagni. i , perche fi fono accommodati funo all'altro ,con difretione. Q._u,efta bella maniera sl nella Mufica, come neU' .Architettura detta Eurhhmfa, madre della grati a, & del dilet- E to ! 1 B 34 , , _ benche nella feconda parte de, col palmo, col dito,.. con leealtreeparti .. commifurato , coli ad“uiene nelle per . . fcttionidcll'opere. Et pnma ne 1 farn templJ dalle grolfez..e delle colonne ,eoueroedal Triolifo. poi nel forarne dellabalifl:a quella cofa , che m entra, detta Pemrtton. Simigli:mcmentc nelle naui dallo fpacio,che tra un fchelmo all'altro, che per elfer di mifora di due cubiti, {i chiama, dipichaichi, & coli nelle altre opei:e da i membri lo ro {i troua la ragione delle limmetric,& de i compartimenti. La ftmmetria la belleázza deU'ordine , come la Euritbmi.i la bellezza della difpofi-. tione. 7-{Jn a baftanza ordinare le mij“m una dopo t: altra, ma neceffario , chequelle mifure babbiano conuenienza tra fe, cio fiaiJo in qualcbe proportione; & per˜ doue far:“ propor tione,iui non puo effere cofafuperfiua. & fi come il maeflro della natural proportione, lo iriflin to della n.ztura, cofi il maeflro dell'Artificiale l'babito dell'Arte: d' onde ne nafce,che la proportionet1 propria della forma, & non della materia : & doue 110n fono parti, non pu˜ effere proportione: perche effe nnf“:e dalle parti compofle , &dalla relatione di effe, & in ogni relatione necefiario almeno , che ftano due termini , come s' detto : ne fi pu˜ lodare a baftawza lo ..ffetto della proportione , nella quale pofla la glona dello .Architetto, la belle'{;: -za dell'op era , la merau{f{lia dello artificio. come fi uederd chiaramente quando noi r:igionaremo delle proportioni , & apriremo i fecreti di queft'.Arte , dimofirando qual rifPetto nella proportione, quali termini, qual ufo, & quanti effetti, & di cbe forza ella faccia parere le cofe:per˜ mi riporto alfi10 luogo. Vitruuio fin tanto dˆ lo ef[e-tnpio di quello, che egli ha detto ! Secondo la rata portione, i dicendo. .. Come fi uede nel t:orpo h1anano. J Hauendo Hercole mif;-ato il corfo, & lo jpacio di 'Pifa, & trouatolo di piedi feicP.11to de i fiwi, & effendofi poi nelle altre parti della Greci fatti qttegli fPacij da correre di piedi feicento , ma piu bre1ti, il buon 'Pbagora comparando quelli corfi l'uno con l'altro, ritrou˜ il piede di Hercole effere fiato maggiore de i piedi, con i quali i Greci baueuano miferato gli altri jpacij. & fapendo quale doueua effer la proportio11e del piede alla giufta grandezza dell'huomo , comp;-efe la flatura di Hercole effere fi.ita tanto maggiore della/iatura de gli altri huomini,quanto il co;fo mfurato da I-Iercole eccedeuagli .tltri corfi della Grecia. QJ!ando adunque le mij“,re faranno accommodate alle maniere, non ha dubbio, che da/l,a grandezza d'una parte non fi conofl:a la mifitra dell,' alt..a, &conf;tguente-,nente la grandezza del tutto ¥ { Et prima ne i [acri tempij. i Q.f.!eflobo d....lnanto d1fopra, che d:illagrojfezzadelle colonne, che ci d.:t.ua il mod1tlo,fipigliauanogltfpac11 trale colonne, & le altezZ!: di quelle. I Ouero dal Triglipbo. ! quefto mtmembrello, che ba tre cane/Ltture comeca..tali, donde prende il nome,& fi tuette [opta l' .Architra11e nelleeo..e..e J:?0..1cbe,dalq1!ale /irnif“mt fopera Dorica,fi come al ter-zy capo del 1uarto libro ci [ara d1..h1a'.1to, j 'Poi n..lforoedella..al:flrt. l 7Y!lla Balifla, che inflrumento da trarre, eglie I li .. "P .1\, 1 M o.H molto ben.e ce lo dimoflra. ..1dto con fumato o per fbnza, o per confoetudine, o per natura: per fl:anza! quando a Gioue ..olgorat..rc, al Cielo, al Sole, & a!l:i Lun.. {i fann..egli edifici fcoperu, & all'acre. Perc1oche not uedemo le forme, & glt effetti prefenttnello aperto, & lucente mone_edo. A Minee_erua .. & a Ma..te, & ad Hercol.. li fanno i tc..pij di maniera Dorica: pemoche a que1h Dei per la umu loro fi cnte, &propria agli effetti di ciafuno. L'.A1tefle;áittíde i fanti, clu: nella uita folitaria fi fono macerati in digiuni, uigilie, & orationi ricer.ecafodi,& incult1 lauori. La femplicitˆ, & puritˆ Virginale i piu gentili, & delicati: & fimilmente la moderata uita ric,1ác.i la temperatura dell'una,& delf altra pane. M.i non fi de11e cre-. dere, che f˜lamente habbiano ad effere tre maniere di opere, per che Vitrte. ne habbia tre foleenumerate. percioche egli Jlef]˜ nel quarto libro al fettimo cap.ui aggiugne la Tofcana, & '.dice ancbe che ui fono altre maniere,& i moderni ne fonno, & la ragione lo richiede,per.f.tre dijferen ..da i noftri fanti aUi Dei falfi dt: gli antic/Ji,& ,} in potere d'uno circon_(petto & prudente .Architetto di componere con ragione di mi[zire molte altre maniere,fmando il Decoro , & non fruendo a fi,oi capricci. Ma le tre fopradette maniere fono le piu nominate. Ma alta confuetudine in quefio modo l“ ex prime il decoro. quando alle parti di dentro dc gli edif“cij magnifiche fi daranno l'entrate, & i ndhbuli conucniehti, & belli, perciochc non farˆ di decoro, & ornamento, fe le parte interiori faranno fatte con eleganza, & le intrate baffe, & uergognofo. Simigliantemen te fe ne gli Architraui Dorici l'“ fcolpi.raono nelle cornici i dentelli, ouero fe ne i capitelli puluinati, o ne gli ardtitraui Ioni chi faranno c:rnati gli Triglifi. traportandof“ da un'altra ragione le proprietˆ in altro lauoro,{i offenderˆ il uedere, per effer prima la ufanza altrimenti ¥ -'Proprio nel gocciolatoio I onico [colpire i dentelli;quefti fe nella opera Dorica far armo trapoYtati , come fece colui il quale fabric˜lil Theatro,cbe .Augufto fece fare in norne di Marccllo.f“,o nipote, offenderˆ gli occhi aff11efatti ad altra ueduta:flmilmente farlt colui,il quale ne gli architra Hi Ionichi farˆ imembretti cane lati, cbe fi chiamano Triglifi. perciocbe quejti fono proprij de/1.4 maniera Dorica, come Vitr. ci dimoftra nelquarlO libroe. Io lafcio al luogo f,to la dicbiaratione di molti uocabuli, per non ritardare la intentione di chi defidera Jˆpere ordinatamente ¥ Il decoro naturale farˆ, fe prima per fabricare tutti i TempiJ f“ farˆ elettione di luo¥ ghi fomrnamente fani, & deUe fonti delle acque idonee, in quelle parti, dotte l“ hanno ˆ fare le facrecafe faranno eletti; Et fpecialmente dopo ad Efculapio, alla Salute, & a quegli dei, per le medicine de i quali molti infermi pare, che ftano rifanati ; perche quando icorpi ammalati faranno traportaci di pefl:ilente in luogo iano, & dalle fomi falubri faran" no loro le buone acque recate,molto pin prcfto ricouercranno la fanitˆ, &coli auenirˆ che dalla natura del luogo,!'opinione della diuinitˆ con grandezza,& credito f“ faccia maggiore. A pprdfo lee_edette cofe 1 il decoro naturale farˆ, feper le ftanze 1 oue fi dorme, & pereE i le li .. "P .1\, 1 M o.H molto ben.e ce lo dimoflra. ..1dto con fumato o per fbnza, o per confoetudine, o per natura: per fl:anza! quando a Gioue ..olgorat..rc, al Cielo, al Sole, & a!l:i Lun.. {i fann..egli edifici fcoperu, & all'acre. Perc1oche not uedemo le forme, & glt effetti prefenttnello aperto, & lucente mone_edo. A Minee_erua .. & a Ma..te, & ad Hercol.. li fanno i tc..pij di maniera Dorica: pemoche a que1h Dei per la umu loro fi cnte, &propria agli effetti di ciafuno. L'.A1tefle;áittíde i fanti, clu: nella uita folitaria fi fono macerati in digiuni, uigilie, & orationi ricer.ecafodi,& incult1 lauori. La femplicitˆ, & puritˆ Virginale i piu gentili, & delicati: & fimilmente la moderata uita ric,1ác.i la temperatura dell'una,& delf altra pane. M.i non fi de11e cre-. dere, che f˜lamente habbiano ad effere tre maniere di opere, per che Vitrte. ne habbia tre foleenumerate. percioche egli Jlef]˜ nel quarto libro al fettimo cap.ui aggiugne la Tofcana, & '.dice ancbe che ui fono altre maniere,& i moderni ne fonno, & la ragione lo richiede,per.f.tre dijferen ..da i noftri fanti aUi Dei falfi dt: gli antic/Ji,& ,} in potere d'uno circon_(petto & prudente .Architetto di componere con ragione di mi[zire molte altre maniere,fmando il Decoro , & non fruendo a fi,oi capricci. Ma le tre fopradette maniere fono le piu nominate. Ma alta confuetudine in quefio modo l“ ex prime il decoro. quando alle parti di dentro dc gli edif“cij magnifiche fi daranno l'entrate, & i ndhbuli conucniehti, & belli, perciochc non farˆ di decoro, & ornamento, fe le parte interiori faranno fatte con eleganza, & le intrate baffe, & uergognofo. Simigliantemen te fe ne gli Architraui Dorici l'“ fcolpi.raono nelle cornici i dentelli, ouero fe ne i capitelli puluinati, o ne gli ardtitraui Ioni chi faranno c:rnati gli Triglifi. traportandof“ da un'altra ragione le proprietˆ in altro lauoro,{i offenderˆ il uedere, per effer prima la ufanza altrimenti ¥ -'Proprio nel gocciolatoio I onico [colpire i dentelli;quefti fe nella opera Dorica far armo trapoYtati , come fece colui il quale fabric˜lil Theatro,cbe .Augufto fece fare in norne di Marccllo.f“,o nipote, offenderˆ gli occhi aff11efatti ad altra ueduta:flmilmente farlt colui,il quale ne gli architra Hi Ionichi farˆ imembretti cane lati, cbe fi chiamano Triglifi. perciocbe quejti fono proprij de/1.4 maniera Dorica, come Vitr. ci dimoftra nelquarlO libroe. Io lafcio al luogo f,to la dicbiaratione di molti uocabuli, per non ritardare la intentione di chi defidera Jˆpere ordinatamente ¥ Il decoro naturale farˆ, fe prima per fabricare tutti i TempiJ f“ farˆ elettione di luo¥ ghi fomrnamente fani, & deUe fonti delle acque idonee, in quelle parti, dotte l“ hanno ˆ fare le facrecafe faranno eletti; Et fpecialmente dopo ad Efculapio, alla Salute, & a quegli dei, per le medicine de i quali molti infermi pare, che ftano rifanati ; perche quando icorpi ammalati faranno traportaci di pefl:ilente in luogo iano, & dalle fomi falubri faran" no loro le buone acque recate,molto pin prcfto ricouercranno la fanitˆ, &coli auenirˆ che dalla natura del luogo,!'opinione della diuinitˆ con grandezza,& credito f“ faccia maggiore. A pprdfo lee_edette cofe 1 il decoro naturale farˆ, feper le ftanze 1 oue fi dorme, & pereE i le LeI B ;6 Je librarie (i piglierˆ i lumi dal lc..ante ; per li bagni , & per li J..og..i del uerno li che richicdeno cenaegualicˆdi lumi, dal fcttentrione: pcrche quella parte del ciclo, n..n {“ fa piu ch,ar.i, n piu ofcura per lo corfo del fole, ma certa, & non fi muta in tut . to 'I g101no. .o. . . . 'PcrclJeYitr. nel q11mto ltbro al decimo, & nel feflo al fett1mo capo rag1011a delle dette cofe, &ftmilmi:nte nel quinto al duodecimo, & in altri luogbi ragiona del decoro , & della bell..a .. io 110n 11ogbo p>-e11ertire con dichiaratio11e di parole la intelligenza riferttata al luogo f,w. Bt1.lli111i dirt: che la bellezz.a, & dc:coro J relatione di tutta f opera allo afPetto, & ˆ quello, chefta be 11e, a cbe l'oper.1 indriz..ata ,feruando l'ujˆnza, & la commoditˆ della natura. La diflributione commodr, & utile di(pcnfa1ionc delle cofe, che bifognano, & del luooo, ec moderato temperamento della fpcfa fatta con ragione. ..1efia fi o!feruerˆ fe p..ima lo A rcl1itctto non cercherˆ quelle cofe, che non fi poffono trouare, o preparare fenza orandifsima (pefa. J>Crcioche non in ogni luogo (i caua la rena, n per tutto copiadi ce..cnti, di abeti, di fappine , di marmi. Ma una cofa in un I uogo, & altra in altra parte {i truoua, & le condotte di cali cofe fono difficili, & di molta fpcfa, & per˜ doue non fi puo cauarc fabbione di fotfe, ufifi quello di fiume, ouero l'arena del mare ben lauata. Fuggirannoh i bi fogni dc gli abeti, & delle fappine , ufandoft il ciprc!fo, il poppio I' olmo, ouero il pino. Et in tal maniera fi dpcdirˆ le altre cofe ¥ Euui un'altra grado di difiributione; quando {i fabrica all'ufo de i padri di famiglia, ouero fecondo la commoditi del dinaro,ouero fecondo la dignitˆ della bellezza. perciocbc egli pare che altrimenti s'hab biano a fare le cafc nella citt:“, da quelle.. nelle quali s'hanno ˆ riponerc i frutti delle uille; & non 1.1rˆ quello illdfo il fabricarc per li mercanti gabellieri, & per li dilicati &quieti. Ma le habitationi dc i grandi,chc con i loro graui penficri goucrnano la rcpublica fi deono fabricarc all'ufo loro, & in fomma le difrributioni dc gli cdif“cij conuicnc effer fattefecon¥ do le pcrf one. Come le manie-re del parlare,che ft cbittmtt.no idee ,fono q¥,alitˆ delf oratione conueniente alle cofe, & alle pei'fone, cofl le rn.iniere de gli edific..'fono q11alitJ dell'ane conuenitmte alfe cofe, & alie perfone. & /i come ˆ fonnare una idea dell'oratione otto cofe fotw neceff.1rie, cw la fenten-z a, che lo inta1dimento dclflmomo; lo artificio, col qH.lle come con ceYto wftrumento ft leua il,oncetto; h-parole d1e efPrimono i,áonce/ ti; la ,ompofitioue di quelle, con i colori, & figure; ilmouime11to delle p.zrti, che nim,ero /i chiama; & la ch!{tt & i/fine della ,m;,pof“tione: cofi ptrifPedire tm:z manit:ra dt:lle arti,fei cofi: fono 1,ecefferie, & quefte gi.“ ,,u,1ft tutti bmtemo efpeditc. Jleflafal,w,ente la diftributiouc, la quale & nell'arte del di;áe, & ntU.z c11r.i p11bfica , & pri11a: a tJ fom,namcnte netejfaria, & molto /i ˆpprezza. Q.!.{e/1.i pare , cbe con il clecoro ,onucgna ri ferendo/i .i!ltá cofe, &alle perfone. ma diffháa1tee. percbe il decoro ft rif“:rif“.e alle cofe, & alle per/ one in 11,cll.-z p:zrte che conueneuole, & d'ornamento, & bone{iˆ, m,t la dijll'ilJ!!t;one m 'Jllellapane rl..e tJ utile, (jl' commoda ,come ji uedel'a nel fefio libro ali' ottaflo cap.11et q11a!e Vilr. p.ire cbt l1.1bbra uoluto d1cJJ1arare la pri:fente parte. Hora egli t} da mmert, re che [e bene Yitr. J,..appl., .1to I<: prc..ette fei cof alla. fabnc.i de 1 tcmpif, & delle cafe, per e/Jc:r cofe pn,1cipali,pe:r C1 egli fl cleue applicarle a tutte le ahe cofe, & opere , che fi famzo co1ht' n1m bine, inj'irumemi, borolo.'<,i, & altre cofe fattopofle alla .Architettura, & t.111to fi.i Jttto ddl'l,ablto, Ž' ddla for m.z che deue cffere 11e/l'a1ii11U), & nel p1mfiero dello .Are/mettoe> accroche egli meriti , cofi degno, & ,eli:brato11om.. .. " 'P 1l I M O.J7 VeUeparti deUáonc. L'arte quanto pi!oimita la nat1tra: Et quefto .1diuiene per che il pri11cipio dell'arte, c/Je J lo Jttlletto bummio, ha gran fimiglian-z a col principio, che muoue la natura , che una intelligen..z . dalla fi,njglian-za delle tiirt, & Je i pl'i11cipii nafce la fimiglianza de/l'operare, ,ábe pe-t bora chiameremo imitatione. ..fta imitatione fi 11edc in tutte le .Arti, ma molto maggiormente in quella che J giudice d1 tutte. imitaremc ad1mq!le la natura nel trattameto dell'.Arte. La d01ie f .Architettur,1 cio la fi:ien-za di chiara la materia, la forr,ia, & la compofitione delle opere, & imitando la natura per rocwlta tiil't del fto principio, procede dalle cofm..no perfette a!le piu perfette: & prima poue le c.ofe in efJert:o,. e:,~ poi le adorna; perdoche non fi puo adornare quello , che non . Ma percbe “l p;áimáipio, che regge la natura, d'infinitafapienz..:i, ottimo, Ž,rpotent[/Jimo, per˜ fa le cofe fe belle, utili, & durabili: conueneuolmente lo .Architato imit,mdo il fattor della natura deue r(tumádare alla bellezza, utilitˆ, & fe1mezza delle1 opt:re. Trattando adunque della forma b,jogna, che egli [appia ordin,ire, difPouere, mifrare, dijlribuire, ornare , & fatisforc al diletto de gli occhi con bella, & gratiojˆ maniera ¥ & per cio fare fia egli mftituito con quelle comfaioni, che fono contenute nel primo capo, &con quelle, cbe nel fecondo fi leggenoo. Sotto nome di f˜rma, compre[, fono i lineameritl, & i fiti delle cofe,la doue fi 1,xmfiderf! la ragione con t11tte le f,e qualitˆ, occdte, &manijefte, bzwne, & náe; il piano, il compartimento di quello, l.-1 cleuatione del lafi-ome, & de i lati, le apriture, i coperti, con ogni lor co11dit!one,amrnaeftramento, & regola, come fii dirˆ poi. Seguita qudla coiftderatione,che appaniene alla materia. ma prima,che: la materia fi.i d“fPofta, & appareccbiata, bifogna confidermir, che lo ingegno del/'huomo imperfetto, & di gran lunga.inferiore allo intelletto diuino. & la materia ( come fi dice) [orda, &nonorijponde alla intentione dell'al'te; Et per˜ prima, c/Je lo .Anbitetto fi d1a ˆ cominciar leá ,opere dezie imitare lo agente naturale, il quale non opera fo non fecondo il fuo potere; cofi fori lo.Arc/1itetto confiderando l'opera, & la fj>efa. Et perc/Je la natura nelle cofe piu perfette, & piu tempo, & pitt diligenza u1 mette per˜ lo.Architetto ha da penfˆrmolto bene; Ž,n-perforepiu certa la ri1fcita delle opere,col difeg;ao , & col modello fl.rnouera,prima 1tdl7tdo anche'i meno e/per ti, & lafciando raffreddare la affetto, per dar luogo al gittditio, imiterˆ la natura ,cbc ,áontra il fuo fottore 1Jon opera cofa alcuna; per˜ egli 110n cercl1erˆ cofe impo_f]ib“li, & quanto alla mate- ria, " 'P 1l I M O.J7 VeUeparti deUáonc. L'arte quanto pi!oimita la nat1tra: Et quefto .1diuiene per che il pri11cipio dell'arte, c/Je J lo Jttlletto bummio, ha gran fimiglian-z a col principio, che muoue la natura , che una intelligen..z . dalla fi,njglian-za delle tiirt, & Je i pl'i11cipii nafce la fimiglianza de/l'operare, ,ábe pe-t bora chiameremo imitatione. ..fta imitatione fi 11edc in tutte le .Arti, ma molto maggiormente in quella che J giudice d1 tutte. imitaremc ad1mq!le la natura nel trattameto dell'.Arte. La d01ie f .Architettur,1 cio la fi:ien-za di chiara la materia, la forr,ia, & la compofitione delle opere, & imitando la natura per rocwlta tiil't del fto principio, procede dalle cofm..no perfette a!le piu perfette: & prima poue le c.ofe in efJert:o,. e:,~ poi le adorna; perdoche non fi puo adornare quello , che non . Ma percbe “l p;áimáipio, che regge la natura, d'infinitafapienz..:i, ottimo, Ž,rpotent[/Jimo, per˜ fa le cofe fe belle, utili, & durabili: conueneuolmente lo .Architato imit,mdo il fattor della natura deue r(tumádare alla bellezza, utilitˆ, & fe1mezza delle1 opt:re. Trattando adunque della forma b,jogna, che egli [appia ordin,ire, difPouere, mifrare, dijlribuire, ornare , & fatisforc al diletto de gli occhi con bella, & gratiojˆ maniera ¥ & per cio fare fia egli mftituito con quelle comfaioni, che fono contenute nel primo capo, &con quelle, cbe nel fecondo fi leggenoo. Sotto nome di f˜rma, compre[, fono i lineameritl, & i fiti delle cofe,la doue fi 1,xmfiderf! la ragione con t11tte le f,e qualitˆ, occdte, &manijefte, bzwne, & náe; il piano, il compartimento di quello, l.-1 cleuatione del lafi-ome, & de i lati, le apriture, i coperti, con ogni lor co11dit!one,amrnaeftramento, & regola, come fii dirˆ poi. Seguita qudla coiftderatione,che appaniene alla materia. ma prima,che: la materia fi.i d“fPofta, & appareccbiata, bifogna confidermir, che lo ingegno del/'huomo imperfetto, & di gran lunga.inferiore allo intelletto diuino. & la materia ( come fi dice) [orda, &nonorijponde alla intentione dell'al'te; Et per˜ prima, c/Je lo .Anbitetto fi d1a ˆ cominciar leá ,opere dezie imitare lo agente naturale, il quale non opera fo non fecondo il fuo potere; cofi fori lo.Arc/1itetto confiderando l'opera, & la fj>efa. Et perc/Je la natura nelle cofe piu perfette, & piu tempo, & pitt diligenza u1 mette per˜ lo.Architetto ha da penfˆrmolto bene; Ž,n-perforepiu certa la ri1fcita delle opere,col difeg;ao , & col modello fl.rnouera,prima 1tdl7tdo anche'i meno e/per ti, & lafciando raffreddare la affetto, per dar luogo al gittditio, imiterˆ la natura ,cbc ,áontra il fuo fottore 1Jon opera cofa alcuna; per˜ egli 110n cercl1erˆ cofe impo_f]ib“li, & quanto alla mate- ria, luogolluogol 38 ll1 R Jt Ol ria & qwa11to allaforma, che n egli,11tlaltri le po/fa /í1iíl'c, confiderando, che il fottor del mo11 do;oleudo,pu:lloformare, fece di niente lamatr:ria..eU. e cofe ¥ & la natura come primofuo parmancando di tanto potere,& pur ttolendo affimzgliarfi alfuofattore,nellagenel'at1onedelle ra ,ofe piglia quella materia, che ha uno effer, m..Jenz..forma conpotenza, e:,~ habilit.l a riceuf!e -zniforma . Etdi quella fa ci o, che fl trouadi f e11fibile, &corporale. O11de rarte o/Jeruatrtce teUanatura, come nipote (dir˜ cofi) del primofattore,uolendo anche ellafare alcunacofa pten de la materia, che le dˆ la natura in effer di forma fenfibile,& naturale; come il legno, il ferro, &la pietra; & fonna que1!4 materia di9u..Ua idea,.. d1quelfegno, cbe ..ella..1te del 11ederaffidellamateria, della quale fi tratta nel fecondo libi-o. L4 principal materia, cbe 11fa lo ..Architetto la pietra, il legno,&quellecofe, cbe compone110, & metteno infieme il legno, & 14 pietra, per˜ nel predetto l..bro ..onfider..le pietre.. & gli alberi, f a..ena, & la calce, & p..rtit4mentela natura, la qual1ta, l ufo, & 1l modo di tutte le cofe, ragionando d1 q11ella matma ,clJe ltt natura, & tufo ne apporta. p,rrcbe di quella a che la nece/fita ci aflrigne, non accade ragionarne: eflendo in diucrfi luoghi diuerfa, co.. bitum.., co..ciole .. & altr.. cofe, ..be in luogoJi pietre, o aanmaf“ ufano , doue non fi troua ne arena, nJ pietre ¥ m alcum luogln fi cuoprenole cafe con te{lugini; alcuni con canll!tccie, & palme, altri ufano il cuoio: del ferro, & de gli 11/tri metalli non fi ragiona, percbe le loro nature, & quali:.“ fono piu confonni , & bannolmeno differen-z!, che le cofe dette di [opra.preparata dunque la materia, & confiderata la forma in unrerfale, ci refta a dire della compofitione. Ma prima egli fi de11e auuertire, che lo agente, che regge la 11atur.i, d'“nfi11ite idee ripieno, & ordinatamente procedendo muo11e le caufe adun' ad una, inf>..de..o le uirtr't. fcc..ndo la lib..rtˆ del Jo 11olcre : que[lecau[c cofl moffe .' port_ano . qua giu quel dmmo mftujf˜ con ordine merauigliofo. L4 doue dal pnmo ef]ere, dalla pmn.1 wta,,l&dal primo intelletto, ogni cffere, ogni !lita, ogni intelletto dipende. Il e be effendo in queftomodo : bifogna che lo .Arcbitetto fia [aggio, & buono : faJgio in conofcere per le regole della nonfi1cata aflrologia, i tempi atti a dmáprincipio alle opere,tralafciando gli ardentiifimi, [oli, & glilttc1ttiffimi giacei ¥ buono,s“ in fotti non efji:ndo auaro, nt! dato a uittj, s“ in parole, pregando il da tore di tu tre le farme,cbe lofPogli d'ignoranza,& lo Jegli a partorire le belle 1m1entio11i con profPero,& felicefi.tcceffo dell'artefua, a beneficio delle genti. Hora per ritomare a propofito,io dico,che non Jolm,1ente imitarfi deue la natura, nel modo pire 1mmerfale, & co1,tmune, ma fempre almeno, & piu rifiretto difce11dere. per il cbegli .Architettti fi deono sforzare, di fare fopere.Joro, aq11alcbe efj“:tto di naturafimiglianti. Et non ef]ndo quagiu cof.-i, cbe in perfcttione alf buomo s'aguaglie; bellif]“mo efji:mpio ci darˆ in ogni artificio ilcor.fidc;áa;áe la proportio11edel corpo humano . Certo , cbe la natura nella gener,itione delfbuomo d,rnoflra ue;-amente a qu..l..o douerfi r![erire tt!tte le .c..f,I..do..te lo rende perf..tto; & perci˜ di molte part1,corne di molti ..1Jflmment1 ..utato mfon..g..od..llannna.' &della mtafi uede. Delle dette parti alcune 'P Jt 1 M O. lU-Ogo fi:uede per certi fegt..i, V:!nd!tij le qua..itˆ d..l tenáeno, offeruan[, a!c..me regole,& fi dan- no alcuni ammaeflramentz ¥ D tndt all,i d1cb1aratzune delle altre cofe fi ragiona delle p1etr-efeco11 do la quantitˆ, figura loro,affme cbe ci Jeruiamo fecondo l'ufo.il fimigliante fi dirˆ della calce, con quelle off eruationi, che feruiranno a.. bi[ogn.. ¥ &paffˆndo piu oltre /i dirˆ il modo di Pfnereninfieme le pietre con la calce ¥ & conbell1 auue..trmentz pr..fi dalla natura delle ..ofe, /i fora con _ fideratione delle fondamenta, & pot delle parti dellafo.br1ca, che fono fopra zl fondamento ¥ le quali fono i pauimenti, i pareti, i m,!ri,&: i tetti ..o..tut..e le 1r!aniere di ..r..rature .tb_bra..ciaten _n . daYitr. nel fecondo libro ¥ & cofi loffe, z foflegm, l apriture, 1 legament1, t corfi, 1 nempzmen:. ti chiaramente fi daranno ad intendere : & quefla particolare, & diftinta ragione della .Jtrchi-. tettura, ma ancora non ifPedita. imperoche fin bora non fi ha hauuto alcuna confideratione del fine, che quello che pone forz1, & nece(fitˆ a i mezj, & confiituifce ogni arte, ( come dice G:tleno )operarulo adunque lo .Architetto affine, cbe gli lmomini fotto l'unione, alla quale per natu ra fono inclinati, commodi & firnri uiuino, & fi:ino l'un l'altro di giouamento: necefferio confiderarela diuerfltˆ de gli lmomini, acciocbe fl proueda al b,f˜gno ¥ Vedendo adrtnque noi uri gral't. I nttmerod'lmommi ad un fine infieme raunati, po temo confiderare tutto quel numero in fo ftefi o, ¥ potemo anche dijcorrere tra quella moltitudine, & trouarui per entro qualcbe diffrcnz.!-dtlle i perfone. Se noi confideramo tutta la raunawza infieme necefiario diremo , cbe fo Le feccia .. ,ma cittˆ con tutte quelle parti, cbe per tutta quella raunanza utili, & ficure faranno ¥ Et per˜ prima fi batter,í r..(petto all'ampiezza , (,,"' giro , nel quale fi bauerˆ a rincbiudere quella moltitudine, & pe;-˜ fi tratter.“ dellaf“..a capacitˆ,& grandezz.:r, & poi delle mura, nel le qr,alifi farˆ confideratione della difefa, onde egli fi ordiner.i la fobrica dt:lte torri, & di quel le parti, che ¥ fi chiamano baloardi , caualie-,i piatcfonne, porte , riuetlini, & faracinef.che, poi fi compartirr“ il piano rincbiuj d.ill.: m;era per commodo d'ognuno , percioche tutto non deue efier fabricato n tutto uoto ¥ per˜ fi tr:ttterˆ delle pia..'!! e:,.. ttie publiche, delle flrade , & androne , & calli, bauendo [emp,e rif]>etto , cbe non fi:mo battute da i ue11ti. come ft dirˆ poi. Oltra di q11efto, percbe ne i luoghi delle cittˆ fogliano paffere fiumi, ouero altre acque condotte, per lequali fi conduceno le merci, & le uettouaglie, per˜ necefferia la fabrica de i ponti, & de i porti per l,i commoditˆ d'ognuno. Ma uolgendoci noi alle diftin tioni delle perf one trouel'cmo altri ej)r piu degni, altri meno , & tra i degni , ouero uno ca po folo, 01,ero molti. & quel capo o per elettione di molti, &pmnJO'ione di leggi, o per ttio-,t lenza, & forza. nel primo cafo ci apparir/,. il 'Principe, nel fecondo il Ti;-amio. dal fill: di cia[t.uno prenderˆ lo .Architetto la difPofitionc delle fabriche, & delle habitationi facemlo al 'Principe ilpallazz.p,&alTirannolarocc:z. Ti-.-r. i molti degnfritrouerˆ, chenafrumfono dedic:tti alla religione, altri fi,ori dcll'offeru:in.. dell:t religiMe. di quefii altrifaranno at ti aclttfcir fuori per la republica, altri per regger quella di dt:ntro la citta. di quelli_, chc-Ji:mo atti ad ufci;áe, altri al mare , altri alla terra fidar.umo, & cbi prende;á,'í il mare hauerˆ bi fogno di nauali, cio .Arzane di n.wi, di m1mitione & porti; & per˜ l'.Architetto Jeuc an-. che hauere confider.-itione di quelle f.1bricbe , che comu:ngono al mire. Ma d1i prenderˆ la_ te-rra come capitano, & condottore di effcrctti bauer,í btjogno di allo?;giamenti ,fteccati, for ' li,d'artigliarie, machine, & inflrumenti diuerfi per d..fcfa, & offef.1. alle quai t1ttte cojŽ l'.Ar chitetto deue da;áe ordine. Ma per che quelli, che ftamio dentro al gom:mo , ouero fono prefi denti alle controuerfie ciuili, & ci-iminali, ouero fono confultori delle cofe di Jl:ito : per˜ l nece!]ˆrio per li giudici it foro , & pe-1 li fonatori it fenato & la curi.1 , & c9fl le per[it.ili, per gli lmomini, & per le donne , come ricerca l'ufo, & il decoro d'ogni perfona,et fj,ecial mente fi metterˆ ogni induftria nella fabrica delle chiefe, &de i [aai ternpif ¥ Ma perche fi mo alcune opere, che n in tutto publicbe, n in tutto prinate fi deono cbiamare: per˜ di 1uel!e L 1 B Jt o ni,la Cecca,gli armamenti,z luogln delle m1mtt1om ¥ ah-une all 1/j> com.. bag_m, ac9ucdott1, _ &fimi/ cofe ¥ .Altre al diletto feruono, &alle fefle,come fono 1 theatri, gli amphtteatrt, le loggie, i luoghi diputati al corj˜, & a giuocbi_ diue..ft. ..!tre alfb..nor.., & alla me!noria, c.. _a me gli archi, i trofei, le fepolture, le mete, gli obelifchz , & le p..ram..dz. .Altre zná fine a 1 rei huomini fifanno, come il carcere, che conferuatore della g1ufl1t1a ¥ & tutte le predet te fabrichehanno del publico, & del priuato in 1m certo modo , come ft puo ben confiderando uedere. Ma le perfone fenza grado fono gli huomini cittadi11efcbi, gli artefici, gli agricoltori. & per˜ conf“derandolo .Architetto la commoditˆ, &la conditione d'ognuno, non la fcierˆ a dietromanieraalcuna di prirutto edificio sl nella cittˆ, come ne!la uilla. & conque flo fi dar.“ finea quella parte,chet-,,atta dello effer dellecofe : tinolg,mdo/i poi al ben effe;-trat terˆde gli ornamenti, adomando la citt,í, le fortezzy, i tempij, i p.ilazz.i, le cafe, le flrade, i ponti, gli arcbi, le Jpolture, & in fomma ogni opera publica, & priuata ¥ Di quefta fi trat ta nel fettimo libro. Finti/menteperchea faYe fi grandi, & belle opere ci bi fognano molti inftrumenti, ne i quali o/tra la natura delle cofe, f arte dimofl;áa la fotza f“,a, r'J" la materia &[oggetto ifogniopera, &lapoten'Z.!1 dello agente la fa e/Jere quello.. cbe ell.-t non era; & qu.eflo con diuerfi inflrumenti, per e!Je;áe lo in{lrmnento mezano tra lo operante, & la c..(a opera(a : per˜ il faggio ,Architetto tratta de gli inflmmenti, & delle machine, da leua;áe , tirare, &mo11ere ipef“, & di tutte altre forti d'artigliarie: & perche il tempo mfura delle operationi de gli huorm'ni, & della natimi,& il mouimeuto de i corpi celefii, & Jpecialmente del pri moJtainfieme col tempo, & ci apporta il Sole, & la Luna, come quelli c/Je diftirtzuey<> igfo.rfii &ile notti: per˜, accioche gli huomini compartifcbino le bore, & i tempi delle lorp' oper.it10ni, lo .Architetto fi uolgerˆ con gli occbi al cielo, & feruendofi di que bei lumi, con artificio/i line:tmt:nti defcriuerˆ gli /;orologi da Sole ql!afi mettendoci il cielo 11elle mani: & quefla w fomma dell'Architettura, laquale ( fe ben fi conf“dera) abbraccia ogni commodo , & di!tt to dell'humanageneratione. e:;.-r-conlo fopradetto difcorfo pote-mo andare ficuramente alla di, biaratione del p,efente Capo. degli immorral Dei. fO 1 la lii-come/itrattanelter..,'&..el q1tt1rto libro.. D..II..opto..tunit.. )a..ifpoll_ti..ne dc i l_u.. ghi communi all'ufo publtco, come fono 1 porti, ,_fon, 1 po..tlc..¥, 1 bagm? 1 Th....tn, 1 luoghi da paffc:ggiare,& le altre cofe, le quali con le 1fl:dfe ragioni, fono ne 1 publ1c1 luo- ghi diregnate. Di quefte cofe fi tre_eattanel 9ui..to libi-o diftintamente. ....c_ft; cofe diul m,anicra d..ono efofer dilpofre,ch; egh G habb1a n..uardo alla fermezza,all uulna, alla uenuO:a. Alla ter..n_c:zza {i riguarderao, quando le fabncheo_ far..nnoo. ben fondat.. f“? _f..l (odo. & fe [enza auarltla liefarˆ elettionc, & lciclta deila materta d og111 forte. AH uttltta (1 prouedera,quando fenn impedimento al cornmodo,& ufo de i luoghio,& rc:nza menda faranno 1e cofe dirpofte, & bene accompag1ute, & partite adognimaniera. ..Ila b..llezza fi ratisf..rˆo_o,quando conobella, & gioconda maniera dello a(petto, la comparuta dei memlm, farag1ufia, eguale, & proportianata. 'D eUe elettione de i luoghi fani, f5quali cofe nuocono alla fanitˆ. Cap. 1111. EL fabricare le mura della cittˆ quelli fono i principij.Primameote la eletti o ne di luogo fanifsimo: ..elio fia lo cleuatoo, non coperto di nebbie, n cari. co di freddi uapori: Ma che riguardi quelle parti del cielo, che n troppo cal dc fono , n troppo frc-ddeo, ma t..mperate. Dapoi fe egli {i f..:hiferˆ la uicinanza delle paludi; perche uenendo alla cittˆ col nafcente fole l'aure mattutine, fe con quelle fe congiugncranno le nafciute nebbie,& i fiati delle befhe palufiri fpargeraono ne i corpi de gli habitanti i uenenofi uapori mefchiati con le nebbie, & faranno il luogo mal fono. Anchorafe le mura faranno a canto'! mare,& riguardcrˆnno al mer:iggie, oal ponente, non faranno i luoghi falubri ¥ IIauendo Vitr. fondatalatrattatione deli'Jlrchitetturafopra i principij dichmtti, cominci.i bora a fabricarui fopra; & fecondo lajiJa diuiftone comincia dalle opere publicbe, & delle fi coJe, che apartengono alla fo;-ma,tocca prima la diftrib11tin!tem:uole babitati one proue dLTe, & qur/le copie piu prefto defiderare, che battere fi poffono ¥ Qr-.anto adunq.ue richiede la, uita de gli buomini, eleggafi la Cittˆ in tal fito , che eU:z fi no..áifca del fuo renitorio,. che non po/fa di legg;iei-i eff ere affelita, che fia libera alle [ortite, & che habbia le [opradette conditio 11i: dapoi babbiafi cura di fondai-e la muraglia. Gli indit..á di buono, & [odo te;áren/J fono; che 11e i luoghi, ne i quali s'ha da fondare ,.non ui fiano herbe folitedi nafcŽ'Fein luoghi humi di, che nel paefe d'intorno fiano fa.ffiacuti & [odi, & alberi folo nafcenti in lm,ghi afciutti: che non ui f“ano acque fortiue fotto : J il terreno per li pef“ in terra gettati , non rifitonerlí nf .icqua -ripofl.-i ne' uafi per li cadimenti fi muouerˆ. Le cau..itioni de i pozz} oltra fHtilitˆ. dt:ll'acqu.., & della materia , ne daranno fogno della fodezza del terreno ¥ Il fomi4mento non: parte deUa fabrica: imperoche la natura feriza l'aiuto deU'.Arte , fuol darci il luogo forr 'fiato> facendofi il piano [odiffimo con alti, & duri [alfi: doue non fa bi[og!IO d.'alcuna bu- tnantt L 1 B ,+6 tllltrla foti ca :ma cerca il fondamento, che fifa da gli huomini ,fi de11e confiderare la formt, de/.terrt11o, la qualitˆt,tiltcomp_artimt:nto .. & le regole . la for:rza del t..rr_eno , fotta fecondotla quanti lˆ de i lttoecialmente gli albeti, che fono da piedi piu gro{Ti, che ila cima. fia la palificata piu grojfa del muro il doppio : i pali fPefl(f]“mi, & groffi per l,t lunghezza loro ta duodecima parte, ne corti meno dell'ottaua. ne luoghi d'acq1la fortitta per piu ficurtˆ fi fonda Ilstolti [opra pali. ..i grandi edificij fi l.ifciano alctmi fPiragli nel rnt:Z!) delle fondamenta per f opera.fino alla cima: accioche i ue,iti pol]“no ufcire rijj,etto a i terremoti, f ampiezza della Cittˆ, & giro quanto alla dignitˆ, fi richiede ampia & gr,uide per l:1. moltitudine, et fre quenza delle genti: quanto alla fortezza, ta grande ben g111Trdrita,da poche genti non puoeffer offefa, la picciola da manco genti dfefa :pt facilmente pr{ñ ej)rrubbata, & piu ficura al tempo di guerra. Deue la Citt.“ e.ir capace di moltitudine, ma non hauere molto di Jloto. Egli bi[ogna per˜ fecondo i tempi far te Cittˆ forti, per che dalle <,ffefe, che fecondo le immentioni detgli buomini,tutto'ltgiomo /i fanno ,fi pigli.i forma alle d,fefe. Ma umpo e di uenire lt Yitruuio. All'hora in qudl:o modo (i hanno a fare le fondlmenta, cio, che l“ ca ui tanto, che l“ truoui il fodo, s'egli {“ puo ritrouare, & nel fodo quanti,) ragioncuolmen te parerˆ per la grandezza dell'opera, con qudh conditionc per˜, che la pane: fottcrra tenga fpacio maggiore, & piu groffa f“a, ,he i pareti fopra terra , & q udlc fondamenta t“ano riempite di fodifsimc pietre mefcolate con calce & arena. Q.y,efto riempimento di fodiffimaflruttura ( come dice Yitrtt.) da noi detto lauoiáar a caffa. & rincerca fincamifiata, come fi uedcrˆ. Le Torri deono {portar fuori dell'ordine, & drittura della muraglia nella parte dl:erio re, accioche uolendo il nimico dare l'affalto, f“a da ogni parte da gli a peni fon chi dalla c!dlra,& dalla f“nifira dalle torri con pietre, & altre cofeda trarre,forito. D_alle offefe, fi cauano ledifefe, & dlll finefitra,..geogni cofa ¥ & perche alcune offefe fonotmanifefte,alcuneafeofe,altre lontrme,altred'appreDo: per˜ Yitm. cerca di prouedere quanto fi deui 'P Il 1M o. .. i deue effer groflit, & fottit con le ragioni che ci fono infognate da P-itru.cbemolto bene ferueoo ii nofirigiorni. il nimico ..[cacci.. molto ..eglio dalle Torri, ba/,oa1ádi, argini, & altre cofe fimili rile"ate, & che efceno m fuort,& JPec1almente quelle che hanno maggior piazza; perche la [tcurtˆ de i defcnfnri pofta nella piaz'Z! de i baloardi,oltra, cbe /,i muraglia uuole effer ben fattlf., & ordinata in modo che ifuochi, i ,áolpi deU'art..1<,liarie, quanto piu fi pu?, fl rendino uani: & febme la batteria gagliarda, & l'artigliaria uiolenta, per˜ l'indufiria de gli hu9mini puo riparare con molte in11entioni alla forz..!l terribile di quelle m,tchine trouate da Luci,Fero. Stand¥ adttnque le fortificationi come dice il S('(nor Conte Gian Giacopo Leonardi, nella Cortina, nel fianco, nel foflo, nella ftrada,nella piaz'Z.!Z, oue fi pof[ono adoperare leadifefe, & le machine:Vitru. molto bene confldera il tutto. & per che le porte fono necej{“irie per l'ufo della cittˆ, bifogna af]“curarle, ma non i.. modo, che prefe da alcuno di dentro a.!J“curino il traditore, & offendino i Cittadini. Deue adunque efferficura la porta dat nimico, & batter di fuori, & effere afcofa, & che ad efia non mettino capo le flrade, accioche alla diftefa correndo non po.!J“no entranti i ni mici. & per˜ dice Vitru. Egli pare anche che proucdere (i debbia grandemente, che il nimico non habbia facile l'entrara ad oppugnare il muro, ma cof“ di foCsi prccipirofi: circondato fia, & prouifto, che le uie non fiano alle porte drizzate, ma per torto camino uadino alla finifira, perche qu:mdo quefl:o fatto fia,la de!ha partedi coloro che anderaono alla cittˆ, che non dallo feudo coperta,farˆ ucrf o la muraglia. Cerca il fito delle porte , ( come in molte a1tre cofe) conuengono le ufanZ! moderne, con le anticbe,uel refiante pare, cl1c fia qualche differenza, pe;-che f/itru.lod.i il Torrione tondo, come piu atto a refiftere alle machine ?ppugnatorie, che e;-ano gli .Arieti, & le Testuggini. biaf ma gli anguli, perchc fono piu di{]ipabili, & copreno gli inimici, che non poffeno ejfer battuti da due lati, come nel tondoa. Ma/ am.umimo bene la ifle/Pt dottrina ferue a inoftri tempi,percioche fiamo tenuti a. fiiggire gli anguli fiano piani,di linee dritte, curui, firet ti ˜ larghi: fiam.. obligati tirar le f“iccie de i pane bi de i noftri b:tloardi con Ji,ggir, piu che fi puo gli anguli; perchefifoccia legatrm.i migliore, che non fa l'.,mgulo, il quale puo ejfer tagliato dall'artigliaria, che farebbe il luogo.(enz.t_t d ife{ˆ ¥ Fa lo angulo il medefimo d:muo, che dice Vitru. percioche il nimico refta coperto , ci moflra il fianco, il che con la regol,t de gli anticbi potemo ejlequire co1i le noftre artigliarie, per che Vitr.uuole cbe le Torti fi..no djl.tnti uno tiro di fae1ta, che il nimico pofla efter otfefo dalla de{lra, & d:zlla Ji11.fl-r,1.: noi ,1pplicando 1uefl:t dottrina alla noftm, fortificationefacemo la difl:mza di modo, cbe l.1. 1wftr,z artigliaria offmda da due lati, & che pof.fa caftigare chiardifte fobric.1.r di terreno tr.1./'ttrn, ..anco, & f altro. le Torri, che egli ci mofira, ragioneuole, che fujie;-o ficure, poi che uuole, che idefenforipo!fino flarui [opra aUe difefe. .. i faldati, n le machine [ariano /late con flcurez.za, fe non haueftero baumo le loro fpa/le gagliarde fecondo l' offf.1 delle machine defcdtte nel de ermo libro ¥ 1-{gi ( fe haueremo queJla confideratione) fecondo la mente dello a:1tore uedremo, che egli ci mofliáa,c be le fPalle de noftri ..anch1 efter deono ficure, le piaz'Z! di quelle fj,aciofe. Hauemo anche di qr!al modo fi deono fare lt: ftradc,ouero le porte. ?'{9ifegucndo quefta mmertenz.a faremo f empre le uoftre [ortite', c/Je fuggi;-emo lo rifchio, che il nnico non pofia entrare infieme con i nofiri nelle ritirate,co me J molte uolte a!me11uto a quelli,rhe non hanno haur4o q,..efla conf“deratione. ma f“:guiti,.zmo. Le cafl:clla dconf“ fare non quadrate, n di .mguli, che eCchino fuori, ma dcono piu prefl:o girare;accioche da piu p;.11 ti l“a uduto il nimico. perciochc doue gli an3uli uengo¥ no in fuori, quel luogo diff“ct lmrnte (i ,!i fende, cflendo lo angulo piu in difcfa del nimiá co, che del Cittadino. t\la h grolfezz.i dd muro l“ deue fare in modo, che gli lu;omini armati, incomrando!i l'uno con l'alcro polsmo r..ffare fenza imprdimenro, pur-e che nella grolfezza del muro le taglie di oliuallro brdlolatc,& incalhate fono poll:e fpdi.if..i:ne, accioche amendue le fronti del muro tra Cc co1.1i; l1bb1c, & chiaui , con quelli pezzi ta gliati 48 lnt ! á 1t 0-" gliat1, inliemŽ legati durino eternamente; imperoche a fimlf rri..ttria; l'lŽ pioggie impe tuofc , n tarli, n uecchiczza po!fono fare nocumento alcuno, ma & in terra .lepolta, & pofiainacquadura fema danno infempiterno; &per˜ non folamente nel muro, ma nelle fondamenta; & in que pareti, che haueranno groffezza come di muro, fe con quefiaragione faranno ben legati, non fi potranno di leggieri intaccare ne uitiare. Gli fplcij da Torre a Torre non t“ano piu lontani ,che un tiro di arco, pcrcioche fola Torrefarˆ battuta da una parte, faranno i nimici (cacciati con balefire, & altri faettamenti dalle Torri che faranno dall'una, & l'altra parte. & anchora per lo contrario il muro uerfo la parte interiore delle Totri deue efferc diuifo con ifpacij tanto grandi, quanto faranno le Torri, & fiano le uie nelle parti di dentro delle Torri con traui congiunte, n fiano fate conferro, Perche fe'l nimico per forte bauer:“ occupato alcuna pane del muro, quelli, che faranno alle difefe, potranno tagliare le dette uie, & fe faranno prefii non l:&iaranno1 che il nimico pafsi all'altra parte delle Torri o del muro,fe egli non uoletfe :indarc in predpitio , Bifogna adunque fare le torri, ouero di forma ritonda, ouero di molti angu:; Ji, perche le quadrate di lcggicri fi gettano a terra dalle machine, perche gli Arieti urtando rom peno le cantonate, ma nelle ritondc, fpignendolc uerfo il centro come cunei noQ le poff ono offendere , QJ!,efla parte s' abaflanza dichiarita di [opra, folo aftai ci farˆ la eflempfo, della Torre aperta di dentr9, bencl,e ad altri modi fi po/fino acconciar le traui, cbe fi pofa co_11 prefle-zza zettirrk a terra. icmo 48 lnt ! á 1t 0-" gliat1, inliemŽ legati durino eternamente; imperoche a fimlf rri..ttria; l'lŽ pioggie impe tuofc , n tarli, n uecchiczza po!fono fare nocumento alcuno, ma & in terra .lepolta, & pofiainacquadura fema danno infempiterno; &per˜ non folamente nel muro, ma nelle fondamenta; & in que pareti, che haueranno groffezza come di muro, fe con quefiaragione faranno ben legati, non fi potranno di leggieri intaccare ne uitiare. Gli fplcij da Torre a Torre non t“ano piu lontani ,che un tiro di arco, pcrcioche fola Torrefarˆ battuta da una parte, faranno i nimici (cacciati con balefire, & altri faettamenti dalle Torri che faranno dall'una, & l'altra parte. & anchora per lo contrario il muro uerfo la parte interiore delle Totri deue efferc diuifo con ifpacij tanto grandi, quanto faranno le Torri, & fiano le uie nelle parti di dentro delle Torri con traui congiunte, n fiano fate conferro, Perche fe'l nimico per forte bauer:“ occupato alcuna pane del muro, quelli, che faranno alle difefe, potranno tagliare le dette uie, & fe faranno prefii non l:&iaranno1 che il nimico pafsi all'altra parte delle Torri o del muro,fe egli non uoletfe :indarc in predpitio , Bifogna adunque fare le torri, ouero di forma ritonda, ouero di molti angu:; Ji, perche le quadrate di lcggicri fi gettano a terra dalle machine, perche gli Arieti urtando rom peno le cantonate, ma nelle ritondc, fpignendolc uerfo il centro come cunei noQ le poff ono offendere , QJ!,efla parte s' abaflanza dichiarita di [opra, folo aftai ci farˆ la eflempfo, della Torre aperta di dentr9, bencl,e ad altri modi fi po/fino acconciar le traui, cbe fi pofa co_11 prefle-zza zettirrk a terra. icmo 'P á 1t l M O. c.Sono alcuni pedttcci o g.ttelli, che fpigneuano f,,oddclmu;-o perdueterzjd'rm pitdc,oquattro piedi font"ni uno da/l'altro ,fopra i quali poneua tanti capi di traui, che tutti co11co1-rcfferottl centiáo della torre: & quefti con una ferma catena raccomandata all'ultimo palco dell:totorre, conu11omolinc/10, o a;-gano doue la ¥ .A. fermaua tutti i palcbicon tauolc.fwza cbiodi, c/Je leuate lt: tauole,& r,zuolgendo la catena, tutte le traui ;áimarriano appefe alla catena¥ che congra11diffim.1. preftezza li pot,-ia leuare ¥ & quefli pof]˜no portare ogni gran carico, perche ciafcuno di wro affronta nel centro , nd pojiono cal.ire , fe la torre non conjnte ¥ B ¥ il cent;-o. ruote poi che l'ultimo palco fia fortif]imo non folo per foflentamento di que(li, m.i ancheoor,-orrendo fabricartti [opra pe;-alzarla ,ftia forte. C. tauolato. E. La mmáagli.:i. H. [calaperoafcenderallanmraglia. F. pi.imodellamuraglia. D. murodi dentro,cbeft;-raua l4otorre. K. I, GrofleZJ.!,oApprelfo di qnefio le difc:fc delle muraglie) & delle Torri congiunte ˆ gli argini, t t!r.. G p1en1 'P á 1t l M O. c.Sono alcuni pedttcci o g.ttelli, che fpigneuano f,,oddclmu;-o perdueterzjd'rm pitdc,oquattro piedi font"ni uno da/l'altro ,fopra i quali poneua tanti capi di traui, che tutti co11co1-rcfferottl centiáo della torre: & quefti con una ferma catena raccomandata all'ultimo palco dell:totorre, conu11omolinc/10, o a;-gano doue la ¥ .A. fermaua tutti i palcbicon tauolc.fwza cbiodi, c/Je leuate lt: tauole,& r,zuolgendo la catena, tutte le traui ;áimarriano appefe alla catena¥ che congra11diffim.1. preftezza li pot,-ia leuare ¥ & quefli pof]˜no portare ogni gran carico, perche ciafcuno di wro affronta nel centro , nd pojiono cal.ire , fe la torre non conjnte ¥ B ¥ il cent;-o. ruote poi che l'ultimo palco fia fortif]imo non folo per foflentamento di que(li, m.i ancheoor,-orrendo fabricartti [opra pe;-alzarla ,ftia forte. C. tauolato. E. La mmáagli.:i. H. [calaperoafcenderallanmraglia. F. pi.imodellamuraglia. D. murodi dentro,cbeft;-raua l4otorre. K. I, GrofleZJ.!,oApprelfo di qnefio le difc:fc delle muraglie) & delle Torri congiunte ˆ gli argini, t t!r.. G p1en1 50 L I pieni fono pfo ficurc. impcrocben gl1 arieti, .. le mine, nŽ altre ma chine li poff..no fare _o _ offcfa. Ma non in ogni luogo (i ricerca lo argme,ma folamcnte la doue dal d1 foou da luo go alto a pi piano, l“ puo ucnire ad 01:pugna re la cit..ˆ: Et per˜ i.. tali l..oghi bifognao _ prima cauare le fo{fc d1 larghezza, & di altezza grand1fsima, Dapo1 dcuc 11 fondamento dc Ila muraglia dfer depre!fo, & calcato tra lo aluco della fo!fa, & fatto di quella groffrzza, che egli poffa fofrenere il carico deU'..pera terrena. & anco..a dalbop..r..e della fabricaodi dentro uerfo la terra, egli li deue farei! fondamento peramp10 fpauo¥ d1frante da 9uel di fuori di modo, che le c..mpagnie pofsino come in ordinanza, nelle difcfe formarfi fo.. pra la larghezza dello argine. ..aru!o adunque faranno fatte le fondamenta co(“ difianti l'uno da!í'altro, allhora farˆ bi fogno di farne dell'altre per lo traucrfo , che congiunte fia.. no col fondamento di foori, & col fondam..nto di dentro difpofl:e come pettini a guifa de i denti di(“cga. perchc quando in 9uefl:a maniera farˆ ..abri..at?, & fo..dato il 1:1uro, feo , neh:iucra quello com modo, che la grandezza del pefo m p1cc10le partt compart1ta, non calcando con tutto il carico fuo,non potrˆ per modo alcuno fcacciare, o (pigne re le fonda menta. Ma della muraglia,di che materia fare {i conuengao, non (i dcu'c in queHo luogo al trimcnti determinare: pcrche non (i puo per tutto hauere quella copia di cofe, che l“ dif“dcra: ma doue faranno i fafsi di lati, & anguli eguali, & di piana fuperficie, che quadrati {icl,iamano, oucro il felice, ouero il eemento, ouero il mattone cotto, o crudo, qudl:e , ,cofcli dcono ufarc; perchc non (i puo in tutte le parti del mondo, & in tutte lena ture de i luoghi, accioche i muri durino eternamente fenza difetto adoperar quello, che copiofamentc uicnc in Babilonia,douc in luogo di calce, & di arena, (i ufa il bitume liquido, & di quello, & di cotto mattone fatto il muro della cittˆ. La cittˆ ouero in terra, ouero in acqua. fe in terra, o in piano, o in monte, o parte in piano& parte in monte ¥ Del fabricare nell'acqua Vitr. ne parlerˆ nel Juinto libro, dotte ragion.-i de ioporti. Ei[ogna auuertire nel fabricaiáe delle cittˆ nell'acque, cbe i crefcere delle acque non le fac cia darmo; che fl facciano belli p,1Uaz.....i f˜pra l' acque, & ponti, che babbiano del grande. &fe non fono difefe dal fito, & dalla dijficultˆ de i uadi, bifogna farui le fortez....., & le mmáa, & af.Jicurare anche il porto, con catene, come fi did al fuo luogo. fe la cittˆ farˆ.in terra, & in alte-z z...a, & in luog hi diprecipitij, cornepare, che Vitr. uoglia, nel primo modo di f˜rtificarefen..a.,. giui, ella J:irˆ pite Jicura, per che difficilmente il nimico la potrˆ aJ!ˆltare, per-la [alita difficile, & hauerˆ le Ji:operle commode, & chi La difenderˆ, farˆ fopra l' auantaggio: & quelle citt:“,cb.. bauer.irmo del piano, & del monte, ha11er,1rmo de i commo,li, che l1anno le cittˆ del monte , & doueranno b.1uere delle prouifioni , che hanno le cittˆ in piano ¥ Deue in quelle effer rm faogo forte nella pite alta parte , per fiare i caualieri della cittˆ , quando t:i fi4fero cittadini di mala uolonta , o che i nimid bauej]ro occupato la te;á;-a. perche quefli luogi fPejfo afpettando il f˜ccorf˜ fict1r,imente interten._p;ono il nimicco , &fon o occ.zflone della ricuperatione delle cittˆ ¥ Se adunque la citt:í fraˆ in' pianoo, & c..1..e dice Vitruuio, J egli fi potrˆ andare a piede piano , bif˜gnerˆ fargli gli ar.. g1..11 , l..[offe , le contrafc..rpe fewndo le regole di [opra , & quelli r..(petti , che ba poftiV!truuio nel fondarle torri , & farle alt e , & che fPorti110 in fuori , & che firmo apertedz deutro, &oche b..bbi.:mo precipitij, .. cbetenghino i defenfori, & che fl poffino feparare leo _ entr,1.te, & 1mpcd1rela prefaloro, applzc:r.rle al modo nofi.ro dif.1re i baloardi, & i caualieri, & l..altr..difefe, pig..iandoquello, cheofarˆ per noi ¥ Et per˜ Vitru. nel dare i precttti della _ te 'P 1t I M O.. te a ter-ta,potranno per˜ .. nimici per lo circoi..o d..ll....orri andare da unoomuro, alt altro ¥'.A q11eo _ ftofi rijponde, che le torri erano alte, & che I mmtct non poteuano [altre a quelle altew, fc bene ba11e11ano occupat˜ il muro. Erano dico alte, & per difefa ,& per contraflare ˆ 1m!lle ma chine g;ámuli fatte de legn,1.mi,che conduceuano i nimici nelle efPugnationi delle dttˆ.C altro dttbio che /1/itr. imole, che le Tori-i dalla parte di dentro fiano aperte, accioche, leuate quelle traui, & qrte ponti, lo inimico uedendo il gntnd.. pre..ipitio non fi nz::..taoa uoler pa./Jare da una mura _ glia all'altra.per queflo fi uede, che meglto.(arza fiato peiá lo mimico battere una torre, cbe la mu raglia. perche tagliata o rotta la torre, baueuarw il reftante libero, & aperto per entrar dentro . .A. queflo fi rijponde dallo eccellente M ¥ .Aleftandro 'Piccberoni buomo de pochi pari nelle for tificationi, & in altre belle arti, che le torri che erano , o doueuano effere ferrate da piedi di mtt ro alto almeno per I a metˆ dell'altezza della cortfna, haueuano quel muro che le fcrraua grojJo da piedi a baflanza per impedimento delle zappe , ma poi uenendo uerfo la cima fi faceua piuflret to. la torre poi doueuanelmezo effere profonda molto, &eguale almeno al fondo de i precipit ij ,& fc Jer cafo lo inimico [11ft e, rompendo la torre, per entrarui dentro , egli era fottopofto ad una infinitˆ di offefe, si da quelli, che ftauano di [opra nelle torri, come da qm:lli, cbe da ogni lato ftmumo Jopra le mura, comeftef]ro quelli palcbi, o contignatione. che dice //'itlá. pe1áficmá tˆ di quelle, ,ábe difendeuano le torri, & che facilmente /i poteftero leuare, altri uno , altri/altro modo hanno trouato , n fop>áa quefto c' da difjmwáe qual fia piu tticino alla mente di /1/itr. ef fendo libero ad ognuno di ajfer11'},are qual modo gl“ piace. pel'ñ il J˜pradetto ha ritrouato un modo ingeniofo, il quale noi nella Joprapofta de[crittione ha11emc pigliato. t. Leuante.oM, Maefir<>. P.o'Ponente ¥ S.oSirocco.oO ¥ .o{lro. T.Foj]'o.oT, Tramontana ¥ P.oTorre.o G.oGreco.oX, 'Porte.o O.oGarbino.or.o'Itiazza&foro.o o. &ijilica. J.oStrade.o Z, Terrapieni ..o -.A.. Denti a gui[a di foga. B.-C0ntra forti aguifa di pettine. c.oLimuragliatu:rfolacittˆ.o D.ot muraglia efleriore ¥ E.argine, o Terrapieno.o :, ,. ' f ,¥ e 2, t e. mcrowama_a_ae. e. mcrowama_a_ae. lal_ B 1l Oa 11¥ f.acorrentiPet: lo lu..go de..contr_af?rti,otter.. catena.ab. paloni per lo drittia . entz eftmori '. rzerefe & zmmorfature ¥ del p,irete. . A pareti Ordinenelle difpofitioni delle mura nelle fortificationi de gli antichi¥ .,.f. il luogo del terrapieno. d. nerue per le fibule cbe fe incrocciano. p. o. lunghezza da uncontraforte all'altro. o. r. & p q. lunghezza dei contreforti che i piedi uenti duea. b ((g-f. incrocciamenti delle nerue. q angoli a modo di fegbe. e b f catena pe1á il lungo de i contraforti lunga piedi trentafei, & grojfa per larghez zo uno piede, & per altez.. tre quarti. G H nerua ocorrente clt legno che r“ceue ¥ in [e i capi delle catene. K l parte interiore, cio pomerio. i tt g;-ojJezza delle mura. i r rifalto de gli angoli a modo di foghe piedi quattro ¥ M 1'{, parte eftc riore delle mura. Della diuiftone delle opere, che fonodentrolemura, fS' deUa difJojitione dt quelle per ifchifare i fiati no ciui de i uenti. [ap. Vi. .. I Re o N D A T A la Cittˆ di mura, feguita il compartimento di dentrn delle piaizt', & de gli fpacij, & il drizzamento ddic contrade, & de i capi delle uie alle parti dd Cielo ¥ Drizzeranno/i bene, fe prudentemente faranno efclul“ i uenti da i capi delle uie: perche i uenti, fe fono freddi, offendeno,fe caldi, guaftano, fe hurnidi, nuoceno. per il che p:1.re, che egli l“ debbia fchifare qucfl:odifetto, & aucrtire, che 11011 auucnga quello, che in molte Cittˆ foole auenire. Co'me nell'Ifola di Lesbo il ca!l:ello di Metelino, fatto magnificamente, & con molti ornamenti, ma pollo fenza conl“der.1tione.i11 quella Cittˆ foffimdo l'Olho gli huomini (i ammalano, foffiando Cauro tafofcono,foff“ando Tramontana {i rifanano, ma non po!fono per la forza del freddo fcrmarfi nelle piazze, o ne i capi delle !l:radc. Dapoi che Vitruuio ba trattato della regione , & delle confideratio11e, che fi dotteua hauere per fitttare la Cittˆ, & dapoi cbe ci ha dimoftrato come egtifi hada pigliare una parte de/la regione, &'circonda;-/a di difefe, &mu11itio11edi muraglia, con ragione egli uuole infognare a compart“re il piano rincbiuf˜ da tutto il drcoito delle mura. & prima confide;-a il compartimento quanto appartiene a fchifare le cofe itociue, & quefto fˆ nel prefente Capo ¥ Dapoi quanto appartiene alla dijb-ibtttione, &difpenfˆtione de i luogbi, & quefto fa n!Jl fŽttimo, & ultimo capo del prefente libro ¥ !“.!!_anto alla prima parte Vitruuio con ejJempi prima ci foauuertiti,i che per li noioft fiati de uenti al.cun danno 1ion fi fenta. Dapoi dijorrendo [opra la natura, forza , nomi , nmnero , &fitode i uenti performarne poi cena, & terminatafir.ura, ci moftra come babbiamo con quellaa reggerci nelle dritture dellefrrade. Lesbo I fola nel ma;á Egeo detto .Arcipelago, uolge tento et fef]ˆnta miglia,& ha la fa metropoli detta Metilino,d.tlla qr1ale hogoi tutta l'Ij˜ i.a nominat,1. ben ue1á0, cbe hor,t pri1ta de gli antichi ornamenti, & ,-inda..a in ru“na. Ciace Metelino 11erfo Tramontana, uolto s. Theodoro a 'Ponente. il colfo Caloni a Garbino, it co!fo Ier..11idi.t tra Sir..cco, e?" Le11..11te. MetelinoaJunque mal [1t1tato, &compartito:a _. perc..oche e fottopofta a z utntt , de i quali la 1?14gg1or part..fono mal [ani : per˜ nel compartrmento di:lle p1az....., & delle sho;at11re a elle flradc, bifogna ha11ere coNfrd,r.itione ,1l le P Jt I M o. le áo'lualit,í de i Henti. Da queflo precetto, P'itruuio fi piglia una bella occafione di filofofared'intorno la natura, & qualitˆ de i uenti, & per˜ dicendo prima, cbe cofˆ llCnto, co mincia a queflo modo. Il ucnto onda del iriare,che fcorre con incerta abbondanza di mouimento: egli na, fce quando il caldo ritroua il freddo , & lo impeto del feruore efprime la forz:i. dello fpi rito che foff“a: & qucfio fi dimofl:ra elfer uero d:ille palle dette Eolopile: & con gli ar. tif“ciofi ritrouamenci delle cofe fi tragge d:illc fecrete r:igioni del ciclo quanto uero della diuinir:“, Fannof“ le dette palle cauate di rame con un punto ftrcttifsimo per lo¥ quale {“ ui mette dentro l'acqua, & fi poncno al fuoco. & prima che liano calde non mandano fuori alcun fiato, ma poi che cominciano a bollire, fanno al fuoco una gran forza di fpignere, & di foffiarc. Dij]“nifce f/itr11uio il unito, & moflra da cbe nafce, & proua il nafcimento con cofefenfibili ¥ Dice adunque il ttento effer onda del mare: fi come l'onda non altro, che una parte d'acqua imita, & raccolta , che uer_(o alcuna parte cacciata i>ifieme fi muotte: cofi uuole Vitrzmio, cbe il uento fia parte dello aere in fŽ riftretta, cbe in alcuna parte pieghi,& pe>ᘠha detto, che't uento onda del aere,che con incerto & sforzeuole mouimwto fi commoue. ..Jce. il 11ento (come dice Viná.) quando il calore s'incontra con l'bumore, & per lo feruore fl manda fuori la forza dello JPirito, cbe foffia .JŽ brme Vitr11uio ci da lo e!Jempio per prouare, che il 11ento nafce dal calore, cbe opera nell,-i btrmidita: non pc1ᘠefPone chiar.imente lo effetto ¥ , Diremo adrmque W>i 'f Hcllo, che da noftri precettori bauemo imparato ¥ Il uento, uapore det la tenáa, cbe ,ifcende all'altezza dello a ere, & [cacciato dal freddo , che in quella parte fa trl!Ol/4' percuote lo aere con uiolenza . il calore delsole' & aaltri corpi celefli ha uirtlt di trarre dalla terra alcuni Jitmi o uapori, & lc11arli in alto , pcrcbe la proprietˆ del calore'I tirare a fe: il cbe f“ fa fcaldando, & facendo i corpi piu rari. !2.!!,efti uapori fono alcune parti fottili dtll' lmmore tcrreftre, che non hanno n calore, n figura detenninata, b,mno al c1m1 calore, & humiditˆ: alt:rmi calore,& flccitˆ , de i primi fi ge11era ogni bumida imprefsiofione, come le nubi, la ptoua , la mgiada, la neue, la g-randine, la brina, le fonti, il mare . de i fecondi fi fiz og11i infiarmnato, & accefo ardore, & tutto quello, cbe di calda, & fecc,t natura, & per˜ i fuochi, i lampi, i tizz:..oni, le comete, le cafe a;-deltti, le ftelle cadenti, le corone lttminofe, i fulmini, le uoragini, & apriture dello a ere e.flirto, i uenti , i turbini , & al tre apparewzy d'imperfette mifl11re da quelli hanno origine, come da materie loro proportionate. ?-{_oi d}mno de i uenti. 11 Sole adtmque ha uirt1tdi tirar al modo cbe detto h.1uemo quel uapore che caldo, & [ecco, & fi chiama ..(altatiá di n.aura di fuoco s' inalza , &fi lieua drittoall'in fu, &afcendefin che eglirit;-uo1i.ilapartedimezo delloaere, &che fted da per effe,¥ difiante, & d,tlrifa/imento de i raggi del Sole, ,he dalla terra fifa,&dal fer,1 orecklloel.emento del fuoco ¥ ritro1'andoad11nq11eil freddo, come nirnico lo f,egge, & hauendo pure 11at11ra di fuoco cerca diafi:ende;-e: ma effendo ribattuto dal freddo, t! forza, cbe diJcenda,& per queflo contr,ifto [cacciato dai lati, & in giro fi m1,01teper la uiolenza fattagli dal freddo, che lo ribatte in gitt, & perla naturale inclinatione, cbe lo porta in fu, predominandoil fiwco incf]˜.& per˜ il uento non altro cbe calda , &fecca efalatione mo/Jada i lati, d'intorno la terra, per la ribattuta del freddo, cbe nellame zana partedello acre. &[e bene alcunafiata chiamamo11ento lo acre mof]˜, come fi uededalfoffia;-de i folli , o dal forf“. ttento la flate,o dallepalle fopradette, che Elopile fi chiamano, quafipallemmtofe, non per˜,cbe il ..ento fia miuimento dello acre, pcrcbe bene puo ft,,zre, cbe loae;ácfimuo _ ..a conil ..e11to, &1l uento pero non fia onda dello ae-re. La ragione delfoffiar delleEolopile, eperche.rlfuocooperanell'acqua colfl10calore, & cerca di conuert-lainaere, & percbe le di l'acqua S6 Z. l '/$ .. O racql!a cc,iucrtita in atr cercalufcire,& ritrouar J,..ogo c.tp..u, Žrp.1/[ando per rmo /lre1i(. jímo punto.. fii,pu:/Lo impeto, cbe fl uede. & fe cc!J pm for..i 1l calore, p_otcff! pi-eflo con11cr ' tire l'acq11a in fuocie l'O{ho: dal Ponente Equinottiale il Fauonio: dal Settentrionale il Settentrione. tvfa chi con maggiore diligenza hanno inudHg:ito,otto ne pofrro.& fpecialmente AndronicoCirrdl:e, il quale ne fece lo dfempio, fabrkando in Athene una Torre di marmo fotta io otto faccie, & in ciafcuna fcolp“ la imagine d'un uemo, che riguardaua contrail foft“o ciafcuno del fuo. & fopra la Torre ui pol una Meta di marmo, ncllJ. cui ..ommitˆ ui f“flc unTritone di rame, che con la ddl:ra porgeua una uerghcna, & lo fece m modo,che moffo daluento facilmente {“ giraua,& (“ frrmaua incontra'! ucnto.tenendo fopr:i 1:i imagine del ueoto fcolpico la uerghetta dimolh:itrice deluento, & co{“ tr:i'l Solan .. & l'Ofi-ro dal uerno Oriente,Euro collocato. Tr:i l'Ofl:ro & Fauonio dal uerno Occidente, Affrico. Tra'! Fauonio, & il Settentri0ne Cauro, detto Coro da mo!t“. Tra !1 Sctte..trione e'.I Solano, Aquilone.& cof“pare, che di chiarito fia & efpre/l˜ di chemaniera egli prenda il numero, i nomi,& le partide i ucmi, d'ondc 4,irino cieterrninat:imcnt ... laoqual cofaoclfen1ol“inqucfl:?modo inudtigata, accioche egli l“ fappia pigliare Jcrcg1ont,& 1 n..Ccime..tt loro,cofib1fogna ragionare. _ I..m'?"ero ..e t u..ntrcr darebbe co11fuf“one ,fe egli nonfi auuertifce, che fecondo diuerfe in t..nt101..,_&rifPettt(i ua ua;áian_d?á per˜ [aperdouemo, ,he inquattro modiJidistinguenoi ucn. tt ¥. pnmu:ramentefecondo t11tt1 i punti, cbe fono nell.z circonferenza delt'ori'zynte. Ori'zynte czrcol.. c/;eparte la met4del mondo, chefi uedc citi queli.1, cbe nonfi uede. Žrfi puo chiama r.. temn!zatore1egli he1..ijper...fec..ndo qucfto modo ,/idarebbeno infinitiuenti, perchedatutte i puntide/f0..1..11tefjnranoz..c,1,tz :&perebe non cadeno fottore..'l,ola, non focendo dif}inti-011 ..:zlcmu, pe..oft l.1:{c1ano . IFrlofofifonno quattro !tenti rifPetto alle mefcolan.. delle qmmrodP1 imequal,ta, che.fono caldo,fiáeddo, humido, &fecco;gli.As1rologifimi/mente, battendo rigu.: rdo a q1uzttro p.miprincipali del mondo, d;cmigulifi chiamano, oregioni, conuengono ,áo-i H iFilofofi L I I', ft O iFilofofi, & con i [acri fcrittol'i, & fanno gli iftef!i quattro ttenti, Le:iaate dr:tto Sola1111s, offro dal mezy d“, Fauonio dal 'Ponente, & Tramontana dal Settentrione: & intendcno Lcuante & 'Ponente douc il Sol nafce, o/i pone al tempo dello Eq11tottio ¥¥ I rnedefimi ,Aflrolo'(i per altri rifPetti ne formo otto trapon..ndot:i qu.a:tro a..ri tra gli primi: & cofi ...l..colt?l:or,1..,o _ come dice Vitr. baucrfotto .Andromco Cm"/:{fe m rma Tom:: m .Atbcne. & 1 p1u d:ligen á1 mqwfitori d1fli11g11eno iru:nti d,tllc dodici parti del zodi,ico, che fono i dodhi.f“:g11i celefli, fotáo i quali il Soleha 1tirt1“ di leua;-ela n,itura de i m:nti. Et qv.efb conflde;á.itione prop;-ia de gl: ,AJlrologi. Il qnarto modo.. de i ..ofm?gra.., & naui..antf; per.. a..cuni ne ba..mo fatto ucntiquatt;- o, alcuni trentadue. I praticati uentrdelltt nautgatzone a 1g1orm noftri fono trentadue, pc;commoditˆ dirharinari, i quali cono_{<:eno fenfibile m!ttatione da trentad1'e punti dell'Oriz...nte nel nardgare pe-r 11n dritto ¥ i cofmografi ne banno fotto uentiquattro, non e,{fendo forfe cofi a11uertiti del bifogno de marinari. come:dirˆ Vit,-.ilquale [e bene fapeu:t, che eia ogni par:e de!l'Orizyrite f'Jffiano i uenti, per˜ ha poffo quelli,cbereg-11..no per la rn.,rggior parte, (?" ha harmtoo _ rifpetto pirtprefto alle qu,1.btˆ de..uentr, che agli uentt, _la complelfi,one de t qu'.difi uammando & ncU';miuerJ:i!e, & nel,partrcolare. per quefla cagwne fi potra prendere tl ámodo di rompere q11e/li uenti, che foyanno di maggior ,1ocumento ,t gli habitanti della cittˆ, habbinfi qual nome fi uoglia, & uenghino da cbe parte pof]˜no uenire .'per altri rifPetti fi po/Tono accre{cerei norni, & il nt!mcro de iuentt,ilche non ci deue perturbare.ma uediamo,come V“tru. compartja i uenti. per che de iloro ternpcmi. enti ne trattano i medici diffufamentc. Pollo l“a nel mczo della cittˆ un piano quadro a liuello, oucro fia ifpianato il luogo, & pareggiato in modo, chc'l detto quadro non l“ dif“derj. pongJfi poi nel mezo centro di elfo lo fii!e di r:ime, che indice, & dimo!l:ratore dell'ombra l“ chiama . & fopra il detto quadro,o piano fegnif“ l'ombra eil:rema fatta dallo fiile qua/i !'bora quinta auanti il me. rigok:& faccial“ il icgoo con un punto, dapoi rallargata la fefi-a al punto, che fcgnodclfa luughezza dell'ombra, & fermata nel ccutro f.11:1:ia{“ il giro finito. da poi fia offeruato dopo') mczo d“ l'ombra crefcente cagionata dallo fii le: & 9uando quella h:rnerˆ tocCJto il giro gia fatto, & haucrˆ pareggiato all'ombra fotta dinanzi al mczo d“, l'ombra fatt:t dapoi, in quel toccamento bifogn:i fare uo punto. daqudli due punti con la fdl:a. farai lo incrocciamcmo, & per tale incrocciamemo, & per lo centro di mezo {“ deue ti1"; 1re llna linea, che tocchi le efl:remit:í del giro, accioche {i h:ibbia la regione meridiana, & la Settentrionale. Fatto qudl:o bi fogna pigli:ire la feftadecima parte di tutto il gi rn, & poncr il centro nella linea meridiana, la doue tocca la circonferenza, & {i deue feRnarc dalla ddl:ra, & dalla {“ni!l:ra nella detta circonferenza, & dalla parte del mezo d1, & dalla parte di Tr3montana: dapoi da quefl:i quattro fegni per mezo del centro l“ deucnotir. m: in croce: le lince,áche con le loro d.remitˆ tocchino la circonferenza , & con quefio modo egli l“ haucrˆ il difcgno dc:ll'ottaua p::rte del\'011ro, & del Settemr“one, Le altre parti uer.1mcnte, che fono tre dalb defira, & tre dalla fini!l:r.t fi deono in tutta la circonforcnza tirare eguali a que!l:e: in modo che le eguali diuiftoni de gli otto uenti f“ano nclladdritt1one, & compartimento difegnate. Allhora per gli anguli tra due regio.. ni dc i ucmi pare che drizzar (i debbiano le dri,ture delle piane, & i capi delle uic, perche con tali ragioni, & compartimenti dalle hal,itationi, da i borghi, & dalle contrade fad del.ifa la molcfia, & dannofa forza de i uentie. Altrimenti 1u..ndo le piazze faranno a dritto dc i u<:nti difegnate, uencndo lo impeto & i I foffiare frequente dallo ampioe, & Jjbcrq fp:icio dd Cic:lo, riud1iu10 nelle l,ocche, & nelle entrate delle uic, & delle fl:radc, andrˆ con piL1 forzeuole monimento uag:tnlt dalle ref;iooi dc: i ucmi , accioche per .1cncndo quelli a gli :mguli delle Ifole, & alle cantonate de i capi delle uie, liana rotti, & ribattuti forno di!sipati. Lerrfe 1112, iro, !lii¥ t& lcucá . coa ioat¥ rula i fs.iá :giopct¥ .. iafll!O ,io,& ifill',;i. ¥¥fd.. IJ" 'P Jt I M O. LecofedetteodaJl'itr.conoloeffempio di alcune figure /˜nodimoflrate.netrunafegnata III. il modo di 1itrouare la meridiana ¥ .A, lo centro doue /i pone lo ftile, B, & C. fono i p,mti delle ombre dello ftile, C. la ombra deU.z quinta bora in.-m.., & b. della quinta dapoi il mr:z.,_1 d“. D. /o mcrocciamento deUafftajrmata [apra i punti, B. & c. dell'ombra. E F dia linea meridiana. Li mcdefima nella figura IIII. douc fK. la f“:fta decim,t parte di tutto il circolo, & K r. la otta11a, come fono la h.'<á & la gm, & la L r. & lahn. & la no.f& la o K. nel mtn;p dcll-:11talifono i uenti, come fl uede nella pimJtafopra pofi.i della cittˆ, doue LaoCroc,:fegnail!euante, 1), 'Pone,1te, O Offro, T, Tramontana, S. Si;áocco, M. Maeflro, l:un G.oGa;ábmo, & l'altro Greco. &fi uedc conzc ittenti/i rompeno 11e gli ,ingu!i ddli cap..delle uieo. Elmi la figurafegnata. 1. conii trenta du,,: ucnti dcnaz,igantife,gnati a qucfto rnodo.o+. Lcua,1te.Solan11s. 'P. 'Ponente,Fauon,so, uel zepbinu. T.oT;áamontana.Septentrio ¥ .ApareCfiar.oo.ooflro,.Auft1:1á.oM.oMaeftro. Caurus.oL.oL1bcccbio, o Garbino, Caurus, o Corus.oS, Sirocco, Eums. c.Cregc, .A1.uilc, I ¥ Siláocco Leuante. 2.O[tro Sirocco. Euro .Aoufter.o3.0/lro Garbino, Libanotus, uel.A11flro ,1,ffricus.o41 'Ponente Gdrbiuo. 5, 'Ponc,1te Mae/lro ¥ 6.Macfiro Tramontana ¥ 7.Gl"eco Tramontaua.o8, Greco Leuante. 9á TraSirocco, &Sii"occo Leuante ¥ &cofluaJeguendo'come dimoftralafigura,oH :z. 1112, iro, !lii¥ t& lcucá . coa ioat¥ rula i fs.iá :giopct¥ .. iafll!O ,io,& ifill',;i. ¥¥fd.. IJ" 'P Jt I M O. LecofedetteodaJl'itr.conoloeffempio di alcune figure /˜nodimoflrate.netrunafegnata III. il modo di 1itrouare la meridiana ¥ .A, lo centro doue /i pone lo ftile, B, & C. fono i p,mti delle ombre dello ftile, C. la ombra deU.z quinta bora in.-m.., & b. della quinta dapoi il mr:z.,_1 d“. D. /o mcrocciamento deUafftajrmata [apra i punti, B. & c. dell'ombra. E F dia linea meridiana. Li mcdefima nella figura IIII. douc fK. la f“:fta decim,t parte di tutto il circolo, & K r. la otta11a, come fono la h.'<á & la gm, & la L r. & lahn. & la no.f& la o K. nel mtn;p dcll-:11talifono i uenti, come fl uede nella pimJtafopra pofi.i della cittˆ, doue LaoCroc,:fegnail!euante, 1), 'Pone,1te, O Offro, T, Tramontana, S. Si;áocco, M. Maeflro, l:un G.oGa;ábmo, & l'altro Greco. &fi uedc conzc ittenti/i rompeno 11e gli ,ingu!i ddli cap..delle uieo. Elmi la figurafegnata. 1. conii trenta du,,: ucnti dcnaz,igantife,gnati a qucfto rnodo.o+. Lcua,1te.Solan11s. 'P. 'Ponente,Fauon,so, uel zepbinu. T.oT;áamontana.Septentrio ¥ .ApareCfiar.oo.ooflro,.Auft1:1á.oM.oMaeftro. Caurus.oL.oL1bcccbio, o Garbino, Caurus, o Corus.oS, Sirocco, Eums. c.Cregc, .A1.uilc, I ¥ Siláocco Leuante. 2.O[tro Sirocco. Euro .Aoufter.o3.0/lro Garbino, Libanotus, uel.A11flro ,1,ffricus.o41 'Ponente Gdrbiuo. 5, 'Ponc,1te Mae/lro ¥ 6.Macfiro Tramontana ¥ 7.Gl"eco Tramontaua.o8, Greco Leuante. 9á TraSirocco, &Sii"occo Leuante ¥ &cofluaJeguendo'come dimoftralafigura,oH :z. I¥ \ Ma forfc quellf, che l1.11no piu nom.. ..i ..enti conofciuto , prcndc..anno ..merau!gli.., che io habbia detto, che folo otto uentt 1t rmuouano. ..la fc auuemranno tutto 11 circuito della terra e!ferefiato d:1 Eratoilcne Cireneo con Mathematiche r:igioni, & uie ritrou:i to per lo corfo del fole, & per le ombre d..llo fii le equinotti!li, dalla inclinatione del ciclo e!fere di fl:adi ducento & cinquanta due n11Ja, che fono paO.i 3 1500000, trenta una nata mille migliaia & cinque cento fiate _omille,.. di qucfe to..taUJ eao_orte effer da un U..ntOooccupata, che di pafsi 39 3 7500.non h ..oucnanoo,omcr..u1ghar:, f.. 11.. rnno_o..ogrande ifpacio unucnto uagando col cdfare, & col ritorno fora. uanc mutattom d1 foflwc. Et per˜cerca l'Ofiro dalladellra, & dalla linillra 11 uento detto Leuconotus, & il uento nomina to Altanus. d'intorno allo Affrico foff“a il Libonoto, & quello, che l“ chiama Subuefpc¥ rus; D'intorno ˆ Fauonio fpira l'Argd.., & a certi tempi le Ete..c. D.t i lati del C.tu1 o, ftail Circio, & il Coro. cerca il Settenmonc, Thrafos, & Gallico. Dalla dcllra, &dalla linillra dello Aquilone foffia Borea, & Supo_oernate. D'(nto_oowo al S..lano_oo Carb..s, .. aocerti tempi le Ornithie, ..la dallo Euro, che ucne le parti d1 mczo da 1 lau !bono Cec1.1s, &Vulturno. In que,flo luogo Vitr. 1áifponde a quel..o, che / gli potrebbe oppone;-.. cerca !l ni.r,,eiáo dc i ucnti. potrebbe dii-e alcunon, o Vitr. tu b.u nm11e;-:tttfolamenteotto 11cnt1, ma d.:1[.iperen, cl,c ne fono molti alt-ii coi1ofciuti, per non do1tc1ti a_ffcnn,irc quanto bai detto ¥ R.jjponde Vitr, che molto be ne pu˜ftarqucUo, che egli ba detto d(!/, wnncro de i ttentin, E".9" ,/;e ancbcfiano conof“:iuti altri ucn ti: "Et la ragione queftan. 'Pere be non da m:r.rmtigliarfi, fc uno t!C1Jto ifte/Jo u.ig,mdo y;r:mdi{fimo fp,-icio, col cef[máe, & col ritorno feccia di.,,er[amente foffi.indo molte u.metl, dalle q:t.di fi prendi no diuerfi nomi di uellti. Ma direbbe alcuno,& cbe JPacio tJ cof“ gr,mde, pe1á to quale il uen to ba da 1,agare? R.._ifponden, quello effedottau,i p.irte di tutto il giro della terran, la quale tJ di miglia 3 9 3 7 ¥ 'Prendendo adt!llque per lo grandefJwio qualcbt m:!tatione , oucropa la oppofinone de i monti, ouero per l',iltezza diáUa terr.in, ouero per quale be altm cagiolle , non ci dourmo marauigli.irefcda ilati dengli otto 11cnti altri ne fono Jltzti collocati, comennarr,i Vitr. fin'ttl m!lnt rondi uentiquattro ¥ Et come appare per la figr:ra fegnata.I.doue ¥ a. Solanus. T. Libonows. Dice Vitr. cbe Er.:ztoflene Cireneo cbe fi,gr.in- b. Scptentrio. v. .Altanusn. di{f“,no M:itbematico , rurou˜ ,áon uie , & modi c. Fauonius. X. Le11conotus. ragioneuoli tutto ilgito, & circuito dell.i tcr,áan> d . .Aufter. r. Vult1m:us. effi:re Jt:id1 d11ccnto cmqu.inta due 1rnld , che Jo- e. Eurus. z.Cecw.nnu m..'{lia trenta1m mii.i, e;,. cinq11ecento, perche f. .Affeic1u. *. Omitbidl. otto fladi fanno un miglio,etfono p.tj]:, 3 1 5 00000.og.nCaurus.npe1ácbemille pa{li f.:mno 11nnmiglion, & d p.t!J˜ t1 di cinque piedi. L'ottaua p.zrh.n.Aquilo.nte di tutto il cfrcuito 2 di miglia 3 9 3 7 ¥ eh e fono p.tjjˆ 3 9 3 7 'i oo . Et queJi<> I, Carbar.n lo JPtttio grande, che Viná. dice, nel quale perd111crfe cagioni f“ puo f.zr m:t K.nBoreas.ntatione de i uentin. Ma in clJe modo per lo co;fo cit:l [ole , & per t: ornbrc delfo L.nSttpemasn. fii/e equinottiale Eratofiene ritrouaffi: con r,tgioni 1rutbem.1t1che d.tll:t inclirunM.nGalltcu.s. tionc del cielo 1l circuito dell,i te,,á,-i ,/i dicbiar.i d.il .H:máo/ico 11ell.1 fii.i cof- .. Thr:1fci(u. mografia, in quefio modo ¥ Eratoftene. p;-efe dm: luoghi i Egitto .,1/t:ff ˆil- o. Corus :' dria,& Siene, i quali due luoghi fono quafi_{otto un'iflef]˜ meridiano, & ,fallo 'P. Circius. fPatio,che tra un luogo & i altro,egli t1-.1/[e tutta la cácoufirenza dell.z ter- ..-EJhe{t.i-. ra.Dri"@ad11nque loftrle,che Gnou1onefl chiam.t,in.Aleff.mdria, & nel lflt Il: .Argefler. .. d“ appunto quando ilfole nel principio dr Cancro confide;á:t11adm:r.rzgif˜S.nSubuejpertts. l,iri 1mo,cbe cadeuaf˜praSiene ˆ piombo,percbeS1me fotto titropico ciel C..urcro;l'a/t..o,ncbe cadeuafopralapuntadelloftile drizzato i,z.Ale/Jwlri.t,& gett.tua l' ombr.i 111:,foSettentr1?ntt, p..c1oc/,e.A..ejf.-md;-ia dt qua dal Tropico detto: Ž"per ;áagionc dellofide.zll'ombra, trouoperuraGeomctrtca,clie lo angulo cowprefofotto loftile, &fotto'l1áaggio folare, erali \ Ma forfc quellf, che l1.11no piu nom.. ..i ..enti conofciuto , prcndc..anno ..merau!gli.., che io habbia detto, che folo otto uentt 1t rmuouano. ..la fc auuemranno tutto 11 circuito della terra e!ferefiato d:1 Eratoilcne Cireneo con Mathematiche r:igioni, & uie ritrou:i to per lo corfo del fole, & per le ombre d..llo fii le equinotti!li, dalla inclinatione del ciclo e!fere di fl:adi ducento & cinquanta due n11Ja, che fono paO.i 3 1500000, trenta una nata mille migliaia & cinque cento fiate _omille,.. di qucfe to..taUJ eao_orte effer da un U..ntOooccupata, che di pafsi 39 3 7500.non h ..oucnanoo,omcr..u1ghar:, f.. 11.. rnno_o..ogrande ifpacio unucnto uagando col cdfare, & col ritorno fora. uanc mutattom d1 foflwc. Et per˜cerca l'Ofiro dalladellra, & dalla linillra 11 uento detto Leuconotus, & il uento nomina to Altanus. d'intorno allo Affrico foff“a il Libonoto, & quello, che l“ chiama Subuefpc¥ rus; D'intorno ˆ Fauonio fpira l'Argd.., & a certi tempi le Ete..c. D.t i lati del C.tu1 o, ftail Circio, & il Coro. cerca il Settenmonc, Thrafos, & Gallico. Dalla dcllra, &dalla linillra dello Aquilone foffia Borea, & Supo_oernate. D'(nto_oowo al S..lano_oo Carb..s, .. aocerti tempi le Ornithie, ..la dallo Euro, che ucne le parti d1 mczo da 1 lau !bono Cec1.1s, &Vulturno. In que,flo luogo Vitr. 1áifponde a quel..o, che / gli potrebbe oppone;-.. cerca !l ni.r,,eiáo dc i ucnti. potrebbe dii-e alcunon, o Vitr. tu b.u nm11e;-:tttfolamenteotto 11cnt1, ma d.:1[.iperen, cl,c ne fono molti alt-ii coi1ofciuti, per non do1tc1ti a_ffcnn,irc quanto bai detto ¥ R.jjponde Vitr, che molto be ne pu˜ftarqucUo, che egli ba detto d(!/, wnncro de i ttentin, E".9" ,/;e ancbcfiano conof“:iuti altri ucn ti: "Et la ragione queftan. 'Pere be non da m:r.rmtigliarfi, fc uno t!C1Jto ifte/Jo u.ig,mdo y;r:mdi{fimo fp,-icio, col cef[máe, & col ritorno feccia di.,,er[amente foffi.indo molte u.metl, dalle q:t.di fi prendi no diuerfi nomi di uellti. Ma direbbe alcuno,& cbe JPacio tJ cof“ gr,mde, pe1á to quale il uen to ba da 1,agare? R.._ifponden, quello effedottau,i p.irte di tutto il giro della terran, la quale tJ di miglia 3 9 3 7 ¥ 'Prendendo adt!llque per lo grandefJwio qualcbt m:!tatione , oucropa la oppofinone de i monti, ouero per l',iltezza diáUa terr.in, ouero per quale be altm cagiolle , non ci dourmo marauigli.irefcda ilati dengli otto 11cnti altri ne fono Jltzti collocati, comennarr,i Vitr. fin'ttl m!lnt rondi uentiquattro ¥ Et come appare per la figr:ra fegnata.I.doue ¥ a. Solanus. T. Libonows. Dice Vitr. cbe Er.:ztoflene Cireneo cbe fi,gr.in- b. Scptentrio. v. .Altanusn. di{f“,no M:itbematico , rurou˜ ,áon uie , & modi c. Fauonius. X. Le11conotus. ragioneuoli tutto ilgito, & circuito dell.i tcr,áan> d . .Aufter. r. Vult1m:us. effi:re Jt:id1 d11ccnto cmqu.inta due 1rnld , che Jo- e. Eurus. z.Cecw.nnu m..'{lia trenta1m mii.i, e;,. cinq11ecento, perche f. .Affeic1u. *. Omitbidl. otto fladi fanno un miglio,etfono p.tj]:, 3 1 5 00000.og.nCaurus.npe1ácbemille pa{li f.:mno 11nnmiglion, & d p.t!J˜ t1 di cinque piedi. L'ottaua p.zrh.n.Aquilo.nte di tutto il cfrcuito 2 di miglia 3 9 3 7 ¥ eh e fono p.tjjˆ 3 9 3 7 'i oo . Et queJi<> I, Carbar.n lo JPtttio grande, che Viná. dice, nel quale perd111crfe cagioni f“ puo f.zr m:t K.nBoreas.ntatione de i uentin. Ma in clJe modo per lo co;fo cit:l [ole , & per t: ornbrc delfo L.nSttpemasn. fii/e equinottiale Eratofiene ritrouaffi: con r,tgioni 1rutbem.1t1che d.tll:t inclirunM.nGalltcu.s. tionc del cielo 1l circuito dell,i te,,á,-i ,/i dicbiar.i d.il .H:máo/ico 11ell.1 fii.i cof- .. Thr:1fci(u. mografia, in quefio modo ¥ Eratoftene. p;-efe dm: luoghi i Egitto .,1/t:ff ˆil- o. Corus :' dria,& Siene, i quali due luoghi fono quafi_{otto un'iflef]˜ meridiano, & ,fallo 'P. Circius. fPatio,che tra un luogo & i altro,egli t1-.1/[e tutta la cácoufirenza dell.z ter- ..-EJhe{t.i-. ra.Dri"@ad11nque loftrle,che Gnou1onefl chiam.t,in.Aleff.mdria, & nel lflt Il: .Argefler. .. d“ appunto quando ilfole nel principio dr Cancro confide;á:t11adm:r.rzgif˜S.nSubuejpertts. l,iri 1mo,cbe cadeuaf˜praSiene ˆ piombo,percbeS1me fotto titropico ciel C..urcro;l'a/t..o,ncbe cadeuafopralapuntadelloftile drizzato i,z.Ale/Jwlri.t,& gett.tua l' ombr.i 111:,foSettentr1?ntt, p..c1oc/,e.A..ejf.-md;-ia dt qua dal Tropico detto: Ž"per ;áagionc dellofide.zll'ombra, trouoperuraGeomctrtca,clie lo angulo cowprefofotto loftile, &fotto'l1áaggio folare, erali 6i L I B .. O ,a fia di 2 5o..ooftad1, ..be ..no tmgl!atrentaunmila ..ucent.. & cm9l!anta: & cofieJlifa po . ti-ebbe acconcwáe & V1trr,u10 & 'Plm10 ¥ & [e e dmerfita t;á,1 gb autor:,penfo , cbe q11cfto ueuna da/1.. ditterfittí delle mifure. La figura della d“moftratituto drittamcnre mi fu rare lo fpatio del mondo: ma fia la mifura fua ucra , o non ucra, non puo la no!ha frritmr:i, non hauere la uera dcterminationc delle parti, dalle quali nafceno i uemi. ilche fc coli , poco mancherˆ, che ciafcun ucnto nonhabbiala certa ragione della foa mifur.t: ma poco piu, o poco meno impeto. 'l'{gn uuole contendere Vitr. [e Eratoftene ihabbitt portato bene, nel mifimtre il mondo, pe1áciocbe quefto gli importa poco, n egli uuole ufci;áe de, termini dello ..Architetto ¥ npuo ua;áiare la ragione di trouare i uenti la dubietˆ delle mif“a-e de/I.i trrra: pt:láciod;e fe bene la mifi1,áa incerta, fono per˜ ce,ti i uem:i, &uengono da certe & determinate parti del cielo : per ˜ J alti:i hannofce-ntato, ouero accr..(ci11to il nttmero de..I(li fl,adi di E;-ntoftene, q11efto fa poco al prefente, negotio ¥ nmeno deue cHr.1re Vitr.f uno uento f“api:1 impetulJj˜ dell'altro.[ noflri pei:l,t eleua.-, tione del polo caminando per uno me;-idiano, col qu,idrantc hanno t;áouatc, che ad 1mo r,,ado di 360, cbe diuideno il detto merid,no,rifPondeno in terra migli,iff]ˆnta Italiani,dal ,befi puo far c01/tlJ quanto late;-ra uadi girando. J.Titr p“u cbi:ir.1mente e(Pone la ft'gura detta di [opra,& dice, M:i perchcquefl:e cofe da noi brenementc e1p0Hc fono, mi parfo nell'ultimo del libro porre dne figure det,e da Greci (chcrnaca, una, che dimo!hi d'ondc ueángono certi gli imp ..ti dc i uemi; l'altracon che maniera le 101 o forze con diuedc dricture di borghi, & d.i ..lazze fi polfa fchifarc i noio(i fiati de i ucmi. Sia adunque in piano egu:llc il ..centro doue e la lettera l\. ladl:remitˆ dell'ombra ::ma dallo fl:ile inanzi al mezo d“ dou la lettera b. dal centro A. all'ombra b, allargata la fol1a l“ faccia la linea circolare, & ripofio I.o H:ile do ue era prima,afpettift tantol., che l'ombra f“ fminuifca, & faccia di nuouo crefc..ndo l'ombre dopo il mezo d“ eguale all'ombra fatta i..anz1, & tocchi la linea circol.ire doue l“ fcgoe ..ˆ con la lettera. c. allhora dal fogno B. al fcgno c. con la fefb fi dcfcriucr:“ in croce, doue clla lcrtera: d. dapoi per quello incrocciamento, doue la lc:ttera d. & per ..o ccnt10.A.l“al _ tirar a una linea alla cfhema circontrcnza, a icapi della quale faram;o le lettere e. F. ..1efia linea (ˆr.. dimoH:ratr“cc della parte mcridinn.., & d, Ila p..rte Settentrionale. dapoi egli fi dcue pigliare la fclbdec1nJa partcdcll:i linea cm:olarc, & porre 11 ccntro della fdl:a nella lilllra 'P Il I M o. linea me1áidiana, clic tocca la circonferenza douc la lettera. e. Et fognare dalla ddlra .. & dall:i l“nifha, doue fono le lettere. g. h. & poi nella parte Se..tentrionalc, {i dŽue ponere il centro do:.te la lettera F. & fcanare dalla ddl:ra. & dalla fi111fl:ra,doue fo110 le lettere I. K. & dal o. al K. & dal h. allo L. d'deono tirare le lince per lo ccmro, & coli quello fpacio, cJ1c fa..ˆ nel "á & K. far:“ lo {p:itio dcl'uento O{ho, & della pane meridiana : & quello fpa tio, che fori ..ra'l 1. & K. farˆ lo fpati.. del Scrtcn trione. ..e altre pani , ..hcl. fono tre dallaldefira, & tre clalla liniflr:1, effcr dco110 egualmente partite. quelle dell onentc faranno¥ doue fono le lettere I. & m. & quelle del Ponente, douc fonv le lettere n, & o. dapoi dallo rn. all'ol. & da I, al n. in croce f“ tireranno le lince: & in qucfro modo partiti faranno gl.i fpatij, de gli otto uc..ti ,l_lin tutto il gi ..o difo..nato. le qual! cofo, qu..ndo {;mn..o !n que. fia maniera defcritte m c1afcuno dc gli anguh della figura dotto facc1e, fc commcraremo dal mezo d“: Tra lo Euro, & l'O!ho, farˆ la lettera. g. tra l'O{l:ro , & l'Affrico b h. trall'Affrico, & f"auonio. n. tra Fauonio, & Ca uro. o. tra Ca uro, & Settcmrionc K. tra: Settentrione,& Aguilone I.tra Aquilone,& Solano, L. tra Solano,& Euro. m. Et dift>0Ue in tal modo le predette cofo, ponga(“ lo fii le, o gnomone tra gli anguli della figura d'otto foccie,& in quefl:a maniera drizzate !í:mo le piJ zze,& le otto diuil“oni de i capi delle nic-.. Lej“gureIII. &Illl. difopra, dimoflr.wo, quanto l1a detto V“tnmio,bimdeleletter-efiano tr.rppofle. il reflante facile. 'Plffl"“'tí forf ad a/amo, cbc il tratt,ue delle fortificationi fot cofe daej/r lelmta fecreta, come cbe ,1 principi, e'."" a I'-.¤p1tblicbe folameme debbi,1 ef}r manifefia:: altra che io bo udito, che alrnni fi dolgono cbe p:ilcfarnlofi il modo del fortifican:, egli fi uiene a gio11are a molte genti fuori d'lt.1lia , alle qualt p.i;á lo;-o , che fi dtbbiano tenere le mani firme 11ello infŽgnari: ¥ .A. q1lejti io nort r'ifponilo , pe;-cbe da J fteffi uanno tt b.ij]˜ , come quelli , eh.. cffendo Jmomiili , uoglion0 rn,wcare de/Cufficio della Jmma11ittí , & poi J˜no ingrati , parche b.mendo impa;á.ito molte cofe belle ,. ,talle genti di dirtcrfi paefi , non 1tog{iono ujac;áe gli imefdiofi , c/;e gli effempi delle fortezz.! d'Italia poFf˜no amm:ieflr,m.. ogni buoiw intelletto fenz.:.-i altrat .faitt!4r,i ¥ ..A. q11elli, che lodano la fecretez-z..: i di;áei , cheq11e!lo, ,/;e app:irtient: alla f.dute de gli lmomini , iwn fi deite tcnt:: r focr:!to , & fe pare a molti cof.t gr,wde la inuentione delle m,1cbir1e horribili , 1,áhea (lr,1ge del genere Immano , fono ftate ritrOH,-zte, & dJe il trttom;me di n;wuo fia me;á.1uig“ioj˜, & la fori ca, & induflria di f.1,e cp:elli tor,m:nti, non fla fi1ggira da molti; tpMnto piu ci douemo 4fatica;¥e per la confmatione: & fe le offefe fono ct>fi publiche, come potremo, o doueremo effe;á pigri a far p,ilefi , & mamfelle le difefe? Ma in f o-mma io dir˜ a tutti jriprenditori delle cofe, que_flr: poche parole, le quali f“:mo dette per una fi.1ta; cbe il giudicare oper.ttiane di una ecce.lerrtiffim.i uii11, & come che dilficil cofa, Ž'“' pe;áicolofit fia ad ognuno , a coloro rnaffim.wu:nte J d!tl"a, &perfcoloft, i quali 0-non intendeno, o uengono con pr<>' ponim..nto di bi,tfima,e pirt pre{to, cbe di giudhá,1re : (!r guardando ,011 gli occbi apc1áti al poco ,lt m:rle, f˜no ciechi al molto di bene cbe ?telle ope,e dr altri fi truoua ¥ Q,f_,,cfta forte di gente ( bend,e pare tr,i la rnoltit:tdine effer qualche cofa) perche il riprende1áe lu in fe una rnoJlra d'eccellenza, & d'a;ttmtaggio : mntedime,10 la ueritˆ col tempo [cuapre il difetto dello ani mo, ..9" le opere loro il mancamento della fcienza, & della buona uolontˆ ¥ .Alla peruerfitd di q..eft: f˜ttopaftoognuno¥, che fuot fare, o dare alcun;i cofa in publico , qu:mtunque l'babbwio data, _co fatta con buona intentione ¥ per˜ io ftimo e be molti prenderanno maggiorecoccaf“oc_cr.e di brafimrtre quelloc, che io con:ottimo penfamento bo propoffo di phblicare :impeác ..ocbe il tr..ttamento d'un .Arte J_,la d fottopofta al peme1fo giudicio di quelii, che in quell alte tt..g(1ono cffer tenuti, o _fi ftnnapo, oucro fono periti, & mtend1.'7tti: ma il trattare di quel la CO,?J!tfo..1e , eh.. abbracc_cc'.a molte, & 1/hterfefi:ienz.r, & .Arti , 110n ptto f11gg1re il biafirno dwiolu, &dmerfi penti, & a1átefici inuidiofi. dei quali [e in alc1m tempofe 1t'.. trouato abondanztt 'P Il I M o. linea me1áidiana, clic tocca la circonferenza douc la lettera. e. Et fognare dalla ddlra .. & dall:i l“nifha, doue fono le lettere. g. h. & poi nella parte Se..tentrionalc, {i dŽue ponere il centro do:.te la lettera F. & fcanare dalla ddl:ra. & dalla fi111fl:ra,doue fo110 le lettere I. K. & dal o. al K. & dal h. allo L. d'deono tirare le lince per lo ccmro, & coli quello fpacio, cJ1c fa..ˆ nel "á & K. far:“ lo {p:itio dcl'uento O{ho, & della pane meridiana : & quello fpa tio, che fori ..ra'l 1. & K. farˆ lo fpati.. del Scrtcn trione. ..e altre pani , ..hcl. fono tre dallaldefira, & tre clalla liniflr:1, effcr dco110 egualmente partite. quelle dell onentc faranno¥ doue fono le lettere I. & m. & quelle del Ponente, douc fonv le lettere n, & o. dapoi dallo rn. all'ol. & da I, al n. in croce f“ tireranno le lince: & in qucfro modo partiti faranno gl.i fpatij, de gli otto uc..ti ,l_lin tutto il gi ..o difo..nato. le qual! cofo, qu..ndo {;mn..o !n que. fia maniera defcritte m c1afcuno dc gli anguh della figura dotto facc1e, fc commcraremo dal mezo d“: Tra lo Euro, & l'O!ho, farˆ la lettera. g. tra l'O{l:ro , & l'Affrico b h. trall'Affrico, & f"auonio. n. tra Fauonio, & Ca uro. o. tra Ca uro, & Settcmrionc K. tra: Settentrione,& Aguilone I.tra Aquilone,& Solano, L. tra Solano,& Euro. m. Et dift>0Ue in tal modo le predette cofo, ponga(“ lo fii le, o gnomone tra gli anguli della figura d'otto foccie,& in quefl:a maniera drizzate !í:mo le piJ zze,& le otto diuil“oni de i capi delle nic-.. Lej“gureIII. &Illl. difopra, dimoflr.wo, quanto l1a detto V“tnmio,bimdeleletter-efiano tr.rppofle. il reflante facile. 'Plffl"“'tí forf ad a/amo, cbc il tratt,ue delle fortificationi fot cofe daej/r lelmta fecreta, come cbe ,1 principi, e'."" a I'-.¤p1tblicbe folameme debbi,1 ef}r manifefia:: altra che io bo udito, che alrnni fi dolgono cbe p:ilcfarnlofi il modo del fortifican:, egli fi uiene a gio11are a molte genti fuori d'lt.1lia , alle qualt p.i;á lo;-o , che fi dtbbiano tenere le mani firme 11ello infŽgnari: ¥ .A. q1lejti io nort r'ifponilo , pe;-cbe da J fteffi uanno tt b.ij]˜ , come quelli , eh.. cffendo Jmomiili , uoglion0 rn,wcare de/Cufficio della Jmma11ittí , & poi J˜no ingrati , parche b.mendo impa;á.ito molte cofe belle ,. ,talle genti di dirtcrfi paefi , non 1tog{iono ujac;áe gli imefdiofi , c/;e gli effempi delle fortezz.! d'Italia poFf˜no amm:ieflr,m.. ogni buoiw intelletto fenz.:.-i altrat .faitt!4r,i ¥ ..A. q11elli, che lodano la fecretez-z..: i di;áei , cheq11e!lo, ,/;e app:irtient: alla f.dute de gli lmomini , iwn fi deite tcnt:: r focr:!to , & fe pare a molti cof.t gr,wde la inuentione delle m,1cbir1e horribili , 1,áhea (lr,1ge del genere Immano , fono ftate ritrOH,-zte, & dJe il trttom;me di n;wuo fia me;á.1uig“ioj˜, & la fori ca, & induflria di f.1,e cp:elli tor,m:nti, non fla fi1ggira da molti; tpMnto piu ci douemo 4fatica;¥e per la confmatione: & fe le offefe fono ct>fi publiche, come potremo, o doueremo effe;á pigri a far p,ilefi , & mamfelle le difefe? Ma in f o-mma io dir˜ a tutti jriprenditori delle cofe, que_flr: poche parole, le quali f“:mo dette per una fi.1ta; cbe il giudicare oper.ttiane di una ecce.lerrtiffim.i uii11, & come che dilficil cofa, Ž'“' pe;áicolofit fia ad ognuno , a coloro rnaffim.wu:nte J d!tl"a, &perfcoloft, i quali 0-non intendeno, o uengono con pr<>' ponim..nto di bi,tfima,e pirt pre{to, cbe di giudhá,1re : (!r guardando ,011 gli occbi apc1áti al poco ,lt m:rle, f˜no ciechi al molto di bene cbe ?telle ope,e dr altri fi truoua ¥ Q,f_,,cfta forte di gente ( bend,e pare tr,i la rnoltit:tdine effer qualche cofa) perche il riprende1áe lu in fe una rnoJlra d'eccellenza, & d'a;ttmtaggio : mntedime,10 la ueritˆ col tempo [cuapre il difetto dello ani mo, ..9" le opere loro il mancamento della fcienza, & della buona uolontˆ ¥ .Alla peruerfitd di q..eft: f˜ttopaftoognuno¥, che fuot fare, o dare alcun;i cofa in publico , qu:mtunque l'babbwio data, _co fatta con buona intentione ¥ per˜ io ftimo e be molti prenderanno maggiorecoccaf“oc_cr.e di brafimrtre quelloc, che io con:ottimo penfamento bo propoffo di phblicare :impeác ..ocbe il tr..ttamento d'un .Arte J_,la d fottopofta al peme1fo giudicio di quelii, che in quell alte tt..g(1ono cffer tenuti, o _fi ftnnapo, oucro fono periti, & mtend1.'7tti: ma il trattare di quel la CO,?J!tfo..1e , eh.. abbracc_cc'.a molte, & 1/hterfefi:ienz.r, & .Arti , 110n ptto f11gg1re il biafirno dwiolu, &dmerfi penti, & a1átefici inuidiofi. dei quali [e in alc1m tempofe 1t'.. trouato abondanztt 64 L I B Jt O abondtt11ztt a i d“ noft:i certam..te n:fono infrtit.., & [orfeqm:fto ...liuie..e, pe:che quanto manca loro la ifperte,n:.1 , la mdufln:i, la 1,ottrm,1, e:r lo cfftmpro de l buom , Wltofoprabon. ia, l'arroganza, l'auaritia, &l.z ignoranza loro. Io di quefli poco mi curerei, q,..an doioeconofce(fi,cbe non gli fu!Jepreflato orecc/1ia:perciocbe n di dannoe, nJdi tu:;60... farebbono a chi s'affatica. Ma percbe la cofa procede altrimenti, & uoLe,men fi a.fi:olta , chi dice male, & i gufti de gli huominipel' lo piu fono gua/li, io eforto o,zxuno , che fi piglia1UÇlche bella i..prcf.i per-gioua;á .-dtrui, cbe ..n perdonino a_f..tica, ..e..áfare t,tli opere, c'1e da f fi difendmo: & che prendendo fco la difefa dalla uertt,t con l .t.1uto del tempo po(}“no eonuincere di maluagitˆ, & perfidia cbi f“ opponeffe al uel'O. Q!.!eflo con figlio io mi fono sfor -zato di prendere nello interpret,ire , & ..(Ponere i prefnti uoltmii deU'.A;-chitett!fra. & fe be,n e le mie debiti fur.. non hanno potuto tanto, che l'opera fia riuft:ita a quella pcifettione, che ella pof]i mantener/i da [e: nientedimeno io po!Jo affermare cori ue;áit,í, che n m:iggior d:ligenza, n piu induflria, nmiglioi-uolontˆ bo potnto pomi di qHello, che ho poJ1o . Io bo ccr catod'imp.1rare da ognuno, ad ognuno, che mi ha giouato reflo debitore cf in/inite g;-atie: & .come difjmifˆtore de i beni ;á“ceuuti da altri mi rc,1do. Io bo giudicato maggior tte1:gogna il non ttoler imparare, che d.znno il non fapc;-e : bo fit'!,gito la pompa di citare a nome gli armori, de i qua!i mi fono feruito in qudta faticrfa imprefa,& /:o cercato non I: apipiczza dell.i ling11a, oela copia delle parole, ma la elcttione , & la chiarczz.!1-dell.. co{. piu uolte io ho difidera.to & cercato di commrmicare le fatiche mie con ah-uni , prima d1e ueniffero in luce' & in commune inuefizf?tti"C la ueritˆ. accioche quello, che non puo fare ,m.f˜lo, fatto fuffeeda molti. ma quefto, per alcuna cagione, che io bene non intendo, non mi uem..to fatto.ene i dijŽgni delle figure impo;-tanti io bo 11f-1to l'operc di ]I[ ¥ .Andrea 'P.illadio Vicentinoe,.Architet/o, ilquale ba con inc;-edibile profitto rra qu.mti io bo cono_(duto di uffa, & pe, f.nna, per giudicio d'huomini ecceUemi, acquiflato gr.m nome si ne i j˜ttili(fimi, & 'uag/Ji difJ.'IIíeaelle piante, de gli al..1ti, & de iprofiti, come nello r[cguirc, e;r fare molti Ž,~ fuperbi edificij, s“ nella patria Jita, come altroue & publit:i, & priuati, che contendono con gli anticbi,edanno lume a moderni, & daranno merauiglia a quelli cbe ue;r.t.tmo. Et qu.into appartie11eea Vitr.l'ai'tif“cio de i Tbe.-ttri, de i Tempij, delle E:t[tlicbe,& diq¥:ell:! co_{e, che hanno piu bel¥ le, & piu fecrete ragioni di cornpa;átimentt, tutte J˜no fi..ac da 1udlo , con prontezz.a d'aniemo, &dimano efPlicate,('J' fco configliate, come qt1ello che di tutt:i Jt.d“,t IJ,zf“-ielto leepiu belle maniere de gli a111ic/Ji, & mif“ir,itc tutte l'opere, che fi tro:t.znoe. 'Nj;l reflante delela fatica mia il buon uolere puo coprire, o _(cufare qu,ilche difetto , & inuit are amo;áeaolmente alla correttione ciuile chiunque ftiffe difiderof˜ di gio:,:1,;áe, come fon io: il che attendo conequel difiderio J cbe io bo I 1mmto fempre di J:1r be11e ¥ M,t ef.Tai h:ibbi.-tmo uagat o : pe;-ñ tempo di ritoniare a Vitruuio J& di credere cbe lo i11fo_..1u1re il mo,lo del forti/irare ,áofa difficil_ lr..a rifPetto alla n11ou-a mentione dt:llc offe/, d,zllr: quali come fPeffo detto luwcmo , dipende la difefa : & per˜ .. degna cofa t,áarne iprecetti uniuerflili, in .11irt1t de i quali l'Jmomo pu˜ femp>áe ritroHare n11011a forma di difefa. DeUa elettio..e de i luoghi all'ufo commune della Cit tˆ. Cap. //JL. Iv l .. I i c:ipi ..ell: uie, & detcrittc le piazze, egli l“ deuc far manifcfla la ektuone dc 1 p1am al commo..o, .. all'u{.. commun: della Cittˆ per li Gcri _ nella P 1t, 1 M o. nella tutela dc i quali fpec_i?lmentc .. p..fl:.. l_a te..ra , & a Gioue ' & a Giunone , &e _.e a Minerua {i danno i piani m luoglu alt1fs1m1, d1 doue 6 polla unitamente uedcre gran difsima parte della citt:í ¥ Ma a Mercurio nel Foro, ouero, come anche ad I6de, & a Sera pi, nel fondaco, o mercato. Ad Ap-timento in queflo luogo io chiamo una tagioneuole diuifione del piano accompagnata dal deco>" O , dalla fi1fficienza delle parti , & dalla rifPondenza delle cofe : fi che a gra;idi [oggettia, gl"andi Ždificij f“ facciano, & de i grandi edi/icij grandi fiano i membri; perche la Citta come una grandiffima cafa, come fi pito dire, che la cafa fia una picciola cittˆ. Il [au“o .Ar cbitetto deite donare alqma cofa alla ufanza de i paefi, non per˜ deue egli errare, n abbandonare la ragione: ma non lafciare la ufanza, & tener/i alla fcienza; altrimenti la cat tiua ufˆnza non altro, che la uecchiezza del uitio: dal quale animofamente /:buomo fi deued(foftare, &dar buono efiempio a ifucceffo1ái. La ragione adunquc del Foro che fia pofto prefj˜ al porto, fe la cittˆ uicinaal mare : ouei'o nel me:zy della cittˆ, fe ella fra ter;-a:ilFo>-a luogo, douefi uendeno le cofc, &doue fi tiene ragione, commodo aforeftie ;¥i, & merc.wti, che uengono di p,1rtilontane effendo uicino al porto, quando la cittˆ prof-. fimaal mare :ma nel me:zy della cittˆ commodo ,percbe il me:zo propinquo a t11tte le pmá _ ti, & prejloprouede a i bif˜gni, &per˜Vitruuio ba detto. In medio oppi.io. percbe oppi d!tm dettodaldare aiuto, che in latinofi dáe dare optm ; oue1á0 perche iui fi portano le ricchezZ!, che, opes, fl chiamano ¥ Il refto facile. Madel modo del fabricarei tempij, & delle mifure , & l“mmetric di quelle, nel terz.., & nel quar..o libro ne render˜ le ragiopi: percioche mi piacciuto determinarepruna della ..opiadella ma..eria, che l“ dcue nelle fabnchc preparare : & cfponere la forza.. ufo d1 qu..lla , & poi trattare delle mifure dcglicdificij,& gli ordini, & le maniere paruta..entc d1 tutteI.. l“mmetric, & inciafcuno de i feguentilibri efplicare. .. rag1oneuolme_nte prima trattadella materia., & poidella forma:perche prima/oco da..ire della matena, com_e cofa che la natura ci porta , & molto dellaforma : & giu/losbrigarfcne p..ej“n ¥ D_apo! perche un'ifteffe materiaferue a diuefc forme , & maniere. &[rmiteufanzatiene .Ariflot1lt:, per commoditˆ della dotrina. 1 ne i libri dt:i ptindpij natKraU.a Fine del 'Primo libro. I IL IL SECONDO LIBRO DEL L,A R CHI TE T TV RA D I M. V I T R V V I O. Proemio. IN o e RA T .. Architetto confidatoli ne i Cuoi penfieri.& nella fua fos áelertia,dlendo Aldfandro fignore del mondo, fi part“ di Macedonia pere¥ and3re allo cffercito,dil“derofo d'effere dalla maefla regia commendato. Cofiui pattendol“ dalla patria,da i parenti,& da gli amici,ottenne lettereedi fauorc drizzate a i principali¥ & potenti della corte, accioche per mee .; "' zo loro fuffe piu facilmente introdotto. Effendo adunque benigna mente da quelli raccolto, chiefe loro, che quanto prima lo conduceffero ad Aldfandro.e ..colihauendoli promeffo , erano alquanto tardi, afpettando il tempo com modo. Dinocr ..te penfando effe re sbcffato da quelli , a fe fteff o per aiuto ricorfc. Era egli di grande {la tura, di gratiofo afpetto, & di fomma dignitˆ, & bellciza. fidatoli adunque die-quelle doti di natura, nell'albergo fuo depofe le ue!li,& di oglio tutto'! corpo (i unfc ¥ &eli copr“ la finifl:ra fpall.i di pelle di Leone, cotonato di fronde di poppi o, & tenendoenella defl:ra la claua, fc ne and˜ uerfo il tribunale del Re, che teneua ragione. Hauenedo la nouitˆ del fatto riuolto a dietro giˆ tutto ilpopolo; Alcffandro lo uidde, & meraeuigliandol“ command˜, che gli fuffe dato luogo, accioche egli l“ faceffe innanzi , & diemandollo, chi fulfe. Egli dilfe. Io fon Dinocr:ite Architetto
  • la grandezz.1 della perron:i, & la etˆ mi ha deformata la faccia, la infcr.e , m1t.. á1eu,1to le forz..; I.. douc effendo io di tali preJidaJ abbJndonato, f pero per mC'lO dele _ la fcaenz.a, & nato ( come dicemmo nei primo libro nel proe mio) SECO1'{_,DO. mio) dalla ijperienta, fondata nella natura d../le cofe ¥. Ma pe1:che alc11Mpotrebbe negareJcbe taleflaftato lo ingreffo dell'antica1i.ltura; IIJJPonde V1tr.& dice. Ma che quefic cofe da que principij, che detto hauemo, fiano !late ordinate, in quefro modo l“ puo conofcere. perdoche fi!1 al di d'h?g..i dall.. na..ion.. efierne fi fanno gl.. cdificij, come in Francia, in Hifp_:i.gna, m Lufitanta, m Aqu1ta?1a, d1 quefl:e c?l,comc dr tauole di rouere, ouero con paglie,& lhame. Apprdfo la nanone de Colch1 nel Ponto per l'abondanza delle (due (“ ..annoe_ gli edific!i con alberie_eperpetui ifpianati dalla defira,&ed:1.lla (“niftra poHi in terra lafc1atou1 tra quelli tanto fpac10,quanto ncerca la.lunghezza de gli alberi, ma di fopr.. nelle..ftre..e _eparti di LJuclli pongo?o altri trauerl“, i ..uali d'incorno chiudeno lo fpac10 _edeU hab1ta..10ne, l!" all?ora dapo1 le ..opr.apoll:e t:aut d..ll.. q,uat: tro parti legando, &_fingnc?do gh angult, l!" m que..a mae_e..1cra facendo 1 pare.eti d alberi,. a piombo di quelle d1 ..otto, malzano le T orn,& que..!1 fpac11 , che per ..a gro..ezz.. della. materia fono tra!afciatt,otcu.rano con loto, & fchegg1e, & anche maghando I tetti dalle cantonate tramezano con legni trauerfati di gmlo in grado, rall:rcmandogli; & in quefio modo, al mezo delle quattro parti leuano le piramidi, le quali, & di frondi, & di loto ca-: prendo all'ufanza de barbari fanno i colmi tefl:uginati. 'Pare a Yitr.grande argomento a prouare l' orighie delle fabricbe la ufanza.deUe genti efler. ne. &in uer<> ntgioneuole, cbe doue non peruenuta la beliezta,. & la grandezza de/L'arte,ft uedail modo naturale, & fi ritegna quello , cbe flato dalla natura , a i Jrimi lmomini dimoIlrato, perche eglifipuo dire, che ogni arte babbt la fua p11eritia Y la Ja adolefccntia, il fior della etˆ, & la maturitˆ; come l'.Architettura, che ne i primi fecoli hebbe i fi,oi fgroffamentiÈ crebbe in.Afta, ottenne in Grecia il ji,o uigore > & f“n,ilmente in Italia confegu“ perfetta>&matura dignita ¥ Da pi-iucipio adimque ragioneuole di credere, cbe ell.z haueffe quella origine11 che la 11ec..f]“tˆ dimoflr˜ primieramente all'Immana gener.itione, come fi ba a di noflri effere nelt Ifola Spagnola, & nelle parti del mondo fi:opme da i moderni, che le fl,-m.., & le babitation“ fono fatte di alberi, tejfuti di canne, coperti di paglie, ma di modo, che eglifi bain confide-t" atione la dignitˆ de glioh.ibitanti > dandofi piu gra11di &piu belle, &piu com.mode babitationi,. a quelli , che fra quelle genti ottengo;w grado maggiore ¥ Qff,efto fi dice, che i noftri h,wno ritrouato nel fopr.i detto 'modo ¥ Ma poi che piu pente genti, & piu ingeniofe banno cominciato .a p1áaticare in que luoghi , piu bella, & piu artificiofa m:miera di foo.obricare fiata introdotta. Lauora11do i legnami, & facendogli molti omamenti, che non haueuano prima, & cofi di giorno in giorno aumentemnno gli artifici,;, & le inuentioni delle cofe, domefticando il paej per l'humanaconuerf ationeo. Buono ad,mque rargomento di Vitruttio ,.fe bene egli 110n dicejfe a punto il uero di quel fuoco accefo da gli alberi agitati da i ue,iti, non fapendo egli la iftoriadi:llacreatione, & della origine del mondo. Ma chi pon mente alle p.uole di Vitru.ritruouerˆ nel prefente difcorfo un'ordine merauigliofo: percheoprima ha ritruor.tato quanto puo la neeeflitˆ, &la, natura, dicendo la cagione, che cosfrinfe gli huomini ad babitar infleme, da poi ha dimof“rato quanto puo la ifPerienza, & la confuetudine, dicendo quello, cbe molte genti acco/btmana difare, per am,mmodarft, & difender/i da i contrarij,. con diuerfe maniere di babitationi fecondo rufo de i luoghi, & delle cofe. & finalmeute dirˆ, quanto ha potuto rArte ce-tea le regolat .. in11en:io11i,. & gli ornamenti> & pompa del fabricare. come anche al primo Capo del decimal1bro, Vttru.conferma dicendo, che quelle cofe, che gli huomini ai,uertirono effer buone all'ttfo,. tentarono anche con iftudio di arte, & di ordinationi per uia di dottrina. Et qui fi ueded. come la natura humana tutta uia auanz,mdo fe flejJa, di giorno i1l gionw dal necefferio al commodo, & dal cornmodo a/l'honoreuole peruiene. Bella,.& degna cofˆ ,J di confiderare ¥ comerArte fi fonda fopra la natura, non mutando quello, che per natura, ma. facendolo piu perfetto,& adorno '. co_oome nel prefe11te capo Vitruuio cbittrammte ci moftra pe-1 diuerfi effempi n ntgioneuole, cbe doue non peruenuta la beliezta,. & la grandezza de/L'arte,ft uedail modo naturale, & fi ritegna quello , cbe flato dalla natura , a i Jrimi lmomini dimoIlrato, perche eglifipuo dire, che ogni arte babbt la fua p11eritia Y la Ja adolefccntia, il fior della etˆ, & la maturitˆ; come l'.Architettura, che ne i primi fecoli hebbe i fi,oi fgroffamentiÈ crebbe in.Afta, ottenne in Grecia il ji,o uigore > & f“n,ilmente in Italia confegu“ perfetta>&matura dignita ¥ Da pi-iucipio adimque ragioneuole di credere, cbe ell.z haueffe quella origine11 che la 11ec..f]“tˆ dimoflr˜ primieramente all'Immana gener.itione, come fi ba a di noflri effere nelt Ifola Spagnola, & nelle parti del mondo fi:opme da i moderni, che le fl,-m.., & le babitation“ fono fatte di alberi, tejfuti di canne, coperti di paglie, ma di modo, che eglifi bain confide-t" atione la dignitˆ de glioh.ibitanti > dandofi piu gra11di &piu belle, &piu com.mode babitationi,. a quelli , che fra quelle genti ottengo;w grado maggiore ¥ Qff,efto fi dice, che i noftri h,wno ritrouato nel fopr.i detto 'modo ¥ Ma poi che piu pente genti, & piu ingeniofe banno cominciato .a p1áaticare in que luoghi , piu bella, & piu artificiofa m:miera di foo.obricare fiata introdotta. Lauora11do i legnami, & facendogli molti omamenti, che non haueuano prima, & cofi di giorno in giorno aumentemnno gli artifici,;, & le inuentioni delle cofe, domefticando il paej per l'humanaconuerf ationeo. Buono ad,mque rargomento di Vitruttio ,.fe bene egli 110n dicejfe a punto il uero di quel fuoco accefo da gli alberi agitati da i ue,iti, non fapendo egli la iftoriadi:llacreatione, & della origine del mondo. Ma chi pon mente alle p.uole di Vitru.ritruouerˆ nel prefente difcorfo un'ordine merauigliofo: percheoprima ha ritruor.tato quanto puo la neeeflitˆ, &la, natura, dicendo la cagione, che cosfrinfe gli huomini ad babitar infleme, da poi ha dimof“rato quanto puo la ifPerienza, & la confuetudine, dicendo quello, cbe molte genti acco/btmana difare, per am,mmodarft, & difender/i da i contrarij,. con diuerfe maniere di babitationi fecondo rufo de i luoghi, & delle cofe. & finalmeute dirˆ, quanto ha potuto rArte ce-tea le regolat .. in11en:io11i,. & gli ornamenti> & pompa del fabricare. come anche al primo Capo del decimal1bro, Vttru.conferma dicendo, che quelle cofe, che gli huomini ai,uertirono effer buone all'ttfo,. tentarono anche con iftudio di arte, & di ordinationi per uia di dottrina. Et qui fi ueded. come la natura humana tutta uia auanz,mdo fe flejJa, di giorno i1l gionw dal necefferio al commodo, & dal cornmodo a/l'honoreuole peruiene. Bella,.& degna cofˆ ,J di confiderare ¥ comerArte fi fonda fopra la natura, non mutando quello, che per natura, ma. facendolo piu perfetto,& adorno '. co_oome nel prefe11te capo Vitruuio cbittrammte ci moftra pe-1 diuerfi effempi n ne dir˜ la ragione. Scriuendo io il c;>rpo ..c..l'..rchittet..1ra, io ho penfato di efpon..re ncl_p..imo libe_eroedi cheammaefl:ramentt ,& difc1p\mc debbia elfcr orn..ta, & con certt termmt prefirurele foe maniere, & dire da che ella fulfc nafciut:i, & coli quello che foffc allo Architetto neccffario iui io dimofl:rai. & per˜ nel primo libro io ho detto dell'officio dell'Arte; nelprefente io difputer˜ delle cofe naturali della materia,che ufo elle habbiano nel fabricare,.perche il prcfente libro non dichiara onde nafce l'Architettura, ma d'oncle fono nate & ne dir˜ la ragione. Scriuendo io il c;>rpo ..c..l'..rchittet..1ra, io ho penfato di efpon..re ncl_p..imo libe_eroedi cheammaefl:ramentt ,& difc1p\mc debbia elfcr orn..ta, & con certt termmt prefirurele foe maniere, & dire da che ella fulfc nafciut:i, & coli quello che foffc allo Architetto neccffario iui io dimofl:rai. & per˜ nel primo libro io ho detto dell'officio dell'Arte; nelprefente io difputer˜ delle cofe naturali della materia,che ufo elle habbiano nel fabricare,.perche il prcfente libro non dichiara onde nafce l'Architettura, ma d'oncle fono nate & .u te parti, che niuna di quelle potejfe piu prc:ftare l'ufficio [,-io, n fare lafua operationc naturale, come{e egli fi pigliaffe 1ma minima parte di came, che non pnteffe fare la operatione di carne: per˜ 11gli ttolle , cbe i corpi naturali fffero compofti di quefti corpicelli indiuifibili, non in quanto corpi, & quantitˆ intelligibile, & mathematica, ma in quanto corpi naturali compofti di ma'.eo,o- rta, BoJt o7i re altral'abete,altrail larice. & altro effettof.i il marmo.. altroil tofo, altro ilfa!fo,altroo; ..ttoni. per˜//iti-. che _odifcorr_eua,..h... dadiu..rfe_ ca..l[e ttengono diuerfieffetti,ftl ofof ando na..ora ropinione de gli antichl cercaz prmc1p11 materralt, czo che entrano come partzafar le cofe dinatura,&nelfuccejf˜applicherˆpoilecaufeagli effetti, come cifarˆmanifefto ¥ De i principij deUe cofe fecondo i Ftlofoft. Cap. 11. á HA LE s primicramentepens˜, che l'acqua fulfc principio di tutte le cofe: Heraclito Eplid“o ( che per la ofcuritˆ de fuoi detti Scotiuos era chiamato) pofe il fuoco. Democrito, & lo Epicuro di Democrico faut0re, gli Atomi, che:,;lanofiri infecabili ouero indiuidui corpi da al..uni cMamati fono. Ma Ja difciplina dc Pithagorici aggiunfe all'acqua, & al fuoco, l'acre, & la terra. Democri- to adunque, auegna,che le cofe di proprio nome non chiamalfc, ma fo!ameme proponcffe i corpi indiuidui, pure per quefl:a ragione pare,che egli poneffc quelli ifl:cf..i principij,per che dfendo 9ue corpi feparati, prima che concorrino inf“eme alla generationc delle cofc, n {i raccoglieno, n mancano, n {i diuideno, ma fempiternamcnte ritengono in fe perpetua, & infinita fodezza. ..ando adunque {i ueda, che tutte le cofe oafcano da quefli prindpij conuenientemente comporti, & dfendo quelle in infinite forti per natura difiinte, io ho penfato, che necelfario l“a di trattare delle uarietˆ, & differenze dell'ufo loro, & dicbiarire, che qualitˆ habbiano ne gli edificij, acciochc elfendo conofciute, quelli, i 9ua li penfano di fabricare, non errino, ma apparecchino le cofe buone, & fufficienti all'ufo ciel fabricare. ritruuio narra in quefia parte la diuerfitˆ delle opinioni de gli anticl1i plofofanti cetca i principij deUe cofe, & intende ( come bo detto) i principi,j matetiali, do,} quelli, cbe ent;áano nella compofitione delle cofe, ne i quali finalrn..11te ogni cofa fl rifolue. Dice cbe Thales, fece l'acqua principio di tutte le cofe; Heraclito il fuoco ; Democrito, & lo Epicuro gli.Atomi; i 'Pithagoricif acqua, il fuoco, l'aere, & la terra. //itr. non contende in quefto ltiogo quale fia fiata migliore opinione, ma confentea quella de' 'Pitbagorici,cbe abbraccia tutti quattro gli eleme-11ti, co meopuhiaramentenel proemio dtll'ottauo libro fl uede: & ne dice la ragione copiofamente, & con dignitˆ della materia. Ma perche in quel luogo non fl fa mentionc di q11ello, che Democrito intendeua per .Atomi : io dicbtrer˜ la opinione di quello con breuitˆ. //edendo admkf_ue Democrt'to, che tutti i corpi, cbe ha11no parti diuerfe di nome, & di ragione, erano compofti di parti ,che in nome, & in ragione erano fimiglianti, uolle, che anche le parti, che conueniuano in nome &in ragione, compofte fuffero di alcuni indiuifibili, & minut..Uimi corpi ce/li, che egli .Atomi nominaua. Et fe bene egli non fl puo ;áitrouare fi p1cciola parte corporea , che non fl po/fa diuiderein altre parti , &quelle fimilmente m ttltre, & cofiin infinito, niente dimeno il buon De-.. mocrito, tanto da .Ariftotile commendato, ttoleua che infiniti corpiceUifi trouaffero, cbeper nw doalc,u10 nonriceuefferodiuifione, mafuffi:ro iri.iiiflbili, & impartibili. Ma come egliiiltendeffe quefto, accioche un tant'buomo non fi,i contra ragione biafimato, io dir˜, che la diuifionede i corpi, come corpi, & delle parti, & delle particelle andaua in infinito, n fi poteua quefta diuifioneopoffibile intendere altrimenti : ma dall'altro canto confiderando egli molto bene, che i corpinatarali erano compofti di ..teria, & di forma, & che poteuano effer diuifi in cofi mir>.u te parti, che niuna di quelle potejfe piu prc:ftare l'ufficio [,-io, n fare lafua operationc naturale, come{e egli fi pigliaffe 1ma minima parte di came, che non pnteffe fare la operatione di carne: per˜ 11gli ttolle , cbe i corpi naturali fffero compofti di quefti corpicelli indiuifibili, non in quanto corpi, & quantitˆ intelligibile, & mathematica, ma in quanto corpi naturali compofti di ma'.eo,o- rta, S I!. C O 'l-{_ D O. 73 ria, & d“ fonna natui-ale. & uolle, cbe quefli fuffero infiniti, cio di numer.o gra11d“/Ji,mo, & di figurediuerfe. & per˜ altri ritondi, altri piani, altri dritti, altri adunchi, altri acuti, altri rin tHZ._'{ati, altri di quadrata, alt1ái d'altra f˜rrr:4fac..1,do , & nel ,..acuo del mondo difPergcndogli, uoleua, cbe per la unione, & per lafeparatrone dt quelli fatta dmcrfamente ,fi produceffero le cof, & mancaffero, come ci appai-e. Et qucfia era l'opinione di Democrito, per la quale fi com prende, ch'e_..l“ uoluto babbia, & cre..t..to, c/Je La natural fig:ira, & appare,1-za dc i cotpi fiala forma loro fo/tantiale, & uera; il che m nero non , percbe la figura accidente, & non foftan ..delle cofa. 'Pare c/Je J/itr. uoglia, che Democrito habbia bauuto la opinione de i'Pitbooricife ag bene egli non h.i nominato aere, acqua, terra, n fuoco : & forfe per qMcfta cagione egli ncll' otta uo libro 11011 bafattoomentione di quefto. Ma dichiamo auchora noi 'alcuna cofa. Q.y,attro J˜no i principij mattriali di tutte le cofe ( come uogliono gli antichi, che gli chiarno1áono primi corpi) &quefli fono terra, acqua, acre, & fuoco. Et f pit1 oltra pajfare fi uoleffe, egli fi potrebbe dire anche quefli effer compofl, cf altri principij; ma non fi conujene piu adentro penetrare in quefto luogo. pere be bora fi tratta di quc prin,áipij,le qualitˆ de i quali fanno tutte le mutationi, & gli effetti, che nelle cofe fl tro11a110, & quelle q11alitˆ deono effer manifefte come ne i fguenti m:-r /i tratti dalle no/b-e Meteore fi dimoflra. 'Poi cbe da prima il mondo giouanetto M ofrr˜ /“ta bella faccia, cbe confufa, Ognifomza teneua in un'aJPetto: F.JLa diuina mano apri o la chiufa .A gli eh>menti, & iii gioconda uece Fu Jiut ui;átute neile cof infufa ¥ Delle piaggiemoudane ancora fece L'ordine bello, e'l uariato ftile, .A. beneficio dell'Immana JPece. Dalla terra l' humo1á, l'aura gentile Dal foco fcielfe, & a que corpi diede Loco Jblime, a quefii baffo ,e bumile. Et J l'un per di/lan-za l'altro eccede, 'Pzffe han tra lor uirt conueniente, Ond'il tutto qua giu d'zdi procede ¥ E tra lor ben f“ cangiano fouente, F.tla terra nell'acqua rif˜luta Jtara diuenta, liquida, & conáente. L'Humor la /iJa graue,:_Z!, anche rifiuta, Es'af]˜tigliainaer,&quefti ancora Infottil[/]“mo foco fi tramuta. I In queflo uariar non fi dimora, eh' il fuoco fcema la[ ua leggier.:z:.Z!-, Et per la nuoua forma fi [colora. L'aer lubrico, & graue a piu cbiaiáezza Si moue del li quo;á, che a maggio1á pondo, G,gne laficcitadeo, & lafode-zza. Cofi nat11r.t uariando il mondo, RJpara d'una in l'altra la femenzi ,oDelle cof, che'l fan bello, & giocondo. Onde'l morir non ,fe non/larfwza L'e!Jer di prima, e'l nafcer cominciare Jtltr'effer, altra forma, altra apparenza. R!_.t_eftoocontinuato l!ariare Dello fiato mondano ordine tiene, S og..etto alle 11irt11 ce/e.fii, & cbiare cl/indi w eterno corfo lo mantiene, Lo tempra, & lo difceme, & uariando Jn pro di noi uiuentiolo 1áitiene. Et la mij“,ra d'ogni cofa 'l quando. !2.!!,attro ad,mquc fono le prime qualitˆ, inan-zj le quali niun' altra fl ti-oua ¥ ealdo ,[ecco, bu . mtdo, & freddo. da quefle per le loro mefcol.mZ! uengonQ tutte le altre, duro , molle, a/pro, pia no, dolce, amaro, licue ,graue, tenace, raro, denfo, & ogni altr.ifconda qualitˆ. {a do11e nue!Jˆ..áio, cbe lo .Arcbitetto, il quale ha da confiderare la bontˆ, & gli effetti della materia, che egli deitc ad..perare, f.1ppia le forz: delle prime qualitˆ, amze dice //itr, 111ando nel fine del p..e[ente ..apo dice f f/t:dendofi adunque, cbe dal corfo di que prirtcipij conuenientemente compo fii.. .& ,l refl..n_te ¥Q!!attro a11d1e fono le pofl“bili, & naturali concominZ! delle prime qualitˆ 11e gli c..ementz ;o1mpcrocbe ftanno ,mficme l'lmmore e' l calore, f humo;-e e' l fiáeddo ,'.ilfreddoe' lo _ [ecco, zl [ceco e l c..ldo : & cia/i:uno de gli elementi ba due di quelle, ma ,ma gli propria, l'altra appropr:ata ¥ Il f,!oco propriamente caldo, l'acre lmmido, l'acqua fredd.1, la terra Jcca, & appropr1atamente1lfi,ocQ feccQ > l'aere caldo, f acqua lmmida, la terrajiáedda. Q.ge/li elemen K ti 74 L I B R.., Oti, che comecngono intma q11:zlitˆ, p111f.1cilmentefi tramutano l'rmo, nc/1'.:lt'.o, come ilfuoco,dcil'aere, {'aere&J'.rcq!l.z, l'.zcqua 0-/,.. terr.i:pt"rchedoucfi!ro:,.z cvn1ter11e11z.:r, (:r fim1J,ban,1 fufacile1.1 rramutat1011c. Il fMc<> ecalcioper lo Juo prop10cdore, &fe..co pc1á laficcitˆ, JJfiglirfwtc d,tll.i terr,t: l'a,:reperfua n,ttura e f..11?11do, 6 dalfioco nceue zl cal..re j..'acq_uadpafeflejfa t'f,edd.t, & d.zllo am: pre,1d,l.t. hmmd1ta :l.. ter,á.z P:r l.1[11.1 prop:á1,z frcc...a Je..dc.t, m.zper lo fi-,d.lo ddi'acq11a, ft-cdd.z. Etq'.1a;!do/id-c,:, cbi: zfe'!.1:1 cel,:fb }?1:0 1gne1, aerei, acquei,0 te-m:flri, eglis'intcn..cd,d' chd_de le loro 111rtu..0110 a;átcd_ ad ufLmáe q..ut g1u gb e'ft:tt1 deile qu.--ditˆ dcgli dementi. &pero l-,:1rr..ti:, a[ qu.ileeatt..wurtod_ la nat..1ra C!J" I.. _dc..mplt!Jione deldfuoco , wofoplir.:z co1!d_di fuo! ,.don 11e I c?,áp1 mond.1111gl.. ard_d,I,,..:,fcaccta la fi-zgzdit.:ro..ijmna lehu mid“d,(ccc.i , & afi."g.z I co,ápt ¥ pere1. ,td ámqm I.i rari u d1 q11eflofe:e a/J4 compofitrone di 111ellc e \ccrr..no, per bwe intcndm:-gli cf]t ti di c1afl.m1a. ritr. adunque comincia ˆ trattare de i m.mor.i. <;,-dice.dDe i ..attoni. [ap. 11 /. iR:'. Dv N altl"e fatte dall'Arte . Si tr.:tt,t prima delle artific1al1 nel pre{cntr: Capo; & poi delli: nat1m1li nel feg11ente:le a,tifici.tli ad:mp1e Ji.>110 i 1,Mf10,1i. (;r q¥,iui fi ha da Jap,:re di cbe ttm".t, & i;1 clu 111odo fi fo1:1w, che q1¥.1lit.iti, Ž,.. che fi,mu dcono bam-re, & in che Jhgme fi Žeono for:nue. Qj,.mto ad1111q:1e alt.i t c;-r.1, j: de. áe p[v,li,n-e l.z terr.i ,ntofa, bia11cfu: gn,t, do,n.zb;le, & ancbd,tcreta ,ofFt, e:,,~ il [.ibbion M.tfcbio , zl quale fecondo la opinione cf,zh-zmi, tm .bbioile molto groffo, & gr.111ito , che per cj]“:r I aie detto m:zfclm ,fi come f“ drce ir.ctnfo1,:.zflno ,la/I.i for;n.z. Io nonpoflo afernwe, che cofi Ji.i ,fe per forte non ,m [abbione cretofo. ,:> cbt: faccia pa_fla, o chi: J“pong.z in colilp.igni.z di dtr.i J˜ne di terra. Ltjiafi del t1'.:..o ..¥l terr,i_gi,mfa, & fabi..negna. Battefi be ne l.z ten-.t, cio J! D:,1d.1z._Z:_1 con certe .fft,1tclle cli1cn o, ;::r/1 (/011u benec.ucutoile fo ciotole, &l<á praruz..!l, {¤" pi;, , cbe dom.ita , & batt ..1t,1, 1111,gliorc. ';\_egli .wt1c/J1 s' 11cd11to 111:in,I() p.'{fo, & J.,'ibi.t ;áojl:z. Ll terra Samia,I'.Are tm;1, la M..,!..wf:, l.1 S.ig..11tina diJP,igna, Žr la 'Pt'i..ft;.wtefe a .Afta lod,1tef1trono da gli a11ticbi nde opere di terra: ma bifQ{!.na, c/1c noi ne p..i:_lia1,:o, di do!lc fe ne p!!fl hmu:re. Sz c.tu,t l'a!ltrmno ,J! >11.t..e;á,11/ z:eo10, 1::,..f“J˜mu l.z pdm.1:,e;-.t, ,,:aát 11e-r1,o fi coprcno difrua artá11a, f!:7 I.ifl.z..te d1 p.t'{l¥.z b.'.? rr,:: ( w. 11ecl'!]it.icifl,áigmjJe aforr,1m:_J,1 il_r,m!o, o:-crod_ l.z fl.ite .. bfo:<;?,n.zfatt1 cbe[cmofecc,1,zl1 rt.l ombro per molto tcrnpo,¥l che nonfifi1 beue mrneno tl1 due ,tnm.poifidcono c:1care. 74 L I B R.., Oti, che comecngono intma q11:zlitˆ, p111f.1cilmentefi tramutano l'rmo, nc/1'.:lt'.o, come ilfuoco,dcil'aere, {'aere&J'.rcq!l.z, l'.zcqua 0-/,.. terr.i:pt"rchedoucfi!ro:,.z cvn1ter11e11z.:r, (:r fim1J,ban,1 fufacile1.1 rramutat1011c. Il fMc<> ecalcioper lo Juo prop10cdore, &fe..co pc1á laficcitˆ, JJfiglirfwtc d,tll.i terr,t: l'a,:reperfua n,ttura e f..11?11do, 6 dalfioco nceue zl cal..re j..'acq_uadpafeflejfa t'f,edd.t, & d.zllo am: pre,1d,l.t. hmmd1ta :l.. ter,á.z P:r l.1[11.1 prop:á1,z frcc...a Je..dc.t, m.zper lo fi-,d.lo ddi'acq11a, ft-cdd.z. Etq'.1a;!do/id-c,:, cbi: zfe'!.1:1 cel,:fb }?1:0 1gne1, aerei, acquei,0 te-m:flri, eglis'intcn..cd,d' chd_de le loro 111rtu..0110 a;átcd_ ad ufLmáe q..ut g1u gb e'ft:tt1 deile qu.--ditˆ dcgli dementi. &pero l-,:1rr..ti:, a[ qu.ileeatt..wurtod_ la nat..1ra C!J" I.. _dc..mplt!Jione deldfuoco , wofoplir.:z co1!d_di fuo! ,.don 11e I c?,áp1 mond.1111gl.. ard_d,I,,..:,fcaccta la fi-zgzdit.:ro..ijmna lehu mid“d,(ccc.i , & afi."g.z I co,ápt ¥ pere1. ,td ámqm I.i rari u d1 q11eflofe:e a/J4 compofitrone di 111ellc e \ccrr..no, per bwe intcndm:-gli cf]t ti di c1afl.m1a. ritr. adunque comincia ˆ trattare de i m.mor.i. <;,-dice.dDe i ..attoni. [ap. 11 /. iR:'. Dv N altl"e fatte dall'Arte . Si tr.:tt,t prima delle artific1al1 nel pre{cntr: Capo; & poi delli: nat1m1li nel feg11ente:le a,tifici.tli ad:mp1e Ji.>110 i 1,Mf10,1i. (;r q¥,iui fi ha da Jap,:re di cbe ttm".t, & i;1 clu 111odo fi fo1:1w, che q1¥.1lit.iti, Ž,.. che fi,mu dcono bam-re, & in che Jhgme fi Žeono for:nue. Qj,.mto ad1111q:1e alt.i t c;-r.1, j: de. áe p[v,li,n-e l.z terr.i ,ntofa, bia11cfu: gn,t, do,n.zb;le, & ancbd,tcreta ,ofFt, e:,,~ il [.ibbion M.tfcbio , zl quale fecondo la opinione cf,zh-zmi, tm .bbioile molto groffo, & gr.111ito , che per cj]“:r I aie detto m:zfclm ,fi come f“ drce ir.ctnfo1,:.zflno ,la/I.i for;n.z. Io nonpoflo afernwe, che cofi Ji.i ,fe per forte non ,m [abbione cretofo. ,:> cbt: faccia pa_fla, o chi: J“pong.z in colilp.igni.z di dtr.i J˜ne di terra. Ltjiafi del t1'.:..o ..¥l terr,i_gi,mfa, & fabi..negna. Battefi be ne l.z ten-.t, cio J! D:,1d.1z._Z:_1 con certe .fft,1tclle cli1cn o, ;::r/1 (/011u benec.ucutoile fo ciotole, &l<á praruz..!l, {¤" pi;, , cbe dom.ita , & batt ..1t,1, 1111,gliorc. ';\_egli .wt1c/J1 s' 11cd11to 111:in,I() p.'{fo, & J.,'ibi.t ;áojl:z. Ll terra Samia,I'.Are tm;1, la M..,!..wf:, l.1 S.ig..11tina diJP,igna, Žr la 'Pt'i..ft;.wtefe a .Afta lod,1tef1trono da gli a11ticbi nde opere di terra: ma bifQ{!.na, c/1c noi ne p..i:_lia1,:o, di do!lc fe ne p!!fl hmu:re. Sz c.tu,t l'a!ltrmno ,J! >11.t..e;á,11/ z:eo10, 1::,..f“J˜mu l.z pdm.1:,e;-.t, ,,:aát 11e-r1,o fi coprcno difrua artá11a, f!:7 I.ifl.z..te d1 p.t'{l¥.z b.'.? rr,:: ( w. 11ecl'!]it.icifl,áigmjJe aforr,1m:_J,1 il_r,m!o, o:-crod_ l.z fl.ite .. bfo:<;?,n.zfatt1 cbe[cmofecc,1,zl1 rt.l ombro per molto tcrnpo,¥l che nonfifi1 beue mrneno tl1 due ,tnm.poifidcono c:1care. are; : cf. :ndo .. S E C O 1-{_ D O,7> cuocere. Cotti molto per lo graan fuoco diuentano durijlimi. De i m.tttoni alcuni fl c1toceu,-zno, .iltri filafiauano c.mdi,& de i crudi altri !1<:triati e-rano,.i!tri n˜.La F?n-na era ta!e. f..c':1i,wfl an tic.ii,11:nte lii,1g/1i un piede &me-zy, largb1 uno. Ve ne e;áa,10 anched1 quattro, . Oltra & i mczi mattoni fopra quelle comm1ffure collocati, & fermczz:i, & afpctto non mgrato & i mczi mattoni fopra quelle comm1ffure collocati, & fermczz:i, & afpctto non mgrato 76 L I -8 Jt o Vitruttio dimoflrauna bella maniera di mettere i mattoni 1tnoJopraI' altro,& percbe l.zuarie tˆporge dilettoin qualu11que opera, per˜ trouando egliunaforma di quadrelli dljfrente in grandezza, c'mfegna ..i accomp....na_diain rr..odo,che habbi..no ..e.. buono.p..rc!Jequefti_ me'{] mat _ toni accornpagnatz con tp,cll1 mt1uá1, ne 1 ,:orfi, & ne glz ordzm, che egli dice, Cona ,fanno un bel uede1'e, qu,wdo dalle ,ommiffre di d1,re quadrelli maggiori ,f˜pra quelle uengono ad incontrare iln:ezy de i quadrelli minori, comefi uede nella /“gurafegnata, anifodomon. & l'effi-mpio de i mattoni triangulari nelle figure fognate ¥ I. & I I . Similmente ci fono le figure de i mattoni detti didoron, tetr.:tdoron, & pentadoron, con le maniere di¥ murare, delle quali parla Vitru. ne/l' ottauo capo del prefente libro ¥feguita poi Vitr. di filofofare cerca la ragione, che in altu'lli lHoghi i mattoni fecchi fopra nuotano all'ac1ua, & dice ¥ Sono nella Spagna di lˆ Caknto, & Maisia, & nell'Afia Pitane, doue i mattoni, quan do fono fpianati, & fecchi, pofi poi nell'acqua fopranuotano. Ma perche pofsino coli' nuotare, quefl:a mi pare, che t“a la ragione: perŽhe la terra di che l“ fanno, come po=. mice, & per˜ effondo liggicra, & raff odata dallo aere non riccuc , n aff orbe il li quo re, & per˜ dfcndo di licue, & di rara proprietˆ, n lafciando, che entri l'humo r nella fua corporatura, Ga di che pefo effer l“ uoglia, forzata, come la pomice , da effa natu raodi effer dall'acqua fo!l:enuta, & di qucfto modo ne banno grande utilitˆ.. perchc n troppo pcfo banno nelle opere, n quando f“ formano fooo disfatti dalle pioggie. Strabone nel terzy decimo libro della fa Cofmog1áafia cofi dice. Dicono che ap-pref]˜ 'Pitane i qnadrelli 11ell'acql!a J˜pranuotano, il che adiuieue fimilmente in Etmria rnna certa I fola: i..1perocbe effendo quellatemi piu_lieuecl:e l'acqua, accade che effe d portata.. 'Poffidonio riferijce haue;-ueduto, che 1 q11adrell1 fatti d ima certa creta, che netta le co[e margcntate, fta di o;,a f acqu:1. puo effe-,. anche la regione del fopranuotare , la ontuofitˆ della pietrˆ, & le Jaiternofltd. con la ecce[sitM ficcit:“, cbe non :zdmmetta I'humore. ( Dell'.Arentt. tctrucloroo IO, IO Ila ili a a sáá 1Z e O, 2{. D O,77-----..... ----_--_-:-_-=-- Ll'BR..,O Cap. Jlll A nelle opere di cementi bifogna bauer cura di truouar fa arena, accioche I, ella (ia buona a mefcobr la materia, u habbia [eco terra mefcolata. Le fpe- t , cie dell'arena, che {í caua fono quefre. La nera, b bianca, la ro(fa , il car- ==-. :i boncino. Di quefl:e ottima quella, che firoppicciata con le dita, cigpla: ma quella che farˆ mefchiata con terra, non haucr:“ afprezza. Similmente fe l'Arena gettata fopra una uefl:e bianca, & poi crollata non lafcier:“ macchi:t , n iui reO:crˆ terra di fotto, quell.a farˆ buona, Ma fe non faranno luoghi di caua, allhora farˆ neccfiˆrio cer nirla da i fiumi, & dalle giare, & anche dal lito del mare: m.. quella nelle murature, & ne i lauori ha qudh difetti , che difficilmente fi afciuga, n douc ella !í truoua il parete fopporta di effer continuamente di molto pefo aggrauato, fc con qualche tralafrá me11to dell'opera non ripofa, & oltra di quefio ricene i uolti: & l'arena del mare ha que fio male di piu, che quando i muri faranno coperti, & intonicati fputando la fo Ifogine {idifcioglicranno, Ma le arene, che (i cauaoo di fofl> pofl:e in opera, prefro (i aktugano, & nelle coperte dc i muri durano, fopponaodo i uolti: ma bilogna cauarle di frefco, perche ftando troppo allo fcopcrto {“ rifolueno in terreno per lo Sole, per la Luna, & perla brina; doue poi poCl:e in opera non ritengo i cementi, ma {i {raccano, & cadcno , & i muri fatti con quelle non fofiengono i peli. Ma le arene che di frcfco {“ cauano, Ce bene hanno tanta bontˆ nel murare, non fono per˜ utili nelle iucrollaturc, & coperte dc imuri, percbc l:t calce con la paglia mc:fcolata con la graffezza di quella per la fortezza, che tiene, non puo feccarft Cenza f“ffuree. Ma quell:t dc i fiumi per la magrezza foa, come )'Afiraco, bene battuta, & impall:aca, riceue nelle coperte foliditˆ, & fermezza, Vitruuio narra le J˜rti dell'arena, i f&gni di conofcerl.i, q:telto, cbe in cafo di necef]i.t:í douemo fare,i tlifetti, & le utilitˆ di quelle forti. 'Plinio /i fme di quefto luogo al duodecimo Capo del trentef“mo quinto libro. La.f˜fi.m-áz.;.i dell.t terr.z e in m modi 11:zriata; La g;áoff:r. det ta are/la. La fottile, a;gill,1. La 1iiediocre, commune. L:z arena eflcrile, .... non atta .id efj“.;¥ format,1 in modo alcuno. L'argill.i b,wn:i, & pcrnotrirde pi:mte, & p::r effere adopr ata in molte forme. Di q11efl:i forte er,t qHell.i terr,t bicznc.i gt detta T,i[c.onfcem, dell,t qu:1 in JfPagna fopra gli alti monti fl faceu.wo i foogbi .tlti d,1/le g1uz;yfi1, & ,z i d“ noftri ( come riferifc: e l'.Ag-ricola) e una torre di q1tefta terr.i appre_,q˜ Comerco citt.-“ di S :1,ffoni,i, piu fictrr,e d,zl fitoco,da i uenti, ('l" dalle pioggie, che fe fi4Je f att.z di pietre, percbe per la fa g>'auitˆ refi- ' /le all'impeto de i uenti, pe-r lo fuoco s'mdura, & non rin:ttendo t'lmmorr:,no11 fi ri.:mpe d'.ic1111e; & per˜ dette effergr:zfJa, fottile & fpif.. M,, torniamo ate aren.i. TNuafl a;áen.-z di c1ua. quefta tiene il primo grado di bontˆ. uouafi ,incbe ,zrena di fiume fotto' i prim? .{i!olo > & di 1 torrente fotto la balza, doue l':zcJlte fcendono. truouafi ancbe fa mariti.i: r1ucft.z fe dt-'Ht: rfefen: bnon,1, bifogna, che negreggi , & f“,, luciifa come :tetro . i ,áoluri di:ll' arena f˜no il ,u:ro , 1l bianco, & iLrof]˜ ¥ La nera aj]ˆ1 buo,ui , l.z bianca tr.1 quelle di c.i:,,t la peggion:: ta rvfj:1 f“ uh11a a ..oma: ma bora /i ufa la nerc.dettn pozzyl.wa,d1e e molto b1t0na ¥ Il Carboncino l te,á r11 ..rfo dal fuoco rjncbiufo ne i monti piit jod.t di terra non corta, piA molle del tofo, 0--: pi:1commtnd,-zbile ¥ L'arena con gi.ira rw.:Jcol.1ta ,J utile alle fom(.un..nta , & piu commend,zra la pi minut.i, angulof.1, & fenza temt. Tr:1 le m.iríile l.t pi!.. grojj:i, .jr L1 piu uicin,i alfe r111!! ili migliol'e. prejfo fi fecca , & p;yfto fi b,-zgna, (9" /i di.iJ“ per lo Jizl.fo , C:7 nc,n J˜ff,1,t,t ilpefo. L'.irenadi fiume tJ buona per inton:c.1re i rw ri. l'.tre,1.z ili c..i:w a z 1;0/ti co,;Jim:,zti ferite; ma gr,iffe, tenace, & fa p::li ne tp.m:ti. Ddl:: fPecie di c,tá:a, mgliort' qnll,1, cbe e!Je11do ftropicciata con le ditaflridee_e, cbe sdrucciola;ido g111 d'e i pmmi li.u:c-lJz, non lefc:1d n.. te;áera1 Ll'BR..,O Cap. Jlll A nelle opere di cementi bifogna bauer cura di truouar fa arena, accioche I, ella (ia buona a mefcobr la materia, u habbia [eco terra mefcolata. Le fpe- t , cie dell'arena, che {í caua fono quefre. La nera, b bianca, la ro(fa , il car- ==-. :i boncino. Di quefl:e ottima quella, che firoppicciata con le dita, cigpla: ma quella che farˆ mefchiata con terra, non haucr:“ afprezza. Similmente fe l'Arena gettata fopra una uefl:e bianca, & poi crollata non lafcier:“ macchi:t , n iui reO:crˆ terra di fotto, quell.a farˆ buona, Ma fe non faranno luoghi di caua, allhora farˆ neccfiˆrio cer nirla da i fiumi, & dalle giare, & anche dal lito del mare: m.. quella nelle murature, & ne i lauori ha qudh difetti , che difficilmente fi afciuga, n douc ella !í truoua il parete fopporta di effer continuamente di molto pefo aggrauato, fc con qualche tralafrá me11to dell'opera non ripofa, & oltra di quefio ricene i uolti: & l'arena del mare ha que fio male di piu, che quando i muri faranno coperti, & intonicati fputando la fo Ifogine {idifcioglicranno, Ma le arene, che (i cauaoo di fofl> pofl:e in opera, prefro (i aktugano, & nelle coperte dc i muri durano, fopponaodo i uolti: ma bilogna cauarle di frefco, perche ftando troppo allo fcopcrto {“ rifolueno in terreno per lo Sole, per la Luna, & perla brina; doue poi poCl:e in opera non ritengo i cementi, ma {i {raccano, & cadcno , & i muri fatti con quelle non fofiengono i peli. Ma le arene che di frcfco {“ cauano, Ce bene hanno tanta bontˆ nel murare, non fono per˜ utili nelle iucrollaturc, & coperte dc imuri, percbc l:t calce con la paglia mc:fcolata con la graffezza di quella per la fortezza, che tiene, non puo feccarft Cenza f“ffuree. Ma quell:t dc i fiumi per la magrezza foa, come )'Afiraco, bene battuta, & impall:aca, riceue nelle coperte foliditˆ, & fermezza, Vitruuio narra le J˜rti dell'arena, i f&gni di conofcerl.i, q:telto, cbe in cafo di necef]i.t:í douemo fare,i tlifetti, & le utilitˆ di quelle forti. 'Plinio /i fme di quefto luogo al duodecimo Capo del trentef“mo quinto libro. La.f˜fi.m-áz.;.i dell.t terr.z e in m modi 11:zriata; La g;áoff:r. det ta are/la. La fottile, a;gill,1. La 1iiediocre, commune. L:z arena eflcrile, .... non atta .id efj“.;¥ format,1 in modo alcuno. L'argill.i b,wn:i, & pcrnotrirde pi:mte, & p::r effere adopr ata in molte forme. Di q11efl:i forte er,t qHell.i terr,t bicznc.i gt detta T,i[c.onfcem, dell,t qu:1 in JfPagna fopra gli alti monti fl faceu.wo i foogbi .tlti d,1/le g1uz;yfi1, & ,z i d“ noftri ( come riferifc: e l'.Ag-ricola) e una torre di q1tefta terr.i appre_,q˜ Comerco citt.-“ di S :1,ffoni,i, piu fictrr,e d,zl fitoco,da i uenti, ('l" dalle pioggie, che fe fi4Je f att.z di pietre, percbe per la fa g>'auitˆ refi- ' /le all'impeto de i uenti, pe-r lo fuoco s'mdura, & non rin:ttendo t'lmmorr:,no11 fi ri.:mpe d'.ic1111e; & per˜ dette effergr:zfJa, fottile & fpif.. M,, torniamo ate aren.i. TNuafl a;áen.-z di c1ua. quefta tiene il primo grado di bontˆ. uouafi ,incbe ,zrena di fiume fotto' i prim? .{i!olo > & di 1 torrente fotto la balza, doue l':zcJlte fcendono. truouafi ancbe fa mariti.i: r1ucft.z fe dt-'Ht: rfefen: bnon,1, bifogna, che negreggi , & f“,, luciifa come :tetro . i ,áoluri di:ll' arena f˜no il ,u:ro , 1l bianco, & iLrof]˜ ¥ La nera aj]ˆ1 buo,ui , l.z bianca tr.1 quelle di c.i:,,t la peggion:: ta rvfj:1 f“ uh11a a ..oma: ma bora /i ufa la nerc.dettn pozzyl.wa,d1e e molto b1t0na ¥ Il Carboncino l te,á r11 ..rfo dal fuoco rjncbiufo ne i monti piit jod.t di terra non corta, piA molle del tofo, 0--: pi:1commtnd,-zbile ¥ L'arena con gi.ira rw.:Jcol.1ta ,J utile alle fom(.un..nta , & piu commend,zra la pi minut.i, angulof.1, & fenza temt. Tr:1 le m.iríile l.t pi!.. grojj:i, .jr L1 piu uicin,i alfe r111!! ili migliol'e. prejfo fi fecca , & p;yfto fi b,-zgna, (9" /i di.iJ“ per lo Jizl.fo , C:7 nc,n J˜ff,1,t,t ilpefo. L'.irenadi fiume tJ buona per inton:c.1re i rw ri. l'.tre,1.z ili c..i:w a z 1;0/ti co,;Jim:,zti ferite; ma gr,iffe, tenace, & fa p::li ne tp.m:ti. Ddl:: fPecie di c,tá:a, mgliort' qnll,1, cbe e!Je11do ftropicciata con le ditaflridee_e, cbe sdrucciola;ido g111 d'e i pmmi li.u:c-lJz, non lefc:1d n.. te;áera1 S E C O 'N, D O¥ 79 ;¥a, n m.1.ccMa. La poz..lana i1ˆ mi1áabilefode1...,za ttlle operefattenelt acque. di quefta ne parlerˆ Vimtuio pit, fotto ¥ Della calce, f5 del modo d'impaflarla. Cap. V. -Auendofi chiaro quello che appartiene alla copia della arena, bifogna ancbe ' ufar dil!genza,chc la calce cotta li.. di pie,trae_ b“a..ca,ouero dt Sclice, & quella¥ I che fara di piu denfoe, & duro Sel1ce, fora piu utilmenteadoperata nelle mura. _ ture: ma quella che (i farˆ di fpugnofa, farˆ buona nelle intonicaturc...an ˜o la calce farˆ dl:inta,allhora (i deue impallare la materia in 9uefio modo, che pigliandofi arena di caua tre part“ di quelle con una di calce {i tempra; fedi fiume,o dimare,due parti d“ a rena, & una di calce, ..cofi giu..a ucrrˆ !a ragione dell.i malta , _ & _edella t empr .. fua.& anche [e nell'arcne,eo d1 fiume,? d_imare ptfk fcr:inno le fpc..zature d1 ..efiole, & cnucllatc, la terza parte fara la pafl:a migliore. Ma perche la calce rtceuendo I acqua, & l'arena faccia p“u foda la muratura , qud1:a pare, clic fiaela ragione. perche i fafsi, come gli altri corpi, fono compofii di elementi, & quelli, che nella loro mifiura hanno pile dello acre, fono teneri, quelli, che abondano d'acqua fono lenti, per l'humore, quelli,che hanno piu della terra fono duri, & quelli doue predomina il fuoco, fono fragili. & per˜ di qudl:i corpi, fe i fafsi ,prima che Iíano cotti,pifiati minutamente , & con l'arena impa{l:ati, faranno pofii in opera, n.. f“ faranno fodi, n potranno tenere unita la fabrica. Ma quando gettati nella fornace prd“ dal gran feruore del fuoco, haueranno perdutola uirtu della loro fodczza , allhora abbruciatc, & confumate le forze loro, refiano con buchie, & fori aperti, & uot1. li liquore adunquc,chc nel corpo di quella pietra, & lo acre effondo con turnato, o leuato, hauendo in fe atcofo il rdlantc del i;alore, pofl:o che nell'acgua, prima che') fuoco cfra fuori, ricouera la forza, & penetrando l'lrnmore nel la raritˆ de i forie, bolle , & coli raffrcdd:1to manda fuori del corpo del I.i calce quel feruo re: & per˜ i fofsi mtti dc:lla fornace non rifpondcno al loro primo pefo: & bcnehe habbiano la ificffJ grandezza, pure po(Žia rhe 1friuuo il liquore, fi trouano mancare della ter7a parte del pelo ¥ Effendo adunquc i buchi loro a peni, & rari pigliano la mefcohnza dell'arena,&. l“ accompagnano, & feccandoli con le pietre fi raunaoo, & ferma fanno la muratura. 'l'\Elprefente luogo fi tratt,i dc/l.i calcc,!a n,ttur,i, la materia, & la compar:ztione della ma te1áia, dz cbe fl fa la ,áalce. Ogni pietr,z purgata da bumori ,fecca,frale, & ch<'nonahabbia co [a da eflˆ coufitmata dal J“toco, b:wn.1, per f.ir la calce . Cli .Architetti antichi lodauano laacalce fatta di pietra durijfima, fPef., & c.i,zd“daa. Vitrunio loda la Se/ice: btnche altri dica, cbc ogni pietra d,i calce cauat:r. fia migliore dell.i tá,ucolta; & di ombrofˆ, & lmmida c.t- 11a piu tofio, cbc di fecca; & di bianc,,, meglio cbe di bruna. ¡-!!,cll.1 calce, che fotta di Macigni di natur.z graffa, fe non ba fate, & piu amm.zftata, & limata getta polue. Lacalce fi cuoce in bore feffanta : &la pt lodata deue reftare il terz.p piu liggiera della fua pietra. Ma cof.i mh-abile del boglimento, che ell.i fa, quando file getta l'acqua d“ _f˜pra ¥á Eglififrg?,.e in fanto .A.go.f{i110 al q1iarto Capo del uentefimo primo libro dell:t Cittˆ di Dio, quefio telfo fentimento. La cafre concepe il ftwco dal fuoco. & effendo la z,pllafredd(J immerfa nel ..acq..1a, feru,1 il fuoco na[cofo, di modo , che egli a 11iun fe;1f˜ ánumiFefto ¥ m.1, per˜ fi ha peraifpmenza, cbe fe bene il fuoco non appPre, f“ fa per˜, che egli 11i dentro; per il cbe cbi.1 mc.n:o quella calce uiua: come, che il fuoco naf“:o.f˜ fia l'ar1ima im4ifibile di quel corpo uifibiale :maqu,mto mirabile, cbcment,á!:' e/li fi eftingue piu fi aw,?1da? &pedeuarle, il fuo ¥ co owi!to fe le if˜nda l' ,lc ft.1 ? & cjfe.1,lo prim.z ji-e,ld:i, poi bolle da queU:i cofa, di do::e tut- te S E C O 'N, D O¥ 79 ;¥a, n m.1.ccMa. La poz..lana i1ˆ mi1áabilefode1...,za ttlle operefattenelt acque. di quefta ne parlerˆ Vimtuio pit, fotto ¥ Della calce, f5 del modo d'impaflarla. Cap. V. -Auendofi chiaro quello che appartiene alla copia della arena, bifogna ancbe ' ufar dil!genza,chc la calce cotta li.. di pie,trae_ b“a..ca,ouero dt Sclice, & quella¥ I che fara di piu denfoe, & duro Sel1ce, fora piu utilmenteadoperata nelle mura. _ ture: ma quella che (i farˆ di fpugnofa, farˆ buona nelle intonicaturc...an ˜o la calce farˆ dl:inta,allhora (i deue impallare la materia in 9uefio modo, che pigliandofi arena di caua tre part“ di quelle con una di calce {i tempra; fedi fiume,o dimare,due parti d“ a rena, & una di calce, ..cofi giu..a ucrrˆ !a ragione dell.i malta , _ & _edella t empr .. fua.& anche [e nell'arcne,eo d1 fiume,? d_imare ptfk fcr:inno le fpc..zature d1 ..efiole, & cnucllatc, la terza parte fara la pafl:a migliore. Ma perche la calce rtceuendo I acqua, & l'arena faccia p“u foda la muratura , qud1:a pare, clic fiaela ragione. perche i fafsi, come gli altri corpi, fono compofii di elementi, & quelli, che nella loro mifiura hanno pile dello acre, fono teneri, quelli, che abondano d'acqua fono lenti, per l'humore, quelli,che hanno piu della terra fono duri, & quelli doue predomina il fuoco, fono fragili. & per˜ di qudl:i corpi, fe i fafsi ,prima che Iíano cotti,pifiati minutamente , & con l'arena impa{l:ati, faranno pofii in opera, n.. f“ faranno fodi, n potranno tenere unita la fabrica. Ma quando gettati nella fornace prd“ dal gran feruore del fuoco, haueranno perdutola uirtu della loro fodczza , allhora abbruciatc, & confumate le forze loro, refiano con buchie, & fori aperti, & uot1. li liquore adunquc,chc nel corpo di quella pietra, & lo acre effondo con turnato, o leuato, hauendo in fe atcofo il rdlantc del i;alore, pofl:o che nell'acgua, prima che') fuoco cfra fuori, ricouera la forza, & penetrando l'lrnmore nel la raritˆ de i forie, bolle , & coli raffrcdd:1to manda fuori del corpo del I.i calce quel feruo re: & per˜ i fofsi mtti dc:lla fornace non rifpondcno al loro primo pefo: & bcnehe habbiano la ificffJ grandezza, pure po(Žia rhe 1friuuo il liquore, fi trouano mancare della ter7a parte del pelo ¥ Effendo adunquc i buchi loro a peni, & rari pigliano la mefcohnza dell'arena,&. l“ accompagnano, & feccandoli con le pietre fi raunaoo, & ferma fanno la muratura. 'l'\Elprefente luogo fi tratt,i dc/l.i calcc,!a n,ttur,i, la materia, & la compar:ztione della ma te1áia, dz cbe fl fa la ,áalce. Ogni pietr,z purgata da bumori ,fecca,frale, & ch<'nonahabbia co [a da eflˆ coufitmata dal J“toco, b:wn.1, per f.ir la calce . Cli .Architetti antichi lodauano laacalce fatta di pietra durijfima, fPef., & c.i,zd“daa. Vitrunio loda la Se/ice: btnche altri dica, cbc ogni pietra d,i calce cauat:r. fia migliore dell.i tá,ucolta; & di ombrofˆ, & lmmida c.t- 11a piu tofio, cbc di fecca; & di bianc,,, meglio cbe di bruna. ¡-!!,cll.1 calce, che fotta di Macigni di natur.z graffa, fe non ba fate, & piu amm.zftata, & limata getta polue. Lacalce fi cuoce in bore feffanta : &la pt lodata deue reftare il terz.p piu liggiera della fua pietra. Ma cof.i mh-abile del boglimento, che ell.i fa, quando file getta l'acqua d“ _f˜pra ¥á Eglififrg?,.e in fanto .A.go.f{i110 al q1iarto Capo del uentefimo primo libro dell:t Cittˆ di Dio, quefio telfo fentimento. La cafre concepe il ftwco dal fuoco. & effendo la z,pllafredd(J immerfa nel ..acq..1a, feru,1 il fuoco na[cofo, di modo , che egli a 11iun fe;1f˜ ánumiFefto ¥ m.1, per˜ fi ha peraifpmenza, cbe fe bene il fuoco non appPre, f“ fa per˜, che egli 11i dentro; per il cbe cbi.1 mc.n:o quella calce uiua: come, che il fuoco naf“:o.f˜ fia l'ar1ima im4ifibile di quel corpo uifibiale :maqu,mto mirabile, cbcment,á!:' e/li fi eftingue piu fi aw,?1da? &pedeuarle, il fuo ¥ co owi!to fe le if˜nda l' ,lc ft.1 ? & cjfe.1,lo prim.z ji-e,ld:i, poi bolle da queU:i cofa, di do::e tut- te L I B Il O tt k cofeb.o._tlienti firaffrcddano .. 'PareadtmLJUe..hequell...-zollacfj,irim..ntre a..are il fuo _ co, chefi parte. & fi11almentercfla come morta, m modo che,r:ettata1u dr n11ouo t .tcqua, ella piu non arde , Ž:" quella calce, cbe prima era e bi amataa..tiua, P_oi cbc 2 ..ftin(aa, morta fi , chtma: & di pru Ji ha, che la e.i/ce non boglre Je m [ara mftt[o loglio ¥ Duo 10 cbe rl calore che acquifta la calce nella fornace.,rincl,iufo in effafi refli-igne ,fuggendo d.11 freddo dell'ac'J lta,comc da fuo nimico, & per tale unione /i rinforza, & diJtenta f11oro : & per˜ l'acqua acuH,.. co penetra per quella tcm, & crapalfandola in que luoghi riforge, & d'indi per li fudatori (i c:rnano grandi utilitˆ. Similmente fi narra anticamente dlcre crefciuti gli ardori, & cffer abondaci fotto il ..tome Veli.mio,& d'indi hauere per li c:1mpi fparfa la fi:imma d'intorno: & per˜ quella pietr:1, che fpugna, ouero pomice Pompeiana (i chiama,cotta perfettamente, da un':iltra {pccie di pietra in qucfl:a qualitˆ pare, chce, ma ferme fono, & per 9uefl:o durabili alla ueccbiezza.percio _ che nella loro m1fi11ra hanno poco dello aere > & del fuoco 1 ma di temperato humore, &moltu L 8?. lI B Jt Oe &molto del terreno, &cofi con ifpdfecompoGtioni a{fodate, n dalle tempefl:ate, n dalle forze del fuoco fentcno nocumento. & qucfio' fi puo mafsimameme giudicare da i monumenti che fono d'intorno la terra di Ferento, fatti di quefie pietre. perchc hanno le fiatuc gr;ndi fotte egregiamente, & le figurine,& i fiori, & gli acanti mirabilmente fcolpiti, lcqLiali benchc f“ano uccchie, pareno per˜ coG n..ouc,che fe fuff..ro hor !..ora fatte.e _ i“milmcntc i fabbri del metallo :idoperano per li gcttt le forme fotte d1 qudl:e pietre, & ne hannodiquelleperfondereil metallo grandifsimi commod“.le quali fe fulfcro preffo Roma, degna cofa farebbe, che da qucfie officine foflro fatte tutte le cofe. ma forzandoci la necefsitˆ per la uicinanza che dcli.. rolfe, & delle Paliane, & di quc!le, che [?no ui..ecine a Roma ci feruiamo, fe alcuno uorra porle 111 opera fcnza dtfetto, b1fogncra m quefro modo apparecchiarle. Douendofi fabricare,due anni prima non nel ucrno, ma nella fiate (i caucranno quelle pietre, & fi lafciaranno ficfe allo fcoperto. & quelle, che dalle pi oggi e & mali tempi per lo fpacio di due anni faranno frate offefe, l“ano pofie nelle fon damenta : le altre non guafie, come approuate dalla natura, potranno fopra terra nell fabrichc mantenerli, n folamcntc l“ deono quefte cofc olfcruare nelle pietre quadrate,ma anche nelle opere di cemento. Vitru11io tratt,z in quefto luogo delle piette fotte dall,i n:ttmáa, & ne dimoflra la diuerfitˆ,f fo, & il commodo di effe molto facilmente. & tutta quefla mateiáia frmitmente fiata pigliata, & leuata di pefo dir˜ cofi, da 'Plinio nel trentefimo quinto libro al uigefrmo fecondo C.ipo ¥ IIora ancbe noi in fomma diremo. Cinque generi di pietre naturali fi trouana, la Gemma, il manno, la cote, il felice, il fajfo. Le Gemme fi conofoeno dallafofl.inza, dal uedere, dal toccare, & dalla lima. fono piu graui, & piu fredde det uetro, non patijeuo la lima, hanno lo fPlendore piu faldo, pitt chiaro, & empieno, & difettano la uifta piu cbe f“, mirano, n fi fmarrifot:o al lume della lucerna, & fono di foflanza ttiuace, &piena. Di quefte non ragionar .Arcbitetto, pere be non uanno nl'lle fab;áiche. I marmi prouano la lima ,fono g-1andi, & riffilendcno: le Jlici hanno come fquame; le coti come grani; i faffi non hanno jplendore. }lagionando delle pietre, confide;-amo il tempo di cauarlc, la quantit,í, la qual.itˆ, la comparatione,t'ufo. &dagli edi/icij fatti fi pigliano le tor qualitd. per˜ f“, ba, che l,z pietra bianca ubidifce pt, che la fofoa. La t;-apparentemeglio,cbe l'opaca. piuintrattabile quella, cbe piu s'aff˜miglia al fate. il faffe affierfo come di amza, afPro,fe gli ufciranno come ptmte nere indomabile. l' afPerfo di gocde cantonate, piu [odo, cbe lo a(j,erfo di ritonde. Qy,anto meno uenato, tanto pi" intiero . pit, dura quello, cbe di colore purgato &limpido ¥ migliore quello , la cui11ena flmile a!l:t pietra. La uenafottileemoffra lapietrafPiaceuolc. la pitt torta, & che piu gira, d piu attftera. La:nodofa pt acerba. quella pietra pt ageuolmente /i fi71de, che nel mezy baeuna linea roffˆ come putrida.pr(!{j“maa quella la bi.r11cbegna,quella,chepare tm giaccio uerde piu difficile. Il numero deUeue ne dimoflr.i la piet;-a inconftante, & che crepa ¥ Le uene drittefonogittdicate piggiori. !J.!!,ellapietra piu foda,le rni fobeggiefono piu acute, & terfe. Lapietr.1, cbcfPez,ata;-ima11e piu li foia di fperficie, piu atta allo{t:atpdlo ¥ f afPra quantopiu biancbeggia,tanto meno ubidifealferro. Lafofca quanto piu la Luna _{ema, tanto meno c..nfent..ttlferro. ogni pietra ignobile, tanto piu dura, quanto piu cauernofa. ..ella , cheen?neafc1uzal'aetp..a, cbef le fjm,zzafopra, r: piu cruda: og11i pie!raegrarie piu [oda , &piufie _e d:mt S E C O '1-{, D O. dlmt al Sole,& tanto fi,i detto della ccmpllratione delle pietre ,/icome LeonJJ.1.ttifla '1a raccolto. Delle altre cofe pertinenti alle pietre fi dirˆ di fotto. 'Delle manier! di murare :, qualitd, modi, f.5luoghi di quelle. Cap. V I 11. E maniere del murare fono qucfie. prima quella, che fifa in modo di rete, che I-ora li ufa da ogn'uno. poi l'antica, laqnalc {i chiama incerta. Di queflc due piu gratiofa la reticulata, fa quale poi foci le a fare le fiffure, perche in ogni parte ha i letti, & le commi!furc slegate: ma la maniera inccrt.. l fedendo i cementi l'uno fopra l'altro, in modo di imbrici, non bella, come la reticulata, I ma (i bene piu ferma rende la muratura: uero che l'una, & l'altra maniera deue elfer I impafiata di minutifsime cofe, accioche i pareti fpeffo fatiati del la materia fatta di cal' ce, & d'arena piu lungamente l“ tenghino i11(1eme; perche e o labrafonu comr lefineflre1 le cannoniere, i merli,leporte,i buchi, & i niccbi chedAllaformAe L :. lorQ _n_ndi _n_ndi 84 ' gemme per /,i bclle7,.za, i!l' gratia loro, &fPectalmerte quemarmi nobili, c:be per la tut:1etˆ _ di colori, o p..r la.ir.m bi.:mcbezz.<.t o fin..z..a, & fPlc11dorc, _o tr.zfp_arcn.. dan..o me;-..u..v;b.t, come il 'P.irio, il 'Porfido, il Sche fi fo. di pietra quadrotta. Ma bifogna atmertire, clic il poggio , che fotf fl..'Yeobata detto da J7itr. haue;á deue laintrofl.i t:tra di p.:etra q11adrata, grande, & dura:percbe quefla part di rfl'tro ha bi[ogf'-0 di pir, fodez'0¥ come p,irte, che ha della n,itu;á,z d.:l fondamento , che foften._{a tutto il carico, & che piu fza uicina all'humiditˆ delle acque, o del tmáeno . il elle /i deue o!Jeruare Jpecialmente in Pinetia, & /i o!fcrua anche nelle cafe ben fotte. Catone dice. Lem:rai da terra l.z fab;áica 1m piede con [oda pie tra, (:;~calce, l'altre parti con cmdo mattone potrai formttre ¥ Ma in Venetia quefla parte . piu leuata, & ha del gra11de, (:;~ ba del [odo, & arriu:i fin a cinque, & fi piedi, & fopra ili il cor done di forma ritonda , ouero in form.i di fofi:ia, che Jporta in fuoric. Fra i p;áocinti s'interpongo¥ , no,ilcunelegature di pietre m1tggiori, le quali fono come concatenatiorri dell'offa con l' offe'"& cielle crofte, che fono dalla parte di den' ro , con q11elle , che fono di fuori, & pc-1˜ quiui lunghe, la;..l{be, & focle pietre fl ricbiedeno. Si fogliono fare a:zcbe altri procinti per legmáe le cantonate & tmere l' opae infi,¥me, m.1. poá.1ri. iUelli primi dcono con:,enire a piombo, & a f111adra den tro, &di fuori col muro, &que/li, cbej˜nocm.iggiori come cornici, o gocciolatoi jportare; & con il rnodo diget tarle colonne nelle forme di legno, per fcem::re Li fPefa. F.t fl riempie la form.i d'ognifom: di rottame con molta calce. Altiái ui lafi:iano nel mez.g l'anima di 1áoue-1e, o di mattoni pei-ficu,átˆ, altri fanno la pafta con minute pietre, & lafciano afciugarla bene, & afcimta Lt:uano l.i forma, danno poi la incroftatura, ..r la intonicatura alla colonna & la figneno di marmo, o di mefch:o, o granito come uogliono ¥ Egli fi deue fcbi11are p,u, che fl puo la pietra di forma i-itond,i. SegtJo,achealacalceafciutt.i,quandoae/1.zmandafuori una lanugine,& unoacertofiorumc ben co110- fci11to da m11ratori. Cejfando dalt opera cop,áii-ai il muro con paglia, o altro, acc1oche non if“,anifca prima, che habbiafatto la prefa:Et 111ando poi fl ripiglia il l,woro, non ti rincrefca fati,trloamolto bene di acqua. il muro, che molto groffo ,faaannatura afe fieffo. Egli bij˜g,1a lafci.1realuogho commodo per le apritui-e, fizccndotti un'arco, i/quale fi otturi fino c:he uengb, il bifognoad'aprirle, pcrche il pef˜ non aggraui t;áoppo la parte ucta. Se uuoi ag.,e;_iugne;-e al muro, clopoaalam tempo, bifogna, cbe ui lajŽi i denti jporti in fuori. Cli anguli percbe pan icipan di due lati,& fono per tener dtitto il ,miro , deono effer fe-nniflimr, & con lunghe, & dure picti-e, comeacon braccia tenuti. Et tanto fla dettCr adornamento dellaedilitˆdi Varronc, & d1 Mmcrua. la cafa eh Crefo, la quale 1 Sardi confegnarQno a i cittadini per ripofo della uecchiezza al collegio de i uecchi , chiamata Gerufio, era di mattoni. l“milmente la reale in Alicarnafo del potcntifsimo Re Maufolo, in tutto, che habbia di proconel“o marmo ornate tutte le cofc, niente di meno i pareti fono fatti di mattoni ¥ & in fino a quefl:i tempi hanno una mira bile fermezza, coli con intonicature, & crofl:e politi ,-che come uetri riluceoo. n queflo fu fatto per bifogno, che quel Re ha udfe, perche era ricchifsimo d'entrate, come quello, che a tutta la Caria dominau:t. Ma. in queflo modo da conl“derare la folertia Cua, & acutezza nel fabricare: percfoche ef-á endo egli Mihl“o, & haucndo ueduto il luogo di Alicarnalfo munito per natura,& hauerc idoneo bazzaro, & il porto commodo, in quel luogo li fece la fianza ¥ ..e fio luogo l“mile alla curuatura d'un Theatro , & nella parte da baffoo, apprclfo il porto il Foro, & per mezo la curuatura,& la cinta del!' altezza, ui una pfazza grandifsimao, nelmezo della quale fabricato il Maufolco de (i fatta, & nobil opera, che numerato tra i fette f pettacoli del mondo. Nel mezo dell'alta rocca il tempio di Marte, che tiene la fiatua del colo{fo, detta Acrolicho, fatta dalla nobil mano di Tilocare. benche altri dichino di Timotheo ; ma nella fommitˆ del ddho corno il tempio di V encre, & di Mer curio apprdfo la fonte Salmacide, che per falfaopinione uien detto, che tenoa di Vene rea infirmitˆ opprefsi quelli, che beono di quella. Ma a mc: non dncrefcerˆ dl¡'raccontare da che fia andat..quefia o..inione ....n fa!Co ru..orc pe_r lo ..oodo: perche dfcr non puoquello, cheG dice, che gh huom1111 perquell acqua d1uentmo molli,& impudichi, ma la uim“ di quella fonte, molto chiara, & il fapore egregio. Hauendo adunque Melante, & Areciania d'Argo,& da Troezene in 9ue luoghi codotta una colonia commune fcaccior no i Barbari di Ca ras, & di Lelege: ..efi-i fcacciati {“ raunorno infieme a i monti , & face .. u:mo di molte correrie, & rubbando in quel luogo crudelmente guafiauano gli ha bi tanti, Auenne poi, che uno de gli habitatori per guadagnare per la bontˆ delle acque fece appref fo quella fonte un'hofieria fornita d'ogni cofa . & elfcrcitandola al!ettaua quei barbari ,i q..ali hor l'un.., hor l'altr ouenendouio, & poi molti mettendoli in11eme concorrendoui, d1 duro & fmgno coO:ume,nella ufanza & foauitˆ de Greci di loro-propria uoloma fi rid11 ceuao_on.. ¥ ...e'.l'.acquao_oadunque non per dishonefh inf“rmitˆ, ma per la dolcezza della huoma111ta m1t1g..t1 .. fer..c1 petti de i Barhari, acquifl:˜ quel nome. Refh hora perche io fonuenuto alla d1ch1arat1onc delle loro murature, che io le defcriua tutte come fono: Come adunqt1c nella de!l:ra pane il tempio di Venere, & la fome predetta, cofi nel f“niftro cor no, pcrpcruitˆ: percioche quelle fabriche , lequali fon ..imollecemento, & ,difottile afpettodib..ll..z..a, nonporono ..e non effe..col tempo rulnofe: & per˜Cr adornamento dellaedilitˆdi Varronc, & d1 Mmcrua. la cafa eh Crefo, la quale 1 Sardi confegnarQno a i cittadini per ripofo della uecchiezza al collegio de i uecchi , chiamata Gerufio, era di mattoni. l“milmente la reale in Alicarnafo del potcntifsimo Re Maufolo, in tutto, che habbia di proconel“o marmo ornate tutte le cofc, niente di meno i pareti fono fatti di mattoni ¥ & in fino a quefl:i tempi hanno una mira bile fermezza, coli con intonicature, & crofl:e politi ,-che come uetri riluceoo. n queflo fu fatto per bifogno, che quel Re ha udfe, perche era ricchifsimo d'entrate, come quello, che a tutta la Caria dominau:t. Ma. in queflo modo da conl“derare la folertia Cua, & acutezza nel fabricare: percfoche ef-á endo egli Mihl“o, & haucndo ueduto il luogo di Alicarnalfo munito per natura,& hauerc idoneo bazzaro, & il porto commodo, in quel luogo li fece la fianza ¥ ..e fio luogo l“mile alla curuatura d'un Theatro , & nella parte da baffoo, apprclfo il porto il Foro, & per mezo la curuatura,& la cinta del!' altezza, ui una pfazza grandifsimao, nelmezo della quale fabricato il Maufolco de (i fatta, & nobil opera, che numerato tra i fette f pettacoli del mondo. Nel mezo dell'alta rocca il tempio di Marte, che tiene la fiatua del colo{fo, detta Acrolicho, fatta dalla nobil mano di Tilocare. benche altri dichino di Timotheo ; ma nella fommitˆ del ddho corno il tempio di V encre, & di Mer curio apprdfo la fonte Salmacide, che per falfaopinione uien detto, che tenoa di Vene rea infirmitˆ opprefsi quelli, che beono di quella. Ma a mc: non dncrefcerˆ dl¡'raccontare da che fia andat..quefia o..inione ....n fa!Co ru..orc pe_r lo ..oodo: perche dfcr non puoquello, cheG dice, che gh huom1111 perquell acqua d1uentmo molli,& impudichi, ma la uim“ di quella fonte, molto chiara, & il fapore egregio. Hauendo adunque Melante, & Areciania d'Argo,& da Troezene in 9ue luoghi codotta una colonia commune fcaccior no i Barbari di Ca ras, & di Lelege: ..efi-i fcacciati {“ raunorno infieme a i monti , & face .. u:mo di molte correrie, & rubbando in quel luogo crudelmente guafiauano gli ha bi tanti, Auenne poi, che uno de gli habitatori per guadagnare per la bontˆ delle acque fece appref fo quella fonte un'hofieria fornita d'ogni cofa . & elfcrcitandola al!ettaua quei barbari ,i q..ali hor l'un.., hor l'altr ouenendouio, & poi molti mettendoli in11eme concorrendoui, d1 duro & fmgno coO:ume,nella ufanza & foauitˆ de Greci di loro-propria uoloma fi rid11 ceuao_on.. ¥ ...e'.l'.acquao_oadunque non per dishonefh inf“rmitˆ, ma per la dolcezza della huoma111ta m1t1g..t1 .. fer..c1 petti de i Barhari, acquifl:˜ quel nome. Refh hora perche io fonuenuto alla d1ch1arat1onc delle loro murature, che io le defcriua tutte come fono: Come adunqt1c nella de!l:ra pane il tempio di Venere, & la fome predetta, cofi nel f“niftro cor no, 88 .LlBlt,0 no,il palazzo reale, che _lMa..folo per fua fl:anza fece fabrica.rc, petche d..lla d"....ra fi uedclla piaua, & tutta la terminauonc del portol,.. delle mura , & fotto la l“ndha e il pp..t.. fe creto fotto a i monti oafcofo in modo, che muno puo ucderel, o fap.::rc quello, che 1u1 l“fa,cia,acdoche il Re dal fuo palazzo a i galeotti, & foldati, fcnza che altri fe ne acorga J>olfa quanto bifogna comandare. Da poi la morte di ..bufolo rdl˜ Anemifta mogliefua, & fd egnand..li i Rodiotti, che una femina fignorcggiaff.. tutte le cil_lctˆ della Cal,ria, l“mifcroall'ordine per occupar quel regno.delchc dlendone autfata la Rctna,comando ella, cbe in quel porto fidfe l'armata rincbiufa all'ordine con marinari afc91“, & foldati. Ma il jrdl-o dc cittadini compareffe fopra le mura. Ma hauc:ndo i Rodiotti condotta l'armata / loro in ordine nel porto maggiore, la Rcina comand˜, che fuff:ro dalle mura falutati, & promc:lfa loro b cittˆ. per ikhe quelli abandorutc le naui, entrarono dentro: ma la Rcina fobico per la fofiˆ fatta tralfe fuori l'armata dal porto minore nel mare, & entrat.i nel rNt; giore sbarcati i galeotti,& i foldati,tir˜ nel mare l'armata uota de i Rodiotti, i quali non hauendo doue ricoucrarli elfcndo tolti di mczo,tutti furono nella piazza tagliati a ¥1ezzi. ArtemiGa entrata nelle naui de Rodiotti prcfc b tua di Rodi. per il che ucdcndo i Rodiot- ti le lor naui tornare ingirlaodate di frondi, fenfando che fuffcro i cittadini loro, r:ceuc- rono i nemici. Allhora la Reina prefa la citta, uccifi i princip2li, dentro ui pofe il Tro- feo della fua uittoria. & fece fare due fbtue d, bronzo, una rapprcfcnt:\Ua la cittˆ di Ro- di. L'al era la fua imagine. figurando, che quella con affocato ferro l“gillafl la cittˆ di Ro di.lDapoi quello fatto impediti i Rodiotti dalla religione, perche non era lecito rimuouere i trofei confecrati, fecero uno edificio intorno alle fracue dette, & quelle copi ironoinalzando un luogo per guardia :illa ufanza Greca, :iccioche niuno ui puteffe andare: & comandoronol, che qucfl:o {i chiamafi Auaron, cio inacccfs,bilc. Non haucndo adun..lquei Re co(i potenti (prezzato l'opera de mattoni, potenJo per le fatte predel, & per lelcofc, che erano loro portate d'ogni banda, farle non folamcme di ceancnto, ouero dilquadrata pietra, ma anche di marmo: lo non penfo, che l“a Ja bialimare gli cdificij muralti di mattoni, pure, che l“ano fatti,& driuati bene. Ma pcrche non f“a lecito in Roma allpopulo Romano fabricare in qudl:o modo,io ne dir˜ la ragione. Le leggi publ1ehe noncomportano, che le groflezze dc i muri ne i luoghi communi liano maggiori d'un piedel& mczo, ma gli .ihri pami,:udoche gli fpatij non (i facdlro piu frrctti, l“ fanno di quel- la iftcfiˆ grolfezza. Ma 9ue mattuni crudi fc non faranno di due, o di tre codi dc t"(latto- ni, con I a gro!Ráiza d'un piedC' & m<ázo folamente; non potranno foficncrc piu cl}c un pallcol. Ma nella madH di quella cittˆ in tanta frequcntia di cittadini bifognaua fare innumerabili babitationi. non potendo adunquc il piJno riceuere ad lubitare dentro di Rom.i tanta moltitudine, la occal“one pofc neccfsitˆ, di unire all'altezza dc gli ed1l“cij. Et per˜ conlpilafirat<: di pietral, & con murature di pietra cotta, & con pareti fatti di cemento per comlmoditˆde i ccnaculi, & de i luoghi di doue {i guard.i a bafiol, fono 11:ate fatte le altezze,&lcon ifpdfe trauaturc, & palchi conchiauate. Et per˜ il populo Romano {una impcdislmento ha le ftanze bcllif..ime, moltiplicati i pJlchi, & i corritori in grande altezza. M.1lpoi, che: fiato rcfo !J ragione, pcrchc in Roma per la ncctfsit:“ de i I uoghi ftretti non li.fanno i p:ireti di mattoni crudi, hora fi dirˆ in che modo li dcono fare , acciochc durinoallla uecchiezza fenza difetti. PoO:o {“anella fommitˆ. dci plret1 fotto la copritura deltettoluna muratura di terra cottal, di altezza d'un piede, & mczo, & habbia o:i (porti ddlc co- rone, & i gocciolatoi, & coli potrannofchifarci danni, o i difi:tti, c.ht (iw licno hJuerelque pareti, perchc quando nel tetto faranno le tcBolc rotte, o gettate a bafl6 dai nenti, lafponl_la..ur3:, & il rec!nto de m..ttoni cotti, non la( cicrˆ. offendere il crudo,ma lo fporro de icoro1cio111, portera le gocctc lontane, & in quel mod0 frrneranno inttc.re h: muraturedc mattoni crudi, Ma della muratura di p1clrc ..ottc (e faiˆ buona o n˜, non fi puo ..iu- d1C'.1re 88 .LlBlt,0 no,il palazzo reale, che _lMa..folo per fua fl:anza fece fabrica.rc, petche d..lla d"....ra fi uedclla piaua, & tutta la terminauonc del portol,.. delle mura , & fotto la l“ndha e il pp..t.. fe creto fotto a i monti oafcofo in modo, che muno puo ucderel, o fap.::rc quello, che 1u1 l“fa,cia,acdoche il Re dal fuo palazzo a i galeotti, & foldati, fcnza che altri fe ne acorga J>olfa quanto bifogna comandare. Da poi la morte di ..bufolo rdl˜ Anemifta mogliefua, & fd egnand..li i Rodiotti, che una femina fignorcggiaff.. tutte le cil_lctˆ della Cal,ria, l“mifcroall'ordine per occupar quel regno.delchc dlendone autfata la Rctna,comando ella, cbe in quel porto fidfe l'armata rincbiufa all'ordine con marinari afc91“, & foldati. Ma il jrdl-o dc cittadini compareffe fopra le mura. Ma hauc:ndo i Rodiotti condotta l'armata / loro in ordine nel porto maggiore, la Rcina comand˜, che fuff:ro dalle mura falutati, & promc:lfa loro b cittˆ. per ikhe quelli abandorutc le naui, entrarono dentro: ma la Rcina fobico per la fofiˆ fatta tralfe fuori l'armata dal porto minore nel mare, & entrat.i nel rNt; giore sbarcati i galeotti,& i foldati,tir˜ nel mare l'armata uota de i Rodiotti, i quali non hauendo doue ricoucrarli elfcndo tolti di mczo,tutti furono nella piazza tagliati a ¥1ezzi. ArtemiGa entrata nelle naui de Rodiotti prcfc b tua di Rodi. per il che ucdcndo i Rodiot- ti le lor naui tornare ingirlaodate di frondi, fenfando che fuffcro i cittadini loro, r:ceuc- rono i nemici. Allhora la Reina prefa la citta, uccifi i princip2li, dentro ui pofe il Tro- feo della fua uittoria. & fece fare due fbtue d, bronzo, una rapprcfcnt:\Ua la cittˆ di Ro- di. L'al era la fua imagine. figurando, che quella con affocato ferro l“gillafl la cittˆ di Ro di.lDapoi quello fatto impediti i Rodiotti dalla religione, perche non era lecito rimuouere i trofei confecrati, fecero uno edificio intorno alle fracue dette, & quelle copi ironoinalzando un luogo per guardia :illa ufanza Greca, :iccioche niuno ui puteffe andare: & comandoronol, che qucfl:o {i chiamafi Auaron, cio inacccfs,bilc. Non haucndo adun..lquei Re co(i potenti (prezzato l'opera de mattoni, potenJo per le fatte predel, & per lelcofc, che erano loro portate d'ogni banda, farle non folamcme di ceancnto, ouero dilquadrata pietra, ma anche di marmo: lo non penfo, che l“a Ja bialimare gli cdificij muralti di mattoni, pure, che l“ano fatti,& driuati bene. Ma pcrche non f“a lecito in Roma allpopulo Romano fabricare in qudl:o modo,io ne dir˜ la ragione. Le leggi publ1ehe noncomportano, che le groflezze dc i muri ne i luoghi communi liano maggiori d'un piedel& mczo, ma gli .ihri pami,:udoche gli fpatij non (i facdlro piu frrctti, l“ fanno di quel- la iftcfiˆ grolfezza. Ma 9ue mattuni crudi fc non faranno di due, o di tre codi dc t"(latto- ni, con I a gro!Ráiza d'un piedC' & m<ázo folamente; non potranno foficncrc piu cl}c un pallcol. Ma nella madH di quella cittˆ in tanta frequcntia di cittadini bifognaua fare innumerabili babitationi. non potendo adunquc il piJno riceuere ad lubitare dentro di Rom.i tanta moltitudine, la occal“one pofc neccfsitˆ, di unire all'altezza dc gli ed1l“cij. Et per˜ conlpilafirat<: di pietral, & con murature di pietra cotta, & con pareti fatti di cemento per comlmoditˆde i ccnaculi, & de i luoghi di doue {i guard.i a bafiol, fono 11:ate fatte le altezze,&lcon ifpdfe trauaturc, & palchi conchiauate. Et per˜ il populo Romano {una impcdislmento ha le ftanze bcllif..ime, moltiplicati i pJlchi, & i corritori in grande altezza. M.1lpoi, che: fiato rcfo !J ragione, pcrchc in Roma per la ncctfsit:“ de i I uoghi ftretti non li.fanno i p:ireti di mattoni crudi, hora fi dirˆ in che modo li dcono fare , acciochc durinoallla uecchiezza fenza difetti. PoO:o {“anella fommitˆ. dci plret1 fotto la copritura deltettoluna muratura di terra cottal, di altezza d'un piede, & mczo, & habbia o:i (porti ddlc co- rone, & i gocciolatoi, & coli potrannofchifarci danni, o i difi:tti, c.ht (iw licno hJuerelque pareti, perchc quando nel tetto faranno le tcBolc rotte, o gettate a bafl6 dai nenti, lafponl_la..ur3:, & il rec!nto de m..ttoni cotti, non la( cicrˆ. offendere il crudo,ma lo fporro de icoro1cio111, portera le gocctc lontane, & in quel mod0 frrneranno inttc.re h: muraturedc mattoni crudi, Ma della muratura di p1clrc ..ottc (e faiˆ buona o n˜, non fi puo ..iu- d1C'.1re S E C O 'l'{ D O. 8;; dicare in poco (patio di tempo; perchc fc ella ˆ ferma nelle tempefl:e, & fl:rauenti, & nd) a Statc,allhora prouata; pcrche quella,che non farˆ di buona creta,o che farˆ mal cott.'t, fubito che farˆ toccata dal giaccio , o dalle brine, iui l“ mofircrˆ difettofa, ..1ella adun que che !1e i t..tti no11 puo fopport..r !a fatic.., meno farˆ ..uona nella muratttra a foltencr i peh; per 11 che I pareti coperti d1 uecch1e tegole fpec1almeme potranno hauere fcr mczz.i, Ma io 11011 uorrei, che mai in tempo alcuno fufli:ro fiati ritrouati i craticci: per che quanto giouano alla prefi:ezza , & tengono m,inco luogo, unto (ono di communc, & maggior calamitˆ, perche fono come fa(i preparati a gli inccndiJ : & per˜ pare chelfia migliore la fpefa delle pietre cotte nella fontuol“tˆ, che lo fparagno del tempo dc i craticci nel pericolo , & quelli anche, che fono polh nelle incroil:arnre tanno delle fiffu re in quelle, per ladifpo!iuooc dei dritti,& trauerfi, perchc quando fc gli dˆ la incrofbtura, riccuendo l'humore {i gonfiano, & poi [cccandol“ , l“ rifhigneno. & cofi affotigliati, rom peno la fermezza delle croll:e. Ma perche alcuni fono conll:retti di col“ fare,o per la prefiezza, o per bi fogno, o per feparare un luogo dall'altro , cof“ bifogner:“ fare. Fatto ui f“a il fuolo di fotto alto, accioche o dal terrazzo¥ o dal pauimento non l“a toccato, perche ellndo iui fommerfo col tempo ammarcifce,dapoi dando in fc,picga, & rom pela bellezza delle incro!hcure. Io fin!qui come ho potuto, ho detto dc i pareti , & del lo apparecchio della materia loro difiintamentc, di che bontˆ li.mo, & che wfetti habbiano, Refia, che io efpona chiaramente quanto appartiene alte_ trauature,& palchi,& con che ragioni {i acconci la materia da farli, & come fiano di buona durata, come ci mo fira b. natura delle cofe. Io /1 o uoluto porre tutta. la interpretatione del prtfente Capo, s“ percbe fdcile & di piaM intclligenz__a, s“ perche mi fon forza.tu nel [oprapofto difcorfo mettere infleme tutta la materia pro pofla.dal cbe ogni fludiofo puo da fe flef]o co11Jider .ire tutto quello ,.che Vitruuio ha uol,ito fare m q1tefta parte ¥ Et uederd la fua intentione effre Jlata d1 ragionare di:lla fabrica de i muri, & pareti, come egli dice net fine del [oprapoflo Capo, hauere diuij˜ quefto ragionamento in pi# parti: &nella prima hauer detto le maniere del murare, &hauer refo le ragioni de i difetti, & della bontˆ di quelle, quafi comparaudole in.fieme. 1-{¤lla feconda hauere ragion.< todella muratu;-a de i Greci, di tre manieri: di quella , & bauere comparato il modo Greco, col modo J._atino di mul',1re, nella terza hauere Lod.-ito il fabricar di mattoni , dimofháato il itero modo, &con bella, & iftorica cummendatione hauere commendato le fabriche di Maufolo .. di Caria, & propofloci molti e!fempi di quelle , & finita la f“-1a. ornat.i digreffione, accompagnatadalle leggi del populo R,pmano, nel qual cafo :, s'edimoftrato non ignorante delle leggi ciuili, & nell'ultima efjere ritornato ad infognarci, quanto era necefferio a ttarie forti sl di pareti, come di aaticci, de i quali ne ragiona anche nel ter.. Capo del fettimo libro : conchtudendo finalmente quanto ba uoluto fare, &quanto intende di uoler fare nel feguente Capo, I uocabo/i del tejto per la interpretatione, & altroue per la ejpofition nofl-ra fono chiari, leggi 'Plinio per tlltto il trentefimo,jŽfto libro, che trouerai molte cofe al propo{ito noflro ,& le figure delle murature J˜no poflc dijopM , &[egn,ite con i loro nomi. doiie non Hi accade altro rincontro , Hora jguita Vitruuio & parla dell.t mgione de i legnami, 'De/tagliare i legnami. Cap. IX. IlA materia (i deue tagliare il principio dello autunno, che far.. fin a quel tem4 po auantio, che Fa..onio comincioa lj,irare: pcrche daop..ima uera glialberi fo: _ _o. _ no pregni, & tum mandano la umu della loro propneta nelle frond1, & ne l ~ frutti, che f......o. ogni anno. ..ando adunque per la neccfsitˆ de i_ tempi fa . M ranno 90 L I B Jt oranno uoti, & lmmidi, fogliano dine mar rari, & deboli per la raritˆ 7comc fono i corpi fcminili, quando hanno concetto, & dalla concettione 6no al parto, non fono fiimati fa ni. Ne gjj animali da ucndere, quando fono pregni, l“ danno per fani. pcrciochecrcfccn donel c..ápo, quello, che prima u' fiato fcminato, egli tiraa fc il nutrimento da tutta la uim“ del cibo; & quanto pi il p:trto l“ fo fermo al maturirf“, tanto meno lafcia cflr foda quella cofa, di che li genera, & per˜ fobico, che il parco mandato fuori, quello ,che peraltra maniera di aumento, era detratto; quanclo libero per la fcpar:nione fatta dal nafcime. mo della cofa, riccue in fc nelle noted, & aperte ucne, & fuggendo il focco (“ fa piu fermo, & ritorna nella p1 iH:ina fermezza della natura fua. Per la Hdfa ragione, :il tempo deh' Autunno, per la maturid dc i frutti infiacchite le frondi, tirando k radici dc gli albe ria fc il focco della terra, f“ ricour:100, & fono rdl:ituiti nella prima lor fermezza: Ma b forza del ucrno comprime, & raltoda quelle per quel tempo, che detto hauemo. Et per˜ fccon quella rogione, &: a quel tempo, che detto ho di fopra, l“ taglieranno gli alberi, farˆ utile, & opportuna colˆ. Ma rofi bifogna tagliarli, che li uadi 6n'a mezo la midolla, & lafci:no l“a il taglio, fino, che fiilbndo per dfo f“ fecchi l'humore. per il che quello inutile liquore, che in efsi f“ truona ufcendo per lo fuo tuorlo, non Iafcicrˆ in quelli morire la putredine:, nt gt1a.l!aru la qualid a chi ui uorrˆ pcnfarc, chiaramente efponer˜. Vitrrmro ci ba infeJn:zto quanto appartienealla materia (che cofi egli fi cbi.:ma il legmm,e) iltempo dr tagliar gli alberi, /4 ragione, ilmodo di ta'{liarlia, Li 11atura, & ufo loro . ha dmo dcll'Jlbt:tea, del Larice, & del Cedro cofe degne, di au..crtirrlÛnto , & ha dcfcritto alcuni alberi, cunchmdendo cbiamme11te7quanto eglifin ho;-.i ba efpojlo, 'N_oi fimi/menu: poneremo tzma llZ prefentc-mate.inJotto un'afp..tto ,fecon lo cbeletto hauemo ne bmmi .1uttori, 1x!illegmm11:,uf"1l11_"'[iconfiderailatempo, &,/modo d.. taglJ:zrlu, l:i nawr.z,f11fo, e:r la comparatronedellepartia_ a,,& dd tutto ¥ Scondo Tlu:ofi-41.o tl J""\! dopo il me-zoiion10> cc.t..nrr,11.doI.i hm.!afce- m.1re 9:. L I Jt o rid“ quelle callclla & terre, che gli delfero 11cttouaglic, & clfendoiuiunforte ca{lellodetoto Larcgno, quelli che dentro erano con..d..ndol“ nel(a fortezza nato_ourale delo_ h1og?, nonouolleno ubidire; peril che l'Imper.itore lt fpmfc auanu con loelfermo.Eradinanzi la porota unatorrefatta di qudlamateria contrauit..áauer.. alternamente r:i..dopp!ati,come unaopira in alto compofrao, in modo, che coi! pali, & pietre poteua fc..cmrceh!haueOc uoluto auuicinarft . uedendofi poi, che quel.i non haueuano altre armi, che pali, & cheper lo pefo di quelli non potcuano ti..arli troppo lontani, fu ..oman..ato, ˆc ui mcttelfero fotsoto le fafcine, & che (e le def'fe 11 fuoco, Et cofi prefio 1 foldau nefecerouna gran raunanu. D:ipoi che Ja fiamma d'intorno=t <]11Cl1a m2teria hcbbeapprefe le fa(cinc,lcu:it2li al cic lo fece credere, che tutta 9ueJla mole fuIfe caduta a terra. Ma poi, che quella da fc fu efiint:t , & cefTata,l“ uidc latorrenon cfferfiata tocca dal fuoco, ammirandoli Cefare comand˜, che lontani dalli tiri delle facete circondalfero ilcaftello di trincere,per il che i ca ll:ellani confir..tti dalla paura ttdiedero all'Imperatore, il quale poi gli dim:md˜ di che fof_ fcro quellelegna, che per la fiamma non l“ conl“1mauano. Allhoraquelli gli dimoftraros noquegli alberi, dc i qu3li iui copia gr..ndifsima, & per qucfio 9uella fortezza, & ..ucfia mauria fu nominata larcgna. ..dta per lo P˜ l“ conduce a Rauenna nella colonia di Fano, ci Pcfaro, & d'Ancona,& in altri luoghi & terre, che fono in quella regione. Del la qual materia fc fuIfe commoditˆ di condurne a Roma, fi cauariano grandilsime utilitˆ ne gli edif“cij, & fe non in tutte le cofc, almeno le tauole fotto le grondi d'intorno J'jfole locio caf dipriuate pe1fo11e .. (per dfcr tutte le cafc fcparatc l'una dall'altra) fe fulfero pofieodi quella materia Cariano liberate di pericolo del trapafarc dc g..i iucendiJ, pcrcbe quellilegni non riceucno, n fiamma, n carbone, & da fe non ne poflono fare.Sono quelli alberiodi foglie l“miglianti al Pino,la loro materia difiefa, & trattabile per lauori di legnaminon meno della Sappinca detta di fopra, tiene liquida r,1fa di colore del mele attico, laquale di g;ouamento a i ptifici ¥ Io ho detto di tutte le forti di materia, di che proprict.. l“ano per natura, & ho efpofio con che ragioni l“ generano. fcguica che egli l“ auuertifca per cli e caufa quello A bete, che in Roma ft chiama fopernate, {ia peggiore dello Infornate, il quale utilmente dura per lunghifsimo tempo nelle fabriche. Et di quelle cofc, come pare, che habbiano dalla proprietˆ de i luoghi bont.“, o uitio, accioche m3llifefte fiano >a chi ui uorrˆ pcnfarc, chiaramente efponer˜. Vitrrmro ci ba infeJn:zto quanto appartienealla materia (che cofi egli fi cbi.:ma il legmm,e) iltempo dr tagliar gli alberi, /4 ragione, ilmodo di ta'{liarlia, Li 11atura, & ufo loro . ha dmo dcll'Jlbt:tea, del Larice, & del Cedro cofe degne, di au..crtirrlÛnto , & ha dcfcritto alcuni alberi, cunchmdendo cbiamme11te7quanto eglifin ho;-.i ba efpojlo, 'N_oi fimi/menu: poneremo tzma llZ prefentc-mate.inJotto un'afp..tto ,fecon lo cbeletto hauemo ne bmmi .1uttori, 1x!illegmm11:,uf"1l11_"'[iconfiderailatempo, &,/modo d.. taglJ:zrlu, l:i nawr.z,f11fo, e:r la comparatronedellepartia_ a,,& dd tutto ¥ Scondo Tlu:ofi-41.o tl J""\! dopo il me-zoiion10> cc.t..nrr,11.doI.i hm.!afce- m.1re S F. C O '1{ D O. 93 mare,deonfl tagliare alquanto_ aintorno per lafciare ufcire ihumore: & poi tagliati di t1 ito fcorzarli :JPecialmente q11ell1, che fan110 /rutto. n fl deono tagltrefe non fatto il frutto. RJpoui gli alberi tagliati doue n ilg;áarz Sole,n,:i uenti gli diano. alcuni fiano untidiflerco bouino , acciochefiJecci1ino egualmente ¥ La Cas1agna fl pm-ga nell'acqua del mare, la materia..he f“ adopera al torno, fifommerge nell' acqtfe, & nel fango per trenta gior11i; altri ugneno la materia di morchia ptr li tarli, & quella, che per l'acqua fi guafla, f“ fiwli: impe,..olare. La -matert íflueccbiata a'al/ume bagnata nonarde. Lrnatura ,&ufodelegnami quefla, L'.Alno buono grandemente alle palificate, ne i p,tludi, & faogbi fi1miali, ma a/l'aere non dura. L'Ejcu/ o, cbe imafpecie di R._pm:re, impatie11tedell'/Jumore. I.:olmo allo [coperto f“ condenfa, ma altrotte [t JPacca, & la f“ra radice beUif]“ma fra tutti i legni per la uariettí de i colori, & per uncerto lieflro. D,1poi la radice delf oliuo belli[fima. il 'Pezzo, & il 'Pino durano [atterra eternarillcnte ¥ Il R.2uere per effer JPcffo, nentofo , di pochi fori, ottimo alle opere terrene, perche nonrice11e l'b111nore, & fofienta i pefi mirabilmente. La !2.!!,ercia non im,ecchia. Il Faggio, la Iuglande no11 figuafl.-ino per l'acqtte. Il Souero,il 'Pinaftro,il Moro, I' .Acero,l'olmo non fono inutili all'ufo delle colonne ¥ Ma a/li tajfelli, & ufo delle traHature la ?-{_oce Euboica,-ma Jopra't tutto I'.Abete; alq11ale per˜ di leggieri fi attamt il fuoco, nel.refto utiliffirno, n gli cede il Ciprefio. ptef/inonfente uecchie'.(!._a, n tarli, ne da fefi rompe, bene uero cbe pefamolto, & buono per far porte. ?-{_afce & crefce drittijfimo per natura fopra tutti gli altri .ilberi. Il 'Pino /i tarl,i, ptrdJe il fuo liquore piu dolce che quello dell'.Abete. Il Larice e buono per li pefi, & per li trav.amenti ¥ dura, & neruofo , & non fi tarla, pare che delle fiamme fi [degni; pure uediamo che egli arde. uero che un tronco grofJo di quello con lafcorzamolto refifte al fuo co. L'Oliuo, il Fico, la Tigli a, il Salice non fono buoni per te trauamenta. La 'Palma Ji uolge contra il pej˜. il Ginepro propoffo alle lrauature [coperte, a cui fimi le ( benche p, [odo) di natura i{ Cedro, del q11alc Vinitwi bmmo fatto bell{{f“me porte alle fale delle arme. legno odoratHJimo. Il Cerro, & il Faggio non durano a i lauori di legnami, come fono letti, menfe,tauole. L'.Abete, il Ciprej]˜, il Faggio., & anche it 'Pez.., benche [tano fragili,. per˜ fono b11oni per caffe, letti, & a.Di fottili .fimili a quefli CElicc, inutili fono la luglande ,folmo, & il Fraffino: perciocbe la Iuglande fotta in tauole facilmente/i rompe, (!l' gli altri alberi cedeno,& punteggiano ¥ Ma lo Fraffino ubidientiflimo ali' opera, & cofi la '}{..ce. brmcbe gli antichi nonne babbiano fotto molta confidr:1atione: pe1ᘠa giorni noftri molto fiimata, & adoperata in molti, &{ottilijfimi lanori, & di piu forti ¥ Il Moro i! lodato percbe col ttmpo flfa piu nero,& dttra 1“lolto. L'Olmo buono a i cardini delle porte: per chef erua il r{..ore,ma la radice deue efler.pofta difopra. dello .Acq11ifoglio flfanno le]langi, & cofi di Lauro, & d'Olmo. i gradi fifa11no di Orno, &di !Auro: & le chiauette di comu. per cannoni d'acque coperti fanno bene il 'Pino, & il 'Pez... L.irice {emina di colore fimi/e al mele, buona per adornar le cafe, effend<> flato auuertito, cbe nelle tauole de i pittori immortale,& per˜ buona pe-1 le fl,rtue, pe,ácbe non ha i ne-miflefi per lungo, ma interrotti, uarij 7 6~ mˆtuti. V[auano gli antichi il Loto, il Bo/Jo, il Cedro, il Ciprefl˜, & la radice dell'Oliuo piu [oda, & il 'Perffro Egittio per fanie le flatue. ma per fare le tauole da dipignere ufauano gli antichi il bianco, & il nero 'Poppi o ¥ lit Salce:1il Carpene, il Sorbo, il Sambuco, il Fico. Lodano alcuni la Giuggiola, & per lo torno il Faggio, il Moro, il Terebinto, & fpecialmente il Eoff˜ > & l'Ebano. Il R._puero diffic.ilmentt: s'accompagna con altri alberi, & rifiuta la colla,come fanno tutti gli alberi lacrimanti,& cref pi, & ogni legno, cbe fi puo r(,dere. 1-{gn ffr:tnno infic-me gli alberi, che fono di 11!áili, che i ftrttl1. 'Piit nodofi gli rterili del tutto,o qm:ll,, che .i uicend.1jr1:tt.¥110 , che ift:;-,tci. Tra i noJofii cortifonop,diffiˆli. Sono pitenodojiqMelli, ,be nodriti .fono in con11al/1, &piu corti de i mont,tni. M,ii montani pfo fermi, & pi!, groff“. Sono pi:mwlli i r..1.fŽi:,ti m luogJ.,i Jr.m:idi, & ombrofi deglrapr,cbi. I legni di color bianco fono manco denfl, 6.. pii, tr.ztt.ibili, Ogni materiapomicroJ:i della lig._'{itr.i piu fln:ffa, & piu d11r,t, Žl~ quella t! piu ft,tgile. fin.i/mente q1;elIi, che pit, fi co1ifm1ar.o in uita, dtmmo ,-mche taJliati piu bmgamcnte de gli alm. Hor,i qt che fono in parte cf pofta .11 ..olc alfodati ¥¥ r+ L I B It o piK duri. Cli acuti, &tardiJ,i t1á11. i ftl!ttuofi piu forti. De i dr,lci pi:i m:fccno gli Jle>áili, che i ftrttl1. 'Piit nodofi gli rterili del tutto,o qm:ll,, che .i uicend.1jr1:tt.¥110 , che ift:;-,tci. Tra i noJofii cortifonop,diffiˆli. Sono pitenodojiqMelli, ,be nodriti .fono in con11al/1, &piu corti de i mont,tni. M,ii montani pfo fermi, & pi!, groff“. Sono pi:mwlli i r..1.fŽi:,ti m luogJ.,i Jr.m:idi, & ombrofi deglrapr,cbi. I legni di color bianco fono manco denfl, 6.. pii, tr.ztt.ibili, Ogni materiapomicroJ:i della lig._'{itr.i piu fln:ffa, & piu d11r,t, Žl~ quella t! piu ft,tgile. fin.i/mente q1;elIi, che pit, fi co1ifm1ar.o in uita, dtmmo ,-mche taJliati piu bmgamcnte de gli alm. Hor,i qt che fono in parte cf pofta .11 ..olc alfodati ¥¥ :iJl'ordine propoflo. . . . . . Et qui fla fine delfecondo libro ¥ I L TERZO LIBRO DEL L'A R CHI TE T TV RA DI M, V I T R V V I O. L Delfico Apollo nelle rifpofl:e date a Pithia, afferm˜ Socrate cO"cr di tut ti gli huomini fapientifsimo. ..dli (l“ dicc)cbe con prudenza, & dottifsimamentc dice!fc, che bifognaua, che i petti de gli huomini fo{Tro come fincfl:rc, & apertie, affine, che haudfcr˜ i fcnfi non occulti, ma pa ]cli da cflr conl“.daati. Voleffe Jddio, che la natura feguitando la opinione d1 Socrate fatto haueffe i petti apparenti, & chiari: perchc fe co ' ' !i folle {l:aw,non fobmente le uircu & i uitij dc gli animi (“ ucdcriano: ma anche le fcien:i e delle difcipline a gli occhi fottopofle con certo giudicio s'approucriano, & a gli crudi: i, & imendenti huomini grande,& fiabile riputatione s'accrefcercbbe.& per˜, perche la natura non a modo d'altri, ma al fuo co(“ fare ba uoluto, non puo effcre,che gli huomi ni con gli ingegni fotto i petti ofcurati habbi:tno potuto giudicare come fono le fcienzc dc gli artific“j del tutto af.:ofo,& gli artefici anchora che promettino la loro prudenza, fe non faranno dinarofi, ouero fe non faranno frati conofciuti per la uccchiezza delle loro officine, o non haueranno hauuto grati a, & eloquenza da piazza , non poffono per la indunria dc gli fiudi loro hauere tanto di credito, che creduto lor fia quello, di che fanno profef..ione. & qucflo {i pu˜ fpec ialmcnte conofcere da gli antichi fl:atuari, & pittori, che di quelli, coloro,c hc hanno hauuto i fcgni di dignitˆ, & la gratia di effer commenda ¥ ti, con eterna memoria {i mantengono alla pofierirˆ. Come fu Herone, Policleto, Phi dia., l.ifippo, & gli altri, che hanno con l'arte loro confcguha la nobilt:“.. perchc come r alle gran Cittˆ , ouero a i Re, oucro a nobili huomini fatti hanno opere, & fabriche, co{“ banno ottenuto quelloe> che io ho detto.Ma quei, che n di manco fiudio, & ingegno, & fo..ertia frati fono, n manco belle opere hanno lafciato a gli ignobili cittadini, & di 1ni nor fortuna, non hanno lafciato Jicordo di loro alcuno: pcrchc non dalla indufiria, & folcrtia affodati per la dcnf“tˆ delle u....e, non ha..endo rarit....l..una dall'ht..more, poi c..e fi m::.. _ teno in opera, pi:tnt, & poln1 durano con molte uulita alla ueccluezza ¥ & pero quelli ,: che fono dalla panceinferiore dcli' A pennino, per eh..fono portaci da I uoghi apr!chi, foeno migliori di quelli, che nafccno nella parte fupcnore ,& ucngono da luoghi opachi. Io ho efpofio quanto ho potuto con l'animo conf“dcr..re le copie neceO"arie :11 f..bricare, di che tempre fiano per la mefcolanza de 1 l..ro prmc..plJ, '!' quali perfe:tiom '. ..edifetti habbiano, accioche mamfcll:e fiano a cht JOtcnde d1 fabncare. & pero quelli, 1 quali potranno fcguitare le leggi di quefr! precetti, forano piu aueniti, & potranno far elcttione nelle opere dell'ufo di ciafcuna lpecie. EffcndoG adunque detto delle preparationi della materia. Relh. che ne gli altri uolumi io dica de gli edif“cij, & prima dc i fa cri Tcmpij de i Deiimmortali, & delleloro mifure, & proponioni, come conuicnc Ha uoluto Vitruuio nel decimo, & 1tlt1mo capo d1 quefto fecondo libro porre i.i dt'tferenz..a dr:gli alberi, che najeno d.tll,i pa1't.. dril Sole che aprica fi chiam.. , da qu..lli cb.. ne i luosbi ornbrofi rigua;-d,mo al Settenmone. e facrl .' cofˆ, & confermata da 'Palladio nell undecin-? o libro al quinto d..cimo Capo, & da 'Plinio uel feftodecimo libro, al trentef“monono Capo. 9.. LI..]teO folertia dell'arte; m:t dalla felicitHono frati abbandonati: come fu Hellas Atheniefe Chione Corinthio,Miagro Phocefe, Pharace Ephefio, Bedas Bizantio, & molti altr{. Similmente i pittoricome Arifl:omene Thaf“o,Policle, & Atramitino Nicomaco & gli altri,ai qua!i,n induftr!a, n fi-udio ..ell'arte, n.. ..okrtia manc˜ , m.. ouero Ja p..carobba,oladebtl fortuna? o..co,offerfupe....une!la a..?mone de..le ..oncorrcnze da gli aucrofarij,pofe ofi-aculo allado_o1gmtaloro. N..perocglt e da marau1gharli, Cc per l'ignoranzadell'Arteli ofcurano le umu: ma bene 1 huomo (i deue grandemente sdegnue, quandofpeffo la gratia dei c,onuitilufinhcuolmente ,-co_ft da i ueri giud}c!1 alla falfa approbatione conduca. Et pero Cc (come piacque a Socrate), fcnft, & le op1111oni, & le fcienzc crc ..ciwteo_odo_oalledifciplin.., fuffero !bte chiare, & manife..e , _ono.. ualercbbc la gratia, non J ambmonc: ma fe c1 fo{fe,chtcon ..ere, & certe fatiche 1mp1egate nello imparare le dot trine, giunto fuffe al colmo della fc1cnza, a queO:o fi darebbe uolentieri i lauori nelle ma ni: ma perche quelle non fonoillufl:ri, & apparenti, nello afpctto. (come penfamo che bifognaua)& iouedo,chc piu prcfi-o gli indotti, che i dotti auanzano di gratia: non ifiimandoio, chebuono fia il cotcnderc con gli ignoranti di ambitio11c : piu prefio con queO:i precetti dimoftrer˜ la uirtu della fcienza nofl:ra. Nel primo libro adunque, ˜ Imperatore, ti ho efpoflo dcli'Ane,& che potereella habbia, & di che difcipline faccia bi fogno, che l'Architetto fia ornato; & foggiunfi le cagioni, pcrche cofi bifognaua , che cgH ammacfi:rato foffc, & diuifi in Comma le ragioni della Architettura, & diuifcpoi, io l'ho diffinite: & oltra quc!l:o di(correndo, ho dimofl:rato quello, che era prima, & ncceffario delle mura, come fare Ci debbia la clcttione dc i luoghi Cani : & ho dimo!hat.. con defcrittioni di lince, quanti , & quali, & da che parte (piri no i uenti: & ho infcgnato cli fare igiufii compartimenti delle piazze , & dc i borghi dentro le mura, & con qucfio io ho po!l:o fine al pria10 uolumc. Nel fecondo anche io ho fornito di tramre della materia, che utilitˆ (i habbia da quella ne gli edificij ,& che uirtu le dia la natura. Hora nel terzo io dir˜ delle facrc cafe de gli Dei immortali , & efponer˜ io¥ che modo dfcr deono difegnatc. Detto ba Vitruuio nel p,áimo libro al te;--zy Capo, che tre fono li: patti dcU'.Architctttmt, una delle quali era la edificatione: detto ba fmzilmcnu, che la edificatione cr.t ili due parti diuif.z, 1ma cfeU.. quali appartene11a alla fabrica delle opere commv.ni, & publ1ehe, l'altra era pofl.i nel k fabricht priuate ¥ Ha uoltnigno animo legga il fottofi:ritto dift:orfo, & riti-ouando quello, che egli defidera,lodi meco la bontˆ-di Dio. & fe del tutto eglinon_(ar.“fatisfatto, aggmn.ga lo fludio, & il fo11ore alC opera da me cominciata; l'UTlo per ritrouar il uero, r alti-o per acct:ttare il buon animo, del quale io mi foccio perpetuo debitore. Tanta la forza della proportione, tanta la neccffitˆ, ta11ta l'utilitˆ di ef]ˆ nelle cof, che non puo alcuno 11 all' orecchie, n a gli occhi, n a gli altri fenfi recare alcrmu dilettatione f enZ!l-La con- 11eneuolez...za¥, & la rifPondenza delta >áagione, la dol/e tutto quello, cbe diletta, o piace, non pe1á altro diletta & piace ,fe non percbe tiene proportionata m1fi1ra, & moder:tto temperamento. ?,;[_on prima con diletto, &piacere nell'animo per le oreu/Jie difccndeno le uoci, & i j“ioni. -cbe traf non conuenghino iniproportionata ragione di tempo, & di diflanzai. Le belleinue..tioni de gli huomini tanto hanno del buono, quauto piu ingeniofamente fono proportionate. Effe. cacif]“ma cofa ntl comporre, & mefcolare le femplici medicine, la proportione, come nel forel.. Tiriaca, & il Mitridato. Diuina la forza de i numeri tra fe con rttgiione comparati. n Ji, puoidire, che mila fobrica di quefla uniuei-fitˆ, che noi mondo cbiammno ,& nel picciol mondo anchora, fia cofo, piu ampta, piu degna della conue,iettolezza del pefo, del numero,& della mifara. ,áon la quale il tempo, lo Jpacio, i mottim..nti, le uirt la faueUa, loa'ltificio, la nat11ra, il fapere, & ogni cofa m[omma diuina, & humana compofta, crefciuta, & pcrftta. Ilcbe com,: ueroi, cofi nv..flimoio,che util f“a il uolere con piu ampie indottioni prouarlo ¥ Q.!!ando a dunquefarˆda noi con bello, & fottile auuedirnentoprouifto, che tutto quello , cbefarˆfatto da noi f1a coni_ile..agioni delleproportioni compoflo: nonfolamt!nte fanmo giudici degni dt:lle ope-re degli ant1ch1..maanchora inuentoi"i,&operatoiái darioi fleffi di cofe r :ue, & e,á,áe/lenti .& ,pandobene ":m:,nonfi trouaffe al mondo, potrebbe cofoi che ueramente intendeffe il uatore delle propor..zon!,ritrouareinnumerabili precettid'Arcbitettura, nper temerariofarebbe ba,mto, pei-cbe mdifefafua prenderebbe la ragione. I.i qual cofa ba dato i-iputationea gli art,fici,com-:. mo_..o-al mondo,& gloria a i 'Principi. Volendo ad1mquenoi trattare delleproportioni, diremo P..1rf!1eramente, che cofap;áoportione,diftingueremole JPecie fue, e'7' in fine comparando L'ufod..cia[cunafPec1e,acciocl1efappiamo quale proportionea qual fo.brica conuenga. Molto ampzame ..te/iftend..quefto nome diproportione nella]ua fignif“catione, perche ogni conuenit:nz1t, &f“..n,gl1anzad.. cofe uolgarmente detta propo;átiune,& ancbe nella uirt1“ foftanzy,, nella'fU4l1tˆ, ..altrigc11eral,ffi,;1i capi fi dire effetáproponio11c. Ma noi pariamo dellauera propor-. l'{_ tio11e, 97-fo, (:f'che fofin“tˆ la fcbiera de gli [ciocchi, fi ba mnigno animo legga il fottofi:ritto dift:orfo, & riti-ouando quello, che egli defidera,lodi meco la bontˆ-di Dio. & fe del tutto eglinon_(ar.“fatisfatto, aggmn.ga lo fludio, & il fo11ore alC opera da me cominciata; l'UTlo per ritrouar il uero, r alti-o per acct:ttare il buon animo, del quale io mi foccio perpetuo debitore. Tanta la forza della proportione, tanta la neccffitˆ, ta11ta l'utilitˆ di ef]ˆ nelle cof, che non puo alcuno 11 all' orecchie, n a gli occhi, n a gli altri fenfi recare alcrmu dilettatione f enZ!l-La con- 11eneuolez...za¥, & la rifPondenza delta >áagione, la dol/e tutto quello, cbe diletta, o piace, non pe1á altro diletta & piace ,fe non percbe tiene proportionata m1fi1ra, & moder:tto temperamento. ?,;[_on prima con diletto, &piacere nell'animo per le oreu/Jie difccndeno le uoci, & i j“ioni. -cbe traf non conuenghino iniproportionata ragione di tempo, & di diflanzai. Le belleinue..tioni de gli huomini tanto hanno del buono, quauto piu ingeniofamente fono proportionate. Effe. cacif]“ma cofa ntl comporre, & mefcolare le femplici medicine, la proportione, come nel forel.. Tiriaca, & il Mitridato. Diuina la forza de i numeri tra fe con rttgiione comparati. n Ji, puoidire, che mila fobrica di quefla uniuei-fitˆ, che noi mondo cbiammno ,& nel picciol mondo anchora, fia cofo, piu ampta, piu degna della conue,iettolezza del pefo, del numero,& della mifara. ,áon la quale il tempo, lo Jpacio, i mottim..nti, le uirt la faueUa, loa'ltificio, la nat11ra, il fapere, & ogni cofa m[omma diuina, & humana compofta, crefciuta, & pcrftta. Ilcbe com,: ueroi, cofi nv..flimoio,che util f“a il uolere con piu ampie indottioni prouarlo ¥ Q.!!ando a dunquefarˆda noi con bello, & fottile auuedirnentoprouifto, che tutto quello , cbefarˆfatto da noi f1a coni_ile..agioni delleproportioni compoflo: nonfolamt!nte fanmo giudici degni dt:lle ope-re degli ant1ch1..maanchora inuentoi"i,&operatoiái darioi fleffi di cofe r :ue, & e,á,áe/lenti .& ,pandobene ":m:,nonfi trouaffe al mondo, potrebbe cofoi che ueramente intendeffe il uatore delle propor..zon!,ritrouareinnumerabili precettid'Arcbitettura, nper temerariofarebbe ba,mto, pei-cbe mdifefafua prenderebbe la ragione. I.i qual cofa ba dato i-iputationea gli art,fici,com-:. mo_..o-al mondo,& gloria a i 'Principi. Volendo ad1mquenoi trattare delleproportioni, diremo P..1rf!1eramente, che cofap;áoportione,diftingueremole JPecie fue, e'7' in fine comparando L'ufod..cia[cunafPec1e,acciocl1efappiamo quale proportionea qual fo.brica conuenga. Molto ampzame ..te/iftend..quefto nome diproportione nella]ua fignif“catione, perche ogni conuenit:nz1t, &f“..n,gl1anzad.. cofe uolgarmente detta propo;átiune,& ancbe nella uirt1“ foftanzy,, nella'fU4l1tˆ, ..altrigc11eral,ffi,;1i capi fi dire effetáproponio11c. Ma noi pariamo dellauera propor-. l'{_ tio11e, "t. I ! 1l -e tione, che compre[afotto la 't{tMntitˆ. non he lap;-oportionc fia q11d'ntitˆ, m.t perche pr911ri1t dcll.: q11antitˆ. Trouanfi due maniere di quantit:“.. ..na dt:tt:c con..inu.i,come linea, f operficie, corpo, tempo, & mouimento. l'altra detta q11a11t1ta partrta, & difreta, o feparata, ( comec _ Hogltamo dire) come il n,on..o due,trc,& quattro, & Lo p-rofenre delle fillabe 11el formar lecparole;,:;;~ le f.trole ifleffe un.: feparat .i dall'altr.t ¥ f!eU'u,1.t &-dell'altra !JIWltit.-“, proprio,c _ che 'condo c,afcuna fi d¥ca, le cofl: e,Tm eguali, o difeg11alt. Bi:nd)(: queft.z propmta fia ftiltao ..sftrita m ,;u1lte altre cofe,che11on f˜no qu.tntitˆ, pere be tf!tte le cofi:, ddle quali fi p1to f-ar tr:ife ,ilcm:a comparatione, oue10.f˜1to egu.ilitrafe, & pari, 0á1e-ro di/“:.'(1tali, & difPari.Hor.i io d;co,cbe i.i proportio11e t nel ;nm 1á0 di quelle cofe, cbe fi rrrerif“:eno ad altre, (:r la effer jifo t tale, c!Je ;1011/l.-i da fe, ma ba riguardo ad altro: &percbe 11n.: ,áofa m compar.itione d'1m'altra ( o piu, o n,cno, o tanto :ptr˜ delleproport1onialtre faranno tra cofe p,iri, & ....ttali, altre tr .. t!fcg¥i.:!i, o maggiori, o .ninori, che file fi.mo. Ma percbe noi r,1gion.rmo di qulla proportiene, d1e f“ truoua neil.i quanth.:i, per˜ dicemo,cbeproportfone altro non .. cbt: 1111.i tennh1ata h.ibitud:e, rifpctto, o comp.tr-''rone di due qua,1tir,“ comprefe fotto 1m'1fli:/Jo gene;-e ¥ come fatebbe d11enzlim:ri, duecorp.., d11e l11o_..hf,due tempi! due linee,due p(ani .p..rˆoc/Je 1101.. fi p110c _ dire propriamente, cbe l.l lmea fi.1 1;.,11or,á, o m.-iggzore , o peri all.i Jopt:rficte , come i:yJ1 /la be 111: a d;;-e; cbe 1111.: liuea, p.-i;-i all'altra, ..111.1ggiore, o minore. per,he la compar,1tione fifa di cofe co11tprrfa f..tto un¥ijl1jjo genere. Dif!“, terminttta, non in1uanto a 1101.., n in fo certa, ma tale cbcnon P"o effer altr.1,corne j“ did dapoi.Ifpedita adtmq11e la diffinitiom:de!l.r. proportione, rn.tnif fl,i cofa t', cbe ritro11andof“ ell.t nella quailtitˆ, alc1-111,1 appartenrr.“ allem1fitre, alcr,n.i a i nmneri, ,uc1'f/.1 far.“mefco/at,t dJ n,,m..ri, & di mifi1re. Li pertinente alle mifure, cbe fi chi,r ma Geomctricaf.zr:“ nelle quantit,í contim1e, le quali tutte cadeno fotto mifwra ¥ La pert.1:me a numeri, che detta .Aritbmetá,1, nelle qttantit:r. difl,me, & Jpai-.rte , come quaudocc,;li /i fo compar.itione da numero, a nu111ero ¥ La mefcol.Ita di numeri, & di mifureá, che I1am1onic áa fi cbiam.z, qudia cbt: comp:ir:t r tempi, e:,~ gli inte-rUttlli delle uoci, & gu ecce{fi,;::;-differen-.;:: .. delle p1áoportio,-1i,come fi d;r.“ nel qu!nto libro. Hora diremo della proportione Geometrica, l.z q11ale quandofi fo compar.ttione d'un.,z cofa co11t:ma ,i!l'altrtt, & detl.z .Adtlmzetica, cbe /icfa tr.z numeri. uoler:do ad¥mipte noir "tro:111re !e fpcciede!le propo;átioni,. b:[ogna f i,pere come fii ¥ no le c"fe tr,zfe compar,tte l :ma con l'.zltr.i. p,:r ta11to rit1áou.wdo ,101, cbt: le cofe fono tr,t (e oceguali, o difegitrtli, fi1ce11,fone l.i comp.zration:: ,!ire mo, che l.z proportio11e fard di ,ine maniere,cluna qrumJ.,, j“ f má.i comp.1r.itio11e di due 111-1,,tit:“ tra loro, cioe cbe 111.. non eccedi:-r.i l' altr.:,nzacfara r.into .z pu,1to: & quejl.i detta proportione di .1gg1tagl“.1n... l'.zltr.?, qu:wdo fi fiir.i comrar. 1tio,1c di due quamitˆ difig11,tli, do che mi.i eccedel"l C altra: & far.“ detta proportionc dicdifaguaglianz.:t. & cofi b,meremo ,fac J˜;á,i di propo,tione, delle quali la pdm,i 110,i ha j˜uo d1 fe llltr.i fJ,ec:e, ft:,-cbe f .t_'!, ..'{11agliam;.._z 110n fi p110 dlt'idcre, pcrcbe non 11afce fe non ,1d.u-:i'ifleff o modo. Ma l.zft'conda puo cf!c-rt: ili due 1t1oŽigene,á.ili,J,';mo q11.111do fi co11;para il pin al meno: l'altro quando fi compar.t. il men<>-al p:. il primo fi dir,í proportione di dijˆgguagl,anza dal m.ig,'{ iore. il fecondo, p;-opo;átione dr dif:tr?;gi:..gli.:11-z.i d,1l ininor.:. e:,~ pcrcbt tit.'1te fono le Jtecie cu ..0111p.ir.1re il pite al meno, quanto queile dr comp .. ;-.i;áe il meno .-il pm: per˜ dicbi,m:re,no le fPwe I tklla proportione dal m.1gg1orec, pt:rcbe poi l'ali re ci fa;á,1nno rnanifefle ¥ In m: modi aduilque fi fa comparat1one dal pi al meno,.cio in tre modi, il piu eccede il -me110c,, dico 111:Ua f empli,áe prol portione ¥ Il primo quando il piu contime il menopiu 1wlte .r. p1111to, & fi chiai1la prop<,rtione zr.ol..iplice, c..e cf1!e /cfae fi.1te a p@to, & 110n piu. il noue contiene il ire, tr..fiate a prmto: t altro.. quando rl piit e1mtitme il meno, & di piit alcrmaparte di quello, & fi ,ch1am.1 proport1one Jop1áa pa;-tico/máe : ptrcioche il piu ,: fopra il meno di q11..lcbe parte. come putttroa tre, che qtt.1ttro contiene r,-1: 1m.ifiata, & la i1.1 terza parte, che , u,;o .il 1crzymo Jc do 9uando 1l p:u cont,ene il meno ..na fiata,& pir, parti di quello>f:ome cim111e a t>áe; cbe c1111e .ontmJe tre 1az4/iata,. & dtfe parti dJ effe;. & quefta ft cbiama proportioiu: fopra partiente; per cht T E Jt. Z O, .be il rermintmaggiore contiencáil"1!nore una fi..ttr.. & [op..tt p'tfrfi[ce '{"Clto,copn la. aggiunt4'i di piu p.trti. Dcuefi per-0 intendere di quelle partr,cbe r.on mifzmmo zl t!ttto a pw!to. & qHe/kp _ fono k femplici, & tminerfali .fl,ccic della proportzon.. dcll4 magg 10;-.. dif.z_..g114g/:..;i-..a ¥ Hor..pdiuidercmo breuemente ciaf“:una delle predette JJ,ecu: m .dtrc ptu partteolarr di/lmttom ¥ La. mo/,.. tiplice ttdtmque fi di.iu1de in q11eflop-modo ¥[e la 1!'aggior q..antitˆ contf!liCrˆdue fiatc, & non piÈ.p , la minore, 11e 11afcera la proport1011ecbe fi_cb1am.t doppia, fe tre trtpla, fi quattro quadr:..pta, & cofl u,tininfimto. 111attroad1tc.. doppra, no11c a tre f!'ft.. ottn .. due}1tadrupfa. La proportionc [opraparticolarc fi tro..a m quefto mo1o: che fe il pru contrent ,. .."'mO una f...ta, &pmeza ,fa1ሠla proporti..:,c fe.f“J_utaltera; come_ {e, a 91uzttro; per..he fet cont..ene quattro..rJtJcra,n cntc, & di pitt la met;;i,che j 011 d111:. [e contener.i il terz,p oltr.: zl t1!tto f.mt, la prvpomonefef'l" it..,comc qu,1ttro a tre, ?tto a ..ief"'!qt:arto fefqu,q11arta,come dice, ad otto.fe wi qui?to J[quiq11inta, & cofl ua fcgmt..nd.. m mfi..zto. & fe 1t0ná.:mo ba:tere le .O,w..dell:z fopi-apart ,ente, diremo in qucflo modo : cbe zl pm co11t1ene zl meno una fiata, & due parti cf effo, ouero tre,o qual tro, & ccfl m inf!r1ito. f contene;ሠd..e parti di pi.., de..meno, dil-,1/]i fofr.:bip_,trtiente, come cinque a tre, che e 11n tanto & due ter... fo ti-e partr, cbwneraffi [opr.i tnpartzente, come , otto a cmq11c, che un tanto, & tre quinti. fcrptatháo,fopr .i "aparticolare, ne fgue, che zl maggiore contengii. il minore, ,áon alcund parte di qttcllo. & per˜ l.z moltiplice fopraparticolare comparando il piti. al me110,ritroua che il piu contiene il meno piu 11olte,& qualc7Je p;;irte di q11ello,f cute fiatc,& la met.“,f.rr.-“ proportione doppia fefquialtera, come cinque a duc:fe tre /“.:tte,&-la metˆ,fa,-,“rripla fefqr,ialtera)& cofi m infinito:& fimi/mente due,& un terzy come fette a tre,.loppittfcfquiterza; fetrefiatep, &rmterzo,fai-ˆtriplafefiJuipterza. & cofi ua difcorrendop. 'Parimente la mcltiplice fopra particmte proportione in quahto moltiplic.e, il pituont,:nerˆ-il meno piu fiate, & in.']tl4nto f opra partit:nte il piu contenerˆ ak[wnte parti del meno ¥fe due fi.ttc,& due partifara dop piafoprdbipartitmte,come dodici a cinq1re ;fe due fiae & tre parti,far.“ doppitt fopra triparti ente, come tredici a cinque, & cofi in infinito.come fe il piu conteneffe il mmo tre fiate, & due parti,[arebbe tripla [oprabipart.'11te,come d“ccffette a cirup,e:fc tre fi.tte;& tre pal'ti,farebbe tr.. piaJopratriparrient11, come diˆotto a cinque. ('1" cofi [egucndo nelf altre. & percbe per ,morifpetto egli fl concfce r altro, per˜ d.tlle Jpecie delle propo;-tioni della difaggu.iglianza del maggiore al mhto;áe . fi banno Le .O,t:cie della di[agg11aglian:za del minore al m.iggiore : n ui altra diffe>"en-za , fe non cbe fi come nella prima fi cominciav,a dal pi11 , & fi temiza1!4 nel meno, cofi in qm:fta fi comincia dal meno, & fi termina nel piu, & fi muta quella, p.n-ticol.:.fopni, 11ell" particola fotto. per˜ fldicc fotto moltiplice;[otto doppia ,fotto fePJuialtera ,fotto fefquitcrza. Egli fi de11e auucrtire, ('be in due modi una '/1fantit.“ p,1rtc dell'altra , ilfrimo quando la parte a una quantitˆ prefa fecondo alquante fi.7,te a punto , entra nel tutto di,pp11nto; cio quando it partitore entra a punto nella cofa partita, & niente gli ttuanza. O!.!,eftttnoi cbiamaremo parte moltiplicante. & queft.i /;;t 11era, & propria intelligenza, di questonome, che parte, /i cbramtt. In altro modo p.m e quella, cbe prejˆ qnante fiate rmoi, m::i nonti render inth:o, & fi chiama parte aggi1111ta, imperocbe aJg1011ta co11 ttn'altra parte fa il tutto. I.' e/femp.o deUa pa;-te 11roltiplicttta , come due a.fiti,imperocbe due mifi,ra fe1, & ui entrtfptre/i ate a p1111to: come tre a noue, otto .i trent.1 d11e. l'ejf empio della parte aggiu11t,1 l come dNe Al_cinque, percbe due prefo due fi,itc 110n fa cinque, prcfo tre /iate paf]ˆ cinque. ..efle p.irti agg11, nte fono per˜ ,ompojkdiparti rooltiplim11ti_, pc.cbe il dJ,e compofto di1mitˆ, lepqu.1umij.. . ' rano 1\.. z. rano due, erlt-1ando11i due f“ate aápunto. &átanto fia detto cerca la diffinitionc, & dirdfione de/ proportio11e. Hor,t fl dir.i quello, cbe nenaje.Dalle prop_ortioniadimque najeno leco1,Jparatio- 11i,& i rif/Jttti,che banno tr.:zfe, c1oc quando ,ma proport1011e comparata con l'altra. & quefle f“mig li.mZ! di proportio11i_f“,cbian1i1no proport....nabtˆ: &ftcome l,1 proport,_,ione _,..-ifj;ct to, &, com,1,;nien-z:.1 di d1ic quanti/ a cornprcfo fotto tm ifte/Jo genere, cof“ la proport1onahta nfPctto, & comp.ir,rtiorte non d'una q1,1.111titˆ a/faltra,, áma d'tm.t proportione all':1.ltra. Come fa- f ;-ebbe a r tale partimento, t! fempre il denomi11,11orr: dellaproportione. 'P:zrtire altro non ,J, cbe 1!dere quante fiate 1m nr,meroentmnell'altro, irtpello, c/u; ,w.:;i:za. L.t daue rttgione11ole, cbe,dalp.trtime11to, & da quello, che ;,c)1,1J“ cono] c,t !l nome di ciafczm:z ptoportwue:ccco lo e_(Jempio ¥ fe wwi {,:tpere come fi c/}lam.i la proport1one Jr,1 qtt,t-:. t>áo, & otto , p,irtir :zi otto per quattro, cio rtedi qua7lte fi,itc il quamo t'1Jtra11e/ l'ctto .. & trotterai, cbc quattro e11tr:t due Jiatr1 a punto: da due adu11que chiame;áai la pro fOrtione ; ch tra otto, 6~ quattro: & dirai, che l,t proportioni: doppi,t. Similmente j wtoi j."-pere come fl cbiam:z la proponione, cbe tr.t cinpte, & fe,{ici, parttrai fedrct per cinque, & titroumii, che'[ c:,JtJ1te t:-itra in {dic1 tre fiate, t-.r per˜ d-ai, cbe piáoportionc n-ipl.i, effendo denominat.z da tre, &pe;-cheglzreft,iu110,che l.1 q11i11ta parte di cinqtte, per˜ dirai, che quel-la propcrtione tnpl,lftfq11i1ui11ta, & convjer.ri, quella effer compofta, cio moltiplice J˜prap_arti..o!:i:c , &coft fa!á1i 1;clle altre ¥ DallaJopradctt4 cog,rnt1011e ( come ho detto)fi c,wa que ft,1.11t1lit.i, che /i prio /ttf-¥'re;qu.iltáproportio11e i' pojl,i tra le maggiori> & quate tra le 111i1101ái, & quale trrt l' eg1tali, & fimili proportioni.fi1111li f˜noquelle, d1e lwmo fimili , & le ifleffedeno11,inarioni , 111.tggfori fono quelle, dJe banno m.iggtore dtmomil'atione,. & minori ,. 1,1i-. nore,p..rcbe la de11011,in,1tione dt:tta ejJcr tanto gr.wJc:,. q11a11to il numero, che l.t dinota. Et,_ pero l I q1tad1á:1pli ,! 1,;.1_fgiore dt:IL. tripl.i , percb:: qá¥tIfa ,i.rl qu.1ttto , que/l.z de110- 1m:1at,tdal tre. 6:"cof“I 1fa..1pulrt:r,1 i: maggiort dell,tfoPJ11,ter..t, pe;áche l.z JeJiJ11i.dur.1 J deno1mn,ita d,,/1.,imet,!,..a fefit111terza da1m te..zo ¥ & ne i i'Otti quanto J maggiote zl denom.in..ttoreJ..l rotto,tanto t mmo1áe 1l_rotto '. e-"5: pero 1t11quarto Jrne110 d'un tet'zy. pc:rcbe q11:1tt;-o mag- g1o!ác d.. tr..: &per.. 1111.1 trrplafojq1..1.ilter:z_ 1r1agg1c,re d'm;.rtripfaJŽfqmter:z:-r:ma_,ma triplafef'jtuter,a t !,1.1gg101e, dJe1m.._,opp1.ife[']uralte...z, &11,..flo noupci:l.z d..ZOfllmatlo..e dt( rotto,, 1. " ,á , rna rano due, erlt-1ando11i due f“ate aápunto. &átanto fia detto cerca la diffinitionc, & dirdfione de/ proportio11e. Hor,t fl dir.i quello, cbe nenaje.Dalle prop_ortioniadimque najeno leco1,Jparatio- 11i,& i rif/Jttti,che banno tr.:zfe, c1oc quando ,ma proport1011e comparata con l'altra. & quefle f“mig li.mZ! di proportio11i_f“,cbian1i1no proport....nabtˆ: &ftcome l,1 proport,_,ione _,..-ifj;ct to, &, com,1,;nien-z:.1 di d1ic quanti/ a cornprcfo fotto tm ifte/Jo genere, cof“ la proport1onahta nfPctto, & comp.ir,rtiorte non d'una q1,1.111titˆ a/faltra,, áma d'tm.t proportione all':1.ltra. Come fa- f ;-ebbe a r tale partimento, t! fempre il denomi11,11orr: dellaproportione. 'P:zrtire altro non ,J, cbe 1!dere quante fiate 1m nr,meroentmnell'altro, irtpello, c/u; ,w.:;i:za. L.t daue rttgione11ole, cbe,dalp.trtime11to, & da quello, che ;,c)1,1J“ cono] c,t !l nome di ciafczm:z ptoportwue:ccco lo e_(Jempio ¥ fe wwi {,:tpere come fi c/}lam.i la proport1one Jr,1 qtt,t-:. t>áo, & otto , p,irtir :zi otto per quattro, cio rtedi qua7lte fi,itc il quamo t'1Jtra11e/ l'ctto .. & trotterai, cbc quattro e11tr:t due Jiatr1 a punto: da due adu11que chiame;áai la pro fOrtione ; ch tra otto, 6~ quattro: & dirai, che l,t proportioni: doppi,t. Similmente j wtoi j."-pere come fl cbiam:z la proponione, cbe tr.t cinpte, & fe,{ici, parttrai fedrct per cinque, & titroumii, che'[ c:,JtJ1te t:-itra in {dic1 tre fiate, t-.r per˜ d-ai, cbe piáoportionc n-ipl.i, effendo denominat.z da tre, &pe;-cheglzreft,iu110,che l.1 q11i11ta parte di cinqtte, per˜ dirai, che quel-la propcrtione tnpl,lftfq11i1ui11ta, & convjer.ri, quella effer compofta, cio moltiplice J˜prap_arti..o!:i:c , &coft fa!á1i 1;clle altre ¥ DallaJopradctt4 cog,rnt1011e ( come ho detto)fi c,wa que ft,1.11t1lit.i, che /i prio /ttf-¥'re;qu.iltáproportio11e i' pojl,i tra le maggiori> & quate tra le 111i1101ái, & quale trrt l' eg1tali, & fimili proportioni.fi1111li f˜noquelle, d1e lwmo fimili , & le ifleffedeno11,inarioni , 111.tggfori fono quelle, dJe banno m.iggtore dtmomil'atione,. & minori ,. 1,1i-. nore,p..rcbe la de11011,in,1tione dt:tta ejJcr tanto gr.wJc:,. q11a11to il numero, che l.t dinota. Et,_ pero l I q1tad1á:1pli ,! 1,;.1_fgiore dt:IL. tripl.i , percb:: qá¥tIfa ,i.rl qu.1ttto , que/l.z de110- 1m:1at,tdal tre. 6:"cof“I 1fa..1pulrt:r,1 i: maggiort dell,tfoPJ11,ter..t, pe;áche l.z JeJiJ11i.dur.1 J deno1mn,ita d,,/1.,imet,!,..a fefit111terza da1m te..zo ¥ & ne i i'Otti quanto J maggiote zl denom.in..ttoreJ..l rotto,tanto t mmo1áe 1l_rotto '. e-"5: pero 1t11quarto Jrne110 d'un tet'zy. pc:rcbe q11:1tt;-o mag- g1o!ác d.. tr..: &per.. 1111.1 trrplafojq1..1.ilter:z_ 1r1agg1c,re d'm;.rtripfaJŽfqmter:z:-r:ma_,ma triplafef'jtuter,a t !,1.1gg101e, dJe1m.._,opp1.ife[']uralte...z, &11,..flo noupci:l.z d..ZOfllmatlo..e dt( rotto,, 1. " ,á , rna 101 ma per la denomi1uttia11e dil numero intiˆo, cbe maggiore .. fh,..ilmente ueUe proporti?ni..pra _ partienti m.iggio1ác quel!a, cbe da nm:1t1á0 magg10re dcnomn..t:z. EtpetcbemeJlw s mte.. _ d.J,io dico, che l.z p1áoport1011e fop,-apartu:nt.. 111.wd.. ti pru cont,rne 1L meno t!..Ja f“at,1, & pm parti d1 e!Jo, & qucflo tanto dal numero d1 eff parti, qumzto dall:t deno,,uuallone, & quanto dall'uno, & da/l'altro. D:zl numero delletpart1 quando il piu contiene il meno ,m.i fiata,<:,-. due p.zrti di q11cllo, fi dice foprabip,irtiente ;fe treJoprattip.trtiente, & cofi nel re{lo,. D.:zlla de nomin.1tione delle parti, quando il piu contiene il meno un.1 /i:ita, & le p.1rti, cbe fono ta:Q del meno ,/i dice foprap:trtiente le ti:rzy, Dall'uno, &d.1ll',1ltra , cio dal nmne.,-o, & dalla deno.. minatione delle p.zrti : come fe dicefl f˜prabipartiente le te1á.. ¥ Dico adunque,cbe fecvndo_l.i pri ma denominatione, che ejprime quante parti del n11me;-o minore fono contenu-te nel m,1Jgiore,s'in .. tende la proportio111ru1ggio;-e; pcrcbe la feconda, che ..!prime quali fia,10 quelle patti del numero mtore , quella ijteff:z , come dire: l.z fopraottopart:nte le w1dec“me m,z_ogiore , cbe la fopr.:1.tripart1ente le undecime , percbe quefta d:zl numero minore , cbe t;áe , quella dal maggiore , cbe otto , fi denomina , effendo la feconda dcll?minntio11e la iftefla 11e/1'11na , & nell'altr,i ¥ Qf!,i ci bifognerebbe la gcnL'ratione , & L1 proprietˆ di ciafcuna propor:. tione , & quel bello di{corfo , cbe fanno gli ..tfritbmetici prorwrdo , cbe ogni difigguagli. mza nafi:e d,i!l'aggsuzglianza , & cbe /.z egualitˆ principio ddl.i difegu.:zlitˆ , & cbe ogni dij..gu.ilitˆ fi riduce all'egualitd: ma bi[ogn,t lafi,ire cofi 4/te conf“derationi a quelli, cbe uogliono trouare il principio di tutte le cofe ,-reate , la tmit.í trina di quello, & la p;áoduttione non di quefle fabr,cbe p.zrticol.iri, 111.1 della umui:rfit .1; del r,iondo, & delle cofe 7 cbe ui fono dt.7ltro., p.1;-ler.:mo adimq!le del racco,..lie;áe, moltiplicare, fcem .. re, & p:Mire delle proportioni. 'Pe;ácbe Virr. in molti luoghi, lie1t.1, pone, partt[ce le proponioni ;come fi uedd nel primo Capo delp;áefe111 e libro, & ,il feco11Jo, & all'ultimo ¥ & nel quarto altter.. Capo ¥ & infinite fono le occotrcn.. di fruhfi piu d'una cbe d'1m'altra prnpo,-tfone, come 11ell.i di:lifio11e Je i corpi delle fabricl1e, ;:e gli..tftru,r.zbb,1i,.(.1le, lo,?gic, b.:rfilicbe, & ,tltre cofe di gran momento nel raddoppiarti corpi , nel trorwá le linee proport ionali, nd fi:o;ázare i pim1i, nell:i 1,uc/)111:ztione, & in f˜mm.itin OJni cofa all',Arlefottopoft,1 ¥ Ilor al propofito ¥ 'Pc;á raccogl:re due proportiom inficrne bifog; n.1 trottare il dcnomin,ltore dell.1 proporlione prodotta: d,1poir,zcc0Jlicre i numer-i pojli J˜ttc,, l.tle1f.i p,oportione prodotta. IL prir110 fifa ,i queftn rno.!o. molriplica il denomi11.1rore ,lunaproportio11e, nel denominatore dell'altra, cr cofi11e refle>á.i il denomm.1tore della r.iccolta , &tprodotta de11ominatio11e. Il fecondo fi fo ,noltiplicando tra fe i mm1cri amecedenti delle propofl,e proportio11i , & moltiplicando i nmneri con[cguc11ti anche tra fo , armertendo ,be quefla regola ci fl:rue nelle proportioni fim:glianti, cio qUttndo amend1!e fono .fi:14 dif...zuali:i nza d.d maggiore, ouero amendue dal minore. Hor.z all'el[empio. ceco /:i proportione che d tr,i noue,& tre, mpl.1,& /.1 r.t.{ione, cbe tra quattro due doppi.i: uoglio raccogliere rma tripl,1, & una doppia, & 11e,/e;,e cbe piáoportione 11afe: rrzolt iplica ad:mque i denomi11.itori, cbe fono due, & tre: & dirai cbe ne uien J'i:i. quefto ad.1mq11c [:tr,i deno111inatore dell,i prodotta proportione: e:.,~pl'Yñ d,irma tripla, &darm,idoppi.rnenafce unafefl..pJa.iltcheapp. zte per li ma,,.,,-i moltiplicati d'amendue le proportioni: perchc 1,10/tiplic:mdo 1ume, per quattro, ne uie111.. tm1tafei, & t;-e per due ne uien f-i: l.t doue t1áe11ta fi rifPetto a fei ritiene proportione d1.mominata feftupla. Voglio anche nelle [opraparticolari darne lo effempiot,. & raccogliere l.t {“:fquialtera,cbe tra tre, & due, e;,-la J..fquiterza, che h;-atre &ql!,tt tro , ,,,oltiplico nte.. cbe dcnom:11.1tore della fefqui.:zlter.i in un te;-z_p, che de11ominatore ddl.t fe(qmter"Z.!t, & ne nafe drte, che ,J denominator.. della p,odottaproportione :'.& per˜ dauna fejquialtera, 1{7 da 11,1a fifrpdterza raccolte i,1[,eUJc , ne na_f:e 1m,t dopput : molt“plic.1 _ ad!mq11c I numeri antecedenti, c/Jc fono tre & quattro, ne 1tm dodici , & i confogucnti che fon due e t,áe, & ne uien fei ¥ aclmllf t!e dodici ,i fez time p;-oporticne doppia. Q'f,e]lo gioua neJ la m;1ficagr.n1d:ir1eme. Ecco , quando la co,if˜11:11r{:_t vwf“cale dt!f a di.ipcnte fia íI! proportio rlt J.l lfJtO ¥e fefqu1,1ltera ,& lad,ateffaran in [efquiterz.i :fe egli ft ponen“ infieme /:una., & laltr4..afe 11e caucrˆ la diapafon , che in proportion doppill.d'una qrunt.z adunquc, & a Ull,l, quartafiaJˆ ,m'ottaua. Similmenteaaddlm-cmo lo effmpio nelle foprapartienti.uolcndo adunque a'lg“u11ere {a foprahifa..ti':'7te le te:,zy,come ciwp,e a ..e; alla fop>'a tripartier.tc le qu:rrte, com.. J“:ttta cmque ¥fi Pt'{lia 1ldenormn.zto1áe de/fa J˜pr:ibpertáente le terz.!, cbe uno 6~ due ter'{!, & fi moltiplica infiemecoldenominatol'c ddt.i fopratripartientc le q11a1áte, cbe rmo, &tre 'fHarti ,& fi raccoglie due, & undici ducdccimi , d.i i quali naf<:e la doppia tmdecipartientc le duodecime. ceco, moltiplica cinque, & fette che fono li primi numeti delle predette proportioni ,[,produce trent,icinque :mollipl:aant:bei fecondi, che fon tre, &quattro, ne uie iie dodici. trentacinp1e adtmque contiene il dodici due fiate, & ne atta1t'Z.fnO undect ducdeci1ni: & cofi fi 1áacccglicno le proportioniquando amenduefono [,mili ¥ M,1. quando fono di/fimi/ i, cio una dcli.i maggiore, & l'altra del/4 minore, alihora qudla propcrtione, che de11omi '1'1ttt dalla m4ggior quantitˆ ,fi dette partire per L'altra ¥ fia adunque da comporre una {otto doppia,come 1mo & dui, con una fefl[uialtt:ra, come tre a due. la fotto doppia dmominata ,lai due, come La doppia. -Ž,-la fefqmaltera derromi11,.%ta dall'un, o~ m ezy , che t1 meno della doppia. partifcafi dunque dua penm &mezy, nerefta tmo, &unterzy: & per˜ JaUefopredetu proportionine uiene una fottofefquiterza. ecco un.i 6~ due [opra, tre & d!te, moltiplica i primi numeri, cbe fono uno, & tiáe, fanno tre. il cbe fi deue 1tot.-1re fotto urui linea ¥ dapoi moltiplica due in due, ne rifaltetˆ qtNtttro, & tre a quattro, & in proportione fotto fef'f llíterza. Ma quando bifog110 fi,i di componere piu di d::e proportio11i i,ificn,c, componerai con la terza quello, cbc 1áifidta dalle due prime, & l.1. compofta d1 tre componerai con la quarta, & cofl and,mti feguitando ¥ & di queflo pt:o ba/lare 1mo e.Ifmpio ¥ in quefti 1111mcri, quattro tre, trl!. 6-due, tre & uno ¥ D.1lle proport :o,1i adun,1 He di quattro a tre, cbc fefcJuiterza, & d1 tre Il dHe, cbc fe[lfuialtc,-a, ne 11afce, come s' detto, una doppia: laqual partita, pt'Y litfegue11tcfequialtera tre a due ,folaj“.'qurtirza, la q1,al moltiplicata ninna tripla, che h,t tre ad imo fo !ti quadrupla , che ba quattl"O ad 1111() ¥ D.-1/le cofe giˆ dette ne nafce, cbe di due propor# 011i di d!J'aguaglianza dal maggiore inj“emc compoflc ne nafce la propcnione dtll.z d,jaguatlianza del maggiore: ma /: una & l'afoá.t l m.1ggiore . confeguentune,1te da dm: propomoniadcli.i difaguaglianza dal mir.ore ,fl prodflce la proportionc de/I.i ,/ifag11,lglw1za dal minore, 111aaCima &f alt:ra mimm:proport1one. Ma da 11nade!li maggic,rt, t's-l'altra della minore fi fo tale proportionc, quale quella, dJe denominata dal mmu:ro ni.:Jgiore. Ma la proportione deU'aguaglianza, t:on 91t1:lu de/I.i rnag__'{ir.;á,: difag11agli,wza prodi!ce Li i/li:J!a pro pomone dell.t m.lggwr difaguagli.anza, (sfa lo ifl..?o rifPondi:nte ,-ortla proportioni.: dell,z minor d,jagz,agll,w .. ¥ per il che /i ttede, cbe la p,-opcrl ione ddJ'a._egu.1.glianza r,tcltiplic,1ta in fc fteDˆ prodMce laa>á,,z_'{ionc deU'aggJtaglianz..a. Et q11eflo detto fia di:l componimento delle proport1011i Ma 1ut::ndo uorremo fottrarre una proportione d.1ll'altta,ct crmofcer q114fe praportione n1Jl.1: bifog11,1 pan ire conqucflo artttertimento,d,c(fi come ne i111m1eri s' detto d,e fi frua il minore dal m.1ggiore) cofi nel k proportioni fi leua la minore dalla maxgiore. 'P;-imament e adunque fi pa,áte 1L denominatol'e de/14 maggiore,pcr lo denomin,ztore dalla mi11orc,et fi produce il denominatore di q11el/a,cbe refla,dapoi, perli 1n1meri po]lifotto le date proportioni.pongefi adunq;fopra una linea t1á.1fi1trf.i t numeri dt'f14. 11111:cgior proportione ( cbe quella che fi dette partire) & di fotto i numeri della minore,d.1poi fl.i moltiplicato il primo antecedente numero di quelli proportione, eh: fi deue partire, pe>' lo co11fcgimste del partitore:, perche fi far,t l'anteccdent t:, & primo dJ q1tella proportione , cbc refla, & p1r /11 moltiplic.:tione del fecondo 11umero dcli.i proportio,1e da effe;-diuij:i per lo antc.'etádente della diuic!Dtte, 11c n.ifce 11 co11fegueute dcU.t 1áefta11te ¥ C:" quc_llo 1rwdo co11uiene col partire de i rotrr11" lgari. potfiam cafo, che uogltam-0 famáan-e una doppia da una tripla. panitai ad1mquc tre, ,IN i denominatore de/1.i tripla, per due, cl/ den011,;natore dell.1 doppia,& ne ttenirˆ uno & mc ..,!!.Il 'fltle fi deRomina lafefqui"lter4 ¥ Sia,,o q11efli 11um.rinc.:e., & tre in p>áoport1one tripla; & íN T F. 1(. Z 6. 103 & in dopp“a17uattro & due; m_oltipli..a 1JOu.e p..r due, nertiiene .dicintto & 'tre in quattro ?-uer _ _ uien dodici.al qt'4l numero diciotto m proport1one fefqmaltera. Coji a11cbe nell:t proport1.0u: J˜praparticolare fi procederˆ , come farebh.e il leua;-e :ma f4i nere dell'un.i, e':r dell'id tra: ma fe amc,,due faran.i10 o della maggiore, o ,te/la min..ore dif.1gua glian.. , & tra fe fimiglianti, cio fe la p-ropofla proportione ft partir.i per fe flefjˆ, ne rjj“, lter.“ la l'agione ddf ag guaglianza : e':r in [omma fe tm.t .fˆr:“ dell,t maggiore, & l' alt'(a della minore dfigu:igli.mza , ft prndu;-d un,t propo;átine, che baued piu in qru:}Ja f4rá te d, Il i proportione , che fi deue partire , che di quella , che parte, & farˆ quell.i.-, che fi ejprime pe-r lo mime;áoám.iggiore. Et t,mto 110.glio, che dt:tto fra dello accrefcere ,jern:tre , orparti;áe deile proportiorn. 1Vfta cbc noi po;-t.ztno in,m.. qHello, che piu importa, & cofa mirabile per f:i pere dt!Je fi-;tiglftm.. delle: prt>portioni, & ci giouc.7":í ,1e/le cofe ciuili, ne,i dirfcorfi della rmjica , & in molte cofe, che tutro it d“ ci ueugor.o per le 'l!Mni. R..¤fumen4()rqut:llo, che detto hauC"mo feccndu il difcorfo di .Alchi-ndo antiquo al!tore, che a 1r.e nongrauerˆ: di p0:!ere per maggior intelligenza ¥ pyjmamente adtmqHe egli pone quattro diffinitioni : ,6.. fon quc:Jti , com.: p;áir1c!pij. 'P,oportioni: Jambieuole b,1bit!{dfne di di!e quantitˆ fotto un'ifleffo genere. Q.:f_ando didue quantit.“ wmpref fotto 11,i'ifte!Jo genere una parteCaltra, q11ello che re/la i la proportione della partita, ,1-/!ap.1;-t!trice. &queftos'dichi.trito. L:t prodottione .. ouc;áo l.i compofitio;ie d' 11na proportio11e con l'altra non altro, clit la dt¥ ticminatione cffer protlott.:z dalle denomin:rt ioni. quefto con effemp..á moftrarrw. L'cffer diuifa una proportione per 11.n',iltr.t, 01:ero ef[er fottratta, non altro, cbe quarido la ,denominatio1:e dell.-r proportione da effe;á partit a,t dirtfa per '4 denominai ione della diuideme. Da -poi egli pone alcunepropofitioui, che fono le inf,-a(aiue. E la denominatione di:/la propor-tione di qual ti piace di due e/tremi, _{ˆrˆ moltiplicataml (e condo, fi produ;-,-ˆ ;z p;-imo. pucht: fe per la feccmda diffinitione p,trtfto it primo pt:r lo fecondo, -ne nafi:c il denorui.natore : ad1mq11e moltiplicata l,i denorninatione nel fecondo , ne nafcerˆ il primor. La feconda prfYpofitione 1ttef/tt.Q.!!,ando tra due interpo{lo un mezg,che habbia proportione' con am ándu :' t proportione,che b.merJ il primo al terzy, farˆ cO'mpofta d:z{fe proportilmi,che ha il p1áirr.o al mezg,rcr il m(;{p a! te-rzy.fia110 tre termini,due,q1::t.ttrv,dodici,& quello di mezo bai, b1a.qv.alcbepropo;-tione co gl1 eflremi:io dico,i:be laproportione, che tra'l pnm.. t!l terzy, coni pofla della proportfone, cbe ba il primo con quel di mezg,& quello di mez..o con il terz...-t:ffendo adunque tra dr1.e,& dodici proportior.e feftupla, dico,che la Ji:jfopla, compofta dalla p-roportione, cl:e ba d11e a q11attro , & quattro a dod i. ecco , il denominatore tra due & tp!attl'r ..a diffinitione , che la proportionc, che i t"1a lo a, & il c. come tra due & dodie1, che Lr. Lfe/lupla, f“acompofla dalla p..IJ..ortione, cheJt1á.. ..o a, & b: cio tra due, e;,~ quattr.., cbe f 1 doppia, & tra b. & c. c1oe quattro.. dodtct, che t"Alfl..: adu..1qued..,ma d"pp1a, &eI , da una tripla ne nafce una feflupla. Seguita la terza propofmone dt JLlcbmdo. [ Smo quanti m..fi no...lia, dico che la proportione, cbe tra gli effmni , i: comp,,fta di tNtteLe y1oportioni, cbc han,u, i me.. tra fe. Sia tra a, & d. dire intennedij b, &c. “o dico, che la proportione di a, ˆ d. compofta delle proportiom , che fono tra a, & b. tra h, & e. tra c & d. impercche per la precedente la proportione , che tr:t a, & c ¥ compofla dallaeproportione, cbe tra a & b. & tra b & c. maela proportíone che tra b, & d. comporta J.:lla proport:one cbe trn b. & c. & c, e:r d. per la iflef“z propofitione ¥ adonc1ue lit p1áop ort1one, che tra a , & d. compofla di tutte propoi't ioni, che fo110 tra i mcz..!.. & cofi fi ba1.1..irˆ a prou.-m , quando fuffero pt mezj. (!7" dt fopram: bauemo con gli cf)mpidettoea baflan-za:ma horaefiereplica per feg11itar l'ordine di .A-lchindo , & per effercitio della memoria, in cofa di tanta il,1port.i11..1. 1A 1uarta , che fe alcuna p1oportione, compofla di due proportioni, l.1 fi1a co1merf.i compofla delle co,zuerfe. fia la proportio11e di a, ˆ b. compofla dell.-t proportione d1 e, ˆ J.e& d1 e, ˆ-f. io dico che la p1'oportione di b. ad a. fjrˆ compofla della páoponiov. e di d, ˆ c. & di f. ad e. perc/Je fia110 continiMte le proportioni di e, ˆ d. & di e,e4d f. tra g. h. K. di modo cbe g. fi:i ad b. cot,u: c, ,í d. & b, .i K. co1,1e e. ad f.dicoe, che la propo;átione t;á.z a, & b.Jˆr,icompofl.-i della proportioneedi g. ad b. & dieh.eˆ K. & per˜ per lafconda propofitione, la p;-oportione di a, .-“; b.frm“ come l.t proportionedi g, d K. adt111i]Ue aU'incomroelaproportioneedi b ad a.f<11'<í come K. ˆ ..!!á waela proeportione di K ˆ g. per la rflef[a propof“tione J f.1tta dall:t proportione di K. ad b. ŽJ~ d, b. ˆeg. ma K atl h. come f. ad e. & h. ˆ g. & come d. ˆ c. adm1q11e b ad a. Ja;-ˆ co111pofto dalla proportione, che tra d & e. & tra f. & e. il clic d lo intmto 11oftro. Finite {eediffinitioni, & le propofltioni, che pone .A-lcb1do, fi ,1ie11e alle regole, lt:quali fono quefle. f:!.!!jtndo di fei quantitˆ laproportionc , cbe tra /:i prir,,a , & {4 _(econda, compofla dr/Lt proportione , che ba la tuZ:_t .ill.:t qf(a;á/a , & la quinta aUa Ji.{l:t , fi fam;o tr.ecer.to , & feffanta IJ,rcie di compofitioni , di trentafi, delle q:di fol.imente ci pott:mpferu“re ¥ il reflante inutile ¥ & quefto m,.ll/ifcfto , J noi ponemo , cbe la proportio. ne:, che trtt a, & b. fia compo{t.z delle proportioni , clJe fono tta e, & d. tra e, & f. percbte/Jendo fei i termii ,fi puo intendere l.1 proportione di d11e, q11al fi uogl:a eff er ompcfl.adi due proportiolli, che f,.tno tra z quattro tenm,11 reft.mti. Il che far .“ dicbiarito poter/i f.rre per 11ia dt:lla moltiplicationee. Da quefl1fei tmni11i ucngono trenta IJ,ac11 d;_{l;r.ti.;dieci da a. ot-. to d:t b.fei da c. quattro da d. due da e. &niuno d.-i f. pen-he tutti fimo Jlati prima co1iip1áefi. le qual, cofe fono m.tnifcfte dalla fottopofla tauola ¥ doue fono cinq!1e compartimenti, nel prmzode I qual, t' la compar.itione di a. agli ,tlt;-i tcrm,m, & de gli altri tennini ad a. nel feco11.0 la comparatione dt b, a gli altri, & de gli altri .i b. nt:l terzo l,t compar,ttione del e. nel <1uar to di b. nel quimo di e. a gli alm, & de ,'lii altri a quellie. percbe ad1tnq11e erano fei termini ri"!'> ffidue, cl,e foceuano lo IJ,.1cio compoflo., i reflanti [e-ranno quattro. de i quali ne [ararno uinttq ..ttro ordini, cbe fanno folxmente dodici !J,.1e1j. & perche qttefto s'mtcnda bene fiano rirncffi quefti termini a b. cbe fanno I.i propomo11c di a, ˆ b. 16r la conuerf.i di b. ad a. reflaran- no ¥fo4 l,.'' I ..B -Jt. O r ,,'1lomi11atala tripla .fia dunque due a. quattro b. dodici c. il denominatore háaedue&quat tro d. trM/Tlllttro &dod,ci c. & il denominatore tra a & e f“a f.ferche ad,mqueda f. nel c. fifa a. & da e in c fifa b. perela prnna propof“tione lo ¥ allo e. comeeloe4¥ al b. & pel'ñ ef[tmdo il d. il denominatore tra a ..-b. egli fard 1l denomi11atore tra f. & e. ad,mque per la iftef[a primapr"pofitione de_eal .. in e fi fa f. pcrc/Je adtmque lttedrn<,minatione dello a. al c. prodotta dalla denommat1onedel b. al c. ne fegrfe per la tt>r ..a diffinitione , che la proportionc, che i t"1a lo a, & il c. come tra due & dodie1, che Lr. Lfe/lupla, f“acompofla dalla p..IJ..ortione, cheJt1á.. ..o a, & b: cio tra due, e;,~ quattr.., cbe f 1 doppia, & tra b. & c. c1oe quattro.. dodtct, che t"Alfl..: adu..1qued..,ma d"pp1a, &eI , da una tripla ne nafce una feflupla. Seguita la terza propofmone dt JLlcbmdo. [ Smo quanti m..fi no...lia, dico che la proportione, cbe tra gli effmni , i: comp,,fta di tNtteLe y1oportioni, cbc han,u, i me.. tra fe. Sia tra a, & d. dire intennedij b, &c. “o dico, che la proportione di a, ˆ d. compofta delle proportiom , che fono tra a, & b. tra h, & e. tra c & d. impercche per la precedente la proportione , che tr:t a, & c ¥ compofla dallaeproportione, cbe tra a & b. & tra b & c. maela proportíone che tra b, & d. comporta J.:lla proport:one cbe trn b. & c. & c, e:r d. per la iflef“z propofitione ¥ adonc1ue lit p1áop ort1one, che tra a , & d. compofla di tutte propoi't ioni, che fo110 tra i mcz..!.. & cofi fi ba1.1..irˆ a prou.-m , quando fuffero pt mezj. (!7" dt fopram: bauemo con gli cf)mpidettoea baflan-za:ma horaefiereplica per feg11itar l'ordine di .A-lchindo , & per effercitio della memoria, in cofa di tanta il,1port.i11..1. 1A 1uarta , che fe alcuna p1oportione, compofla di due proportioni, l.1 fi1a co1merf.i compofla delle co,zuerfe. fia la proportio11e di a, ˆ b. compofla dell.-t proportione d1 e, ˆ J.e& d1 e, ˆ-f. io dico che la p1'oportione di b. ad a. fjrˆ compofla della páoponiov. e di d, ˆ c. & di f. ad e. perc/Je fia110 continiMte le proportioni di e, ˆ d. & di e,e4d f. tra g. h. K. di modo cbe g. fi:i ad b. cot,u: c, ,í d. & b, .i K. co1,1e e. ad f.dicoe, che la propo;átione t;á.z a, & b.Jˆr,icompofl.-i della proportioneedi g. ad b. & dieh.eˆ K. & per˜ per lafconda propofitione, la p;-oportione di a, .-“; b.frm“ come l.t proportionedi g, d K. adt111i]Ue aU'incomroelaproportioneedi b ad a.f<11'<í come K. ˆ ..!!á waela proeportione di K ˆ g. per la rflef[a propof“tione J f.1tta dall:t proportione di K. ad b. ŽJ~ d, b. ˆeg. ma K atl h. come f. ad e. & h. ˆ g. & come d. ˆ c. adm1q11e b ad a. Ja;-ˆ co111pofto dalla proportione, che tra d & e. & tra f. & e. il clic d lo intmto 11oftro. Finite {eediffinitioni, & le propofltioni, che pone .A-lcb1do, fi ,1ie11e alle regole, lt:quali fono quefle. f:!.!!jtndo di fei quantitˆ laproportionc , cbe tra /:i prir,,a , & {4 _(econda, compofla dr/Lt proportione , che ba la tuZ:_t .ill.:t qf(a;á/a , & la quinta aUa Ji.{l:t , fi fam;o tr.ecer.to , & feffanta IJ,rcie di compofitioni , di trentafi, delle q:di fol.imente ci pott:mpferu“re ¥ il reflante inutile ¥ & quefto m,.ll/ifcfto , J noi ponemo , cbe la proportio. ne:, che trtt a, & b. fia compo{t.z delle proportioni , clJe fono tta e, & d. tra e, & f. percbte/Jendo fei i termii ,fi puo intendere l.1 proportione di d11e, q11al fi uogl:a eff er ompcfl.adi due proportiolli, che f,.tno tra z quattro tenm,11 reft.mti. Il che far .“ dicbiarito poter/i f.rre per 11ia dt:lla moltiplicationee. Da quefl1fei tmni11i ucngono trenta IJ,ac11 d;_{l;r.ti.;dieci da a. ot-. to d:t b.fei da c. quattro da d. due da e. &niuno d.-i f. pen-he tutti fimo Jlati prima co1iip1áefi. le qual, cofe fono m.tnifcfte dalla fottopofla tauola ¥ doue fono cinq!1e compartimenti, nel prmzode I qual, t' la compar.itione di a. agli ,tlt;-i tcrm,m, & de gli altri tennini ad a. nel feco11.0 la comparatione dt b, a gli altri, & de gli altri .i b. nt:l terzo l,t compar,ttione del e. nel <1uar to di b. nel quimo di e. a gli alm, & de ,'lii altri a quellie. percbe ad1tnq11e erano fei termini ri"!'> ffidue, cl,e foceuano lo IJ,.1cio compoflo., i reflanti [e-ranno quattro. de i quali ne [ararno uinttq ..ttro ordini, cbe fanno folxmente dodici !J,.1e1j. & perche qttefto s'mtcnda bene fiano rirncffi quefti termini a b. cbe fanno I.i propomo11c di a, ˆ b. 16r la conuerf.i di b. ad a. reflaran- no i'E JtZO. no quattro termini ¥c.d.e.f. de i qualifˆranno ttent“quattro ord“,1i, ll numero poffo fitori della tauola dimoftra due ordini, che fan110 unfolo interuallo, comeilnumero quinario ,che po/lo dritta. i conuerfa -,..ent..olatau../..,dinotach_eque..;-c.T. d. e. 1 a a a a a. b c d e f l ordm.., a cut ep..epofto il dcc'.- I _;:: e. f. e. f. 'Ce b c d e f. m_ofett1mo,non LOmpone fj1ac10, 'Primo. 1Settimo.e ) --.---- dritta. j b b b b. j a a a a a. -1-- . . ¥ 'Pruno-or -d mc-de á-:---d111erfo da qudlo, rbc cornponee 1ec1. 1 ¥t ¥ _ ____ 1 Iqumtoe,pcrc1e fii compone ia ,e d "" ¥ c.ed. c. proportione che tra d. &.; . f.e. fe e. I . Ottauo. c d e f e. &trac. & f. dinotata per lo b b b 1::_ 'decimoJttimo modo.& di quel-_ Se'.!..nd.. Scc:ondo ordinee. ottoe. la,d,ctra c.& f.&traed.& conuerf.. e. laqual pretende ilquinto ¥ .;. d. f. d e f.e:..A'!1mq..e per li numeri _c/lrinf_-_ Terzo. c c c¥ á,áhi fi dmota,che queft1 ordmt,ec.ee.e áe; quanto alla compofitione delle1 .¥ ' .. . . . '...':'... ee -T---d-. --e-rzo.meor---á--á. fl -: á- .r. -proport1om fiono gemm_eati,c1oe ¡' Ouarto. -Dtácimo1 ¥ '"'/ conuer1a ¥ ,il terzodecimo.ilquartodecimo, --..--- ¥ e._ dritta. c c c. I d e f. drittaá _ c. e. e. c. ii. f.e 1-{ ono. e.ec. f. I !: d. ---á f. d. - f jilquintodecimo, &cofifeguitan ;á . e. dofinal uenteflmoequarto iloua '. --..i Q.y,mto.e d d. c. 1 '' e f ¥ e f. d d. . .. f/ndPct-"" ----. --, ¥ . ' fl.!!_,trto ordme ._JUattro, le anche u1 s'mclude. la propor -, mo. dritta. conuerfa ¥ átione adunque, che tra a. & b. _ ___ \ ,&laj“,aeconuerfaetraeb.&ea.fl e. f. f.--Z- f. e.ep1to intendere, chefia compofia1 ... c. .nd. c. d.. ,. . ..r.to ordinee. ..-ldi dodici_p_roportioni, tra qu..t-cc SeJ.o, Duodecz-+ /e f. e.e 1 1 mo. tro termm, c. d. e.f. & cofic1a-_ [cuna delle predette ¥ Ejf endo adtmque trenta quelle che fi pof]˜no componere, tutte le combinationi faranno trenta fiate dodici, che fommano trecento & feffiwta ¥ Ma di tutte quefie, posto, che La proponione, che tra a. & b. fl.1. compofta delle proportioni, cbc fon? : tra c. & d. & e. & f-fi dimoflra1 cbe fole trenta Jei fono utili. Ma le altre non tenere: & ci potrˆ baftare di efPonerne quindici nella tauola, effendone quindici di quelle com1er fe, &noi perla quarta propofitione bauemo dimoftrato, che ogni a. b. ..rnpo/fa proportione conuerfa, fifa dalle conuerfe di q14e/le proportioni, dellcquali compofta la princip,u.e. come.re la proportione, che tra a. &b. compoft,t dalle proportioni che fono tra c. & d. & t;áa e. & f. Seconda. a. c. Terza¥ fl.!!_art a. ..int.t. Sefta. Settima. Ottaua. compofta, a.ed.e c..r_r:p3fta a.ee.ecompofta . -ˆ.. f.e compofla compofla b.ed.compoft, i -b--:e:-1 compofta !e anche la conuerfa, cio l,z proportione, cbe tra b, & a. e compoftadalleproportioni, che fono tra. c. & d. et tra f. et e. et per˜ efPofle che faramw quindici di quelle, le altre quindiˆ faranno mamji:fle. EfPonererm adunque le quindici pofte nella tauola. dellequaJ1 iii necef.fit:í ,10ue faranno compofte di due proportiJni tra'l reftante di quattro termini. ma le altre fi non banno quefta nec..f]“tˆ. et quella, clu: fi compone manifejl.1. per la tauola,come ancbe manifefta quella,cbe non fl compone. Ogni proportione adunque, laquale entra in compofltione, a d11e modi fl compone folam,mte: cio dalla p;áoportione del terzy al quarto, et del quinto ,1l fefto, et f“milmente dalla proportione del terzu al fefto, et del qumto al quarto .per il che effendone noue compofle fifaranno diciotto campofltioni, et altre tante delle loro co11uerfe. Tre,ita[e i ad1mq11i faranno i modi tttili. Ma quelie, cbe non fi compongo- O no poffo e. tra b, & f. ad1mquelaproportione t1áa a. & e ¥ compofta delle proportioni, che fonotni b. e:,~ f. & tra e, c:;r d. Il fe{lo modofi caua dalquinto,per lo argomento delfecondo, trapo{lo f. &c. trab. &d. rlfettimo componela.proportionedib, ˆd. delle proportioni diˆ. a c. & di f. ad e. percheejfendo compo{lo a.b.d.ic .:“ d. &die. adf.11e fcgue per laquartap1áoportionc, cbe la proportio.ne tra b, &a..farˆ co..p?fiadid: &c.&dif: &e.pofloadrmquea. trab. &d. la proportio- 11e., cbetrab, &d.Jamfatta.d,b.&a,t:rma. d..f.¥ ne. po/li d, et c. tra c. et d. adunque e. ˆ d. et c. adf.fono fi come c.. n,,á d . e. f. ˆ d. et a. ad _f.ma la proportione, che tra a. et b ¥ compofta ..ell e .>e..:}tnta cci -compofta.proportioni che fono tr a c. et d. et t"ta e, et f. ad11711ue la p, o portrone ma. tra.a,etb.farˆcompofladelle proportioni,cbc fono tra c.&f.et. tr.i e. et d. che fono lepofte11cl/aconcl¥1flone. Il ter-zy modo , cbe anche la proportio11e tra a, etc. ferˆ compofla della proportione di b, ˆ d.et d, e.ad f. ilche manifefto, perchepofto b. tra a. et c. la proportione cbe,} tra a. et e.farˆ. compofla da quella., cbe tra a. et b.tra b. et c. ma l..proportione, c..e tra a, et..-fi compo_ ne di e. et d. et dt e. et f. fecondo 1l fhppoflo da no,. adrmque a, a e. fo'ta dz b. et e. et et di e. et d. et di e, et f. ma b,ˆ c. etc. ˆ d. compongono la b. ˆ d. trapoflo il c. tra b. tt e ¥ .Ad1mq 1re Li proportione, cbe e tra a, et e. compofla di b. et d. et di e. et f. Il q11.irto modo procede d,1l te ,ázy, /i come il fecondo d:zl primo. pofli tra b , & f. cmnmunemente d. & e. &cofl tutti, modi pari, cl )n i loro difP,ui fl collegano, per ifchiforc il rcpcte-re la ificjJa ,da. IL q:1intomodocbe laproportionedi tt,ad e. compoft.idi b ,adf. &di c.ˆ d.percf,e poflo b.traa, e:,~ e.fifa l' a1xome,1to del terzy. percbe lo a. ,zd e. compofto dello a. al b.& del b. allo e. 111a lo a, al b. J compofto dell' e. al f.&del c. al d. perebe coji baue;nopoflo. adtmque a, ade.ficomponedi b.ˆ c.&di e.ad f. &dic.ˆ d. m.ib.ade.&e.ad f. compo11go11ob.adf. tra Pndecima. c. e. Ilde .. lr r. r .. t, t¥ .. lo t .. T E 1\, Z O. 107 Ildecimo.con l'argamento del fecondo procede dr1lle cofe prouatc nel precedente, trappoflo, t,&d,traa.&c. L'undecimo.eglific..mponeac.ˆd.diaa. & b. &dif. & c.perche per la terzy.. a. & c. fottadi b. & d.&di e. & f.fiacomponm“la c. ada. diad. ˆ b.&dif. adae. po.flo ndunqueaa tra c. & d.farˆ laac. alad. compofla dalla a. alad. da/14 d. al b. & da/14 /: al c. ma la a. al d.(;r la d.aalb. compongono la a. alb. adunqile la c. ˆ d. compo/ta dal a, ˆ b, & da f. ad e.aJl duodecimo modo fi cauada/l'argomento di fopra trapofto b. &f: tra a. & e ¥ Il terzydecimofimi/mf:1lte,che la proportione tra c.&f. compofla dalle propcrtioni tra a.a&b.tra d.&c. po.ftod. &c. tra e. & f.far,i compofta la c. & la. f. da!l,;i. c. al d. &adalla d, al e. &dall' e.alf. ma.c. d. &e f. ,áompongono a.b.ad1411quela c f. compofla daaa b.& da d e ¥aIL quartodecimo fi caua dal preccdmte , come il fecondo dal primo trapoflo b. & d. tra a. & e. Ilquintodeˆmo , cbeanche d e, compoftaada b a,&da c.f. perche poflo,á.& f. tra d ¥ &e. la d. e.farˆcompofta da d. c. ad c.f. &da f. a. ma lad. alac. &la[. a/l' e. compongono la b. a. pmáhe le conuerjŽ compongouo la a. b. per la foppoj“tione adunque d. e. co,,,poft,1 di b.ad a. &di c. adf.aIL fefiodecimo con l'argomento del fecondo dedutto dal precedente. trapoflo a. & c.atra b. & f. Iladedmo fettimo modo , che e. f.ficompone diaa. b. & di d. c. perciocheaper ll conuerfa del quinto nwdo c. a.fifa di J: b. & di d. c. il refio fi ordinaa, come s' fatto nella prima deduttiune dell'undedmo modo ¥ Il decimo ottauo con l'argomento del fecondo fi caua d.tl precedente b. et d.trapofli tra e .etac ¥ Yoglio, che fin qui f“a detto a bafian'zy. per dare alquanto di luce alle cofe di .AlchinJo: & 'l"i fotto cauarne una belliffima propofitione, cbe ne ,áontiene dicefette 11tiliffime da ej]i:r da ogni forte di pcrfone iludiofe ef]Žrcitate, & fono quefle, I equa/i fi ferueno a ritrouare quatunque numero di quelli fei, ci fr4J ignoto. Se la proportione che t1 trdl primo e'l fecondoa, compofla delle proportioni,che fono tra'l terzo, e' l quarto, & tra'l quinto , e' l fe/lo: ta ifle/Ja farˆ compofta dalle propomoni, che fono, tra'lterz.t,,ae'lfefto,&tra'lquintoa,e'lquartoa. Ecco ne i mnneri lo effempio. 1. 2. 3. 4.6.9. dalla fotto fefquiterzi.i, che tra tre, & quattro, & dalla fotto ffquialtera , che traafeia, &noue,aneanafcealafottodoppia che tra uno, &due. io dfco cbelaiftejfa J˜ttodoppia nafcerˆ d.ille proportioni, che fono tra il terzo,& il feflo, cio tra tre & nouea, che fo110 in proportionefotto tripla. &dalla proportione, cbe tra'l quinto e' i quarto,che fono Ji:i, & quattro,doue laproportionfefquialtera, perche da una fottotripla, & da una {efquialteraa, ne nafce unaafottodoppia, come tra uno,&due. Similmentefe la pi-oportione del primo al terzy,farˆ compofta delle proportioni del fec..nda al quarto, et del quinto al [e.fio. come la proportione dell'uno al trea, che t1 Jottotrtpla, , ompofia delle: proportioni del due al quattro, che fottodoppiaa, et del fei al nouea, cbe J˜ttofi:fquialtera, ne naj:e una fotto tripla, 'Parimente, fe l..p..oportione del primoal quinto,cio dall'uno alfei che fotto fefcupla, farˆ fotra delleap..opoi-tromdelfecondoaa[fefloa, cl,eJ dal d_uea, al noue, che proportione Jottoq11admplafefqmaltera, et dal terzo,al quarto, cbe fon tre, et quattro , doue c:zde proportione fott ..j e[quitC"fZ.!1-, "! ifte/Ja uenirˆ, dal fecondo a{ quartoa, cbe tra due, et quattro , ..oue t1 propurtwnefottodoppra, et dal terz.s, al fefio, corne da tre a noue , doue cade proportione fottompla; perche 11eniifer.,iunafottofefcupla. Cofi anche ,fe laproportione , che e"delfecondo alquarto, cbe fotto doppia, come dauno a;quattro,nafcerddallaproportion di:l primo alle.., ,bi: J fotto tripla, come dauno a trea, & O i. dalla .. lr r. r .. t, t¥ .. lo t .. T E 1\, Z O. 107 Ildecimo.con l'argamento del fecondo procede dr1lle cofe prouatc nel precedente, trappoflo, t,&d,traa.&c. L'undecimo.eglific..mponeac.ˆd.diaa. & b. &dif. & c.perche per la terzy.. a. & c. fottadi b. & d.&di e. & f.fiacomponm“la c. ada. diad. ˆ b.&dif. adae. po.flo ndunqueaa tra c. & d.farˆ laac. alad. compofla dalla a. alad. da/14 d. al b. & da/14 /: al c. ma la a. al d.(;r la d.aalb. compongono la a. alb. adunqile la c. ˆ d. compo/ta dal a, ˆ b, & da f. ad e.aJl duodecimo modo fi cauada/l'argomento di fopra trapofto b. &f: tra a. & e ¥ Il terzydecimofimi/mf:1lte,che la proportione tra c.&f. compofla dalle propcrtioni tra a.a&b.tra d.&c. po.ftod. &c. tra e. & f.far,i compofta la c. & la. f. da!l,;i. c. al d. &adalla d, al e. &dall' e.alf. ma.c. d. &e f. ,áompongono a.b.ad1411quela c f. compofla daaa b.& da d e ¥aIL quartodecimo fi caua dal preccdmte , come il fecondo dal primo trapoflo b. & d. tra a. & e. Ilquintodeˆmo , cbeanche d e, compoftaada b a,&da c.f. perche poflo,á.& f. tra d ¥ &e. la d. e.farˆcompofta da d. c. ad c.f. &da f. a. ma lad. alac. &la[. a/l' e. compongono la b. a. pmáhe le conuerjŽ compongouo la a. b. per la foppoj“tione adunque d. e. co,,,poft,1 di b.ad a. &di c. adf.aIL fefiodecimo con l'argomento del fecondo dedutto dal precedente. trapoflo a. & c.atra b. & f. Iladedmo fettimo modo , che e. f.ficompone diaa. b. & di d. c. perciocheaper ll conuerfa del quinto nwdo c. a.fifa di J: b. & di d. c. il refio fi ordinaa, come s' fatto nella prima deduttiune dell'undedmo modo ¥ Il decimo ottauo con l'argomento del fecondo fi caua d.tl precedente b. et d.trapofli tra e .etac ¥ Yoglio, che fin qui f“a detto a bafian'zy. per dare alquanto di luce alle cofe di .AlchinJo: & 'l"i fotto cauarne una belliffima propofitione, cbe ne ,áontiene dicefette 11tiliffime da ej]i:r da ogni forte di pcrfone iludiofe ef]Žrcitate, & fono quefle, I equa/i fi ferueno a ritrouare quatunque numero di quelli fei, ci fr4J ignoto. Se la proportione che t1 trdl primo e'l fecondoa, compofla delle proportioni,che fono tra'l terzo, e' l quarto, & tra'l quinto , e' l fe/lo: ta ifle/Ja farˆ compofta dalle propomoni, che fono, tra'lterz.t,,ae'lfefto,&tra'lquintoa,e'lquartoa. Ecco ne i mnneri lo effempio. 1. 2. 3. 4.6.9. dalla fotto fefquiterzi.i, che tra tre, & quattro, & dalla fotto ffquialtera , che traafeia, &noue,aneanafcealafottodoppia che tra uno, &due. io dfco cbelaiftejfa J˜ttodoppia nafcerˆ d.ille proportioni, che fono tra il terzo,& il feflo, cio tra tre & nouea, che fo110 in proportionefotto tripla. &dalla proportione, cbe tra'l quinto e' i quarto,che fono Ji:i, & quattro,doue laproportionfefquialtera, perche da una fottotripla, & da una {efquialteraa, ne nafce unaafottodoppia, come tra uno,&due. Similmentefe la pi-oportione del primo al terzy,farˆ compofta delle proportioni del fec..nda al quarto, et del quinto al [e.fio. come la proportione dell'uno al trea, che t1 Jottotrtpla, , ompofia delle: proportioni del due al quattro, che fottodoppiaa, et del fei al nouea, cbe J˜ttofi:fquialtera, ne naj:e una fotto tripla, 'Parimente, fe l..p..oportione del primoal quinto,cio dall'uno alfei che fotto fefcupla, farˆ fotra delleap..opoi-tromdelfecondoaa[fefloa, cl,eJ dal d_uea, al noue, che proportione Jottoq11admplafefqmaltera, et dal terzo,al quarto, cbe fon tre, et quattro , doue c:zde proportione fott ..j e[quitC"fZ.!1-, "! ifte/Ja uenirˆ, dal fecondo a{ quartoa, cbe tra due, et quattro , ..oue t1 propurtwnefottodoppra, et dal terz.s, al fefio, corne da tre a noue , doue cade proportione fottompla; perche 11eniifer.,iunafottofefcupla. Cofi anche ,fe laproportione , che e"delfecondo alquarto, cbe fotto doppia, come dauno a;quattro,nafcerddallaproportion di:l primo alle.., ,bi: J fotto tripla, come dauno a trea, & O i. dalla 108 L 1 l 1l 0 dalla proportiom del fefto al quinto, co..e da nostc a fei, doue cade propo11io11ffqt.ialter_,r, ptre _ cl,e da una J˜ttotripla , & da una fefqmalt..ra ne nafce una fottodopp1a, ..a ifteff a proport1ont: nae _ jerˆ d.il primo al quinto, che da-uno ˆ{t:t, doue cadeeproport;one fottofe_fupla, & dal f:flo al terz:9 come d,t noue a tre, doue cade la mpl.t ; perche da imafottofefcupla, & da una tnpla ne nafce una fottocloppia, come da due a quattro . similmente_(e la proportione , ..be ba il fe,áondo al [e.Ilo, c..mc tra due, & noue, doue cadee _ proportione fortoquadrupl,i [efqwalter,i, nafce dalla proport1onc del pl'Jmo al qmnto, come da uno afei, doue p_roportione fott..{jupla, 19"' dal tf1Jarto al te;á"{!), co"!e da q!tattro a t;¥e, dot ..e propo,tione[cfqu,iterza,l....effa proportione fott?q11admplaffqutalte-ra nafcerˆ dalla pro _ portione del primo al tetz.p, ..ioe da u..o a tre .. doue e prcport1one fottotnpla, & dal quar..o ale _ quii!tO, come d.i q11attro a fe1, doue e proport:one fottofefqu!altera, petche d.1 una fottotripl.i, &d.z ;m.1J˜ttoffl7uialtera ne uiene tma fottoquadrupla fefquialtera. S:m:l.nmte fe i,t propoi'tion del ter:zy alq!ial'to come da tre a quattro,doue cade proportione fottoff“!uiter..i nafcer.“ d,t!la proportio ue del primo al.fcondo , come da uno a due , doue cade propodione fottodoppia, & dalfŽfto al qninto come da none a fe1, doue cade proportio11e fefquialtera, Jaeifteffa proportioneenafcerˆ dalla proportione, che tra'l primo, e'l quinto, cbe J uno & f:i,:ioue c:de proportione J˜ttofefl::1pla, & dal fefto al fecondo, come t1 da noue a due, doue ca de proportionc quadrupla feflJuittltera, pere be da una fottofefcupla, & da una quadrupla fe[. qui.ilrera, ne nafce una fottofe.(quiterza ¥ altra di quefto fe laproportione,che .. trdl terzo, & ilfefto, che fottotripla, come da tre a noue, nafee dall.i proportione del primo alfcondo, come da uno a due, che fott odoppia, & dal quarto al quinto, che e fottojjquialter.z, come tm quattro & fei, la ifteffa nafcerˆ dal pri.. MO al q11into, come da uno a fei,doue cade la fottofefcupla, & dal quarto al fecondo, come da quattro & due, doue cade la fottodoppia, perdi e da una fottodoppia , & da una fottojfqtiiter'Z 4 ne uicr,e la fottotripla ¥ Di nrwuofe kl p,-opo;tione del quarto al q11i11to , cio del quattro al fei, doue la fottofefquialtera, .áornpoft,i del fecondo al primo, cio del due a!l'uno, doue cade la doppia, & del te.,,,-:zy al Ji:fto, come del tn: al nouc, do11e cade la fottotripla, la ifteffa fottofofa]uialtera nafcerd dalla troportion.e delfcondo al ffto, & del tcr.. al primo. Finatm,rRte fola proponione, cbe J del ,111into al jfto, come tra fei, & noue, doue cade la f ottofi:[tpialtcra , nafctrt“ dal/ e p,áoportioni, del primo ,il fecondo, come d.: ,mo a due, doue cade la/ottod..ppia, & dal quar:-o al terzo , douc cade la fe[quiter za, la iflelfa nafcerˆ da quella , _ cbe e dal pnr..o aleter.. , cbe e fottotrtpla, ,áome d,i uno a tre, & da quella , eh e i} dal q1uirto al fecondo , d!e.. la doppia, come da quattroe.. due, & tantofia detto delle p-roportioni, & delle lo ro gc..erat:om..'(:i" r,"JPettr: le qu.il1 cofe d1lsgentc1,11:nte effe.minate, effrcitate, pofte a memona applicate..llr:Jc,e..z., ..allt: pratiche ,faranno parere gli lmomini rniracolofi ¥. Ma tempo , che afcolt1,:mo f/ztrumo. Delle compojitioni, f.1 compartimenti de i tempij. Et della mifura del corpo humano. Cap. á1. A cornpof“tionc J..I!e faHe cafc fatta di compartimento, h cui ragione nto al nafcimento de i capelli: et uuoleancbe, cbefra di otto te/te ,feper te/la egli s'intende lo Jpacio , cheJ dal mento al fomrnitˆ del capo. Gli antichi oltra la propor tione attende11ano ali.i grati a per [atisfare allo afpetto , et per˜ faceuano i corpi alquanto gran -di, le tefte picciole, la cofcia lunga: net che e;áa pofio la fuelte,za: parlo bora de i corpi ptrfetoti: perche altra mifi1ra conuiene ad un corpo puerile , altra ad un cmpo .ifciutto, o graff˜, o t(!nue, cbe fr uoglia fignere ¥ ..Amauano gli antichi fta,1do nelle mifre conuenienti, la lunghezza,oet lafottigliez..di alc1mcparti: p.ueudo loro di dare nonofo che piu di Leggiadro alle opere . etoper˜fe bene daila rafcetta, cbe la piegatu;áa dell.i mano, alla fommitˆ dt:l dito di mezo uoleuano, che tanto fuffe dal mento ali.i Jommitˆ tl.ell,z font-e, nientedimeno per la dcttac.lgioneofaceuano la mano, et le dita alquanto piu lunghe. il Filanho a11uert1fce , et bene, ,he nonopuo_oo Jla..e quello, che dic_e Vitnmio , dietil petto fra la quarta pai-te ; et uuole, cbe quandoVttrHuto dice, ,áhe zl cubitofra la quartaparte, egl1inte11da 11011 dall,-igiumuradel comito allaor..fcetta, ma..Ila giuntara del_comito alla fornmitˆ del dito di me... vuole 'Pomponio Gattorico_,_d..e [agmfta altezzafia dinoue tefte ¥ altri alq11ar1to piu. 1l cardano nel libro dellaofottzltta dice¥ Qff;efta effer la forma del corpo humano perfetto. la facci.r, la decima di tutta laobmglu:z..,z.;r. dal ..afcimento de i capelli alf efli-emo del pollice del piede. la faccia fi diuide inotre part1egua..'l.l,, l'unafi fa d,1/la radice.de i capelli alla fommita dct nafo: l'altra la lunghezza del naf˜, : la ..erza dal fine del na[o al ámento. la lunghezza della bo,áca J eguale allaiz..nghezza d..lt ouh10.. etl.. ..unghezzadcli: occhio quanto lo JJ,acio da 1m'occb, all'altro:od1 mo..o,chem trep_artt fi dtut..a lofPacio, cbe i: d,Jl'uno angulo dell'oabio allo t..ngulo dell'altro, CIO.. due occhi) et lo Jpacto' cbe ui edi mezo : et tutto queflo doppio alla l,mghez.. delnafo, di modo che lalungbcn..a deil'occhio, et l'apritur.-idella boccaJia doppia ali.i nona parte della lungl:ez.. dellafaceta, et per qlfefto adiu,tne, d;elalunghezzadel nafo fra fefquialtera 4/(apnttmi della boaa, et alla IJ,ngl1ezz..a deli'occbio. laqual lunghezza dd najo effendo flt JJO 1.ol Bla fronte. Ma il piede, la fefia parte dell'al_tczza. del cor..o, il cubito la quarta .. il p..tto anche la quarta. & in quefro ..odo a..che_ gl.. a!m ..embn hann?le loro conuementt , & proportionate rnifure: le 9uah. da lt anu_cht pmon, & StatuarJJ fono fiate ufate, & per˜ hanno riportato grandi & mfimtc lodi. . _ . .La natura mae/lra ci infogna come hauerlloa reggercmel compart.1mento dellefabrrche: 1mpe roche non da altro ella uuole , che impariamo le ragioni dellefimmetrie, che nelle f.:tbriche de i tempij ufardouemo, che dal fac-ro tempio fatto ad imagine, &fimiglianza di Dio, che l'huomo, nella cuicompofltione tutte le altremerauiglie di natura fono c..prefe. et per˜ con[aggioauuedimento tolfero gli antichi ogni ragiouedel mifuraredallep:t..tidel _corpo In.. mano, do11emolto a propofito Vitruuio dice, cheopera niuna pu˜ hauere ragione dt ,áomp,mt :mento, fe prima non hauerˆ riguardo allafimmetria delle membra humane. ..o pr?.poner˜ a.. .cunediftintioni, accioche meglio s'intenda quello, che dice Vitr. Di tre mamere s mtende mzJitra. 'Primieramente quando una cofa piu perfetta, chele altrefotto un'if!effe..en..re, qr:-et lafi dicemifura diperfettione.in queflo 111odo l'huomo fa tv.tti gli animali.eflendo zl pzu fe;fetto ,fipuo dire, che egli fia mifura ditutti gli anim.ili ¥ chiama/i poi mifura d'agg..agfian-z;_a, qttando la mifura contiene la cofamifurata a puuto,come im'orna di 11ino, !J chiama mifura, perche tiene a punto tanto ttino , quanto cape. In fomma poichiamamomifura1:1ella quan.. titd, che prefa p“u fiate mifura il tutto , comedicemo La canna mifo.rare il panno.Di quejla 1101 parlamo,quefia quella,cbe Jfiata prefa dalla mifura della perfettione,che tbuomo, tra gli a..i mali,da gli antichi.Onde mifur.ire non alt:ro,cbe far rnanifefta ttna quantitˆ prima non co11_ofc_1u ta,con una q11atitd certa,et conofciztta:et per˜ co ragione dalle parti dell'bl!Omo fono ft..e pzglta..te le mi[ure delle cofe, et le ragioni di quelle mifure : et ragioneuole,che dalla tefta fr ptg.. larm_ fra del tutto , efJendo poflo m:tla tefia il Tlalore di tutti if entimenti humani, comecofa put nob1le, etprindpale, etpiuomanifefta. Vitrrmiouuole, dJethuomo {ta di dieci tefte, fe per tefta egli s'intend.edal m,>nto al nafcimento de i capelli: et uuoleancbe, cbefra di otto te/te ,feper te/la egli s'intende lo Jpacio , cheJ dal mento al fomrnitˆ del capo. Gli antichi oltra la propor tione attende11ano ali.i grati a per [atisfare allo afpetto , et per˜ faceuano i corpi alquanto gran -di, le tefte picciole, la cofcia lunga: net che e;áa pofio la fuelte,za: parlo bora de i corpi ptrfetoti: perche altra mifi1ra conuiene ad un corpo puerile , altra ad un cmpo .ifciutto, o graff˜, o t(!nue, cbe fr uoglia fignere ¥ ..Amauano gli antichi fta,1do nelle mifre conuenienti, la lunghezza,oet lafottigliez..di alc1mcparti: p.ueudo loro di dare nonofo che piu di Leggiadro alle opere . etoper˜fe bene daila rafcetta, cbe la piegatu;áa dell.i mano, alla fommitˆ dt:l dito di mezo uoleuano, che tanto fuffe dal mento ali.i Jommitˆ tl.ell,z font-e, nientedimeno per la dcttac.lgioneofaceuano la mano, et le dita alquanto piu lunghe. il Filanho a11uert1fce , et bene, ,he nonopuo_oo Jla..e quello, che dic_e Vitnmio , dietil petto fra la quarta pai-te ; et uuole, cbe quandoVttrHuto dice, ,áhe zl cubitofra la quartaparte, egl1inte11da 11011 dall,-igiumuradel comito allaor..fcetta, ma..Ila giuntara del_comito alla fornmitˆ del dito di me... vuole 'Pomponio Gattorico_,_d..e [agmfta altezzafia dinoue tefte ¥ altri alq11ar1to piu. 1l cardano nel libro dellaofottzltta dice¥ Qff;efta effer la forma del corpo humano perfetto. la facci.r, la decima di tutta laobmglu:z..,z.;r. dal ..afcimento de i capelli alf efli-emo del pollice del piede. la faccia fi diuide inotre part1egua..'l.l,, l'unafi fa d,1/la radice.de i capelli alla fommita dct nafo: l'altra la lunghezza del naf˜, : la ..erza dal fine del na[o al ámento. la lunghezza della bo,áca J eguale allaiz..nghezza d..lt ouh10.. etl.. ..unghezzadcli: occhio quanto lo JJ,acio da 1m'occb, all'altro:od1 mo..o,chem trep_artt fi dtut..a lofPacio, cbe i: d,Jl'uno angulo dell'oabio allo t..ngulo dell'altro, CIO.. due occhi) et lo Jpacto' cbe ui edi mezo : et tutto queflo doppio alla l,mghez.. delnafo, di modo che lalungbcn..a deil'occhio, et l'apritur.-idella boccaJia doppia ali.i nona parte della lungl:ez.. dellafaceta, et per qlfefto adiu,tne, d;elalunghezzadel nafo fra fefquialtera 4/(apnttmi della boaa, et alla IJ,ngl1ezz..a deli'occbio. laqual lunghezza dd najo effendo flt T E lt 2 G. tl1 clo tripla' allo ffiacio, cbe dal nafo alla bocca, 11e fegue cbe queflo !frac io fai-ˆ la mifura delraprituradella bocca,et dellabmghezza dell'occhio.il circuito dellabocca doppio alla lughez -zy, cfel 71afo, et triplo all'apritura ¥ .Adtmque tutta la fongh..za della fa..ci.. fefq11ialtera . al circ11ito della bocca, et allo _(j,aczo, che dallo angulo eftenore aim occhzo , allo angulo ¥ efteriorc,dell' altro: pe-rcioche quefto JPacio qiJanto il circ,..ito della bocca. il circHito del na , fo da baffo , pare alla f,a !ungbezza ¥ il circuito della orecchi.., e$uale ..l circui..o dell.. bocca. il foro della narice e la quarta parte della lunghezza dell occlno. et in tal g1,ifa difpofla la mifura del co,-p.. humano, com.. qui fotto .fi ieede. La fac'?aop..rtiodic..otto. trao _o __o. _. dueanguli cfteriori de gli occln partt dod1c1: la lrmghezza del nafo partt f et: zl crrcmto da baf-. fo del nafo parti fei: Lalttnghe..z..,.. delt' orecchia patti fei:dalle radi..i de' capelli ai r,a.. ..aniofei : dal mento al [ottonafo partzf ei : la lunghezza della bocca parti quattro : la rotondtta del.. la bocca parti dodici: dalla cima della tefta al fine di dietro parti 1,entiq11attro: dalla fommi.. tˆ del petto alle fomme radici de i capelli parti trenta: dalla forcella fopra il petto alt(t cima della te/k parti trenta fei: 1l circuito dell' oreubia parti dodici: la lunghezza dell'occhio parti., quattro:la dijlanza tra l'imo oc,áhio,et l'altro parti quattro: dal fottonafo al(a bucca parti due, dalla bocca al mento parti quattro: il foro del nafo parte 1ma: l'ambito della fronte di fopra . p,trtidiciotto, dalla giontura della mano alla fommitˆ del dito di mezo la palma parti diciotto: dalmento alla fommita della tefta parti uentiquatro: il piede parti ttenti : il cubito parti trenta.¥ ilpetto parti trenta: Tutto il co;-po parti cento et ott.r.nta. Sono anche imafchi delle tempie proportionali alla lunghe-zztt della f1ccia , et le orecchie al naf˜,cnme bauemo offernttto: Jimilmen te da/nodo della mano allaformnitˆ del dito mezano la decima di tutto il corpo: dal mento allafommitˆ della tcfta,o dalla fomrnit,-í della.tefta al collo J il doppio di quello fpacio, che dall'an gulo,d'un occhio all'angulo d' un'altra, intedo de gli efteriori.Dalla forcella fperiore del petto alle radici de i capelli, & ttl fine della (i-onte, quanto ilcubito,ouer la larghezza del petto, cio la fesla parte della lunghczZ:t di tutto il corpo: la lunghezza del piede la nona parte delta ifleffa lunghez-zy,:dalla forcella difopra del petto alla cima della tefla, la quinta p.irte di tutta la ltm ghez...Z:t ¥ & il doppio dellafaCC!a; Etcofi appreffe Pitr. nonpuoftarelaragione; cbe la diffe renza della ottaua,& ddla decima parte .iggirmta alla.I efla adempia la quarta del tutto : ma allar: gate l::mani fi rende a punto l'altezza di tutto il corpo: & allai-gate le mani, & i piedi, il bilico fi farˆ nclmez.!>, di modo, che dalla prima figura il quadrato; & dallafecondafifar.“ il circolo: amendue figure nel fuo genere pcrfettiffivie, una di dritte, & l' alt;-a di linea circolare compofta. &quefto , che dice Yitr. Sirnigliantementcle membra de i facri Temp“j dcono hauere in ci:ifcuna parte alla fom ma uniucrfale di tutta la grandezzaconuenienti/sime rifpondenze dimifure, Apprelfo di queO:o naturalmente il mezocentro del corpo il bilico. imperochefe l'huomo fl:efo, & fupino allargherˆ le mani, & i piedi, & farˆ pofhuna punta della fefi:a nel bilico di quelelo, girandoa torno le dita delle mani,& de i piedi, faranno toccate dalla linea, che figira, Etfi comela rit0nda fignra li forma nel corpo humano, cofi anche {“ truouala qua¥ drata: impcroche fc dalle balfe piante alla fommitˆ del capo farˆ miforato il corpo dell'huomo, & quella mifura farˆ trasferita alle mani allargate, egli {i tronerˆ la ifrdfa larghezza, come l'altezza,a guifa de i piani riquadrati. Se adungue la natura ha compofioin quefto modoilcorpo dell'huomo, che le membra ri(pond“no con proportione alla perfettaloro f“guratione;pare, che gli antichi con caufa habbianoconfiituito, che in tutte leperfcttioni delle opere ui habbiadiligentemifura, & proportione di ciafcunmembro :i tutta la figura. Et per˜ infrgnando gli ordini in tutte le opere, quefl:o ne i facri luoghi, douc le lodi, & i biaf mi delle opere Hanno eternamente, fopra tutto olferuarono. 'N:gnfo/amente gli antichi totfero le proportioni dal corpo Immano, ma anche lemifure ifteffe, &i nomi loro : & per˜ hauL'ndoPitr.concl,if˜, che le fimmctrie.&campartimenti delle ope re .l. I Il 1. ¥ 1t (.J re fono flati dtticorpi!J11mant,"ndleompofitioni de i 1empij transferite: dice ancbe le mifareaSimilmente gli antichiraccolfcro da i membri del corpo le ragioni delle mifure, cht" inquefta co[a peifett,t quella, a cui nulla manca, & niente fe le puo a_tgiugnere,&che di tuttefi,eaparti compofta,naltro le [opr'auaw..: per queftaragione il mondo perfetto a/Jolt1tamc11te.a _a & moltealtrecofe nel loroge11erefono perfette ¥ Ma uediamo no, con che r:tgiontfi chiamino ia ¥ . . . . . Perfetto numero da oli ant1ch1 fu pofto ti d1ec1, pcrche dalle mam fi caua 11 numero dc cario-delle dita; dalle dita il palmo; & dal palmo il piede, & fi come nell'una, & l'altra m;inodalle dita naturalmente proceduto il dicci, cofi pi:icque a Platone, che 9ucl nume ro fuife perfetto, perchc dallc unitˆ , che m..>nadcs Gr....amcntc l, c..ia_mano, fornito il _ _ ciieci, che la prima crocc:11 quale poi, che e fatto und1c1,oucro dod1c1, non puo dfer per fctto, fin che non pcruiene all'altro incrocciamcnto; pcrchc le unitˆ fono p:uticcllc di 'luci numero. Detto bauemo di fopra, cbe parte 11cramente quella, cbe prefa quantefiatefi puo , compone iltuttofcwza piu. dalchenafcc la intelligenza di quello, cbe fi dir,“. Dáo ad>mqtte, cl¥t: alcuni numeri rifpetto alle parti loro, delle qualifimo compufli,/i poff˜no cbiami:repoueri, & diminuti, altri Jperfiui,&riccbi, altri ueramcntt:fofficimti, & pt:1fctti. /..a onde po11eriJ˜no quel li, le parti de i quali infi,:meraccolte 11011 fanno luformna dt:lt11tto. per cffewpio Jia otto. le p,1r tidelqualefono, rmo, due, & quattro, cbe r.1,colte mfitwe non fanno otto. l..tch1 folio q..c:lli,lep.1rtideiq11.1bfommatefannofomma maggiore, come dodici le cui p.zrti j˜no, uuo, d"e, tre, quattro, & fei, lequali pmáti rauoltc in uno paffˆno la fomm,1 del tutto , & f.amo fedic i. Tcrfettifono quelli, le p::rtr intiere de q1d1 con I.i J˜mma loro rc:11dt'110 prccifamcnte il tutto, comefi, &uentiotto. ecco uno, due, & tre, cbcfouo p,1m dt:lfiraccolte inj“eme ,-cndeno a p,m to f t:1 ¥ cofi imo, due, qu.zttro ,fette, 6-qu.morJicr j˜110 parti di ucntotto, &fomm.ttc inficme fannouent'otto a punto. Ligcnt>ratione de i numeri perfetti s'intender.i, pofle ptii111t alrnne difafinitioni. Sono ,1dunq11e alcuni numen, ,be fi (,brm.mo panmenti p.z;ái, (-,,~fon qucUr,cbe effc111io pare lafomma loro ,fi dimdcno fcmpre in numero pate fin'all'unit.“, come farebbe feffar,ta e numero primo, & i11compoflo, moltiplica fette per quattro,fe ne rarcogltc 1tntotto,cbe i/fecondopaft:tto nel ccminaio. Scgmta uno, due, q1t.ittro, otto,,bef.nmo quindid,ma qu(ndici non nurr1e..o primo, & incompoJlo,percbc mif“tarat.. oltra [g 1111rta,a11c..ed.. ..ltr, llh7!Mt..cu1,1e da t;á..,&_....1..1q11c,p..r˜ fi paJ"a piu in,m.. all'altro 1 Pm:1mente fare:, che e fed1c1, quelli '.1gg11,mo al 1''!;1d1C1ja trellt uno, il qu,rle effndo numero T E Jt Z o. piefla propriet.. , che le lol'O tc,-wJn:tt ioni ,fon? dmomi..Mtc dal fei, .."' d:zlr otto: ma a uicendtt ¥ocome,fl:i, uellt otto, quattrocento no11.1nt,:fr:1 , ct1om1!.t cento, &uen; otto. & q1ufl.i ;áegol:t ;cert.t. Ma percbe cagio,1e il m,mero tern.uio, c.._ il 11 mero .!e1:máio ft.tno jll!ti cbiam.1ti perfetti, iodir˜. & prima il tre fl.1to dmo p,;rfc,, to, perciJt: ablmtcci.1 J,t'íma il nmnero p.trt: & difJ,are .. cbe fono le ..m: pri11cip..li dijjre..i..c dc i 1111meri.c_ il diw Utato.v,i..:dic..to perfe, to, perccl,e finifcc, (;r tenmna come forma t11tt1gl1 ,tltnmm1er1: & pero //Jmm10 b.z detto chrt come Ji paf1:Z il J:..ci, bifogn.. r:t..rn.zre all:i 1r7:itˆ, 11 /i troHa il pt'rfottoc, f“11' all'..ltro incrocc1.1m:nto, c/Je rgli clwm, .. , atc1,,/1mc, cbe/1 fam form.1 dell.:i letter.. X ¥c.:fa :i fi-'11:rno it,x.immtt p,,fttto per le dette r.:,..iom. gli altri J˜110c/Jiam,ui perfi:tt1 fe,ác11do alrnm: l' ci dimo.flraua per lo nome loro, qualiffiero: & per˜ uno/i chiamaua Seft..tnte, percbe ,J l4efta parte difei: lecd11ectriL-nte, pe>á che due tra la terza parte : le tre ferrzijie, qu,1fi uoglfa dire,mez.!' alfe: il quarto bej , percheluua due parti dal t11tto; & in Greco /i dice d,1ero11e: il cinque quintario , cbecpentimerone /i chiama: & il_(ei perfetto ¥¥ ri,fa poi che fopra 1l 1111111ero pi:rfetto f“ pone la mllta, gia fi comincia a,raddoppiare l'altro affe, per uenire al dodici; che .AJJe doppio f“ puo dire; poi che m grew diplafionafi clJiamac. le Jtte parti /i dicono EpbeŽton quafl f˜pr,-i aggit1nta del fei. le otto fi chiamano ttrtiario, perche oltr.i fei ne d.-“ due,che tJ I.i terza p.1rtecdi fei: &per˜ in Greco j˜no dette Epttritos ,cio, cbe [oppraggiug11e la t..i p,trte al fei. nofle detto [cfiJuialte;-o, (!l' bomiolio, perclJecno11e contiene f ei una ttolta & rne..i. ma fatto dieci, egli fi cbi,.mut bes alter11m, cioe l'altro bes,perche ilpimo (come dicemmo) m1 quattro, & rhiamau.if“ciimerone, qJtaji di drte parti; & per ,111efli f“ chi.ima Epidimero11e come egli ,iggiugna 1t:l /ei due parti. Similmente Epi pentameronefi cbwna rundici, che il fopragionto quint.zrio, & in q11ejto uzodo fi cbi.imano le parti de i numeri fecondo diuerfi rijpetti.& !Jueflo ha uoluto Vitr. doue p,1re, cbe egli babbia 1,ol11to, che foi /i,t numero pttfetto, per la ifleff ˆ ragione, cbe dieci perfetto : dot! pe1á,áhe gmti ,i dieci, tornamo d,1 ,áapo all'unitˆ ,fin cbe /i torni alf altra decina: cbe fi fo con due croci. cofi ancbegiontical fei da i Mathematici firitomacagli ifl4Jinomi, finca/C,iltrocaffe cbe dodici ¥ Ma bene),.i accennato Vitr. la ragione che hauemo detto, per l,t q,ule fei fi cbi.una perfetto ¥quando diffe I per le ragioni loro,q11el numero ha le pani conueniemi al 1mmero di fei.. per che pofte ili fiemc Ieearti 1111meranti, &moltiplicanti il [ci, lo rend1moca punto. &quando Yitr. diffe, { Et per q11cj!o cbi.:zn1t1rono l'una parte del fei fo/l,mte ¥ I 'N._ 0111111ole rendere l.1 r.igior.e percbe fei fi.t pe-,fctto, 1ila u11olc d1moflrare, che e/Jauio pe>fctto; per l.r mue,tetta r.igione i Matbem.:ztici han no1wl11todarecnome ,tlleparti delfoi, & dimoflr,1re, cbefei era un timo, oltra'lqualefepifogna u..afie1..dere numerando,eranecefferio tornmá da c,1poall'11nitˆ, come fiface11a nel dieci. .Altrimentiera uana laoppo/“tio11edc iMatbenutidcomra quelli, cbe uoleu.J110, cbe dia ifuffe numero perfetto,fe i mcdef“mi Matlmnaticilw1eff:,-o uo!uto il [ci cffer perfettoper l.z 1/lef!ˆ ;-.:zgiocne, per la quale s'era detto, clJe il diecifuffe perfetto. !J.!!.efto/limo io, cbef“a degno d1 con- 'P Jider,1tiont:. T E Jt Z o. piefla propriet.. , che le lol'O tc,-wJn:tt ioni ,fon? dmomi..Mtc dal fei, .."' d:zlr otto: ma a uicendtt ¥ocome,fl:i, uellt otto, quattrocento no11.1nt,:fr:1 , ct1om1!.t cento, &uen; otto. & q1ufl.i ;áegol:t ;cert.t. Ma percbe cagio,1e il m,mero tern.uio, c.._ il 11 mero .!e1:máio ft.tno jll!ti cbiam.1ti perfetti, iodir˜. & prima il tre fl.1to dmo p,;rfc,, to, perciJt: ablmtcci.1 J,t'íma il nmnero p.trt: & difJ,are .. cbe fono le ..m: pri11cip..li dijjre..i..c dc i 1111meri.c_ il diw Utato.v,i..:dic..to perfe, to, perccl,e finifcc, (;r tenmna come forma t11tt1gl1 ,tltnmm1er1: & pero //Jmm10 b.z detto chrt come Ji paf1:Z il J:..ci, bifogn.. r:t..rn.zre all:i 1r7:itˆ, 11 /i troHa il pt'rfottoc, f“11' all'..ltro incrocc1.1m:nto, c/Je rgli clwm, .. , atc1,,/1mc, cbe/1 fam form.1 dell.:i letter.. X ¥c.:fa :i fi-'11:rno it,x.immtt p,,fttto per le dette r.:,..iom. gli altri J˜110c/Jiam,ui perfi:tt1 fe,ác11do alrnm: l' ci dimo.flraua per lo nome loro, qualiffiero: & per˜ uno/i chiamaua Seft..tnte, percbe ,J l4efta parte difei: lecd11ectriL-nte, pe>á che due tra la terza parte : le tre ferrzijie, qu,1fi uoglfa dire,mez.!' alfe: il quarto bej , percheluua due parti dal t11tto; & in Greco /i dice d,1ero11e: il cinque quintario , cbecpentimerone /i chiama: & il_(ei perfetto ¥¥ ri,fa poi che fopra 1l 1111111ero pi:rfetto f“ pone la mllta, gia fi comincia a,raddoppiare l'altro affe, per uenire al dodici; che .AJJe doppio f“ puo dire; poi che m grew diplafionafi clJiamac. le Jtte parti /i dicono EpbeŽton quafl f˜pr,-i aggit1nta del fei. le otto fi chiamano ttrtiario, perche oltr.i fei ne d.-“ due,che tJ I.i terza p.1rtecdi fei: &per˜ in Greco j˜no dette Epttritos ,cio, cbe [oppraggiug11e la t..i p,trte al fei. nofle detto [cfiJuialte;-o, (!l' bomiolio, perclJecno11e contiene f ei una ttolta & rne..i. ma fatto dieci, egli fi cbi,.mut bes alter11m, cioe l'altro bes,perche ilpimo (come dicemmo) m1 quattro, & rhiamau.if“ciimerone, qJtaji di drte parti; & per ,111efli f“ chi.ima Epidimero11e come egli ,iggiugna 1t:l /ei due parti. Similmente Epi pentameronefi cbwna rundici, che il fopragionto quint.zrio, & in q11ejto uzodo fi cbi.imano le parti de i numeri fecondo diuerfi rijpetti.& !Jueflo ha uoluto Vitr. doue p,1re, cbe egli babbia 1,ol11to, che foi /i,t numero pttfetto, per la ifleff ˆ ragione, cbe dieci perfetto : dot! pe1á,áhe gmti ,i dieci, tornamo d,1 ,áapo all'unitˆ ,fin cbe /i torni alf altra decina: cbe fi fo con due croci. cofi ancbegiontical fei da i Mathematici firitomacagli ifl4Jinomi, finca/C,iltrocaffe cbe dodici ¥ Ma bene),.i accennato Vitr. la ragione che hauemo detto, per l,t q,ule fei fi cbi.una perfetto ¥quando diffe I per le ragioni loro,q11el numero ha le pani conueniemi al 1mmero di fei.. per che pofte ili fiemc Ieearti 1111meranti, &moltiplicanti il [ci, lo rend1moca punto. &quando Yitr. diffe, { Et per q11cj!o cbi.:zn1t1rono l'una parte del fei fo/l,mte ¥ I 'N._ 0111111ole rendere l.1 r.igior.e percbe fei fi.t pe-,fctto, 1ila u11olc d1moflrare, che e/Jauio pe>fctto; per l.r mue,tetta r.igione i Matbem.:ztici han no1wl11todarecnome ,tlleparti delfoi, & dimoflr,1re, cbefei era un timo, oltra'lqualefepifogna u..afie1..dere numerando,eranecefferio tornmá da c,1poall'11nitˆ, come fiface11a nel dieci. .Altrimentiera uana laoppo/“tio11edc iMatbenutidcomra quelli, cbe uoleu.J110, cbe dia ifuffe numero perfetto,fe i mcdef“mi Matlmnaticilw1eff:,-o uo!uto il [ci cffer perfettoper l.z 1/lef!ˆ ;-.:zgiocne, per la quale s'era detto, clJe il diecifuffe perfetto. !J.!!.efto/limo io, cbef“a degno d1 con- 'P Jider,1tiont:. JI,,t L I ! Jt ofider4tione. Et quando al conto fatto per l'aggionta d'un'altro alfe, (i crcfca al fei, chiamano Ephedon: & quando fono fatti otto, perches' aggiunta la terza parte; l“ dice Epi triton. & aggiuntaui la metˆ, poi che s' pcruenuto al noue, chiamali fefquialtcrum, che da Greci detto,hcmiolios. ;tggiuntcui poi due parti,& fatto lo incrocciamento, (i dicebcfllterum, il quale chiamano Epidimiron. & nel numero di undic“, pcrche fogli aggiunro cinque, che {i chiama quimario, Epipcntamiron fi dice. ..la dodici, petche fatto di due limplici numeri diplal“ona nominatoe. Et qm:flo jl.uo affei dicbiartto ¥ Vuole por Vitrmtio, che dal numero fenario fia ft.zta p,gli4 á ta fa ragione della mifra del corpo humanQ, in quantoeall'.iltez-za faa. Similmente perd1e 11 piede la fclla parte dell'altezza deli'huomo,pcr˜ coli da quel nu mero di piedi, dal quale m1fur:ito, & perfetto il corpo terminandolo in altc:na con 9ue fii fci lo fccro perfrtto ¥ & auuertirono, che il cubito era di fc_i palmi, & di uemiquattro dita. Si come dalle dieta uenuta la ragione del numerare, cofiancbe ucnuta la ragione del miji,r.i re, & cofi la r.igione del mmiero fenario e,ztr.rnt'llcmifitre. Et qui //1tr. ragio:1.z fecondo la opi. niolle de Greci, i qrt:tli uolt:uano, che fei fuffe numero perfetto. La onde 4r1ebc alle monete traf ferirono il nw;ie;áo predetto ¥ Et per˜ d1Láe Vitr. Et da quello pare, che le cittˆ de Greci habbiano fatto, che li come il cubito di fci palmi,co/“ li ufˆ11c lo iftelfo numero nella dramma. perchc quelle cittˆ fecero,che nella dram ma full l.1 uJluta di fei ramini legnati ( come a!Te) che quelli chiamano Oboli , & confiituirono in uece di uemiqu.mro dita nella dramma i quadranti dc gli oboli, detti da alcu n1 dichakhi, & da alcuni trichalchi. Voli:uano i Greci che la loro dramma ualeffefei .ob..li, & quefto rifpondeua al cubito, che contiene fei palmi ; uole11ano, che ciafcun' obolo haueffe a u;zlere quattro monete, cbe fi cbianuiuano d1dJ.;lclJ1, la dotte ttentiquattro dichalcbi facett.mo una dr.tmma, come uentiquattrodita fiumo un c11bito. obolo era tma moneta di r,ime di poca u.zl11ta ,fi:gnata per˜ , & coniata, & era come zm wtto , cbe affefi cbiam.i, & la quarta p.irte delta q;1.idr.v1te fi nommaua dichalco, 011crotricbalco fecOlldo diuerfi rif]Jttt1. Come ad1m1111: il numero de gli oboli nella dram ma riJJ,ondi:ua al numero ,lt i p.dmi,cbe uanno a fore il c11bito, che fo,10 fei, cofi il 1111mero de i dich.1lchi,o triciJ.tlcbi nell'obolo rifpondert.tno al ,1ume,o delle dita., che erano nel cubito ucntiquattro. l,t onde appare, cbe ancbe nelle 1no11ete i Greci babbia;:o pigli.ito la ragione de i numeri:& in q11es!o utj'o crcdi.J1110 a Vitr. J\la i nolhi prima fecero l'antico numero elfcr il dicci, & pofcro nel denarieo dieci afsi di r:i:ne, & per˜ fin al d“ d hog3i la compolitionc dclh moneu ritiene il nome del dcnario . & IJ quarta parte di cll perche ualeua due afs1, & mc20, la chiamarono fcficrtio,ma poi h:rncndoeauucrtito, che l'uno, & l'altro numero era perfetto, cioe il fei, & il dicci, rJccolfcro ml“cme amcnue que numeri, & fecero il fedi ci perfetto, & di qucfio trouarono il piede autore. perche leuafldo dal cubito palmi duee, refia il piede di quattro palmi, ma il palmo ha quattro dita, & coli il p:ede uiene hauere fcdici dita, & tanti. afsi H denario di rame. I pal,11i fono due, maggiore, & minore , il minore di q11attro dita: il maggiore di dodici, IJIICllo fi chiama pal,cfle, quefiofj>ithame: dito , o digito l lo JP,zcio di quattro grani cfor.. pofli in o;-dine fecondo I.i largbezz..a. nháe ad1mq11e Yitr.che R._omani pigliarono da prima il dieci co.menmntro perfetto, & per˜ clJ1am.irono la ;,1011eta din:irio, ( & q1t1.:fio pare r:igioneuole) comefin bor.1 fi ufa. & nel ,ltmario pofero dieci alfi di rame. & fe bene d,1poi congmf cro il dicci,et il fei, uedi:ndo, cbe ancbe il fei era perfetto, rii ennero pet˜ il 11owe del denaio mm endo in 1111 deruio fedic1 alf“, cberifpondino, afedici dita, cbeeuanno nel piede .fi:mdoadrmque le predette,o-fe Vitr11. concbi11de, & dice. / Se t JI,,t L I ! Jt ofider4tione. Et quando al conto fatto per l'aggionta d'un'altro alfe, (i crcfca al fei, chiamano Ephedon: & quando fono fatti otto, perches' aggiunta la terza parte; l“ dice Epi triton. & aggiuntaui la metˆ, poi che s' pcruenuto al noue, chiamali fefquialtcrum, che da Greci detto,hcmiolios. ;tggiuntcui poi due parti,& fatto lo incrocciamento, (i dicebcfllterum, il quale chiamano Epidimiron. & nel numero di undic“, pcrche fogli aggiunro cinque, che {i chiama quimario, Epipcntamiron fi dice. ..la dodici, petche fatto di due limplici numeri diplal“ona nominatoe. Et qm:flo jl.uo affei dicbiartto ¥ Vuole por Vitrmtio, che dal numero fenario fia ft.zta p,gli4 á ta fa ragione della mifra del corpo humanQ, in quantoeall'.iltez-za faa. Similmente perd1e 11 piede la fclla parte dell'altezza deli'huomo,pcr˜ coli da quel nu mero di piedi, dal quale m1fur:ito, & perfetto il corpo terminandolo in altc:na con 9ue fii fci lo fccro perfrtto ¥ & auuertirono, che il cubito era di fc_i palmi, & di uemiquattro dita. Si come dalle dieta uenuta la ragione del numerare, cofiancbe ucnuta la ragione del miji,r.i re, & cofi la r.igione del mmiero fenario e,ztr.rnt'llcmifitre. Et qui //1tr. ragio:1.z fecondo la opi. niolle de Greci, i qrt:tli uolt:uano, che fei fuffe numero perfetto. La onde 4r1ebc alle monete traf ferirono il nw;ie;áo predetto ¥ Et per˜ d1Láe Vitr. Et da quello pare, che le cittˆ de Greci habbiano fatto, che li come il cubito di fci palmi,co/“ li ufˆ11c lo iftelfo numero nella dramma. perchc quelle cittˆ fecero,che nella dram ma full l.1 uJluta di fei ramini legnati ( come a!Te) che quelli chiamano Oboli , & confiituirono in uece di uemiqu.mro dita nella dramma i quadranti dc gli oboli, detti da alcu n1 dichakhi, & da alcuni trichalchi. Voli:uano i Greci che la loro dramma ualeffefei .ob..li, & quefto rifpondeua al cubito, che contiene fei palmi ; uole11ano, che ciafcun' obolo haueffe a u;zlere quattro monete, cbe fi cbianuiuano d1dJ.;lclJ1, la dotte ttentiquattro dichalcbi facett.mo una dr.tmma, come uentiquattrodita fiumo un c11bito. obolo era tma moneta di r,ime di poca u.zl11ta ,fi:gnata per˜ , & coniata, & era come zm wtto , cbe affefi cbiam.i, & la quarta p.irte delta q;1.idr.v1te fi nommaua dichalco, 011crotricbalco fecOlldo diuerfi rif]Jttt1. Come ad1m1111: il numero de gli oboli nella dram ma riJJ,ondi:ua al numero ,lt i p.dmi,cbe uanno a fore il c11bito, che fo,10 fei, cofi il 1111mero de i dich.1lchi,o triciJ.tlcbi nell'obolo rifpondert.tno al ,1ume,o delle dita., che erano nel cubito ucntiquattro. l,t onde appare, cbe ancbe nelle 1no11ete i Greci babbia;:o pigli.ito la ragione de i numeri:& in q11es!o utj'o crcdi.J1110 a Vitr. J\la i nolhi prima fecero l'antico numero elfcr il dicci, & pofcro nel denarieo dieci afsi di r:i:ne, & per˜ fin al d“ d hog3i la compolitionc dclh moneu ritiene il nome del dcnario . & IJ quarta parte di cll perche ualeua due afs1, & mc20, la chiamarono fcficrtio,ma poi h:rncndoeauucrtito, che l'uno, & l'altro numero era perfetto, cioe il fei, & il dicci, rJccolfcro ml“cme amcnue que numeri, & fecero il fedi ci perfetto, & di qucfio trouarono il piede autore. perche leuafldo dal cubito palmi duee, refia il piede di quattro palmi, ma il palmo ha quattro dita, & coli il p:ede uiene hauere fcdici dita, & tanti. afsi H denario di rame. I pal,11i fono due, maggiore, & minore , il minore di q11attro dita: il maggiore di dodici, IJIICllo fi chiama pal,cfle, quefiofj>ithame: dito , o digito l lo JP,zcio di quattro grani cfor.. pofli in o;-dine fecondo I.i largbezz..a. nháe ad1mq11e Yitr.che R._omani pigliarono da prima il dieci co.menmntro perfetto, & per˜ clJ1am.irono la ;,1011eta din:irio, ( & q1t1.:fio pare r:igioneuole) comefin bor.1 fi ufa. & nel ,ltmario pofero dieci alfi di rame. & fe bene d,1poi congmf cro il dicci,et il fei, uedi:ndo, cbe ancbe il fei era perfetto, rii ennero pet˜ il 11owe del denaio mm endo in 1111 deruio fedic1 alf“, cberifpondino, afedici dita, cbeeuanno nel piede .fi:mdoadrmque le predette,o-fe Vitr11. concbi11de, & dice. / Se t Se a.dunque raoioncuole, & conueniente cofa, che ilnumero fia fiato ritrouato dalle. .. , Se a.dunque raoioncuole, & conueniente cofa, che ilnumero fia fiato ritrouato dalle. .. , a me p.:re, cl,e il primo capodi qm:flo libro 1..u1u! babbui afinire, dou..fi co..chmde ..l"arawente q11ello,chc Vitr.ci ba detto , cbe nonp:10fabrtc,t alcuna haucr ragione di compommcnto,fen'Z. 4 mifu.r.i &proportione;[e prima non bauer.“rifPetto,&co11fidcrat1one[oprala ucr11,&certa ragione de i mcmb;-i dell'hrwmobcnfonnato, &proportionato, come raro c/Jempio di propol'tione, (J" gii4lo compartimento. ..a fguitiamo purel'..11tica diuifi..11.. de i capi .it..endendoa , alle cofe,cbe ci ue11gono propofle da Yrtr.,lquale ome erudito nelle difczplmede Grw ufa una I principi) de i Tempi) fono quelli , dc i quali formato lo afpetto delle lor figure. & prima quello, che detto faccia in pilafl:ri,dapoi quello che detto Pro!l:ilo , & l' Amfiprofiilo, lo Alato, il Falfo alato di due ordini, lo Alato di due ordini, & lo fcopcrto. volendoci Vitr.infegnarc la compojitionc dc i Tcrnpij,con gran ragione comincia da quelle dif.fercn'Z!, cbe prima ci 11engono dinan.. a ...li occbi ¥ perche l ordine dell,t cognitione portaa, che cominciamo dalle cofe uniuerfali, & confufe, & ind,flinte, & poi cbe fi 11e...1 al particol.1re, ejplicato, & diflinto. oltra che nell'.Arcbitettura egli fi deue a1mcrtirc, che l' occbio b,tbbia la parte fua , & con la ttarietl de gli .ifj,etti fcondo le figt!re, & forme diuerfc de i Temp11 /i dia di letto,ucner-atione, & autoritˆ alle opere. & /i come la or.itionc haf01me, & idee dmfe per fatisfare alle orecchie, cofi habbia L' .Arcbitettura gli'ftfJ>ctti, & forme fae per fatirfa:,á ,t gli occhi, &fi come qutllo,cl,e ncU:t mente, &nella 11oglut no/lr,i ripofto, con l'artificio dt lt1t.1rlo fuori di 11oi, & portarlo a/,trouc , le parole, le figure, la compofitione delle parole, i nmneri, le mebra, & le cbiufe formo le Idee, & le forme del dire, cofi le proportioni, i comp.trtimenti le differenze cle gli afj,ettia, i numeri, & la co/locatione delle p,mi fonno le idee delle fobricbe,che fo110 qualitˆ conucnicnti a quelle cofe, per le qu.1li fi fiumo ¥ .Altra ragione di fcnten'Z!, di art1ficij, di parole, di fig11.re, di parti, di numeri, di compofitione, & di.termii fl ufa uolendo cff er chtro, puro , & cleg,mte nel dire. altra 11olendo ejfer gr.inde, uehcmente, nfpi-o,& fe1u:;áo: & altro ricl,iedc la prceuole-z.za,nltro la bellezza, & oma,nento del parl.:ire. fi,ntlw.crte nelle Idee delle fabricbe ttltre proportionia, altre difpof itioni, altri ordm;, & compartimenti ci ttuolc, qu,indo nella fob“"ica fi richiede g;á,:tndezza, & ltent'ratione, cbe quando ji 1mole bellez..za, O dilicatc-z: -z.a, o fimplicitˆ. 0~ percbc la natur:t delle cofe , cbe ua1mo a formare rm' zdca dtdl' oratione fa, che q1tell..poffeno e!Jer degnamente infieme con quelle, cbe ummo a form:m,e un'.zltra. la onde nella purita fi puo bauer del p.i11de, nc:/Lt gr.1ndezza, del bello, 11ell1 bellezza del f empltce, Žr nc/1.t femplicitˆ dello Jplendido; an.. q11eflo fomma lode de/l'oratore, et ji fi,. mcfcola11do , le condttionid'ima forma, coi le co11dit10ni d'wialt>áa ¥ come m.mifefto a i ueri .Arcbztctti dc/l' orationc. per˜ dico io, cheame[colando conr.1_gione nellefa';richc le proportioni d'una maniera, o compotiendole, o limandole, n puo rif“1ltare Hna bella forma di me-zy. le cofe di prima fono femplici, a _ [cb,ette, poi fi fanno coa tfiuerfe aggilmte ogni fi.ita maggiorz, et piu ornate come fi ue,te c/)1.t ra..ente i.. t..tte le op1,re, et i11ucnt..oni de mortali. 1-{gn dcue per˜ il fauio , & prudente .,-t_r cl?uetto p1gl1a;-e tutto quello, cbe u1en fatto da ognuno, ma fol.tm..te quelli: cofe, cbe comzn czanobauere non fo che di occult:t uirt , onde dilettino i fenfi noflri. come lo eccellente oi-ato,áe non piglia tutto quello, cbe' l [ciocco uulgoa, o la b.1f]ˆ plebe apprende , m.i tutto q11ello, che puo cadere fotto la_ cap.1citˆ di chi .ifcolt.1. con qualcbe piu eleu:rto J entimcnto , cbe da fe la ple be non trouana .> mi trouato d,i altri appiglia, &ferie diletta ¥ cofi vitmdo, non pren . '.P 2. de t¥1:u . LI JJtt> II I T E. 1t z o: 117 Je tutte quelle forme, & /igtn-e "di fabriche, & di Tempij, che fono fatte da quefli, & d.t quelli, cne nel fabricare fono in luogo di uulgo ,. & di plebe : perche quefto J:-irebbe infinito , ne caderebbe [otto artificio ¥ Ma ci propone que..le cofe , che {atisfanno a chi non fa piu o..!re .. poi cke f˜n fatte, ma non pof]˜noej]r.. rztrouate d,.. ..gnuno , & dice.. che io . princip71, cio for1gme della noflra confiderat1011e e la fig1wao, c1oe qMelJ.o, che pmnaft rapprefenta allo afPe!,to. Q!!...fta figur..,&:1ueJí? afpetto,o ..elle ftonti, o nelle fp_all.., o ,..ei latio _ Ž7 fiancbide_i Temp11:o partitamente m pzu fabnche,oucro m una iftej]ˆ_: &pero Vitr. cimm, D inanzjfette figure,&afpetti di Tempij:& clice,che il primo fl cl>iama,In.ttntis. ciofacci.trinpilaftri, per che .Ante fi chiamano le pila/lrate , che fono nelle cantonate della facciatao, che in Crecofono dette 'Paraftade. Il primo ajpetto adunque, della focciata dinan':(j 7 & della fi¥onte a del Tempio: nella quale fono ne gli anguli le pilaftrte, & contro.1forti quadrati, & nel mezyle colonne, che /portano in fuori, fopra le q,l.lli il ji-ontifpicio fotto con quelle ragionio,. che /i dir.-“ poi, Ilprimo affietto adunque diceVitruuio, cbe il in queftorrwdo. Il Tempio di faccie in pilafhi, farˆ quando egli haucrˆ nella fronte i pilafrri,de i p3rc.. 1 chednchiudenoi1Tcmpio 1 &tra i pilafhi nel mczo due colonne, & fopr:i quelle il frontupicio ut á.1 J I¥ ¥ ¥ ..() -¥ ¥ e, .. ¥ I e ut á.1 J I¥ ¥ ¥ ..() -¥ ¥ e, .. ¥ I e 11, (frontifp icio'fatto con qucllonuenienza di mifore, che li dirˆ in quello libro, Lo effcmpio di quefl:o afpetto f“ uede alle tre Fortune, & delle tre quello 1 che uidno alla porta collina. -4 noftri giorni non fi ba reliquia di quefto Tempio , pe-1˜ con le ragioni imparatt da J/itruuio fi,g,1ra..o la pianta, &lo in pi, & alcuna fiata il profilo, & i fianchi', /afiaremo le ombre, &io empir ifogli difigure, & di cofe minute,& facili, non affttando la quantitˆ, &laf˜ttilitˆ delle figure adombrate in ({corzg, & projpettiua, pere-be lanoftra intentiorlt. di moflrare le cofe,& non infognare a dipingere. Lapianta det Tenpio, detto faccia in pi- E laflri, fe'{lklta .A . doue f˜no le pilaflrate quadre in formicli colonne fognato !, & lecolonne nel me z-zy e. lo in pi fognato D ¥ ¥ . ¥ . ¥La faccia in cu !onne detra profiilos, ha tutte le cofe, che ttene la faccia m p1lallr1 , mioha due colonne fopra le cantonate dirimpetto a i pil.iftri, & fopra ha gli archicra?i, comeola faccia in pi!afiri . & dalla dellra, & dalla finilka nel uoltare delle cantonate tiene unaocolonna per banda , lo dfcmpio all' !fola Tiburtinaal Tempio di Gioue, & di Fauno.oIl fecondo. 11, (frontifp icio'fatto con qucllonuenienza di mifore, che li dirˆ in quello libro, Lo effcmpio di quefl:o afpetto f“ uede alle tre Fortune, & delle tre quello 1 che uidno alla porta collina. -4 noftri giorni non fi ba reliquia di quefto Tempio , pe-1˜ con le ragioni imparatt da J/itruuio fi,g,1ra..o la pianta, &lo in pi, & alcuna fiata il profilo, & i fianchi', /afiaremo le ombre, &io empir ifogli difigure, & di cofe minute,& facili, non affttando la quantitˆ, &laf˜ttilitˆ delle figure adombrate in ({corzg, & projpettiua, pere-be lanoftra intentiorlt. di moflrare le cofe,& non infognare a dipingere. Lapianta det Tenpio, detto faccia in pi- E laflri, fe'{lklta .A . doue f˜no le pilaflrate quadre in formicli colonne fognato !, & lecolonne nel me z-zy e. lo in pi fognato D ¥ ¥ . ¥ . ¥La faccia in cu !onne detra profiilos, ha tutte le cofe, che ttene la faccia m p1lallr1 , mioha due colonne fopra le cantonate dirimpetto a i pil.iftri, & fopra ha gli archicra?i, comeola faccia in pi!afiri . & dalla dellra, & dalla finilka nel uoltare delle cantonate tiene unaocolonna per banda , lo dfcmpio all' !fola Tiburtinaal Tempio di Gioue, & di Fauno.oIl fecondo. no L I B R__ OIl fecondo.a/petto accrefce al p>'imo due colonne fopra le cantonate alt íicontro delle pilafli-: ite , & dHe nel uoltare, cio una per banda ¥ Stimo io, che la luce di guefti Tempij ueni.ffe folammte dalle porte; perd1e io non trouo fotta menti o ne altroue di fineftre ¥ f I fola Tiberi114 fu ,onfa,rata adEfculapio, fotta prima a cafo, poi fortificata dall_gmani , & adornata di molti_beili, & grandi edificij ¥ .Appriffo il Tempio di Efculapio hebbe Gioue il fuo edificato da L.Furio 'Purp1triom: confelc; & dedicato d.z C.Seruilio, come dicono alcuni: & nella p1t11 ia,deU' Ifol.i hebbe anche Fauno il fuo Tempio,del quale hoggi a pena fi uedeno pochi ueftigi, & meno fe ne 11ederˆ per f auuenire, perche il Teuere gli ua rodendo d'intorno , & leuando il terrer.o. T .Liuio uuole, che di alcune condem1agioni fuffe edificato il detto Tempio da Gn.Do mitio, &.. C.Stribonio edili. Lu. pianta di queflo tempio fgnata F. & ferue anche alater :zy afj>etto, detto .Amphiprojlilos : percbe leuandone le colonne dall'altra te/la , & continuando il par..te, refta q11eflo afPetto fecondo, detto 'Proflilos ¥ lo in pM fognato E. & Jrue an& he al te-rzy afPerto , intendendo/i la iftef]ˆ fronte dall'altra teftaa. Lo afpctto detto Amphiproltilos, tiene quanto nell'afpetto detto Prollilos, ma di piu ferua lo i!l:effo modo, di colonne, & di frontifpicio nella parte di dietro. Lo afpctto detto Peripteros cio alato intorno 1 quello, che tiene d'amendue le fron ti fd colonne : ma ne i lati undici con le angulari, (i che quefl:e colonne fiano pofl:e in mo do che lofpacio, che tra colonna, & colonna, fia d'intorno da i pareti a gli ultimi ord“ ni delle colonne, & l“poffa paffeggiare d'intorno la cella. come nel portico di Metcl,. lo, di Gioue Statore, & ali.i Mariana dell'Honore, & della uinu, fatto da Muti o ren:i a la pane di dietro. Si legge, che fuori della porta falaria era un Tempio confacrato a/l'hono1áe, perche in quel luo zo fi trou˜ appref[o f altare una lama con quefte parole . D O MI 'N:_ .AE HO 1'{O Jtl S ¥ M.Marcello dedic˜ un Tempio all'Honore, & alla Virt,},che fu poi reftau;¥,1to da VefpajitZ110 prop1quo alla porta Capena ( come fi truoua ne/le medaglie.) Fece Marcello quefto per uno ricordo a quelli, che ufci&,ano a/l'imprefe, che per l,z uirtu s'entra all"Hurion: ,Mario flmilmcntc edific˜a,m Tempio a/l' I-I onore, & dal Tempio della uirtu s'entraua . Gn. J)omitio pretore drizy f“,l QJ:,irinalc 1m Tempio alla Fortun:r primigenia, & iui anche era un Tempio dell'Honore. Fu edificato delle fj>oglie Cimbrfche,& Theutonicbe, in quella parte del rno;uc E/qui lino , che Merulana inaluogo di Mariana, dettii. La pmta, & lo in p: di queflo Tanp“o foprapoflo ne! pr;mo libro.a.li falfo afpetto di due ordini detto Pfeudodipteros, col“ pollo, che nella fromc; & di dietro fono otto colonne, & ne i lati quindici con le angulari: ma fono i paoreti della cdl.i d,ille tefl:e dirimpetto .i quattro colonne,& coli lo fpatio, che farˆ da i pareri d'intorno a gli tllrcmi ordini ila,corpo dela_aTempio. _ala pianta fgnat,i, /J. nelaprim.. lib;-oa, & quii fotto.aL afpctto dt due ord1n1, che D1pteros e detto, h;t dinanzi, & di dietro otto colonm & d'intorno la cella ha due ordini di colonne_; come il Tempio Dorico di ..irino, & lo 10111m ai Diana Efd“a fatto da Cu:!“fo1m, Dn l " J l f 1I 1 \ no L I B R__ OIl fecondo.a/petto accrefce al p>'imo due colonne fopra le cantonate alt íicontro delle pilafli-: ite , & dHe nel uoltare, cio una per banda ¥ Stimo io, che la luce di guefti Tempij ueni.ffe folammte dalle porte; perd1e io non trouo fotta menti o ne altroue di fineftre ¥ f I fola Tiberi114 fu ,onfa,rata adEfculapio, fotta prima a cafo, poi fortificata dall_gmani , & adornata di molti_beili, & grandi edificij ¥ .Appriffo il Tempio di Efculapio hebbe Gioue il fuo edificato da L.Furio 'Purp1triom: confelc; & dedicato d.z C.Seruilio, come dicono alcuni: & nella p1t11 ia,deU' Ifol.i hebbe anche Fauno il fuo Tempio,del quale hoggi a pena fi uedeno pochi ueftigi, & meno fe ne 11ederˆ per f auuenire, perche il Teuere gli ua rodendo d'intorno , & leuando il terrer.o. T .Liuio uuole, che di alcune condem1agioni fuffe edificato il detto Tempio da Gn.Do mitio, &.. C.Stribonio edili. Lu. pianta di queflo tempio fgnata F. & ferue anche alater :zy afj>etto, detto .Amphiprojlilos : percbe leuandone le colonne dall'altra te/la , & continuando il par..te, refta q11eflo afPetto fecondo, detto 'Proflilos ¥ lo in pM fognato E. & Jrue an& he al te-rzy afPerto , intendendo/i la iftef]ˆ fronte dall'altra teftaa. Lo afpctto detto Amphiproltilos, tiene quanto nell'afpetto detto Prollilos, ma di piu ferua lo i!l:effo modo, di colonne, & di frontifpicio nella parte di dietro. Lo afpctto detto Peripteros cio alato intorno 1 quello, che tiene d'amendue le fron ti fd colonne : ma ne i lati undici con le angulari, (i che quefl:e colonne fiano pofl:e in mo do che lofpacio, che tra colonna, & colonna, fia d'intorno da i pareti a gli ultimi ord“ ni delle colonne, & l“poffa paffeggiare d'intorno la cella. come nel portico di Metcl,. lo, di Gioue Statore, & ali.i Mariana dell'Honore, & della uinu, fatto da Muti o ren:i a la pane di dietro. Si legge, che fuori della porta falaria era un Tempio confacrato a/l'hono1áe, perche in quel luo zo fi trou˜ appref[o f altare una lama con quefte parole . D O MI 'N:_ .AE HO 1'{O Jtl S ¥ M.Marcello dedic˜ un Tempio all'Honore, & alla Virt,},che fu poi reftau;¥,1to da VefpajitZ110 prop1quo alla porta Capena ( come fi truoua ne/le medaglie.) Fece Marcello quefto per uno ricordo a quelli, che ufci&,ano a/l'imprefe, che per l,z uirtu s'entra all"Hurion: ,Mario flmilmcntc edific˜a,m Tempio a/l' I-I onore, & dal Tempio della uirtu s'entraua . Gn. J)omitio pretore drizy f“,l QJ:,irinalc 1m Tempio alla Fortun:r primigenia, & iui anche era un Tempio dell'Honore. Fu edificato delle fj>oglie Cimbrfche,& Theutonicbe, in quella parte del rno;uc E/qui lino , che Merulana inaluogo di Mariana, dettii. La pmta, & lo in p: di queflo Tanp“o foprapoflo ne! pr;mo libro.a.li falfo afpetto di due ordini detto Pfeudodipteros, col“ pollo, che nella fromc; & di dietro fono otto colonne, & ne i lati quindici con le angulari: ma fono i paoreti della cdl.i d,ille tefl:e dirimpetto .i quattro colonne,& coli lo fpatio, che farˆ da i pareri d'intorno a gli tllrcmi ordini ila,corpo dela_aTempio. _ala pianta fgnat,i, /J. nelaprim.. lib;-oa, & quii fotto.aL afpctto dt due ord1n1, che D1pteros e detto, h;t dinanzi, & di dietro otto colonm & d'intorno la cella ha due ordini di colonne_; come il Tempio Dorico di ..irino, & lo 10111m ai Diana Efd“a fatto da Cu:!“fo1m, Dn l " J l f 1I 1 \ Il lf I" o T E F._ Z O. 111 DelDipteros, & del 'Pfeudodipteros nefa mentione Vitr. nel p;-oemio del fettimo libro. & nel fcg uente Capo ragiona della inuentione di Iiermoge-11e. 'Pianta dello ajpetto detto 'Peripteros,cio, alato cf intorno. .. Il fotto acre , & fcopcrtoafpetto, detto bipethros, di dieci colonne per tcfl::i,& nel rcfl:o fimilc al dipteros, & nella parte di dentro tiene duppio ordine di colonne in altezza rimote da i pareti al circuito, come il portico de i periftili, ma la parte di mezo foperto fenza tetto , & h:t l'intratc delle porte dinanzi., & di dietro. l'dTempio non in Roma,mainAthencdi otto colonne, nel tempio di Gioue Olimpio. ..fio doueua e/Jere un bel-.l[(fimo , & grandiffimo Tempio: haueua i portichi doppi d'in torno, & di dentro baueua due ordini di colonne. uno fopra taltro ¥ quefle erano minori delle di fuori ¥ Il coperto umiua.dalle interiori alle efteriori, che ftaua in piouere. Tutto lo JPat“o ci;-condato dalle colonne di dentro era [capetto; L'altare e;-a.nel meá-zy ¥ Ejfer doueua , perogni intercolunnio, unnicbio cola fua figura ;fidi dentro> come di fao;-i; et /i doueua af“:endere per gradi. Ma noi ha,,emo da dolerˆ, & del manc.-imento de gli effempi, & della pouertˆ della lingua :fe pure non 110 gliamo co l'ufo amraollire la d1e iáezza delle parole foreftiere, & che la lingua noftra fia co;-tefoa i-iceuerle, come ha fatto la .. manaL.e figure noflte dimoftrano_ la noflra intentione ¥ Q..., DicíIUJ_Ue ¥ Il lf I" o T E F._ Z O. 111 DelDipteros, & del 'Pfeudodipteros nefa mentione Vitr. nel p;-oemio del fettimo libro. & nel fcg uente Capo ragiona della inuentione di Iiermoge-11e. 'Pianta dello ajpetto detto 'Peripteros,cio, alato cf intorno. .. Il fotto acre , & fcopcrtoafpetto, detto bipethros, di dieci colonne per tcfl::i,& nel rcfl:o fimilc al dipteros, & nella parte di dentro tiene duppio ordine di colonne in altezza rimote da i pareti al circuito, come il portico de i periftili, ma la parte di mezo foperto fenza tetto , & h:t l'intratc delle porte dinanzi., & di dietro. l'dTempio non in Roma,mainAthencdi otto colonne, nel tempio di Gioue Olimpio. ..fio doueua e/Jere un bel-.l[(fimo , & grandiffimo Tempio: haueua i portichi doppi d'in torno, & di dentro baueua due ordini di colonne. uno fopra taltro ¥ quefle erano minori delle di fuori ¥ Il coperto umiua.dalle interiori alle efteriori, che ftaua in piouere. Tutto lo JPat“o ci;-condato dalle colonne di dentro era [capetto; L'altare e;-a.nel meá-zy ¥ Ejfer doueua , perogni intercolunnio, unnicbio cola fua figura ;fidi dentro> come di fao;-i; et /i doueua af“:endere per gradi. Ma noi ha,,emo da dolerˆ, & del manc.-imento de gli effempi, & della pouertˆ della lingua :fe pure non 110 gliamo co l'ufo amraollire la d1e iáezza delle parole foreftiere, & che la lingua noftra fia co;-tefoa i-iceuerle, come ha fatto la .. manaL.e figure noflte dimoftrano_ la noflra intentione ¥ Q..., DicíIUJ_Ue ¥ áo ..... ¥ T E 1l. Z o. 1.'IA'N,_,TA DELLO AS'PETTO DI'PTEJl.OS, CIOE DI DVE A.LE DI COLO'N,_,?x_,E. -.. ¥ ¥ @ @ @ e .. .. .. .. .. @ PI/>.NTA¥ICHN oRAP PRONA.O .. .. ... ------- @ ¥ e o¥ ¥ ¥8i)8 .. e .. @ Di cinque /}ecie di Tempij. Cap. il Inquc fono le maniere de i Tempij, delle quali fono i nomi, Picnofiilos, cio di fpcllc colonne; Sifiilos, piu larghe; Diafiilo$ anchora piu difinnti; Areo fiilos, oltra quello, che f“ conuicne lontane; Enfl:ilos, che ha ragioneuoli,& conuenicmi inrcrualli. Picnoflilos a dunque quando tra l'una, & l'altra colonna, ui {“ puo porrcla g, offzza d'una colonna, & mcza, come nel Tempio di Diuo .. 1. Giulio, T E 1l. Z o. 1.'IA'N,_,TA DELLO AS'PETTO DI'PTEJl.OS, CIOE DI DVE A.LE DI COLO'N,_,?x_,E. -.. ¥ ¥ @ @ @ e .. .. .. .. .. @ PI/>.NTA¥ICHN oRAP PRONA.O .. .. ... ------- @ ¥ e o¥ ¥ ¥8i)8 .. e .. @ Di cinque /}ecie di Tempij. Cap. il Inquc fono le maniere de i Tempij, delle quali fono i nomi, Picnofiilos, cio di fpcllc colonne; Sifiilos, piu larghe; Diafiilo$ anchora piu difinnti; Areo fiilos, oltra quello, che f“ conuicne lontane; Enfl:ilos, che ha ragioneuoli,& conuenicmi inrcrualli. Picnoflilos a dunque quando tra l'una, & l'altra colonna, ui {“ puo porrcla g, offzza d'una colonna, & mcza, come nel Tempio di Diuo .. 1. Giulio, L I r, r._, O Giulio, & nel Foro di C cfarc il Tempio di Venere,& fc al cri Tempij fono di gucfl:a ma . niera compoll:i. La maniera detta Sifl:ilos, quell.i, doue tra le colonne f“ puo ponerc due gro O quamo deue effere auumito lo ..Architetto non. folamente riffietto dla forma, & ragione, ehencllo animo, &mente fua con modi artificio/i rfaolge, ma qtMnto alla materia, i c11 difetti i fono T E 1\. Z O, fonoinfiniti , i rimedij pochi,c_c&difficili, &al..un.t fata ..mo ,_ o di niun ualore, per˜ _c be..c,c( comes',letto) che Vit:á ci propona le mamen: d1(e;toje, acc1oche per lo contranocc1 patta.. mo guardare d:i gli errortc. ue1á0.. chee:..J˜pradetto d1; etto ,pjiiol prou..dere f..cen,lo _f˜_p;-.i g..1 .,,{rcbitraui molti archi, &l.1[c1andoli ben fermare, &afcmg:ire, lafc1ando1uanche J1f˜tto il uano, pei-cbequegli :acbi leu,inoilpefo agli arc!1itra:1i. Leon B.tttift.1. ne..quinto libro al_{ettimocapo a/Jai ..o':11:'odc_camen..e bc1a uite1ápreta..o I nom.. delle J˜pr,idettc fp_..c1e,fe bene nonfit'o confegmr,: lafeltctt,i de i Greci ue,la compofit1011e de i nomi. &le h:i cbr,irnatc_ce, conforta,Jub.-:. conj“ma,fubdifP.infi,dfp:w., & elcg.ime ¥ Deucfi bene auuemre, che Vrtr. non ba uocluto d.nálegge ferma de gli JP.zˆj delle [opr,idette maniere, m..1 h.i ufato parole indetermin.1.tc,dicendo, eglif“ puo porre, ft potrebbe col.locare, &fimiglianti modi, quefl˜ auuertit;mzto ci ucnidcapropojito nelle opere Doriche, nel quarto libro.cNelle maniere Arcofl:ili non ci dato l'ufo de gli A rchitraui di pietra, n di marmo, ma Copra le colonne f“ deono ponere le traui di legno continue, & le maniere di que rem piJ,fono baffc,larghc,humili, & ornano i loro froncilpicij di figure di terra cotta, o di rame dorato :ill'ufanz:i di Tofr.rnl. Come {“ uede al Circo Mifsuno il Tempio di Cere re, & di Hercole,& del Pompei:ino campidoglio. 'N$ll:: maniere .Areoftili ufano liberi JP,ttij tra colonna, & colonna, & per˜ Vit;-u. b,1. ufato il numero del pitt,& non ba detto, l.1. rru;iiera .Areofiilosc, m.1 le maniere; per che e!Jndo in libertˆ noflra di fare i u:tni m.iggiori, non ci pref critta kg i;e, n regol.c. In quefte m.wicre non fi ufano .Arcbitr.uti di pietr,1., o di marmo, perclu /i fjnzz.1;-ebbeno ¥ il q:tal pcrit;olo fa er..i nella Jpecie Diaftitos, do1,e tl uano era di tre colonne, molto m..iggiormmte f.1rJ nell.i fpecie .Areoftilos, doue f˜nofpacif piu liberi. La doue, per obttiare a quefto difetto, /ifaceui.tno gli .,,{rcbitraui di legno, & f“ :tdornauano dicauorio, & s'inueftiuano per ,á?p;-ire il legno. per Yitru. nel quarto libro al fettimo capo dice il rmdefirno , m.1. con altre p.uole; & it,i la pianta & lo in pi di queft.1 m.iniaa Tofc.ma .Areoftilos. Ma quelle parole, che Vitru.dice. M.1 le maniere diquc Tempij fono bafl, larghe,lrnmili,& nel latino buice, barricephala:, hanno difficuld: bencbequel b.arricepba/1{1 fi p,w intendere l'azeorio, cbe copi"iua le tefte di que legnic. percbe gli Elefanti f˜no detti barri. m,t quel barice ba difficile inmp;-etatione ,fe forf non tolto dal Greco, perche uaris,cbe ft fcriue per uira in Greco, figniftca le chiefgri.tndi, come dicono i dottori Grechi Jopra i fˆlmi, & .Athanafio J˜praqucllc parole del [almo 44. a domibus eburncis, cbe in Greco dicono Ap˜ bareon elepb.mtinou ; dice, cbe le cafe ornate, & i Tempij fontuofi f˜no detti /7 a;-eisc, percbe il fidmo dice eburnt:is, carne che qtje Tempij, & quelle cafe fi:ino fotte con g-rande artificio, & magnificenti.i. Didimo, dice che uaris fiJnific.i la torre , & cbc le chiefe f˜no torrite della pote,1tia et g;áati,1 di Chrifto, & che ba pollo eburne“s in luogo di JPlendidc &preciofe.fimil cofa dice Theodoreto [opra le iftefl p.irole, & B.tjilio dice, che igrandi edificij f˜no da quetnome cbiam.iti. E ,febio irztende lo ifteffe. L'arte diforrn.ir di creta prima umne in Ethruria, che in altro lttogo aItalia ¥ In que/l.t fu1áono ecccll1.:,1tif]imi Dimofilo, , & Gorgafo, &gliift4Ji e;-anocancbe pittori, &co.--i l'tmil, &l'altra loro ade adornarono il TL'lnpir>di Cerere, nel Circo Maffimo, & conl.t Grec.z iflj“:rittioae iii uerfi iui po/li dimoftrarono, cbe le opere dalla deflra erano di Demofilo, & d.t!l:i fi.iift,-,z di GJr_g,t/˜ ¥ .A.tanti quefio Tempio tutte lecofe erano Tofc,ine, & i fi-011tijpfci1 er:t 10 di qm:fle op::r::. Il luogo d1 Vitm.nel q1,art1, doá; e egli accenna, quello, che egli,dice in q1,eflo luogoc. { Sia"llo le tra11i inca{l,á.zte in modo con cbi.tui, & ritegni,cbe Li cormnff,J,;-.i b::bbi,z lo JP.icio l.1r !,O due dita, impe;-ocbe tocc.tndofi [,, tr.tui, &non riceue,do /Jac:1fo di 1imto, fi: rifaldt,io 1r1fieme, & prefto fi gu.zfl.ino. m.1 J˜pr;t le tr.zui, & Jopra i p.zreti tr.1p,1,fJi.io le mifolr: ptt' l,l qwma parte deU'altez za della colonna JJ,ortando in fuori, &ndlef“-.mtt loro din.1n.. fitti {i tzlJ gli adom:.imcnti, ! E;co c/Je Vr.cbiam..t aniepagmenta quelli ornamenti, che fono appo}li, & fitti al[e t;-au.:ture per inv.cfli,-lc , & copritle. & Vitr.dJ;: tjl4í fotto. be tp.iát..o gli /p tttJ tra te ,olonn.. fono maggiori, tanto piti grof.. .. .. T E 1\. Z O, fonoinfiniti , i rimedij pochi,c_c&difficili, &al..un.t fata ..mo ,_ o di niun ualore, per˜ _c be..c,c( comes',letto) che Vit:á ci propona le mamen: d1(e;toje, acc1oche per lo contranocc1 patta.. mo guardare d:i gli errortc. ue1á0.. chee:..J˜pradetto d1; etto ,pjiiol prou..dere f..cen,lo _f˜_p;-.i g..1 .,,{rcbitraui molti archi, &l.1[c1andoli ben fermare, &afcmg:ire, lafc1ando1uanche J1f˜tto il uano, pei-cbequegli :acbi leu,inoilpefo agli arc!1itra:1i. Leon B.tttift.1. ne..quinto libro al_{ettimocapo a/Jai ..o':11:'odc_camen..e bc1a uite1ápreta..o I nom.. delle J˜pr,idettc fp_..c1e,fe bene nonfit'o confegmr,: lafeltctt,i de i Greci ue,la compofit1011e de i nomi. &le h:i cbr,irnatc_ce, conforta,Jub.-:. conj“ma,fubdifP.infi,dfp:w., & elcg.ime ¥ Deucfi bene auuemre, che Vrtr. non ba uocluto d.nálegge ferma de gli JP.zˆj delle [opr,idette maniere, m..1 h.i ufato parole indetermin.1.tc,dicendo, eglif“ puo porre, ft potrebbe col.locare, &fimiglianti modi, quefl˜ auuertit;mzto ci ucnidcapropojito nelle opere Doriche, nel quarto libro.cNelle maniere Arcofl:ili non ci dato l'ufo de gli A rchitraui di pietra, n di marmo, ma Copra le colonne f“ deono ponere le traui di legno continue, & le maniere di que rem piJ,fono baffc,larghc,humili, & ornano i loro froncilpicij di figure di terra cotta, o di rame dorato :ill'ufanz:i di Tofr.rnl. Come {“ uede al Circo Mifsuno il Tempio di Cere re, & di Hercole,& del Pompei:ino campidoglio. 'N$ll:: maniere .Areoftili ufano liberi JP,ttij tra colonna, & colonna, & per˜ Vit;-u. b,1. ufato il numero del pitt,& non ba detto, l.1. rru;iiera .Areofiilosc, m.1 le maniere; per che e!Jndo in libertˆ noflra di fare i u:tni m.iggiori, non ci pref critta kg i;e, n regol.c. In quefte m.wicre non fi ufano .Arcbitr.uti di pietr,1., o di marmo, perclu /i fjnzz.1;-ebbeno ¥ il q:tal pcrit;olo fa er..i nella Jpecie Diaftitos, do1,e tl uano era di tre colonne, molto m..iggiormmte f.1rJ nell.i fpecie .Areoftilos, doue f˜nofpacif piu liberi. La doue, per obttiare a quefto difetto, /ifaceui.tno gli .,,{rcbitraui di legno, & f“ :tdornauano dicauorio, & s'inueftiuano per ,á?p;-ire il legno. per Yitru. nel quarto libro al fettimo capo dice il rmdefirno , m.1. con altre p.uole; & it,i la pianta & lo in pi di queft.1 m.iniaa Tofc.ma .Areoftilos. Ma quelle parole, che Vitru.dice. M.1 le maniere diquc Tempij fono bafl, larghe,lrnmili,& nel latino buice, barricephala:, hanno difficuld: bencbequel b.arricepba/1{1 fi p,w intendere l'azeorio, cbe copi"iua le tefte di que legnic. percbe gli Elefanti f˜no detti barri. m,t quel barice ba difficile inmp;-etatione ,fe forf non tolto dal Greco, perche uaris,cbe ft fcriue per uira in Greco, figniftca le chiefgri.tndi, come dicono i dottori Grechi Jopra i fˆlmi, & .Athanafio J˜praqucllc parole del [almo 44. a domibus eburncis, cbe in Greco dicono Ap˜ bareon elepb.mtinou ; dice, cbe le cafe ornate, & i Tempij fontuofi f˜no detti /7 a;-eisc, percbe il fidmo dice eburnt:is, carne che qtje Tempij, & quelle cafe fi:ino fotte con g-rande artificio, & magnificenti.i. Didimo, dice che uaris fiJnific.i la torre , & cbc le chiefe f˜no torrite della pote,1tia et g;áati,1 di Chrifto, & che ba pollo eburne“s in luogo di JPlendidc &preciofe.fimil cofa dice Theodoreto [opra le iftefl p.irole, & B.tjilio dice, che igrandi edificij f˜no da quetnome cbiam.iti. E ,febio irztende lo ifteffe. L'arte diforrn.ir di creta prima umne in Ethruria, che in altro lttogo aItalia ¥ In que/l.t fu1áono ecccll1.:,1tif]imi Dimofilo, , & Gorgafo, &gliift4Ji e;-anocancbe pittori, &co.--i l'tmil, &l'altra loro ade adornarono il TL'lnpir>di Cerere, nel Circo Maffimo, & conl.t Grec.z iflj“:rittioae iii uerfi iui po/li dimoftrarono, cbe le opere dalla deflra erano di Demofilo, & d.t!l:i fi.iift,-,z di GJr_g,t/˜ ¥ .A.tanti quefio Tempio tutte lecofe erano Tofc,ine, & i fi-011tijpfci1 er:t 10 di qm:fle op::r::. Il luogo d1 Vitm.nel q1,art1, doá; e egli accenna, quello, che egli,dice in q1,eflo luogoc. { Sia"llo le tra11i inca{l,á.zte in modo con cbi.tui, & ritegni,cbe Li cormnff,J,;-.i b::bbi,z lo JP.icio l.1r !,O due dita, impe;-ocbe tocc.tndofi [,, tr.tui, &non riceue,do /Jac:1fo di 1imto, fi: rifaldt,io 1r1fieme, & prefto fi gu.zfl.ino. m.1 J˜pr;t le tr.zui, & Jopra i p.zreti tr.1p,1,fJi.io le mifolr: ptt' l,l qwma parte deU'altez za della colonna JJ,ortando in fuori, &ndlef“-.mtt loro din.1n.. fitti {i tzlJ gli adom:.imcnti, ! E;co c/Je Vr.cbiam..t aniepagmenta quelli ornamenti, che fono appo}li, & fitti al[e t;-au.:ture per inv.cfli,-lc , & copritle. & Vitr.dJ;: tjl4í fotto. be tp.iát..o gli /p tttJ tra te ,olonn.. fono maggiori, tanto piti grof.. .. .. L I JJ Jt 0- J:1 cf/r deono le colonne, & confeg1eenttrmente mir.ori, & piu baffe. & per˜ i Tempij .Areoftili fono /mmiii, deprcjfi, & baffi. Hor;i egli fi deue rendere la ragione della bellao, & cleg:intc maniera Eofiilos nominata, foqualc:, & all'ufo & alfa bellezza, & alla ferm_ezza tiene cfpcdite le fue r:igioni, percioche l“ deono fare gli imercolunnii della gro{kzza di due colonne,& un qua no, ma lo fpacio di mezo tanto a fronte, quanto di dietro,l“ dcuc fare di tre gro(ft:zze,pcrche a quc fto modo haucd,& lo afpetto della figura gratiofo,& l'ufo della entrata fenz1 impcdimcn to; & il pafiggiar d'intorno la cella ampiezza. Il rifiretto intercolunnio impediua il caminare, l'entrare,& l'afpetto: per˜ le due maniere di prima erano uitiofe. Il piu largo, !l'l' libero portaua pericolo de gli .Arcbie-1aui ¥ .A dunque il giufio, (-r fcielto tra'lpiu, & il meno, cbefono eflremi uitiofi, nel me-zy come uirtuofo fi deue ridurre.Se adunque uno & wr:zo, & due poco,(;,~ tre di piu, refta, cbe due & tm quarto fia conuenientee. Ma pe;áche ncn cofi d11e &nu:'Z!> , come due & un quarto? PJ!pondo, che queflo far:“la giufla mifitra del compartimento, quando /i uoml fare lo JP.icio dello intercolunnio di mez_p, maggiore, cbe gli intercolunnij eflremi. oltra du fe noi cau.1mo da ,ma proportione fottofefquiitlter,i una fottofofqttiqutta, ne nafcer.1 una fottofeflptiott,zua. ecco . uno & me'{!> fono fei quarti, due fono otto quarti, due & mezy dieci qu,trti, tre dodici quarti. fei ad ottofono in proportione fottofefquialtera, dieci a clodici in proportione fottofefquiquinta.dirai adu11q1,e,fei ttia dodici ,fannofettantadue: otto uia_dieci ottanta. tra fettanta due,& ottanta cade proportione fottofeflpdottaua. il nof!e t1dunque piu proportionato al fi, & al dodici, che al dieci,adun'l" e noue quarti faram10 i ,umi della bell.z maniera. Hor uediamone la proua. Se la facciata doue l“ dcue fare il Tempio farˆ per farlo di quattro colonne, partifca(“1n .pani undici, & mez1, Jafriando fuori da i lati i margini , & gli {porti de i bafamenti. Se deue effcr di fci colonne, {i partirˆ in diciotto: (e di ottoo, in uentiquattro, & meza. Di qucfte partio, {“a il Tempio di quattro, o di fei, o di otto colonne in fronte, ne piglierai una, & quella forˆ il modulo. L:i groffezza delle colonne farˆ. d'un modulo, & ogni áintercolunnio, eccetto quello di mezo,(“a di due moduli, & d'un quarto. L'iotercolun- n:o di mczo, s“ dinanzi, come di dietro, fia di tre moduli: l'alt,¥zza delle colonne l“a dio ..tto moduli, & mczo . & a quello modo per quella diuiGone gli fpacij, che fono tra lo ..olonne & le altezze delle colonne hauer:inno la giufta ragione. Noi di quello nonoJm1cmo cfimpio in Ro:na, m:i ncll' Al“a in Theo il Tempio del pldre Baccho di ot áo¥to colonne in fronte. Yitruuio e-i rende conto dell.i bella maniera detta Euflilos, la quale qttan.lo i 1tani tra le coionnc fono di due teftee, & un quarto, & il uano di mezy di tre ¥ Con quefla ragione egli rcgol: t q1ielle fai J˜nne d' 4fPetto dette di [opta, lafciando la foccia in pilaftri, perd1e ella rinchiuf,i, & non ba portico dina,v..J. ..e{lofi. compte1ule beniffirno d.ille parole d1 Yitru. perche egli dimoft; áaciafcrma di quelle figure dal numero delle colonne, & per˜ in uece di dire proflilos, & am. phiproftilos, cio f.-zcciata i11 colonne, o mnbe le te/te in colonne, egli dice tetrafltl?s, cio 1u..t iro colonne. & 1 uece di dire peript1;1os, egli dice efaftilos, cio di fei colonne. &m uece cl! dz., áe pj!!dodipteros To dipteros, egli dicc,efaflilo cio di foi colonne in fronte. Hauendo adu,1que d1-, -moftr:ito in confi!j˜ le m:mn! degli afpetti, bora egli u:,ol,: regolarle. Et prima fecondo la beli:t maniera dello {j,atio gillfto, & f“:ielto .. & poi fetáondo le alm, che bmmo piu /fretti , o piu liberi intel'i!alli. l{fgola ad,mq ue il proftilos, e:,~ l'amp/Jipro/Wo, con una fola regola, percbel'uno a(petto,f:1~ l'altnf di J!t.tttroácofonne. 'P:gti.-z lo JJ,.1tio deU.-zj“-onte del Tempio,& nefa Ulldid p.1rti &mez.;i, ::11addle,]!!ali deue efJer il mod,do, ˆot! quella miji,ra ,.che regolatrice di'tHtte le p:c;-ti deli.'ope;á,i. Ecco qt!i l'o;ádim:, del qllale detto baHemoenel primo libre,, al tcn:,_Q Capo. Z..1 groffe-z:..:za adun,1ue delle, cclonna J.,1r:“ d'u111110:/P.lo T & effe,1do quattro colonne 1l.mdera11no quattro moduli: l.ifcundo per˜ gli orli, d,-gli D¥OYti dell:! bafe, cbe [or.o [opá.; fr ca1:to- 1;.;te L I JJ Jt 0- J:1 cf/r deono le colonne, & confeg1eenttrmente mir.ori, & piu baffe. & per˜ i Tempij .Areoftili fono /mmiii, deprcjfi, & baffi. Hor;i egli fi deue rendere la ragione della bellao, & cleg:intc maniera Eofiilos nominata, foqualc:, & all'ufo & alfa bellezza, & alla ferm_ezza tiene cfpcdite le fue r:igioni, percioche l“ deono fare gli imercolunnii della gro{kzza di due colonne,& un qua no, ma lo fpacio di mezo tanto a fronte, quanto di dietro,l“ dcuc fare di tre gro(ft:zze,pcrche a quc fto modo haucd,& lo afpetto della figura gratiofo,& l'ufo della entrata fenz1 impcdimcn to; & il pafiggiar d'intorno la cella ampiezza. Il rifiretto intercolunnio impediua il caminare, l'entrare,& l'afpetto: per˜ le due maniere di prima erano uitiofe. Il piu largo, !l'l' libero portaua pericolo de gli .Arcbie-1aui ¥ .A dunque il giufio, (-r fcielto tra'lpiu, & il meno, cbefono eflremi uitiofi, nel me-zy come uirtuofo fi deue ridurre.Se adunque uno & wr:zo, & due poco,(;,~ tre di piu, refta, cbe due & tm quarto fia conuenientee. Ma pe;áche ncn cofi d11e &nu:'Z!> , come due & un quarto? PJ!pondo, che queflo far:“la giufla mifitra del compartimento, quando /i uoml fare lo JP.icio dello intercolunnio di mez_p, maggiore, cbe gli intercolunnij eflremi. oltra du fe noi cau.1mo da ,ma proportione fottofefquiitlter,i una fottofofqttiqutta, ne nafcer.1 una fottofeflptiott,zua. ecco . uno & me'{!> fono fei quarti, due fono otto quarti, due & mezy dieci qu,trti, tre dodici quarti. fei ad ottofono in proportione fottofefquialtera, dieci a clodici in proportione fottofefquiquinta.dirai adu11q1,e,fei ttia dodici ,fannofettantadue: otto uia_dieci ottanta. tra fettanta due,& ottanta cade proportione fottofeflpdottaua. il nof!e t1dunque piu proportionato al fi, & al dodici, che al dieci,adun'l" e noue quarti faram10 i ,umi della bell.z maniera. Hor uediamone la proua. Se la facciata doue l“ dcue fare il Tempio farˆ per farlo di quattro colonne, partifca(“1n .pani undici, & mez1, Jafriando fuori da i lati i margini , & gli {porti de i bafamenti. Se deue effcr di fci colonne, {i partirˆ in diciotto: (e di ottoo, in uentiquattro, & meza. Di qucfte partio, {“a il Tempio di quattro, o di fei, o di otto colonne in fronte, ne piglierai una, & quella forˆ il modulo. L:i groffezza delle colonne farˆ. d'un modulo, & ogni áintercolunnio, eccetto quello di mezo,(“a di due moduli, & d'un quarto. L'iotercolun- n:o di mczo, s“ dinanzi, come di dietro, fia di tre moduli: l'alt,¥zza delle colonne l“a dio ..tto moduli, & mczo . & a quello modo per quella diuiGone gli fpacij, che fono tra lo ..olonne & le altezze delle colonne hauer:inno la giufta ragione. Noi di quello nonoJm1cmo cfimpio in Ro:na, m:i ncll' Al“a in Theo il Tempio del pldre Baccho di ot áo¥to colonne in fronte. Yitruuio e-i rende conto dell.i bella maniera detta Euflilos, la quale qttan.lo i 1tani tra le coionnc fono di due teftee, & un quarto, & il uano di mezy di tre ¥ Con quefla ragione egli rcgol: t q1ielle fai J˜nne d' 4fPetto dette di [opta, lafciando la foccia in pilaftri, perd1e ella rinchiuf,i, & non ba portico dina,v..J. ..e{lofi. compte1ule beniffirno d.ille parole d1 Yitru. perche egli dimoft; áaciafcrma di quelle figure dal numero delle colonne, & per˜ in uece di dire proflilos, & am. phiproftilos, cio f.-zcciata i11 colonne, o mnbe le te/te in colonne, egli dice tetrafltl?s, cio 1u..t iro colonne. & 1 uece di dire peript1;1os, egli dice efaftilos, cio di fei colonne. &m uece cl! dz., áe pj!!dodipteros To dipteros, egli dicc,efaflilo cio di foi colonne in fronte. Hauendo adu,1que d1-, -moftr:ito in confi!j˜ le m:mn! degli afpetti, bora egli u:,ol,: regolarle. Et prima fecondo la beli:t maniera dello {j,atio gillfto, & f“:ielto .. & poi fetáondo le alm, che bmmo piu /fretti , o piu liberi intel'i!alli. l{fgola ad,mq ue il proftilos, e:,~ l'amp/Jipro/Wo, con una fola regola, percbel'uno a(petto,f:1~ l'altnf di J!t.tttroácofonne. 'P:gti.-z lo JJ,.1tio deU.-zj“-onte del Tempio,& nefa Ulldid p.1rti &mez.;i, ::11addle,]!!ali deue efJer il mod,do, ˆot! quella miji,ra ,.che regolatrice di'tHtte le p:c;-ti deli.'ope;á,i. Ecco qt!i l'o;ádim:, del qllale detto baHemoenel primo libre,, al tcn:,_Q Capo. Z..1 groffe-z:..:za adun,1ue delle, cclonna J.,1r:“ d'u111110:/P.lo T & effe,1do quattro colonne 1l.mdera11no quattro moduli: l.ifcundo per˜ gli orli, d,-gli D¥OYti dell:! bafe, cbe [or.o [opá.; fr ca1:to- 1;.;te T E 1t Z 'O,131 ,iiite, c!Je Vitr. dice pr..ter crcpiilines, &a_aproieElur.u: cioa_aeoltr,t le r...1rgi11i, & gli /porti... perche; ualli fono un meno delle colonne, ru fa;-armo t;-c uaw, quello dz rne-zy 11uole tre mod11l1, che con i primi quattro delle groffez'Z.! , delle colonne fanno fette , I due u.in1 haueram1u qHattromoduli, &meá-zy; dando aaciafcuno due ma_aodttlia_a, & una_aqr...-irto. & cofi fa_rann.. regolar_i r uaniadella foqáiata iu colo1me, & dtllo .Amphzproftzlos. Srm,lmente/i regol:i !l penpteros,.cro al.:zto a tomo, per che hauend?J! aporre [ci ..o tonne per teft,t, fi ..Ja d,.. p.t..tin: la {ztcciata in parti di ci orto : una delle q1t:ili (ara il mod"llo: cm7ue f.iram10 d.ite :11 umu :fet alle gruffezZ! delle colo,, 11c: il u.1no di me.. tre: i quattro due per b.-mda: no11e, a due moduli, & 11n qu,trto per irztercols11mio, che po_..i infieme fiumo diciotto . Similmentefi regola il finto al.tto doppio, & il doppioalato,pe;-che effendo l'un?, & l'alt;-o ne!le tcjl_ae di otto colonne, egli f p,zrlirˆ la ftolltc in partiauentiqu.:zttro & mcza , l una delle quali [.tra rl modulo ¥ Otto moduli adunque andaram10 alle: groffeáz.. delle colonne, tre nel ua110 di mezy, che fono undici ¥ &_ pe;-cbe 1áeflan.. ..re uan..pt7 banda, che fono fei, andandom due tefte, & llfl quarto per uano, tu anh.umo tred1c1 modulr, 6" me-zy, cbe aggiunti a gli undici, fanno uemiquattro o.. mezy. Et queflo quello, cb1: f/itr. ci in fcgna, & ci regola anche l'altezza delle colonne, & ,mole, che in ogni rnaniera di af}ctto regolatofecondo la[delta dir1ifio11e de i uani,faltezza delle colonne fia di otto moduli & me-zy etionc del Tempio d'otto colonne, oucro finto afpetto doppio. perche dalla fimme ¥ tri:i. del Diptcrns, egli leu˜ gli ordini interiori di trema colonne, & con quella ragione, & della fpef.1 , & della fatica fece guadagno. ..efli nel rnczo d'intorno la cella fece un larghifsimo fpacio d:i p,1Cfcggiare, & non leu˜ alcuna cofa dello afpetro, ma fcnza dil“derio di cofe fuperfb:: coníeru˜ l'autoritˆ con b. difl:ributione di tutta l'oper.i. Percioche la ra gionc delle alc, & ddle colonne d'intorno al Tempio fiata titrouara, accioche lo afpc::t to per 1':1.fprezz3 dc gli inccrcolunnij h:i.udfe riputatione, & anche fc per le pioggie la forza dell'acqua t..ncffc occupata, & rinchiufa la moltitudine delle genti, potefirn hauer nel Tempio, & d'intorno la cella c..m largo fpatio libera dimora. Et tutto 9uefto l“ truo ua cfpcdito nelle difpofirioni del Pleudodiptcros ¥ lJ che p:ire, che Herrnogcne fatto hab bia con acuta, & gran folcrria gli effetti delle opere, & che habbia lafciato i fonti, d'ondc i pofl:cri poteifero trarre k ragioni delle difripline, & gli ammaefl:r:imcnti dcli' Arte , Leuandofi dal D ipteros le colonne di dentro,ponendo1ei quelle delle tefte, fi leuano trenta colonne, comeape;-la piant,: fi puo uedcre. Hc;-mogene per ijparag-110 d1 fPeflt, (7 di fatica leu˜ for.dine cli dentro, lafci˜ i pertichi piu fpaciofi, non tolj alc1ma cof.1 dallo a/petto, p_e-rche nelle fro,i ti reftarono le otto colonne, & ionc del Tempio d'otto colonne, oucro finto afpetto doppio. perche dalla fimme ¥ tri:i. del Diptcrns, egli leu˜ gli ordini interiori di trema colonne, & con quella ragione, & della fpef.1 , & della fatica fece guadagno. ..efli nel rnczo d'intorno la cella fece un larghifsimo fpacio d:i p,1Cfcggiare, & non leu˜ alcuna cofa dello afpetro, ma fcnza dil“derio di cofe fuperfb:: coníeru˜ l'autoritˆ con b. difl:ributione di tutta l'oper.i. Percioche la ra gionc delle alc, & ddle colonne d'intorno al Tempio fiata titrouara, accioche lo afpc::t to per 1':1.fprezz3 dc gli inccrcolunnij h:i.udfe riputatione, & anche fc per le pioggie la forza dell'acqua t..ncffc occupata, & rinchiufa la moltitudine delle genti, potefirn hauer nel Tempio, & d'intorno la cella c..m largo fpatio libera dimora. Et tutto 9uefto l“ truo ua cfpcdito nelle difpofirioni del Pleudodiptcros ¥ lJ che p:ire, che Herrnogcne fatto hab bia con acuta, & gran folcrria gli effetti delle opere, & che habbia lafciato i fonti, d'ondc i pofl:cri poteifero trarre k ragioni delle difripline, & gli ammaefl:r:imcnti dcli' Arte , Leuandofi dal D ipteros le colonne di dentro,ponendo1ei quelle delle tefte, fi leuano trenta colonne, comeape;-la piant,: fi puo uedcre. Hc;-mogene per ijparag-110 d1 fPeflt, (7 di fatica leu˜ for.dine cli dentro, lafci˜ i pertichi piu fpaciofi, non tolj alc1ma cof.1 dallo a/petto, p_e-rche nelle fro,i ti reftarono le otto colonne, & come la !(j,e;áianz.tf ci dimoflra. Dotte ad1mq11e pe di uano, & diffr.icio, iui entra piu l'am:, il l/'!ale cjf11do d'intorno t.zglia del uiuo; Et per˜ con buona ragione la dift.iwza de gli intercolwmij ;-egola l:i groffzza delle colonne. La onde Yitr. uolendoci confermare con altra ijJerienZ;t, & ragio1,e quello, d,e ci luz propofto, 1mole, che le co Lonnc, cbe ftanno f,t gli anguli delle fobriche , che banno portichi d'intorno, fiano piu grcff al quanto delle altre, che fono ti'a quelle, perche aintorno le colonne ,1ng11l.1ri fi ;-auna maggiorqttantid. di aere, & di lr & 1á1tffremament1, c/Jcfi fanno nel formno della colonna, & f“milmentc dell.1 gon/“atura,cbe fifa nel .me-i_o ¥ & dice. . ft Le Le diminutioni, che {“ fanno nelb parte di fop,ra delle colonne fotto i collarini detti hy potrach..lij, (“ dc.umo fare in quefl:o m..do,..he (e_ la col?..na farˆ ..i qu'indi..i pic..i a_11)1eno, fi:t diuifa la groOczza del fofl:o da ba(fo in fe1 parti, & d1 cinque d1 quelle fi faccia la groffczza di fopra , & di quella colonna, che farˆ alta da quindici a uenti piedi,il fu fio da baffo (ia diuifo in fci pmi & mez.a, & di quelle l“ano date cinque & mez.aealla groffezu di Copra-. !imilmcntc di qltcllc, che fÇranno da ucnti fin'a trema piedi, la pianta (“ partirˆ in fette parti, & in (ci di quelle l“ farˆ la diminutione di fopra. ma quella, che farˆ da trenta fin quar.i nt:fpiedi tdal baffo piede hauerˆ fette & mezo, & dal di Copra fei, & mezo la ragionedel fuo rafiremamemo.; Et cot“ quella, che farˆ alta da quaranta fin cinquanta piedi, effendo dal ba(fo diuifa in otto parti, farˆ fette di fopra nel Collarino: Et quelle, che faranno piu aire, con la ifi:elfa ragione per la rata pane l“ faranno piu fottili. Ma quelle per laedi{bnza dell'altezza ingannano la uifia, che afcende ; Et per˜ l“ aggiugne il temperamento alle groflzze, poi che la uifb nofl:ra fcguita mirabilmente la gratia, & la bellezza. alecui piacere, Ce noi non confemimo lufingando con la proponione, & con la aggiunta dce“ moduli , accioche quello , di che ella ingannata, & dfraudata, con bello temperamento (i ace refe a , dalle opere farˆ rimandato adietro l' afpetto di quelle, fenza gratia, & fcnz.. i proporrionc di bellezza.eF:zceu,tnQ gli anfrbi l:t fomm;d della colhnna piu fottile, cbe la parte di fotto ;face11ano fimil me11te nel me:zo ima gonfiez:;.._a, & tumidezza molto dolce, & tenera, che gentilmente fi uolgetut, che le d..1M molto del buono . La ragione, perche cofi faceuano, era, perche le cofe nafcen ti dall:t terr.i, come fono gli alberi, pitt eh e J“ leuano , piu s' af{ottigliano, & gli buomini p, ag grauti d.i i pefi, pii, s'ingrof]ˆno nel rnezo. per˜ imitando gli alb-!ri fi rafirernano le colonne 4i J˜pra, & imitando lo effetto del carico, fi. gonfiano nel me:zo . fi come ad!lnquc crefcwido in lar glJe:z-za iuani , V1tr. ba uofoto , che .z propo;átione cr..{ca la grof]-z-za ddle coumnc, cofi uuole bor,t per la ifle/J.i r.igionc, cbe quailto piu alt,t l:1. colonna, ta“lto meno f“a raflrernatadi fopra, perche crefiáendo in altezza ,fu lo eff“:tto d.zfe fle!Ja & di cio ne d.i lo ef]mpio, la 1áagola, & la ra_gione, il che J facilel. Ma come fi faccia , & doue comincia q11efl,i diminutwnel, & con che garbo/i tiri la go1"fi.1tur.1 nel mezy, Vitr. non ci dimoftr.t, bencbe egli prometta in fine dt:l libro d,trci il d“[egno, & dice. M.1. della aggiuntae, che (i fa nel mezo della colonna, che entafi {i chiama, nel fine dellibro f.irˆ fo1ámata la fua ragione, come dolce, & conuenicme (i faccia. ere.io io, che q11e[lo flia in difretione , & deftrezza, p1u preffo, cbe in arte o regola : benc/ Je il Serl. o, & altri ne trouino ,ilcuni modi, ai quali mi ripono. Di/ide;-o bene, cl1e fi auuer t{ca, ..he l'ht!omo non pre,ida ammir:1.tione, [e mij'“,rando le anticbita di J{_gma, non ritroua JPef Io le mifitre de!le colo11ne a punto, per che f egli Ji poteffe uedere tlltto il corpo dell,l fobrica,l'h110 mo non fi mar:1.uiglterebbe della gr.u:dez.;Za,o piuiole-zza de imembri, ma ríI rouando un piede, 011..-ro un braccio Jep,li"ato , non puo d:re ,q11e{to piede grande, o picciolo; dico rifpetto del co1á;po. [e adtm11ue cio nalelnel co;ápo lmm,t,rn, pcrcbe non de:,e ual1:1áe nel corpo d'unafabrica, od'al ..r.i cof:z ,-irtificiof:z? percbe Miemo fa;á giudicio d'una colonna, non fapendo come cli.i era poftam oper.1, cbefj,,tdo era tra tm:t colo1m,i, & l'a!&m, in cbemaniera era collocata, per qi:aleacci dente er:J. cofi compartita: che e1fetto, in che luogo faceua, & altrifimili rifpctti? cbe danno, c/;el_ldire a q11efti dik'{11tttori, c/Je tutto di uanno mifi1rando le parti & lt: particelle ,fewza confidelrat1one del tutto, 0..J ne fonno re_gole,&precett1 inu:olabdi: & dicono, che non fitroua in 1{9 nu cofl: fatt.1 feco,:do le regole di Vitr.al q1:ale do:teri,ino credere, poi che egli fteffo, ci leua fa foper;1¥ttone, l'obl1go,&la foruitr“ co>1 le ;á,:.gioni manifefte: S o;io bene i termi11i delle cofe, fecondo il fil, ¥-Y il _l1;,rno , rna!r..q11e tcrr:i;ni, o!!c fia , chi uogti.i procedere con ragione, n1 le ;á,:.gioni manifefte: S o;io bene i termi11i delle cofe, fecondo il fil, ¥-Y il _l1;,rno , rna!r..q11e tcrr:i;ni, o!!c fia , chi uogti.i procedere con ragione, nne deue ef]l' di _(o;rc larg,1, & piu cl:e afcen. te, pii-, fl ua reftringendo. Deuefi catMre il terreno della fo/Ja egualmc?ntt:, & il fondo deue ef. ..rapiano, & eguale per tutto,,tccfoche il pe,l˜ dell.i fabric:i lo prema egualmente, n ip.1r..ti fˆcc1, mo danno, o fogno a/cimoa. Le largbez-zy delle f(Jf[e per le j˜ud,tmenta fl d.eono fare dal g1d“cio dell'.Architetto, fecondo le gro[!z'Z! delle rmwa., le g-,-andc-z:.. delle fiibricbc, & lt: 'l ,uditˆ de i tenáeni : pei-cbe puo uenire occaflone o nel fare un gran palaz'Z!' , o U1J-Tempio, ormáoa1111 ponte, cbe fl facciano le f˜nd:rmenra iutie;-e contimute per wtto il pmo, di fotto ,áon pe;,_apetea rtmratu;-a. ..ando al pari del piano bauei-ai le11.1to l,i fott om11r .1t1tra, d,~ il fond.irncnt oadei leua;áe .tiermi muretti, cbe fi tbiamano Stereobati , & altro1!e fl!Lobati, q11.ifi [odi, &afermi piedi delle col?rm_e: benche altro11e Stereobata uoglian dire il b.ifˆmento cli tutta !ti fobrira, chei11alcuni edi/icrf, fatto a fca;pa. ma che 1uiui intenda il piedjl:tlo, f“ uede pe;¥qf!clleparole, 1 & fotto terra /i facciano i murettifuttole colonne. J cioJ quando Li fob1áica coa'll'}i11cia a j,áoprirfi, & 11ede;ft. Irmnáetti (otto le colonne nitro non fono , che i piedcftali, cln /i douermo dháe piedefliii, r!o piedi delle colonne, che farebbe p.1rola compcJf.1 dli Greaco, & del uolgare. ma parliamo fecondn l':tf˜ ¥ quefti ad1m-71!C doueriano effer pt graffi peiá laametˆ del ftdlo delle colonne da baffo. ecco la r,-z..sione. La fliira, & b.1Jˆ della colonna non ifPorata piu in fuori per lo pi11, che la metˆ ddl.1. grojfezzade!Lt colonila, ,iot per un q1wto da 11nalato, e;,r-per unq11arto dall'altro; &q11eftoncLta Dorica: pcrcbc lo J}ortudella b.tf.t Ionic.1 fiafad'1a1,i . , j I 'DeUe fondationi, e1 deUe colonne, e¤ loro ornamenti,f.5 di gli .A.rchitraz,t-í tanto ne i luoghifodi , quanto ne i mofsi , Û5 aggrumati. Cap. 111. E fondationi delle opere fopradette di quanto fottera (i hl da fare, fi deono cauare, fe trouar fi poffono, dal fodo, & poi nel fodo, quanto ci pnrcrˆ per la grandezza dell'opera, Ciano fatte , & quella fabrica, o !lruttura per tutto il fuolo quanto piu fi faccia fodifsima:& fop-ra terra ti facciano i muretti fotto le colonne per la metˆ pi11 grofsi di quello, che faranno le colonne : acciochc le parti di fotto {íano piu ferme delle parti ,di fopra ( & qucO:i fi poffono chiamare Stcrcobata, quafi ferme piante, perche follentano il p..fo di tutto lo edificio ) oltra di qucfio gli fporti delle fpire, o delle bafe non deono uk!re d..l fodo: &..Ilo ill..ffo modo deue cffere feruata la groffezza del muro, ma bene gli fpac1j dcono eflcr fatu a uo!te, oucro fono!benc raffodati, & battuti, accioche Gano bene rattcnmi , & fermi. ' Hauendo Vitrut..io fl¥attato.diquelle cofe, che da lontano in conf,fo, & di quelle, cbe p, di áflintamente,& d' app1áejfo udemo, acciocbe 110n paia , che fi:mo f˜lamente nello aere, &acbe non babbiano piede , egli ..mole trattare delle fondamenta di q1,elle, & con bell'ordine dalafondamento peruiene fino alla cima, facendo naf:erc, & crefcere la fabrica. 'Primie-,-amenteaadurup,e egli ci moffra quello , che deue flan fotto le f.1briche, & ,mole, cbe imitiamo la n,1- tura, cbe ne gli alberi fa le p:zrti inferiori pt g;áo!Je, che l-e fuperiori : perciocbe meglio fi f˜(t entanoi pefi, ('1" i carichi grandi. Il pi,tno ad11nque, dotte /i deue fabricare, t! ouero duro , [odo, & nat1mtle, ouei-o tenero, molle, & di terreno portato & moff o ¥ dilwfarnentc fi deueafondare nell'uno, & nell'altro : perche doue rrouerai la teiT:t [oda , iui caue,áai perf,.111dare.a& farai la fof!ˆ tanto larga, quanto po1áta la ragione dell'opeiá.t , cbe ,lei f,1re. _(e il ter' reno farˆ molle, o far.i tale nella [opcrficie, ouero profondeil molto : fe e nella [operfhá;e , caua infino, che trotti il [odo , / profonder/i, bifognerˆ farle ,ma p,1/ificata bm b,1ttuta, e:,~ar.zjfodata. IL fond,1mento detto (ubflruŽlione, che alt;¥o non ', cbe la fah“ca, cbe {i fa f˜ttm á,1 ,fin cbe fi uedaa. Hora quefla fo11d:tti<>ne deue ef]l' di _(o;rc larg,1, & piu cl:e afcen. te, pii-, fl ua reftringendo. Deuefi catMre il terreno della fo/Ja egualmc?ntt:, & il fondo deue ef. ..rapiano, & eguale per tutto,,tccfoche il pe,l˜ dell.i fabric:i lo prema egualmente, n ip.1r..ti fˆcc1, mo danno, o fogno a/cimoa. Le largbez-zy delle f(Jf[e per le j˜ud,tmenta fl d.eono fare dal g1d“cio dell'.Architetto, fecondo le gro[!z'Z! delle rmwa., le g-,-andc-z:.. delle fiibricbc, & lt: 'l ,uditˆ de i tenáeni : pei-cbe puo uenire occaflone o nel fare un gran palaz'Z!' , o U1J-Tempio, ormáoa1111 ponte, cbe fl facciano le f˜nd:rmenra iutie;-e contimute per wtto il pmo, di fotto ,áon pe;,_apetea rtmratu;-a. ..ando al pari del piano bauei-ai le11.1to l,i fott om11r .1t1tra, d,~ il fond.irncnt oadei leua;áe .tiermi muretti, cbe fi tbiamano Stereobati , & altro1!e fl!Lobati, q11.ifi [odi, &afermi piedi delle col?rm_e: benche altro11e Stereobata uoglian dire il b.ifˆmento cli tutta !ti fobrira, chei11alcuni edi/icrf, fatto a fca;pa. ma che 1uiui intenda il piedjl:tlo, f“ uede pe;¥qf!clleparole, 1 & fotto terra /i facciano i murettifuttole colonne. J cioJ quando Li fob1áica coa'll'}i11cia a j,áoprirfi, & 11ede;ft. Irmnáetti (otto le colonne nitro non fono , che i piedcftali, cln /i douermo dháe piedefliii, r!o piedi delle colonne, che farebbe p.1rola compcJf.1 dli Greaco, & del uolgare. ma parliamo fecondn l':tf˜ ¥ quefti ad1m-71!C doueriano effer pt graffi peiá laametˆ del ftdlo delle colonne da baffo. ecco la r,-z..sione. La fliira, & b.1Jˆ della colonna non ifPorata piu in fuori per lo pi11, che la metˆ ddl.1. grojfezzade!Lt colonila, ,iot per un q1wto da 11nalato, e;,r-per unq11arto dall'altro; &q11eftoncLta Dorica: pcrcbc lo J}ortudella b.tf.t Ionic.1 fiafad'1a1,i . , j I r E 1t :z o_. r.H¥ fa d'una 9uarta, (9" ottauˆ della grof[ez.. della colonna, come anche de..a Corhtthia. Vuol.. adu11q11e J71tmuio che il piedefi.tlo, che fotto la cofonna, fi.1 per la metˆ piu groffo de/la coloni/ ti , c/;e ui ua [opr.1 : & di piu uuole, che glt _rpom delle bafe, chef 10 tanto , quanto la larghezza del ..ao, 110n e{chino del uiuo '/io del quadrato del piede...-zlo.Egli /i del4e a1mmi..e, cbe per q ucflo nome Stilo bai a, fe be11e.. mtende qHel m:tretto , cl..e e fotto l.. colonne, come fl.. _ _ de, & pcf:imento , per˜ fono ancl1e 1 Stilobati congnmtl uno con l altro itlCd1cZnte quella aggmnta, dell.. quale parler,í V..truuio711i fotto : & pi,r˜ ttmo quel ligamento, J detto anc..JC St7reob.i ta, Je,áondo la efj1ofmo,1c de nome , cbe detto bauemo: (lg-tutta q11efi..z fabi'lca r1 zmme diate fopratma, &fi puoanche poggio no" minare: m.1. del poggio ne dir˜ qui fotto.Deue ) fi auertire ,che i buoni antichi, fe bene facetuino il bafamento piu for6o della fab;-ica di fop;-a, 11011 per˜ lo faceuanoa {carpa :m.1 in:: modo di gradetti,come d moftra kt figur,i qui apprefl˜. Dice poi Vitruuio . .. Et allo ifte!Jo.. modo deue effer fer1ut,1-l,t gro!Jezrzadi:l mu-á ro.. cio che la p4rte inferiore fi.i pt grojJ.. di quell.z di [opra. M,t gli fj,,?Cij, cbe fopo tra rm piede/blo, & l'alti"o, cio nelle fon-. d.imenta ,/i deono legare in queJ1o modo, cheto:u:rofi fitcciano.:rnolti, come ,J lo i:ipi d'unTe,npio d1fegn.1-to nel primo libro, al c.1p.feco11do : 011er fiano rafl˜d:zti con palificateben battute & ferme: .(7 a quefio modo i leg, 1me1,ti della fabrica far,wno fertniflimi. ?!...efii uolti fono stati ritrouati per fcem.tr la (Pe fe, & peiá afiicur.-zr, cbe le colonne per lo pefo loro non fondino , & i 110/ti fono ritt:;-f,:i: ma cbe impcdife, che 11011 fl.ino ancbe dritti, come nelt eflmpio allegato ? Ma come fi ô,ittino le palific,rte, con gli inflrumenti detti Fifluce da latini, & Becchi da noi, non r1 aháuno,cbe non lo [appia : & qm:ft:t l.i regola di fondare 11e i l1togbi, cbe banno buono, & [odo terreno, come J˜no quelli di Candi,1. tenaciffimi, & fe,mif]imi, iie iquali gran fatica fore le caá1ationi. J!a [e i luoghi faranno d1 terreilo mofl˜, oucro palitdofo, o tenero come a /i'e,1etia, VitrUHíO ce infegna q11ello /i cleue fare , & dice. Ma s'egli non li truoul il fodo, & che il fuolo lia mo, n piu di due:& fe d'intorno al Tempio {i dcono fare i gradi , {“ faranno al l'ifieffo modo. Ilpiedenelfalireprin..ap alza, poi s'al..rga:'luc:l.i mif“_tra, clJCfifa atzanao,rJ dettag1:0Jfez-za delagrado:quella, che 1lapzede calca, &r a/l,zrga per J:u1re allo altro g;-ado, detta da f/tt;á. ;-i trattione del grado. io chiamerei quella, altez..z , &quefla, largbczza del grado ¥ Q.f_..i non dice Vitr .che i gradi debbiano e/Jere pili tre, che cinqttc,piu cinque cbe fŽtte ¥ ben ue;"O,cbc egl á fl:zto aimertito nelle fabricbe antiche,cbc 110 s' pa!J.ito il numero di no11e.et fc ptire fi pafl“wa,e'!_ô fi faceua tm piano, & una ritrattione larga, che noi chiai;u,;10 requie ,_(opra l:z quali: J“ ripofzt( ano gli huomiui, dapoi la [alita ¥ Deono e1T11rc i gradi non p! alti di dieci parti ,l'un p{cde, m! menoili noue, ma fe fuffero noue parti a punto, o mmo di di-eci f ttYittnopiu commodi á..á-pm,,.. ad1m qáue Vitr. i termini del pite, & del meno : wa .i di noffri fi fonno minori, il che non laudarei, percbe poi non httnno gr.-irzdezz..a ,j bene fuffiro pi!, coinmod1 all.:t Jdit.t. {l piede d p.1;átito in dfJdici oncie, come hauemo elettoa. defbntc fono dieci oncie, dodrante nom: , & le oncic andu: fono dct tedita ¥ .M.aj egli[t uorrˆ fare il poggJo da tre lati, Vitr. dice q11cllo dom:mooffem.:tre. á .M:i s'enli {“ uorrˆ fare il poggio da tre lati, bi fognerˆ g:1anbrc, che i quadretti, le bafr itronchi:le cornici, & I<' gole conuenghino col picddl:alo, ch' fotto le fpire ddle colonne ¥ Cio J“:' l piede/l,ilo bauer,í quadrcttj, liflelle, tro11cbi, gole, comici, & b.ife, O!tero ..dtri membrelli, i mede/hm fiwo .111cbe nel poggio, ,áomc dimofl,rttlo in pi del tempio fguc,uc ._ , che ba il poggio. M,ifl7chea_il pie1ie/i..ile, 0pra il quale era á..a colonna, rfciua d..l ..ritto, del po..gio, & per qucfto tl poggio era ritratto m entro per lo JPac10, cbe era tr,t 11n p1ec.cflalo, & faitro, & foauauna certa concauitd, che Vit;-. chiama alueolato : pei-˜ era neccff.uio, cbc ritiá. ci deff ltt regola di tigguagl,arca, &pareggiare ipiedeflali, accioc/111 /i .peffe quanto haueuano adufcirfuori dt1l dritto del poggio , (,-pero dice. Et a quefl:o modo bifogn:i, che il p1edcfl:.ilo l“a pareggiato, che egli habbia per mczo fagofont:i per gli fcamilli impari; pcrche fe egli fuffe drizzato :i linea, egli (“ ucdcrebbe co'n l'occhio il letto, & cauo. ma co mc a far quelo l“ facciano gli fcamilli conucnicmi, come dell'altrc cofc, coli di quefia farˆ defcritto nel fine del libro, la forma , & la ditnofhationc. Deonoipiede/lali ufcir del pog,'{io, & quefttt rif.1lit.i Vitr. chiama aggiunta, 6~ la parte del poggio,cbt:I}ritiiáa a. dietro,detta a/ucoi.1to.Il nor,,edi.fi:amilli!n uaáo :wn fi troua 7 ( eh.. iofzppfa) nJ latmo, !1 ded11tt_o..al ..rc..o : & q1w..do bene uolffe _adrre ctt..mllum, 1ua11dofi d:cr:fje caamillus nel genere del maf ch,o, zo direi, che la mtenttone dt V1t;-. fi,ffe, come 10 bo d:tto, per che ".imfl/Hs, ntl qu,mo ltbro, una caffe, o forma, o teJttro, che egli chiama locul ann11t1m,. Le . .... li 11BJt.O n in fronte; adrmque haueua cinque tuwi ; pe“'che fempre i uani fono ,m meno delle colo,me : & da i lati baueuaa_ umitci colonne computando le ..ng11la..i; adunque ha11erˆ dieci uani :& queW,che banno raddopprato ,l numero d:lk _acolonne da I fianch1,hanno e..rato, perche 11O,t hanno computa tonel numero delle colonne da I l.1t1 quelle, che ftanno fopra gli angult, le qualifer11eno aliti fronte, &aai l,iti ;{t che bifognaaraddoppiare i uani, &non le colonne. & 1ueftaaregola anche nel lealtre maniere, che h,umo colonne a torno , che forfe fotto q11efto nome di periptere fono ftate tutte cñmfref,perchea_ tutte banno le aie a torno.Fin..ui ad,fnq..e bauea_amo le f..ndaam_enta,bauemoa; piedeftall, & la fobrtca al-ztftada terta: bora [t ragione;á,: de I gradi, per lz quali fi afcende1M dl Ttmpio.quefti erano nelle fronti, come [t 11edc in.molte piante di fopra , e;áano ancbe d'intorno , come nella pianta del peripteros di [ei colom,e s' pofto: & con una ijtejfa ragione fi regoL-i il nume ro, l'altez.., &lalarg!JC'Z'Za de ig,áadi, .. per˜ dice Vitr. I gradi ndl.. fronte h deon..formare in 9uel10 ..odo ¥ che fempr.. lianodifpari, perchefalendofi al pnmo grado col pte ddho, lo tftdfo piede entrandoli dt fopra nel Tempio fa rˆ polo: m:ilegrolfezze di quelli col“ giudico io che debbi:.1110 cffer terrnin:itc, che non frano piu groffc di dieci dita, n piu fottili di noue. perche :i qucH:o modo 11011 lˆrˆ d:“f“.c'ile ilfalire. Le ritrattioni de i gradi, non fiano meno d'un piede, & mcz.>, n piu di due:& fe d'intorno al Tempio {i dcono fare i gradi , {“ faranno al l'ifieffo modo. Ilpiedenelfalireprin..ap alza, poi s'al..rga:'luc:l.i mif“_tra, clJCfifa atzanao,rJ dettag1:0Jfez-za delagrado:quella, che 1lapzede calca, &r a/l,zrga per J:u1re allo altro g;-ado, detta da f/tt;á. ;-i trattione del grado. io chiamerei quella, altez..z , &quefla, largbczza del grado ¥ Q.f_..i non dice Vitr .che i gradi debbiano e/Jere pili tre, che cinqttc,piu cinque cbe fŽtte ¥ ben ue;"O,cbc egl á fl:zto aimertito nelle fabricbe antiche,cbc 110 s' pa!J.ito il numero di no11e.et fc ptire fi pafl“wa,e'!_ô fi faceua tm piano, & una ritrattione larga, che noi chiai;u,;10 requie ,_(opra l:z quali: J“ ripofzt( ano gli huomiui, dapoi la [alita ¥ Deono e1T11rc i gradi non p! alti di dieci parti ,l'un p{cde, m! menoili noue, ma fe fuffero noue parti a punto, o mmo di di-eci f ttYittnopiu commodi á..á-pm,,.. ad1m qáue Vitr. i termini del pite, & del meno : wa .i di noffri fi fonno minori, il che non laudarei, percbe poi non httnno gr.-irzdezz..a ,j bene fuffiro pi!, coinmod1 all.:t Jdit.t. {l piede d p.1;átito in dfJdici oncie, come hauemo elettoa. defbntc fono dieci oncie, dodrante nom: , & le oncic andu: fono dct tedita ¥ .M.aj egli[t uorrˆ fare il poggJo da tre lati, Vitr. dice q11cllo dom:mooffem.:tre. á .M:i s'enli {“ uorrˆ fare il poggio da tre lati, bi fognerˆ g:1anbrc, che i quadretti, le bafr itronchi:le cornici, & I<' gole conuenghino col picddl:alo, ch' fotto le fpire ddle colonne ¥ Cio J“:' l piede/l,ilo bauer,í quadrcttj, liflelle, tro11cbi, gole, comici, & b.ife, O!tero ..dtri membrelli, i mede/hm fiwo .111cbe nel poggio, ,áomc dimofl,rttlo in pi del tempio fguc,uc ._ , che ba il poggio. M,ifl7chea_il pie1ie/i..ile, 0pra il quale era á..a colonna, rfciua d..l ..ritto, del po..gio, & per qucfto tl poggio era ritratto m entro per lo JPac10, cbe era tr,t 11n p1ec.cflalo, & faitro, & foauauna certa concauitd, che Vit;-. chiama alueolato : pei-˜ era neccff.uio, cbc ritiá. ci deff ltt regola di tigguagl,arca, &pareggiare ipiedeflali, accioc/111 /i .peffe quanto haueuano adufcirfuori dt1l dritto del poggio , (,-pero dice. Et a quefl:o modo bifogn:i, che il p1edcfl:.ilo l“a pareggiato, che egli habbia per mczo fagofont:i per gli fcamilli impari; pcrche fe egli fuffe drizzato :i linea, egli (“ ucdcrebbe co'n l'occhio il letto, & cauo. ma co mc a far quelo l“ facciano gli fcamilli conucnicmi, come dell'altrc cofc, coli di quefia farˆ defcritto nel fine del libro, la forma , & la ditnofhationc. Deonoipiede/lali ufcir del pog,'{io, & quefttt rif.1lit.i Vitr. chiama aggiunta, 6~ la parte del poggio,cbt:I}ritiiáa a. dietro,detta a/ucoi.1to.Il nor,,edi.fi:amilli!n uaáo :wn fi troua 7 ( eh.. iofzppfa) nJ latmo, !1 ded11tt_o..al ..rc..o : & q1w..do bene uolffe _adrre ctt..mllum, 1ua11dofi d:cr:fje caamillus nel genere del maf ch,o, zo direi, che la mtenttone dt V1t;-. fi,ffe, come 10 bo d:tto, per che ".imfl/Hs, ntl qu,mo ltbro, una caffe, o forma, o teJttro, che egli chiama locul ann11t1m,. Le . .... li T E Jt Z O, eafelle, o celte delle api fi cbiamano camilli, & tutto quello, cbe [epara una tofa dall'altra,come 'PIJl'N.,_T.,.t DEL TEM'PIO CO'l{IL 'POGGIO. in tflffe, i con questo nome ,hiamato .RJ$ando adunque fia, che i piediftali [eparano 111,apartes '" T E Jt Z O, eafelle, o celte delle api fi cbiamano camilli, & tutto quello, cbe [epara una tofa dall'altra,come 'PIJl'N.,_T.,.t DEL TEM'PIO CO'l{IL 'POGGIO. in tflffe, i con questo nome ,hiamato .RJ$ando adunque fia, che i piediftali [eparano 111,apartes '" lt!"-0 dct poggio dall'altra, pcrcl,e non flpo/fono dire etimi/li ciafe,mo di qNe /pacij ,foparato da i piede- Parte della fronte del T cm pio fatto col poggio ¥ Iti I Il I . /i.ili? lt!"-0 dct poggio dall'altra, pcrcl,e non flpo/fono dire etimi/li ciafe,mo di qNe /pacij ,foparato da i piede- Parte della fronte del T cm pio fatto col poggio ¥ Iti I Il I . /i.ili? T E. .. Z o. fl4ii? che umiono in fuori, & ,wn Httnno continHando, m.i >'ompenoá I.: dritt11ra del po..gio : & T- 'B I ('ompenoá I.: dritt11ra del po..gio : & T- 'B I ({'{.Z !eg.mo la fob;áic.-z d'imomo. l'i:ff,:wpio nelle pfante d'.1lc1mi Temp11 fopra pofl1, c01,ze ne'l.t pi,:nta del diptuos, doue ft 11edt:, c!Je com: quel legamtnto intomo,foprn 1/ q11,1let' pofto il colo11n.1to. & nella p,zrte dinan'{j_fono i gradi fl-r.-ati tra q11r:l lcgamento, che J {ntto per leuan: t.-zf1bric.1 ,t.: tena, & pc-,-d ule fodez-z...1, 6~ w.1efli,..-... per or,1.1,neuto.& fPejj˜ _'!li .mtid,i m pone1t.tno delle ft.1.tuiá ndle ji-011u, l.: do,,e d,r 11n.1. parie, e.,.. f alt,-.i r;á.i¥10 del baj;r,tcnto , cb.. sifu:a Jell' ordine ddle co!onile dinan..i per leg.1re i gradi, & queJlo poteu,1 effiár per la quarta ¥ partr:delluofom1.1¥.1!tez..1. ipiedejl:zlicd.t/i:,0-Ji!p.tr.1t1 cl.il b.ifam'!no > non/i d:W?lO perquamo fi h..'?gc, n .rllc opere Toji:ane, 11 alle Doricbe. per˜ e l.1 f11Jfe piu atta , a fofl1:11er i peft, comecfi 11t:de r.etl',uco d'Jt,uon:t, negli arcb, :!i s..>ttit,1io, 0r dtT1:o, & di Co,,flamino in JtOlll.t, &cin altri l:togbi d'Itali.c. Ma prima, c/.,e io dcf“,ritut cof.1 ,tlc,ma, mi pare co11uenieme cJJ,oncre l'orig áne> ,.;j-r.r_'..:onede iw,cabol¥, (:7 now1 po{fi al:e p,,:rti, & 1111:mbrz deltt: fabriche; acciochecft:'trtpre non /1 lutbbM .i tont.ir d.t c:ipo. Ftt i.? nlo,m.1. ( come s' detto) ritrouatit per foflenereci pefi. & prna ,1á... di legno, & rirond.1. cn:'1be poi ,l dijidc:rio d1:U.1gra1ulezz..a, & perpt:tuit. “ con la ,áoncorren..:t dt gli l1 1.1mil,:,c{' ,nde 11 urr.,f j˜ lecitat,1, (.. dalle uifi:ere di 111t 11.z furono ca114tt: le pictrt:, & i111.i1wi. !,1 onde h..bbero ltio....¥1 lt colonne di m.irmo, w.z inmot!o, cbect:neffero qu.J/i-he ftmiglwi.." cmi le colon;re di legno , lc,f'' .di, ,uciocl,e per li prj“ non Ji fende/:.,cJero, ba1....1..0 d:1/lc tefle dcxr,i cerd:ic,iferro,,:;;~ ,zlcm1t: ,tndl.t, e-be ;-:flr:'{lll!tu/10 i capi Jic . q11i: T E Il Z o. que tronchi. douc ...li .Arc!Jiutti ad imitatio11e di quelle, indu/Jero le fafcie di f opra, &di fotto if;fti delle colonne, & a::crebbcro poi quelle p.:rti, di modo, cbe la parre di fopra e bi amarono iá.1pitdlo, & quelLt di fotto nominarono bafa. 'l'f!lla bafˆ ojserturono, che la largbezza .f11ii f1Jfcm,1,ggzore deil'altcz7a, d,1poi, cbe fPortajJe alquanto piu del fiifto della colo11,1a, ,-id imitJ.J tione del piede hu1,14110: & cofl aucbe l'infim.i p:trti! de/I.i b.-,[.z fu.O alquanto pi11 la;-g.i di quell. i dij˜p;-.i ;fi come era zl piedeftalo piu largo dell.i bafa: & ilfond.imento pi:, largo del p:deflalu, ad imitatione ddlanatura, com,: ba11emo dettol. Baja nome Greco, i,1 latino f“ cbi,,1,ma [pira. p,:rcbe /pira fignific,1 giro,o ztoluta: & le bafe erano titomie, imit,-indo i cerchi,& le anella. ma i Greci cbi.unano bafe con miglior comparatione,.percbe b,1f“s, nuoldire piede:& la ba. fˆ come piede della colonna. & per˜ anche i nomi delle parti delle b:zfe,d,i Greci .fono fiati pofticon quefto t..(Petto del piede Immano, & d'altre p::rti, &ancbe del fl,o calzare, petcbe fanno le baj di memb1ái cofi cbtmaf, cowefono 'Plinthus, Toms, Scocia, Trochilus, Q.:!,adra, Supercilitmi, .Aftr,-i..'¥.Afl1azab1s. Talus. tonˆino. E.eOuadra. lifle/lo. F“lette. F,""iq,teUt1 parte doue termina il fufto della colonna, detta cimbia, outro anm,lo,o lefleU, ielC.Apofig.e,dellaqualefidid cf:tpoi. La b:ifa Tojcanaehaedi quefie parti, torlo, &il baftone. l.imif“,radii qut'{la , cbe effe-, deue clta quanto la metˆ del diametro della cownna , f.2!!_efta alte'{_'{_a f“ diuide in cllte parti,l'mu fi da aU' orlo, ilquale in quefia bafa fatto a fefta. l'altra ft dˆ al baffone, con quella parte, che fi chiama ,1pof“ge, & apothefl ; che fono certe piegature dalle tefte de i fufli delk colonne,che danno grati.i mir,tbilt, quan.lo fono ben fatte. & paree, che fHggino, & fiano ritratte. per˜ hanno in Grccoequeftenominan'Z!, apotbefi, &apofige. 'Luelladifopra detta collarino, & quella di fotto,cimbia, & fono ili modoe, che fe amendue fujjro congiunte infieme farebbeno la formadel eauetto. Lo Jporto dell'orlo per la terza parte ddl'altt'Z,_z._a della baf.t. 1l baflone ha tanto di JJ,orto, qt,anto l'orlo. et fifa con la fefta; benche qui pare quadro, pe;-ô fl conofce dal foo fon,.. damento. il f emidi.imetro del bajlone, termine della cimbia, pe>ácl,e dl.i non paf[a pit, oltre il fogno a. laqual cimbia, l' ottatta parte 4/ta dell'altt'Z,_Z.,a di tutta l.i bafa. que/fa 11ell1 generi DoTico, Ir.mo oni.tti di fr11tti, & di foglie, come fi Ht:de in molti caepitelli antic/.,ie. i modemi cbiam.mo quefta parte Ouolo,non f.tpm do rorigme, & p.irendo Loro, che flano oua {colpitee. E.ncarp“ fl pof]˜no cbimnaree, fefloni. Hipotracbelio, rma fottogola, all.i fl,11igli,wrza dr:l collo dd{/momoe. Fauiafi adm1qu .. il dtid.o, O 'Plil“tO, per uno ftflo dcllaegroffezza dtáll.1 colom1a, che 11iene 4 effer un terzo dcllz mct,I del di.inm;áo ¥ L' Ot!ofo occ11p.i l.i p.1erte di m..zo ¥ Q.Jcffi acciocbe fi.i tir .ito a frfla, bi{ogn.t tir.lr ,ma linea dal dritto dt:lla colonna di fopra ,fi11 alt .Abaco, & d111id,n in due parti egu.ili 1J1Ç:llof“orto dfll'.Ab41:o ,be a,uinza, (7 di 111ellc: ripo;áramc 11111% h1 dentro, & J:ir pu11to. a. &pcft.1 ¥ L l E .. O J>¥.Afl1azab1s. Talus. tonˆino. E.eOuadra. lifle/lo. F“lette. F,""iq,teUt1 parte doue termina il fufto della colonna, detta cimbia, outro anm,lo,o lefleU, ielC.Apofig.e,dellaqualefidid cf:tpoi. La b:ifa Tojcanaehaedi quefie parti, torlo, &il baftone. l.imif“,radii qut'{la , cbe effe-, deue clta quanto la metˆ del diametro della cownna , f.2!!_efta alte'{_'{_a f“ diuide in cllte parti,l'mu fi da aU' orlo, ilquale in quefia bafa fatto a fefta. l'altra ft dˆ al baffone, con quella parte, che fi chiama ,1pof“ge, & apothefl ; che fono certe piegature dalle tefte de i fufli delk colonne,che danno grati.i mir,tbilt, quan.lo fono ben fatte. & paree, che fHggino, & fiano ritratte. per˜ hanno in Grccoequeftenominan'Z!, apotbefi, &apofige. 'Luelladifopra detta collarino, & quella di fotto,cimbia, & fono ili modoe, che fe amendue fujjro congiunte infieme farebbeno la formadel eauetto. Lo Jporto dell'orlo per la terza parte ddl'altt'Z,_z._a della baf.t. 1l baflone ha tanto di JJ,orto, qt,anto l'orlo. et fifa con la fefta; benche qui pare quadro, pe;-ô fl conofce dal foo fon,.. damento. il f emidi.imetro del bajlone, termine della cimbia, pe>ácl,e dl.i non paf[a pit, oltre il fogno a. laqual cimbia, l' ottatta parte 4/ta dell'altt'Z,_Z.,a di tutta l.i bafa. que/fa 11ell1 generi DoTico, Ir.mo oni.tti di fr11tti, & di foglie, come fi Ht:de in molti caepitelli antic/.,ie. i modemi cbiam.mo quefta parte Ouolo,non f.tpm do rorigme, & p.irendo Loro, che flano oua {colpitee. E.ncarp“ fl pof]˜no cbimnaree, fefloni. Hipotracbelio, rma fottogola, all.i fl,11igli,wrza dr:l collo dd{/momoe. Fauiafi adm1qu .. il dtid.o, O 'Plil“tO, per uno ftflo dcllaegroffezza dtáll.1 colom1a, che 11iene 4 effer un terzo dcllz mct,I del di.inm;áo ¥ L' Ot!ofo occ11p.i l.i p.1erte di m..zo ¥ Q.Jcffi acciocbe fi.i tir .ito a frfla, bi{ogn.t tir.lr ,ma linea dal dritto dt:lla colonna di fopra ,fi11 alt .Abaco, & d111id,n in due parti egu.ili 1J1Ç:llof“orto dfll'.Ab41:o ,be a,uinza, (7 di 111ellc: ripo;áramc 11111% h1 dentro, & J:ir pu11to. a. &pcft.1 ¥ 't l 1t Z o ¥ ... . F e 't l 1t Z o ¥ ... . F e L I .. .. O 114 (jprfl.1 lt. fefl.t(opra re/lmno liflello, che 1utfotto fouolo ( che 4'to lafeft,i ptttte di quelld, / che ua all'hipotrachelfo) allargata al punto, a.fi fo tm poco diJIYO. & dall'eflremttˆ dello aba co fi fo ,l mede/imo, e:r nello incrocciame11to /i ponela[efta, & /i tira f Ottolo leggiadramente, ldfciando all' .Abaco alftanto di prominen.. per garbo. [o HipotradJelio, o fottoiola,fifa al modo cbe fl fa l'Apofige: (:I~ alto il doppio del liflello fotto l' ouolo. la fita cimbia alta La m( t,“, cio tanto, quanto il liflello fotto f ouolo. il tondofPorta oltra lo fpono del dettoliftello,pel'che lafcia11do c,idcreun,1 linea a piombo d.1llaeflremitˆdelliflello,dottc il ptmto.g.fopra quella. far.“ il ce11tro di fare il giro & tondo predetto, ma la piegatura fotto la cimbia, /ifaalJiJpradctto modo. facendo tlcentro,come fi detto la doue b. & L. E. AbacuJ, 'Pli11tlmo, dado.d F. Ecbimrs, ouero Ouolo.dG ¥ .Annui,.., Ltflelto.d H. I. K. L. I-Iypotrac/Jclium con .Apofigi. cio parte contratta alla fottogola, condla cimbia. Sopra'/ capitello fi pone l'architraue, con quelle 1áagioni, che porta la 1áagione ddl'oper,r,fecondo, che dir.i Yitr. nel quartod. al quallnogo io mi ripono. Ma umire nccejfono al genereDorico, fe noiduogliamo feguitare l'ordine pro po/lo ¥ per˜ di temo infiane con Pitr. che il Dorico non ba bafit propria, ma .-ilc1ma fiatafe le d,“ la bafa .At:tic,-i, la 'JU.Zle /i forma di quefle pani, 'Plintlms, torns infrior, qttadrd!, torus ,Jperior, fcotia. fl.!!,efte parti gia fono dichiarite qua/ 1 fimo. ba dunque la detta bafa, l'orlo, dueb.,zfloni, 1mo cam:tto tra quelli, con ifl1aiquad1etti, li/lelli, o g1adetti, cbe f“ dicbino t'uno di [opra il cauetto, & raltro. di fotto ¥ La mif,Jra di 1uefl,1 baf.-i , che ella alt.i l,t mct.“ deU,-i groffezza della colonna, la l1mgezza per ,ma ,grof fezza & mcza. Si ddde pot l.1.groffcz:!-'! dellacolonnainm: patti, l'unafi dˆ all',rltezza delf orlo, ilreft.mtefi p.1rt1r.i m qu.rttro p,trti, 1m,1 delle quali fl d.tr.“ aldbafloncdifopr.:,leda/tre trefi parti>á,1/f;10 in due parti eguali , l'un.i fi dar.“ al ba/lone di fotto , l'altra al c,ruetto con li fuoi gr,rdetti ¥ qll(Jt.i parte del cauetto fi diuide in fai parti, ,ma dtlle quali fi d,“ al gradetto di fopra, l'dtra al_'!,Mdetto di fotto. I.e quattro reflano al ca11etto. lo fj,orto del bafto ne di/otto, 11a di p.1ri con l'orlo, & fifa 1lj“,o gtro afefl,1., come s' detto. lo jj,orto delgradetto di fotto uadi pari colfemidiamctro del b:iflonedifotto. loffaorto delg;-adetto difopra, ua di pari della cimb1,1. Li cimb1a d1 p:tri del femitiiametro del bnflone di Jopra ¥ IL quale fem1di.imetro, ; oltra il dritto d,1/1.z colonn.t, 1.-t terza parte dello fPorto dell'odo olt1a il dritto della colonnad. Lo fmr:/[o, o giro dc!l'.Apoplát..e, f“ fa a quello modo. Laj1.1 c.1dere dal dritto della colonna una line.1fopra /,i cimbia, & partirai qncllo JPatio, cbc rindmtf˜ tr.i l,i detta linea, & lo {Porto de!l.i cimbi.:, in due p:mi, & ,ma di quel(e a/lu11gberai o/tra lo fporto deUa cimbia, & pigba con la ft:J1a tutta quella 1nif“1ra, che contenuta fotto le tre: parti dallo dritto della colonna, & forai lo in crocei amento, con1e s' detto . Il cauctto fi tira co11giudicio, bencbe /ipuo fare ti1áando 11114 Linea dallo eflr.:mo. del gradetto di fop,áa allo efrremo del gradetto di fotto, & facendo tl centro fopra quella li ne.i, & tilá.mdo rl giro dall',mo, & f altro eflremodeI gradetti, & riefce bene ¥ .A . .Abacus, orlo. B. Tonu “nferior, baffone difetto.d:: ¥ O!!_adre, l1ftt:lle ,o gradmi.d C.dScot,,t.d D. Tor11sJi:perior. baflone di fopra ¥ E F. apopb('(is. ch/zbia. fm1tffo. I.a colom,,i Dorica alta fette tefle, &fi contraggc fecondo la ;-agione dell'altezza foa,come fi did poi. Il capitello Dorico ¥ ba quefle p,zrti, 'Plintb1tr, cymati11m, Ef:hinus curn anmtlis, pars, q11&J hypotr,tcbelio contmbitmá colum11&, ciotJ z.pet:o, o dado, cit“uzfa, ONt:r ouo/o, ¨nell. 1 , coUarmo, delle quali s' detto la origine, & ,lei-iuatione. Ma le rnifi1re fono q1tefie, 'l' 1!. 1l z o. Lagroffez.:zadt:l capitello per la?'1..tˆ della groffezza dc?a c1,lomz.1. La f.tr....!1c...:.-t e} pcy tuttalagroj]zza deU..colonna, &d1 pz.. ..moJeflo ;fe,á..ndo V1tr:1ur.. ¥ M..aell a,m..o j, truo;""te&riefce meglio un quinto per pane ¥e. Dtuzde..ai La groff.."Zza dtl cap1tdlo m tre parti, ddl;:qg..Lteunaft dˆ al z...occo con la fua'C1mafa,l altra all ouolo con le a11dl:1,f al.r:1../1 coruragge,il coll:ir:no della colonna. Di modo che la L1rghezza, o grojfez...z...a delcapitello Juetp1inti p, dt:il.i grojjz ,adella colonna. l'altezza del zycco, o dado ,fi diu“de in cinque parti, tre delle q1ul1j1 J.mno -ru -zocco,&due alla fua Cimafa.(?"_equelle duefi diuiden.. in trefar..t; d..!e dt:lle qu.rl1fz d.im,o alela cimafa, &tma al quadretto ¥ Fmito 1l-zycco, & la ctmafa,/eguzt,i , ouolo , & le an.:11..tf1e , raltez"{a dell' ouolo fi diuide in tre parti, due delle quali , fi danno ,il::O.. olo, uita .il! e andta. Q_y,e(t1 fono tre, & fono alti tanto,: rmo q11anto l'altro ¥ Sporta l primo oltr a .. ' .b-itco dcU:z co!(>n, na di {˜pra lametˆdclI',llteZJ._afi,.i: & il fecondo fPorta olti-a il priruo, ,wc,,'c:g!1 la rlh)tˆ della [uaegroffezza; <Žril ter-zy, che difopra, fa il fimi/e olmi ilfec:ondo. ma nonj.ireube m.it.:, che. ciafcunufportaj]tanto,qum1to l'attezz...afua. touolofi f..iafefla, pigL1a,,dofi con i:z Jijta l", diftan-za, che dallo e/fremo dei/l'ultimo anello , fin fotto l'ab:cco, & foci:ndofi lo incrocc1amen? o da quello eflremo,&anche fotto f abaco, & ponendo/i la fefta nello taglio d::Lloincrocciam..;i to . Seguita la parte, che fl contragge t.lla fottog:>la, cbe d,i alcuni fl cb1ama f“áegio ¥ quefta ,áon lajj1a bellapiegaperuiene fin-allaecimbia. & aftragalo, o tondino, cbe fl dica, & ji uie11e ad n1contrare col dritto della colonna di [opra ¥ Il tondino t1 alto , quanto f˜no tutte m: le anella, & la metˆ di uno, porge in fuori quanto l' ouolo. La cimbia alta per la mei.“ d::L tondino . porge a piombo del [emidia.metro del tondino : il refio fifa al mo.fo fopra detto ¥ Gli anticbi Joleua1w pone re J˜pra il capitello una aggiunta non molto alta, che pofaeua flt'l -zycco, al e/ritto ddl.i colo,ma difopi-a; r(:;~quefto faceuano, pcrch!! lo architr:me fipofaffej'l uiuo del capitello, & d,/l.i colonna, & non rompef] gli /porti. L'arcbitraue detto trabs, con le parti di quello, cbe ...li fta fopra, ba quefte parti, che Ji dico,io in latino, Epiftilium, Tenia, GMtte, trigltpbi, wctopte, re gula, capitula, canales, femora, cimacium, coi-011a, Tlmpanum, acroteri a, /ima . Le fign1ficationidelle quali cofefono quefte. Epijlzl,m tutto quello, che ua fopra le colonne, & rnpitd li, per 11ome generale: ma propriamente la traue maeftra, che arc/Jitraue 11olganne11te /1 ch“a ma; Epifiiliurn uuol dm:impofta di colonne. quefti nel genere Dorico ba 1ma fafcia, ouero benda, che fi chiama tenia ,fotto la quale con 111i.t regoletta fono intagli.ite le gocci e, che f..inno lo effetto delle goccie dell'acqua, che cade, & fimo fei di numero, per ogni tesla di tra11e, cbe <1, rapp;-efentata pei-li triglipbi. la origine de i quali queft:z . 'N__elle fabriche di Legno J˜leuanofPr.,r tare le tefie delle traui, le quali fi chiamauano, ope, & lo fpacio, che er.itra tm .. 1 tefta, & t'altra, mctop..i,fi diceua. percheepoi nonpareuano bem:quelle teftecofi n1'de, & fcapc;te,gli an tichi lecopi-iuano con certe tauolette, & quellecon cci-a di diue1fi colori dipir,neuauo. Ma 11'1.. l l.., che no..idi legno, "!la di piet;-a -magnificamente Lmor.1ua110, imitando queíle t1fte,fecero q11tll1 mL'Tltbrr, cbe Trrglifi chiamarono, quafi Ti-ifolci, per che fono tagli,1t1 in ¥re canalie> due intit:ri, &uno me.. per lato .¥ daquefiii:anali pare, che cadinoleegoccie ..ia dl':te. Cltffe11t1j , cbefo no tra i c,mali,fl cbiamanofemora, noi peraltri riJPett“ potemo11ominarlirani . i Y,.Jglifi ha,1- no i loro capitellifopra i quali la cornice, cbe fl cbiama coron:t, perchi c{zne lo edificio com'! coron.1. Moder,ti la chiamano gocciol.uoio, percbe da quella gocciotno le acque cclefii 1 & fono gettatelontane dallo edificio ¥ Q.z!.eflacornice ba due chn .. ife, o gole , unacli f˜tto, .& l',,ltra d..fopr.i; & fo,10 adornamentifi1oi ¥ Sopra la comi ce il F a/tigio, cbe noi cf..iamamo Front{(pic10, c/;e ha rm piano nel me-zye_e, cbe fi c/Jiama Timp.1110, pe;ác/,e cinto da i medefimi membri <1clela corona.., &de_ea 1m,1g..lae_ef<:áb1acdat,z, che Ji chiama J“m:t, a f“mt'l.li,w..a del 114'0 dlii: c.1prr:.eOltra ..tque(to ..l F;-o..ti/plClo ba da i l.zti, e:,~ nclmczo djj˜pragli acrotcrij, cbr:fono a/cmiipilaftrellt, fopra I quali,fi po1!ewmo le ftatue: &q11elli d,1 i l.it“ moi-i11mto nel tetto ;& q,,c/lo di mezy era lzbcro .Hor.1 item.imo alle mif,;.re. La ,,.randena dello arcbitr,111e in alte,.,.; ,i co.: /., b nd . fi ' l . ˜ .._;, ' ... e a, & goccte 11e, ePet a met.i dell:ig-rojfazZ:.i de:l.i colonna.qtu:fl-a metJ l:o,áa ,.á/Jz.nm; 1,10eT n,.:id,.lo 'l' 1!. 1l z o. Lagroffez.:zadt:l capitello per la?'1..tˆ della groffezza dc?a c1,lomz.1. La f.tr....!1c...:.-t e} pcy tuttalagroj]zza deU..colonna, &d1 pz.. ..moJeflo ;fe,á..ndo V1tr:1ur.. ¥ M..aell a,m..o j, truo;""te&riefce meglio un quinto per pane ¥e. Dtuzde..ai La groff.."Zza dtl cap1tdlo m tre parti, ddl;:qg..Lteunaft dˆ al z...occo con la fua'C1mafa,l altra all ouolo con le a11dl:1,f al.r:1../1 coruragge,il coll:ir:no della colonna. Di modo che la L1rghezza, o grojfez...z...a delcapitello Juetp1inti p, dt:il.i grojjz ,adella colonna. l'altezza del zycco, o dado ,fi diu“de in cinque parti, tre delle q1ul1j1 J.mno -ru -zocco,&due alla fua Cimafa.(?"_equelle duefi diuiden.. in trefar..t; d..!e dt:lle qu.rl1fz d.im,o alela cimafa, &tma al quadretto ¥ Fmito 1l-zycco, & la ctmafa,/eguzt,i , ouolo , & le an.:11..tf1e , raltez"{a dell' ouolo fi diuide in tre parti, due delle quali , fi danno ,il::O.. olo, uita .il! e andta. Q_y,e(t1 fono tre, & fono alti tanto,: rmo q11anto l'altro ¥ Sporta l primo oltr a .. ' .b-itco dcU:z co!(>n, na di {˜pra lametˆdclI',llteZJ._afi,.i: & il fecondo fPorta olti-a il priruo, ,wc,,'c:g!1 la rlh)tˆ della [uaegroffezza; <Žril ter-zy, che difopra, fa il fimi/e olmi ilfec:ondo. ma nonj.ireube m.it.:, che. ciafcunufportaj]tanto,qum1to l'attezz...afua. touolofi f..iafefla, pigL1a,,dofi con i:z Jijta l", diftan-za, che dallo e/fremo dei/l'ultimo anello , fin fotto l'ab:cco, & foci:ndofi lo incrocc1amen? o da quello eflremo,&anche fotto f abaco, & ponendo/i la fefta nello taglio d::Lloincrocciam..;i to . Seguita la parte, che fl contragge t.lla fottog:>la, cbe d,i alcuni fl cb1ama f“áegio ¥ quefta ,áon lajj1a bellapiegaperuiene fin-allaecimbia. & aftragalo, o tondino, cbe fl dica, & ji uie11e ad n1contrare col dritto della colonna di [opra ¥ Il tondino t1 alto , quanto f˜no tutte m: le anella, & la metˆ di uno, porge in fuori quanto l' ouolo. La cimbia alta per la mei.“ d::L tondino . porge a piombo del [emidia.metro del tondino : il refio fifa al mo.fo fopra detto ¥ Gli anticbi Joleua1w pone re J˜pra il capitello una aggiunta non molto alta, che pofaeua flt'l -zycco, al e/ritto ddl.i colo,ma difopi-a; r(:;~quefto faceuano, pcrch!! lo architr:me fipofaffej'l uiuo del capitello, & d,/l.i colonna, & non rompef] gli /porti. L'arcbitraue detto trabs, con le parti di quello, cbe ...li fta fopra, ba quefte parti, che Ji dico,io in latino, Epiftilium, Tenia, GMtte, trigltpbi, wctopte, re gula, capitula, canales, femora, cimacium, coi-011a, Tlmpanum, acroteri a, /ima . Le fign1ficationidelle quali cofefono quefte. Epijlzl,m tutto quello, che ua fopra le colonne, & rnpitd li, per 11ome generale: ma propriamente la traue maeftra, che arc/Jitraue 11olganne11te /1 ch“a ma; Epifiiliurn uuol dm:impofta di colonne. quefti nel genere Dorico ba 1ma fafcia, ouero benda, che fi chiama tenia ,fotto la quale con 111i.t regoletta fono intagli.ite le gocci e, che f..inno lo effetto delle goccie dell'acqua, che cade, & fimo fei di numero, per ogni tesla di tra11e, cbe <1, rapp;-efentata pei-li triglipbi. la origine de i quali queft:z . 'N__elle fabriche di Legno J˜leuanofPr.,r tare le tefie delle traui, le quali fi chiamauano, ope, & lo fpacio, che er.itra tm .. 1 tefta, & t'altra, mctop..i,fi diceua. percheepoi nonpareuano bem:quelle teftecofi n1'de, & fcapc;te,gli an tichi lecopi-iuano con certe tauolette, & quellecon cci-a di diue1fi colori dipir,neuauo. Ma 11'1.. l l.., che no..idi legno, "!la di piet;-a -magnificamente Lmor.1ua110, imitando queíle t1fte,fecero q11tll1 mL'Tltbrr, cbe Trrglifi chiamarono, quafi Ti-ifolci, per che fono tagli,1t1 in ¥re canalie> due intit:ri, &uno me.. per lato .¥ daquefiii:anali pare, che cadinoleegoccie ..ia dl':te. Cltffe11t1j , cbefo no tra i c,mali,fl cbiamanofemora, noi peraltri riJPett“ potemo11ominarlirani . i Y,.Jglifi ha,1- no i loro capitellifopra i quali la cornice, cbe fl cbiama coron:t, perchi c{zne lo edificio com'! coron.1. Moder,ti la chiamano gocciol.uoio, percbe da quella gocciotno le acque cclefii 1 & fono gettatelontane dallo edificio ¥ Q.z!.eflacornice ba due chn .. ife, o gole , unacli f˜tto, .& l',,ltra d..fopr.i; & fo,10 adornamentifi1oi ¥ Sopra la comi ce il F a/tigio, cbe noi cf..iamamo Front{(pic10, c/;e ha rm piano nel me-zye_e, cbe fi c/Jiama Timp.1110, pe;ác/,e cinto da i medefimi membri <1clela corona.., &de_ea 1m,1g..lae_ef<:áb1acdat,z, che Ji chiama J“m:t, a f“mt'l.li,w..a del 114'0 dlii: c.1prr:.eOltra ..tque(to ..l F;-o..ti/plClo ba da i l.zti, e:,~ nclmczo djj˜pragli acrotcrij, cbr:fono a/cmiipilaftrellt, fopra I quali,fi po1!ewmo le ftatue: &q11elli d,1 i l.it“ moi-i11mto nel tetto ;& q,,c/lo di mezy era lzbcro .Hor.1 item.imo alle mif,;.re. La ,,.randena dello arcbitr,111e in alte,.,.; ,i co.: /., b nd . fi ' l . ˜ .._;, ' ... e a, & goccte 11e, ePet a met.i dell:ig-rojfazZ:.i de:l.i colonna.qtu:fl-a metJ l:o,áa ,.á/Jz.nm; 1,10eT n,.:id,.lo L I B lt O moduloe. La benda , fdfcia , o Tenia, cbe fi dica, per la fettima parte del modulo. le gorcie con la re'l_oli:tta lafefta.qNt/la regoletta uafop1áa le goccie, & di tre parti, ne occupa 11714, di quella fefla parte. Lalmgbezza dello .Archi tratte, cio il piano di fotto, cheftpofa fopra'l capitello , e/Jer dtJue tanto, qu:mto il collarino della colonna di [opta; perche cofi uenirˆ a pofarfi fu'luitto. L'altezza de i Triglifi per un modulo & mezo, larghi nella fronte un modulo .qucfl4 fonte ha due canali nel mezo intieri, & due mezj dalle parti, & fono tagli,1ti in modo, che lo angulo della [quadra u' entri nel mezy, & le braccia della [quadra facciano le ffio11dc. & accioche fiano giuJli, fi diuide la larghezza del Triglifo in fe, parti, & fcne lafcia meza pa;-te per han da pel" li mezj canali, dopo i qual, ,fene laji:ia una per parte, per li pi,muzzJ , ,'he Vrtr. chiama femora ¥ dopo i piani, fono i canaletti uno per banda , (9' fono intieri, occ1,pando ciafc,mo unaepanedi:llefei, &nel mezy i due canali u' ilf“10 piano, che occupa la fcfla parte. B[(ogna aum:rtire, che'l mezy del Triglifo fia fopra'l me,zy del quadro della colonna. Le metope fono qua dre perfettee) cio t11:nto alte, quanto larghe: (.,r quelle metope, cbe fono [opr.1 gli anguli >fono rnez...e, ma non a punto, ma mmo delle metri , per che cofi riefce il compartimento; come fi uederˆ nel quarto libro. Sopra i Tr..glifi fono i capitelli loro, altilafeflaparte d'un modulo: & [opra i capitelli,Jla corona o gocciolatio, alta o grojJˆ ,áon le j“,e cimaj mezo modulo. quefia ,tltezza fi diuide in quattro parti, l'unaft dˆ alla cimafa di fopra, la una alla cimafa di fotto, due allo Jj,acio , eh' tra una cima fa, & l'altra ¥ la cimafa ha il fuo liftello , alto un terzoe> & gli alt;,i due Ji danno n/la piegatura della f uagola. La corona /porta per la metˆ, & uno fe.flo d'un rttodJ,lo, & ha alcuni tagli come dentelli di fotto, accio,áhe cadendo le gocci e , non po/Jano u1;nire longo il muro,ouero le colon11e,& guaftark;& per qut/la parte forfe dettagouiofatiu,& quell,i par te detta da Vitr .mento dalla corona,et que luoghi,fcotia,011ero cauetti.le gole del gocciolatoio fa110 una al comru.rio ddl' altra,come f“ uede nella figura.Cli antichi ornauano gli Jpatijdelle mr: tope co tefie di bue ben date,con le patine de' facrificij,et alt;-e cofe,doue io lauJo la inuetione del Sanfouino,che nelle metope de i portichi fotto la libreria publica ha collocato le infegne della .. publica col farui la parte dinanzi del Leone alato ¥ Sirmlmente ,fotto il piano. della.cornice alla parte, che guarda in giu , & /porta in fuori, Ji.fcolpinano alcune goccie [opra i Triglifi, & alcune rofe [opra le metope, le goccie rifj,ondeuano alle goccie, che; fono fotto i Triglifi, & erano ritondi:, & fe ue poneuano fei per parte ¥ & diciotto per l.irgo > & la figura lo dimr>- /lra.Del fto,itifPicio diremo nel genere I onico ¥ J.'Plinthus. orloe. ... Supercilium. liftello. E.eTorus. baffone. D. Torusji,perior. b_afio..eedifopra Lepartiedellabafaattica.e c. Scotia. cauettoe. E. F. apophigee. c1mb11t.e I Le parti del capitello Le parti dello Architraue Dorico,& della cornice, Dorico. & del frontifpicio. G. Gola. G. H. dado.ec.er,goletta.eK.eGola.e J.e0110/0.eD.efˆfcia.eL.egocciolatoio ¥ K.eanelli.eE.eprano.eM, gola del gocciolatoi.o.eL, ftegio.eF.ecanale.e1'{_. Timpano.e .) M.eTondino. .. Cimbia.ec. meropa.eO. p. dell'occhio , & tanto profondo , qu.mto la duodecima partedell' alt..a della uoluta , cio una duodecima parte delle otto,che reftauario fotto f oi-lo,o abaco. Tagliato adunque il canale refta la cimafit, che 11olgari chiamano ottolo,Crt:ci c“matio, che pare un' unda picciola, e:,-r-latiniEchinus, per le foglie , & fi-utti di castagne, che Jí fcolpitumo fopra. quefla alta due parti, & un qua,-to delle otto gia dette, & lo f“eo jporto oltra il, dritto dell'abaco , & dell:i grandeZJ.,.a del diametro dell'occhio, & per quefla ragione noi facemmo cadere le lincea piombo dagli ejb-emi dell'abaco. La uolta della cimafa fi fa afefta. Tirato lo fPortofuofotto il canale quanto d il diametro delf occhio fuori dello Jporto dell'abaco, fi piglia con lafefta l.ifaa altezza. la quale( come ho detto) due parti, &un 'flt4rto delle otto, del cathe to fotto f abaco, & la fa linea di fotto termina nel catbeto, doue comincia f .Afiragalo, o tondino ¥ & pofto un piede nella detta catheto, fi tira una parte di circonferenza, poiJiferma la fefla nell'eftmno della cima.fˆ di fopra , & fl fa una incrocciatura fopra la tirata circonfe;áenz a, &nel t, .. glio di quelle fi ferma laffta, & fl t-a lauolta della cimafa,fopra la quale s'i11uolge la uoluta dolcemente. La cima fa s'intaglia con quelle ouola, o ricci a quifio modo, cbe tra una ttoluta, & l'altra ne Jiano tre intie1ái, de quali uno ne fia nel me'{!>, & mro da/Ll deftra, & f altro dall:1 fini[lra, & efcbino alcune foglie dalla uoluta, cbe gli abbraccino, che uolgari chiama no bacctlli ,fotto la Cimafa e: lo .Afiragalo, il quale o-crnpatrc quarti d'una delle otto. il centro di elfo nel catheto. cofi finito il tondino, f“ fa il lzjlello clell'apopbige, o collarino , che ft dica, il 'juale ..on ijporta altra il catheto, & ,J alto per lamettí dell'altezza del toudino, & firiduce con l4ja piega al raflremammto della colonna di fopra, col ..nodo fopra detto. Et percbe imaginamo, che la uoluta fia unpiuma7:<_etto riuolto fopra un baftone, & leato nel me-zy, per˜ Vitr...i eg dalagro/fe{.z,_a di qHelbaflone, cbe e..li chiama aj[e_, & dice 1 che egli, groffo t.1nto q..anto zl á - 41ametro T E .. Z O, rp diametro del! occhio, & clJe le cinte, che Žgli chiama baltei, che fono nel me,zy da i lati tra le uolute, nonf porti110 piu della cimaf.i, di mc10, che P"fl.. il piede della f:fa ntl ..ne-zy del qu.idrol _ dd capitello , & allargato allo /porto della czmafa, rag,..randofi tocchi l efli-amtd delle cm.te, co mefi11ede ne/Li pianta tir,zndof“ un giro fopra'i centro fu? fi11 alla circonfere..za dell'ouolo. Cii archit;áaui fi farzno fecondo l'altez.:?-._tt delle colonne , acc1oche per lo acc,efczmento , che fi da a IJllclli per l'altezza, ne fjgua piu c.:rta ../l'occhio la mif“1ra lorol. (.anto adun9u.. ..ebbi..no ..refere le, ponmi Yitr. 1111 fotto . Ma p..mam ..afa, che I.a colonna J,a ..lt.. -1mnd1c1 piedi, 11eo, che lo architrauc farˆ alto pc;á la meta del diametro della colonna d.i p1ed1 . la laixbez..za d1 fotto, cbe fi pof.'l fopra il capitello ,fan“ tanto qu.111to la ..r?ffezza del.. colonn.. ..ij˜p..a, ac..iocbe ftiafl;l umo: & quefla regolagene-..al... ma lafommzta dell..arch1traue, ct..e zl piano dzfopralfia tmito quanto la groffezza d,, predi della colonna. La crmafa dello arcbttraue fifa per lafee tima parte dell'alteá..za dell'a..ádJittaue, e'7 deue JPortare tanto, qu;i_mo alta, & lo fj,ol'to ft mifur,i da quetla linea, che urene dal rafln:mamento della colonna. zl reflante fouo /,a c11r,afa ,fi diuide in dodici parti, & tre fe ne danno alla fofcia di fotto, quattro alla di mezy, & cin1ue al l:t di [opta . Oltra f arc?itr..1te uiu.. il fregio? che Yitr. chiama...p/Joro, fercbe in quello s'i.._ tagliauano alcune figurine d anmurlz. queflz e"'' quarto mmo mifitra11do l'altezz,g, dello archi.. traue con la faa cim.-zfa: & quefta altez..za fiferua, quando nel fregio rtQn fono intagli, perche quando ui fono, egli f“fa un q;,.arto P.il, a-ltoádell.Arcbitraue, acciocbe meglio figoda lo intaglio. L'altezza del fregio fi diuidein fette parti, & a una di quelle fifa la cimafa, chrni ua [.opra, & forralacirna[.t ua il dentellu , detto latiuarnente dentic11li1I, ,tali.i frmiglianza, cbe ba con il den te. l'orig“ne del dentello pnfa dalle opt..>re di legno ,fi come il triglifonell'otdine Dor:co er.-t pre fo dalle tefie delle t;áaui, cbe fPortauano nella fronte, cofi il dentello pref˜ da gli afferi, ( come f“ dirˆ nel quart" libro ¥ ) Bifog11a adunq11e [apere, che il fregio- il luog/J, che t“'ene le tefte del.la trauatura ¥ Il dentello , alto q1tanto la fajia di me zy Jel/;o architraue ¥ lo jpoYto d,e/ dentello tanto, quanto l'altezzafua. la largbeázza detta, metoch“, da Greci,. &,interfeuio, da lati ni,. per la metd dell'altezza del dentello. il cauo, cio lo fpacio da ,m.dentello all',dt'Fo, che anche metopa fi cbiama, & cauo ,olombi.trio ( come dice Vitr. nel quarto) per due t1:;¥2;t della larghezza del dentello ¥ lA cimafa del dentello per l.. fefta parte delf altezza fua . I.a corni ce con la cimafa, llita qua1Jto la fajia di mezy ¥ la /porto della cornice col fiw dentello o taglionel mento, deue effer tanto, quanto alto lo JPatio dal fregio alla fommitˆ della gola, o cimafa della cornice; & q111:fto fPorto fi piglia delta linea,. che uiene dallaefiremitˆ.detla cima fa del {rt gio.quefio dentello della cornice fifa, accioche l' acque, che uengono giu, non guafiino le fobriche ¥ In fino a queflo luogo della comice, o gocciolatoio, le fobriche uarmo egu,ilmente dis1anti ¥ dal pianol. Hora/“ lei/a il frontifPicio, che Vitr. chiamafaftigjo. il quale ha lefue cornici cottiI JPondenti alli membrelli della cornice,& di piu ha lefue gole,che f“ chiam.1no,fime, &.da Greci, e Epitichide, dalla aggiunta impofia fopra le cornici del frontifPicio . queflc fono piu alte un'otta . u,1 parte ,lell'altezz:rdelfe cornici. fotto delle quali il timpano alto la nona parte della lunghez .. della cornice, mifiirando dalla cflremitˆ delle gole della conii ce. il piano del timpano-deue ri po[are [t,l uiuo, cio chi lafciajJe andar giu una linea a piombo , ella batterebbe prim.i fu l' atcbitratte, poi ful collarino delle colonne, & fl uiuo ¥ i pilaftrelli detti acroterij, deono effer alti tan to ' c!1e fi poffino 11edere le figure, che ui uanno [opra ¥ gli angulari deono morir nel tetto & co. mmczare al dritto delle colonne, & entrar tanto in entro, quanto porta la i-agione c!i:lla. ueduta. per che in alcune fabriche uanno piu adentro perche fono baffe. & deono effer tanto alti q11,wl.. lafommitˆ del timpano 7 7n4 'JUello dime'zy effer deue un'ottaua di piu de gli ang"l.1ri .. PcrTa j Pcrb_Ba(a. J.o'Plinthus. á Orlo.oB.oScote.o,. Cauetti.o1.o1 ¥ .Aftragati, tondini. c.. Torus. Baffone. f.o.Ap˜pl:i,ygis. Cimbie.o, b e o. Terminidaforeolaocimbi.i.o.Per Io Capitello. o.oI.a pianta del Capitello.o. . . ,. ContraŽiio colttmti. Il raflremament o della colonna, & la cmdna dlfopra ¥ J h. .Abacus, il dado ¥ N. la larghezzadellauol11ta ¥o.m. Canalis. Ileana/e. I.ocymatium¥ La c-imafa.op.oOculus uouett& ¥ L'occhio della uol11ta ctm ifaoi centri.olode. Lacimbiadifoprao.oPer l' Architrauc, fregio, & cornice. ,A. Trabs Epiftylium ¥ .Arc/Jitraue. 1á. prima faji:ia. 1. Secondafofct.o3.Terza-fttfcia.oB.oCymatium Epiftyf ij. I.a cimafd,o gola dell'.Architrat!e.oc.zopborus. Il fregio.oD.ocymatiumzopborio. La cim:zfo,o gola del Fregioo.oE.ol)enticultts. Ildentello.oo.interfeŽ!io, do lo f],atio, & il taglio, che tra f1m der.tillo, & l'altroo.oF.ocymatiumdenticuli.oáá G.oCorona. Il gocciolatoio, con la {uttgda. ' L.oFaftigi11m. Il /ronttfPicio.oK.oTympanum. IlTimpano. J¥ .A..-Yoteria. I quadricelli, &pitdi.ftali, doue banno a pofare le figureo. H.oSrm.e. Legale.oIl ,:apitello .... t 'f' E Jt Z o: .,n (' ¥ ,, I 'b 'o. D l e ) B -( ::- :s 1'. .A .,. ,. Y, t:.'IEJtO .H 4 .. r,.. cr>f e ¥ t:.'IEJtO .H 4 .. r,.. cr>f e ¥ T E ]\ Z O. Il capitello Corint/Jio, J alto quantoil diametro della colonna, & fe¥.on4o Pitnmioi,1 q.efta altezzas'include l'Abaco; m;i inmolte opere l'qbaco i: di piu , &ha rm)/to ,/,et buono. i.Alarghezza dell'.A.baco,cio ilquadro deue effertantot, che le tinee, cbepaJ]ˆno da 1m'angulo alf altro, dette diagonali,f“anodoppie all'altezza del capitello,lefronti neluu:zo deo,ro piegar inentro per la nonapartedella loro larghezza ¥ Ilbaffodel capitello deue r1jpondere al u1uo dellacolonna d“ fopra. L'altez-za delloa baro fifa delfa[ettimaparte dell'alti:zza del capite/Jo, ilre /fantefi diuideintre parti,,ma delle qualifidaallafoglia da b.i!Jot, l'a/t;áa atta f˜glra dzmezo, rultima a ica11liculi, o fi1fli, che rnand4110 fuori le fogl áe, & riceuenoL'abaco, & quelle110Iute, che nafceno dalle foglie de icauliculi, uengono ag_li ejiremi anguli dello aba.o : ma le minori 1t0lutepiegano in entro, &fono fotto aifior1, cbe Jono nelmezy dell'abaco, datuttequattro le parti, i q11ali fiori fono tanto groffi quanto l'abacot, maalqJ1a/Ztopit4lunghit, comeJi of¥ [e1áuanell'antico, per laquartaparte del diammo della colonna. Bifogn.:z adrmque formar benel,1 camptma¥ che cofi chiamano i noflri queU..forma del capitello,c/Jeuefbita delle foglie, & á quelle foglie fono foglie di..Acanrho,chc :;.:mplici f Jti chrtam.ino,branca urji.nti. Sono anche altre jo glie, come d'oliua,& altre figuret, & intag de capiJ.elli, che hanno molto dt:t buono,fe fono ben l.iuoraif: m,1. lafciamo qtJefto a gli o;Ji:ruatorsde/l'ant1ch1tˆ.. & riportimociperthora a Vitruuio, che nel quarto libro tr,ita dell.i anginedel capitello Corinthio , al primo c.1po. Ma iitmodo di piegar le fronti La nMa p.irte , e la 111atdi rrtrouar ,t centro di tre p1mt1.Sia t1ma i fo1itte del.capi:ello. a: b. d!1uJi in nolti: p,mi, & Žal mezy dr detta ime.i Jza Lettata una ti,.iea dritta alta per una di quelle parti ,iaquatfia e d. et fia c. zi punto di Jopra,Ji.wo poi qm:Jii tre p,m ti a...-c. ridortijimt_to..ma ci..,-onfo,-enz:;i per 1iiade glz mcrocc;amentr, rl cbe Jr fa t1ra11:J.o te lini:.: da a, ˆ c. & d,i c. ˆ b. & tagtiandoqu.:lle pei-me-zy ad anguli dritti con lineet, che Jt nenghino adincontrare, com.:jˆn,,o le lmee, c. f. .. g. f. fop_r.iilp_unto h. L'..Archttra11e ,ji-.:g- gw..& gocc1ol.zto10 fi p:to fore carnet' Ionic.;,ouc i-.. m luogo ciel fregio gonfio dello Ionico ,farlr, F. . prano,et ne gli..ntifPiciffi:ruare il modo istej)o. Jmte quellecofe, (i poneranno le bafc a á ¥ . ¥ fatte a mifiur" che I grorr: 1¥ 1 {“ t luoghi fuot , &que!l:c 111 tal modo farannoᥥ a uezza con or o 1a , -dfporto Ecfora detto d G e ¥ i“ 1 per Ja meta della grolkzza ella colonna. louna gr..lfczza &me d 11 r ..¥' ia a quarta parte, & cofi la b.fa farˆ. I.irga, & lung.. peroli pmirˆin q..e!l:o ;:d.. aocho J¡nna ¥ L:altezzadella bafa, s'ella fari fatta al mod_o Atm:o, colonna il rcflo{j d Il'¥ I eia parte di fopra l“a perla terza parte della groflezza ddfao, ia e or o: euato . l' I á1 l. fi d . . . . fione difopra neh bb" I uta ?roo,1 rekante 1a m1fomquattrooparc1;tll>a- bafionedi fott.. lo' .. 1; ....a, e tr..t..am, l“ano diuif in due parti eguali ¥ Vua /“a delminato. Ma s!e ..t:tdotoc ia conI uot qua..rettial c:..etto, che da Grcci Trochilo noo:ia dellabafa fra pc.. 0 ¥ ue[a..e lebafe 1..n¥che, coli li deono compartire,chcla brgh.ttaua parte¥ Mal'altc000.. uer OI ej.la groficzza della colonna,aggiuntaui la quarta, & otoltra fod.. ,he farˆ1f¡ e come e atte aJ modo Attioco, & cofi l'orlo foo: ma il refbnte' a terza parte dc:lla groffi:zza della,olonna, fia diuifo infettepani,& Y i ditr.. --. T E ]\ Z O. Il capitello Corint/Jio, J alto quantoil diametro della colonna, & fe¥.on4o Pitnmioi,1 q.efta altezzas'include l'Abaco; m;i inmolte opere l'qbaco i: di piu , &ha rm)/to ,/,et buono. i.Alarghezza dell'.A.baco,cio ilquadro deue effertantot, che le tinee, cbepaJ]ˆno da 1m'angulo alf altro, dette diagonali,f“anodoppie all'altezza del capitello,lefronti neluu:zo deo,ro piegar inentro per la nonapartedella loro larghezza ¥ Ilbaffodel capitello deue r1jpondere al u1uo dellacolonna d“ fopra. L'altez-za delloa baro fifa delfa[ettimaparte dell'alti:zza del capite/Jo, ilre /fantefi diuideintre parti,,ma delle qualifidaallafoglia da b.i!Jot, l'a/t;áa atta f˜glra dzmezo, rultima a ica11liculi, o fi1fli, che rnand4110 fuori le fogl áe, & riceuenoL'abaco, & quelle110Iute, che nafceno dalle foglie de icauliculi, uengono ag_li ejiremi anguli dello aba.o : ma le minori 1t0lutepiegano in entro, &fono fotto aifior1, cbe Jono nelmezy dell'abaco, datuttequattro le parti, i q11ali fiori fono tanto groffi quanto l'abacot, maalqJ1a/Ztopit4lunghit, comeJi of¥ [e1áuanell'antico, per laquartaparte del diammo della colonna. Bifogn.:z adrmque formar benel,1 camptma¥ che cofi chiamano i noflri queU..forma del capitello,c/Jeuefbita delle foglie, & á quelle foglie fono foglie di..Acanrho,chc :;.:mplici f Jti chrtam.ino,branca urji.nti. Sono anche altre jo glie, come d'oliua,& altre figuret, & intag de capiJ.elli, che hanno molto dt:t buono,fe fono ben l.iuoraif: m,1. lafciamo qtJefto a gli o;Ji:ruatorsde/l'ant1ch1tˆ.. & riportimociperthora a Vitruuio, che nel quarto libro tr,ita dell.i anginedel capitello Corinthio , al primo c.1po. Ma iitmodo di piegar le fronti La nMa p.irte , e la 111atdi rrtrouar ,t centro di tre p1mt1.Sia t1ma i fo1itte del.capi:ello. a: b. d!1uJi in nolti: p,mi, & Žal mezy dr detta ime.i Jza Lettata una ti,.iea dritta alta per una di quelle parti ,iaquatfia e d. et fia c. zi punto di Jopra,Ji.wo poi qm:Jii tre p,m ti a...-c. ridortijimt_to..ma ci..,-onfo,-enz:;i per 1iiade glz mcrocc;amentr, rl cbe Jr fa t1ra11:J.o te lini:.: da a, ˆ c. & d,i c. ˆ b. & tagtiandoqu.:lle pei-me-zy ad anguli dritti con lineet, che Jt nenghino adincontrare, com.:jˆn,,o le lmee, c. f. .. g. f. fop_r.iilp_unto h. L'..Archttra11e ,ji-.:g- gw..& gocc1ol.zto10 fi p:to fore carnet' Ionic.;,ouc i-.. m luogo ciel fregio gonfio dello Ionico ,farlr, F. . prano,et ne gli..ntifPiciffi:ruare il modo istej)o. Jmte quellecofe, (i poneranno le bafc a á ¥ . ¥ fatte a mifiur" che I grorr: 1¥ 1 {“ t luoghi fuot , &que!l:c 111 tal modo farannoᥥ a uezza con or o 1a , -dfporto Ecfora detto d G e ¥ i“ 1 per Ja meta della grolkzza ella colonna. louna gr..lfczza &me d 11 r ..¥' ia a quarta parte, & cofi la b.fa farˆ. I.irga, & lung.. peroli pmirˆin q..e!l:o ;:d.. aocho J¡nna ¥ L:altezzadella bafa, s'ella fari fatta al mod_o Atm:o, colonna il rcflo{j d Il'¥ I eia parte di fopra l“a perla terza parte della groflezza ddfao, ia e or o: euato . l' I á1 l. fi d . . . . fione difopra neh bb" I uta ?roo,1 rekante 1a m1fomquattrooparc1;tll>a- bafionedi fott.. lo' .. 1; ....a, e tr..t..am, l“ano diuif in due parti eguali ¥ Vua /“a delminato. Ma s!e ..t:tdotoc ia conI uot qua..rettial c:..etto, che da Grcci Trochilo noo:ia dellabafa fra pc.. 0 ¥ ue[a..e lebafe 1..n¥che, coli li deono compartire,chcla brgh.ttaua parte¥ Mal'altc000.. uer OI ej.la groficzza della colonna,aggiuntaui la quarta, & otoltra fod.. ,he farˆ1f¡ e come e atte aJ modo Attioco, & cofi l'orlo foo: ma il refbnte' a terza parte dc:lla groffi:zza della,olonna, fia diuifo infettepani,& Y i ditr.. --. xs6 r 1z ll odi tre di quelle fia il ba..one ..i fopr.. ,_ le altre {“ano_ egualmente diuife, .. ..¥un.. (i faccia ilquadretto di fopra con 1 fuo1 tondm1,& col foo ptanuzzo,detto foprac1glto. l altra fia Ja. , I (data per Io cauctto di fotto;ma il cauetto di fottoparerˆ maggiore,perchc bauerˆ Io fpor ¥. tofuo xs6 r 1z ll odi tre di quelle fia il ba..one ..i fopr.. ,_ le altre {“ano_ egualmente diuife, .. ..¥un.. (i faccia ilquadretto di fopra con 1 fuo1 tondm1,& col foo ptanuzzo,detto foprac1glto. l altra fia Ja. , I (data per Io cauctto di fotto;ma il cauetto di fottoparerˆ maggiore,perchc bauerˆ Io fpor ¥. tofuo T E R., Z O. to fuo Gn' all'efl:rcmitˆ dell'orlo. I tondini (“ Jeono fore per Potta!Ja parte od cauctto. lo fporto della bafa, per lJ otrau:i, & fdtadeciml parte della grolfeua della colonna. Fatte compi ca mente, & polle le ba[c a i luoghi Cuoi, egli li deue ponerc a perpendicolo del remro loro le colonne di mczo, ncll'antitempio, & nel pollico. l\Ja le angulari,& quel le, che dirimpetto alle :rngulari nclli lati del Tcm pio d.ill,1 dcfl:ra,& dall.1 (“nitlra dcono effrr po(l:e, (i formcr:111110 in modo,che le parti loro,che riguardano al di dentro uerfo i pare ti ddb cella, l“ ano a perpendicolo, ma le dl:crio ri {l:i.mo, come s' detto dcli.i loro con. trattuta. perche a qudl:o modo le figure dcli.i compo(“cion Jcl tempio f.iranno giufi-amcn te, & fecondo la ragione del rafiremarnento fornite. fl.!:!_ello che dice Vitru. che pofte le b:tfe ailuoghi ft0i ,fi deono porre le colon;1e con gi11dicio. Delle colonne alti-e ftanno fu gli anguli, altre ftanno tra qneUi ¥ queffo,fi chiam:tno mediane, quelle angulari. Vuole Vitm. cbe le mediane fi.ino dri,z.:ite ,i pio;rJbo ni:l mezy del ce11tro lo1á0: ma le angulari fiano nella parte di dentro piane, &fenza r.iflrem:irrm1to : &questofi fo percl1e incontrino bene con gli .111g11li del p:irae .& dicono quefti offeruatori, che riejŽo;zo bine alla uift.-i. Similmente i-aftn'mate non u11ole f7itr .cbe fi:mo ,zuelle, che fono profl“me al paret.. dirimpetto alle angulari, dico da i lati del pa;-eteo, percbe tanto quefh-, quanto q:-telle, llon b.r.nrw contrattione di de,1tro uia, ma il loro l,ito interiore 11a dritto a piombo. Pofli & drizzati i fu!l:i delle colonne, fog11ita la ragione dc i capitelli. 9ucfl:i fc faranno a piuma7.2:o, con tali fimmetrie fi formeranno¥ che 9uJnto farˆ gro!f.1 la colonna da piedi,t _t aggiuntaui la decima ottaua pane del follo da ballo,tanto fia lungo, & largo I' Abaco:ma la groffei.za con le uolute per la med. doucmo poi ritirarli in entro dall'dl:rcmitˆ dcli' A..t _ baco parti due, & mcza di ucnti, per le tronti de-Ile uolutc, c!Y. lungo lo Abaco da tutte quattro le parti delle uolutc, apprdfu l.t quadr.i della efl:remitˆ del dado mandar in giu lelinee, che catheti l“ chiamano, & quella grollzza gia prefa di uiderc in noue pani meza. Vna parte & mez:i fi:i data alla groflea:a del!' Ab.ico, & delle altre otto ti facciano le uolute. Allhora dalla linea, che farˆ mandata giu fecondo la elhcma parte dcli' Abaco, Cc ne ritiri a dentro un'altra di larghezza d'una parte & meza. Da poi fiano diui1c quefic lince.di modo, che fi lafcino qu:mro parti, & meza fotto l'Abaco. Olrra d1 quello d.i qL1cl luogo, ilqualc diuide 9uattro & meZl, & tre & meZJ, fia fognato il centro dell'occh10,& da quel centro íla tirato un giro tanto grande in diJmetro, quanto una parre delle otto: & qll'Clla Cari la grandezza dell'occhiot. Et nellatilteflˆ linea, cathcto detta, (ia tirato ilt . fuo diametro correfpondente. Poi dal difopra lotto l'Abaco s'incominci, & per ogni giro di quarta l“a minuito lo fpaciv di mez' occhio, fin che peruenga allo ifielfa quarta.. che fotto l'Abaco. Fin qui Vitr. ha ragionato della uofat:i, come dico(a appofta per ornamento del capitcllo,.co me ueramente, hora ragionerˆ del capjtello.& queflo fi deuc auut:rtiláe. dice adunque. La groffez.za del capitello li deuc fare in quel..o modo: che di noue pani & mezl tre peRdino dinaozi fotto il toodino,del fufio di fopra, & leuatane la cimafa il rdbnre (i dia allo abaco & al canale. lo fporto della cimafa Ila oltra il quadro dell'abaco per la gran dez:z:a dell'occhio. Sotto il tondino, ouero aftragalc, tre parti fono, che rcftauan:o delle noue &meza. queif.. rre dice f'itrzt.che non fi metteno a conto della groffe,z..a del capitello, pe-rche fono occupate dalla ttoluta, che pende inawz,jfotto il tondino, i/quale allaf˜mmitJ della colomu. & fi ued.. per quefte parole, che il tondino termina fotto l'occhio, perche tre parti reftauano fotto l' occbio.. dice poi,..beletuitool'abacoo,alquale haJtemo detto, che fi datm.1 p,Me &mezao, il reftantc compartzto tr .i'l canale,& la cimafa. I termini del canale fono dimoftrati dalprimo giro della: uoluta,perche fono doue comincia il fecondo giro. Le ci'1tC de i piumaui habbiano quello fport.o dallo abaco, eh.. poffo un¥ piede d'eITai fcfla. 1 ..s L 1 B Il o fdh nel tetrante ciel capitello, & :illarg.ito l'altro alfa cfl:remitˆ della cimafu raggirandoli tocchi ledl:rcmep:mi delle cime. Cli afsi delle uolutenon deono elfer piu grofsi della gr:ind<'zz:t dcli' occhio. Et le uolute tiano tagliate in modo, che le altezze habbiano fa duo ..le Corinthie,che N__el primo c:zpo del quarto llbr() dice Vitr. compttrando le colonn.. Ionic?e a ,1 c::pitc!lo Ion:co ,m terz..'! alto dell:: groffezZ:.-t della colonru, & 1l Cori,ulno alto quanto u:tta l.t ..ro_f[ezz..... inticra, ,L che proua, che la uolttta cofa ,1ppofta per oniamcnto, & non parte J;l,.ip;tello; ,y dif˜pra ba detto, .. mala groJT..z.t cca lrnolute per la r,,et.“ } doue egli include anche le uolute .. &non ba detto ma /agraJjzZ,t_tpcria metˆ; pe-rd,c lagro!JC'{: ..efl:i faranno i compartimenti dc i c:ipitelli di quelle colonne, che per lo meno fa. ranno di piedi quindici. & quelle , che farann:> di piu, tener.inno allo ifielfo modo la conucnieoza delle miforc loro. l'abaco farˆ luogo, & largo quanto groffaJa colonna da piedi, aggiuotaui la nona parte, acciochc quanto meno la colonna piu :il ca farˆ rafircn1ata, non meno di quelle il capitello habbfa lo fporto delb fua SimmctriJ,& ncll 'Jltca:1 l'a!; giunta dcUa rata parte. Ma delle defcrittioni ddle uolute come drittamcme a fdh s i11uogliano, come s'habbiano a difegnare, nel fine del libro fa forma, & I.i r.1gionc ci fa. rˆ dimofl:rata ¥ Se le colo1111e fuff cro pt alte di q,..indici piedi,faranno date le 1fle!Je mi.fare alli loro capitelli; 11ero , che il dado, o abaco farˆ l.trgo, & Lungo d, piu dellagro!Jczza della colonna, per L.,z, nona parte, percheeffendo la colonnapi11 alta meno J“ r.1.ftre,na di[opr,1; percbe lo aere per la di _flan.. fa lo effetto della raflrern.ztione. Forniti i capitelli, & pofli ne i Commi fufii delle colonne non a dritto liucllo, ma ad egual modulo, ( accioche l' asgiunta fatta ne i picdt {hli ri fponda ne i membri Ji fopracon il compartimento dc gli architraui) egli {i dcue haue1c la 1agione dc gli archituui in quello modo. VoleuaVitru. ( come IJauemo 11ed11to di[opra) che ip1ediflalli ufci[cero oltrail poJ,gio, ma per˜, che di tutti i merabrclli dd piede/la/e; i-ijpondeffero imembrdli dt:L pnggio,che er.i ritirato piitadentro. ilcbe conf“dmmdo, egli cifa auuertiti, che poni.imo t capitelli di modo, dJcriJP011dino con le rifa lite loro a quelle aggiunte da baffo, acciocbe nello .ircbitraue con-ifpondino i membri con la foro ragio11e11ole mifi,ra alle parti di fotto ¥ lo effempt0 nello m pi dt:l Tcm, pio 'Pfeudodipteros. Che fe le colonne faranno almeno da dodici fio quindici piedi, l'altczzJ dello :irchi¥ tram: fia per metˆ della groffezza della colonna da piedie. fe palferˆ da quindici a uemi, Cia partita l'altezza della colonna in parti tredici, & l'altezza dello architraue, fad per una di quelle. fc da uenti, a ucnticinquc, partifcafi l'altezza in parti dodici, & mua, & di una parte di quelle fia fatto lo arch1trauc nell'altezza fua. Se far:“ da ucnticinque a tren1a:di do diciparti della colonna, una tia per l'altezza dello architraue, & oltra di quefio fecondo la rata patte ..Ilo ifl:elfo modo dall'altezza delle colonne deono dfcr cfpedite le alte z.zc dc gli architraui, pcrche qu:into piu afcendc l'acutezza della ui!ta, non facilmente taglia, o rompe la denf“d dello acre, & per˜ debilitata, & confumata per lo fpacio dell'altezza, riporta a fen(“ nofl:ri dubiamentc la grandciza ddlc mifure: pcrilche fcmpre ne i membri ticlli compartim<'nti fi deue aggiugnere il fupplcmento della ragione, accioche quando l'opcre faranno in Jnogl,i alti, ouero haueranno i memhri alti grandi, tutte !'altre partihabbiano la r:igione delle grandezze. La larghezza dello arrhitraue da baffo , in quel Il parte, che egli l“ pofa fui capitello, farˆ tanto, quanto la groffczza di fopra della colonna, che fottogiacc: al capitello: Ma la parte di fopra dello architrauc li.tquanto farifa groll.e,:i da piede della ,olonna ¥ la ..ola adettadmafa dello .irthitrauc, !“a per Ja fcttima parte della T E 1l Z o. Ji:1 della fuaaltm:a : & t:1nto habbia di fporto. L'altra parte oltra la cimafa diuidere li dcuc in parti dodici, & di tre di quelle fare la prima fafcia, la feconda di quattro, & J.i terza d, foprn di cinque. li fregio !apra l'architraue la quarta parte meno dello architr:iue, m,i fc haucrai a fcolpirgli figurette & fcgni, farai lo fregio un quarto piu dello archicraue,acciochele fcolmre habb“ano del grande. La gola, o cimafa del fregio fia per la fctrima dell'altezza fua. Lo fporto guanto la foa groffczu. fopra il fregio (i deuc tare il dentello tanto alto quanto la fafci:.i.di mezo dello architrau... Lo fporto,quanto-l'.1ltezia. Lo taglio che da' Greci, metochi, nominato fi deuc fare in qudl:o modo, cl1e Hdemcllo hab bia nella fronte la metˆ dell'altezza fua, il cauo del taglio di quella fronte di tre parti, ne habbia due dr.Ila larghezza. La gola di quefl:o babbia la fefia pane della fna altc.-zza. Il gocciolatoio detto corona con la fua gola, o cimaf3, oltra la gofa dritta detta Gmtt, quanto la fafciadi mezo dello architraue. lo fporto del gocciolatoio 'con il dentello f1 deue fare, quanto l'altezza del fregio alla gola di fopra del gocciolatoio. & in fomm:t tutti gli fporti hanno piu del gratiofo, & del bello, 9uando i membri hanno tanto di fjJor to, quanto di altezza. Il timpano,che nel fromifpicio dcue effer alto in modo, che fia mifurata tutta la fronte del gocciolatoio dalla efiremitˆ della cimafa,& diuif.i quella lunghezzain noue p:mi, & di quelle una nel mezo nella fommitˆ Ga po{b, purche rifponda a perpendicolo de gli architraui, & de i collarini delh: colonne. Le corone, cl1e uanno fopra il timpano, fi deono collocare egualmente a quelle di fotto, oltra le fimc, o golqdritte. Di Copra le corone del timpano uanno le gole dritte , chiamate Epitid1idc, pitt alte un'ott:mo dell'a!teu.a de i gocciol:itoi. Le fommid , dette acroteri, quelle che uanno Copra gli anguli deono effer tanto alte, quanto il timpano nel mezo. & quelle di mezo un'ottaua pin alte delle angulari. Tutti i membri, che uanno fopra i c:ipirelli delle colonne, cioc architraui, fregi, gocciolatoi, timpani, fromi{i1icij, pilafirclli, tutti dico deono piegare in fuori per la duodecima parte ciafcuno de}la fua fronte: acciochc flan do noi a dirimpetto delle fronti, fc {i fienJcranno ali' occhio due linee, & un;i toccherˆ la parte di fotto, & l'altra la parte di fopra d'alcuno di quc membri, quella, che toccherˆ la parte fuperiore farˆ piu lunga; & cofi quanto piu lungo il uedcre della linea procede, nella parte di Copra, farˆ lo afpetto piu !omano, & che pieghi in dentro ucrfo il muro, ma fc piegheranno , come fcritto di fopra , allhora ci pareranno alla ui{b dritt e ˆ perpendicolo Bella ragione di profpettiua quefla, che adduce Vitr. nel p,áefente luogo. per la cui intelligen .. bij˜gna prim(l porre la fita intentione come una conclufionc, dapoi prouarla con le ragioni della profpettiua. Dice adunque, cbe ogni membro, che fopra icapitellifi pone, de11e nella [,,a fronteeffer partito in dodici parti, & ciaf cuno piegare uerfo la ji-onte Ja una pttrte delle dodici. & la ragione f˜ndat.1 nella profPetti11a, che uuoleo, che i ,aggi del uedere cfchino da gli occhi per dritta lmea, & cbe tra quelli ci fia una certa dift,in..-,;, & dJe la figura da q1ielli comprefˆ, con quelli fia come una piramide, & un conio , la wi punta fia nell'occhio, & fo bafa contegna tcomorni, ouero i termini della cofˆ ueduta. Ho,a ftando quefto ne fag11:, che gli anguli, fotto iq11alrfi uede alcuna coja, faranno /;ora minori, bora maggio1ái, petcbe una iftelfa cofa auuicinandofi alf occhio farˆ rangulo m:iggiore, & allontanam!of“ lo fm-.“ minore; il fimile fegv.e dell'alte-z-i:._a de gli anguli , del f“to deflro , dr f“11iftro, &dtil.tegu,tlitˆ, la doue qut:lle cofe , che fi uedeno fotto a,tguli ina_g;giori appnreno 'iii á,wri, Ž-r quel. _ le nm1ori, che fotto minori fi uede,anno, & fotto gli t'.!tialtc ,fotto baffi b.J.jJe, &fotto ,leflri d..itre , fotto f“niftri finifi-re , _{otto egudt eg.t.tlc, & fottJ pii! mzguti ¥1c,/1tte, [: lil:dmoomeglto:per˜ confiderando Yitr. cbefe i meá ,1bri fitffe,áo ,fritti a piombo, la pa;-t.á d,fopra fa1ácbbe pitt ..ontana dalla nifla, cbe qzdlct difo:to, & parrebbe, cbe l'opera d,:f{e f!: drieJ o . il chefi 'tede tirando dall'oetáhio d11e linee,percl1t: la linea, che ua all4 pane di [r>pra, pi:.. ltaig(t,cbequella, ¥ che 160 LI1l7tO 160 LI1l7tO r6t' icanali uentiquattro cauatiinfemicircolo,prou.rti conl'angulo della [quadra , che tocchi il fonodo del cauo nel mezy , & con l.. braccia, che tocchino gli a11guli de i pianrrzz..i: ¥ la groffezza deo;quali fl faperebbe a punto, quando noifape/Jz:mo bene ,áome ua la gonfiatura dellacolonna, perlilt; chefeco11do la fua defcrittione fi formano i pianwz..j:fecodo l'opinione di Vitr,&la figura fecon do, che la intendemo fiata po/lao. .. Io ho defcritto, quanto io ho potuto diligentemente in; guefio libro le difpol“tioni ">. de i Tempij Ionici. nel feguente io cfponcr˜ quali fiano le proportioni de i Tcm ..... pij Dorichi, & Corinthij. rJtt. Conclude Vitneuio, & dice qttanto ba trattato fin hoiáa, & dice 1,auere detto con ogni:polft ,_ - - bile diligenza le ragioni de i Tempij,Ionici, &promette di ttoler trattal"e nel feguente libro delle mifre de i Tempij Dorichi, & Corinthij. 'Per˜ douemo auuertire alle cofe dette com.. '"' a cofe pertinenti i:tlla ragione Ionica. IOdt, rlric . ILQVARTO LIBRO lii, DELL'ARCHITETTVRA DI rrof M. V I T R V V I O. rt, Y, ..i lit Proemio. ,co rx. A V END O !o 6 Imperatore :muertito, che molti hanno lafciato pre " cetti della Architettura, & uolumi di commentarij non ordinati, ma cominciati come particelle [membrate: degna, & utilifsima cofa ho . penfato prima di ridurre tutto il corpo di quefia difciplina a perfetto or .dine,& poi efplicare in ciafcun'O uolume le prefcritte, & certequalit:“ ., ak C......-..t! delle maniere partitamente. Et per˜ 6 Cefare io ti ho dichiarito nel pri mo uolumel'uf6cio dello Architetto, & dimo!l:rato di che arti bifogna, che egli fia amldk maefl:rato, Nelfecondo io ho difputato della copia della materia, della quale {i fanno gli edificij ¥ Nel terzo delle difpofitioni de i facri Tempij, & della uarictˆ delle loro m:iI .. niere, quali, & quante forme s'habbiano, & delle difiributioni , che fono in dafcuna ma niera, & de i tre generi, quelle, che hauelfcro fottilifsimc qualitˆ de moduli nelle pro.. .. r,, portioni ho dimofl:rato le ufanze Ioniche. Hora in que!l:o uolume io tratter˜ de gli inCl.ftituti Dori chi, & Corinthij. & di tutti far˜ manifdle le differenze,& le proprietˆ ¥. .. ..-E R e H r; Pitr. non faccia nel proemio del quarto, come ne i proemi de gli altri /,i .. bri, difcorrendo [opra alcuna bella cofa, la ragione ( come io ftimo) puo e!Jer:que /la ¥ La materia del prefcnte libro, continuata con la materia del precedente;pe ,, r˜ non bif˜gnaua fare altro proemiocon d(zre{f“on, & bifiol'ia ,come ha fotto neo . . . gli altri ¥.Maper che ha {ntto egli qucfto poco di proemio ? prima per dijlinguer un libro dall'al,. tro, dapot per continuare la materia , dimofirando quello , che fin bora egli ci ha infognato, &o,. * que!lo,cbeegli ci pe;-infognare : & fe alcuno diceffe, non doueua eglifotto un uolume folamente comprendere tutta la t;:_attatione dellefobricbe dedicate alla religione? Io direi, cbe perfug ¥ t,ire il tedio ,che ci reca la lungl1ezza, egliJ1a uolr,to1 dar rnodo al terzy _libro, & riferuarfio nel " X ' LIB'/lO nel quarto a dichiarirci il rcflantc. Et per quella breuitˆ, cbe egli lauda nel proemio del f egucn-\te libro; cbe ci fap, pronti .-rlleocofo, cbe prefto finifcono: deuefi azmertirc, quell-0, che egli l dice. I ?{..l terzy delle di(J,ofitioni dc ifacri Tempi. .. 'Percbe mtende quanto agli ajpetti delleofonti,e;~ de i lati al primo C.t.po. Et quello, cbe CJli dice. f Et dt:Ue proprietˆ delle foro manieore,I intende quanto allo jpatio tra le colonne, del che 11e[ono cinque jj,ecic, comefi uedeoalfccon do Capo. 11cl quale t1 comprc[o, quello, che dice Vitru. I q1tali, & quante forme s'babbiano,} 1 &il re/lo. Et quello , che egli d:ce, f 6~ de i tre generi quelle,cbe baueffero [ottilifl“me qualioI tˆi intenJeodelgenere Ionico, del quale ha ragionato nel terzy Capo. Et in ttero dice bene fotti-l l“ffime qualitˆ, & cofi ritrouo io, & 11eceflario ri11olgereonella ,m:nte te cofedette ,fopra le pro lportionii,& i compartiml'llti di quelle, & e/[ercitarfl con quelle ne i precetti di Vitru. & be.. fl!e/[o ragiorzarui fopra ¥ ricordandofi oltr:i di quello della Euritbmia, & della grati a, cl/il tem per:zmento ddle Jroponioni applicate alla mate-ri.i, come la equitˆ alle cofe dJ giuftitiao. Tratt.i adtmque in quefto libro dc/l.i ongine, & rnuentione delle coloilnt:, de i loro ornamenti, della ,..,._ gionDorica, & Corinthia , del compartimento , & di/lributione del di dentro, & det di fuori di: i Tempij. & ci da alcuni precetti per fitu,m: i Tempif/condo Le regioni, & parti del cielo, ra ..onadelle porte, & delfabrica;áantico di Tofian.i, &dellefor,neoritondede l TempiJ, & dc gli alt.iri, & con queflopon fine ,1/Llfabrica confecr.ita a!l.i religione ¥ Di trd maniere dt colonne, f5delle irigini, f¤ inuentio- ne di qz1elle. Cap. 1. .. f. colonne Corintl,ic hanno tutte Je mifore come le Ioniche, eccetto i capitelo;;. li, ma le altezze dc i capitelli fanno quelle per la rata parte piu alte, & fottili, .. pcrchc: l'altezza del capitello Ionico la terza parte delJa grofTezza dell3 co¥ . á Ionna, ma del Corinthio, di tutta la grofTczza inriera. pcrche adunquc fo-no aggiunte :i i capitelli CorinthiJ due parti della grofTezza della colonna, per˜ fanno l:t tnofha di quelle' piu fottile.Tutti gli altri membri, che fopra le colonne (i pofaRo, nelle Corinthie fono pofii o dalle mifurc,& compartimenti Dorichi, oucro dalle ufanze Ioni< he, pcrche la maniera Corimhia non ha propria infl:itutionc di gocciolatoi, o d'altri or namcnti. ma oucro nelli gocciolatoi i mutoli dalle ragioni dclii Triglifi fono difpofic, ouero ne gli architraui,lc goccie all'ufonza Dorica fono ordinate. Oucro fecondo le leggi Ioniche,i fregi on1ati di fcolture con i dentelli, & con le corone t“ compartifcono, & coli di due maniere trapol1oui il capitello, lbta nelle opere la terza mJniera prodotta. perchc le nominanze de i tre generi ¥ cio Dorica,Ionica, & Corimhia fatte fono dal] c fonnationi delle colonne, delle quali, la prima, & antica mna la Dorica. 1{...l prefont e luogo Vitr. tratta delle origini, & innentioni dtlfe maniere delle colonne, & del la colonna Corinthi:t, (:rdcl ji,o capitello ¥ Le regole delle Cme bauemo ueduto nel precedeute libro) il capitello Ionico alto per un ter7-o de/lagro.flz..i ,iellacolonna, & ( come qtti fl dice) il capitello Corintbio, alto tanto , quanto tutta La gro;'}} z.. della colonn.-i ¥ d.dd1e n:zle, cm: /,i colonna Cori11thia per f,t aggiunta di due parti pr1fLt:!t,t, &pare pmfottilt:. /tla doue ba dettol'itr. che il c,1pitello Ioni, o alto un terzy dttl,i...roffe..i ddl.: ,áolom1a? R.!)poildo, .che egb lo ha detto di fopra, nel ter -zy libro, qu:mdo egli dijf. Ma la groffezZ3 del capitello , ¥ dcuc fare in q uefto modo , che di nouc parti, & mcz1 tre pendino inrnzi fimo il tondino ¥ 'Percbe fe tre parti [otto il tondino fono Ltfi.iate al!t' 11oltt:e , ne reftano fei,& 1;:i:za, & l.1 groffez-za de/Li colonna era parti diciotto, & qu.:lla mtáz.;z p:1r:e tl diflr1b11ita ali.: c.mbia, 0-fti'() l.tgroffezza dd c.Tprtello Io-, nico. LIB'/lO nel quarto a dichiarirci il rcflantc. Et per quella breuitˆ, cbe egli lauda nel proemio del f egucn-\te libro; cbe ci fap, pronti .-rlleocofo, cbe prefto finifcono: deuefi azmertirc, quell-0, che egli l dice. I ?{..l terzy delle di(J,ofitioni dc ifacri Tempi. .. 'Percbe mtende quanto agli ajpetti delleofonti,e;~ de i lati al primo C.t.po. Et quello, cbe CJli dice. f Et dt:Ue proprietˆ delle foro manieore,I intende quanto allo jpatio tra le colonne, del che 11e[ono cinque jj,ecic, comefi uedeoalfccon do Capo. 11cl quale t1 comprc[o, quello, che dice Vitru. I q1tali, & quante forme s'babbiano,} 1 &il re/lo. Et quello , che egli d:ce, f 6~ de i tre generi quelle,cbe baueffero [ottilifl“me qualioI tˆi intenJeodelgenere Ionico, del quale ha ragionato nel terzy Capo. Et in ttero dice bene fotti-l l“ffime qualitˆ, & cofi ritrouo io, & 11eceflario ri11olgereonella ,m:nte te cofedette ,fopra le pro lportionii,& i compartiml'llti di quelle, & e/[ercitarfl con quelle ne i precetti di Vitru. & be.. fl!e/[o ragiorzarui fopra ¥ ricordandofi oltr:i di quello della Euritbmia, & della grati a, cl/il tem per:zmento ddle Jroponioni applicate alla mate-ri.i, come la equitˆ alle cofe dJ giuftitiao. Tratt.i adtmque in quefto libro dc/l.i ongine, & rnuentione delle coloilnt:, de i loro ornamenti, della ,..,._ gionDorica, & Corinthia , del compartimento , & di/lributione del di dentro, & det di fuori di: i Tempij. & ci da alcuni precetti per fitu,m: i Tempif/condo Le regioni, & parti del cielo, ra ..onadelle porte, & delfabrica;áantico di Tofian.i, &dellefor,neoritondede l TempiJ, & dc gli alt.iri, & con queflopon fine ,1/Llfabrica confecr.ita a!l.i religione ¥ Di trd maniere dt colonne, f5delle irigini, f¤ inuentio- ne di qz1elle. Cap. 1. .. f. colonne Corintl,ic hanno tutte Je mifore come le Ioniche, eccetto i capitelo;;. li, ma le altezze dc i capitelli fanno quelle per la rata parte piu alte, & fottili, .. pcrchc: l'altezza del capitello Ionico la terza parte delJa grofTezza dell3 co¥ . á Ionna, ma del Corinthio, di tutta la grofTczza inriera. pcrche adunquc fo-no aggiunte :i i capitelli CorinthiJ due parti della grofTezza della colonna, per˜ fanno l:t tnofha di quelle' piu fottile.Tutti gli altri membri, che fopra le colonne (i pofaRo, nelle Corinthie fono pofii o dalle mifurc,& compartimenti Dorichi, oucro dalle ufanze Ioni< he, pcrche la maniera Corimhia non ha propria infl:itutionc di gocciolatoi, o d'altri or namcnti. ma oucro nelli gocciolatoi i mutoli dalle ragioni dclii Triglifi fono difpofic, ouero ne gli architraui,lc goccie all'ufonza Dorica fono ordinate. Oucro fecondo le leggi Ioniche,i fregi on1ati di fcolture con i dentelli, & con le corone t“ compartifcono, & coli di due maniere trapol1oui il capitello, lbta nelle opere la terza mJniera prodotta. perchc le nominanze de i tre generi ¥ cio Dorica,Ionica, & Corimhia fatte fono dal] c fonnationi delle colonne, delle quali, la prima, & antica mna la Dorica. 1{...l prefont e luogo Vitr. tratta delle origini, & innentioni dtlfe maniere delle colonne, & del la colonna Corinthi:t, (:rdcl ji,o capitello ¥ Le regole delle Cme bauemo ueduto nel precedeute libro) il capitello Ionico alto per un ter7-o de/lagro.flz..i ,iellacolonna, & ( come qtti fl dice) il capitello Corintbio, alto tanto , quanto tutta La gro;'}} z.. della colonn.-i ¥ d.dd1e n:zle, cm: /,i colonna Cori11thia per f,t aggiunta di due parti pr1fLt:!t,t, &pare pmfottilt:. /tla doue ba dettol'itr. che il c,1pitello Ioni, o alto un terzy dttl,i...roffe..i ddl.: ,áolom1a? R.!)poildo, .che egb lo ha detto di fopra, nel ter -zy libro, qu:mdo egli dijf. Ma la groffezZ3 del capitello , ¥ dcuc fare in q uefto modo , che di nouc parti, & mcz1 tre pendino inrnzi fimo il tondino ¥ 'Percbe fe tre parti [otto il tondino fono Ltfi.iate al!t' 11oltt:e , ne reftano fei,& 1;:i:za, & l.1 groffez-za de/Li colonna era parti diciotto, & qu.:lla mtáz.;z p:1r:e tl diflr1b11ita ali.: c.mbia, 0-fti'() l.tgroffezza dd c.Tprtello Io-, nico. nico uiene ad effel' quafl la te1-za parte deUa,P,1á01f e-z-za della rolo11na. La feco11da rc,'l,out , cbe lecori11tbic 110n banno membri propri; di fopr.,,, ma /i pigli & a ciafcuna colonia diedero il fuo capo, & condottiere , dando la fomma dello imperio ad Ione figliuolo di Xutho. & di Creufa,il quale per le rifpo!l:e fue Apollo in Dclfo uollc chiamare fuo figliuolo; cofl:ui condulfc in Afia quelle colonie; & iui fabric˜ grandifsimc cittˆ hauendo occupati i confini della Caria,Epbcfo, Milcto ¥ Mtunta > che gia fu dalle acque forbita, i facrif“cij, & i futfogij della quale glt Ionij, a Mi lefij attribuirono, & Priene, Samo, Teon, Colofona, Chio, Erithras, Phocea, Elazo mene, Lebedo, Mdite. Q!!cfia Melite, per l'arroganu dc cittadini da quefl:c cittˆ per commune configlio moffagli guerra, fu ruinata. in luogo della quale da poi, per beneficio del Re Attalo , & d' Arfimone la cittˆ de Smirnei fiata riceuuta nel numero delle cittˆ Ioniche. ..cfie cittˆ hauendo fcacciati i Carij, & i Lelcgi , nominarono dal loro c:ipo Ione quella regione Ionia. & ponendo iui i Tempij de i Dei immortali cominci orno a fa. bricarealcuoi Tempietti, & prima ( come uiddero in Achaia) fecero il Tempio d'Apol lo, detto Pannionio, & quello chiamarono Dorico, perche lo uiddcro da prima cof“ fat to'nelle cittˆ dc i Dorici. Ma uokndo po nere in quel Tempio le colonne, non bauendo le fimmctric di quelle, & cercando con che ragioni le potdfcro farr.fi che, & a fopportare i peli fulfcro ballanti, & tcnnclfero approuata bellezza nello afpetto , mifurar::>no la pianta del piede uirilc, & hauendo trouato, che il piede era la fefia parte dell'altezza dell'huomo, coli la tra portarono nella colonna. Et di quella groffczza, che fecero la bafa del fu(}o della colonna, fei fiate tanto leuarono in altezza quella col capitello. Et a quell:o modo fa colonna Dorica cominci˜ dare ne gli edificij proportione,& fermezza,& bellezza del corpo uirilee. Apprclfo dapoi cercando di fabricare un Tempio a Diana, da gliiCl-efsi udligij trasferirono nuoua forma di maniera alla fucltezza feminile.Et prima fc. cero la groffezza della colonna per la ottaua paneá dell'altezza, & accioche tcnclfero lo afpetto piu alto fottopofero alla bafa m luogo di calzare la (pira, & al capitello impofero le uolute pendenti d.illa ddha, & dalla finiHra, come crefpi cincinni ddla capill:itura,& ornarono le fronti di cimafe, & con feftoni, ( che cncarpi (i dicono) cio frutti raccolti infieme,& foglie colligatc in uece di capelli difpofie, & per tutto'! tronco della colonna la(ciarono andar a baffo le caaalaturc,come falde delle uefiimeota all'ufanza delle matro. oe; & cofi con due differenze imitarono la inucntione delle colonne, una fchictta, & nu da fenza orn:imemo, che era di fembiante uirilc, l'altra di muliebre fottiglic:a:i, & orna¥ mento, & mifura. Ma quc:lli che uc:nnc:ro dapoi con eleganza, & fottigliczz:i di giudi ¥ X 1. cio 1 6+ L I áB R.,. O e io andarono piu in..nzi, .. dilettando(i di moduli ..iu f..ttili, fecero l'aitena della colott na Dorica di fette d1amcm della groffczza, & la Ionie.i d1 otto, & mcza. Et quello, che gli Ioni fecero da prima , Ionico fiato detto . Ma il terzo genere, che Corinthio fi chiama, prcfodalfa imitationc dcll:tfueltczza uirginalc, imperoche le uergini per la tenerezza della ctˆ,dlndo di piu fucltc membra formate, riccueno piu leggiadri, & gratiofi effetti.M.. la inucmionc del capitello Corimhio Gnarra che in quefio modo (ia fiata ritro uata. Vm uergiae cittadina di Cotintogia da marito, effendo inferma ucnne a morte. la notriccdi quella hauendo raccolto tutti quc uafi, de i quali la ucrginc uiuendo {i dilettaua, & pofii quelli in un ceficllo, da poi, che fu fepelita, gli fece portare al monumento, & porli da capo , & acciocbe piu lungamente refiaffero allo fcoperto acre, ui pofc fopra una tegola. li cellello per cafo era frato pofio fopra una radice di Acanto. in quel mezo fa_radice nel mezo dal pefooppreffa, mand˜ fuori da primauera i ritorti cauli, & le foglie crcfcendo i cauli lungo i l:iti del cdl:ello, & da gli anguli della tegola per la necefsitˆ fpin ti in fuori, furono con!l:rctti nelle ultime parti delle uolutc piegarli. Allhora Callimaco, il quale per la eleganza, & fottigliezza dell'arte, fu da gli Athenicft cachizotecnos no minato, paffando appreffo quel monumento ,auuertendo uide quel ccfiello, & d'intorno h tcncrelZa nafccnte delle foglie, & dilettatof“ della maniera, & delb nouitˆ del la focma fece a quell.i f“migliaoza appreffo i Corinthij le colonne, & pofe.lc conueneuoli ragianidi quelle, & dapoi nelle pcrfcttioni delle opere, foce la difhibutione della maniera Corinthi... P.._icbitd;;rebbe un curiofo, che io citaffi in quefto luogo l' auttoritJ di 'Plinio, di 'Paufania, & di Str,ibone, & a altri autori pc-1 eJJ,onere le biflorie, & le defcdttioni de i luoghi po/li da Vitr. ma io credo a Viná. &maggior cura mi /lrigne, & d'importanza maggiore, che narrare le bi/lo rie, defcrir11:r luoghi, & dipigner berbe. Grande occafione, & bella, ci bad1tto la natura, per farP., cbe l arte perfetta fu/Je, quando ella ci propofe la forma dtl corpo humano ¥ perciocbe con il numero, cO“l i termini, & contorni, con lo fito, &collocat1011eedellcparti, intm [oggetto no biliffimo ci diede ejf empio merauigliofo di fingular bellezza; fece , cbe i corpi q11antun1ue dijjimi gláanti fu!Jiro> nientedimeno belli, & ben form.1ti,& uagbi ˆ pareffero.La onde molte belle,.. 11ate fono , pcrC1ocbe con lo certo, & detcrmin,ito mrmero delle parti, la. natura congiunfe la cor ri!J,ondcnte g;áandez-za con i termit1i [,,vi, & niente lafci, cbe in lwJgo proprio, & accommodato non fitff: percbe fi trottano de i corpi gentili, & f“,elti, cbe ci porgeno diletto, & fe ne tro- 1,ano dc gli ftltri, che fono piu_(odi, maggiori, e'.. per˜ non ci di!J,iaceno, & finalmente tra quefti, & quel.li altri f˜no belli, & gratiofi, come cbe in ogni cofa /i truoua il grande, il picciolo, & il mediocre, ciafcuno con le fue 1-.igionie. il che confider.wdo l'huomo , & leggendo nd libro dell:t n.1wra per 11,uta.rla nelle f“,e compofittoni , uoUe , che tre manit'"1e fuffero principali del fobr:care , confiderando molto bene l' offie10 , & il fine di ciafcuna fobrica: & p,r˜ qiu:lla che pite potejf dul"are alla fatic.i, & p, fermezza, & piu di J˜do haue/Je, Dorica 110/lc chiamare : pe;ácbe fu prima da iDorit:fi di quefto modo pigliata : ma quell.t, cbe piH fottile, e:?pi11fi1elta fuffe,Corinthia: la mezana, 111afi tra amend11e collocata, Ionica, da Ione, come dice Vitr. Ma percbe ci,zfc1ma baueff donde parere dilcttettole, & bella, cominci˜ c,m g,¥ftn diligenza a confidcr:tre, che numero, che te,-mini, & come fi baueffro a difpon-e le pmᥠti. Vedeitdofi adrmque ( come ben difcorre Iione) cbe il diametro del corpo /)U,nano dall'uno, & l'altro i.lto, per la [eft:z p:me, & dal bilico aUi: reni per la decima dell' altez.. del ,áorpo, fu pre[a l' occafione delle 1,1iJ“tre: perc/Je ritrouando, che J e delle colon11e altre fuffro piu alte fei parti, altre ,tieci del piede loro, per lo innato fentmmzto, col q11ale potemo gi11dic,tre,cbe tan tagrojfC'l;_Za, ouero tanta f˜ttigliezza non ba del buono , cominci˜ a fare l'uffido [uo,& difcorrere , cbe cofa (1tff di mi7.. tra qttejt1 ecceffe, cbe potejfi: piacere, & di f“,btto fi diede aUa inuentione delle propo1átw“li, & cofi po/li mfieme quegli ecci:ffi, CJO f ei, & diecz , diuifero la fom.- ma 1 6+ L I áB R.,. O e io andarono piu in..nzi, .. dilettando(i di moduli ..iu f..ttili, fecero l'aitena della colott na Dorica di fette d1amcm della groffczza, & la Ionie.i d1 otto, & mcza. Et quello, che gli Ioni fecero da prima , Ionico fiato detto . Ma il terzo genere, che Corinthio fi chiama, prcfodalfa imitationc dcll:tfueltczza uirginalc, imperoche le uergini per la tenerezza della ctˆ,dlndo di piu fucltc membra formate, riccueno piu leggiadri, & gratiofi effetti.M.. la inucmionc del capitello Corimhio Gnarra che in quefio modo (ia fiata ritro uata. Vm uergiae cittadina di Cotintogia da marito, effendo inferma ucnne a morte. la notriccdi quella hauendo raccolto tutti quc uafi, de i quali la ucrginc uiuendo {i dilettaua, & pofii quelli in un ceficllo, da poi, che fu fepelita, gli fece portare al monumento, & porli da capo , & acciocbe piu lungamente refiaffero allo fcoperto acre, ui pofc fopra una tegola. li cellello per cafo era frato pofio fopra una radice di Acanto. in quel mezo fa_radice nel mezo dal pefooppreffa, mand˜ fuori da primauera i ritorti cauli, & le foglie crcfcendo i cauli lungo i l:iti del cdl:ello, & da gli anguli della tegola per la necefsitˆ fpin ti in fuori, furono con!l:rctti nelle ultime parti delle uolutc piegarli. Allhora Callimaco, il quale per la eleganza, & fottigliezza dell'arte, fu da gli Athenicft cachizotecnos no minato, paffando appreffo quel monumento ,auuertendo uide quel ccfiello, & d'intorno h tcncrelZa nafccnte delle foglie, & dilettatof“ della maniera, & delb nouitˆ del la focma fece a quell.i f“migliaoza appreffo i Corinthij le colonne, & pofe.lc conueneuoli ragianidi quelle, & dapoi nelle pcrfcttioni delle opere, foce la difhibutione della maniera Corinthi... P.._icbitd;;rebbe un curiofo, che io citaffi in quefto luogo l' auttoritJ di 'Plinio, di 'Paufania, & di Str,ibone, & a altri autori pc-1 eJJ,onere le biflorie, & le defcdttioni de i luoghi po/li da Vitr. ma io credo a Viná. &maggior cura mi /lrigne, & d'importanza maggiore, che narrare le bi/lo rie, defcrir11:r luoghi, & dipigner berbe. Grande occafione, & bella, ci bad1tto la natura, per farP., cbe l arte perfetta fu/Je, quando ella ci propofe la forma dtl corpo humano ¥ perciocbe con il numero, cO“l i termini, & contorni, con lo fito, &collocat1011eedellcparti, intm [oggetto no biliffimo ci diede ejf empio merauigliofo di fingular bellezza; fece , cbe i corpi q11antun1ue dijjimi gláanti fu!Jiro> nientedimeno belli, & ben form.1ti,& uagbi ˆ pareffero.La onde molte belle,.. 11ate fono , pcrC1ocbe con lo certo, & detcrmin,ito mrmero delle parti, la. natura congiunfe la cor ri!J,ondcnte g;áandez-za con i termit1i [,,vi, & niente lafci, cbe in lwJgo proprio, & accommodato non fitff: percbe fi trottano de i corpi gentili, & f“,elti, cbe ci porgeno diletto, & fe ne tro- 1,ano dc gli ftltri, che fono piu_(odi, maggiori, e'.. per˜ non ci di!J,iaceno, & finalmente tra quefti, & quel.li altri f˜no belli, & gratiofi, come cbe in ogni cofa /i truoua il grande, il picciolo, & il mediocre, ciafcuno con le fue 1-.igionie. il che confider.wdo l'huomo , & leggendo nd libro dell:t n.1wra per 11,uta.rla nelle f“,e compofittoni , uoUe , che tre manit'"1e fuffero principali del fobr:care , confiderando molto bene l' offie10 , & il fine di ciafcuna fobrica: & p,r˜ qiu:lla che pite potejf dul"are alla fatic.i, & p, fermezza, & piu di J˜do haue/Je, Dorica 110/lc chiamare : pe;ácbe fu prima da iDorit:fi di quefto modo pigliata : ma quell.t, cbe piH fottile, e:?pi11fi1elta fuffe,Corinthia: la mezana, 111afi tra amend11e collocata, Ionica, da Ione, come dice Vitr. Ma percbe ci,zfc1ma baueff donde parere dilcttettole, & bella, cominci˜ c,m g,¥ftn diligenza a confidcr:tre, che numero, che te,-mini, & come fi baueffro a difpon-e le pmᥠti. Vedeitdofi adrmque ( come ben difcorre Iione) cbe il diametro del corpo /)U,nano dall'uno, & l'altro i.lto, per la [eft:z p:me, & dal bilico aUi: reni per la decima dell' altez.. del ,áorpo, fu pre[a l' occafione delle 1,1iJ“tre: perc/Je ritrouando, che J e delle colon11e altre fuffro piu alte fei parti, altre ,tieci del piede loro, per lo innato fentmmzto, col q11ale potemo gi11dic,tre,cbe tan tagrojfC'l;_Za, ouero tanta f˜ttigliezza non ba del buono , cominci˜ a fare l'uffido [uo,& difcorrere , cbe cofa (1tff di mi7.. tra qttejt1 ecceffe, cbe potejfi: piacere, & di f“,btto fi diede aUa inuentione delle propo1átw“li, & cofi po/li mfieme quegli ecci:ffi, CJO f ei, & diecz , diuifero la fom.- ma ma in due patti, donde ritrou.trono, che' l numero di otto era quello, che dalfei, & dttl dicci con eguali Jpacij era dift:mte. Tiacq11e l,i inuentione, &ne rilfjl laproua: & per˜ diedero all:i ltmghe-zza dell:z colonna otto Diametri del piede, & quella ( come io ho detto) dangli Ioni, Ionie. i l!mninarono , Dapoingiugnendo il minor tennine, cbe era foi, con quefto numero di mtouo ritrou.-tto, cio con otto fecero una fomm.1 di quattordici, cbe partita egu;ilmente ;-endeua fette, fecondo il qual numero da_ D?riefi fi, fott..la colonnaDoric.i di fette tefte. 7r!:tn_ aggiugnendo i..te(n"'nmine maggiore, cbe era dieci con quello di me-zy, cbcera otto raccoljero d1c10tto, cbepartzto m due foce11a nouc, pr:rilche alla f˜rma piu fiu:lta, & piu fottile diedero no11e diametri, & Corinthia la cbiam.1rono, percbe da Corinto ( che bora Caranto fi chiam:r.) uenne la inuentione per auuertimento di Callimacho .Architetto: D_a..nn1'Y!ero adimq11.,e comirz:iaron?..dare la kcllezza, 'Poi ucnnero al contorno ,facendo le d1rmn11t1oni, le gonfiezzt, l collarmt, & le ctm¥ bie con grati a ,& ornamento, difponendo le parti di ciafcuna al luogo fuo, ben uero,che il fito,, &la diJPof“tione delle pani piu prefto fi lafcia cvnofcere, (7 fentire, qu:zndo fta male, che t'intenda come far fl d.eggia. percioche quella gr,w parte del giudicio de/l'buomo infit-0 da natura., Ben uero, che cj[ono alcune attuertenzt, nel mettere in opeut le cofa ben compartite,come fo..á re, che le: cofe t11tdillo a piombo, che i membri rifPondino fu'l uiuo, che il t1ttto nafc.. da terra,. che le colon,ie fmo p,1ri di numero, a flmiglianza de ipiedi de gli animali, che le apriture fiano difPari, che le parti iriferioi-i flano piu groffe, che le faperiori: cbe le Doticbe non fiano troppt1. lauorate, ornate fiano le Ioniche, ornati[f“me le Corintbien. perilcbe non fi p1t0 fe non biafmar,:,, chi ttelle opere Doriche, ha poflo tanta fottilitˆ, & uar“etˆ di lauori, cbe piu non potrebbe hauer fotto nelle C, nel fabncare de 1 ..emp1J_ ha1..no 1m..tato le ..1fpo..tt..nt, ..e _ lunno giudicato, che egh ha da fcguttare q_ucllc muentt..nt : perc10ch.. glt aot1ch1 fab11e _ edificmdo in un certo luogo, hauendo coli po!l:c le tram dalle p_art1ed1 dentro de J pate _ ti che corrcuano fio alle dl:remc, & ufriuano,& fportauano m fuon, compofero anche q;ello, che fra trauc, & uaue l“ poneua. & ornarono con opere di legname gratiofameot,. quelloe, che andaua fopra le cornici, & le fommid, & po“ tagliauano gli i porti dc i traui a pari dc pareti a perpendicolo. la qual forma parendo loro, che fode knza garbo, & fenza grati a, conficcarono f..pra_ le _ccHc de i mui..e!Ii tagliate nella fr_once alcune tau o _ lette: nel modo , che hora fono t T[I glifi: & quelle d1pmforo con cera bJaua, acc10chc le tagliature de gli trauicelli _non otfr..delfe..o la ui!h._& colinelle ..pe..c Doriche le di..i _ ftoni de i trauicdlt coperti con la ddpof“uone dc glt Triglifi com111c1arono hauere lo lpa cio pollo tra glitrauicclli, & il imo delle trauature. IIor.1 tenendo/i a mente gli effetti di ciafcuna delle predette cofc, potremo beniffimo [apcr efa orir;ine degli orn.1menti, cbe nelle opere di pietra fono ftatiintrodutti da i gr andi ./4rcnitetti, &'..on che ragione s'babbiano a f,m. Ha detto f/itrnuio,cbefopra le colonne , & i pilaftri, & pareti s'impone la trauatura, & fopra la tr .tuatura il tetto, o colrnc. ha e(Pofto le parti,& le ragioni de I coperti, & del colmo. Ho;áa¥ci efPone come da q1t1:lleparti, & d..ttc opere dieleg110 fimo flati transferiti gli ornamenti nelle opere di pietra, o di marmo: come nelle opereDoriche i Triglifi, & i Modioni, & nelle Ionic/Je i dentelli: & dice, cbe i Triglifi fimo s1ati f.1tti ad imitatione delle tefte delle t;:.iui, lequali prima jportauano fuori de i pareti, & poi erano tagliate a drittuta de i pareti, & perche non face1tano bella uifta , erano i;iueftite di tauolette dipinte con cera, dz quel rnodo, che hoggz d“ pareno i Triglifi con que canali, & con que pmwz::: ';{!, cbe fl uedeno, che pare, che que canali fiano fatti per riceuere te acque cadenti aalla cor nice. Gli.Architetti adunque nrlle opere di p:tr.i banno trapo;-tato quelle inuentioni, & bannofatto gli Triglifi, & le Metope, cio gli fPaˆj tr.i uno triglifo , & Caltro , ,-be rapprefi:ntartano le diuifioni d'u,t Triglij˜ .1/Calt1á0, come da tm tra11e all"al.ro. Simil,nente i mutuLI, o modioni fono ft.1ti prcfl nelle opere Doi'icbe di pietra dalle opere di legname. quejli rapprejmano gliJPorti de i cam;;r“j J˜1 tote cor11ici, cumi: gli Triglifi r,1pprefo11tano gli fPortt delle traui Jopra l'Arcbitra::e. :.!..:_..eJii modioni fono p:eg.:zti, ,tccioc/Je aiuttt10 il c.rder deue acque ¥ /uno pm tar ghi, &di meno grof]z.. de gli Triglifi. & .lt#ogo loro fotto li: cor11ici , o-la figur.t q11i f˜tto lo dimoftr.z: & pero dice Yitnmio. Dapo.. fono ..ati altri, che in ah:c opere.. perpendicolo de gli Triglifi hanno fatto fpor_tare I canter..J ,.. l:..nno fattopt..g.irc gh /porti loro, & com.: dallad1fpol“tione delle tram uenn..ro glt '!"nghfi .. coG da gh !porti dei canterij fotto i gocciolatoi !tata ritro _ u:ua larag10nc dcI murnh, o mod10111: & coli nelleop-:re di p1ccra, & di marmo, Ji for mm?i modioni (c?..pid, che pi..gano. il che non ..a!uo d1e la imitatione dc i camerij;ep..rcio..e d1 n..,ct..Jt....per li cadue_e nenu ..el!c acque !danno.piegare in fuori. & per˜ Ja ra . gione ..1 de gli Tr1gl1h, ..ome dc 1 modtont, nelle opereDonche fl:ata da quella imita:: uone _mro..t..ta. !'crcrochc _1oncon:ie alcuni errando hanoo detto, che gli Trigliti fo. no k Jm_agm1 d..llcf“neHrc,coh1epu..efll!r.... pcrclic gli Triglifili pongono m: gli anguli, & comra 1 ,1uadn delle colonnee, ne I quali luoghi 11111na ragion uuolc, che {i tacciano le f“.. theforo. non ead1mquc buona:.¥ op1111,mc di quc!!i, dJ.. uo!f,liono, cbegl1 TligL!ft. 6-le 1r,.topee r ruppri:f ˜ttu/0 L I B R.. f TlGPR.,A DE t MODIO'N..] SOTTO LA COl{.'N;JC'B 1'{,E L L'O 'P E Jt.,,i D O Jtl Cvi'_. rappre[cntmo le fineflre, perche o/tra, che la ragione nol confente ,feguitarebbe, cht nelle opere I cnicl,t: 1 dentelli pote!Jero fimi/mente rappref entare i fori delle fineftre, 1l;che non p110 effere, Il.Ome dice Vitr. & c'mfegna ad 11n tratto t ort..ne de i dentelli nelle opere Ioniche, & dice. . . E: di piu anche k douc hora li fanno gli Triglifi, iui farˆ giudicato, che liano frati gh fpatiJ dc i lumi, rer la ificllˆ r.1gione ci pu˜ parere, chenelle opere Ioniche i dentelli hab biano oc, t pato il luogo delle findhe, percioche amcodue gli fpatiJ, & quelli, che fono tra i dcntcl li, & quelli, che fono tra gli Triglifi fono detti metope , pcrche Greci chiamano ope i I< tti delle traui, & de gli aOri, come i nofiri chiamano caui colombari, & coli lo fpatio d clic traui pofic tra due ope, apprcffo dc G rcci metopa nominato ¥ in modo¥ che Q.__ y .A }l T O, che (i come per au.rnti nelle opere Doriche !'l:ata ritrou:ita, fa raginone de glit Trig!il“, & dc i modioni, coli nelle Ioniche la ordinatione de i dentelli, nelle opere tiene I.i foru {ô t. Et l“ come i modioni rapprcfcntano la im:igine dc gli fponi de i carrneri, cof“ nelle Toni. che i ?cntel..i da ..l..fpor..i dc gli alkri lu111_10 pref1 l? rmit.ttionc. Et r.cr˜ nelle: opere d.. Greci non e, eh, (otto 11 mo,lionc metta I dentdh, pcrchc non poffon::> {l:.icc gli alfen fotto i cantieri. ....Ilo aduncp1e, che fopra i canti<:ri, & i te n piJlt uer:imeme deuc cffc r colloi;ato, fe ncl!J rJpprc(cntJtionc farˆ pono di fotto, ci dad forme, & ragioni dcll'opc ra piene di menda. Adu11q1ie nelle opere Ioniche identelli rendcno laflmt..l:anZ!-degli fPorti de gli affi:ri: & perc! Je gli .ij)rifono J˜pr:t i c.mte;ái,: per˜ i dente!li{ono [opra imo.tioni. queflo j“.tto offer 1.1to d:z Gr1:c1. Similmente egli J 1m'allro am,trtimcnto fond,tto fopr.i l.1 rt:gola, c/;c dall.: nere átfm.. ddl.: n.w1r4 delle cpj , eJ)i fi drue prendere :;li adommncnti delf arte. Et q11eflo .w:,e;-ti,1.:nto pofto qui fotto d4Yitr. 1l qu.il dice .Et anche gli :rntichi non laudarono mai,n ordin1rono, che ne gli Frontifpicij (i haucffc a forc i modio ni, ouero i dentelli, ma fobmeme le cornici fchiette. perche n i CJntcrij, n gli aO:ri uJnno difl:ribuiti uerfo le fronti dc gli Frontifprcij, n polfono (portare, ma piegano ucrfo i grond:ili. Et per˜ q.1ello, che in ucritˆ non ti pu˜ fare, gli an,ichi giudicarono non poter haucrc detcrmin1ta ragione, tJuando che egli folle nelle imagini rapprcfcmato . pcrcioche nelle pc1fcttioni delle opere traportarono ogni cofa con) cena proprictl delle ucre ufanzc di natura, & non approu:irono cof.i, che b efplicatione del fatto nelle di(putationi non poteffe hauerc la fua ragione tolta dal uero. Et per˜ ci lafcia rono ordinate le conucnienze delle mi(urc da quelle origini, & le proponioni di tutte le maniere, i principij delle quali haucndo io fcguitato, io ho detto iaceffe la rnanimr, ma percbe nonn tornaua bene il cornpart:mento dc gli Triglifi, &delle metope. 'N_Ei ba uemo ueduto di [opr,t,cbe gli Triglifi' ;-ij]>ondeuano alle tefte delle trau,, per che erano le loro inuefliture nelle opere dzlegno, & ebente metope rifpondeuano a gli fPatij, che erano da una tefta d'una tratte all'alt;-.1., detti intertigni,t dalla parte di jori, & Lacuna;-ia dalla parte di dent,o : & le tratti, l(r gti fPatij infieme, noi chiarr,.,a,no la i,-auatura. Se adunque gli Triglifi rapprefentano le tcftcdelle trazii; & le metope ,gli f]>acij: ne [egue, che effendo impedito il compartimento de gli Tr{'.f.lifi, & delle Metope, fia anche impedita la ragione, & compartimento dell:i r-1aua tura, & del lo;áo 1,rnarnento. Ma come fia impedita la diftributionc de gli T;-iglifi, egli fi t1ede, percbe c_rli iaceffe la rnanimr, ma percbe nonn tornaua bene il cornpart:mento dc gli Triglifi, &delle metope. 'N_Ei ba uemo ueduto di [opr,t,cbe gli Triglifi' ;-ij]>ondeuano alle tefte delle trau,, per che erano le loro inuefliture nelle opere dzlegno, & ebente metope rifpondeuano a gli fPatij, che erano da una tefta d'una tratte all'alt;-.1., detti intertigni,t dalla parte di jori, & Lacuna;-ia dalla parte di dent,o : & le tratti, l(r gti fPatij infieme, noi chiarr,.,a,no la i,-auatura. Se adunque gli Triglifi rapprefentano le tcftcdelle trazii; & le metope ,gli f]>acij: ne [egue, che effendo impedito il compartimento de gli Tr{'.f.lifi, & delle Metope, fia anche impedita la ragione, & compartimento dell:i r-1aua tura, & del lo;áo 1,rnarnento. Ma come fia impedita la diftributionc de gli T;-iglifi, egli fi t1ede, percbe c_rli , con alcune Ae d1 m11ro, ,á,'Je fe,áondo Srr.tbone Ji cbia1,w10 ptcrom.ita. !l!!/Jtr1,tlc ui:11111.mo 11c1j˜ lt: J;-or.ti d.t 1,11.iy,u:er) ×.. cl.alt' .:ltr,t dell.i ,áetl,i : 1;,a in at ami Tt:r1'{Jtf mm pcr11e11irw10 .di {,-o,u I rompit.in;i:11te, m.i tcrmin,t ,.i.1oi,tlc1mirp.l.t/tri,orantc cbe fi dica ,grojJ.: qá,.mto lc colon,11:: .z:rP tr,i l'1,,:a ala di mm .i, & l'altra era gr.inde Jpa,áio ,fi pow:1w10 a 'jttc:i ftto clc i pt!.1Jlrr tr.i mt:{2 che ,áo/unne per fr,i!ezza: &cofi er.iip,u.uo 1l pro,1.to d.tl po;át L'0, Cv/í Ji rztr0!t.:UI0 li: p1.z,1te Jc I tl'e Tempif app,ejjo tl Tbeatro d1 Marcello. Cofi accenna J/tti-umo nd pri:fnt,: t::r,;_;o, & cofip.11ác) ,1,e t,: r,z:,:1on:: cc lo dimoflri. 'Pigliamo adtmque l.z fronte d::l Tempio , & fi.z di qu..iu,-o p,1,átr, otto di q11ciie farc,,10 la lmzghe7_za, acc1ocbc Ji.i m proponiom: doppi.i ¥ d, quelle otto cinque fi dar.no .i/l.z l1, con alcune Ae d1 m11ro, ,á,'Je fe,áondo Srr.tbone Ji cbia1,w10 ptcrom.ita. !l!!/Jtr1,tlc ui:11111.mo 11c1j˜ lt: J;-or.ti d.t 1,11.iy,u:er) ×.. cl.alt' .:ltr,t dell.i ,áetl,i : 1;,a in at ami Tt:r1'{Jtf mm pcr11e11irw10 .di {,-o,u I rompit.in;i:11te, m.i tcrmin,t ,.i.1oi,tlc1mirp.l.t/tri,orantc cbe fi dica ,grojJ.: qá,.mto lc colon,11:: .z:rP tr,i l'1,,:a ala di mm .i, & l'altra era gr.inde Jpa,áio ,fi pow:1w10 a 'jttc:i ftto clc i pt!.1Jlrr tr.i mt:{2 che ,áo/unne per fr,i!ezza: &cofi er.iip,u.uo 1l pro,1.to d.tl po;át L'0, Cv/í Ji rztr0!t.:UI0 li: p1.z,1te Jc I tl'e Tempif app,ejjo tl Tbeatro d1 Marcello. Cofi accenna J/tti-umo nd pri:fnt,: t::r,;_;o, & cofip.11ác) ,1,e t,: r,z:,:1on:: cc lo dimoflri. 'Pigliamo adtmque l.z fronte d::l Tempio , & fi.z di qu..iu,-o p,1,átr, otto di q11ciie farc,,10 la lmzghe7_za, acc1ocbc Ji.i m proponiom: doppi.i ¥ d, quelle otto cinque fi dar.no .i/l.z l1 á.wno alqu.tnto maggiori di quello,che dice Yitruuio, il q11ale in quefio luogo ci comparte le cel le, cbefono partedeiTempij, & ci comparte il pronao, cio l'.A,ititempio, & il 'Poflico, cio il poJttempio, in ogni genere, & in ogni maniera ¥ .A dunque altro J cell:1, altro Tempio, altro portico, altro p;áon.io. Il tempio il tutto: lacell:t .. laparterinchiufa di parete;, come il portico il colomiato,.c/;e ua a torno, cbe Yitr. cbiama ale ne-i Tcmp ij, & portico drieto le [cene. 'Pronao quella parte, che dinan..[ la cella, cbe da i lati ba due ale di pareti conti nuati alli pareti della cella, nel fiue delle qttali fono i pilrftri della grojfe-zza delle colonne. La .. lunghezza del Tempio doppia alla larghezza ¥ quefto uero a punto nelle fronti di quattro co lonne: ma do11e ui uanno le ate a torno, non rifPonde a punto. & Vitr .nel terz.g libro parlando del falfo alato, dice, che. egli ba nella fronte y & nel poftico otto colonne, ma da ilati, quin dici con le angulari. &poco dapoi dice, che nelle maniere, che hanno l'ale d'intorno le colonne, f)deono pot;-e in modo, che quanti uani faranno nelle fronti, tar,ti due fiate {14no i_uani da i lati; & coftli lunghezza de/Copent. fari“ dvppia. ,zlla largbeza. dalle quali parole molto benea pote-,no comprendere, cbe uero fia quanto s' detto. Sia adunque la cella per la quarta partea pit, lunga Ji quello, che la lai-ghezza, cio partirai la lar.gbe'{'!._a del Tempi.. in quattro para ti ' & fa !.i ltmgbezza della cella d'una parte piu ' cbe faranno cinque. qui 'ci au.vi..no trea parti, le quali ne iTetraftili a ogni aJPetto ino.g11ige11ere, &á i,i ogni maniera ft danno al pro nao folo, quando non ui poHico, ouero /i danno al pronao , & al poflico, quando ui fono.a Et :inchc i tre intei:colunnij, che fara,mo tr:t i pilafiri, & le colonne fiano trachiufi con P,arapetti di marmo,. oucro di opera di legnarne, in modo, per˜ che habhiano le apritu4 re , per lcqu.-ili li pofia entrare nel prot1ao. .Anche in quefta parte Yitrv.uio f“ lafcia intendere , per˜ umiremo alle 'defcrittioni delle cofe giˆ dette. 1-{..nfolamentepof[ono effertregli intercolunnij traque pilafiri ,ma anche cinque, come ne gli afPetti di dieci colonne. !2.!!_efti intert:olunnij tra i pitaftri, in tutti gli altri ajpetti fono tre, pert:iocbe:non fi mette a conto il portico femplice, o doppio che fra. Tra q11efti adunqttt: fi ponc11ano alcu1;i parapetti cbe f/itr. chiama plutei, o di marmo, o di legno, uon piu alti di quello, cbe [atcbbc il poggio, s'egli ci andalfe ¥ La cella baueua le fae porte ordinarie, & il fito pante alto, cbc la chiudeua d'intorno : ma. lo .Antimnpio baueua le fue entrate per gli intercolunnij tta i pil::ftri delle ale ¥ . Ma. fc la larghezza della fronte farˆ maggiore di piedi q_uaranta, bi fogna porre altre rolocne dalla parte di dentro all'incom rodi quelle, che faranno trapoHc tra i pilall:ri, & fbno di quella altezza, che fono le cll:eriori nella fronte. Ma le groffezze di quelle t“ano ..˜ttigliate con quelle ragioni, che fc quelle delle fronti faranno d'otto pani, quelle l“aJlO di nouc: ma fe quelle di noue,o di dicci, qucfie liano per la rata parte. Grande autotitˆ porgetl4 lo .Antiternpio, percbe pareua, che con maggiore ueneratione s'entl" affe nel Tempio , entrando primain tmo andito ; & non uenendo cofi prcfto al luogo delt' adon1tione ¥ Se ad11nque era lo .A,titit.empiomoltolargo nella ftonte, come nelle.opere di otto , &di d.ie..icolonue, bi[ognaua.t;áaporui delle altre colonne all'incontro di quelle, cbe erano tra ipila fin,&re/le nfPondeuano alle colonne dellefronti,&erano di quella ifte/Ja alte,za, &fi pone , u.-mo p..;-foft..h..ento :ma quando lo fPacio non era molto grande, pa;-eua molto buona lajciare lo .Ant1temp10 liberofenza c..l01me: & doue andauano colonne a tonto , eglift poteua atidareaa tornofeuzaentr,zrcnello.A11t1temp10 ¥ La groffezza delle colonne interiori era minore, che la groffezza tro _a tro canahturc, le di dentro ne habbiano uentiotto, oucro trenta due, co(i quello, che li lcua d..1 1corpo del fofl:o con la aggiunta del numero ddle canal,1ture, fi accrefca con ra,,. ionc,qJanto meno l“ ucdcrˆ,& col! con difp.u-i ragione farˆ agguagliata la groffezza delre colonne. & queU:oadiuienc perche toccando l'occhio piu punti, & piu fpcfsi, uicne a ua.,are con maggior circoito della uifl:a. perche fe faranno due colonne di grolfezza egua le ..1 ifurate con un filo a torno, & di quelle una non l“a c,malata , & l'altra s“: & quel filo tocchi i caui d'intorno delle ca11Jlature, & gli anguli d.: i pianie, be oche le colonne liano egualmente groffc non faranno per˜ le linee circondate eguali, perciochc il circuito dc i piani, & de i caui farˆ maggiore la lunghezza di quel Ilio. la doue, (e quefro parcrˆ,comc h:tuemo detto, non farˆ fuori di propoftto ne i luoghi angufli, & nello fpacio rinchiufo ordmarc nelle opere piu fottili compartimenti delle colonne; hauendo noi in rimedio la mnprn delle cana la turee. Hauendo Vitr .dicbiarito quanto alte deono eficr le colonne ddlo .,,!ntitempio, egli ci moftr., la ragione delle loro groffezz..., ..,,.,mole, cbe quelle fi.:no pi:, fottrli, cbe le ejleriori. & la 1áa-. gione in pronto: perche fi come di fopra nel terzo libro egl, ,mole, cbe le colonne angul,iri fi,tn<>. piu groffe, cbe quelle di rne:zo , percbe l'aere leu.a de/l,1 ui/l,i di quelle, cofi com:mda i11 queftofHogo, cbe le colo1111e imerio,á1 /i.mo piu fottili delle cfteriori,. perciocbe qá,efle a quelle fi pareggierranno con ragio,ii :rin quello, cbel'.i.:re leu., d.dle efteriori . n folamente l'a/Jottigliare le colonne di dentroá tm' otta1to, ottero un no,w fecondo la rata pnrte fo queflo effetto di pareggiarle, &forlepmáere pari alle colo,mecli fttotir, m:tancbe il 11:,1,1ero delle canalature puo far p:irere rma colonna pt0ái ad u1t' altra, fe bene la fi,ffe di minor'! groffezz,,a, perc“ocbe qua,tto piu fono le ca1ialattli'e, tanto piu groffe pare la colonna. percbe l'occbio noftro b,i pfa d.:t fj,aciari: a/lbora, q1t.mdo [0110 piu termini, & m.,ggiori nella cofa uedut.i, cbe qrumdo ne fono meno, & minori: & bauendopiu da fp,tc1are Li, uifla, ci appare la cofa m iggiorc. per˜ la colonn.:t,cbe ha piJt canalature, bii pili termini, per li q11.ili puo uagare la uiJla noflra ¥ ilchefi uede rauolgendo un filo intorno a due colonne d: gr(}ffezza eg1t.tle, m:i mi.i fia canal.1ta, & l'altra n˜. per che fi confumer. “ piu filo circondando ipial,r, & i caui della colonna ca1wlata, cbe circondando quell,t,cbe non batterˆ canalir& cofi col ,uonero delle canal.J,ture fi puo rimediare al l'rapparenza delle colonne,r . 'fllando ci pare'f,:rmopiufottilr. Egli bi fogna fare la groffczza dc i pareti della cella per la rata parte della grandezza, pure, che i pilafiri di qU'Clli ft:1110 egu:ili alle groffezze deIJe colonne. & (e faranno fotti di firuttura, l“ano impallaci bcne di minutifsimi cementi. ma fe fi hanno a fare di fa{fo quadrato, o di marmo, faccianft coa pari 1 & molto piccioli quadretti, percioche le pietre di mczo, che contengono i corti, & rincalci di mczo hanno piu ferma la perfettionc dell'o¥ pera. & co(“ d'intorno i coffi,& i letti i rilieuifaranno nel uederc piu dilettcuolc apparenza di componimento, come di pittura. I pila/lri, 01tuo ante, faranno fempre delle groffez'Z! delle colonne, ma i pareti alq11a11to mi¥ nol"i :r& fecondo cbe porta la ragione clt:lC opera,& il ri(petto del carico. Il m11ro puo effer di mi¥ nuti/fimi cementi, & quefto Vitru.d,i.im:t /fruttura,-fe Jene noi altre fi,ite b,iuemo detto muratura: ouero di fafto quadrato aangul, pari, benchenon di lati egu11li ,grande, & picciolo, ro'ZO, & polito; ma fi loda per la dilett atione, cbe i quadri fiano piccioli ,perd,e la moltitudine delle bugne , & delle prominen.. & rilieui, dˆ pili diimo, & moftra di pittura; di,o pitttll'a, componimento piu bello. Difore.r L1l1{,.. Di fare i Tempijfecondo le regioni: Cap. V. Tempij de gli Dei immortalili dcono fare io modo, che guardino uerfo quel le parti del ciclo, che fi cqnuicne, che ( fc ragione alcuna non impedirˆ, o li ..j bero farˆ il potere) il;(imulacro, che farˆ pofl:o dentro la cella guardi uerfo _.. ponente, acciochel, quelli, che cntraranno allo altare per facrificare, & confucrare le uittimel, li uolgano uerfo l'Oriente, & uerfo il l“mulacro potlo nel Tempio, & coli uotandol“ riguardino il Tempio, & l'Oriente: & i limulachri come nafcemi parino riguardare i fupplic:mti, & quelli , che fanno facrificio: percioche pare, che egli fia oc:cclfario, che tutti gli altari de i Dei G:1110 uolti all'Oriente. M.i fc 1a natura del luogo ct farˆ d'impedimento, allhora (i deono uoltare le fobrichc de i TcmpiJ in modo,che da quel li l“ polla uedcre la maggior parte della cittˆ. & anche fe lungo i Fiumi;fi faranno i Tempij, come nello Egitto fopra il Nilo, pare che le fabriche debbiano guardare uerfo le riuc de i fiumi. fimigliantemcnte fe {i faranno longo le uie publichc,deonl“ porre in modo,chc i pa non J˜.a110 a,zchor,t hene rij˜l11to. il Fil.2nd,o llllole, che f“.1 tm.z gol.i l.t:1or.1t.t, ( bcncbe ne pm-1.i paaco11iett1m:) & cbe non fia differente dalla Dorica ,fi:non per li l.tuori: m-.i a me p.i;áe ,'eh:: non ilalauoro, uut la forma que/1.i, che deuefaredifft:rente I.i gola o cima["-Lesb1.i d.1/l.1 Dorác.i. (i, ~ forfe 111c/la, c/Je mt lago/a dn'tta, & lagol.t riue;fcia ¥ .Afttagal,u Les!J?ám, t' com.e rmn meazo tond:,;o, ouero ouoletto ,fi co71'n: pone il Filandro .,L,11orato di b.:ffe i'liicuo ycl,e V:tr. di. e fi1,1a jalpwra, pcrcbe uolg.irmente /i dice fimo il n,1fo d..lle capre. Crepidim:s f˜no le mm;..mi, &agl, a,lornarnenti, che ua,mo intorno le porte ,c;o i mc1,wrelli, ,áhe .tt.auer(o, 6-pt,á drit o coirc110 d'i11torno le erte. quefl1 deono [:, gli ang1d1, & nel 110/tare congi11g,1crfi i,ifieme. In 1mg:1cadice Yitr. che altrimenti ft dite ad 1mg11em, ,á011 diligtmzii, efatt,m1e11tea,. Žr che Ji:ont;-i,10 bene.a1-l_>potbyron lo JJ,ano > & tl ,umo chimn.tto lumen. J-lora eJJ,oneremo q1w1to dice Vur.;::,~ .;011 lo difcg110 ft di-;noftramin11tamel}te ogni parte. Dice Vitr. d,e prim t 11er:e/[.trio f.1pe;-e, , cheatn,tnier,1 Jia E.i porta ¥ E.t dJCe, cbe fono t;-e maniere d! porte. Dorfr,i: /01JJC.1:. -tttica. Tr¥10Ha poilc:1llijím: della Doricaa,. & dzceaprima qu,1nto richiede fll l11me ,a ifltoi tcrmmi, & a/l'dt1mo, q¥,ttio dell:t conii ce, & Ji fopra; & qu. fio fa con m1>lta chi 1;á.:z;;: :t. D.1poi comparttá lo_(p.ttio, cbe t'fopra'l lume, & l.tconfre di.f˜pr.t & dit-e; che il fopr.u(..bo o _(opr.%/imita-re, dellaagroj]i:z za delle t:rte cli fopra > f's/ipigli,i poi l,t f“fta p.1.rtc dell.i groff..zza dcU' erta..& fi fit ,maa cim.if.. .Q._,? á .A R._ T O. 18; mc, & {i3no ranrematc di fopra per la decima quarta parte dclfa loro groffczz 1. l' Jlc ezz.i delfopraciulio fia quanto la groflz.za di fopr.i delle erte, La cimlfa l“ dcue fare per la fe {b parte dell'em; & lo [porto Iôo qua..to la fu..groffczza. !)euefi [colpire 1 .. ci1_nlfa Lcfo _ bi:1 , col [uotondino. Sopra la C1m:1la, che f.1ra nel fopracrglrn, h dcuc porre 11 fopra. frontaledella oroffczza del fopraciglio, & in quello fcolp:ru1 fa cima fa DoncJ,& 11Tondino Lcsbio d..a1fo rilieuo. & dopo quello fi f..1cci.1 Il cotnicc pi ma co 1 la. Ju,i camafa, f?pFa..ig..io, che s'imp..11e fopr1 l'ene. .ot-vla dlllaodcltra, & dllla l“nifira fi dcono fare gli fpom, h che le margm1 ucn..hmo 111 f..on,& nel.. _o M.a.Antepagment11m. cio L'erta.az_. M.a.Antepagment11m. cio L'erta.az_. l1 B Il o 184 ,imafo, il c11i/porto tanto, qmmtolaji,agroj[ezza: & /i dc11efcolpir11i lacimafaLesbia, tol fuoaflragalo, o tondino. & q11iuifi dettea1mcrtire, ch_equeft,i cimafauta torno le erte, percbe JeUa cimafadelfopraciglio Vitr. ne p:zrlaJi,bito, & dicendo, cbe fopra 'lueUa cimafa, che nel fopraciglio 11a lohiperthiro, eglt dt,iloftra , cbequiui s'intende d' un'altra cim.tfa.fimi/mente di. cendo,che[opraquella cima.fa, che nel fopraciglio,egli dimoflr,1, che nell,i grojfezza o alte'{: '{;t del J˜prac(..lio egli s'inc..u..e la chnaJ!t,, & !'on poft:ifop1áa il [opra..iglio. Si..nilmente foprala c1;.1fo, ,l,e nelfaprac1glio ua lo h1perth1ro, ofapraporta, o fregio, chefidica. & 'flte/lo dellagroffezz.;1 del fopracig/i(I, & in elfo anche s'include la cimafa Dorica, & il tondino, o 11/lra,..a/oLesbio di baffo rilieuo. perche queffi membri non deono hauere molto /porto. Sopraf bipcrtbiro , o fregio ua la coron.i piana con la f ua gola , eh' incontrecon l.t gola delf abaco dei capitelli. Ma quello, cl,e dice Vitr. cbe fi dcono fare dalla deftra, & dtt/J.:z fiaifira gli /J,ort1m ,nodo, cbe le margini uenghi110 irifuori, & fu'l taglio di effe, cbe Vitr. dice inungue,fi congiu. gneno infieme, egli fi deue intendere, che le cimafe, che fono nel biperthiro JJ,ortino in fuori,& fi u1iifano infieme le cimafe, che 11olttt110 non a torno, ( come dice il Filandro) ma dalla deftr.i , & daUa finiflra uerfo il parete d.:z i lati, accioche quella parte dello JJ,orto dello hiportbiro non re fii dalle bande fenza orn,imento ¥ La corona benche fia alta, per˜ ff.-t come dice Vttr. & [e .. tro11aefempio. Lo efempio la defcrittio11e della portaDorica 'jlli fotto ,on il Jito profilo amo Incontro ddl3 porta Dorica ¥ .A. B. L'altezza del pa11ime11to a i lacunari. c.aD. I '.1ltezza del lv.me.a c.aE. La l.nJ,bez-za di fotto delalume.a D. F. lA l1trgbez-za del fome di fopraa.a C.aG. IAgrojfez-za dell'Erta d.-z piedi. D.aH. IAgroj[ezza dell'erta di [opra,a I. rl [opracilio.a K. LacinJttfˆ& tondino, cheua a torno le erte, detteantepagmenta. 'li{; Lo hipertbiro, oftegio ¥ La cim:tf,z del tondino, o biperthiro. o. S. Timpano, T.aImpagines. f/. Scapi cardinales.aX.a1mpagi11es.ar.ac_ynut1a, gole. Cymatia ,gole.a ---- . . . Jl @ C˜..n-- _..,., V.0.. ' @\WP'i tiI, , I I..' .. ¥ I !.. ¨ j -; .w1'.J'"' ml"Z'ilfl!"lt I J ¥ “7 -II p I r-, o.- . Iit I D .. .. i #,, y.. s I I II I sI I II¥1 ' = -_r.,aJ ., ---- . . . Jl @ C˜..n-- _..,., V.0.. ' @\WP'i tiI, , I I..' .. ¥ I !.. ¨ j -; .w1'.J'"' ml"Z'ilfl!"lt I J ¥ “7 -II p I r-, o.- . Iit I D .. .. i #,, y.. s I I II I sI I II¥1 ' = -_r.,aJ ., L I B Jt O Ma fc le pone (“ faranno alla Tonica, f“a il lume alto come nella m..niera Dorica; ma non cof“ la larghezza; ma (“a Jiuifa l'altezza i,1 par..i due,& meza, & di quelle una,& meza {i darˆ al lume da baffo. la larghezza ddla contramone come nelle Doriche. La groffezza delle erre per l'altezza del lume nelb fronte fa quarta decima parte, la cimafa di quefla per la fc..a parte della grolfezza. il refl::mte altra la cimafa _lf“a .diuifo in dodici parti: di treldellequali (i fa la prima corfa, con lo fuo A!hagalo,o fuf.áuuolo. La feconda di 9uamo; la terza di cinque. & quefte corfc con i !oro afl:ragali uadi no intorno. Il fopra frontale o hiperthiro dcue efl'r com pollo al modo Dorico. Le menfole,o cartelle dette prothirides, frolpite dal!a de!lra_, & dalla finillra pendino lontane a liuello del da baffo & rneza dell'altez:{f, & non lt1la & me"{_t. , come dice Vitrt...p-:;-i(cbi11.tre un dij'etto, cbc't fom;: da baJJ˜ /i., piu l....'(O del twto li m: z_o tr:t. le colonten, ilch:: ft br ttto udere, & dfetto.f˜. nu io tro:to, cbe Vitr. l.1, intendŽ a queflo modo: & fe egli f} fa,:ef[e il l!!me d'un.-ifol,c pa;-te, fi uederebbi! la porta molto /lrett.t di lu,m:, & ancbe fproptrrtion.1.ta. ,'jr Vitrn. dirˆ di fotto poco dapoi ,fi: le porte fono u:t.l11.tte fe le ,t:;gi>tgne!:i larghe"(: za.e;,~ intende delle Jonicbr:, & q1tan.-fo dice nl?l terzo libron, che l:i ,rpi,tJezz.:c ddle e o tonne ofc '4- ra l'aJPetto delle porte, egli ragion.t di queUa m:miera,che di Jpeffe colonne, ncll:t. 1:,ale u¥ J 1''c fio difetto. & qrtf po,áo fi ,-ifconde de!l:: porte, cio di quell'opera di legn.i;n::, che fi cbiude:&s'.ip; áe, :}á i quel !ito,..o ariche e.gli ufa q:1efla p:i;-ola, Vaiu:f!.& non r:t.gion:i de!l1 erte,.::;-,intc, ::7 de i!o;áo onwn.:nti. Le porte fono dl dtcr porle in!ieme a qucfl:o modo, che i fufl:i de i cardini li ano lunghi la d,10dccima ?arte dcl!'alt,:zza del lum;:-, i Tonp,rni & quadri dc Ile porte, che lono tra i fofi di dodici parti ne ritcnghino tre. Le diCl:ributioni de gli orli, che impagines fono . dcrti, co/“ l“ lllnno .1 fare, che partite le alteue in cinque p,mi due l“ diano a quelli di fopr.1, t'< tre a CJnclli di fotto.rm 1opr,1'l mezo f“.mo po(H mezi orli,& de gli altri alcuni riguar dino il di C1p1á,1, altri il di fotto. La Llrghezza dell'orlo f“a per la terz1 pane: del 9uadro, ta ci:mfa per l.d!b. p:irte ddl'o l >. le larghezze de i fofli ,per la metˆ de gli orlr. & cof“ I.i cornice che ripigli.i l'orlo,dc:ca replum,fori per la m..d ;& per la [dl:a parte dell'orlo. J fuHi > che: fono din:inzi I.i leconda impolra li mo per la me ˆ dell'orlo. Detto b,t Vitru.d::iLi.por.\i Doric.1., & de:la Ionie.i ,r:e!lo, cbe app:.;áteneu..1. alle p:z;-ti di i l.1.ti di /˜pr.t, (I,~ di fotto, ne!l.i /.-itw,-.i dt pfetr:: , & d; m zr,,1 á: bora tr.itt.1. d/l'ope,-.i, cfJ': 11:i d1 legname ,;o di rmt:i'lo: c.'Je a icbr: ,li Ttt>t.:.'b n,: (a:e-t.t io gli aáiticbin. 'J.{_oi dhábiarerJttn ate.mi uocab11ll, per far:: L.i intell gen{:_i pi pia i:i r I.uN:t no I .ittron, cbe il prim, a:iito, & l,t prima e,1tr!ita del.rcm.pio, detta d.1 Iano, .i ni er.ico áifˆcr.ito oz,1i com ánci.unento ¥ 1-l ,,..1ai,z gener,-ik fi cMtm mJ le porte aprenbfi, co,nJ fi 1ngli,1., o l!C .jo l:t. p.trte r:{ieriore, o uerfo la pa;-t e dt denr.-ro ,.or.u,olgendofi, & ripiegandofi, Greci chi.wz1110 TbyrM. L:r. on.1e il uano fl chiama byp..thyron. i l.tti delle po;-..e fi dico110 .Ant.t, o pa,-aftad.i, & dalle .A,lte gli adnum/JIJti de!L: pone fono detti antepagm,mta, noi chia.:n.imJ le ,-i,iu, erten, {i:mti, pilafrri, & piant. Fanno differenza alc1mi tra ff"efti nomi Ianurt, f6v port.i, percbe Hoglio110, cbe porta fla proprfamente quella della. cittˆ> & delle fortez.., ma Linua d'altri edificii. confwuic:Mpoi i nomi, &han,.o L I B Jt O Ma fc le pone (“ faranno alla Tonica, f“a il lume alto come nella m..niera Dorica; ma non cof“ la larghezza; ma (“a Jiuifa l'altezza i,1 par..i due,& meza, & di quelle una,& meza {i darˆ al lume da baffo. la larghezza ddla contramone come nelle Doriche. La groffezza delle erre per l'altezza del lume nelb fronte fa quarta decima parte, la cimafa di quefla per la fc..a parte della grolfezza. il refl::mte altra la cimafa _lf“a .diuifo in dodici parti: di treldellequali (i fa la prima corfa, con lo fuo A!hagalo,o fuf.áuuolo. La feconda di 9uamo; la terza di cinque. & quefte corfc con i !oro afl:ragali uadi no intorno. Il fopra frontale o hiperthiro dcue efl'r com pollo al modo Dorico. Le menfole,o cartelle dette prothirides, frolpite dal!a de!lra_, & dalla finillra pendino lontane a liuello del da baffo & rneza dell'altez:{f, & non lt1la & me"{_t. , come dice Vitrt...p-:;-i(cbi11.tre un dij'etto, cbc't fom;: da baJJ˜ /i., piu l....'(O del twto li m: z_o tr:t. le colonten, ilch:: ft br ttto udere, & dfetto.f˜. nu io tro:to, cbe Vitr. l.1, intendŽ a queflo modo: & fe egli f} fa,:ef[e il l!!me d'un.-ifol,c pa;-te, fi uederebbi! la porta molto /lrett.t di lu,m:, & ancbe fproptrrtion.1.ta. ,'jr Vitrn. dirˆ di fotto poco dapoi ,fi: le porte fono u:t.l11.tte fe le ,t:;gi>tgne!:i larghe"(: za.e;,~ intende delle Jonicbr:, & q1tan.-fo dice nl?l terzo libron, che l:i ,rpi,tJezz.:c ddle e o tonne ofc '4- ra l'aJPetto delle porte, egli ragion.t di queUa m:miera,che di Jpeffe colonne, ncll:t. 1:,ale u¥ J 1''c fio difetto. & qrtf po,áo fi ,-ifconde de!l:: porte, cio di quell'opera di legn.i;n::, che fi cbiude:&s'.ip; áe, :}á i quel !ito,..o ariche e.gli ufa q:1efla p:i;-ola, Vaiu:f!.& non r:t.gion:i de!l1 erte,.::;-,intc, ::7 de i!o;áo onwn.:nti. Le porte fono dl dtcr porle in!ieme a qucfl:o modo, che i fufl:i de i cardini li ano lunghi la d,10dccima ?arte dcl!'alt,:zza del lum;:-, i Tonp,rni & quadri dc Ile porte, che lono tra i fofi di dodici parti ne ritcnghino tre. Le diCl:ributioni de gli orli, che impagines fono . dcrti, co/“ l“ lllnno .1 fare, che partite le alteue in cinque p,mi due l“ diano a quelli di fopr.1, t'< tre a CJnclli di fotto.rm 1opr,1'l mezo f“.mo po(H mezi orli,& de gli altri alcuni riguar dino il di C1p1á,1, altri il di fotto. La Llrghezza dell'orlo f“a per la terz1 pane: del 9uadro, ta ci:mfa per l.d!b. p:irte ddl'o l >. le larghezze de i fofli ,per la metˆ de gli orlr. & cof“ I.i cornice che ripigli.i l'orlo,dc:ca replum,fori per la m..d ;& per la [dl:a parte dell'orlo. J fuHi > che: fono din:inzi I.i leconda impolra li mo per la me ˆ dell'orlo. Detto b,t Vitru.d::iLi.por.\i Doric.1., & de:la Ionie.i ,r:e!lo, cbe app:.;áteneu..1. alle p:z;-ti di i l.1.ti di /˜pr.t, (I,~ di fotto, ne!l.i /.-itw,-.i dt pfetr:: , & d; m zr,,1 á: bora tr.itt.1. d/l'ope,-.i, cfJ': 11:i d1 legname ,;o di rmt:i'lo: c.'Je a icbr: ,li Ttt>t.:.'b n,: (a:e-t.t io gli aáiticbin. 'J.{_oi dhábiarerJttn ate.mi uocab11ll, per far:: L.i intell gen{:_i pi pia i:i r I.uN:t no I .ittron, cbe il prim, a:iito, & l,t prima e,1tr!ita del.rcm.pio, detta d.1 Iano, .i ni er.ico áifˆcr.ito oz,1i com ánci.unento ¥ 1-l ,,..1ai,z gener,-ik fi cMtm mJ le porte aprenbfi, co,nJ fi 1ngli,1., o l!C .jo l:t. p.trte r:{ieriore, o uerfo la pa;-t e dt denr.-ro ,.or.u,olgendofi, & ripiegandofi, Greci chi.wz1110 TbyrM. L:r. on.1e il uano fl chiama byp..thyron. i l.tti delle po;-..e fi dico110 .Ant.t, o pa,-aftad.i, & dalle .A,lte gli adnum/JIJti de!L: pone fono detti antepagm,mta, noi chia.:n.imJ le ,-i,iu, erten, {i:mti, pilafrri, & piant. Fanno differenza alc1mi tra ff"efti nomi Ianurt, f6v port.i, percbe Hoglio110, cbe porta fla proprfamente quella della. cittˆ> & delle fortez.., ma Linua d'altri edificii. confwuic:Mpoi i nomi, &han,.o Q._, f/ .A Jt T O. l 87 & bamto per l˜ ifteffo ldntt.i, 6~ hcftium. 'Pcjh, 111, i' detto da Greci p[cudodei/JirO“f, q11afi falf., t port,t, & la porta di dietro,ccmc Jlnticmn, qutll.:i a.-ram:J. Fora J˜..10 le. porte di legname, o di metallo, quelle cbc t1preno, r;;-fir;á,111o;g!: ornm11cnti dŽllc quali /“ j,'fmio z;i quefto modo. i F11fti che entr.uw ne i cancani detti da Vllru. Si .¥ p: c.uád;l'afrs , pre;ide,10 le lo..áo mifi1rc dall'altez"Z a dd lrm,e, per,ábe prima f“ diuii... l'altezz..a t!el !¥ 1r¥e in dodici parti, poi facerno i detti fufti ltmg/;i per fo ducclecima pa"t'te: comeJ ilL,rncJtj;c .:ilto dodicip,cdi, egi!Ji darebbe rm piede a/li fufli, doe mczo .t quel/" di.(opra, <15,,~rm:z..o a ,pi:llo dr J(JttO. Q!t.efli fu/ii con i capi,o te/leloro entr:mo comiJ tnl1[coli nelle [emine, ne i c:udmi loi-c, cio cancani, uno de quali ;;::! fa1itar di fopra, l'altro, nel limitar di fotto, dotte nclhi figura J˜no le lettere .. & Il: Vfaualijianticamente 1ucfti modi poá tenere le porte J˜fpc[e,..ciocl-e ifi:fi1 fi riuolgeffero in qt!elli cancani con grande facilitˆ all'aprire, e:;-fenáare: poco ca;á1co ,i gli cdific..i, & piu sbr(e;at,i ma.. nicra era C,i,1tica di quella, che hogg“ a111[.zmo. Tutto il legno piano della porta, ..be tr,1 tr,i z _ fufti, /i compartiua iu '/ffadri, cbe latirum1e11te Timpani fono detti. q11efti c;á,mo e1rco11da11 da certe l1fte, l'Cgole,6' gole, come corr.ici, delle 11!ali Vitm. ci rende conto, dice-t:do, cbe i quadri deo,10 lw,ciáe tre parti di dodici dell'altezza del uano. come rl qt!,idro. S. & le reg_ole dec110 e/[erc comparrite in 9_fllfto modo, che ,tiuif.i raltt:7.z...a del l111m: in d111n pam, due Je ne dr ano a gli o;-/i, & impae;ini di fopra,come da T. ad V. tre .1/ldwpagini di j˜tto come d,1, T. ad X. m11 foprail me zo, ciod tra áquadri, o Timpani, nella dir:ifione d'un qi:adro ' & l' ahro ._ fiano po/le¥;á.--" á ')á,,lo. ,,.:“" nelle alt;áe parti rcft.mti ji,tno afftf.?e alcune i'::golt: o lifte drfopr,1, alc't11e di_{vtto , ,erd../1,'impaginefia per la tei-za p,irte dt:l quadro, come cli rc_. a Z, lagola , ,, , i;1 '¥'.t¥. (':irte dt:!timpagine. & la comice,oru:;-o l'omame nto della lifl.1, fia difei par:'' e; ,,h J. .i.li.i l'.i ;r, cioi\della meta & d'unfeflo ¥ .Q:!,i molto d:z confbá,ire qut'llo, clJt.: d,cl'f/I , 1. t't:ic,i,, ¥wltis'b,inno affc.iticato, & poi banno detto a modo loro ¥ io ll-coiul..ti fon.o d'al,áuii'"rilieui attamrti,o 1fi0i a 1elli pi.11..,c _ & mt.igl1.it1 di gole,li{le!lt, & ,omrcette, &altri adornamcnti. Oltra dt qm:_(to, comp,,m ..llti diucrf“. di detti piani, & di dette lifle, & il fan: le porte intit:re, o di picpezz.[.?J>POit.i.c _ mmor , _o ma_ggr?_cr....randezza, & ornamento :per˜confiderando, q11at1toJi co1c1'.1et1e alla man.. :era Do;:1c,i, 10 d1re1, cbe la pdma compofitionc delle porte pofl.t daf/itrit.con:uen..c .. a!laá M.imera Dorica, & le altre compofitioni alle ,1/tre maniere. ilcbe co.n >áagionepotemo g1ud1c,tre, p_erche la p;::m:t compofitione piu [oda , l'altrefono piu omate. Dapoi pacl1'fi uede,che'lpmno comp..rtim_ent.. conuienerni;áabilmentc alt-a Dorica, & gli altri alle alnáe maniere. Ecco deuo h.. V..trmuo dt fopr,i, che la porta Dorim l.u:(!,a al ba!f˜ per cin71w p.zrti & ?tW<,a delle dod1Cl dt:il altezza del lume, tutto qtteffo uano , o lume nel chiuder la port.t dcue e!fc;-e occupatodal legno , o dal metallo, che ua nella port,1, d'uno pezzo:pe;¥cbe la l.1rghe':{J(_a della fOrta I..J˜ppona ¥ Qf!,ejlo l..gno , che empie il uano a,fomato [ernplicemente, & /:a due qr..adri ttn.. di Ji?pra, & raltl'o dt fotto , che Ji chi.unano ( come ho detto) timpani. quefti fono -czrcondatt d'.i lifte, & regole, & orli, & nella diftrib11tionedc gli orli, cbe imp.i.'Z,ini egli cbiama, egliuf“: tlc _ c..mpa..ttmento fopra detto, & pofio nella fix.ura della porta Dorica: ma 1.-z doue cglJ drce,{' fuftr , che fon-0 dinanz.! alla feconda impofta,J egti fi de:ie intendere a 1ueflo modo, che il fecondo P¥:gr,mito,o impo/la fia 1m tel,iro da/Li parte di,/entro dell.i porta, cJ;e uadi a tomo, a Ma fe le pone faranno in fc ripieg:itc, & ua luatc, come dicono, le loro altezze faranno ,ome le fopra dette, ma nella lari:?heua1 ti a"o,u<>md 4i piu t.wtO, 011 mo la farghez.za ... -.:-::i O .A .4 l. della LIJJllaO della porta di due fori: ma fc faranno di quattro fori, fe le aggiugncrˆ anche l'altezzaá. Q!!,e/lefono le porte Ioniche, cio quelle porte,che fi apreno in piu przzJ, peroche fe in due parti lapreno ampbifores fe cbi.i“n.tno,.f in quattro quadrifores.& perche la porta Ionica, piu larg,i, che la])Qrica,[t: bene tanto alt..l, quanto laDoric,t, per˜ dice Vitruuio, cbeane/la larghezza fa aggiugnerJ di piu tanto qua11to la la;-gezza di due pezz.i: & perche le porte .Attiche erano di quattro pezz.i, & confcguentemente piu larghe, fe le aggiugnerˆ an,áhe raltez...za, le impagini, & le altre cofeferuando la proponione fa faranno allo iflef]˜ 7!J0do, cio come le Doric!Jca. Le porte fatte al modo Atti ca l“ faranno con quelle rngioni , che fi fon no le Doriche. Oltra di quefio le corfe, o fafcie fotto le golette, uannoa torno le erte, lequali l“ dcono comparti re in quefio modo, che nelle erte, & antepagmcnti altra la cimafa di fctte pani ne habbian due. Ecco qui la mifirra delle porte, ciot! di quelle parti ,che ftanno fe-rme,& fono nel parete, e;i.. la terza maniera di porte. feguitano gli ornameriti & dice. Et gli ornamenti di quelle porte non l“ tanno a gdofic, n di due pezzi, ma ualuatc & hanno le apriture nelle parti dkriori. Io ho l',wtoritˆ di due ufli, che dicono non ceroftataa, ma clatrata. clatra lauoro fatto a gelof“:i, & fi trouano porte fatte a quefto modo, che fi pu per quelle uedere nella parte interiore¥ fono ccme ferrate: ma11on mi p1ttce quefia lettione7 percbe fe Vitr.diceffe che le porteJltticbe nonf“ fanno agclof“e, parert:bbc, cbele altre porte /i faceffe-ro a gelofie, ma non fi uede per li fuoi compartimenti¥ che fa f.rceffera a gelofiea. & fe il tefto dice, non cerofháata, familinente egli non ha detto, che le altre pone fa .fanno Lmorate di Tarfaa, cbe cofa intenderei quella parol.i ceroflrata, intmfiati di corno di uarij colori, come byaloftrato il Mufaico di uetri, lithoflroton,il Mufaico di pietrwz'Z!, Xiloftroton, la tarfia di Legni. rna fo,fe farebbe m:tn co male intendere, che le altre porte giˆ dette haueffero i loro omar.,enti lituorati di Tarf“a, che dno{lra!Jero i Timpani, le 1egole, e le cim.ife, & gli altri ornamenti, ma io lafcio libero ˜gnuno in queflo pa!Jo. Io ho cfpoll:o, quanto ho potuto, come, & con quali ragioni (i hanno a fore i Tempij, ndle maniere Doriche, Ioniche, & Corinthie: &come da legitirne nfanze fono fiate cauatc. Hora dir˜ delle di(po!itioni Tofcanc, come {i deueno ordinare. F.._accoglie quanto s' d detto fin bora ¥ & qui fotto noi paneremo le figure delle due altre maniere ádi porte¥ & i profili de gli orna.menti di tutte tre le maniete, con i loro rincontri di Lettere: accioche s'inter.d,t meglio¥ q1!ello cbeha11emo conofciuto della intentione di Vit;á. , . b.acoiáona,o corni.ce.af.aancones,cartelle ¥ d.al..ypMbiro,fopralimitarea., c.afogl¥o. t.aCimafe, gole delle erte ..aI.E.f.1po,fi,{io.ag.ac1141i,,rm,cim.lfa..a¥h. rept11m.aD.acorona.aG.abiperthiro.aH. dmafa.aI.primaaco;fa.aK.af i:conda corfa.aL.aTerza corfaa.aJ1. timpana.a'N._'. in,pagines. O.afc.ipi, ciot! f11fti.ac.aHype-rtbiro a [op;¥,% limitare ¥a.A. E L'altezza d.rl pauimento ali..t tr a11atura LIJJllaO della porta di due fori: ma fc faranno di quattro fori, fe le aggiugncrˆ anche l'altezzaá. Q!!,e/lefono le porte Ioniche, cio quelle porte,che fi apreno in piu przzJ, peroche fe in due parti lapreno ampbifores fe cbi.i“n.tno,.f in quattro quadrifores.& perche la porta Ionica, piu larg,i, che la])Qrica,[t: bene tanto alt..l, quanto laDoric,t, per˜ dice Vitruuio, cbeane/la larghezza fa aggiugnerJ di piu tanto qua11to la la;-gezza di due pezz.i: & perche le porte .Attiche erano di quattro pezz.i, & confcguentemente piu larghe, fe le aggiugnerˆ an,áhe raltez...za, le impagini, & le altre cofeferuando la proponione fa faranno allo iflef]˜ 7!J0do, cio come le Doric!Jca. Le porte fatte al modo Atti ca l“ faranno con quelle rngioni , che fi fon no le Doriche. Oltra di quefio le corfe, o fafcie fotto le golette, uannoa torno le erte, lequali l“ dcono comparti re in quefio modo, che nelle erte, & antepagmcnti altra la cimafa di fctte pani ne habbian due. Ecco qui la mifirra delle porte, ciot! di quelle parti ,che ftanno fe-rme,& fono nel parete, e;i.. la terza maniera di porte. feguitano gli ornameriti & dice. Et gli ornamenti di quelle porte non l“ tanno a gdofic, n di due pezzi, ma ualuatc & hanno le apriture nelle parti dkriori. Io ho l',wtoritˆ di due ufli, che dicono non ceroftataa, ma clatrata. clatra lauoro fatto a gelof“:i, & fi trouano porte fatte a quefto modo, che fi pu per quelle uedere nella parte interiore¥ fono ccme ferrate: ma11on mi p1ttce quefia lettione7 percbe fe Vitr.diceffe che le porteJltticbe nonf“ fanno agclof“e, parert:bbc, cbele altre porte /i faceffe-ro a gelofie, ma non fi uede per li fuoi compartimenti¥ che fa f.rceffera a gelofiea. & fe il tefto dice, non cerofháata, familinente egli non ha detto, che le altre pone fa .fanno Lmorate di Tarfaa, cbe cofa intenderei quella parol.i ceroflrata, intmfiati di corno di uarij colori, come byaloftrato il Mufaico di uetri, lithoflroton,il Mufaico di pietrwz'Z!, Xiloftroton, la tarfia di Legni. rna fo,fe farebbe m:tn co male intendere, che le altre porte giˆ dette haueffero i loro omar.,enti lituorati di Tarf“a, che dno{lra!Jero i Timpani, le 1egole, e le cim.ife, & gli altri ornamenti, ma io lafcio libero ˜gnuno in queflo pa!Jo. Io ho cfpoll:o, quanto ho potuto, come, & con quali ragioni (i hanno a fore i Tempij, ndle maniere Doriche, Ioniche, & Corinthie: &come da legitirne nfanze fono fiate cauatc. Hora dir˜ delle di(po!itioni Tofcanc, come {i deueno ordinare. F.._accoglie quanto s' d detto fin bora ¥ & qui fotto noi paneremo le figure delle due altre maniere ádi porte¥ & i profili de gli orna.menti di tutte tre le maniete, con i loro rincontri di Lettere: accioche s'inter.d,t meglio¥ q1!ello cbeha11emo conofciuto della intentione di Vit;á. , . b.acoiáona,o corni.ce.af.aancones,cartelle ¥ d.al..ypMbiro,fopralimitarea., c.afogl¥o. t.aCimafe, gole delle erte ..aI.E.f.1po,fi,{io.ag.ac1141i,,rm,cim.lfa..a¥h. rept11m.aD.acorona.aG.abiperthiro.aH. dmafa.aI.primaaco;fa.aK.af i:conda corfa.aL.aTerza corfaa.aJ1. timpana.a'N._'. in,pagines. O.afc.ipi, ciot! f11fti.ac.aHype-rtbiro a [op;¥,% limitare ¥a.A. E L'altezza d.rl pauimento ali..t tr a11atura ., .. 1--. .. á-¥ '"¥ :-,.. trab, tir,.. l&it,- ¥{11t1,tt. 't/tfr,..; ,n,.,,, ,i,/mj Jj lit-¥1.111 ..,dic .. LIC!t 1TC11f! ,.... m¥U1¥ R.. fJ' .A .. T o186 !;.'1 , i¥;:l LJ oo u.A uoo u. e I ------- 1\ ˜-01 ,, NII II .M. ! N II , I ----'--..LL.LLL.:o=._--1,.___liU-___.L..-_=o.,...._.....____._..¥ L;-e J:> ., .. 1--. .. á-¥ '"¥ :-,.. trab, tir,.. l&it,- ¥{11t1,tt. 't/tfr,..; ,n,.,,, ,i,/mj Jj lit-¥1.111 ..,dic .. LIC!t 1TC11f! ,.... m¥U1¥ R.. fJ' .A .. T o186 !;.'1 , i¥;:l LJ oo u.A uoo u. e I ------- 1\ ˜-01 ,, NII II .M. ! N II , I ----'--..LL.LLL.:o=._--1,.___liU-___.L..-_=o.,...._.....____._..¥ L;-e J:> 190 ..1dl:oprofilo anche po fto nella figura feguell te della porta Cotintia. LI.BI\G1 atio ,kllc celle minori, che fono dalla ddha, & dalla finill:ra, oucro le lafcierai doue deono dlr le ali.le altre quamo fi diano al mez.o ciel tempio. Lo [patio dinanzi le celle nello amitcmpio coli 1“a difegoato per le colonne, che quelle delle cantonate fono a dmmpctto dc i pilafl:rinelleultime parti de ipareti ¥ Ma le due di mezo, che: fono incontra a i pareti , che fono tra i pilafiri, & il mczo del Tempio, (“ano col“ dill:ribuitc, che tra i pilal1ri, & le prime co Jonoc per mezo all'ill:e{fa fila ne fiano difpoll:c delle altre, & li.1110 da piedi per I.i fcttima parte:dell'.lte:zz.:i loro; ma l'altezza per la tcrn parte ba trattato anche delle To[cane: percioche l'.Arcbitettra come hofpite beb be li fieoi p-,.imi alberghi in Etruria, cio in To[can.1, come anche fi legge de gli anticbi .. di quel la effer fiati molti monwnenti, & mclte fobriche genero/. Hora Vitr. dice , che la ltmg1Je zzadelTtmpio deue eflere partita in fei parti, & cinque di quelle /i deono d.ire alla larghezza in mo do,, che la detta proportione della larghez'Za alt.i lungezza del tempio farˆ: fefquiqu1 ma. Olmi Çi quefto u,eole, cbe tutta la l1mghezza fia partita per metˆ,o&o. una/i debbia dare per incbiude re le celle, & raltra la[ciarc allo antitempio. Fatto quefto uuole, cbe fi p,irtifca la larghez.J...adel Tempio in dieci parti, delle quali fe ne habbia a lafciare tre dalla dejlra, 11':r tre dalla finifira, per compartimento delle picciole celle, le quali o fe faranno nella tefta, o pure da i lati,co."'.ne f/itr. llccemia, o rincbiufe con parapetti, o aperte, fecondo t' ufo de'facrifil-ij,lafciaranno quattro p,1rti libere al me-zy del tempio. L4 onde tale proportione dal mezy a ciafi:una dell:: bande f.1rˆ pro- portione fefquiterza, & in queflo modo f“ ba la di/lributione della parte di dentro ¥ ho,.1 quanto itppartirne al colonnato din.in-z..i ,faperai, che per mezy gli anguli de i pareti del Tempio, Jopr.t i quali ftanno le ante, o pilaftri, a dirimpetto ft deono ponerc le ..-olonne, le quali fono termini del la l1mghezza del Tempio. &perche da una cantonata all'altra molta diflanza, per effere lo afpettoareoftilo, cio di liberi intercolunnij; per˜ uuole Vitr. che tra le colonne angulari, ne fiano altre d,,e in modo, che la fronte farddi quattro colonne, &di tre /patii ¥ Et percbe trail pilafrro, & la colo,ma angulare ui molto /patio, & coft tm il parete, &li: colonne di me-zy; per˜ comanda Vitr. che fifoccia un'altra ordine di colonne nel mezy , & cbe quelle fiano dijpoflealloincontro delle prime fottoil porticodelloantite-mpio. La lungbezza, o afrezza di queffr,olonneiterior“farˆ maggiore dc/l'altezza di 'luelle dellafronte quanto puoricercare I'altezza dello arcbitrauedar..anti:Et pare, che per que/toVitr. uoglia, cbe quefte colonne ftano alte fet te tefte,&che l'alte-zza/ipigli;dalla largbe-zzlldel Tempio,la qualefi:i diuifa in tre parti,& d' ,,_ na fi faccia! l'altezza dellecolonne,&quefta altezza partita infettepartine dar:“ una alla groffezz..adelle colonneda piedi: &queftaogroflezza poi diuifa in quattro parti, dimoflrerˆ quantoeffer debbiaraftremata la colonna di fopra ¥ .A me pare , che manchi alcuna cofa nei te/lo di Vitr. an.. dico, che non fe gli difidera piu che tma lettera . in modo, cbe ladoue dice ¥ fl.!!_i in.. terantas,&mediam iedemfuerint, diceffe. qu.e inter antaso. &cofifi ptmtarebbe la lettione. Sf,ttium, quod erit ante c..llasin pronao , itacolumnis defig11etur, ut angulares contl'a ant.ts pa¥áietumextremorum regione collocentur ¥ Etqui,m punto . &poi legga/i. Q!_,ueinter antas, (1"oTer ,.-i----,-.--..--,.--. -medi.1 ..dem fuerint ita diflribuantur .Yitr.o ..ra. dimofiraocomefibannooadifPone,áeole colonone angulari,& le di mezy ne/l,i fronte, e:;... le di J˜tto,o di dentro del pronao .ilcbe cofieffendo, ci leu:i il dubbiodelFitandro, (9"del Serlio cerca l'altezza dcllt colomre. Siomile intendimento anche di [opra .r'iJ ued11- to. per˜ non da marauigliarfi.¥ cbe le colomie To[cane fiano dt fette tefte, per la detta occafione. Ma le mifore delle /pii-e, & de i capitelli, & deli-eftante, fono ftate dicbiarite da noi nel terz.!J libto . ..fl.?ci aodicbiar“re q11ello, che intende Vitr. quando egli dice. I Maf'!.Pra le tratti, &fopra iparetifta lo trap.aJ!˜ de inmtuli, cbe_rporE B ti i01 / , 1'DZj, & gro(fi, 11ello afanJer piuf˜ttili, nella fommitˆ piu adorni .per6 /i uede in molti edifici;, chefono alti, & eiettati, che[¥ ordine da baj]˜ Dorico, il di mezo I onico, & il di fopra Co rin thio. Oltr4 di quefio non ci do1temo mara:u.gli.1r ,fe Vitr. trattando di tutte le ragioni delle ma nie,e del fobricare> ba trattato anche delle To[cane: percioche l'.Arcbitettra come hofpite beb be li fieoi p-,.imi alberghi in Etruria, cio in To[can.1, come anche fi legge de gli anticbi .. di quel la effer fiati molti monwnenti, & mclte fobriche genero/. Hora Vitr. dice , che la ltmg1Je zzadelTtmpio deue eflere partita in fei parti, & cinque di quelle /i deono d.ire alla larghezza in mo do,, che la detta proportione della larghez'Za alt.i lungezza del tempio farˆ: fefquiqu1 ma. Olmi Çi quefto u,eole, cbe tutta la l1mghezza fia partita per metˆ,o&o. una/i debbia dare per incbiude re le celle, & raltra la[ciarc allo antitempio. Fatto quefto uuole, cbe fi p,irtifca la larghez.J...adel Tempio in dieci parti, delle quali fe ne habbia a lafciare tre dalla dejlra, 11':r tre dalla finifira, per compartimento delle picciole celle, le quali o fe faranno nella tefta, o pure da i lati,co."'.ne f/itr. llccemia, o rincbiufe con parapetti, o aperte, fecondo t' ufo de'facrifil-ij,lafciaranno quattro p,1rti libere al me-zy del tempio. L4 onde tale proportione dal mezy a ciafi:una dell:: bande f.1rˆ pro- portione fefquiterza, & in queflo modo f“ ba la di/lributione della parte di dentro ¥ ho,.1 quanto itppartirne al colonnato din.in-z..i ,faperai, che per mezy gli anguli de i pareti del Tempio, Jopr.t i quali ftanno le ante, o pilaftri, a dirimpetto ft deono ponerc le ..-olonne, le quali fono termini del la l1mghezza del Tempio. &perche da una cantonata all'altra molta diflanza, per effere lo afpettoareoftilo, cio di liberi intercolunnij; per˜ uuole Vitr. che tra le colonne angulari, ne fiano altre d,,e in modo, che la fronte farddi quattro colonne, &di tre /patii ¥ Et percbe trail pilafrro, & la colo,ma angulare ui molto /patio, & coft tm il parete, &li: colonne di me-zy; per˜ comanda Vitr. che fifoccia un'altra ordine di colonne nel mezy , & cbe quelle fiano dijpoflealloincontro delle prime fottoil porticodelloantite-mpio. La lungbezza, o afrezza di queffr,olonneiterior“farˆ maggiore dc/l'altezza di 'luelle dellafronte quanto puoricercare I'altezza dello arcbitrauedar..anti:Et pare, che per que/toVitr. uoglia, cbe quefte colonne ftano alte fet te tefte,&che l'alte-zza/ipigli;dalla largbe-zzlldel Tempio,la qualefi:i diuifa in tre parti,& d' ,,_ na fi faccia! l'altezza dellecolonne,&quefta altezza partita infettepartine dar:“ una alla groffezz..adelle colonneda piedi: &queftaogroflezza poi diuifa in quattro parti, dimoflrerˆ quantoeffer debbiaraftremata la colonna di fopra ¥ .A me pare , che manchi alcuna cofa nei te/lo di Vitr. an.. dico, che non fe gli difidera piu che tma lettera . in modo, cbe ladoue dice ¥ fl.!!_i in.. terantas,&mediam iedemfuerint, diceffe. qu.e inter antaso. &cofifi ptmtarebbe la lettione. Sf,ttium, quod erit ante c..llasin pronao , itacolumnis defig11etur, ut angulares contl'a ant.ts pa¥áietumextremorum regione collocentur ¥ Etqui,m punto . &poi legga/i. Q!_,ueinter antas, (1"oTer ,.-i----,-.--..--,.--. -medi.1 ..dem fuerint ita diflribuantur .Yitr.o ..ra. dimofiraocomefibannooadifPone,áeole colonone angulari,& le di mezy ne/l,i fronte, e:;... le di J˜tto,o di dentro del pronao .ilcbe cofieffendo, ci leu:i il dubbiodelFitandro, (9"del Serlio cerca l'altezza dcllt colomre. Siomile intendimento anche di [opra .r'iJ ued11- to. per˜ non da marauigliarfi.¥ cbe le colomie To[cane fiano dt fette tefte, per la detta occafione. Ma le mifore delle /pii-e, & de i capitelli, & deli-eftante, fono ftate dicbiarite da noi nel terz.!J libto . ..fl.?ci aodicbiar“re q11ello, che intende Vitr. quando egli dice. I Maf'!.Pra le tratti, &fopra iparetifta lo trap.aJ!˜ de inmtuli, cbe_rporE B ti i01 / I .. o - . I¥ L 5M i .. - oO -r r r r - I o o oo oo o o .--r r o o .... i2 .. - I .. o - . I¥ L 5M i .. - oO -r r r r - I o o oo oo o o .--r r o o .... i2 .. - -o on .. o o o o" " o o oo .. ár "o o " o o () o oo o o o ., o,. r . 00 ¥o o. "o ¥ o o o o,, ˜ o 00 .. o l ti in fuori perla quarta p4rte dell'alteiz-za dela coltmntl J tiot bifogna, che le tefledel!e traui trapaffino oltra il parete per unquarto delt altezza della colonna. ilcbe fa un largo piouere & fimile a qudlo, che egli dirˆ det cauedio Toftano , nel fefio libro : & conforme a 'l"eUo ¥ BB :z. che che egli ha dt:tto nel terzo libro, cbe quefte maniere, areoflil..,& Tofeane ,fono humili, bit.Ife, Žlarghe¥ letefte di quefti trauicelli deono eff er coperte con zfuoi adorname;iti affiffi, che f/'itr. chtam.i, antepagmenti: o pure egli intende gli adornamenti ..e gfiftontifPici de i Tempij: &q11esfo miglioreintendimento: &per dice ¥ Et nelle fronu d1 que Tempij dinanzi fianoaf 6fsi ali antepagmenti, & fopra quelli il Timpano del Frot..tifpicio, che fia di ftruttura, o 1 di'le..no, cio o di muro, o di legname, & fopra quello frontifpicio, il colmo, o col m'e!to, i cantieri, & i tempiali in modo che'! grondale rifponda alla terzera del coper-I to finito. 'Perte..ra, che tertiarium detta, intende f/'itr. tutta quella legatura , o incatenatura, il ,bepartendofi dal colmofi allarga in forma triangolare, & contenuta dalle chiaui, & tra11er {i,& rende la forma compita,& intiera del coperto ¥ Et qui [opra 19 3. ne la figura. & antbe i fono molte inchiauature di traui. & poi la pianta, & lo in pli.tJeUa maniera Tofea114. t Fgll fifˆ andie dc i Tmpij ritondi, de i quali altri fono d'una ala fola fenza Cella, co l˜nnati, altri fono detti peripteri. ..elli, che fi fanno fcnza Cella, hanno il Tribuna,. le, & l' afccfa,per la terza parte del fu? diametro ¥ fopra ipiedifrali uanno le colonne tan to alte , quanto il diametro da gli eftremi pareti de i picdifiali , ma fiano grotfe Ja de ..ima parte dcU\1ltezza loro con i capitelli, & le fpire. lo architraue alto per la metˆ del la grotfezza della colonna. il fregio, & l'altre parti, che ui uanno fopra, fiano comehalltIUoncl. ter'lolibro dellemifurc, & compartimenti ¥. ..giona .. P A Jt áT e.197 ytagionaJ'l'itr.ittquj!o ludg.. de iTempij ritondi,&nefo di due maniere, & dice thealt1ái fo no d'un'ala fola, & gli chiama monoptert ¥ 1tltri fono alati a torno ¥ & gli cfJiama peripteros: & ci lafciaconietturare comefuffe laprim.amz1Jiera d'tm'ala fola, & fenza cella. & pare,checo11tradiflingua ilamonopteros, dd/,peripttr()s, Io dir˜ pcraquellaapratica, che ho tli f/itr. che con la breuitˆ non lafcia dormire, chi lo legge, dir˜ dico come io la intendt1. Faccio adunque ttn giro quanto uoglioa, che fia il Tempio, ritrouo il fao diametro a b. & quello partifo in tre patti, a 1. 2.. 3 ¥ & allarg,0 la fefta quanto una di quelle parti , & pofto il piede nel cent10,faccio un giro dentro delaprimo,i cui urmini fono c. _ae. &tutto lo fPatio che dac. ada. loalafcio a i gradi, & alla falitafal piano dd Tempio, che //1truuio chiama Tribunale,fe non m'ingannoa. partifo poi laacirconferen-zy, del minor giro in dodici parti, per p9rui dodici colonne per li dodici fezni del zodiaco, pcrche io credo, che quel Tempio fenzaparete j“gnificaIJa alcune co- ¥ JŽ del cielo,gli effetti delle quali fono nello [coperto ¥ driz,'!,2 i piedi/la/i a torno, peuiafcttna colonna,& partifo tutto lo JPatio, che tra' l diametro del minor giro in dieci parti,& d' ,ma di qutl le faccio la groffeázza della colonna da piedi, & la colopna altfl dieci tefie, mettendoui i capiteW, &le fPire,loarcbitraue altoper lamctitdellagroffezza della colonnaa. il refto utí alla mifura detta nel te1á.. libro . a q11eftomodo mi p:tre, chefia bella p>áoportione, & fi [alua ti!tto 1ue/lo, che ba detto//itr. ..la pianta , di qtiefl_o Tempio qui [opra. & lo in pi flpotrˆ a,:commodare-á con la feguente mamera, .della quale d1ee Vitr.. Ma, .. P A Jt áT e.197 ytagionaJ'l'itr.ittquj!o ludg.. de iTempij ritondi,&nefo di due maniere, & dice thealt1ái fo no d'un'ala fola, & gli chiama monoptert ¥ 1tltri fono alati a torno ¥ & gli cfJiama peripteros: & ci lafciaconietturare comefuffe laprim.amz1Jiera d'tm'ala fola, & fenza cella. & pare,checo11tradiflingua ilamonopteros, dd/,peripttr()s, Io dir˜ pcraquellaapratica, che ho tli f/itr. che con la breuitˆ non lafcia dormire, chi lo legge, dir˜ dico come io la intendt1. Faccio adunque ttn giro quanto uoglioa, che fia il Tempio, ritrouo il fao diametro a b. & quello partifo in tre patti, a 1. 2.. 3 ¥ & allarg,0 la fefta quanto una di quelle parti , & pofto il piede nel cent10,faccio un giro dentro delaprimo,i cui urmini fono c. _ae. &tutto lo fPatio che dac. ada. loalafcio a i gradi, & alla falitafal piano dd Tempio, che //1truuio chiama Tribunale,fe non m'ingannoa. partifo poi laacirconferen-zy, del minor giro in dodici parti, per p9rui dodici colonne per li dodici fezni del zodiaco, pcrche io credo, che quel Tempio fenzaparete j“gnificaIJa alcune co- ¥ JŽ del cielo,gli effetti delle quali fono nello [coperto ¥ driz,'!,2 i piedi/la/i a torno, peuiafcttna colonna,& partifo tutto lo JPatio, che tra' l diametro del minor giro in dieci parti,& d' ,ma di qutl le faccio la groffeázza della colonna da piedi, & la colopna altfl dieci tefie, mettendoui i capiteW, &le fPire,loarcbitraue altoper lamctitdellagroffezza della colonnaa. il refto utí alla mifura detta nel te1á.. libro . a q11eftomodo mi p:tre, chefia bella p>áoportione, & fi [alua ti!tto 1ue/lo, che ba detto//itr. ..la pianta , di qtiefl_o Tempio qui [opra. & lo in pi flpotrˆ a,:commodare-á con la feguente mamera, .della quale d1ee Vitr.. Ma, l l ! .. O TEM'I'lO Jt,ITO..DO DETr:o 'P_E..l'I'T!JtOS. ) .. .. .. .... !?, yá .A. lt T O. Ma fc il Tempio haucrˆ le ate a torno, liano fatti due gradi, & i picdifl:ali da baffo, dapoi fia pofro il parete deUa cella retirato dal piedeftale cerca la quinta parte della. larghezza, & nel mezo delle porte fí, acciocl1e i fupplicanti,& facerdoci guJrd:udo in htoammirando{“ della diuinic:“, con difegu,dt alcczze al decoro dt ..iatcuo_ono dc iofuoi Dei {i componghino. Le altczz.: dc gli al cari col“ dcono cfiei"e dplicacc, cht a l.,wue, & a tutti i Dei celefli altifsimi {“111 :> f,tbncati; Alla D.:a V eib, al Mare, & alla Terra t“ facciano bafsi: & cof“ le forme de gli altari nel mczo d.. i Tempij conue- nicmi (i difporrano. Poi che in quefio libro llluemo trattato ddle f.tbriche dc i facri luoghi, nel fegueme l“ dirˆ da noi chiaramente delle diflributioni dc duo6hi comm,mi.oLt fomma di quefto ultimo capo come s'habbiano a drizz.:ir.: gli alt.i;áin, pi:,-pm,m: il decoro conueniente alla forza, &al potere di ciafcun,i Deit.“. Dio uoleffe cbe i 110/li-i ha:.1,.:ffero tanto rifj,etto .-il ttero facrificio, & tanta riuerenza ,dli fa nti,quanta ha1,e;1,ino g/1 tzann.itr gentili alla fal[il loro foperftitione. Coniiengono tutti in qr,effo, cbJ deono rtg¥1ud.ue atl'orii:nte, come s' detto di [opra . Vuole .Alberto che gli antichi faceffero l'alt:ire , alto fi piedi, l.zrgo dodici, fopra'l quale fuffe pofto il fimulacro. ?itru. non ci przfc;áiue ,1!tez..1,, m: mJno ado io, c!Je"l fim11lac1" 0 fleffe fopra lo altare. perche Vitr. non b.t'tf'i:bbe detto, che gli altarife,npr..ji mo pofii piu baffi de i fimulacrin. & di fopra nel quinto capo di q11efto libron, h.z dmo ¥ Il ft ,i tl.ut'o, táhefar.“ nella cella rigutirdi incontr.1,fer.1. & no;il, t J:tto ¥Lfin il.tcro, che {.u.i J˜pr.t l.:t!t.ire. fimilm:nte ha propoflo di dire de gli altari dJ i D c:i imrn:malin, acciocbe atta:m,Jt,: ft.wo ordinati alla difj,ofitione de ifacrificij. Er.inad tnpe ilft 1ntacro in .tltro l iogo, t:r p::t em ánente ,che l'altare ¥ I fanti decreti de' noftl'i 'Pont fici, n?tt :wgliono, .che gli altari nell:: cbiefi:fif.:zcciil,lO d'altro, cbe di pietran, & fopra q11elli ui uogliono u;1,1, pietr,t conji:cr.1t.t. 'N_gi fopr.i gli alt,tri ftendemobell.if]“me touaglie, (!l' dinan.. ui ponemo o;ánat1/Ji,ni panni, nt! ci m.:znca,10 i c,ud.:llieri, & le lampade din.tn.. al[aerati/fimo corpo di:! Mft,áo Sign?re, a c:ti per ogni cbiefa de11e i:ff“:rc con{:tcrato un'altare, & quello l"ipos“o rnno tab::r,iacolo d' ccc.:!l:nte l.noro ¥ Vfa¥no anche di porre.f˜pra gli altari le reliq¥tie de i fanti, i11 orn:iti depofiti, co,1 g,á.tnie WJn::;á.itiorir:.oltr.t di quello fogliono i noft,.i h.1,átere IN faogo [ep.ir.tto do 'teJ'i:r:t.w() le u::jl!: J:.rcerdot.ili, i fa;ri libri, & le altre cofe necejfarie a i facrificij, & al ddno c:tlto, & cl11e fl app.uano i Jˆardoti. Q:!.efii luoghi iogli farei doue gli anticbi fitc ::11:tno il poft co. H.t:mo tiricht il Cboro do,ue c.trita- 110 le diuine lodi co:1 fedi conrmiientin, & p.ueti fep:m.tti dz 11á4b d:ll t cl,i::f.i . H t>1,10 le torr i doueappendeno lencamp.1ne noirnJ:itc da attri,cln d.t CiJr/b 1i, p::r chi.un.i;áe il populo alla cb1e[aallebore debite. Q:f,efie torri deono efferi: prop1mionate alla gr.1n,l,1zza d,:d.icbiefa. Vailn.. ..guan_nli,1uaJ;áe,o dt molti anguli,fi11 at luogo do!le fi t11g uo le c.1mp.zne. 1:ti Ji fal/.M d"ixtorn .. 1 cormc1oni,& gliapreno con colonn.iti, acciocln tl fiwio p,JJ.t uf“,¥irr:, & :djl'e fe11tito da lungi ¥ .A quellefi fate o con fi:a!e dritte, o con !tJm tcfn, 0:1::ro con altre ]:dite pi,, com no.le fecondo la inucnrione & fottilitJ dtllo.A,-cbitt:tto .fopr.t i Cmámcioni,:)-l,: apr'tt..iáe :ti :1:1, l.t 'Piramide > .noue..áo la Ct..b.i ¥ Lt 'Piiáam'le di alr:ezz1 In p;áoportíO;lt: fa[J1,i.tlter.i alla ft.l b,i.f":i, OliCro t1 dt lati egual,. La c11b,i,cuppol.t, & l.zntcma fifa con le ragionidett'oper.i ¥ In qru:ftc to;-ri CC ancbe Q._, p '.Aá I{. T O. "lor tterofadi/“ciñ,&/i predica, & fi celebrano i[acri officij,canta11do le diuine l:z:,di & /ifi:ruano I: faC1'0[.1,nte reliquie de ifold.zti dd noftro Sig“lore. [ooho efpoll:o tutte le r:igioni delle facre cJfe de i Dei come mi fot..o (bte hfciate: [áfodi(l:-imo con i fuoi compartimenti gli ordini,& le mifurc,& mi fon 1 forzltO di defcr.i,11:re quanto ho potuto, quelle: che fono di l“gur.:: d1fp1ri, 8: con che d tfaen.t:c tra t fono ..Ž'pa rati ¥ Hor:i. dir˜ de gli altari de i Dei immortali , acciochc attamcnce {“ano ordm:i.ti ali. di/pol“tionc de i facnficij. 'Delfordtnare gli eA.ltari de i Dei. [ap. VlllLi altari riguardino-:tll'Oriente, & 11ano fempre porli piu bafsi dc i liinulachri che faranno nel Tempi-:>, acciocl1e i fupplicanti,& facerdoci guJrd:udo in htoammirando{“ della diuinic:“, con difegu,dt alcczze al decoro dt ..iatcuo_ono dc iofuoi Dei {i componghino. Le altczz.: dc gli al cari col“ dcono cfiei"e dplicacc, cht a l.,wue, & a tutti i Dei celefli altifsimi {“111 :> f,tbncati; Alla D.:a V eib, al Mare, & alla Terra t“ facciano bafsi: & cof“ le forme de gli altari nel mczo d.. i Tempij conue- nicmi (i difporrano. Poi che in quefio libro llluemo trattato ddle f.tbriche dc i facri luoghi, nel fegueme l“ dirˆ da noi chiaramente delle diflributioni dc duo6hi comm,mi.oLt fomma di quefto ultimo capo come s'habbiano a drizz.:ir.: gli alt.i;áin, pi:,-pm,m: il decoro conueniente alla forza, &al potere di ciafcun,i Deit.“. Dio uoleffe cbe i 110/li-i ha:.1,.:ffero tanto rifj,etto .-il ttero facrificio, & tanta riuerenza ,dli fa nti,quanta ha1,e;1,ino g/1 tzann.itr gentili alla fal[il loro foperftitione. Coniiengono tutti in qr,effo, cbJ deono rtg¥1ud.ue atl'orii:nte, come s' detto di [opra . Vuole .Alberto che gli antichi faceffero l'alt:ire , alto fi piedi, l.zrgo dodici, fopra'l quale fuffe pofto il fimulacro. ?itru. non ci przfc;áiue ,1!tez..1,, m: mJno ado io, c!Je"l fim11lac1" 0 fleffe fopra lo altare. perche Vitr. non b.t'tf'i:bbe detto, che gli altarife,npr..ji mo pofii piu baffi de i fimulacrin. & di fopra nel quinto capo di q11efto libron, h.z dmo ¥ Il ft ,i tl.ut'o, táhefar.“ nella cella rigutirdi incontr.1,fer.1. & no;il, t J:tto ¥Lfin il.tcro, che {.u.i J˜pr.t l.:t!t.ire. fimilm:nte ha propoflo di dire de gli altari dJ i D c:i imrn:malin, acciocbe atta:m,Jt,: ft.wo ordinati alla difj,ofitione de ifacrificij. Er.inad tnpe ilft 1ntacro in .tltro l iogo, t:r p::t em ánente ,che l'altare ¥ I fanti decreti de' noftl'i 'Pont fici, n?tt :wgliono, .che gli altari nell:: cbiefi:fif.:zcciil,lO d'altro, cbe di pietran, & fopra q11elli ui uogliono u;1,1, pietr,t conji:cr.1t.t. 'N_gi fopr.i gli alt,tri ftendemobell.if]“me touaglie, (!l' dinan.. ui ponemo o;ánat1/Ji,ni panni, nt! ci m.:znca,10 i c,ud.:llieri, & le lampade din.tn.. al[aerati/fimo corpo di:! Mft,áo Sign?re, a c:ti per ogni cbiefa de11e i:ff“:rc con{:tcrato un'altare, & quello l"ipos“o rnno tab::r,iacolo d' ccc.:!l:nte l.noro ¥ Vfa¥no anche di porre.f˜pra gli altari le reliq¥tie de i fanti, i11 orn:iti depofiti, co,1 g,á.tnie WJn::;á.itiorir:.oltr.t di quello fogliono i noft,.i h.1,átere IN faogo [ep.ir.tto do 'teJ'i:r:t.w() le u::jl!: J:.rcerdot.ili, i fa;ri libri, & le altre cofe necejfarie a i facrificij, & al ddno c:tlto, & cl11e fl app.uano i Jˆardoti. Q:!.efii luoghi iogli farei doue gli anticbi fitc ::11:tno il poft co. H.t:mo tiricht il Cboro do,ue c.trita- 110 le diuine lodi co:1 fedi conrmiientin, & p.ueti fep:m.tti dz 11á4b d:ll t cl,i::f.i . H t>1,10 le torr i doueappendeno lencamp.1ne noirnJ:itc da attri,cln d.t CiJr/b 1i, p::r chi.un.i;áe il populo alla cb1e[aallebore debite. Q:f,efie torri deono efferi: prop1mionate alla gr.1n,l,1zza d,:d.icbiefa. Vailn.. ..guan_nli,1uaJ;áe,o dt molti anguli,fi11 at luogo do!le fi t11g uo le c.1mp.zne. 1:ti Ji fal/.M d"ixtorn .. 1 cormc1oni,& gliapreno con colonn.iti, acciocln tl fiwio p,JJ.t uf“,¥irr:, & :djl'e fe11tito da lungi ¥ .A quellefi fate o con fi:a!e dritte, o con !tJm tcfn, 0:1::ro con altre ]:dite pi,, com no.le fecondo la inucnrione & fottilitJ dtllo.A,-cbitt:tto .fopr.t i Cmámcioni,:)-l,: apr'tt..iáe :ti :1:1, l.t 'Piramide > .noue..áo la Ct..b.i ¥ Lt 'Piiáam'le di alr:ezz1 In p;áoportíO;lt: fa[J1,i.tlter.i alla ft.l b,i.f":i, OliCro t1 dt lati egual,. La c11b,i,cuppol.t, & l.zntcma fifa con le ragionidett'oper.i ¥ In qru:ftc to;-ri CC ancbe 20?, a11cl1e fono gli l,o,.ologi da contrapefi, non conofcittt“ da gli antichi ¥ quefli dimo/lrano di fuoraco11 uno raggiouoltato dalle ruote di dentro, l'horenatu;áali, ifegni & grad1, ne i quali fine ua il Sole, igiorni, & gli afPetti della Luna, la quantitˆ de i giorni, & delle notti, & altre cofeafecondo ilgiudicio, & la uoglra dell'.Architetto. Drieto la cbiefa 01,ero appreffo in qualche lato 11' il cemitero , cl2e flgnifica dormitorio, pere be in quello fi f epelrfceno i morti, che al tempoadella refarrettione s'han110 a fuegliare, &per lefac;-e lettere, ,áhtrna il morire dormire. in que luoghi adun<]HCfi ripofano L'offa, & le cenere dc fidcli, per˜ luogo facro, doue & 11at11rale, &aordinata pietˆ dimoftra la madi-c noflra, che la [anta chiefa nel [epelire i morti. Ma Dio uoglia, che a' noftri tempi non fifacciano {imiti ofjfrij piu prefto a pompa dei uitti, che aconfolatione de i morti. 'l'x!!n cofa l..data, eh t le [cpulturc s1iano nelle cbiefe, pnre egli fl ufa .-z grandezza ne(le capeil.. a 1ue..o con pregio approp-:i..t... e't in lu,;go piu e1:2i!m1te ..e i [acrialt:eri fia _ pongono 1Jepulclm, & s appongono le mcmor1c,i tztolt, gli Ep1.g;ramm1, t Trofcr, & le mjgne de gli ,mtip...f]ˆti, doue Le ur?re rif.Jie di finiffimi marmifl uedeno, & i gloriofi gefli ;n fittere di metallo/i leggono : Coj da eff'er pofle piu preflo nt:l f˜ro, & nella piazza, che nella cbiefe,perche non ui queldecoro,che per ftaw,<..t defcrittonel primo libro, fe be,wi quello della conf! etudine: rna non lodata confuetudine quella. FJcordiamoci adtmque di feruare il Decoro in ogni cofa, & fj;ecialmente ne/l'bonor di Dio, & de i fanti amici faoi, & de i ferui facroflmti deflinati alct!lto di quelli, t:r rinc/Jiufi 11e i mo11afterij, a i quali ,áonueniente cofa ,áhe fi prouedadi commode habitationi, di fjiaci,fi chioflri, & di bei giardini, & ffiecialmeme i iuoghi delle[a cre ucrghi1 fiano flc11ri,alt;,& rimoti da/li ftrepiti,& dalla ueduta delle genti,& per queflo fare l; lo .Arc/Jitetto confideret.í il fine d'ogni fabrica, & cofi prouederˆal bifog110. Etqui fia fine 11t , quarto libro,& alla materia pertinente alla RJligione. Il Fine.del quarto libro, I L Q_V IN T O LIBRODELL'ARCHITETTVRA DI M, V I T R V V I O. S P E o I T A lapar(e,echecraeded:cataeall:treligione,feguitaquella,c/Jeflda al commodo, & opportunitˆ de cittadini. in quefta f“ dimoflr.t la difpofitione del Foro, delle Bafitiche,dello Ei-ario , dell,t Ct,rria, delle prigioui, del Thea tro, & delle cofe pertinenti al Tl,e.-itro , corm: fono le [cene , i porticbi, la gra duatione, de i bagni, delle palefire, t!l' de i luogbi da effercitarfi, & finalmen . te de i portie. Le quali tutte cofe appartengono all' 4o della piu partt, nJ f“. pof-fono chiamare ueramrmte priuate, n; anche publicbe : ma comrmmi, per che le publicl1e io inten derei effer le mmáa, & le difefe, cbe egualmente a tutti f“. rifaifceno: le communi, quelle, che a/1'11fo, & piacere di molti /i deffero. Et le priuate, quelle cbe ad una forte fola di perf˜ne /i fo.bricaffei áo ¥ 'Prepone Vitr. a quefto tratt.imento uno proemio degno di confiderationee. perciochefi rifponde in quella a molte dimande, che fi fo.gliono fare da molti, cbe ogni giorno uanno ragionandodi Yitr. ( per ufare una parola modefta, & non dire cicalando) n hanno letto,.. conf“derato bene quello, che fi troua in quefto autore ¥ 'l'-{..i uedemo chiaramente che Pitr. non J˜lamente h:t confiderato, & ef!aminato bene le cofe, delle quali egli doueua dare molti arnmaeftramenti, ma anchora fi ba propoffo nell'animo di efPlicare, & porgere la dottrina f“,ta con bella maniera, & 11ia r-agioneuole, & con modo al trattamento d'un'arte conueniente. chi 110n ha ueduto l'ordine metauigliofo de i Jitoi precetti? chi non ammira lafcielta delle belle cofe? quale di u1fione , o parte ci manca, che al luogo fiio nonf“a ottimamente collocata? chi leuerˆ, o aggiugnerˆ, cbe bene ftia alcun fuo documento?Et [e egli no11 ha parlato come Democrito, .Ariftoxeno, Hippocrate,o come altro perfetto nella loro profejlione:Egli certa'l'i'iente ha parlato da .Architetto, & ba ujˆto quelle uoci,cbe erano ammeffe,& accettate a i te1r1p;Joi,& quella forma di dire, che fi richiede da chái ,mole infognare: F.t perchequefla11011 miaimaginatione, ho caro, cbe fi legga il ptoemio del prefente libro, di che nefeci auuertito il lettore , nel mio primo difcorj˜ . La doue leggendo noi Vitr. in quefta parte, trouaremo, quanto bo detto, effere ueramente flato fat to da Vitr. con deliberato, & ragioneuol configlio: il quale dimojli-a quanto differentefia lo fc--ri uere le biflorie, ouero ipoemi, dal trattamento d'urt arte : & proua la difficultˆ dcUo infogna¥ re, & non ci lafcia .anche_difiderare il modo difl:riuere i precetti dell'arte; & pe-r˜ dice ¥ Proemio ¥ VnL L T , i quali con grandi uolumi h:mno e fpofio ipenfieri del loro ingegno, ..i pre..etti d..Ile cofe?h_anno certamente aggiunto grandifsima, & mirabil.. riputattonea 1 loro frnttt .:II che uole!fe Id dio o Imperatore, che anche ne 1 . nofrri fiudij quello f“ comportafic; accioche con tale ampiezza: di dire anche ..eI n_olh,pre..etti l'autoritˆ prendelfe augumento.ma que!l:o non, come altripeofa, ifp:dito,perc1oche egli non fi frriue dell'Architettura, come f“ fcriueno le hill:orie, ouc:- 101 Poemi, Ilfenfo di quefle parole t!,che il potere afiw agio fc;áiuere,& ampiamente efPlicare quello, cbe _olge..clloa?:mo,fenza effere obligato a b,-elf.itc“dtdire,fi..ole dare autorit:“, & ;áedito a gliefcr,ttor1,p..rcz..c?:a....adof“40 cia_(cuno ampi,irnentefcriuendo puo amplzi-e, ador,1are, & acco. icweglzfcriw[1101 mmodo, cbe poffinopiacere, & dilettare, & jpecialm:mte q1,ando le co-CC ,. fe I L Q_V IN T O LIBRODELL'ARCHITETTVRA DI M, V I T R V V I O. S P E o I T A lapar(e,echecraeded:cataeall:treligione,feguitaquella,c/Jeflda al commodo, & opportunitˆ de cittadini. in quefta f“ dimoflr.t la difpofitione del Foro, delle Bafitiche,dello Ei-ario , dell,t Ct,rria, delle prigioui, del Thea tro, & delle cofe pertinenti al Tl,e.-itro , corm: fono le [cene , i porticbi, la gra duatione, de i bagni, delle palefire, t!l' de i luogbi da effercitarfi, & finalmen . te de i portie. Le quali tutte cofe appartengono all' 4o della piu partt, nJ f“. pof-fono chiamare ueramrmte priuate, n; anche publicbe : ma comrmmi, per che le publicl1e io inten derei effer le mmáa, & le difefe, cbe egualmente a tutti f“. rifaifceno: le communi, quelle, che a/1'11fo, & piacere di molti /i deffero. Et le priuate, quelle cbe ad una forte fola di perf˜ne /i fo.bricaffei áo ¥ 'Prepone Vitr. a quefto tratt.imento uno proemio degno di confiderationee. perciochefi rifponde in quella a molte dimande, che fi fo.gliono fare da molti, cbe ogni giorno uanno ragionandodi Yitr. ( per ufare una parola modefta, & non dire cicalando) n hanno letto,.. conf“derato bene quello, che fi troua in quefto autore ¥ 'l'-{..i uedemo chiaramente che Pitr. non J˜lamente h:t confiderato, & ef!aminato bene le cofe, delle quali egli doueua dare molti arnmaeftramenti, ma anchora fi ba propoffo nell'animo di efPlicare, & porgere la dottrina f“,ta con bella maniera, & 11ia r-agioneuole, & con modo al trattamento d'un'arte conueniente. chi 110n ha ueduto l'ordine metauigliofo de i Jitoi precetti? chi non ammira lafcielta delle belle cofe? quale di u1fione , o parte ci manca, che al luogo fiio nonf“a ottimamente collocata? chi leuerˆ, o aggiugnerˆ, cbe bene ftia alcun fuo documento?Et [e egli no11 ha parlato come Democrito, .Ariftoxeno, Hippocrate,o come altro perfetto nella loro profejlione:Egli certa'l'i'iente ha parlato da .Architetto, & ba ujˆto quelle uoci,cbe erano ammeffe,& accettate a i te1r1p;Joi,& quella forma di dire, che fi richiede da chái ,mole infognare: F.t perchequefla11011 miaimaginatione, ho caro, cbe fi legga il ptoemio del prefente libro, di che nefeci auuertito il lettore , nel mio primo difcorj˜ . La doue leggendo noi Vitr. in quefta parte, trouaremo, quanto bo detto, effere ueramente flato fat to da Vitr. con deliberato, & ragioneuol configlio: il quale dimojli-a quanto differentefia lo fc--ri uere le biflorie, ouero ipoemi, dal trattamento d'urt arte : & proua la difficultˆ dcUo infogna¥ re, & non ci lafcia .anche_difiderare il modo difl:riuere i precetti dell'arte; & pe-r˜ dice ¥ Proemio ¥ VnL L T , i quali con grandi uolumi h:mno e fpofio ipenfieri del loro ingegno, ..i pre..etti d..Ile cofe?h_anno certamente aggiunto grandifsima, & mirabil.. riputattonea 1 loro frnttt .:II che uole!fe Id dio o Imperatore, che anche ne 1 . nofrri fiudij quello f“ comportafic; accioche con tale ampiezza: di dire anche ..eI n_olh,pre..etti l'autoritˆ prendelfe augumento.ma que!l:o non, come altripeofa, ifp:dito,perc1oche egli non fi frriue dell'Architettura, come f“ fcriueno le hill:orie, ouc:- 101 Poemi, Ilfenfo di quefle parole t!,che il potere afiw agio fc;áiuere,& ampiamente efPlicare quello, cbe _olge..clloa?:mo,fenza effere obligato a b,-elf.itc“dtdire,fi..ole dare autorit:“, & ;áedito a gliefcr,ttor1,p..rcz..c?:a....adof“40 cia_(cuno ampi,irnentefcriuendo puo amplzi-e, ador,1are, & acco. icweglzfcriw[1101 mmodo, cbe poffinopiacere, & dilettare, & jpecialm:mte q1,ando le co-CC ,. fe 104\ ... I /6 I{_ O fefono tali, che tengono i lettorifempreddifiderofi di[apere piu oltra ,'m:z fimi[,: ampiezza, & , libertˆ non cofi foelle in ogni tr.1ttamento ¥ per che fe cofi f“4fe, io non d11b1tarei di ,ton poters ¥ a miei fi,ritti dare ,áon auantaggio autoritˆ, & dput.itione: pero 110n potendo far quefio, io reflo con gran dif“derio di farlo. & perche w:m lo poff.t fore,dice . .. 'P::rc¥ocbe eglinon fi fcriue come I e bi/lori e, ouero “poemi delt.A_tclJi..ett11ra¥ }. I poe..i _fon..pe..famenti dd nojlro ingegno,.. le hiftorieeffempio delle attzom, pero con detti poemi, & bijtone cg/t nfpon,le a quello , che egli ha detto di fopra, penfie;ái dello ingegno, & precetti delle cofe ¥ Drlpoi fe..11itando drmcftra Lti aifferenza, che e tra lo f criuere f hiftorie, & ipoemi, & il tratt.ire dell'.Architettura. . Le hiflorie da fe t-:ngono i lettori, perche hanno uaric cfpcttattoni di cofe nuoue. & le .mifure, & i pi ccli de i ucr{“ de i poemi, & la fcidta difpol“tione delle parole, & delle fcn.tenze tra le perfonc, & la di!l-inta pronuntiatione dc i uer(“ conoluGnghc conduceno i fentimcnti di chi legge, (nz:i offcfa in fino all'ultimo dc gli fcrilli. ma quefio non ti puo_fare nello fcriuere del!' t\ rcbitcttura . Ll bifioria diletttt, pcrcb'! appo.-tafempre cofe nuoue, delle quali ne l'animo noft.rc fempreettatiom :fr cofe 111,oue,;_'fr,, co dolc.:z..idi parole tir.ire gli ,wimi fin' al fine. Et m: mtde i.i c.wfa dicendo.dPer, he I t1<.>caboli na,i da Il.i pwpria nccclmˆ dell'arte con inu!ítato parlare ofrurano Ui11tdligcnza.no11 ell..ndo Aunque quelli da fo manifdl:i, & non efl..ndo anche efpoHi, &.hhriinomi di qudli udla pt:it1ca, & nella confuetud“ne, & uagando molto le fcrittu . 1,: dc.i p,rccctti, (e non li I ifiringcno, & con po..he, & apr.:ne fontcnze non (i dichiaranoo-J1unmdoui irnpedimento la .molcitudinc, & la fr equeoza dd par l.irc,rcndeno dubbiofc lern1:mi. d.i lettori.oq..;rtt' uf.1 i proptif 11oc.1boli, iqrial“ n:Jfc:eno d,1!1.a neceffid delle cofe¥ per˜ bifogna primadff.o,i:,-e p_artit,ui.cflte come fi cbi,im:wo lr: cofe, e:,.. come dicono ifilufofi. Il quid nomini.r. QJ_,e)] a p_; op,-:tˆ de'11ocabol1 rcr:de ofcuro ilfentmmto di cbi leg,i;e . E:mi aucbe rm'alt;-a dijficHlt: t.., cbe uafce 11cl modo del dire; perche non . lecito nello i11Jgn.:zre rm'.A;-te, amplia;-fi, & uf.za ::ircuiti di pmállre, perche non Ji fi,1r,áebbe mai, & tirando[: la cofa in lungo rum fi fornirebbedJill;i mcrtJO;ái,1, nll.1 cp:tle fi cvil'tiene con l.-i breuitˆ, & co;i l'ordine po;:..ere ,tiuto. Bifogr.a adundettatiom :fr cofe 111,oue,;_'fr,, co dolc.:z..idi parole tir.ire gli ,wimi fin' al fine. Et m: mtde i.i c.wfa dicendo.dPer, he I t1<.>caboli na,i da Il.i pwpria nccclmˆ dell'arte con inu!ítato parlare ofrurano Ui11tdligcnza.no11 ell..ndo Aunque quelli da fo manifdl:i, & non efl..ndo anche efpoHi, &.hhriinomi di qudli udla pt:it1ca, & nella confuetud“ne, & uagando molto le fcrittu . 1,: dc.i p,rccctti, (e non li I ifiringcno, & con po..he, & apr.:ne fontcnze non (i dichiaranoo-J1unmdoui irnpedimento la .molcitudinc, & la fr equeoza dd par l.irc,rcndeno dubbiofc lern1:mi. d.i lettori.oq..;rtt' uf.1 i proptif 11oc.1boli, iqrial“ n:Jfc:eno d,1!1.a neceffid delle cofe¥ per˜ bifogna primadff.o,i:,-e p_artit,ui.cflte come fi cbi,im:wo lr: cofe, e:,.. come dicono ifilufofi. Il quid nomini.r. QJ_,e)] a p_; op,-:tˆ de'11ocabol1 rcr:de ofcuro ilfentmmto di cbi leg,i;e . E:mi aucbe rm'alt;-a dijficHlt: t.., cbe uafce 11cl modo del dire; perche non . lecito nello i11Jgn.:zre rm'.A;-te, amplia;-fi, & uf.za ::ircuiti di pmállre, perche non Ji fi,1r,áebbe mai, & tirando[: la cofa in lungo rum fi fornirebbedJill;i mcrtJO;ái,1, nll.1 cp:tle fi cvil'tiene con l.-i breuitˆ, & co;i l'ordine po;:..ere ,tiuto. Bifogr.a adundáamente publica fi po/Ja chi:zm.1re,a& doue fiano i l¥,ogl1i doue fi trattano le ca11fe cit11lr, & i tribunali de'giudici, & le corti, ifenaati, do11e fi confitltano le cofe difl,1to, oltraagli fPettacoli, che fi fanno opei-diletto, o per d10- tione. Tratta ad,mque Viti-. della difPofitione del Foro pi-iucipale. Ma per ifPcdirmi di quelle pia-z"IJ,. cbe fono f p,1rfe per la citt,“ , dico, cbe gli .z11cicb1 le chiamarono Trim1 : & benche Tr1- t1io , &f2!!,1driuio fi.1no luoghi, do:,e fa11no capo tre o quattro rie : nondimeno cbiamarono Ti-iHtj anche quelli luoghi aperti, & fP,1tiofi, do11e fi rai,nauano molte perfone d'una contrata: douefi puo dire, che Triuifl fi:z una p1cciol,1 piazza . la quale cbi ornai-e 11ole!Je, prendendo la for- 111.1 d-'ll:t principale, fi farcbber.o due cofe, prima i porticbi d'intorno ,f emplici al meao, fe 11ou duplicati : dapoi s'entre-rebbe in quelle, pei-arcbi pofti a capo delle mea; percbe il portico di Ji1a n.i tura ba del grande: Et 11edereapo1 in tcf/a d'una bella/fra da uno arco Trioufole Jmáebbe cof:t & diletteuolc, & bonoi-euole. come per 11iuo effempio ci poteua dimoftra;-e la citt.“ di R,_ oma . perche lafronted'un'arco a capo un,iflrad" ,fa parere quella piu bella, & lo enti-ai-e nella piazza perrm'arco, fi p,1rei-e l..i p1.iz za m.iggiore. Tre 110/te formo un'atco per l'oi-dina1áio, & perá quello di mezy pa/Ja11a il Trionfante, & il faldato, & pe1ágli altn pajfauano quelli, che i11contra!(. ino, om:ro :tccomp..ig1w1ano co,, .t'legrezza il Trio11fo. Le mfr"'e de gli arcbi dipe,1de110 dal [ape;-e dello .Arcbitr:tto ¥ ouero fi potr,mno cauai-e da gli archi anticbz, & d,1l fŽflo capo dell'ott:mo libro di .Alberto. & molti ef]mpz fi poj]˜no hauei-e da gt.. are bi, che j˜110 in :f\Oma, dii-impetto alL1 chic:fa di f.wt,1 Ataria alle radici del c.rmpido,e,l!o ¥ E' l'arco di Settimio Seue-ro tra i belli, che f“ano fta1i f.ut1, do1:e /0110 fta.te [colpite le 11ittoric al.itc ,on i Trofei,. & 1 fimul.1cri delle b.ut.z...lie tcrreflri , & nauali , con i glorio/i titoli delle imprefc ¥ Et fc bene pare , cbe prima d fulfei-o de gli archi, come egli fi uede j“-a la uia lat,i , & la minerua 11n'arco fhietto dt:tto Camillo , non dimeno quello , cj-alt;-i al'ch1 ft flim.t , che non f,..'feto per Trionfi , ma per ponei-l!i qualche fl.1tu,1 ¥ m.z io L"ggo11e i(.zcri lib;ái, clJeS.zátl dopo tm.rnittoria, fi dr1z:5.˜ rm'arco , peralo 111,tle egli p.ifi˜. Dinan'.{j_ allo ai-co di Settim;o c1.z ,ma colonne!ii,u;z.1t:1. d:: zii ,rnticbt m.:t.t jlulant :, pci-cbca_amm1Ja11a fi:o,-i gr .znJ1(j“1,ui copia d'acqw: O'l-"' De/Foro. Cap. l DGreci fanno il Foro inluogoquadrato,con ampijf..imi, & doppi portichi, & con fpdle colonne, & con architraui di pietra, o di marmo gli adornano. & di fopra ne i palchi o talfelli fanno i Juo hi..a palfcggiare. Ma nelle cittˆ d'Italia non li deuc fare il Foro con la 1!Ycáamente publica fi po/Ja chi:zm.1re,a& doue fiano i l¥,ogl1i doue fi trattano le ca11fe cit11lr, & i tribunali de'giudici, & le corti, ifenaati, do11e fi confitltano le cofe difl,1to, oltraagli fPettacoli, che fi fanno opei-diletto, o per d10- tione. Tratta ad,mque Viti-. della difPofitione del Foro pi-iucipale. Ma per ifPcdirmi di quelle pia-z"IJ,. cbe fono f p,1rfe per la citt,“ , dico, cbe gli .z11cicb1 le chiamarono Trim1 : & benche Tr1- t1io , &f2!!,1driuio fi.1no luoghi, do:,e fa11no capo tre o quattro rie : nondimeno cbiamarono Ti-iHtj anche quelli luoghi aperti, & fP,1tiofi, do11e fi rai,nauano molte perfone d'una contrata: douefi puo dire, che Triuifl fi:z una p1cciol,1 piazza . la quale cbi ornai-e 11ole!Je, prendendo la for- 111.1 d-'ll:t principale, fi farcbber.o due cofe, prima i porticbi d'intorno ,f emplici al meao, fe 11ou duplicati : dapoi s'entre-rebbe in quelle, pei-arcbi pofti a capo delle mea; percbe il portico di Ji1a n.i tura ba del grande: Et 11edereapo1 in tcf/a d'una bella/fra da uno arco Trioufole Jmáebbe cof:t & diletteuolc, & bonoi-euole. come per 11iuo effempio ci poteua dimoftra;-e la citt.“ di R,_ oma . perche lafronted'un'arco a capo un,iflrad" ,fa parere quella piu bella, & lo enti-ai-e nella piazza perrm'arco, fi p,1rei-e l..i p1.iz za m.iggiore. Tre 110/te formo un'atco per l'oi-dina1áio, & perá quello di mezy pa/Ja11a il Trionfante, & il faldato, & pe1ágli altn pajfauano quelli, che i11contra!(. ino, om:ro :tccomp..ig1w1ano co,, .t'legrezza il Trio11fo. Le mfr"'e de gli arcbi dipe,1de110 dal [ape;-e dello .Arcbitr:tto ¥ ouero fi potr,mno cauai-e da gli archi anticbz, & d,1l fŽflo capo dell'ott:mo libro di .Alberto. & molti ef]mpz fi poj]˜no hauei-e da gt.. are bi, che j˜110 in :f\Oma, dii-impetto alL1 chic:fa di f.wt,1 Ataria alle radici del c.rmpido,e,l!o ¥ E' l'arco di Settimio Seue-ro tra i belli, che f“ano fta1i f.ut1, do1:e /0110 fta.te [colpite le 11ittoric al.itc ,on i Trofei,. & 1 fimul.1cri delle b.ut.z...lie tcrreflri , & nauali , con i glorio/i titoli delle imprefc ¥ Et fc bene pare , cbe prima d fulfei-o de gli archi, come egli fi uede j“-a la uia lat,i , & la minerua 11n'arco fhietto dt:tto Camillo , non dimeno quello , cj-alt;-i al'ch1 ft flim.t , che non f,..'feto per Trionfi , ma per ponei-l!i qualche fl.1tu,1 ¥ m.z io L"ggo11e i(.zcri lib;ái, clJeS.zátl dopo tm.rnittoria, fi dr1z:5.˜ rm'arco , peralo 111,tle egli p.ifi˜. Dinan'.{j_ allo ai-co di Settim;o c1.z ,ma colonne!ii,u;z.1t:1. d:: zii ,rnticbt m.:t.t jlulant :, pci-cbca_amm1Ja11a fi:o,-i gr .znJ1(j“1,ui copia d'acqw: O'l-"' per eflingHere la fete di quell!, cbe entumano nello anfitheatro di Ti(o, che era uicino. L'arco Domu; ano ,(u la ftrada Flamminia nel capo della ualle Maraa, 11erfo il c'4mpidoglio ¥ quello arco boz'l,i, ,J de:to di Tripoli. Fu drizzato a Domumo, & iui la f,1.1 11atur.1l foráma conforme a q1lttt.t, che fi uc1.. n..lle r;..cdaglie.. .M,i q11ell'a..co, ..he h..ggi ft chi,ima l'.1..c? di S .Vito, che ritornando f“1 la u1a Ttburtma,fi drce cbe fuf arco di Galieno Imperatore; tl1uale f“crede che gli fu!Je d;-izz ato pite preflo per qu..dche illuftre beneficio, che per Trionf˜ ¥ Ma di tutti gli archi per eterna memoria della uendetta,che fece Iddio pe;á m.. dt Tito -contrai Giudei , lo arco di Tito, pt ornato di titoli, & di jpoglie, cbe fia. net cui ftontijpicio fi legge. Sen. pop, l\?m, diuo Tito dizd VefPafiani F. VefPafiano .Augufto ¥ Dall'ima parte [colpito il carro detiiua, piu al propofito l,1 qu,1.drata, per che tutte le parti,fintqrno. banno pir, uici11anza al centro, et gli fPett.uon uedeno pi.1 egualr11cnte ti tutto. perJ io "1..fio qt:efla confiderat1one a chi legge. Eá per˜ neceffe;áio fare il Foro fecondo La molt1t//dme delli:gentf, accioche non ft conuenga fare quell, ; che fece .Aug¥,;1o. il quale fece fate u11 Foro apprt:Jl˜ due, cbt: ui er.;no per la moltitudine de gli h11omi11i, & de i litiganti, & lo fece p.;cciolo, per non dttr noia a I p,itrorii delle c,rfe 11icjne. ¡-!!,e/lo Foro er.i la doue fono bora gli h<,rti dietro a Morfo rio, & alla cbie(a difanta Martina. & fu fiato con moltaftetta.fi ordin˜, dn: qu.fai fi ti"ait affero i giudicijpub lici, fi a!Jorriffi:ro i giudici, (:r anche fi raunttffe il fenato per crmfultarc dellt.: gt!erre, & de i Trionfi. & cbe quiui i uinciJori capitani poneffero le fPoglit: de i loro trioi,fi. IJt:bbe queflo Foro due belliflimi porti chi, & fu ado-,nato di cofe raritJime. ma che non rubia il Tempo? che non di/lrugge la gtrerra? che non muta I.i gente? Q{,eflo, & altri Fori, come che molti fia n.oftatt bdlif]“mi,o fono ,áaduti da fe, o gettati a terra d.1 nimici,o tram1ttati in altre fabrhábe. F ace11a110 i porti chi molto ricchi, & grandi, & cortfJtu.,ordini di colonne , l'ufo de i q11ali era per fiiggire le pioggie,& paffeggiare, & fuggire ogni noia della grauez.:z-4 dello áacre, & del So=. le. cl,iamauanft dalla loro grandez..za miliar;i, o ftadiarq. & dalla lor maniera Dorici, Co;-inthij, Ionici, To[cani, o .Sotterranei, & altri erano confe,árati a i Dei ¥ erano in fomma ornamenti delle p:.-izz.: merauigliofi. B C1fria. e 'Piazza dinanzJ alle carcere. D 'Piazza in:mzJ alla Cecca. G Bajilica ¥ .A Le aie del 'Pallazz.!>,nel rnezy e il Foro,& d'intorno le botteghe. DD I<:>o'I elo ..jE> - c.J:lti, a t.1 o O 9 O O o e O ei .. o Q e> O 4> et e Q Q .. (>l'l ¥ I<:>o'I elo ..jE> - c.J:lti, a t.1 o O 9 O O o e O ei .. o Q e> O 4> et e Q Q .. (>l'l ¥ L l .. Il o . .. u:ᥠ.. ¥ o o o¥¥¥¥¥ ¥o ¥ I o .,___ 1:10 O O ¥ O O
  • T) :!. (L D t .DE7'{,t . OtLL...t IAStLlC...t. . OtLL...t IAStLlC...t. leI B Jt báQ. 14.Le colonnc+Clifopr.a (mno;per la quarta p:me meno dell: colonne di fotto:pcrchc iee<0fc inferiori rif petto al:Pcfo, che po han o, deono clfere pm ferme, che le dt fopra. & anche pcrchc bifogna imitare la natura delle nafcenti cofe, come ne gli Alberi ritondi, come lo Abetc,i1 Ciprelfoe, il Pino, dclii quali non ne alcuno, che non lia piu groffo dalle rndie:i, ma poi crcfrendo con naturale refl:rignimemo di fopra a poco a poco peruicne. alla fommitˆ: fc adunque la natura delle nafcenti cofe coft richiede, drittamcnte li.ordina, he le parti di fopra !“ano,in larghezza,& grolfezza piu rifi:rette delle inferiori, 'Bello auuertimento quefio di Vitr .neloprefente luogo ¥ uuole egli che fe uorremo fopra le colonne. del portico porre altre colonne, & leuare la fobrica con piu ordini di taffelli, o folari, chefi auuertifca di fare le colonne di fopi-a piu fottili la quarta parte delle colonne di fotto..:& piglia /o effempio da gli alberi, che da piedi fono piu grofti, (!r uanno egualmente a/Jottigliandofi fi,. ,alla ciriui ¥ Ben douemo auuertire, che' l p;áimo ordine era Dorico, it fecondo Ionico, & il ter ..o Corinthio, & che non feguitao, che fe le colonne di fotto fono la quarta parte piu groffe delle _co:lonne di fopra, che ancbc fzano in altezza maggioti la quarta !'arteo, percbe fe la colonna Do.ricaodi fotto, di piedi quattro di diametro effendo Dorica,fara alta piedi 1mitiotto ¥ la di f opra, che farˆ Ionica,fe bene farˆ un quarto meno gro/Ja della Dorica, cio tre piedi, non farˆ per˜ un 'luarto minore, d' altezzf della colonna di fotto, percbe farˆ di otto Diametri & mezo, chef ono piedi v.cntiquqttro,& mez_p. & fe bene anche fuffero tuttigliordini d'uno iftefto genere; bifogneria, che la colomia di fotto non fffe piu gro/Ja dal piedi, di quello, cbe la colonna di fotto nella cima,dotte fifa la contratt11ra,accioche la colonna di [opra fi pofaffe ful uiuo.ben uie11e anche ral(cáz:zy d..lla colonna minore, ma non la quarta parte. per˜ bifogna auuerti;-e a qttello che dice Yitr. Io pone;ᘠqui fotto la pianta del Foro latino, lafciando al giudicio, & piacere aaltri ilocon. federare, &.diftegnare il Foro de' Greci, Le aaGli('.he fi:100 congiunte al Foro nelle parti piu calde, che lia pofsibile, accioche inegociator.i il ucrno fenza molelfo. di c:miu.i tempi a quelle pofsino transfcr“rli. & lelarghezze di quelle non liano minori, che per la terza parte, n maggiori, che per la metˆ della lunghe22a,(e la natura del luogo non impedir:“, ouero non i sforzerˆ a mutar mifura di compar.timento. Ma fe'l luogo farˆ piu ampio in lunghezza pofie fiano ne gli cfl:remi le Chakidiche,come nella Giulia Aquiliana. Douemo auuertire, cbe Vitr.col Foro ,ibbraccia le Bafilicbe, f'[!,rario, il_ Carcere , & la Curia. percberitr.bauendo trattato delle Bafilicheo, dello Erario, del Carcere, & della Curia,dice al ter,;zy capo feguente. I Q_ff,ando farˆ fornito il Foro, bi[ogrta eleggere il luogo molto fano per 'gli !J,ettacoli ¥ i Ecco che il Foro abb;-acciauale dette cofŽ. per˜.mi pare, che in una fola pi1111- ta, fi do11eria tapprefenrare il Foro con la Ba.fili ca, lo Erario, la Curia,& la prigione. Baftlica, feuolemo inrerpl'etare il nome ,fuona cafaregale.& in quella ft foleua tener ragione a coperto, &trattar/i an.che di grandi, & importanti negotij. fcriue 'Plutarco cbe 'Paulo Emitio fpefe da nouantamilafcudi, per quanto fifa conto, in una Bafilica, laquf!.le eranelomez.. del Foro. credeno alcuni, che quella Bafiliafuffe tra la chiefa di fanto .Adrianoo, & il bel Tempio d“ Fauftiua. vuole Vitr.cbe le Bafiliche fjm;o pofte in luoghi caldiffimi, & int..nde per luoghi caldi.ffi, ni, quelli, cbc fono uolti dallo .Aquilone.. & dal Sc:ttentr“one, come egli e/pone nel decimo capo del pre[cnte libro. & Vuole che la Baftlica babbi a non fo che da fare col Tempio, ma non per3 .in modo cbe fole dia que/Ja grandezza, perche molto piu degn4 cofa il Tempio della Bafilica. In quanto adunque la Bafilica tiene un:i c,erta conueniewz a col Tempio , ella j“ uf urpa molte ragioni del Tempio. & pe,.˜ Vitr.dirˆ qui appre/Jo, che le ragioni de gli .Architraui,/regi,& goc ciolatoi fi piglieranno dalla fimmctria delle colonne , come ha dic biarito nel terz_p librQ, I.a Bajjlica adunque imita pitt p;-efto, cbe pareggi il Tempio. Vuole r,Alberto, che per .la moltitudi11e de i litiganti, pel',li notai, & f crittori la Bafiltca fia molto piu libera , molto piu aperta, & lzm1inofa, accioche gli attocati, & i clienti cercandoft l' tm t'altro,ft poffino in un giro i oc-. ,bie l I á1leI B Jt báQ. 14.Le colonnc+Clifopr.a (mno;per la quarta p:me meno dell: colonne di fotto:pcrchc iee<0fc inferiori rif petto al:Pcfo, che po han o, deono clfere pm ferme, che le dt fopra. & anche pcrchc bifogna imitare la natura delle nafcenti cofe, come ne gli Alberi ritondi, come lo Abetc,i1 Ciprelfoe, il Pino, dclii quali non ne alcuno, che non lia piu groffo dalle rndie:i, ma poi crcfrendo con naturale refl:rignimemo di fopra a poco a poco peruicne. alla fommitˆ: fc adunque la natura delle nafcenti cofe coft richiede, drittamcnte li.ordina, he le parti di fopra !“ano,in larghezza,& grolfezza piu rifi:rette delle inferiori, 'Bello auuertimento quefio di Vitr .neloprefente luogo ¥ uuole egli che fe uorremo fopra le colonne. del portico porre altre colonne, & leuare la fobrica con piu ordini di taffelli, o folari, chefi auuertifca di fare le colonne di fopi-a piu fottili la quarta parte delle colonne di fotto..:& piglia /o effempio da gli alberi, che da piedi fono piu grofti, (!r uanno egualmente a/Jottigliandofi fi,. ,alla ciriui ¥ Ben douemo auuertire, che' l p;áimo ordine era Dorico, it fecondo Ionico, & il ter ..o Corinthio, & che non feguitao, che fe le colonne di fotto fono la quarta parte piu groffe delle _co:lonne di fopra, che ancbc fzano in altezza maggioti la quarta !'arteo, percbe fe la colonna Do.ricaodi fotto, di piedi quattro di diametro effendo Dorica,fara alta piedi 1mitiotto ¥ la di f opra, che farˆ Ionica,fe bene farˆ un quarto meno gro/Ja della Dorica, cio tre piedi, non farˆ per˜ un 'luarto minore, d' altezzf della colonna di fotto, percbe farˆ di otto Diametri & mezo, chef ono piedi v.cntiquqttro,& mez_p. & fe bene anche fuffero tuttigliordini d'uno iftefto genere; bifogneria, che la colomia di fotto non fffe piu gro/Ja dal piedi, di quello, cbe la colonna di fotto nella cima,dotte fifa la contratt11ra,accioche la colonna di [opra fi pofaffe ful uiuo.ben uie11e anche ral(cáz:zy d..lla colonna minore, ma non la quarta parte. per˜ bifogna auuerti;-e a qttello che dice Yitr. Io pone;ᘠqui fotto la pianta del Foro latino, lafciando al giudicio, & piacere aaltri ilocon. federare, &.diftegnare il Foro de' Greci, Le aaGli('.he fi:100 congiunte al Foro nelle parti piu calde, che lia pofsibile, accioche inegociator.i il ucrno fenza molelfo. di c:miu.i tempi a quelle pofsino transfcr“rli. & lelarghezze di quelle non liano minori, che per la terza parte, n maggiori, che per la metˆ della lunghe22a,(e la natura del luogo non impedir:“, ouero non i sforzerˆ a mutar mifura di compar.timento. Ma fe'l luogo farˆ piu ampio in lunghezza pofie fiano ne gli cfl:remi le Chakidiche,come nella Giulia Aquiliana. Douemo auuertire, cbe Vitr.col Foro ,ibbraccia le Bafilicbe, f'[!,rario, il_ Carcere , & la Curia. percberitr.bauendo trattato delle Bafilicheo, dello Erario, del Carcere, & della Curia,dice al ter,;zy capo feguente. I Q_ff,ando farˆ fornito il Foro, bi[ogrta eleggere il luogo molto fano per 'gli !J,ettacoli ¥ i Ecco che il Foro abb;-acciauale dette cofŽ. per˜.mi pare, che in una fola pi1111- ta, fi do11eria tapprefenrare il Foro con la Ba.fili ca, lo Erario, la Curia,& la prigione. Baftlica, feuolemo inrerpl'etare il nome ,fuona cafaregale.& in quella ft foleua tener ragione a coperto, &trattar/i an.che di grandi, & importanti negotij. fcriue 'Plutarco cbe 'Paulo Emitio fpefe da nouantamilafcudi, per quanto fifa conto, in una Bafilica, laquf!.le eranelomez.. del Foro. credeno alcuni, che quella Bafiliafuffe tra la chiefa di fanto .Adrianoo, & il bel Tempio d“ Fauftiua. vuole Vitr.cbe le Bafiliche fjm;o pofte in luoghi caldiffimi, & int..nde per luoghi caldi.ffi, ni, quelli, cbc fono uolti dallo .Aquilone.. & dal Sc:ttentr“one, come egli e/pone nel decimo capo del pre[cnte libro. & Vuole che la Baftlica babbi a non fo che da fare col Tempio, ma non per3 .in modo cbe fole dia que/Ja grandezza, perche molto piu degn4 cofa il Tempio della Bafilica. In quanto adunque la Bafilica tiene un:i c,erta conueniewz a col Tempio , ella j“ uf urpa molte ragioni del Tempio. & pe,.˜ Vitr.dirˆ qui appre/Jo, che le ragioni de gli .Architraui,/regi,& goc ciolatoi fi piglieranno dalla fimmctria delle colonne , come ha dic biarito nel terz_p librQ, I.a Bajjlica adunque imita pitt p;-efto, cbe pareggi il Tempio. Vuole r,Alberto, che per .la moltitudi11e de i litiganti, pel',li notai, & f crittori la Bafiltca fia molto piu libera , molto piu aperta, & lzm1inofa, accioche gli attocati, & i clienti cercandoft l' tm t'altro,ft poffino in un giro i oc-. ,bie l I á1 .Q..., P 1 '{, T ... '-15 &'l1“o ue-dere ¥ Gli antiechi aggieunfero alle Bafilicl,e uno, & dueTribunali,1mo, & due portichi. Sia adunque la largheÇa con la lunghe-zza in proportione fottofefquialtera, oucro fottodoppia & quefto quando non cif.1d impedimento dalla n:itur.:i, ('l" flto delluogo. pc-rche in quel cafo, effendo illuogo piu lungo,uuole Vitr .che neegli cflremi fl facciano le Chalcidiche:l' .Alberto legge auf“dica,et uuole che Caufidica fla una aggitmt!t alla lunghezza dellaBaj“lica in forma della lct (era.T. per traue;fo delle tefle doue Jlauano gli auuocati,& caufidici a difputarc le ca11fe. T1¥ouaji. he chalcidicu una forte di edificio detto dalla cittˆ Chalcidia,cbc lo tfaua,&che era g;áande et !Juttiofo;& forfe Vitr .intende qutfto,che fi aggiunga alla Bafilica,quando il luogo farˆ piu lrmgo, di queUo,che porta la prop()rtione della larghezza alla lungbeá'ZJ._a ¥ ..,litri intendeno I.i Cecca,del-á la quale Vitr. non ragiona altroue, che luogo doue fi batte la moneta, & forfe mi piacerebbe quefla efl!ofitione, quando la Ceccanon face!Je firepito, cbe “mpedifce quelli, che difendeno, & trattano le caufe 1Jella Ba{ilica. il Filaniro adduce delle autoritˆ,che confermano,che ch.zlcidica r:rano edif“cijgrandi .per˜ iomi ac,áofloalla opinionfua ¥ &quello ef[empio, cbe dice Vitr. come nella Giulia.AqHiliana,io credo, ,che Vitr. intenda d'una Bafilica fatta nel Frmli,doue inuernaua Cefare ;percbe alcuni tefti banno. Vi/1.i..,{quiliana. & di .Aquil“o fi tro.. tmii memoria irimarmo nel p,.fali, cbe io ho ucduta, & fi trouano i zeeftigi a.alcune Therme. Le0colonne della Bal“lica l“ano tanto alte,quanto fono larghi i porrichi; ma il portico fia terminato per un terzo di quello, che deue effere lo fpacio di mezo. Se la l.4rgb.ez:..zt del portico f,m“ di dieci piedi, fiano le colonne dieci piedi, dico per cffempio, &per la largbczzadelportico s'intende lo fjwio, che dalle colonnealpa-rete. Et poi uuole, che il portico fla tanto largo, che egli Jía d'un ter zy della larghezza di mezy, cio qu.-into farˆ il corpo della Bafilica rijlrctto da i pareti prendafl un terzy, & di quello fifaccia la largbe-zza del portico ¥ Le colonne di fopra fiano minori di quelle di fotto , fecondo, che detto hauemo di fopra. Jl parapetto, che tra le colonne li1periori, & inferiori fimilmemc pare, che fia di douer effer per la quarta parte meno delle colonne di fopra, accioche quelli, che c:imin:ino fopra'l palco della baf“lica, non fiano ueduti da i negociatori. Gli architraui, i fregi ,i gocciolatoi fiano prd“ dalla fimmetria delle colonne,come hauemo detto nel terzo libro. Lato deUq Bafilica , & ua congiunta la lettera .A. diquefla /igur,i con la lettera B. della .A.nteccdente. .. 13 Ne meno di dignitˆ,& bellezza polfono haucre i companimcnti ddlc ba(“Jichc di que' . l:t maniera come io ho pofio, & lm1uto e ura che (i faccia nella colnni:i Ginli:i d, I ano: I< ('roporti, "1.., .. m“furc dc:112 quale fono in quefio modo ¥ La tdl ugginc di mczo t1 a le co á . !onne .. 'I' I '1\, T O. tonne lunga piedi cento & uenti, larga fdfJnta, il portico'. fuo d'intorno fa tcfiugginctra i pareti,..; le colonne, largo piedi ucnti. Lecolonne erano dalla parte di dentro,& fofte11e1tano la tefhggine, ma il portico era di fuori a torno, & eraferr.1to di parete, comefi 11eder:i poi. Le colonne di altezza continuate con i capitelli piedi cinquanta alte, & grotfc cinqueHaucndo di dietro le pilafiratc alte piedi uenti, larghe due, & mezo,grorfe uno, & mc::zo, le quali riceucno le traui, che fofl:entano i canteriJ, & i coperti dc i portichi, i ,311ali fono fottopofii piu bafsi alla tefiugginc. Cli altri fpatiJ tra le traui dc i pilafiri, & delle colon ne per gli imcrualli delle colonne fono lafriati a i lumi: quattro colonne fono nc::11:i largheu: i della rcfiuggine ponendoui con quelle le angulari dalla dcfira, & dalla finiflraa. ma nella lunghezza profsimaaal Foro,pur con leansulari ne fono otto, ma dall'altra parre con le angul.ui, fei,perehc le due di mezo in quella parte non fono poHcacciochc non im pedifc:mo l'afpctto dclJo antitcmpio, del Tempio d'Augufio,il quale pofto in mczo del parete della Ba fili ca, & guarda per mczo'l Foro, & il Tempio d1 G ioue. Qf_..ando Yitr. dice; &gli altri JJ,atij tra le traui de i p1laftri, & delle colonne, per gli interco ôtrm.. ,fono l.ifciati a i lumi. intende gli Jpatij, cbefono tra'locopt:rto del portico, & il tetto della teftuggine. & le colonne alte cinqtt..wta piedi erano Corintlne. Euur anche il Tribunale in quel Tempio meno di figura femicircofare, & lo (patio di quello ndla fronte di piedi quarantafd , & la curuarnra di dentro di piedi quindici,:iccioche quelli, che fidfero dinan..i a i magillrati non impedilfero i ncgocianti nella Bafilica, fopra le colonne fono d¥intorno gli architraui fatti di tre pezzi di due piedi l'uno incatena ti, & quelli ddlc terze colonne, clu: fono nella parte d'intorno a i pilafiri, che fi ftendenodallo antitempio, & toccano dalla defira, & dalla f“nillra il fcmicircolo ¥ 'P::r l.: t.-:.. colon11cc3li intt:ndequelle, trai e qtudi eranole1111te lt due dimezo, per dare ueduta allo ,-intitempio di .Augufto. pcrcbe fono le ter'1,!} cominciando a contare dalle angulari. Sopra le traui d'mtorno contra i capitelli fono alcuni pilafirelli come picdifl:ah, difpcfii per fofiencre i pefi , alti piedi tre, & larghi quattro per ogni uerfo > fopra fono le trau ben compolle inchiauate di due pezzi, di due piedi l'uno. ITilaflre!ltfonoin l1togo di Fregio. Le traui Euerga11ee. & benocompofte erano in luogo d. cornici . noi folemo anche dire, quel tratte lauora bene, q11ando egli poflo in opera, & fa il [,,o officio ¥ Sopra le traui fl:anno i trauerli con le chiaui, che contra i Fregi delle colonne, & le an te,& i pareti dello antitempio fofl:entano uno continuato colmo della Bafilica. & un'altra dal mezo fopra lo antitempio , & co(“ doppia difpolitionc di tefiuggine una di fuori del tetto,{!l l'alt..a della tefl:uggine interiore, porge una ueduta bella, & gratiofa. Simil¥amente 1 leuat1 ornamenti de gli architraui, & la difiributione de i parapetti, & delle colonne di fopra, toglie una faticofa molcfiia, & frema per una gran parte la fomma d..lla f pcfa, M.. le colonne coli alte fin alla trauatura della tefiuggine, pare che accrefchmo et la magmficenza della fpefa, et la dignitˆ dell'opera. &aM leuate q1ttlle parti, cio Fregi, architra1,i, cornici, & gli adornamenti: & in lur,go loro erano le e:,-aui eucrganee, i pilaftrelli, & le trard di legname,percbc cofi era neceffario ef]n do molto JJ,at10 tra colonna, & colonna. Era a mio giuditio ima bm difpofla Bafilica,& doueua ha11ere del grande, bora 110n ci fono di quella uefligij apparenti ¥ ZE 1A .. 'I' I '1\, T O. tonne lunga piedi cento & uenti, larga fdfJnta, il portico'. fuo d'intorno fa tcfiugginctra i pareti,..; le colonne, largo piedi ucnti. Lecolonne erano dalla parte di dentro,& fofte11e1tano la tefhggine, ma il portico era di fuori a torno, & eraferr.1to di parete, comefi 11eder:i poi. Le colonne di altezza continuate con i capitelli piedi cinquanta alte, & grotfc cinqueHaucndo di dietro le pilafiratc alte piedi uenti, larghe due, & mezo,grorfe uno, & mc::zo, le quali riceucno le traui, che fofl:entano i canteriJ, & i coperti dc i portichi, i ,311ali fono fottopofii piu bafsi alla tefiugginc. Cli altri fpatiJ tra le traui dc i pilafiri, & delle colon ne per gli imcrualli delle colonne fono lafriati a i lumi: quattro colonne fono nc::11:i largheu: i della rcfiuggine ponendoui con quelle le angulari dalla dcfira, & dalla finiflraa. ma nella lunghezza profsimaaal Foro,pur con leansulari ne fono otto, ma dall'altra parre con le angul.ui, fei,perehc le due di mezo in quella parte non fono poHcacciochc non im pedifc:mo l'afpctto dclJo antitcmpio, del Tempio d'Augufio,il quale pofto in mczo del parete della Ba fili ca, & guarda per mczo'l Foro, & il Tempio d1 G ioue. Qf_..ando Yitr. dice; &gli altri JJ,atij tra le traui de i p1laftri, & delle colonne, per gli interco ôtrm.. ,fono l.ifciati a i lumi. intende gli Jpatij, cbefono tra'locopt:rto del portico, & il tetto della teftuggine. & le colonne alte cinqtt..wta piedi erano Corintlne. Euur anche il Tribunale in quel Tempio meno di figura femicircofare, & lo (patio di quello ndla fronte di piedi quarantafd , & la curuarnra di dentro di piedi quindici,:iccioche quelli, che fidfero dinan..i a i magillrati non impedilfero i ncgocianti nella Bafilica, fopra le colonne fono d¥intorno gli architraui fatti di tre pezzi di due piedi l'uno incatena ti, & quelli ddlc terze colonne, clu: fono nella parte d'intorno a i pilafiri, che fi ftendenodallo antitempio, & toccano dalla defira, & dalla f“nillra il fcmicircolo ¥ 'P::r l.: t.-:.. colon11cc3li intt:ndequelle, trai e qtudi eranole1111te lt due dimezo, per dare ueduta allo ,-intitempio di .Augufto. pcrcbe fono le ter'1,!} cominciando a contare dalle angulari. Sopra le traui d'mtorno contra i capitelli fono alcuni pilafirelli come picdifl:ah, difpcfii per fofiencre i pefi , alti piedi tre, & larghi quattro per ogni uerfo > fopra fono le trau ben compolle inchiauate di due pezzi, di due piedi l'uno. ITilaflre!ltfonoin l1togo di Fregio. Le traui Euerga11ee. & benocompofte erano in luogo d. cornici . noi folemo anche dire, quel tratte lauora bene, q11ando egli poflo in opera, & fa il [,,o officio ¥ Sopra le traui fl:anno i trauerli con le chiaui, che contra i Fregi delle colonne, & le an te,& i pareti dello antitempio fofl:entano uno continuato colmo della Bafilica. & un'altra dal mezo fopra lo antitempio , & co(“ doppia difpolitionc di tefiuggine una di fuori del tetto,{!l l'alt..a della tefl:uggine interiore, porge una ueduta bella, & gratiofa. Simil¥amente 1 leuat1 ornamenti de gli architraui, & la difiributione de i parapetti, & delle colonne di fopra, toglie una faticofa molcfiia, & frema per una gran parte la fomma d..lla f pcfa, M.. le colonne coli alte fin alla trauatura della tefiuggine, pare che accrefchmo et la magmficenza della fpefa, et la dignitˆ dell'opera. &aM leuate q1ttlle parti, cio Fregi, architra1,i, cornici, & gli adornamenti: & in lur,go loro erano le e:,-aui eucrganee, i pilaftrelli, & le trard di legname,percbc cofi era neceffario ef]n do molto JJ,at10 tra colonna, & colonna. Era a mio giuditio ima bm difpofla Bafilica,& doueua ha11ere del grande, bora 110n ci fono di quella uefligij apparenti ¥ ZE 1A 2.18 La pianta fegnattt .A. La pianta dei tempio d'.At(.."flo B. Lo .Antitempio C. Il Tr1b1male D. Il pa1áete dellaB:ifllica, cbe 1áincbiude11a i po1átich1 E. F. G. 11. Ilparetedel Tempio1. K. L. M. & 11a,mo con le aie dello ant1tcmpio a ritroua-re il p.mte della Bafilica. I p1l,1ftd dietro le colonne ¥ . Lo in pi della BaGlica, & del Tempio dimofira poi partitamente il tutto. Le coloilne r. I pilafh-i de ttenti piedi ? ¥ L.t prima tr.111atura del portico 3 ¥ I fecondi pila(li-i di piedi die1otro ¥ + Le tro1.1d, cbe foftcnt.zno i c:mterij del co;-po dd p0tático, c!Je inferiore al coperto della Bafl lic.1.. 5 ¥ Le colonne erano Corint/;ic, Letmui di tre morelli di due piedi fimo, in11ece a.A.rchitra11c. 6, I pila/trciJl i..i ire piedi, cheferu!,tllO per fregio. 7 ¥ Cli .-tltri tratti po/ii infieme, & incbi,mati, cbc lcgauatio la fabrica a torno, & f emiuano per cornid, cornpofli di morelli di due piedi l'uno. 8 ¥ Iletetto fi uede col fito leg.1mento [opra il pronao dd Tempio. Il p:irete del portico a torno I.i E:tjibca. 9 ¥ Ilparapetto a/1,z prima rrauatura dd portico ¥ 1 Cl ¥ I lumi fgnati. o, Ji L .M. Io o o :E. © .. @ (:) .. ,., ,, i .. ..I() .. ¥ *Do..Q ..Je{tt ;Z" ..0;:;: 'i .f b , .I' 'DeUo Erario,Carcere,f5 della Curia come fideono ordinare. Cap. 11. ,'Erario, il Carcere, & la Curfo deono dfcr conoiunt1 al Foro, ma in;nodo,che la grandezza del comp.irtimento di quelle rifponda al Foroo, & fpecialmentc la Curia {1 deue fare'!econdo la dignitˆ de gli ha'bitanti, ouero-della cittˆ. f.. ' ella farˆ quadiara, qu..nto hauerˆ di larghezza, aggiugoendoui la metili fa rˆ l'altezza. ma fe la forma farˆ piu lunga, che larga, egli lf pO't'rˆ infierrfe la lunghezza & la larghezza, & di tutta la fomma fi piglierˆ la metˆ , & {i darˆ all'altcna fotto la trauamra. Oltra di quefi:o fi deono circondare intorno i pareti nel mezo di comicioni,o di legname, o di fiucco. ilche quando non fuffe fatto,ne uenirebbe, che la uoce de difputanti trop po alzata> non farebbe udita da quelli, che odenc,le caufc. ma quando d'intorno i pareti c:i faranno i cornicioni, la uoce ritardata da quelli prima)che fia nello aere dif,ipata, perucnirˆ alle orecchie de gli audi tori, IU -..--- --_-=..::.-....,...- trar io lttogo doue /i ripone ilTe foro , & il dinaro public<1. i R,gmani nello bario conferuauno tutti gli atti pub lici, & decreti del Senato. i libri elefantini, ne i qu.ili erano defcritte le trentacinque tribu di /uda. Dice Suetonio,che Cef tVe abbruci˜ tutti i libri delle obligan-zy,cbetgli ritrouíJ nello Erario, per letlllre ogui occaf10ne-di odio. Come-e.!Jer debbi:i lo Erario, & il .-arceri: non dice Yitru. percbe fo1so parte del Foro r che banno [eco le loro neceffitˆ,. chefi rimet teno al giudicio dello .Architetto,&per˜ de i Granai publii,dello Erario,aelle armerie,.delnaua¥ le, del Fondaco, & della Cecctt-, non dice Rltro. Deono quefle cofeae./Jer collocate in luoghi ficurifiimi, & prontij]imi, circondate d' alte mura, & guardate dalle fo.., & dall'infidie de i feditiofi cittadinia. ..i hauemo in Yenetia i Granari, & la Cece a congiunte alla pia-Ç_a. le anne.rie nel palaz-zo ifte.!Jo, f .Arzana fic11r.z guardata, & fornita,fe altra.ue n' o fia /lata al mondo. la Cecca fopra la piazza, opera del Sanfouino. iui fi batte, & cimenta l'oro,& l'argento:& fi confruano i depofiti,& fi riduceno alcuni magiflrati deputati allei Cecca,,s“ per la cura delle m